Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Settembre 2011
SONO SICURO DI AVERTI GIÀ VISTO! SCIENZIATI TEDESCHI STUDIANO IL RICONOSCIMENTO DI VISI E VOCI  
 
Bruxelles, 15 settembre 2011 - Il suono di una voce che proprio non si riesce a collocare o l´aspetto di qualcuno che si è sicuri di aver visto prima… è capitato a tutti. Riconoscere gli altri è un processo complesso e adesso alcuni ricercatori europei hanno scoperto un collegamento strutturale diretto di fibre nervose tra le funzioni del cervello di riconoscimento dei visi e delle voci. Il team, dell´Istituto Max Planck (Mpi) per le scienze cognitive e cerebrali umane in Germania, crede che queste scoperte mostrino come questo scambio di informazioni potrebbe aiutarci a identificare velocemente le persone familiari in varie situazioni. Gli scienziati non sono ancora riusciti a determinare cosa accada nel cervello quando vediamo una faccia familiare o riconosciamo una voce, ma la teoria comunemente accettata considera il riconoscimento di faccia e voce come processi separati, che si associano solo a un livello di elaborazione più alto. Le nuove scoperte però potrebbero mettere in dubbio questa teoria. Sulla base di ricerche precedenti condotte da una delle autrici dello studio, Katharina von Kriegstein, che ha scoperto che le zone del cervello responsabili dell´identificazione delle facce si attivano anche quando sentiamo una voce familiare, il team è riuscito a dimostrare che esiste un collegamento strutturale tra le zone di riconoscimento della voce e della faccia. "Adesso ipotizziamo che le zone del cervello coinvolte nel riconoscimento di voci e facce interagiscano direttamente e si influenzino l´un l´altra", dice Helen Blank, membro del gruppo di ricerca, che ha lavorato a questo studio sull´argomento. I ricercatori hanno usato la risonanza magnetica pesata in diffusione, un metodo con il quale si può ricostruire il corso di tratti di materia bianca nel cervello quando viene associato alla trattografia, una tecnica matematica di creazione dei modelli. Le zone responsabili del riconoscimento di facce e voci sono state localizzate nei partecipanti misurando le reazioni del cervello a diverse voci e facce usando la risonanza magnetica. Helen Blank spiega che hanno scoperto un collegamento diretto, che consiste in fibre nervose, tra le zone di riconoscimento della voce e della faccia: "È particolarmente interessante che la zona di riconoscimento della faccia sembri essere legata più fortemente con le zone coinvolte nell´identificazione della voce, nonostante il fatto che queste zone sono più lontane rispetto alle zone che elaborano le informazioni provenienti dalla voce a livello più generale." Questo significa che potremmo usare questo collegamento nella nostra vita quotidiana, per esempio quando parliamo con qualcuno al telefono e allo stesso tempo visualizziamo la sua faccia. Il team del Max Plank adesso vuole studiare le complessità di questo scambio di informazioni tra i "reparti" riguardanti la faccia e la voce nel cervello e ha in programma di condurre ricerche correlate in un prossimo studio. Queste nuove informazioni sulla funzione del cervello potrebbero portare a innovazioni nel campo della tecnologia informatica e migliorare il riconoscimento delle persone da parte delle macchine. Il team insiste inoltre sul fatto che creando una più precisa conoscenza di come funziona il cervello in relazione allo svolgimento di compiti basilari come il riconoscimento delle persone potrebbe essere utile anche al mondo della medicina. "Questa scoperta è interessante per la ricerca su disturbi neurologici rari, come la prosopagnosia e la fonagnosia, che impediscono alle persone di riconoscere gli altri attraverso la faccia o la voce," spiega Helen Blank. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Max Planck (Mpi) per le scienze cognitive e cerebrali umane: http://www.Cbs.mpg.de/index.html    
   
   
STUDIO RIVELA CHE LA COMUNICAZIONE UMANA AVVIENE A "PICCHI"  
 
Bruxelles, 15 settembre 2011 - Ricercatori in Spagna hanno analizzato gli schemi temporali della comunicazione umana e come quest´ultima influenza la diffusione delle informazioni nelle reti sociali. I risultati, pubblicati sulla rivista Physical Review E, mostrano come la comunicazione tra la gente avviene a raffica. Guidati dall´Universidad Carlos Iii de Madrid (Uc3m), i ricercatori hanno valutato le telefonate cellulari di 20 milioni di persone in Spagna. Essi hanno osservato che la comunicazione umana presenta dei "picchi" e avviene in conversazioni di gruppo. Ma queste "caratteristiche hanno l´effetto opposto sulla portata delle informazioni; mentre gli scoppi ostacolano la propagazione su larga scala, le conversazioni favoriscono le cascate locali rapide", scrivono gli autori. "Questo grande volume di dati e il periodo di tempo esteso garantisce la rappresentabilità e universalità dei risultati", dice la co-autrice Giovanna Miritello, dottoranda del Dipartimento di matematica della Uc3m, che ha un contratto di sovvenzione con Telefónica I+d. In sostanza, il comportamento umano, che comprende la comunicazione e altre attività, non avviene in modo omogeneo. "Questo aspetto dell´attività umana, che è stato osservato anche in altre attività come l´e-mail, le visite a pagine web e le operazioni del mercato azionario, regola la comunicazione tra le persone", dicono i ricercatori. Il team ha definito le dinamiche dei legami sociali, che essi considerano una quantità che riguarda i modelli sia topologici che temporali della comunicazione umana. "Si tratta di una cosa molto importante nei processi quali la diffusione di informazioni commerciali, il marketing virale e le tendenze di mercato dei prodotti, ma anche in situazioni come la diffusione di voci, opinioni, politiche, ecc.", dice il co-autore prof. Esteban Moro del Gruppo di ricerca interdisciplinare dei sistemi complessi del Dipartimento di matematica della Uc3m e dell´Istituto per le scienze matematiche in Spagna. I dati mostrano che l´impatto delle raffiche è quello di rallentare la diffusione delle informazioni, in quanto periodi lunghi di inattività nella comunicazione tra le persone aumentano la probabilità che l´informazione non venga passata da una persona all´altra. I risultati rivelano anche che le conversazioni di gruppo svolgono un ruolo chiave nella comunicazione umana. Nonostante il fatto che la comunicazione arrivi a raffica, queste esplosioni si verificano allo stesso tempo tra i membri di un gruppo sociale. La diffusione delle informazioni segue quindi il ritmo all´interno di questi gruppi. Commentando l´obiettivo della ricerca, il il professor Moro dice: "A differenza della visione statica di una rete sociale (con la quale interagisco), il nostro studio cerca di capire quando e come sono prodotte queste relazioni sociali". Il professor Moro e i suoi colleghi hanno quantificato l´impatto delle caratteristiche del processo di comunicazione nella diffusione delle informazioni. In questo modo sono riusciti a stabilire se il ritmo di comunicazione tra due persone ci svela qualcosa sulla "forza" o caratteristica del rapporto, ovvero se si tratta di un amico, un parente, un collega o un conoscente. Gli ha anche permesso di valutare l´impatto di questi ritmi sulla propagazione delle informazioni nelle reti sociali, nei processi come il marketing virale e i consigli sui prodotti. Per maggiori informazioni, visitare: Physical Review E: http://pre.Aps.org/  Universidad Carlos Iii de Madrid: http://www.Uc3m.es/portal/page/portal/inicio    
   
   
FONDAZIONE REGIONALE PER IL RILANCIO DI NERVIANO FORMIGONI E BRESCIANI: IMPULSO A TUTTA LA RICERCA BIO-MEDICA PREVISTE FORTI SINERGIE CON GLI IRCSS E LA RETE ONCOLOGICA  
 
Milano, 15 settembre 2011 - La Lombardia sta per dotarsi di una Fondazione regionale per la ricerca biomedica. La Giunta ha approvato la proposta in tale senso presentata dal presidente Roberto Formigoni e dall´assessore alla Sanità Luciano Bresciani e ha dato ufficialmente il via all´iter di attuazione del progetto. Approvato, con la stessa delibera, anche il testo di Statuto: un ente con organi molto snelli, un solo fondatore (Regione Lombardia), un Consiglio di amministrazione di 3 membri, eventualmente aumentabile a 5 in caso di ingresso di nuovi "partecipanti", un direttore generale, un comitato scientifico. Scopo della Fondazione è di promuovere e sostenere in Lombardia la ricerca e l´innovazione nel settore scientifico con particolare riguardo alla farmacologia molecolare; lo sviluppo tecnologico nei campi applicativi della produzione, distribuzione e utilizzazione di farmaci; la ricerca scientifica finalizzata all´applicazione di nuove metodologie per la prevenzione, diagnosi e cura di forme patologiche. L´apertura è a tutto campo; certamente la soluzione- Fondazione è stata messa a punto anche come piattaforma ottimale per il piano di rilancio del Nerviano Medical Science e come strumento per massimizzare le sinergie tra quest´ultimo e la Regione, in particolare il suo sistema sanitario. Si completa in questo modo il percorso che ha permesso il salvataggio e l´avvio del rilancio del Nms (con la salvaguardia dei suoi 600 ricercatori e del grande patrimonio di conoscenze scientifiche) attraverso, prima, l´acquisizione da parte della Congregazione dei Figli dell´Immacolata e, ora, il definitivo approdo alla costituenda Fondazione regionale. "L´integrazione con Regione Lombardia - commenta il presidente Formigoni - produrrà sicuramente un considerevole miglioramento dei risultati del Piano di rilancio del Nms, cogliendo tutte le opportunità di sviluppo offerte dalla collaborazione e dalle sinergie con gli Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico: Policlinico, Besta e Istituto dei Tumori di Milano e S. Matteo di Pavia, ndr) e con tutto il sistema sanitario regionale". E le azioni concrete sono già in atto. Il Nms sta perfezionando accordi con le case farmaceutiche, per valorizzare i proventi della commercializzazione delle molecole dei nuovi farmaci; ha in corso un processo di valorizzazione del know-how interno connesso al potenziamento dei servizi del Centro di riferimento oncologico; sta organizzando la messa a disposizione delle proprie competenze ai soggetti di ricerca medica per accompagnare l´iter dalla scoperta alla brevettazione alla commercializzazione; infine, sta sviluppando la dimensione internazionale della sua attività (ad esempio mediante la partecipazione a piattaforme e network a livello europeo e mondiale). "L´istituzione di un unico ente a livello regionale - aggiunge l´assessore Bresciani -, che integri gli apporti dei centri di ricerca pubblici e privati, rappresenta un modello di governance che, secondo il nostro progetto, permetterà di favorire l´indipendenza della ricerca, aumentare la possibilità di sinergie e quindi ottenere il massimo di efficacia nei risultati". Prossimo passaggio, il parere della Commissione consiliare.  
   
   
SANITA’: INCONTRO TRA REGIONE E COLLEGI INFERMIERI DEL VENETO. AVVIATO CONFRONTO SERENO E COLLABORATIVO. NIENTE TAGLI SUL TAVOLO  
 
Venezia, 15 settembre 2011 - L’assessore regionale alla sanità Luca Coletto ed i rappresentanti dei collegi Ipasvi del Veneto si sono incontrati ieri per avviare un confronto diretto sulle ipotesi di “tagli” al numero di infermieri in Veneto circolate nei giorni scorsi, rispetto alle quali diversi rappresentanti della professione infermieristica hanno espresso pubblicamente preoccupazione. Con Coletto erano presenti il presidente del coordinamento dei collegi degli infermieri del Veneto Franco Vallicella, il vicepresidente Luigino Schiavon, il segretario Fabio Castellan, il tesoriere Luigi Pais Dei Mori e la consigliera Elva Massari. “Come promesso – ha sottolineato Coletto – abbiamo avviato un confronto sereno e collaborativo per definire quello che dovrà essere un cammino di crescita e valorizzazione professionale di queste figure così importanti per il sistema sanitario e per i pazienti. Sul tavolo – ha aggiunto Coletto – non ho posto alcun taglio, ma una serie di dati e studi che possano essere utili al ragionamento comune, anche alla luce delle previsioni del nuovo piano socio sanitario”. Al termine dell’incontro sono stati condivisi alcuni rilevanti aspetti: l’importanza di aver raccolto dei dati che fotografano le potenzialità assistenziali delle 822 unità operative ospedaliere del Veneto; valutare l’opportunità di superare i riferimenti all’organizzazione vigente in Regione Lombardia, peraltro caratterizzata da un’organizzazione sanitaria diversa da quella veneta, utilizzata nella raccolta dei dati da analizzare, e di individuare un nuovo modello di analisi per l’identificazione di riferimenti che permettano alla Regione di attuare una gestione complessiva della risorsa professionale; l’importanza di definire un sistema di valutazione delle necessità dell’utente facendo riferimento alla complessità assistenziale che lo stesso esprime e che va tenuta in considerazione per determinare le risorse necessarie a soddisfare i bisogni reali; l’occasione storica costituita dal nuovo piano socio sanitario all’interno del quale affrontare ciò che serve per definire un’organizzazione infermieristica che possa responsabilizzarsi sul piano delle attività professionali, ma anche su quello del governo del sistema assistenziale. Coletto e Vallicella hanno sottolineato “reciproca soddisfazione per l’importante chiarimento e per il reciproco impegno di collaborazione nell’ottica della valorizzazione del sistema sanitario veneto, considerato unanimemente un esempio di eccellenza”.  
   
   
IMPORTANTE SCOPERTA PER INDIVIDUARE PRECOCEMENTE IL CANCRO DELL´OVAIO  
 
Lecce, 15 settembre 2011 - Una sostanza chimica nel sangue potrebbe un giorno aiutare i medici ad individuare precocemente il cancro ovarico che come è noto è di difficile individuazione nella sua fase iniziale. A sostenerlo è un equipe del Rush University Medical Center di Chicago in una ricerca pubblicata sull’autorevole rivista “Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention” edita dalla Società Americana per la Ricerca sul Cancro. Il team statunitense ha scoperto un marcatore del sangue delle donne che hanno il tumore ovarico, ma non in quelli sani. Il cancro ovarico, come ribadito, è difficile da individuare precocemente, il che significa che può rimanere nascosto fino a quando è in fase avanzata e perciò molto più difficile da trattare. I primi sintomi sono costituiti da un dolore nel basso ventre e una sensazione di pienezza nell´addome. I ricercatori hanno testato alcune donne cercando l’anticorpo “mesotelina”, una sostanza presente sulla superficie delle cellule del cancro alle ovaie. Gli anticorpi sono stati trovati nel sangue della maggior parte delle donne con tumore ovarico, così come le donne con infertilità dovuta a problemi con l´ovaio, mentre non erano presenti in donne sane, hanno sostenuto gli scienziati. Secondo altri istituti di ricerca questi primi risultati sono interessanti, ma ulteriori studi dovranno essere sperimentati su più donne al fine di confermare se questa molecola potrebbe essere utile nella diagnosi precoce del cancro. Giovanni D’agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che ritiene opportuno riportare tale scoperta, ricorda che la diagnosi precoce del cancro ovarico è una delle vie più incoraggianti per prevenire le morti per questa malattia che colpisce migliaia di donne all’anno in tutto il globo.  
   
   
BUZZI, INAUGURATO A MILANO NUOVO DAY HOSPITAL  
 
Milano, 15 settembre 2011 - Un´area di 700 metri quadri dedicata al day hospital con gli ambulatori identificati non più con i numeri ma con figure di animali (rana, giraffa, ecc) e un Baby Pit Stop, realizzato in collaborazione con Unicef, dove le mamme possono allattare o cambiare i pannolini ai bambini. Sono queste le due nuove strutture inaugurate oggi dall´assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, all´ospedale Buzzi di Milano, insieme al direttore generale degli Icp, Alessandro Visconti. "Si tratta di un importante passaggio - ha spiegato l´assessore - nell´ottica dell´avanzamento della sanità e dell´umanizzazione. E´ un ulteriore esempio di sussidiarietà orizzontale, sistema che contribuisce a rendere la nostra una delle sanità migliori in Europa e non solo. Sta crescendo continuamente lo spirito di collaborazione tra le istituzioni e la comunità che offre quello che può". Sottolineando il fatto che la "la sanità è dinamica e soggetta a continui cambiamenti", Bresciani ha indicato alcune delle sfide più importanti per il futuro: la cronicità, la prevenzione e l´infettivologia. Di particolare rilievo anche l´organizzazione del sistema delle cure sub acute (2000 posti letto trasformati in tutta la Lombardia) e la nuova funzione territoriale degli ospedali.  
   
   
INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI, REGIONE TOSCANA E PROCURA COLLABORANO PER PREVENIRLI E PUNIRE LE VIOLAZIONI  
 
Firenze, 15 settembre 2011 – Rafforzare l’attività di prevenzione e di vigilanza sui luoghi di lavoro, per contrastare gli infortuni e le malattie professionali. Sviluppare anche congiuntamente azioni efficaci che promuovano l’osservanza delle norme e reprimano le violazioni. Definire procedure omogenee su tutto il territorio regionale per favorire il flusso delle segnalazioni di infortuni e malattie professionali che abbiano avuto come conseguenza lesioni gravi, gravissime, o la morte del lavoratore. Sono i contenuti di un protocollo firmato ieri tra Regione Toscana e Procura generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Firenze. A siglarlo, l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia e il Procuratore generale Beniamino Deidda. Nel protocollo, la Regione si impegna anche a riutilizzare una parte delle somme derivanti dalle sanzioni comminate dai dipartimenti della prevenzione delle Asl alle ditte che hanno violato la normativa sulla sicurezza: queste risorse (circa 3 milioni e mezzo di euro sui circa 5 milioni che annualmente provengono dalle sanzioni) verranno destinate al potenziamento delle attività di prevenzione e vigilanza svolte dalle Asl. “Da molti anni la Toscana è impegnata sul fronte della tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro – dice l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia - I dati ci dicono che il trend degli infortuni, anche di quelli mortali, è in costante diminuzione. Sono invece in aumento le malattie professionali denunziate all’Inali, soprattutto per una maggiore attenzione alla diagnosi e per un ampliamento delle patologie riconosciute, conseguente all’avvenuta modifica della normativa. Il potenziamento delle azioni di vigilanza da parte delle Asl e, contemporaneamente, l’intervento più massiccio della magistratura perché sia garantito l’esercizio della funzione penale in caso di violazione della normativa, sono due cardini fondamentali del sistema di prevenzione e repressione dei reati. Grazie al protocollo che abbiamo firmato oggi, Regione e Procura della Repubblica, ciascuna nel proprio ambito di competenza, potranno sviluppare azioni comuni e rafforzare la necessaria collaborazione”. “Al fondo della scelta di sottoscrivere questo accordo tra Regione Toscana e Procura Generale – dichiara il Procuratore generale Beniamino Deidda - c’è la comune convinzione della necessità di contrastare un gravissimo fenomeno criminoso dalle intollerabili conseguenze sociali, che vanno dai danni alla salute delle persone fino al sacrificio della vita, a forme di invalidità permanente, agli altissimi costi per le rendite, la cura delle malattie e il recupero della salute. Le Autorità regionali e la Procura Generale sono risolute a rafforzare l’azione di vigilanza e di repressione, che sono due facce inscindibili di un unico impegno. In nessuna materia, come in questa, la prevenzione e la repressione hanno altrettanto bisogno di sinergia e hanno una così alta valenza pedagogica e civile”. Nel corso della conferenza stampa, l’assessore Scaramuccia e il Procuratore Deidda hanno ricordato l’ultimo incidente mortale, accaduto proprio ieri a Montale, a un imprenditore pratese che è precipitato dal tetto di un capannone. Il protocollo prevede che Regione e Procura promuovano e ottimizzino, in termini di completezza e tempestività delle informazioni, la collaborazione tra loro e con gli altri enti destinatari delle informazioni sugli infortuni e sulle patologie da lavoro. Che ciascuna parte, per la propria competenza, adotti iniziative per accrescere la capacità di diagnosi precoce delle malattie professionali e sensibilizzare i professionisti (medici competenti, medici di famiglia, ospedalieri, specialisti); e per potenziare l’attività degli uffici preposti alla vigilanza e alla repressione delle violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Le Procure sul territorio e le Asl collaboreranno anche per avviare percorsi di accompagnamento delle imprese, per promuovere sempre di più la cultura della sicurezza ed elevare i livelli di tutela dei lavoratori, in particolare nei settori di attività più delicate e pericolose. Gli infortuni sul lavoro in Toscana - Il trend degli infortuni sul lavoro in Toscana è costantemente decrescente. Nel periodo 2000-2009 gli infortuni sono calati dagli 82.403 (di cui 93 mortali) del 2000 ai 63.177 (di cui 69 mortali) del 2009. Nel 2010, il dato è ulteriormente calato: 61.993 incidenti, di cui 57 mortali (sono gli incidenti denunciati all’Inail, avvenuti nel luogo di lavoro, in circolazione stradale e in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro-casa). In crescita, invece, le malattie professionali denunciate all’Inail. Nel 2009 sono state 3.647 (322 nel settore agricoltura, 3.325 nel settore industria e servizi). Nel 2010 sono salite a 4.669 (539 agricoltura, 4.130 industria e servizi).  
   
   
CONFERENZA INTERNAZIONALE: “LA SINDROME D’ITALIA” OGGI E VENERDÌ A TRENTO SI PARLERÀ DELLA SALUTE MENTALE DELLE DONNE IMMIGRATE IMPEGNATE NELL´ASSISTENZA FAMILIARE  
 
 Trento, 15 settembre 2011 - Studiosi, psicologi e psichiatri a confronto per affrontare insieme il tema della salute mentale delle “nuove italiane”, con particolare riferimento alle donne impegnate nel settore dell´assistenza familiare. L´evento, articolato su due giornate, prenderà il via a Trento, giovedì 15 settembre, per concludersi venerdì 16. Interverranno esperti non solo del panorama scientifico italiano, ma anche dei Paesi di provenienza delle donne impegnate nei settori di cura, quindi soprattutto dell´Est Europa. La conferenza internazionale, intitolata “La Sindrome d’Italia - un fenomeno sociale”, è promossa dall’associazione delle donne immigrate Agorà e dalla Società Italiana Psicologia dell´Adulto e dell´Anziano Sipaa, con la collaborazione del Cinformi. L´evento si svolgerà presso la Sala Convegni della Fondazione Caritro, in Via Calepina 1 a Trento. Sarà l’assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza Lia Giovanazzi Beltrami ad introdurre domattina, alle ore 9.30, le due giornate di conferenza. Dopo l´assessore vi saranno gli interventi della rappresentante dell’associazione Agorà, Nadia Kouliatina e quelli di vari esperti italiani, ucraini e moldavi. Numerosi gli argomenti che verranno affrontati, tra i quali i rapporti delle assistenti familiari con gli anziani e con le famiglie italiane e più in generale le migrazioni femminili. Durante la conferenza verranno inoltre proiettati il documentario “Sidelki - Badanti” di Katia Bernardi e il cortometraggio “La lettera di Natascia” di Gabriele Borghi. Verranno presentati, tra l´altro, anche il progetto “Casa della Speranza” e un documento con le proposte sulla prevenzione delle malattie psichiche delle donne immigrate impegnate nell´assistenza familiare.  
   
   
TICKET, OLTRE 3.500 CHIAMATE E 1.500 MAIL AL CENTRO DI ASCOLTO REGIONALE DELLA TOSCANA. LE DOMANDE PIÙ FREQUENTI  
 
Firenze, 15 settembre 2011 – Dal giorno della sua attivazione, il 19 agosto scorso, ad oggi, il Centro di ascolto regionale attivato per il servizio di informazione sui ticket aggiuntivi ha risposto a oltre 3.500 chiamate e circa 1.500 mail. I flussi delle mail sono passati da circa 200 a circa 60 al giorno, mentre il trend delle chiamate è stabile, tra le 150 e le 170 al giorno, 80-100 al giorno nel fine settimana. Alle mail viene data risposta nel giro di 24 ore. Le principali richieste da parte dei cittadini riguardano: chiarimenti su cosa sia il nucleo familiare fiscale: a molti non è chiaro che il reddito del coniuge (se non legalmente separato) va sempre sommato al proprio; molte domande vertono sulla questione dei familiari a carico, differenze tra nucleo familiare fiscale e anagrafico; chiarimenti sulla differenza fra reddito e Isee: le persone vogliono sapre cos’è l’Isee; desiderano conoscere il criterio con cui scegliere l’indicatore della fascia e se valgano gli stessi parametri per individuare le fasce di reddito; chiarimenti su pagamenti ticket: viene chiesto dove è possibile trovare i moduli per l’autocertificazione; dove è possibile pagare il ticket e se sono attive le “macchine automatiche per il pagamento del ticket”; cosa si deve fare se si ritirano i farmaci o si effettuano visite in altre regioni (e i cittadini fuori regione chiedono cosa fare se ritirano i farmaci in Toscana); come fare per far ritirare i farmaci da altre persone, diverse dall’intestatario della ricetta. Da parte dei medici, queste le domande ricorrenti: se devono essere loro ad apporre i codici per reddito; se vi siano cambiamenti relativamente ai ticket ordinari. Da parte delle farmacie: chiedono i codici da apporre sulla ricetta per le esenzioni; se devono far esibire al cliente l’autocertificazione per reddito; informazioni sul calcolo del reddito familiare fiscale; quali siano le categorie di esenzione; se devono far presentare l’autocertificazione del reddito familiare fiscale o il modello Isee. Da parte dei Caf e dei commercialisti: quale dichiarazione dei redditi devono considerare; quali siano i criteri per poter calcolare il nucleo fiscale e se faccia riferimento al lordo o al netto; come devono muoversi nei casi di separazioni/matrimoni o perdita del coniuge. “Quando si spiega alle persone l’introduzione delle fasce di reddito da parte della Regione Toscana (e quindi la differenza rispetto alla manovra nazionale), che quindi agevola le persone con basso reddito, le persone si tranquillizzano anche rispetto alle problematiche incontrate e si dicono favorevoli a questa scelta – spiega Luca Pianigiani, responsabile del Centro di ascolto regionale – Molti apprezzano la possibilità di scegliere se presentare il reddito o il modello Isee. E in generale i cittadini apprezzano l’idea di avere un centro di ascolto che li informa e soprattutto li rassicura rispetto alla possibilità di errori e incomprensioni sulle scelte di applicazione operativa della nuova normativa. E anche il sito risulta facilmente fruibile da parte dei cittadini”. Il numero verde 055-4385901 è attivo tutti i giorni, sabato e domenica compresi, dalle 8 alle 20. In alternativa, l’indirizzo e-mail a cui scrivere per chiedere informazioni è ticket.Sanita@regione.toscana.it  Tutte le informazioni anche sul sito della Regione Toscana, nelle pagine dedicate al Ticket sanitario, dove si possono trovare anche le domande più frequenti, con le relative risposte.  
   
   
SPESA FARMACEUTICA: RIDUZIONE PROMUOVE IL VIRTUOSISMO DELLA CAMPANIA  
 
 Napoli, 15 settembre 2011 - "I dati forniti dall´Agenas che collocano la Campania al primo posto in Italia nella riduzione della spesa farmaceutica testimoniano il successo della politica farmaceutica adottata nella nostra regione dalla struttura commissariale, a partire dal commissario, il presidente Caldoro. Una gestione della sanità oculata e parsimoniosa, l´introduzione del ticket con la compartecipazione dei cittadini appartenenti alle fasce più alte e l´adozione delle linee guida che riducono l´utilizzo dei farmaci ad alto costo, si sono rivelati gli elementi portanti che hanno determinato la diminuzione della spesa". Così Raffaele Calabrò, consigliere per la Sanità del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, commenta il rapporto dell´Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. "E´ sotto gli occhi di tutti che la Campania stia mostrando un costante trend di virtuosismo. Basti pensare che uno studio della Cgia del Veneto denuncia che le spese delle amministrazioni regionali sono aumentate negli ultimi 10 anni del 75% ad eccezione del Veneto e della Campania che si assestano intorno al 40%", conclude Calabrò.  
   
   
SANITA´: MESSINA,SIRNA E POLI COMMISSARI DELLE ASP DI: AG, CT E ME  
 
 Palermo, 15 settembre 2011 - Salvatore Messina, Gaetano Sirna e Francesco Poli (ad interim) saranno i nuovi commissari delle aziende sanitarie provinciali di Agrigento, Catania e Messina. L´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ha gia´ dato il via alle procedure per la loro nomina dopo la decadenza dei precedenti direttori generali dovuta - come previsto dalla legge - al mancato raggiungimento degli obiettivi di bilancio. Asp Di Agrigento - Salvatore Messina, 59 anni, nato a Piazza Armerina (Enna), laureato in giurisprudenza, dall´aprile scorso era direttore di unita´ operativa complessa all´Asp di Enna e coordinatore amministrativo dell´area territoriale di Enna. Messina ha ricoperto dal 1979 ad oggi, nel sistema sanitario regionale, numerosi incarichi apicali nel settore amministrativo. Per un anno (tra il 2008 e il 2009) e´ stato direttore amministrativo dell´Asp di Reggio Calabria, citta´ nella quale - su incarico del prefetto - ha anche avuto la responsabilita´ della delicata struttura complessa "Acquisizione beni e servizi". Asp Di Catania - Gaetano Sirna, 58 anni, nato a Cesaro´ (Messina), laureato in medicina, ha ricoperto numerosi ruoli dirigenziali nella sanita´ siciliana. E´ stato direttore di presidio ospedaliero a Lipari (1999), a Patti (2000) e Taormina (2003); dal mese di giugno del 2005, per quasi un anno e mezzo, e´ stato direttore sanitario all´Asp di Messina; dal novembre del 2006 al 31 agosto 2009 e´ stato direttore generale dell´azienda ospedaliera "Papardo" di Messina per poi assumere il ruolo di direttore sanitario all´ospedale di Taormina (fino all´aprile 2010) e quindi dell´azienda ospedaliero universitaria "Policlinico - Vittorio Emanuele" di Catania. Sirna si e´ formato all´Universita´ di Catania. Asp Di Messina - Francesco Poli, 74 anni, nato a Catania, laureato in giurisprudenza, e´ uno degli uomini di maggiore esperienza della sanita´ siciliana. E´ l´attuale direttore generale dell´azienda ospedaliera "Cannizzaro" di Catania. Negli anni ´90 e´ stato direttore generale dell´azienda "Ospedali Vittorio Emanuele, Ferrarotto, S. Bambino" di Catania e poi dell´Asp di Messina, dell´azienda Policlinico di Catania e dell´azienda ospedaliera "Garibaldi" sempre a Catania. Dal novembre 2008 e´ stato anche consulente dell´assessore Russo partecipando al gruppo di lavoro che ha predisposto gli atti preliminari per la riforma del sistema sanitario.  
   
   
FEDERLAZIO E SINDACATI FIRMANO ACCORDO SUI CERTIFICATI DI MALATTIA  
 
Roma, 15 settembre 2011 - Federlazio ha firmato un Accordo interconfederale con Cgil, Cisl e Uil riguardante le nuove modalità di rilascio e trasmissione dei certificati di malattia. L’accordo, sottoscritto presso la sede della Federlazio, è stato firmato dal Direttore Generale della Federlazio Giovanni Quintieri e dal Responsabile delle Relazioni Industriali Andrea D’alessio, dal Segretario di Cgil Roma e Lazio Gabriele Mazzariello, dal Responsabile Settore Lavoro di Cisl Lazio Pietro Ferrulli e dal Segretario della Uil Roma e Lazio Agostino Calcagno. A partire dal 13 settembre scorso anche i lavoratori delle aziende private sono obbligati a comunicare l’assenza per malattia al proprio datore di lavoro e ad inviargli il numero di protocollo identificativo del certificato rilasciato dal medico di base, il quale avrà l’onere di spedirlo all’Inps per via telematica. Tale comunicazione potrà essere effettuata dal lavoratore con le consuete modalità previste dalle attuali innovazioni tecnologiche (quali ad es. E-mail o sms). Scopo dell’Accordo è proprio quello di uniformare le modalità già disciplinate in materia dagli attuali Ccnl alle disposizioni previste dalla nuova legge, consentendo quindi di poterle applicare sin da subito.  
   
   
LA REGIONE CALABRIA HA EROGATO IL CONTRIBUTO PER IL RILANCIO DELLA CASA DI RIPOSO “EX ONPI”  
 
 Catanzaro, 15 settembre 2011 - Il Dipartimento regionale “Bilancio” ha comunicato di aver erogato la somma di 532.913,80 euro a favore del Comune di San Lucido a cui la Regione ha affidato la gestione della struttura in seguito allo scioglimento dell’ “Onpi” ovvero l’Opera Nazionale Pensionati d’Italia. La struttura, che storicamente ha ospitato gli anziani anche soli e non autosufficienti nella cittadina tirrenica, ha attraversato fasi difficili legate all’incertezza sul futuro della casa di riposo e dei suoi dipendenti. La Giunta regionale, dal canto suo, sostiene il rilancio della struttura, garantendo al Comune di San Lucido il trasferimento annuo di 1.032.913 di euro per la sua gestione ed il pagamento dei lavoratori “ex Onpi”. In precedenza, al Comune era stata già erogata la somma di cinquecentomila euro a titolo di acconto, per cui con questa seconda tranche di 532.913 euro, la Regione ha saldato l’intero importo previsto. “L’ex Onpi di San Lucido – ha commentato l’Assessore al Bilancio Giacomo Mancini - ha svolto e continua a svolgere una funzione sociale che merita attenzione ed è per questo che la Giunta regionale, guidata dal Presidente Scopelliti, ha inteso continuare a sostenere la struttura, pur nella consapevolezza dell’ormai indifferibile necessità di rilanciare l’intero sistema delle strutture socio-assistenziali”  
   
   
FORMIGONI E RIZZI, PREMIO A ANTONIETTA DI MARTINO RICONOSCIMENTO INTITOLATO A CANNAVÒ A CAMPIONESSA ATLETICA DOMENICA 28 SETTEMBRE ALL´ARENA LA ´NOTTURNA´ DI MILANO  
 
Milano, 15 settembre 2011 - "Solo la ricerca dell´impossibile può condurre a ciò che è irrealizzabile". È questa la motivazione con cui il premio Candido Cannavò è stato assegnato quest´anno ad Antonietta Di Martino. L´atleta, campionessa delle Fiamme Gialle, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento direttamente dalle mani del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e dell´assessore regionale allo Sport e Giovani Monica Rizzi. Alla cerimonia di consegna, che si è svolta ieri mattina, iniziativa collaterale del meeting internazionale di atletica ´Notturna di Milano´, in programma domenica 18 settembre, erano presenti, tra gli altri, Alessandro Cannavò, figlio di Candido, Franco Angelotti, presidente del Comitato Organizzatore di ´Notturna´ e Filippo Grassia, presidente del Coni Milano. "Il mondo dello sport - ha detto Formigoni - rappresenta una delle eccellenze a cui il Governo regionale guarda con attenzione". Il presidente ha ricordato i successi sportivi di Antonietta Di Martino - cui ha riconosciuto "una volontà d´acciaio" - come la recente medaglia di bronzo nel salto in alto conquistata ai Mondiali di atletica leggera svoltisi a Daegu (Corea del Sud), unica sportiva italiana a essere salita sul podio in questa edizione. "La figura di Cannavò - ha aggiunto Formigoni, ricordando il giornalista scomparso alcuni anni fa - ci ha insegnato che lo sport è competizione ma è anche trasmissione di valori positivi come il rispetto degli avversari e la valorizzazione dei meriti. Una figura che è stata testimonianza concreta di questi valori educativi, di cui noi abbiamo bisogno". L´assessore Rizzi ha voluto sottolineare i valori della Di Martino che, nonostante abbia avuto tanti infortuni, ha sempre saputo rialzarsi e guardare avanti. "Mi hanno molto colpito - ha detto Monica Rizzi - la semplicità e l´umiltà di questa ragazza, una campionessa genuina, che sa lottare e che trasmette quei valori positivi dello sport che devono essere patrimonio di tutti gli atleti. Fin dall´inizio del mio insediamento ho voluto puntare sul rilancio dei cosiddetti ´sport minori´. L´atletica è una bellissima disciplina: è vera fatica, è passione ed è confrontarsi con se stessi per cercare di superare i propri limiti. Occorre avere il cervello libero e costanza nell´allenamento, una buona palestra, che è anche scuola di vita". La ´Notturna´ di Milano si svolgerà domenica 18 settembre, all´Arena Civica, dalle 14.30 fino alle 19.30. Tra i campioni in gara: David Rudisha, Simona La Mantia, Anna Chicherova, Oscar Pistorius, Marco Vistalli e Antonietta Di Martino. Parteciperanno anche atleti diversamente abili come Giusy Versace e Annalisa Minetti.