|
|
|
MARTEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Martedì 13 Dicembre 2011 |
 |
|
 |
PREMIO SODALITAS GIORNALISMO PER IL SOCIALE IL BANDO ON LINE DAL 1 FEBBRAIO 2012 |
|
|
 |
|
|
Milano, 13 dicembre 2011 - Viste le numerose richieste ricevute in questi giorni dalla Fondazione, si avvisano tutti i giornalisti e i professionisti dell´informazione che il bando di partecipazione alla 10^ Edizione del Premio Sodalitas Giornalismo per il Sociale sarà pubblicato e diffuso on line sul sito www.Sodalitas.it a partire dal 1° febbraio 2012. I dieci anni del Premio di Fondazione Sodalitas hanno accompagnato l’evoluzione del giornalismo sociale in Italia e ne hanno senza dubbio aumentato la visibilità. L’edizione del 2012 sarà l’occasione per fare un bilancio di questa esperienza e per dare ai professionisti del settore e gli addetti ai lavori l’opportunità di sottolineare l’importanza della comunicazione nella diffusione di grandi temi sociali. L’obiettivo di Fondazione Sodalitas è costruire una finestra che focalizzi l’attenzione del mondo dell’informazione su questi temi, ampliandone la risonanza verso la collettività. Tutti i giornalisti della carta stampata, del web, della radio e della tv, nonché i giovani allievi delle scuole di giornalismo potranno candidare articoli ed approfondimenti editi tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2011 e i cui contenuti abbiano una forte valenza sociale. Il Premio Sodalitas Giornalismo per il Sociale, ideato dalla Fondazione nel 2001, viene promosso ogni anno per favorire la diffusione di un’informazione più attenta ai problemi sociali e per premiare i professionisti, i giovani e le testate più meritevoli e attente del settore. Alle prime nove edizioni del Premio hanno partecipato 1.800 i giornalisti candidati con 2.700 elaborati. La partecipazione al Premio è gratuita. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LA “50 GIORNI DI CINEMA INTERNAZIONALE A FIRENZE” CHIUDE CON QUASI 55MILA SPETTATORI |
|
|
 |
|
|
Firenze, 13 dicembre 2011 – Si è chiusa il 9 dicembre con l’assegnazione del Premio N.i.c.e., la V Edizione della “50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze”, la rassegna organizzata da Fondazione Sistema Toscana, in collaborazione con Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze. Sono 54.560 gli spettatori che hanno preso parte ai festival e agli eventi della rassegna, un dato che conferma i risultati raggiunti la scorsa edizione, che aveva registrato 54.500 presenze; 210 i lungometraggi e 80 i cortometraggi proiettati, in lingua originale, sottotitolati in italiano, per la maggior parte in anteprima nazionale; 60 gli ospiti internazionali presenti; 40 gli incontri con gli autori; 4 performance e 1 cine-concerto hanno creato un ponte tra le proiezioni sul grande schermo e le esibizioni dal vivo. I numeri parlano chiaro: nonostante la contrazione generalizzata dei consumi, dovuta al particolare momento di crisi economica del nostro paese, il pubblico toscano ha dimostrato di non voler rinunciare a partecipare ad una delle iniziative culturali più originali e vivaci del panorama nazionale. Una fidelizzazione in linea con i dati nazionali, che parlano di una generale tenuta del consumo cinematografico in sala, ma che assume un particolare significato in relazione al profilo altamente culturale dei titoli proposti, al di fuori dai circuiti commerciali e in buona parte costituito da film documentari. A far apprezzare la rassegna, quest’anno, anche il coinvolgimento di una serie di luoghi cittadini – come Fondazione Palazzo Strozzi, Caffé letterario Le Murate, Cango Cantieri Goldonetta, Spazio Uno, Auditorium di Sant’apollonia e Mediateca – dove, in rete con l’Odeon, si sono tenuti incontri, mostre fotografiche, video library, eventi speciali che hanno ampliato il numero e la tipologia degli spettatori coinvolti. Grande la soddisfazione degli organizzatori e dell’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti che ha affermato: “La 50 giorni ha portato nella nostra regione, anche quest’anno, cinema di qualità, di respiro internazionale, promuovendo la cultura e l’arte cinematografica. Il successo della V edizione, frutto di un proficuo lavoro di squadra tra i festival, dimostra che la rassegna è ormai un tassello insostituibile del panorama culturale italiano. Una conferma che non fa che rafforzare la nostra convinzione nel continuare a puntare sul cinema di qualità e su iniziative culturali come la 50 giorni”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
"GLI UOMINI DELLA LUCE" A FAVER IL FILM SULLE CENTRALI IDROELETTRICHE DEL TRENTINO AL MOLIN DE PORTEGNACH |
|
|
 |
|
|
Trento, 13 dicembre 2011 - Torna per una nuova proiezione "Gli uomini della luce", il documentario sulle centrali idroelettriche del Trentino diretto da Katia Bernardi e prodotto dallo Spazio Off di Trento, in coproduzione con Kr Movie e Provincia autonoma di Trento: mercoledì 14 dicembre il film è in programma al Molin de Portegnach di Faver, in val di Cembra, alle ore 21. La serata comincerà alle 19,30 con una cena a base di prodotti trentini (ingresso 9 euro) e proseguirà alle ore 21 con la proiezione del film (ingressoo 5 euro), il tutto a cura dell´Associazione Sorgente 90, che gestisce e anima il vecchio mulino ora completamente ristrutturato e adibito a serate culturali, incontri, mostre e concerti. Gli uomini della luce Negli anni ´50 le più grandi opere di ingegneria industriale e alcuni dei più famosi registi italiani si incontrano per un appuntamento con la storia in cima alle montagne e lungo i fiumi del Trentino. Sullo sfondo della costruzione dei grandi impianti idroelettrici, gli ‘uomini della luce’, ovvero chi stava creando la monumentale impresa di quelle centrali, diventano protagonisti del lavoro di altri ‘uomini della luce’, i registi e i cineoperatori pronti a immortalare quel momento storico in quei luoghi. Il film documentario ´Gli uomini della luce´ attraversa oltre mezzo secolo di storia insieme ai testimoni che hanno vissuto in prima persona l´impresa umana e ingegneristica della costruzione delle centrali idroelettriche, protagonisti al tempo stesso dei documentari girati all´epoca da registi come Ermanno Olmi, Dino Risi e Angio Zane. Dopo più di cinquant’anni, quei protagonisti tornano oggi tra le dighe e le centrali che hanno contribuito a costruire e sui luoghi stessi delle produzioni cinematografiche lì ambientate e di cui divennero accidentali attori. Le voci di Pierino Mantovani, Franco Giovannini, Catullo Buratti, Antonio Bugna e Giuseppe Buratti si incontrano con il racconto per immagini fatto dai film d’epoca e d´archivio, in un viaggio nella memoria tra energia, lavoro, ambiente e cinema. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PUNTA A TRIPLICARE ENTRO LA FINE DELL´ANNO IL MERCATO NASCENTE DELL´EBOOK IN ITALIA PRESENTATI I DATI AIE A PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI |
|
|
 |
|
|
Roma, 13 dicembre 2011 - Punta a triplicare entro la fine dell´anno il mercato nascente dell´eBook in Italia. Lo confermano gli ultimi dati dell´ufficio studi Aie presentati oggi a Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria chiuso l’11 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’Eur: le previsioni per dicembre 2011 dicono infatti che il mercato dovrebbe raggiungere i circa 3milioni di euro (circa lo 0,1% del mercato complessivo del libro), più del doppio, quasi il triplo, rispetto alla fine del 2010 (quando si attestava sullo 0,04%). Crescono i titoli di e-book italiani: si è passati dai 1.609 di dicembre 2009 ai 6.879 di dodici mesi dopo sino ai 18.816 di fine novembre 2011 (sono il 2,6% dei titoli “commercialmente vivi”; il 35,8% sui titoli pubblicati di varia adulti e ragazzi). I generi: da gennaio a dicembre 2011 raddoppiano i titoli di narrativa italiana, straniera e gialla: i titoli di narrativa italiana in meno di dodici mesi sono cresciuti del 143% (3.039 di fine novembre 2011, rispetto ai 1.249 di gennaio 2011), quelli di narrativa straniera del 111,8% (4.033 contro i 1.904 di gennaio 2011). La narrativa gialla è quasi raddoppiata (da 668 titoli a 1.181), così come la fantascienza e fantasy (da 160 a 279 titoli). Numeri comunque ancora piccoli. A partire da quelli degli editori di eBook: sono infatti solo 342 gli editori di e-book in Italia, mentre, per un confronto, sono 7393 gli editori di libri di carta presenti nel Catalogo dei libri in commercio (Alice). Triplicano i piccoli editori che producono eBook, che diventano 284 con 21 titoli medi in catalogo (erano 94, con 16 titoli medi in catalogo nel 2010). Raddoppiano anche i grandi editori di ebook (e marchi collegati): sono 58 con 119 titoli medi in catalogo (erano 37, con 149 titoli medi in catalogo nel 2010). “Il mercato dell´ebook ha appena due anni di vita ma è comunque un mercato che c´è e che non potrà che crescere nei prossimi mesi e anni – ha spiegato la responsabile nuove tecnologie dell´Associazione Italiana Editori (Aie) Cristina Mussinelli - La crescita che si intravede è quella tipica dei mercati iniziali, con forti accellerazioni ma numeri assoluti ancora piccoli. Questo è un mercato a cui guardano con attenzione non solo le case editrici più grandi ma anche i piccoli editori, che proprio per la specializzazione della nicchia di mercato in cui operano possono trovare lettori anche al di fuori del mercato italiano”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LIBRI: "I MAGREDI, IERI OGGI E DOMANI" IL 14 DICEMBRE A SPILIMBERGO |
|
|
 |
|
|
Trieste, 13 dicembre 2011 - Mercoledì prossimo, 14 dicembre, alle ore 18 presso la Sala Kirschner di Palazzo Tadea in piazza Castello a Spilimbergo (Pn), sarà presentato il libro "I magredi, ieri oggi e domani", curato dal Servizio caccia, risorse ittiche e biodiversità della Direzione Centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali della Regione, in collaborazione con la scuola primaria di Cavasso Nuovo e con il Craf (Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia) e il patrocinio rispettivamente del Comune di Spilimbergo e Cavasso Nuovo. La pubblicazione raccoglie i risultati delle ricerche svolte dai giovani alunni della scuola primaria di Cavasso Nuovo, all´interno di un percorso didattico durato più di cinque anni. Una buona parte dei contenuti deriva da lavori già premiati nell´ambito delle varie edizioni del concorso abbinato al Progetto regionale di educazione ambientale "Conoscere per crescere", che promuove la tutela della biodiversità. Come spiega l´assessore Claudio Violino, ogni sezione del libro approfondisce un diverso aspetto del territorio della fascia pedemontana e dell´alta pianura che circonda la scuola, soffermandosi a descrivere in modo particolare l´ambiente dei magredi. Se il capitolo introduttivo, attraverso varie tappe, presenta l´ambiente fisico, le bellezze naturali e gli aspetti storici, particolarmente originale è il calendario, che si ispira al ritmo dei mutamenti che si susseguono nel corso delle varie stagioni. I capitoli dedicati all´agricoltura e alle tradizioni contadine sono poi forse i più significativi proprio perché fanno da collante tra la cultura del passato e la realtà che caratterizza il presente. Interessanti in questo contesto alcune storie ed interviste ad anziani, adulti ed esperti. Una seconda presentazione del volume, dal quale sarà tratto un documentario, è già prevista per mercoledì 21 dicembre, alle ore 18, presso il Teatro comunale (Società Operaia) in piazza Plebiscito 8 a Cavasso Nuovo. In entrambe le occasioni una copia del libro sarà distribuita in omaggio. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PROTOCOLLO INTESA GIGANTI MONT´E PRAMA. CAPPELLACCI: "LA SARDEGNA RITROVA SUE FORMIDABILI ICONE" |
|
|
 |
|
|
Cagliari, 12 Dicembre 2011 - "La Sardegna ritrova delle formidabili icone che si legheranno indissolubilmente all’immagine della nostra Isola, divenendone una tra le più note e riconoscibili rappresentazioni sia nell’immaginario collettivo di noi Sardi che fuori dai nostri confini". Lo ha dichiarato ieri il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, a margine della firma del protocollo d’intesa per la definizione dei programmi di valorizzazione del complesso scultoreo e del sito archeologico di Mont’e Prama. Il documento è stato siglato, oltre che dalla Regione Sardegna, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna nella persona della dott.Ssa Maria Assunta Lorrai), dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano (nella persona del Soprintendente dott. Marco Edoardo Minoja) e dal sindaco di Cabras, Cristiano Carrus. Il protocollo prevede l’istituzione di una cabina di regia permanente tra la Regione, il Comune di Cabras e la Soprintendenza per definire le strategie di valorizzazione del patrimonio di Mont’e Prama e delineare la fruibilità in Sardegna, nel territorio nazionale e in ambito internazionale, delle statue di Mont’e Prama e dei ritrovamenti archeologici nel territorio del Sinis. La Regione, la Soprintendenza e il Comune di Cabras, si impegnano inoltre a realizzare, di comune accordo e ciascuno nell’ambito delle proprie specifiche competenze, il progetto complessivo di valorizzazione del patrimonio di Mont’e Prama. Per quanto riguarda la sezione localizzata a Cabras, i firmatari si impegnano a favorire, per quanto di competenza, la progettazione, realizzazione e allestimento di una nuova sede museale espressamente dedicata al complesso archeologico di Mont’e Prama, adiacente e raccordata all’attuale Museo Civico oppure del tutto distinta da esso. La Regione, da parte sua, si impegna al sostegno finanziario del Comune di Cabras. "I giganti di Mont’e Prama - ha puntualizzato l’assessore della Cultura, Sergio Milia - rappresentano una grande opportunità da sfruttare in chiave turistica, e quindi con evidenti ricadute economico-sociali, per la valorizzazione dell’intero territorio regionale". L’esposizione temporanea verrà realizzata senza snaturare o mortificare l’attuale organizzazione del Museo Civico di Cabras, utilizzando allo scopo locali attualmente non destinati all’esposizione; pertanto essa comprenderà sei statue e quattro modelli di nuraghe, scelti tra gli esemplari meglio conservati, in una logica compatibile con l’intera articolazione del Sistema Museale, previa verifica delle condizioni strutturali e di sicurezza del Museo Civico di Cabras, e sarà coordinata con analoga esposizione presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e del Centro di Restauro di Li Punti. Il "Sistema Museale di Mont’e Prama" sarà articolato in sezioni: a) Mont’e Prama: archeologia e storia dell’arte tra la Sardegna e il Mediterraneo. Offre la lettura delle statue di Mont’e Prama all’interno del disegno complessivo dell’archeologia sarda e mediterranea. Localizzazione: Cagliari, Museo Archeologico Nazionale. B) Mont’e Prama e l’archeologia del Sinis. Offre la possibilità di raccontare il contesto della scoperta, il luogo e le condizioni di rinvenimento, all’interno di un percorso che attraversa tutta l’archeologia del Sinis. Localizzazione: Cabras, Museo Civico e area archeologica di Mont’e Prama. C) Polo documentale del restauro di Mont’e Prama. Garantisce l’accesso a tutta la documentazione del restauro che ha restituito una nuova eccezionale possibilità di lettura e conoscenza l’intero complesso. Localizzazione: Sassari, Centro di Restauro di Li Punti. "L’auspicio - ha aggiunto Cappellacci - è che i Giganti rappresentino altresì il simbolo del futuro: quello di un’Isola che per uscire dalla crisi e promuovere un nuovo modello di sviluppo compatibile con il nostro sistema di valori e idoneo a migliorare la qualità della vita della nostra comunità, ricomincia dalla sua specialità, dalla sua identità e dalle sue tradizioni". "Ancora una volta - ha concluso il presidente, sottolineando il lavoro proficuo delle Istituzioni coinvolte - la via del dialogo, che rappresenta il paradigma della nostra azione politica, è stata maestra e ha permesso di addivenire a una soluzione con cui si è riusciti a fare sintesi tra le diverse esigenze". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL TEATRO REGIO DI PARMA IN TOURNÉE A SAN PIETROBURGO |
|
|
 |
|
|
Parma, 13 dicembre 2011 - Un nuovo prestigioso impegno riconferma l’indiscusso ruolo di primo piano in campo internazionale che al Teatro Regio di Parma, alle sue produzioni, all’Orchestra, al Coro e a tutte le maestranze tecniche invitate da istituzioni e teatri di tutto il mondo, deriva da quasi due secoli di storia e tradizione segnati da passione e qualità: Città del Messico, Mumbai, Nuova Delhi, Parigi, Bilbao, Hong Kong, Pechino, Wiesbaden hanno visto trionfare negli anni più recenti la musica di Verdi nei teatri e nelle sale più prestigiosi. Chiamato di recente a portare l’Opera, per la prima volta nella storia del paese, nel Sultanato dell’Oman in occasione della prestigiosa anteprima della nuovissima Royal Opera House di Muscat, con Rigoletto, nello storico allestimento di Pier Luigi Samaritani, il Teatro Regio di Parma - con oltre centocinquanta partecipanti - è invitato nei prossimi giorni a portare la musica di Verdi alla Grand Philharmonic Hall di San Pietroburgo, sede della più antica Orchestra Sinfonica della Russia fondata nel 1882, nell’ambito delle Celebrazioni dell’anno culturale bilaterale Italia – Russia 2011 e in occasione del Xii International Winter Festival Arts Square. Due gli appuntamenti verdiani nella storica sala nel cuore della città degli zar: giovedì 15 dicembre 2011, alle ore 20.00, il soprano Irina Dubrovskaya, il tenore Stefano Secco, il baritono Leo Nucci, il mezzosoprano Olga Lehmann-balashova, con il Coro del Teatro Regio di Parma, eseguiranno brani scelti da La Traviata e da Rigoletto di Giuseppe Verdi, diretti da Andrea Battistoni, Primo Direttore Ospite del Teatro Regio di Parma, sul podio della St. Petersburg Academic Symphony Orchestra che aprirà il Verdi Gala con le sinfonie di Giovanna d’Arco e Nabucco. Venerdì 16 dicembre 2011, alle ore 20.00, sarà la volta del grande Yuri Temirkanov, che guiderà il Coro e l’Orchestra del Teatro Regio di Parma nella Messa da Requiem di Verdi; prestigioso il quartetto vocale diretto dal Maestro russo, Direttore Musicale della Filarmonica di San Pietroburgo e del Teatro Regio di Parma, nonché Direttore Artistico del Winter Festival Arts Square: nel capolavoro sacro verdiano canteranno il soprano Dimitra Theodossiou, il mezzosoprano Daniela Barcellona, il tenore Stefano Secco e il basso Alexander Vinogradov. Maestro del Coro del Teatro Regio di Parma è Martino Faggiani. “Posso affermare con orgoglio che nel corso di questi dodici anni, il Winter Festival “Art’s Square” ha mantenuto un altissimo livello di qualità – dichiara Yuri Temirkanov - e il programma, come negli anni precedenti, vede ancora una volta la presenza di eccezionali musicisti russi e stranieri. Quest’anno il festival non è però incentrato su un singolo tema, ma si svolge nel più ampio progetto delle Celebrazioni dell’anno delle relazioni bilaterali Italia – Russia 2011, da qui l’invito al prestigioso Teatro Regio di Parma”. “Con questa prestigiosa trasferta a San Pietroburgo, il Teatro Regio di Parma conferma il ruolo di primo piano svolto in questi anni nel rappresentare la musica italiana e in special modo quella verdiana, in campo internazionale” - dichiara Mauro Meli Sovrintendente del Teatro Regio di Parma. “A conferma di ciò, assume eccezionale significato l’invito ricevuto dalla Filarmonica di San Pietroburgo, una delle più autorevoli istituzioni musicali al mondo, a eseguire alcuni dei capolavori verdiani nella storica Grand Philharmonic Hall. Affidate al Direttore Musicale del Teatro Regio di Parma e della Filarmonica di San Pietroburgo Yuri Temirkanov e alla bacchetta del giovanissimo Primo Direttore Ospite del Teatro Regio Andrea Battistoni, gli straordinari solisti, il Coro e l’Orchestra del Teatro Regio di Parma saranno protagonisti di due serate volte a esaltare uno degli inestimabili tesori della musica italiana”. I due appuntamenti, realizzati grazie al sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e a Finmeccanica – sponsor unico della tournée del Teatro Regio di Parma, nell’ambito delle Celebrazioni dell’anno culturale bilaterale Italia – Russia 2011, si terranno nella prestigiosa Sala Grande progettata nel 1839 dall’architetto Pavel Petrovich Jacot per l’Assemblea dei Nobili di San Pietroburgo. La Grand Philharmonic Hall dall’acustica straordinaria, la cui facciata fu disegnata dall’italiano Carlo Rossi, può ospitare fino a millecinquecento persone. Centro musicale della città dal 1840 ha visto esibirsi moltissimi rinomati musicisti del Xix secolo: Lizst, Berlioz, Wagner, Mahler, Rubinstein, Schumann, Viardo, Sarasate e molti altri, e ha ospitato la prima esecuzione assoluta di molti lavori dei più significativi esponenti della tradizione classica russa, da Borodin a Mussorgsky, da Čajkovskij a Rimsky-korsakov a Glazunov. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TRENTO E BOLZANO, "ALLEANZA" PER UN SISTEMA TEATRALE REGIONALE |
|
|
 |
|
|
Trento, 13 dicembre 2011 - "Non possiamo che esprimere soddisfazione per l´accordo politico da anni in itinere tra Trento e Bolzano e che oggi trova concretizzazione. Nasce un nuovo sistema del teatro regionale che aiuterà le nostre compagnie a leggere meglio il territorio e, soprattutto, aiuterà le nostre produzioni ad uscire e farsi notare per trasformare il sistema teatrale regionale in qualcosa di forte e competivo sul piano nazionale e, questa è la speranza, anche su quello internazionale". Così Franco Panizza, assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento, ha commentato la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa sul "Sistema teatrale regionale" avvenuta il 7 dicembre nella sede della Provincia autonoma di Bolzano, a Palazzo Widmann. A firmare il protocollo il presidente del Centro Santa Chiara di Trento, Ivo Gabrielli e il presidente del Teatro Stabile di Bolzano, Giovanni Salghetti Drioli. Presenti, a sottolineare l´importanza di un momento che segna un significativo traguardo nei rapporti e nelle collaborazioni culturali tra i territori, anche l´assessore alla cultura della Provincia autonoma di Bolzano, Christian Tommasini; gli assessori comunali alla cultura di Trento e Bolzano, Lucia Maestri e Patrizia Trincanato; i direttori del Centro S. Chiara e del Teatro Stabile, Francesco Nardelli e Marco Bernardi. Negli ultimi tre anni le “governance” del Teatro Stabile di Bolzano e del Centro Servizi Culturali S. Chiara, con il convinto sostegno delle Amministrazioni provinciali e comunali di Trento e Bolzano, hanno lavorato a un nuovo progetto di collaborazione per la realizzazione di un “Sistema teatrale regionale” che consenta di operare ancora meglio dal punto di vista qualitativo, senza trascurare obbiettivi di razionalizzazione nell’utilizzo delle risorse in linea con i cambiamenti in atto in questi anni difficili per la finanza pubblica. Tale esigenza di rete è certamente la nuova frontiera delle politiche di settore al passo con l´Europa, anche in vista della candidatura del Nord-est a Capitale Europea della Cultura 2019. E´ da questo lavoro di analisi degli obiettivi da raggiungere che è nato il Protocollo d’Intesa firmato oggi. Si tratta di una collaborazione - è stato unanimente sottolineato oggi - di portata storica che apre nuove prospettive di crescita della cultura teatrale su tutto il territorio regionale, in un contesto politico ed economico di grande difficoltà, che rischia di mettere in discussione l’esistenza stessa di alcune istituzioni culturali del nostro paese. Queste le linee guida della nuova collaborazione a carattere regionale: a) sviluppare la produzione di spettacolo dal vivo in funzione delle esigenze specifiche del sistema teatrale del Trentino e dell’Alto Adige attraverso la piena e costante collaborazione progettuale, programmatica e tecnica, anche al fine di dare spazio produttivo e distributivo al repertorio teatrale dedicato ad una “drammaturgia del territorio”; b) razionalizzare il sistema distributivo dell’offerta teatrale delle due Istituzioni sul territorio regionale, nella comune consapevolezza della centralità delle politiche distributive, per realizzare economie di scala, per sostenere la qualità dell’offerta e l’ottimizzazione della fruizione teatrale nel bacino di utenza; c) favorire progetti innovativi di formazione del pubblico, con particolare attenzione a quello giovanile, attraverso percorsi che stimolino la crescita di nuovi spettatori più competenti e consapevoli; d) promuovere la crescita delle potenzialità artistiche a forte vocazione professionale attive sul territorio, anche con rassegne regionali, concorsi aperti a nuovi gruppi teatrali e a nuovi autori, mirati percorsi per il perfezionamento artistico e tecnico; e) focalizzare nuovi progetti di avvicinamento e di reciproco scambio culturale con i sistemi scolastici e con il mondo universitario; f) dare vita a nuove collaborazioni drammaturgiche, produttive e formative volte a favorire la crescita di una tradizione di teatro popolare dialettale di eccellenza. La durata dell’accordo è triennale (2012 – 2013 – 2014). L´accordo potrà essere rinnovato dopo una verifica sul raggiungimento degli obiettivi. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL PRESIDENTE DELLA CALABRIA SCOPELLITI ALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO SCIENTIFICO DEL MUSEO DELLA NDRANGHETA TENUTOSI A MILANO |
|
|
 |
|
|
Catanzaro, 13 dicembre 2011 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha preso parte alla presentazione del progetto scientifico del museo della ndrangheta tenutosi nella sede dell’Ibm a Milano. Scopelliti, nel corso del suo intervento, ha evidenziato che si tratta di “un progetto importante, nato durante la sua esperienza da sindaco di Reggio Calabria. Attraverso sinergie istituzionali abbiamo messo in piedi la struttura museale sita nel quartiere Croce Valanidi all’interno di un bene confiscato alla criminalità. Da Sindaco, ha aggiunto, ho ereditato gran parte dei beni confiscati alla mafia ed a volte i beni venivano consegnati agli amministratori con i proprietari all’interno delle abitazioni. Sono stato io che ho firmato parecchi sgomberi dando segnali forti di presenza delle istituzioni. Sono particolarmente felice oggi per la presentazione di questo importante progetto. In questo percorso il museo e le istituzioni non solo sole. Non solo la Calabria ma tutto il paese ha bisogno di un messaggio forte e vincente come questa idea. Questa iniziativa potrà produrre azioni che mettono in risalto la grande battaglia dei calabresi onesti”. Nel corso dell’incontro, il responsabile scientifico del Museo della ‘ndrangheta Fulvio Librandi, ha illustrato il progetto: “La conoscenza del contesto socio-culturale locale ci permette di affermare che è molto debole la conoscenza razionale del fenomeno ndrangheta in Calabria. Il museo – ha aggiunto - propone al visitatore informazioni e chiavi di lettura utili per una conoscenza qualitativamente migliore. Le narrazioni di questi aspetti passano attraverso la ricostruzione fotografica e video di casi studio significativi, attraverso pannelli espositivi che raccontano "l´intimità culturale" tra ndranghetisti e società civile, attraverso una serie di istallazioni multimediali che possono fornire figurativamente una linea chiara tra ciò che è legale e ciò che legale non è, raccontando le gradazioni possibili della zona grigia. Nel percorso espositivo questi concetti diventano itinerari conoscitivi che favoriscono nel visitatore un´idea critica”. All’incontro hanno inoltre preso parte, tra gli altri, il coordinatore del Museo della ndrangheta Claudio La Camera, Maria Cristina Farioli, direttore sviluppo ed innovazione di Ibm e Giuseppe Sergi, rappresentante della Regione Calabria del Museo. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BULLONI E FARFALLE |
|
|
 |
|
|
Torino, 13 dicembre 2011 - “Bulloni e Farfalle - 150 anni di ambiente” è la mostra che gli assessorati all’Ambiente e alla Cultura della Regione Piemonte e il Museo regionale di Scienze naturali hanno voluto allestire per ripercorrere per mezzo di fotografie, pannelli illustrativi e documentari l’evoluzione del concetto di ambiente, partendo dalle caratteristiche più salienti del Piemonte, e il parallelo evolversi delle tecnologie. Nata per raccontare l’innovazione e lo sviluppo che ha attraversato la società italiana negli ultimi 150 anni e al tempo stesso per incuriosire e far riflettere sui cambiamenti più significativi che la natura ha subito nel corso degli anni, la mostra è allestita come una sorta di camera delle meraviglie in cui non solo è possibile ammirare le collezioni naturalistiche e bibliografiche del Museo, ma sono per la prima volta accessibili al pubblico materiali fotografici e strumentazioni inedite messe a disposizione da Fiat e dal Politecnico di Torino. Tra le curiosità da segnalare, il motore per dirigibili S76a, costruito da Fiat nel 1913 e dotato, primato tutto piemontese, del più grande cilindro aeronautico di produzione italiana e probabilmente mondiale. “Affreschi” e scenografie” forniscono un quadro significativo ed espressivo della situazione sociale, economica, culturale in genere del nostro territorio in cinque momenti della sua storia: Metà Ottocento (fase preindustriale e preunitaria), Fine ‘800/inizio ‘900 (inizio industrializzazione, sviluppo produzione energia elettrica, sviluppo trasporti, scoperta del territorio per svago e turismo, identificazione del concetto di ambiente con quello di paesaggio, ecc.), Anni Venti/trenta (crisi postbellica, sviluppo dell’industrializzazione, affermazione di nuove classi sociali e di modelli di vita, ecc.), Anni Sessanta/settanta (ripresa economica dopo la seconda guerra mondiale, aumento della percezione dei problemi ambientali legati ai fenomeni di inquinamento e affermazione di una nuova cultura ambientalista, ecc.), Oggi. A raccontare le diverse epoche anche spezzoni di documentari e di film, quadri, opere letterarie, canzoni, opere teatrali, testimonianze della cultura e delle tradizioni popolari del territorio, cartografia, brani da volumi didattici utilizzati a scuola, espressività dei ragazzi delle scuole, pubblicità, ed alcuni dati ambientali, demografici e socioeconomici significativi per ogni periodo storico selezionato. La mostra è anche un catalizzatore di altri eventi e approfondimenti delle diverse componenti dell’ambiente, raccogliendo in un’unica sede seminari e convegni per operatori del settore ed appuntamenti preserali con cadenza mensile con esperti, artisti, scrittori su diversi temi. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MOSTRA LO SCULTORE, LA TERRA ARTISTI E RICERCHE 1920-2011 ROMA: 16 DICEMBRE 2011 – 31 GENNAIO 2012 |
|
|
 |
|
|
Roma, 13 dicembre 2011 - Venerdì 16 dicembre 2011 si inaugura la mostra “Lo scultore, la terra – Artisti e ricerche 1920 – 2011” con 55 opere realizzate dai maggiori artisti del Novecento accanto a quelli più contemporanei, che si sono dedicati alla scultura in ceramica. Ospitata in due sedi, l’Archivio della Scuola Romana di via del Babuino e la Galleria Emmeotto di via Margutta a Roma, l’esposizione, curata da Flaminio Gualdoni e Netta Vespignani, ha il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Culturali e del Centro Storico. Le opere esposte sono state selezionate dal curatore Flaminio Gualdoni che, insieme a Netta Vespignani, ha voluto contribuire a ricostruire la storia di una forma d’arte, a lungo ritenuta minore, che ha impegnato nella sua ricerca e nella sua sperimentazione alcuni dei maggiori artisti del Novecento. Il filo conduttore nella scelta degli artisti è stata proprio la ceramica e la sperimentazione di questa materia come elemento prevalente, o quasi esclusivo, della loro ricerca. Si inizia con le opere di Duilio Cambellotti e Arturo Martini, proseguendo con quelle di Pietro Melandri, Salvatore Meli, Leoncillo, Fausto Melotti, Lucio Fontana, Sebastian Matta. E ancora gli autori protagonisti della grande stagione avviata negli anni Sessanta, tra i quali figurano Nanni Valentini, Carlo Zauli, Nedda Guidi, Nino Caruso, Pino Castagna, Alessio Tasca, Pompeo Pianezzola. Le generazioni successive sono rappresentate da Giacinto Cerone, Riccardo Monachesi, Pasquale (Ninì) Santoro, Massimo Luccioli, Claudio Palmieri, Maria Cristina Carlini, Giancarlo Sciannella, Bertozzi & Casoni. Il più ampio orizzonte di contaminazione inventiva della ceramica è raccontato dalle esperienze di artisti come Luigi Ontani, Elisa Montessori, Giosetta Fioroni. La scelta degli artisti presenti in mostra non pretende di essere esaustiva, ma rappresenta una selezione di alcuni tra i più importanti scultori italiani che hanno scelto la terra e il fuoco per realizzare le proprie opere. In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo con testo di Flaminio Gualdoni. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ITALIA WAVE BAND 2012 TORNA IL CONCORSO MUSICALE DI FONDAZIONE AREZZO WAVE ITALIA E ITALIA WAVE NETWORK TANTE OPPORTUNITÀ PER SUONARE, GRANDI PREMI ISCRIZIONE GRATUITA, SCADENZA 15 GENNAIO 2012 |
|
|
 |
|
|
Arezzo, 13 dicembre 2011 - Negrita, Afterhours, Quintorigo, Marlene Kuntz, I Ministri... Solo alcuni degli oltre 30.000 gruppi passati sul palco di Italia Wave Band, il più importante concorso italiano per formazioni emergenti, che Fondazione Arezzo Wave Italia e Italia Wave Network organizzano dal 1987. E che dopo la cifra record di oltre 2300 iscritti nel 2011, torna nel 2012 con un’edizione che si annuncia altrettanto ricca e partecipata. Innanzitutto segnatevi questa data: domenica 15 gennaio 2012. E’ il termine entro cui ci si può iscrivere al concorso. L’iscrizione, come sempre, è gratuita e la selezione si articola attraverso ben 130 serate live che coinvolgeranno ogni regione del Belpaese. Rock, punk, metal, funk, reggae, pop, canzone d’autore, hip hop, electro... Sono ammessi tutti i generi! Sono escluse invece le produzioni discografiche realizzate da major o da loro etichette, ed i gruppi che abbiano già vinto un’edizione del concorso. Tra tutte le band iscritte ne saranno scelte circa 500, che si daranno battaglia nel corso di una lunga serie selezioni regionali dal vivo, tra febbraio e aprile. Ogni gruppo/artista avrà a disposizione 15/20 minuti, a valutare ogni esibizione sarà una giuria composta da addetti ai lavori, discografici e critici musicali. I vincitori regionali accederanno quindi alla fase finale del concorso: avranno cioè la possibilità di esibirsi sui palchi del festival e di altri eventi organizzati dalla Fondazione Arezzo Wave Italia. Tra tutti i vincitori regionali sarà infine decretato il migliore a livello nazionale a cui spetterà il Premio fAwi 2012 e strumenti musicali, tra cui una serie di piatti Ufip. Iscriversi a Italia Wave Band 2012 è facile e gratuito. Basta andare sul sito www.Italiawave.com/concorsi compilare il modulo e caricare 2 brani originali in mp3, 1 file con la biografia del progetto, 1 foto del gruppo/artista, 1 scheda tecnica e 1 file contenente i testi delle canzoni. Preferite il buon vecchio cd? No problem, ci sono i referenti regionali e locali, ossia le “Antenne” di Italia Wave Network, pronte a darvi una mano e a cui consegnare il materiale richiesto su cd e in forma cartacea: scoprite come contattarli qui http://live.Italiawave.com/network/staff |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CONVEGNO "IL RISORGIMENTO ITALIANO E I POPOLI SLAVI" |
|
|
 |
|
|
Trieste, 13 dicembre 2011 - L’associazione Strade d’Europa ( stradedeuropa@hotmail.It ) organizza il convegno Il Risorgimento italiano e i popoli slavi venerdì 16 dicembre alle ore 17:00 presso l’aula D1 della Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori in via F. Filzi 14 a Trieste. Al termine di un anno caratterizzato dalle celebrazioni per i 150 anni dell’Italia come Stato unitario e da studi e approfondimenti sul Risorgimento italiano, questo appuntamento vuole dare un taglio europeo e di più ampio respiro a questa ricorrenza. Il prof. Fulvio Salimbeni, docente di Storia contemporanea all’Università di Udine, metterà a confronto il cammino che compirono l’Italia e la Serbia nell’Ottocento per giungere all’unità e all’indipendenza e le relazioni che si instaurarono, a partire dalle Lettere slave di Mazzini; Ivan Buttignon, collaboratore didattico delle Università di Trieste e di Udine, si soffermerà sull’attività dei mazziniani a Gorizia e nell’isontino, vale a dire in una regione di confine e di incontro con il mondo slavo; Marilina Veca, giornalista e scrittrice, esporrà le vicende di Giuseppe Barbanti Brodano, garibaldino che si schierò con un gruppo di volontari italiani a fianco dell’esercito serbo-montenegrino contro l’Impero turco. L’incontro sarà coordinato da Lorenzo Salimbeni, Dottorando di ricerca in storia all´Università degli Studi di Trieste, che descriverà anche come oggi l’unità nazionale della Serbia sia messa a repentaglio dalla vicenda della provincia separatista del Kosovo. L’incontro è organizzato in collaborazione con l’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie, con la Comunità Religiosa serbo-ortodossa di Trieste, con l’Associazione di amicizia italo-serba e con il patrocinio del Comitato di Trieste e Gorizia dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
A VICENZA CONFERENZA REGIONALE DEI MUSEI |
|
|
 |
|
|
Vicenza, 13 dicembre 2011 ”Mai come ora, credo sia necessario che anche chi si occupa del settore museale faccia rete, faccia sistema. Al di là della crisi economica, sono dell’avviso che questo tema sia ineludibile. Bisogna lavorare insieme, lavorare in rete, per rendere l’informazione e la formazione di chi si occupa di questa materia sempre più utile al cittadino”. Lo ha detto il vicepresidente della giunta regionale e assessore alla cultura Marino Zorzato aprendo ieri mattina a Vicenza la Xv Conferenza regionale dei Musei, incentrata sul tema “Gestire in rete il patrimonio culturale” Zorzato ha ricordato che sono trecento circa i musei in Veneto, ribadendo l’impegno regionale “a fare cultura per tutti, ma una cultura che guarda al futuro”. “Noi abbiamo l’ambizione – ha aggiunto - di concorrere all’idea di Venezia e del Nordest come capitale europea della cultura 2019. La nostra straordinaria rete museale non può che essere un tassello di questo mosaico”. Zorzato ha poi fatto rilevare che la Regione quest’anno ha distribuito su fondi europei 15 milioni e 300 mila euro per la realtà museali. “Ma per la prima volta, al di là dei grandi musei che restano importantissimi per il Veneto – ha concluso Zorzato, esprimendo la sua soddisfazione per questo risultato - siamo riusciti a finanziare anche le reti museali, cioè chi si mette insieme, chi fa sistema, chi contribuisce alla messa a regime dei piccoli musei, a servizio del cittadino”. Oltre allo stato dell’arte degli interventi regionali a favore dei musei, la conferenza è articolata in sessioni di lavoro sui temi della cooperazione interistituzionale e della sostenibilità e della gestione del patrimonio culturale vista da pubblico, privato e territorio. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TRENTO: AL MUSEO DI SAN MICHELE LA GIORNATA DELLA RETE ITALIANA DI CULTURA POPOLARE |
|
|
 |
|
|
Trento, 13 dicembre 2011 - Apertura straordinaria della mostra "Carnevale re d’Europa Ii / Carnival King of Europe Ii (2010-2012) Le mascherate invernali di fertilità nel contesto etnografico europeo", a San Michele martedì 13 dicembre, con visite guidate gratuite dalle ore 18 alle ore 22, in occasione della giornata nazionale della cultura popolare, coordinata dalla Rete Italiana della Cultura Popolare ( www.Reteitalianaculturapopolare.org ). Una serie di iniziative in tutta Italia a sostegno della cultura popolare come forma di riconoscimento della propria identità e del suo importante compito di trasmissione delle tradizioni e delle origini di un popolo. La seconda edizione dell´esposizione dedicata al carnevale presenta i risultati di un’importante ricerca sul carnevale condotta dal Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina e otto musei partner di altrettanti Stati europei, nell’ambito di un progetto finanziato dall’Unione Europea. Il carnevale europeo affonda le sue radici nel più vasto sedime delle mascherate dell’inverno: la stagione dei riti, che si contrappone a quella naturale del lavoro agreste. Così, dai Santi fino a marzo, una sola volta o anche in più riprese, sotto le mentite spoglie di giovani paesani mascherati, gli antenati tornano a visitare le comunità dei vivi, e a promettere ad esse fertilità e abbondanza. Ancor oggi infatti, nei villaggi di gran parte dell’Europa, dai Balcani all’Iberia passando naturalmente per le Alpi e la Mitteleuropa asburgica, fino alle Isole Britanniche, è dato cogliere le tracce di un antico rito che si ispira al magismo agrario più ancestrale. Carnival King of Europe si propone di riscoprire le vestigia di questo rito antico ai quattro angoli del continente, e di metterle a confronto diretto per rintracciarne e interpretarne le evidenti somiglianze e i denominatori comuni. Dopo essere stata inaugurata a San Michele all’Adige, la mostra verrà allestita al Museo Vasco di Bilbao, al Museo etnografico sloveno di Lubiana in Slovenia, all’Astra Museum di Sibiu in Transilvania, e al Museo etnografico nazionale di Varsavia in Polonia Carnival King of Europe è dunque una mostra itinerante, ma è anche un progetto di ricerca etnografica, un sito web www.Carnivalkingofeurope.it , un film su dvd. La mostra rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2012 con orario 9 - 12.30 / 14.30 - 18 (chiuso il lunedì, il 25 dicembre, il 1° gennaio). |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|