|
|
|
MARTEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Martedì 13 Dicembre 2011 |
 |
|
 |
PARALISI: UNA SPERANZA PER I PAZIENTI AFFETTI DA DANNI AI NERVI. UN’AVANZATA TECNOLOGIA DI STIMOLAZIONE ELETTRICA. POTREBBE PRESTO ESSERE IN GRADO DI RIPARARE I NERVI DANNEGGIATI, RIPRISTINARE LA FUNZIONE DEI NEURONI, PRATICAMENTE SENZA EFFETTI COLLATERALI
|
|
|
 |
|
|
Lecce, 13 dicembre 2011 - Ai nervi periferici è devoluta l’importate funzione di trasmettere ai muscoli l’impulso nervoso del cervello. Come è noto essi possono rimanere danneggiati a seguito di malattie degenerative, incidenti e traumi vari, compromettendo la sensibilità se non la funzionalità di alcune parte del corpo (braccia,gambe,ecc), mentre i muscoli si atrofizzano. Riparare e ricostruire quella parte di nervi che per motivi vari risultano danneggiati, rappresenta uno tra i più importanti obiettivi della scienza medica. Ma c´è una buona notizia: i pazienti affetti da danni ai nervi o paralisi potrebbe presto essere in grado di recuperare una migliore funzionalità, grazie ad una nuova tecnica di stimolazione elettrica sviluppata dai ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center (Bidmc) di Boston, Mass., e gli ingegneri del Massachusetts Institute of Technology (Mit). Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti" segnala che il nuovo metodo di stimolazione elettrica funzionale (Sef) riduce la potenza elettrica del 40 per cento e protegge meglio i nervi circostanti e tessuti dai danni del calore dell’energia direttamente al sito danneggiato. Pubblicato nella rivista Nature Materials, i risultati rivelano un metodo per stimolare l´attività neuronale in pazienti con danni al sistema nervoso che è superiore alle tradizionali tecnologie Fes. Riducendo la quantità di corrente elettrica emessa e concentrandola meglio nelle aree danneggiate, gli scienziati hanno sviluppato con successo un metodo più sicuro ed efficiente per aiutare i pazienti con il nervo danneggiato a riacquistare la funzione con meno effetti collaterali dannosi. " Secondo Samuel J. Lin, Md, un chirurgo presso Bidmc Divisioni di Chirurgia Plastica e Otorinolaringoiatria, Assistant Professor di Chirurgia presso la Scuola di Medicina di Harvard e co-autore dello studio, questo nuovo dispositivo funziona manipolando la concentrazione di ioni caricati che circonda il nervo". "Questo potrebbe significare un minor rischio per i nervi circostanti, perché meno corrente elettrica è necessaria per stimolare il nervo interessato." Dal momento che i nervi sensoriali e nervi che controllano i movimenti si trovano a stretto contatto, riducendo sia la quantità di corrente elettrica così come la sua diffusione è fondamentale per massimizzare i benefici e riducendo gli effetti collaterali dei trattamenti Fes. E dopo aver sperimentato con i vari ioni nel fluido che circonda i nervi, il team di ricerca ha scoperto che rimuovendo il calcio ioni con carica positiva contribuisce a mettere a fuoco la corrente elettrica nelle zone nervose danneggiate, proteggendo le aree sane. I nervi che controllano i movimenti ed i nervi sensoriali che portano i segnali del dolore sono molto vicini tra loro, con il metodo attuale la terapia Fes ha dei limiti. Questa (nuova scoperta) è un passo importante verso la progettazione di un dispositivo per aiutare i pazienti che soffrono di paralisi del nervo e condizioni neurologiche croniche ". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SLA INGUARIBILE MA NON INCURABILE SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA, 500 MALATI IN LOMBARDIA |
|
|
 |
|
|
Milano, 13 dicembre 2011 - La Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) è una malattia neurodegenerativa progressiva, che colpisce parti del midollo spinale, il tronco cerebrale e la corteccia cerebrale motoria. La conseguenza è una progressiva paralisi che, in un arco di tempo variabile da uno a tre anni, determina la compromissione dei movimenti, della parola, della deglutizione e della respirazione. La durata della malattia è compresa tra 2 e 5 anni. Secondo una stima, in Italia ci sono circa 5.000 ammalati, poco più di 500 in Lombardia. Sono i dati emersi dal convegno ´La Sla - Nuovi obiettivi alla luce dell´attività della Consulta delle malattie neuromuscolari´, organizzato a Pavia dall´Irccs (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) Fondazione Salvatore Maugeri e al quale ha partecipato l´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli. I lavori del convegno sono stati presieduti dal professor Mario Melazzini, presidente dell´Associazione Italiana Sla (Aisla) oltre che coordinatore e responsabile scientifico per l´attuazione del Piano d´Azione Regionale sulla disabilità e supporto medico-sanitario alla definizione del nuovo modello di welfare per la Direzione generale Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia. ´Se è vero che la Sla è una patologia al momento inguaribile - ha detto l´assessore Boscagli - non per questo va considerata incurabile. E´ possibile conviverci, a patto che il malato e i suoi familiari siano esaustivamente e costantemente informati sulle possibilità di cura e assistenza, sui servizi e sugli ausili disponibili che consentono al paziente di continuare a essere pienamente protagonista del suo percorso di vita. Purtroppo, attualmente, tutto ciò non viene garantito in maniera omogenea in tutto il nostro Paese´. ´Regione Lombardia - ha sottolineato Boscagli - fornisce le risposte forse migliori a livello nazionale. Siamo stati la prima Regione a garantire la gratuità dei ricoveri di sollievo transitorio o definitivo alle persone affette da Sla e, dal 2009, a erogare ai familiari che si dedicano all´assistenza a domicilio un contributo mensile di 500 euro´. ´Le scelte che abbiamo fatto in tema di Sla - ha proseguito l´assessore Boscagli - sono in linea con quel processo di riforma del welfare di cui il nostro Paese ha grande bisogno. Stiamo incentrando le nostre politiche sulla persona e sulla famiglia: gli strumenti di valutazione multidimensionale dei bisogni, che tengono conto anche delle condizioni e delle risorse - economiche, fisiche, relazionali - delle famiglie, sono perciò parte integrante di questa riforma, così come lo sono la necessità di spostare i finanziamenti dall´offerta alla domanda e di attuare pienamente il principio della libertà di scelta nelle politiche sociosanitarie e sociali´. Fondamentale, in questo contesto così delicato e complesso, la necessità di prevedere un percorso assistenziale e di presa in carico adeguato a rispondere ai bisogni che, quotidianamente, una patologia cronico-degenerativa come la Sclerosi laterale amiotrofica comporta. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SLA: IL VENETO POTENZIA E INFORMATIZZA LE CURE E ACQUISTA I “COMUNICATORI”. |
|
|
 |
|
|
Venezia, 13 dicembre 2011 - Con una delibera approvata su proposta dell’assessore alla sanità Luca Coletto, la Giunta regionale ha deciso di rafforzare il suo impegno a sostegno dei malati di sclerosi laterale amiotrofica (la terribile Sla) residenti in Veneto. Una nuova organizzazione del percorso assistenziale condiviso tra i numerosi servizi e livelli medici coinvolti, la completa informatizzazione del tutto e l’autorizzazione all’erogazione di particolari ausilii chiamati “comunicatori” sono le principali novità previste dalla delibera. “Ad oggi – riferisce Coletto – sono residenti e viventi in Veneto 295 persone con la Sla ed ogni anno si presentano circa 80 nuovi casi. Purtroppo si tratta di una malattia ancora incurabile – precisa l’assessore – ma proprio per questo è nostro dovere fornire tutta l’assistenza più moderna e possibile a queste persone ed alle loro famiglie per alleviare il percorso verso l’epilogo. Vanno in questo senso la rete multidisciplinare che abbiamo creato ed informatizzato in modo da consentire un lavoro condiviso su ogni singolo paziente da parte degli specialisti, dei medici di medicina generale, dei centri specializzati operanti nel sistema sanitario pubblico, degli ospedali e dei distretti sociosanitari. A questa organizzazione abbiamo aggiunto l’acquisto dei comunicatori, macchine preziose perché allungano la possibilità del malato di dialogare con il mondo esterno”. Nel corso della malattia, generalmente dopo il secondo anno, si instaura una gravissima patologia della comunicazione, che comporta l’incapacità di articolare la parola e di emettere la voce, isolando così la persona dal resto del mondo. In aiuto arriveranno quindi i “comunicatori”, prescritti dai centri specializzati che ogni Ullss di residenza potrà indicare. Essi possono essere di due tipi: simbolici, o a tastiera, reale o virtuale, con i simboli delle lettere che permettono di ricostruire parole e frasi. I comunicatori selezionano i simboli attraverso comandi che possono essere dati dall’amplificazione dei movimenti – anche di singole parti della mano – oppure sono a puntatore ottico, con comandi dati dai movimenti dei bulbi oculari sulla tastiera. Purtroppo non tutti i 295 malati presenti in Veneto potranno usufruire di questi strumenti, perché per molti di loro la malattia è ad uno stadio già troppo avanzato, ma i tecnici regionali hanno calcolato che almeno un centinaio di pazienti potranno trovare aiuto dai comunicatori, senza contare che si stima che ogni anno in Veneto da 60 a 80 nuovi malati si trovino nella condizione di averne bisogno. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITA’ DIGITALE: AL VIA RITIRO REFERTI VIA INTERNET NELL’ULLS 21 DI LEGNAGO. IN TUTTO IL VENETO TRA POCHE SETTIMANE. I LEGNAGHESI RISPARMIERANNO 2 MILIONI; I VENETI 70 |
|
|
 |
|
|
Legnago (Vr), 13 dicembre 2011 - La seconda tappa nel percorso di digitalizzazione dei referti delle aziende sociosanitarie ed ospedaliere veronesi (mesi addietro era partita l’Ulss 20 di Verona) ha visto ieri al traguardo l’Ulss 21 di Legnago. Per tutti i cittadini dei 25 Comuni del territorio di riferimento è infatti già possibile estrarre i propri referti da internet, con un semplice clic, utilizzando un qualsiasi computer connesso alla rete, senza doversi recare agli sportelli. Il servizio, promosso dalla Regione del Veneto e dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, si chiama “Veneto Escape”, è realizzato per tutto il Veneto dal Consorzio Arsenàl.it, ed entro poche settimane sarà attivato in quasi tutte le aziende sociosanitarie e ospedaliere della Regione. In 14 di esse il servizio è già attivo e nelle rimanenti sono in corso le ultime verifiche tecniche prima del via. La novità per quanto riguarda l’Ulss di Legnago è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa, alla presenza dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto e del direttore generale Daniela Carraro. “E’ un grande passo avanti verso un miglior servizio alla gente con minori costi – ha sottolineato Coletto. In minori costi per spostamenti, benzina, parcheggi e tempo impiegato i soli utenti dell’Ulss di Legnago risparmieranno quasi 2 milioni di euro e per tutto il Veneto i risparmi arrivano ad oltre 70 milioni”. Per capire l’entità e l’utilità di Veneto Escape basta ricordare che l’Ulss 21 effettua in un anno circa 120.000 prelievi: circa 380 al giorno con 4.482 esami effettuati. Scaricare il referto dal sito internet www.Aulsslegnago.it è molto semplice. Le azioni sono state studiate per agevolare chi non ha dimestichezza e padronanza nell’uso delle tecnologie. Ogni cittadino riceverà unitamente alla prenotazione della prestazione un codice per accedere al servizio. Collegandosi al portale dell’Ulss 21, il cittadino potrà, digitando le proprie credenziali, accedere al referto e scaricarlo. Un altro importante passo in avanti nella digitalizzazione della sanità veneta quello compiuto dall’Ulss di Legnago attraverso il progetto “Veneto Escape”. Una iniziativa coordinata da Arsenàl.it – Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale – avviata nel 2009 con l’obiettivo di estendere in tutte le Aziende venete e standardizzare, laddove già presente, la gestione digitale dell’intero ciclo di firma, certificazione, archiviazione, distribuzione, estrazione e conservazione dei referti informatici, lasciando inalterata la loro validità legale. Attualmente Il Servizio è attivo per esami di laboratorio analisi cliniche e microbiologiche; prossimamente riguarderà anche la radiologia. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
A ROVIGO LA PRIMA RISONANZA MAGNETICA “APERTA” DEL VENETO. |
|
|
 |
|
|
Rovigo, 13 dicembre 2011 - La radiologia dell’ospedale di Rovigo si rinnova con una nuova grande sede che comporterà la riunificazione di tutte le attività radiologiche in un unico grande spazio, con conseguente migliore qualità dell’attività di tutte le figure professionali e dell’assistenza a pazienti, e con una novità assoluta per il sistema sanitario pubblico veneto: la nuova Risonanza Magnetica aperta ad alto campo da 1.2 tesla, inaugurata ieri dall’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, alla presenza di numerose autorità civili e religiose, del direttore generale Adriano Marcolongo, e del presidente della Fondazione Cariparo Antonio Finotti, che ha finanziato l’acquisto con il 70% del costo totale, pari a 1 milione 880 mila euro. Questa Risonanza Magnetica garantisce le medesime prestazioni di una Risonanza Magnetica a campo chiuso, come quella già in uso da 1.5 tesla, con però grandi vantaggi per gli utenti claustrofobici, per gli obesi che faticano ad entrare nel “tunnel” di una risonanza normale, per i bambini, che non dovranno più essere sedati e che potranno essere assistiti dai genitori durante l’esame. Si potranno eseguire biopsie con guida Rm; sarà possibile ottenere immagini di tutta la colonna spinale con una sola acquisizione, aspetto questo utilissimo sia nei traumi gravi, sia nelle situazioni nelle quali anche i minuti possono fare la differenza. Importante anche il contributo che il nuovo macchinario potrà dare alla riduzione delle liste di attesa. Dalla nuova risonanza magnetica sarà inoltre possibile ottenere lo studio delle malattie del cuore, dell´intestino, del fegato, effettuare analisi con risonanza magnetica spettroscopica per riconoscere diversi tessuti patologici Sarà inoltre possibile, con la collaborazione del Servizio di neuroradiologia, l’applicazione di una terapia nei confronti degli aneurismi cerebrali e dell’ictus tramite l’uso dell’embolizzazione. Portando il saluto del presidente Luca Zaia, l’assessore Coletto ha ringraziato Finotti per il “grande apporto che la Fondazione Cariparo offre allo sviluppo tecnologico della sanità nelle sue aree d’azione” e si è detto “orgoglioso del fatto che, nonostante una congiuntura difficile per tutti come l’attuale, la sanità veneta riesca a continuare nel suo progresso e ad investire in nuove tecnologie che vanno tutte in favore di migliori cure da offrire alla gente” |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ACCORDO MARCHE ´ CINA PER LO SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE NELLA SANITA´ . |
|
|
 |
|
|
Ancona, 13 Dicembre 2011 - Crescita economica, ma anche miglioramento del welfare e della sanita`. Le relazioni internazionali che le Marche intraprendono nel mondo hanno certamente lo scopo di favorire e potenziare lo sviluppo dell´economia regionale, ma anche di ottimizzare costantemente la qualita` della vita della comunita` attraverso la ricerca e le nuove conoscenze. Con questo intento, il 9 dicembre a Palazzo Raffaello, e` stato sottoscritto l´Accordo quadro di collaborazione per lo sviluppo delle risorse umane con il Dipartimento Risorse Umane del Ministero della Salute della Repubblica Popolare Cinese. Ad accogliere la delegazione cinese guidata da Hao Aijun, direttore generale del Ministero della Salute, il presidente della Regione Gian Mario Spacca, l´assessore al lavoro e alla formazione Marco Luchetti e il direttore del Servizio Internazionalizzazione Raimondo Orsetti. Spacca, reduce da una missione in Cina proprio la settimana scorsa, ha sottolineato la soddisfazione per gli ottimi rapporti tra le due realta`:´Siamo felici ´ ha detto ´ che accanto a relazioni economiche sempre piu` solide tra i nostri imprenditori, ci possa essere uno scambio anche per quanto riguarda uno dei diritti fondamentali dei cittadini, la salute. In Cina ´ ha proseguito rivolto alla delegazione ´ sono rimasto ammirato dalle conoscenze della medicina tradizionale cinese e auspico che le visite e gli incontri che farete in questi giorni di permanenza nelle Marche contribuiranno a costruire un rapporto di collaborazione utile sia alla nostra che alla vostra comunita`´. Il direttore Aijun, che conosceva le Marche grazie ai servizi trasmessi dalla tv cinese sulla visita del presidente Spacca nello Hunan, ha ringraziato per l´ospitalita` esprimendo grande interesse per quanto visto finora nelle visite agli Ospedali Universitari Riuniti di Ancona e in alcune aziende farmaceutiche di eccellenza. ´Il governo della Regione Marche ´ ha detto - e` leader tra i governi regionali di Italia e in Europa per il suo sviluppo nel settore della sanita`. Gli Ospedali Universitari Riuniti di Ancona in particolare, sono un ottimo rappresentante del sistema sanitario della Regione in quanto dotati di alcune delle specialita` mediche piu` avanzate e di una gestione delle risorse umane che vogliamo approfondire, per poi applicare, nei suoi principi base, alla riforma sanitaria in atto in Cina. Siamo inoltre sicuri ´ ha concluso ´ che molti prodotti farmaceutici delle vostre aziende troveranno mercato nel nostro Paese´. L´accordo sottoscritto oggi fa seguito a quello siglato nell´ottobre scorso tra il Ministero della Salute cinese e quello italiano per rafforzare la cooperazione nel settore della formazione professionale sanitaria dei direttori sanitari, dei medici e del personale infermieristico per gli anziani. Scheda Tecnica Nell´accordo sono state individuate alcune aree prioritarie, di seguito elencate: 1. Medicina Clinica a. Programmi di formazione a lungo termine negli Ospedali universitari di Ancona per Medici e Manager cinesi; b. Progetti a breve termine in Cina per medici gestiti da dottori italiani c. Sviluppo di una rete di telemedicina tra gli Ospedali Universitari di Ancona e alcuni ospedali cinesi selezionati; d. Rafforzamento della capacita` di gestione di reparti ospedalieri cinesi, e sviluppo della capacita` di impostazione del programma per direttori di dipartimento; e. Promozione della ricerca e applicazione di prodotti medici. 2. Gestione del Servizio sanitario a. Progetti di formazione a breve termine in Italia per i Direttori sanitari cinesi; b. Programmi di formazione a breve in Italia per il personale cinese addetto alla gestione del Servizio sanitario. 3. Salute ambientale e prevenzione delle Malattie Non Trasmissibili a. Formazione degli operatori nel settore della Salute ambientale; b. Programmi congiunti di ricerca per la prevenzione delle Malattie Non Trasmissibili. 4. Assistenza sanitaria per gli anziani a. Formazione professionale di infermieri specializzati nella cura degli anziani in casa; b. Formazione di personale infermieristico e specializzato per la gestione delle case di cura. 5. Salute Pubblica Formazione del personale della sanita` pubblica in Italia nel settore del controllo delle malattie, sicurezza alimentare, prevenzione, ecc. La cooperazione includera` le seguenti attivita`: 1. Organizzazione congiunta di programmi di formazione breve termine 2. Organizzazione congiunta di seminari e workshop 3. Implementazione congiunta di progetti e programmi di ricerca 4. Mutuo scambio di delegazioni. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITA´: IERI A PESCARA APERTI I LAVORI DEL CONVEGNO NAZIONALE |
|
|
 |
|
|
Pescara, 13 dicembre 2011 - Dopo due anni di lavoro e di impegno, la Regione Abruzzo presenta il percorso di risanamento finora realizzato e validato dai Ministeri della Salute e dell´Economia e si confronta con le altre Regioni. Ieri mattina, a partire dalle ore 9, a Pescara, presso l´Auditorium De Cecco, ha, infatti, avuto inizio la due giorni convegnistica organizzata dall´Ufficio Commissariale della Regione ed intitolata "Dal Piano di rientro al piano di Sviluppo - La Sanità abruzzese si confronta con il resto del Paese: tra rispetto del rigore e ricerca di innovazione". Ad aprire i lavori con la presentazione dei dati 2010 relativi all´Abruzzo è stato Carlo Perucci dell´Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) cui sono seguiti gli interventi dei direttori generali delle Asl abruzzesi. Le conclusioni delle prima parte della giornata sono state affidate al direttore del Laboratorio di Fisica nucleare del Gran Sasso, Lucia Votano. Il momento clou si è registrato nella seconda sessione, nel pomeriggio, che si è aperta che con la relazione del professore Roberto Vaccani della Bocconi imperniata sul processo di cambiamanto culturale e quella di Francesco Enrichens dell´Agenas sulla Rete di Emergenza-urgenza. Alle 17 le conclusioni del Ministro della Salute, Renato Balduzzi, cui è seguito l´intervento del presidente della Regione e Commissario ad acta per la Sanità, Gianni Chiodi. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITA´: CONVEGNO,IL SISTEMA ABRUZZESE SECONDO I DATI AGENAS
IN ABRUZZO NIENTE PIU´ ECCESSI DI OSPEDALIZZAZIONE |
|
|
 |
|
|
Pescara, 13 dicembre 2011 - Alcuni reparti di grande eccellenza nazionale, le criticità di qualche struttura ospedaliera pubblica e i numeri non proprio esaltanti di qualche azienda sanitaria privata ma anche i primi confortanti segnali frutto della complessa opera di risanemento messa in atto, in primo luogo, dal Commissario ad acta per la Sanità, Gianni Chiodi. E´ la fotografia del sistema sanitario abruzzese illustrata, ieri mattina, a Pescara, nell´auditorium De Cecco, da Carlo Perrucci, direttore del programma nazionale esiti dell´Agenas, l´Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, in apertura del convegno "Dal Piano di Rientro al Piano di Sviluppo. La sanità abruzzese si confronta con il resto del Paese: tra rispetto del rigore e ricerca di innovazione". In particolare, sulla base di tabelle e numeri incontrovertibili, è stato rimarcato che l´Abruzzo non ha più eccessi di ospedalizzazione. In sostanza, sono stati decisamnente ridotti i ricoveri inappropriati. Nello specifico, gli ospedali di Teramo e Chieti presentano numeri ben al di sotto della media nazionale. Qualche criticità si segnala ancora per dei ricoveri effettuati in caso di diagnosi di pressione arteriosa ma, anche in questo caso, il trend in tutte e quattro le Asl abruzzesi è fortunatamente in discesa visto che si tratta di una patologia che è possibile ed è necessario curare fuori dall´ospedale. Ancora elevato, inoltre, negli ospedali abruzzesi, anche se la problematica è soprattutto nazionale, il ricorso ai parti cesarei. In questo ambito vanno compiuti ancora molti passi in avanti per avvicinaregli standard europei. E´ stato poi messo in risalto l´ottimo livello espresso dalle cardiochirgie di Teramo e Chieti e la situazione complessivamente positiva della sanità abruzzese in relazione alle complicanze post operatorie (a trenta giorni) in chirugia laparoscopica così come una valutazione positiva è stata fornita per i significativi volumi di attività chirugica, riguardo ai tumori polmonari, che fanno registrare gli ospedali di Pescara e Teramo. Buone le notizie anche in merito all´assistenza pediatrica. In particolare, per la diagnosi di gastroenterite nei bambini funziona bene la rete dei pediatri di base e questo evita un´inutile e dispendioso ricorso al ricovero ospedaliero. Così come viene segnalata l´ottima risposta ai cambiamenti in atto nella sanità abruzzese da parte dei medici di medicina generale che, in quelle città in cui gli ospedali sono stati riconvertiti, garantiscono prestazioni e servizi in forma associata. E´ stata, poi, la volta dei direttori generali delle quattro Asl. Il manager aquilano, Giancarlo Silveri, ha affrontato il tema degli ospedali riconvertiti dopo un anno: presidio di assitenza territoriale e sopedale di comunità; quello di Pescara, Claudio D´amario ha parlato del governo delle liste di attesa mentre il direttore generale della Asl di Teramo, Giustino Varrassi, si è soffermato sulla centralità delle cure primarie. Infine, il manager della Asl di Chieti, Francesco Zavattaro ha illustrato gli elementi di innovazione degli Atti aziendali in Abruzzo. Nella sessione pomeridiana previsti gli interventi del presidente della Regione e Commissario ad acta per la Sanità, Gianni Chiodi, e del ministro per la Salute Renato Balduzzi che concluderà i lavori della prima giornata. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITA´: CONVEGNO, RETE EMERGENZA ARCHITRAVE DEL SISTEMA |
|
|
 |
|
|
Pescara, 13 dicembre 2011 - "Comincia a serpeggiare la sensazione che l´Abruzzo ce l´abbia fatta. C´è un diverso entusiasmo nel progredire nell´attività di riforma della Sanità regionale". Lo ha detto Francesco Enrichens (Agenas Roma) intervenendo ieri pomeriggio al convegno sulla Sanità che si sta tenendo presso l´Auditorium De Cecco di Pescara. Parlando del Piano di Rientro, Enrichens ha dichiarato: "E´ un momento doloroso, ma si tratta anche di una occasione formidabile per pensare una nuova riforma sanitaria". Secondo Enrichens "le reti sulle quali si basa il cambiamento sono quelle dell´emergenza-urgenza, degli ospedali, e delle reti territoriali". In particolare il dirigente dell´Agenas si è soffermato sulla rete dell´emergenza-urgenza, definendola "architrave del sistema, garanzia della qualità delle prestazioni sanitarie. Se riusciremo a ragionare bene sulle reti, avremo la certezza di rispondere in modo ottimale alle richieste dei nostri pazienti. Non siamo solo qui a tagliare e risparmiare, ma anche ad offrire qualità e servizi di livello". Enrichens ha poi evidenziato che c´è ancora molto lavoro da fare per distinguere tra prestazione ospedaliera vera e propria e prestazione qualificata, ma sul territorio. In tal senso, secondo Enrichens, per esempio, "una presa in carico del territorio potrebbe essere quella dei codici verdi e bianchi". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITA´: CHIODI,CI SIAMO MERITATI PIANO RIENTRO |
|
|
 |
|
|
Pescara, 13 dicembre 2011 - Il piano di rientro "non è stata una vessazione ma una cosa che ci siamo meritati". Lo ha dichiarato il commissario alla Sanità, Gianni Chiodi, intervenendo al convegno a Pescara, alla presenza del ministro della Salute, Renato Balduzzi, che ha ringraziato per l´attenzione. "Si è parlato tanto di Piano di rientro - ha esordito - ma altro non è stato che il default della Regione Abruzzo. Nel 2007 è stato certificato il default, l´Abruzzo come la Grecia perché non era in grado di pagare i fornitori, le cliniche private, di garantire la funzionalità di un sistema che così come era costruito assomigliava ad un Titanic". Secondo Chiodi l´Abruzzo è stata "costretta a chiedere aiuto alle altre regioni italiane e al governo nazionale ma accettando la condizione di comportarsi in modo virtuoso". Per il Commissario, inoltre, il Piano di rientro ha comportato "una delle condanne piu´ drastiche per la classe politica, che è stata costretta a farsi da parte per aver perso la dignità". Quindi Chiodi polemicamente ha chiarito che il piano di rientro così come era stato fatto nel 2007 era inefficace per due ragioni: la prima, il piano era stato costruito solo per superare l´esame del Consiglio regionale; la seconda, si era scoperto un debito piu´ alto. L´abruzzo - ha affermato - aveva utilizzato risorse del Fondo sanitario nazionale per sostenere il bilancio regionale". Quindi Chiodi ha dichiarato che il Piano di rientro è servito a correggere uno dei vizi della politica che è quello di pensare all´oggi, al consenso immediato, ai tavoli di concertazione dove si distribuiscono risorse anche quando non ci sono". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITA´:CONVEGNO;MINISTRO, ABRUZZO GUIDA SU ACCORDO NAS |
|
|
 |
|
|
Pescara, 13 dicembre 2011 - Per il ministro alla Salute, Renato Balduzzi, che ha preso la parola al convegno a Pescara, era doveroso accettare l´invito in Abruzzo non solo per un antico amore verso la città di Pescara e l´intera regIone, ma anche perché è doveroso per un ministro mostrare una vicinanza particolare nei confronti di quei territori dove la sfida è più forte. Per il Ministro quella dei Piani di rientro è una innovazione ardita che stanno studiando anche all´estero. Il Ministro ha evidenziato che la collaborazione tra Regione Abruzzo e Nas per tenere vigile il controllo sulla salute e sui conti è una strada apripista, una innovazione che dimostra la maturità del sistema sanitario. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITA´: CONVEGNO, CHIODI AUSPICA FINE COMMISSARIAMENTO |
|
|
 |
|
|
Pescara, 13 dicembre 2011 - Il presidente Gianni Chiodi ha auspicato la fine del regime commissariale. "Il commissariamento finirà quando avremo rimosso le cause che hanno determinato questa situazione: che poi, in sostanza sono state il forte debito storico accumulato, i deficit che di anno in anno il sistema sanitario faceva registrare ed i livelli essenziali di assistenza non rispondenti alle reali esigenze di salute dei cittadini abruzzesi. Quindi il commissariamento terminerà quando ce lo saremo meritati, così come sta avvenendo". A tal proposito, Chiodi ha ricordato la circostanza che nel 2010 è stato certificato l´equilibrio finanziario e "che anche nel 2011 ci apprestiamo a raggiungere lo stesso traguardo di pareggio dei conti". In merito all´azione di risanamento del sistema sanitario in atto, il presidente Gianni Chiodi ha rivelato la sua amarezza per il messaggio che alcuni hanno voluto far passare, parlando di "stagione dei tagli". "In realtà - ha aggiunto Chiodi - sono convinto che il cittadino abruzzese finirà per apprezzare le nostre scelte quando avrà compreso che le ragioni del commissariamento saranno state rimosse. A quel punto questa regione riacquisterà dignità e al tempo stesso la capacità di programmare nuovamente il futuro dell´Abruzzo". Chiodi si è detto infine ottimista sulle possibilità che la regione esca in tempi ragionevoli da questa delicata fase, grazie anche al ritrovato senso della classe politica che avrà dimostrato di essere all´altezza dei compiti che le sono stati demandati". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITA´: PENSARE A RETI IMPRESE SOCIO-SANITARIE |
|
|
 |
|
|
Pescara, 13 dicembre 2011 - "L´abruzzo sta facendo tantissimi passi in avanti col pareggio di Bilancio. Stiamo investendo in tecnologica, in ricerca, in questioni che possono aiutare i bravi medici a produrre le diagnosi migliori ed a curare meglio i cittadini". Così il vicepresidente della Giunta Regionale con delega allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, che ha anche colto l´occasione per "ringraziare il sub commissario della Sanità, dott.Ssa Baraldi per il lavoro svolto". "Abbiamo sempre detto che la Sanità, soprattutto quella pubblica - ha proseguito Castiglione - si deve contraddistinguere per la qualità dei medici e le tecnologie di avanguardia ed è quello che stiamo facendo, inaugurando settimanalmente macchinari e tecnologie d´eccellenza. Il territorio è l´elemento che ci contraddistingue, abbiamo allineato i bioritmi della politica delle istituzioni ai bioritmi della società del territorio. Proprio le reali esigenze del territorio hanno dato la spinta all´azione del presidente Chiodi, non altre esigenze che forse prima distorcevano la nostra sanità. Se non fossimo intervenuti” ha spiegato meglio l´Assessore - razionalizzando e tagliando gli sprechi, oggi il pareggio di bilancio sarebbe ancora un sogno e non saremmo stati in grado di garantire i servizi per il futuro. Il piano di rientro rispettato, che stiamo seguendo, è stato ed è un percorso indispensabile per bloccare l´emorragia dei conti sanitari e garantire agli Abruzzesi la salvaguardia dei livelli qualitativi di servizio. Non siamo più una Regione cosiddetta canaglia. L´assetto attuale ? ha detto Castiglione- è il frutto del lavoro di tante persone, di tante professionalità, ma soprattutto di una buona gestione politica delle questioni. Un modus operandi portato avanti dal presidente Chiodi, in qualità di commissario per la Sanità, e dalla dott.Ssa Baraldi. Abbiamo così ridato dignità alla classe politica abruzzese. Siamo passati da una fase da codice rosso ad una più gestibile, e questa gestione va portata avanti con il territorio, se vogliamo che le decisioni che si prendono nel tempo possano creare un sistema sanitario capace di andare avanti da solo. Tanto ciò è vero che abbiamo iniziato, unitamente alla dott.Ssa Baraldi ad ipotizzare anche la formazione di vere e proprie reti di imprese socio-sanitarie, con l´obiettivo di ottimizzare i servizi e di accrescere la capacità di penetrazione sul mercato nazionale ed internazionale di tutte le imprese che vi partecipano. Il nostro metodo di lavoro “ ha concluso Castiglione - è sempre improntato al confronto ed alla condivisione delle questioni sul tappeto, smentendo così chi si ostina ad affermare che questa giunta cali dall´alto le proprie decisioni". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FVG: TONDO, RIFORMA SANITÀ AVRÀ UN PERCORSO ISTITUZIONALE |
|
|
 |
|
|
Trieste, 13 dicembre 2011 - La riforma del sistema sanitario regionale seguirà un processo lineare, sarà un percorso istituzionale inserito nella legge di sistema e sarà caratterizzato dalla massima informazione possibile. E non ci sarà alcun colpo di mano in Finanziaria, ipotesi che non mi ha mai sfiorato nemmeno per un attimo. Ad annunciarlo è stato ieri il presidente della Regione Renzo Tondo alla Iii Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Giorgio Venier Romano (Udc), convocata su richiesta dei Gruppi di opposizione per approfondire un tema di grande interesse per la comunità regionale. La riforma - ha aggiunto Tondo - sarà contenuta in un disegno di legge che verrà depositato in Consiglio regionale verso febbraio/marzo, per seguire il suo iter classico prima in Commissione e poi in Aula. Ma è intenzione della Giunta rendere operativi gli effetti del provvedimento dal primo gennaio 2013, perché è preferibile che una grande riforma come quella della sanità abbia una temporalità annuale. Dopo un apprezzamento per il lavoro svolto in tre anni e mezzo da Vladimir Kosic "che ha gestito con impegno e competenza l´assessorato più complesso di questa Amministrazione regionale", Tondo ha aggiunto che il processo di revisione del sistema sanitario non è più rinviabile, perché assieme alle problematiche che via via si presentano bisogna fare i conti con una situazione economica sempre più difficile, che lo sarà ancora di più dopo il varo della manovra Monti. Il presidente della Regione ha quindi elencato le criticità che andranno affrontate: il crescente assorbimento di risorse economiche regionali, una programmazione che non sempre viene attuata, una complessità istituzionale da snellire, il nodo dei molti ospedali che sono alcuni troppo piccoli e alcuni troppo grandi, due università, un´assistenza territoriale non omogenea, la difficoltà di garantire gli investimenti necessari. La riforma - così ancora Tondo - va portata avanti con coraggio, lasciando da parte i localismi, dev´essere coerente con le aspettative del territorio, migliorare la qualità dei servizi e delle prestazioni ed essere compatibile con le risorse a disposizione. Sulla riduzione delle Aziende, Tondo ha confermato che si farà, ma ha precisato che nulla è stato ancora deciso, anche se, in tutta franchezza, ha riconosciuto che la sua idea è per un´Azienda unica, soluzione già adottata in altre realtà regionali che ha dato ottimi risultati. Questo è il percorso - ha concluso - i contenuti faranno parte della riforma organica che presenteremo da qui a pochi mesi. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VALLE D’AOSTA: CONSEGNATI I NUOVI DEFIBRILLATORI, PRONTI A SALVARE VITE. |
|
|
 |
|
|
Montjovet, 13 dicembre 2011 - In Italia ogni 8 minuti una persona muore per una crisi cardiaca improvvisa. Si tratta di 60mila persone ogni anno. Per questo motivo la diffusione dei defibrillatori, veri e propri apparecchi salva vita, è fondamentale. Uno degli obiettivi principali dell’associazione Les Amis du coeur du Val d’Aoste è proprio questo: acquistare e donare defibrillatori, grazie alla campagna La scarica che ti carica. Al ristorante Napoleon di Montjovet, il 4 dicembre in occasione della riunione di fine anno degli iscritti, si è svolta la cerimonia di consegna di cinque nuove apparecchiature, alla presenza dell’Assessore alla sanità Albert Lanièce. Albert Lanièce – Assessore alla sanità, salute e politiche sociali Abbiamo un’organizzazione ben precisa per la distribuzione dei defibrillatori sul territorio, che va quindi oltre l’apporto importante de Les Amis du Coeur che ogni anno così raccoglie fondi e distribuisce defibrillatori alle associazioni sul territorio. Tutto questo rientra infatti in un piano di controllo, di organizzazione, che è in capo dell’Azienda Usl, che si fa carico della manutenzione dei defibrillatori e della formazione del personale e degli operatori che possono essere in qualche modo essere coinvolti nel momento in cui bisogna usare il defibrillatore. Questo è un aspetto non banale, perché è importante avere a disposizione un defibrillatore, ma anche persone che sappiano come si usa. In Valle d’Aosta ci sono attualmente 108 defibrillatori, 23 dei quali sono di proprietà dall’associazione Les Amis du coeur du Val d’Aoste, che li ha acquistati negli ultimi dieci anni grazie a donazioni e a raccolte di fondi. Giuseppe Ciancamerla – Presidente de Les Amis du Cœur - Questi ultimi defibrillatori provengono da una donazione importante, da parte della famiglia Bertolin, in ricordo di Rinaldo, che è mancato qualche anno fa, e da un signore svizzero che è stato rianimato alla Cidac proprio grazie a un nostro defibrillatore. Ne abbiamo acquistati cinque, in base alle richieste pervenute e alla strategia di dislocazione, donandoli ai vigili del fuoco volontari di Arnad e di Ayas, a Verrès, dove ci sono una piscina e un grosso centro sportivo, alla federazione volontari del soccorso di Saint-christophe, che è una zona con molti locali commerciali, e infine all’associazione Motor Sport, che effettua anche iniziative di partecipazione a manifestazioni sportive. Durante la consegna delle apparecchiature, i vigili del fuoco volontari di Pont-saint-martin hanno ricevuto una gradita sorpresa: oltre ai 5 defibrillatori previsti ne è stato acquistato un altro, che è stato donato alla loro associazione. Dotare la Valle d’Aosta di un numero adeguato di defibrillatori e formare la popolazione riguardo al loro utilizzo e alle manovre di primo soccorso è un obiettivo a lungo termine. L’impegno in questo senso dell’Usl, del mondo associativo e dell’amministrazione regionale cresce di anno in anno. Albert Lanièce – Assessore alla sanità, salute e politiche sociali - Recentemente, grazie a un decreto del Ministero che ci ha assegnato dei fondi, abbiamo potuto acquistare altri 4 defibrillatori, che saranno assegnati alla caserma dei vigili del fuoco, al Rsa di Antey e a due ambulanze dei volontari del soccorso. In questo modo si andrà a rafforzare la possibilità di operare la defibrillazione del cuore, che serve proprio a salvare la vita in caso di arresto cardiaco. Sicuramente c’è da dire che parallelamente è importante formare i volontari o le persone che sappiano attuare il Bls, cioè quelle attività di soccorso primario che deve precedere la defibrillazione, quindi molto spesso è importante che queste tecniche siano conosciute perché a volte possono risolvere prima della defibrillazione. Il fattore tempo è determinante: il defibrillatore infatti ha un margine di intervento di cinque minuti, dopodiché è troppo tardi. Ma grazie alle manovre di rianimazione, una persona sofferente può restare in vita alcuni preziosi minuti in più, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza o del defibrillatore. Dal 1986 ad oggi l’associazione Les Amis du Cœur ha istruito ben 5.300 persone nelle manovre di primo soccorso e nel massaggio cardiaco. In particolare, ogni anno, 500 studenti delle scuole medie superiori ricevono questo tipo di formazione. Ma non finisce qui: per l’anno prossimo l’associazione ha in programma una novità. Giuseppe Ciancamerla – Presidente de Les Amis du Cœur - Nel 2012, abbiamo registrato un marchio che si chiama Cardiothon e vuol essere una sorta di raccolta fondi, un po’ come Telethon, proprio per comprare altri defibrillatori che siano posizionati possibilmente in ogni comune della Valle d’Aosta, che è certamente un obiettivo importante, ma che, nel tempo potrebbe essere raggiunto. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
INFEZIONI OSPEDALIERE: L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE IN ONCOLOGICIA SISTEMI DI SORVEGLIANZA A MISURA DELLE CARATTERISTICHE EPIDEMIOLOGICHE DI CIASCUN REPARTO |
|
|
 |
|
|
Roma, 13 dicembre 2011 – Le infezioni urinarie sono le più frequenti, seguite da polmoniti e infezioni da ferite chirurgiche. L’80% di tutte le infezioni “in corsia” riguarda quattro sedi principali: il tratto urinario, le ferite chirurgiche, l’apparato respiratorio e le infezioni sistemiche. Quelle del tratto urinario, da sole, raggiungono il 35-40%. Negli ultimi quindici anni però si sta assistendo ad un calo di questo tipo di infezioni, e a un aumento di quelle sistemiche, tra cui le polmoniti, a causa della presenza di ceppi batterici resistenti agli antibiotici, visto il largo uso di questi farmaci a scopo preventivo o terapeutico. Le infezioni della ferita chirurgica, rappresentano dal 20 al 30% delle infezioni ospedaliere e contribuiscono fino al 57% di giorni in più di ricovero e al 42% dei costi extra per il sistema sanitario. In questo panorama, particolare attenzione la meritano i pazienti oncologici che presentano un rischio maggiore di infezione derivante principalmente dalle caratteristiche proprie della malattia tumorale e dalle terapie immunosoppressive necessarie. Oggi all’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena in occasione del “First International Conference On nosocomial infections and cancer”, esperti internazionali si riuniscono per affrontare il problema in modo interdisciplinare. Ogni anno in Europa sono circa 25.000 i decessi causati da infezioni provocate da batteri resistenti ai farmaci. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) indica che in Europa la resistenza agli antibiotici "di ultima linea" è in aumento. E’ ormai una realtà accertata in diversi paesi che la resistenza agli agenti patogeni che sono spesso all´origine di polmoniti e di infezioni delle vie urinarie in ambiente ospedaliero si va accentuando in tutta l´Ue. In Italia, ad esempio, emerge come sia in preoccupante aumento la resistenza ai carpabenemi in Klebsiella pneumoniae, passata dal 1,4% del 2009 al 16% del 2010. I carbapenemi sono farmaci di “ultima generazione” utilizzati per infezioni gravi, si comprende pertanto come l’antibiotico-resistenza sia un vero rischio per la salute pubblica che necessita di sistemi di sorveglianza sempre più organizzati tra ospedali e governi regionali e nazionali. Esperti in malattie infettive, oncologia clinica, dermatologia e oncologia chirurgica si confrontano sulla difficoltà dell’utilizzo, in ambito oncologico, delle linee-guida per prevenire le infezioni ospedaliere, per la complessità della patologia e delle terapie. “Nonostante vengano attuate tutte le procedure necessarie per ridurre il rischio infettivologico nei malati oncologici - spiega Luigi Toma, infettivologo degli Istituti Regina Elena e San Gallicano e coordinatore scientifico dell’evento - questi ultimi sono tra i pazienti a maggior rischio, non solo per la patologia tumorale ma anche per altri fattori quali l’immunodeficienza secondaria alla malattia ed ai relativi trattamenti e l’età avanzata che spesso si accompagna anche ad altre patologie come il diabete, l’anemia, l’insufficienza renale e le cardiopatie.” “Per questi motivi - prosegue Toma - le terapie anti-infettive nei pazienti oncologici sono particolarmente complesse ed ancor più difficili risultano le decisioni terapeutiche quando sono causate da germi multi-resistenti.” “Il rischio clinico e le infezioni correlate all’assistenza sanitaria – afferma il Prof. Lucio Capurso, Direttore Generale Ifo - richiedono l’adozione e l’applicazione di protocolli di prevenzione in cui sono coinvolte figure professionali multidisciplinari a garanzia della sicurezza dei pazienti e per lo sviluppo di un sistema sanitario di qualità e vicino alle esigenze dei cittadini.” Secondo gli esperti è fondamentale l’organizzazione di sistemi di sorveglianza che permettano di definire le caratteristiche epidemiologiche delle diverse strutture ospedaliere e dei diversi reparti. Solo con l’analisi dei dati locali si potranno valutare le necessità specifiche dei singoli centri e l’efficacia degli interventi. Infine, nell’ambito del convegno viene presentata L´ancio - L´associazione Nazionale Contro Infezioni Ospedaliere - una iniziativa nata in modo spontaneo dai pazienti sensibili al fenomeno. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
DAL PRIMO GENNAIO I TICKET SANITARI FAMILIARI: GRATUITÀ DAL TERZO FIGLIO IN POI FIRMATO L´ACCORDO VOLONTARIO D´AREA PER LA NASCITA DEL DISTRETTO FAMIGLIA IN VALSUGANA E TESINO |
|
|
 |
|
|
Trento, 13 dicembre 2011 - Il Trentino si conferma sempre più, a livello nazionale, come territorio "amico della famiglia". Non solo per la nascita sul territorio provinciale di Distretti Famiglia - stamane si è firmato l´accordo volontario per quello della Valsugana e Tesino - ma anche per le iniziative di formazione specifica destinate a supportare le politiche famigliari. Va in questa direzione il Master di secondo livello in Gestione delle politiche familiari, il primo del genere in Italia, attivato per l´anno accademico 2011-2012 dall´Università degli Studi di Trento in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento - Servizio Università, Agenzia per la famiglia e Tsm-trentino School of Management. Obiettivo del master è quello di preparare figure manageriali, con competenze interdisciplinari, esperte in politiche family friendly. L´iniziativa è stata presentata oggi nella Sala Belli del palazzo della Provincia, dove sono stati anche consegnati gli attestati di qualità familiare a 11 organizzazioni e il marchio Family Audit (conciliazione famiglia-lavoro) ad altre 7 tra imprese private, istituzioni e cooperative. Un aiuto diretto alle famiglie trentine arriva anche dalla Provincia: dal primo gennaio 2012 entrano in vigore i ticket sanitari familiari con la gratuità dal terzo figlio in poi. Lo ha annunciato oggi l´assessore alle salute e politiche sociali Ugo Rossi. "Il Trentino vuole essere un territorio amico della famiglia - ha spiegato l´assessore Rossi - perchè investire sulla famiglia alza il livello di fiducia della società e noi intendiamo continuare a lavorare sulla fiducia, ne ha un gran bisogno anche il nostro paese. Certamente questo da solo non sarà sufficiente ma crediamo che investire sul protagonismo dei cittadini sia il primo requisito per guardare con un certo ottimismo al futuro. La legge sulla famiglia sta avendo attuazione, ci sono misure concrete come ad esempio l´aiuto alle famiglie numerose per quanto riguarda le tariffe di luce, acqua e gas, già operativo, mentre dal primo gennaio 2012 avremo la gratuità sul ticket sanitario dal terzo figlio in poi. E´ già partito il lavoro sui Distretti famiglia ed a questo si affiancano le politiche familiari in tema di nidi e buoni di servizio per aiutare le famiglie a conciliare il lavoro con i temi e le necessità famigliari." All´alta formazione sulle politiche familiari ha guardato invece lo scorso anno accademico la prima edizione del Corso di perfezionamento "Gestione delle politiche familiari", attivato su iniziativa della Provincia autonoma di Trento e di 4 Dipartimenti dell´Università di Trento (Sociologia e Ricerca sociale, Economia, Informatica e Studi aziendali, Scienze Giuridiche), ai cui 13 partecipanti (tutte donne) è stato oggi consegnato l´attestato di partecipazione. Un´esperienza che viene quest´anno ripresa e rilanciata con il primo Master di secondo livello in Gestione delle Politiche familiari (iscrizioni aperte fino al 20 dicembre 2011) che si svolgerà dal 26 gennaio 2012 al 25 gennaio 2013 e che prevederà 216 ore di attività in aula, 200 di stage in aziende ed enti, 125 di project work. La giornata di oggi ha tenuto anche a "battesimo" il quinto Distretto Famiglia trentino, quello della Valsugana e Tesino dopo quelli della Val Rendena, Valle di Non, Val di Sole e Valle di Fiemme. A firmare l´accordo volontario d´area sono state 21 organizzazioni (Provincia autonoma di Trento, Comune di Roncegno, Comunità Valsugana e Tesino, Comuni di Roncegno Terme, Ronchi, Novaledo, Torcegno, Apt Lagorai Terme e Laghi, Rete Trentina di Educazione ambientale, Golf Club Roncegno, Associazione Vacanze in Baita, Associazione Cavalieri della Valsugana, B&b Monte Tesobo, Associazione Limite Zero, Albergo Roncegno, Cassa rurale di Roncegno, Associazione Accademia della Musica, Centro Benessere Fit, Pizzeria Goloso, Agritur Rincher, Azienda agricola Rincher, Ristorante La Stua), che orienteranno i propri servizi per il sostegno del benessere familiare nella logica della certificazione familiare di area. Attualmente, per dare un´idea di quanto i Distretti Famiglia stiano lavorando, basti dire che i diversi progetti e le iniziative a favore della famiglia in essi attivati sono complessivamente oltre 150. Undici sono invece le organizzazioni che hanno conseguito gli standard previsti dal disciplinare del marchio "Family in Trentino" per le categorie "Servizi per crescere assieme a supporto della vita familiare" (Associazione provinciale per i minori, Cooperativa Kaleidoscopio, Baby Garden Arcobaleno), "Eventi temporanei a misura di famiglia" (Fondazione Aida - Verona) e “Altre iniziative” (Uisp Comitato di Trento, Csi – Comitato di Trento, Comune di Bolbeno per politica sciistica impianto di Bolbeno, Funivie Pinzolo per tariffe familiari, Funivie Folgarida Marilleva Spa per iniziative famiglie valle di Sole, Funivie Alpe Cermis spa per tariffe familiari, Asis per tariffe familiari). Al welfare aziendale guardano invece le cooperative sociali "Alisei" e "La Casa Società" di Rovereto, ""Tagesmutter del Trentino - Il Sorriso" di Trento, "Antropos" di Mezzocorona e "La Coccinella" di Cles che hanno implementato al proprio interno dei piani di lavoro concreti per la promozione della conciliazione famiglia e lavoro tramite lo standard "Family Audit". Un percorso iniziato anche dalla Tsm - Trentino School of Management e da una società veneta che gestisce servizi di telesoccorso e telemedicina, la "Tesan Spa" di Vicenza. Perchè questa scelta? Lo ha spiegato con efficacia il direttore della Tsm Mauro Marcantoni: "Abbiamo accolto il percorso Audit come una provocazione, per costringerci a superare un´organizzazione del lavoro al nostro interno che non consentiva di avvicinare gli interessi generali con quelli delle persone, perchè ci siamo convinti che se noi lavoriamo bene su questo terreno facciamo il bene non solo del singolo ma anche dell´azienda e di tutta la comunità". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NUOVA COMMISSIONE MEDICA LOCALE IN ALTO FRIULI |
|
|
 |
|
|
Trieste, 13 dicembre 2011 - "Il ministero dei Trasporti ha dato via libera all´attivazione di una Commissione Medica Locale (Cml) nell´Ass n. 3 Alto Friuli garantendo un maggior e miglior servizio ai residenti delle aree montane della regione che per le visite di idoneità alla guida e non solo erano costretti a recarsi a Udine con non pochi disagi". A rendere nota la decisione del Ministero dei Trasporti competente sono i consiglieri regionali del Pdl Roberto Novelli e Luigi Cacitti che avevano presentato delle interrogazioni affinché il presidente della Giunta si attivasse nei confronti del ministero competente. "La Regione - precisano Novelli e Cacitti - ha quindi sostenuto tale richiesta nata dalla necessità, segnalata anche dal sindaco di Tolmezzo, sia di eliminare i forti disagi per gli utenti delle aree montane, sia di sgravare la Commissione Medica Locale di Udine da un lavoro notevolmente aumentato dopo le modifiche al codice della strada introdotte nel 2010 che hanno costretto la stessa struttura di Udine ad operare in affanno. Era diventato imprescindibile attivare le necessarie misure per decentrare l´offerta dei servizi con particolare attenzione ai cittadini dell´Alto Friuli". "La Cml - spiegano i consiglieri - è il solo ente competente ad effettuare visite di idoneità alla guida in caso di patologie specifiche o complesse e per tutta l´utenza di età superiore agli 80 anni che deve sottoporsi a visite ogni due anni. La situazione per la struttura di Udine era diventata insostenibile con i disagi che ne conseguivano per l´utenza. I temi di attesa per una visita erano arrivati a toccare i 6 mesi nonostante si fosse aumentato il numero delle visite giornaliere con una media di 40-45 e punte di 60". "Nei primi nove mesi del 2011 le visite al Cml di Udine sono state 6461 (proiezione 2011 di 8600 visite) di cui quasi 1800 quelle previste esclusivamente agli ultraottantenni che fino al 2010 accedevano al Cml solo per motivi di patologia, ma a seguito delle modifiche al codice della strada devono obbligatoriamente presentarsi ogni due anni". "La possibilità ora di attivare una Commissione Medica Locale nell´Alto Friuli - concludono Cacitti e Novelli - permetterà di garantire un servizio efficace ed efficiente e al contempo risolverà i disagi all´utenza per i trasferimenti e la modulistica. In questo modo, inoltre, la Commissione Medica di Udine potrà garantire migliori servizi agli anziani". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
OGGI AL GALLIERA FOCUS SULLE MALATTIE DELL’OCCHIO |
|
|
 |
|
|
Genova, 13 dicembre 2011 – Il glaucoma e soprattutto le patologie della macula sono oggi le principali cause di ipovisione nella popolazione occidentale. In particolare le maculopatie hanno un´incidenza pari a 1 persona su 4 dopo i 70 anni (la maculopatia del diabete incide in particolare nei pazienti affetti da diabete tipo Ii senile). Martedì 13 dicembre al Galliera - questi saranno gli argomenti al centro dell’attenzione di specialisti e studiosi per un confronto e un aggiornamento sulle novità in materia. “Un momento formativo di grande interesse – spiega Carlo Mosci, Responsabile del Centro Specialistico di Oncologia Oculare del Galliera – che ci consente di fare il punto su patologie che riscontriamo frequentemente e sulle quali, grazie a una tecnologia sempre più avanzata e terapie efficaci, è possibile in alcuni casi giocare di anticipo o comunque rendere migliore la qualità della vita del paziente”. Focus sulle patologie: Il glaucoma cronico semplice si avvale oggi di tecniche diagnostiche che permettono di valutare sia i più precoci danni della funzionalità visiva sia le alterazioni morfologiche della papilla ottica causati dall´aumento della pressione oculare e dal danno vascolare spesso associato. Nuovi colliri e associazioni farmacologiche sono ad oggi supporto essenziale nel trattamento che ha permesso di ridurre in modo importante la necessità di effettuare un trattamento laser o chirurgico per il controllo della pressione oculare. Le patologie della macula sono responsabili di gravi riduzioni della funzione visiva mono e anche bilaterali. Le cause principali sono la maculopatia legata all´età e la maculopatia diabetica. Anche per queste patologie sono oggi disponibili strumenti per la diagnosi funzionale e morfologica della malattia necessari per impostare in modo adeguato il trattamento. Per il trattamento ad oggi i farmaci anti-Vegf hanno permesso di migliorare in modo significativo la prognosi visiva limitando il danno funzionale e la inabilità responsabile peraltro di gravi ripercussioni sociali. Nell’ambito del convegno "Macula E Glaucoma diagnosi e terapia - il presente e il futuro" il Centro Specialistico di Oncologia Oculare Galliera presenterà le nuove dotazioni strumentali ottenute grazie alla collaborazione con la Fondazione Piaggio Casarza e la Fondazione Italo Angioletta Scorza di Genova. Il 13 Dicembre per la religione cristiana cattolica ricorre S.lucia martire (Siracusa 280-304), considerata protettrice degli occhi. Il Galliera la ricorda, celebrando una S. Messa alle ore presso la Cappella dell´Ospedale (primo piano). Programma dell’evento: Ore 08.00 Celebrazione S. Messa presso la Chiesa dell´Ospedale Galliera Celebrata da Mons Palletti Vescovo Ausiliario e Vicario Generale Diocesi di Genova; Ore 09.00 Presentazione del Convegno Dott.carlo Mosci ; Ore 09.15 Inizio dei lavori Prof. Carlo Enrico Traverso, Direttore Clinica Oculistica - Università degli Studi di Genova; Glaucoma Coordinatore Dott. Murialdo - Discussant Prof. M.lester - Ore 09.30 La terapia anti-glaucoma e la superfice oculare Prof. S.miglior ; Ore 09:50 La terapia chirurgica del glaucoma: indicazioni e limiti Prof. L.quaranta; Ore 10.10 Discussione; Ore 10.30 Coffee break; Ore 11:00 Maculopatia: Integrazione ospedale e territorio nella gestione delle maculopatie Prof. C. Azzolini; Maculopatia non diabetica Cordinatore Prof. P.rossi - Discussant Dott. M. Facino; Ore 11:20 La degenerazione maculare senile Prof. G.staurenghi; Ore 11.40 Chirurgia della macula Dott. P.arpa; Ore 12:00 Discussione - Maculopatia diabetica Cordinatore Dott. P.ferrari - Discussant Dott. M.nicolò - Ore 12:20 Il trattamento dell´edema maculare senile Prof. A.giovannini; Ore 12.40 Indicazioni chirurgiche nella retinopatia diabetica Dott.m.romano; Ore 13:00 Discussione; Ore 13:30 elabotazione questionari Ecm; Ore 14:00 Rinfresco; Sede dell’evento: Salone Congressi E.o. Ospedali Galliera, Via Volta, 8 (ingresso principale - primo piano) – Genova. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
REALE DI FRANCESCO LAURETTA EX CAVALLERIZZA DI PALAZZO SANT´ELIA, PALERMO 14 DICEMBRE 2011 AL 15 GENNAIO 2012 |
|
|
 |
|
|
Palermo, 13 dicembre 2011 - La Provincia Regionale di Palermo inaugura Mercoledì 14 dicembre 2011 dalle ore 18 la mostra personale di Francesco Lauretta, curata da Lorenzo Bruni, dal titolo evocativo e familiare di Reale. La mostra, prima e unica dell’artista nella città di Palermo, è costituita da un ciclo di cinque quadri, da testi e da un´azione performativa che si svolgerà nel giorno dell´inaugurazione all´interno dello spazio della Cavallerizza. Questi nuovi lavori, pensati appositamente per l´occasione, saranno contestualizzati da alcune sue precedenti opere come il video Condizioni marginali del 2005, da un catalogo di libri e musiche e altri progetti che andranno a formare un percorso inedito nelle sale al pian terreno di Palazzo Sant´elia. Il progetto di mostra di Francesco Lauretta trova il suo nucleo centrale in cinque nuovi grandi quadri che “abitano” e modificano la percezione dello spazio della Cavallerizza di Palazzo Sant’elia di Palermo. Le tele sono appoggiate a terra in attesa di essere appese nella loro giusta posizione mentre solo una ha già trovato la collocazione sulla parete. In questo modo lo spazio si presenta come un luogo in trasformazione e in attesa di un qualcosa creando una sensazione che esprime e sintetizza perfettamente quella che anima i paesaggi “rappresentati” nei cinque quadri. Le tele presentano, in successione, le seguenti “vedute”: un particolare di città sconvolto da un terremoto, uno scorcio di una piazza assolata, tre figure di spalle in lontananza che osservano il mare, un cimitero sormontato da un cielo plumbeo e un particolare di interno di un’abitazione. Queste immagini mutuate dalla “pittura di genere” convivono nella stessa superficie pittorica con altre di diverso tipo creando una frizione e un contrasto “tra il surreale e l´inappropriato”. Le presenze che attraversano questi “luoghi immaginati”, citandoli in successione, sono: un volto di un cristo come “ecce homo”, un giovane e un anziano che parlano con circospetta affettuosità, scheletri che affiorano in trasparenza dal terreno sabbioso, una comunità di scimmie in attesa, un figurante per processioni vestito da san Giuseppe. Queste differenti scene ci appaiono in una dimensione allucinatoria come se fossero permesse da strani strappi spazio temporali. E´ un collage di informazioni volto a constatare la condizione attuale del cittadino immerso in un presente espanso in cui le informazioni pubbliche vengono vissute, per mezzo della smaterializzazione delle informazioni/esperienze, in modo squisitamente intimo e viceversa. Tale analisi sull´attuale rapporto asincrono tra soggetto e paesaggio abitato o abitabile è solo il punto di partenza per l´artista che, ripercorrendo le possibilità insite nella storia della pittura occidentale, dal medioevo fino ad oggi, intende interrogarsi sulle modalità narrative del mezzo artistico e soprattutto su quale sia il pubblico e il fine di tale narrazione. “Con la mostra di Francesco Lauretta – commenta il presidente della Provincia, Giovanni Avanti - Palazzo Sant’elia si conferma non solo sede espositiva di prestigio, versatile come poche, capace di narrazioni contemporanee che non confliggono, e anzi si armonizzano alla perfezione con il suo impianto settecentesco, ma si rivela anche un luogo di suggestioni e di ispirazione. Così è nata l’esposizione di Lauretta, che visitando Sant’elia ha trovato nei suoi saloni affrescati, tra le sue stanze cariche di storia, le ragioni di una nuova, visionaria, inquieta produzione artistica, che oggi si concretizza in questa prima personale palermitana”. L´artista stesso parla così della genesi di questi nuovi quadri e dell´esigenza di realizzarli: “Si tratta di cinque quadri di immagini in divenire, opere in cui realtà e irrealtà convivono, rappresentazioni di giunture storiche e momenti personali come sognati. I titoli delle cinque opere sono 1. Visione della fosforescenza. 2.Manifestazione dello schema perturbante. 3. Quadro delle opere complete. 4. Scena della crisi del reale. 5. Saggio dell’uomo fuori posto. Sono delle immagini con cui partecipo alla "rincorsa" della realtà in atto in questa modernità liquida. Alla realtà viene effettivamente fornito un ‘medium consapevole’ - una pittura liberata fuori dalle regole precostituite - e una possibilità di riflettere sugli stili che convivono tra loro. La pittura va oltre queste passioni perché non è la rappresentazione della realtà a legittimarla: essa infatti è sempre aperta al nuovo, sempre viva davanti a noi”. Come scrive il curatore Lorenzo Bruni: “Per Lauretta, artista neo concettuale attivo dalla fine degli anni Novanta, l’opera pittorica è da sempre un mezzo per riflettere sulla storia della pittura e sulla sua funzione all´interno delle società. La situazione allestita nelle sale della cavallerizza è uno scenario fantasmatico di codici culturali e stili differenti che riflette su come sintetizziamo il mondo e come lo tramandiamo. Questa dimensione necessariamente “solitudinaria” e introspettiva con cui il singolo riflette sul passato collettivo/personale è solo una faccia della medaglia. L´altra faccia o atteggiamento con cui affrontare questo problema è concretizzato nelle sale da testi, suoni, quadri e video precedentemente realizzati dall´artista in cui è presente la questione della socialità e della comunicazione con l´altro diverso da sé. La domanda aperta che emerge è quale sia la realtà a cui ci stiamo rivolgendo proprio nel momento in cui la diatriba tra post moderni e realisti si ripresenta alle porte e impone l´interrogativo su quale sia il punto dal quale narrare e raccontare l´umanità e con quale prospettiva questo debba avvenire”. Francesco Lauretta (1964, Ispica, Ragusa; vive e lavora a Firenze) dopo studi tecnici, si trasferisce a Venezia e frequenta l´Accademia di Belle Arti nell’aula di Emilio Vedova. Si diploma nel 1989 presentando la tesi su James Lee Byars, artista americano incontrato a Venezia, che influenzerà le prime opere esposte a Torino, dove si trasferirà nel 1991. Tra le sue recenti mostre personali sono da ricordare: Galleria Laveronica, Modica, a cura di Elio Grazioli, 2010; “Privato”, Galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, a cura di F. Pasini, 2007; “Non saremo noi”, C/o Careof, Milano, a cura di Roberto Pinto, 2005 e la collettiva al Museo Riso, Palerno, a cura di Giovanni Iovane, 2011 e la premiazione per il Premio Agenore Fabbri al Museo della permanente, Milano/stadtgalerie, Kiel/kunstlehaus, Graz, a cura Fondazione Vaf, 2007. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
A PALAZZO TRENTINI LA MOSTRA "BRUNO COLORIO 1911-1997" |
|
|
 |
|
|
Trento, 13 dicembre 2011 - Il Mart e la Provincia autonoma di Trento – Assessorato alla cultura celebrano i cento anni della nascita dell’artista trentino Bruno Colorio con una mostra a Trento, nella sede di Palazzo Trentini, che viene inaugurata martedì 13 dicembre alle 18.30. La mostra, intitolata “Bruno Colorio 1911-1997”, è a cura di Margherita de Pilati e sarà aperta fino al 10 gennaio 2012. Con una selezione di quaranta opere che illustrano tutte le fasi della lunga ricerca artistica del pittore trentino, l’esposizione del Mart riassume e completa le due rassegne dedicate a Colorio nel 1991 alla Galleria Civica di Trento e nel 1997 sempre a Palazzo Trentini. Biografia Nato a Trento nel 1911, nel 1930 Colorio si trasferì a Roma per il servizio militare, al termine del quale si iscrisse all’Accademia. Tuttavia, ai corsi ufficiali, preferì quelli tenuti nei propri studi dagli artisti Sigmund Lipinsky ed Attilio Giuliani. Dal 1936, finita la guerra, iniziò ad esporre e a frequentare le gallerie d’arte romane, dove conobbe Gino Severini, Giorgio de Chirico, gli esponenti della Scuola Romana, Scipione e Afro. Un dipinto come “Donna con bambina”, datato 1938 e pubblicato per la prima volta in occasione di questa esposizione, mostra come Colorio avesse interiorizzato la lezione della scuola romana, accogliendo nelle pose plastiche e nei colori accesi gli spunti provenienti da Mario Sironi, da Antonio Donghi e da Achille Funi. Altra tela importante, sempre datata 1938, è “Ritratto di Betty Salomon”, descritto da Gabriella Belli nel catalogo del 1997 come “un quadro di grande efficacia interpretativa del soggetto, che sembra colto al volo, con leggerezza, senza dunque la fissità monumentale anche tragica di certa ritrattistica di quel tempo”. Da notare che a Roma Colorio entrò in contatto anche con Mario Mafai e la moglie, l’artista lituana Antonietta Raphaël. A loro si ispirò per dipinti come “Fiori e libri” del 1939 o “Ragazza che si appoggia” del 1938, in cui la ricerca prospettica è privilegiata rispetto allo studio sul colore. Dopo aver esposto, nel 1940, alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma, l’artista ritornò in Trentino per dedicarsi all’insegnamento. Nel 1952 trascorse l’estate a Burano, ospite di Casa Moggioli, dove ebbe contatti diretti con Pio Semeghini ed altri artisti del gruppo di Ca’ Pesaro. L’influenza subita da questi artisti emerge prepotentemente nei paesaggi realizzati in quegli anni. Nel 1953, Colorio gettò le basi per la costituzione dell’Istituto Statale d’Arte di Trento e venne nominato membro del Consiglio Tecnico della Triennale di Milano. Verso la fine degli anni Sessanta, anche grazie alla frequentazione di artisti come Schmidt e Senesi, si avvicinò a una pittura di astrazione ispirata alla natura, che portò avanti in diverse declinazioni fino alla morte, avvenuta poco dopo la personale a Palazzo Trentini, nel novembre del 1997. Il catalogo della mostra, edito da Temi, contiene i saggi di Margherita de Pilati e di Daniela Ferrari e un’ampia sezione dedicata alla biografia e agli apparati. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SPORT, CICLISMO, GIRO D’ITALIA E MILANO-SANREMO, DIVENTANO CORSE DELLA SOLIDARIETÀ PER LA LIGURIA FERITA |
|
|
 |
|
|
Genova, 13 Dicembre 2011 - Giro d’Italia e Milano-sanremo 2012, due appuntamenti con il ciclismo che diventeranno anche un momento di solidarietà e aiuto a una Liguria ferita dalle alluvioni, in particolare a Genova e nello Spezzino. Ne hanno parlato in serata a Sanremo il direttore generale del Giro d’Italia e di Rcs Sport Michele Acquarone, l’assessore allo Sport della Regione Liguria Gabriele Cascino nel corso di un incontro nel comune della città dei Fiori con l’assessore sanremese Gianni Berrino. Il Giro d’Italia numero 95 premia la Liguria con due tappe, la Seravezza- Sestri Levante, giovedì 17 maggio e la Savona- Cervere, l’indomani, venerdì 18. La Milano-sanremo è invece in programma sabato 17 marzo 2012. La tappa Seravezza- Sestri Levante, in particolare, attraversa tutte le Cinque Terre con le due località epicentro della tragica alluvione: Vernazza e Monterosso. La Regione Liguria ha trovato nel direttore del Giro d’Italia Michele Acquarone “una grande disponibilità a dar vita a iniziative per promuovere e far sapere a tutto il mondo le immagini della rinascita delle Cinque Terre che stanno tornando a vivere ”, ha detto Cascino. Riflettori accesi anche sulla Milano-sanremo che sarà promossa anche durante il Festival della Canzone in cartellone alla metà di febbraio. Cascino ha ringraziato il direttore Michele Acquarone e la Federazione Ciclistica Italiana per questo ritorno del Giro d’Italia in Liguria, dopo la tragica morte, lo scorso anno, del corridore belga Wouter Weylandt nella terza tappa, sulla discesa del Passo del Bocco, verso Rapallo. Quest’anno la corsa tornerà nel Tigullio, a Sestri Levante, dove nel 1960 tagliò il traguardo Gastone Nencini e nel 1969 Eddy Merckx e a Savona che saprà anch’essa essere all’altezza dell’appuntamento. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
35ª GIORNATA OLIMPICA: FRA I PREMI SPECIALI MANUEL PASQUAL, LEONARD BUNDU E LA CANOTTIERI LIMITE SI SVOLGERÀ IL 14 DICEMBRE NEL SALONE DE’ CINQUECENTO DI PALAZZO VECCHIO |
|
|
 |
|
|
Firenze, 13 dicembre 2011 - Torna uno dei momenti più attesi per il mondo dello sport provinciale: la 35esima Giornata Olimpica che si terrà mercoledì 14 dicembre 2011 alle ore 16,30 a Firenze nel Salone de’ Cinquecento di Palazzo Vecchio.
L’annuale festa di tutto lo sport fiorentino, organizzata dal Comitato Provinciale Coni Firenze, intende premiare: le Medaglie al Valore Atletico e gli atleti e tecnici sportivi che si sono particolarmente distinti nel 2010. Fra i premiati spiccato i nomi di Manuel Pasqual, giocatore dell’Acf Fiorentina, premio speciale “Coni Firenze Sport” quale atleta dell’anno, il pugile Leonard Bundu premio speciale “Coni Firenze Sport” quale realtà sportiva dell’anno e la Canottieri Limite, premio speciale “Coni Firenze Sport” quale squadra dell’anno.
Il Presidente del Coni Firenze, Eugenio Giani ha così commentato questa importantissima giornata di sport: "La Giornata Olimpica vuole celebrare la storia dello sport fiorentina e i suoi protagonisti: atleti, dirigenti e allenatori che hanno scritto le pagine più belle dello sport della nostra provincia e che ogni anno vogliamo ringraziare con alcuni premi speciali”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PEGASO PER LO SPORT, SI APRE LA SFIDA PER IL TITOLO 2012 |
|
|
 |
|
|
Firenze, 13 dicembre 2011 – Edizione numero 14 del premio creato dalla Regione per premiare il meglio dello sport toscano. Sono in dodici, 9 atleti e 3 squadre, a contendersi il titolo di sportivo toscano 2012, individuati, come già come accade da due anni, dal Gruppo toscano giornalisti sportivi dell’Ussi. Entro un mese la rosa iniziale sarà ridotta a cinque concorrenti che, poco prima della premiazione che avverrà il prossimo 13 febbraio, diventeranno tre e sarà il presidente della Regione Enrico Rossi a scegliere il vincitore. “É sempre una bella soddisfazione – ha detto l’assessore al welfare e allo sport Salvatore Allocca – assegnare tanti premi perchè significa che il movimento toscano è più che mai vivo. Quest’anno abbiamo avuto risultati importanti da discipline come pugilato e tiro con l’arco, conferme dalla scherma, dal tiro a segno, dalla ginnastica ritmica e dal canottaggio. Negli sport di squadra Siena ha ribadito il proprio ruolo di squadra di vertice nella pallacanestro, il Cgc Viareggio ha conquistato il primo tricolore della sua storia nell’hockey su pista e il settore giovanile della Fiorentina si è confermato tra i primi a livello nazionale. Un applauso particolare ai risultati ottenuti da atleti disabili che in Toscana, grazie al progetto Sporthabile realizzato insieme al Coni e al Comitato Paralimpico, sono in costante aumento. Insomma, a livello sportivo è stata un’annata ricca per la Toscana. Un ottimo auspicio per il 2012, anno olimpico”. Vediamo chi sono i dodici sfidanti per il Pegaso per lo sport 2012. Lorenzo Bertini (canottaggio), 35 anni, nato a Pontedera. Campione europeo 2011 e bronzo iridato nel doppio pesi leggeri, barca sulla quale ha conquistato anche il pass per Londra 2012. In carriera vanta una medaglia olimpica, bronzo, ad Atene 2004 sul quattro senza. Matteo Betti (scherma, disabile), 27 anni, senese. Ai Mondiali 2011 ha vinto l’argento nella spada individuale. In carriera ha collezionato numerose medaglie iridate. Leonard Bundu (pugilato), 36 anni, nato in Sierra Leone ma naturalizzato italiano. Lo scorso 4 novembre ha conquistato a Firenze il titolo europeo dei pesi welter Ebu battendo ai punti il romano Daniele Petrucci. Aldo Montano (scherma), livornese 33 anni, tira per il Club Scherma Roma. Campione olimpico ad Atene 2004, quest’anno ha vinto il titolo iridato sempre nella sciabola individuale. Sergio Pagni (tiro con l’arco), 32 anni, lucchese, quest’anno è diventato campione mondiale nella specialità Compound a squadre misto. La sua squadra è la Compagnia Arcieri Città di Pescia. Marta Pagnini (ginnastica ritmica), 20 anni, pratese. Campionessa iridata 2011, è una delle nuove entrate nel dream team azzurro che si è confermato sul tetto del mondo per il terzo anno consecutivo. Nata e cresciuta nell’Etruria, storica associazione fondata nel 1987 e che tra i suoi campioni ha anche il leggendario Juri Chechi. Alessandra Sensini (vela), 41 anni, nata a Grosseto. Cinque olimpiadi consecutive, da Barcellona 1992 a Pechino 2008 e con il pass già ipotecato per Londra 2012, è stata la prima, e a tutt’oggi anche l’unica donna, a vincere quattro medaglie olimpiche nella vela: bronzo Atlanta 1996, oro Sidney 2000, bronzo Atene 2004 e argento Pechino 2008. Sempre nel 2008 è stata premiata dalla Federazione internazionale con l’Oscar della vela, la prima italiana di sempre a ricevere il prestigioso riconoscimento. Stefano Tempesti (pallanuoto), 32 anni, pratese. É il portiere del Pro Recco. Quest’anno ha vinto, dopo 17 anni, il titolo iridato con la Nazionale. Niccolò Campriani (tiro a segno), fiorentino, 24 anni, allievo del Tiro a Segno Firenze, laureando in Industrial and Management Systems Engineering alla West Virginia University (Usa). Per lui un’altra stagione indimenticabile. Fra le tante medaglie vinte, un oro nella carabina 10 metri in Coppa del mondo a Sydney, ed altri tre titoli alle Universiadi: due nella carabina 10 metri (individuale e a squadre) e uno nella carabina tre posizioni. Cgc Viareggio Hockey. Quest’anno ha vinto lo scudetto, il primo della sua storia, un titolo atteso 32 anni, da quando, nel 1969, nacque dalla fusione con la Pattinatori viareggini. Mens Sana Monte dei Paschi Siena (pallacanestro). Nel 2011 è arrivato il quinto titolo tricolore consecutivo, il sesto della sua storia, e la Supercoppa italiana. Acf Fiorentina (calcio). Nella stagione 2010-2011 la squadra Primavera ha vinto la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana ed è giunta in finale al Torneo internazionale di Viareggio. I Giovanissimi hanno vinto il titolo tricolore. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|