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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Febbraio 2012
14 VERTICE UE-CINA MANTIENE LA PROMESSA DI UNA COOPERAZIONE RAFFORZATA  
 
 Bruxelles, 14 febbraio 2012 - Il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione europea Barroso si reca a Pechino per il 14 ° vertice Ue-cina con il premier cinese Wen Jiabao il 14 febbraio 2012. Il vertice offre un´importante occasione per impegnarsi con un partner chiave dell´Unione europea, e - sullo sfondo degli attuali tempi difficili economiche - inviare un segnale di fiducia reciproca in rispettive economie. Entrambe le parti condividono la volontà di contribuire alla ripresa globale e la stabilità. L´ue e la Cina hanno fatto molta strada dal lancio della loro partnership strategica nel 2003. L´ue è il principale partner commerciale della Cina e la Cina si sta avvicinando a diventare il principale partner commerciale dell´Ue pure. Le obbligazioni e robusta crescita economica e la crescente interdipendenza costituiscono una solida base su cui migliorare e diversificare la cooperazione Ue-cina e il dialogo. Il vertice sarà quindi mirare a rafforzare ulteriormente il partenariato Ue-cina se nuove iniziative per ampliare e approfondire i rapporti già vibrante bilaterale in settori quali people-to-scambi interpersonali, l´innovazione, l´energia o l´urbanizzazione, per citarne solo alcuni. "L´ue e la Cina, come due principali partner economici, condividono la responsabilità per affrontare le sfide del nostro tempo., Lavorando a stretto contatto, l´Unione europea e la Cina possono fare la differenza e trarre vantaggi reciproci per le nostre economie e soddisfare le esigenze della nostra i popoli. Non vedo l´ora di avere una discussione approfondita con il Primo Ministro Wen sulla nostra cooperazione bilaterale e su questioni globali e internazionali sui quali abbiamo bisogno di impegnarsi attivamente con l´altro ", ha detto il presidente Van Rompuy. Il presidente Barroso ha dichiarato:.. "Le basi del nostro rapporto sono sperimentate e collaudate, ma il nostro desiderio comune è quello di prendere ancora di più Siamo di fronte a sfide comuni e il mondo ha bisogno di partenariati di cooperazione e responsabile per superarli è oggi più che mai devono agire insieme. Io credo che un lungimirante e crescente partenariato Ue-cina può rappresentare un importante pilastro per la stabilità globale e la prosperità ". Il presidente Van Rompuy e il presidente Barroso avrà anche incontri con il presidente Hu Jintao e il vice-premier Li Keqiang. Un Business Summit, che riunisce gli imprenditori sia dalla Ue e la Cina, si terrà a margine del vertice Ue-cina.  
   
   
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: MARIO MONTI SI CONFRONTERÀ CON I DEPUTATI SULLA SITUAZIONE ECONOMICA IN ITALIA, E IN EUROPA.  
 
 Strasburgo, 14 febbraio 2012 - All´ordine del giorno a Strasburgo…. I deputati si sono riuniti ieri in sessione plenaria a Strasburgo. All´ordine del giorno: la richiesta di mantenere la distribuzione di generi alimentari alle fasce sociali più deboli all´interno dell´Unione, il bilancio sulla crisi economica prima del prossimo summit europeo e la situazione dei diritti umani Siria. Verranno anche affrontati il tema dei senzatetto vittime del freddo, le elezioni legislative in Russia e la disoccupazione giovanile. Mercoledì pomeriggio, il presidente del Consiglio Mario Monti si confronterà con i deputati sulla situazione economica in Italia, e in Europa. Gli europarlamentari interrogheranno la Commissione europea sull´evoluzione del libro verde riguardo gli eurobonds e sulla distribuzione dei fondi europei inutilizzati da investire nella lotta alla disoccupazione giovanile. Il Parlamento voterà anche l´accordo, concluso con gli Stati membri, che punta a liberare le frequenze radio per la banda larga su internet e all´eliminazione delle spese sui pagamenti transfrontalieri. Fuori dall´emiciclo Mercoledì i membri della commissione per gli Affari esteri e della sottocommissione alla sicurezza e alla difesa si confronteranno con il ministro agli Affari esteri francese Alain Juppé.  
   
   
UNA STRATEGIA PER UNA BIOECONOMIA SOSTENIBILE PER L’EUROPA  
 
Bruxelles, 14 febbraio 2012 — La Commissione europea ha adottato ieri una strategia per indirizzare l’economia europea verso un più ampio e sostenibile uso delle risorse rinnovabili. Con il previsto aumento della popolazione mondiale fino a sfiorare 9 miliardi di abitanti nel 2050 e l’esaurimento delle risorse naturali, l’Europa ha bisogno di risorse biologiche rinnovabili per produrre alimenti e mangimi sicuri e sani ma anche materiali, energia e altri prodotti. “L’innovazione per una crescita sostenibile: una bioeconomia per l’Europa” è una strategia della Commissione che prevede un piano d’azione basato su un approccio interdisciplinare, intersettoriale e coerente al problema. L’obiettivo è creare una società più innovatrice e un’economia a emissioni ridotte, conciliando l’esigenza di un’agricoltura e una pesca sostenibili e della sicurezza alimentare con l’uso sostenibile delle risorse biologiche rinnovabili per fini industriali, tutelando allo stesso tempo la biodiversità e l’ambiente. Il piano si incentra pertanto su tre aspetti chiave: sviluppare tecnologie e processi produttivi nuovi destinati alla bioeconomia; sviluppare mercati e competitività nei diversi settori della bioeconomia; e, infine, stimolare una maggiore collaborazione tra i responsabili politici e le parti interessate. «L’europa deve passare a un’economia ‘post-petrolio’. Un maggiore utilizzo di fonti rinnovabili non è più solo una scelta ma una necessità. Dobbiamo promuovere il passaggio a una società fondata su basi biologiche invece che fossili, utilizzando i motori della ricerca e dell’innovazione. Si tratta di una mossa positiva per l’ambiente, la sicurezza energetica e alimentare e per la competitività futura dell’Europa", ha affermato Máire Geoghegan-quinn, la commissaria responsabile per la Ricerca, l’innovazione e la scienza. Il termine "bioeconomia" si riferisce a un’economia che si fonda su risorse biologiche provenienti della terra e dal mare, nonché dai rifiuti, che fungono da combustibili per la produzione industriale ed energetica e di alimenti e mangimi. La bioeconomia comprende anche l’uso di processi di produzione fondati su bioprodotti per un comparto industriale sostenibile. I rifiuti organici, ad esempio, rappresentano un potenziale notevole in alternativa ai concimi chimici o per la conversione in bio-energia, e possono coprire il 2% dell’obiettivo stabilito dall’Ue per le energie rinnovabili. La bioeconomia europea vanta già un fatturato di circa 2 000 miliardi di euro e impiega oltre 22 milioni di persone, che rappresentano il 9% dell’occupazione complessiva dell’Eu. Comprende i settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca, della produzione alimentare, della produzione di pasta di carta e carta, nonché comparti dell’industria chimica, biotecnologica ed energetica. Si calcola che per ogni euro investito in ricerca e innovazione nella bioeconomia la ricaduta in valore aggiunto nei settori del comparto bioeconomico sarà pari a dieci euro entro il 2025. Contesto La strategia si articola su tre assi principali: 1) Investimenti in ricerca, innovazione e competenze per la bioeconomia: ciò dovrebbe includere risorse Ue, nazionali, investimenti privati e la promozione di sinergie con altre iniziative politiche. 2) Lo sviluppo dei mercati e della competitività nei settori della bioeconomia, attraverso un’intensificazione sostenibile della produzione primaria, la conversione dei flussi di rifiuti in prodotti con valore aggiunto, nonché meccanismi di apprendimento reciproco per una migliore efficienza produttiva e delle risorse. Lo smaltimento dei rifiuti alimentari, ad esempio, costa al contribuente europeo tra 55 e 90 euro per tonnellata e produce 170 milioni di tonnellate di Co2. 3) Un più stretto coordinamento delle politiche e un maggior impegno delle parti interessate, ottenuti attraverso la creazione di una piattaforma sulla bioeconomia e di un osservatorio sulla bioeconomia e l’organizzazione, a intervalli regolari, di conferenze destinate ai soggetti attivi in questo settore. La strategia intende creare sinergie e complementarità con altri settori, strumenti e fonti di finanziamento per le politiche che condividono gli stessi obiettivi, quali i fondi di coesione, le politiche comuni della pesca e dell’agricoltura (Pcp e Pac), la politica marittima integrata, le politiche ambientali, industriali, occupazionali, energetiche e sanitarie. L’elaborazione della strategia è stata guidata dalla commissaria Geoghegan-quinn con il sostegno di quattro colleghi: il vicepresidente Tajani e i commissari Cioloş, Damanaki e Potočnik. La strategia, i cui punti nevralgici sono la ricerca e l’innovazione, sarà presentata agli Stati membri dell’Ue per la prima volta in occasione del Consiglio "Competitività" il prossimo 21 febbraio 2012. Alcuni Stati membri dell’Ue, fra cui la Danimarca, la Finlandia, la Germania, l’Irlanda e i Paesi Bassi hanno già elaborato delle strategie per la bioeconomia. A livello mondiale, Canada, Cina, Sud Africa e Usa possono contare su ambiziose strategie in questo settore, sia già attive che in corso di elaborazione. La proposta della Commissione fa parte delle proposte operative nell’ambito di due iniziative faro della strategia Ue 2020: "L’unione dell’innovazione" (Innovation Union) e Un´europa efficiente sotto il profilo delle risorse. La necessità di aumentare il finanziamento pubblico per la ricerca e l’innovazione in materia di bioeconomia è stata riconosciuta nell’ambito del futuro programma di ricerca "Orizzonte 2020": sono stati proposti investimenti per 4,7 miliardi di euro da destinare alla sfida “Sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, ricerca marina e marittima nonché bioeconomia”, affiancati da ulteriori finanziamenti in altri settori del programma Orizzonte 2020. Per ulteriori informazioni cfr. Memo/12/97 Orizzonte 2020: www.Ec.europa.eu/research/horizon2020  L’unione dell’innovazione: http://ec.Europa.eu/innovation-union  "Un’europa efficiente nell’impiego delle risorse": http://ec.Europa.eu/resource-efficient-europe/index_it.htm  Europa 2020: http://ec.Europa.eu/europe2020/index_it.htm    
   
   
OLLI REHN VICE-PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA E MEMBRO DELLA COMMISSIONE RESPONSABILE PER L´ECONOMIA E POLITICA MONETARIA E L´EURO ACCOGLIE CON FAVORE LA DECISIONE DEL PARLAMENTO GRECO  
 
Bruxelles , 14 febbraio 2012 - Dopo l´adozione, da parte del Parlamento greco, di un secondo ampio pacchetto di misure fiscali e riforme economiche, il Vice Presidente della Commissione europea, responsabile degli Affari economici e monetari e per l´euro, Olli Rehn, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Accolgo con favore il voto positivo del Parlamento greco sul secondo programma per la Grecia. Il voto di ieri è espressione della volontà, prevalente nel paese, di porre fine alla spirale di insostenibilità delle finanze pubbliche e di perdita di competitività. Come sottolineato la settimana scorsa dall´Eurogruppo, questo programma sarà supportato da un´assistenza finanziaria senza precedenti da parte dei partner della Grecia, come espressione della loro concreta solidarietà e sincera preoccupazione. La Commissione europea rimane fortemente impegnata a rafforzare l´assistenza sul terreno per l´amministrazione greca. Nelle ultime settimane ci sono state tensioni sia in Grecia sia all´interno dei paesi partner. La correzione dei gravi squilibri che interessano l´economia greca e il ripristino delle condizioni per la crescita e l´occupazione rappresentano uno sforzo a lungo termine. Ci vorrà ancora tempo e fatica da parte della società greca. L´ue continua a sostenere il popolo greco. Le autorità greche e le forze politiche dovrebbero fare proprio il secondo programma, e quindi attuarlo pienamente, al fine di garantire il ritorno del paese alla crescita economica sostenibile e aumentare l´occupazione. È evidente che il modello economico che la Grecia stava perseguendo fino al 2009 non poteva avere ulteriori possibilità di essere applicato, in quanto portatore di gravi squilibri e incertezze. Il programma da attuare ora è indubbiamente molto esigente, ma spianerà la strada al risanamento della situazione economica. In ogni caso, la Grecia avrebbe dovuto adottare la maggior parte delle misure proposte già molti anni fa, anche in assenza di tale programma, al fine di equilibrare la sua economia e stimolare la crescita sostenibile e l´occupazione. Vorrei inoltre unire la mia voce al governo greco nel condannare la violenza inaccettabile che ha avuto luogo ieri ad Atene. Questi individui non rappresentano la stragrande maggioranza dei cittadini greci che sono realmente preoccupati per il futuro del loro paese".  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: LA "PLENARIA" PER PRINCIPIANTI  
 
Strasburgo, 14 febbraio 2012 - Come funziona una plenaria? - Questa settimana, i 754 deputati europei si riuniscono a Strasburgo in sessione plenaria per discutere e votare i principali temi d´attualità affrontati nelle commissioni parlamentari. Come avvengono le votazioni? Come si organizzano i deputati dei 27 Stati membri e che rappresentano più di 350 milioni di elettori? Ecco l´Abc della plenaria. La sessione plenaria dura 4 giorni, ha luogo a Strasburgo tutti i mesi, eccetto in agosto, ed sempre pubblica. Vengono anche organizzate delle sessioni straordinarie a Bruxelles. La preparazione - La sessione plenaria è solo la punta dell´iceberg. Sono infatti le commissioni parlamentari che si occupano di preparare i documenti e i rapporti da presentare in plenaria. Ogni commissione si occupa di un tema preciso: la protezione del consumatore o della politica estera. Per esempio tutte le domande legate all´agricoltura sono esaminate dalla commissione specializzata nello sviluppo rurale e agricolo. Le commissioni parlamentari sono le prime a esaminare le proposte legislative formulate dalla Commissione europea. All´interno delle commissioni avvengono i dibattiti - spesso lunghi e animati - con la Commissione o il Consiglio dell´Unione europea (l´organo rappresentante gli Stati membri), o tra i partiti politici stessi. Infine la commissione parlamentare propone all´insieme dei deputati, in sessione plenaria, un rapporto che comprende una raccomandazione e propone degli emendanti rispetto al testo iniziale. Il programma - L´ordine del giorno e il calendario della sessione plenaria sono preparati in anticipo dai responsabili dei gruppi politici riuniti nella Conferenza dei presidenti. Questo programma viene adottata all´inizio di ogni sessione, anche se non sono esclusi dei cambiamenti all´ultimo minuto. In sessione plenaria i rapporti prodotti dalle commissioni parlamentari sono discussi e adottati. Alcuni rappresentanti della Commissione europea e del Consiglio dell´Unione europea possono essere interrogati dai deputati e partecipare al dibattito. I dibattiti si concludono con il voto sulla risoluzione. Ogni testo può essere soggetto a nuovi emendamenti, proposti da un gruppo politico o da almeno 40 deputati. Il dibattito - I deputati europei sono 754. Non è possibile che ognuno intervenga personalmente! Il tempo di parola è così attribuito ai gruppo politici in funzione della loro importanza e suddiviso tra i diversi membri. È il deputato relatore di un rapporto a prendere la parola per primo. Generalmente è seguito da un rappresentante della Commissione europea, poi del Consiglio dell´Unione europea e dai capigruppo dei diversi gruppi politici. Se il dibattito non tratta un argomento evocato dalle commissioni parlamentari, è la Commissione europea prende la parola per prima. E altri depuati posso rispondere. Per ogni dibattito è previsto un tempo riservato alla procedura cosiddetta "catch-the-eye": tutti i deputati che vogliono intervenire lo fanno presente al Presidente, ottenendo un minuto per poter replicare. Questo permette di rendere i dibattiti più dinamici e spontanei. Durante un discorso di un deputato, gli altri europarlamentari hanno la possibilità di mostrare un cartellino blu se desiderano porre una domanda. Se la persona che parla è d´accordo, il deputato ha 30 secondi per esprimersi. Quelli che non hanno avuto il tempo di prendere la parola durante la sessione possono redigere una dichiarazione di 200 parole al massimo, che verrà aggiunta al resoconto del dibattito. Il voto - La maggior parte dei voti hanno luogo a mezzogiorno il martedì, mercoledì e giovedì della sessione plenaria. Il voto avviene per alzata di mano. In caso di dubbio, il presidente può richiedere il voto elettronico. In certi casi, come spesso accade per temi sensibili politicamente, un gruppo può richiedere un voto nominativo (elettronico) e i risultati vengono registrati e resi pubblici. In generale, una maggioranza semplice è sufficiente ma in certi casi, come nei casi di mozioni di censura, un voto sul bilancio o legislativo, si possono applicare percentuali e soglie diversi (come per esempio la maggioranza dei parlamentari presenti).  
   
   
UE: IL NUOVO INVENTARIO DELLE CLASSIFICAZIONI E DELLE ETICHETTATURE APRE LA STRADA A UN UTILIZZO PIÙ SICURO DELLE SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE  
 
Bruxelles, 14 febbraio 2012. Con la pubblicazione del primo inventario Ue delle classificazioni e delle etichettature è stato compiuto un importante passo avanti verso un utilizzo più sicuro delle sostanze chimiche pericolose. L´inventario, pubblicato dall´Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), fornisce la classificazione di tutte le sostanze chimiche impiegate nell´Ue e ciò consente di individuare quelle potenzialmente pericolose e che possono recare danni alla salute e all´ambiente. L´obiettivo è consentire alle industrie, in particolare alle piccole imprese, di accedere facilmente alle informazioni sulla pericolosità di una data sostanza; in tal modo risulta più agevole classificare ed etichettare correttamente le sostanze e le miscele e, ove possibile, sostituire sostanze pericolose con alternative meno dannose. L´inventario raccoglie informazioni su oltre 100 000 sostanze: si basa su più di 3 milioni di notifiche effettuate dai fabbricanti e dagli importatori nel quadro del regolamento relativo alla classificazione e all´etichettatura (Clp)1 e sulle registrazioni a norma del regolamento Reach2. La classificazione, che è essenziale per un utilizzo sicuro delle sostanze chimiche, in quanto precisa se una sostanza chimica è pericolosa e può essere dannosa per la salute o l´ambiente, determina anche quale debba essere il contenuto delle etichette dei prodotti impiegati dai lavoratori e dai consumatori. L´inventario dovrebbe anche contribuire a promuovere una classificazione uniforme delle sostanze pericolose in Europa e nel mondo. Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l´industria e l´imprenditoria ha affermato: "Grazie a questo primo inventario le imprese, comprese le piccole imprese, potranno più facilmente classificare ed etichettare in modo corretto le sostanze chimiche. Ancora una volta l´Europa è all´avanguardia e la pubblicazione dell´inventario promuoverà un utilizzo più sicuro delle sostanze chimiche in tutto il mondo." Janez Potočnik, Commissario responsabile per l´ambiente, ha affermato: "Questo inventario significa maggiore trasparenza e maggiore sicurezza per tutti coloro che manipolano le sostanze chimiche. Aiuterà l´industria a scegliere sostanze chimiche meno pericolose e in ultima analisi consentirà agli utilizzatori a valle e ai consumatori di optare per prodotti meno dannosi per la salute e l´ambiente." Per ulteriori informazioni: Echa - Agenzia europea per le sostanze chimiche http://echa.Europa.eu/it/regulations/clp/cl-inventory;jsessionid=30ec5c51f8119bf921c77a329a14f9ba.live1  Verso classificazioni armonizzate di tutte le sostanze pericolose Grazie all´inventario pubblicato oggi migliorerà sensibilmente la disponibilità di informazioni sulla classificazione di tutte le sostanze immesse sul mercato nell´Ue. Sulla base dell´esperienza del passato, si può prevedere che l´inventario contenga informazioni contrastanti per sostanze identiche, in quanto varie imprese possono aver notificato classificazioni diverse relative alla stessa sostanza pericolosa. Ciò dipende principalmente dalle impurità contenute nelle sostanze o dalle informazioni diverse utilizzate dalle imprese per classificare la stessa sostanza. L´inventario costituirà una base a partire dalla quale le imprese potranno impegnarsi per concordare una classificazione uniforme di una data sostanza, secondo quanto previsto dal regolamento Clp. Per aiutare le imprese in questo processo, l´Echa metterà a punto uno specifico strumento di comunicazione che agevolerà i contatti fra i fabbricanti e gli importatori di sostanze chimiche i quali intendano discutere i motivi di eventuali differenze e pervenire, ove possibile, a una classificazione uniforme. I fabbricanti e gli importatori di sostanze chimiche sono invitati a verificare la classificazione delle loro rispettive sostanze nell´inventario e ad aggiornare le notifiche, se necessario. Echa aggiornerà regolarmente il contenuto dell´inventario. Contesto Il regolamento Clp ha, come obiettivo principale, la protezione della salute umana e dell´ambiente. Intende inoltre agevolare il funzionamento del mercato interno mediante un´armonizzazione della classificazione delle sostanze e delle miscele. Il regolamento è in linea con il Sistema mondiale armonizzato di classificazione ed etichettatura (Ghs) delle Nazioni Unite. L´obiettivo del Ghs è una convergenza mondiale dei sistemi di classificazione delle sostanze chimiche, che si tradurrà in un´agevolazione degli scambi e in un più elevato livello di protezione, soprattutto nei paesi che finora non hanno utilizzato tali sistemi. Spetta all´industria classificare le sostanze e concordare una loro classificazione uniforme. Tuttavia, in relazione ai pericoli particolarmente gravi, come nel caso delle sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione, le autorità degli Stati membri e l´Echa esaminano tutte le informazioni disponibili e propongono classificazioni armonizzate cui la Commissione conferisce il carattere di obbligatorietà mediante atti legislativi.  
   
   
COMITATO REGIONI UE: OGGI A BRUXELLES PRESENTAZIONE POLITICHE SU INVECCHIAMENTO ATTIVO  
 
Bari, 14 febbraio 2012- Oggi l’assessore al Welfare Elena Gentile è a Bruxelles per partecipare al Comitato delle Regioni Ue, dove presenterà le politiche regionali per l’Invecchiamento attivo e il Festival Innovabilia. Il 2012 è l´Anno europeo per l’Invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni, e a questo tema è dedicato anche il Forum annuale del Comitato delle Regioni Ue, presieduto dall’italiana Mercedes Bresso, in programma il 14 febbraio 2012. Esso sarà incentrato sugli aspetti regionali e locali dell´invecchiamento attivo e offrirà l´occasione per una panoramica delle iniziative in corso nelle città e regioni di tutta Europa per fare dell´invecchiamento attivo una realtà e per favorire percorsi di presa in carico integrata, la formazione dei care givers, l’ambient assisted living (Aal) e la domotica sociale. La Regione Puglia è l’unica Regione italiana invitata a presentare le buone pratiche realizzate sul territorio, con specifico riferimento ai programmi di intervento per la ricerca tecnologica e l’innovazione al servizio della qualità della vita per le persone non autosufficienti e le persone con diverse abilità. L’assessore Elena Gentile incontrerà nella mattinata di domani Mr. Ralf Jacob, Capo Unità per i programmi di “Active Aging” della Dg Employment, Social Affairs and Inclusion, per prendere successivamente parte ai lavori del Forum, dove nel workshop su “Politiche regionali per la salute e la vita indipendente, interverrà sul tema “Favorire le nuove tecnologie e la qualità della vita nella erogazione delle cure” per illustrare una panoramica dei progetti regionali per la non-autosufficienza, la domotica e la connettività sociale e per lanciare la seconda edizione del Festival Innovabilia 2012, che si terrà a Foggia dal 17 al 19 maggio prossimo, organizzato dalla Regione Puglia in collaborazione con Arti Puglia. Il programma del Forum e tutti i materiali che saranno pubblicati dopo l’evento, sono accessibili on line all´indirizzo www.Cor.europa.eu/ey2012  
   
   
LA CALABRIA PARTECIPA AL PROGETTO UE “KNOWING MED” SU “CONOSCENZA, INTELLIGENZA E INNOVAZIONE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE”  
 
Catanzaro, 14 febbraio 2012 - L’assessorato regionale alla Cooperazione e ai Programmi speciali Ue, guidato da Fabrizio Capua, partecipa al progetto di cooperazione transnazionale “Knowing Med” su “Conoscenza, Intelligenza e Innovazione per uno sviluppo sostenibile”, cofinanziato dal programma Med-l’europa nel Mediterraneo (Po Fesr 2007-2013). L’assessorato, consapevole dell’importanza dell’innovazione quale leva di competitività, ha accolto con entusiasmo la sfida lanciata dall’Unione Europea nel quadro delle politiche di innovazione, strumento che potrebbe fare dell’Ue un sistema più competitivo e dinamico, generando al contempo una crescita economica sostenibile, maggiore coesione sociale e migliori livelli di occupazione. Il progetto, che si avvale di un partenariato composto da dieci organizzazioni provenienti da cinque paesi membri, è nato dalla consapevolezza che la crescita regionale passa attraverso la valorizzazione della “knowledge economy", ormai diventata un fattore chiave per la creazione di nuove politiche di sviluppo innovativo, basate su una virtuosa collaborazione tra industria, università, enti pubblici di ricerca e istituzioni governative. Gli obiettivi del progetto puntano alla promozione di accordi di cooperazione tra autorità pubbliche, attori economici e dell´innovazione; alla creazione di una piattaforma transnazionale di dialogo per mappare e a valutare le politiche in materia di economia della conoscenza; alla sperimentazione di piani di innovazione locale per il settore pubblico e privato; all´aumento delle capacità e competenze nelle attività basate sulla conoscenza e sulle nuove tecnologie dell’informazione. L’assessorato, assieme agli altri partner, concorre al raggiungimento di questi obiettivi con un insieme di attività, realizzate nei territori partner, che prevedono azioni di comunicazione, promozione e animazione territoriale; ricerca sull’innovazione e l’economia della conoscenza; organizzazione di laboratori, workshop e seminari. Il cuore di Knowing è, però, rappresentato da tre importanti progetti pilota che mirano, attraverso diversi strumenti, a diffondere la cultura dell’innovazione e dell’economia della conoscenza, coinvolgendo attivamente i rappresentanti del sistema politico, culturale ed economico dei paesi partner. In particolare, la Regione Calabria è responsabile del progetto “pilota 1”, che ha l’obiettivo di produrre accordi istituzionali tra attori dello sviluppo economico e autorità pubbliche per l’avvio di piani di innovazione locale che promuovano le eccellenze territoriali e accrescano lo scambio di esperienze innovative. A tal fine, l’assessorato regionale si è avvalso della collaborazione del Consorzio Servizi Regionali Calabria (Co.se.r.), che sarà responsabile dell’organizzazione di un laboratorio orientato al potenziamento della creatività e rivolto alle imprese operanti nel settore moda, con particolare riguardo all’artigianato tessile e orafo. Le imprese, selezionate tramite manifestazione di interesse di prossima pubblicazione, avranno la possibilità di partecipare ad un “business corse” sui temi dell’innovazione e della conoscenza applicate al settore di riferimento (artigianato) e potranno inoltre avvalersi di una piattaforma informatica che aiuterà le aziende a sfruttare tutte le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie. Oltre alle imprese, anche le scuole diventeranno protagoniste del percorso innovativo tracciato dal progetto Kwowing. L’assessorato, infatti, indirà a breve un bando rivolto agli studenti delle scuole superiori di tutto il territorio regionale, i quali potranno cimentarsi nella sceneggiatura di un videogame. Il vincitore avrà l’occasione di partecipare all’evento finale di Knowing che si terrà ad Atene, alla fine di ottobre 2012. I risultati di questo primo semestre di attività del progetto saranno presentati in occasione del prossimo evento internazionale, che si terrà a Reggio Calabria il 10 e l’11 maggio, dove i partner si confronteranno in particolare sull’evoluzione dei progetti pilota. Oltre al primo progetto, che prevede la realizzazione di seminari che termineranno con la sottoscrizione di protocolli di intesa per la promozione dell’innovazione, saranno discussi il progetto “pilota 2”, che ha come output la creazione di una piattaforma informatica che accoglierà la legislazione regionale in materia di innovazione ed economia della conoscenza, e il progetto “pilota 3”, che mira all’istituzione di uno sportello di supporto alle imprese che vogliono intraprendere processi di innovazione.  
   
   
IL SINDACO DI MILANO PISAPIA INCONTRA L’AMBASCIATORE D’ALGERIA RACHID MARIF  
 
Milano, 14 febbraio 2012 - Il Sindaco Giuliano Pisapia ha incontrato ieri pomeriggio a Palazzo Marino l’Ambasciatore d’Algeria a Roma Rachid Marif. Nel corso dell’incontro è stata ribadita la comune volontà di imprimere nuovo slancio alla cooperazione tra la città di Milano e il Paese della Sponda Sud del Mediterraneo, di cui l’Italia è primo partner commerciale nell’Unione europea e secondo a livello mondiale dopo gli Stati Uniti. Alla preparazione di Expo 2015 è stata dedicata particolare attenzione anche perché l’Algeria, che ha già dato la sua adesione, intende giocare un ruolo di primo piano nel dibattito sui temi strategici cui è dedicata l’Esposizione. Al riguardo l’Ambasciatore ha voluto sottolineare che il suo paese ha quest’anno la presidenza del Gruppo dei 77 (che raggruppa la più grande coalizione di paesi in sviluppo) e proprio sulla sicurezza alimentare si concentrerà la sua azione. Da entrambe le parti è stato espresso l’auspicio di arrivare a breve alla firma di un Protocollo di cooperazione Milano-algeri che dia una linea strategica al partenariato tra istituzioni e imprese in campo economico, tecnologico e culturale. Già la cooperazione con le grandi imprese italiane è avviata. Si tratta ora di costruire i rapporti tra le piccole e medie imprese, in un momento in cui l’Algeria ha peraltro avviato un piano di sviluppo accelerato che vede investimenti per 200 miliardi di dollari nel settore delle infrastrutture e 176 miliardi di dollari per la crescita economica. L’ambasciatore Marif ha da ultimo rivolto un invito ufficiale al Sindaco di Milano per una visita in Algeria.  
   
   
FVG: TONDO INCONTRA MINISTRO REPUBBLICA ARMENIA  
 
Trieste, 14 febbraio 2012 - Il presidente della Regione Renzo Tondo ha incontrato il 10 febbraio a Trieste il ministro della Diaspora della Repubblica di Armenia, Signora Hranoush Hakobyan, in questi giorni in Friuli Venezia Giulia alla guida di una delegazione che partecipa a una serie di iniziative economiche e di appuntamenti culturali. Il ministro era accompagnato dall´Ambasciatore della Repubblica di Armenia a Roma, Rouben Karapetian, e dal segretario generale dell´Unione europea degli esuli e degli espulsi, Massimiliano Lacota. Nell´ambito del programma della visita della delegazione, è infatti prevista anche una conferenza sul tema del genocidio degli armeni, mentre la Signora Hakobyan ha reso questa mattina omaggio alla Foiba di Basovizza, nel Giorno del Ricordo. "La storia - ha detto Tondo - non sempre rende onore alla verità. E lo sappiamo bene noi, perché solo dopo molti anni le vittime delle foibe hanno ottenuto un riconoscimento e si è affermata una lettura storiografica corretta di quei tragici eventi". Il ministro Hranoush Hakobyan ha auspicato che anche il Parlamento italiano, così come ha deciso recentemente quello francese, possa prendere una posizione ufficiale sul tema del genocidio degli armeni. Su questo il presidente Tondo ha confermato il suo impegno per sensibilizzare i parlamentari del Friuli Venezia Giulia. Il presidente della Regione ha ricordato le potenzialità di sviluppo dei rapporti tra il Friuli Venezia Giulia e l´Armenia, rafforzati dalla visita di Tondo nel maggio dello scorso anno nella capitale Erevan, dove ha incontrato le massime autorità della Repubblica, tra cui il presidente Serzh Sargsyan. Sono attualmente 54 le joint venture tra imprese italiane ed armene. Tra i progetti di cui si è discusso nel corso dell´incontro, c´è anche quello di creare a Trieste o in regione una "casa degli armeni", che possa rappresentare un punto di riferimento per le relazioni economiche e culturali, con il coinvolgimento in particolare delle giovani generazioni. Al momento degli scambio di doni, Tondo ha voluto consegnare come regalo personale anche un prezioso volume, una ristampa anastatica di un antico trattato sugli scacchi. Così come Tondo è presidente della Federazione italiana dama, il Presidente della Repubblica dell´Armenia Sargsyan è infatti alla guida della locale Federazione degli scacchi.  
   
   
VENDOLA INCONTRA WULFF, IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FEDERALE TEDESCA  
 
Bari, 14 febbraio 2012 - Il Presidente della Repubblica Federale di Germania Christian Wulff sarà in visita istituzionale in Puglia, a Bari, mercoledì prossimo 15 febbraio 2012. Alle ore 12.00 presso la sala Bona Sforza del Castello Svevo del capoluogo pugliese, il Presidente Wulff, accompagnato dalla delegazione tedesca, incontrerà la delegazione pugliese guidata dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Alla conferenza parteciperanno i rappresentanti di categoria, le Autorità locali e gli organi di stampa invitati. Il Presidente Vendola illustrerà alla delegazione tedesca, le prospettive economiche della Regione Puglia.  
   
   
COSTI POLITICA, ROSSI: “CRITICHE LEGITTIME, MA ASSEMBLEE ELETTIVE NECESSARIE”  
 
Firenze, 14 febbraio 2012 – “Occorre tirare una linea tra la critica legittima, la richiesta di cambiamento, per una politica più leggera, sobria, efficiente e il fatto di andare oltre e mettere in discussione il buon lavoro che il Consiglio regionale ha fatto”. Così si è espresso ieri il presidente Enrico Rossi la margine del Consiglio regionale urgente sul tema del “ruolo dell’Assemblea”. “Il Consiglio regionale toscano – ha detto ancora Rossi – è il meno costoso, ha ridotto i suoi numeri e li ridurrà, anche se bisogna dire che sotto una certa soglia l’assemblea rischia di perdere funzionalità. Sono stati eliminati tanti privilegi e appannaggi che era giusto rivedere. Si può fare meglio, ma è giusto ripartire da una rivendicazione ferma e misurata di ciò che si è fatto. In democrazia – ha concluso il presidente – le assemblee elettive sono necessarie”.  
   
   
MODELLO ALTO ADIGE PER I SERBI IN KOSOVO: BELGRADO INTERVISTA DURNWALDER  
 
Bolzano, 14 febbraio 2012 - Studiando il caso dell´Alto Adige e la pacificazione che ha portato al benessere per tutti i gruppi linguistici, i serbi che vivono nel nord del Kosovo potrebbero trarre utili indicazioni per la loro causa: è quanto afferma “Nedeljnik”, il più diffuso settimanale della Serbia, che ha intervistato il presidente della Provincia Luis Durnwalder sulla gestione dell´autonomia, la tutela dell’identità e la situazione socioeconomica altoatesina. Il modello Alto Adige, inteso come esempio di pacificazione raggiunta attraverso il dialogo tra le istituzioni e l’autonomia speciale, torna all’attenzione internazionale in un’area difficile e sensibile come quella dei Balcani. Il settimanale di Belgrado "Nedeljnik", il più diffuso in Serbia, si occupa della questione dei serbi in Kosovo (la maggioranza degli abitanti della regione a nord, circa un decimo della superficie del Kosovo, che costituisce la più importante enclave serba) intervistando anche il presidente Luis Durnwalder. I temi sono il cammino dell’autonomia altoatesina, il suo ancoraggio internazionale, i rapporti con Roma e Vienna. Nelle due pagine dell’intervista dal titolo "L´autonomia e lo sviluppo economico custodiscono l´identità", Durnwalder ripercorre con il corrispondente Zeljko Pantelic i punti fondamentali per salvaguardare una comunità linguistica o etnica: poter amministrare il territorio, creare i presupposti per l’autosufficienza economica, avere competenza nelle materie che riguardano l’identità della comunità. I serbi che vivono nel nord del Kosovo, ha concluso il giornalista nel suo servizio, dovrebbero studiare il caso Alto Adige per verificare quali elementi riprendere da questo modello di autonomia e utilizzare a favore della loro causa.  
   
   
FVG: 105 MLN EURO A FAVORE DEI COMUNI REGIONALI  
 
Trieste, 14 febbraio 2012 - Su proposta dell´assessore a Funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme, Andrea Garlatti, la Giunta regionale ha approvato il disegno di legge che stanzia nuovi fondi in favore dei Comuni per l´anno 2012. "Nel rispetto degli impegni presi - spiega Garlatti - la Giunta ha licenziato ieri in via preliminare il disegno di legge che sblocca i 65 milioni di euro, già previsti dalla Finanziaria per il 2012 ma non ripartiti, e aggiunge, sempre a favore dei Comuni, ulteriori 40 milioni di euro che erano stati prudenzialmente accantonati". Il concorso richiesto ai Comuni del Friuli Venezia Giulia dal decreto Salva Italia e l´obbligo di accantonare circa 40 milioni di euro da restituire allo Stato quale presunto maggior gettito derivante ai Comuni dall´introduzione dell´Imu, aveva determinato il Consiglio regionale a congelare una rilevante quota del trasferimento ordinario ai Comuni per l´anno in corso, suscitando diffuse preoccupazioni fra i primi cittadini della Regione. "Oggi - annuncia l´assessore - dopo avere verificato le ipotesi del gettito Imu, sulla base della indicazioni fornite dai Comuni stessi, siamo in grado di assicurare quegli stanziamenti che consentiranno ai nostri Comuni di chiudere i bilanci 2012 e continuare a fornire i propri servizi ai cittadini e alle imprese". Complessivamente, quindi, la manovra finanziaria regionale per l´anno in corso assegna al sistema delle autonomie locali, quali trasferimenti ordinari, oltre 321 milioni di euro, "con una riduzione media - precisa Garlatti - di poco superiore al 5 per cento rispetto all´ammontare assegnato nell´anno 2011". "Mi auguro - prosegue l´assessore - che questo risultato possa essere apprezzato soprattutto se confrontato con i tagli che hanno colpito i Comuni del resto d´Italia e che conferma la concreta attenzione della Giunta Tondo e della Maggioranza che governa la Regione nei confronti degli enti locali". Garlatti ha già trasmesso il provvedimento al Consiglio delle Autonomie Locali, convocato dal presidente Ettore Romoli per lunedì 13 febbraio. Il testo (strutturato in quattro articoli) passerà quindi all´approvazione definitiva della Giunta regionale il giorno 17, per essere poi immediatamente sottoposto all´esame del Consiglio regionale al fine di consentirne l´approvazione già entro il corrente mese. Il primo articolo del disegno di legge riguarda l´assegnazione di risorse correnti a favore dei Comuni per complessivi 105.661.014,27 euro. Il secondo consentirà ai Comuni di deliberare il proprio bilancio di previsione entro 45 giorni dall´entrata in vigore delle nuove norme, in maniera da consentire loro di recepire le previsioni degli ulteriori trasferimenti regionali. L´articolo 3 introduce una specifica disciplina regionale in materia di Centrali uniche di committenza, differenziata rispetto a quella introdotta dal decreto Monti. Sostanzialmente, la norma prevede il differimento al 1 gennaio 2013 della concreta operatività delle centrali uniche di committenza, l´obbligatorietà nei confronti dei soli piccoli Comuni (con popolazione fino a 3mila abitanti, anziché 5mila come stabilisce la normativa statale) e consente l´utilizzo di tutte le forme associative previste dall´ordinamento regionale. L´articolo 4, infine, contiene altre norme contabili o tecniche migliorative in materia di enti locali.  
   
   
LA GIUNTA HA APPROVATO LA RIMODULAZIONE FINANZIARIA DELLE LINEE POR-CALABRIA RELATIVE ALL’OBIETTIVO OPERATIVO “LEGALITÀ E SICUREZZA”  
 
Catanzaro, 14 febbraio 2012 - La Giunta regionale si è riunita il 10 febbraio sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Scopelliti, con l’assistenza del Dirigente generale Francesco Zoccali. Su proposta dell’Assessore alla Programmazione Giacomo Manicini è stata deliberata la rimodulazione finanziaria Por Calabria Fesr 2007-2013 delle linee d’intervento dell’Asse Iv, Obiettivo operativo “Legalità e sicurezza” riducendo di Euro 1.900.000,00 le risorse destinate al “Portale della trasparenza” ed incrementando di 950.000,00 euro ciascuna le risorse relative alle Linee “Contratti Locali di sicurezza” ed “Azioni di sostegno alle imprese per migliorare le dotazioni di sicurezza”. La rimodulazione è risultata opportuna valutando che le azioni previste dalla Linea d’ intervento del “Portale trasparenza” erano già attive sul sito istituzionale della Regione e che era dunque possibile utilizzare più proficuamente le relative risorse. Su proposta dell’Assessore alla Cultura Mario Caligiuri la Giunta ha deliberato la collaborazione interistituzionale tra la Regione e l’Ufficio scolastico regionale per la Calabria per quanto riguarda l’organizzazione dell’offerta formativa per l’apprendimento della lingua italiana in favore degli stranieri regolarmente presenti in Calabria. Su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Piero Aiello è stato approvato il Progetto per la realizzazione di investimenti infrastrutturali per la stabile localizzazione delle rete scientifica e di ricerca Cnr calabrese nell’ambito dei Pisu e dei Poli di innovazione.  
   
   
BOLZANO, RAPPORTI CON L´AUTONOMIA SPECIALE: IL PREMIER MONTI INCARICA IL MINISTRO GNUDI  
 
Bolzano, 14 febbraio 2012 - Sarà il ministro Piero Gnudi a coordinare la delegazione governativa nel tavolo di confronto con le Province di Bolzano e Trento sul futuro finanziamento dell´autonomia e sulle problematiche ancora aperte: questa la decisione del premier Mario Monti comunicata al presidente Luis Durnwalder. "Monti ha risposto in tempi rapidi, confido ora nell´avvio di una collaborazione costruttiva", commenta il presidente Durnwalder. Nell´incontro del 2 febbraio a Roma i presidenti Durnwalder e Dellai avevano discusso con il premier Monti di come impostare il tavolo di confronto Stato-province autonome: "Abbiamo chiesto un puntuale coinvolgimento di Alto Adige e Trentino - riferisce Durnwalder - e come primo passo l´individuazione di una persona di riferimento all´interno del Governo, perchè non sarà possibile parlare sempre direttamente con il premier." Nel giro di una settimana il presidente del Consiglio Monti ha indicato l´interlocutore che coordinerà i rapporti di Roma con Bolzano e Trento: è il ministro Piero Gnudi, bolognese, che gestisce le deleghe su affari regionali, turismo e sport. La comunicazione ufficiale è giunta a Palazzo Widmann. Il ministro Gnudi è stato incaricato dal premier di coordinare la delegazione governativa che dovrà affrontare con le Province autonome le questioni legate al finanziamento e al futuro assetto dell´autonomia speciale. "Il presidente Monti è stato di parola e ci ha risposto in tempi rapidi, mi auguro ora l´avvio di una collaborazione costruttiva", ha sottolineato Durnwalder.  
   
   
FVG: ACCORDO REGIONE-INCE PER COMPETITIVITÀ SISTEMA ECONOMICO  
 
Trieste, 14 febbraio 2012 - Scienza, ricerca e tecnologie; cultura, sport e reti universitarie; salute e politiche sociali; trasporti e logistica; competitività dei sistemi produttivi. Sono queste le linee d´intervento, decise il 10 febbraio dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alle Relazioni internazionali e comunitarie, Elio De Anna, su cui proseguirà nell´anno in corso la collaborazione tra sistema Regione ed Iniziativa Centro Europea (Ince), come indicato dalla legge regionale 18 del 2011. Nell´ambito delle direttive formulate  dal Governo del Friuli Venezia Giulia - che metterà a disposizione dell´Ince finanziamenti per complessivi 70 mila euro - l´Iniziativa Centro Europea collaborerà dunque su questi temi con l´Amministrazione regionale anche "nel percorso di definizione della macroregione Adriatico-ionica" e, più in generale, nell´elaborazione ed attuazione di progetti relativi all´area danubiana, a quella appunto adriatico-ionica e nello scacchiere balcanico. Balcani ed Est Europa sono infatti definiti prioritari dalla Regione nello sviluppo della propria azione internazionale.  
   
   
AMMESSI TUTTI I 10 REFERENDUM REGIONALI - CAPPELLACCI: "SUBITO IL DECRETO""IN TEMPI BREVISSIMI - HA DICHIARATO IL PRESIDENTE - ADOTTERÒ IL DECRETO PER L´INDIZIONE DEI REFERENDUM". SECONDO LA LEGGE LA CONSULTAZIONE POTRÀ SVOLGERSI IN UNA DOMENICA COMPRESA TRA IL 1 APRILE E IL 30 GIUGNO 2012.  
 
 Cagliari, 14 Febbraio 2012 - Sono stati ammessi tutti i dieci quesiti referendari regionali. Ad annunciarlo, al termine dei lavori dell´ufficio regionale, è il presidente della Regione, Ugo Cappellacci. "In tempi brevissimi - ha dichiarato il presidente - adotterò il decreto per l´indizione dei referendum". Secondo la legge la consultazione potrà svolgersi in una domenica compresa tra il 1 aprile e il 30 giugno 2012. Questi i dieci quesiti su cui saranno chiamati a pronunciarsi i sardi: 1. Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 2 gennaio 1997, n. 4 e successive integrazioni e modificazioni recante disposizioni in materia di "Riassetto generale delle Province e procedure ordinarie per l’istituzione di nuove Province e la modificazione delle circoscrizioni provinciali?" 2. "Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 1 luglio 2002, n. 10 recante disposizioni in materia di “Adempimenti conseguenti alla istituzione di nuove Province, norme sugli amministratori locali e modifiche alla legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?" 3. "Volete voi che sia abrogata la deliberazione del Consiglio regionale della Sardegna del 31 marzo 1999 (pubblicata sul Buras n. 11 del 9 aprile 1999) contenente “La previsione delle nuove circoscrizioni provinciali della Sardegna, ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4?” 4. "Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 12 luglio 2001, n. 9 recante disposizioni in materia di "Istituzione delle Province di Carbonia-iglesias, del Medio Campidano, dell´Ogliastra e di Olbia-tempio?" 5. "Siete voi favorevoli all´abolizione delle quattro province "storiche" della Sardegna, Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano?” 6. "Siete voi favorevoli alla riscrittura dello Statuto della Regione Autonoma della Sardegna da parte di un´Assemblea Costituente eletta a suffragio universale da tutti i cittadini sardi?” 7. "Siete voi favorevoli all’elezione diretta del Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, scelto attraverso elezioni primarie normate per legge?” 8. "Volete voi che sia abrogato l´art. 1 della la legge regionale sarda 7 aprile 1966, n. 2 recante "Provvedimenti relativi al Consiglio regionale della Sardegna" e successive modificazioni?" 9. "Siete voi favorevoli all´abolizione dei consigli di amministrazione di tutti gli Enti strumentali e Agenzie della Regione Autonoma della Sardegna?" 10. "Siete voi favorevoli alla riduzione a cinquanta del numero dei componenti del Consiglio regionale della Regione Autonoma della Sardegna?".  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: CAL APPROVA DDL RIPARTO 105 MILIONI A COMUNI  
 
Trieste, 14 febbraio 2012 - Il Consiglio delle autonomie locali, riunito ieri a Udine, ha votato all´unanimità il Ddl "Norme urgenti in materia di autonomie locali" che stabilisce il trasferimento di 105 milioni ai Comuni. Una posta importante, derivante dalla somma tra gli oltre 65 milioni di trasferimento ordinario per il 2012 e i 40 milioni di euro spettanti ai Comuni ed accantonati a favore del bilancio statale. Il Ddl, che introduce anche una disciplina regionale in materia di Centrali di committenza differenziata rispetto a quella prevista dal Decreto Monti, è stato illustrato dall´assessore regionale alla Funzione pubblica e Autonomie Locali Andrea Garlatti, il quale ha confermato una diminuzione media del 5,67 per cento rispetto allo scorso anno nell´assegnazione delle risorse e la scelta di favorire i Comuni con meno di 20 mila abitanti rispetto a quelli più grandi. In risposta alla platea ed al suo presidente, Ettore Romoli, il quale auspicava "la possibilità di dare un vantaggio ai comuni minori senza penalizzare eccessivamente quelli maggiori", Garlatti ha peraltro ricordato che "in valore assoluto i minori trasferimenti a carico degli enti maggiori sono ampiamente inferiori ai 13 milioni in arrivo dallo Stato a copertura dell´ex Ici" e sottolineato l´impegno a "distribuire quest´ultimi in parte corrente". Sotto forma di contributi in conto capitale da destinare "all´abbattimento del debito o per interventi strutturali di innovazione" dovrebbe venir utilizzato, secondo l´assessore, il fondo di 19 milioni di Irap accantonato dal Consiglio regionale. Un importo da spendere tutto o in parte a favore dei Comuni, ha proposto Garlatti, "non a pioggia, ma a fronte di piani finanziari concreti". Elementi di punta della riunione odierna, l´esposizione ed il dibattito su un disegno di legge che "mira a ad assicurare il regolare funzionamento amministrativo degli enti locali" sono stati preceduti dalla conferma, sempre da parte di Garlatti, dell´impegno assunto dalla Giunta regionale di impugnare il decreto Monti in relazione alle disposizioni sulle Province "che - ha asserito la presidente dell´Upi, Maria Teresa Bassa Poropat in un documento inviato al Cal - non possono e non debbono trovare applicazione nel Friuli Venezia Giulia alla luce della specificità statutaria". Prima di affrontare tali tematiche, il tavolo aveva espresso parere positivo (18 sì e 2 astenuti) sulla proposta di legge di "Disciplina delle attività di tatuaggio, di piercing e delle pratiche correlate" illustrata ai presenti dal suo primo firmatario, il consigliere regionale Sergio Lupieri. All´unanimità sono stati invece approvati il nuovo Regolamento sul procedimento per il rilascio dell´autorizzazione paesaggistica e quello relativo all´erogazione di contributi a sostegno della costituzione di nuove imprese da parte di cittadini che abbiano partecipato ai percorsi di formazione nell´ambito del progetto "Imprenderò".  
   
   
LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: CRISI, TRASPORTO  
 
Torino, 14 febbraio 2012 - Asili nido e micronidi, formazione dei lavoratori di aziende in crisi, trasporto locale e semplificazione vitivinicola sono i principali argomenti esaminati il 13 febbraio dalla Giunta regionale. La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Asili nido e micronidi. Via libera, su proposta dell’assessore Paolo Monferino, ad un piano per il miglioramento delle condizioni degli asili nido e micronidi a titolarità comunale o ubicati in immobili di proprietà comunale che hanno bisogno di interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo per migliorarne la sicurezza, la funzionalità e la qualità ambientale. La dotazione finanziaria è di 1.930.000 euro, derivanti dalle revoche di contributi stanziati negli anni scorsi sul programma di potenziamento della rete dei servizi per la prima infanzia. Formazione dei lavoratori delle aziende in crisi. Su proposta dell’assessore Claudia Porchietto, viene introdotta nella “Direttiva Occupati”, la cui validità è estesa a tutto il 2012, una misura per finanziare con due milioni di euro i percorsi di formazione professionale finalizzati ad agevolare le imprese piemontesi nell’acquisizione di aziende in crisi, chiuse o a rischio di chiusura. Trasporto locale. E’ stata concessa, su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, l’autorizzazione a resistere avanti il Tar del Piemonte nei confronti dei ricorsi presentati da Gtt, Confeservizi Piemonte/valle d’Aosta, Provincia di Torino, Comune di Torino, Sun spa, Consorzio Astigiano, Anav ed Extra.to per l’annullamento della delibera regionale del 28.11.2011 sul finanziamento al trasporto pubblico locale per gli anni 2012, 2013, e 2014. Semplificazione vitivinicola. Il “Testo per la semplificazione e sburocratizzazione vitivinicola”, proposto dall’assessore Claudio Sacchetto, prevede una serie di variazioni nell’attuale impianto normativo caratterizzante il settore vino, garantendo un notevole alleggerimento degli adempimenti che maggiormente incidono sull’attività dell’azienda vitivinicola: le procedure di estirpazione e impianto vigneti. Si accelerano i tempi, i costi diminuiscono, le procedure burocratiche sono più semplici e immediate, molte operazioni saranno effettuabili semplicemente dopo una rapida comunicazione informatica. Sono stati inoltre approvati: - su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, la variante al piano regolatore generale intercomunale vigente riguardante il Comune di Rive (Vc); - su proposta dell’assessore Massimo Giordano, l’assegnazione di due milioni di euro al bando che sarà attivato nel 2012 per il sostegno a progetti di ricerca e sviluppo da realizzare in modalità transnazionale nell’ambito dell’azione di coordinamento Maunet Ii e la proroga al 31 marzo 2013 del termine per la restituzione dei prestiti erogati ai lavoratori dipendenti in condizioni di disagio economico (soprattutto ex Agile e Phonemedia); - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, la continuazione fino al 30 aprile 2012 dell’attività dei Centri autorizzati di assistenza agricola, in modo da garantire la continuità dei servizi prestati con particolare riguardo all’uso dei carburanti a prezzo agevolato e all’assistenza ai motori dei mezzi, uno stanziamento di 400.000 euro per le infrastrutture di prevenzione e lotta agli incendi boschivi, il parere favorevole allo scioglimento del comitato di gestione dell’ambito territoriale di caccia Cn3 ed alla contestuale nomina da parte della Provincia di Cuneo di un commissario per un massimo di sei mesi.  
   
   
FVG: DIRETTIVE REGIONE A FINEST E INFORMEST  
 
Trieste, 14 febbraio 2012 - Con due diverse delibere, approvate il 10 febbraio su proposta dell´assessore ai Rapporti internazionali, Elio De Anna, la Giunta regionale ha dettato le direttive alle società Finest di Pordenone e Informest di Gorizia, costituite a suo tempo da una legge nazionale per favorire i rapporti delle imprese del Nord Est con i Paesi dell´Est europeo, e che la Regione Friuli Venezia Giulia ha individuato anche come strumenti per la propria internazionalizzazione. In particolare, Finest è chiamata a stabilire attività di supporto alla Direzione centrale cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie nell´attuazione delle relazioni internazionali del sistema Regione; supporto alle attività della Regione nell´azione di politica internazionale, in stretta collaborazione con gli altri soggetti a ciò deputati attraverso l´attuazione di progetti congiunti; supporto per l´elaborazione del Print (Programma regionale per le politiche a valenza internazionale); sviluppo di specifiche progettualità nei Paesi che la Regione ritiene prioritari (in particolare Armenia, Albania, Federazione Russa, Serbia); sviluppo di progetti mirati nei Paesi ritenuti prioritari per la Regione, che supportino le imprese o gli enti economici nel realizzare, con enti o istituzioni estere, un sistema di rapporti di interscambio per una migliore penetrazione economica e di "garanzia" nei rapporti istituzionali. A Finest, poi, viene demandata la gestione e il coordinamento tecnico dello Sprint Fvg per assicurare il funzionamento dello Sportello nelle relazioni con i partner e nella realizzazione delle attività programmate. Per queste finalità, Finest può contare su una dotazione finanziaria di 250 mila euro da parte della Regione. Informest, invece, dovrà provvedere alla partecipazione e organizzazione di eventi o tavoli nazionali ed europei per dar conto delle esperienze e delle buone pratiche della Regione ove essa non sia direttamente presente; dare supporto all´organizzazione di missioni istituzionali ed eventi, conseguenti all´incremento delle attività congiunte in Paesi dell´Area di competenza di Informest; monitoraggio della pubblicazione di bandi per programmi a gestione diretta della Commissione Europea, organizzazione di eventi informativi e seminari sulle opportunità che ne derivano; supporto alla Regione nella valutazione della coerenza tra programmazione regionale, politiche internazionali, nazionali e dell´Ue (anche in prospettiva dei nuovi regolamenti 2014-2020). E, ancora, Informest dovrà fornire alla Direzione centrale cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie informazione, supporto, analisi e assistenza tecnica per le attività e i progetti relativi alle relazioni internazionali della Regione; supporto all´Amministraziomne regionale nell´attuazione di particolari politiche di sviluppo dei territori di interesse in stretta collaborazione con gli altri soggetti regionali attuatori di politiche di internazionalizzazione; ricognizione periodica dei più rilevanti documenti di programmazione comunitaria, nazionale e locale ed elaborazione di relative sintesi con riguardo alle aree geografiche e i temi individuati dalla Regione. I fondi a disposizione del Centro di servizi e documentazione Informest ammontano a 250 mila euro.  
   
   
PROSEGUONO A PIENO REGIME I PAGAMENTI DELLA RAGIONERIA GENERALE REGIONALE DELLA CALABRIA  
 
Catanzaro, 14 febbraio 2012 - La Ragioneria generale della Regione ha provveduto, anche la scorsa settimana, ad una serie di emissioni di pagamento in favore di Comuni, enti locali, ferrovie e fondazioni. Per i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità è stata trasferita ai Comuni la cifra di 5 milioni e 700 mila euro. Una somma che si riferisce all´integrazione dei sussidi per tutti i Comuni della Calabria. È stata, inoltre, liquidata la somma di 1 milione di euro per l´inserimento nel mercato del lavoro dei soggetti disoccupati di cui si occupa la Fondazione “Field”. Alle Province di Reggio Calabria e Catanzaro per i danni alluvionali sono andati, invece, circa 800 mila euro. Per il comparto agricoltura, per la manutenzione degli impianti, sono stati emessi pagamenti per un totale di 835 mila euro. Alle Ferrovie Calabro/lucane sono stati liquidati 7 milioni di euro e altri 900 mila euro per le attività economiche e produttive. In favore della ricerca e dell´innovazione a Fincalabra è stato liquidato l´importo di 2 milioni e 900 mila euro in favore del progetto “Calabria Innova”, che ha come obiettivo la realizzazione di un sistema integrato per l´innovazione regionale. Soddisfazione è stata espressa dall´assessore al Bilancio e alla programmazione Giacomo Mancini il quale ha detto che “l´amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti, consapevole dell’attuale momento di difficoltà, mette in campo ogni sforzo per essere vicina ai cittadini, alle famiglie e alle imprese”.  
   
   
BOLZANO: DATI CONFORTANTI RIGUARDO ALLA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE IN ALTO ADIGE  
 
Bolzano, 14 febbraio 2012 - La disoccupazione giovanile ed il precariato sono stati al centro della conferenza stampa odierna organizzata a Palazzo Widmann dall’assessore provinciale al lavoro, Roberto Bizzo. Vi hanno preso parte il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, ed il direttore dell’Osservatorio del mercato del lavoro, Stefan Luther. “In provincia di Bolzano vivono circa 85 mila giovani tra i 15 e 29 anni, 47 mila dei quali fanno parte delle forze di lavoro, di cui 3 mila sono gli apprendisti nel sistema duale. Altri 32 mila sono in formazione scolastica o universitaria e 5 mila non risultano né essere iscritti a qualche corso scolastico o universitario, né lavorare e neanche cercare lavoro, come ad esempio giovani madri e casalinghe” ha spiegato all’inizio della conferenza stampa l’assessore provinciale al lavoro Roberto Bizzo ed ha aggiunto “Va comunque specificato che tra questi ultimi, che comunemente vengono definiti “Neet” cioè persone “Not in employment, education or training” vi sono complessivamente circa 2000 donne con almeno un figlio al di sotto dell’anno d’età e persone con gravi disabilità, quindi il numero reale di “Neets” si aggira intorno alle 500 unità”. Da sottolineare in particolare il dato statistico secondo il quale la disoccupazione giovanile in Alto Adige, nella fascia compresa tra i 15 ed i 24 anni, con una percentuale del 6,4% è la più bassa a livello nazionale a fronte del 15,1% della provincia di Trento, il 16,7% della Valle d’Aosta, il 22,4 dell’Emilia Romagna o i casi drammatici delle regioni meridionali dove si raggiungono anche percentuali che superano il 40%. La suddivisione tra formazione, lavoro e altro, cambia notevolmente a seconda dell´età. Tra i giovani sotto i 20 anni prevale la formazione scolastica e in parte duale, tra i 20 e 24 anni oltre la metà dei giovani lavora e una buona parte degli altri va all´università. Tra i 25 e 29 anni prevale invece la scelta lavorativa che raggiunge quasi i livelli tipici della popolazione in piena età lavorativa. Tra i 15 e 30 avviene dunque la trasformazione da giovani studenti in giovani lavoratori. Questo passaggio piuttosto obbligato non avviene sempre in modo indolore: la scarsa maturità professionale, le alte aspettative lavorative, l´esperienza lavorativa che dev´essere ancora accumulata fanno sì che una parte dei giovani registri difficoltà nell´inserimento professionale, caratterizzato anche dalla maggiore presenza di rapporti di lavoro precari rispetto a lavoratori con maggiori esperienze lavorative. Ciò lo si può osservare anzitutto dal tasso di disoccupazione che cresce con l’aumentare dell’instabilità dei rapporti di lavoro e anche con l’aumentare del tempo necessario a trovare un primo o nuovo lavoro. Effettivamente il tasso di disoccupazione tra i giovani è solitamente più elevato che tra i lavoratori più esperti. “Di norma” ha aggiunto il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn “il numero dei giovani disoccupati è almeno doppio rispetto a quello della popolazione in generale e si tratta di un fenomeno legato alla ricerca del primo lavoro che in termini tecnici viene definito spesso come disoccupazione frizionale”. Negli ultimi 5 anni il tasso di disoccupazione tra le giovani forze di lavoro con meno di 20 anni era pari all´8%, tra i giovani tra i 20 e 25 anni era del 6% e tra i 25-29enni era già al 3-4%, mentre tra le rimanenti forze di lavoro era del 2%. Il tasso di disoccupazione più elevato tra i più giovani si riscontra più o meno nella stessa proporzione da almeno 25 anni. Anche facendo confronti con le altre regioni italiane ed europee si può osservare tale fenomeno, anche se molto spesso a livelli più elevati, a volte anche molto più elevati. Infatti a livello europeo, il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è mediamente il doppio rispetto a quello complessivo: in alcuni Paesi – come la Germania – meno del doppio, in altri Paesi – come l’Italia – più del doppio. La ridotta esperienza lavorativa dei giovani presenti sul mercato del lavoro si ripercuote non solo sui tassi di disoccupazione che sono più elevati della media, ma anche sulle forme contrattuali meno stabili che solitamente, con l’accumularsi dell’esperienza, tendono ad essere sostituite con contratti più ambiti. Facendo riferimento ai 24-enni residenti da almeno 10 anni in provincia (per i quali è nota la completa biografia lavorativa – perlomeno in ambito dipendente) si osserva che tra il 2008 e il 2011 in media il 68 % di loro ha un lavoro a tempo indeterminato e il 32% a tempo determinato. La percentuale che lavora con contratto a progetto o “a chiamata” corrisponde al 3%. Vi sono però notevoli differenze a seconda dell’esperienza lavorativa maturata. Infatti, guardando nel dettaglio trova conferma l’idea che il contratto a tempo indeterminato sia più diffuso tra coloro che abbiano una maggiore esperienza lavorativa rispetto a chi sia appena entrato nel mercato del lavoro. Un´ulteriore differenza riguarda il settore economico: suddividendo i 24-enni secondo questo criterio si notano soprattutto due settori dove i contratti a tempo indeterminato sono nettamente meno frequenti a parità di esperienza lavorativa: il settore degli alberghi e della ristorazione per motivi legati alla stagionalità del turismo e il settore pubblico per motivi legati alle politiche di assunzione. “I dati sui lavoratori dipendenti 24-enni” ha rilevato il direttore dell’Osservatorio del mercato del lavoro, Stefan Luther, “suggeriscono che le forme contrattuali si stabilizzano dopo 3-4 anni di lavoro, pertanto è interessante osservare cosa avviene nei primi tre anni di presenza nel mercato del lavoro, indipendentemente da quale età si inizi a lavorare. In particolare è interessante confrontare per ciascun giovane lavoratore la forma contrattuale nella fase iniziale della carriera lavorativa con la forma contrattuale dopo qualche anno di lavoro. In tal modo, confrontando la condizione occupazionale dopo 12 mesi e dopo 36, si osserva la tendenza a mantenere la tipologia contrattuale o a sostituirla con un contratto a tempo indeterminato: normalmente dopo complessivi 3 anni di permanenza nel mercato del lavoro solo l’1-2% è iscritto nelle liste dei disoccupati (a parte la disoccupazione stagionale del settore turistico) e 1-2% lavora come interinale co.Co.pro. O a chiamata”. In sostanza dalla conferenza stampa è emerso, a più riprese, che la disoccupazione giovanile, in realtà, non rappresenta una “emergenza” a livello provinciale anche alla luce dei dati percentuali e della tendenza ad un progressivo assorbimento dei giovani nel mercato del lavoro. Secondo i relatori il vero problema sarà rappresentato in prospettiva dai lavoratori della fascia d’età compresa tra i 50 ed i 55 anni che una volta usciti dal mercato del lavoro, magari a causa di ristrutturazioni e della crisi economica complessiva, trovano serie difficoltà di ricollocamento lavorativo. Le tematiche dell’occupazione giovanile e delle difficoltà di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro locale sono state trattate in maniera approfondita da due numeri del periodico “Mercato del lavoro news”, edito dall’Osservatorio del mercato del lavoro, dedicate specificatamente a questi argomenti. Il primo dal titolo “Le difficoltà dei giovani nel mercato del lavoro” è uscito nel dicembre 2011 ed il secondo in concomitanza con la conferenza stampa odierna sul tema “Esperienza lavorativa e condizioni occupazionali dei giovani lavoratori”.  
   
   
PERSONALE IN CAMPANIA: RISPETTATI GLI IMPEGNI PER PAGAMENTO PRODUTTIVITÀ  
 
Napoli. 14 febbraio 2012 - L´assessore alle Risorse umane della Regione Campania Pasquale Sommese ha incontrato le organizzazioni sindacali aziendali sulle problematiche relative al pagamento della produttività al personale di comparto per il 2011 - 2012. Al termine della riunione, Sommese ha comunicato che i dipendenti aventi diritto riceveranno fino a 900 euro nella busta paga di febbraio e fino a 1.250 in quella di aprile a copertura di tutte le spettanze che lo stesso assessore aveva garantito. "Nelle more della definizione del piano di stabilizzazione - sottolinea Sommese - e dell´approvazione da parte del Governo della legge finanziaria 2012, e nonostante le ben note difficoltà finanziarie in cui versano tutti i livelli istituzionali del Paese, manteniamo gli impegni assunti assicurando a tutto il personale non dirigenziale le somme legate per norma contrattuale al raggiungimento degli obiettivi. Diamo ai dipendenti un giusto riconoscimento sulla base del lavoro svolto, che li ripaga in parte dal blocco della contrattazione fino al 2013. Siamo certi che con l´entrata in vigore del nuovo ordinamento della Giunta, il personale moltiplicherà ancora di più l´impegno per realizzare un modello organizzativo agile, trasparente, ed in grado di dare risposte immediate alle istanze ed alle esigenze dei cittadini della Campania", conclude Sommese.  
   
   
FVG: INIZIO ANNO IN SALITA PER LA CASSA INTEGRAZIONE  
 
Trieste, 14 febbraio 2012 - Inizio 2012 in salita per la cassa integrazione in Friuli Venezia Giulia, con un incremento a gennaio sia sul piano tendenziale (72,5 p.C.) che congiunturale (+14,7 p.C.) fino ad un valore complessivo di 1.885.084 ore. La crescita è da addebitare quasi totalmente alla Cigs. In diminuzione si manifesta la Cig, mentre la Cigo evidenzia un andamento stabile sul piano tendenziale ed in leggera crescita su quello congiunturale. Peraltro, si tratta di un incremento per certi versi annunciato, come dimostra la pubblicazione nei giorni scorsi dei dati dell´indagine di Confindustria regionale che evidenzia per il comparto l´avvio di una nuova fase di difficoltà a partire dal quarto trimestre 2011 ed un certo pessimismo degli imprenditori intervistati anche per la prima parte del 2012. "E´ un andamento - afferma l´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi - che avevamo avuto modo di sottolineare ripetutamente, non sottovalutandolo, nel corso degli ultimi mesi, in particolare in occasione della presentazione del rapporto sul lavoro 2011. Questo andamento andrà attentamente monitorato nel corso dei prossimi mesi, e allo stesso tempo, avvieremo nel più breve tempo possibile quegli interventi anticrisi, già previsti dalla finanziaria 2012, che prevedono sostegno al reddito e incentivi per l´occupazione, avvalendoci anche delle risorse del Fondo sociale europeo".  
   
   
IMMIGRATI, VIA IN LIGURIA AI CORSI DI ITALIANO PER CITTADINI STRANIERI NON COMUNITARI  
 
Genova, 14 Febbraio 2012 - Prenderanno il via nei prossimi giorni undici corsi d’italiano gratuiti per 160 cittadini stranieri residenti in Liguria finalizzati a conseguire l’attestazione della conoscenza della lingua italiana. Lo ha comunicato quest’oggi l’assessore regionale all’immigrazione Enrico Vesco. Organizzati dalla Regione Liguria ogni corso prevede 100 ore di italiano e di educazione civica oppure 75 ore di italiano e 25 ore per il sostegno alla ricerca di un lavoro. Il programma che coinvolge tutte le quattro province liguri, l’ufficio scolastico regionale, l’agenzia liguria lavoro, è finanziato attraverso il fondo europeo per l’integrazione dei cittadini dei paesi terzi con 147.000 euro e dall’accordo di programma siglato tra il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e le Province di Genova e Imperia con 216.000 euro. “L’obiettivo dei corsi di italiano per stranieri – spiega l’assessore regionale Vesco – è quello di garantire l’effettiva integrazione sociale degli immigrati e favorire la loro presenza regolare sul territorio, in considerazione anche dei nuovi pesanti adempimenti imposti agli stranieri dalla normativa vigente, come l’accordo di integrazione e l’obbligo del possesso dell’attestazione di conoscenza dell’italiano per il riconoscimento del permesso di soggiorno di lungo periodo”. Oltre ai corsi sono previste ulteriori attività di sostegno per favorire la partecipazione: da azioni di babysitting, di accompagnamento, ai buoni trasporto e buoni pasto fino al supporto familiare. I corsi sono attuati dai centri territoriali permanenti del Miur, il Ministero dell’istruzione e della ricerca scientifica, in collaborazione con gli enti di formazione individuati dalle Province. “In questo modo – conclude Vesco – vogliamo assicurare una risposta pubblica e gratuita al bisogno di alfabetizzazione dei cittadini stranieri”. Le iscrizioni ai corsi sono già aperte e i cittadini stranieri interessati potranno rivolgersi ai centri territoriali permanenti per chiedere l’iscrizione o telefonare allo 0105488489 / 0105485530.  
   
   
IMMIGRAZIONE, LIGURIA: NO ALL’AUMENTO INGIUSTIFICATO DEI COSTI PER IL RINNOVO DEI PERMESSI DI SOGGIORNO  
 
Genova, 14 febbraio 2012- Il 10 febbraio l’assessore regionale all’immigrazione, Enrico Vesco ha partecipato al presidio di fronte alla Prefettura di Genova organizzato dalla Cgil per contestare l’aumento dei costi per il rilascio dei permessi di soggiorno. Un incremento, secondo Vesco del tutto ingiustificato “che colpisce solo gli immigrati regolari e le loro famiglie, accanendosi contro quanti vorrebbero legittimare la propria posizione. Un provvedimento che serve a spingere nella clandestinità e nell’illegalità migliaia di persone che non possono sostenere l’aumento dei costi”. Il balzello, entrato in vigore lo scorso 30 gennaio, porta infatti da 80 a 200 il costo per il rinnovo del permesso di soggiorno e si aggiunge ai 73 euro che devono essere pagati dagli immigrati a copertura dei costi amministrativi. “Si tratta – continua Vesco – di uno degli ultimi colpi di coda del precedente Governo che colpisce chi è in regola, senza considerare che il fenomeno delle migrazioni è ormai strutturale nella nostra epoca e per questo come Regione Liguria abbiamo scelto da tempo un approccio diverso nei confronti delle tematiche migratorie”.  
   
   
CONFLITTI FAMILIARI: AL PRIMO POSTO LA TUTELA DEL MINORE  
 
Firenze, 14 febbraio 2012 – “Nella situazioni di conflitto familiare l’interesse da mettere al centro della tutela è quello del minore”. É intervenuto anche l’assessore al welfare Salvatore Allocca, ieri mattina presso la sede dell’Ordine dei Medici di Firenze, al convegno dal titolo ‘La “presunta” sindrome di alienazione parentale, Pas’, organizzato dal Movimento per l’Infanzia con il patrocinio della Regione. La Pas, controversa disfunzione psichiatrica sarebbe una diagnosi che entra nelle perizie per l’affidamento dei minori, nei casi di separazione e divorzi conflittuali Una sindrome che buona parte della comunità scientifica non riconosce come disturbo psicopatologico e che non è mai stata inserita nel Dsm ovvero il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali L’assessore Allocca ha dapprima illustrato brevemente i risultati dell’ultimo Rapporto sulla violenza di genere commentando che “l’aumento del numero di donne che si sono rivolte ai Centri Antiviolenza è interpretabile da un lato in senso positivo, come abbattimento graduale della barriera informativa e culturale rispetto alla possibilità e volontà di condividere con qualcuno il disagio e lo stato di bisogno, e dall’altro come segnale che il fenomeno è in aumento”. L’assessore ha poi spiegato che “è ancora troppo basso il numero di donne che decidono di denunciare. La cappa di silenzio che ancora avvolge questa triste realtà non accenna a dissolversi. Il dato del Rapporto è tuttavia una rappresentazione per nulla esaustiva del fenomeno”. Allocca ha quindi spiegato che violenza di genere e Pas sono due fenomeni strettamente correlati, perchè le violenze familiari non si interrompono nel momento in cui la donna decide di separarsi. “Al contrario, se ci sono figli la violenza può assumere forme svariate, e paradossalmente ‘legalizzate’. La recente riforma del diritto di famiglia del 2006, sull’affido condiviso introduce il principio di bigenitorialità, principio che tutti riteniamo di grande valore ma che andrebbe applicato sempre tenendo in massima considerazione l’interesse superiore del minore. Invece – spiega l’assessore – arriviamo a situazioni al limite del paradosso per cui in base al principio, che diventa quasi più un diritto del genitore piuttosto che del minore, il genitore che ha in corso un procedimento penale per molestie, stalking, violenza, maltrattamenti sia all’interno che all’esterno del nucleo familiare, può tranquillamente diventare genitore affidatario”. Allocca ha quindi ricordato che all’interno delle nuove proposte di riforma del diritto di famiglia attualmente in discussione al senato c’è il tentativo di introdurre la Pas. “Non voglio entrare nel merito di un tema medico-scientifico ma pongo questa riflessione: come può una presunta sindrome, non riconosciuta dalla comunità scientifica, essere introdotta attraverso una legge nel nostro ordinamento? Respingerei l’equivalenza di chi, opponendosi alla Pas, si oppone al principio di bigenitorialità. Credo che comunità scientifica ed operatori del diritto si stiano ponendo il problema della non applicabilità a situazioni complesse, come in caso di alta litigiosità dei coniugi, di una soluzione semplice o meglio, semplicistica, come appunto la Pas, peraltro considerata ‘scienza spazzatura’. Come già accaduto in altri paesi europei, che sulla Pas hanno fatto un passo indietro”. Allocca ha perciò concluso il proprio intervento auspicando che venga fatta chiarezza su questi argomenti. “Un compito che rientra tra le prerogative di operatori ed istituzioni. Non esistono argomenti tabù, per i quali è limitata la discussione in nome di un’ideologia o di un falso mito, poichè la riforma del diritto di famiglia interessa tutta la società e non soltanto gli addetti ai lavori, spesso portatori di istanze che poco hanno a che fare con quel principio di interesse superiore che la convenzione internazionale attribuisce al minore”.  
   
   
FVG, APPROVATO BANDO PER PROGETTI DELLE FAMIGLIE  
 
Trieste, 14 febbraio 2012 - È stato approvato il bando per il finanziamento dei progetti delle famiglie curato dall´Azienda per i servizi sanitari n.5 "Bassa Friulana", a ciò delegata dalla Regione. Con la legge 11 la Regione ha esplicitato il riconoscimento e il sostegno alla famiglia, quale soggetto sociale e nucleo fondante delle comunità, valorizzandone i compiti di cura, educazione e tutela dei figli. Con questo bando la Regione stessa, in un´ottica di valorizzazione sussidiaria delle risorse di solidarietà e delle iniziative promosse dalle famiglie a favore delle famiglie, intende finanziare progetti finalizzati a sostenere le responsabilità familiari attraverso l´avvio di nuovi servizi o l´innovazione di servizi già esistenti, in particolare con modalità che prevedano un attivo coinvolgimento delle famiglie medesime. I progetti, relativi all´applicazione di quanto previsto dalla L.r. 11/2006 (Interventi regionali a sostegno della famiglia e della genitorialità), riguardano due ambiti di intervento: favorire l´auto-organizzazione di servizi a sostegno dei compiti familiari, educativi e di cura come previsto dal regolamento attuativo della legge regionale citata; promuovere la rete di scambio sociale fra le famiglie anche favorendo iniziative di mutuo aiuto e di gestioni associate per l´acquisto di beni e servizi per fini solidaristici. Il finanziamento massimo erogabile per ogni progettualità è pari a 30 mila euro. I soggetti che possono presentare la domanda di partecipazione sono le famiglie organizzate in forma di associazione e/o società cooperativa. La domanda di partecipazione al bando dovrà pervenire, pena l´esclusione, all´Ass n. 5 "Bassa Friulana", entro il giorno 20 aprile 2012 e dovrà essere redatta secondo le modalità indicate nel bando medesimo. Il bando e la relativa documentazione, ulteriori informazioni e contatti si possono ottenere consultando i siti web www.Ass5.sanita.fvg.it; www.Welfare.fvg.it  - sezione Ass.familiare; telefonando al numero 0432.933144; inviando una e-mail a: progettifamiglie@welfare.Fvg.it