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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 28 Febbraio 2012 |
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WORKSHOP SUI SISTEMI DI COMUNICAZIONE MEDICA |
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Helsinki, 28 febbraio 2012 - Un workshop sui sistemi di comunicazione medica si terrà il 13 agosto 2012 a Helsinki, in Finlandia. Ci sono segni di una progressiva convergenza della comunicazioni wireless, la connettività internet e la medicina. I dispositivi medici che impiegano la comunicazione informatica avanzata vanno da quelli per il monitoraggio della salute attraverso il contatto con il corpo, ai dispositivi impiantabili e quelli robotici operabili in remoto. Tutti questi sistemi dipendono dalla comunicazione sicura, efficace e affidabile delle reti informatiche. Una volta garantito questo, la ricerca avanzata sui sistemi di comunicazione medica sarà in grado di aiutare gli innovatori delle tecnologie mediche di nuova generazione che mirano a migliorare la salute pubblica nell´era digitale. L´evento verterà sulla ricerca nel settore delle reti di comunicazione o informatiche applicate ai sistemi di comunicazione dei dispositivi medici. Alcuni tra i temi in programma: architetture di rete sicure ed efficaci e protocolli per dispositivi medici wireless altamente interoperabili; applicazioni di radio cognitive per massimizzare l´utilizzo dello spettro e la condivisione dello spettro nelle bande senza licenza; problemi di integrità e affidabilità dei dati negli spettri assegnati o senza licenza; telefoni cellulari come portali di sensori medici; comunicazioni a potenza ultra-bassa; sviluppo di sistemi di comunicazione medica aperti; reti di comunicazione e informatiche progettate per la convalida, verifica formale o analisi del rischio; problemi di usabilità, sicurezza, privacy e di politica; esperienze industriali, dei fornitori e regolatori. Per ulteriori informazioni, visitare: http://conferences.Sigcomm.org/sigcomm/2012/medcomm.php |
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I BIG DELLA RICERCA BIOMEDICA FIRMANO A BRUXELLES IN CASA TOSCANA |
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Firenze, 28 febbraio 2012 – Una firma di peso quella posta nella sede di Regione Toscana a Bruxelles per dare piena operatività a Instruct, infrastruttura europea di ricerca nell’ambito della biologia strutturale. “Integrated Scructural Biology Infrastructure for Europe” (Instruct) è una rete europea – spiega Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana con delega a istruzione e ricerca – fra i maggiori centri di ricerca biomedici che studiano temi relativi a genetica e a proteomica, che si occupano cioè di proteine e Dna compreso il loro studio anche in relazione all’ambiente”. L’accordo siglato nella casa toscana di Bruxelles è un passaggio rilevante per la crescita di Instruct, infrastruttura che nasce – in linea con gli scenari di Horizon 2020, la nuova programmazione europea sulla ricerca – in base alla volontà europea di creare reti di eccellenza nella ricerca. Instruct è finanziata dall’Eu con 40 milioni di euro proprio per definirne la fase preparatoria: adesso la rete si è costituita in consorzio ed è stata creata una società, no profit, con sede a Oxford che riunisce una decina di soggetti (i firmatari dell’accordo) affiancati 18 centri affiliati: i principali centri e istituti europei di biologia strutturale. Fra questi alcuni giganti: il Weizmann Institute of Science (Israele), il Bundesmimisterium fuer Bildung und Forschung (Germania), l’università di Oxford, il Centre National de la Recherche Scientifique (Francia). Alla sigla dell’accordo hanno partecipato rappresentanti istituzionali di Francia, Germania, Portogallo, Regno Unito, Israele e per l’Italia la Regione Toscana attraverso la sua Area di Coordinamento Ricerca. A sottolineare l’importanza che la Commissione Europea attribuisce all’accordo, era presente anche Jan Robert Smits, direttore Generale per Ricerca e Innovazione della stessa Commissione. Regione Toscana finanzia Instruct con 100 mila euro e fa parte del Consiglio dei membri fondatori. Un ruolo chiave nell’intera operazione – sottolinea Targetti – è chiamato a giocarlo il Centro Interuniversitario di Risonanza Magnetica di Firenze, struttura di fama internazionale con un riconosciuto ruolo di leader scientifico. Fra i possibili sviluppi di questo settore di studi anche un ambito di medicina preventiva: quello per cui, sulla base del Dna personale e delle condizioni di vita, si potrà prevedere a quali malattie si è soggetti e agire in modo preventivo. |
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VIDEO4BLIND (V4B) RENDE “VISIBILI” I VIDEO AI CIECHI TANTO SEMPLICE QUANTO RIVOLUZIONARIA L’IDEA DI VINCENZO RUBANO DA OGGI “ACCESSIBILIZZARE” SPOT, VIDEOCLIP E QUANT’ALTRO SU YOUTUBE, VIMEO E FACEBOOK SARÀ UN GIOCO DA RAGAZZI |
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Lecce, 28 febbraio 2012 - Vincenzo Rubano, lo studente non vedente dell’Istituto Costa, torna alla carica con una nuova provocazione: “sono tanti, troppi i video disponibili in rete che non possono essere compresi dalle persone con problemi di vista. Spesso si basano su contenuti puramente visivi e pertanto escludono tutti gli utenti non vedenti” (alcuni esempi in fondo al comunicato). E Vincenzo non si limita alla sola “denuncia” ma propone anche la soluzione, da lui battezzata con la sigla "V4b - Video4blind", la quale prevede l’aggiunta di alcuni semplici accorgimenti che hanno lo scopo di rendere i video su Youtube, Vimeo, Facebook e sulla rete in generale, “visibili” ai non vedenti. Ma andiamo per ordine. Dopo aver reso operativo il sito/servizio “Ti tengo d´occhio” - www.Titengodocchio.it e dopo aver creato la Blind List (una vera e propria lista nera) per denunciare quei programmi e quei siti che non possono essere utilizzati dalle persone non vedenti (ha fatto scalpore il caso del sito del Censimento on line dell’Istat), Vincenzo Rubano, 17 anni, ha deciso di ampliare ulteriormente il suo servizio prendendo questa volta in considerazione i video: perché i ciechi devono essere discriminati ed essere esclusi dalla loro “visione”? Probabilmente risulta difficile a qualcuno immaginare un cieco che, navigando in Internet, possa trovare e visualizzare un video sul proprio computer, eppure, grazie alle nuove tecnologie disponibili, ciò è possibile, anzi potrebbe (e dovrebbe) essere possibile. Il cieco che "guarda” un video può comprendere ciò che c’è sullo schermo sfruttando soltanto l´audio, interpretando i rumori ed i suoni per determinare che cosa stiano facendo i protagonisti ed il luogo in cui il video è stato girato. Ma cosa fare quando l´audio è semplicemente una colonna sonora e tutto il messaggio è riposto nelle immagini? A questo punto l´unico elemento a disposizione dei non vedenti per riuscire ad interpretare il video è costituito dall’area destinata alla descrizione testuale che, però, quasi sempre si limita a presentare sommariamente cosa è il video ma non cosa avviene durante. Da qui, dunque, l’idea di Vincenzo: perché non "accessibilizzare" questi video con una semplice descrizione a parole di ciò che avviene? L’intuizione dello studente leccese e la soluzione per risolvere questo limite di accessibilità è di una semplicità impressionante ma capace di portare ad una vera e propria rivoluzione mediatica. Il processo di “accessibilizzazione” dei video proposto da Vincenzo consiste in tre piccole operazioni a carico di chi ha pubblicato o intende pubblicare un video: 1. Aggiungere in coda al titolo del video la sigla (V4b); 2. Aggiungere nell’area “descrizione” che ogni video ha, un breve testo che racconti a parole ciò che viene espresso con le immagini; 3. Aggiungere fra i “tag” del video la sigla V4b Video4blind. Queste tre semplici azioni possono essere fatte da chiunque: non servono conoscenze tecniche, né tantomeno spese aggiuntive. In questo modo i non vedenti potranno sapere immediatamente e facilmente se il video è descritto oppure no, sarà infatti sufficiente leggere il titolo, e, cosa ancora più importante, potranno addirittura cercare tutti i video “accessibilizzati” semplicemente inserendo “V4b Video4blind” nel motore di ricerca di Youtube, Vimeo o qualsiasi altra piattaforma. Dalle parole ai fatti. Per concretizzare quanto proposto da Vincenzo, in accordo con la sua scuola, è stato “accessibilizzato” un video spot realizzato dagli studenti dell’istituto leccese e pubblicato pochi giorni fa su Youtube. Il promo è un tipico esempio di video che basa tutto il suo “messaggio” sul linguaggio visivo in quanto non prevede alcun “parlato”. Un non vedente, accedendo allo spot, riesce a capire solo che ci sono diversi sfondi musicali e assolutamente null Utilizziamo come esempio, quindi, questo video scolastico per evidenziare meglio le azioni effettuate per renderlo comprensibile a chi non può vederlo. Collegandosi all’indirizzo: www.Youtu.be/k_bidscoklc (oppure inserendo nel motore di ricerca di Youtube la sigla “V4b Video4blind” e, tra i risultati, cliccando sul video “Ho scelto il Costa di Lecce”) si vedrà che: Il titolo è “Ho scelto il Costa di Lecce! (V4b). Nella descrizione è riportato il seguente testo: V4b (Video4blind) - Descrizione del video per non vedenti. Il video mostra in successione 9 ragazzi e ragazze che, attraverso dei cartelli scritti con un pennarello, elencano altrettanti motivi per cui hanno scelto di frequentare l´Istituto Costa di Lecce. I "gong" separano i mini spot. Questi i 9 cartelli: 1) "Il rocker": Io sono Luca e suono la chitarra, ho scelto il Costa perchè ...Qui c´è tutta un´altra musica!; 2) "Io sono importante": Sono Danila e mi piace stare al centro dell´attenzione, ho scelto il Costa perchè ...È la più premiata d´Italia!; 3) "Computermania": Io sono Marco e sono pazzo per l´informatica, ho scelto il Costa perchè ...Qui sono più pazzi di me! (e lancia il cartello per aria); 4) "La timidezza": (compare ragazza con cartello che copre il viso) Io sono Verdiana e sono molto timida, ho scelto il Costa perchè ...Qui mi fanno sentire come a casa! (e abbassa il cartello scoprendo il volto, sorridente); 5) "Cerco lavoro": Sono Simone e non so se mi va di andare all´università, ho scelto il Costa perchè ...È l´unica scuola che prepara per lavori "fore de capu"! (fuori di testa); 6) "L´indecisa": Ciao, sono Luisa, ho scelto il Costa perchè ...Perchè ...Non lo so perchè, ma mi piace ´na cifra!; 7) "L´imprenditore": Ciao, io sono Nanni e il mio sogno è aprire un pub, ho scelto il Costa perchè ...Qui si impara a tutta birra!; 8) "Fusione totale": (compaiono due ragazze straniere, una brasiliana ed una filippina) Siamo Jemelyn e Raysa, forse non si vede ma siamo ...Diversamente italiane, abbiamo scelto il Costa perchè ...Qui sono tutti ...Diversamente normali!; 9) "L´antinoia": (compare una ragazza con espressione visibilmente spenta e che mastica una chewing gum) Ciao, sono Giulia e sono un tipo che si annoia facilmente, ho scelto il Costa perchè ...Questa non è una scuola, ..È un´esplosione di creatività! (e sputa la gomma per aria mettendosi a sorridere). Fra i tag sono stati aggiunti: v4b Video4blind. Un’ultima chicca, Vincenzo creerà all’interno del suo sito “Ti tengo d’Occhio” una specifica sezione con l’elenco di tutti i video accessibilizzati con il sistema “V4b Video4blind”, man mano che li scoprirà o che gli saranno segnalati. E’ il suo modo di ringraziare pubblicamente chi, d’ora in poi, deciderà di “tenere d’occhio” anche i non vedenti. Alcuni riferimenti utili: Il video reso “accessibilizzato” con V4b Video4blind: www.Youtu.be/k_bidscoklc Sito di “Ti tengo d’occhio”: www.Titengodocchio.it Su Facebook: www.Facebook.com/titengodocchio Su Twitter: www.Twitter.com/titengodocchio Contatto e-mail: info@titengodocchio.It |
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RICERCA INRCA-UNIVERSITA´ POLITECNICA DELLE MARCHE. |
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Ancona, 28 Febbraio 2012 - Lo Scenario L´infarto miocardico acuto rappresenta la prima causa di morte in Italia e nei Paesi piu` industrializzati. Essendo una malattia eta`-correlata e` particolarmente presente nelle fasce di popolazione piu` anziana. Poiche` l´efficacia della terapia e` legata alla precocita` dei tempi d´intervento e` necessario disporre di strumenti diagnostici molto sensibili e specifici che consentano di individuare quanto prima i pazienti affetti da questa grave malattia. Un problema clinicamente rilevante e` rappresentato dal fatto che i pazienti anziani affetti da infarto acuto del miocardio presentano solitamente sintomi atipici e un tracciato elettrocardiografico che non consente di arrivare ad una diagnosi certa in tempi rapidi. Il marcatore (vale a dire la ´sentinella´ che ci segnala l´infarto) d´elezione, la troponina cardiaca T, non e` sempre un valido supporto diagnostico nei pazienti anziani. Sfortunatamente infatti, anche patologie diverse dall´ischemia cardiaca, come lo scompenso cardiaco acuto, possono determinare elevazioni della troponina T. La Ricerca I microRna sono piccole molecole di Rna (l´acido ribonucleico) prodotte da tutte le cellule - comprese quelle del cuore - che possono essere rilasciate nel sangue. I microRna presenti in circolo nel plasma sono stati recentemente individuati come nuovi marcatori d´infarto, ma il loro potenziale diagnostico non era fino ad oggi stato stimato in pazienti anziani affetti da infarto del miocardio acuto, la forma piu` diffusa in questa fascia della popolazione. Per eseguire questo studio, realizzato da un gruppo multidisciplinare composto da ricercatori dell´Unita` Operativa di Cardiologia dell´Inrca e del Dipartimento di Patologia Molecolare e Terapie Innovative dell´Universita` Politecnica delle Marche, sono stati ´arruolati´ al momento della presentazione al Punto di Primo Intervento dell´Inrca di Ancona, 92 pazienti affetti da infarto acuto del miocardio con un´eta` media di 82,6 anni (per il 74% dei casi complicati da scompenso cardiaco) e 81 pazienti affetti da scompenso miocardio acuto senza concomitante insufficienza cardiaca, con un´eta` media di 81,3 anni. Sono stati infine arruolati anche 99 soggetti sani di eta` comparabile ai primi. In tutti i soggetti sono stati misurati i livelli plasmatici di diverse tipologie di microRna, in particolare di quelle chiamate miR-1, miR-21, miR-133a, miR-208a, miR-423-5p e miR-499-5p. I Risultati I microRna chiamati miR-1, miR-21 miR-133a e miR-423-5p hanno mostrato un aumento dalle 3 alle 10 volte negli infartuati rispetto ai controlli in soggetti sani, mentre il microRna denominato mir-499-5p ha addirittura mostrato un aumento di circa 80 volte rispetto ai controlli nei soggetti sani. I microRna denominati miR-499-5p e miR-21 hanno mostrato un significativo aumento nei pazienti affetti da infarto del miocardio acuto anche rispetto ai pazienti affetti da scompenso cardiaco acuto. Il risultato piu` interessante ha comunque riguardato il tipo miR-499-5p. Questa molecola circolante ha mostrato performance diagnostiche migliori rispetto a quelle della troponina cardiaca T, considerato ad oggi il marcatore circolante d´elezione per la diagnosi di infarto. L´accuratezza diagnostica della molecola miR-499-5p e` risultata addirittura superiore a quella della troponina nel differenziare infarto del miocardio da scompenso cardiaco acuto che mostravano al momento della presentazione al pronto soccorso un modesto aumento di troponina, tale da non permettere una rapida diagnosi e lasciare cosi` in dubbio per diverse ore la scelta terapeutica. Il microRna circolante miR-499-5p si e` dimostrato dunque un bio-marcatore sensibile di infarto del miocardio acuto negli anziani con un´accuratezza diagnostica addirittura superiore a quella del marker circolante d´elezione, la troponina cardiaca T, in quel gruppo di pazienti che al momento della presentazione al pronto soccorso mostravano elevazioni di troponina tali da rendere la diagnosi difficoltosa e di conseguenza incerta la scelta terapeutica. Ricordiamo che proprio la rapidita` della scelta terapeutica ha, soprattutto in questi casi, notevoli ripercussioni sulle probabilita` di sopravvivenza all´evento infartuale acuto. La Comunita´ Scientifica Internazionale Lo studio, che e` stata gia` brevettato, e` stato presentato alla comunita` scientifica internazionale lo scorso novembre nel corso del congresso dell´American Heart Association ed ha ottenuto la pubblicazione su una delle piu` prestigiose riviste mediche di settore, l´International Journal of Cardiology. |
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ORTOTERAPIA ATTIVITÀ PER STAR BENE |
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Monza, 28 febbraio 2012 - Combattere lo stress, l´ansia, sviluppare le capacità di interazione e partecipazione. Per rafforzare autostima e definizione del proprio ruolo all´interno di un gruppo, nella società. Sono solo alcuni dei traguardi che è possibile raggiungere praticando l´ortoterapia, attività la cui valenza terapeutica e riabilitativa è ormai ampiamente riconosciuta dalla medicina tradizionale. Su questi temi si sono confrontati il 24 febbraio, a Monza, esperti del settore, nel corso del convegno ´Ortoterapia: Gestione e sviluppo di attività riabilitative nel verde´, a cui ha partecipato anche l´assessore regionale all´Agricoltura Giulio De Capitani. L´evento è stato realizzato dalla Scuola Agraria del Parco di Monza, con il patrocinio dell´Assessorato regionale all´Agricoltura e ha coinvolto tutti coloro che, operando nel sociale nel senso più ampio del termine, sono interessati ad utilizzare l´ortoterapia, nota anche con il nome di terapia orticolturale, per realizzare progetti di riabilitazione del disagio e della disabilità. ´Questa attività - ha osservato De Capitani - rappresenta uno degli esempi della multifattorialità agricola, che consentono oggi di diversificare l´economia rurale, con benefici e ricadute positive sul benessere collettivo´. ´L´obiettivo di questo approfondimento - ha aggiunto - è far conoscere l´ortoterapia e divulgare i metodi e le finalità della sua applicazione nei progetti riabilitativi, fornendo un quadro aggiornato sullo stato dell´arte, sulle evidenze scientifiche della disciplina e sulle possibilità di interazione con il settore del verde secondo l´esperienza di oltre 20 anni maturata dalla Scuola Agraria del Parco di Monza´. Professionisti sanitari, medici, psichiatri, psicologi, terapisti occupazionali, agronomi e operatori del settore che applicano e sviluppano da anni la disciplina hanno approfondito i diversi aspetti che caratterizzano l´attività ortoterapica, come la stesura di un progetto riabilitativo, le tipologie di utenza e i target a cui si rivolge, oltre alle modalità di gestione dei rapporti con i servizi del territorio. Di particolare importanza, inoltre, sono le diverse sinergie che l´ortoterapia è in grado di creare con la parte del settore agricolo aperta al sociale - cooperative agricole sociali, fattorie sociali, etc. - nel nuovo contesto della multifunzionalità agricola. |
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PRIMA E DOPO IL CANCRO DELLA MAMMELLA: ISTRUZIONI PER L’USO |
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Roma, 28 febbraio 2012 - Oggi sopravvivere al tumore del seno non è più un obiettivo esclusivo, si guarda avanti. In Italia la sopravvivenza dei malati di tumore, a 5 anni dalla diagnosi, è pari al 50% per gli uomini e al 60% per le donne. Questo dato è superiore alla media europea ed è simile a quello registrato nei Paesi scandinavi. La sopravvivenza a 5 anni per il cancro della mammella, poi, è tra le più alte, raggiungendo l’87%. Pertanto, agli aspetti puramente terapeutici se ne aggiungono altri, ancora in gran parte sconosciuti, che riguardano il “prima e dopo” la malattia. Per quanto riguarda il prima, recenti nuove conoscenze mettono in guardia su fattori di rischio che contribuiscono allo sviluppo della neoplasia, quali ad esempio alcuni difetti genetici che influiscono sulla produzione degli ormoni endogeni, o le stimolazioni ormonali ripetute per indurre gravidanza e ancora l’impiego di ormoni per alleviare i disturbi legati alla menopausa. Inoltre, emergono da numerosi studi clinici, i benefici della “prevenzione farmacologica” con agenti ormonali in donne a rischio di sviluppare il tumore. Per il dopo, invece, un primo obiettivo è il controllo dei sintomi da carenza estrogenica a causa della scomparsa transitoria o definitiva di mestruazioni, pur nel rispetto della patologia oncologica di partenza. Due nuovi test, introdotti di recente nei nostri Istituti, inibina B e ormone antimulleriano consentono una valutazione della fertilità sempre più accurata. Si confrontano su questi temi esperti mondiali quali: Jack Cuzick, Dror Meirow, Angiolo Gadducci, Sara Giraudi, Piero Sismondi, Sandra Cecconi ed Ettore Cittadini, riuniti dai presidenti dell’evento, Patrizia Vici, Luciano Mariani, Silverio Tomao e Enrico Vizza. “Fattori di rischio genetici o ambientali, prevenzione farmacologica, preservazione della fertilità - dichiara Patrizia Vici, Oncologa dell’Istituto Regina Elena e promotrice dell’evento - sono tutte problematiche emergenti, legate alla elevata percentuale di donne guarite dal cancro, così come l’analisi delle correlazioni, ancora poco note, tra cancro della mammella e gravidanza: rischi durante le terapie, probabilità di rimanere o tornare fertile, entità del rischio per le pazienti di avere una gravidanza dopo la malattia, ecc.. “ Il passaggio della donna da cancer-patient a cancer-survivor, orienta l’intervento del terapeuta al recupero della vita della paziente, nella sua completezza. Alla luce di questi presupposti si deve considerare che il 20-30% dei cancri della mammella colpiscono donne in età premenopausale, per lo più sottoposte a chemioterapia adiuvante, ovvero “precauzionale”, la cui scomparsa delle mestruazioni, transitoria o definitiva, costituisce un importante effetto collaterale. Inoltre, la successiva terapia con Tamoxifene ha proprio lo scopo di bloccare l’attività degli ormoni estrogeni, per proteggere la donna da eventuali recidive, poiché, com’è noto, un alta percentuale di tumori di questo tipo è ormono-dipendente. In quest’ottica la paziente può trovarsi ad affrontare una menopausa precoce, accompagnata da tutti i fastidi ad essa correlati: sudorazione, vampate, atrofia vaginale con peggioramento della vita sessuale, osteoporosi e via di seguito. “In queste pazienti – spiega Luciano Mariani, ginecologo oncologo presso l’Istituto Regina Elena e responsabile del progetto Prometeo riservato alle donne in menopausa - non possiamo, naturalmente, prescrivere terapie ormonali sostitutive, ma dobbiamo prendere in considerazione volta per volta terapie dirette ai singoli sintomi. Come ad esempio gli antagonisti della ricaptazione della serotonina a basso dosaggio che possono efficacemente controllare la vampata di calore e la sudorazione notturna, così come i bisfosfonati contro l’osteoporosi.” La farmaco-prevenzione è un altro tassello altamente innovativo di cui parla, nella lettura magistrale Jack Cuzick , luminare di fama internazionale. “Quattro importanti studi – riferisce Patrizia Vici, - dei quali uno italiano, dimostrano che il noto antiestrogeno Tamoxifene determina il 43% di riduzione di incidenza di cancro della mammella ormono-dipendente, entro i 5 anni di trattamento. Dal 6° al 10° anno persiste comunque il beneficio, con ulteriore riduzione del 38%. La sperimentazione è stata testata su donne sane ritenute ad elevato rischio di sviluppare cancro della mammella. Anche 3 studi con Raloxifene, farmaco simile, hanno dato come risultato un importante riduzione del rischio, e sono stati recentemente resi noti i risultati del primo studio con inibitori dell’aromatasi, con dati ancora più favorevoli”. La valutazione della fertilità dopo trattamenti per carcinoma della mammella costituisce un altro aspetto nuovo e poco esplorato. “Nell’ambito di tale argomento – evidenzia Enrico Vizza, Responsabile della ginecologia oncologica Ire e della Banca del Tessuto Ovarico della Regione Lazio - sono da definire le varie metodiche del tutto “emergenti”, come il trapianto di tessuto ovarico.” “E’ evidente – afferma Silverio Tomao, Direttore dell’Oncologia del polo pontino dell’Università di Roma La Sapienza - che l’approccio multidisciplinare è l’unica via possibile per lo sviluppo di queste tematiche, condividendo con la donna tutte le opzioni terapeutiche di concerto con l’oncologo, il ginecologo, l’endocrinologo, lo psicoterapeuta e così di seguito.” “Tutto questo è possibile solo – afferma Ruggero De Maria, Direttore Scientifico dell’Ire - all’interno di strutture nelle quali la vocazione all’assistenza clinica vada di pari passo con quella alla ricerca scientifica, ponendo al centro la donna. A tal proposito, nel nostro Istituto di recente è divenuta operativa la valutazione plasmatica di due ormoni, inibina B e ormone antimulleriano, che permetteranno una scelta migliore delle terapie ormonali adiuvanti e una migliore valutazione della fertilità pre- e post-trattamento. Non bisogna dimenticare – conclude De Maria - che, sebbene i casi di cancro alla mammella siano in costante aumento, in particolare nei paesi industrializzati, grazie alle nuove tecniche di diagnosi precoce e al miglioramento delle terapie si possono salvare molte più vite che in passato. Le frontiere più recenti della ricerca consistono proprio nel rendere possibile un approccio sempre più completo e razionale a ogni paziente nella sua unicità.” |
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TERAPIE ONCOLOGICHE, CONCILIARE SOSTENIBILITÀ ECONOMICA ED EFFICACIA E’ POSSIBILE? |
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Forlì, 28 febbraio 2012 - Conciliare i notevoli vantaggi clinici dei nuovi farmaci antitumorali con la sostenibilità economica è possibile? Se ne parlerà giovedì prossimo 1 marzo, dalle 15:15, in un workshop aperto al pubblico e professionisti, organizzato dall’Irst di Meldola in collaborazione con lo Ior – Istituto Oncologico Romagnolo presso la sala Zambelli della Camera di Commercio di Forlì. Obiettivo dell’incontro che vedrà l’intervento di illustri esperti di livello nazionale e del noto divulgatore medico Carlo Gargiulo, sarà quello di descrivere alcuni farmaci innovativi, valutarne il rapporto fra efficacia terapeutica e costo sociale e considerare la possibilità di realizzare Reti Regionali. Lo scopo, infatti, è quello di creare i presupposti per una maggior consapevolezza fra addetti ai lavori e utenti della necessità di raggiungere per i nuovi farmaci oncologici un equilibrio fra indicazioni e sostenibilità. “Il futuro della ricerca biomedica – spiega il Prof. Dino Amadori, Direttore Scientifico Irst – è già iniziato e l’innovazione tecnologica ne è l’elemento fondamentale. Le pratiche terapeutiche immunoterapiche che saranno al centro del nostro incontro, e di cui l’Irst è importante riferimento nazionale ne sono un chiaro esempio”. Aggiunge il Dr. Ruggero Ridolfi, Direttore dell’Immunoterapia Irst: “Negli ultimi anni– sono stati introdotti numerosi nuovi farmaci che hanno meccanismi di azione molto diversi rispetto ai chemioterapici tradizionali e con implicazioni e indicazioni molto innovative. Un esempio particolare è dato dalle terapie riguardanti il melanoma che negli ultimi due anni hanno riscontrato un particolare impulso positivo. Stanno per uscire in commercio farmaci con meccanismi innovativi: alcuni sono target tumore-specifici, un altro è un anticorpo monoclonale che con meccanismo immunoterapico può indurre una vera e propria scomparsa della malattia con grande impatto non solo sulla qualità di vita ma anche sulla sopravvivenza. Tuttavia, accanto ai notevoli vantaggi clinici che si possono ottenere dai nuovi farmaci, il loro alto costo di mercato può comportare problematiche di sostenibilità sociale ed economica nell’intero Sistema Sanitario Nazionale”. Ai lavori, coordinati dal Prof. Dino Amadori e dal Prof. Roberto Grilli (Direttore Agenzia Sanitaria Regionale), parteciperanno il Prof. Pier Franco Conte (oncologo di Modena), il Prof. Nicola Magrini (Direttore Ceveas Modena), il Dr. Ruggero Ridolfi. Seguirà una tavola rotonda moderata dal Dr. Carlo Gargiulo, medico e divulgatore televisivo, con la presenza di rappresentanti dell’Agenzia Sanitaria Regionale e dell’Assessorato Regionale, dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, della Direzione Sanitaria Irst e dell’Agenzia di Valutazione Civica “Cittadinanza Attiva” in rappresentanza dei cittadini. |
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SANITÀ: ALL´AQUILA UN SEMINARIO SULLA CURA DELL´INFERTILITA´ |
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L´aquila, 28 febbraio 2012 - Il progetto comunitario ´Future Medicine´, approvato nell´ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Ipa Adriatico Cbc e di cui la Regione Abruzzo è capofila, organizza un Project Dissemination Seminar mercoledì e giovedi prossimi presso gli uffici del Servizio Attività Internazionali di Via Salaria Antica Est. Saranno affrontate tematiche sulla cura dell´infertilità di coppia con interventi dei partners del progetto italiani quali la Asl di L´aquila - Unità Operativa Semplice dip. Di Fisiopatologia della Riproduzione Umana e Fivet, il Policlinico di Bari - Reparto di Ginecologia e Ostetricia - Unità di Fisiopatologia della Riproduzione Umana e Congelamento Gameti, il Comune di San Valentino e la Fondazione Emanuele e Anna De Gennaro nonché dei partner stranieri quali l´University Hospital Rijeka - Department of Obstetrics and Gynecology, Unit for Human Reproduction per la Croazia, l´Institute for Gynecology and Obstetrics -Clinical center per la Serbia, l´University Clinical Centre in Sarajevo, Obstetrics and Gynaecology Hospital per la Bosnia - Herzegovina, il Cooperation and Development Institute per l´Albania e l´University Medical Center Maribor per la Slovenia. L´incontro sarà l´occasione per i partner di confrontare le normative nazionali sulla tematica del progetto. |
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SANITA´ IN ABRUZZO: CHIODI, SU PRESUNTO DEFICIT DATI INFONDATI IL COMMISSARIO,PER IL SECONDO ANNO SIAMO IN AVANZO |
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Pescara, 28 febbraio 2012 - Il dato sul "deficit sanitario abruzzese, riferito stamattina dalla stampa nazionale, è completamento infondato e distorsivo rispetto ai risultati ottenuti nel 2011, che ci consegnano, per la seconda volta nella storia dei conti sanitari, un bilancio di esercizio con un avanzo di 11.123.000 di euro, così come si desume dal Ce, modello economico ministeriale, Iv trimestre 2011. Un esito lusinghiero che migliora perfino la nostra previsione programmatica per il 2011".Il commissario ad Acta per la Sanita, Gianni Chiodi, è intervenuto a puntualizzare che la cifra "erroneamente" diffusa dalla stampa nazionale, ovvero quei 62.905.000 di euro di deficit per l´Abruzzo, fa riferimento ad un dato tendenziale, ormai superato dai fatti, grazie ad una manovra antideficit del Commissario, varata la scorsa estate". Il commissario Chiodi ha spiegato che nel programma operativo, licenziato con decreto commissariale n. 22 del 6 luglio 2011, si individuavano una serie di manovre, per un importo pari a 43.410.000 di euro, "destinate a correggere proprio quel deficit tendenziale. I dati che si desumono dal Ce ci forniscono, invece, un risultato di esercizio che, per la seconda volta nella storia dei conti sanitari dell´Abruzzo, dopo l´avanzo di 1.300.000 di euro nel 2010, fa registrare un segno positivo. Insomma ? aggiunge Gianni Chiodi ? sono stati proprio gli interventi sul personale, sulla farmaceutica, sui privati e su varie componenti di spesa, tra cui consulenze e missioni, a determinare non solo il superamento del dato tendenziale ma perfino quello previsionale e a portarci a concludere il 2011 con un avanzo di oltre 11 milioni di euro". Il Commissario ha infine spiegato che "tutta la documentazione inerente il Piano sanitario regionale, le procedure per l´accreditamento definitivo e i contratti stipulati con i privati sono al vaglio dei Ministeri". |
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RICERCA E DIDATTICA: GIUNTA SARDA SOSTIENE LE AZIENDE OSPEDALIERO-UNIVERSITARIE |
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Cagliari, 28 Febbraio 2012 - "La Giunta Cappellacci, in questi ultimi tre anni, ha creduto nel connubio assistenza sanitaria - ricerca e ha voluto investire, invertendo il trend del passato, per migliorare l´alta specializzazione e l´ammodernamento tecnologico delle strutture delle Aziende ospedaliero - universitarie. Un primo passo a cui ne seguiranno altri, sempre nell´ottica della collaborazione sinergica con Università e in particolare con la facoltà di Medicina, con l’obiettivo di offrire servizi sanitari di eccellenza e garantire così un prendersi cura della persona ancora più solidale". È il messaggio di chiusura dell´assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, al convegno sull’alta specializzazione nell’assistenza clinica, medica e chirurgica tenutosi il 25 febbraio alla Cittadella universitaria di Monserrato. L´assessore ha messo in evidenza la specificità del servizio svolto nelle Aziende ospedaliero - universitarie (le Aou in Sardegna sono quelle di Cagliari e Sassari), incentrato, oltre che sull’offerta sanitaria, anche sulla ricerca e, soprattutto, sulla didattica. Ha poi ricordato le vertenze aperte tra Regione, Azienda e Università, quali il comitato di indirizzo dell´Aou e l´ultimazione del Policlinico universitario: a questo proposito, ha annunciato che, per quanto riguarda i Blocchi Q e R, i finanziamenti non sono venuti meno, anzi (per il Blocco R) sono in arrivo, come quota parte dei fondi Fas destinati alla Sardegna. "La partita più importante in questo campo - ha poi specificato la De Francisci - è però legata ai fondi ex articolo 20 della legge 67/88, destinati all´ammodernamento strutturale e tecnologico nella sanità. Partita che potrebbe valere, per la nostra Isola, fino a 246 milioni di euro. Dall’importo totale che ci verrà assegnato sulla base dell’accordo di Programma da siglare con il Ministero, dipenderà l´entità di quanto potrà essere destinato alle Aou. In ogni caso, nella proposta che costituirà la base dell’accordo, che porterò all’attenzione della Giunta per l’approvazione, ci sarà un congruo riconoscimento alle necessità di ammodernamento tecnologico di queste realtà, snodo sul quale ruota la possibilità di garantire l’alta specializzazione necessaria allo svolgimento dei compiti d´istituto". |
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NASCE IN CINA UN BAMBINO DI 7 CHILI: STUPORE ANCHE PER GLI ADDETTI AI LAVORI. DEPRESSIONE POST PARTUM E GRAVIDANZE A RISCHIO PER LE DONNE OVER 40 “I NEONATI SOPRA I 5KG SONO LO 0,1%”, SPIEGA IL PROF. RICCARDO INGALLINA, PRIMARIO ALLA CLINICA VILLA PIA A ROMA, DOVE SONO OLTRE 700 I PARTI OGNI ANNO. UNA STATISTICA RILEVA L’AUMENTO DEI CASI DI DEPRESSIONE DOPO IL PARTO: A RISCHIO LE DONNE OVER 40. |
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Roma, 24 febbraio 2012 - Ha suscitato clamore nelle scorse settimane la nascita di un bambino di 7 chili, nella provincia cinese di Henan. Ieri un’altra notizia: a Weihai, nella provincia di Shadong, è nato un bambino di 6 chili e 100 grammi. Il medico responsabile del parto ha dichiarato di non aver mai visto un neonato così grande e che, ciò nonostante, non ci sono stati problemi durante il parto. «La notizia suscita sorpresa anche per noi specialisti sottolinea il Prof.riccardo Ingallina, direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia della Casa di Cura Villa Pia, dove sono 6-700 i parti annuali - Bisogna però ricordare che i neonati sopra i 5Kg sono lo 0,1%. Tali eccessi ponderali sono dovuti ad una iperproduzione ipofisaria di somatotropina (Sth ormone della crescita) che nel neonato si produce di più che nell´adulto. Una produzione maggiore sembra dovuta a ipoglicemia da digiuno, a pasti ricchi di proteine ed allo stress. Resta il dubbio se tali situazioni materne possano ripercuotersi anche sul feto». Oggi i bimbi che nascono da madri single sono il 3%, mentre quelli riconosciuti da un solo genitore sono appena lo 0,01% (Policlinico di Modena dati 2010). Le paure più diffuse sono il travaglio doloroso, l’obesità duratura e l’ansia che si alteri il rapporto col coniuge. Dinanzi a tali problematiche, che possono determinare complicazioni durante la gravidanza ed il parto, sia al nascituro che alla madre, gli specialisti consigliano di rivolgersi meno in Ospedale e di più in Casa di Cura. L’obiettivo che potrebbe essere raggiunto in Italia, se non vi fosse l’esasperata richiesta di risarcimenti per supposti errori sanitari, è l’ottenimento sino al 68% di parti vaginali, l’1,1% di vaginali operativi e il 30,8% di tagli cesarei con il 30% di parti pilotati. La tendenza è quindi ridurre i tagli cesarei senza però danneggiare madri, neonati, equipe sanitarie e strutture. Il parto ospedaliero presenta vantaggi, ma anche vari punti deboli; tra questi ultimi, nelle strutture ad alta concentrazione,il cosiddetto”parto di gruppo” è impersonale e poco umanizzato. Meglio optare per un parto personalizzato: questa la scelta di Villa Pia nella U.o. Di Ostetricia e Ginecologia, diretta ora dal Prof.riccardo Ingallina. «La creazione di una squadra di dieci specialisti in ostetricia “attiva” – precisa lo specialista – e la la qualità delle attrezzature sono stati gli strumenti imprescindibile per un’assistenza al parto. Il reparto di Ostetricia, concepito secondo i requisiti e la normativa vigente, è strutturato per assolvere a tutte le esigenze di una buona organizzazione e funzionalità: la sala travaglio, le sale parto, le sale operatorie per le emergenze, l’emoteca , l’ area d’osservazione del neonato per eventuali trasferimenti (1% dei nati/anno), oltre al nido con personale medico pediatra neonatologo ed infermiere specializzate h24 , concorrono alla sicurezza di una buona assistenza madre-figlio». Le donne devono porre molta attenzione anche a non cadere nella cosiddetta “depressione post-partum”, che coinvolge il 10-15% delle puerpere. Alla depressione sono più esposte le donne oltre i 40 anni. Esse vanno incontro, rispetto alle più giovani , anche al parto prematuro ed all’insufficienza placentare, di conseguenza anche al taglio cesareo. Sono però diminuiti i casi di sindrome di Down in nati da madri over 35 che regolarmente si sottopongono all´amniocentesi; paradossalmente si contano invece più casi nelle gestanti di età inferiore, considerate da sempre a minor rischio. I fattori di rischio per la depressione, secondo il clinico Ingallina - sono: «l’aumento del l’ormone pCrh, che se carente non stimola più la produzione del cortisolo considerato l’antidepressivo naturale. Fattori causali sono i disturbi del sonno, l’ansia che in genere insorge intorno alla 32° settimana di gestazione, la depressione pregressa e familiare, intervalli brevi tra le gravidanze, eventi stressanti e conflittualità all’interno della coppia». I consigli per non cadere in depressione: occorre pensare che la depressione potrebbe rubare la “gioia della maternità”, ma soprattutto se con l’aiuto tempestivo di psicoterapeuti si attua un progetto terapeutico ai primi segnali di allarme, come capogiri e riduzione della memoria, si rinsaldano i legami affettivi sviluppando col coniuge una cogenitorialità più responsabile ed un miglior attaccamento madre-padre-neonato. Rinsaldano i legami affettivi sviluppando col coniuge una cogenitorialità più responsabile ed un miglior attaccamento madre-padre-neonato. |
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SLA, IL PRESIDENTE DELLA CAMPANIA CALDORO INCONTRA L´ASSOCIAZIONE SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA |
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Napoli, 28 febbraio 2012 - Si è svolto a palazzo Santa Lucia un incontro sulle problematiche relative alle malattie neurodegenerative, con particolare riferimento alla Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla). Alla riunione erano presenti il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, e, per l´Aisla, il presidente Antonio Tessitore, il vicepresidente Francesca Ferrara e il consigliere Giuseppe De Rosa. Il presidente Caldoro ha assicurato un intervento presso le strutture competenti per risolvere i problemi che affliggono i pazienti, a partire dal potenziamento dell´assistenza sociosanitaria domiciliare e dall´accelerazione delle procedure per dotare gli interessati di facilitatori della comunicazione adatti alle persone affette da Sla. "Sono soddisfatto - ha detto Tessitore - della accoglienza e della sensibilità del presidente Caldoro, che mi ha onorato della sua presenza ed ha sollecitato di procedere con celerità. A nome dei malati campani, lo ringrazio per l´interessamento alle mie richieste." Il confronto proseguirà il prossimo 13 marzo, con la discussione sulle Linee Guida del Fondo Non Autosufficienti, predisposte dalla Regione a seguito del tavolo di concertazione con i responsabili delle Asl e degli Enti locali. L´obiettivo è integrare le Linee Guida con eventuali, ulteriori contributi che perverranno dall´Aisla, prima di renderle operative per i Comuni e per di Distretti sanitari, cui è affidata l´attuazione dei Piani sociali di Zona. |
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CALABRIA: PRESENTATO IL BANDO SUI CENTRI PER ANZIANI |
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Catanzaro, 28 febbraio 2012 - L’assessore regionale al Lavoro ed alle Politiche sociali Francescantonio Stillitani ha presentato ieri , nel corso di una conferenza stampa, l’Avviso pubblico per la realizzazione di cento “Centri diurni per anziani” in altrettanti Comuni. “L’idea ha detto Stillitani – è quella di creare uno spazio dove gli anziani possano ritrovarsi insieme, trascorrendo la giornata o alcune ore in compagnia. Questo Avviso si propone di rispondere, seppure in parte, all’ampia gamma di bisogni espressi, più o meno palesemente, dagli anziani e dalle loro comunità di riferimento. L’obiettivo è quello di offrire loro dei momenti di svago, di relazione, di informazione, di assistenza, di espressione, di creatività e di riflessione che possano rimettere in gioco le proprie risorse e autonome capacità o di scoprirne di nuove, recuperando la propria autostima e la propri capacità decisionale”. L’avviso è finanziato con cinque milioni di euro, nell’ambito del Por Fesr-calabria 2007-2013, e prevede due diverse tipologie d’intervento: la realizzazione di nuovi Centri Diurni per Anziani ed il potenziamento e la riqualificazione dei Centri per Anziani già esistenti. Ogni singolo progetto potrà essere finanziato fino ad un massimo di cinquanta mila euro, ossia l’ottanta per cento della spesa complessiva. I beneficiari sono gli Enti locali, sia in forma singola che associata (Unioni di Comuni), le organizzazioni no-profit, le imprese e loro consorzi, gli enti e le istituzioni ecclesiastiche. Le istanze di finanziamento dovranno essere presentate entro il prossimo nove aprile. Il bando e la relativa modulistica potranno essere scaricati da: www.Regione.calabria.it/fomazionelavoro |
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8 MARZO GIORNATA MONDIALE DEL RENE IN CAMPANIA: VISITE GRATUITE ED INFORMAZIONI IN OSPEDALE E A SCUOLA, IN PIAZZA E NEI CAMPI DI CALCIO |
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Napoli, 28 febbraio 2012 - Giovedì 8 marzo è la Giornata Mondiale del Rene, promossa da Sin, Società Italiana di Nefrologia e Fir, Fondazione Italiana Rene, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana e International Society of Nephrology e vanta l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica ed il Patrocinio dal Ministero della Salute. “Dedicata alla prevenzione delle malattie renali, che colpiscono 5 milioni di italiani e oltre 750.000 cittadini della Regione Campania, la Giornata Mondiale del Rene 2012 prevede numerose iniziative su tutto il territorio per sensibilizzare i cittadini a sottoporsi ad una visita di controllo, che può salvare la vita” – spiega il professor Vittorio Andreucci, Vice Presidente Fir. “La diagnosi precoce delle patologie renali è fondamentale” – prosegue il professor Giovambattista Capasso, Presidente eletto Sin e Professore Ordinario di Nefrologia presso la Seconda Università di Napoli - “i reni si ammalano senza procurare disturbi, quando si avvertono i sintomi la loro funzione è ormai ridotta del 90%, quindi spesso è troppo tardi per curarli ed è necessario sottoporsi alla dialisi. Se invece la diagnosi viene posta precocemente e se il paziente viene affidato alle cure di specialisti in nefrologia è ampiamente dimostrato che il suo ingresso in dialisi risulta notevolmente ritardato. Questo si traduce non solo in benefici per il paziente, ma anche in un grosso risparmio economico per la collettività. Basti pensare che lo Stato Italiano spende oltre il 2% dell´intero budget sanitario per la terapia dialitica ”. Nella Regione Campania le visite gratuite saranno disponibili giovedì 8 marzo nei maggiori Centri Nefrologici e nelle piazze di numerose città, ma anche in molte scuole medie superiori. La Società Italiana di Nefrologia e la Fondazione Italiana Rene in occasione della Giornata mondiale del Rene presentano anche il loro impegno a favore dei giovani medici italiani, specializzandi nel trattamento delle malattie renali: offrono opportunità pratiche di crescita professionale e di inserimento nella comunità scientifica internazionale. Ma soprattutto di realizzazione di progetti di ricerca ad elevato potenziale, ma privi del necessario supporto perché provenienti da ambiti periferici oppure con tempistiche di completamento di lungo periodo. “Centoventi giovani medici italiani specializzandi in Nefrologia, in particolare, beneficiano a partire dal 2011 di un programma biennale di aggiornamento e formazione specifica” – illustra la professoressa Rosanna Coppo, Presidente Sin – “E da quest’anno ventuno giovani ricercatori hanno la possibilità di approfondire studi relativi ai meccanismi di diffusione epidemiologica e di progressione della malattia. I progetti che verranno sviluppati riguardano, ad esempio, le nuove frontiere diagnostiche, la diffusione della malattie renale tra gli stranieri in Italia, la qualità di vita dei pazienti, l’efficacia e gli effetti collaterali delle terapie, fino ai fattori di rischio in età giovanile. Si tratta di un traguardo importante, reso possibile dal contributo non condizionato da parte di Amgen-dompé, l’azienda biotech che vanta una dei più ampi programmi di sviluppo di nuovi trattamenti terapeutici, anche in ambito nefrologico”. Www.fondazioneitalianadelrene.org |
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CRISI: UNO SPORTELLO PER NEONATI ABBANDONATI |
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Lecce, 28 febbraio 2012 - L’ultimo caso noto è avvenuto in provincia di Cremona quando è stata segnalata la notizia di una coppia di ivoriani che ha abbandonato la propria figlia appena nata in un cassonetto dei rifiuti. I medici, non avevano creduto alle affermazioni della donna che aveva dichiarato di aver subito un aborto spontaneo ma che a seguito degli esami clinici effettuati presso l’ospedale cui si era recata in compagnia del marito aveva confessato il grave atto. Anche questa è una dura e triste conseguenza della crisi che Giovanni D’agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti" continua a denunciare anche per trovare soluzioni a vicende così drammatiche che riguardano migliaia di residenti sul Territorio nazionale. E per escogitare delle soluzioni spesso basta guardare negli altri Paesi dell’Ue o comunque a quelli a Noi vicini anche geograficamente per trarre esempi positivi e prassi virtuose che possano contribuire a lenire gli effetti della perdurante crisi economica. E così è sufficiente andare al di là delle Alpi ed in particolare nella confinante Svizzera che l´ospedale di Davos già si è attrezzato per ospitare uno "sportello" dove genitori in gravi difficoltà possono lasciare anonimamente il loro neonato, che segue quello già esistente a Einsiedeln (Sz), dove è da registrarsi, lunedì scorso, il settimo abbandono di un bebè negli ultimi dieci anni. L’obiettivo dichiarato da parte dell’ospedale è quello di evitare simili destini, infanticidi e abbandoni. Essi rappresentano, inoltre, un´alternativa all´aborto. Per Giovanni D’agata la lodevole iniziativa dovrebbe essere attivata in Italia con una legislazione ad hoc dove gli effetti della crisi quali l’aumento degli abbandoni di minori e gli infanticidi sono ormai all’ordine del giorno. |
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EMILIA ROMAGNA: AZIENDE SANITARIE, 600 MILIONI PER ABBASSARE I TEMPI DI PAGAMENTO |
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Bologna, 28 febbraio 2012 - Ammontano a circa 600 milioni di euro le risorse che il Governo Monti ha sbloccato nel mese di dicembre a favore della Regione Emilia-romagna dopo una prima tranche di 125 milioni di euro trasferiti a novembre. Lo ha riferito ieri l’assessore regionale alle politiche per la salute Carlo Lusenti nel corso dell’audizione in Commissione congiunta sanità e bilancio sui tempi di pagamento da parte delle Aziende sanitarie. “Si tratta di erogazioni straordinarie, a fronte di crediti che la Regione vantava nei confronti del Servizio sanitario nazionale - ha spiegato Lusenti – dalle quali ci attendiamo a partire dal mese di marzo una riduzione media dei tempi di pagamento dei fornitori di almeno 90 giorni.“ “La Regione Emilia-romagna – ha aggiunto l’Assessore -rivolge grandissima attenzione alle imprese che producono e vendono beni e servizi al Servizio sanitario regionale, specie a quelle piccole e medie che sono espressione del tessuto produttivo emiliano-romagnolo, ma il problema dei tempi di pagamento è un problema nazionale, strettamente legato alla tempistica dei flussi di cassa del Servizio sanitario nazionale. E’ insomma un ritardo che a nostra volta subiamo e che le attuali difficoltà della finanza pubblica non possono certo migliorare. Per questa la soluzione non può essere locale, ma va presa a livello nazionale nell’ambito del confronto in corso sul Patto per la Salute”. A fine novembre 2011 le Aziende sanitarie emiliano-romagnole pagavano i fornitori mediamente in 288 giorni per i beni economali e farmaceutici e in 262 per i servizi in appalto. Un primo miglioramento si è avuto a gennaio quanto quando i tempi medi di pagamento sono, rispettivamente, scesi a 276 e 252. Ma il vero abbattimento dei tempi di attesa è previsto a partire appunto dal mese di marzo, quando si produrranno a cascata gli effetti dei nuovi trasferimenti |
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VENETO: NON AUTOSUFFICIENZA. CASE DI RIPOSO DIVENTERANNO CENTRI DI SERVIZIO: SFIDA PER 2012 E’ CHE GESTISCANO SIA DOMICILIARITA’ CHE RESIDENZIALITA |
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Venezia, 28 febbraio 2012 - “La vera sfida del 2012 nel campo della non autosufficienza, a mio parere, sarà quella di una domiciliarità dei servizi (assolutamente da potenziare) e di una residenzialità che siano gestite interamente dalle case di riposo. Così diventeranno davvero centri di servizio, come prevede la bozza di piano sociosanitario regionale 2012-2014 attualmente all’esame del consiglio regionale veneto: cioè soggetti attivi e liberi, strumenti agili in grado di fornire servizi flessibili, nel principio della sussidiarietà orizzontale, osservando scrupolosamente le direttive della Regione e mantenendo il controllo rigoroso dei costi”. Lo ha detto ieri a Quinto di Treviso l’Assessore regionale alle politiche sociali Remo Sernagiotto intervenuto al convegno “Da casa di riposo a Centro di servizio”, patrocinato dalla Regione Veneto/osservatorio delle politiche sociali e promosso dalla Casa Marani di Villorba in collaborazione con numerose strutture residenziali della provincia di Treviso e di Vicenza. Sernagiotto si è soffermato su diversi aspetti che riguardano le politiche per la non autosufficienza: ad esempio il tema, sempre più ampio, della parziale autosufficienza che deve interessare la persona con una riabilitazione prima del suo arrivo permanente nel centro di servizio; la modifica della scheda Svama (strumento tecnico che consente di determinare il grado di non autosufficienza e quindi il grado di assistenza dovuto e che sarà portata a quattro livelli per offrire nuovi servizi) e la modifica della legge regionale 22 sull’accreditamento deller strutture sociosanitarie. “Tutto il sistema va rinnovato – ha aggiunto l’Assessore regionale – e chiederò che all’interno del Piano sociosanitario sia introdotto lo spoil system per i direttori delle strutture perché solo così avremo reali possibilità di governare il sistema; una buona soluzione ritengo sarebbe la cancellazione dei consigli d’amministrazione perché farraginosi e costosi e la presenza di un amministratore (a costi bassi) che risponda al sindaco o, ancora meglio, alla conferenza dei sindaci. Oggi i nostri anziani – ha commentato Sernagiotto - li portiamo in casa di riposo e lì muoiono. Non dovrà più essere così. Gli anziani in struttura residenziale dovranno vivere veramente, che so, andare a passare una settimana in montagna e facendo con ciò in modo che di quel posto liberato per 15 giorni possa usufruire qualcun altro, un’altra famiglia che necessita di un ricovero temporaneo per il suo congiunto. Insomma il sistema della residenzialità si deve muovere in questa direzione e in parte lo sta già facendo. Bisogna continuare su questa strada”. |
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MILANO, PRESENTATA A PALAZZO REALE LA MOSTRA “SCHIAPARELLI AND PRADA: IMPOSSIBLE CONVERSATIONS” AL MET DI NEW YORK
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Milano, 28 febbraio 2012 - La mostra “Schiaparelli and Prada: Impossible conversations”, che si svolgerà al Met di New York dal 10 maggio al 19 agosto 2012, è stata presentata oggi nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale dall’assessore alla Cultura, Moda e Design Stefano Boeri, insieme con Emily Rafferty, Presidente del Met Metropolitan Museum of Art, Elsa Schiaparelli, Miuccia Prada e Anna Wintour. Nel suo discorso l’assessore Boeri ha dichiarato: “è un grande onore per il Sindaco, la Giunta e me ricevere oggi, nel cuore della nostra città e in uno dei luoghi più rappresentativi della sua storia, i protagonisti di una mostra che, tra qualche settimana, celebrerà a New York due grandi nomi della cultura e della moda italiana. Due donne straordinarie, Elsa Schiaparelli e Miuccia Prada che, con il proprio lavoro e il proprio talento, hanno regalato gioia, consapevolezza e dignità a migliaia di abitanti del nostro pianeta. Perché questo sa fare la moda quando diventa libera progettazione di costumi individuali e identità collettive: diffondere al suo intorno dignità intelligenza e gioia, e sappiamo tutti quanto oggi ci sia bisogno di questi tre ingredienti.” |
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TROFEO MONOMARCA DUCATI HYPERMOTARD 796 |
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Torino, 28 febbraio 2012 - Parte finalmente la tanto attesa Hypermotard 796 Cup, organizzata da Youthstream Events in collaborazione con Ducati. L’importante accordo tra la società torinese e l’azienda di Borgo Panicale porterà all’interno del Campionato Italiano Supermoto il Trofeo riservato ai piloti che vorranno cimentarsi con la potente 796 nei tortuosi circuiti della supermoto. Per partecipare al trofeo è sufficiente la licenza velocità (junior e senior) o Supermoto Fmi. Le prove in calendario saranno cinque, tutte inserite all’interno del Campionato Italiano Supermoto: 01 aprile: Latina; 13 maggio: Battipaglia; 10 giugno: Ottobiano; 22 luglio: Pomposa; 16 settembre: Castelletto di Branduzzo. Le gare avranno inizio il sabato pomeriggio con le Operazioni Preliminari, a seguire prove libere e cronometrate e due manche la domenica. Per queste gare non sarà utilizzata la parte sterrata. Il costo dell’iscrizione alla Coppa per tutte le cinque gare è stato fissato in € 1.000. L’iscrizione comprende un kit omaggio elencato nel regolamento, così come gli importanti premi finali in buoni acquisto spendibili presso gli Store Ducati. L’organizzazione metterà a disposizione dei piloti anche l’assistenza in pista per manutenzioni, ricambi, ecc.. Tutte le informazioni si possono avere contattando gli Store Ducati oppure l’ufficio sportivo della Youthstream Events (tel. 011.7727522) o sul sito www.Italianosupermoto.it (voce trofei). |
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