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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Febbraio 2012
CALABRIA: PRESENTATO IL SISTEMA INFORMATIVO LOCALE IN AGRICOLTURA  
 
L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra ha illustrato, nel corso di una Conferenza stampa, il progetto per la realizzazione del sistema informativo locale in agricoltura. “Siamo soddisfatti – ha detto trematerra – del lavoro svolto dal Dipartimento fino ad oggi che ci ha consentito di raggiungere certi obiettivi, spendendo più di quanto avevamo programmato. Per questo ci siamo voluti dotare di un sistema informatico per capire meglio qual’è l’andamento delle procedere fino alla chiusura della pratica. Sapremo, così, voce per voce, che cosa abbiamo ricevuto in termini di richieste e che cosa abbiamo pagato. Basti pensare che parliamo di quattro Assi del Por e di cinquantadue Misure, per un totale di ben centottantamila pagamenti all’anno. Faremo da raccordo tra il richiedente e l’Arcea, che è l’ente regionale pagatore. Ecco perché riteniamo che si tratti di un sistema importante per un settore, come quello dell’Agricoltura, che è al centro dell’economia calabrese essendo un comparto di qualità”. O.m. Il progetto per la realizzazione del sistema informativo locale si inserisce nell’ambito di un insieme di interventi programmati dall’Autorità di Gestione del Psr Calabria 2007-2013 volti al miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei sistemi di gestione e controllo degli investimenti pubblici per il periodo di programmazione. L’obiettivo primario del nuovo sistema Sara (acronimo di Sistema informativo locale per le Agevolazioni Regionali in Agricoltura), realizzato dalla Ifm s.R.l. Di Catanzaro, è quello di fornire uno strumento di governance sicuro, affidabile e sempre disponibile in grado di supportare il processo decisionale tramite strumenti di analisi dell’attuazione e di verifica dell’efficiente allocazione delle risorse. Le informazioni gestite dal Sara si riferiscono ai fascicoli aziendali e alle domande di aiuto e pagamento attivate sulle misure del Psr 2007-2013. Tali dati sono acquisiti in maniera automatica tramite interazione con il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (Sian) e con l’Organismo Pagatore (Arcea) e sono successivamente arricchiti dalle attività eseguite dai responsabili di misura, che registrano i dati di avanzamento sui tre assi del monitoraggio (fisico, finanziario e procedurale) e da altre figure operative che agiscono, durante le fasi di attuazione del progetto, per lo svolgimento di determinati processi. Il corredo informativo delle domande viene reso disponibile, in forma dettagliata o aggregata, a tutti i profili operanti sul Programma, quali l’Autorità di Gestione, il Responsabile del Monitoraggio, che trovano, sul sistema, apposite aree all’interno delle quali vengono rese disponibili, in diverse modalità (prospetti, grafici, fogli di calcolo) le informazioni gestite. Il sistema ospita, tra l’altro, i dati di circa 170.000 aziende agricole del territorio calabrese e consente di consultare, per ognuna di esse, non solamente le informazioni di natura anagrafica ma anche la localizzazione, le superfici possedute (con indicazione di utilizzo, macrouso e caratteristiche) nonché le macchine e le attrezzature in utilizzo. Grazie al nuovo sistema, l’Amministrazione Regionale ha finalmente la disponibilità piena dei dati, potendo quindi condurre su di essi, in totale autonomia e senza vincoli, le necessarie attività di analisi e elaborazione, superando quindi le criticità legate all’utilizzo del Sistema Nazionale, che rimane in ogni caso la fonte di riferimento ufficiale. La cooperazione tra il sistema locale e il sistema nazionale consentirà di integrare, espandere e rendere più flessibili le funzioni erogate dal Sian, assicurando una gestione completa e puntuale dell’intero contenuto informativo delle domande di aiuto e garantendo, nel contempo, le necessarie attività di controllo. Checklist dinamiche e configurabili, generazione automatica di documenti, fascicolo elettronico della domanda e reportistica avanzata sono solo alcune delle funzionalità presenti sul Sara atte a garantire la piena operatività e completezza dei dati inseriti nonché l’uniformità delle procedure seguite.  
   
   
MILANO RISTORAZIONE. PUBBLICATO IL BANDO PER IL NUOVO DIRETTORE GENERALE  
 
Milano Ristorazione ha pubblicato il bando per l’individuazione di un nuovo Direttore generale. I requisiti minimi prevedono: possesso di una laurea o una preparazione specialistica post diploma acquisita con corsi ad hoc o tramite l’esperienza professionale; almeno 5 anni di esperienza in un ruolo di Direttore generale o Direttore/responsabile operativo in organizzazioni di complessità e/o dimensioni comparabili operanti nel settore della ristorazione collettiva, Gdo o nel servizio di forniture global rivolte al settore della ristorazione; conoscenza della lingua inglese parlata e scritta. Milano Ristorazione, la società controllata dal Comune di Milano, fornisce ogni giorno gli 80mila pasti per i bambini milanesi che frequentano i nidi e le scuole dell’infanzia, le primarie e le secondarie di primo grado. Inoltre offre un analogo servizio per gli anziani delle case di riposo e gli stranieri dei centri di prima accoglienza. Milano Ristorazione sarà assistita nella ricerca del nuovo Direttore generale dalla società Russell Reynolds Associates. Le persone che intendono partecipare alla selezione possono inviare, entro e non oltre il 16 marzo 2012, il proprio curriculum al seguente indirizzo: Receptionmilan@russellreynolds.com  Il bando è scaricabile dal sito www.Milanoristorazione.it    
   
   
PIACCIONO LE SPECIALITÀ LOMBARDE NEL MONDO E PER OGNI PRODOTTO CI SONO DUE IMITAZIONI 4 MILIARDI L’EXPORT, 30 IL NAZIONALE 60 MILIARDI I FALSI “MADE IN ITALY”  
 
 Milano - Crescono nel 2010 le esportazioni lombarde di alimenti e bevande, +7,9% in un anno, superando i 3,2 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2011 (stimabile a circa 4 miliardi il dato annuale e circa 30 miliardi a livello nazionale). Principali destinazioni sono Francia (15,5%), Germania (13,4%) e Stati Uniti (8,6%). Tra le province lombarde Milano copre il 28,9% delle esportazioni regionali e il 41,4% delle importazioni per un interscambio che complessivamente supera i 3 miliardi. Seguono Pavia e Brescia per le esportazioni (rispettivamente 11,6% e 10,4%) e Lodi e Brescia per le importazioni (10,5% e 8,3%). La Lombardia nel 2011 ha rappresentato il 15,7% delle esportazioni italiane alimentari verso il mondo e quasi un quinto di tutto l’interscambio (19,1%). I prodotti lombardi sono apprezzati soprattutto in Europa che assorbe da sola il 78,9% dell’export per un valore di circa 2,6 miliardi di euro, ma anche dal continente americano (12% del totale) e dall’Asia (6,2%). In crescita dal 2010 soprattutto le esportazioni verso l’Oceania, che passano da 54,2 a 61 milioni di euro, +12,9%. Tra i beni più esportati, quelli lattiero-caseari (21,7%), gli alimentari generici (18,4%), le bevande (14,8%) e i prodotti da forno (12,3%). Resta però il problema – spiega Coldiretti – dei falsi Made in Italy che all’estero hanno raggiunto un fatturato di 60 miliardi di euro sottratti alle imprese agroalimentari italiane, una ferita profonda al nostro sistema produttivo che, come dimostrano i dati della Camera di commercio di Milano, nonostante mille difficoltà riesce a operare in mercati importanti come quello nord europeo e negli Stati Uniti. “Il tema dell’alimentazione - ha dichiarato Carlo Franciosi, Presidente di Coldiretti di Milano e Lodi e consigliere della Camera di commercio di Milano - tocca in modo diffuso le abitudini quotidiane dei cittadini e la qualità della vita e assume una rilevanza ancora maggiore in vista della Expo 2015”. Le imprese lombarde. Sono quasi 6.000 le imprese attive come industrie alimentari e delle bevande in Lombardia, il 10% del comparto italiano. A Milano ha sede circa una impresa su cinque (26,5%), una su sette a Brescia (14,7%), una su nove a Bergamo (11,3%). Rispetto all’anno scorso le città che crescono di più sono Brescia (+4,2%) e Monza e Brianza (+1,9%). Il tutto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat relativi ai primi nove mesi del 2010 e 2011 e su dati registro imprese al quarto trimestre 2010 e 2011.  
   
   
INCONTRO OPERATIVO SULLE PROBLEMATICHE LEGATE AI SUCCHI DI AGRUMI CALABRESI  
 
L’assessore all’Agricoltura Michele Trematerra ha incontrato una delegazione delle organizzazioni di produttori e trasformatori di agrumi della Piana di Gioia Tauro. L’incontro è nato allo scopo di verificare, tempestivamente, la fondatezza di alcune notizie diffuse recentemente, relativamente alla rinuncia da parte di importanti multinazionali all’acquisto di succo concentrato di agrumi calabresi. Rinuncia presumibilmente motivata da un ipotetico sfruttamento del lavoro di extracomunitari da parte di aziende produttrici di agrumi. Il quadro emerso dalla riunione è preoccupante ed il problema rischia, se non affrontato con la giusta serietà, di avere un effetto che va al di là del semplice fatto congiunturale. “In prima analisi – ha detto Trematerra - bisogna pensare agli agricoltori e, pertanto, occorre ricomporre il quadro di insieme senza pregiudiziali, ribadendo che le produzioni dei succhi calabresi sono di qualità, anche certificata, un fatto, questo, comprovato anche dalla presenza, tra gli acquirenti, di importanti multinazionali. Giova a tal proposito ricordare che le forniture di succo alle grandi multinazionali sono precedute dalla verifica del rispetto di rigidi protocolli produttivi che, oltre agli aspetti qualitativi, prevedono anche aspetti etici e sociali. Nel caso specifico oggetto d’attenzione, si tratterebbe di scelte aziendali effettuate sull´onda di campagne mediatiche ingiustificatamente denigratorie che, per come impostate, gettano discredito sia sul mondo agricolo che su quello industriale. Perciò, pur riconoscendo la difficoltà del quadro strutturale dell’area, con produzioni a basso livello di diversificazione a cui bisogna dare soluzioni di medio e lungo periodo, è necessario avviare contatti di mediazione mirata con le multinazionali, la cui presenza è di grande valenza economica per un comparto che non sta vivendo un periodo particolarmente favorevole. Ciò anche allo scopo di far meglio comprendere a tutti che ai non trascurabili danni economici si aggiungerebbero irreparabili danni di immagine per tutti i soggetti coinvolti nella filiera produttiva, multinazionali comprese. Nella ferma consapevolezza che non è con i proclami che si risolvono questioni che coinvolgono intere famiglie di agrumicoltori, il Dipartimento Agricoltura si è, da subito, messo al lavoro per ricercare positive modalità di ricomposizione delle frattura creata. Solo in tal modo è possibile pensare al futuro del segmento industriale che, nella giusta distrettualizzazione di filiera, può ancora svolgere un ruolo economico di rilievo nell’area della Piana di Gioia Tauro. Pertanto gli appelli alla preoccupazione sono accolti ma, con fermezza, dobbiamo reagire ad impostazioni ideologiche di parte, che nessun effetto concreto possono avere, se non quello di aggravare l’attuale già difficile situazione”  
   
   
ORTICA, UN PROGETTO DI RICERCA DI REGIONE E UNIVERSITÀ DI FERRARA  
 
Bologna - E’ una pianta comunissima, un po’ bistrattata, temuta per le sue proprietà urticanti. In realtà l’ortica può prestarsi a interessanti valorizzazioni in campo agricolo, ambientale e commerciale. E’ questa la scommessa che sta alla base del progetto di ricerca per lo studio e la valorizzazione delle specie di ortica tipiche del comprensorio emiliano, che verrà realizzato dalla Cattedra di Chimica degli alimenti dell’Università di Ferrara, con il sostegno dell’Assessorato regionale all’agricoltura. Conosciuta fin dall’antichità per le sue innumerevoli proprietà curative, ingrediente fondamentale di molte ricette della tradizione, l’ortica può essere utilizzata anche per la realizzazione di ottimi tessuti naturali simili alla canapa. Perché dunque non coltivarla? Il progetto, che avrà durata triennale, si propone di studiare le varietà di maggiore interesse per il nostro territorio, testarne le possibilità di coltivazione in campo, valutarne le ricadute sui terreni. La pianta infatti può anche servire per migliorare l’attività batterica nella preparazione di compost e realizzare un ottimo concime liquido. Inoltre è un ottimo repellente naturale per gli insetti dannosi e non richiede l’uso di concimazione. Per questo potrebbe trovare uno spazio di applicazione molto interessante nell’agricoltura biologica o a basso impatto ambientale. Le caratteristiche nitrofile dell’ortica, inoltre, la rendono particolarmente adatta a vivere nei terreni ricchi di azoto dell’Emilia-romagna e dunque utile per valorizzare le aree agricole più marginali, o addirittura per depurare terreni e acque inquinate. Il progetto, che è in collaborazione con il Comune di Malalbergo (Bo), si propone di studiare l’intera filiera dell’ortica per poterla valorizzare al meglio anche in campo commerciale. Sono già partite, con ottimi risultati, alcune sperimentazioni per la preparazione industriale di pasta e di pane all’ortica. “L´ortica e´ a pieno titolo una delle piante della secolare tradizione agricola emiliano-romagnola – ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - celebrarne la storia e le proprietà, come si propone di fare il Comune di Malalbergo, aiuta a mettere in luce uno dei tratti dimenticati della nostra identità territoriale e contemporaneamente favorisce la riscoperta dei suoi molteplici impieghi alimentari, terapeutici e tessili. Già diverse aziende alimentari locali hanno avviato produzioni a base di ortica. E´ quindi una piccola filiera economica con buone possibilità di crescita. Per questo sosteniamo il progetto di ricerca della Università di Ferrara che punta ad individuare le specie più adatte alla coltivazione nei territori marginali della regione." Il Comune di Malabergo ha deciso di intitolare a questa preziosa pianta la propria tradizionale sagra annuale. L’edizione 2012 della Sagra di Fine Estate di Malalbergo si chiamerà dunque “Sagra dell’Ortica” e offrirà ai visitatori un menù rigorosamente a base di questa pianta, con mostre, convegni e una gara tra i ristoranti della zona. I tanti usi dell’ortica Con l’ortica non si fanno solo le tagliatelle. Tra gli usi sicuramente meno noti di questa pianta vi è quello tessile. Migliaia delle uniformi usate dall´armata di Napoleone erano realizzate utilizzando l’ortica. Tuttavia, in Europa, una produzione vera e propria iniziò solo nel Xx secolo quando, durante la Prima e la Seconda Guerra mondiale, l’ortica sostituì il cotone divenuto introvabile. Intorno al 1940 in Germania e Austria erano coltivati per uso tessile circa 500 ettari di terreno con ortica dioica. Greci e Romani se ne cibavano regolarmente ed entrambi i popoli ne facevano grande uso come rimedio contro molte malattie. La pianta ha infatti proprietà diuretiche, emostatiche, astringenti, toniche, ipoglicemizzanti, antiasmatiche, antiemorragiche e antireumatiche. L´ortica è inoltre impiegata a fini commerciali ed industriali per l’estrazione della clorofilla usata come colorante per la preparazione di alimenti, liquori ed in cosmetica. Dai germogli viene prodotta una birra e dai semi si ricava un olio utile per l’illuminazione. Dalla radice, trattata con allume, si ricava un colorante giallo  
   
   
PESCA: DA REGIONI SOSTEGNO PER RICORSO FEDERCOOPESCA SU LICENZA A PUNTI  
 
L’associazione: “scelta di grande sensibilità e che apprezziamo molto” Le Regioni italiane sosteranno il ricorso presentato dalla Federcoopesca - Confcooperative al tribunale di I grado dell´Unione europea sul regolamento dei controlli e la licenza a punti. Lo rende noto la Federcoopesca riferendo quanto emerso dalla Commissione politiche agricole nell’ambito della Conferenza Stato-regioni, composta dagli assessori regionali all´agricoltura, nella sua ultima riunione. “Una scelta di grande sensibilità e che apprezziamo molto perché, a prescindere di come andrà a finire, ci consente di fare fronte comune e tutelare meglio gli interessi di imprese e lavoratori del comparto ittico, messi a repentaglio da norme comunitarie rigide e che mal si conciliano con l’attività quotidiana dei pescatori” afferma Massimo Coccia, presidente dell’associazione. Sebbene la Commissione non possa costituirsi parte civile, la strada da seguire è quella del ricorso singolo di ogni amministrazione regionale. L’auspicio della Federcoopesca è della massima adesione perché “ci aspetta una battaglia durissima per l´intera pesca italiana e non solo: ricordiamo infatti che un eventuale esito positivo avrebbe riflessi su tutti i paesi dell´Unione europea”.  
   
   
CONVEGNO ASSOSEMENTI A PERUGIA, CON IL CRA ED IL PARCO TECNOLOGICO 3A – LA RESA DELLE VARIETÀ IN COSTANTE MIGLIORAMENTO CHIAVE DI SUCCESSO DELLA COLTURA.  
 
La nuova campagna di semina del girasole parte sulla spinta dei buoni risultati produttivi realizzati nel 2011. Il punto è stato fatto in occasione del convegno organizzato a Perugia il 24 febbraio scorso da Assosementi, in collaborazione con il Cra ed il Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria, sul tema: le indicazioni della sperimentazione per una piena valorizzazione della coltura del girasole. “Le prospettive per il girasole, coltura insostituibile nell’avvicendamento aziendale nelle regioni dell’Italia centrale, sono molto positive grazie al continuo incremento produttivo assicurato dalle nuove varietà ed alle interessanti possibilità di sfruttamento alternative a quello alimentare, in campo bioenergetico e zootecnico” – ha commentato Giuseppe Carli presidente della Sezione sementi di colture industriali di Assosementi. Il girasole si colloca tra le colture più importanti da cui si ottiene olio, circa l’8% a livello mondiale, e soprattutto è una coltura europea, con il 60-70% della produzione realizzata tra Russia, Ucraina ed i paesi dell’Ue27. In Italia il girasole attende da tempo un pieno rilancio, dopo il crollo delle superfici coltivate agli inizi degli anni 2000, e soprattutto quotazioni di mercato che diano maggiore fiducia agli agricoltori. “La ricerca varietale sul girasole si è concentrata soprattutto nei paesi europei – ha sottolineato Carli – e le aziende sementiere stanno investendo molto su questa coltura, che ha grosse potenzialità. Basti pensare che la resa media sperimentale delle 32 varietà provate dal Cra nel 2011 è stata vicina alle 3,6 t per ettaro”. Il convegno di Assosementi è stato presieduto da Andrea Sisti, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli agronomi e dottori forestali, ed ha visto diversi interventi. In particolare di Andrea Del Gatto, del Cra-colture industriali, che ha relazionato sui risultati della sperimentazione e messo in evidenza come la produttività degli ibridi alto oleico abbia oramai raggiunto quella degli ibridi convenzionali; di Ester Foppa Pedretti e di Federica Trombetta, dell’Università politecnica delle Marche, sulle prospettive di impiego dei semi di girasole in una filiera integrata energetico-zootecnica; di Massimo Zaccardelli, del Cra-orticoltura, sull’efficacia delle farine di girasole come ammendanti; di Enrico Zavaglia, in rappresentanza di Assitol, infine, che ha tracciato una panoramica delle produzioni e dei flussi commerciali a livello mondiale, europeo e nazionale e delle ripercussioni sui prezzi di mercato.  
   
   
PARMA: SOCIAL MARKET, CIRCUITO VIRTUOSO LE DERRATE ALIMENTARI INVENDUTE MA UTILIZZABILI RIDISTRIBUITE AD ASSOCIAZIONI DI SOLIDARIETÀ. OLTRE 191MILA KG DI ALIMENTI RECUPERATI NEL 2011. CIRCA 700 LE PERSONE SERVITE.  
 
 Parma – Oltre 191mila kg di derrate alimentari recuperati nel 2011, 628 al giorno, circa 700 persone servite. Sta già nei numeri la forza del Social Market, circuito di recupero di generi alimentari invenduti nato a Parma nel 2005. Un circuito virtuoso, che puntando su un’idea semplicissima ha avuto significative ricadute in chiave sociale, ambientale ed economica. Semplice appunto l’idea: recuperare le derrate alimentari ancora utilizzabili ma che le attività commerciali e le aziende avvierebbero comunque al ciclo dei rifiuti (per la prossimità alla data di scadenza o per difetti di confezionamento) e donarle ad organizzazioni (onlus) che li utilizzano per fini di solidarietà. “È un’operazione importante, tanto più in un momento di difficoltà come questo – ha detto oggi in Provincia il presidente Vincenzo Bernazzoli, alla presentazione dei dati 2011 del Social Market -. Un’operazione dai risvolti sociali, perché permette di aiutare tante persone, dai risvolti ambientali, perché consente di ridurre la quantità dei rifiuti prodotti, e dal profondo valore culturale. Noi facendo questa operazione mandiamo un messaggio ben preciso: diciamo che siamo una realtà comunitaria, che non lascia solo nessuno”. Il Progetto Social Market è un’iniziativa ideata dalla Cooperativa sociale Eumeo, condivisa dalla Provincia di Parma e sostenuta dalla Fondazione Cariparma. Coinvolge numerosi partner commerciali (soprattutto della grande distribuzione organizzata) e ha come beneficiarie una quindicina di realtà caritative del territorio. Il bilancio del 2011 è molto positivo: nell’arco dell’anno sono stati recuperati 191.521 Kg (628 al giorno) contro i 171.500 kg del 2010, con un incremento di circa 20.000 kg da un anno all’altro. Si stima che siano circa 700 le persone del territorio servite, cioè destinatarie dirette dell’azione di solidarietà: sono loro che ogni giorno mangiano gli alimenti che arrivano dal Social Market. “Per avere un’idea di cosa significhi questa iniziativa – ha osservato l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani - basta farsi una domanda: tutte le persone che vengono raggiunte dagli alimenti del Social market, se queste donazioni non ci fossero come se la caverebbero?” Il progetto, cui la Provincia destina ogni anno 10mila euro, è gestito dalla Cooperativa sociale Eumeo, che ogni giorno raccoglie le donazioni dai diversi partner commerciali (una dozzina di grandi centri di distribuzione sul territorio di Parma) e in un ristretto arco di tempo (sempre entro la giornata stessa) distribuisce i generi alimentari ritirati agli enti benefici che fanno parte del circuito Social Market. Utilizzando il mezzo acquistato con il contributo della Fondazione Cariparma, Eumeo garantisce il tutto attraverso un operatore proprio (assunto), adempiendo così anche alla propria finalità istituzionale che è quella dell’inserimento lavorativo. “Il progetto è nato nel 2005 con il coordinamento della Provincia, che non ha mai fatto mancare il suo sostegno. Nel 2010 si è arrivati a un traguardo molto importante: Comune di Parma e Iren hanno infatti concesso uno sconto sulla parte variabile della tariffa rifiuti alle aziende virtuose che attestano una riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti. Coop Nordest e Conad Centro nord hanno usufruito di questi sconti grazie alla partecipazione al circuito Social market, e hanno trasformato nel corso del 2011 i minori costi in termini di tassa rifiuti in erogazioni benefiche a sostegno del nostro progetto: da Coop sono arrivati oltre 14.300 euro, da Conad circa 7mila euro”, ha spiegato il presidente di Eumeo Remo Azzolini, che ha parlato di bisogni crescenti: “La domanda da parte delle associazioni è in continuo aumento. Per questo ho proposto un tavolo di coordinamento qui in Provincia con tutte le realtà e le istituzioni coinvolte, per fare il punto e coordinarci al meglio”. Piena disponibilità a esserci da parte di Coop Nordest e Conad Centro Nord, rappresentati rispettivamente da Violetta Libassi, membro del Cda, e dal vice presidente Paolo Incerti. “La crisi è un problema che Coop sta affrontando in modo efficace, a partire dalle offerte che propone, per declinare al meglio il suo essere cooperativa. Anche questo progetto – ha commentato Violetta Libassi di Coop - è un modo per essere vicini alle persone e ai loro bisogni”. “Conad è assolutamente convinto della bontà di questo progetto, che ha sostenuto fin dall’inizio e che oggi grazie ai risparmi sulla tariffa rifiuti possiamo sostenere ancora di più”, ha detto Paolo Incerti di Conad, che ha aggiunto: “Siamo pronti a metterci al tavolo con tutte le altre realtà coinvolte, per far sì che si compiano passi avanti e per testimoniare, se ancora ce ne fosse bisogno, il nostro attaccamento al territorio”. I partner commerciali del Social Market - 13 i partner commerciali di Parma dai quali si ricevono donazioni continuative di prodotti alimentari: Conad Il Parco (viale Piacenza), Conad Cronos (via Venezia), Conad Emilia Est, Conad Parri (via Sidoli), Conad Millennium (via G. Rossa), Conad Campus, Conad Visconti (via Volturno), Ipercoop Centro torri, Negozio Coop Eurotorri, Ipercoop Eurosia, Conad San Pancrazio, Supermercato Coop via Gramsci, Azienda Rizzoli Emanuelli. I beneficiari - Nel complesso 15 le realtà associative solidaristiche che ricevono in dono le derrate alimentari del Social Market: coop. Sociale Avalon, coop. Sociale Il ciottolo, coop sociale Oltretorrente, coop. Sociale La bula, Istituto Buon Pastore, Centro aiuto alla vita, coop. Sociale Insieme, Associazione Pim, coop. Sociale Cabiria, mensa di Padre Lino, Casa della giovane, Mensa Caritas, Associazione San Cristoforo, Parrocchia San Giovanni Battista, Emporio.  
   
   
FILIERA POMODORO DA INDUSTRIA, INCONTRO IN REGIONE TOSCANA  
 
Firenze – Valorizzare la filiera regionale del pomodoro da industria attraverso un accordo con tutti i soggetti coinvolti. Si è tenuta ieri mattina presso gli uffici dell’assessorato all’agricoltura, convocata dall’assessore Gianni Salvadori, una riunione alla quale hanno partecipato i rappresentanti del mondo agricolo, delle industrie di trasformazione del pomodoro che operano in Toscana e delle cinque province interessate (Siena, Pisa, Livorno, Grosseto e Arezzo). Al termine dell’incontro, durante il quale sono state analizzate tutte le tematiche relative alla produzione e alla trasformazione del pomodoro da industria, è stato deciso di convocare un gruppo di lavoro ristretto che si riunirà la prossima settimana, in Provincia a Livorno, per approfondire ed elaborare una proposta operativa. In Toscana, nel 2011, sono stati coltivati circa 2600 ettari e prodotte circa 200 mila tonnellate di pomodoro da industria. 230 sono le aziende agricole interessate. La coltivazione si concentra in 5 province in zone geograficamente ben definite: nelle zone costiere delle province di Grosseto, Livorno e Pisa e nell’area della Val di Chiana a cavallo tra le province di Siena ed Arezzo. Nel settore opera una sola Organizzazione di Produttori che associa la maggior parte delle aziende toscane. Sono 5 le industrie di trasformazione, due di grandi dimensioni e tre più piccole.  
   
   
BOLZANO, RICERCA IN AGRICOLTURA: INSEDIATI I TAVOLI TECNICI CON LAIMBURG E FONDAZIONE MACH  
 
Bolzano - Prosegue a grandi passi la collaborazione nella ricerca in agricoltura tra il Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg e la Fondazione Edmund Mach lungo i 3 assi della sostenibilità, delle malattie emergenti e e del miglioramento genetico. Il 28 febbraio a San Michele si sono insediati i tavoli tecnici. Il lavoro congiunto nella ricerca in agricoltura é stato avviato con la sottoscrizione nel 2011 dell´accordo quadro per favorire la collaborazione scientifica, nel trasferimento tecnologico, nella formazione superiore e nella divulgazione nei settori agricoli, agroalimentare forestale e ambientale. I tavoli tecnici con gli esperti del Centro Laimburg e della Fondazione Mach operano sue tre principali tematiche di importanza strategica per i due territori di riferimento: miglioramento genetico, organismi invasivi e malattie emergenti, agricoltura sostenibile. Nell’incontro di oggi a San Michele sono state definite le modalità di lavoro dei tavoli e l’organizzazione di una serie di eventi congiunti che si svolgeranno già a partire dalla primavera. "Questa tappa é importante perchè mette in moto la collaborazione con la Fondazione Edmund Mach sia dal punto di vista dell’organizzazione che delle tematiche da lavorare assieme. Cercheremo di unire le nostre forze per affrontare le problematiche più urgenti dell’agricoltura dell´intera area", spiega Michael Oberhuber, direttore del Centro di sperimentazione Laimburg. La sinergia tra i due enti riguarderà, in particolare, la realizzazione congiunta di progetti di ricerca e di formazione e la messa in comune di laboratori, risorse umane e finanziarie. "Di fronte alle sfide dell´agricoltura regionale mettere insieme competenze e risorse consentirà di dare risposta alle richieste e alle esigenze degli interessati´´ aggiunge Roberto Viola, dirigente del Centro ricerca e innovazione della Fondazione Mach. Si svilupperanno proposte e modalità innovative per valorizzare i risultati tecnico-scientifici delle ricerche svolte congiuntamente sia in termini di brevetti, di trasferimento tecnologico, ma anche di divulgazione alla comunità scientifica e agli operatori del settore. Il comitato di indirizzo, che ha il compito di individuare obiettivi e azioni comuni e rimane in carica per tre anni, è composto da Michael Oberhuber e Angelo Zanella per il Centro Laimburg, Michele Pontalti e Roberto Viola per la Fondazione Edmund Mach.  
   
   
LUCIANO RAPPO, PER 11 ANNI AMBASCIATORE DEL MARCHIO CAVIT, APPRODA NEL GRUPPO LAVIS PER COGLIERE UNA NUOVA, IMPORTANTE SFIDA PROFESSIONALE.  
 
Dal 19 Marzo ricoprirà la carica di Direttore Generale di Cesarini Sforza. Nato a Merano, 52 anni, sposato con un figlio, Luciano Rappo, che oggi vive a Bolzano, è da oltre 30 anni nel mondo del vino e della comunicazione. “L’inserimento di Luciano Rappo – dichiara Marco Zanoni, Commissario del Gruppo Lavis - in qualità di Direttore Generale di Cesarini Sforza è un importante tassello del piano di rilancio del Gruppo, intrapreso negli ultimi 2 anni. Con la sua esperienza e competenza saprà sicuramente valorizzare uno dei marchi più prestigiosi della spumantistica Trentina.” “Ringrazio Luciano – ha detto Enrico Zanoni, Direttore Generale di Cavit – per l’ottimo lavoro svolto, per la valorizzazione dell’immagine di Cavit e la promozione della qualità dei suoi prodotti. Comprendiamo il suo desiderio di misurarsi in nuove e diverse sfide professionali e gli facciamo i migliori auguri di successo e soddisfazioni.” Cavit nasce nel 1950, come Consorzio di Cantine trentine, dall’intuizione di alcuni viticoltori del territorio, consapevoli sin da allora dell’importanza della “formazione”nel lavoro in vigna e della forza della coesione per valorizzare la produzione vinicola. Oggi rappresenta il 65% della produzione vitivinicola trentina, associa 11 cantine cooperative che raccolgono i frutti del lavoro di oltre 4.500 viticoltori. Esporta nel mondo il 70% della propria produzione, con un fatturato di oltre 150 milioni di Euro, negli Stati Uniti è il marchio di vino italiano più diffuso. La costante collaborazione con i più qualificati centri di ricerca, trasferita con entusiasmo ai soci viticoltori, sono indirizzate a produzioni di qualità, nel rispetto dei valori di sostenibilità ambientale attraverso innovativi progetti di zonazione e viticoltura di precisione. Il Gruppo La-vis nasce nel 1948 quando un gruppo di viticoltori trentini si riunisce in cooperativa. Fino agli anni ’80 l’attività si concentra sull’ampliamento della superficie vitata e della base sociale, nasce poi il progetto qualità e la zonazione: due assolute innovazioni nella produzione vitivinicola italiana. Oggi il Gruppo La-vis è una delle principali realtà vitivinicole italiane costituita da 7 diverse aziende, opera in oltre 50 paesi nel mondo con un fatturato di circa 86 milioni di euro e conta più di 1300 soci. La mission di La-vis vuole salvaguardare il patrimonio ambientale e naturale del territorio trentino e custodire l’identità culturale di ogni singola realtà locale.  
   
   
CAMPARI ANNUNCIA UN PIANO DI INVESTIMENTI IN UN NUOVO IMPIANTO DI IMBOTTIGLIAMENTO PRESSO LA DISTILLERIA DI WILD TURKEY PER UN VALORE DI OLTRE US$ 40 MILIONI LO STATO DEL KENTUCKY CONCEDE UN INCENTIVO DI US$ 2,35 MILIONI A SOSTEGNO DEL RIENTRO DELLE ATTIVITÀ DI IMBOTTIGLIAMENTO A LAWRENCEBURG (KENTUCKY)  
 
Gruppo Campari  ha annunciato un piano di investimenti in un nuovo impianto di imbottigliamento presso il sito di Wild Turkey a Lawrenceburg (Usa). Confermando il proprio supporto al progetto, questa mattina lo Stato del Kentucky ha approvato in via preliminare incentivi economici fino a Us$ 2,35 milioni, a sostegno della creazione di nuovi posti di lavoro. Campari realizzerà un investimento di Us$ 44 milioni in nuova capacità di imbottigliamento per i brand del Gruppo negli Stati Uniti, tra cui l’intera gamma Wild Turkey e la linea Skyy. "Questa è una pietra miliare per la distilleria di Wild Turkey e per due dei principali motori di crescita del Gruppo Campari", ha affermato Bob Kunze-concewitz, Ceo Gruppo Campari. "Questa operazione ci dà pieno possesso in un unico sito dell’intero processo di produzione della gamma Wild Turkey, dalla distillazione all´invecchiamento, fino all´imbottigliamento, permettendoci anche di ospitare il processo di imbottigliamento di Skyy Vodka, il più grande marchio per il Gruppo negli Stati Uniti. Siamo molto lieti di collaborare con lo Stato del Kentucky a questo importante progetto." Il nuovo stabilimento è progettato per gestire una produzione iniziale fino a quattro milioni di casse da nove litri di prodotto l’anno e la sua apertura è prevista per l’autunno 2013. La capacità produttiva dell’impianto è in grado di sostenere la domanda futura dei prodotti del Gruppo nel Nord America, rispondendo alla crescita di Wild Turkey, American Honey, Russell’s Reserve, Rare Breed Bourbon e Skyy Vodka, sia negli Stati Uniti sia nel resto del mondo. In passato la distilleria di Wild Turkey ospitava l’attività di imbottigliamento, che venne però sospesa nel 2006 da parte del precedente proprietario. Si prevede che il nuovo impianto generi efficienze di costo, miglior servizio al cliente e maggiore flessibilità produttiva attraverso l’internalizzazione delle attività di imbottigliamento dell’azienda. "Non potrei essere più felice del fatto che il Gruppo Campari, nostro nuovo proprietario, abbia riconosciuto l’opportunità di avere pieno controllo della produzione di Wild Turkey" ha commentato Jimmy Russell, Master Distiller e membro del Bourbon Hall of Fame“. Questa è la dimostrazione dell’impegno di Campari nel business degli whiskey, ma anche nei confronti della comunità del Kentucky, poiché puntiamo a creare maggiori opportunità di lavoro e gettito fiscale a questo grande stato". "Il business della distillazione contribuisce ogni anno al prodotto interno lordo del Kentucky per circa Us$ 2 miliardi”, ha detto Steve Beshear, il Governatore dello Stato del Kentucky. "L´investimento che il Gruppo Campari sta facendo a Lawrenceburg è significativo e contribuirà a rafforzare ancor più la nostra economia. Facendo conoscere il bourbon al mondo, aziende come Gruppo Campari faranno conoscere anche lo Stato del Kentucky”. Fin dall’acquisizione del marchio nel 2009, il Gruppo Campari ha effettuato investimenti rilevanti nello sviluppo della distilleria. Nel 2011 il Gruppo ha completato l’espansione della distilleria per un investimento pari a circa Us$ 50 milioni, più che raddoppiandone la capacità produttiva. Questo è andato di pari passo con l’apertura negli ultimi anni di nuovi magazzini per l’invecchiamento. L’investimento di Us$ 44 milioni del Gruppo Campari nel nuovo stabilimento sarà ripartito su tre anni.Pagina 2 di 2 La fama dello spirit originario del Kentucky si è diffusa in tutto il mondo, con una domanda per Wild Turkey ai livelli più alti nella sua storia. Attualmente la gamma Wild Turkey vende oltre un milione di casse da nove litri in tutto il mondo, con una forte crescita negli Stati Uniti, Australia, Canada e Giappone. Wild Turkey è il sesto marchio di bourbon a livello globale (escludendo American Honey). Wild Turkey e Skyy Vodka sono entrambi distribuiti e commercializzati da America Campari negli Stati Uniti, Canada e Porto Rico.  
   
   
L’AGROALIMENTARE ITALIANO PROGRAMMA IL SUO FUTURO A CIBUS 2012  
 
Mentre tutti i settori manifatturieri cercano faticosamente di recuperare l’export del 2008, l’industria alimentare italiana cresce ancora: + 10,3% nel 2011 su un + 10,5% del 2010, venendo da un triennio di crescita sempre a doppia cifra, e si posiziona sui 4 miliardi, ovvero del + 20% al di sopra dell’ultimo anno prima della grande recessione (dati Federalimentare). Un crescita che si sta confermando anche a gennaio e sembra senza soluzione di continuità. Questo sviluppo qualitativo del nostro export agroalimentare è stato ottenuto anche grazie a fiere come Cibus, prossima edizione a Parma dal 7 al 10 maggio 2012 (dove si terrà anche l’assemblea annuale di Federalimentare), che si confermano appuntamenti fondamentali per sostenere questo sviluppo, vendendo un “territorio”, ovvero l’Italia del Made in Italy alimentare. La buona notizia è che il margine di crescita è ancora elevato, non solo perché le quote export di altri Paesi come la Francia sono storicamente più elevate, ma anche perché il goodwill per il nostro modo di vivere (e mangiare) cresce a ritmi vertiginosi in tutto il mondo e, sorprendentemente, anche nei paesi Bric. Basti pensare che il booking effettuato dai buyers overseas per Cibus 2012 ha già raggiunto numeriche triple rispetto al 2010 anticipando la presenza di tutte le insegne leader nei Paesi emergenti (dalla cinese A-best Supermarket al Gruppo Russo X5). Si registra anche un incremento del 30% nelle prenotazioni da parte di mercati storici di sbocco (Usa, Germania, Gb, ecc) con la partecipazione di tutti i retailer di riferimento (Costco, Delhaize, Rewe, Maxvalu Japan, e vi dicendo). Partecipazione di massa resa possibile dal servizio “incoming” di Fiere di parma (“Cibus Export Desk”) che si prende in carico, anche economicamente, i buyers e i category selezionati per consentire loro una visita piacevole e proficua non solo agli stand, ma anche al territorio o, nel caso venga richiesto, agli stabilimenti di tipologie produttive di loro particolare interesse. Parte del crescente interesse è dovuto anche all’alleanza con la fiera alimentare Anuga, ovvero la fiera Koln Messe, che ha condiviso con Fiere di Parma un progetto strategico di sviluppo volto a fare di Parma e Colonia gli appuntamenti di riferimento – rispettivamente negli anni pari e dispari – per la business community mondiale del Food. Sempre nel “Cibus Export Desk” sarà presente uno ‘Sportello India’ per dialogare con gli operatori indiani ed informarsi sulle opportunità e le modalità per entrare in quel mercato. Uno focus particolare sarà dedicato ai key player del “fuori casa” americano a cui verrà dedicato un incoming specifico per illustrare concretamente le differenze qualitative tra il vero made in italy e l´italian sounding. Grazie a Federalimentare, Cibus si conferma una delle poche fiere al mondo organizzata “per le aziende dalle aziende”, tanto che il Cibus Export Desk sta diventando un istituto permanente dove le aziende alimentari sviluppano relazioni con i retailers esteri. Cibus 2012 sarà teatro dell“International Cibus Award” (un premio ai retailers che meglio hanno saputo esprimere gli assortimenti più efficaci con le eccellenze del made in italy agroalimentare) e della presentazione di una approfondita ricerca di Nielsen e del prof. Giampiero Lugli dell’Università di Parma sulla evoluzione internazionale delle “store brand”, la marca commerciale, come driver di crescita dell’alimentare italiano sui mercati esteri. Il Programma Di Cibus 2012 I visitatori della 16° edizione di Cibus, a Parma da lunedi 7 a giovedì 10 maggio 2012, troveranno un quartiere fieristico completamente rinnovato, con maggiori servizi, nuovi parcheggi, un’area espositiva di 120 mila metri quadrati, alimentata da un grande impianto fotovoltaico. Cresce il numero di espositori che rappresentano le realtà più dinamiche della produzione italiana, come i prodotti biologici (“Cibus Organic”), i prodotti freschi di 4° e 5°gamma, i piatti pronti freschi, con tante novità espositive, dallo spazio per i surgelati a quello del vending. L’esposizione è organizzata seguendo la logica di un continuum coerente con le merceologie fresche (salumi, formaggi, gastronomia, pasta fresca e via dicendo) più il nuovo polo dei surgelati nei grandi padiglioni 2 e 3, mentre il grocery (pasta, olii, condimenti, dolciario e altro) sarà riunito nei padiglioni 5,6 e 7. Tra le novità, oltre al già citato Cibus Frozen, uno spazio di 4.000 mq per le aziende del settore dei cibi surgelati, Micromalto con i birrifici artigianali, e “Venditalia Self Expo”, dove il negozio automatizzato verrà presentato come partner ideale e complementare del canale retail. “Il nostro impegno è stato quello di riunire tutta la filiera – ha spiegato Elda Ghiretti, Cibus brand manager – dagli agricoltori di Confagricoltura ai Consorzi produttori di prodotti Dop e Igp, dai produttori industriali di salumi, formaggi e pomodoro a quelli del surgelato, dai produttori di prodotti tipici delle varie Regioni alla Grande Distribuzione. L’obiettivo è quello di ragionare assieme, anche grazie ad una sezione convegnistica ancor più ricca, su come affrontare uniti la difficile situazione economica e la conquista dei mercati esteri”. Rilevante come sempre la presenza delle tipiche produzioni italiane di carne, salumi, prodotti lattiero-caseari e pomodoro. Grande risalto sarà dedicato alla “Piazza dei prodotti Dop e Igp”, realizzato in collaborazione col Ministero dell’Agricoltura in cui esporranno i Consorzi di tutela Italiani. Sul fonte del lattiero-caseario, la “Scuola Internazionale di Cucina Italiana Alma” ha organizzato il concorso “Alma Caseus” che premia i migliori formaggi italiani. Un’area dedicata alla ristorazione fuori casa (bar, ristoranti, mense, etc.) sarà organizzata in collaborazione con Fipe/confcommercio. Anche in questa edizione sarà organizzato “Cibus in città”, un "fuori salone" nelle strade e nelle piazze di Parma cui parteciperanno alcune aziende espositrici. Complementari a Cibus 2012 la 5°edizione del Salone del Dolciario ed il forum scientifico “Pianeta Nutrizione”. Per quanto riguarda il Salone del Dolce, realizzato in collaborazione con Aidepi, l’Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane, Fiere di Parma ha iniziato a lavorare ad un rilancio strategico di questo evento, favorendo l’attività di incoming dei buyer del settore. Alla terza edizione di Pianeta Nutrizione (7/10 maggio), Forum multidisciplinare sulla sana e corretta nutrizione parteciperanno medici, nutrizionisti e società scientifiche, coordinati dai Presidenti del Comitato Scientifico, il Prof. Michele Carruba (Università di Milano) e Prof. Sergio Bernasconi (Università di Parma). Tra i temi principali che verranno trattati: le differenze tra maschi e femmine nel modo di alimentarsi e le possibili conseguenze sulla salute; l’obesità infantile; come una sana alimentazione possa contribuire ad allungare sia le aspettative che la qualità della vita; l’etichettatura nutrizionale e i claims pubblicitari basati su corrette sperimentazioni scientifiche che possono contribuire a scelte alimentari più adeguate alla salute; la nutrizione e integrazione anti-aging. Per quanto riguarda il calendario di tutti gli altri convegni di Cibus 2012, e per ogni aggiornamento, si rimanda al sito www.Cibus.it, completamente rinnovato, ed ai canali social network: Twitter (http://twitter.Com/cibusparma - nickname: @Cibusparma), Facebook (http://www.Facebook.com/cibusparma) Linkedin (http://www.Linkedin.com/groups?about=&gid=4271609), sulla cui piattaforma è stato un gruppo, chiamato “inCibus” che utilizzerà la tecnica del passaparola virale per creare una community di utenti fidelizzati al fine di snodare dibattiti, discussioni e interazione intorno ai temi inerenti l´agroalimentare  
   
   
IL FIRMAMENTO DELLA NAZIONALE ITALIANA CUOCHI BRILLA D’ARGENTO  
 
Del nobile metallo è fatta l’ennesima medaglia meritata dagli chef azzurri in Galles dove i nostri hanno “combattuto”, dal 12 al 16 febbraio, nella “Battaglia del Dragone”, per il Titolo Europeo di Alta Gastronomia. Nel cielo “stellato” della Nic-nazionale Italiana Cuochi (che fa parte della Federazione Italiana Cuochi), ora risplende anche una medaglia d’argento, conseguita nella competizione culinaria “La Battaglia del Dragone” che si è tenuta in Galles, dal 12 al 16 febbraio. Nella sfida per il Titolo Europeo di Alta Gastronomia, la squadra tricolore, guidata da Fabio Tacchella, si è classificata alle spalle di quella della Germania, che certamente ha affilato i suoi coltelli per vincere ma, a giudizio dei più, non ha mostrato la stessa precisione della Nic. A titolo di merito del team nazionale va il fatto che in giuria non erano presenti giudici italiani, in grado di dare risalto alle capacità dei nostri chef e alla filosofia lavorativa della Nic. Come sempre, protagonista della performance delle berrette “azzurre” è stata la cucina italiana a 360°, valorizzata e rinnovata grazie tecniche e strumenti all’avanguardia. I migliori prodotti made in Italy sono serviti ai cuochi della Nic per realizzare piatti ricercati che sono stati presentati secondo i canoni estetici tipici del Bel Paese. Il menù della Nazionale, che si è ammantato d’argento nel Galles, era un’armonia di sapori e colori: - trancio di merluzzo con cozze e pomodoro e salsa d’acciughe, raviolo di gamberi rossi su purea di sedano rapa e lenticchie; - lombo di agnello in mantello di pancetta con pavé di zucca, crocchetta di carne e giardinetto di ortaggi e funghi; - mousse al cioccolato e caramello con pere alla cannella, finanziere alle nocciole, semifreddo all’arancia e salsa di lamponi. Per “La Battaglia del Dragone”, la Nic ha schierato una formazione di combattenti esperti e determinati (in ordine di apparizione nella fotografia allegata, da sx: - Gianluca Tomasi, team leader, di Vicenza; - Gaetano Ragunì, chef of cuisine, di Forlì-cesena; - Angelo Giovanni Di Lena, team chef hot & cold cuisine, di Forlì-cesena; - Domenico Spadafora, team chef pastry, di Cosenza; - gli chef of cuisine, Gioacchino Antonio Sensale, di Palermo, Francesco Gotti, di Bergamo, e Fabio Mancuso, di Roma. Il gruppo tricolore si è misurato alla grande con gli altri non solo in tema di buon cibo ma ha dato dimostrazione di saper organizzare un back stage impeccabile, progettare una corretta mise en place delle vivande (per la gara di cucina calda) e lavorare con ordine, pulizia e rispetto delle materie prime. Il match ai fornelli è stato per tutti anche un’opportunità per un raffronto diretto in vista delle sfide future, come riferisce Gianluca Tomasi: «Da subito si è presentata una situazione di amicizia perché sia la Germania sia il Galles hanno visto in questa competizione un’occasione di confronto dialogico e professionale, utile per le prossime Olimpiadi di Erfurt, una sorta di Prova generale». Dopo le “12 stelle europee” ricevute a Lubiana nella Selezione Europa del Sud per il “Global Chef Challenge” e l”argento” ottenuto in Galles per “La Battaglia del Dragone”, la Nazionale Italiana Cuochi si impegnerà al massimo, come suo solito, per poter accendere altri astri nel proprio universo. Si auspica che gli chef-campioni facciano faville già dall’1 al 5 maggio p.V., quando la Nic rappresenterà tutti gli Stati del Sud del Vecchio Continente alla finale mondiale del “Global Chefs Challenge” & “Hans Bueschkens Junior Chefs Challenge”, che si svolgerà a Daejeon, in South Korea  
   
   
SEMPRE PIÙ VALLE D’AOSTA A EATALY  
 
E’ stato presentato il 21 febbraio scorso nel punto vendita di Torino, in via Nizza, l’accordo siglato tra la Chambre Valdôtaine e il noto marchio Eataly, per la promozione e la vendita delle eccellenze eno agro-alimentari valdostane all’interno dell’importante rete commerciale del gruppo. Vini, succhi, marmellate e mieli, insaccati, dolci e molto altro ancora, provenienti dal lavoro di 40 produttori locali, 6 dei quali già legati al marchio, sono entrati a far parte di questa importante rete. L’operazione, del costo di 350mila euro per il 2012, permetterà alle produzioni locali di essere promosse e vendute per un anno sui ripiani dei tanti centri Eataly sparsi in Italia e nel mondo. E accanto all’aspetto enogastronomico ci sarà anche quello turistico. Aurelio Marguerettaz – Assessore al turismo Prima di tutto è una motivazione per i produttori locali, perché venendo qui noi ci confrontiamo con l’eccellenza italiana, ci confrontiamo con un operatore decisamente specializzato, leader a livello italiano e mondiale. Ora, rapportandoci a imprenditori di così elevata capacità, siamo obbligati a crescere e quindi bene ha fatto la Chambre a creare un ambiente dove c’è una convergenza ed è straordinario che questa iniziativa sia stata accolta da diversi operatori e produttori. Qualcuno c’era già, qualcuno è arrivato per la prima volta. Dopo di che, questo è un percorso che non si conclude con una vetrina e con uno stand. E’ un percorso che ci deve permettere di utilizzare Eataly come promotore della nostra particolarità. La recente apertura a New York di un punto Eataly, dove erano presenti anche i prodotti di 16 aziende valdostane, è stata un successo, da quanto affermato da Luca Baffigo, Amministratore delegato di Eataly, che ha evidenziato una media di 20mila passaggi al giorno. Il marchio, nato nel 2008, riunisce un gruppo di piccole aziende che operano nei diversi comparti del settore enogastronomico proponendo il meglio delle produzioni artigianali a prezzi avvicinabili, riducendo all’osso la catena distributiva dei prodotti e creando un rapporto di contatto diretto tra il produttore e il distributore finale, saltando i vari anelli intermedi della catena. I punti vendita sono in continua crescita e, da Torino, si sono poi spostati ad Asti, Bologna, Genova, Milano, Monticello, New York, Pinerolo, Tokyo, mentre molte aperture, tra cui Roma e Bari, sono in previsione entro il 2013. Luca Baffigo - Amministratore delegato Eataly Con oggi implementiamo questa gamma e diamo una rilevanza fondamentale al sistema Valle d’Aosta, un prodotto di eccellenza che, come dicevamo prima e come lo chiamo io, si compone di un’agricoltura di trincea, perché è molto faticoso produrre in montagna e soprattutto in alta montagna, ma anche di turismo: un mix perfetto per Eataly. Siamo convinti che sarà un grande successo anche per i nostri consumatori. L’operazione dal punto di vista della promozione enogastronomica prevede oltre alla vendita anche alcune iniziative quali degustazioni curate dai produttori, cene tematiche organizzate dai migliori chef valdostani, personalizzazioni grafiche, laboratori del gusto e spazi informativi per poter conoscere anche la storia dei prodotti. Eataly esprime qualità e per questo motivo la Valle d’Aosta non poteva mancare. Con viva soddisfazione per un’operazione che ha visto anche il plauso dei 40 produttori che hanno aderito al circuito,Nicola Rosset, Presidente della Camera di commercio valdostana - Chambre valdôtaine, Chambre valdôtaine, ha evidenziato il lavoro svolto e le opportunità create per i produttori e le aziende valdostane. Nicola Rosset - Presidente Chambre valdôtaine Eataly esprime qualità, e noi con i prodotti valdostani abbiamo tanta qualità da esprimere. La promozione consiste in una valorizzazione di tutto il prodotto eno-agro alimentare e nella promozione turistica, perché per noi è fondamentale legare la nostra produzione all’aspetto turistico. La Valle d’Aosta non può essere divisa in due tra produzione e turismo, siamo un tutt’uno. I nostri prodotti di qualità, le nostre eccellenze, sono gli ambasciatori per far conoscere al turista il nostro territorio, dove potrà vedere e toccare con mano com’è faticoso produrre dei prodotti di qualità in montagna, ma anche come e quale eccellenza si ottiene. Sul fronte turistico nei tre punti vendita principali di Torino, Genova e Bologna, la Valle d’Aosta si presenterà con le proprie proposte divacanza e di breve soggiorno. Un free press dal titolo Vivere la Valle – Speciale enogastronomia illustrerà tutti i principali appuntamenti enogastronomici e di tradizione dell’estate e dell’autunno 2012. Tutti utili spunti e occasioni per una visita in Valle d’Aosta. A seguito di un accordo chiuso tra l’Assessorato del turismo e l’Agenzia “Liberi tutti”, che si trova all’interno di Eataly Lingotto, i soggiorni potranno essere prenotati direttamente presso il punto vendita Eataly. Da settembre, presso la medesima agenzia, sarà anche possibile attivare il Teleskipass o acquistare lo skipass stagionale per la stagione sciistica 2012-2013  
   
   
DISPENSA EMILIA A RIMINI: LA TIGELLA SFIDA LA PIADINA! UN´ISOLA DEL GUSTO NELLA STAZIONE FERROVIARIA DEL CAPOLUOGO ROMAGNOLO  
 
Con l´apertura del nuovo ristorante all´interno della stazione ferroviaria di Rimini (Piazzale Cesare Battisti 1), Dispensa Emilia supera per la prima volta i confini emiliani e porta la tradizione della Tigella modenese direttamente in casa dei cugini romagnoli. Proporre una ristorazione informale ma attenta alla qualità dei prodotti anche nei grandi spazi pubblici: questa è la sfida del marchio nato nel 2004 come Dispensa Emilia, Tigelleria Tradizionale. Una provocazione "di gusto" che sta facendo riscoprire i sapori della tradizione non solo ai turisti come spiega l´ideatore Alfiero Fucelli "La nostra è un´alternativa anche culturale al panino preconfezionato. Un modo per ricordare ai giovani che esistono cibi gustosi e veloci anche nella cucina italiana!" Tigelle preparate rigorosamente al momento dunque, e servite calde al tavolo, Prosciutto di Parma e Aceto Balsamico di Modena, cioccolato Majani, ma anche uno stretto legame con i piccoli produttori del territorio. Il punto Dispensa Emilia di Rimini proporrà in vendita i biscotti Piccolo Forno di Saludecio, in cui Daniele Marziali riprende le ricette dei nonni; nonché i vini prodotti dalla Comunità di San Patrignano, da anni ormai una delle realtà più affermate dell´enologia riminese. E per mettere in chiaro che lo sbarco in città non ha carattere ostile, una nuova tigella in menu: la riminese appunto, con il tipico squacquerone dell´Appennino romagnolo. La decisione di aprire all´interno dello scalo riminese segue il successo della prima esperienza "ferroviaria" di Dispensa Emilia, sul binario 1 della Stazione di Bologna. Un ristorante in franchising nato dalla collaborazione con Cigar S.p.a. E che dopo 6 anni molto positivi ha dovuto prendersi una pausa forzata a causa dei lavori di ristrutturazione decisi da Grandi Stazioni, in attesa della riapertura prevista per il prossimo anno. Dispensa Emilia - Modena Tel 059 271094 info@dispensaemilia.It  
   
   
OLIO D’OLIVA: ANCHE IN CINA CRESCE IL CONSUMO. CORSI DI FORMAZIONE DEL CEQ PER INSEGNARNE L’USO IN CUCINA  
 
L´olio d´oliva inizia a sfondare anche la muraglia cinese. Il 2011 ha fatto registrare un significativo aumento delle quantità di olio d´oliva importate dalla Cina: se nel 2009 le tonnellate importate erano pari a 10.500, l´anno scorso le quantità sono arrivate fino a 27.500 tonnellate. In aumento anche il valore delle importazioni. La dinamica positiva ha fatto segnare nel 2011 un balzo del 160 per cento di quantità importate rispetto al 2009, e un aumento del 183 per cento del loro valore complessivo. È quanto emerge da un’analisi economica condotta dal Ceq, Consorzio dell’Extravergine di Qualità, presente in Cina con la campagna di promozione triennale “O-live - Health and Beauty secret”. L’olio di oliva consumato in Cina proviene per la maggior parte dalla Spagna e dall’Italia (84 per cento) seguite da Grecia, Siria, Australia e altri venti paesi. I dati lasciano intravedere ulteriori sbocchi del mercato orientale verso questo prodotto. L´apertura del paese verso abitudini occidentali va sempre più aumentando e, quindi, anche l´uso dell´olio d´oliva nella cucina cinese si fa sempre più frequente. Quello che manca è una cultura dell´olio, una conoscenza approfondita delle sue caratteristiche e del suo corretto uso. Per questo il Ceq sta attuando, nell´ambito della Campagna "O-live health and beauty secret" una serie di iniziative volte a sensibilizzare la popolazione cinese sulle qualità degli oli d’oliva. Come ad esempio i corsi di formazione per studenti delle scuole di cucina e ristoratori, ai quali hanno partecipato lo chef italiano Angelo Maria Franchini e altri rinomati chef cinesi, mostrando ai partecipanti come armonizzare l´olio extravergine dell´oliva nella cucina locale. Saranno dunque i futuri chef che usciranno dalla Beijing Union University di Pechino, dallo Shanghai Pudong International Training Centre di Shanghai e dal Chinese Cuisine Training Institute di Hong Kong a favorirne un maggiore e corretto uso nella cucina orientale. “Nonostante le periodiche e più o meno fisiologiche battute d’arresto, anche in Cina l’olio di oliva sta diventando un prodotto largamente apprezzato” ha affermato il Presidente del Ceq Elia Fiorillo. “I dati, stando alla nostra analisi, indicano una tendenza abbastanza positiva di mercato, ma se analizzati in un ragionamento di più ampio respiro ci fanno riflettere sul fatto che il mercato globale e l’interscambio culinario internazionale sono ormai una realtà in atto. Non si tratta di scegliere, ma di assecondare in tempo un processo storico irreversibile". "Il Ceq ha già preso posizione, prosegue Fiorillo, l´obiettivo primario della nostra campagna "O-live, health and beauty secret" è far conoscere l’olio extravergine di oliva, nella consapevolezza che la conoscenza di un prodotto è il primo passo per una campagna commerciale seria e trasparente. Siamo convinti che i consumatori cinesi sono pronti per l’olio extravergine di oliva. Ciò che pretendono, giustamente, è un atteggiamento di correttezza e un’informazione adeguata. Ciò che noi intendiamo dargli”. “O-live health and beauty secret” è la campagna triennale di promozione degli oli comunitari in Russia e Cina realizzata dal Ceq e co-finanziata dal ministero delle politiche agricole e dall’Unione europea:. Le attività previste per il triennio vanno da una campagna a mezzo stampa (workshop, conferenze stampa, banner, pagine e cartelloni pubblicitari), alla partecipazione alle maggiori fiere agroalimentari del paese fino a corsi di formazione per ristoratori, studenti di scuole di cucina e operatori del settore, quali buyer e importatori, ma anche attività di informazione nei punti vendita. Attraverso queste attività e un ufficio stampa dedicato Ceq intende informare e coinvolgere opinion maker, giornalisti, chef, gastronomi, nutrizionisti e giovani consumatori propensi all´innovazione e alla sperimentazione in cucina, che potranno essi stessi diventare in futuro ambasciatori nella diffusione della cultura dell’olio e dei suoi diversi impieghi nella cucina locale  
   
   
BISETTI SCEGLIE IL D´O: LE PIASTRE DELLO CHEF IN PIENO STILE OLDANI  
 
Bisetti, brand leader nella produzione di macina pepe ha scelto il D´o, locale cult del celebre chef Davide Oldani, per presentare le Piastre dello Chef il 1° marzo 2012. Nell’occasione, il noto chef si cimenterà nella elaborazione di piatti preparati con le innovative piastre, esprimendo sapori nuovi che armonizzano sapientemente elementi opposti. Le Piastre dello Chef si rivelano lo strumento ideale per realizzare piatti in grado di elargire sensazioni uniche, regalando una vera e propria “esperienza sensoriale”. Realizzate interamente con lastre di sale rosa provenienti dalle profondità dell´Himalaya, le Piastre dello Chef non sono solo strumenti di cottura ma veri e propri insaporitori o “induttori di sapore” (come li definisce con un neologismo tipicamente culinario lo Chef Davide Oldani) in grado di trasferire nei cibi il mare preistorico che con le sue proprietà rende ogni piatto unico nel suo genere, l´ideale per chi ama la cucina sana e naturale senza rinunciare al gusto e alla creatività. Nasce così una nuova frontiera nel settore gastronomico, un modo di cucinare in cui il piano di cottura conferisce agli alimenti sapore e morbidezza senza dover ricorrere ad altri tipi di condimento. Il design e l’innovazione delle piastre incontra dunque i principi vitali di un mare incontaminato, in un´unione che rivoluziona completamente il modo di vivere la cucina. L’evento sarà un’ottima occasione per conoscere due Mission innovative nell’interpretazione del lifestyle e del gusto: l’una parte da un brand storico proiettato verso il futuro, l’altra focalizza l’attenzione ai prodotti del territorio e a quelli di stagione, per una cucina inimitabile ma accessibile. Bisetti e D’o di Davide Oldani, dove la tradizione, la maestria artigianale incontra l’ inimitabile gusto di uno Chef d’eccezione. Evento coordinato dallo Studio Binaschi di Milano, ufficio stampa Bisetti.  
   
   
4° CAMPIONATO MONDIALE DI PESTO GENOVESE AL MORTAIO GENOVA 17 MARZO 2012, PALAZZO DUCALE  
 
A partire dal dicembre 2011, è possibile iscriversi alla quarta edizione del Campionato Mondiale di Pesto al Mortaio organizzato dall’Associazione Culturale dei Palatifini. La gara è aperta a tutti, professionisti, dilettanti e appassionati di cucina, purché maggiorenni. I concorrenti sono 100 iscritti in base alla data di iscrizione (50 liguri, 25 dal resto d’Italia e 25 dall’estero). Ad oggi, 35 vincitori di eliminatorie, nazionali e internazionali, hanno già acquisito il diritto di partecipare. Nelle precedenti edizioni, l’età media dei concorrenti è stata di 40 anni. I concorrenti più lontani venivano da Tokio, Los Angeles e Guayaquil. Il Campione in carica si chiama Federico Ferro, è un farmacista di 43 anni che abita a Sestri Levante. La giuria è formata dal Presidente dell’Associazione e da 30 giudici, non solo italiani (ristoratori, degustatori, giornalisti enogastronomici). Tra gli eventi collaterali, a grande richiesta, sono confermati il “Campionato dei Bambini”, la “Settimana del Pesto dei Ristoratori Liguri” e i percorsi narrativi nel centro città. In questa edizione, un ulteriore aspetto internazionale è il concorso umoristico internazionale di vignette “Palatifini Cartoons”. Distinto in due diverse sezioni (una sul tema “Pesto Genovese” e l’altra sul tema della “qualità dell’alimentazione nel mondo”), il concorso ha ricevuto da tutto il mondo, opere di grande originalità ed interesse artistico. E’ in corso il lavoro di selezione da parte della giuria, composta da famosi vignettisti ed esperti del settore. Il gadget della terza edizione è una confezione di un composto che, diluito in acqua, la rende frizzante e leggermente aromatizzata al basilico: “Genova Frizzante” per godersi la vita in Liguria. Frizzante come l’esperienza che si vive a Palazzo Ducale durante la competizione! Le passate edizioni hanno riscosso un grande successo di partecipazione sia emotiva che mediatica. Televisioni e radio di molti paesi hanno coinvolto il Campionato nelle loro trasmissioni e con esso il pesto prodotto in Liguria, l’immagine di Genova e dell’intero territorio regionale. Fortissimo il tam tam sulla rete: cercando su google “campionato mondiale” il campionato genovese è al 2° posto (subito dopo i mondiali di calcio). Questi risultati sono frutto di un attento lavoro ma anche di entusiasmo, collaborazione e sostegno di associazioni ed enti liguri, come in particolare la Camera di Commercio di Genova. Informazioni e foto su www.Pestochampionship.it  
   
   
“CANAPA LIFESTYLE: APERITIVO IN CANAPA” MILANO 1 MARZO 2012 @ RISTORANTE SANVITTORE NASCE L’INAUGURAZIONE “APERITIVO IN CANAPA”: SIPARIO APERTO ALLA SPERIMENTAZIONE DI CANAPA IN CUCINA RIGOROSAMENTE MADE IN ITALY.  
 
L’ Inaugurazione “Aperitivo in Canapa” è un evento esclusivo, senza eguali e precedenti. Rifiutando etichette e classificazioni, “Aperitivo in Canapa” nasce da un’idea, quella di Canapa Lifestyle, e prende corpo col contributo di diversi specialisti del settore, come il Ristorante Sanvittore Milano, (Viale Papiniano, 16) in primis e poi gli esclusivi Via Delle Arti Cafè e il Gold Cafè, in zona Porta Vittoria. Canapa Lifestyle è un osservatorio italiano ed internazionale sul Benessere, la Salute e le Tendenze al Naturale, una vetrina privilegiata sulle novità proposte dal mondo della canapa e della Natura. Lo spazio creato ad hoc con degustazione di prodotti di Canapa, (farina pasta e olio), e i diversi stand informativi, sui diversi settori produttivi di utilizzo della canapa, sono l’espressione di autentica naturalezza ed elevata qualità, ben tangibili nella scelta dei Partners e nello stile del gruppo. Le ricercate sonorità in chiave lounge e l’esclusività dell’idea, allontanano dalle regole del mercato di massa e fanno dell’ “Aperitivo in Canapa” un vero e proprio ‘must’ del benessere e della salute. Dopo l’esclusiva Inaugurazione dell’ “Aperitivo in Canapa” del 1 Marzo, seguiranno 2 appuntamenti settimanali, per tutto il mese di Marzo: Ogni Mercoledì al Via Delle Arti Cafè di via Monte Nero, Zona Porta Vittoria Ogni Giovedì al Gold Cafè, sempre in Zona Porta Vittoria. Lo stile spiccatamente naturale e orientato al benessere, insieme alla presenza di articoli difficilmente rintracciabili nei circuiti della distribuzione tradizionale, confermano la filosofia del Gruppo Canapa Lifestyle: Canapa come fonte di Salute e Benessere Naturale  
   
   
PANE FORMAGGIO E PIETRA NELL´ANTICA BEURA  
 
Sarà un vero e proprio tuffo nelle tradizioni, nei sapori e nella cultura di montagna: domenica 22 aprile a Beura Cardezza, piccolo comune del Parco Nazionale della Val Grande (a mezz´ora da Stresa), si svolgerà la manifestazione “Pane Formaggio e Pietra nell´Antica Beura”, promossa e organizzata dall´Associazione “I Mulini” di Beura Cardezza. Una festa che accompagnerà il pubblico in un viaggio a ritroso, con gli antichi mestieri di montagna, i gruppi folkloristici delle Valli dell´Ossola, la Milizia Tradizionale di Calasca (battaglione d´onore nato nel 1614, quando il Governatore spagnolo dello Stato di Milano inviò nell’Ossola inferiore il milanese Ottavio Varone con l’ordine di istituire le Milizie delle terre), il gruppo medioevale Oscella Felix, e i mercatini dove degustare e acquistare i prodotti tipici quali formaggi, pane, salumi e dolci e i frigait, antica ricetta di Beura Cardezza a base di polenta, latte e panna. Ma sarà anche l´occasione per conoscere l´ambiente naturale del Parco Nazionale Val Grande, con l´escursione alla località Bissoggio accompagnata dalle guide del Parco; scoprire le antiche lavorazioni locali, con la visita al nuovo Museo del Latticino e l´incontro con gli artigiani che lavorano la beola, la pietra locale. Celebrazioni Religiose Festa Patronale di San Giorgio Chiesa Parrocchiale di San Giorgio ore 10.00 Inaugurazione e Benedizione della nuova statuta di San Giorgio ore 10.15 Santa Messa in onore del Patrono San Giorgio cantata dalla Corale Parrocchiale “San Giorgio” ore 11.00 Processione accompagnata dalla Banda Musicale di Crevoladossola lungo le vie San Giorgio, Marconi e S. Clemente ore 12.00 Distribuzione del pane benedetto di San Giorgio Antica Beura (Via Roma) Un’esperienza d’altri tempi nell’antico nucleo storico di Beura Cardezza: antichi mestieri, attività tradizionali, gruppi folkloristici animeranno uno degli angoli più suggestivi del paese. Un´occasione anche per andare a scoprire gli antichi palazzi e gli edifici storici. Con la collaborazione di: I Stciupatell di Beura Cardezza, Associazione Donne del Parco, Gruppi Folkloristici delle Valli Ossolane Degustazione Di Prodotti Tipici Ossolani E Frigait (Piazza Cooperativa) a cura di Associazione I Mulini e Gruppo Folkloristico “I Stciupatell” Pane, formaggio, salumi vino e dolci della Val d’Ossola, Polenta con salamini e gorgonzola d’Ossola Frigait, antica ricetta di Beura Cardezza in cui la farina di mais viene cotta con pochissima acqua e il risultato viene proposto con l’aggiunta di latte fresco e panna Mercato Delle Bonta’ Della Val D’ossola (Via Roma E Aree Adiacenti) Pane nero, pane di Coimo, Credenzin e altri prodotti da forno. Salumi, formaggi, dolci e liquori della Val d’Ossola Mercato Degli Artigiani, Delle Arti E Degli Hobbisti (Via Mazzini) Mostra mercato di artigianato in legno, in sasso e in lana, hobbistica, ecc. Spettacoli Ed Esibizioni Gruppo Medioevale Oscella Felix nel borgo antico e in tutto il paese Milizia Tradizionale Di Calasca dalle ore 14.00 in tutto il paese La Milizia di Calasca è un vero battaglione a guardia d’onore delle feste d’agosto. Si compone di una sessantina di uomini divisi in due compagnie con dodici ufficiali. E’ nata nel 1614, quando il Governatore spagnolo dello Stato di Milano inviò nell’Ossola inferiore il milanese Ottavio Varone con l’ordine di istituire le Milizie delle terre. Al suon dei pifferi e dei tamburi, accompagneranno la giornata emozionando il pubblico con le Scariche a salve. Il Museo Dei Latticini Visita al Museo dei Latticini per scoprire come veniva prodotto il formaggio Ossolano. Alle ore 15.00: “I formaggi dell’Ossola”, degustazione guidata con il Maestro Assaggiatore Onaf prof. Gian Mauro Mottini. Escursione Storie Di Pietra (Partenza Da Via Roma) Escursione guidata a Bissoggio Escursione a piedi adatta a tutti sino all’antico villaggio di Bissoggio. Con l’accompagnamento delle guide del Parco Nazionale Val Grande. All´arrivo a Bissoggio aperitivo in quota. Vetrina Delle Valli Ossolane (Piazza San Bernardo) Le valli dell’Ossola si presentano con le loro bellezze naturalistiche, le attrattive e i prodotti tipici. Altri Eventi Mostra D´arte I paesaggi Ossolani - A cura di Quant’arte Location Da Definire Eventi Per Bambini E Famiglie (Area Verde Chiesa Parrocchiale Di San Giorgio) Caramellita Laboratorio Di Caramelle Per Bambini Ti aspettiamo per realizzare il tuo personale mosaico di caramelle, un simpatico quadretto da appendere in casa. Tantissime caramelle colorate per dare sfogo a fantasia e creatività realizzando una personale opera d’arte. Ai partecipanti verrà inoltre regalato un gustoso sacchettino di caramelle Caramellita è un evento by Green Comunicazioni Laboratori Didattici A Cura Del Parco Nazionale Val Grande Giochi E Laboratori Manuali A Cura Del Parco Della Fantasia Di Omegna Giochi Gonfiabili E Altri Intrattenimenti Lotteria Istantanea Area Ristorante www.Imulinidibeura.it