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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Marzo 2012
"L´ETRAZIONE DI CONOSCENZA E DATI INCONTRA I DATI APERTI COLLEGATI"  
 
Heraklion, 13 marzo 2012 - Grecia Un evento intitolato "L´estrazione di conoscenza e dati incontra i dati aperti collegati" ("Knowledge discovery and data mining meets linked open data") si terrà il 27 maggio 2012 a Heraklion, in Grecia. L´estrazione di conoscenza e dati è un campo con un gran numero di metodi investigativi per scoprire gli schemi e le regolarità negli insiemi di dati di grandi dimensioni. La ricerca in questo campo ha portato allo sviluppo di approcci praticamente rilevanti e scalabili come le regole di associazione, la scoperta del sottogruppo, il graph mining e l´analisi dei gruppi. Il crescente successo dei dati collegati e il loro uso nelle applicazioni hanno creato numerose nuove opportunità e la scala e l´eterogeneità dei dati internet sta creando delle difficoltà. L´evento esaminerà le possibili sinergie tra la comunità dei dati collegati e il campo della scoperta della conoscenza. Il programma dell´evento prevede una discussione su come gli algoritmi più nuovi per l´estrazione della conoscenza e il data mining potrebbero essere adattati per adeguarsi alle caratteristiche dei dati collegati, come la loro natura distribuita, l´incompletezza (ovvero l´assenza di esempi negativi) e identificare casi d´uso e applicazioni concreti. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Ke.tu-darmstadt.de/know-a-lod-2012/    
   
   
TELELAVORO, IN TRENTINO 200 POSTAZIONI ATTIVATE ENTRO IL 2013  
 
Trento, 13 marzo 2012 - Si è parlato di telelavoro, il 9 marzo , in Giunta provinciale, dove l´assessore all´urbanistica, enti locali e personale, Mauro Gilmozzi, ha illustrato i risultati del questionario informatizzato per individuare l´interesse a tale modalità di lavoro e le attività telelavorabili. E´ sulla base di questi risultati che il gruppo di lavoro appositamente nominato avvierà la sperimentazione. Il "Progetto Telepat" è dedicato proprio allo sviluppo delle modalità di applicazione e realizzazione del telelavoro per i dipendenti della Provincia autonoma di Trento ed è predisposto dal Servizio per il Personale - Ufficio Gestione e organizzazione. Ed è sulla base dei risultati raggiunti dalle esperienze già avviate dalla Provincia autonoma di Trento (telecentro di Rovereto e di Borgo Valsugana, telelavoro domiciliare) e presso altri enti, che è stato predisposto un progetto che coniuga innovazione, flessibilità e benessere organizzativo, con soddisfazione e soluzione di bisogni individuali, in un´ottica di conciliazione dei tempi di lavoro e di vita, nonché di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica. Gli assi strategici su cui si è lavorato sono: riduzione di costi di gestione e riorganizzazione per l´amministrazione conciliazione tra esigenze organizzative e benessere individuale; Ict; valorizzazione e miglioramento del territorio e dell´ambiente. Sono 2.382 i questionari compilati (1.566 femmine, 816 maschi) con una percentuale di risposta che supera il 76 per cento. Il 51 per cento di chi ha risposto si dice interessato al telelavoro, il 17 per cento è incerto e il 32 per cento non si dice interessato. I prossimi passi nell´ambito della sperimentazione triennale prevedono di attivare le prime 25 postazioni domiciliari entro il 1° giugno 2012. Sulla base delle risposte positive ai questionari da parte sia del personale sia dei dirigenti e dei direttori, sono stati individuati 6 Servizi (di staff, amministrativi e tecnici) che avvieranno la sperimentazione. Altre 75 postazioni domiciliari e di telecentro saranno avviate entro il 1° gennaio 2013 e circa 100, infine, sempre domiciliari e di telecentro verranno attivate dal 1° giugno 2013. Le simulazioni eseguite a supporto del progetto hanno evidenziato che gli investimenti informatici iniziali sono ammortizzati al 50% già al primo anno di avvio delle postazioni, grazie alla riduzione dei costi di gestione del personale e delle strutture. Le tecnologie e i sistemi di supporto informatici (fibre ottiche, docking station, vpn, Pitre, pgp, posta elettronica) già esistenti presso la Provincia permettono di lavorare in telelavoro come presso la sede dell´ufficio.  
   
   
DEMATERIALIZZAZIONE NELLA PA: MERCOLEDI’ CONVEGNO A PADOVA  
 
Venezia, 13 marzo 2012 - La dematerializzazione, ossia l’eliminazione della carta nei procedimenti amministrativi, è un processo complesso che coinvolge molteplici aspetti culturali e organizzativi prima ancora che tecnologici. A questa tematica è dedicato il convegno in programma mercoledì mattina (con inizio alle ore 10.00) nella Sala Aria del Centro Congressi Camera di Commercio di Padova, in Piazza Zanellato, che approfondirà anche il ruolo della Regione per la diffusione della conoscenza e degli strumenti digitali. “Con questa iniziativa – sottolinea Vice Presidente e assessore regionale ai sistemi informativi ed E-government Marino Zorzato - intendiamo presentare agli Enti Locali i servizi della Regione del Veneto per favorire il percorso verso la dematerializzazione nell’ambito della pubblica amministrazione, con particolare riferimento alle iniziative di formazione, supporto e affiancamento che saranno messe in campo per diffondere cultura, conoscenza e consapevolezza su questo tema” . Le relazioni illustreranno sia gli aspetti normativi che i servizi a disposizione degli Enti Locali per diffondere ed applicare correttamente la dematerializzazione nei processi amministrativi. Le conclusioni dei lavori sono affidate a Danilo Cattaneo, direttore generale Infocert, e Angelo Tabaro, segretario regionale alla cultura .  
   
   
SICUREZZA: ALTRE 5 TELECAMERE A GORIZIA  
 
Gorizia, 13 marzo 2012 - Il Comune di Gorizia implementa il suo sistema di videosorveglianza provvedendo al suo aggiornamento, spostando due postazioni di controllo e sistemando 5 nuove telecamere in altrettanti punti nevralgici della città. "Le telecamere sono importanti in due momenti strategici - ha detto l´assessore regionale alle Attività produttive e Sicurezza Federica Seganti, che il 9 marzo ha partecipato alla presentazione dell´ampliamento del sistema - il primo è quello delle indagini, alle quali sono indispensabili, il secondo è quello della deterrenza, fondamentale ai fini del miglioramento della qualità della vita in tutto il Friuli Venezia Giulia". "Grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione doteremo di telecamere anche piazza Vittoria all´angolo con via Arcivescovado, piazza Cavour, corte Sant´ilario, corso Verdi all´angolo con via Dante e corso Italia all´incrocio con con viale Xxiv Maggio" ha detto il sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, sottolineando l´importanza di mettere sotto controllo queste aree della città. In tutto, in base al programma di finanziamento 2008, attraverso cui sono stati concessi più di 410 mila euro, e a quello del 2009, che ha assegnato a Gorizia altri 260 mila euro, il Comune ha ricevuto, per aumentare il livello di sicurezza dei suoi cittadini, oltre 670 mila euro, utilizzati per la realizzazione di impianti di videosorveglianza, per il potenziamento strutturale e strumentale delle sale operative della Polizia locale e per gli interventi a favore delle fasce di popolazione maggiormente sottoposte ad episodi di criminalità. "Si tratta di fondi erogati nell´intento di tutelare tutti e continueremo in quest´attività di monitoraggio - ha detto l´assessore Seganti - che nello specifico portiamo avanti con la collaborazione del collega alla Sicurezza della Giunta municipale Stefano Ceretta, molto attivo nel mantenere al top la sua città in un contesto che oggi fa della nostra regione una delle più sicure d´Italia".  
   
   
UNO STUDIO CONFUTA LA TEORIA DELLA "CULLA DEL LINGUAGGIO"  
 
Bruxelles, 13 marzo 2012 - La maggior parte dei ricercatori crede che le origini del linguaggio umano si trovino in Africa, in particolare nella parte sud-occidentale del continente. Un nuovo studio della Ludwig-maximilians-universität München (Lmu), in Germania, mette però in dubbio questa credenza, sostenendo che non ci sono abbastanza dati per sostenere l´ipotesi di "out of Africa". La ricerca è sostenuta dal progetto Quanthistling ("Quantitative modelling of historical-comparative linguistics"), che è finanziato da un contributo iniziale del Consiglio europeo della ricerca di 1,93 milioni di euro nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq). I risultati dello studio, presentati sulla rivista Science, indicano che la ricerca del sito di origine del linguaggio è ancora in corso. Nel 2011, Quentin Atkinson dell´Università di Auckland in Nuova Zelanda suggerì che il linguaggio si fosse originato nel sud-ovest dell´Africa. Il dott. Atkinson aveva basato la sua teoria su un´analisi comparativa del numero di fonemi trovati in circa 500 lingue di oggi. I fonemi sono le unità più basilari del suono, cioè le consonanti, le vocali e gli accenti fonetici, che stabiliscono la differenziazione semantica in tutte le lingue. I fonemi si usano nelle lingue naturali e sono molti. Il ricercatore di Auckland aveva scoperto che il più alto livello di diversità dei fonemi si poteva trovare in lingue che si parlano nell´Africa sud-occidentale. Scoprì anche che le dimensioni della lista dei fonemi in una lingua di solito si riduce man mano che si allontana da questa zona dell´Africa. Il dott. Atkinson usò un parallelo con la genetica della popolazione per spiegare le sue scoperte. Gli scienziati hanno trovato un effetto analogo nella diversità genetica umana e in come essa diminuisca progressivamente man mano che ci si allontana dall´Africa. Gli esperti lo chiamano "effetto del fondatore". Più persone lasciavano l´Africa, più la diversità genetica totale presente nella popolazione africana nel suo complesso cominciò a ridursi. Il dott. Cysouw dell´Lmu e i suoi colleghi però dimostrano che accertare quale sia il luogo in cui ha avuto origine il linguaggio dipende dalle caratteristiche che si prendono in considerazione. Secondo loro quindi, sebbene la culla del linguaggio potrebbe essere fatta risalire all´Africa, ci sono le stesse probabilità che si trovi in qualsiasi altro posto del mondo. Per maggiori informazioni, visitare: Consiglio europeo della ricerca (Cer): http://erc.Europa.eu/  Ludwig-maximilians-universität München  (Lmu): http://www.En.uni-muenchen.de/index.html    
   
   
FVG, ISTRUZIONE: ANTICIPAZIONI ALLE SCUOLE PARITARIE  
 
Trieste, 13 marzo 2012 - E´ stata confermata anche per il corrente anno scolastico l´anticipazione dei contributi statali alle scuole paritarie del Friuli Venezia Giulia. Lo ha deciso la Giunta regionale su proposta dell´assessore all´Istruzione Roberto Molinaro, il quale ha sottolineato che le erogazioni riguardano l´80 per cento dei finanziamenti che lo Stato ha già disposto a favore dei soggetti gestori, ma non ancora effettivamente erogato. "Lo scopo dell´anticipazione - ha spiegato l´assessore - è quello di ridurre i tempi che intercorrono fra il provvedimento che assegna i contributi e l´effettivo pagamento degli stessi. Tempi che, essendo molto ampi, si traducono in maggiori costi a carico dei soggetti gestori delle scuole paritarie rischiando, inevitabilmente, di ripercuotersi sulle famiglie e sui loro bilanci, già messi a dura prova dall´attuale crisi economica". Lo scorso anno la Regione ha garantito anticipazioni per complessivi 5.671.180 euro, a fronte di contributi statali pari a 7.088.975 euro. Destinatari degli acconti sono stati 135 enti, rappresentati da Comuni, parrocchie, ordini religiosi, fondazioni e cooperative di genitori, che complessivamente gestiscono 182 istituzioni scolastiche, variamente articolate in scuole dell´infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di primo e secondo grado, in grado di accogliere una popolazione scolastica di quasi 18 mila bambini e ragazzi. "Per il 2012 - ha chiarito l´assessore Molinaro - il numero degli enti e l´entità delle contribuzioni non ha subito variazioni di rilievo. Si conferma particolarmente significativo l´intervento per le scuole paritarie dell´infanzia che, con i loro 13.600 posti, rappresentano ben il 43 per cento dell´offerta complessiva".  
   
   
SARDEGNA: A VIENNA FIRMATO ACCORDO PER MASTER INTERNAZIONALE  
 
Vienna, 13 Marzo 2012 - Nella sede della facoltà di Architettura dell´Università di Vienna, il 9 marzo l’assessore regionale del Lavoro, Antonello Liori, ha firmato l’accordo per il primo master internazionale di Ii livello "Power plant Sardegna", previsto nelle proposte 2012 del programma "Master in Sardegna". Con l’Assessore hanno firmato il Rettore austriaco, il rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, e gli architetti Wolf e Tramontin. Il master di 1.500 ore si svolgerà a Cagliari e sarà riservato a 25 laureati. "L´alta formazione post universitaria è strumento idoneo a favorire la qualificazione e lo sviluppo della nostra Isola - ha sottolineato l’assessore Liori. Perciò, la Regione è impegnata nel predisporre un adeguato programma, studiando e creando percorsi virtuosi insieme alle Istituzioni universitarie, e vuole svolgere un ruolo da protagonista, non più semplicemente come ente erogatore di fondi. Ci poniamo come soggetto in grado di programmare ed organizzare percorsi di Af, in partenariato, non solo con le università sarde, ma, come nel caso di Vienna, anche con le più prestigiose università nazionali ed internazionali.” Il Master verterà sulla ricerca per individuare come la Sardegna possa raggiungere l´obiettivo del ´Co2.zero´, cioè produrre, in linea con quanto stabilito dall´Unione Europea, almeno il 20% di energia da fonti rinnovabili entro il 2020 e di arrivare al traguardo del 35% entro il 2030, concentrando lo studio specialmente intorno all´area metropolitana di Cagliari: Anche evidenziando come la differenza del territorio sardo possa essere una risorsa in tema di energie alternative e di sostenibilità. "Al fine di elevare la competitività del sistema economico della Sardegna - ha aggiunto Liori - il programma che stiamo completando è di assoluto valore nazionale ed internazionale, accrescendo l´offerta formativa post laurea e realizzando un adeguato utilizzo delle risorse. Un’iniziativa importante per migliorare competenze e professionalità nei settori strategici e per incrementare la conoscenza in una prospettiva di integrazione e di crescita del potere attrattivo nel contesto economico e culturale europeo ed internazionale".  
   
   
SCUOLA, ABRUZZO: FINANZIATI 46 PROGETTI DI ISTITUTI SCOLASTICI PROGETTO´AZIONI CONTRO DISPERSIONE SCOLASTICA´,ELENCO SCUOLE  
 
L´aquila 13 marzo 2012 - Il primo progetto denominato "Azioni di sistema contro la dispersione scolastica" ha previsto lo stanziamento di 1,65 milioni di euro con lo scopo di innalzare gli standard di qualità del sistema scolastico, favorendo il contrasto all´abbandono della scuola da parte dei ragazzi. L´iniziativa prevede tutta una serie di specifiche azioni ed interventi extracurriculari, con particolare attenzione al tema dell´orientamento. Sono in totale 21 gli Istituti finanziati, 6 quelli in Provincia di Chieti. Di seguito gli elenchi : Istituto di Istruzione Superiore Mattei di Vasto, Liceo Scientifico Statale Mattioli di Vasto, Istituto Comprensivo F. Masci di Francavilla a Mare, Istituto di Istruzione Superiore L. Enaudi di Ortona , Istituto di Istruzione Superiore Gian Battista Vico di Chieti, Istituto Professionale di Stato per l´Industria e l´Artigianato U. Pomilio di Chieti. Sono 3 quelli in Provincia di L´aquila : Istituto Amedeo D´aosta di L´aquila, Istituto Patini-liberatore di Castel Di Sangro, Istituto Mazzini Capograssi di Sulmona. Sono 6 quelli in Provincia di Pescara : Liceo Scientifico G. Galilei di Pescara, Istituto di Istruzione Superiore Tito Acerbo di Pescara, Istituto T. Delfico di Montesilvano, Istituto di Civitella Casanova, Istituto Professionale di Stato F. De Cecco di Pescara,istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Aterno - Manthonè di Pescara. Infine, 6 quelli in Provincia di Teramo : Istituto Commerciale Programmatori B. Pascal di Teramo, Istituto Falcone Borsellino di Villa Vomano, Istituto di Istruzione Superiore di Poppa-rozzi Teramo, Istituto Superiore Alessandrini di Marino, Teramo, Istituto Statale V. Moretti di Roseto degli Abruzzi, Scuola Secondaria di I Grado statale M. Zippilli di Teramo. Il secondo avviso denominato "Scuole e nuovi apprendimenti" ha messo a disposizione 3 milioni di euro e prevede l´attivazione di diversi percorsi formativi finalizzati a sostenere il rafforzamento delle abilità informatiche, matematiche, linguistiche (italiano e lingue straniere); percorsi per il rafforzamento della cultura della legalità con il coinvolgimento delle famiglie; percorsi didattici attraverso attività laboratoriali. Sono in totale 35 gli Istituti finanziati: 12 in Provincia di Chieti. Questo l´elenco delle scuole : Istituto di Istruzione Superiore Mattei di Vasto Ipssar di Villa Santa Maria, Istituto di Istruzione Superiore L. Enaudi di Ortona, Istituto di Istruzione Superiore R. Matteoli di San Salvo, Liceo Scientifico Statale R. Matteoli di Vasto, Istituto di Istruzione Superiore Vittorio Emanuele Ii di Lanciano, Istituto di Istruzione Superiore Gian Battista Vico di Chieti, Istituto Comprensivo statale di Castiglione Messer Marino, Istituto Professionale di Stato per l´Industria e l? Artigianato U. Pomilio di Chieti, Istituto Magistrale Statale I. Gonzaga di Chieti, Scuola Secondaria di I grado S. D´acquisto di San Salvo, Istituto Tecnico Industriale Luigi Di Savoia di Chieti. Sono 6 in Provincia dell´Aquila : Istituto di Istruzione Secondaria Patini-liberatore di Castel di Sangro, Istituto Magistrale Statale B. Croce di Avezzano, Istituto Tecnico Commerciale Paritario Charles Darwin di Avezzano, Istituto Comprensivo Statale A.b. Sabin di Capistrello, Istituto Comprensivo Lombardo Radice-ovidio di Sulmona, Liceo Scientifico Statale E. Fermi di Sulmona. Sono 7 quelli in Provincia di Pescara : Liceo Scientifico Statale G. Galilei di Pescara, Direzione Didattica Statale R. D´ortenzio di Cepagatti, Istituto di Istruzione Superiore Tito Acerbo di Pescara, Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Aterno - Manthonè di Pescara, Istituto di Istruzione Superiore E. Alessandrini di Montesilvano, Istituto di Istruzione Superiore Alessandro Volta di Pescara, Istituto Comprensivo Statale L. Acquaviva di Catignano. Infine 10 quelli in Provincia di Teramo : Liceo Artistico Statale F. A. Grue di Castelli, Istituto Comprensivo Statale di Cellino Attanasio, Istituto Comprensivo di Atri, Istituto di Istruzione Superiore Delfico-montauti di Teramo, Direzione Didattica Statale 3° Circolo San Giorgio di Teramo, Istituto di Istruzione Superiore C. Forti di Teramo, Direzione Didattica Statale 1° Circolo di Teramo, Istituto Comprensivo di Castellalto, Istituto Di Istruzione Superiore di Poppa-rozzi di Teramo.  
   
   
BASILICATA: SCUOLA ALTA FORMAZIONE: DICHIARAZIONE DI DE FILIPPO  
 
Potenza, 13 marzo 2012 - “A fine novembre 2011, in occasione della visita a Maratea dell’allora neo ministro Fabrizio Barca, la Regione Basilicata assunse l’impegno di completare in soli tre mesi i lavori di ristrutturazione di Villa Nitti – chiusa da oltre 50 anni - per consentire, entro il primo marzo 2012, l’avvio dell’attività didattica della Scuola di alti studi sullo sviluppo. E così è stato. In meno di 90 giorni, la Sovrintendenza, da un lato, la Regione, dall’altro, grazie all’impegno straordinario dei tecnici, dei progettisti e delle maestranze delle ditte appaltatrici dei lavori, hanno consentito l’inizio delle lezioni riservate a circa trenta giovani dirigenti di pubbliche amministrazioni e di grandi aziende private, tra cui cinque borsisti vincitori di un bando regionale, finanziato con fondi Fse 2007-2013”. Lo dichiara il presidente della Regione Vito De Filippo, che aggiunge: “E’ stato un bell’esempio di efficienza della pubblica amministrazione, di cui la Basilicata può andare fiera. Ma soprattutto è un ottimo auspicio per il successo dell’iniziativa avviata dalla Fondazione Nitti che con il suo corso residenziale di alta formazione della durata di tre mesi, tenterà di formare una classe dirigente adeguata alle sfide dell’innovazione. Tutti i corsisti sono infatti giovani laureati con buoni voti, scelti preferibilmente tra quelli in possesso di master-dottorato col dichiarato obiettivo di accrescerne la capacità di portare a compimento idee e progetti per innescare processi di sviluppo virtuosi. Il programma di formazione prevede un totale di 360 ore concentrate nei 90 giorni di residenzialità continuativa presso la struttura di Villa Nitti a Maratea. La parte didattica sarà articolata in 9 moduli, per un totale di 240 ore, con insegnamento in italiano o inglese da parte di numerosi docenti, italiani e non, di livello internazionale. Seguiranno 120 ore di esercitazione, con un laboratorio sperimentale di programmazione e progettazione nel territorio di Maratea e una applicazione della valutazione di impatto. Con l’avvio della Scuola di Alti Studi si concretizza uno dei punti programmatici qualificanti della Fondazione Nitti – cui ha aderito in qualità di socio anche la Regione Basilicata – che intende proporsi come laboratorio per lo sviluppo economico e civile della Basilicata e dell’intero Mezzogiorno. Si tratta di una sfida dalle molte dimensioni, per raccogliere la quale occorre lavorare sulla crescita dei giovani, sulla formazione di nuove élite private e pubbliche, sulla nascita di modelli (operativi ed organizzativi) tesi a valorizzare gli asset specifici del nostro territorio. E’ una sfida insomma nella quale rivive lo spirito ed in molti casi il contenuto stesso di tante battaglie a suo tempo portate avanti da Francesco Saverio Nitti, la cui eredità politica, culturale e spirituale rimane ancora oggi fortemente viva nella classe dirigente lucana”.  
   
   
PUGLIA: CONSEGNA LE PRIME 120 BICI AGLI UNIVERSITARI  
 
Bari, 13 marzo 2012 - "Noi oggi vi mettiamo a disposizione una bicicletta e vi chiediamo di essere portatori di un messaggio, che vorremmo arrivasse a tutta la Puglia, vorremmo contagiasse i Pugliesi". L´assessore regionale alla mobilità Guglielmo Minervini si è così rivolto agli studenti cui, con il rettore dell´Università degli Studi di Bari Corrado Petrocelli, ha consegnato il 8 marzo le prime 121 biciclette del progetto Cicloattivi Università nell´atrio del palazzo Ateneo. "Sempre più vivremo - ha aggiunto Minervini - in un mondo in cui ciascuno di noi sarà chiamato a farsi carico del tutti, ciascuno attraverso i suoi stili di vita dovrà assumersi delle responsabilità. Scegliere la mobilità sostenibile significa che ciascuno deve essere disponibile a dare il proprio contributo per costruire un mondo più vivibile. La bicicletta in questo senso non è un veicolo del passato ma un vettore che ci indica qual è la strada del futuro. E abbiamo pensato che per compiere questa rivoluzione culturale c´era bisogno di trovare dei pionieri. Quelli giusti, sono convinto, siano proprio gli studenti universitari". Infatti, il progetto dell´assessorato alle infrastrutture e mobilità della Regione Puglia, che rientra nell´ambito del programma Creattivamente per la diffusione di una mobilità sostenibile, complessivamente prevede di assegnare 868 biciclette all’Università di Bari (che ricomprende le sedi decentrate di Brindisi e Taranto), 168 aFoggia, 379 a Lecce, 185 al Politecnico di Bari e 150 nelle residenze Adisu. Le bici sono tutte pieghevoli per favorire il trasporto intermodale, non solo in treno ma anche sui bus interurbani e urbani, ed è ancora possibile farne richiesta attraverso un bando che scade il 20 marzo. Le biciclette, donate dalla Regione alle Università, sono dotate di una matricola di riconoscimento e saranno affidate agli studenti in comodato gratuito per un anno. Inoltre tutte le università hanno assicurato i mezzi senza costi aggiuntivi a carico degli studenti. La scelta dei criteri con i quali le bici sono state affidate in “adozione” sono invece stati definiti dalle singole università in accordo con le rappresentanze studentesche. Prevalentemente si tratta di regole che premiano gli studenti fuori sede, in Erasmus o residenti nei quartieri lontani dai plessi universitari o che devono spostarsi da una sede all’altra della propria facoltà. Insomma tutti coloro che possono trovare da subito utile e conveniente lo spostamento in bici. Il progetto Cicloattivi finanziato dall’assessorato regionale, prevede anche a breve l’istallazione di cicloparcheggi e l’apertura delle ciclofficnie presso il palazzo ex poste, la prima riparazione sarà gratuita, poi gli studenti potranno da soli riparare il proprio mezzo con gli strumenti a loro disposizione. Il programma delle consegne continuerà il 19 marzo a Lecce, il 30 marzo a Foggia e prima di Pasqua ci sarà la consegna al Politecnico di Bari. Sono stati anche girati dei mini spot per promuovere la mobilità ciclistica con gli studenti universitari e una video guida per ripiegare la bici. I video e tutte le informazioni aggiuntive si possono consultare su mobilita.Regione.puglia.it     
   
   
FIRENZE: PROSPETTIVE E SINERGIE PER I GIOVANI IN AGRICOLTURA: INCONTRO DOMANI ALLA FACOLTÀ DI AGRARIA  
 
Firenze, 13 marzo 2012 - Trovare le migliori sinergie per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e favorire il raccordo fra il mondo del lavoro e l’università e la scuola superiore. Questo in estrema sintesi l’obiettivo di un percorso che inizia oggi alle ore 15, presso l’aula magna della facoltà di Agraria in piazza delle cscine 18 a Firenze. “L’incontro è stato promosso dall’assessorato all’agricoltura e foreste della Regione Toscana – sottolinea l’assessore Gianni Salvadori – anche in seguito alle sollecitazioni provenienti dal mondo Accademico. In un momento come questo – continua Salvadori – di difficoltà per i giovani di collocarsi in un mercato del lavoro in costante evoluzione e sempre più globale e in considerazione dell’attuale fase di riorganizzazione del sistema universitario e scolastico in generale si è ritenuto opportuno promuovere un’incontro tra i Presidi delle Facoltà di Agraria e i Dirigenti scolastici delle Scuole superiori ad indirizzo tecnico agrario, alimentare e forestale-ambientale presenti in Toscana al fine di consentire la costituzione di una “rete della conoscenza” ed un primo scambio di opinioni sui percorsi formativi e occupazionali attuali e futuri in relazione alle esigenze che l’intero comparto agroalimentare e forestale toscano intravede da qui ai prossimi anni. Dopo questo primo incontro – conclude l’assessore – seguiranno altre iniziative che vedranno il coinvolgimento dei rappresentanti del mondo agricolo, forestale ed agroalimentare e degli Ordini e Collegi professionali del settore operanti nella nostra regione.”  
   
   
AMBIENTE: PRESENTATO CONCORSO IDEE RIUTILIZZO ALLUMINIO RIVOLTO A STUDENTI SARDI  
 
Cagliari, 13 Marzo 2012 - É stato presentato il 9 marzo nella sede dell´assessorato regionale dell´Ambiente il progetto "Obiettivo Alluminio", un concorso di idee rivolto agli studenti delle scuole superiori, promosso dal Cial, Consorzio imballaggi in alluminio, con il patrocinio della Regione Sardegna e la collaborazione con il Giffoni Film Festival. Alla presentazione, alla quale ha partecipato il direttore generale dell´Assessorato regionale dell´Ambiente, Franca Leuzzi, erano presenti i rappresentanti del Cial, e funzionari dell’Assessorato dell’Ambiente che hanno coordinato l’iniziativa. Nel corso della conferenza sono stati illustrati i contenuti dell’iniziativa, rivolta agli studenti delle scuole superiori, promossa in cinque regioni italiane tra cui la Sardegna, che mira a far conoscere l’alluminio nella vita quotidiana, le sue applicazioni e le qualità del materiale. Ai ragazzi delle scuole partecipanti verrà chiesto di presentare alla segreteria organizzativa un video che racconti il mondo dell’alluminio, secondo due grandi temi: l’alluminio intorno a noi e il riciclo dell’alluminio e la tutela dell’ambiente. I due video giudicati come meglio rappresentativi del mondo alluminio e del suo riciclo daranno la possibilità ai vincitori, di entrare nella giuria del Giffoni Film Festival, il festival del cinema per ragazzi più prestigioso al mondo, che si tiene ogni anno nel mese di luglio a Giffoni (Salerno).  
   
   
L´UOMO E IL CAMBIAMENTO CLIMATICO HANNO CAUSATO UNA GRANDE ESTINZIONE DI ANIMALI  
 
Bruxelles, 12 marzo 2012 - Ricercatori britannici hanno scoperto che le attività umane e il cambiamento climatico hanno innescato l´estinzione di alcuni dei grandi animali del nostro pianeta nel corso degli ultimi 100.000 anni. Presentate nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), le conclusioni dello studio gettano nuova luce sul modo in cui le pressioni sulla megafauna stanno colpendo i grandi animali che si aggirano oggi sulla Terra. Ricercatori provenienti dalla University of Cambridge nel Regno Unito hanno puntato i riflettori sulle estinzioni che si sono verificate durante il tardo periodo quaternario, da 700.000 anni fa ad oggi. Di particolare interesse sono le estinzioni avvenute negli ultimi 100.000 anni. Mammut in Nord America ed Eurasia, mastodonti e bradipi giganti nelle Americhe, il rinoceronte lanoso in Europa, canguri e vombati giganti in Australia e i moa in Nuova Zelanda furono alcuni dei grandi animali ad essere spazzati via. Usando dati raccolti da un carotaggio nel ghiaccio antartico, i ricercatori hanno anche raccolto dati sulla comparsa dei moderni esseri umani provenienti dall´Africa su cinque diverse masse continentali, cioè Nord America, Sud America, la maggior parte dell´Eurasia, Australia e Nuova Zelanda. Le analisi statistiche effettuate hanno aiutato i ricercatori a stabilire se gli esseri umani o il cambiamento climatico, o entrambi, influirono sullo schema delle estinzioni sulle masse continentali. In base ai loro risultati, sembra che entrambi i fattori abbiamo giocato un ruolo nell´estinzione dei grandi animali. "La nostra ricerca suggerisce che una combinazione di pressione umana e cambiamenti climatici fu in grado di causare l´estinzione di molti grandi animali in passato," dice il co-autore Graham Prescott, uno studente del corso di dottorato presso la University of Cambridge. "Molti grandi animali carismatici sono oggi minacciati sia dalla pressione della caccia che dai cambiamenti climatici; se non facciamo nulla per affrontare queste questioni, potremmo assistere a ulteriori estinzioni. Al contrario delle persone che per prime incontrarono questa megafauna, la gente oggi è pienamente consapevole delle conseguenze delle proprie azioni; questo ci fa sperare di riuscire a prevenire future estinzioni, ma renderà ancora più grave il fatto di non riuscirvi." Commentando quanto sia stato difficile venire a capo di questo mistero, il co-autore David Williams, anche lui studente del corso di dottorato presso la University of Cambridge, ha detto: "La perdita di questi animali ha rappresentato un enigma zoologico sin dai tempi di Charles Darwin e Alfred Russel Wallace. A quel tempo, molte persone non ritenevano che le estinzioni causate dall´uomo fossero possibili, ma Wallace aveva un´opinione diversa. Noi abbiamo ora mostrato, dopo 100 anni, che egli aveva ragione e che gli esseri umani, in combinazione con il cambiamento climatico, hanno influenzato altre specie per decine di migliaia di anni e continuano a farlo. Se tutto va bene, ora comunque siamo in grado di fare qualcosa per questo." Il professor Rhys Green della University of Cambridge e della Royal Society for the Protection of Birds (Rspb), un altro autore dello studio, sottolinea che gli studi precedenti generalmente collegavano l´estinzione dei mammut e dell´altra megafauna o alle attività umane o al cambiamento climatico. "Il nostro lavoro mostra che essi ebbero un effetto devastante lavorando assieme. Questa precedente combinazione di schemi di cambiamenti climatici non comuni e di pressione umana diretta mediante caccia e distruzione dell´habitat è simile a quella a cui stiamo sottoponendo la natura oggi, e ciò che è accaduto in passato dovrebbe essere preso come un avvertimento. La differenza fondamentale questa volta è che il cambiamento climatico non è causato da variazioni dell´asse di rotazione della Terra, ma dal surriscaldamento causato dall´uso di combustibili fossili e dalla deforestazione effettuata dall´uomo, una doppia sfortuna creata da noi stessi. Noi dovremmo imparare la lezione e agire rapidamente per ridurre entrambi i tipi di impatto." Per maggiori informazioni, visitare: University of Cambridge: http://www.Cam.ac.uk/  Pnas: http://www.Pnas.org/    
   
   
ANTARTIDE. UN SECOLO FA LA SCOPERTA DEL CONTINENTE ANTARTICO, CHE CI RACCONTA COME L’UOMO HA CAMBIATO LA COMPOSIZIONE CHIMICA DELL’ATMOSFERA  
 
 Roma, 13 marzo 2012 - Era il 7 marzo 1912 quando il Daily Chronicle di Londra annunciò, per primo, la scoperta, da parte dell’esploratore norvegese Roald Amundsen, del Polo Sud. Il caso ha voluto che quest’anno, dopo un secolo, sia stato presentato a Roma il Treno Verde 2012 di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, giunto quest’anno alla sua 23esima edizione. I due eventi hanno tra loro un legame: Polo Sud e Treno Verde hanno un’anima ecologista. Entrambi, ognuno per la propria parte, piccola o grande che sia, contribuiscono a diffondere le conoscenze sulle problematiche ambientali, propongono modelli alternativi rispetto a comportamenti inquinanti, archiviano risultati e ricerche per la condivisione dei dati utili. Il Polo Sud è utilizzato per studiare l’impatto delle azioni dell’uomo sul Pianeta. Un immenso laboratorio nel quale tutto è oggetto di analisi e studio: dai singoli organismi agli ecosistemi, dal clima all’atmosfera, alla ionosfera. Un laboratorio “vivo”che, grazie alla capacità di assorbire (meglio della foresta Amazzonica) la maggior parte della Co2 prodotta dall’uomo, pone parzialmente rimedio ai danni rilevati, contribuendo a diminuire la presenza di gas serra nell’atmosfera. Questa terra arida e gelida assolve anche il compito di archivio del clima: una perforazione della sua crosta consente di conoscere l´andamento delle temperature e le diverse concentrazioni di gas effetto serra negli ultimi 800.000 anni. L’analogia con il Treno Verde 2012 è forse azzardata, ma non campata in aria. Le dimensioni non sono confrontabili, è ovvio. Come non sono confrontabili la pluralità delle informazioni disponibili (dati raccolti, comportamenti esaminati, alternative ambientali, eccetera) in base ai campionamenti effettuati. La vocazione, però, è identica: essere a servizio della ricerca, della comunicazione, della salvaguardia dell’ambiente e fornire informazioni utili per migliorare il nostro stile di vita e rendere i nostri comportamenti più ecosostenibili. In sostanza aiutarci a migliorare la qualità della vita.  
   
   
FORUM MONDIALE MARSIGLIA; SALUTI DI ITALIA E UMBRIA: “ACQUA È BENE COMUNE”  
 
Perugia, 13 marzo 2012 - È stato l´assessore all´ambiente della Regione Umbria, Silvano Rometti, a portare i saluti dell´Italia e dell´Umbria al sesto "World Water Forum" in corso da ieri al 17 marzo a Marsiglia. Presenti all´appuntamento internazionale, per approfondire le diverse questioni legate all´acqua, i rappresentanti di numerosi Paesi europei ed extrauropei (tra cui il Primo ministro francese Francois Fillon, il ministro egiziano alle risorse idriche Hesham Kandil), di organismi internazionali (come il presidente del World Water Council, Loic Fauchon, e il direttore generale dell´Unesco Irina Bokova), rappresentanti di enti locali, aziende, organizzazioni ambientaliste e di cooperazione, esperti. Proprio in Umbria, nella sede del Segretariato Unesco del "Wwap" ("Water world Assesment Program") di Villa Colombella - ha ricordato Rometti nel suo intervento, è stato redatto il Quarto Report del Wwap che viene presentato in questo Forum. Il Report - ha detto - rappresenta uno straordinario strumento per avere una visione planetaria sulla risorsa idrica. L´obiettivo è di individuare soluzioni idonee perché l´acqua diventi patrimonio di tutti e si trasformi in bene comune, in un concreto diritto riconosciuto ad ogni latitudine. L´impegno congiunto delle istituzioni interessate al mantenimento dell´Osservatorio mondiale in Umbria consentirà alla sede Wwap di Colombella di essere anche in futuro punto di riferimento di tutte le Agenzie dell´acqua, il luogo in cui ricevere e mettere insieme, secondo un preciso disegno organico, tutti i diversi contributi in materia". Per quanto riguarda l´Italia, Rometti ha evidenziato come da tempo il nostro Paese si sia posto "il problema di una gestione razionale della risorsa acqua, attraverso progetti specifici relativi all´approvvigionamento dell´acqua potabile e alla lotta contro l´inquinamento delle acque superficiali e sotterranee. Progetti pianificati grazie a una regolamentazione che permette di economizzare la risorsa idrica sulla totalità del ciclo dell´acqua. L´acqua - ha proseguito - non è proprietà di un singolo Stato o Paese, ma è patrimonio dell´umanità. Non può quindi essere soggetta a mercificazione, non può essere oggetto di baratto. Al contrario è una risorsa che deve essere condivisa secondo i principi di solidarietà e parità. È partendo da questo principio che in Italia si è tenuto un referendum popolare che ha confermato, con il 95% dei voti, che l´acqua deve restare un bene comune, accessibile a tutti, controllato dal servizio pubblico. Come Regione - ha annunciato Rometti, su segnalazione del ministro all´ambiente Corrado Clini - abbiamo inviato una nota alle Autorità di ambito umbre per dare seguito all´abrogazione della remunerazione del capitale investito dai gestori privati, considerando che la tariffa idrica deve prevedere la sola copertura integrale dei costi del servizio. Il ministro Clini ha anticipato che nel prossimo Decreto in materia del presidente del Consiglio è intenzione del Governo di individuare obiettivi sui livelli di qualità del servizio e criteri di ´benchmark´, con strumenti di premialità e di sanzioni analoghi a quelli già applicati in campo elettrico". "Per quanto riguarda Italia e Umbria, la Regione - ha concluso l´assessore Rometti - si impegna fin da ora a recepire i messaggi che usciranno da questo Forum di Marsiglia nell´ambito delle applicazioni delle diverse politiche di settore, secondo quello spirito unitario che impone uno sforzo comune e condiviso per garantire a tutti i cittadini nel mondo il necessario accesso ad un quantitativo d´acqua almeno sufficiente a soddisfare i fabbisogni vitali e a favorire la diffusione di buone pratiche che portino ad un uso consapevole dell´acqua".  
   
   
QUALITÀ DELL´ARIA, PUGLIA: AVVIATO PROCESSO CON ENTI LOCALI RETE MONITORAGGIO  
 
Bari, 13 marzo 2012 - “Abbiamo avviato oggi un processo di condivisione con gli enti locali di quel processo di razionalizzazione e ottimizzazione, sia tecnica che economica, della rete regionale di monitoraggio della qualità dell´aria, così come prevista delle norme entrate in vigore nel 2010”. Così l´assessore alla Qualità dell´Ambiente, Lorenzo Nicastro a seguito dell´incontro che si è tenuto il 9 marzo tra strutture regionali, Arpa e enti locali per verificare lo stato delle centraline di rilevamento su tutto il territorio regionale. “A seguito della zonizzazione approvata dalla Giunta regionale – prosegue Nicastro – è necessario rivedere e ridistribuire il patrimonio di punti di rilevamento distribuiti in tutta la Regione avendo chiari due elementi: la qualità e la conformità dei dati rilevati e la razionalizzazione della gestione. Con particolare attenzione per le zone relative a Bari e ai due principali poli industriali di Brindisi e Taranto ma attivandone anche su zone, attualmente non coperte, del foggiano e della provincia di Lecce”. “Un processo sinergico tra pubblico e privato dovrà garantire quel flusso di dati, previsti dalla norma, in materia di rilevazione della qualità dell´aria da immettere nel circuito nazionale e trasmettere agli organi europei. L´avvio stamane – conclude Nicastro – di questo confronto con gli enti locali e delle successive fasi con gli stakeholders ci permetterà di avere un sistema di monitoraggio efficiente, a beneficio della salute dei cittadini pugliesi”.  
   
   
ADB CHIUDE CON AVANZO IL BILANCIO 2011  
 
Bari, 13 marzo 2012 - L’autorità di Bacino della Puglia ha chiuso il bilancio dell’anno 2011 con un avanzo economico e di amministrazione complessivo di € 787.000,00. Lo comunica l’assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile, Fabiano Amati, che ha presieduto questa mattina la riunione del Comitato Istituzionale dell’Adb Puglia, durante la quale è stato approvato il conto del bilancio relativo all’esercizio dell’anno 2011. In particolare, l’amministrazione delle attività ordinarie e degli svariati progetti affidati hanno determinato per l’anno 2011 un avanzo economico di € 123.000,00 e un avanzo di amministrazione di € 664.000,00. Il totale della disponibilità di cassa era di circa € 4.000.000,00 per le attività di ricerca e i progetti già assegnati. Approvato questa mattina anche il primo assestamento del bilancio preventivo del 2012, che ammonta complessivamente a circa 16 milioni di euro tra attività ordinarie ( circa 3 milioni di euro) e quelle connesse a progetti (circa 13 milioni di euro). "Anche la corretta e parsimoniosa gestione - ha commentato Fabiano Amati - consente il migliore svolgimento dell´attività istituzionale, perché riporta negli esercizi successivi la possibilità di incrementare l´attività di pianificazione, di controllo e di autorizzazione, che nella speciale competenza dell´Autorità di Bacino attiene alla custodia della terra ed alla tutela della vita umana."  
   
   
SMOG IN LOMBARDIA: TOCCA AI COMUNI FARE I CONTROLLI LEGAMBIENTE SBAGLIA, LE VERIFICHE SONO STATE 50.000 E NON 400  
 
Milano, 13 marzo 2012 - "Ribadiamo con forza un principio: le misure di Regione Lombardia sono le più incisive in Italia e nessun altro ha fatto qualcosa di simile per intensità ed efficacia. I controlli su queste misure spettano ai Comuni tramite le polizie locali". Così l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi replica alle dichiarazioni di Legambiente. In Un Anno 50.000 Controlli - "Accusare la Regione di mancati controlli, come fa Legambiente, è perciò un errore grossolano - continua l´assessore - dettato forse dal tentativo di trovare qualche elemento positivo nel sistema dell´Area C". "L´impegno di Regione Lombardia - spiega ancora Raimondi - è quello di dettare regole chiare e di accompagnare Enti locali e cittadini verso i cambiamenti che vengono imposti. Ad esempio, per i Comuni sono previsti un fondo da 2 milioni di euro e un protocollo volontario proprio per incentivare i controlli sulle misure anti-smog". Nessuna Rendicontazione Da Comune Milano - "Purtroppo - chiarisce Raimondi - l´attuale Giunta del Comune di Milano non ha aderito al Protocollo e dunque non abbiamo il rendiconto dei controlli, ma su tutta la Regione le verifiche delle polizie locali sono state oltre 50.000 in un anno e non 400 come erroneamente comunicato da Legambiente". 65 Milioni Per Mezzi Commerciali - "Ancora - prosegue l´assessore - consapevoli dell´impatto dei camion e dei veicoli commerciali sulle emissioni primarie e secondarie, avevamo stanziato nel 2009 (con gli ultimi pagamenti avvenuti lo scorso anno) oltre 65 milioni per l´installazione di filtri anti particolato e la sostituzione dei mezzi più inquinanti, in un provvedimento complessivo da 130 milioni di euro. Come tutti sanno nessun´altra Regione ha dimostrato tanto coraggio su questo fronte: spiace doverlo ricordare anche a così breve distanza". "Teniamo però il buono delle affermazioni di Poggio - ha continuato l´assessore -. Infatti viene riconosciuto il grande impatto delle misure regionali, che sarebbe anche maggiore se i Comuni, nella loro autonomia, ne facessero rispettare fino in fondo i dettami". "La Regione pone in essere misure strutturali imponenti - ha concluso Raimondi - i Comuni, con le polizie locali, si impegnino a farle rispettare piuttosto che cercare misure temporanee e leggere che poi risultano inevitabilmente inefficaci. La Regione c´è, ora collaborino tutti nella lotta allo smog".  
   
   
VENDOLA: "ESITO REFERENDUM SULL´ACQUA VA RISPETTATO. GOVERNO AVVIA ATTIVITÀ"  
 
Bari, 13 marzo 2012 - “L’esito del referendum sull’acqua va rispettato. Su questo non vi è alcun dubbio. Per questo accogliamo con piacere, finalmente, l’avvio, da parte del Governo, delle attività per definire gli interventi necessari a rendere concreto il risultato”. Lo ha detto il Presidente della regione Puglia Nichi Vendola commentando l’esito dell’incontro del 9 marzo con i sindaci sulla campagna nazionale di “obbedienza civile” al referendum lanciata dal Comitato “Acqua bene comune”. “Finalmente dunque il governo si è mosso” ha detto Vendola, riferendosi all’avvio del confronto con le regioni, da parte dell’Authority, per approfondire insieme i provvedimenti necessari a rendere concreto il risultato del referendum. “Questa attività dell’Authority, che chiediamo sia compiuta nel più breve tempo possibile, - ha aggiunto Vendola - è anche il merito della costante attenzione che i movimenti, come ad esempio Acqua bene comune, hanno avuto sul tema, senza mai abbassare la guardia”. Vendola tuttavia vorrebbe chiarire, con particolare riferimento alle dichiarazioni del sindaco Emiliano di questa mattina, che “in mancanza di un coordinato intervento nazionale, verso il quale oggi possiamo nutrire certamente più fiducia, un atto unilaterale da parte dei cittadini di riduzione della bolletta (azione proposta dai movimenti di obbedienza civile) potrebbe avere come effetto immediato la riduzione degli investimenti pubblici nel settore”. La proposta della Regione Puglia invece è di segno opposto. “In attesa dell’auspicato intervento nazionale – ha spiegato Vendola - la Regione Puglia, con la convinta adesione dell’Anci e dell’Autorità idrica pugliese, si è fatta promotrice di un’iniziativa che possa consentire, più che un modesto taglio lineare nelle bollette (7%), di riconoscere per la prima volta e definitivamente questo principio, e cioè che la dotazione giornaliera di 50 litri per persona può e deve essere gratuita per i cittadini più bisognosi. E questa iniziativa è sostenuta, da parte nostra, con un aumento di 110 milioni di investimenti”. In questo modo l’effetto per i cittadini pugliesi sarà duplice. “Sin dal 2013 – ha aggiunto Vendola – la comunità pugliese potrà godere di straordinari risultati, e cioè la riduzione consistente delle bollette per i cittadini meno abbienti e l’aumento considerevole degli investimenti pubblici nel settore. Spero - ha concluso Vendola - che l’esigenza di dare risposte concrete e non strumentali ai movimenti per l’acqua bene comune si coniughi, anche per il sindaco Emiliano, con l’esigenza da una parte di non ridurre gli investimenti pubblici e dall’altra di dover governare, con il necessario senso di responsabilità, un tema così complesso e vitale come quello dell’acqua”.  
   
   
INTERVENTI PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO DEL NODO IDRAULICO DI MODENA  
 
Bologna, 13 marzo 2012 – Interventi lungo i fiumi Panaro e Secchia, sul Canale Naviglio e per il completamento del diversivo Martiniana. Su iniziativa dell’assessore regionale alla Sicurezza territoriale, Difesa del suolo e della costa, Protezione civile Paola Gazzolo, si è tenuto a Bologna un incontro con gli assessori all´Ambiente di Comune e Provincia di Modena, Simona Arletti e Stefano Vaccari, e i tecnici di Aipo e della Regione per fare il punto sullo stato di avanzamento degli interventi programmati. “Un tavolo - spiega l’assessore Gazzolo - teso a fare sempre più della difesa del suolo un sistema integrato ed efficiente, organizzato in ragione delle varie competenze, ma caratterizzato da un profondo coordinamento tra i diversi livelli decisionali”. Tra le opere per la mitigazione del rischio idrogeologico del nodo idraulico di Modena di cui si è discusso rientra l’adeguamento della cassa di espansione sul fiume Panaro, per il quale sono stati aggiudicati, in via definitiva lo scorso 2 febbraio, la progettazione esecutiva e i lavori di posa in opera delle paratoie di regolazione. In accordo con la direzione generale per le dighe del ministero delle Infrastrutture, inoltre, verrà definito un protocollo di gestione della cassa in caso di piena. Nell’ambito del “sistema Panaro”, invece, grazie al supporto della Provincia e dei Comuni territorialmente interessati si procederà a breve alla definizione del piano di espropri propedeutico alla realizzazione della casse di espansione sul Canale Naviglio, a Prati di San Clemente. E ancora: nel 2012 sono programmati lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria delle arginature per il fiume Secchia; entro metà anno è previsto, infine, l’avvio delle procedure di gara per il completamento del diversivo Martiniana a monte della città di Modena. “Quelle elencate - sottolinea l’assessore Gazzolo - sono alcune delle opere ricomprese nel primo Piano triennale per la prevenzione del rischio idrogeologico, approvato lo scorso anno dalla Regione nell’ottica di fare dell’Emilia-romagna una regione sempre più sicura. A tal fine, ritengo che la collaborazione interistituzionale rappresenti la migliore garanzia di efficacia degli interventi messi in atto in risposta alle richieste di sicurezza territoriale provenienti dai cittadini”.  
   
   
PARCHI, LOMBARDIA A LEGAMBIENTE: BASTA ALLARMISMI  
 
Milano, 13 marzo 2012 - "Nessun affossamento, nessuna trasformazione, nessun ridimensionamento, nessuna volontà di smantellare la capacità di pianificazione e programmazione delle aree protette di Lombardia. Gli obiettivi della Regione sono esattamente il contrario di ciò che paventa, senza avere compreso il contenuto dell´emendamento, Legambiente". L´assessore regionale ai Sistemi verdi e Paesaggio, Alessandro Colucci replica così alle accuse mosse dall´associazione ambientalista. Nessun Blitz - "Il Piano regionale delle aree protette (Prap) non viene abolito - spiega Colucci - non ne viene modificato il contenuto e nemmeno la procedura di approvazione, che coinvolge il Consiglio regionale. Semplicemente, allineandolo alle nuove dizioni della programmazione regionale, si cambia nome: non più ´Piano´, ma ´Documento strategico´, un nome che dice chiaramente che Regione Lombardia ha bene in mente una strategia di sviluppo e rilancio delle aree protette. Questo il motivo per cui l´emendamento è stato inserito nel Progetto di Legge Sviluppo. Per evidenziare, cioè, che il rilancio della Lombardia passa anche dallo sviluppo delle aree protette. "Basta leggere con attenzione e senza inutili allarmismi il contenuto dell´emendamento - continua l´assessore -, per accorgersi che a essere modificato è semplicemente il nome del documento". Un Lavoro Portato Avanti Insieme - Regione Lombardia continua a riconoscere nel documento strategico l´atto fondamentale di indirizzo per la gestione e la pianificazione tecnico-finanziaria regionale delle aree protette, nonché l´atto di orientamento della pianificazione e gestione degli enti gestori. "E - continua l´assessore - non si intende certo interrompere il percorso di approvazione del Piano, iniziato nel 2007, e portato avanti, passo dopo passo, con un metodo di lavoro basato su un modello partecipativo, che ha visto il coinvolgimento di tutto il sistema delle aree Protette e le Direzioni generali della Regione Lombardia". Nessuna Revisione Degli Obiettivi - Il documento è quindi pronto, la mission, gli obiettivi e le linee strategiche non sono oggetto di revisione. Tutelare la biodiversità, coinvolgendo in un approccio multidisciplinare tutte le attività che incidono sul territorio lombardo resta quindi l´obiettivo fondamentale del documento. "Prima della sua approvazione, che resta di competenza del Consiglio regionale - aggiunge Colucci - si è ritenuto di proporre un ulteriore momento di confronto con i nuovi amministratori dei parchi, eletti al termine di una fase di trasformazione degli Enti gestori. Una trasformazione che aveva generato allarmismi che, all´atto pratico, si sono rivelati pure questi infondati, avendo anzi consentito ai parchi di sopravvivere alle disposizioni soppressive emanate dallo Stato. "Sorprendono, quindi, le dichiarazioni di Legambiente - conclude Colucci - associazione che ben conosce l´investimento e la politica regionale in materia, avendo in questi anni collaborato con la Regione alla valorizzazione delle aree protette e avendo ricevuto un supporto per l´organizzazione dei campi di lavoro estivi e di altre attività".  
   
   
PUGLIA, TARIFFE ACQUA: URGENTE COMPLETARE RIDUZIONE TARIFFE SENZA POLEMICHE  
 
Bari, 13 marzo 2012 - "Faccio rilevare che il processo di riduzione delle tariffe dell´acqua in favore delle fasce deboli è stato avviato sulla base della difficoltà tecnica di ottenere la riduzione del 7%, senza modificare il piano degli investimenti. Questo così come ci è stato comunicato nei mesi scorsi dal Sindaco Michele Emiliano, in qualità di Presidente della disciolta Autorità d´Ambito e dopo un accordo tra il governo regionale e la sua maggioranza, con in testa il mio partito”. Lo ha dichiarato l´assessore regionale alle Opere pubbliche Fabiano Amati, commentando l´incontro odierno degli enti locali pugliesi, tenutosi a Bari. "È di tutta evidenza che sulla base dello scenario così come determinatosi - ha concluso Amati - la nostra opinione è quella di completare il processo di riduzione delle tariffe, così come stiamo facendo con celerità, piuttosto che incrociare l´argomento come strumento di dibattito politico”.  
   
   
ABRUZZO: VALUTAZIONI AMBIENTALI,BUROCRAZIA ZERO CON PORTALE CON NUOVO SISTEMA TRASPARENZA E TECNOLOGIA  
 
 Pescara, 13 marzo 2012 - Le aziende non dovranno più presentare la documentazione cartacea per i progetti di valutazione ambientale, spesso faldoni di non meno di 20 copie, grazie allo Sportello regionale per l´ambiente che ha implementato nuove funzioni. Il restyling dello sportello è stato presentato nel pomeriggio di oggi a Pescara dall´assessore all´Ambiente, Gianfranco Giuliante, alle associazioni di categoria e agli ordini professionali. Il sito on line: asr.Regione.abruzzo.it, attivo già dal 2008, con una forte caratterizzazione di innovazione e di avanguardia, ha implementato, grazie alle nuove tecnologie e a sistemi informatici perfezionati, aspetti propri della trasparenza come la possibilità di fare osservazioni direttamente sul sito e l´accesso agli atti per tutti. Tutto questo si traduce in evidenti agevolazioni per i cittadini interessati, che non sono più costretti a recarsi di persona negli uffici pubblici e per le imprese, che avranno un risparmio consistente nei tempi e nei costi delle procedure. "Basti pensare - ha spiegato l´assessore Giuliante - che sul sito esistono archiviate pratiche della Via risalenti al 2002 e, oggi, che emerge da più parti una richiesta di trasparenza, rispondiamo con i fatti che questo settore ha sempre perseguito obiettivi di garanzia per cittadini ed imprese, così come le leggi nazionali impongono. Nuovi sistemi informatici - ha aggiunto l´Assessore - ci consentono di migliorare ulteriormente tutto il lavoro già esistente, consentendo un accesso diffuso e la possibilità, per tutti, di fruire direttamente delle informazioni". Per l´Assessore si tratta di "una posizione di avanguardia sul fronte della gestione dei dati on line. Il lavoro svolto siamo sicuri possa essere oggetto di un giudizio mentre oggi speso scontiamo un pregiudizio. Restiamo però convinti che con la possibilità che viene offerta alle imprese e ai cittadini consentiremo di valutare in modo plastico il lavoro svolto, frutto di impegno e di mesi di sinergia tra strutture regionali. Lavoro che potrà contare presto su un apprezzamento diffuso". Nel corso dell´incontro, al quale hanno partecipato anche i direttori regionali dell´informatica, Domenico Longhi, e dell´Ambiente, Antonio Sorgi, è stata presentata anche l´implementazione del Geoportale, dove è possibile consultare cartografie tematiche utili ai professionisti per la redazione di studi di fattibilità, di impatto ambientale e per la pianificazione. Tutte le carte tematiche del nuovo piano paesistico sono già consultabili sul Geoportale fin dal mese di gennaio. "Tutte queste informazioni - ha concluso il direttore Sorgi - implementano il sistema di conoscenza del territorio in modo chiaro, trasparenze, veloce e soprattutto a costo zero per le imprese. Siamo convinti che la lotta alla burocrazia passa anche attraverso queste iniziative che il settore Ambiente e la Regione Abruzzo hanno da sempre coltivato, con processi di lavoro intensi e sinergici".  
   
   
LA SPESA PER IL SERVIZIO DI RACCOLTA E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI IN BASILICATA  
 
Matera, 13 marzo 2012 - Per lo smaltimento rifiuti delle utenze domestiche il Comune di Potenza fa registrare esborsi prossimi o di poco inferiori alla media nazionale, mentre il Comune di Matera risulta sempre uno dei capoluoghi più “convenienti”. Per le utenze non domestiche, nel comune di Matera si possono rilevare oneri ben al di sotto del valore medio nazionale per tutti i profili tipo esaminati (albergo, supermercato, bar, ristorante, negozio di ortofrutta), mentre il comune di Potenza si colloca al di sopra della media nazionale per gli alberghi e i supermercati, in linea con il valore di riferimento per i ristoranti ed i negozi di ortofrutta, al di sotto per i bar. Anche nel contesto più ristretto degli oltre 30 comuni capoluogo del Mezzogiorno, Matera si posiziona ai primi posti della graduatoria sulla base della spesa più contenuta, mentre Potenza si colloca su livelli più vicini alla media di area. Lo evidenzia un Rapporto elaborato dal Centro Studi Unioncamere Basilicata per l’Osservatorio Prezzi & Tariffe della Regione Basilicata, in base alle tariffe pubblicate nelle delibere comunali e raccolte in un database regionale dei corrispettivi pagati nel 2010 da famiglie e imprese, rilevando una forte dispersione della spesa per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani e assimilati, in Basilicata, mentre quella per il Servizio Idrico Integrato sostenuta da famiglie e imprese in Basilicata fornisce un quadro piuttosto confortante. I Dati – Tarsu - In provincia di Matera, una famiglia tipo di 3 componenti, che occupa un’abitazione di 80 mq, paga in media 120 euro all’anno, ma la spesa può variare da un minimo di 91 euro/anno ad un massimo di 157 euro/anno. In provincia di Potenza, la stessa tipologia di famiglia sostiene un onere medio di 143 euro all’anno, ma la variabilità è molto più accentuata: da un minimo di 59 euro/anno ad un massimo di oltre 200 euro/anno. Considerazioni analoghe valgono anche per le utenze non domestiche. In provincia di Matera, la spesa media unitaria per un albergo di 1.000 mq. È pari a 3,4 euro/mq., con un range compreso tra 1,9 euro/mq e quasi 6 euro/mq; mentre quella sostenuta da un ristorante di 180 mq è pari a 4,3 euro/mq, con un minimo di circa 2,9 euro/mq e un massimo di circa 6 euro/mq. In provincia di Potenza il profilo dell’albergo paga mediamente 4,2 euro/mq, con un minimo di 1,3 euro/mq e un massimo di circa 12 euro/mq, mentre per il profilo del ristorante, a fronte di un onere medio di circa 6 euro/mq, si oscilla da 1,8 euro/mq a quasi 17 euro/mq. La Spesa Per Il Servizio Idrico Integrato - Nel 2010, un nucleo familiare composto da 3 componenti che consuma 160 m3 all’anno ha sostenuto una spesa per il Sii di 216 euro, un nucleo di 5 componenti con prelievi di 210 m3 all’anno ha sborsato circa 300 euro. Nel confronto con il resto del Paese, la spesa Sii per le famiglie lucane si colloca pressoché sugli stessi livelli della media nazionale. Per quanto riguarda le utenze non domestiche, un albergo che consuma 10 mila m3 all’anno sostiene un onere di quasi 16 mila euro, mentre un ristorante che consuma 1.800 m3 all’anno paga circa 2.900 euro. Nel caso delle imprese, la spesa Sii è sempre inferiore a quella media rilevata sul territorio nazionale. Questi dati confermano l’utilità del percorso intrapreso, finalizzato al monitoraggio permanente delle tariffe pubbliche, in un momento storico che vede il nostro Paese procedere sulla via del federalismo fiscale, con tutte le conseguenze che ne deriveranno in termini di responsabilità tributaria e finanziaria degli enti locali – spiega il presidente di Unioncamere Basilicata, Angelo Tortorelli -. Il Rapporto ha innanzitutto l’obiettivo di illustrare le logiche e gli attori coinvolti nel processo di definizione, dimensionamento e variazione dei corrispettivi del servizio idrico e del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, dando conto della variabilità territoriale dei corrispettivi - sia all’interno della regione che con l’esterno - e indagando i molteplici fattori alla base della stessa: dalle diverse strutture di costo dei servizi alle specificità dei bacini di utenza serviti, dalle scelte in materia di allocazione dei costi tra le tipologie di utenza al grado di efficienza delle gestioni.  
   
   
DEPURATORE LIZZANO: PROSEGUONO GLI INCONTRI E LE VERIFICHE TECNICHE  
 
Bari, 13 marzo 2012 - Si è conclusa a Bari la riunione tecnica presieduta dall´assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, sulle problematiche relative al depuratore consortile di Lizzano, Fragagnano e San Marzano di San Giuseppe. Durante l´incontro è stato stabilito un cronoprogramma secondo cui, entro il 23 marzo prossimo, Acquedotto pugliese fornirà le sue determinazioni in merito alla possibilità di attivare sull´impianto di depurazione consortile di Lizzano, Fragagnano e San Marzano di San Giuseppe (Ta) processi di ulteriore riduzione dell´azoto e del fosforo, ben al di sotto dei limiti consentiti dalla legge, con l´utilizzazione delle opere di trattamento già esistenti. Entro la stessa data, il Comune di Lizzano e la Provincia di Taranto valuteranno congiuntamente la possibilità tecnico giuridica di emettere un´ordinanza urgente finalizzata allo scarico in deroga nel sottosuolo, che è vietato nel regime ordinario. Entro la settimana successiva, se l´emissione dell´ordinanza non dovesse essere possibile emanarla per impedimenti giuridici insormontabili, il servizio regionale di Tutela delle acque coordinerà un nuovo incontro tecnico con tutti i soggetti interessati per costituire una soluzione tecnica di monitoraggio in continuo sugli scarichi, allo scopo di tenere sempre sotto osservazione i limiti di azoto e fosforo. All´incontro hanno partecipato i Sindaci dei comuni interessati, i consiglieri regionali Donato Pentassuglia e Alfredo Cervellera, tecnici di Acquedotto pugliese e Autorità idrica pugliese.  
   
   
RIFIUTI: PER SMALTIMENTO PESCARA PRONTE QUATTRO DISCARICHE CHIODI E DI DALMAZIO,ABRUZZO AUTOSUFFICIENTE.ENTI LAVORINO  
 
Pescara, 13 marzo 2012 - La Regione Abruzzo ha autorizzato il 9 marzo, con delibera di Giunta, fino al 31 dicembre 2012, l´attivazione della riserva volumetri ca complessiva del 5 per cento sulle discariche di Sulmona, Civeta di Cupello, Chieti, e Cerratina per una capacità complessiva di 51.350 mc. La decisione è stata assunta per fronteggiare le necessità di smaltimento dei rifiuti nel comprensorio pescarese, attualmente in stato di non autosufficienza, per la chiusura della discarica di Colle Cese. Nelle more, i soggetti responsabili della costruzione degli impianti, dovranno provvedere alla realizzazione delle discariche già autorizzare dalla Regione, come la discarica di Atri (90mc),di Gioia dei Marci (365 mc), di Irgine e Grasciano nel comune di Notaresco (177 mc e 485 mc), ed un ampliamento della discarica già attiva di Cerratina per 200 mc. In particolare per la discarica di Grasciano, La Regione ha imposto un cronoprogramma che dovrà essere rispettato, per evitare il commissariamento.La deliberazione è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa, dal presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, e dall´assessore ai Rifiuti, Mauro Di Dalmazio, i quali hanno anche anticipato che i comuni di Sulmona e Cupello hanno già formalizzato con atto del 7 marzo la disponibilità ad ospitare i rifiuti del pescarese. Il Presidente e l´Assessore hanno categoricamente escluso che la Regione Abruzzo si "trovi in una fase di emergenza", mentre hanno stigmatizzato "inadempienze, inerzie e comportamenti degli enti e soggetti tenuti a dare attuazione alla programmazione regionale". "Per chiarire i ruoli di responsabilità dei vari enti interessati alla gestione dei rifiuti ? ha spiegato Di Dalmazio ? va chiarito che le difficoltà non derivano dalla mancata programmazione della Regione Abruzzo ma da un mancato adempimento di quella programmazione da parte degli enti locali e dei consorzi degli enti locali. "Questo è il motivo assorbente -ha proseguito Di Dalmazio - a precisazione di quanto accade, perché gli impianti e le attività sono state dalla Regione tutte adempiute da tempo, in relazione alla programmazione dei rifiuti, e quindi nessuno può ascrivere all´Amministrazione regionale pigrizie o inerzie. Perfino l´idea di un voler creare l? emergenza per fare i termovalorizzatori è un? assurdità banale, che tra l´altro rivela di non conoscere le direttive comunitarie che prevedono la valorizzazione energetica come fase del ciclo dei rifiuti". L´assessore, ha anche ricordato l´avviso pubblico di un anno e mezzo fa rivolto agli operatori per acquisire la disponibilità sul territorio nazionale di operatori e gestori, al fine di ricevere i rifiuti abruzzesi "proprio nell´intento di mettere a disposizione dei consorzi e degli enti locali ulteriori strumenti per fare meglio le loro scelte". Quindi, Di Dalmazio ha chiarito che per la situazione determinatasi a Pescara, dopo la chiusura della discarica di Colle Cese, la "Regione intervenendo con spirito di grande collaborazione, ha cercato di individuare delle linee di dialogo tra i vari operatori per evitare qualsiasi allarme e mettere in sicurezza, da un punto di vista volumetrico, il territorio. Abbiamo così predisposto la delibera adottata oggi in Giunta, con la quale abbiamo deciso di prevedere riserve volumetriche pari al 5 per cento". La ragione di "questa conferenza stampa - ha aggiunto il Presidente - è essenzialmente quella di tranquillizzare tutti i cittadini abruzzesi sul fatto che l´Abruzzo è autosufficiente sulle questioni che riguardano i rifiuti. La Regione ha programmato, autorizzato e finanziato. Non tocca a noi realizzare gli impianti e chi non lo farà si vedrà commissariato". Il Presidente ha annunciato di voler rimandare al prossimo Consiglio straordinario "l´illustrazione dell´attività posta in essere e che lascerà l´Abruzzo in una situazione di capacità di autogestirsi. Non è questa quindi questa la sede e l´occasione per rispondere in ordine alla presunta strategia di questa Giunta finalizzata ai termovalorizzatori perché questa è una sciocchezza".  
   
   
BENZOAPIRENE: INIZIATI LAVORI A TARANTO PER RIDURRE LIVELLI EMISSIONE  
 
Bari, 13 marzo 2012 - “Il tavolo istituzionale di questa mattina ha avvitato una fase di valutazione in ordina alla necessità di ricondurre i valori entro i limiti di legge nell´area del capoluogo ionico: in confronto positivo tra la struttura tecnica regionale, l´Arpa, la Provincia ed il Comune di Taranto ha definito un percorso di interlocuzione con gli altri soggetti che agiscono sul territorio e con cui dovremo lavorare nel bene comune”. Così l´assessore alla Qualità dell´Ambiente Lorenzo Nicastro commenta gli esiti dell´incontro di ieri sulla questione dei valori di benzoapirene a Taranto. “Lo sforamento del tetto massimo di 1 nanogrammo per m/c degli ultimi due anni ha reso indispensabile l´analisi delle fonti, a partire da quelle civili legate al traffico fino a quelle legate agli insediamenti industriali, e l´individuazione di un percorso per la mitigazione dei dati: nelle prossime settimane – prosegue Nicastro – la struttura tecnica della Regione convocherà i soggetti privati operanti sul territorio e gli enti locali per individuare, ciascuno per le proprie competenze, percorsi e azioni utili al contenimento dei emissioni”. “Stante la necessità di giungere ad un obiettivo iniziale di abbassare, in fase iniziale, di almeno un 10% le emissioni totali nell´area, concerteremo con i diretti interessati le vie da percorrere, gli strumenti da adottare, valuteremo le proposte di ciascuno, certi – conclude Nicastro – di ottenere da tutti il massimo della collaborazione nell´ottica del comune interesse alla tutela del territorio e della salute pubblica”.