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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Marzo 2012
WORKSHOP SULL´ESTRAZIONE DEI DATI NELLE SCIENZE DELLA VITA  
 
Berlino, 13 marzo 2012 - Un workshop sull´estrazione dei dati nelle scienze della vita si svolgerà il 20 luglio a Berlino, in Germania. L´estrazione dei dati in biologia e medicina è un componente fondamentale dell´informatica biomedica. È anche una delle prime applicazioni intensive dell´informatica in questo campo, che avvenga in una clinica, in un laboratorio o in un centro di ricerca. Le attuali applicazioni del data mining in biomedica stanno assumendo ruoli sfaccettati nella scoperta di conoscenze nelle banche dati nonché negli approcci di apprendimento automatico. L´evento sarà un forum per individuare contributi e opportunità importanti per la ricerca sul data mining applicata ai dati biologici e/o medici. Sarà anche un´occasione per promuovere lo studio sistematico di come applicare il data mining alla biologia e alla medicina, e per esporre le applicazioni di estrazione dei dati in biologia e medicina. Il programma della conferenza è stato progettato per favorire un´atmosfera informale in cui i partecipanti sono invitati a porre domande chiarificatrici nel corso di colloqui e a partecipare a lunghe discussioni dopo ogni presentazione. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Data-mining-forum.de/w_life_sciences.php    
   
   
I MOVIMENTI DEGLI OCCHI DEI BAMBINI E LA COGNIZIONE  
 
Bruxelles, 13 marzo 2012 - L´interazione tra i neonati e il loro ambiente è limitata a causa delle loro scarse abilità motorie. Studiare la cognizione dei neonati non è quindi un compito semplice. Quale evento sensoriale è il risultato dell´azione motoria del neonato e quale non lo è? Ricercatori del Frankfurt Institute for Advanced Studies e della Goethe-universität Frankfurt am Main in Germania potrebbero aver trovato una risposta. La loro ricerca è stata in parte finanziata dal progetto Im-clever ("Intrinsically motivated cumulative learning versatile robots"), che è sostenuto nell´ambito del tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" (Tic) del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue con 5,9 milioni di euro. Nonostante i limiti dello studio della cognizione infantile, i movimenti degli occhi possono essere usati perché raggiungono presto una grande precisione. In questo recente studio, presentato sulla rivista Plos One, i ricercatori hanno usato l´oculometria in tempo reale per mettere bambini di sei e otto mesi in grado di controllare direttamente i loro dintorni visivi. Questo ha permesso al team di valutare il problema della scoperta dell´azione, che gli esperti definiscono come la capacità di dedurre che alcuni eventi sensoriali sono provocati dalle proprie azioni. I risultati mostrano che i bambini imparano velocemente a fare dei movimenti degli occhi per produrre la comparsa di nuovi stimoli. I bambini, quindi, hanno la capacità di scoprire nuovi modi di controllare il loro ambiente. "Contrariamente a paradigmi precedenti per studiare la cognizione infantile, basati sul comportamento dello sguardo, il nostro paradigma dà ai bambini un controllo diretto sull´ambiente fisico, permettendo loro di cambiare quello che c´è "fuori" con il movimento degli occhi", scrivono gli autori dello studio. "Questi paradigmi condizionati dallo sguardo basati sull´oculometria sono stati studiati prima con soggetti adulti, ma solo recentemente è stato possibile applicare l´oculometria ai bambini. La capacità dei bambini di scoprire velocemente nuovi modi di controllare ciò che li circonda che dimostriamo qui, prepara il terreno per nuovi paradigmi veramente interattivi per studiare l´apprendimento e la cognizione dei bambini e potrebbe costituire una base per nuove strategie di formazione e intervento medico." I bambini possono scoprire nuove forme di azione, sostiene il team. Questi bambini imparano a manipolare il loro ambiente usando gli occhi in un paradigma condizionato dallo sguardo. Questo avviene quando i bambini scelgono di fissare obiettivi che generano specifici risultati sensoriali. Hanno anche la capacità di anticipare velocemente i risultati delle proprie azioni. "Gli approcci usati in precedenza per studiare il condizionamento strumentale nei bambini erano limitati dalle abilità motorie grezze e stereotipate che prendevano in considerazione, come succhiare e scalciare," scrivono gli autori. "Il principale vantaggio del paradigma condizionato dallo sguardo è che attinge a un ampio repertorio di azioni percepibili (movimenti degli occhi verso vari oggetti o luoghi, o magari il battito delle ciglia) che i bambini possono fare." Il team spiega che i paradigmi condizionati dallo sguardo basati sull´oculometria potrebbero essere utili rispetto ai classici paradigmi senza oculometria per studiare l´apprendimento e la cognizione dei bambini. Il team scrive: "Innanzitutto, estraggono dati comportamentali molto ricchi e dettagliati. In secondo luogo, permettono di studiare vari aspetti della cognizione infantile in un modo interattivo, dando ai bambini piccoli, che sono molto limitati nelle abilità linguistiche e motorie, la possibilità di comunicare con e agire sul mondo esterno. Infine, dando ai bambini il controllo del loro ambiente, i paradigmi condizionati dallo sguardo sono probabilmente più interessanti e soddisfacenti per il bambino". Per maggiori informazioni, visitare: Frankfurt Institute for Advanced Studies: http://fias.Uni-frankfurt.de/ Goethe-universität Frankfurt am Main: http://www.Uni-frankfurt.de/english/    
   
   
SANITÀ, MANTOVA E BOZZOLO: INAUGURATE STRUTTURE I TAGLI DEL GOVERNO GRAVE FATTORE DI CRITICITÀ OFFERTE AI CITTADINI LE MIGLIORI RISPOSTE  
 
Mantova, 13 marzo 2012 - Inaugurate ieri ufficialmente dagli assessori regionali alla Sanità Luciano Bresciani e alla Semplificazione e Digitalizzazione Carlo Maccari i reparti per le Cure sub acute del presidio di Bozzolo (Mn) e Pediatria e Pronto Soccorso di Mantova, entrambi gestiti dall´Azienda Ospedaliera Carlo Poma. Erano presenti anche i sindaci di Bozzolo Anna Compagnoni, di Mantova Nicola Sodano, il consigliere regionale Claudio Bottari, il vescovo di Mantova Card. Roberto Busti e il direttore generale dell´Azienda Ospedaliera Carlo Poma Luca Stucchi. Cure Sub Acute Bozzolo - Il reparto dispone di 25 posti letto. Attua quanto previsto dal progetto Regionale ´Dalla cura al prendersi cura´, inserito nel Programma Regionale di Sviluppo e nel Piano Socio-sanitario, le cui ´Regole 2011´ sono state ratificate dalla Giunta Regionale. L´attivazione di 1.146 posti letto in tutta la Lombardia per le Cure sub acute ha il preciso intento di affrontare un´emergente necessità assistenziale ´intermedia´ fra ospedale e territorio, per assistere quei pazienti che, pur avendo superato la fase di instabilità e di criticità clinica, continuano ad avere bisogno di assistenza e di terapie di media complessità non gestibili al domicilio o richiedono il completamento di procedure diagnostiche o terapeutiche che non devono essere necessariamente eseguite in un ospedale per acuti. Migliore Assistenza Riducendo Costi Impropri - ´Da sempre sosteniamo l´importanza di destinare spazi specifici alle cure dei sub acuti - ha detto l´assessore Bresciani - in quanto vogliamo offrire assistenza adeguata, contenendo i cosiddetti ´costi impropri´: spesso infatti le sub acuzie sono trattate occupando posti letto riservati agli acuti con ingiustificati incrementi dei costi per l´intera collettività´. ´Oggi - ha continuato Bresciani - abbiamo 400 medici che si occupano di loro con un´evidente riduzione dei budget, dimostrando ciò che da tempo ho indicato come strada da seguire. Ciò che non possiamo accettare è che, nonostante il pareggio di bilancio che Regione Lombardia riesce a conseguire da 8 anni, rischiamo di dover drasticamente ridurre i servizi ai cittadini a causa dei tagli longitudinali ´minacciati´ dal ministro per la Sanità, Renato Balduzzi: meno 407 milioni di euro nel 2013 e 815 milioni in meno per il 2015´. Il Reparto Di Neurochirurgia - A questo riguardo l´assessore Bresciani ha sottolineato che il tema della futura apertura del reparto di Neurochirurgia a Mantova ´E´ un progetto accolto in linea di massima dall´Assessorato alla Sanità, tanto che è sul tavolo regionale´. ´In attesa di definire la sostenibilità di questo giusto investimento - ha continuato Bresciani - bisogna considerare ciò che avverrà in sede di Patto della Salute, che è in discussione e potrebbe risentire della politica dei tagli. In questo momento la Regione afferma, che deve affrontare le spese assunte precedentemente, compresi i finanziamenti dei processi in corso, riservandosi successivamente di valutare la sostenibilità economica una volta che è stato deciso il riparto regionale in sede ministeriale´. Il Ricovero Dei Sub Acuti - La durata media della degenza in queste strutture non deve superare i 40 giorni. Alla fine del percorso terapeutico è prevista una valutazione dei risultati ottenuti anche in relazione alle attese. Sono escluse dalle cure sub acute le persone con decadimento cognitivo avanzato o i pazienti psichiatrici, oncologici avanzati o in chemioterapia, in età pediatrica. I percorsi diagnostici terapeutici assistenziali che regoleranno l´accesso appropriato alle cure sono al momento cinque, formulati su dati epidemiologici riportati recentemente dall´Asl di Mantova: lo Scompenso cardiaco cronico, la Broncopneumopatia cronica ostruttiva, le Vasculopatie e le Malattie Dismetaboliche croniche, la Cardiopatia cronica, ischemica e non. Poiché si prevede che i bisogni assistenziali per tali pazienti saranno soprattutto di natura infermieristica e ad elevata intensità, è prevista la figura di un coordinatore infermieristico con 12 infermieri, 10 operatori socio sanitari e 4 operatori tecnici, per garantire non solo una particolare attenzione ai bisogni fisici della persona, ma anche il coinvolgimento di coloro che, a domicilio, si dedicheranno al malato, i cosiddetti ´caregivers´, informandoli della malattia ed educandoli alla sua gestione con il preciso intento di evitare la riacutizzazione e contrastare la facile riospedalizzazione. Per assolvere a tali funzioni la struttura Formazione dell´Azienda Ospedaliera Carlo Poma ha attuato un progetto formativo rivolto a tutto il personale dedicato alle Cure sub acute, al fine di omogeneizzare la preparazione e adeguare l´intervento assistenziale alla nuova tipologia di degenza. Sussidiarietà - ´Oggi è una giornata importante - ha evidenziato l´assessore Maccari - per i cittadini e per il territorio mantovano. Abbiamo introdotto nuove modalità, con la sperimentazione di Bozzolo, e dato un esempio concreto di sussidiarietà, con la realizzazione dell´area ludica del reparto di pediatria del Carlo Poma. Un percorso positivo che dimostra come si possano reperire fondi, utilizzando tutte le leve del sociale per offrire risposte che la città attendeva´. Pronto Soccorso Mantova - L´ampliamento e la riorganizzazione del Pronto Soccorso di Mantova si sono resi necessari a seguito del notevole incremento degli accessi alla struttura, un fenomeno che spesso ne congestiona l´attività. Spesa complessiva: circa 1 milione di euro. Obiettivi: razionalizzazione degli spazi, aree destinate all´attesa più estese, tempi ridotti per i pazienti urgenti. Il progetto prevede una capienza complessiva di 108 posti. Tra le principali opere realizzate la ridefinizione dell´ingresso con la nuova sala d´attesa per parenti, ampliata fino al raggiungimento di 73 posti, la creazione di una nuova accettazione, con 8 posti letto, e la ricollocazione di tre ambulatori, di una sala gessi e dell´attesa pediatrica. Il percorso del paziente sarà innovativo e seguirà il modello ´ypsilon´, secondo il quale il paziente, classificato secondo il codice di rischio, sarà orientato verso la branca territoriale se definito di codice bianco con dimissione - una branca della ´ypsilon´ - o corsia ambulatoriale di pronto soccorso o verso l´altra branca con ricovero ospedaliero, se classificato di codice verde, giallo o rosso. Pediatria Mantova - La nuova Pediatria di Mantova è una struttura all´avanguardia, che mira a ´umanizzare´ le cure, per far sentire i pazienti ´più a casa´ e ´meno in ospedale´. Il piano terra è destinato ad attività ambulatoriale (Allergologia e Broncopneumologia, Auxologia ed Endocrinologia, Diabetologia, Ecografia, Ematologia e Immunologia, Gastroenterologia, Nefrologia e Urologia, Obesità, Reumatologia, Chirurgia Pediatrica) e di day hospital (4 posti letto); vi sono inoltre gli studi dei medici e del personale. Il primo piano ospita la degenza e comprende 17 posti letto distribuiti in 9 camere, di cui 8 doppie e una singola e tutti i servizi dedicati. Entrando nel reparto dall´ingresso utenti si trovano gli spazi di servizio al piano, attesa, servizi igienici, bagno assistito, medicheria, cucina, lactarium, depositi e il locale lavoro infermieri, che controlla l´accesso alla zona delle stanze di degenza. Al secondo piano si trova lo spazio di soggiorno, un ambiente ricreativo per il gioco, la scuola e lo studio, un giardino pensile e la cupola, Abeobolla, così chiamata in quanto realizzata e gestita con il contributo di Abeo (Associazione bambino emopatico oncologico). La definizione architettonica di questo ambiente è affidata alla forma di una copertura a travi curve in legno lamellare poggianti su pilastri ´ad albero´ e da un rilevante rapporto di superfici vetrate schermate. All´interno dell´area sono stati organizzati gli spazi per la scuola e il gioco oltre a spazi relax affacciati sul giardino pensile, che insisterà sulla restante parte del tetto dell´ala sud-est. Sono ospitati bambini in età da 0 a 15 anni ed è presente un´insegnante di scuola elementare per l´attività didattica. Dopo l´accordo, siglato nel 2008 con l´Azienda Ospedaliera Carlo Poma, Abeo ha raccolto fondi per la realizzazione dell´Abeobolla: una spesa di 600.000 euro, sostenuta grazie al contributo dell´associazione e alle donazioni della Fondazione Cariplo, di enti, aziende e privati. L´azienda Ospedaliera Carlo Poma ha messo a disposizione 2 milioni di euro.  
   
   
FVG: TONDO, PER OSPEDALE DI UDINE LEADERSHIP SUL TERRITORIO  
 
Udine, 13 marzo 2012 - Centralità del ruolo dell´ospedale di Udine, quale punto di riferimento di un´area che non è solo il Friuli e nemmeno la regione, e stato di avanzamento dei lavori di costruzione del nuovo polo ospedaliero. Assieme al previsto riassetto della sanità in Friuli Venezia Giulia, sono stati questi i principali temi trattati il 9 marzo nell´incontro tra il presidente Renzo Tondo e i vertici dell´Azienda ospedaliaro-universitaria, con in testa il direttore generale Carlo Favaretti, e il collegio di direzione. Per Tondo, che in veste di assessore alla Salute nelle prossime settimane visiterà gli altri principali ospedali del Friuli Venezia Giulia, la centralità di Udine si gioca nel ricercare un nuovo modello di "governance" istituzionale interna, che consenta di mantenerne e rafforzarne la leadership nei confronti degli ospedali di rete presenti sul territorio, sapendone valorizzare tutti i diversi punti di forza, in un quadro di forte integrazione. Un percorso che va fatto "con buone pratiche, con relazioni interpersonali, con chiarezza di idee, rinunciando a gelosie e corporativismi". Sul tema delle risorse, in risposta alle richieste del dg Favaretti, che ha chiesto di destinarle laddove maggiormente servono, il presidente ha rivendicato alla sua Giunta il merito di aver avviato il riequilibrio territoriale nelle assegnazioni. Parallelamente per quanto riguarda il personale, Tondo ha annunciato che "dopo una necessaria stabilizzazione, che ha comportato alcuni blocchi al turn-over, ora si può ripartire con maggior flessibilità", tenendo ovviamente presente il quadro economico complessivo. Sempre rispondendo a Favaretti, che ha auspicato "una riforma più radicale possibile, specie per quanto concerne la gestione della rete ospedaliera, quale esigenza non solo di efficienza ma anche di efficacia clinica", il presidente della Regione ha confermato che "la governance della sanità va rivista alla luce della scarsità di risorse, prevista anche in un prossimo futuro, e dei crescenti bisogni di salute della popolazione, che non consentono di sprecare un solo euro". Anche se ha aggiunto che una riorganizzazione sarebbe stata avviata in ogni caso, ad ormai vent´anni dalla precedente. Confermata, nell´occasione, la prospettiva di un´unica Azienda territoriale per "omogeneizzare l´offerta di servizi", anche se "nell´immediato questa soluzione potrà produrre qualche contrattempo". Successivamente il presidente ha fatto visita ad alcuni reparti (tra cui anestesia-rianimazione, pronto soccorso, gastroenterologia e radioterapia, da poco aperta), accolto dai rispettivi responsabili, e poi al grande cantiere in cui si stanno ormai finalmente completando i lavori per il nuovo polo ospedaliero, contestualmente a quelli per la costruzione di una nuova centrale tecnologica destinata all´alimentazione energetica dell´intero comprensorio. In proposito Tondo ha ricordato che "in questa regione si stanno impiegando straordinarie risorse sull´edilizia ospedaliera: a Udine, così come a Pordenone e a Trieste". A conclusione della visita ha definito molto positivo il clima riscontrato, dicendo di aver trovato una "classe medica motivata, collaborazione tra Università e ospedale, giovani medici che hanno voglia di mettersi in discussione. La sanità del Friuli Venezia Giulia e questo ospedale in particolare - ha concluso - hanno una capacità molto forte di attrazione: se i cittadini vengono a curarsi qui anche da fuori provincia e da fuori regione vuol dire che qui si curano bene".  
   
   
PIEMONTE: INIZIA LA DISTRIBUZIONE DELLA NUOVA TESSERA SANITARIA  
 
Torino, 13 marzo 2012 - E’ iniziata in Piemonte la consegna della nuova Tessera sanitaria-Carta nazionale dei servizi. La card elettronica viene spedita tramite posta ordinaria dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ai cittadini che hanno la vecchia tessera in scadenza. Il nuovo documento, delle dimensioni di una carta di credito con il logo della Regione Piemonte, è valida dal momento della sua emissione come tessera sanitaria, tessera europea di assicurazione malattia per l’assistenza in tutti i Paesi dello spazio economico europeo, e codice fiscale. Per queste funzioni non è necessaria alcuna procedura di attivazione. La Carta nazionale dei servizi è dotata di un microprocessore con un certificato elettronico che consente di essere riconosciuti in rete con certezza della propria identità, garantendo sicurezza e privacy. Per utilizzarlo sarà necessario attivare la carta, richiedendo il codice di accesso personale (pin) presso uno degli sportelli abilitati, che saranno indicati nei siti web delle aziende sanitarie locali. Una volta richiesta l’attivazione e ottenuto il pin, grazie alla tecnologia che garantisce l’identificazione sicura in rete sarà possibile usufruire dei servizi digitali offerti dalla pubblica amministrazione regionale e nazionale attraverso Internet. Tali servizi riguarderanno principalmente la sanità, gli enti locali, la scuola, la fiscalità locale, la mobilità e nello specifico consentiranno di effettuare: richieste di certificazioni e prestazioni, pagamenti sicuri dei servizi pubblici, accesso ai referti medici, consultazione della propria storia sanitaria nell’ottica della continuità delle cure, scelta o revoca del medico, verifica della propria posizione nell’elenco annuale degli assistiti con diritto all’esenzione da reddito dal pagamento del ticket sulle prestazioni. I cittadini piemontesi in possesso della nuova Carta nazionale dei servizi potranno procedere all’attivazione della tessera dal mese di luglio 2012.  
   
   
PER LA SETTIMANA MONDIALE DEL GLAUCOMA UNA GIORNATA DI PREVENZIONE AD AOSTA  
 
Aosta, 13 marzo 2012 - Nell’ambito della Settimana mondiale del glaucoma, l’Assessorato Sanità, Salute e Politiche sociali e l’Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti della Valle d’Aosta organizzano un appuntamento rivolto alla popolazione sul tema della prevenzione del glaucoma, una grave malattia che può portare alla cecità. Martedì 13 marzo, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus, sarà presente, al mattino, nella piazza del mercato di Aosta per la distribuzione di materiale informativo, mentre alle ore 21.00, ad Aosta nella sala conferenze della Biblioteca regionale, si terrà un incontro aperto al pubblico al quale saranno presenti, oltre all’Assessore regionale della Sanità Salute e Politiche sociali Albert Lanièce e al Presidente regionale dell’Unione dei ciechi e degli ipovedenti Pier Giorgio Ponsetti, il direttore della Struttura complessa Oculistica dell’ospedale Parini Massimo Martorina e il Dirigente Medico Carlo Palumbo. «Sensibilizzare la popolazione sul tema della prevenzione – ricorda l’assessore Lanièce - è importante, soprattutto se parliamo di una malattia grave come il glaucoma che colpisce, in Italia, circa 1 milione di persone (il 50 per cento non ne è a conoscenza) e nel mondo circa 80 milioni. Incontrare i cittadini sulle piazze e organizzare incontri pubblici per diffondere la cultura della prevenzione e della diagnosi precoce, è un compito doveroso da parte dell’amministrazione».  
   
   
ISTITUTO TOSCANO TUMORI, PRESENTATA A PIETRASANTA LA FONDAZIONE  
 
Firenze, 13 marzo 2012 – Si è tenuta il 10 marzo presso il Chiostro di S.agostino, nel Salone dell’Annunziata in Piazza del Duomo a Pietrasanta, la presentazione della Fondazione dell’Istituto Toscano Tumori. Oltre all’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia sono intervenuti Andrea Bocelli, il direttore generale della Ausl 12 Viareggio Giancarlo Sassoli, il sindaco di Pietrasanta Domenico Lombardi, il presidente ed il vice presidente della Fondazione Itt, Valtere Giovannini e Gianni Amunni. Le conclusioni sono state fatte dal professor Lucio Luzzatto, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Itt. “Il modello a rete che caratterizza l’Itt fin dalla sua nascita, avvenuta 10 anni fa – ha spiegato l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – è ora assunto come modello di riferimento dal Programma Oncologico Nazionale. Grazie a questa organizzazione diffusa sul territorio, alla professionalità degli operatori e agli investimenti in rete ed innovazione la Toscana è ai primi posti al mondo per tasso di sopravvivenza rispetto alle principali patologie oncologiche, a partire dal tumore al seno”. L’istituto Toscano Tumori (Itt) costituisce il sistema coordinato e di governo clinico della rete oncologica regionale presente in tutte le Aziende sanitarie. La direzione scientifica e operativa ha sede a Firenze. L’itt ha sviluppato sul territorio regionale l’impegno per la lotta contro il cancro, con un forte investimento sulla ricerca (è stato anche dato avvio a una rete di laboratori appositamente destinati, di cui il Core Research Laboratory presso l’Aou Careggi rappresenta il fulcro) e sulle azioni di prevenzione e di cura dei tumori. La Fondazione dell’Itt, costituita da tutte le Aziende sanitarie toscane e dall’Ispo (Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica), nasce con la volontà di dotare il sistema di un ulteriore strumento per promuovere la partecipazione attiva e il coinvolgimento di tutti i cittadini nella lotta contro il cancro.  
   
   
LIGURIA: I CENTRI SALUTE DEI MEDICI DI FAMIGLIA SAVONESI DIVENTANO CENTRI DI RIFERIMENTO DELLA ASL 2  
 
Genova, 13 Marzo 2012 - Le medicine di gruppo si arricchiscono di nuovi percorsi di cura e diventano centri di riferimento del sistema sanitario regionale. Lo stabilisce una delibera approvata il 9 marzo dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla salute Claudio Montaldo per promuovere specifici programmi di assistenza nel campo della medicina generale e in particolare delle patologie croniche come il diabete o lo scompenso cardiaco. I sette centri salute collocati a Alassio, Albenga, Loano, Pietra Ligure, Finale Ligure, Savona e Cairo Montenotte diventano centri di riferimento del sistema sanitario aziendale e garantiscono un orario di 12 ore al giorno su sette giorni. L´obiettivo è quello di far fare un salto alla sperimentazione dell´assistenza, garantire una risposta ai bisogni di salute dei cittadini, evitando così un uso improprio dei pronto soccorso. La Giunta regionale parte con il progetto già avviato dalla Asl 2 Savonese con i centri salute, ma l´obiettivo è quello che anche le altre Asl liguri possano riprendere l’esperienza della Asl 2. "La sperimentazione è partita già da qualche anno nella Asl 2 savonese – ha ricordato l´assessore Montaldo – dando buoni risultati e oggi viene integrata, promuovendola a livello di servizio della Asl". "È il primo esempio – ha continuato Montaldo - di trasferimento di funzioni dall´ospedale al territorio attraverso l´applicazione di percorsi diagnostici terapeutici condivisi e una presa in carico concreta del paziente, affetto dalle patologie croniche più rilevanti. A questo punto ci auguriamo che anche le altre Asl seguano l´esempio ampliando su tutto il territorio ambulatori di continuità assistenziale e dando vita a nuovi modelli di gestione". L´azione proposta oggi avrà una durata di cinque anni. Durante il primo anno almeno due centri salute si faranno garanti dell´addestramento del personale delle altre strutture e la Asl 2 savonese si occuperà di monitorare mensilmente la loro attività.  
   
   
SANITA´: SI E´ INSEDIATO IN SICILIA IL COMITATO REGIONALE DI BIOETICA  
 
Palermo, 13 marzo 2012 - Si e´ insediato il 9 marzo il Comitato Regionale di Bioetica istituito con decreto dall´assessore regionale per la Salute Massimo Russo: avra´ il compito di esprimere il parere su tematiche di carattere deontologico, giuridico ed etico inerenti alle attivita´ sanitarie e di ricerca biomedica applicata alla persona umana e svolgera´ attivita´ di indirizzo e di coordinamento dei comitati etici locali. "E´ un organismo di notevole importanza - ha detto Russo - che dovra´ avere piena autonomia su questioni rilevanti e che svolgera´ un´azione di supporto tecnico e scientifico all´assessorato in tutte quelle problematiche che attengono alla salute di ogni individuo. Nel ringraziare tutti i componenti per la disponibilita´ offerta, ho anche dato pieno mandato affinche´ venga predisposto un protocollo dell´accoglienza dei pazienti e dei loro familiari per ribadire in modo chiaro che un sistema sanitario efficiente deve non soltanto curare ma anche prendersi cura del paziente e dei suoi familiari. Il momento della presa in carico e´ un aspetto fondamentale di quel rispetto della dignita´ umana che deve caratterizzare la sanita´ siciliana". Fra i compiti del Comitato Regionale di Bioetica c´e´ anche quello di svolgere attivita´ propositiva e consultiva in relazione a questioni connesse con le attivita´ scientifiche e assistenziali, per promuovere e tutelare i valori della persona umana con particolare riferimento ai protocolli di sperimentazione clinica e all´impiego dei cosiddetti farmaci "off label". Nella riunione di oggi il prof Luigi Pagliaro e´ stato eletto all´unanimita´ vicepresidente del Comitato: il presidente, per statuto, e´ l´assessore regionale della Salute pro tempore. Il Comitato Regionale di Bioetica e´ composto complessivamente da 20 persone. Per l´area sanitaria sono stati nominati Luigi Pagliaro (professore emerito di medicina interna), Francesco Di Raimondo (ematologo al Vittorio Emanuele di Catania) e Nicola Borsellino (oncologo al Buccheri La Ferla di Palermo); Pasquale Candela e Giuseppe Di Tommaso (medici di medicina generale); Fabio Tine´ (esperto in analisi decisionale in Medicina e primario a Villa Sofia - Cervello); Vittoria Agnello (pediatra di libera scelta); i farmacologi Silvio Garattini (Director Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri) e Mario Palazzo Adriano (professore emerito di farmacologia); gli esperti di ricerca biomedica Sebastiano Cavallaro (responsabile del Laboratorio di Genomica Funzionale del Cnr) e Giuseppe Remuzzi (research coordinator Istituto Mario Negri e the Dacco´ Center); Agatino Francesco Bonarrigo (rappresentante del settore infermieristico). Per l´area non sanitaria il biostatistico Massimo Attanasio (ordinario di statistica all´Universita´ di Palermo); l´esperto in materia giuridica e assicurativa Salvatore Pilato (magistrato della Corte dei Conti); gli esperti di bioetica Salvino Leone (professore di medicina sociale, bioetica e teologia morale) e Francesco Giordano (dirigente medico ospedale di Sciacca); il rappresentante di Cittadinanzattiva Giuseppe Greco (che e´ anche presidente della Consulta Regionale). Per l´assessorato regionale della Salute Maria Grazia Furnari (responsabile ufficio Piano di Rientro e Piano sanitario), Rosalia Traina (farmaceutica) e Giuseppe Murolo (qualita´). E´ espressamente specificato nel decreto che per i componenti del Comitato Regionale Bioetico non e´ prevista alcuna corresponsione di gettoni di presenza ne´ di compensi a qualunque titolo.  
   
   
NUOVA CENTRALE OPERATIVA DEL 118 A NOVARA  
 
Novara, 13 marzo 2012 - Con una cerimonia alla quale ha partecipato l’assessore regionale alla Sanità, Paolo Monferino, è stata inaugurata l’8 marzo a Novara la nuova centrale operativa del 118, che si occupa di tutta l’area del Piemonte orientale (le province di Novara, Verbano-cusio-ossola, Vercelli e Biella) con un bacino di circa un milione di abitanti. Monferino ha ricordato che il servizio “è un nodo fondamentale della riforma sanitaria che la Giunta regionale sta predisponendo, perché vedrà aumentati i suoi compiti. Nella logica della riorganizzazione in forma gerarchica della sanità piemontese, con gli ospedali di riferimento, cardine e territoriali, sarà essenziale il trasporto veloce nella struttura più opportuna, anche se più lontana. Stiamo infatti investendo moltissimo sia per gli elicotteri di soccorso che per ampliare il numero delle ambulanze sul territorio. E anche per le centrali, che saranno dotate di sofisticate tecnologie: per questo abbiamo dovuto ridurre da otto a quattro il loro numero, in modo da non disperdere l´investimento”. La riorganizzazione della centrale del 118 è costata 320mila euro, finanziati interamente dall’ospedale Maggiore di Novara.  
   
   
SANITA´:REGIONE SICILIA E UNICEF INSIEME PER ALIMENTAZIONE NEONATI E BIMBI  
 
Palermo, 13 marzo 2012 - Regione siciliana e Unicef hanno siglato il 9 marzo un protocollo che prevede una collaborazione a 360 gradi che riguardera´ l´alimentazione dei neonati e dei bambini, a partire dalla formazione degli operatori sanitari impegnati nel settore materno - infantile. L´obiettivo e´ far si´ che il maggior numero possibile di strutture ospedaliere e territoriali, possano raggiungere gli standard professionali e organizzativi, previsti dall´Unicef, per essere riconosciuti "Amici dei Bambini per l´Allattamento". Il protocollo e´ stato sottoscritto dall´assessore regionale per la Salute Massimo Russo e dal direttore generale dell´Unicef Italia Davide Usai insieme con il presidente del Comitato regionale per l´Unicef Umberto Palma. L´iniziativa internazionale (Bfhi, Baby Friendly Hospital Initiative) lanciata dall´Unicef e dall´Oms nel 1992, incoraggia le buone pratiche per la promozione dell´allattamento materno basata sulla corretta applicazione dei "Dieci Passi" indicati nella dichiarazione congiunta Oms/unicef. Questa promozione e´ considerata da tempo una priorita´ di salute pubblica, tale da essere espressamente indicata dall´Unicef come un diritto nell´art 24 della Convenzione Onu sui diritti dell´infanzia e dell´adolescenza. Il protocollo, in particolare, vedra´ la Regione siciliana impegnata a tradurre in pratica le iniziative previste dal Piano di azione europeo chiamato "Blueprint" che si basa su interventi di provata efficacia, integrati e coordinati, sul tema dell´allattamento. "Con questo protocollo - ha dichiarato il direttore generale dell´Unicef Italia, Davide Usai - sale a sei il numero di intese che l´Unicef ha sottoscritto con varie regioni o Aziende sanitarie italiane per la promozione, la protezione e il sostegno dell´allattamento, considerato un indicatore straordinario delle competenze culturali ed organizzative di un sistema sanitario interessato a proteggere la salute dell´infanzia. Questo tipo di impegno e´ rafforzato anche dal rispetto del Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno che protegge le famiglie e gli operatori da scorrette pratiche di marketing". "Gia´ da anni - ha detto l´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo - siamo fortemente impegnati in progetti finalizzati alla promozione dell´allattamento al seno. Piu´ in generale abbiamo riorganizzato il settore materno infantile e ridisegnato il percorso nascita attraverso adeguamenti strutturali e tecnologici e assegnando la giusta importanza, fra l´altro, al valore dell´allattamento materno. La Sicilia ha gia´ aderito al progetto nazionale del Centro Controllo Malattie (Ccm) e con l´applicazione dei "Dieci Passi" previsti dall´Unicef implementeremo la qualita´ nell´assistenza alla madre e al bambino". L´iniziativa "Insieme per l´Allattamento: Ospedali & Comunita´ Amici dei Bambini uniti per la protezione, promozione e sostegno dell´allattamento materno" e´ un programma internazionale che aiuta i servizi sanitari a migliorare le pratiche assistenziali rendendo protagonisti i genitori e sostenendoli nelle scelte per l´alimentazione e la cura dei propri bambini. Si tratta di un percorso di cambiamento culturale che mette la famiglia al centro dell´assistenza, rispetta la naturalita´ dell´evento nascita e permette un buon avvio dell´allattamento per madre e bambino. In Italia sono 23 gli ospedali riconosciuti mentre altri 120 ospedali sono iscritti nel percorso Bfhi e altre 17 aziende sanitarie partecipano alla sperimentazione sulla Comunita´ (Bfci). Sono attivi sei Protocolli sulla promozione, protezione e sostegno dell´allattamento: cinque riguardano le regioni Abruzzo, Toscana, Veneto, Valle d´Aosta e Sicilia e una l´Asl di Milano. Per maggiori informazioni, contattare: Ufficio stampa Unicef Italia, tel.: 06/47809355-233-341; cell. 366/6438651 e 335/7275877,  e-mail: press@unicef.It    sito-web: www.Unicef.it    
   
   
INAUGURAZIONE RISONANZA MAGNETICA A SPOLETO: MARINI “ESEMPIO DI VIRTUOSA COLLABORAZIONE TRA FONDAZIONI BANCARIE E REGIONE”  
 
Perugia, 12 marzo 2012 - “L’inaugurazione della Risonanza magnetica che celebriamo oggi a Spoleto, aldilà della grande importanza di questo strumento per la tutela della salute dei nostri cittadini, rappresenta anche un esempio di cooperazione virtuosa tra la Regione e le Fondazioni bancarie”, ha dichiarato il 9 marzo la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo a Spoleto alla donazione delle apparecchiature di Risonanza magnetica da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto. “Ritengo, ha detto la Presidente, che il rapporto con le Fondazioni debba essere ispirato ai principi di integrazione e condivisione, soprattutto quando di tratta di interventi in sanità ad altissima tecnologia, come questo di Spoleto. Si tratta di strutture di eccellenza che devono essere coerenti con la programmazione regionale. Sappiamo bene che no basta l’acquisto e la generosa donazione di simili tecnologie perché queste poi vanno collocate in siti idonei e soprattutto hanno bisogno per la gestione quotidiana di una adeguata dotazione di personale specializzato. Anche in questo caso insomma dobbiamo cercare di dare risposte appropriate, altrimenti rischiamo di generare danni e disfunzioni”. Riferendosi poi al grande lavoro che la Giunta regionale sta portando avanti per la riorganizzazione del sistema sanitario umbro, la Presidente ha sottolineato che “ci è toccato il tempo del contenimento della spesa pubblica e soprattutto ci è toccato fare i conti con una progressiva e drastica riduzione del Fondo Sanitario nazionale. Per questo, ha concluso la presidente, occorre essere anche un po’ più coraggiosi nelle scelte che dobbiamo fare”.  
   
   
BOLZANO: CONVEGNO SUL “PIANO DI SETTORE DISABILITÀ”  
 
Bolzano, 13 marzo 2012 - Un’iniziativa organizzata dalla Ripartizione politiche sociali con la partecipazione dell’assessore Richard Theiner. Si svolgerà giovedì 22 marzo, dalle ore 8,30 alle 12,30, presso la sede del capoluogo della Libera Università di Bolzano il convegno organizzato dalla Ripartizione politiche sociali sul tema “Piano di settore disabilità: obiettivi e sfide delle politiche per le persone con disabilità in Alto Adige 2012-2015”. Prenderanno parte ai lavori del convegno l’assessore alla famiglia, sanità e politiche sociali, Richard Theiner, il rettore della Libera Università di Bolzano, Walter Lorenz, Christina Wurzinger, giurista, membro dell’organo austriaco per l’implementazione delle Convenzioni Uno, Pfeifer Karin, Robert Mumelter di people first Alto Adige, gruppo di autorappresentanza di persone con difficoltà di apprendimento e Luciana Fiocca, direttrice dell’Ufficio soggetti portatori di handicap.  
   
   
PRESENTATO PROGETTO “MI PRENDO CURA DI TE”  
 
Perugia, 13 marzo 2012 - E´ intitolato "Mi prendo cura di Te: sistema integrato di servizi alla persona" e interesserà 80 lavoratori comunitari ed extracomunitari soggiornanti in Umbria e 30 "Tutor dell´assistenza familiare", in un progetto di qualificazione per la cura domiciliare di anziani e persone non autosufficienti. Ieri a Perugia, nella sede della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, ha chiamato a raccolta i 12 Comuni capofila di Ambito, per illustrare i dettagli del progetto e creare un tavolo interistituzionale per mettere in rete i diversi partner, quindi Regione Umbria, Comuni, Province, Asl, Consulta per l´immigrazione e i Patronati. La realizzazione e la cura del progetto è affidata alla Scuola di Villa Umbra e rientra nell´Accordo di programma per la realizzazione di interventi in materia di servizi alla persona in seguito al quale il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha attribuito alla Regione Umbria 120 mila euro per l´attuazione di un sistema integrato di azioni finalizzate alla qualificazione dei servizi di cura e di assistenza alla persona, all´erogazione di servizi socio assistenziali domiciliari da parte di lavoratori immigrati, all´attivazione di percorsi di formazione e qualificazione professionale degli operatori del settore e alla promozione di misure di contrasto al lavoro sommerso. A queste risorse si aggiunge una quota di cofinanziamento regionale di 60 mila euro, impegnata dalla Regione Umbria, in favore dei 12 Comuni capofila. "Oggi diversi fattori stanno incidendo sul sistema di welfare domiciliare per le persone non autosufficienti nel quadro di un incremento dei flussi migratori, in particolare femminili - ha detto l´assessore Casciari - L´aumento delle attese di vita e, quindi, della popolazione anziana determina una richiesta di maggiori e continue cure a favore di un crescente numero di soggetti fragili, non autosufficienti, in molti casi affetti da demenza o malattia d´Alzheimer. Erroneamente, l´attività di cura si inserisce in un contesto culturale che la vuole relegata entro una rigida connotazione di genere e per la quale si ritengono non necessarie particolari competenze e soggetto al forte rischio di un mercato sommerso ed illegale che lascia spazio al protagonismo delle organizzazioni criminali anziché ai diritti dei lavoratori ed alle garanzie per le famiglie". Casciari ha quindi evidenziato che, coerentemente con l´Accordo di programma per la realizzazione di interventi in materia di servizi alla persona il progetto intende sviluppare azioni finalizzate alla qualificazione dei servizi di cura e di assistenza alla persona, all´erogazione di servizi socio-assistenziali domiciliari da parte dei lavoratori immigrati, all´attivazione di percorsi di formazione e qualificazione professionale degli operatori del settore e alla promozione di misure di contrasto al lavoro sommerso". Il progetto ha previsto la pubblicazione di un Bando, la cui scadenza è prevista il 26 di marzo, per l´accesso di 80 lavoratori e lavoratrici provenienti da paesi extra comunitari e comunitari, compresi gli italiani a corsi di qualificazione per migliorare le competenze tecniche degli assistenti familiari nel lavoro di cura e assistenza all´interno della famiglia, favorire la relazione e la comunicazione dell´assistente familiare nel contesto domiciliare e della rete dei servizi socio-assistenziali, fornire elementi per la conoscenza della lingua italiana e delle parole chiave relative alla cura e all´assistenza degli anziani e delle persone non auto sufficienti. I partecipanti dovranno risiedere in Umbria e avere un´età compresa tra i 18 e i 65 anni, nel caso degli extra comunitari dovranno essere in possesso di un regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato o di attesa occupazione. "Gli argomenti dei corsi sono i più vari - ha spiegato Carla Casciari - Si parlerà di alimentazione, per arrivare all´igiene, all´organizzazione degli spazi della casa e del tempo, alla relazione con la famiglia dell´assistito, al contesto socio-sanitario, alla lingua italiana. Il percorso ha una durata complessiva di 60 ore, articolate in 20 incontri d´aula e il piano prevede lo svolgimento di due lezioni settimanali, un incontro serale di 3 ore e un incontro il sabato mattina di 3 ore e il superamento della prova finale darà diritto al rilascio di un attestato di frequenza rilasciato". Il bando scadrà il 26 di marzo, mentre i corsi inizieranno ad aprile nei Comuni Perugia, Città di Castello, Foligno e Terni. La domanda di iscrizione è scaricabile dal sito internet di Villa Umbra www.Villaumbra.org e dovrà essere inviata esclusivamente tramite fax al Consorzio "Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica" , al numero 075/5159785, oppure consegnata a mano sempre presso il Consorzio "Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica" - Loc. Pila (06132) Perugia. Contestualmente il progetto "Mi fido di Te" prevede di allargare la formazione ad altre figure: tra queste è prevista la formazione di 30 "Tutor dell´Assistenza familiare". "Non si tratta di una figura professionale nuova - ha spiegato l´assessore Casciari - ma configura un insieme di competenze nuove o aggiuntive per gli operatori già impegnati nei servizi sociali. In pratica, il Tutor è un esperto dell´assistenza domiciliare a cui è richiesto di rapportarsi con persone e contesti familiari che possono presentare caratteristiche molto diverse tra di loro, il suo ruolo è finalizzato al ´prendersi cura di chi cura´ e, più in generale, alla presa in carico in senso lato del contesto familiare e dei suoi protagonisti: anziano, famiglia, assistente familiare". Tra gli obiettivi del progetto c´è anche lo sviluppo di un modello sperimentale di incrocio tra la domanda di servizi e l´offerta attraverso la progettazione e la creazione di una banca dati on line.  
   
   
GENERE E SALUTE: IDEE PER UN PERCORSO INSIEME  
 
Trento, 13 marzo 2012 - "Genere e salute", ovvero medicina di genere per sensibilizzare operatori e popolazione nei confronti delle differenze esistenti fra uomo e donna, non solo da un punto di vista anatomo-fisiologico, ma anche biologico, funzionale, psicologico, sociale e culturale. Si tratta di un nuovo percorso messo a punto dalla Provincia autonoma di Trento e dall´Azienda provinciale per i servizi sanitari presentato l’ 8 marzo nel tardo pomeriggio dall´assessore alla solidarietà internazionale e convivenza, Lia Giovanazzi Beltrami, in collaborazione con l´assessore Ugo Rossi. L´incontro è stato ospitato a Palazzo dei Panni ad Arco, nell´ambito delle molte iniziative attivate per Giornata internazionale della donna. All´intervento dell´assessore - che ha anche presentato la sua recente esperienza alle Nazioni Unite, dove ha illustrato le molte iniziative del Trentino sul versante della solidarietà internazionale, che vedono come protagoniste le donne - è seguita la conferenza di Maurizio Del Greco, cardiologo dell´ospedale Santa Chiara di Trento, "Cuore di donna", che ha presentato le differenze nella fisiopatologia, nella diagnosi e nella terapia delle cardiopatie tra donna e uomo. In apertura dell´incontro, uno sguardo all´estero, alle Nazioni Unite, dove si sono susseguiti per due settimane incontri ed eventi organizzati dall´Osservatorio permanente sulla condizione della donna, con la partecipazione anche di una delegazione trentina composta da rappresentanti della Fondazione Opera Campana dei caduti di Rovereto, della Provincia autonoma di Trento e del Centro per la formazione alla solidarietà internazionale. "Martedì ho potuto presentare le iniziative del Trentino in favore delle donne africane all´Onu - ha detto l´assessore, appena rientrata da New York - , nell´ambito di una manifestazione a cui sono intervenuti rappresentanti governativi, di associazioni e ong, in particolare sul tema delle ´donne rurali´. Abbiamo parlato del ruolo che le donne, soprattutto nel continente africano, possono assumere, nella mediazione dei conflitti e nella facilitazione dei processi di riconciliazione. Anche noi facciamo la nostra parte: grazie all´associazione trentina delle ´donne rurali´ abbiamo favorito, due anni fa, a Trento, l´incontro fra cinque donne, leader di comunità negli ambiti di appartenenza, provenienti dal Medio Oriente, che ora in patria stanno portando avanti progetti comuni, cercando di superare le diffidenze e le lacerazioni generate in particolare dal conflitto israeliano-palestinese. Ma la cosa significativa che ho cercato di sottolineare è anche un´altra, e cioè che la solidarietà internazionale crea comunità qui, in Trentino, dove si genera, non solo nei paesi e dei luoghi dove si portano avanti concretamente i progetti. Questo è stato percepito fortemente dalle persone che ho incontrato, che hanno manifestato interesse e ammirazione per ciò che il Trentino fa e hanno commentato: ´E´ molto bello che nel mondo esistano realtà regionali così, che si impegnano su questi fronti´. Credo sia uno dei tanti piccoli riconoscimenti di cui dovremmo andare orgogliosi, noi trentini, che spesso invece tendiamo a sminuire ciò che facciamo. Ma grazie a questi confronti, grazie alle relazioni che si creano a livello internazionale, possiamo anche imparare molto dagli altri: ad esempio, abbiamo appreso che gran parte degli ambasciatori africani nel mondo sono in realtà ambasciatrici, sono donne, mentre se guardiamo all´Italia la situazione è ben diversa" Venendo al progetto "Genere e salute", l´assessore ha ricordato come esso sia partito in forma sperimentale circa un anno fa, grazie anche ad una proposta proprio delle ´donne rurali´ del Trentino. "Abbiamo quindi messo a punto un percorso che tocca le diverse tematiche inerenti alla medicina di genere, assieme all´Azienda provinciale per i servizi sanitari; questo incontro è il primo di una serie, ne seguiranno a breve degli altri, su tutto il territorio provinciale. Parallelamente si svilupperà, con il personale medico-sanitario, un percorso di studio e di ricerca su temi specifici come questo delle cardiopatie. La terza fase riguarderà la sensibilizzazione dei medici di base." Quello della Medicina di genere (Mdg) è un tema relativamente nuovo. L´attenzione si concentra sulle differenze fra uomini e donne non solo dal punto di vista anatomo/fisiologico ma anche psicologico, sociale e culturale e, in secondo luogo, della differenza di risposta alle cure. Obiettivo di questo ambito di intervento è di garantire il più elevato livello di cure a tutta la popolazione, considerandone le differenze. I primi studi sull´impatto che le differenze di genere comportano rispetto al modo in cui le patologie si manifestano, si sviluppano e vengono curate, risalgono alla metà degli anni Ottanta negli Stati Uniti: un nuovo approccio medico, dunque, che pone in relazione la salute e il rischio di patologia con i differenti ruoli sociali, culturali ed economici determinati dal fatto di appartenere al genere maschile o femminile. In provincia di Trento la sensibilità alle tematiche della Mdg, fino alla nascita del progetto coordinato da Provincia e Apss, era affidata ai singoli operatori; il percorso messo a punto ora, e che ha avuto nella serata di Arco uno dei suoi momenti fondanti, coinvolgerà in maniera più organica e più diretta sia il personale sanitario sia la popolazione trentina nel suo complesso. Dopo la presentazione del progetto "Genere e salute", la conferenza "Cuore di donna", tenuta da Maurizio Del Greco, cardiologo dell´ospedale Santa Chiara di Trento, che ha presentato le differenze nella fisiopatologia, nella diagnosi e nella terapia delle cardiopatie tra donna e uomo. Scheda: "Cuore di donna" medicina di genere e malattie cardiovascolari La Cardiopatia Ischemica (Ci), rappresenta la maggiore tra le cause di morte in tutti i paesi occidentali. Nel 2000 la Ci è stata responsabile di circa il 20% dei decessi nel mondo (circa 14 milioni di persone) e di più del 50% nei paesi industrializzati. Durante gli ultimi 20 anni diversi studi si sono occupati delle differenze di genere per quel che riguarda le manifestazioni cliniche e la prognosi della malattia coronarica. I risultati di questi studi hanno dimostrato alcune importanti diversità correlate al sesso. Complessivamente la Ci uccide, secondo i dati più recenti, più di 500000 donne americane all’anno, pari al 41.3% delle morti complessive tra il sesso femminile, più di tutti i tipi di cancro messi assieme. In Italia, le donne che ogni anno muoiono per malattie cardiovascolari sono circa 120000 e, nonostante questa evidenza, si tende a considerare ancora tale condizione specifica del sesso maschile. Per molti anni, infatti, lo studio della malattia coronarica e dei suoi fattori di rischio ha interessato prevalentemente gli uomini, data la maggiore frequenza della malattia in età media, la comparsa in età più giovane rispetto alla donna e l’elevata letalità. Fino alla menopausa, la frequenza della malattia ed i livelli dei fattori di rischio sono più bassi rispetto agli uomini; con l’avanzare dell’età le differenze si riducono ed i valori risultano simili o diventano più elevati rispetto a quelli riscontrati negli uomini. Gli ultimi dati epidemiologici sulle malattie cardiovascolari in Italia risalgono al 2000 e sono stati raccolti dall’Istat e dall’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare. Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi. In particolare la cardiopatia ischemica è la prima causa di morte in Italia, rendendo conto del 28% di tutte le morti, mentre gli accidenti cerebrovascolari sono al terzo posto con il 13%, dopo i tumori. Chi sopravvive a un attacco cardiaco diventa un malato cronico. La malattia modifica la qualità della vita e comporta notevoli costi economici per la società. In Italia la prevalenza di cittadini affetti da invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per mille (dati Istat). Il 23,5% della spesa farmaceutica italiana (pari all’1,34 del prodotto interno lordo), è destinata a farmaci per il sistema cardiovascolare. Abitudini e comportamenti diversi possono portare a differenze importanti nella distribuzione dei fattori di rischio. Pressione arteriosa: il 33% degli uomini e il 31% delle donne sono ipertesi (pressione arteriosa uguale o superiore a 160/95 mmHg), oppure sotto trattamento farmacologico specifico. Il 19% degli uomini e il 14% delle donne sono in una situazione limite, in cui il valore della pressione sistolica è compreso fra 140 e 159 mmHg e quello della diastolica è compreso fra 90 e 95 mmHg. Per quanto riguarda la percentuale di persone ipertese, il 50% degli uomini e il 34% delle donne non vengono trattati farmacologicamente per tenere sotto controllo la pressione arteriosa. Colesterolemia: il 21% degli uomini e il 25% delle donne hanno colesterolemia totale uguale o superiore a 240 mg/dl oppure sono sotto trattamento farmacologico specifico. Il 36% degli uomini e il 33% delle donne sono in una condizione di rischio (colesterolemia compresa fra 200 e 239 mg/dl). Per quanto riguarda la percentuale di persone ipercolesterolemiche, l’81% degli uomini e l’84% delle donne non vengono trattati farmacologicamente per tenere sotto controllo il colesterolo Sedentarietà: il 34% degli uomini e il 46% delle donne non svolgono alcuna attività fisica durante il tempo libero. Fumo: il 30 % degli uomini fuma in media 17 sigarette al giorno, contro il 21% delle donne che ne fuma 13. Obesità: il 18% degli uomini e il 22% delle donne sono obesi. Glicemia: il 9% degli uomini e il 6% delle donne sono diabetici con glicemia superiore a 126 mg/dl. Il 9% degli uomini e il 5% delle donne sono in una condizione di rischio, in cui il valore della glicemia è compreso fra 110 e 125mg/dl. Per quanto riguarda la percentuale di persone diabetiche, il 62% degli uomini e il 56% delle donne non vengono trattati farmacologicamente contro il diabete. Studi anatomo-patologici dimostrano come, nell’uomo, le placche cominciano a comparire intorno all’età di 30 anni, sulle pareti arteriose; esse crescono in maniera proporzionale al livello sierico di colesterolo e al numero di sigarette fumate e raggiungono la “criticità” all’età di 60-65 anni (storia naturale della cardiopatia ischemica nell’uomo). Nelle donne, invece, la presenza del periodo fertile (ricco in estrogeni) posticipa la data di comparsa della placca, la quale cresce in relazione alla storia di diabete e di ipertensione di cui è più spesso affetta la paziente di sesso femminile. La criticità viene raggiunta all’età di 75-80 anni (15-20 anni dopo rispetto all’uomo. La vera “Sindrome del sesso debole” consiste, in conclusione, in una serie di eventi fisiologici e fisiopatologici, geneticamente controllati, che sposta l’esordio della cardiopatia ischemica di 15-20 anni rispetto al maschio. L’età più avanzata e la maggior presenza di patologie concomitanti rendono il quadro clinico e la prognosi della coronaropatia acuta molto più severi rispetto al maschio.  
   
   
MARATONA DI ROMA; ALEMANNO: «PARTECIPIAMO TUTTI»  
 
Roma , 13 marzo 2012 - È online sul blog ufficiale di Gianni Alemanno, www.Duepuntozero.alemanno.it , il video con il quale il sindaco invita tutti a partecipare alla maratona di Roma che si terrà domenica prossima.