|
|
|
GIOVEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Giovedì 31 Maggio 2012 |
 |
|
 |
MARCHE, I CONSUMI ELETTRICI DA RINNOVABILI FERMI AL 10,9 PER CENTO. |
|
|
 |
|
|
Ancona, 31 maggio 2012 - Più di mille imprese coinvolte e 150 audit per il risparmio e l’efficienza energetica realizzati nelle aziende marchigiane dell’artigianato nei settori dell’autoriparazione, della metalmeccanica, delle tintolavanderie, del mobile e della plastica. Sono questi i risultati del progetto Presa, presentati ad Ancona da Regione, Cna Marche e Casartigiani. Un’iniziativa importante perché nelle Marche i consumi di energia elettrica da energia rinnovabile coprono soltanto il 10,9 per cento del totale e solo il 23,1 per cento delle imprese tra il 2008 e il 2011 ha investito in efficienza energetica. Il progetto “Presa”, sul risparmio energetico e la sostenibilità ambientale, è stato al centro di un convegno ad Ancona condotto dal presidente Cna Marche Renato Picciaiola secondo il quale “l’impegno della Cna è quello di contribuire a raggiungere l’obiettivo previsto dal Piano Energetico Ambientale Regionale (Pear) di ridurre i consumi energetici del comparto manifatturiero del 46 per cento e del terziario del 44 per cento entro il 2015. “ Oltre alla redazione degli audit energetici, il progetto ha permesso la redazione di linee guida operative, di carattere organizzativo e tecnologico, per la predisposizione di Piani energetico ambientali aziendali relativi a 5 settori produttivi. Le imprese interessate a mettere in pratica tali indirizzi possono cogliere l’occasione del bando “Sostegno agli investimenti finalizzati al risparmio energetico e alla produzione di energia da fonti rinnovabili da utilizzare in contesti produttivi” che prevede un contributo regionale del 40% sul costo dell’investimento). Le risorse disponibili (fondi Por Marche 2007-2013) ammontano a Euro 1.087.108,34. L’assessore all’Industria e Artigianato Sara Giannini, ha evidenziato come “per fronteggiare l’attuale crisi economica l’aspetto energetico è cruciale in quanto una maggiore efficienza si traduce in un risparmio per l’impresa e in un fattore di innovazione, quindi di competitività. Il progetto Presa si inserisce in questo contesto e ha beneficiato del sostegno regionale in quanto in linea con il primo pilastro del Piano energetico ambientale regionale: il risparmio energetico” Con una nota è intervenuto anche l’Assessore regionale all’Ambiente Sandro Donati il quale ha ricordato che “il progetto ha permesso l’apertura di 10 sportelli distribuiti su tutto il territorio regionale al servizio delle imprese. Attraverso l’analisi dei propri consumi, degli eventuali sprechi, delle possibilità offerte dai nuovi sistemi di produzione e gestione dell’energia, dei vantaggi dell’impiego delle fonti rinnovabili, le imprese artigiane sono divenuti soggetti attivi del Pear e delle nuove frontiere della green economy, cogliendone tutte le opportunità.” Sono intervenuti inoltre il responsabile regionale Cna Ambiente Marco Bilei, Fabio Polonara, docente del dipartimento di Energetica dell’Università Politecnica delle Marche e Antonio Minetti capo servizio Territorio Ambiente ed Energia della Regione Marche. Dopo la presentazione degli Audit energetici da parte della società Esco Marche e la consegna degli attestati alle imprese partecipanti al progetto “Presa”. Ha concluso i lavori Tommaso Campanile, responsabile nazionale Cna del dipartimento Competitività e Ambiente il quale ha ricordato che “la questione energetica è oggi un elemento centrale per la competitività delle imprese e le aziende italiane scontano un handicap pesantissimo, pagando, a parità di consumi, il 30 per cento in più delle imprese di altri Paesi”. Dati sul risparmio energetico e le energie rinnovabili nelle Marche. Nelle Marche, soltanto il 23,1 per cento delle imprese marchigiane, tra il 2008 e il 2011 ha investito in prodotti o tecnologie a maggior risparmio energetico e minor impatto ambientale. Una percentuale ancora inferiore alla media nazionale del 23,9 per cento, che pone le Marche al tredicesimo posto nella classifica delle regioni che investono di più nel risparmio energetico. La nostra regione è invece al settimo posto per quanto riguarda la produzione di energie rinnovabili, con il 20,6 per cento del totale rispetto ad una media nazionale del 25,9 per cento. Ancora bassi invece i consumi da energia rinnovabile, che sono pari al 10,9 per cento dei consumi complessivi, mentre in Italia questa percentuale è del 22,2 per cento. Alla luce di questi dati, per raggiungere gli obiettivi del Pear entro il 2015, la strada è ancora lunga e serve l’impegno di istituzioni, imprese e cittadini. Il consumo procapite di energia elettrica nelle Marche, è salito negli ultimi dieci anni da 4.337 a 4.730 Kw/h con un incremento del 9,1 per cento rispetto ad una media nazionale del 6 per cento. Le imprese marchigiane non sono invece molto energivore. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, sull’intensità energetica dell’industria, per produrre un milione di euro di valore aggiunto, le aziende marchigiane consumano 77 mila tonnellate equivalenti di petrolio rispetto ad una media nazionale di 136 mila tonnellate. Fonte dati: Istat, Terna e Rapporto 2011 Symbola-unioncamere “Green Italy: l’economia verde sfida la crisi” . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PIROGASSIFICATORE, ACCOLTO DAL CONSIGLIO DI STATO IL RICORSO DELLA REGIONE TOSCANA CONTRO LA SOSPENSIVA DEL TAR
|
|
|
 |
|
|
Firenze, 31 maggio 2012 – Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Regione Toscana contro l’ordinanza cautelare del Tar della Toscana che aveva bloccato i lavori del pirogassificatore di Castelfranco di Sotto (Pi). L’azienda può quindi riaprire i cantieri e completare la costruzione dell’impianto. Nella sua ordinanza il Consiglio di Stato ha infatti rilevato che il completamento dei lavori dell’opera non pregiudica la possibilità di valutazione nel merito dell’impugnazione a suo tempo presentata dai Comuni di Castelfranco di Sotto e Montopoli Val d’Arno, la cui discussione presso il Tar è prevista nel novembre prossimo. La vicenda dell’impianto previsto nel comune pisano inizia il 30 marzo 2010, quando la Società Waste Recycling S.p.a. Richiede alla Provincia di Pisa l’attivazione del procedimento di verifica di assoggettabilità a V.i.a. Per la realizzazione del progetto. Vengono acquisiti una serie di pareri da parte di Arpat, Asl 11, Autorità di bacino del fiume Arno, Comune di Castelfranco e settore ambiente della Provincia che escludono il progetto dalla procedura di Via. Il Comune di Castelfranco avvia un processo di partecipazione che si conclude il 9 marzo 2011 con il parere negativo della giuria di cittadini. L’11 aprile 2011 la Waste Recycling riattivava il procedimento, chiedendo alla Provincia di Pisa il rilascio di un’autorizzazione a carattere temporaneo per un anno. Il 28 Settembre 2011 si svolge la Conferenza Provinciale per il rilascio dell’autorizzazione. Su questa versione del progetto si pronunciano positivamente, con prescrizioni, l’Arpat, la Asl 11, il settore ambiente della Provincia di Pisa. Contrario il Comune di Castelfranco. Anche la giunta e il consiglio provinciale di Pisa fanno conoscere la loro determinazione negativa all’autorizzazione. La Waste Recycling prende atto del preannunciato blocco procedurale e dell’esito positivo della conferenza dei servizi e dichiara di ricorrere alla Lr 35/2011 ” Misure di accelerazione per la realizzazione delle opere pubbliche di interesse strategico regionale e per la realizzazione di opere private”. Anche la giunta regionale, con la delibera n.961 del 9 novembre 2011, prende atto dei pareri positivi espressi in sede tecnica. Seguono i ricorsi al Tar, la concessione della sospensiva e nell’aprile 2012 il ricorso della Regione al Consiglio di Stato. Oggi la decisione della suprema magistratura amministrativa. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
RISCHIO SISMICO: TENERE ALTA LA GUARDIA SU SICUREZZA PREFABBRICATI. IN UMBRIA ADEGUATE LE POLITICHE DI PREVENZIONE |
|
|
 |
|
|
Perugia, 31 maggio 2012 - "Bisogna tenere sempre alta la guardia rispetto al rischio sismico pur nella consapevolezza che in Umbria le strutture prefabbricate danneggiate dagli eventi del 1997 sono state riparate e quindi sono stati elevati i livelli di sicurezza e tutte le altre strutture, colpite ma non danneggiate, sono state effettivamente collaudate dall´azione sismica": lo ha detto ieri l´assessore regionale alla mitigazione del rischio sismico e geologico, Stefano Vinti sottolineando che "oggi le nuove strutture sono progettate e realizzate nel rispetto delle più moderne normative di settore e sulla base di carte di pericolosità sempre in continua evoluzione e con valori dell´accelerazione al suolo generalmente maggiori di quelli previsti nelle aree emiliane. Siamo consapevoli - ha proseguito - che le carte di pericolosità, seppur raffinate e costruite sulla base delle più attuali conoscenze scientifiche, si fondano comunque su studi probabilistici". La tecnica della prefabbricazione applicata agli edifici in cemento armato - ha ricordato l´assessore - è sicuramente diffusa e consolidata in Italia e l´impiego di tale tecnica, a partire dal periodo post-bellico,è stato favorito dallo sviluppo della precompressione, dalla buona qualità dei materiali, dalla velocità di montaggio e dalla enorme richiesta di strutture per impianti industriali, oltre che dalla notevole versatilità funzionale che consente di coprire differenti tipologie di grande diffusione. Nonostante ciò fino all´emanazione delle norme tecniche di ultime generazione a partire dal 2003, ma sostanzialmente in attuazione solo dal 2008 con il Dm 14.1.2008, il loro efficace impiego nelle aree sismiche è sempre stato condizionato da una insufficiente normativa di riferimento capace di disciplinare efficacemente tutti gli aspetti legati alla progettazione. "Questo ultimo terremoto in Emilia Romagna ha evidenziato come le potenzialità delle strutture prefabbricate siano limitate in zona sismica - prosegue Vinti -, dalla vera e propria progettazione dei collegamenti fra gli elementi strutturali e fra la struttura e gli elementi non strutturali (p. Es: i pannelli di tamponamento). I recenti terremoti hanno contribuito non poco a sensibilizzare l´opinione pubblica nei confronti della riduzione del rischio sismico e della necessità di revisione della normativa tecnica finalizzata all´adozione di una adeguata politica di prevenzione sismica". E´ inoltre necessario, per l´assessore, considerare che, nel caso delle strutture prefabbricate impiegate nel settore industriale, le situazioni di inagibilità o di interruzione dell´attività causano pesanti ripercussioni sociali ed economiche. In Umbria - ha aggiunto - abbiamo una antica storia sismica, con la classificazione di alcuni Comuni sin dal 1927 (Alta Val Tiberina e Valnerina), altri dal 1962 (Norcia, Castel Giorgio) ed i rimanenti dal 1981 (l´ultima riclassificazione è del 2003) seppure con diversi gradi di pericolosità sismica ovvero di classi che indicano la diversa accelerazione sismica al suolo. Dunque la pericolosità sismica del territorio assicura, nei territori classificati, che la progettazione delle strutture, anche prefabbricate, sia eseguita nel rispetto delle norme tecniche in corso di validità. Sin dal 1981, con legge 20.08.1981 n. 61 recentemente confermata con la Lr 27.01.2010, n. 5, la Regione ha delegato la vigilanza ed il controllo delle costruzioni in zona sismica, sia degli elaborati progettuali che dell´esecuzione in corso d´opera, alle Province di Perugia e di Terni. Il sistema prevede, anche per i prefabbricati, che il committente (nelle zone 1 e 2, ad alta e media sismicità) presenti il progetto in Provincia. Questa, esaminata la correttezza degli elaborati, rilascia l´autorizzazione entro 60 giorni. Poi i controlli in cantiere sono effettuati sul 5% del campione. Nella Zona 3 (a bassa sismicità) la Provincia esamina il progetto ed effettua i controlli in cantiere sul 5% del campione. Va sottolineato che, qualora si tratti di strutture strategiche (p. Es. Gli ospedali) o rilevanti (ad esempio le scuole), anche in zona 3 si adotta il controllo preventivo di tutti i progetti. "Nella nostra Regione molto è stato fatto - ha concluso - soprattutto a seguito della ricostruzione post sismica del 1997, la cui intensità è paragonabile a quella dell´Emilia: in quel caso le strutture prefabbricate hanno sostanzialmente dimostrato un buon comportamento se ben realizzate ed altrettanto bene mantenute. Quindi anche in un vasto territorio molto può essere fatto con il rispetto della normativa e soprattutto con la manutenzione e quindi la prevenzione, ovvero la verifica della struttura e l´adeguamento della stessa nel rispetto delle norme tecniche e della pericolosità del sito. La nostra esperienza e la norma tecnica oggi lo conferma, impone di ottenere, per le strutture prefabbricate, la stessa risposta strutturale degli edifici in cemento armato monolitici. In sostanza, la struttura prefabbricata deve danneggiarsi secondo il meccanismo previsto dal progettista, garantendo che solo per alti terremoti la struttura si danneggi salvaguardando però la vita degli occupanti". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NUOVA MORATORIA PER I MUTUI DELLE IMPRESE LOMBARDE |
|
|
 |
|
|
Milano, 31 maggio 2012 - "In un momento economicamente molto difficile, in cui anche le imprese sane lombarde faticano a mantenere i propri livelli di operatività, Regione Lombardia dimostra, ancora una volta, di sostenere concretamente il tessuto produttivo lombardo". Lo ha detto il vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia Andrea Gibelli in merito all´approvazione della delibera di Giunta regionale inerente l´interruzione del rimborso e l´allungamento della durata dell´indebitamento delle imprese Lombarde. "E´ di questi giorni, infatti, - ha spiegato il vice presidente - la conferma da parte della Giunta regionale della volontà di aderire alla nuova ´moratoria dei mutui´, che prevede la sospensione dei debiti delle Pmi verso il sistema creditizio". "Questa decisione - ha continuato Gibelli - è maturata a fronte delle oggettive difficoltà delle imprese lombarde nel reperire il capitale circolante necessario per la propria attività". Moratoria Sui Debiti: Accolta Richiesta Del Territorio - La decisione della Giunta è frutto "di continui contatti con il territorio, in cui è emersa con forza la richiesta di rinnovo di uno strumento che dia nuovamente fiato alle imprese lombarde". A testimonianza di questo c´è anche il successo delle precedenti due moratorie sui debiti, in cui si sono registrate oltre 500 richieste di sospensione del rimborso della quota capitale o di allungamento della durata del finanziamento. La moratoria però non è la prima iniziativa di Regione Lombardia; un´altra misura altrettanto "importante e unica nel panorama italiano" riguarda infatti l´accordo che la Regione ha siglato con la Banca europea per gli investimenti (Bei), con una dotazione finanziaria di 500 milioni di euro, per sostenere il capitale circolante delle Pmi. "La Lombardia - ha detto Gibelli - è l´unica Regione in Italia ad aver definito un accordo così importante. Questo è stato possibile grazie all´affidabilità della nostra Regione e della sua solidità economica. Siamo dunque l´esempio da seguire". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MARCHE, FONDO REGIONALE ANTICRISI: 1 MILIONE E 300 MILA EURO PER I CANONI DI LOCAZIONE.
|
|
|
 |
|
|
Ancona, 31 maggio 2012 - La Regione Marche assegna 1 milione e 300 mila euro per i canoni di locazione delle famiglie in difficoltà. Beneficiari sono i nuclei familiari con un componente che abbia perso il lavoro dal 1° gennaio 2010, a seguito di licenziamento, dimissione per giusta causa, mancato rinnovo di un contratto a termine o di collaborazione. Le risorse provengono dal Fondo anticrisi 2012, che la Finanziaria regionale sostiene con 19 milioni e 497 mila euro. Una quota parte (1 milione e 300 mila euro) viene utilizzata come contributo per il pagamento degli affitti, a integrazione del Fondo di sostegno alle abitazioni in locazione. La proposta è stata inviata all’Assemblea legislativa e al Consiglio delle autonomie locali (Cal) per i previsti pareri, prima dell’adozione. “La crisi morde e la Regione interviene per sostenere le fasce sociali più deboli - afferma l’assessore all’Edilizia Pubblica, Antonio Canzian – Siamo vicini alle persone in difficoltà, con risorse importanti che destiniamo ai vari settori nei quali i disagi si evidenziano in tutta la loro gravità. Indubbiamente il diritto alla casa è uno di questi e non può venire disconosciuto anche in un momento preoccupante come l’attuale”. Dal settembre 2008 la Regione Marche ha costituito un Fondo di solidarietà che, annualmente, viene rifinanziato, per sostenere le politiche di difesa dei livelli occupazionali e di aiuto al reddito delle fasce deboli. Le famiglie con disoccupati, quando l’atto sarà esecutivo, dovranno presentare domanda ai rispettivi Comuni che formuleranno una graduatoria sulla base dell’incidenza del canone sull’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente). La Regione liquiderà i Comuni in proporzione alle richieste pervenute. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MILANO: ANCHE IL COMUNE IMPEGNATO NELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA PER LA PRIMA VOLTA L’AMMINISTRAZIONE È TRA I PROMOTORI DEL SALONE DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA ALLA BOCCONI |
|
|
 |
|
|
Milano, 31 maggio 2012 –à “Per un’Amministrazione sviluppare la responsabilità sociale di impresa significa intervenire nelle procedure di acquisto, con politiche di conciliazione per i propri dipendenti, favorendo la mobilità con mezzi pubblici, riducendo sprechi. In altri termini, con politiche e procedure che riguardano il funzionamento della macchina pubblica e che hanno effetti sul territorio e sui diversi attori della vita economica e sociale. È evidente che la responsabilità sociale di territorio, perché sia efficace deve rispondere ai bisogni espressi dalla società, aumentando, per esempio, l’attrattività per le imprese e per i talenti che in quel contesto operano. Questi bisogni possono consistere in una richiesta di maggiore consapevolezza e pratiche ambientali, sociali, culturali. Questo approccio implica una maggiore valorizzazione dei beni pubblici, la costruzione di ‘senso di comunità’ attraverso il coinvolgimento della cittadinanza e delle imprese su obiettivi comuni”. Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca Cristina Tajani, nel corso del suo intervento al Salone della Responsabilità Sociale d’Impresa “Dal dire al fare”, in programma oggi e domani presso l’Università Bocconi. È la prima volta che il Comune di Milano è tra i promotori del Salone della Responsabilità Sociale d’Impresa. “Il Comune di Milano sta lavorando in questo senso, e stiamo verificando la possibilità di inserire le forme di low profit tra i criteri premiali dei prossimi bandi. Alcune cose concrete le stiamo già facendo: la Fondazione Welfare Ambrosiano interviene a sostegno di microimprese e persone con forme di microcredito. Inoltre abbiamo stipulato un accordo con i sindacati per una maggiore trasparenza e sicurezza negli appalti, in particolare in vista di Expo 2015. Ricordo inoltre il bando per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, mentre abbiamo avviato un approfondimento sul concetto di ‘mutualità’ di territorio con gli stakeholders (sindacati, Provincia, Camera di Commercio) della Fondazione Welfare, quindi con il coinvolgimento del mondo produttivo, del terzo settore e della pubblica amministrazione”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
“INTERNAZIONALIZZAZIONE E CRESCITA DELL’IMPRESA”: FORUM ECONOMICO REGIONALE A JESI. |
|
|
 |
|
|
Ancona, 31 maggio 2012 - “Internazionalizzazione e crescita dell’impresa”. Sarà il tema del Forum economico regionale che si terrà a Jesi, all’Auditorium dell’Hotel Federico Ii, nel pomeriggio di venerdì 1° giugno, con inizio alle ore 15.00. Le relazioni di apertura saranno curate dai presidenti della Regione Marche, Gian Mario Spacca, dell’Unioncamere Marche, Alberto Drudi, e dal preside della Facoltà di economia dell’Università politecnica delle Marche, Gianluca Gregori. Il forum prevede gli interventi di Cleto Sagripanti (imprenditore del settore calzaturiero), di Andrea Lardini (imprenditore del settore moda), di Orietta Varnelli (imprenditrice del settore agroalimentare), di Zeno Avenanti (artigiano del settore del mobile), di Letizia Urbani (direttrice della Meccano). Le conclusioni saranno affidate a Giancarlo Lanna (presidente Simest).. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VENETO INNOVAZIONE E EUROSPORTELLO VENETO ACCOMPAGNANO LE IMPRESE IN EUROPA NEL 2011 L’AGENZIA PER L’INNOVAZIONE HA ASSISTITO 50 AZIENDE, EUROSPORTELLO COINVOLTO 4.609 IMPRESE |
|
|
 |
|
|
Venezia, 31 maggio 2012 - Sostenere la competitività delle piccole e medie imprese venete che operano a livello internazionale per il trasferimento tecnologico è fra le fondamentali strategie della Regione del Veneto in sinergia con Veneto Innovazione e Eurosportello Veneto di Unioncamere del Veneto. In quest’ottica rientra il lavoro nella rete europea Enterprise Europe Network di cui Veneto Innovazione, partner per il trasferimento tecnologico, e Eurosportello Veneto, coordinatore della rete triveneta, sono i referenti regionali. Een affianca le aziende, in particolare Pmi, aiutandole a comprendere normativa, politiche, iniziative e progetti d’innovazione che l’Unione Europea elabora per sostenere la loro competitività. Stamattina, a Palazzo Balbi, l’assessore regionale allo Sviluppo economico, ricerca e innovazione Marialuisa Coppola, il presidente di Veneto Innovazione Raffaele Zanon e il segretario generale Unioncamere del Veneto Gian Angelo Bellati hanno illustrato i risultati di un anno d’attività all’interno di Enterprise Europe Network. «Dobbiamo supportare fattivamente – ha commentato l’assessore Coppola - l’investimento in ricerca, nei giovani ricercatori e sviluppare e consolidare una rete di relazioni europee, ma anche globali, con centri d’eccellenza e aziende leader nell’innovazione. Per farlo guarderemo innanzitutto alle nostre eccellenze dandoci poi degli obbiettivi strategici che ci consentano di posizionare il nostro sistema produttivo in prima fila nei settori che, nel prossimo decennio, traineranno la crescita globale. Cercheremo di portare a casa la fetta più sostanziosa possibile degli 80 miliardi di euro che la programmazione comunitaria 2014-2020 investirà in ricerca e innovazione e lo faremo strutturando una rete di supporto interistituzionale a livello locale appositamente organizzata. Per questo abbiamo rinforzato il dialogo e la cooperazione con Veneto Innovazione e Eurosportello Veneto, i due soggetti preposti nel nostro territorio, per conto della Commissione Europea, ad affiancare istituzioni e aziende nel percorso di crescita internazionale». Su 48 aziende e centri di ricerca incontrati da Veneto Innovazione per informazioni di primo livello in materia di opportunità d’innovazione e trasferimento tecnologico a livello internazionale, 26 hanno ricevuto un servizio più approfondito legato all’identificazione del fabbisogno di innovazione o del potenziale sfruttamento della tecnologia e know how posseduti. Inoltre hanno potuto usufruire del supporto informativo sulla proprietà industriale e analisi fattibilità finanziaria del progetto. 17 aziende e ricercatori hanno preso parte a eventi internazionali di scambio di tecnologie e company mission con un totale di 57 incontri transazionali. Per le Pmi e i ricercatori veneti sono stati realizzati e promossi a livello internazionale 17 profili di collaborazione, per ricercare una soluzione tecnologica ad un problema di innovazione o per promuovere una tecnologia sviluppata, valorizzandola a livello internazionale. Grazie a questi profili sono state avviate 22 negoziazioni dirette con Pmi e ricercatori stranieri. A livello locale sono altresì stati promossi migliaia di profili provenienti dai 50 paesi della rete Een facendo avviare altre 46 negoziazioni con organizzazioni Venete e i referenti stranieri dei profili. Queste attività hanno portato nel complesso a 5 accordi per l’avvio di progetti di ricerca in ambito del 7° Programma Quadro e a 5 accordi di trasferimento tecnologico sempre con partner internazionali. «Il bilancio è sicuramente positivo – ha sottolineato il presidente Zanon –, da tempo Veneto Innovazione aiuta le imprese a identificare i propri bisogni d’innovazione e a individuare a livello internazionale quell’azienda, quel centro di ricerca o quell’Università che può aver sviluppato una tecnologia o una conoscenza utile ad accrescere la propria competitività, andando così a prendere il meglio. Veneto Innovazione agisce quindi come intermediario tecnologico in rete con centinaia di altri soggetti istituzionali in tutto il mondo con gli stessi obiettivi e regole comuni». Eurosportello del Veneto, Dipartimento Politiche Comunitarie di Unioncamere del Veneto, attraverso il consorzio Friend Europe coordina i 9 partner della rete Enterprise Europe Network operanti nel territorio triveneto. Nel 2011 Eurosportello ha gestito 60 fra progetti e iniziative comunitarie e regionali coinvolgendo 4.609 aziende. Attraverso lo sportello Euroappalti sono giunte 190 richieste, mentre lo sportello Apre – Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea – ha offerto assistenza a 90 aziende ed enti locali. Nel 2011, tramite eventi organizzati sul territorio, Eurosportello ha coinvolto 357 aziende. Per la promozione dei servizi, Eurosportello si avvale della propria banca dati contenente 62.575 aziende registrate. Dalla costituzione di Enterprise Europe Network nel gennaio 2008, la rete ha fatto siglare 79 accordi commerciali, 222 in ambito di ricerca e 132 in ambito tecnologico. «L’europa rappresenta una grande opportunità per le nostre imprese e Eurosportello del Veneto, col quale collaborano fattivamente e con grande impegno Regione del Veneto e tutte le Camere di Commercio della regione, offre assistenza per quanto riguarda normativa, politiche e programmi di finanziamento europeo – ha sottolineato Gian Angelo Bellati –. A queste attività si affianca il supporto nella ricerca di partner commerciali e, attraverso lo sportello Apre, promuovere la partecipazione a progetti europei di ricerca». Nel corso del 2011, Eurosportello ha organizzato e partecipato a sei fra eventi di partenariato e missioni commerciali: in Germania all’Hannover Messe, al Consense di Stoccarda, all’Emo di Hannover; in Italia al Salone Nautico Smart di Genova; in Croazia al Saso Fair di Spalato; in Francia al Midest di Parigi. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LOMBARDIA - PRODOTTI CHIMICI: OLTRE 3MILA IMPRESE ATTIVE NELLA FILIERA
|
|
|
 |
|
|
Milano, 31 maggio 2012 – Oggi dalle ore 10 alle 13, alla Camera di Commercio di Milano, presso Palazzo Giureconsulti, in via Mercanti 2 (Mm Duomo), viene presentato il Codice Etico nel settore del Commercio chimico realizzato da Assicc, l’Associazione Italiana Commercio Chimico (Confcommercio Milano) in coordinamento con la Camera del Commercio di Milano (Per informazioni tel. 02 8515 5623, regolazione.Mercato@mi.camcom.it .). Il Codice Etico è uno strumento che Assicc ha fortemente voluto per attestare, a tutti i livelli, l’impegno etico-sociale per lo svolgimento delle attività e la gestione delle relazioni con i propri interlocutori all’insegna della correttezza e della trasparenza; impegno che si trasmetterà dall’Associazione alle aziende associate e da queste a tutta la filiera produttiva. Le circa 300 aziende associate ad Assicc rappresentano il 70% delle aziende italiane del settore pari ad un fatturato di oltre l’80% del mercato totale di 4/5 miliardi di euro e che occupa oltre 8.000 addetti. Questi operatori sviluppano attività di importazione e commercializzazione di materie prime chimiche e miscele dei più svariati ambiti industriali dell’economia nazionale. Il totale dei prodotti chimici commercializzati dagli associati Assicc cresce del 6,76% nel 2011 rispetto al 2010. La distribuzione chimica italiana conta circa 420 aziende, corrispondenti al 35% del totale europeo, che distribuiscono 4mln di tonnellate in un anno; ogni azienda distribuisce in media 11 mila tonnellate di prodotti ed ha fino a 6 mila prodotti a listino. Sono oltre 3 mila le imprese attive in Lombardia nel 2012 nel settore chimico, tra produzione e commercio all’ingrosso. La regione rappresenta oltre il 50% del settore del commercio all’ingrosso a livello nazionale ed il 32,2% di quello della fabbricazione di prodotti chimici. Oltre il 60% del settore del commercio all’ingrosso si concentra nella provincia di Milano, seguono Bergamo (6,7%) e Brescia (6,3%). Si tratta di prodotti chimici destinati a diversi settori industriali (cosmetico, farmaceutico, pitture e vernici, edilizia, meccanica, tessile ecc..). Quasi non esiste settore che non utilizzi prodotti chimici. Anche nella fabbricazione, le imprese attive si concentrano a Milano (51,6%), Bergamo (9,4%) e Brescia (6,7%). Ad esempio la fabbricazione di profumi e cosmetici rappresenta il 20,9% del totale lombardo, seguita dalla fabbricazione di altri prodotti chimici (14,2%) e da quello di pitture, smalti e vernici (13,4%), e cresce del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2011 la fabbricazione di materie plastiche in forme primarie. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del registro imprese al primo trimestre 2012 e 2011. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ORARI DI APERTURA DEI NEGOZI, BOLZANO E TRENTO PER UNA PROPOSTA COMUNE |
|
|
 |
|
|
Bolzano, 31 maggio 2012 - Una proposta comune di Alto Adige e Trentino per la regolamentazione degli orari di apertura dei negozi. E´ l´idea a cui stanno lavorando gli assessori provinciali Thomas Widmann e Alessandro Olivi, che si sono incontrati il 30 maggio a Bolzano. "In questo modo - spiega Widmann - aumenterebbero le possibilità che una regolamentazione autonoma della materia venga accettata dal governo". Uno dei due punti della legge provinciale sulle liberalizzazioni impugnata dal governo centrale riguarda la regolamentazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali. Per cercare di far accettare da Roma una nuova proposta con modifiche non sostanziali dell´impianto legislativo, l´assessore Thomas Widmann, che in Giunta provinciale ha le competenze in materia di commercio, ha aperto un fronte di collaborazione con la Provincia di Trento. "Siamo concordi nel volerci presentare assieme per difendere il nostro diritto di regolamentare in maniera autonoma la materia", ha commentato Widmann dopo l´incontro con il collega trentino Alessandro Olivi. Identità di vedute, tra i due assessori, anche per quanto riguarda il giudizio sulla liberalizzazione degli orari di apertura voluta dal governo Monti. "Si tratta di un provvedimento che avvantaggia esclusivamente le grandi strutture di vendita - sottolinea Thomas Widmann - e che danneggia seriamente il tessuto commerciale dei nostri territori basato sul sostegno al commercio di vicinato". Nei prossimi giorni funzionari ed esperti che collaborano con la Provincia di Bolzano e con quella di Trento, si incontreranno per elaborare un testo comune in grado di superare anche le resistenze di Roma. "Dopo la pausa estiva - conclude Widmann - contiamo di far approvare il nuovo testo comune da entrambi gli esecutivi provinciali". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
EVANGELISTI È IL NUOVO PRESIDENTE DI ASSOGRIGLIATI/ANIMA |
|
|
 |
|
|
Milano, 31 maggio 2012 – La recente assemblea dei soci aderenti all’associazione Assogrigliati, federata ad Anima, ha provveduto al rinnovo delle cariche di Presidente e Vice Presidente per il prossimo biennio: Presidente: dott. Salvatore Evangelisti, I.m.i. Industria Metallurgica Irpina S.r.l. Vice Presidente: dott. Marco Marinelli, Libra Industriale S.p.a. Nell’ambito del suo piano programmatico il Presidente Evangelisti ha affermato: “Ringrazio i colleghi che mi hanno chiamato a presiedere l’associazione Assogrigliati che oggi vanta una rappresentatività settoriale ampia. La partecipazione convinta e determinata delle aziende alla vita associativa sarà importante anche per riflettere sul nostro modo, per così dire tradizionale, di condurre le imprese in un momento di crisi. Altrettanto fondamentale sarà la ricerca di sinergie con altre Associazioni federate in Anima che possano condividere taluni nostri obiettivi. - conclude il Presidente neoeletto Salvatore Evangelisti - Le associazioni possono essere un volano se, da vera cabina di regia, mettono a fattor comune e individuano attività e obiettivi dai quali derivino tutela, sviluppo e vantaggi per l’intero settore e per ogni singola azienda”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
COMMERCIO IN ABRUZZO: MODULISTICA UNICA PER APRIRE NUOVE ATTIVITA´ SEMPLIFICHIAMO PER AIUTARE LA RIPRESA |
|
|
 |
|
|
Pescara, 31 maggio 2012 - Per l´apertura di nuove attività commerciali ci si avvarrà di una modulistica unica regionale. Lo ha stabilito la Giunta regionale che, su proposta dell´assessore alle Riforme istituzionali, Carlo Masci, ha approvato il provvedimento che omogeneizza le attività e le procedure in capo agli Sportello unici per le Attività produttive. Il provvedimento costituisce solo un primo, significativo, passo verso una rivisitazione completa di tutti i procedimenti amministrativi e delle modulistiche di competenza del Suap: a breve si procederà alla semplificazione anche dei procedimenti in materia di turismo ed artigianato, provvedimenti attesi dal mondo produttivo per consentire la ripresa economica regionale. "Tra gli obiettivi del nostro mandato ? spiega l´assessore Masci ? c´era quello di snellire i procedimenti e rendere i rapporti con le imprese meno burocratici. Questo risultato rappresenta un passo importante per la semplificazione ed è un segno concreto di cosa significhi mettersi al servizio del cittadino con un risparmio di tempi e costi evidenti. Inoltre, attraverso l´Arit sarà attuata la gestione telematica e sperimentale dei procedimenti e vi sarà, quindi, un abbattimento dei tempi amministrativi". Finora i richiedenti hanno evaso gli obblighi riguardanti le procedure in materia di commercio con modulistiche diverse da Sportello Unico a Sportello Unico. Con l´approvazione di una modulistica unica a livello regionale si superano, di fatto, tali disparità esistenti sul territorio e si offrono, nel contempo, al mondo imprenditoriale maggiori opportunità di sviluppo, riducendo al minimo il tempo necessario per l´espletamento di tutti i "passaggi burocratici" che fino ad oggi hanno ostacolato il regolare esercizio dell´attività di impresa. In quest´ambito l´Assessorato, con il supporto della propria struttura amministrativa, da tempo ha costituito un gruppo di lavoro con la partecipazione di responsabili Suap, Ordini professionali, Associazioni di categoria e Cciaa, che ha posto in essere un complesso lavoro di verifica dei procedimenti amministrativi più significativi e delle relative modulistiche gestiti dai Suap, avendo come obiettivo principale la semplificazione dei procedimenti con notevole vantaggio per le imprese e i tecnici professionisti. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|