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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Giugno 2012
18-22 GIUGNO 2012: SETTIMANA EUROPEA DELL´ENERGIA SOSTENIBILE  
 
 Roma, 14 giugno 2012 - Tra il 18 e il 22 giugno 2012 si terrà la settima edizione della Settimana europea dell’energia sostenibile, una delle attività principali della “Campagna europea per l’Energia Sostenibile”. Organizzato dalla Direzione generale Energia della Commissione europea, l’evento è volto a diffondere le migliori pratiche, ad ispirare nuove idee e favorire attività di networking nel campo dell’efficienza energetica e delle fonti di energia rinnovabili. Saranno centinaia gli eventi “Energy Day” organizzati in diverse città europee, con il coinvolgimento dei maggiori operatori del settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, quali autorità locali e regionali, imprese, associazioni di imprese, camere di commercio, associazioni di consumatori, Ong, università, centri di ricerca e think-thank. Per questo motivo, la partecipazione all’iniziativa potrà tradursi in un’importante occasione per acquisire maggiore visibilità in un contesto internazionale, per esporre le proprie tecnologie e le proprie pratiche e per stabilire dei contatti con potenziali enti ed organizzazioni partner. Tutte le iniziative Energy Day sono inserite sul sito della Settimana. L’´edizione precedente ha visto la realizzazione di 720 eventi in 43 paesi, attirando oltre 150.000 partecipanti. Eusew 2012 in Italia - Diverse città italiane hanno deciso di organizzare anche quest´anno un proprio Energy Day nell’ambito di Eusew 2012, al fine di incentivare le energie rinnovabili e l’efficienza energetica con mostre, conferenze, eventi online e attività quali visite guidate, eventi a porte aperte, seminari, campagne mediatiche, concerti e molto altro. Tre progetti italiani sono inoltre candidati al “Sustainable Energy Europe Award”, un concorso avviato dalla Commissione europea nel 2005, che offre la possibilità di dare risalto internazionale ai progetti più innovativi e salienti nel campo dell’energia rinnovabile, inclusi i trasporti, e l’efficienza energetica. Eusew 2012 a Bruxelles - Le attività a Bruxelles verteranno intorno ad una conferenza ad alto livello istituzionale incentrata sulle politiche europee e sugli strumenti di supporto Ue in campo energetico con decine di eventi, progetti e mostre aperte al pubblico. La conferenza avrà luogo nell’edificio Charlemagne della Commissione europea e si prevede l’affluenza di circa 4000 partecipanti provenienti da oltre 50 paesi. Anche in questo caso, dunque, i partecipanti avranno l’opportunità di stabilire un proprio network e di incontrare potenziali partner nel settore energetico. Http://eusew.eu/    
   
   
TORTORA (APER), FACCIAMO CHIAREZZA: LE RINNOVABILI AIUTANO A DIMINUIRE I PREZZI DELL´ENERGIA  
 
 Milano, 14 giugno 2012 - In occasione dell’Energy Storage Forum che si tiene in questi giorni a Roma, è intervenuta ieri l’Autorità per l´Energia Elettrica e il Gas. Duole ancora una volta ascoltare da un organismo che dovrebbe vigilare sul mercato dell´energia che le fonti rinnovabili non programmabili contribuiscono ad aumentare o comunque a non far diminuire i prezzi dell´energia. Questa affermazione è smentita dai dati che quotidianamente vengono pubblicati dal Gme e spacciare un comportamento speculativo dei produttori termoelettrici nelle ore serali come un effetto negativo delle troppe rinnovabili è quanto di più incorretto si possa affermare. La stessa Terna ha più volte dichiarato che per ogni incremento percentuale di Fer nel mix di generazione nazionale il prezzo dell´energia diminuisce di 2€/Mwh sul mercato all´ingrosso. «Le fonti rinnovabili sono un´opportunità e non una iattura per il nostro Paese - dichiara Fabrizio Tortora Vicepresidente di Aper - fino a quando chi detta le regole non riuscirà a comprendere questo, le Fonti Rinnovabili in Italia non potranno integrarsi in modo organico in un mercato che è destinato a cambiare e dovrà adeguarsi alle nuove sfide. Rinnoviamo pertanto la disponibilità dell’Associazione a confrontarsi sul tema.»  
   
   
RAFFINERIA API DI FALCONARA, L’ASSESSORE LUCHETTI CONVOCA L’AD COGLIATI PER GIOVEDÌ 21 GIUGNO.  
 
Ancona, 14 giugno 2012 - L’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti, ha invitato l’amministratore delegato dell’Api, Giancarlo Cogliati, a partecipare a un incontro sulla raffineria di Falconara Marittima, nella mattinata di giovedì 21 giugno, presso gli uffici della Regione. Nella lettera inoltrata, l’assessore sottolinea la necessita di “avviare un confronto sui temi concernenti il piano industriale dell’Api, in relazione a quanto emerso nell’incontro tenutosi a Roma il 7 giugno scorso, tra l’azienda e le organizzazioni sindacali dei lavoratori, e valutate le preoccupazioni di quest’ultime, confermate nell’incontro convocato ieri dalla Regione Marche”.  
   
   
ELETTRODOTTO: REGIONE FAVOREVOLE MA OK SPETTA A MINISTERO RIBADITA POSIZIONE FVG DURANTE INCONTRO CON ABS E DANIELI  
 
Trieste, 14 giugno 2012 - "La Regione è favorevole alla realizzazione dell´elettrodotto, l´abbiamo detto più volte in passato e l´abbiamo ribadito oggi". Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, ha commentato così l´esito dell´incontro con l´amministratore delegato della Abs, Alessandro Trivillin, e il vicepresidente della Danieli, Alessandro Brussi. "L´amministrazione regionale - ha affermato Ciriani - ha già espresso il proprio orientamento favorevole alla realizzazione dell´impianto in considerazione delle necessità di salvaguardare produttività e posti di lavoro, tenendo elevata la tutela dell´ambiente, dando ruolo agli interessi delle comunità locali e accogliendo con disponibilità piccole modifiche che non stravolgano il piano". Nel corso dell´incontro, Ciriani ha trattato anche il tema dell´iter amministrativo che vede la Regione impegnata in prima linea attraverso la direzione Ambiente. "E´ importante sottolineare - ha evidenziato il vicepresidente - che l´iter in corso prevede il coinvolgimento della Regione nella fase istruttoria, ma spetta al ministero dello Sviluppo Economico, sulla base di una procedura di Via nazionale, l´autorizzazione finale". "Dal canto nostro - ha concluso Ciriani - siamo in attesa di alcune parti della documentazione che il proponente ci deve fornire. Non appena saremo in possesso di tutti i dati necessari forniremo i pareri di nostra competenza più velocemente possibile".  
   
   
EDILIZIA SOCIALE, 18 MILIONI PER I COMUNI DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari, 14 Giugno 2012 - È stato approvato il 12 giugno dalla Giunta, su proposta dell´assessore dei Lavori pubblici, Angela Nonnis, lo schema di manifestazione di interesse per l´incremento degli alloggi riservati a categorie sociali svantaggiate. La dotazione finanziaria dell´intervento è di 17,99 milioni di euro e i soggetti ammessi a presentare proposte di finanziamento sono i Comuni, anche in forma associata, e l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa. "Si tratta di un provvedimento molto atteso - dice l’assessore Nonnis - che consente agli enti locali di soddisfare ulteriormente la domanda di alloggi da parte di famiglie in condizioni difficili, come per esempio le giovani coppie a basso reddito, o come gli anziani o gli studenti fuori sede. Inoltre - continua Nonnis - l’intervento immette risorse importanti nell’edilizia, comparto che più di altri oggi risente della crisi economica". Le proposte di finanziamento dovranno riguardare progetti di incremento del patrimonio immobiliare ad uso abitativo per la locazione a canone sociale. A questo fine gli enti potranno ristrutturare o acquistare e recuperare gli alloggi da destinare alle categorie svantaggiate e prevedere riqualificazioni urbane nel rispetto dei criteri di efficienza energetica e degli obiettivi di sostenibilità ambientale. Le categorie sociali alle quali saranno destinati gli alloggi sono, tra gli altri, i nuclei familiari a basso reddito, anche monoparentali o monoreddito, le giovani coppie a basso reddito, gli anziani in condizioni svantaggiate, gli studenti fuori sede, gli immigrati regolari a basso reddito, gli inquilini sottoposti a sfratto. La manifestazione di interesse, con le relative scadenze per le domande, sarà pubblicata a giorni sul Bollettino ufficiale della Regione Sardegna.  
   
   
BORSA LAVORO EDILE NAZIONALE: AL CFS NASCE LO SPORTELLO BLEN DA OGGI OPERATIVO, NELL’ENTE BILATERALE IRPINO, UN HELP DESK PER FACILITARE L´INCONTRO TRA DOMANDA ED OFFERTA DI LAVORO NEL SETTORE LOCALE DELLE COSTRUZIONI  
 
Avellino, 14 giugno 2012 - Anche in Irpinia nasce lo sportello Blen. Da oggi sarà infatti attivo, nel Centro per la Formazione e la Sicurezza in Edilizia della provincia di Avellino, un help desk operativo per assistere lavoratori ed imprese edili territoriali nell’incontro tra domanda ed offerta di lavoro. L’ufficializzazione nel convegno, tenutosi questa mattina (13 giugno) al carcere borbonico di Avellino, dove è stato presentato il portale della Borsa Lavoro Edile Nazionale (www.Blen.it ). Una piattaforma gratuita di servizi online che intercetta i fabbisogni professionali delle aziende, individuando nel contempo le risorse umane disponibili per una virtuosa azione di matching. Uno spazio non solo virtuale, ma fisico con un front office, targato Cfs, che si occuperà, sul territorio irpino, di assistere il lavoratore, supportandolo nella compilazione del suo curriculum e nell’inoltro della candidatura, orientandone motivazione e interessi. Prospettandogli, inoltre, le alternative disponibili di collocamento, nonché le possibilità formative finalizzate all’adeguamento delle competenze. Sul versante impresa, poi, il Cfs valuterà le domande di lavoro che giungeranno dalle aziende locali, recependo ed approfondendo le esigenze di ricerca di profili professionali. Alle imprese provinciali, l’Ente paritetico irpino fornirà un primo riscontro sulla disponibilità del profilo ricercato. Il tutto con l´ausilio del portale nazionale Blen.it che, nel massimo rispetto della privacy, fungerà, dunque, da prima piattaforma di web matching tra domanda ed offerta di lavoro, demandando il compito finale, di organizzare l’incontro reale tra il lavoratore e l’impresa, ai centri per l’impiego dislocati in provincia di Avellino. “Uno strumento di welfare di settore – spiega Giovanni Carapella, direttore nazionale del Formedil (Ente nazionale per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia) – che contribuisce anche a contrastare il lavoro sommerso, garantendo così la regolarità occupazionale”. Gestito dalle Scuole Edili nazionali, l’intervento di mediazione lavorativa ha già conseguito, nella sua fase di start up, risultati significativi coinvolgendo un ampio bacino di utenza di Enti paritetici che gravitano intorno al circuito del Formedil. “Il progetto – evidenzia ancora Carapella – è operativo in 28 realtà provinciali che coprono più del 50 per cento delle imprese iscritte alle Casse Edili”. In ogni ambito territoriale, è stato sviluppato un link con le Istituzioni competenti. Un partenariato suggellato in Irpinia con un accordo tra l’assessorato provinciale al Lavoro e Formazione ed il Centro per la Formazione e la Sicurezza in Edilizia della provincia di Avellino. La convenzione è finalizzata all’interscambio di dati (tra il portale Blen.it ed il sistema informativo sul lavoro attivo in ambito provinciale) ed è, quindi, in grado di velocizzare l’intero processo di incrocio domanda-offerta di personale, permettendo l’impiego e il reimpiego ottimale del lavoratore. L´obiettivo è, in sostanza, quello di rafforzare il senso di partnership con l’Amministrazione pubblica e di efficacia nel rispetto delle normative sul collocamento presenti nel territorio al fine di promuovere la regolarità, l´emersione del lavoro irregolare sommerso, la lotta al caporalato e al lavoro nero. “Il protocollo siglato e l’istituzionalizzazione dello sportello al Cfs – spiega l’assessore al ramo di Palazzo Caracciolo Giuseppe Antonio Solimine – rappresentano due elementi significativi per creare opportunità di lavoro”. “Si genera così – continua – una circolarità delle informazioni per un dialogo efficiente e costruttivo nel campo dell’occupazione edile anche in ottica di riqualificazione professionale”. Elemento, quest’ultimo, che rappresenta un altro obiettivo che si prefigge Blen. Favorirà, infatti, anche l’accrescimento professionale con un’attività didattica funzionale a colmare eventuali gap formativi in grado di innalzare il livello qualitativo delle competenze offerte per una migliore collocazione o ricollocazione delle risorse umane nel mercato del lavoro. Aspetto evidenziato da Michele Di Giacomo, presidente del Cfs. “In questo modo – afferma – le nostre imprese potranno soddisfare con maggiore semplicità i loro fabbisogni professionali, entrando in contatto con figure specialistiche, preparate ed in linea con le esigenze manageriali”. “L’impegno – auspica il numero uno dell’Ente bilaterale irpino – deve essere adesso di tutti, imprenditori e sindacati, per rendere quanto più efficiente ed efficace questo progetto”. Ne sottolinea la valenza strategica anche Carmine Piemonte, vice presidente del Cfs Edilizia di Avellino nonché segretario provinciale della Feneal-uil. “Può senza dubbio – dichiara- essere una risposta incisiva per dare maggior impulso al mercato del lavoro che ruota intorno al settore locale delle costruzioni visto l’utile collegamento che si crea tra aziende e skill professionali”. A spiegare, infine, l’identità e le caratteristiche pratiche dei servizi offerti dal Blen, Gabriella Canova, consulente Formedil, che mette in evidenza come il portale sia stato sviluppato rispettando a pieno gli standard nazionali conferiti dal ministero del Lavoro. Qualificato il parterre di ospiti che hanno partecipato all’incontro di presentazione. Presenti Franco De Feo e Mario Melchionna, rispettivamente segretari provinciali della Uil e della Cisl, Paolo Foti, direttore dell’Ance di Avellino, Mennato Magnolia, segretario territoriale della Filca-cisl, ed Antonio Turtoro, past president del Cfs Edilizia ed attuale sindaco di Pietrastornina.  
   
   
APPROVATO IN TOSCANA IL NUOVO PREZZARIO REGIONALE SUI LAVORI PUBBLICI: NOVITÀ SUI COSTI PER LA SICUREZZA  
 
 Firenze, 14 giugno 2012 – Entrerà in vigore il 1 luglio e le due novità riguardano una guida sulle lavorazioni e norme di misurazione e tutto il capitolo sulla sicurezza nei cantieri di lavoro, i cui prezzi sono pubblicati privi della quota di utile di impresa (10%) in quanto, essendo simili costi per legge non soggetti al ribasso d’asta in sede di offerta, sono sottratti alla logica concorrenziale di mercato. La giunta ha approvato il prezzario dei lavori pubblici della Regione Toscana per il 2012, terza edizione che nella sua elaborazione ha visto, come per i due anni precedenti, la collaborazione del sistema camerale toscano e del collegio degli ingegneri. Il prezzario resterà in vigore fino alla fine dell’anno, ma potrà essere comunque utilizzato fino al 30 giugno 2013. E’ un elenco di prezzi, ma non è solo un elenco. E qui sta il valore aggiunto del prezzario regionale rispetto ad altri finora utilizzati, come il prezzario del provveditorato interregionale alle opere pubbliche, ma anche rispetto a quelli della maggior parte delle Regioni. Dietro ad ogni prezzo c’è infatti un’analisi, utile a chi appalta i lavori per la definizione dell’importo posto a base d’appalto e le valutazioni relative all’anomalia dell’offerta, ma utile anche a chi l’offerta la deve fare: per le imprese cioè che partecipano ad una gara e devono calcolare il ribasso che possono permettersi senza scendere sotto determinati standard di sicurezza, qualità ed eticità. Soprattutto in questo modo i prezzi divengono più trasparenti. Per tutti. L’obiettivo è un prezzario flessibile e dinamico, che acquisti col tempo efficacia ed autorevolezza. Il prezzario è pubblicato sul sito delle Regione ed è esportabile in modo da poter operare con i principali software che esistono sul mercato. All’interno ci sono più di 900 voci di lavorazioni considerate ed oltre tremila ‘mattoni’ che le compongono. I prezzi pubblicati sono comprensivi , per ogni categoria, delle spese generali e degli utili di impresa, mentre la voce elementare all’interno dell’analisi (il ‘mattone’ appunto) è calcolata al netto delle spese generali e utili di impresa. L’osservatorio sui contratti pubblici, struttura regionale disciplinata da una legge del 2007, è a disposizione per ogni chiarimento. Quesiti o anche contributi e proposte per futuri miglioramenti possono essere inviati a prezzariollpp@regione.Toscana.it    
   
   
PTC PROVINCIALE DI SALERNO: È IL PRIMO NELLA STORIA DELLA CAMPANIA  
 
 Napoli, 14 giugno 2012 - “Senza voler enfatizzare ciò che dovrebbe essere un’attività ordinaria di pianificazione e programmazione urbanistica, è comunque giusto sottolineare che si tratta del primo Ptcp della storia della Regione Campania, il primo e importante tassello che l’esecutivo guidato da Stefano Caldoro pone nell’attuazione di uno sviluppo territoriale sostenibile e coerente con gli indirizzi del Piano Territoriale Regionale.” Così l’assessore all’Urbanistica della Regione Campania Marcello Taglialatela sull’approvazione in Giunta del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Salerno. Su scala provinciale, il Ptcp è lo strumento di riferimento per la pianificazione urbanistica dei Comuni che si articolerà attraverso i Puc (Piani Urbanistici Comunali). Il Piano detta indirizzi sulla infrastrutturazione sovracomunale, sia in termini di servizi che di attrezzature, e per la valorizzazione degli ambiti paesaggistici significativi. “Entro la fine di questo mese – aggiunge l’assessore al Governo del Territorio - sarà approvato il Ptcp di Caserta. Quello di Benevento è a buon punto, mentre si sta lavorando alacremente su quelli di Avellino e Napoli. “L’approvazione di questo primo Ptcp dimostra l’impegno costante e assiduo dell’esecutivo regionale nel definire un reale ed efficace governo del territorio” conclude Taglialatela. Scheda Sintetica Sul Ptcp Di Salerno L’iter di approvazione del Ptcp di Salerno è avvenuto sulla base di un lavoro di verifica congiunta con la Conferenza di Pianificazione della Regione e delle Amministrazioni Provinciali. Il Ptcp si compone di due articolazioni: strutturale (che comprende le disposizioni valide a tempo indeterminato); programmatica, riferita a tempi brevi e correlata con la programmazione finanziaria. La componente strutturale comprende le scelte che caratterizzeranno le politiche territoriali nel lungo periodo, fondate su principi e obiettivi (il governo del territorio; la valorizzazione del patrimonio storico-culturale, ambientale e paesaggistico; la sicurezza delle comunità insediate; le dotazioni infrastrutturali di base all’interno di un quadro di riferimento delle strategie di trasformazione territoriale di lungo periodo). La componente programmatica indica gli interventi prioritari che la Provincia si impegna ad attivare in un intervallo di tempo quinquennale, in correlazione con la programmazione finanziaria e che potrà essere oggetto di verifiche e rielaborazioni periodiche e di modalità di attuazione aperte a pratiche di tipo concertativo-negoziale. Il Ptcp della Provincia di Salerno ha definito le azioni e le politiche per la valorizzazione delle risorse locali e per il riassetto insediativo e infrastrutturale del territorio provinciale nel contesto regionale, nazionale ed internazionale (europeo e mediterraneo). In relazione alle proposte per le reti infrastrutturali e la logistica, le scelte del Ptcp di Salerno pongono in evidenza la necessità di programmare la localizzazione di servizi pubblici e privati di rango sovracomunale non tanto nei tradizionali “poli” urbani quanto nei centri con essi collegabili da relazioni di complementarità e integrabilità secondo un modello “a grappoli” di città che valorizzi il patrimonio urbanistico, ambientale e paesaggistico nel quadro di una politica di costruzione dinamica delle identità urbane. Per garantire l’efficace perseguimento degli obiettivi enunciati, il Piano prevede inoltre la definizione di strategie volte: alla riqualificazione degli insediamenti esistenti (recupero e rivitalizzazione degli insediamenti storici; riqualificazione e consolidamento degli insediamenti di recente formazione; contenimento dell’edilizia diffusa e riconfigurazione degli aggregati extraurbani; ripristino della qualità dei paesaggi urbani e creazione di nuovi paesaggi); al miglioramento della qualità ambientale delle strutture insediative mediante la promozione di azioni di integrazione/connessione tra la rete ecologica ed il verde urbano; alla valorizzazione dei grandi attrattori culturali, degli insediamenti legati alla formazione ed alla ricerca, delle eccellenze del sistema produttivo; al potenziamento delle infrastrutture e dei servizi per il turismo e per il tempo libero, mediante la definizione di misure ed azioni diversificate in relazione ai diversi contesti territoriali; alla realizzazione e/o al potenziamento di poli specialistici nei settori dei servizi turistici, della formazione e della ricerca, dei servizi pubblici e privati, dell’agroalimentare, della logistica. Gli indirizzi e le indicazioni poste dal Ptcp di Salerno costituiscono di fatto un quadro di riferimento certo per le attività delle Amministrazioni Comunali che, per la prima volta, si troveranno a svolgere il proprio ruolo di governo del territorio all’interno di una strategia di sviluppo più organico e complessivo, con la garanzia di un risultano più aderente e confacente alle nuove dinamiche dello sviluppo sostenibile.  
   
   
PAESAGGIO - GIUNTA SARDA NOMINA MEMBRI COMMISSIONE REGIONALE  
 
Cagliari, 14 Giugno 2012 - La Giunta regionale, su proposta dell´Assessore regionale degli Enti locali finanze e urbanistica, Nicola Rassu, ha nominato nell´ultima seduta i nuovi membri della Commissione regionale per il paesaggio e la qualità architettonica, coordinata dal direttore regionale della Pianificazione Urbanistica, Marco Melis, ai sensi della Legge regionale 21 del 2011. L´organo che è stato rinnovato è composto dal Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna, dal Soprintendente per i beni architettonici e per il paesaggio e dal Soprintendente per i beni archeologici competenti per il territorio; dal Direttore del servizio tutela paesaggistica della Regione, a cui si uniranno gli altri componenti nominati dall’Esecutivo che saranno: la professoressa Cesarina Siddi, l´ingegner Alberto Piras, il professor Antonio Tramontin e l’architetto sassarese, Salvatore Manconi, questi ultimi due già membri della precedente Commissione. I nuovi membri sono stati scelti dalla Giunta nell´ambito di terne congiuntamente designate dalle Università degli studi di Cagliari e Sassari, dalle associazioni portatrici di interessi diffusi individuate ai sensi delle vigenti disposizioni di legge in materia di ambiente e dalla Giunta in base alla qualificata professionalità dei candidati alla carica. "Da oggi verrà rilanciata l´importante attività della Commissione che in questi anni ha già dato grande prova di competenza e assiduo lavoro di sostegno alla Regione per la difesa dei valori paesaggistici di grande interesse per l’Isola - hanno commentato il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci e l´assessore degli Enti locali, Nicola Rassu - il valido supporto rappresentato dalla Commissione sarà ancora una volta fondamentale per raggiungere gli obbiettivi di tutela del territorio e offrirà inoltre agli Enti locali tutti gli strumenti necessari per creare le migliori condizioni di sviluppo dei centri costieri isolani nel pieno rispetto dei valori paesaggistici che l’Isola può vantare". Prosegue, dunque, l’azione di supporto, tecnico e scientifico, all’Amministrazione regionale della Commissione in merito alla valutazione degli interventi che si vogliono realizzare in zone di particolare valore paesaggistico e ambientale oltre che garantire che questi non rechino pregiudizio ai valori oggetto di protezione. "La scelta dei membri della Commissione che ricopriranno un ruolo fondamentale per il buon funzionamento dell´organo stesso, è stato dettato dalla loro conoscenza del paesaggio sardo costituito da molteplici componenti, naturali e seminaturali, oltre che da luoghi ricchi di storia, cultura e tradizione – hanno aggiunto il Presidente e l’Assessore - la Regione, considerato l’elevato grado di competenza e professionalità dei componenti, mira a proseguire nella sua opera di tutela del territorio bilanciata allo sviluppo dell’urbanizzazione in Sardegna e che a tutti gli effetti punta a realizzare un processo di miglioramento dei luoghi e dei centri abitati, partendo da un’edilizia sostenibile che si inserisca al meglio nel territorio che la ospita".  
   
   
UNIONCAMERE NAZIONALE: FERRUCCIO DARDANELLO CONFERMATO PRESIDENTE PER IL TRIENNIO 2012-2015 OBIETTIVO BUROCRAZIA A IMPATTO ZERO PER LE IMPRESE  
 
Torino, 14 giugno 2012 - Ferruccio Dardanello è stato confermato ieri mattina presidente di Unioncamere - l’ente pubblico che rappresenta le Camere di commercio italiane - per il triennio 2012-2015. È quanto ha disposto il Consiglio generale dell’Unione che ha provveduto all’elezione del suo vertice, rinnovando la fiducia nell’attuale presidente, in carica da giugno 2009. “Ringrazio tutti i colleghi che hanno creduto in me in questi anni e che vogliono oggi condividere la sfida di dare un aiuto concreto al rilancio delle nostre imprese - ha commentato il presidente Dardanello -. Abbiamo di fronte una grande scommessa: essere ancora di più e meglio l’istituzione di riferimento di tutte le imprese, a livello nazionale e locale. E proprio perché siamo un pezzo di pubblica amministrazione ma siamo anche espressione del sistema produttivo, dobbiamo impegnarci con tutte le nostre energie per fare in modo che la burocrazia sia a impatto zero sui nostri imprenditori. Gli strumenti, il know how e le capacità per farlo li abbiamo. Se riusciamo nell’opera di far dialogare le pubbliche amministrazioni con le quali le imprese si interfacciano, di razionalizzare i procedimenti a cui esse sono sottoposte, di dare risposta in tempi ragionevoli alla legittima domanda di giustizia attraverso la mediazione civile e commerciale, di unificare i punti di accesso alla Pa rendendo finalmente operativo lo sportello unico per le attività produttive, avremo raggiunto lo straordinario obiettivo di azzerare l’enorme costo della burocrazia che oggi grava sulle nostre imprese. E di liberare così energie e risorse da destinare alle attività produttive”. Le priorità per il prossimo triennio - Intensificare l’impegno per migliorare il contesto operativo delle imprese attraverso la semplificazione, la realizzazione di infrastrutture, la promozione della legalità. Lo strumento cardine dell’azione di semplificazione delle Camere di commercio resta la continua valorizzazione del Registro delle imprese e delle procedure per la Comunicazione unica, intensificando i rapporti di collaborazione con le altre pubbliche amministrazioni, le Regioni e i Comuni per perseguire la standardizzazione delle normative e delle procedure amministrative locali; con il mondo delle professioni; con le associazioni. In materia di infrastrutture, il sistema camerale si candida inoltre a offrire il proprio contributo attraverso interventi diretti di partecipazione, individuazione delle priorità, utilizzo efficiente delle reti infrastrutturali da parte delle imprese che, soprattutto in alcune aree del Paese, non sempre hanno sfruttato appieno le possibilità messe a disposizione. Promuovere l’ internazionalizzazione. Il brand “Made in Italy” non deve limitarsi a qualificare le merci e i servizi che varcano i confini nazionali, ma essere “riconoscibile” in tutto ciò che l’Italia crea, per sottolineare l’unicità della sua offerta in termini di prodotti, servizi ed accoglienza. Il sistema camerale lavorerà quindi ancora più intensamente per far percepire alle imprese di essere portatrici di questo grande valore. A questo scopo, le Camere di commercio investiranno sulla qualità e sull’origine del Made in Italy, promuovendo l’aggregazione tra le imprese attraverso lo strumento delle reti. Parallelamente, sarà necessario riaffermare sui territori il ruolo delle Camere di commercio quali “caselli d’entrata” delle imprese sui mercati internazionali e, al tempo stesso, contribuire a riordinare i “punti di approdo” sui mercati globali attraverso una forte valorizzazione della rete delle Camere di commercio italiane all’estero. • Migliorare l’accesso al credito. Dall’inizio della crisi, il sistema camerale ha posto la massima attenzione al problema dell’accesso al credito, investendo risorse straordinarie per rafforzare i Confidi, aumentare le garanzie, potenziare gli strumenti di microcredito. È un percorso da continuare a seguire, affiancandolo però ad un rafforzamento della collaborazione con gli altri sistemi camerali europei e promuovendo iniziative dirette a: 1. Estendere gli accordi di collaborazione con le istituzioni e con il sistema bancario; 2. Monitorare il fenomeno del credit crunch e dei ritardi di pagamento, con particolare attenzione alle conseguenze in termini di espansione dell’economia criminale; 3. Puntare sul rafforzamento del merito di credito delle imprese promuovendo aggregazioni dei confidi; 4. Valutare l’ipotesi di iniziative dirette del sistema camerale analoghe a quelle già sperimentate, attraverso il meccanismo delle Sgr e delle altre forme finanziarie di intervento. • Sostenere le politiche per l’occupazione, favorendo l’imprenditorialità, il dialogo scuola-impresa e l’innovazione • Investire nella qualità e nella tracciabilità delle filiere e produzioni e nelle regole necessarie per tutelarle. La battaglia del sistema camerale italiano a favore dell’introduzione di una legislazione europea sul Made in è la testimonianza di un impegno che deve crescere ancora. Essere parte dei processi decisionali europei è quindi un obiettivo da perseguire rafforzando le alleanze con i sistemi camerali pubblici allo scopo di affermare un ruolo più incisivo del sistema camerale nella fase di programmazione ed attuazione delle politiche europee, ad iniziare da quelle di coesione. • Valorizzare i tesori del territorio, rinforzando i legami tra turismo, cultura e saperi tradizionali. Ciò significa adottare un approccio integrato che ha nel turismo di qualità la chiave di volta per attivare e valorizzare le risorse del nostro Paese. A questo scopo, il sistema camerale si candida a realizzare la rete degli Sportelli del turista che il Governo aveva annunciato di voler realizzare. Curriculum vitae Ferruccio Dardanello - Nato a Mondovì (Cuneo), sposato e padre di una figlia, laureato in Scienze Politiche, Dardanello ha una storia importante nel mondo associativo e istituzionale. È Presidente della Camera di commercio di Cuneo e di Unioncamere del Piemonte. Commerciante, è Presidente dell’Unione del Commercio, del Turismo e dei Servizi della provincia di Cuneo. Unioncamere Nazionale - Unioncamere, l´Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, è un ente pubblico che rappresenta gli interessi delle Camere di commercio e degli altri organismi del sistema camerale italiano. Fondata nel 1901, realizza e gestisce servizi e attività di interesse delle Camere di commercio e delle categorie economiche, coordinando le iniziative del Sistema attraverso direttive e indirizzi agli organismi che ne fanno parte. Per l’esercizio delle funzioni e dei compiti affidati dalla legge agli enti camerali, Unioncamere stipula con le amministrazioni centrali dello Stato, enti pubblici nazionali o locale, accordi di programma, intese e convenzioni promuovendo e sostenendo il raccordo del Sistema camerale con le organizzazioni imprenditoriali, dei consumatori e dei lavoratori. A livello europeo assicura la rappresentanza delle Camere di commercio italiane in seno a Eurochambres, l’associazione che riunisce i sistemi camerali d’Europa. La rete del Sistema camerale è composta da: 105 Camere di commercio, 1 Unione italiana, 19 Unioni regionali, 16 Società di sistema, 66 Camere arbitrali, 103 Camere di conciliazione, 21 Laboratori chimico-merceologici, 38 Borse merci e Sale di contrattazione, 146 sedi distaccate per l’erogazione di servizi sul territorio, 144 Aziende speciali per la gestione di servizi promozionali e infrastrutture, 607 partecipazioni con altri soggetti pubblici e privati in infrastrutture, 9 Centri per il commercio estero, 65 Eurosportelli, 74 Camere di commercio italiane all’estero, 32 Camere di commercio italo-estere.  
   
   
GREEN ECONOMY IN EMILIA-ROMAGNA: I DATI DEL RAPPORTO 2012. SONO CIRCA 2 MILA LE IMPRESE ´VERDI´ SUL TERRITORIO REGIONALE, LA MAGGIOR PARTE ATTIVE NEL SETTORE AGROALIMENTARE (36%), SEGUITO DAL SETTORE DEL CICLO DEI RIFIUTI E DELL´EDILIZIA  
 
Bologna, 14 giugno 2012 - «I nuovi dati sulla green economy confermano che l’economia verde è una risorsa e un’opportunità per le imprese emiliano-romagnole. Un settore trasversale che ha saputo restare saldo anche in un momento difficile per l’economia di tutto il Paese creando nuovi posti di lavoro, obiettivo essenziale per la crescita e il rafforzamento dell’Emilia-romagna». Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli, durante un incontro pubblico dedicato proprio all’economia verde, e citando il quadro emerso dal rapporto 2012 ‘Green economy in Emilia-romagna’, il secondo realizzato da Ervet - dopo quello pubblicato ad autunno 2010 nell’ambito della convenzione con la Regione - che fotografa sul territorio il fenomeno del “business verde”. Il rapporto presenta i dati divisi per settori produttivi e territori provinciali. In Emilia-romagna la “rivoluzione verde” continua: la green economy si sta consolidando sempre più come modalità produttiva che contraddistingue trasversalmente tutti i settori dell’economia. Sono circa 2 mila (1.996) le imprese green sul territorio regionale, la maggior parte attive nel settore agroalimentare (36%), seguito dal settore del ciclo dei rifiuti (15%) e dell’edilizia (10%). Bologna è la provincia con più imprese green, con 343 imprese che investono in prodotti e tecnologie verdi, seguita da Modena e Reggio Emilia a pari merito, con 298 imprese. Il settore agroalimentare con 720 imprese pari al 36,1% del totale fornisce il principale contributo alla green economy regionale. Il settore, oltre ai trasformatori biologici, contiene al proprio interno anche imprese dedite alla fabbricazione, installazione e riparazione di macchinari e tecnologie utilizzate a vario titolo nella filiera della produzione alimentare (ad es. Macchinari e utensili per dosature e movimentazione imballaggi, per allevamenti, per produzione di imballaggi o di fertilizzanti e concimi). Al secondo posto, con 308 imprese complessive, pari al 15,4%, troviamo il settore del ciclo dei rifiuti che comprende non solo aziende che operano nella raccolta, trasporto, smaltimento/recupero e gestione dei rifiuti ma anche aziende attive, per esempio, nella rigenerazione dei pneumatici, o nella costruzione di tecnologie e macchinari a supporto del recupero. Questo settore, accorpato ai due affini bonifica siti e gestione verde e disinquinamento, raggiunge una quota del 20,8% ben lontano dal 36,1% dell’agroindustria. Al terzo posto viene l’edilizia, con 203 imprese, pari al 10,2%, costituito da imprese di costruzione e manutenzione edile/impiantistica tradizionalmente legate al mondo delle costruzioni ma anche fornitori di tecnologie ambientali e/o prodotti green (quali pacchetti termoisolanti, barriere acustiche, impianti di trattamento aria, acqua, illuminotecnica, piastrelle ecologiche, etc) che sostengono lo sviluppo della bioedilizia. Quarto, per numero assoluto di imprese, è l’altro settore (assieme a quello dei rifiuti) tradizionalmente green, quello delle imprese del ciclo idrico integrato impegnate a vario titolo nel trattamento e gestione del bene acqua (187 imprese pari al 9,4% del totale regionale). Dal punto di vista della tipologia di attività, troviamo società che operano nella gestione delle acque potabili e di scarico ed aziende che forniscono, producono e installano tecnologie e/o prodotti direttamente utilizzabili dagli operatori. Sotto il 10% gli altri settori: Rinnovabili ed efficienza energetica (ad esclusione dei soggetti attivi nella certificazione energetica) che si attesta sull’8%, Mobilità (imprese prevalentemente attive a vario titolo nei sistemi di trasporto alternativi alla gomma) pari all’7,7% e Meccanica allargata (prevalenze di imprese meccaniche che forniscono macchinari, attrezzature e componentistica a supporto di altri settori come quello energetico e del ciclo dei rifiuti e idrico) 4,8%. La suddivisione delle imprese per ambito territoriale: Bologna (343 imprese); Modena e Reggio (298 imprese a testa): Forlì-cesena (240 imprese); Ravenna (223); Parma (204); Ferrara (164); Piacenza 119); Rimini (107). L’agroalimentare rappresenta il primo settore in tutte le province ad eccezione di Reggio Emilia dove il primo posto è occupato dalla Bioedilizia; nella ripartizione dei settori all’interno di ciascun territorio da rilevare anche il secondo posto della Mobilità a Ravenna.  
   
   
VERTENZA EURALLUMINA - CAPPELLACCI E ZEDDA AL MISE  
 
 Roma, 14 Giugno 2012 - Si è svolto ieri presso il Mise un confronto sulla vertenza Eurallumina, propedeutico al vertice che si svolgerà con la proprietà russa ai primi di luglio. Durante l´incontro, coordinato dal sottosegretario Claudio De Vincenti, e al quale hanno partecipato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, l´assessore dell´Industria, Alessandra Zedda, e le rappresentanze sindacali, è stato compiuta un approfondimento sulle condizioni di contesto per la salvaguardia del polo industriale e per il rilancio dell´intero contesto produttivo del territorio. Il presidente Cappellacci ha confermato gli impegni della Regione a favore di Eurallumina riguardanti la partecipazione alla realizzazione di una nuova centrale. E´ stato anche ribadito l´impegno per il potenziamento delle infrastrutture al servizio delle imprese del territorio. In particolare il porto industriale e l´insieme degli interventi che costituiscono il piano Sulcis in fase di avanzata definizione con gli enti locali e le forze economico-sociali del territorio. "Oggetto della discussione sono stati anche gli ammortizzatori sociali sui quali - ha precisato l´asssessore Zedda - c´è l´impegno della Regione". "Chiederemo alla Rusal - ha concluso il governatore - conferma degli impegni riportati nella lettera inviata al Sottosegretario, con particolare riguardo agli investimenti per la realizzazione della nuova centrale a servizio del processo produttivo, agli investimenti di ristrutturazione dell´impianto per consentire gli approvvigionamenti della materia prima e la reale disponibilità della bauxite proveniente dalla miniera della Nuova Guinea".  
   
   
TRENTINO MARKETING: LA FUSIONE LASCIA INTATTI I DIRITTI DEI LAVORATORI  
 
Trento, 14 giugno 2012 - L´incontro fra i vertici di Trentino Marketing e Trentino Sviluppo con le rappresentanze sindacali delle due aziende ha confermato che il nuovo assetto non muterà le posizioni contrattuali dei dipendenti. La prossima fusione per incorporazione tra Trentino Marketing Spa e Trentino Sviluppo Spa non andrà ad incidere sui contratti dei dipendenti, lasciando immutata ogni singola posizione contrattuale. Questo l´esito dell´incontro svoltosi stamane a Trento tra i vertici delle due società controllate dalla provincia e le rappresentanze sindacali dei lavoratori. Presenti attorno al tavolo della Sala Rombo Diego Laner, presidente di Trentino Sviluppo e Stefano Robol (direttore), l´assessore Tiziano Mellarini, presidente di Trentino Marketing e Paolo Manfrini (direttore generale), oltre alla rappresentanza sindacale aziendale di Trentino Marketing, la delegazione dei dipendenti di Trentino Sviluppo e i sindacati Fiom-cgil di Trento, Filcams di Rovereto e Uiltucs di Trento. La fusione per incorporazione di Trentino Marketing in Trentino Sviluppo consegue al programma di riorganizzazione delle controllate della Provincia approvato dalla Giunta provinciale con decisione del 16 marzo 2012, ed è finalizzato alla razionalizzazione del sistema delle società pubbliche in un´ottica di maggiore efficienza e funzionalità. La deliberazione è stata comunicata alle rappresentanze dei dipendenti delle due realtà il 28 maggio, rinviando all´incontro di questa mattina il confronto sul trattamento dei dipendenti post-fusione. Nel documento finale, sottoscritto da tutti i partecipanti, è stata ribadita la volontà di preservare i rapporti contrattuali in essere dei dipendenti delle due aziende anche dopo la fusione (che dovrebbe avvenire entro la fine del 2012). Due in particolare i punti salienti. In primis saranno conservati i diritti contrattuali di secondo livello e personali acquisiti da ciascun dipendente. In secondo luogo non vi sarà alcun trasferimento dalla sede di Trento a quella di Rovereto. Ciascuno continuerà ad lavorare nella sede abituale, salva l´opportunità per ogni singolo dipendente di chiedere un trasferimento in un´altra delle aree operative di Trentino Sviluppo (turismo, attività produttive, innovazione).  
   
   
BOLZANO, MEMC: ATTIVATO IL TAVOLO DI CRISI A ROMA, IMPEGNO PER SOLUZIONE RAPIDA  
 
Bolzano, 14 giugno 2012 - Importante passo avanti per il futuro della Memc: il Governo si è impegnato a trovare una soluzione a breve. È il dato emerso oggi (13 giugno) a Roma nell’incontro al Ministero dello sviluppo economico che ha sancito l’attivazione del tavolo di crisi per affrontare la situazione della fabbrica di Sinigo. "Entro 15 giorni ci ritroviamo per esaminare le proposte nel concreto", sottolinea l’assessore provinciale al lavoro Roberto Bizzo, che ha partecipato al vertice nella capitale. "Questo incontro è stato importante perchè ha avviato la costruzione della trattativa attraverso cui puntiamo a risolvere il problema occupazionale dei dipendenti Memc", ricorda l´assessore provinciale Roberto Bizzo. Al vertice convocato a Roma nella sede del Ministero per lo sviluppo economico hanno partecipato, oltre a Bizzo, i funzionari del Ministero guidati da Giampietro Castano della Struttura crisi di impresa del Dipartimento per l´impresa e l´internazionalizzazione, i rappresentanti dello stabilimento di Sinigo, delle organizzazioni sindacali nazionali e provinciali, delle Rsu e di Assoimprenditori. "Un incontro estremamente positivo", così lo definisce l´assessore provinciale Bizzo. Nel vertice che ha aperto il tavolo anticrisi tra istituzioni e parti sociali, il Governo ha preso atto dello sforzo della Giunta provinciale per realizzare l´interramento della rete e di ripristinare quindi la linea di interconnessione - un elettrodotto attraverso il Brennero - che consentirà di importare elettricità direttamente dal mercato europeo attraverso l’Austria e a condizioni concorrenziali. Il Governo, riferisce Bizzo, si è impegnato a trovare una soluzione a breve che consenta di sbloccare l´attuale situazione critica della Memc. "Entro 15 giorni il tavolo anticrisi sarà riconvocato per esaminare nel concreto le proposte sul tappeto", conferma Bizzo. L´intenzione è quella di agire con rapidità e concretezza per risolvere la questione dei costi elevati dell´energia.  
   
   
BIELLA, ESPORTAZIONI NEL I TRIMESTRE 2012: LIEVE DIMINUZIONE VENDITE  
 
 Biella, 14 giugno 2012 - Nel I trimestre 2012, il valore delle esportazioni biellesi ha raggiunto la quota di 368,2 milioni di euro, registrando un lieve decremento pari allo 0,1% rispetto allo stesso trimestre del 2011. La riduzione dell’export biellese nel periodo esaminato risulta in controtendenza sia rispetto alla media nazionale (+5,5%) che a quella piemontese (+5,1%). “Nel I trimestre 2012 la spinta delle vendite oltre confine ha manifestato una battuta di arresto, registrando un lieve decremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolar modo i contributi delle vendite all’estero rappresentati dai tessuti e dagli articoli di abbigliamento continuano a fungere da effetto traino, mentre per quanto concerne i principali mercati di sbocco, risulta positiva la performance verso i Paesi extra-Ue” commenta Andrea Fortolan, Vice Presidente Vicario della Camera di Commercio di Biella. Il risultato complessivo delle vendite all’estero è dovuto alle variazioni negative registrate soprattutto dai filati di fibre tessili (-9,1%), dalle altre attività manifatturiere (-10,1%) e dagli altri prodotti (-31,2%). In crescita, invece, risulta essere l’export dei tessuti (+7,6%), degli articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) pari al +10,3%, della meccanica (+14,0%) e degli alimentari (+4,4%). Per quanto concerne i mercati di sbocco delle merci biellesi, il bacino dell’Ue 27 continua ad attrarre più delle metà delle esportazioni biellesi. Risultano particolarmente brillanti le vendite all’estero verso la Germania (+10,3%), che si conferma come mercato principale, l’Austria (+12,8%) e la Bulgaria (+8,9%), mentre sono in calo le esportazioni verso gli altri principali partner commerciali europei. Complessivamente, l’export biellese diretto verso i paesi dell’area comunitaria ha rilevato una variazione negativa pari a -1,7%. La dinamica delle vendite all’estero dirette ai partner extra-Ue 27 nel periodo gennaio-marzo 2012 (+2,4%) è risultata positiva, sebbene il dato risulti inferiore rispetto a quello registrato nel corso del 2011 ed è stata trainata da Cina (+14,5%), Giappone (+13,1%) e Stati Uniti (+19,0%). Sono, invece, in flessione le esportazioni verso la Svizzera (-1,0%) e Hong Kong (-19,1%).  
   
   
BOLZANO: PRESENTATE A MARTELLO LE PROPOSTE ELABORATE NELL’AMBITO DEL PROGETTO "LUOGHI VIVI"  
 
 Bolzano, 14 giugno 2012 - Si è svolta ieri a Martello, alla presenza dell’assessore provinciale, Thomas Widmann, la presentazione delle proposte elaborate nell’ambito del progetto “Luoghi vivi” che rappresenta un’ulteriore misura di sostegno della Provincia al servizio di vicinato ed alla promozione delle attività commerciali ed artigianali locali Il progetto prevede l’elaborazione e l’attuazione di misure atte a valorizzare le attività commerciali nei centri storici, attraverso la salvaguardia del servizio di vicinato e della vivibilità dei luoghi. Nel corso dell’incontro sono stati presentati i progetti per sviluppare le attività commerciali ed economiche in genere della zona, tra queste ad esempio la valorizzazione della locale produzione di fragole e di piccoli frutti per la loro trasformazione in sciroppi, marmellate e succhi di frutta, la raccolta di erbe officinali per la preparazione di tisane e prodotti adatti ai centri wellness ed anche la lavorazione della carne di cervo, di manzo e maiale locale per la produzione di insaccati. Tra i progetti vi è anche quello di aumentare l’efficienza energetica locale con l’utilizzo di moderne tecnologie di cluster con la costruzione di edifici Casaclima, incentivando l’isolamento delle case ed installando collettori solari, impianti fotovoltaici ed impianti di riscaldamento che utilizzano fonti rinnovabili. Al termine dell’esposizione dei vari progetti l’assessore Widmann ha espresso la propria soddisfazione per la varietà dei progetti proposti grazie ai quali sarà possibile, a suo avviso, contribuire ad un ulteriore sviluppo delle attività economiche della zona. Il primo appuntamento concreto sarà rappresentato dalla festa delle fragole di Martello, un prodotto particolarmente apprezzato e divenuto nel corso degli anni una sorta di simbolo per l’intera zona. I comuni pilota in Alto Adige nei quali viene portato avanti il progetto “Luoghi vivi” sono Santa Cristina, Glorenza, Lasa, Marlengo, San Leonardo in Passiria, Monguelfo-tesido, Vipiteno, Valdaora, Falzes, Rasun/anterselva, Perca, San Lorenzo, Merano, Egna, Bolzano (quartiere Europa-novacella), Martello e Laives.  
   
   
QUALITA’ E SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE, PER LE IMPRESE IRPINE: LE OPPORTUNITA’ OFFERTE DALLA CAMERA DI COMMERCIO DI AVELLINO  
 
Avellino, 14 giugno 2012 - Qualità e salvaguardia dell’ambiente sono due degli obiettivi individuati dalla Camera di Commercio di Avellino per la crescita delle imprese irpine. L’ente guidato da Costantino Capone ha infatti pubblicato due bandi dedicati alle certificazioni di qualità per le aziende e alla promozione della Green Economy. Il primo bando – per il quale è stata stanziata la somma di 150mila euro - si propone di promuovere la realizzazione di interventi aziendali a garanzia della qualità, della tutela dell’ambiente, della sicurezza sul lavoro e sui sistemi di rintracciabilità nelle filiere agroalimentari, concedendo contributi alle Pmi della provincia di Avellino che ottengono specifiche certificazione volontarie. Il bando si rivolge alle imprese di tutti i settori e ammette a contributo gli interventi per l’ottenimento delle seguenti certificazioni: Uni En Iso 9001:2008 (sistemi di gestione della qualità); Uni En Iso 22000:2005 (sistemi di gestione per la sicurezza alimentare); Uni En Iso 22005:2008 (sistemi di rintracciabilità nella filiera agroalimentare); Uni En Iso 10854:1999 (agroalimentare sistema di autocontrollo come Haccp); Uni Cei En Iso 50001:20011 (sistema di gestione per l’energia – Sge); Ifs – Food Standard (prodotti alimentari commercializzati dalla grande distribuzione organizzata); Brc – Global standard for food safety (controllo fornitori sui prodotti alimentari freschi, refrigerati e congelati); Sa8000:2008 (responsabilità etico-sociale); Ohsas 18001:2007 (sistema di gestione della sicurezza e della salute dei lavoratori); Iso 14001:2004 (sistema di gestione ambientale); Registrazione Emas Iii (regolamento Ce n. 1221/2009 sull’adesione volontaria delle organizzazioni ad un sistema comunitario di ecogestione e audit Emas). Il contributo – pari a duemila, tremila o cinquemila euro, a seconda della tipologia di certificazione - sarà pari al 50% delle spese sostenute. Le spese ammissibili riguardano la progettazione e l’implementazione dei sistemi relativi ad una delle certificazioni indicate dal bando e il rilascio della certificazione da parte di un organismo certificatore accreditato. L’altro bando riguarda la promozione della Green Economy, per la quale la Camera di Commercio di Avellino ha stanziato 100mila euro per sostenere i processi di innovazione per la competitività delle imprese irpine, perché possano conciliare esigenze di produttività con il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente attraverso il miglioramento delle condizioni in cui si svolge l’attività lavorativa e l’adozione di soluzioni che minimizzino i costi energetici ed i relativi impatti sull’ambiente. Ogni impresa potrà richiedere un contributo massimo di cinquemila euro, pari al 50 per cento delle spese sostenute, per la realizzazione di impianti innovativi di produzione di energia, funzionali al processo produttivo, da fonti rinnovabili; per l’introduzione di tecnologie innovative che riducano, all’interno e all’esterno dell’azienda, l’impatto ambientale del processo produttivo in termini di emissioni d’aria, acqua, rifiuti, rumore e risparmio energetico; per l’introduzione di soluzioni innovative volte al risparmio di materie prime o all’impiego di materie prime meno inquinanti o sostanze non pericolose; per l’introduzione di tecnologie innovative per la riduzione degli scarti di lavorazione e per la trasformazione di scarti/rifiuti in materie secondarie riutilizzabili all’interno dello stesso ciclo produttivo; per interventi finalizzati a ridurre il peso degli imballaggi, ad incrementarne la multifunzionalità e la possibilità di riutilizzo e volti a favorire la recuperabilità dei rifiuti di imballaggio primari, secondari e terziari. Tutti i dettagli su questi e sugli altri bandi pubblicati, insieme alle domande di contributo, sono disponibili sul sito internet www.Av.camcom.it. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 9 del prossimo 18 giugno e fino al 30 ottobre, esclusivamente per via telematica a mezzo Pec, in formato pdf e sottoscritte con firma digitale. I bandi utilizzano la modalità a sportello e quindi resteranno aperti fino al 30 ottobre prossimo, salvo esaurimento delle risorse. In tal caso per l’ammissione a finanziamento farà fede l’ordine cronologico di arrivo delle istanze.  
   
   
FLORAMIATA, REGIONE TOSCANA INCONTRA SINDACATI, COMUNE E PROVINCIA  
 
Firenze , 14 giugno 2012 – La situazione dell’azienda florovivaistica Floramiata di Piancastagnaio è stata affrontata ieri nel corso di un incontro convocato dall’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini e al quale hanno partecipato la Provincia di Siena, il Comune di Piancastagnaio, le organizzazioni sindacali regionali e locali. I sindacati hanno manifestato la forte preoccupazione dei lavoratori per una vicenda che vede Floramiata spa in attesa, da gennaio, di essere ammessa a concordato preventivo. Ad oggi l’iter non si è concluso e l’azienda, che fino ad oggi è riuscita a mandare avanti la produzione e a pagare gli stipendi, rischia di essere messa in liquidazione. Nel corso dell’incontro l’assessore Simoncini ha fatto presente la necessità di avviare quanto prima un confronto sulle prospettive dell’azienda, sia in relazione al sostegno che il sistema pubblico ha assicurato per l’utilizzo della geotermia, sia per affrontare la questione degli ammortizzatori sociali. L’assessore ha quindi deciso di convocare in tempi rapidi l’azienda per un quadro esatto della situazione e, pur nel rispetto delle prerogative del tribunale di Montepulciano cui spetta di pronunciarsi sul concordato preventivo, ha auspicato che i tempi di chiusura dell’istruttoria possano essere rapidi per dare certezze ai lavoratori e al territorio. L’incontro si è concluso con la decisione di aprire un tavolo tecnico con la partecipazione della Provincia e gli assessorati all’agricoltura e all’energia, per valutare prospettive di sviluppo dell’area e di fare un incontro, sempre a livello tecnico, per definire con organizzazioni sindacali e amministrazione provinciale, gli ammortizzatori sociali.  
   
   
IL SETTORE LEGNO REGGE NONOSTANTE LA CRISI: NEL 2011 AUMENTA IL FLUSSO DEGLI IMBALLAGGI IMMESSI AL CONSUMO E VENGONO AVVIATE AL RICICLO 1 MILIONE 796 TONNELLATE DI RIFIUTI LEGNOSI  
 
Cesena, 14 giugno 2011 - Continuano i segnali positivi nella filiera dell’imballaggio di legno. Dopo un biennio 2008/2009 caratterizzato da forti contrazioni nel sistema produttivo dell’imballaggio, e dopo un 2010 con importanti segnali di ripresa, per il secondo anno consecutivo si registra una crescita nei quantitativi di imballaggi immessi al consumo sul territorio nazionale. Nel 2011 sono stati 2 milioni 306 mila tonnellate, 25 mila tonnellate in più rispetto al 2010, con una crescita del 1,1%. I dati di immesso al consumo e di recupero post consumo sono presentati da Rilegno, Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno che fa parte della grande famiglia Conai, e che nel 2011 ha gestito complessivamente 1 milione e 796 mila tonnellate di Rifiuti Legnosi in tutta Italia: di questi 839 mila tonnellate sono rifiuti di imballaggio, ovvero pallet, cassette ortofrutticole e imballaggi industriali. Il dato risulta in leggero calo rispetto alle grandi performance registrate nel 2010 (-3% circa), a seguito della crisi dei consumi interni che continua ad avere effetti negativi anche sulla filiera del recupero. Il mercato del pannello truciolare, come molti settori produttivi italiani, ha subito una contrazione dei consumi in questo periodo di forte crisi generale. Il rifiuto di legno post consumo, che continua ad essere disponibile pressoché in toto per l’approvvigionamento ai pannellifici, ha oggi un valore economico molto basso: una perdita di quotazione del rifiuto legnoso sul mercato ne rende poco remunerativa la raccolta e il recupero da parte delle piattaforme di conferimento. Tuttavia il lavoro di Rilegno è fondamentale. Se si considerano i Rifiuti Da Imballaggi Di Legno, nel 2011 in Italia, grazie soprattutto all’apporto consortile, sono stati avviati al recupero e riciclo complessivamente (gestione diretta consortile + gestione indipendente) 1 milione 340 mila tonnellate di materiale giunto a fine vita, una quantità che corrisponde a circa il 58% dell’immesso al consumo e che supera di gran lunga gli obiettivi previsti dal Testo Unico Ambientale 152/2006 (fissati al 35% di recupero di rifiuti provenienti da imballaggio, per la materia prima legno). Questi imballaggi recuperati non hanno tutti lo stesso destino. Nel 2011 1.272.447 tonnellate (oltre il 55% dell’immesso al consumo) sono state avviate al riciclo meccanico a materia prima presso le industrie del riciclo, dove diventano prevalentemente pannello truciolare. Il processo inizia con il trattamento del materiale proveniente dalle piattaforme, che viene selezionato e ripulito da corpi estranei (metalli, carta, plastiche varie, inerti). Dopo questa prima fase di pulitura il legno viene triturato in piccole scaglie pronte all’uso (chips) che, dopo un processo di essiccazione necessario per contenere i livelli di umidità, vengono pressate, assieme a colle a bassissimo contenuto di formaldeide, per realizzare dei pannelli truciolari utilizzabili esattamente come una tavola di legno nuova di zecca, quindi impiegati nella produzione di mobili e complementi d’arredo e rivestimenti per interni ed esterni di abitazioni e uffici. Oggi oltre il 95% dei rifiuti legnosi post-consumo è avviato a impianti per la produzione di agglomerati lignei per l’industria del mobile. Un impiego di nicchia per il rifiuto legnoso che viene riciclato è rappresentato dalla produzione di pasta cellulosica per le cartiere, dove il legno proveniente dal circuito del recupero è utilizzato in sostituzione della fibra vergine, senza per questo che la pasta cellulosica perda in qualità. I rifiuti di imballaggi di legno raccolti separatamente possono inoltre subire trattamenti che li rendono idonei ad essere utilizzati come materia prima per la realizzazione di blocchi in legno - cemento per applicazioni nella bioedilizia. Nel 2011 il 10% degli imballaggi di legno immessi al consumo, dopo essere stati riparati, sono tornati alla loro funzione originaria (232.118 tonnellate in totale). Una minima percentuale dei rifiuti da imballaggio di legno è stata impiegata in processi di compostaggio (13.226 tonnellate, pari allo 0,57% dell’immesso al consumo). Infine, una percentuale marginale di rifiuti da imballaggi di legno (pari al 2,92% dell’immesso al consumo) è stata destinata al recupero energetico. Nel 2011 67.380 tonnellate di rifiuti da imballaggio di legno presenti nel rifiuto indifferenziato hanno avuto questo destino, e sono state quindi bruciate per produrre energia oppure trasformate, attraverso vari processi, in combustibile solido secondario che a sua volta viene utilizzato negli impianti di incenerimento. Una terza parte di questi rifiuti a matrice lignea è stata destinata a impianti dedicati alla combustione delle biomasse per produrre energia e calore. La rete di Rilegno per raccogliere rifiuti di legno in tutta Italia - Il “sistema” Rilegno, ormai rodato da più di 10 anni, si basa su una rete di convenzioni con Comuni, aziende, soggetti pubblici e privati per organizzare il recupero del legno in maniera capillare sul territorio nazionale (sia da rifiuti da imballaggi in legno, sia da rifiuti legnosi di altra natura). Il numero di accordi stretti da Rilegno con i Comuni in tutta Italia nel 2011 è salito ulteriormente, arrivando a 338 convenzioni a fine anno e 4.774 Comuni coperti (+12 Comuni rispetto al 2010), per un totale di 42 milioni 669 mila abitanti serviti, ovvero il 71% della popolazione complessiva. A livello macroregionale non si riscontrano rilevanti variazioni nella diffusione territoriale: al Nord risulta servita quasi l’87% della popolazione, al centro il 69% circa e a sud poco più della metà. Complessivamente, nel 2011 sono state raccolte su superficie pubblica oltre 506 mila tonnellate di rifiuti legnosi. Le piattaforme di raccolta convenzionate con Rilegno sull’intero territorio nazionale, dove i rifiuti in legno vengono conferiti e ridotti di volume per essere avviati al recupero, hanno toccato quota 389 a fine 2011 (14 in più rispetto al 2010), garantendo una copertura omogenea su tutte le regioni italiane. Contributo Ambientale Conai e numero dei consorziati - Al termine del terzo anno dalla variazione in aumento del contributo ambientale sugli imballaggi di legno stabilito da Rilegno di concerto con Conai, pari a 8 euro a tonnellata, si registrano i primi segnali di ripresa dopo la crisi finanziaria. Il contributo – che, si ricorda, è passato nel 2009 da 4 a 8 euro a tonnellata per far fronte all’aumento dei costi di raccolta e ritiro sostenuti dal consorzio e alla diminuzione dei ricavi dalla vendita dei rifiuti in legno presso i riciclatori – resta comunque ad oggi il più contenuto contributo ambientale applicato in Italia tra i materiali di imballaggio e il più basso nella filiera del legno a livello europeo. Dal punto di vista consortile, il 2011 per Rilegno ha registrato anche un incremento nel numero dei consorziati, che sono passati da 2.244 nel 2010 agli attuali 2.275, fra produttori, importatori e fornitori di materiale per gli imballaggi di legno.  
   
   
VCO: +11% L´EXPORT NEI PRIMI TRE MESI DEL 2012  
 
 Verbania, 14 giugno 2012 - Per l’export del Vco l’inversione di tendenza evidenziata nel 2010 si conferma nei primi tre mesi dell’anno. I dati Istat elaborati dalla Camera di commercio evidenziano infatti un +10,6%. La performance registrata nei primi tre mesi dell’anno è superiore sia all’andamento regionale (+5,1%) che nazionale (+5,5%). L’interscambio provinciale registra esportazioni di merci per circa 151 milioni di euro, rispetto ai 136 milioni di euro registrati nello stesso periodo del 2011. Il dato risulta in crescita anche rispetto all’ultimo trimestre del 2011 (+8,1%). Considerando che i dati del 2009, pesantemente negativi, hanno visto una prima ripresa nell’anno 2010 si ritiene utile un confronto con il primo trimestre 2007, anno boom per le esportazioni provinciali. Il risultato del raffronto dà -12,5%, da 173 milioni di euro nel periodo gennaio- marzo 2007 a 151 milioni di euro dei primi tre mesi dell’anno. Il dato, seppur ancora negativo, fa ben sperare e segnala una ripresa delle esportazioni, che superano quelle registrate nel 2006. In flessione le importazioni di merci dall´estero (-12%) rispetto al periodo gennaio – marzo 2011. Il settore dei metalli, che comprende i casalinghi, si conferma quale attività leader per le vendite all´estero: si tratta di poco meno di 48 milioni di euro di prodotto esportato e rappresentano il 32% del totale provinciale. Le esportazioni di questo settore sono in aumento rispetto allo stesso periodo del 2011 (+8%). Il secondo posto nella graduatoria delle esportazioni distinte per gruppi merceologici spetta al comparto chimico (18,6% sul totale, +0,11% rispetto allo stesso periodo del 2011). Tra le esportazioni provinciali, occupa una posizione di rilievo anche la produzione di macchinari e gli apparecchi con un valore di oltre 26 milioni di euro (22 milioni nel 2011), ed un aumento del 20,3%. L´evoluzione positiva va attribuita all’incremento di tutte le ripartizioni territoriali, tra cui i mercati europei (intendendo Ue a 27 membri) che rappresentano il 64% dei mercati di sbocco delle nostre merci (+5,8% rispetto allo stesso periodo del 2011). Bene anche Asia (+13,5%) e America (+94%) che pesa per oltre il 5% del totale delle merci esportate. Il dettaglio evidenzia: +13% Francia, +27% verso la Germania, -23 Spagna e +31% per il Regno Unito, che rappresenta circa il 4% del totale. In crescita rispetto allo scorso anno anche l’export verso la Svizzera (+12%), che rappresenta il primo mercato per i nostri prodotti (16,8% del totale). In crescita anche le dinamiche nei Paesi dell’Europa centro orientale e degli Stati Uniti d’America (+7%). Si registra un ritorno al segno più anche per l’export verso la Cina (+65%) e l’India (+138%). Il rapporto con l´analisi dettagliata dei dati sarà consultabile dei prossimi giorni sul sito internet della Camera di commercio all´indirizzo: www.Vb.camcom.it / Vco economia / rilevazioni import export / I° trimestre 2012.  
   
   
RAPPORTO UNIONCAMERE 2012 SULL’ECONOMIA DEL VENETO  
 
 Treviso, 14 giugno 2012 - Unioncamere del Veneto presenterà la 46a edizione della “Relazione sulla situazione economica del Veneto”, attraverso la quale il sistema camerale veneto fornisce un’analisi esaustiva dell’andamento economico regionale nel 2011 e le previsioni per il 2012. Quest’anno la Relazione conterrà una serie di approfondimenti sul cambiamento dei distretti industriali; gli scambi commerciali del Veneto col resto d’Italia e del mondo; il Veneto verso Europa2020; green economy e nuove prospettive per l’economia veneta; i flussi finanziari pubblici interregionali; le mafie in Veneto. Come da tradizione, la giornata si concluderà con la consegna del “Premio regionale per lo sviluppo economico del Veneto”, riconoscimento assegnato a 7 aziende venete, una per provincia. Venerdì 15 giugno 2012, alle ore 11.00 presso la Camera di Commercio di Treviso Piazza Borsa, 3b – Treviso. Programma: 11.00 Indirizzo di saluto – Nicola Tognana, Presidente Camera di Commercio di Treviso, Alessandro Bianchi, Presidente Unioncamere del Veneto. 11.30 La situazione economica del Veneto nel 2011 – Gian Angelo Bellati, Segretario Generale Unioncamere del Veneto. 12.00 Interventi Don Luigi Tellatin, referente regionale Veneto “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” Franco Manzato, Assessore all’Agricoltura Regione del Veneto. 12.30 Cerimonia di consegna del Premio regionale per lo sviluppo economico del Veneto a 7 aziende venete distintesi nel 2011.  
   
   
TRENTO, OLIVI: LA POSIZIONE DELLA PROVINCIA SULLE APERTURE DEI NEGOZI  
 
Trento, 14 giugno 2012 – "Su un tema delicato ed importante quale è quello degli orari e delle connesse deroghe per le aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali, serve in questo momento il massimo di unità e di capacità di scelte strategiche, per ribadire la specialità e l´identità del nostro territorio". Così Alessandro Olivi, assessore all´industria, artigianato e commercio della Provincia autonoma di Trento, all´indomani della scelta del Comune di Trento proprio rispetto alla aperture domenicali. "Ci sono cinque buone ragioni - commenta l´assessore Olivi - per ribadire la fondatezza delle nostre posizioni". Posizioni ribadite durante la conferenza stampa di oggi pomeriggio, nella sede di piazza Dante. "Da tempo - continua l´assessore - siamo impegnati in un monitoraggio di quel che avviene anche in altre regioni rispetto alla fondatezza delle scelte fatte dal governo nazionale a questo riguardo. Proprio domani a Roma è convocato il tavolo di coordinamento della Commissione attività produttive della Conferenza Stato Regioni della quale anche il Trentino è ovviamente parte. Si tratta di verificare quale percorso fare, insieme alle altre regioni, riguardo a quella che è una sostanziale invasione di campo da parte dello Stato". In secondo luogo, ricorda ancora Oiivi, "abbiamo aperto un tavolo comune con la vicina provincia di Bolzano e nei prossimi giorni ci saranno ulteriori incontri tecnici di coordinamento per arrivare ad una proposta uniforme di leggi e provvedimenti che tengano conto delle specificità dei nostri territori di montagna". C´è di più, aggiunge l´assessore: "Abbiamo acquisito in questi giorni l´importante ed autorevole parere del professor Valerio Onida - che diffonderemo mercoledì 20 giugno, in occasione della convocazione delle parti sociali ed economiche e dei sindaci dei maggiori Comuni trentini - e che, comunque, ci sostiene nelle nostre ragioni e tranquillizza rispetto a paventati rischi risarcitori che qualcuno ipotizza. Proprio l´incontro della prossima settimana punta ad un codice di autoregolamentazione, da una parte per evitare inutili tensioni e squilibri economici e sociali e dall´altra per ribadire l´intenzione di non abdicare alla nostra specialità per il solo fatto che c´è una norma statale". Di qui l´invito dell´assessore Olivi alle amministrazioni comunali, alle categorie economiche e sindacali "a non scegliere ognuna un percorso individuale ma a privilegiare, soprattutto in questo momento, una azione unitaria e convergente per valorizzare la nostra identità anche in campo economico". "Per questo - conclude Olivi - preoccupa la scelta, se così si può definire, del Comune di Trento di ampliare al massimo i periodi di apertura, sulla scorta del processo di liberalizzazione nazionale, visto che non se ne ravvisa una diversa ragione. Preoccupa per il disallineamento che può apparire come una rinuncia a governare in modo autonomo la materia del commercio, rispetto ad un preferibile confronto con le scelte operate da altri importanti centri urbani del Trentino, nello spirito della riforma condivisa fino a questo punto da tutti gli attori del sistema commerciale locale".