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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 09 Luglio 2012 |
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FRA I TEMI IN AGENDA EUROPEA 9 - 13 LUGLIO: FINANZIAMENTI, COPYRIGHT,ECOFIN
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Roma, 9 luglio 2012 - Da Roma a Bruxelles la settimana dal 9 al 13 luglio ha in programma molti eventi. Lunedì, nella sede della Rappresentanza, si parlerà dei finanziamenti comunitari ad aziende che eccellono in ricerca e tecnologia. La riunione mensile di luglio dell´Ecofin si terrà invece martedì. Al tema del copyright nell´era di internet è invece dedicata una Direttiva che verrà presentata dalla Commissione mercoledì. Giovedì l´East Forum 2012, a Roma, vedrà la partecipazione del Vice presidente della Commissione Antonio Tajani. Lunedì 9 luglio presso la sede della nostra Rappresentanza, saranno presentati i bandi 2013 del Vii Programma quadro per la ricerca e l´innovazione. Quest´anno l´importo dei finanziamenti da assegnare è particolarmente cospicuo: più di 8 miliardi di euro. I fondi sono destinati soprattutto alle piccole e medie imprese che presentano un alto grado di ricerca e innovazione tecnologica. Martedì 10 luglio l´Ecofin (il Consiglio Economia e finanza, composto dai ministri dell´economia e delle finanze degli stati membri ed eventualmente dai ministri del bilancio) si riunisce a Bruxelles per discutere dei temi economici di più stringente attualità e analizzare lo stato delle finanze degli stati membri. Mercoledì 11 luglio la Commissione presenterà una proposta di Direttiva sulla gestione collettiva del copyright e delle licenze multi-territoriali nel mercato musicale comunitario in internet. L´obiettivo è fornire una cornice legislativa migliore e più precisa, che semplifichi il rapporto tra le società che riscuotono i proventi dei diritti e i detentori degli stessi (autori, produttori etc.). Giovedì 12 luglio a Roma (Palazzo Barberini) si terrà l´edizione 2012 dell´East Forum. Quest´anno il titolo dell´incontro è "Politiche, soluzioni e strategie per promuovere la crescita eocnomica". Fra i tanti ospiti illustri parteciperà al meeting anche Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea. Venerdì 13 luglio la Commissione ha in programma a Bruxelles una conferenza sulla Politica Agricola Comune (Cap) e i suoi traguardi per l´anno 2020. I temi chiave dell´incontro, organizzato dal Commissario europeo per l´agricoltura Dacian Ciolos, saranno la genuinità degli alimenti, l´uso sostenibile delle risorse naturali, i cambiamenti climatici e l´estensione delle zone agricole nei paesi membri. |
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IL PRESIDENTE BARROSO E IL VICEPRESIDENTE REHN DANNO IL BENVENUTO AL VOTO FINALE DEL PARLAMENTO EUROPEO IN MATERIA DI PROJECT BONDS |
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Bruxelles, 5 luglio 2012 - Il presidente Barroso e il Vicepresidente Rehn hanno accolto con favore il voto del 5 luglio del Parlamento europeo sulla proposta della Commissione europea per un progetto di Iniziativa Obbligazioni. Il Presidente ha dichiarato: " Con il voto finale del Parlamento europeo, i project bonds ormai realtà € 4,6 miliardi saranno disponibili tra oggi e la fine del 2013 per finanziare le infrastrutture in cemento per l´energia, i trasporti e la banda larga, insieme con gli altri elementi di.. La crescita e l´Compact occupazione concordato la scorsa settimana il Consiglio europeo, ora abbiamo strumenti concreti per rafforzare la nostra economia e di investire nel nostro futuro. E ´molto positivo che gli Stati membri e il Parlamento hanno convenuto sulla proposta di questa Commissione chiave in meno di 10 mesi. La Commissione ha proposto di estendere questa fase pilota per il periodo 2014-2020 con un budget 50 miliardi € . " Olli Rehn, vicepresidente della Commissione europea-presidente per gli affari economici e monetari e l´euro ha aggiunto: "le obbligazioni del progetto sono una concreta dimostrazione di come l´Unione europea in grado di fornire ai suoi cittadini Essi mostrano come le scarse risorse pubbliche possono essere utilizzate per sbloccare gli investimenti privati e. Quindi mobilitare i progetti di rilevanza europea che altrimenti non sarebbero lanciati a causa delle incertezze attuali ". |
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TEST PER I "PROJECT BOND": IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA STANZIAMENTO DI GARANZIA |
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Strasburgo, 9 luglio 2012 - Il Parlamento ha approvato giovedì 5 luglio uno stanziamento di 230 milioni di euro in garanzie per sostenere l´emissione privata di obbligazioni di progetto per lavori nel settore dell´energia, del trasporto e dell´informazione. La decisione permette di testare questo nuovo schema disegnato per attrarre investimenti privati per progetti di infrastrutture. 200 milioni di euro saranno accantonati per garantire investimenti nelle reti di trasporti, 20 milioni per le tecnologie d´informazione e altri 10 per le reti energetiche. Lo schema sarà gestito dalla Banca europea per gli investimenti (Bei). Con tali garanzie, le obbligazioni di progetto emesse da compagnie dovrebbero essere considerate più sicure e quindi attrarre maggiori investimenti da operatori quali i fondi pensione e i fondi d´investimento. Queste garanzie potrebbero mobilitare fino a 4,6 miliardi di euro in investimenti privati. Il fabbisogno di investimenti in infrastrutture per trasporto, energia e tecnologia è stimato a 1,5 trilioni di euro per il periodo 2010-2020. "Mentre il settore privato dovrebbe finanziare la maggior parte di questi investimenti, per larga maggioranza di sicuro profitto, il ruolo del settore pubblico europeo sarà cruciale nel raggiungere gli obiettivi di crescita Ue2020" ha detto il relatore Göran Färm (S&d, Se). Un test per il futuro prossimo I "project bond" saranno introdotti nel 2012 e nel 2013 per aprire la strada eventualmente a un uso più esteso del "Connecting Europe Facility" all´inizio del Quadro finanziario multi annuale 2014-2020. L´idea è di veder come reagiscono i mercati finanziari e utilizzare l´esperienza per migliorarne la capacità di attrarre investimenti. "La crisi economica europea non deriva solo da quella finanziaria, ma anche dal calo degli investimenti. Date le forti restrizioni sui bilanci nazionali e sui requisiti patrimoniali delle banche, dobbiamo trovare nuovi modi per incoraggiare gli investimenti per la crescita. I project bond dovrebbero rendere gli investimenti su importanti progetti infrastrutturali più attraenti per gli investitori, senza rischi eccessivi per i contribuenti. Questo nuovo regime potrebbe svolgere un ruolo chiave nella strategia di crescita ora richiesta da molti Stati membri dell´Ue" ha aggiunto il relatore Färm. La relazione è stata adottata con 579 voti a favore, 32 contrari e 9 astensioni. |
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EUROPA 2020 PROJECT BOND: DOMANDE FREQUENTI |
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Bruxelles, 9 luglio 2012 - Il 5 luglio, il Parlamento europeo ha adottato la proposta di una fase pilota dell´iniziativa Project Bond. Lo scorso ottobre, la Commissione europea ha proposto la creazione di Project Bond per gli investimenti nelle infrastrutture, come un nuovo strumento per sbloccare i finanziamenti privati. Questa iniziativa segna un altro mattone in azioni della Commissione europea per rilanciare la crescita attraverso investimenti nell´Unione europea. Il principio fondamentale alla base di questa iniziativa è un migliore utilizzo delle banche pubbliche migliore. Nel caso dell´Unione europea, questa è la Banca europea per gli investimenti (Bei). La Bei e il bilancio dell´Ue può essere utilizzato in modo più efficace per ottenere leva importante attraverso limitata condivisione del rischio con gli investitori privati. Le disposizioni legali sono state messe in atto, in modo che il primo progetto ad essere lanciato già questa estate. Q1: Quali sono gli obiettivi principali dell´iniziativa? L´ iniziativa legame progetto intende far rivivere i mercati obbligazionari del progetto e per aiutare i promotori di singoli progetti di infrastruttura per attirare a lungo termine il finanziamento del debito del settore privato, riducendo i rischi dei progetti (vedi Ip/11/236 e Memo/11/707 ). L´ iniziativa sarà essenzialmente fungere da catalizzatore per riaprire i mercati dei capitali del debito (attualmente in gran parte non sfruttato di investimenti in infrastrutture in seguito alla crisi finanziaria) come una significativa fonte di finanziamento nel settore delle infrastrutture. La Commissione lancerà una fase pilota nel 2012 fino alla fine dell´attuale quadro finanziario pluriennale nel 2013. La Commissione ritiene che i vincoli di progetto in grado di mobilitare fino a 4600000000 € di investimenti in questa fase pilota. Lo strumento legame progetto sarà parte integrante dello strumento Connettere l´Europa per il periodo 2014-2020. D2: Perché infrastrutture target? Nel decennio successivo, gli investimenti registrano nelle reti europee dei trasporti, dell´energia, dell´informazione e della comunicazione saranno necessari per sostenere le iniziative faro di Europa 2020 per raggiungere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva entro la fine di questo decennio ( http://ec. Europa.eu/europe2020/reaching-the-goals/flagship-initiatives/index_en.htm ). Grandi progetti infrastrutturali sono necessariamente di lungo periodo a causa della lunga durata delle strutture fisiche coinvolte. Anche se sono finanziariamente sostenibili nel medio-lungo termine, si trovano ad affrontare rischi a breve termine, in particolare nella fase di costruzione e durante i primi anni del progetto. Questo rende l´analisi del valore dell´investimento difficile per la maggior parte dei partecipanti al mercato. Il sostegno a progetti di questo tipo con i fondi Ue sarà così aiutare a superare l´avversione al rischio e garantire che i progetti siano realizzati dove un valore aggiunto in un contesto europeo. Q3: Qual è lo scopo della fase pilota? Obbligazioni del progetto saranno pienamente integrate nel prossimo periodo a lungo termine di bilancio (il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020) come parte dello strumento Connettere l´Europa (cfr. Ip/11/1200 ). Ma ora è il momento di attuare politiche che contribuiscono a migliorare la crescita. Questo è l´obiettivo primario della fase pilota, che inizierà entro la fine dell´anno. Dal punto di vista più tecnico, sostenuti dall´Ue obbligazioni del progetto mirano a formare una nuova classe di titoli. Una fase pilota potrebbe facilitare la loro introduzione sul mercato. Durante la fase pilota 2012-2013, i soggetti interessati saranno in grado di familiarizzare con la struttura del bond. Commenti pervenuti durante la fase pilota può quindi essere utilizzato per mettere a punto i termini di questo strumento finanziario. Q4: Come la fase pilota da attuare? La proposta di una fase pilota si baserà sulle linee di bilancio delle reti transeuropee (Ten) e il Programma Competitività e Innovazione (Cip) fino ad un totale di € 230 milioni. € 200 milioni e € 10 milioni, rispettivamente, saranno disponibili per sostenere transeuropea di trasporto di rete e progetti di energia. E € 20 milioni dalla Cip Ict (Information and Communication Technologies) linea di bilancio per sostenere progetti di banda larga. Questo finanziamento a carico del bilancio dell´Ue sarà utilizzato per fornire contributi in conto capitale per la Bei, al fine di coprire una parte del rischio della Bei si sta quando si finanzia i progetti ammissibili, come avviene con altri strumenti esistenti, quali il Meccanismo di garanzia per prestiti per le Ten-trasporti. Il bilancio dell´Ue dovrebbe essere utilizzato per fornire contributi in conto capitale alla Bei al fine di coprire fino a un terzo del rischio della Bei si sta quando si finanzia i progetti ammissibili. In altre parole, il bilancio dell´Ue forniscono una certa protezione dei rischi per la Bei per finanziare i progetti di base, mentre la Bei dovrebbe coprire il rischio residuo. Ciò significa che quando i fondi di bilancio dell´Ue sono combinati con il finanziamento della Bei, un effetto moltiplicatore a questo livello di circa tre può essere raggiunto. Attraverso il sostegno della Bei fino ad un massimo del 20% del debito del progetto, un moltiplicatore di almeno cinque si ottiene in termini di emissione di progetto legame. Il moltiplicatore complessivo è di circa 15 a 20 e quindi la quantità budget complessivo di € 230.000.000 in grado di mobilizzare investimenti fino a € 4,6 miliardi. E ´chiaro che solo un numero limitato di progetti possono essere finanziati nella fase pilota. I motivi sono duplici: il budget a disposizione è limitato ed i progetti dovrebbero essere molto vicino alla realizzazione. Pertanto, la selezione dei progetti sarà realizzato con lo scopo di fornire sostegno ai progetti di circa 5-10, concentrandosi su quelli che sono in una fase relativamente sviluppata del processo di offerta e il finanziamento o richiedere rifinanziamento dopo la fase di costruzione, in una o più delle i tre settori dei trasporti, dell´energia e la banda larga. Q5: come funziona? Il diagramma seguente mostra come l´Europa 2020 dell´iniziativa Obbligazionari progetto potrebbe funzionare. Ad esempio, un progetto di trasporto, ad esempio una sezione di rete ferroviaria, potrebbero essere programmate da un gruppo di aziende (sponsor) e offerto dalle autorità pubbliche. Gli sponsor creare una società di progetto per aumentare il finanziamento, la realizzazione e la gestione della rete ferroviaria per un periodo concordato con le autorità pubbliche. Gli sponsor disporre di fondi propri alla società di progetto nella forma di equity e finanziamento soci. Il restante finanziamento è sollevata dalla società di progetto in forma di debito, tradizionalmente in forma di un prestito bancario: Invece di utilizzare i prestiti bancario tradizionale, la società di progetto potrebbe aumentare il debito senior del progetto attraverso emissioni obbligazionarie. Gli investitori sul mercato dei capitali avrebbe acquistato le obbligazioni se un rating investment grade di credito, preferibilmente almeno A-, potrebbe essere raggiunto. Nella fase pilota dell´iniziativa Progetto Bond Europe 2020, la Bei dovrebbe fornire un prestito o di garanzia (della Bei) per la società di progetto, al fine di aumentare la probabilità di rimborso puntuale del capitale e degli interessi ai possessori di obbligazioni durante la vita delle obbligazioni (quindi riducendo il rischio di tali titoli e, di conseguenza, aumentando il loro rating). Questa funzione Bei classifica tra il patrimonio e debito senior tranche. La struttura del progetto potrebbe riguardare tutti i rischi connessi che riguardano la generazione di cassa dall´inizio del periodo di funzionamento, così come ogni mancanza di fondi durante il periodo di costruzione. Una volta attinto, la struttura Bei assumere la forma di debito subordinato. Questo debito sarà rimborsato dalla società di progetto nel corso del tempo le risorse di cassa disponibili dopo il servizio del debito senior, ma prima dei pagamenti al finanziamento azionario e relativo (finanziamento soci, altri prestiti subordinati). Q6: Quali progetti sarebbero ammissibili? L´ammissibilità dei progetti sarà determinato in base alle pertinenti Trans-europee orientamenti per le reti dei trasporti e dell´energia - e delle linee guida del Programma Competitività e dell´informazione (Cip). L´attenzione si concentra quindi sulla Ten-trasporti, Ten-energia e di progetti di banda larga. Oltre ad essere economicamente e tecnicamente fattibile, i progetti dovrebbero fornire flussi di cassa stabili e forti. La Bei valuterà questi fattori alla luce dell´esperienza della Bei con il finanziamento delle infrastrutture. In definitiva, il finanziamento obbligazionario dipenderà investitori di essere disposti ad acquistare questi legami. Gli attuali programmi di sovvenzione della Commissione, naturalmente, continuano ad essere disponibili per progetti che non sono adatti per il finanziamento dei mercati dei capitali (si veda anche Q8 e Q9). La Bei sarà responsabile della valutazione del progetto e l´approvazione all´interno delle linee guida di ammissibilità della Commissione. Q7: Chi sono gli investitori e perché avrebbero dovuto investire in obbligazioni? Gli investitori istituzionali, come i fondi pensione, assicurazioni ecc imprese, gli investitori vale a dire con debiti a lungo termine e requisiti di rating regolamentati per i loro investimenti devono corrispondenti attività a lungo termine. Per questi investitori, project bonds può rappresentare una corrispondenza naturale per i loro impegni a lungo termine. Inizialmente, questi saranno molto probabilmente gli investitori europei ma l´interesse da investitori nordamericani istituzionali e di vari fondi sovrani possono anche essere previsto. Oltre ad avere accesso ad una nuova classe di obbligazioni con buoni voti, gli investitori, spesso manca il know-how in finanza di progetto, saranno anche interessati ai titoli in quanto possono contare su due diligence e il monitoraggio effettuato dei progetti finanziati dall´Iniziativa . Q8: Sarà l´iniziativa integrare o sostituire le fonti di finanziamento esistenti? L´iniziativa non sostituirà attuali fonti di finanziamento del progetto attraverso prestiti bancari o di programmi di incentivazione del settore pubblico, ma piuttosto integrazione di queste come un ulteriore mezzo per colmare il divario finanziamento delle infrastrutture. L´obiettivo è quello di ampliare la base degli investitori per il finanziamento del debito privato di progetti da parte dei fornitori di prestito per gli investitori obbligazionari. Q9: Will project bonds sostituire borse di studio? No. Obbligazioni progetto fornirà un´alternativa al credito bancario per i progetti che presentano caratteristiche che consentono loro di essere finanziati dal settore privato. Anche tali progetti sarà probabilmente bisogno di sovvenzioni per studi di fattibilità, valutazioni di impatto ecc Progetti con scarse entrate o no che sono nondimeno di grande interesse pubblico continuerà ad avere bisogno borse di studio in tutte le fasi della loro vita. Q10: Qual è la differenza tra i 2020 Obbligazioni del progetto Europa e dei cosiddetti Eurobond? Lo scopo di Bond 2020 Europe Initiative progetto è aumentare la solvibilità di soggetti privati che hanno bisogno di raccogliere fondi privati per i progetti di infrastrutture che promuovono. Questo è fondamentalmente diverso da l´idea dei cosiddetti "eurobond", vale a dire l´emissione congiunta di obbligazioni a fornire finanziamenti generale per la spesa pubblica degli Stati membri ´. Pertanto, né la Commissione né gli Stati membri emettere obbligazioni nell´ambito dell´Iniziativa 2020 Progetto Bond Europe. Q11: Qual è il ruolo della Commissione europea e la Bei? La Commissione europea definirà il quadro dell´iniziativa vincolo del progetto, con particolare riguardo alla definizione dei criteri per i progetti ammissibili, e cercare maggiori sinergie tra le sovvenzioni comunitarie disponibili e l´uso di strumenti finanziari specializzati. Il Gruppo Bei è il partner naturale per la Commissione per l´attuazione di strumenti finanziari innovativi utilizzando il concetto di condivisione del rischio (ad esempio: strumento di garanzia dei prestiti per le Ten-t (Lgtt) o di finanziamento con ripartizione dei rischi (Rsff), nonché altri Eib / Fei base schemi). Poiché la Bei è l´Unione europea Treat-based Bank con la missione di sostegno alle politiche dell´Ue, ha unica lunga esperienza nel finanziamento di progetti infrastrutturali. Q12: In che modo questa iniziativa adatta alla preparazione in corso di post-2013 proposte di politica? L´iniziativa si allarga la casella degli strumenti corrente di strumenti finanziari innovativi disponibili nell´ambito del quadro finanziario attuale (2007-2013), in quanto non c´è stato ancora uno strumento che gli obiettivi di finanziamento obbligazionario. Inoltre, l´adozione della fase pilota e sugli sviluppi del debito del mercato dei capitali nell´Unione europea, in generale, influenzerà il bilancio destinato a legare i progetti nell´ambito dello strumento Connettere l´Europa a partire dal 2014. Una comunicazione della Commissione sugli strumenti finanziari per il periodo successivo al 2013 è stata pubblicata in parallelo a questa iniziativa: "Un quadro per la prossima generazione di strumenti finanziari innovativi - il patrimonio dell´Unione europea e le piattaforme di debito" (Com (2011) 662). Q13: Quali sono i prossimi passi? Nel maggio del 2012, un accordo politico sull´iniziativa è stato raggiunto nel "trilogo" con il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri. Dopo il voto del Parlamento europeo, la proposta deve essere formalmente adottato dal Consiglio dei ministri. Una volta che il regolamento è stato pubblicato, entrerà in vigore. A quel punto, la Commissione e la Banca europea per gli investimenti (Bei) definirà le modalità rimanenti amministrative in modo che la Bei possa ufficialmente iniziare ad attuare la fase pilota. In preparazione, la Bei ha già iniziato a costruire una pipeline di progetti ammissibili che possono essere in una fase di sviluppo o di gara per consentire loro di essere sostenuto dall´iniziativa. Per ulteriori informazioni: Fase pilota dell´iniziativa 2020 Progetto Bond Europe: http://ec.Europa.eu/economy_finance/financial_operations/ investment/europe_2020/index_en.htm |
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VENDITA ALLO SCOPERTO: LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA UNA LEGGE DELEGA CON LE REGOLE SUL DIVIETO DI CREDIT DEFAULT SWAP E VENDITE ALLO SCOPERTO DI AZIONI E DEBITO SOVRANO |
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Bruxelles, 9 luglio 2012 - La Commissione europea ha adottato il 5 luglio una legge delega che stabilisce importanti regole tecniche necessarie per garantire l´applicazione uniforme e l´esecuzione del regolamento Short Selling o. In particolare la legge specifica i casi in cui sono considerati i credit default swap sovrani coperti e quindi non vietati a norma del regolamento. Gli investitori dovranno essere in grado di dimostrare che credito sovrani i contratti di swap di default assunti sono coperti e dimostrare in una stima quantitativa o qualitativa una correlazione tra le attività e passività e il sovrano credit default swap. Altre questioni affrontate nella legge contiene norme tecniche relative alla comunicazione delle posizioni scoperte in azioni e debito sovrano e le soglie che possono innescare una sospensione a breve termine delle vendite allo scoperto in azioni i e altri strumenti finanziari. Un standard di regolamentazione tecnica dello short selling è stato adottato anche dalla Commissione, sulla base di un progetto presentato dal europeo dei valori mobiliari e dei mercati (Esma). Il Commissario Barnier ha dichiarato: "Non possiamo tollerare speculazioni su swap scoperte di credito sovrani di default Il divieto di swap su tali credit default è una disposizione fondamentale del regolamento Short Selling, per garantire che tali strumenti siano utilizzati per fini di copertura legittima solo l´atto delegato adottato. La Commissione farà in modo che tale divieto sia applicato dagli operatori del mercato ed eseguito dalle autorità di regolamentazione in modo uniforme ". Fondo- L´atto delegato anche i dettagli delle normative tecniche su una serie di altre questioni chiave, tra cui: come calcolare le posizioni significative scoperte, che devono essere comunicati alle autorità di regolamentazione o il mercato; quanto posizioni scoperte vengono calcolate e riportate da gestori di fondi che gestiscono fondi diversi, o enti diversi all´interno di un gruppo; i livelli ai quali le posizioni scoperte nel debito sovrano devono essere notificate alle autorità di regolamentazione; le soglie per i vari strumenti finanziari, che vanno da azioni agli strumenti finanziari derivati, che possono innescare una sospensione a breve termine delle vendite allo scoperto dalle autorità di regolamentazione; il calo di liquidità che innesca la possibilità per gli Stati membri di sospendere le restrizioni delle vendite scoperte a breve del debito sovrano, e i criteri da prendere in considerazione per determinare ciò che costituisce uno sviluppo negativo o un evento. Il regolamento di attuazione entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea, e si applica a decorrere dal 1 ° novembre 2012, ad eccezione delle disposizioni relative alla sede di negoziazione principale che si applica a decorrere dalla data di entrata in vigore. L´atto delegato è stato elaborato dalla Commissione, tenendo conto del parere tecnico ricevuto da Esma, così come i risultati della relazione d´impatto della Commissione di valutazione. La Commissione ha inoltre effettuato opportune consultazioni durante i lavori preparatori in atto delegato con gli esperti degli Stati membri nel gruppo di esperti del Comitato europeo dei valori mobiliari, il Parlamento europeo e della Banca centrale europea. L´atto delegato fa parte di un pacchetto di quattro misure di attuazione adottate dalla Commissione per precisare gli aspetti tecnici del regolamento Short Selling.un regolamento delegato sulla regolamentazione delle norme tecniche è stato approvato oggi dalla Commissione, sulla base di progetti di standard tecnici di regolamentazione presentate da Esma. Questo illustra i dettagli tecnici di come calcolare la riduzione significativa del valore che può innescare una sospensione a breve termine delle vendite allo scoperto in determinati strumenti finanziari. Un regolamento di attuazione concernente le norme tecniche di attuazione e di un regolamento delegato sulla regolamentazione delle norme tecniche sono state già adottate dalla Commissione il 29 giugno (cfr. Ip/12/727 e Memo/12/508 ). Insieme, questo pacchetto di quattro atti della Commissione di attuazione adottate dalla Commissione espone tutti i dettagli tecnici che competono alla Commissione di adottare il regolamento Short Selling. Tuttavia, l´atto delegato adottato in data odierna è soggetta a un periodo di tre mesi obiezioni del Parlamento europeo e del Consiglio e entrerà in vigore, a condizione che né co-legislatore oggetti, alla fine di questo periodo di tre mesi e il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. Maggiori informazioni Cfr. Anche Memo/12/523 Selling regolamento Breve e il testo dell´atto delegato http://ec.Europa.eu/internal_market/securities/short_selling_en.htm |
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LEGGE DELEGA DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULLE VENDITE ALLO SCOPERTO DI CREDIT DEFAULT SWAPS - DOMANDE FREQUENTI |
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Bruxelles, 5 luglio 2012 - Qual è la vendita allo scoperto? La vendita allo scoperto è la vendita di un titolo che il venditore non possiede, anche se il venditore sarà successivamente necessario acquistare la sicurezza in modo da essere in grado di fornire la sicurezza per l´acquirente. Breve vendita possono essere divisi in due tipi: 1. " selling coperto "short è dove il venditore ha preso in prestito i titoli, o messi a disposizioni per garantire che possano essere presi in prestito, prima della vendita a breve. 2. " Naked "o" scoperto "short selling è dove il venditore non ha preso in prestito i titoli al momento della vendita allo scoperto, o è assicurata possono essere presi in prestito. Che cos´è un Credit Default Swap? Un sovrano Credit Default Swap (Cds) è un derivato in cui il venditore del Cds si impegna a risarcire l´acquirente in caso di inadempienza del sovrano di riferimento in cambio di un premio annuale. Essa può essere considerata come una forma di assicurazione contro il rischio di credito di default di un sovrano. Oltre alle vendite allo scoperto sui mercati finanziari, una posizione netta corta può essere ottenuta anche mediante l´uso di derivati, tra cui credit default swap (Cds). Ad esempio, se un investitore compra un Cds senza essere esposti al rischio di credito dell´emittente dell´obbligazione sottostante (un cosiddetto Cds "nudi"), l´investitore otterrà dal rischio di credito in aumento o insolvenza dell´emittente dell´obbligazione. Questo è economicamente equivalenti a breve la vendita del titolo sottostante. Perché la Commissione ha adottato un regolamento delegato sulle vendite allo scoperto e Cds, e come si rapporta questo con il regolamento Short Selling? La Commissione è autorizzata dal regolamento di Short Selling uno di adottare atti delegati entro il 31 marzo 2012 (che può essere prorogato di 6 mesi) specificando alcuni elementi tecnici del regolamento, per garantire la sua applicazione coerente e per facilitare la sua applicazione. I problemi tecnici da affrontare in questi atti delegati sono stabiliti nel regolamento e sono spiegati più avanti. Qual è la procedura per l´adozione del presente regolamento delegato? Il regolamento delegata è un atto delegato della Commissione europea. Si tratta di un atto autonomo della Commissione che viene redatto e adottato dalla Commissione. Mentre la Commissione ha chiesto e tenuto conto del parere tecnico europeo dei valori mobiliari e dei mercati (Esma) sulle questioni tecniche di cui al presente atto delegato, la Commissione non è tenuta in alcun modo da questo consiglio. Prima di rilasciare la propria consulenza tecnica finale, l´Esma consultato le parti interessate sul progetto di consulenza tecnica. La Commissione ha inoltre preparato una valutazione d´impatto che accompagna il regolamento delegato che considera gli impatti delle diverse opzioni, così come la consulenza tecnica della Esma e le opinioni delle parti interessate. Nel suo lavoro preparatorio, la Commissione ha anche consultato il gruppo di esperti del Comitato europeo dei valori mobiliari, il Parlamento europeo e la Banca centrale europea. Dopo l´adozione da parte della Commissione, il presente regolamento delegato è soggetto ad un periodo di obiezione di tre mesi durante il quale sia il Parlamento europeo o il Consiglio può opporsi al regolamento delegato, questo periodo può essere prorogato di altri tre mesi. Se nessuno dei co-legislatori oggetti durante questo periodo, il regolamento delegato è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore. A condizione che i co-legislatori non esercitano il loro diritto di opporsi, il regolamento delegato è quindi dovrebbe essere pubblicata nella Gazzetta ufficiale entro metà ottobre e di entrare in vigore il 1 ° novembre 2012, la data di applicazione del regolamento di Short Selling . Quali sono gli obiettivi del regolamento delegato? Gli obiettivi del regolamento Short Selling sono i seguenti: aumentare la trasparenza delle posizioni corte detenute dagli investitori in alcuni dei titoli della Ue; assicurare che gli Stati membri dispongono di chiari poteri per intervenire in situazioni eccezionali per ridurre i rischi per la stabilità finanziaria e la fiducia del mercato derivanti dalle vendite allo scoperto e credit default swap, assicurare il coordinamento tra Stati membri e europeo dei valori mobiliari e dei mercati (Esma) in situazioni avverse; ridurre la risoluzione e altri rischi connessi con la scoperta o naked short selling e ridurre i rischi per la stabilità dei mercati del debito sovrano poste dalla scoperta ("naked") Cds posizioni, pur prevedendo la sospensione temporanea delle restrizioni in cui i mercati del debito sovrano non funzionano correttamente. Il regolamento specifica delega alcuni elementi tecnici del regolamento Short Selling, al fine di garantire il rispetto coerente da parte dei partecipanti al mercato e l´applicazione da parte delle autorità competenti. Gli obiettivi del regolamento delegato per garantire che: regolatori di applicare le restrizioni delle vendite scoperte a breve del debito sovrano e il divieto di posizioni scoperte Cds sovrani in modo chiaro e coerente; Regolatori di avere poteri chiari e coerenti per limitare temporaneamente le vendite allo scoperto in caso di un calo dei prezzi significativo; regolatori e dei mercati di ottenere dati utilizzabili su posizioni corte in titoli di debito sovrano, e garantire una risposta coordinata di regolamentazione degli Stati membri dell´Ue a vendite allo scoperto e Cds sovrani. Quali sono le questioni fondamentali affrontate dal regolamento delegato? Il regolamento specifica delega: alcuni termini chiave nel regolamento Short Selling, come ad esempio cosa significa "possedere" o "mantenere" una quota ai fini del regolamento, sono ulteriormente specificato; i dettagli tecnici di come calcolare significative posizioni corte in azioni o di debito sovrano, che devono essere comunicate al regolatore o comunicati al pubblico; come posizioni nette corte devono essere calcolati e indicati dai fondi che gestiscono fondi diversi e da soggetti diversi all´interno di una società del gruppo, al fine di evitare l´elusione delle regole di trasparenza nel regolamento Short Selling; i dettagli dei casi in cui è considerato un Cds sovrani a copertura essere legittimo e quindi considerato "coperto" ai fini del divieto di scoperte Cds sovrani; le soglie in cui significative posizioni corte nel debito sovrano degli Stati membri e di altri emittenti sovrani e Unione europea (i Länder tedeschi, il Fondo europeo di stabilità finanziaria (Efsf), il meccanismo europeo di stabilità (Esm) e la Banca europea per gli investimenti (Bei) hanno essere notificati alle autorità di regolamentazione; la soglia per il significativo declino della liquidità di un mercato del debito sovrano che permette un regolatore di sospendere temporaneamente le restrizioni sulle vendite allo scoperto di debito sovrano; le soglie di prezzo significativi si innamora di strumenti finanziari diversi dalle azioni liquide che possono innescare una sospensione a breve termine delle vendite allo scoperto dalle autorità di regolamentazione nazionali; il significato di eventi avversi, minacce e gli sviluppi che possono innescare restrizioni temporanee sulle vendite allo scoperto dalle autorità di regolamentazione nazionali e, in situazioni eccezionali transfrontalieri, da Esma. In quali casi sarà un acquirente di Cds sovrani si considera coperto e pertanto non soggetti al divieto di scoperte Cds sovrani? Il regolamento Short Selling vieta alle persone di entrare in operazioni allo scoperto sui Cds sovrani, ma coperta Cds sovrani possono ancora essere legittimamente stipulata a copertura di esposizioni a determinate attività o passività. La Commissione ha specificato nel regolamento delegato, che costituiscono i casi coperti Cds sovrani. Il regolamento delegato specifica quindi in dettaglio i casi che costituiscono un legittimo coperti Cds sovrani. In primo luogo, le attività e passività devono essere di alcuni tipi definiti. In secondo luogo, l´esposizione non deve superare il valore dei Cds di copertura quando si viene assunti. In terzo luogo, le attività e passività devono almeno essere significativamente correlati con i Cds sovrani, e questa correlazione deve essere dimostrato sia attraverso una stima quantitativa o un test qualitativo (vedi sotto). Infine, anche se transfrontaliera di copertura - con i Cds riferimento a uno Stato membro di copertura contro l´esposizione in un altro Stato membro - non è consentita dal regolamento Short Selling, alcune disposizioni strette e specifiche sono specificati nel regolamento delegato che disciplina la copertura delle esposizioni multinazionali. Come un sovrano posizione Cds titolare dovrà dimostrare la correlazione? Il titolare di un Cds sovrani coperti in grado di dimostrare la correlazione tra le attività e passività e dei Cds sovrani, soddisfacendo una delle due prove di correlazione di cui al regolamento delegato. In primo luogo, con il test "quantitativa", quando una correlazione co-efficiente di almeno il 70% è indicata sulla base di determinati dati specificati e metodi, allora il test di correlazione saranno soddisfatte. In secondo luogo, la prova "qualitativa" è che ci dovrebbe essere una correlazione significativa tra l´esposizione coperto e Cds sovrani. Questo calcolo deve essere basata su dati appropriati e non mostrano segni di dipendenza meramente temporaneo. Infine, alcune esposizioni oggetto di copertura possono essere considerati conformi ai test di correlazione di per sé - per esempio, a copertura delle esposizioni del governo regionale che utilizzano i Cds sovrani dello Stato interessato sarà automaticamente considerato per incontrare il test di correlazione, senza la necessità di eseguire sia il qualitativo o test quantitativi. Il titolare dovrà dimostrare ai propri superiori come il test è stato raggiunto, se necessario. In che modo il regolamento delegato promuovere la trasparenza nella vendita allo scoperto di azioni? Il regolamento Short Selling richiede notevoli posizioni allo scoperto di azioni da notificare alle autorità di regolamentazione ad una soglia (0,1% del capitale azionario emesso), e comunicati al pubblico in una soglia più elevata (0,5%). Il regolamento Delegato stabilisce i dettagli tecnici di come calcolare le posizioni nette corte, tra cui come posizioni corte nette deve essere calcolato da fondi differenti, gestiti dal gestore del fondo stesso, o da soggetti diversi all´interno di una società del gruppo. In che modo il regolamento delegato promuovere la trasparenza in vendita allo scoperto di debito sovrano? Il regolamento Short Selling richiede notevoli posizioni corte nel debito sovrano essere notificato alla autorità nazionali di regolamentazione, ma non imposta le soglie relative a tale informativa, lasciando questi per essere specificati in un atto delegato. Il regolamento delegata ingloba le soglie di notifica per significative posizioni corte in emittenti sovrani. Alla luce della consulenza tecnica della Esma, il regolamento delegato propone due tipi di soglie: una soglia dello 0,1% del debito pubblico emessi quando l´importo totale del debito emesso in essere sovrano è compreso tra 0 e 500 miliardi di euro; e una soglia di 0,5 % qualora l´importo totale del debito emesso in essere sovrano è superiore a 500 miliardi di euro o dove c´è un mercato liquido dei futures per il debito sovrano particolare. Le soglie di notifica aggiuntivi sopra quei livelli iniziali saranno 0,05% (a partire da 0,15%) e 0,25% (a partire da 0,75%) rispettivamente. Ogni emittente di debito sovrano nell´Unione europea quindi rientrano in una o l´altra categoria di riferimento. Va notato che gli emittenti sovrani, come definiti nel regolamento Short Selling comprendono la Länder tedeschi e gli emittenti europei, come il Fondo europeo di stabilità finanziaria (Efsf), il meccanismo europeo di stabilità (Esm) e la Banca europea per gli investimenti (Bei), nonché i 27 Stati membri dell´Ue. Il regolamento delegata anche dettagli come le posizioni nette corte in debito sovrano devono essere calcolate, anche quando vi è una posizione lunga in debito sovrano di un altro emittente sovrano che è altamente correlata con un debito determinato sovrano. Il regolamento specifica che una delegata di correlazione elevato indica una correlazione del 80%. In quali circostanze gli Stati membri possono sospendere le restrizioni alla scoperta vendite allo scoperto di debito sovrano? Il regolamento Short Selling stabilisce talune restrizioni scoperte vendite allo scoperto di debito sovrano, al fine di ridurre i rischi di mancato regolamento. Per inserire una vendita a breve, un investitore deve aver preso in prestito il debito sovrano, è entrato in un accordo per prenderlo in prestito, o hanno un accordo con un terzo in base al quale tale terzo ha confermato che il debito sovrano è stato localizzato o ha altrimenti ragionevole aspettativa che la soluzione può essere effettuata quando è dovuto. Le restrizioni non si applicano se l´operazione serve a coprire una posizione lunga in strumenti di debito di un emittente, il prezzo dei quali ha una forte correlazione con il prezzo del debito sovrano data. Il regolamento Delegato precisa che "correlazione", una correlazione del 80%. Inoltre, il regolamento Short Selling autorizza le autorità competenti a temporaneamente (per 6 mesi, rinnovabile) sospendere queste restrizioni in cui la liquidità del debito sovrano scende al di sotto di una soglia predeterminata, deve essere stabilito dalla Commissione in un atto delegato. Il presente regolamento stabilisce delega quindi la soglia per la riduzione significativa della liquidità necessaria per questo potere sospensione temporanea deve essere attivato. Il regolamento Delegato precisa che tale sospensione temporanea può essere attivato quando il fatturato del debito sovrano in questione in un dato mese scende al di sotto del quinto percentile, il volume mensile degli scambi nei dodici mesi precedenti. Prima di esercitare il potere, i regolatori sono tenuti ad accertarsi che il significativo calo della liquidità non è dovuto a fattori stagionali sulla liquidità (cioè diminuzione della liquidità di solito osservate in agosto o dicembre). Quali sono le soglie che possono scatenare una sospensione a breve termine delle vendite allo scoperto di azioni illiquidi e altri strumenti finanziari? Il regolamento Short Selling dà autorità nazionali di regolamentazione il potere, nel caso di una significativa riduzione del prezzo di uno strumento finanziario in una sede di negoziazione in un solo giorno, di imporre una restrizione sulle vendite allo scoperto dello strumento finanziario fino alla fine del prossimo giorno di negoziazione. Se, nonostante il provvedimento vi è un ulteriore calo significativo del valore dello strumento finanziario, il regolatore può estendere la misura per un massimo di altri due giorni di negoziazione. Il regolamento Short Selling fissa una soglia del 10% per le azioni liquide, ma lo lascia a un atto delegato di specificare le soglie per le azioni illiquidi e per altri strumenti finanziari. Il regolamento delega specifica i seguenti soglie di prezzo significativi cade nei seguenti strumenti finanziari nel corso di un giorno di negoziazione: Una quota è incluso nel principale indice azionario nazionale ed è lo strumento finanziario sottostante ad un contratto derivato ammessi alla negoziazione in una sede di negoziazione ( semi-liquide parti ), una diminuzione del prezzo della quota del 10% o più; dove il prezzo delle azioni è di Eur 0,50 o superiore, o l´equivalente nella valuta locale ( parti illiquide ), una diminuzione del prezzo della quota del 20% o più; per tutti gli altri ( molto illiquido ) parti: una diminuzione del prezzo della quota del 40% o più; per le obbligazioni sovrane: un incremento del 7% o più del rendimento in tutta la curva dei rendimenti nel corso di una giornata di negoziazione unico per l´emittente pertinente sovrano; per le obbligazioni societarie: un aumento del 10% o più nella resa di una delle obbligazioni societarie nel corso di un giorno di negoziazione; per strumenti del mercato monetario: un calo del 1,5% o più nel prezzo; per Exchange Traded Funds, compresi quelli che sono organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (Oicvm): una diminuzione del 10% o più nel prezzo; per i derivati che hanno come unica base di uno strumento finanziario negoziato su una sede di negoziazione e per i quali una significativa caduta di valore è specificato in questo regolamento delegato: una riduzione significativa dei valori di tale strumento derivato è considerato si sono verificati quando vi è stato un calo significativo in quanto strumento finanziario sottostante. No soglia per una riduzione significativa del valore del prezzo unitario di un Oicvm quotate, ad eccezione di Exchange Traded Funds che sono Oicvm, è specificato nel presente regolamento delegato, in quanto anche se il prezzo può variare liberamente in sede di negoziazione, è soggetto a una regola nella direttiva 2009/65/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009 relativa al coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative in materia di taluni organismi d´investimento collettivo in valori mobiliari (Oicvm), che mantiene i prezzi in prossimità della Valore netto degli Oicvm. Nessuna soglia per una diminuzione significativa del valore dei derivati che hanno un sottostante che non è uno strumento finanziario, compresi i derivati su merci, è specificato nel presente regolamento. Data la diversità di questi altri derivati, la difficoltà di calcolare le soglie di coerenti e stabili e la possibilità di aggirare qualsiasi soglia, la Commissione ha ritenuto che non è proporzionato o efficace per impostare una soglia per questi altri derivati. L´articolo 45 del regolamento Short Selling impone alla Commissione di presentare una relazione al Parlamento europeo e del Consiglio sui vari aspetti dell´applicazione del presente regolamento. La Commissione può pertanto adottare un atto delegato in relazione alle soglie degli Oicvm e altri derivati, in particolare i derivati su merci, dopo questa recensione. Quali sono i criteri regolatori nazionali o Esma prendere in considerazione per determinare se ci sono gli eventi avversi o sviluppi che potrebbero innescare un divieto temporaneo sulle vendite allo scoperto? Short Selling Il regolamento prevede che in situazioni eccezionali, i regolatori nazionali avrà il potere di imporre misure temporanee per un massimo di tre mesi (rinnovabile), tali da richiedere ulteriori trasparenza o di limitare le vendite allo scoperto di credito e operazioni di swap di default. Esma è dato un ruolo centrale nel coordinamento delle azioni in situazioni eccezionali e garantire che i poteri siano esercitate unicamente se necessario. Esma si può anche intervenire quando la minaccia di eventi avversi o sviluppi ha una dimensione transfrontaliera e l´intervento dei regolatori nazionali non è sufficiente per affrontare la minaccia, o nel caso di debito sovrano in cui è dichiarata emergenza da parte del Consiglio. Per garantire un approccio coerente per l´utilizzo dei poteri dei regolatori di intervento, la Commissione è dato il potere di definire ulteriormente i criteri per determinare quando una situazione eccezionale si pone. Il presente regolamento delega specifica quindi quali siano i criteri o fattori da prendere in considerazione da parte dei regolatori nazionali per determinare se vi sia una minaccia per la stabilità finanziaria, che potrebbe innescare temporanei divieti di vendita allo scoperto. Questi includono, per esempio, gravi problemi finanziari, monetaria o di bilancio o di altre questioni che possono portare all´instabilità finanziaria riguardante uno Stato membro o una banca e di altre istituzioni finanziarie ritenute importanti per il sistema finanziario globale. Un altro esempio è un danno alle strutture fisiche di importanti emittenti finanziari, infrastrutture di mercato, i sistemi di compensazione e regolamento e supervisori che possono influenzare negativamente i mercati, in particolare, cui il danno derivi da tali catastrofi naturali o attacchi terroristici. |
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UE: PRESENTAZIONE DEI BANDI 2013 DEL VII PROGRAMMA QUADRO PER LA RICERCA E L´INNOVAZIONE |
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Roma, 9 luglio 2012 - Come ogni anno a luglio, la Commissione europea presenta i bandi annuali nell´ambito del Vii programma quadro per la ricerca e l´innovazione. La call for proposals 2013 è l´ultima dell´attuale programmazione 2007-2013 ed è la più cospicua in termini di risorse, contando circa 9 miliardi di euro. Gli attori istituzionali a livello europeo e italiano ed esperti presenteranno le tante opportunità che si schiudono davanti al mondo scientifico ma anche davanti a quello economico e alle imprese. Quando: 9 luglio 2012, ore 10.30; Dove: Rappresentanza in Italia della Commissione europea, via Iv Novembre 149. Chi: Emilio Dalmonte, Vicedirettore Rappresentanza in Italia della Commissione europea, saluti istituzionali - ore 10.30; Renzo Tomellini, Dg Ricerca e innovazione, Commissione europea, presentazione ore 10.40; Raffaele Liberali, Capo dipartimento Miur, intervento - ore 11.20; Diassina Di Maggio, Direttore Apre. Intervento - ore 11.50; Progetti e best practices - ore 12.10; Máire Geoghegan-quinn, Commissaria europea alla Ricerca e l´Innovazione in conferenza stampa in diretta da Bruxelles via Ebs – ore 12.30; Francesco Profumo, Ministro per l´Istruzione, l´Università e la Ricerca in collegamento in diretta da Bruxelles – ore 13.00. Uno degli obiettivi primari del Programma quadro è ottenere una maggiore integrazione tra ricerca e innovazione. In questo contesto, una particolare attenzione è stata rivolta alle piccole e medie imprese. L´ue finanzia attualmente il più grande programma comune di ricerca del pianeta, il Vii Programma quadro, con un budget di più di 53 miliardi di euro per il periodo 2007-2013. Di recente, gli Stati Membri hanno posto la ricerca e l´innovazione in cima all´agenda politica, adottando la strategia Europa 2020. L´iniziativa "Innovation Union", che ne è parte integrante, punta sull´innovazione quale elemento chiave dei piani di investimento in crescita sostenibile e occupazione. Nell´ottica di dare continuità al cammino già intrapreso, il 29 giugno 2011 la Commissione ha proposto un incremento sostanziale del 46% dei fondi destinati alla ricerca e l´innovazione nel prossimo quadro finanziario pluriennale 2014-2020. Il nuovo programma "Horizion 2020" che partirà nel 2014 intende inoltre incentivare e semplificare l´accesso a finanziamenti in questi settori vitali. |
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LA CALABRIA ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE DI DANZICA SULLA PROGRAMMAZIONE DEL FONDO SOCIALE EUROPEO 2014 - 2020 |
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Catanzaro, 9 luglio 2012 - Si è tenuta a Danzica, in Polonia, dal 3 al 4 luglio, la Conferenza Internazionale organizzata dal Governo polacco relativa alla programmazione del Fondo Sociale Europeo 2014-2020. All’incontro, in rappresentanza della Regione Calabria ha partecipato il Direttore Generale del Dipartimento Lavoro, Formazione Professionale Bruno Calvetta in qualità di Autorità di Gestione del Fondo Sociale Europeo Por Calabria Fse 2007-2013. La Conferenza organizzata dal Ministero dello Sviluppo polacco, Dipartimento per la gestione del Fondo Sociale Europeo, aveva l’obiettivo di conoscere e acquisire le diverse “best practice” oggetto dei lavori dei diversi Paesi e Regioni partecipanti da tutta Europa, tra questi anche la Regione Calabria che ha ricevuto numerosi apprezzamenti in veste di capofila per l’Italia. La Polonia, per la programmazione 2014-2020, intende regionalizzare il proprio programma del Fondo Sociale Europeo. L’autorità di Gestione del Por Calabria Fse 2007-2013 Calvetta durante il suo intervento ha dichiarato: “Il nuovo ciclo di programmazione è orientato a risultati certi e verificabili, inoltre con molta probabilità verranno definite delle riserve di premialità così come accaduto nel ciclo di programmazione 2000-2006. La nuova programmazione richiede, quindi un livello di preparazione non solo organizzativa ma anche tecnica ed operativa che parta da un’attenta ricognizione dello status esistente e da una chiara definizione degli obiettivi da raggiungere. Dal punto di vista finanziario – ha proseguito Calvetta, la nuova programmazione, definisce un quadro di risorse complessivamente inferiore al passato per le Regioni Obiettivo Convergenza ed individua criteri di ripartizione del Programmato piuttosto rigidi. In Italia ha detto ancora Calvetta - al fine di garantire un processo di accelerazione della spesa, in considerazione del grave ritardo di attuazione che avrebbe potuto compromettere il raggiungimento dei target comunitari di spesa, dal 2011 molte Regioni hanno attivato processi di riduzione del Programma o altri strumenti in grado di ridurre i target di spesa. Il Por Calabria che ha una dotazione di 860 Milioni di Euro non ha mai utilizzato strumenti di questo genere e la spesa si è sempre tradotta principalmente attraverso l’attuazione degli interventi regionali programmati. Questo è il segno – ha aggiunto poi Calvetta - se lo strumento messo in campo è corretto allora è in grado di assorbire l’offerta finanziaria e che il Programma, nonostante il ritardo di avvio (nei 3 anni precedenti alla mia gestione le spese non superavano il 7% ora il programma in soli due anni ha superato il 30%) possiede risorse sufficienti e necessarie ad attuare le priorità previste e da realizzare, per questi motivi per la Calabria una diminuzione di tali risorse non può che essere uno svantaggio. Dal punto di vista dei criteri rigidi inseriti nel nuovo ciclo, la Commissione Europea ha proposto di destinare una quota minima del 20% del Fse ad azioni a favore dell´inclusione sociale. Viene inoltre stabilito - ha ricordato Calvetta che - Il 60% delle risorse disponibili deve essere assegnato a sole 4 priorità. L’innalzamento della soglia per interventi destinati all’Inclusione Sociale (si ricorda che in media la percentuale non supera il 13% del Programmato e per il Por Calabria Fse non supera attualmente l’8%) costituisce, poi, una novità positiva, quindi un’opportunità, nei termini della maggiore enfasi che si dà alla lotta alla disoccupazione giovanile, al sostegno all’invecchiamento attivo e alla creazione di opportunità per gli individui e i gruppi più svantaggiati, come i Rom. La Regione Calabria per il Fse dal 2012 intende avviare un confronto con le altre regioni italiane in ottica cooperativa. La Calabria, come altre regioni, in linea con l’orientamento nazionale definito nel Qsn, continuerà ad attivare le azioni secondo finalità integrate, in modo che l’aggiuntività dei fondi comunitari ai fondi ordinari nazionali e regionali possa garantire la piena attuazione delle finalità di crescita e sviluppo del territorio. Al fine di promuovere approcci integrati in materia di sviluppo territoriale, la Regione Calabria, per rendere operativa la strategia di coesione e sviluppo territoriale definita dal Por Calabria Fesr 2007-2013, ha attivato un percorso per la realizzazione dei Progetti Integrati di Sviluppo Locale. Nella prossima programmazione - ha concluso Calvetta - uno spazio decisamente maggiore rispetto al passato verrà assegnato al principio della ´condizionalità´ che riguarda le priorità tematiche individuate, in coerenza con Eu 2020 per la programmazione 2014-2020 e riguardano il rafforzamento della ricerca e lo sviluppo tecnologico, migliorare le capacità competitive delle Pmi; supportare i cambiamenti verso una economia a bassa emissione di carbone, promuovere gli interventi finalizzati ad affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici prevedendone i rischi, proteggere l’ambiente e promuovere un uso sostenibile delle risorse, promuovere il trasporto sostenibile e rimuovere le strozzature dei nodi di rete infrastrutturale, promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità del lavoro, promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà, investire in istruzione, competenze e life long learning, rafforzare le capacità istituzionali e migliorare l’efficienza delle pubbliche amministrazioni”. |
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A COPENAGHEN IL COMITATO DI MONITORAGGIO DEL PROGRAMMA INTERREG IVC È STATO COORDINATO DALLA CALABRIA
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Catanzaro, 9 luglio 2012 - Lo scorso ventisei giugno, si è tenuto a Copenhagen in Danimarca, il Comitato di Monitoraggio del programma Interreg Ivc, attraverso il quale viene attuata la cooperazione interregionale in Europa. Al meeting, i cui lavori includevano l’analisi delle problematiche connesse alla gestione del programma anche in termini finanziari e dello stato d’avanzamento dei progetti in corso, l’Italia – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - è stata rappresentata dal dirigente generale del Dipartimento Formazione, Lavoro e Politiche sociali Bruno Calvetta, in qualità di Coordinatore Nazionale del programma. A margine dello stesso Comitato si è svolta la riunione dei National Contact Points dei differenti stati membri e nell’occasione sono stati programmati i futuri eventi connessi al programma. Tra questi rivestono particolare importanza l’evento di presentazione dei risultati della quarta ed ultima call di Interreg Ivc, che si terrà a Cipro nel prossimo mese di novembre e l’evento nazionale Italia, che si svolgerà a Roma il prossimo maggio 2013, a cura del Coordinamento nazionale della Regione Calabria. |
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IN CORSICA SEMINARIO CONCLUSIVO PROGETTO LAB.NET PLUS
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Corte, 9 Luglio 2012 - Ultimo atto per il progetto "Lab.net plus - Rete transfrontaliera per la valorizzazione dei paesaggi e delle identità locali", che ha visto impegnata la Sardegna come regione capofila nell’ambizioso progetto di valorizzazione e sviluppo locale, al fianco della Toscana, della Liguria e della Collectivitè Corse. Il seminario conclusivo del programma europeo Labnet, andato in scena il 5 luglio a Corte in Corsica, ha concluso il lungo percorso incentrato sullo sviluppo di una collaborazione duratura e funzionale a favorire la creazione di reti di territori per la promozione e la valorizzazione dei paesaggi quali espressione delle identità e delle culture locali, orientate all’approfondimento del tema relativo alla valorizzazione dei paesaggi, che culminerà a breve con la sottoscrizione di un´Intesa tra i partecipanti al progetto. "L´appuntamento di oggi, se da un lato segna la chiusura ufficiale di questo percorso intrapreso con gli amici della Liguria, della Toscana e della Corsica, dall’altro non può rappresentare la fine della nuova stagione di riforme che abbiamo da tempo avviato, ma anzi la accresce e la fortifica”, ha sottolineato nel suo intervento di saluto l’assessore regionale degli Enti locali, finanze e urbanistica, Nicola Rassu. Avviato nel maggio 2010 e finanziato nella programmazione europea 2007-2013 (Programma Operativo Italia-francia “Marittimo” asse Iv, Obiettivo 1) Lab.net plus ha visto la partecipazione della Direzione Generale della pianificazione urbanistica della Regione Sardegna, insieme agli altri partner, per analizzare e interpretare le dinamiche del paesaggio, definendo quadri di riferimento per progetti di sviluppo locale sostenibile. Nel portare anche i saluti del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, l´assessore Rassu ha voluto sottolineare come: "La strategia messa in campo dalla Regione, condivisa con il territorio e con i soggetti che su di esso operano, punta allo sviluppo economico e sostenibile di tutta la Sardegna che si vuole ottenere attraverso il dialogo e la condivisione, cioè i veri valori fondamentali in cui crediamo, perché solo così potremo arrivare a soluzioni realmente utili alla difesa dell’ambiente e alla valorizzare della storia e della cultura dei nostri luoghi”, ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo sardo. Al seminario di chiusura, oltre l’assessore Rassu, hanno partecipato anche il direttore generale della pianificazione urbanistica della Regione Sardegna, Marco Melis, il vice presidente dell’Ufficio dell’Ambiente della Corsica, Antoine Ferracci, l’assessore delle Politiche Abitative, Edilizia e Lavori pubblici della regione Liguria, Giovanni Boitano e i rappresentanti delle istituzioni della Toscana. Durante i lavori del seminario, suddiviso in due sessioni, sono stati presentati e analizzati gli obiettivi raggiunti, attraverso un’insieme di azioni sinergiche messe in campo dai partner nelle diverse regioni del progetto. Inoltre l’appuntamento è stato anche l’occasione per discutere dell’opportunità di consolidare la collaborazione interregionale e sviluppare nuove azioni per la gestione e valorizzazione dei paesaggi e delle identità locali anche in considerazione delle positive esperienze condotte dai partner con i progetti Lab.net e Lab.net Plus. In particolare è stato illustrato il progetto Lab.net Act “Azioni transfrontaliere per la valorizzazione dei paesaggi e delle identità locali”, che è stato presentato ufficialmente dal partenariato al bando del Programma Operativo di cooperazione transfrontaliera Italia/francia Marittimo. Il lavoro finale consentirà di elaborare delle linee guida a supporto delle amministrazioni per la definizione di azioni congiunte nell’ambito della valorizzazione dei paesaggi, del corretto inserimento paesaggistico dei nuovi interventi, dei progetti di sviluppo locale. “In questi anni è fortemente cresciuto l’interesse verso le tematiche dei sistemi paesaggistico-ambientali e dei centri storici, così come evidenziato a livello europeo dalla stipula della Convenzione Europea del Paesaggio, recepita dalle Regioni attraverso l’elaborazione del Piano Paesaggistico – ha voluto ribadire Rassu – ed è proprio seguendo l’indirizzo dettato dalla Convenzione che siamo andati a grandi passi verso politiche e interventi mirati a una maggiore coerenza rispetto alle esigenze del territorio e delle comunità locali, al fine di ridurre gli impatti invasivi e non connessi alle caratteristiche paesaggistiche. Da qui, dunque, siamo partiti per sviluppare la collaborazione con i partner impegnati nell’iniziativa e grazie alla creazione delle reti di territori attivati fin qui abbiamo potuto potenziare il sistema di rete territoriale transfrontaliero per la valorizzazione dei paesaggi e delle identità locali; promuovere e sperimentare nuove metodologie congiunte e partecipate per la definizione di interventi sulle risorse del territorio, e intensificare, infine, lo scambio di buone pratiche trasferite da una Regione partner all’altra, coinvolgendo amministrazioni centrali e periferiche, associazioni, università, imprese e cittadinanza, cioè gli obiettivi stessi del progetto Labnet”. |
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CONSIGLIO DEI MINISTRI, SPENDING REVIEW: TUTTI I PROVVEDIMENTI APPROVATI |
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Roma, 9 luglio 2012 - Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 6 luglio il decreto legge “disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati” (spending review). Fin dall’insediamento, il Governo ha deciso di procedere non mediante tagli lineari, bensì con interventi strutturali rivolti a migliorare la produttività delle diverse articolazioni della pubblica amministrazione. Con gli interventi odierni il risparmio per lo Stato sarà di 4,5 miliardi per il 2012, di 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014. Una prima serie di interventi è stata deliberata con il Provvedimento della Pcm e il decreto legge del Mef sullo “snellimento delle strutture e la riduzione degli organici” (Comunicato stampa del 15 giugno 2012). Le nuove disposizioni di revisione della spesa pubblica mirano a tre obiettivi: - Il primo obiettivo è quello di iscrivere il funzionamento dell’apparato statale – e le relative funzioni – entro un quadro razionale di valutazione e programmazione. Si tratta di un’operazione strutturale, il cui buon fine è legato alla ottimizzazione delle procedure e delle articolazioni dello Stato, inclusa quella giudiziaria, all’accorpamento o alla dismissione degli enti non necessari e alla progressiva riduzione degli organici, privilegiando la distribuzione razionale delle risorse umane e materiali a disposizione delle pubbliche amministrazioni. - La riduzione della spesa non incide in alcun modo sulla quantità di servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni a favore dei cittadini ma mira a migliorarne la qualità e l’efficienza. Stimola, così, la crescita e la competitività del Paese, in linea con le best practices europee e con le sollecitazioni degli investitori internazionali. - L’eliminazione degli eccessi di spesa – ed è questo il terzo obiettivo – produrrà una serie di benefici concreti per i cittadini. Permetterà, anzitutto, di evitare l’aumento di due punti percentuali dell’Iva per gli ultimi tre mesi del 2012 e per il primo semestre del 2013. Grazie al risparmio ottenuto sarà inoltre possibile estendere la clausola di salvaguardia in materia pensionistica prevista dal decreto legge “Salva Italia” ad altri 55.000 soggetti, anche se maturano i requisiti per l’accesso al pensionamento successivamente al 31 dicembre 2011. Complessivamente, l’importo a favore dei lavoratori “salvaguardati” è di 1,2 miliardi ( a partire dal 2014). Sono infine previsti stanziamenti per la ricostruzione delle zone danneggiate dal sisma. 500 milioni sono stati già stanziati con il decreto d’urgenza per le zone terremotate. La spending garantirà ulteriori risorse: 1 miliardo per il 2013 e 1 miliardo per il 2014. Sarà adottato un terzo provvedimento di spending review. Esso riguarderà le agevolazioni fiscali, la revisione strutturale della spesa e i contributi pubblici sulla base delle analisi effettuate, per incarico del Governo, dal Professor Giuliano Amato e dal Professor Francesco Giavazzi. La riduzione degli eccessi di spesa delle pubbliche amministrazioni, per la parte relativa ai beni e servizi, è frutto dell’analisi svolta del Commissario straordinario per la spending review, Enrico Bondi. L’analisi ha permesso di individuare un benchmark di riferimento – o indicatore di valore mediano di spesa – in base al quale stimare l’eccesso di spesa in capo alle amministrazioni (lo Stato centrale, le Regioni, le Province, i Comuni e gli enti pubblici non territoriali). L’indicatore, che tiene conto delle peculiarità di ciascuna amministrazione, costituisce la base analitica per superare una metodologia di riduzione della spesa che colpisce nella stessa proporzione i soggetti virtuosi e quelli meno virtuosi, disincentivando il perseguimento di comportamenti efficienti. Il nuovo metodo allinea i centri di spesa meno performanti a quelli efficienti ed è, quindi, la premessa per operare riduzioni di spesa selettive. Per calcolare la mediana sono stati prese in considerazione 72 merceologie (prendendo spunto anche dalle lettere dei cittadini). Tra queste, ad esempio, le spese di cancelleria e quelle per i carburanti; il consumo di energia elettrica; le spese di pulizia e quelle postali, i buoni pasto, le spese per pubblicità, quelle per la somministrazione di pasti nelle scuole e ospedali. Per ciascuna di queste merceologie è stata confrontata la spesa di ciascuna amministrazione con quelle omologhe, prendendo in considerazione il numero di dipendenti e la popolazione residente. Per la parte restante, relativa alla riduzione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni, la razionalizzazione del patrimonio pubblico, l’organizzazione degli enti pubblici e la soppressione di enti e società, la riduzione della spesa si basa sull’elaborazione svolta dai Ministeri, ciascuno per la parte di propria competenza. Un valido supporto è giunto infine dagli oltre 135.000 messaggi di cittadini che hanno aderito alla consultazione pubblica sulla spending review, segnalando al Governo sprechi e inefficienze. Singoli cittadini e associazioni hanno scritto individuando, in modo puntuale ed esaustivo, i disservizi nell’azione delle pubbliche amministrazioni. Nella distribuzione geografica – che vede un sostanziale equilibrio tra Nord e Sud – il primato per numero di segnalazioni spetta a Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Campania e Sicilia. Amministrazioni territoriali (37% del totale), spese sanitarie (14% delle segnalazioni), acquisti di beni pubblici (8%), personale (7%), efficienza energetica (6%): sono questi i temi delle segnalazioni che hanno contribuito a orientare l’azione di ricognizione del Commissario e dei Ministeri. Tra le iniziative segnalate più frequentemente come esempi di buone prassi spiccano “Cielobuio” (che propone una riduzione dei tempi e dei punti di illuminazione negli edifici pubblici), l’esternalizzazione del trasporto pubblico locale (già sperimentata con successo da alcune amministrazioni locali) e la riduzione del parco auto (con oltre il 20% della segnalazioni) ricorrendo a soluzioni alternative come il car sharing o il car pooling. Di seguito, in sintesi e suddivisi per argomento, gli interventi previsti dal decreto: A – Riduzione Per L’acquisto Di Beni E Servizi E Trasparenza Delle Procedure - Il primo insieme di interventi riguarda l’attività negoziale delle pubbliche amministrazioni, riducendo la spesa per l’acquisto di beni e servizi e incentivando la trasparenza delle procedure. Dall’analisi svolta dal Commissario Enrico Bondi è emerso un divario significativo tra il volume di acquisti presidiati da Consip – la società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze che gestisce il Programma per la razionalizzazione degli acquisti nella P.a. – e gli approvvigionamenti che le amministrazioni effettuano in autonomia. Per ridurre il gap tra i due valori e attribuire a Consip (come prevede la legge) il ruolo di “centrale acquisti” dello Stato, sono previste le misure elencate di seguito (che non si applicano al servizio sanitario nazionale, per il quale è prevista una specifica regolamentazione): - viene stabilita la nullità dei contratti che non siano stati stipulati attraverso gli strumenti di acquisto messi a disposizione da Consip. Sono naturalmente fatti salvi i contratti stipulati tramite diverse centrali di committenza, se questi prevedono condizioni più favorevoli per le Amministrazioni pubbliche; si prevede che il Commissario straordinario Bondi istituisca, tramite Consip, un albo delle varie centrali di committenza e che riceva notizia in tempo reale dell’avvenuta stipula dei contratti stipulati dalle stesse centrali di committenza. Consip provvederà a pubblicare i dati relativi a detti contratti e convenzioni; - con riferimento a determinate categorie di beni e di servizi – per il momento si tratta dei seguenti, con facoltà per il futuro di aumentare il numero: energia elettrica, gas, carburanti - rete ed extra-rete, combustibili per riscaldamento e telefonia - fissa e mobile – viene stabilito l’obbligo assoluto per le pubbliche amministrazioni di acquistare attraverso gli strumenti di acquisto e di negoziazione messi a disposizione da Consip ovvero dalle centrali di committenza regionali. I contratti stipulati in violazione di tale regola sono nulli e costituiscono illecito disciplinare e sono causa di reponsabilità amministrativa; - le amministrazioni pubbliche possono effettuare acquisti autonomi esclusivamente per la durata e la misura strettamente necessarie, in attesa della stipula della convenzione messa a disposizione dalla Consip e dalle centrali di committenza regionali; - nei contratti in essere, validamente stipulati, viene inserita ex lege una clausola che attribuisce alle amministrazioni il diritto di recesso, qualora le imprese non adeguino il contenuto delle prestazioni ancora da effettuare alle migliori condizioni previste in convenzioni Consip successive alla stipula dei contratti stessi. Il mancato esercizio del diritto di recesso è comunicato dalla Amministrazione alla Corte dei Conti al fine del controllo successivo sulla gestione del bilancio e del patrimonio; - viene poi introdotto un meccanismo di riduzione delle condizioni economiche in favore delle amministrazioni che fanno ricorso alle convenzioni-quadro Consip e delle centrali di committenza regionali; - i piccoli comuni potranno, in alternativa all’obbligo di costituire una centrale di committenza, utilizzare gli strumenti elettronici di acquisto gestiti da Consip o da altra centrale di committenza; - Le Amministrazioni statali centrali già dal 2012 assicurano una riduzione di spesa per l’acquisto di beni e servizi per importi, che sono accantonati e resi indisponibili degli stati di previsione dei singoli Ministeri, indicati in un apposito allegato. Resta salva la facoltà per i titolari dei singoli Dicasteri di indicare entro il 10 settembre una differente ripartizione della riduzione degli importi nell’ambito del proprio stato di previsione; B – Riduzione Delle Dotazioni Organiche Delle Pubbliche Amministrazioni - Alla riduzione della spesa per l’acquisto di beni e servizi seguono le misure relative alle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni, la cui finalità principale è il recupero dell’efficienza della macchina burocratica e, per i casi virtuosi, l’ottimizzazione nell’allocazione delle risorse umane. Il programma di riduzione – che non si applica al comparto scuola e Afam, per cui restano valide le specifiche discipline di settore, alle strutture del comparto sicurezza, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, al personale amministrativo operante presso gli Uffici giudiziari e al personale della magistratura – si articola nei seguenti interventi: - le Amministrazioni dello Stato, incluse quelle ad ordinamento autonomo, le agenzie, gli enti pubblici – economici e non – e gli enti di ricerca, fermo restando la riduzione degli organici da operare ai sensi del decreto legge 138 del 2011, devono procedere ad una ulteriore riduzione degli uffici di livello generale e di livello non generale, e delle relative dotazioni organiche, non inferiore al 20% di quelli esistenti. Devono inoltre procedere a una rideterminazione delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale non inferiore al 10%. La riduzione favorirà l’equilibrio nelle piante organiche, migliorando la gestione dei flussi decisionali. Lo conferma il fatto che, alle riduzioni, il decreto associa l’obbligo di razionalizzare gli assetti strutturali. Il riassetto organizzativo è realizzato con un ampio ventaglio di interventi. Anzitutto, con il riordino delle competenze degli uffici e l’eliminazione delle duplicazioni. Si prevede poi una riorganizzazione degli uffici periferici su base regionale o interregionale, una unificazione delle strutture con funzioni logistiche e strumentali (gestione del personale e dei servizi comuni) e si procede alla tendenziale eliminazione degli incarichi di studi e ricerca ai dirigenti non titolari di uffici. - le Forze armate ridurranno il totale generale degli organici in misura non inferiore al 10%. - Un capitolo importante del decreto riguarda la gestione del personale in soprannumero. Per costoro si procede, in primo luogo, alla risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro nei confronti dei dipendenti che, in base alla disciplina vigente prima dell’entrata in vigore dell’ultima riforma introdotta dal decreto legge n. 201 del 2011, avrebbero ottenuto la decorrenza del trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2014. Il trattamento di fine rapporto sarà corrisposto al momento della maturazione del diritto alla corresponsione. In subordine, si applicheranno le regole ordinarie previste per la mobilità. C – Riduzione Di Spese In Materia Di Pubblico Impiego - Le razionalizzazione delle piante organiche delle amministrazioni non esaurisce le misure di spending review dedicate al pubblico impiego. Il decreto, infatti, prevede un insieme di misure complementari che, pur nella diversità di contenuto che le caratterizza, perseguono lo stesso obiettivo: la migliore allocazione delle risorse disponibili, nell’ottica dell’efficienza e del buon andamento dell’azione amministrativa. Gli interventi riguardano le spese in materia di parco auto, gli incarichi consulenziali, la disciplina dei buoni pasto, delle ferie, dei riposi spettanti al personale, oltre al sistema di pagamento dei cedolini. Per quanto riguarda il parco auto si introduce, a partire dal 2013, un limite pari al 50% della spesa sostenuta per il 2011 da applicarsi all’acquisto, manutenzione, noleggio ed esercizio di autovetture, oltre che all’acquisto di buoni taxi. Il limite può essere derogato, per il solo 2013, esclusivamente per i contratti pluriennali già in essere. Altre eccezioni sono previste per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco e per i servizi istituzionali di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. I contratti di locazione o noleggio in corso possono essere ceduti alle Forze di polizia e gli autisti sono assegnati a differenti mansioni ovvero, qualora provenienti da altra amministrazione, sono restituiti all’amministrazione di appartenenza. Si introduce poi il divieto di attribuire incarichi di studio e consulenza a soggetti, già appartenenti ai ruoli dell’amministrazione e collocati in quiescenza, che abbiano svolto, nel corso dell’ultimo anno di servizio, funzioni e attività corrispondenti a quelle oggetto dell’incarico di studio o consulenza. Viene inoltre abrogata la normativa in materia di vice dirigenza. Per quanto riguarda il valore dei buoni pasto attribuiti al personale, anche di qualifica dirigenziale, viene stabilito a 7 Euro il limite al valore nominale. Tutte le disposizioni normative e contrattuali più favorevoli cessano di avere applicazione a partire dal 1 ottobre 2012. Le ferie e i riposi spettanti al personale, anche di qualifica dirigenziale, sono obbligatoriamente fruiti secondo quanto prevedono gli ordinamenti dell’amministrazione di appartenenza e in nessun caso danno diritto alla corresponsione di trattamenti economici sostitutivi. La violazione della norma comporta il recupero delle somme indebitamente erogate ed è fonte di responsabilità amministrativa e disciplinare per il dirigente responsabile. L’ultimo intervento di razionalizzazione riguarda i cedolini. In base all’analisi svolta dal Commissario Bondi, la disomogeneità nei servizi di pagamento delle retribuzioni dei dipendenti pubblici contribuisce all’aumento della spesa pubblica. Per eliminare l’anomalia il decreto stabilisce che le amministrazioni stipulino convenzioni con il Mef per omogeneizzare il sistema di pagamento degli stipendi, oppure rinegozino i contratti vigenti, con un abbattimento del costo del servizio non inferiore al 15%. D – Razionalizzazione Del Patrimonio Pubblico E Riduzione Dei Costi Per Le Locazioni Passive - Il quinto ordine di misure riguarda il patrimonio pubblico, che viene razionalizzato, e i costi delle locazioni passive, che vengono ridotti. In particolare: - per il triennio 2012 – 2014, non si applica l’aggiornamento all’indice Istat del canone dovuto da tutte le amministrazioni pubbliche (comprese le Regioni, gli enti locali, gli enti pubblici e le autorità indipendenti) per l’utilizzo in locazione passiva di immobili per finalità istituzionali, prevedendo la facoltà del locatore di recedere dal contratto; - si consente l’uso gratuito in favore dello Stato degli immobili di proprietà degli enti territoriali a condizioni di reciprocità; - si avvia la rinegoziazione delle locazioni passive di immobili ad uso uffici di proprietà di terzi (di norma almeno un anno prima della loro scadenza) al fine di giungere alla riduzione del 15% dei canoni. La rinegoziazione presuppone la permanenza delle esigenze allocative all’esito dei piani di riorganizzazione delle strutture amministrative previsti dalle norme vigenti e la presenza di adeguate disponibilità finanziarie; - si riducono gli spazi ad uso ufficio a disposizione delle amministrazioni statali. Negli uffici di nuova costruzione (o che, in generale, abbiano strutture tali da consentire una notevole flessibilità nella configurazione degli spazi interni) il parametro di riferimento è compreso tra i 12 e i 20 metri quadrati per addetto. Negli uffici che non sono di nuova costruzione (o hanno limitata flessibilità nell’articolazione degli spazi interni) il parametro di riferimento è fissato tra i 20 e i 25 metri quadrati per addetto. Spetterà all’Agenzia del demanio il compito di definire gli strumenti e le indicazioni metodologiche di supporto alle amministrazioni per il monitoraggio e la redistribuzione; - si introducono norme tese a ridurre gli spazi destinati agli archivi delle amministrazioni statali. Le amministrazioni procedono, entro il 31 dicembre di ogni anno, allo scarto di atti di archivio e comunicano annualmente all’Agenzia del demanio gli spazi resi disponibili; - si procede ad una ricognizione degli immobili di proprietà degli enti pubblici non territoriali affinché sia verificata la possibilità di utilizzarli in locazione passiva dalle Amministrazioni dello Stato per proprie finalità istituzionali, prevedendo il pagamento di canoni agevolati (30% valore locativo); - si accelera la procedura di vendita degli alloggi di servizio di proprietà del Ministero della difesa; - l’Agenzia del demanio opera quale centrale di committenza che stipula accordi quadro con operatori del settore per la realizzazione di interventi manutentivi posti a carico del conduttore sui beni immobili di proprietà dello Stato ovvero di terzi utilizzati a qualsiasi titolo dalle Amministrazioni, al fine di conseguire risparmi connessi alle maggiori economie di scala ed all’abbattimento dei costi amministrativi; - una parte degli avanzi di gestione dell’Agenzia del demanio sono destinati all’acquisto di immobili per soddisfare le esigenze allocative delle Amministrazioni dello Stato, oppure interventi di manutenzione per il recupero di immobili statali; - si rendono più efficaci talune disposizioni relative alla valorizzazione ed utilizzazione a fini economici di beni immobili di proprietà dello Stato; - si estende il regime fiscale di favore previsto per le Siiq (società di investimento immobiliare quotate) alle società di gestione e valorizazione di immobili pubblici promosse dall’Agenzia del demanio; E –Società Pubbliche E In House - Un capitolo importante del decreto per la revisione della spesa pubblica fa riferimento all’articolazione complessiva della macchina dello Stato, incidendo in particolare sulle società pubbliche. Le misure principali sono le seguenti: - Vengono previste disposizioni sulla composizione dei consigli di amministrazione delle società a totale partecipazione pubblica. I Cda di queste società dovranno essere composti da non più di tre membri. Di questi, due devono essere dipendenti dell’amministrazione titolare della partecipazione, in caso di società a partecipazione diretta; oppure due dipendenti della società controllante, per le società a partecipazione indiretta. Il terzo componente ha funzioni di presidente e amministratore delegato. Viene, comunque, consentita la nomina di un amministratore unico; - è fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di detenere partecipazioni in società controllate, direttamente o indirettamente che abbiano conseguito per l’anno 2011 un fatturato da prestazione di servizi a favore di pubbliche amministrazioni superiore al 90%. Le società a partecipazione totalitaria verranno sciolte entro il 31 dicembre 2013, ovvero, in caso di mancato scioglimento, non potranno ricevere affidamenti diretti di servizi; - a decorrere dal 1° gennaio 2013 le pubbliche amministrazioni possono acquisire a titolo oneroso servizi di qualsiasi tipo, anche mediante la stipula di convenzioni, da enti di diritto privato soltanto in base a procedure previste dalla normativa nazionale e comunitaria. In tal caso gli enti privati non possono ricevere contributi a carico delle finanze pubbliche. Restano escluse da tale disposizione le fondazioni istituite con la finalità di promuovere lo sviluppo tecnologico e l’alta formazione tecnologica; - dalla data di entrata in vigore del decreto (e fino al 31 dicembre 2015) i limiti per le assunzioni previsti per le società controllanti si applicano anche alle società controllate inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione; - sempre dalla data di entrata in vigore del decreto è fatto divieto, a pena di nullità, di inserire clausole arbitrali in sede di stipulazione di contratti di servizio intercorrenti tra società a totale partecipazione pubblica e le amministrazioni statali; - al fine di evitare distorsioni della concorrenza e del mercato e di assicurare la parità degli operatori nel territorio nazionale, a decorrere dal 1° gennaio 2014 le pubbliche amministrazioni devono acquisire sul mercato di beni e servizi mediante le procedure concorrenziali previste dal codice appalti; - dal 1° gennaio 2014 l’affidamento diretto può avvenire solo a favore di società a capitale interamente pubblico nel rispetto della normativa comunitaria per la gestione in house, a condizione che il valore economico del servizio o dei beni oggetto di affidamento sia pari o inferiore a 200mila euro annui. F – Riduzione Della Spesa Dei Ministeri - Il decreto contiene un capitolo relativo alla riduzione della spesa dei singoli Ministeri, realizzata prevalentemente attraverso la riduzione dell’ammontare dei contributi erogati a fondi e agenzie. Per i Ministeri e gli enti statali sono stati eliminati eccessi di spesa per un importo di 1 miliardo e mezzo per il 2012 e 3 miliardi a partire dal 2013 Per quanto riguarda in particolare il Ministero dello Sviluppo economico e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti le misure di razionalizzazione prevedono: - soppressione dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo (Isvap) e della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip). Le funzioni dei due enti saranno accorpate dall’Ivarp, che nasce come unico istituto per la vigilanza sulle assicurazioni e sul risparmio previdenziale, nel pieno rispetto delle indicazioni comunitarie in materia. Il nuovo ente funzionerà in stretta sinergia con le strutture della Banca d’Italia, così da assicurare una piena integrazione dell’attività di vigilanza nei settori finanziario, assicurativo e del risparmio previdenziale, anche attraverso un più stretto collegamento con la vigilanza bancaria. L’istituto diventerà operativo entro 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto, realizzando un risparmio di costi pari ad almeno il 10% delle spese di funzionamento dei due enti soppressi. - soppressione dell’Ente nazionale per il Microcredito, dell’Associazione Luzzatti e della Fondazione Valore Italia. La soppressione dell’Ente nazionale per il Microcredito avverrà entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Soppressione immediata per l’Associazione italiana studi cooperativi “Luigi Luzzatti”, ente strumentale del ministero dello Sviluppo Economico – che dunque ne assorbe le competenze – per promuovere la cultura cooperativa. Con l’entrata in vigore del decreto, viene soppressa anche la Fondazione Valore Italia, il cui scopo era la promozione del design italiano, anche attraverso la realizzazione di un’esposizione permanente. Le sue attività vengono trasferite nell’ambito dell’attività ordinaria del ministero dello Sviluppo economico. - soppressione della società Arcus spa, società vigilata dal Mibac e dal Mit, la cui mission è la promozione di iniziative legate ai beni culturali e al mondo dello spettacolo. Le attività finora svolte dalla società saranno eseguite dalle competenti strutture del ministero dei Beni culturali. - ulteriori misure riguardano l’annullamento dell’accordo tra Mit, Comune di Catanzaro, Provincia di Catanzaro e Regione Calabria relativo a Centro Tipologico Nazionale; la razionalizzazione Comitato Centrale per l’albo degli autotrasportatori; la riduzione dei compensi degli organi delle Autorità portuali; infine, la riorganizzazione assetto operativo uffici periferici non coperti da dirigente. G – Riduzione Della Spesa Degli Enti Territoriali - Un capitolo ulteriore riguarda gli enti territoriali. Si riducono di 700 milioni di euro per l’anno 2012 (e di 1.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013) i trasferimenti dello Stato alle Regioni a statuto ordinario, escludendo dalla riduzione le risorse destinate al Servizio Sanitario Nazionale. La ripartizione tra le Regioni di tale riduzione sarà determinata dalla Conferenza Stato-regioni, considerando la virtuosità e gli eccessi di spesa di ciascuna Regione rilevati dal Commissario straordinario per la spesa pubblica, Enrico Bondi; Analoghe misure sono previste nei confronti dei Comuni e delle Province. Per questi la Conferenza Stato Città provvede alla ripartizione della riduzione dei trasferimenti. Per i Comuni la riduzione è pari a 500 milioni di euro per l’anno 2012 e 2.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013. Per le Province la riduzione è di 500 milioni di euro per l’anno 2012 e 1.000 milioni di euro a decorrere dal 2013. La partecipazione delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e Bolzano alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica avviene, secondo modalità stabilite in attuazione dei rispettivi statuti, per un importo di 500 milioni di euro per l’anno 2012, di 1.000 milioni di euro per l’anno 2013 e di 1.500 milioni di euro a decorrere dal 2014 (prevedendo, in fase di prima applicazione, un accantonamento annuale a valere sulla compartecipazione ai tributi erariali, sulla base di un accordo in sede di Conferenza Stato-regioni). Inoltre, si riduce ulteriormente il limite entro cui gli enti territoriali possono procedere alla spesa per assunzione di personale e si pone il divieto per le Province di assumere personale a tempo indeterminato, fino a che non sarà data attuazione alla riduzione e razionalizzazione delle Province stesse. A partire dal 1° gennaio 2011 i crediti maturati nei confronti delle regioni, degli enti locali e degli enti del Servizio sanitario nazionale per somministrazione, forniture e appalti, possono essere compensati con le somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo. A tal fine il creditore acquisisce l’apposita certificazione e la utilizza per il pagamento, totale o parziale, delle somme dovute a seguito dell’iscrizione a ruolo. Viene ora previsto che qualora la Regione, l’ente locale o l’ente del Servizio sanitario nazionale non versino all’agente della riscossione l’importo oggetto della certificazione le somme sono recuperate mediante riduzione delle risorse dovute, a qualunque titolo, dallo Stato all’ente territoriale inadempiente. H – Riduzione E Accorpamento Province - Il decreto interviene anche sulle province, prevedendone la riduzione e l’accorpamento, con l’obiettivo di dimezzare il numero attuale. La riduzione avverrà sulla base di due criteri: il primo è la dimensione territoriale, il secondo è la popolazione. La definizione esatta dei parametri per la dimensione territoriale e la popolazione sarà completata entro 10 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, con apposito provvedimento del Consiglio dei Ministri. All’accorpamento e riduzione si giunge attraverso una procedura che vede il ruolo attivo degli Enti territoriali. Il Governo trasmette al Consiglio delle autonomie locali, istituito in ogni regione, la propria deliberazione con i criteri. Successivamente, ogni Consiglio approva il piano di riduzione entro 40 giorni. Entro la fine dell’anno sarà completato il piano di accorpamenti. I Comuni capoluogo di Regione sono esclusi dagli interventi di accorpamento e riduzione. Le province che “restano in vita” avranno le seguenti competenze: ambiente (soprattutto per il settore discariche); trasporti e viabilità (anche per quanto attiene la costruzione, la classificazione e la gestione delle strade). In attuazione del decreto “Salva Italia”, vengono devolute ai Comuni tutte le altre competenze che finora lo Stato aveva attribuito alle province. Entro il 1° gennaio 2014 vengono istituite le Città metropolitane, dieci in tutto: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria. Contestualmente, verranno soppresse le relative province. I – Pubblica Istruzione, Università, Enti Di Ricerca - Per quanto riguarda la pubblica istruzione, l’Università e gli Enti di ricerca le misure principali sono le seguenti: - servizi di tesoreria per le scuole e fondo per il loro finanziamento. Viene istituito un servizio di tesoreria unica per le scuole nel quale confluiranno tutte le risorse finanziarie attualmente depositate presso istituti bancari privati. In questo modo Banca d’Italia disporrà di una maggiore disponibilità di cassa di circa 1 Miliardo di euro, con conseguente economia data dal miglioramento dei saldi di cassa e una minore spesa di interessi sul debito pubblico quantificabile in circa 8 milioni per il 2012 e 29 milioni a regime. Le scuole a questo punto potranno gestire la propria liquidità come fanno già ora gli enti di ricerca. - Contabilità speciali scolastiche. Attraverso un’opera di razionalizzazione nella gestione delle risorse finanziarie del ministero, 30 milioni verranno messi a disposizione delle scuole per le proprie spese di funzionamento mentre una ulteriore somma di pari importo andrà a contribuire ai miglioramenti dei saldi di cassa. - controllo di regolarità amministrativa e contabile. In linea con un orientamento di maggiore equità, la spesa per compensi aggiuntivi al personale impegnato nell’attività di controllo sull´attività amministrativa e contabile delle istituzioni scolastiche porterà un risparmio annuo alle scuole quantificabile in 8 milioni. - personale del Miur presso scuole estere e Mae. Si opera una riduzione del personale scolastico comandato presso il Mae con funzioni di coordinamento e gestione delle scuole italiane all´estero. Di concerto, si opera una ulteriore riduzione anche del personale dei docenti impiegati presso le scuole italiane all´estero. Da entrambe queste misure sono attesi risparmi per 2,6 nell´anno in corso e di 16 Mln a regime. - personale inidoneo a insegnamento. Con questa norma si prevede di impiegare il personale dichiarato inidoneo all´insegnamento ma con mantenuta capacita lavorativa, in attività amministrative presso le stesse scuole, nell´ambito regionale. Da questa misura si ottiene una riduzione di spesa nell´immediato di 38,5 milioni, che a regime supereranno i 100. - visite fiscali. Viene trasferita alle regioni una somma forfettaria di 23 milioni circa che consentiranno alle scuole di poter usufruire senza oneri finanziari e amministrativi delle visite fiscali. - utilizzo del personale docente in esubero. In linea di continuità con il processo che mira al pieno impiego di tutto il personale scolastico, viene previsto l´utilizzo in particolare dei docenti senza cattedra per attività di docenza in materie affini. Fermo restando l´accertamento delle competenze necessarie a garantire il risultato didattico atteso. In particolare verificando il possesso degli idonei titoli di studio. - vincoli al turn over per il sistema universitario statale e per gli enti di ricerca. Si prevede per le università e gli enti di ricerca l´adeguamento alla normativa già in vigore preso le altre pubbliche amministrazioni, in materia di limitazione alle nuove assunzioni. - Altre disposizioni di carattere finanziario ed esigenze indifferibili. Vengono stanziati 10 milioni per le università non statali. Questa cifra è inferiore a quella assegnata negli scorsi anni agli atenei privati, pari a 20 milioni. Si destinano 90 milioni in più per il diritto allo studio. In questo modo si riporta lo stanziamento al valore storico. Infine, si destinano 103 milioni per la gratuita dei libri di testo nella scuola secondaria di primo grado ( per le primarie i libri di testo sono assicurati gratuitamente dai Comuni). In questo caso lo stanziamento rimane invariato rispetto a quello degli scorsi anni. L – Sanità L’analisi della spesa sanitaria delle diverse Regioni, delle singole Aziende sanitarie locali e ospedaliere ha evidenziato una notevole variabilità dei costi sostenuti per l’acquisto di beni e servizi (sanitari e non sanitari) di farmaci e di dispositivi medici. Si è quindi deciso di concentrare gli sforzi per una riduzione dei costi sanitari su 4 capitoli di spesa: - condizioni di acquisto e fornitura di beni e servizi. Si prevede anzitutto la rideterminazione degli importi e delle prestazioni previsti nei singoli contratti di fornitura nella misura del 5%, a decorrere dall’entrata in vigore del decreto legge e per tutta la durata del contratto. Tale misura straordinaria - finalizzata ad anticipare già nel 2012 le misure sui beni e servizi previste dal decreto legge n. 98 del 2011 – produrrà pienamenti i suoi effetti a decorrere dal 2013 e sarà basata sull’obbligo per le centrali di acquisto di tenere conto dei nuovi contratti dei prezzi di riferimento che via via l’Autorità di controllo sui contratti pubblici renderà noti e disponibili. Per i contratti già stipulati è prevista invece una rinegoziazione tra Azienda sanitaria e fornitori, oppure la possibilità di recesso da parte della struttura pubblica, nel caso di significativi scostamenti (20%) tra i prezzi in vigore e quello di riferimento (in deroga all’articolo 1171 del Codice civile). - spesa per farmaci. Per il 2012 è previsto un aumento dello sconto obbligatorio che le farmacie e le aziende farmaceutiche praticano nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale. Lo sconto passa, per le farmacie, da 1,82% a 3,85% ed è variabile, a partire dall’entrata in vigore del decreto, per il 2012, 2013, e 2014. Per le aziende farmaceutiche lo sconto passa da 1,83% a 6,5%, per il solo anno 2012, a partire dall’entrata in vigore del decreto. Per gli anni successivi la revisione della spesa viene operata tramite una ridefinizione delle regole che prevedono un tetto di spesa sia per la farmaceutica convenzionata territoriale che per la farmaceutica ospedaliera. Per la farmaceutica territoriale viene individuato un nuovo tetto di spesa pari all’11,5% (rispetto al precedente 13,3%). Per la farmaceutica ospedaliera il nuovo tetto è del 3,2% (rispetto al precedente 2,4%). Nel caso di sfondamento del tetto della farmaceutica territoriale viene confermato il meccanismo di ripiano totalmente a carico della filiera farmaceutica (aziende, grossisti, farmacisti); per lo sfondamento della spesa farmaceutica ospedaliera, che fino ad oggi è stato tutto a carico delle Regioni, viene introdotto un meccanismo di ripiano che pone a carico delle aziende farmaceutiche il 50% del totale. - spesa per dispositivi medici. Per il solo secondo semestre 2012 viene previsto un abbattimento del 5% degli importi e dei volumi di fornitura. Mentre nel 2013 la revisione della spesa viene realizzata tramite la fissazione di un tetto di spesa pari al 4,8% per tali dispositivi. Le Regioni sono chiamate a garantire tale tetto di spesa sia attraverso l’utilizzo dei prezzi di riferimento, sia attraverso interventi di razionalizzazione nella fase di acquisto, immagazzinamento e utilizzo degli stessi nelle attività assistenziali. - acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati. La misura prevista consiste in una riduzione del budget assegnato alle singole strutture pari all’1% per il 2012 e al 2% per il 2013, rispetto al budget 2011. |
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QUESTIONARIO ANTI CASTA: RISPONDONO SOLO 10 PARLAMENTARI E 1 MINISTRO INIZIATIVA DE “LA ZANZARA” E “KLAUSCONDICIO” |
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Roma, 9 luglio 2012 - Quali sono gli effetti della spending review sui privilegi dei politici? All’apposito questionario rispondono solo in 11, a fronte di oltre 900 invii effettuati a parlamentari e ministri, ovvero appena l’1% dei nostri governanti. Spending review sì, dunque, purché riguardi solo i cittadini italiani. Quanto a trasparenza, infatti, i nostri politici lasciano molto a desiderare. In un periodo in cui si mette mano al portafoglio della gente, la legittima iniziativa promossa dal programma “Klauscondicio” di Klaus Davi, in sinergia con “La Zanzara” di Giuseppe Cruciani, è destinata a sollevare un polverone. Nonostante i quesiti si possano compilare anche in forma anonima, per ora sono giunte solo 11 risposte tra cui quella del ministro della salute Renato Balduzzi, che ha addirittura trasmesso una scheda dettagliata sulla sua posizione patrimoniale e reddituale, dando massima disponibilità per eventuali approfondimenti tramite il responsabile del suo ufficio stampa, Alberto Bobbio. Tra i primi a rispondere doverosamente anche la senatrice di Io Sud, Adriana Poli Bortone, mentre tra i deputati spicca il nome dell’Onorevole Roberto Cassinelli, unico esponente del Pdl ad aver aderito all’inchiesta. Più solerti invece i membri del Partito Democratico, tra cui l’Onorevole Walter Verini, la Vicepresidente dell’assemblea nazionale, l’On. Marina Sereni, e un altro appartenente al partito di Bersani, che ha preferito rimanere anonimo. Anche il Terzo Polo ha partecipato con alcuni suoi rappresentanti: i deputati Roberto Rao e Anna Teresa Formisano per l’Udc e Angela Napoli del Fli. Presente all’appello anche l’Onorevole Silvana Mura dell’Idv. Composto da 29 attualissime domande, il questionario in oggetto richiede all’intervistato varie informazioni sui redditi, le indennità e i vitalizi percepiti dai politici, ad esempio “In che percentuale i tagli ai costi della politica incideranno sul suo guadagno nel 2012?”, “A quali privilegi ha rinunciato?”, “Decurterebbe parte del suo vitalizio per far fronte alla crisi?”, “Quante case di proprietà ha?”, “Ha pagato l’Imu?”. Non mancano quesiti sui benefici riservati alla classe politica come “Usa ancora l’auto blu?”, “Chi utilizza i punti Millemiglia?”, “Lei o i suoi familiari avete convenzioni o sconti per l’assistenza sanitaria o il tempo libero?”. Ma i promotori non demordono. Ieri, nel corso del programma radiofonico “La Zanzara”, Giuseppe Cruciani ha esortato i parlamentari a rispondere e a breve saranno preparati degli spot di appello alla casta: “Se dite sì alla trasparenza, siate voi per primi a incarnarla”. Per Klaus Davi e Cruciani se i “palazzi” continueranno a tacere ci saranno altre clamorose sorprese. |
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FORMIGONI: SANITÀ E TRASPORTI, NO A TAGLI LINEARI SÌ A SPENDING REVIEW, NO AL METODO CHE PENALIZZA I VIRTUOSI PRONTI A TRATTARE AD OLTRANZA E A CORREGGERE DECRETO IN AULA |
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Milano, 9 luglio 2012 - Roberto Formigoni plaude all´iniziativa del Governo per la ´spending review´ ma contesta il metodo dei tagli lineari uguali per tutti, virtuosi e non virtuosi, e rilancia l´allarme su sanità e trasporto pubblico locale. "La spending review - spiega il presidente della Regione Lombardia - è una iniziativa giusta, doverosa, da condurre con coraggio. Da affiancare, come ho più volte sottolineato, alla dismissione del patrimonio pubblico non strategico. L´intero patrimonio vale 500 miliardi, equivalenti a 1/4 del debito pubblico nazionale". Fondo Sanitario E Lea - L´allarme maggiore riguarda la sanità. "Il Governo ci aveva garantito un percorso fatto di confronto - rileva Formigoni - ma poi stamane è saltato inspiegabilmente l´incontro programmato con il ministro Balduzzi (spero che sia riconvocato in tempi rapidissimi)". In tema di sanità, Formigoni ritiene corretto il metodo indicato da Bondi, che ha identificato 54 categorie merceologiche per poi effettuare un benchmark tra le varie regioni, calcolare la mediana e agire sullo scostamento da essa. Invece? "Se poi però si taglia, in maniera lineare, il Fondo sanitario - osserva Formigoni - alle buone intenzioni subentrano pessime realizzazioni. Va detto con chiarezza che per chi è virtuoso il taglio del Fsn equivarrebbe a un taglio dei servizi, a danno dei cittadini. Se così dovesse essere, il Governo non si sottragga alla responsabilità di modificare, esso stesso, i Lea, cioè i livelli essenziali di assistenza". Ma a questo Formigoni, come gli altri presidenti di Regione, non vuole arrivare e auspica una decisa azione in Parlamento per correggere un eventuale "decreto sbagliato". Trasporto - Del tutto analoga la situazione - e l´allarme - per quanto riguarda il trasporto pubblico locale. "Il Governo - rammenta Formigoni - aveva promesso un adeguamento degli stanziamenti per riportarli ´quasi´ al livello del 2011. Finora l´adeguamento non si è visto e anche qui la ricaduta negativa sarebbe inevitabilmente sul servizio". Virtuosita´ Gia´ Applicate - Per quanto riguarda le indicazioni per rendere snelle ed efficienti le amministrazioni pubbliche, Formigoni ricorda che Regione Lombardia le ha già attuate, da tempo e ben in anticipo sul Governo. Tagliare del 20% i dirigenti e del 10% il personale come ha fatto il Mef? Formigoni sottolinea che, negli anni della sua gestione i dirigenti sono diminuiti del 66% (da 600 a 200), il complesso dei dipendenti del 33% (da 4500 a 3000) e che la Lombardia ha di gran lunga il miglior rapporto dipendenti/popolazione d´Italia: uno ogni 3300 abitanti. Altro capitolo: non monetizzare le ferie. Anche questo già applicato da anni: tutti i dipendenti della Regione Lombardia sono tenuti a usufruire del 75% delle ferie entro il 31 dicembre e del restante 25% entro il 30 aprile successivo. Ancora: chiudere nei giorni feriali tra due festività, mettendo in ferie il personale? Anche questo lo si fa da anni. Accorpare gli enti? Già anni fa la Lombardia ha accorpato nell´unico Ersaf ben 5 enti agricoli e forestali. Più recentemente ha unito in Eupolis due istituti: Iref (formazione) e Irer (ricerca). Due settimane fa ha deliberato la fusione Finlombarda-cestec (finanziaria la prima, ente di servizio alle imprese il secondo). |
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SPENDING REVIEW. ZAIA: “CHIEDO ANCH’IO UNA VERA REVISIONE DEI COSTI, MA APPLICANDO A TUTTI LA VIRTUOSITÀ DEL MODELLO VENETO, PER RISPARMIARE DECINE DI MILIARDI” |
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Venezia, 9 luglio 2012 - “Non ci sottrarremo ad una spending review anche fatta di lacrime e sangue, ma a condizione che venga applicato il modello veneto, quello che consentirebbe di risparmiare molto di più di quanto proposto dal Governo”. Con queste parole interviene il 5 luglio il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, sul tema dei tagli imposti alle Regioni dal Governo. “Quello di Monti-balduzzi – spiega Zaia – è un piano senza visione strategica, un taglio brutale e insensato che squilibra l’intero sistema sanitario. Infatti, se non si riorganizzano i servizi territoriali, per esempio la medicina di base, si arriva a un taglio orizzontale e quindi cieco, che danneggia esclusivamente il Nord”. “In molte Regioni del Nord – ricorda il presidente – la revisione dei costi è da tempo una realtà. Tagliare dove la spesa è già stata razionalizzata e reindirizzata positivamente a favore dei cittadini, serve solo per salvare le amministrazioni ‘cicala’ dal fallimento. In quest’area siamo stati capaci, invece, di reinvestire, facendoci carico dei nuovi bisogni di una società moderna”. “In nessun punto del piano – precisa Zaia – viene chiesta una revisione profonda del modello organizzativo. Questo comporterà l’affossamento dei modelli virtuosi che rimarranno senza risorse, per continuare a darle a chi non ha mai voluto - o studiato - un modello”. “Il Veneto, e ce lo dice lo stesso Governo, è il più virtuoso tra tutti i sistemi nazionali – conclude il governatore –. Chiedo, quindi, formalmente all’esecutivo di Monti, di rimettere mano al decreto, utilizzando come media per i costi standard quella che si desume dalla sanità veneta. Allora sì si farebbe un passo avanti, adeguando ai nostri i costi senza controllo di talune Regioni. In tal modo tornerebbero disponibili, finalmente, decine di miliardi che ritornerebbero utili per gli investimenti”. |
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IL PIEMONTE NON ACCETTA TAGLI CHE IGNORANO CHI RIFORMA |
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Torino, 9 luglio 2012 - Durissima presa di posizione, il 5 luglio , del presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, sulla spending review del Governo:”sono tagli inaccettabili perché non tengono conto dei meriti delle Regioni che sono virtuose o che hanno fatto riforme strutturali come il Piemonte per raggiungere i livelli di virtuosità e di efficienza della spesa. Abbiamo sudato sette camicie per rispettare i parametri e adesso trattano tutti allo stesso modo. In Piemonte il nostro piano di razionalizzazione lo stiamo già facendo. Tagliare risorse a noi vuol dire farci andare inutilmente al collasso”. Sull’operazione è intervenuto anche l’assessore alla Sanità, Paolo Monferino: "Il Piemonte si è mosso già da tempo proiettandosi in un´opera di razionalizzazione più che mai necessaria alla luce delle previste difficoltà che effettivamente oggi stiamo vivendo a livello nazionale. I gravi problemi che stiamo attraversando in questo periodo sul fronte economico ci hanno spinti a mettere in atto un progetto di razionalizzazione del sistema sanitario piemontese. Con grande spirito di responsabilità, abbiamo lavorato ad un nuovo Piano sanitario che, attraverso la rete ospedaliera e la centralizzazione dei servizi, consentirà di creare un sistema sostenibile nel tempo, mantenendo parallelamente il livello dei servizi stessi. I tempi impongono scelte oculate che però non vadano ad incidere in modo drastico, tagliando i servizi ai cittadini. La nostra riforma va proprio in questa direzione”. |
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DE FILIPPO (REGIONI): CHI PENSA SERVIZI NON PIÙ DIRITTO LO DICA. IL PRESIDENTE LUCANO A MARGINE DELL’INCONTRO COL MINISTRO BALDUZZI: “DAL GOVERNO TECNICO CI ASPETTIAMO UN CONTRIBUTO PROGETTUALE DIVERSO RISPETTO A UNA SERIE DI TAGLI” |
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Potenza, 9 luglio 2012 - “Dal Governo dei tecnici ci attendiamo un contributo di progetti e non una semplice operazione di sottrazioni, divisioni e tagli che si aggiungono a quelli già venuti in passato. Le Regioni sono responsabili e seriamente intenzionate a fare la propria parte nell’operazione di contenimento e qualificazione della spesa, ma se qualcuno pensa che ci sono diritti che non vanno più garantiti ai cittadini lo dica chiaramente assumendosene la responsabilità e troverà la nostra contrarietà”. Così il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, lo scorso 5 luglio, dopo gli incontri della Conferenza delle Regioni, che ha presieduto, e il confronto col ministro della Sanità Renato Balduzzi. “Pensare di recuperare per decreto altri miliardi dalla Saniità, pensare a ulteriori tagli sull’Istruzione, continuare a ridurre i trasferimenti agli enti locali è un’operazione che non richiede le competenze su cui tutta l’Italia faceva affidamento e che mette seriamente a rischio servizi pubblici essenziali. E siamo costretti a notare una contraddizione tra un Paese che in Europa dice di avere energie per farcela e che in patria chiede queste energie ai più deboli. Noi vogliamo ancora credere che si agisca col bisturi, eliminando le sacche di cattivo uso delle risorse e non dismettendo pezzi di Stato e di civiltà. E per questo chiamiamo il Capo dello Stato a esercitare il suo ruolo di garanzia”. |
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DE FILIPPO: SERVONO RIFORME FATTE COL PAESE, NON SUO MALGRADO IL PRESIDENTE ESPRIME LA CONTRARIETÀ DELLA REGIONE BASILICATA ALL´IPOTESI DI SOPPRESSIONE DELLA PROVINCIA DI MATERA |
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Potenza, 9 luglio 2012 - "Non è pensabile una rivisitazione dello Stato in contrapposizione ai territori. Le ipotesi di taglio della Provincia di Matera registrano la netta contrarietà della Regione Basilicata. È necessario che il Governo nazionale rompa l´arrocco e avvii il dialogo. Qualunque ipotesi di cambiamento va fatta con il Paese e non suo malgrado". Così il Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo. |
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SPENDING REVIEW:SICILIA, CONCERTAZIONE O SISTEMA SOCIALE A RISCHIO |
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Roma, 9 luglio 2012 - Un forte richiamo ad una leale collaborazione istituzionale, per procedere ai tagli previsti dalla cosiddetta spending review, viene dalle regioni riunite il 5 luglio a Roma in Conferenza dei Presidenti delle Regioni. Le regioni a statuto speciale si riuniranno al piu´ presto per avviare un percorso comune di trattativa con il governo centrale per stabilire modi e criteri di attuazione del decreto legge sulle autonomie che oggi dovrebbe essere in discussione durante il Consiglio dei Ministri. La preoccupazione dei rappresentanti delle regioni e´ che una scure calata dall´alto possa avere effetti troppo pesanti e ingovernabili sul sistema sociale dei territori. Alla riunione odierna della Conferenza delle Regioni hanno partecipato, per la Sicilia, gli assessori regionali all´Economia, Gaetano Armao, e alla Sanita´, Massimo Russo. "Le regioni a statuto speciale - spiega l´assessore all´Economia della Regione Siciliana Gaetano Armao - concorrono, e vogliono continuare a farlo, al miglioramento dell´economia del Paese, ma questo va fatto partendo dal punto fermo che e´ la Carta costituzionale, cioe´ con i corretti percorsi istituzionali. E´ un fatto di merito e metodo, Roma non puo´ ritenere di risolvere con un colpo di penna antiche pesantezze e storture che invece vanno risolte in modo chirurgico per evitare effetti dirompenti". E le regioni individuano nella sanita´ il comparto piu´ delicato per le trattative con lo Stato. "Ulteriori tagli al sistema sanitario - dichiara Massimo Russo, assessore alla Sanita´ della Regione Siciliana - rischiano di far saltare il sistema pubblico e solidale che abbiamo conosciuto negli ultimi trent´anni. Condividiamo la necessita´ di riduzione della spesa, tagliando inefficienze e sprechi, ma questo va fatto di concerto con le regioni. Abbiamo chiesto al governo di sospendere il decreto, di cui abbiamo avuto soltanto una bozza, e chiediamo invece un confronto costruttivo. Una norma, cosi´ com´e´ quella in discussione, che porterebbe gli assessori regionali a consegnare le chiavi degli assessorati perche´ altri si occupino del settore piu´ delicato della pubblica amministrazione". |
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SPENDING REVIEW, CAPPELLACCI: NO AD ARTIFICI PER TRASFORMARE GOVERNO DEBITORE INSOLVENTE NEI CONFRONTI DEI SARDI IN CREDITORE
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Cagliari, 9 Luglio 2012 - "Il Governo è debitore insolvente nei confronti della Sardegna. Il tentativo di trasformarsi in creditore mediante un artificio legislativo è contrario alla Costituzione italiana e allo Statuto sardo". Così il presidente della regione, Ugo Cappellacci, ha commentato il provvedimento adottato nella notte del 6 luglio dall’esecutivo nazionale, secondo il quale la partecipazione delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e Bolzano alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica avviene, secondo modalità stabilite in attuazione dei rispettivi statuti, per un importo di 500 milioni di euro per l’anno 2012, di 1.000 milioni di euro per l’anno 2013 e di 1.500 milioni di euro a decorrere dal 2014. "La rivisitazione della spesa - ha aggiunto Cappellacci - rappresenta un obiettivo condivisibile quando è finalizzata a migliorare la produttività delle diverse articolazioni della pubblica amministrazione e a ottimizzare le procedure, ma tale strumento non può essere deformato allo scopo di compensare e non onorare completamente i debiti accumulati nei confronti della nostra isola. Le somme dovute in base all’art. 8 dello Statuto, norma di rango costituzionale, devono essere corrisposte nel loro esatto ammontare. Il tentativo di autoridursi il debito attraverso un provvedimento legislativo ordinario è assolutamente inaccettabile. Una cosa sarebbe domandare alla Sardegna gli stessi sacrifici richiesti alle altre Regioni in un quadro di leale collaborazione istituzionale e di adempimento da parte dello Stato in ordine alle somme dovute alla nostra terra. Altro è invece è predisporre unilateralmente un taglio in una situazione in cui il Governo non ha neppure versato quanto dovuto. La Sardegna - ha aggiunto il presidente - è pronta a tutelare i propri diritti sia in sede politica che, come già avvenuto in passato, in sede giurisdizionale. Rivolgiamo un appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinché richiami ancora una volta l’esecutivo al rispetto della Carta Costituzionale e al Parlamento perché in sede di conversione scongiuri gli effetti di un decreto gravemente e ingiustamente pregiudizievole per gli interessi della nostra isola". |
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REGIONE SICILIA: GOVERNO LOMBARDO, CHINNICI SI DIMETTE E VA AL MINISTERO |
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Palermo, 9 luglio 2012 - L´assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, ha rassegnato il 5 luglio le proprie dimissioni direttamente nelle mani del presidente Raffaele Lombardo. La dottoressa Chinnici andra´ ricoprire un incarico al ministero della Giustizia. La dottoressa Chinnici andra´ a ricoprire, su proposta del ministro della Giustizia, Paola Severino, il ruolo di capo del Dipartimento della Giustizia minorile del ministero. L´annuncio e´ stato dato nel corso di una conferenza stampa con il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. Dopo tre anni di esperienza nella giunta regionale, prima come assessore per la Famiglia e le Politiche sociali e successivamente per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, la Chinnici torna quindi a occuparsi della giustizia minorile in Italia, settore nel quale e´ stata per piu´ di un decennio procuratore della Repubblica, prima a Caltanissetta e successivamente a Palermo. "Ritorno nel mio ambito professionale - spiega la Chinnici - certamente arricchita dall´esperienza amministrativa di questo triennio. Ringrazio il ministro Severino per l´opportunita´ e la fiducia concessemi, il presidente Lombardo per la possibilita´ che mi ha dato di offrire il mio contributo al percorso di rinnovamento della Sicilia e il Parlamento regionale, con il suo presidente Cascio, per la collaborazione e la disponibilita´ dimostrata in questi tre anni". "Lascio il mio incarico con la consapevolezza di avere lavorato nell´interesse dei cittadini siciliani, sempre nel rigoroso rispetto della legalita´, per realizzare gli obiettivi di governo nell´ambito delle competenze dell´assessorato che ho avuto l´onore di dirigere. Fra questi, primo tra tutti l´approvazione della legge 5/2011 sulla semplificazione, imparzialita´ e trasparenza dell´azione amministrativa - di cui proprio in questi giorni si e´ sostanzialmente completata la fase attuativa - che sono convinta potra´ rappresentare un utile strumento per rilanciare l´economia e il lavoro e per attrarre investimenti nell´Isola". "Non e´ facile lasciare - conclude l´assessore - dopo 3 anni di lavoro trascorsi intensamente insieme a una bellissima e affiatata squadra di collaboratori. Un ringraziamento speciale va a tutti loro per l´entusiasmo e la dedizione con i quali mi hanno affiancato in questa bella esperienza". "Certamente - ha affermato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo - ci manchera´. Credo che in questi 3 anni nessun altro assessore abbia avuto un grande consenso, anche tra i partiti d´opposizione, come la dottoressa Chinnici. A lei va il mio ringraziamento e l´augurio di buon lavoro per il nuovo e prestigioso incarico". |
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DECRETO SPENDING REVIEW, VENDOLA: PROVVEDIMENTO AMMAZZA-ITALIA
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Bari, 9 luglio 2012 - “Si tratta di un decreto ammazza-Italia”. È netto il giudizio del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola riguardo il Decreto sulla “Spending review” varato il 6 luglio notte dal Consiglio dei Ministri. “Il provvedimento – ha spiegato Vendola – è costruito senza cognizione precisa delle drammatiche conseguenze sociali, in particolar modo, gli effetti che si riverberano sui diritti dei cittadini. È un decreto che mette fortemente a rischio l’esercizio del diritto alla salute e può rappresentare un’ipoteca fatale sulla rete sanitaria e sulla cura, in una fase in cui le persone più povere già fanno fatica a poter esercitare il diritto alla cura e all’assistenza. Credo che l’insensibilità del Governo Monti sia stata clamorosa e l’interlocuzione con i rappresentanti degli Enti locali e delle Regioni assolutamente retorica. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Noi non possiamo che fare appello al Parlamento e alle forze politiche affinché abbiano consapevolezza del danno che viene inflitto al Paese”. Secondo il Presidente della Regione Puglia “non si può immaginare che questa sia la strada per uscire dalla crisi, questa è la strada che ci precipita nella più buia delle crisi. Bisogna cambiare musica, cambiare modalità di approccio ai problemi della crisi economico-finanziaria. La Regione Puglia farà tutto il possibile dal punto di vista politico, istituzionale e giuridico per modificare in radice tale decreto. Credo che la cosa più importante da fare oggi sia appellarci alla responsabilità delle delegazioni parlamentari. Si tratta di un provvedimento che va corretto radicalmente, oppure bocciato”. “Questo decreto – ha continuato Vendola – è una ferita nei confronti della Costituzione per due motivi: innanzitutto, perchè la materia sanitaria è materia che prevede i poteri concorrenti del Governo e della Regione e, da questo punto di vista, in queste ore si è consumata una violazione del principio della leale collaborazione tra i diversi organi dello Stato. In secondo luogo, perché il diritto alla salute è un diritto di rango costituzionale e se tutti i Presidenti di Regione dicono che i provvedimenti adottati fanno saltare il circuito delle prestazioni e dei servizi nei confronti dei cittadini, credo che bisogna prendere sul serio tale richiamo”. “Nel Decreto – ha concluso Vendola – non c’è una spending review, non c’è una radiografia di quali siano le zone d’ombra, gli sprechi, le giostrine affaristiche e corruttive; ci sono tagli che arrivano direttamente al cuore dell’organizzazione sanitaria; sono tagli inferti sulla carne viva dei cittadini. Nel nostro giudizio c’è un punto di non ritorno. Il Governo Monti ha osato andare laddove non era riuscito neanche il Governo Berlusconi: questo, per quello che mi riguarda, è davvero un punto di non ritorno”. “Questa mattina, al mio rientro da Roma, ho convocato tutte le strutture tecniche della Regione Puglia in una cabina di emergenza che deve essere al lavoro nelle prossime giornate, inclusi sabato e domenica, giorno e notte. Ho chiesto a tutti i miei collaboratori di lavorare per compiere un monitoraggio degli effetti e delle conseguenze che il decreto Spending Review, il decreto che io ho chiamato Ammazzaitalia, può produrre sul nostro sistema a cominciare dal sistema sanitario. C’è un allarme grande e ho voluto che l’allarme fosse raccolto da tutte le strutture della Regione Puglia perchè dobbiamo ragionare su come costruire un argine e una barriera per evitare che questo decreto giunga come uno tsunami a devastare i servizi e le prestazioni che riguardano i diritti fondamentali dei cittadini. Dobbiamo mettere in sicurezza i diritti dei cittadini pugleisi e spero che il lavoro che stiamo compiendo in queste ore possa produrre un pacchetto di iniziative che ci aiuti ad affrontare questo delicatissimo passaggio". |
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FVG: 20 MILA ASSUNTI GRAZIE ALLE POLITICHE ATTIVE |
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Trieste, 9 luglio 2012 - Le politiche attive del lavoro stanno funzionando in Friuli Venezia Giulia. Tenendo conto dell´andamento del primo semestre, si può dire che dal 2008 alla fine di quest´anno saranno più di 20 mila i cittadini della regione reinseriti a pieno titolo nel mercato del lavoro, tra assunzioni a tempo indeterminato, stabilizzazione di precari e creazione di nuove piccole imprese. Ed è per questo che dei 15 milioni di euro riservati nell´assestamento di bilancio alla direzione Lavoro, ben 14 serviranno ad aumentare gli incentivi inseriti nelle politiche attive portando il capitolo nel 2012 a un totale di 27,2 milioni. "Siamo di fronte a uno stanziamento mai raggiunto prima in questa regione", ha commentato oggi l´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi, nell´illustrare in un incontro con la stampa la destinazione delle risorse della manovra di metà anno. I finanziamenti alle Province per le politiche attive sono infatti cresciuti costantemente nel corso della crisi, da 9,7 milioni nel 2008 a 15,4 nel 2011 per arrivare al record di quest´anno portando la somma totale 2008-2012 a 74,5 milioni. Sono parallelamente aumentati i lavoratori assunti grazie agli incentivi, da 3.400 in tutto il 2010 a oltre 3 mila nel solo periodo da gennaio a giugno 2012. "Consideriamo perciò questa scelta - ha detto l´assessore Brandi - un atto concreto di responsabilità, nella consapevolezza che pur in un momento così difficile, e accanto alle indispensabili misure di sostegno al reddito, sia possibile dare impulso al mercato del lavoro". I regolamenti sono stati modificati recentemente, per favorire soprattutto i lavoratori di età più avanzata, quelli che hanno oggi maggiore difficoltà a trovare una nuova occupazione, anche con un rafforzamento delle opportunità di formazione. Per le assunzioni a tempo indeterminato di donne sopra i 45 anni l´incentivo è di 4 mila euro, per quelle sopra i 50 si arriva a 7.500; per gli uomini si va da 3.500 euro per i cinquantenni a 7.500 per chi è oltre i 55. Sono previsti anche incentivi (1.500 euro) per le assunzioni a tempo determinato di almeno sei mesi, per permettere ai lavoratori più anziani di poter maturare il diritto alla pensione. Grazie alla manovra di metà anno è stato anche rimpinguato il capitolo per i contratti di solidarietà difensivi (+750 mila euro, per arrivare così a 2,1 milioni), di fronte alla crescita delle domande: da 15 nel 2011 a ben 21 nei primi mesi di quest´anno, tra cui la Ideal Standard (450 addetti). Nel periodo 2009-2012 per questa voce sono stati stanziati in tutto 7,1 milioni. Ne hanno beneficiato 5.300 lavoratori. La Regione, in sostanza, integra il reddito ai dipendenti che lavorano a orario ridotto. "Siamo l´unica Regione italiana - ha ricordato Angela Brandi - a prevedere questo sostegno, tanto che da noi i contratti di solidarietà sono diventati uno strumento particolarmente appetibile". È stato anche deciso, su richiesta delle parti sociali, di aumentare di 70 mila euro i contributi a favore dei patronati, portando il capitolo 2012 a oltre 200 mila euro. E questo perché, a fronte di un calo dei contributi statali, i patronati hanno visto in questi ultimi mesi un notevole aumento del lavoro, dopo che l´Inps ha deciso di accettare le domande e i documenti solo in forma telematica. È stato previsto anche un incremento di risorse per favorire la redazione di bilanci sociali da parte delle imprese (+52 mila euro). Infine, per quanto riguarda la delega al Commercio dell´assessore Brandi, si è deciso di aumentare di 100 mila euro, per arrivare quindi a un totale di 395 mila nel 2012, i finanziamenti ai Cat (Centri di assistenza tecnica) per programmi a favore delle imprese del commercio, turismo e servizi. |
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TRENTO: CORSI DI FORMAZIONE PER DISOCCUPATI, PUBBLICATO IL BANDO DI GARA LE MISURE VOLUTE DALL’UNIONE EUROPEA PER RILANCIARE L’ECONOMIA E LA COESIONE SOCIALE |
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Trento, 9 luglio 2012 - Negli scorsi giorni il sito http://www.Bandialtoadige.it/sourcing/tenders/resume/id/21163 ha pubblicato il bando di gara per l’attuazione del programma Feg (Fondo Europeo di Adeguamento alla Globalizzazione), che prevede percorsi di formazione e accompagnamento di lavoratori disoccupati. In particolare il bando è riservato a lavoratori entrati in lista di mobilità o che hanno perso il lavoro nel periodo tra il 1 marzo 2010 e il 1 dicembre 2010 presso 323 imprese del settore dell’edilizia in Trentino Alto Adige e che risultino ancora disoccupati, ovvero occupati a tempo indeterminato parziale o a tempo determinato. A fine 2011 la Commissione ha approvato la richiesta di cofinanziamento europeo avanzata dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, per il tramite del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il Feg è stato promosso e rilanciato dall´Unione europea quale strumento di sostegno ai lavoratori che hanno perduto il posto di lavoro a seguito di grandi cambiamenti strutturali del commercio mondiale derivanti dalla globalizzazione, qualora tali esuberi abbiano impatti negativi importanti sull´economia regionale e locale interessata. A differenza dei fondi strutturali (ad esempio il Fondo Sociale Europeo) che si pongono in una prospettiva strategica di lungo periodo, gestendo il cambiamento socio-economico attraverso misure quali l’apprendimento permanente, il Feg fornisce un sostegno puntuale, limitato nel tempo e individualizzato a lavoratori che si trovano in esubero a causa dell’attuale crisi economico-finanziaria. In particolare si propone di facilitare il reinserimento dei lavoratori nei settori, territori o mercati del lavoro che subiscono lo shock di una perturbazione economica grave, attraverso un cofinanziamento di misure di politica attiva nel mercato del lavoro. Il programma, attuato in stretta sinergia con L’agenzia del lavoro e con i Centri per l’Impiego del territorio, prevede interventi di politica attiva del lavoro quali percorsi formativi individualizzati e attività di accompagnamento ed un sostegno al reddito per i partecipanti al progetto. Ad affiancare gli interventi normalmente previsti per la generalità dei lavoratori è previsto l’utilizzo di apporti esterni per l’impiego di servizi specialistici e di forte spessore innovativo. Il bando, che scadrà il 20 agosto, prevede la conclusione di tali interventi entro il 7 febbraio 2013 e la possibilità di proporre delle offerte di intervento anche per una sola delle due realtà territoriali. |
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AMMORTIZZATORI SOCIALI - SARDEGNA: "IN SETTIMANA VERRÀ SALDATO IL DEBITO CON L´INPS"
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Cagliari, 9 Luglio 2012 - "In settimana sarà pronto il documento contabile che consente di saldare il debito con l´Inps. Così potranno riprendere prontamente i tavoli per la sottoscrizione degli accordi." Lo ha comunicato l´assessore del Lavoro, Antonello Liori, durante l´incontro coi sindacati sul tema degli ammortizzatori sociali. "Comunque, non c´è in atto alcun blocco dei pagamenti disposto dall´Assessorato e l´esame delle pratiche non si è mai interrotto - ha aggiunto Liori - Risolto il problema con l´Inps, mercoledì prossimo, con il Presidente Cappellacci incontreremo il ministro Fornero e rivendicheremo il pagamento di ciò che spetta alla Sardegna per garantire il pagamento degli ammortizzatori sociali fino alla fine dell´anno." "Nel frattempo, abbiamo anche ripreso a pianificare il programma dei corsi di riqualificazione per i lavoratori. Un sistema che finora non era decollato, ma ormai indispensabile per garantirci la copertura finanziaria statale. Con le agenzie formative ed i sindacati abbiamo individuato soluzioni adeguate. Infine, il problema degli 800 lavoratori nei percorsi di utilizzo sarà oggetto di un incontro apposito al fine di emanare direttive regionali che risolveranno eventuali problemi di interpretazione", ha concluso l´Assessore. |
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DETENUTI IN AIUTO PER LA RICOSTRUZIONE DEL DOPO TERREMOTO. ENTRO LUGLIO IL PROTOCOLLO D´INTESA TRA REGIONE EMILIA ROMAGNA, AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA E COMUNI
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Bologna, 9 luglio 2012 – Piena adesione da parte dei Comitati locali delle carceri delle quattro province interessate dal sisma ad accogliere la disponibilità di circa 40 detenuti a svolgere attività di volontariato in aiuto alle zone terremotate. Questo è il risultato della ricognizione svolta dagli assessori alle politiche sociali di Ferrara, Reggio-emilia, Modena e Bologna presentata oggi nel corso della riunione della Commissione regionale Area penale adulti, che si è svolta nel pomeriggio a Bologna. All’incontro erano presenti, oltre all’assessore regionale alle politiche sociali Teresa Marzocchi, Tazio Bianchi in sostituzione del vice capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Luigi Pagano, gli assessori comunali alle politiche sociali Matteo Sassi di Reggio Emilia, per Ferrara il garante dei detenuti Marcello Mereghelli, Francesca Maletti di Modena e Amelia Frascaroli di Bologna. Presenti anche il presidente del Tribunale di sorveglianza di Bologna Francesco Maisto e il commissario del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Vincenzo Lo Cascio. Prende dunque corpo la proposta del ministro della giustizia Paola Severino con la firma, entro la fine di luglio, di un´intesa tra l’Amministrazione penitenziaria, la Regione e i Comuni interessati. Sarà l’assessorato alle politiche sociali della Regione Emilia-romagna ad accompagnare il progetto che vedrà coinvolta anche la magistratura di sorveglianza. Toccherà a quest’ultima, infatti, verificare se ci siano i presupposti per la concessione del lavoro fuori dal carcere e, in sostanza, l’autorizzazione a svolgere l’attività di volontariato da parte dei detenuti, mettendo a frutto anche alcune delle professionalità particolarmente utili (come muratori, autisti, cuochi, geometri). L’esperienza si attuerà in piena integrazione con le altre attività di volontariato svolte per il sisma con la collaborazione dei Centri servizi per il volontariato e l’associazionismo locale. L’assessore Marzocchi ha valutato positivamente “l’incedere dei lavori che dà occasione di sperimentare buone prassi da praticare anche per il futuro”. Luigi Pagano ha, infine, sottolineato: “L’iniziativa che sta per essere avviata si aggancia a una nuova formula di esecuzione penale esterna che trasforma i detenuti in volontari e si lega al protocollo che il ministro Severino ha firmato nei giorni scorsi con l’Anci. Un progetto di grande civiltà a rischi zero che permetterà alla cittadinanza di guardare i carcerati in modo diverso”. |
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PROFUGHI, ULTIMATUM DELLE REGIONI AL GOVERNO PER COPERTURA ECONOMICA DEL PIANO DI ACCOGLIENZA |
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Genova, 9 Luglio 2012 - Un atto amministrativo concreto che sancisca definitivamente la copertura economica per le attività svolte da gennaio a oggi per l´integrazione dei profughi sui territori regionali, in vista di una strategia di uscita dall´emergenza Nord Africa. Lo hanno chiesto il 5 luglio le Regioni italiane al Ministro dell´Interno Anna Maria Cancellieri, approvando un documento in Conferenza delle Regioni, su proposta della commissione politiche sociali. "Il documento approvato oggi – spiega Lorena Rambaudi, coordinatrice della commissione politiche sociali della Conferenza delle Regioni e assessore al welfare della Regione Liguria – richiama il Governo al proprio impegno formalmente sancito nelle intese del 30 marzo e del 6 aprile 2011. Siamo contenti che sia ripartito il confronto fattivo e progettuale con il Governo con l´obiettivo di integrare i profughi sul nostro territorio e arrivare in modo non traumatico all´uscita dal piano di accoglienza prevista per il 31 dicembre 2012". Esiste però un problema che riguarda la copertura economica per le attività già svolte dall´inizio dell´anno ad oggi, per le quali le Regioni chiedono un atto concreto e non più solo verbale, già affermato dal Ministro Cancellieri, senza il quale rischia di salire la tensione sui territori. Se il Governo non si decide a coprire le spese, rischia infatti di aumentare la tensione tra Regioni e enti gestori, associazioni di volontariato e piccole cooperative che non riescono più ad anticipare i soldi per l´accoglienza e si trovano così costretti a fare da cassa al Governo. "A questo punto – ha concluso Rambaudi - se non si risolve urgentemente il problema e non si ricostituisce il rapporto di fiducia tra Governo ed Enti gestori sarà impossibile attivare il progetto condiviso dai diversi livelli delle Istituzioni per il secondo semestre del 2012. La sensibilità e l´impegno da parte del Ministero si devono tradurre velocemente in atti amministrativi". |
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