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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Ottobre 2012
NUOVI ORIZZONTI PER L’AVIAZIONE DELL’UE  
 
 Bruxelles, 1 ottobre 2012 - L’aviazione mondiale sta cambiando in modo radicale e l’Europa è stata colpita più duramente di molte altre regioni dalla recessione. La Commissione europea ha annunciato oggi una serie di proposte ambiziose per rafforzare la competitività internazionale del settore aeronautico dell’Unione europea avviando negoziati con partner fondamentali per accedere a nuove opportunità commerciali nei mercati in rapida crescita, sviluppando nuovi strumenti per combattere la concorrenza sleale e creando un ambito normativo adeguato ad incentivare gli investimenti. L’aviazione rappresenta un contributo vitale all’economia europea in termini di occupazione, scambi commerciali e collegamenti per milioni di imprese e di persone con il resto del mondo. Tuttavia, la posizione competitiva del settore aeronautico dell’Ue e, in particolare, delle sue compagnie aeree internazionali è gravemente minacciata. I mercati che registrano la crescita più rapida si trovano ora al di fuori dell’Europa e il settore dell’aviazione europea (non si tratta soltanto delle compagnie aeree ma dell’intero settore dell’industria aeronautica, degli aeroporti, dei gestori del traffico aereo e degli altri settori di servizi) deve affrontare una crescita lenta nell’Ue e un’agguerrita concorrenza internazionale. Il vicepresidente della Commissione europea Siim Kallas, Commissario responsabile dei trasporti, ha dichiarato che: “È d’importanza strategica che l’Europa mantenga il settore dell’aviazione nella posizione di leader al centro di una rete che colleghi l’Ue con il resto del mondo. La Ue ha creato ingenti benefici economici nell’ultimo decennio che sono il risultato diretto delle nuove opportunità commerciali che ci sono state offerte dalle relazioni stabilite all’esterno dell’Unione europea. Tuttavia, i sistemi attuali non producono più gli effetti necessari. Abbiamo bisogno di operare una rapida trasformazione radicale. Di fronte ai cambiamenti drastici dell’aviazione mondiale l’Europa deve reagire e adattarsi rapidamente o resterà indietro.” In particolare, la Commissione europea propone di progredire su tre fronti: 1. Nuovi accordi con i nostri vicini e partner internazionali Per dare al settore aeronautico dell’Unione europea un miglior accesso alle opportunità commerciali dei nuovi mercati, la Commissione si propone di: · concludere accordi sul trasporto aereo a livello dell’Unione europea con partner sempre più importanti come la Cina, la Russia, gli Stati del Golfo, il Giappone, l’India e i paesi dell’Asean nel sudest asiatico; · concludere, entro il 2015 gli accordi nel settore dell’aviazione con paesi vicini come Ucraina, Azerbaijan, Tunisia, Turchia ed Egitto. Per far avanzare più rapidamente questo processo gli Stati membri dovrebbero conferire alla Commissione un mandato negoziale generale per i rimanenti paesi vicini. I benefici economici totali di tutti gli accordi sono stimati in 12 miliardi di Eur all’anno. La Commissione intende proporre agli Stati membri all’inizio del 2013 un elenco di priorità per i mandati negoziali di questi accordi per conto dell’Ue. Inoltre, gli accordi industriali e tecnologici devono essere firmati con partner essenziali e altri paesi in ambiti come la gestione del traffico aereo (Atm), compresa la cooperazione con il programma Sesar dell’Unione Europea e la sicurezza e in particolare relativamente alla certificazione di prodotti aeronautici. 1. Concorrenza leale L’unione Europea considera i mercati aperti la miglior base per sviluppare relazioni internazionali nel settore aeronautico e per lo sviluppo della concorrenza. Si tratta di una lezione fondamentale ricavata dalla storia di successi del mercato aereo interno dell’Unione europea. Tuttavia la concorrenza dev’essere aperta e leale. Per garantire una concorrenza leale la Commissione europea si propone di elaborare, previa consultazione con le parti interessate nuovi e più efficaci strumenti a livello Ue che permettano di tutelare gli interessi europei contro le pratiche sleali. Si è rivelato impossibile mettere in pratica la normativa europea in vigore in materia (regolamento 868/2004) e a questo proposito occorre ricorrere a un nuovo strumento che si adatti meglio alla realtà odierna del settore mondiale dell’aviazione. Come ulteriore misura di salvaguardia la Commissione propone di sviluppare in maniera più adeguata a livello dell’Ue clausole standard di concorrenza leale affinché siano riconosciute e inserite negli accordi bilaterali in vigore sui servizi aerei tra gli Stati membri dell’Unione Europea e i paesi terzi. 1. Investimenti Affrontare le restrizioni arcaiche in materia di proprietà e di controllo Le attuali restrizioni in materia di proprietà e di controllo, applicate dalla maggior parte dei paesi impediscono ai vettori di accedere a importanti fonti di nuovo capitale. È arrivato il momento di affrontare questo problema in maniera energica e di adottare ulteriori iniziative come previsto nell’accordo di trasporto aereo tra l’Unione europea e gli Stati Uniti per liberalizzare la proprietà e il controllo delle compagnie aeree, permettendo a queste ultime di consolidarsi e di attirare gli investimenti di cui hanno bisogno. Tale obiettivo va inoltre perseguito a livello dell’Icao, ad esempio nella Conferenza sul traffico aereo che l’Icao terrà nel marzo del 2013. Le prossime tappe In seguito alla consultazione con gli Stati membri al Consiglio Trasporti che si terrà a dicembre di quest’anno la Commissione intende fare avanzare queste proposte, presentando un elenco di priorità per i mandati negoziali dell’Ue all’inizio del 2013. Per maggiori informazioni si prega di consultare: Memo/12/714 Per quanto riguarda le relazioni esterne in materia di aviazione si prega di consultare: http://ec.Europa.eu/transport/air/international_aviation/
external_aviation_policy/why_policy_en.htm
  Fatti e cifre essenziali · L’aviazione svolge un ruolo fondamentale. Da essa dipendono infatti 5,1 milioni di posti di lavoro e il settore contribuisce per 365 miliardi di euro, pari al 2,4% del Pil europeo (1) apportando un contributo essenziale alla crescita economica, all’occupazione, al turismo, ai contatti interpersonali oltre che alla coesione regionale e sociale dell’Unione. I collegamenti sono la chiave della competitività. · I vettori aerei europei sono stati colpiti in modo particolarmente duro dalla recessione. La Iata prevede che i profitti netti delle compagnie aeree commerciali europee passeranno da 500 milioni di dollari nel 2011 a una perdita netta di 1 100 milioni di dollari nel 2012. · Il settore europeo dell’aviazione nel suo insieme è ancora leader a livello mondiale. Esso comprende leader mondiali nei settori come la costruzione di aeromobili, le compagnie aeree, gli hub aeroportuali nonché la ricerca e la tecnologia in materia di gestione del traffico aereo (compreso il programma Sesar). Ma queste posizioni sono minacciate da una serie di nuove sfide, da un’agguerrita concorrenza internazionale e dall’arrivo di nuovi partecipanti al mercato. · Nonostante l’attuale crisi economica, nel lungo termine il trasporto aereo a livello mondiale dovrebbe crescere a un ritmo annuo del 5% fino al 2030 (2), registrando a livello composto un aumento di oltre il 150%. · L’aviazione mondiale sta cambiando radicalmente. La domanda di trasporto aereo è spinta principalmente dalla crescita economica e dalla prosperità. Poiché tra il 2011 e il 2030 la crescita annua media del Pil in Europa dovrebbe essere dell’1,9%3, mentre ad esempio in India e Cina si prevedono tassi di crescita rispettivamente del 7,5% e del 7,2%, la crescita del settore dell’aviazione si sposterà in parte al di fuori dell’Unione europea e l’Asia, e il Medio Oriente in particolare, costituirà il nuovo fulcro dei flussi mondiali di traffico aereo. · La metà del nuovo traffico aereo mondiale nei prossimi 20 anni sarà verso, da o all’interno della regione Asia-pacifico, che entro il 2030, con una quota di mercato del 38%, supererà gli Usa come leader del traffico mondiale. · A causa di tassi di crescita al di sotto della media, nella maggior parte delle regioni i vettori aerei dell’Ue perderanno quote di mercato a beneficio di vettori non Ue. Nel 2003 i vettori aerei dell’Ue avevano una quota di mercato del 29% di tutta la capacità intercontinentale mondiale. Entro il 2025 si stima che tale quota dovrebbe ridursi al 20%. Ciò significa che, in assenza di interventi, i vettori aerei europei vedranno ridotta la loro capacità di generare crescita per l’economia europea. · Allo stesso tempo i vettori non Ue stanno rafforzando la loro posizione a livello mondiale. Ad esempio, su scala mondiale la crescita più rapida del traffico aereo regionale dovrebbe registrarsi nel Medio Oriente, dove le compagnie aeree della regione rappresenteranno nel 2030 una quota dell’11% del traffico aereo mondiale, rispetto alla quota del 7% nel 2010.
 
   
   
PACCHETTO DI MISURE DI POLITICA ESTERA DELL’UE NEL SETTORE DELL’AVIAZIONE  
 

Bruxelles, 1  ottobre 2012 Il settore dell’aviazione in Europa • Il settore dell’aviazione occupa 5,1 milioni di persone e, con un apporto di 365 miliardi di euro, costituisce il 2,4% del Pil europeo1. L’aviazione apporta un contributo essenziale alla crescita economica, all’occupazione, al turismo, ai contatti interpersonali oltre che alla coesione regionale e sociale dell’Unione. La connettività rappresenta un elemento fondamentale per la competitività. • L’industria aeronautica europea nel suo insieme è ancora un leader mondiale in termini di produzione, hub aeroportuali, nonché nel settore della ricerca e della tecnologia della gestione del traffico aereo (compreso il programma Sesar). Tuttavia, tale leadership è messa a repentaglio da una serie di nuove sfide. • I vettori europei sono stati particolarmente colpiti dalla recessione. L’iata prevede che gli utili netti delle compagnie aeree commerciali europee subiranno una contrazione, passando da 0,5 miliardi di dollari registrati nel 2011 a una perdita netta di 1,1 miliardi di dollari nel 2012. • Nonostante l’attuale crisi economica, nel lungo termine il trasporto aereo a livello mondiale dovrebbe crescere a un ritmo annuo del 5% fino al 20302, registrando a livello composto un aumento di oltre il 150%. Le tre principali sfide del settore europeo dell’aviazione 1. Spostamento della crescita verso altre regioni del mondo • La domanda di trasporto aereo è sostenuta principalmente dalla crescita economica e dalla prosperità. Poiché tra il 2011 e il 2030 la crescita annua media del Pil in Europa dovrebbe essere dell’1,9%3, mentre ad esempio in India e Cina si prevedono tassi di crescita rispettivamente del 7,5% e del 7,2%, la crescita del settore dell’aviazione si sposterà in parte al di fuori dell’Unione europea. L’asia e il Medio Oriente, in particolare, costituiranno il nuovo fulcro dei flussi mondiali di traffico aereo. • La metà del nuovo traffico aereo mondiale nei prossimi 20 anni sarà verso, da o all’interno della regione Asia-pacifico, che entro il 2030, con una quota di mercato del 38%, supererà gli Stati Uniti come leader nel traffico aereo mondiale. • A causa di tassi di crescita al di sotto della media, nella maggior parte delle regioni i vettori aerei dell’Ue perderanno quote di mercato a beneficio di vettori non Ue. Nel 2003 i vettori dell’Ue avevano una quota di mercato del 29% di tutta la capacità intercontinentale al mondo. Entro il 2025 si stima che tale quota dovrebbe ridursi al 20%. Ciò significa che, in assenza di interventi, i vettori aerei europei vedranno ridotta la loro capacità di generare crescita per l’economia europea. 2. Una forte concorrenza internazionale I vettori non Ue stanno rafforzando la loro posizione a livello mondiale. Ad esempio, su scala mondiale la crescita più rapida del traffico aereo regionale dovrebbe registrarsi in Medio Oriente, le cui compagnie rappresenteranno nel 2030 una quota dell’11% del traffico aereo mondiale, rispetto al 7% che detenevano nel 2010. La concorrenza non sempre è leale… L’unione europea ritiene che l’esistenza di mercati aperti, e pertanto la concorrenza, costituisca la base migliore per sviluppare relazioni internazionali nel settore dell’aviazione. È tuttavia necessario che la concorrenza sia leale e aperta. Se, ad esempio, per falsare le condizioni del mercato vengono utilizzati sussidi, pratiche scorrette, un’applicazione incoerente o discriminatoria del quadro normativo e una mancanza di trasparenza nella contabilità delle imprese in determinati mercati, diventa legittimo intervenire per difendere l’industria dalla concorrenza sleale. 3. Infrastrutture e investimenti • L’europa soffre di carenze di investimenti nelle infrastrutture degli hub aeroportuali, di conseguenza i principali hub dell’Ue sono sempre più congestionati. Ciò pregiudica la competitività delle piattaforme europee rispetto a nuovi hub di primaria importanza che stanno sorgendo in altre parti del mondo. La crisi di capacità dei principali hub europei deve pertanto essere affrontata in maniera efficace per mantenere la competitività in Europa. Gli investimenti nelle infrastrutture aeroportuali e nello sviluppo degli hub, se giustificati da una domanda forte e sostenibile, rivestono un’importanza fondamentale per consentire agli hub europei di competere con quelli che stanno emergendo in altre parti del mondo. Per questo è importante identificare in una fase iniziale i fattori che limitano la crescita e rimuoverli o, quantomeno, limitarne l’impatto negativo, impiegando tutti i mezzi disponibili per sfruttare in modo più efficiente la limitata capacità aeroportuale. • Gli investimenti nelle compagnie aeree sono limitati artificialmente. Nella maggior parte degli Stati vigono tuttora norme secondo cui la maggioranza dei diritti di proprietà e controllo dei vettori aerei deve essere in mano a cittadini dello stesso Stato, impedendo così a molti investitori e mercati dei capitali di investire nei vettori aerei, con il risultato di imporre al settore aereo una struttura industriale artificiale che non esiste in altri comparti. Il consolidamento transfrontaliero, che per molti costituisce un prerequisito affinché il settore aereo diventi economicamente più sostenibile, è soggetto a fortissime limitazioni. È dunque indispensabile procedere a una riforma della normativa in materia di proprietà e controllo delle compagnie aeree. Le proposte della Commissione europea Di fronte a queste sfide e alla necessità di creare nuove opportunità commerciali in mercati in rapida crescita, la Commissione europea propone una politica estera in materia di aviazione più ambiziosa, che richiede un approccio più coordinato e assertivo per rafforzare la capacità di difendere gli interessi europei. In particolare, la Commissione propone una serie di azioni nei tre seguenti settori chiave. 1. Nuovi accordi di aviazione con paesi vicini e partner internazionali Al fine di offrire al settore dell’aviazione dell’Ue un migliore accesso alle opportunità commerciali nei nuovi mercati la Commissione propone di: • concludere accordi in materia di trasporto aereo a livello dell’Ue con partner del settore in fase di crescita, come la Cina, la Russia, i paesi del Golfo, il Giappone, l’India e i paesi dell’Asean4 nel sud-est asiatico e • perfezionare, entro il 2015, gli accordi di aviazione con paesi vicini come l’Ucraina, Azerbaigian, la Tunisia, la Turchia e l’Egitto. Per progredire più rapidamente in questo processo, gli Stati membri dovrebbero conferire alla Commissione un mandato negoziale generale per i restanti paesi vicini. Si stima che il vantaggio economico complessivo di tali accordi ammonti a 12 miliardi di euro annui. Più del 70% di tali benefici dovrebbe derivare da una contrazione dei prezzi in ragione di una concorrenza più serrata dovuta a sua volta alla rimozione delle restrizioni all’accesso ai mercati tra l’Ue e tali paesi partner, attualmente limitato da accordi bilaterali stipulati tra singoli Stati membri dell’Ue e paesi partner. All’inizio del 2013 la Commissione presenterà agli Stati membri un elenco di priorità per i mandati negoziali dell’Ue relativi a tali accordi. Accordi industriali e tecnologici. Inoltre, dovrebbero essere stipulati degli accordi industriali e tecnologici con i principali paesi partner e con altri paesi in settori come quello della gestione del traffico aereo (Atm), in considerazione anche delle interrelazioni con il programma Sesar dell’Ue, e nel settore della sicurezza, anche in materia di certificazione dei prodotti aeronautici. 2. Misure volte a rafforzare la concorrenza leale L’unione europea ritiene che l’esistenza di mercati aperti, e pertanto la concorrenza, costituisca la base migliore per sviluppare relazioni internazionali nel settore dell’aviazione. Questa è stata una lezione fondamentale per il successo del mercato interno dell’aviazione dell’Unione europea, ma la concorrenza deve essere aperta e leale. Al fine di salvaguardare una concorrenza leale, la Commissione propone di sviluppare, previa consultazione con le parti interessate, un nuovo strumento più efficace per tutelare gli interessi europei dalle pratiche sleali. In proposito l’attuale regolamento Ue (regolamento n. 868/2004) si è rivelato impraticabile ed è necessario istituire un nuovo strumento più adeguato alla realtà dell’aviazione mondiale. L’attuale regolamento è stato sviluppato in seguito agli attentati dell’11 settembre, quando erano sorte preoccupazioni sul fatto che i vettori dell’Ue potessero essere oggetto di dumping sui prezzi nel mercato transatlantico. Tale strumento si rifaceva a procedure antidumping applicate per gli scambi di merci. Tuttavia, si è rivelato praticamente impossibile comprovare le pratiche tariffarie sleali nel settore aereo internazionale, tra l’altro a causa delle difficoltà nel confrontare i sistemi complessi di tariffazione applicati dalle compagnie aeree per servizi di trasporto aereo “simili”. In un mercato dell’aviazione sempre più aperto e competitivo uno degli obiettivi fondamentali della politica estera in materia di aviazione è garantire una concorrenza leale. A questo proposito, e unicamente come ultima risorsa, è necessario istituire uno strumento più efficace e dissuasivo al fine di garantire condizioni di parità per salvaguardare la concorrenza leale. Tale nuovo strumento dovrebbe rispecchiare meglio le specificità del settore del trasporto aereo internazionale e dovrebbe prevedere una procedura efficace nel caso di concorrenza sleale comprovata. Come ulteriore misura di salvaguardia, sviluppata in maniera più opportuna a livello di Ue, dovranno essere concordate delle “clausole standard di concorrenza leale”, destinate ad essere incorporate negli accordi bilaterali sui servizi aerei tra Stati membri dell’Ue e paesi terzi. Il risvolto pratico di tutto ciò sarebbe dato dal fatto che nei loro accordi bilaterali gli Stati membri dell’Ue e i paesi partner stabilirebbero di comune accordo le procedure di salvaguardia della concorrenza leale per i rispettivi servizi aerei. 3. Affrontare il nodo delle restrizioni in materia di proprietà e controllo Affrontare la questione delle restrizioni non più attuali in materia di proprietà e controllo Le attuali restrizioni in materia di proprietà e controllo, applicate nella maggior parte dei paesi, pregiudicano l’accesso dei vettori a importanti nuove fonti di capitale. È giunto il momento di affrontare in maniera più decisa questa problematica e di realizzare gli ulteriori propositi indicati nell’accordo sui trasporti aerei Ue-usa nell’intento di liberalizzare la proprietà e il controllo dei vettori aerei per consentire a quest’ultimi di consolidare e attrarre investimenti necessari. Questo obiettivo dovrebbe essere altresì perseguito a livello di Icao, anche in occasione della conferenza sul traffico aereo prevista per marzo 2013. La consolidazione transfrontaliera, che per molti costituisce un prerequisito affinché il settore aereo diventi economicamente più sostenibile, è soggetta a fortissime limitazioni. Negli Usa, ad esempio, gli stranieri non possono detenere più del 25% delle azioni con diritto di voto di un vettore aereo e nello stesso paese la norma vuole che le partecipazioni straniere siano limitate al 49%. Tuttavia, gli accordi tra l’Ue e un paese terzo possono concedere delle deroghe a tale norma, ed è in tal senso che l’Ue intende procedere con i suoi partner principali. Quali sono i principali risultati conseguiti nel quadro della politica estera sull’aviazione? 1. Ripristinare la certezza del diritto degli accordi bilaterali sui servizi aerei fra gli Stati membri dell’Ue e paesi non Ue rendendoli conformi al diritto dell’Ue • In totale, circa 1 000 accordi bilaterali sui servizi aerei – che rappresentano il 75% di tutto il traffico passeggeri extra Ue – sono stati resi conformi al diritto Ue sul piano giuridico. La certezza del diritto è importante sia per i vettori dell’Ue, sia per quelli non Ue. • 117 paesi non Ue hanno riconosciuto il principio della designazione Ue. Di questi, 55 hanno accettato di modificare i rispettivi accordi bilaterali con gli Stati membri dell’Ue mediante accordi orizzontali con l’Unione europea, mentre gli altri Stati lo hanno fatto su base bilaterale con i singoli Stati membri dell’Ue. • La necessità di ripristinare una solida base giuridica nelle relazioni con l’Ue in materia di aviazione è stata accettata a livello mondiale; tranne poche eccezioni, essa non costituisce più un reale problema. • Per completare l’attuazione della designazione Ue occorre, tuttavia, trovare un accordo con alcuni paesi di rilievo nel campo dell’aviazione, come l’India, la Cina e la Corea del Sud, ma anche il Sudafrica, il Kenya, la Nigeria e il Kazakistan. Di questi paesi solo il Sudafrica, il Kenya, la Nigeria e il Kazakistan non hanno affatto riconosciuto il principio della designazione Ue. • I cambiamenti menzionati riconoscono la rimozione delle restrizioni nazionali in materia di proprietà e controllo imposte ai vettori Ue, come previsto dal diritto dell’Unione europea. Ne consegue che i vettori aerei dell’Ue possono offrire servizi da qualsiasi Stato membro dell’Ue verso paesi non Ue, a condizione che i diritti di designazione e di traffico siano disponibili nell’ambito dei pertinenti accordi bilaterali sui servizi aerei. Inoltre, sono riconosciute le fusioni tra vettori dell’Ue. Ma soprattutto è stata ripristinata la certezza del diritto per gli accordi bilaterali, fatto rilevante per tutti gli operatori. 2. Sviluppare uno spazio aereo comune con i paesi vicini dell’Ue • Cospicui progressi sono stati conseguiti nello sviluppo di un più grande spazio aereo comune con i paesi vicini. Accordi in tal senso sono già stati firmati con i paesi dei Balcani occidentali5, il Marocco, la Giordania, la Georgia e la Moldova, mentre con Israele è stata avviata la stesura di un accordo. Negoziati sono in corso con l’Ucraina e il Libano e dovrebbero essere avviati in tempi brevi con la Tunisia e l’Azerbaigian e successivamente anche con l’Armenia. Si stima che i benefici economici complessivi di tali accordi (con i Balcani occidentali e il Marocco) siano stati superiori a 3,5 miliardi di euro nel periodo 2006-2011 per quanto riguarda l’accordo con il Marocco, con un netto aumento del traffico aereo tra l’Ue e il Marocco, l’apertura di molte nuove rotte, l’ingresso sul mercato di nuovi vettori, il che garantisce una maggiore concorrenza, possibilità di scelta e tariffe più basse. Concretamente dal 2005 si è registrato un calo reale delle tariffe passeggeri di circa il 40%. Analogamente l’accordo tra Ue e Balcani occidentali (l’accordo Ecaa) ha generato un beneficio economico complessivo di oltre 2,4 miliardi di euro tra il 2006 e il 2011. 3. Negoziare gli accordi globali sul trasporto aereo con partner principali L’unione europea ha negoziato accordi globali di trasporto aereo con alcuni dei suoi partner principali (Stati uniti, Canada e Brasile). Si tratta di accordi globali che perseguono una combinazione di obiettivi: aprire il mercato, creare condizioni per una concorrenza aperta e leale mediante la convergenza normativa, liberalizzare la proprietà e il controllo dei vettori aerei e risolvere questioni inerenti all’attività commerciale. La prima e la seconda fase dell’accordo con gli Stati Uniti sono state firmate rispettivamente nel 2007 e nel 2010. Nel dicembre 2009 è stato firmato un accordo con il Canada. Nel marzo 2011 è stato siglato con il Brasile un accordo globale sui servizi aerei (firma ancora in sospeso). L’accordo Ue-usa ha avuto un’importanza fondamentale nel far sì che gli accordi internazionali nel campo dell’aviazione non si limitassero a semplici negoziati sull’accesso al mercato. Per la prima volta un accordo internazionale di grande portata ha riconosciuto la necessità di esaminare e armonizzare le condizioni di concorrenza al fine di garantire una concorrenza leale. L’ue e gli Usa hanno elaborato un nuovo modello di accordo che rende più agevole il ruolo dell’aviazione. Contesto: cos’è un accordo globale in materia di aviazione? Tradizionalmente, gli accordi in materia di aviazione venivano negoziati su base bilaterale tra due paesi ed erano generalmente molto restrittivi nel disciplinare e limitare il numero di compagnie aeree che possono operare tra due paesi, verso quali città e con quale frequenza. Gli accordi dell’Ue nel settore dell’aviazione con i paesi vicini e con altri partner principali sono stipulati con l’obiettivo di aprire il mercato (direttamente o gradualmente) tra un paese partner e l’Ue nel suo insieme. Gli accordi con i paesi vicini sono basati su un duplice approccio volto ad a) aprire gradualmente il mercato grazie a una liberalizzazione completa di tutto il traffico diretto tra un paese vicino e l’Ue (e in seguito anche di tutto il traffico tra punti intermedi o tra altri punti situati oltre) e b) avviare un processo graduale di armonizzazione normativa con cui i paesi vicini si impegnano ad adottare gradualmente le norme Ue in materia di aviazione nella rispettiva legislazione nazionale. Gli accordi con altri partner principali mirano contemporaneamente ad aprire il mercato, a creare condizioni per una concorrenza aperta e leale mediante la convergenza normativa (ma non una piena armonizzazione con la normativa Ue), a liberalizzare la proprietà e il controllo dei vettori aerei e a risolvere questioni inerenti all’attività commerciale. Cos’è uno spazio aereo comune? Negli ultimi 20 anni l’Unione europea è riuscita a trasformare e integrare i mercati nazionali dell’aviazione, che erano frammentati, creando a livello mondiale il più grande e più aperto mercato unico regionale dell’aviazione. Il mercato unico dell’aviazione dell’Ue, basato su norme condivise dagli Stati membri in merito a tutti gli aspetti dell’aviazione, ha rappresentato un enorme successo. L’ue si è pertanto impegnata ad ampliare il suo campo d’azione geografico e i vantaggi del mercato unico dell’aviazione dell’Ue espandendo tale mercato al fine di integrare i paesi vicini. L’unione europea ha negoziato una serie di importanti accordi sui servizi aerei con paesi vicini, che saranno la base di un futuro spazio comune dell’aviazione fondato su un processo parallelo di graduale apertura del mercato e convergenza normativa verso le la legislazione e i regolamenti dell’Ue in materia di aviazione e comprendente circa 55 paesi e un miliardo di abitanti, ovvero il doppio della popolazione dell’Ue. Ip/12/1027 Tabelle I principali mercati internazionali dell’Unione europea Traffico passeggeri effettivo tra l’Ue-27 e i paesi non Ue nel 2010 (milioni)

Paese   2010

1 Usa     47,2

2 Turchia             30,1

3 Svizzera            26,6

4 Norvegia          15,0

5 Egitto                14,0

6 Russia               13,1

7 Emirati arabi uniti         11,0

8 Marocco          10,9

9 Canada             9,1

10 Tunisia            8,3

11 Israele            6,7

12 India                5,3

13 Cina                 5,2

14 Brasile            4,9

15 Giappone      4,6

16 Thailandia     4,3

17 Algeria            3,5

18 Hong Kong    3,5

19 Croazia           3,4

20 Singapore     3,1

Fonte: Eurostat (calcolo basato sul trasporto effettivo di passeggeri) Variazione in % dei 20 principali mercati extra Ue per posti in vendita (milioni)

Paese   2010      2000      Var. %

1             Usa        70.1       67.2       4.4%

2             Turchia                 43.5       13.7       217.3%

3             Svizzera               42.1       35.8       17.7%

4             Russia   26.9       8.8          204.9%

5             Norvegia             23.9       10.4       129.0%

6             Emirati arabi uniti            18.0       4.1          336.4%

7             Canada                15.7       9.8          59.5%

8             Marocco              14.4       4.4          224.8%

9             Cina       10.0       2.6          285.6%

10           Israele 8.2          6.1          34.8%

11           Croazia                 8.0          1.9          324.3%

12           Tunisia 7.2          4.6          58.4%

13           Algeria 7.2          3.6          101.6%

14           Egitto    7.1          3.6          94.9%

15           Brasile 6.8          3.9          77.3%

16           Giappone           6.6          6.6          0.4%

17           India      6.5          3.3          96.5%

18           Ucraina                5.8          1.7          243.7%

19           Singapore           5.5          4.4          26.3%

20           Qatar    5.0          0.3          1560.3%

Fonte: Piani di volo Oag (N.b. Basati sui posti a sedere in vendita) Top-25 mondiale delle compagnie aeree in base all’Rpk * (in miliardi di euro)

Compagnia aerea            2011      2000      Var. %

1             Delta Air Lines   310         180         72,2%

2             United Airlines                 292         203         44,1%

3             Air France Klm 217         153         41,7%

4             American Airlines            203         187         9,0%

5             Iag Group           169         161         4,5%

6             Southwest Airlines         167         68           145,4%

7             Emirates Airline               153         20           676,3%

8             Lufthansa           141         89           59,3%

9             China Southern                122         21           479,1%

10           Qantas Group   107         64           68,1%

11           Cathay Pacific    102         47           115,9%

12           Us Airways         98           76           29,1%

13           Ryanair                94           4             2268,8%

14           Air China             93           18           414,4%

15           Singapore Airlines           86           71           21,5%

16           Air Canada          84           72           17,0%

17           China Eastern    79           14           483,6%

18           Japan Airlines    65           89           -27,1%

19           Korean Air          65           40           60,1%

20           easyJet                63           4             1307,9%

21           Qatar Airways   62           3             2147,1%

22           Ana        60           58           3,1%

23           Turkish Airlines                59           17           242,1%

24           Tam       57           7             683,4%

25           Thai Airways Int’l.           55           41           34,8%

Fonte: Air Transport World, Flightglobal Rpk = revenue-passenger-kilometers, ossia il numero di passeggeri paganti trasportati su voli di linea moltiplicato per il numero di chilometri in volo di tali posti a sedere Principali compagnie aeree europee (nazionali e internazionali) Trend di crescita recenti (ricavi per chilometro/passeggero (Rpk) in miliardi*

Compagnia aerea            2000      2010      Var. % 00/10

1 Lufthansa        94           130         37,5

2 Air France        92           125         36,1

3 British Airways              119         106         -11,6

4 Klm     60           76           26,1

5 Ryanair             3             72           2031,4

6 Easyjet             5             56           1086,6

7 Iberia                40           51           28,0

8 Turkish Airlines             17           47           167,5

9 Air Berlin          8             45           479,1

10 Virgin Atlantic             29           38           29,5

11 Alitalia            41           33           -19,4

12 Swiss               3             30           748,1

13 Tap   10           24           127,1

14 Sas   23           23           2,5

15 Austrian Airlines        9             16           81,0

16 Finnair            7             16           112,7

17 Aer Lingus     9             14           56,1

18 Spanair           10           9             -3,9

19 Brussels Airlines         2             7             211,6

20 Lot    6             7             14.6

Fonte: varie fonti dell’industria del trasporto aereo Rpk = revenue-passenger-kilometers (ricavi per chilometro/passeggero), ossia il numero di passeggeri paganti trasportati su voli di linea moltiplicato per il numero di chilometri in volo di tali posti Top-20 degli aeroporti europei Million passengers

Posizione            Aeroporto          2000      2009      2010      Var. % 09/10

1             London Heathrow          64,3       65,9       65,7       -0,2%

2             Paris/charles-de-gaulle                49,7       57,7       58,0       0,5%

3             Frankfurt/main                48,9       50,6       52,6       4,1%

4             Madrid/barajas                32,7       48,0       49,8       3,8%

5             Amsterdam/schiphol    39,3       43,5       45,1       3,7%

6             Roma/fiumicino               25,9       33,4       36,0       7,6%

7             Munich                22,9       32,6       34,5       6,0%

8             London/gatwick              32,0       32,4       31,3       -3,1%

9             Barcelona           19,4       27,3       29,2       6,9%

10           Paris/orly            23,8       25,1       25,2       0,3%

11           København/kastrup      18,1       19,6       21,4       9,1%

12           Palma De Mallorca          19,3       21,2       21,1       -0,4%

13           Wien/schwechat             5,9          18,0       19,6       8,7%

14           Dusseldorf         15,9       17,7       18,9       6,7%

15           Milano/malpensa           20,6       17,3       18,7       7,9%

 
   
   
LOMBARDIA: IPOTESI FERMO VEICOLI IN ZONA PIÙ AMPIA  
 
 Milano, 1 ottobre 2012 - L´estensione del blocco dei veicoli più inquinanti anche ai comuni dell´ex area critica A2 (quasi la totalità dei comuni della provincia di Milano e numerosi comuni delle province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Lecco, Monza Brianza, Pavia e Varese); l´intensificazione dei controlli tramite un maggior coinvolgimento degli Enti che ne sono preposti e una graduale messa a bando dei diesel euro 3. Sono queste le nuove misure cui sta lavorando Regione Lombardia, illustrate il 27 settembre dall´assessore all´Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi, chiudendo i lavori del Forum degli Stati generali sulla qualità dell´aria. La Nuova Area Critica - ´Abbiamo aperto la riflessione per estendere il blocco di 12 ore (dalle 7.30 alle 19.30 da lunedì al venerdì) già in vigore per 6 mesi all´anno - ha spiegato Raimondi - per gli autoveicoli euro 0 benzina, euro 0, 1 e 2 diesel anche all´ex area critica A2´. Il totale dei veicoli interessati dall´estensione del blocco sarebbe quindi di altri 220.000 per un totale di circa 800.000 auto fermate. Un numero sicuramente più significativo rispetto a quello che deriverebbe dal blocco per 24 ore dei mezzi più inquinanti nella sola area critica A1. I Controlli - E´ questo un altro dei temi su cui bisognerà lavorare molto come richiesto da più parti. Raimondi ha quindi ipotizzato di ´chiamare a raccolta´ tutti i soggetti coinvolti nei controlli non solo a livello locale, ma anche statale: Comuni, Province, Prefetture, Motorizzazione e le diverse forze di polizia presenti sul territorio. ´Dal Forum - ha detto - è emersa infatti una grande consapevolezza della necessità di rafforzarli e come Regione vogliamo farci carico di riunire e guidare chi a questo è preposto per arrivare a risultati che siano i più efficaci possibile´. ´Il cittadino - ha aggiunto - deve essere convinto che rispettare un blocco significa far del bene. Vogliamo coinvolgere in un lavoro comune tutti coloro che hanno delle responsabilità e stiamo pensando come introdurre sistemi che siano ancora più efficaci. Anche perché, se i controlli funzionassero davvero bene, non dovremmo pensare a nuove restrizioni´. I Diesel Euro 3 - I diesel euro 3 sono destinati ad essere messi al bando, anche perché è scientificamente provato che sono cancerogeni. Il punto rimane capire come e quando. ´Non si possono togliere dalla strada dalla sera alla mattina - ha detto Raimondi - perché rappresentano ancora un mezzo fondamentale per quelle persone che più soffrono della crisi economica´. La decisione, anche in questo caso, non sarà calata dall´alto ma presa di concerto. ´Abbiamo ascoltato proposte, critiche e stimoli importanti per la stesura del Pria - ha concluso Raimondi -. Abbiamo adottato un metodo veramente nuovo che fa capire anche ai cittadini che i piccoli gesti di tutti i giorni migliorano non solo la propria qualità della vita, ma anche quella delle persone più fragili e delle generazioni future´.  
   
   
MILANO: AREA C. CALATI DEL 40% GLI INGRESSI DI AUTO PER TRASPORTO PERSONE DI NUOVO IN AUMENTO I VEICOLI ECOLOGICI (+10%).  
 
 Milano, 1 settembre 2012 - Nella sua prima settimana di riattivazione, rispetto alla media delle prime due settimane di settembre, Area C ha portato a un calo molto accentuato degli ingressi di auto per il trasporto persone (esclusi i veicoli dei residenti) che ha sfiorato una riduzione del 40%. Sono tornati, al contrario, ad aumentare gli accessi delle auto ecologiche, passati da 9.485 a 10.438 (+10%). In calo del 17% anche gli ingressi delle auto dei residenti, sempre confrontati con gli accessi delle prime due settimane di settembre. Mediamente, durante la settimana dal 17 al 21 settembre, gli ingressi di residenti e assimilati nella Ztl Cerchia dei Bastioni sono stati 11.352, a fronte dei 13.785 effettuati in media tra l´1 e il 16 settembre 2012. Ridotti anche gli accessi dei veicoli di servizio, passati da 7.203 a 6.555 (-9%). Nel complesso, la ripartizione dei veicoli in ingresso nella settimana 16-21 settembre è composta da un 28% di veicoli autorizzati, da un 11% di veicoli ecologici e da un 61% di veicoli sottoposti a pagamento. Infine, sono state firmate oggi due convenzioni con le autorimesse interne ad Area C. I primi due parcheggi ad aderire sono il Central Parking, in via Cornaggia 8, e l´Autorimessa Nerino Sei, in via Nerino 6.  
   
   
TOYOTA ANNUNCIA I NUOVI SVILUPPI TECNOLOGICI E LA PIANIFICAZIONE FUTURA. 21 VEICOLI IBRIDI DA LANCIARE ENTRO LA FINE DEL 2015, CON LA PRESENTAZIONE DELLA NUOVA “EQ” ELETTRICA  
 
Roma, 1 ottobre 2012 - Toyota Motor Corporation (Tmc) ha reso pubblici gli sviluppi delle diverse tecnologie ambientali e la pianificazione dei lanci dei propri prodotti sul mercato entro la fine del 2015. Tmc sta sviluppando una serie di tecnologie ambientali puntando al risparmio energetico mediante il miglioramento dell’efficienza dei consumi e la riduzione delle emissioni, con l’ulteriore scopo di diversificare le risorse incoraggiando l’utilizzo dell’elettricità, dell’idrogeno e di fonti energetiche alternative. Tmc ha inoltre annunciato la pianificazione del lancio di 211 nuovi veicoli ibridi entro la fine del 2015. Nel campo del risparmio energetico, Tmc ha sviluppato un motore benzina capace di raggiungere uno dei più alti livelli al mondo di efficienza termica2, un motore diesel estremamente ecologico e una trasmissione capace di garantire prestazioni eccellenti. Parlando della diversificazione energetica, il nuovo veicolo elettrico (Ev) sviluppato da Toyota garantisce il migliore livello di consumi elettrici 3 del mondo 4 . Nel campo delle celle a combustibile, che utilizzano l’idrogeno per generare energia elettrica, la nuova versione del Toyota 1 Totale calcolato in base ai modelli nuovi e alle versioni rinnovate di modelli esistenti 2 Fino ad Agosto 2012 secondo i dati interni Tmc 3 Energia elettrica (Wh) necessaria al funzionamento di un veicolo per un chilometro di distanza. Consumo di energia Ac, nel ciclo di test Jc08 stabilito dal Ministero giapponese dell’Ambiente, delle Infrastrutture, dei Trasporti e del Turismo 4 Fino ad Agosto 2012 secondo i dati interni Tmc Fc Stack (pila) riesce ad ottenere la più alta densità di potenza al mondo. Tmc ha intenzione di lanciare un nuovo bus equipaggiato con celle a combustibile (Fc bus), attualmente in fase di sviluppo in collaborazione con la Hino Motors, Ltd. (Hino). Tmc, riconoscendo l’importanza fondamentale dei progressi nelle prestazioni delle batterie di ultima generazione, ha sviluppato internamente delle nuove celle per la batteria capaci di offrire una maggiore densità di potenza rispetto alle batterie a stato solido. Tmc sta lavorando inoltre su un tipo di batteria a ricarica wireless, vale a dire una batteria capace di rendere più comoda la modalità di ricarica dei veicoli plug-in (Phv) e degli Ev. 1) Le iniziative in favore del risparmio energetico Motori benzina - Il nuovo motore destinato all’utilizzo sui veicoli ibridi, basato sul motore benzina Ar 2.5, adotta il ciclo Atkinson e il sistema D-4s5. Questa nuova unità ottiene la più elevata 6 efficienza termica7 del mondo, pari a una percentuale del 38,5%, realizzando una straordinaria efficienza dei consumi e una potenza eccezionale. I modelli ibridi equipaggiati con questo motore saranno lanciati a partire dal 2013. Dall’anno successivo, e cioè dal 2014, Tmc ha intenzione di lanciare un modello equipaggiato con un nuovo motore Ar turbo 2.0, anch’esso basato sull’unità benzina Ar 2.5. La minore cilindrata di questo motore consentirà di realizzare un’efficienza dei consumi superiore migliorando allo stesso tempo la potenza del turbocompressore. Motori Diesel Miglioramenti quali l’incremento della pressione d’iniezione e l’adozione di un turbocompressore compatto e molto efficiente hanno consentito al motore diesel Nd 1.4 di ottenere straordinari livelli dell’efficienza dei consumi e delle prestazioni. Oltre a questo, l’adozione di una nuova tecnologia per la riduzione delle emissioni ha consentito al motore la conformità Euro 6, e cioè uno degli standard relativi alle emissioni più severi al mondo. Il lancio dei veicoli equipaggiati con questa nuova unità diesel è previsto a partire dal 2015. L’unità diesel Kd 3.0 destinata ai veicoli commerciali utilizza invece la tecnologia i-Art8, e cioè il primo sistema d’iniezione al mondo9 a mantenere uno straordinario livello di precisione anche con le pressioni più elevate, ottenendo straordinari livelli di efficienza nei consumi e nelle emissioni. Tmc ha installato per la prima volta questo motore nell’aprile 2012 all’interno del pick-up Hilux destinato al mercato brasiliano. 5 Variante superiore del motore benzina a iniezione diretta 4 tempi 6 Fino ad Agosto 2012 secondo i dati interni Tmc 7 Potere calorifico utilizzato per la generazione di forza motrice (i.E., carburanti utilizzati per garantire trazione al veicolo) come percentuale dell’energia termica offerta per il funzionamento del motore (i.E., carburanti utilizzati). L’incremento di questa percentuale comporta una maggiore efficienza dei consumi. 8 Acronimo per “Intelligent Accuracy Refinement Technology”, in grado di garantire un rifermento diretto alle caratteristiche del sistema di iniezione 9 Fino ad Agosto 2012 secondo i dati interni Tmc Trasmissioni - La nuova trasmissione a variazione continua di Tmc, la Super Cvt-i, riesce a ottenere un’eccezionale riduzione dei consumi e un’accelerazione incredibilmente lineare grazie alla sua straordinaria efficienza, al migliore controllo integrato del motore e alla riduzione del peso e delle dimensioni delle componenti. La trasmissione, installata inizialmente nel giugno 2012 sulla Corolla per il mercato giapponese, dovrebbe essere in futuro utilizzata su altri modelli, in particolar modo nel segmento delle compatte. La nuova trasmissione automatica con trazione anteriore e otto rapporti, compatta e leggera come quella a sei rapporti, garantisce un’accelerazione estremamente lineare e cambi di marcia incredibilmente reattivi, regalando allo stesso tempo un’efficienza dei consumi ai vertici della categoria. La nuova trasmissione è stata inizialmente utilizzata nell’Agosto 2012 sulla Lexus Rx 350 F Sport destinata al mercato nordamericano. Veicoli ibridi - Il mercato globale dei veicoli ibridi dovrebbe superare la soglia del milione di unità l’anno entro la fine del 2012. Pianificando il lancio di 21 nuovi modelli ibridi entro la fine del 2015, Tmc prevede vendite globali dei suoi modelli ibridi pari almeno a 1 milione di unità l’anno tra il 2013 e il 2015. 2) Le iniziative per la diversificazione energetica Veicoli Plug-in - Tmc ha intenzione di accrescere il fascino della variante plug-in di Prius (lanciata in Giappone nel gennaio 2012) estendendo la disponibilità degli allestimenti e offrendo un’ulteriore presa di corrente studiata per utilizzare il sistema ibrido come sorgente energetica nelle situazioni d’emergenza. Veicoli Elettrici - La ‘eQ’10, il nuovo veicolo elettrico realizzato da Tmc dall’aspetto compatto e funzionale, dispone di una nuova batteria agli ioni di litio capace di minimizzare lo spazio necessario all’installazione e garantire i migliori consumi energetici del mondo11, pari a soli 104 Wh/km. Nonostante una capacità di soli 12 kWh, la batteria consente un’autonomia di guida di ben 100 km12 e una velocità massima di 125 km/h. Collegandosi a una presa di corrente Ac da 200 V, la batteria è ricaricabile completamente in circa 3 ore. A partire da dicembre 2012, Tmc ha intenzione di offrire la nuova eQ a istituzioni e utenti selezionati in Giappone e Stati Uniti. 10 Nome dato in riferimento alle parole elettrico, qualità, inizio (di un nuovo modo di vivere) e cubico 11 Fino ad agosto 2012 secondo i dati interni Tmc 12Nel ciclo di test Jc08 stabilito dal Ministero giapponese dell’Ambiente, delle Infrastrutture, dei Trasporti e del Turismo Veicoli Fuel Cell - In seguito agli eccezionali progressi nello sviluppo delle celle a combustibile, questa tecnologia Tmc, il cui utilizzo è previsto su una berlina 3 volumi da lanciare entro il 2015, raggiunge la più alta densità di potenza della pila al mondo13, pari a 3 kW/l, vale a dire più del doppio rispetto a al Fc Stack utilizzato sul prototipo ‘Fchv-adv’, ma allo stesso tempo con dimensioni e peso praticamente dimezzati. Tmc ha inoltre sviluppato un efficiente convertitore di potenza. L’incremento del voltaggio ha reso possibile la riduzione delle dimensioni del motore e del numero delle celle, ottenendo un sistema più compatto ma dalle prestazioni migliori e dai costi ridotti. Tmc e Hino Motors stanno accelerando lo sviluppo di un nuovo Fc bus, con l’obiettivo del lancio sul mercato nel 2016. Le tecnologie del futuro Batterie di nuova generazione - Nel campo delle batterie a stato solido, Tmc ha sviluppato un nuovo elettrolita dal livello di prestazioni migliore del mondo 14 , attraverso cui è riuscita a migliorare il flusso di ioni e incrementare di cinque volte la densità di potenza (se paragonato alle attuali batterie sviluppate da Tmc). Ricarica Wireless - Tmc sta sviluppando una tecnologia di ricarica wireless in grado di trasmettere l’energia elettrica mediante una risonanza derivante dalla variazione dell’intensità del campo magnetico tra due conduttori. Tmc porterà avanti nel 2013 alcuni collaudi presso Toyota City, nella Prefettura di Aichi, per valutarne l’utilizzo in condizioni reali. La tecnologia ibrida, capace di garantire straordinari livelli di efficienza e prestazioni di guida eccezionali, può essere facilmente integrabile a diverse tipologie di combustibile, adottando inoltre tecnologie chiave per lo sviluppo di ulteriori tipologie di eco-car. Tmc, nella convinzione che le eco-car possano contribuire in maniera concreta al miglioramento sociale soltanto attraverso un loro utilizzo diffuso, continuerà a perfezionare l’efficienza dei suoi motori convenzionali, concentrandosi allo stesso tempo sulla tecnologia ibrida in quanto piattaforma di base per la mobilità del futuro, riducendone i costi e arricchendo l’offerta dei prodotti Toyota.  
   
   
LA NUOVA SEAT LEON  
 
Verona, 1 ottobre 2012 – In occasione della Volkswagen Group Media Evening, preludio al Salone di Parigi 2012, James Muir, Presidente della Seat S.a., ha svelato in anteprima la nuova Seat Leon, e ha dichiarato che “la nuova Leon è una vettura che non fa scendere a compromessi i Clienti”. Il Presidente della Seat ha inoltre colto l’occasione per svelare il nuovo logo, introdotto proprio in concomitanza con la presentazione del modello. “La Leon sarà la prima Seat a sfoggiare il nuovo logo: massima espressione del nostro impegno per la precisione e l’eleganza del design, e per una tecnica di eccellenza ineguagliabile”, ha spiegato. All’interno del segmento delle compatte, fortemente competitivo in Europa, la nuova Leon è la prima vettura di serie ad adottare il nuovo linguaggio stilistico della Seat, già anticipato sulle concept car Ibe, Ibx e Ibl. Oltre a essere la prima vettura nel segmento a offrire proiettori full Led, la nuova Leon sarà equipaggiata con una ricca gamma di dispositivi tecnologici di alto livello per la sicurezza e la connettività. Gli interni sono stati progettati per offrire maggior comfort, caratterizzato da un’attenta cura dei dettagli e di materiali di qualità che risultino estremamente piacevoli al tatto. Costruita sulla base della piattaforma Mqb del Gruppo Volkswagen, la nuova Leon è complessivamente 90 chilogrammi più leggera rispetto al modello precedente e, nonostante sia 52 mm più corta, offre uno spazio interno maggiore. La gamma motori comprende sei motori benzina e quattro Diesel; un’offerta in grado di rispondere alle esigenze più diverse. Dotata di sistema start & stop, la versione più efficiente della nuova Leon vanta emissioni di Co2 di appena 99 g/km: un valore straordinario per una vettura della classe compatta. Le generazioni precedenti della Leon si sono guadagnate il favore del pubblico offrendo un’esperienza di guida appagante e interattiva. E grazie al peso complessivo inferiore e al passo più lungo, questa terza generazione non sarà certo da meno. Come le generazioni precedenti, il nuovo modello sarà prodotto presso lo stabilimento Seat di Martorell, vicino a Barcellona. Dal primo modello, introdotto nel 1999, a oggi sono state vendute in totale circa 1,2 milioni di Leon. La nuova Leon debutterà in Germania, Austria e Svizzera, entro la fine di novembre. James Muir ha inoltre confermato che la nuova Leon è destinata a diventare una famiglia con diverse varianti di carrozzeria. “Per la prima volta, la gamma Leon comprenderà anche versioni tre porte e station wagon, sviluppate per accrescere l’interesse del pubblico e consolidarne il posizionamento all’interno del segmento” ha aggiunto. La Leon è introdotta nella gamma Seat in uno degli anni di massima attività nella storia dell’Azienda per quanto riguarda la presentazione di nuove vetture. Dall’inizio dell’anno, infatti, l’offensiva di prodotto della Seat ha visto il lancio della Mii, la nuova city car, il restyling della Ibiza e la recente introduzione della nuova Toledo, la berlina compatta dotata di portellone. E mentre la gamma rinnovata costituirà una solida base della strategia di crescita aziendale, il Presidente ha sottolineato che il successo della Seat si fonderà anche sull’espansione verso nuovi mercati. “In combinazione con la nostra strategia di espansione, che ci ha visti presenti in Cina nei primi mesi dell’anno in corso, il successo futuro della Seat si baserà su nuovi prodotti , in diversi segmenti e in altri nuovi mercati” ha affermato James Muir.  
   
   
3,33 MLN. EURO PER NUOVI BUS SERVIZIO URBANO REGIONE FVG INTENDE ACQUISTARE 13 NUOVI MEZZI  
 
Trieste, 1 ottobre 2012 - Attraverso un programma di finanziamenti 2011 del ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio, giungeranno in regione risorse pari a complessivi 3,337 milioni di euro per l´acquisto di nuovi bus, sia per il servizio urbano che per l´utilizzo extraurbano. La Giunta regionale il 27 settembre, su proposta dell´assessore alle Infrastrutture, Riccardo Riccardi, ha pertanto approvato il progetto Fvg di formale richiesta allo Stato di tali finanziamenti, che devono essere finalizzati, segnala il dicastero dell´Ambiente, "per il miglioramento della qualità dell´aria e l´ammodernamento del sistema di Trasporto pubblico locale/Tpl". In totale, lo Stato attribuirà alle Regioni un finanziamento di circa 80 milioni di euro, di cui appunto oltre 3,3 milioni al Friuli Venezia Giulia. "Il progetto elaborato dalla nostra Regione - indica l´assessore Riccardi - prevede l´acquisto di 13 nuovi mezzi, tutti rigorosamente a minimo impatto ambientale e ad accessibilità agevolata, per venire incontro soprattutto alla fascia più anziana della nostra popolazione". "Prima della pubblicazione del bando di gara per l´acquisto dei bus, valuteremo assieme alle quattro Amministrazioni provinciali le specifiche necessità di ogni area territoriale, individuando anche le esigenze di acquisto di bus con lunghezza 7 metri, da adibire a un uso nei centri storici, e mezzi da 10 metri, di maggior impiego nei servizi urbani", sottolinea Riccardi. Sulla base di una prima ipotesi, 5 nuovi mezzi potranno essere acquisiti per il servizio urbano nella provincia di Trieste, 4 ad Udine, 3 a Pordenone e 1 a Gorizia. Le valutazioni della Regione, evidenzia l´assessore, hanno in particolare preso in esame il parco-mezzi in dotazione (a fine 2011 complessivamente 942 bus in servizio), che conta 391 bus nell´area udinese, 273 a Trieste, 161 nel Pordenonese e 117 a Gorizia. Questi mezzi percorrono circa 42,2 milioni di chilometri all´anno, di cui 15,8 nella provincia friulana, 13 a Trieste, 7,4 nel territorio provinciale di Pordenone e 5,8 nell´area isontina. I mezzi più "anziani" ancora in servizio - immatricolati addirittura nel 1996 e nel 1997 - fanno servizio a Udine e Trieste e una gran parte dei bus sono datati 2001. Occorre poi considerare, spiega infine l´assessore Riccardi, che quasi il 54 per cento dei mezzi sono ancora a classe ambientale Euro 2 o Euro 3 e ancora troppo pochi, circa il 33 per cento, sono quelli di classe Euro 5 o Eev, cioè i diesel ecologici.  
   
   
AVVIATA IN GIUNTA CALABRIA LA DISCUSSIONE SULLA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI DI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE  
 
 Catanzaro, 1 ottobre 2012 - L’assessore regionale ai trasporti Luigi Fedele, rende noto che, nel corso della riunione di Giunta del 28 settembre, è stato dato concreto avvio alla programmazione dei servizi di trasporto pubblico locale per il prossimo futuro. Il primo passo del nuovo percorso di pianificazione è stato l’individuazione dei bacini di traffico che consentirà, poi, una indicazione specifica dei servizi per ogni bacino e, conseguentemente, l’affidamento mediante gara dei servizi contenuti nel bacino stesso. Nello specifico, per i servizi ferroviari è stato individuato un unico bacino territoriale, mentre per i servizi su gomma sono stati individuati due bacini, cosiddetti, di area vasta: uno Nord e uno Sud. I due grandi bacini saranno divisi dalla statale 280, la strada che collega Lamezia con Catanzaro che, di fatto, rappresentano due polarità cardine della regione. A questi particolari bacini si affiancano tre bacini di area urbana che includono la città di Cosenza e il suo hinterland, la città di Reggio Calabria e il relativo comprensorio e quella di Catanzaro – Lamezia con i comuni limitrofi. Ciascuno dei bacini di area urbana contano una popolazione di circa 220mila abitanti e sono stati istituiti tenendo conto delle peculiarità del trasporto nelle zone a più alta densità abitativa. “La pianificazione dei bacini territoriali – ha dichiarato l’assessore Fedele – rappresenta il primo concreto passo verso l’attuazione del programma di governo che mira ad una incisiva razionalizzazione dei servizi. A questo importante provvedimento ne seguiranno tanti altri proprio per dare seguito alla volontà di compiere una vera e propria fase di riorganizzazione che coinvolge in prima linea il presidente Scopelliti. A breve, infatti, diffonderemo quelle che sono le linee guida del Piano Regionale dei Trasporti per poi presentare il documento ufficiale che regolerà l’intero sistema trasportistico nella nostra regione. In itinere – ha infine annunciato Fedele- anche una riforma normativa di ampio respiro con la previsione di una legge quadro e l’istituzione di un ente di governo regionale per i trasporti”.  
   
   
PASSO STELVIO: GREENPASS PRIMA TAPPA VERSO UNA EVENT CARD  
 
 Bolzano, 1 ottobre 21012 - Il Greenpass come inizio, una event card come obiettivo finale: nel vertice svoltosi il 26 settembre a Passo Stelvio la Provincia, i Comuni e le Province confinanti hanno discusso le prossime tappe dell´introduzione del pedaggio per il transito sulla strada dello Stelvio. Al Greenpass farà seguito, nelle intenzioni e possibilmente in tempi non troppo lunghi, una event card. L´assessore provinciale Florian Mussner ha invitato ieri pomeriggio i rappresentanti della Provincia di Bolzano, dei Comuni sui due versanti dello Stelvio, della Provincia di Sondrio, del cantone dei Grigioni, dell´Anas e del Parco nazionale dello Stelvio a un incontro in cui gettare le basi delle prossime fasi che porteranno alla nuova regolamentazione del traffico di transito sulla strada di valico. "È importante coinvolgere tutti gli interessati, scambiare le informazioni e concordare le prossime azioni passi attraverso il contributo di tutti", sottolinea l´assessore Mussner. Un primo passo verso la nuova regolamentazione è stato compiuto dalla Giunta provinciale con l´introduzione del cosiddetto Greenpass, che dal prossimo anno diventerà obbligatorio sulla strada per lo Stelvio. "Non lo intendiamo come un pedaggio ma piuttosto come la possibilità di accedere a un´attrazione naturale rappresentata dalla strada e dal paesaggio", spiega Mussner. Il Greenpass va inoltre visto come un inizio "verso la prospettiva di una event card, richiesta in particolare dai Comuni attorno al passo. Un progetto quindi ancora valido." Infatti, ricorda ancora l´assessore ai lavori pubblici, "abbiamo previsto che il 20% delle entrate del Greenpass vada a beneficio dei Comuni e del settore turistico, tra l´altro anche per l´elaborazione di questa event card." In concreto si tratta di sviluppare una carta che consenta a motociclisti e automobilisti non solo di percorrere la strada dello Stelvio ma allo stesso tempo di beneficiare di ingressi ridotti (o gratuiti) alle attrazioni lungo il tracciato e attorno al Passo. "Possono essere coinvolti nella carta i musei e le altre attrazioni, piscine o bagni termali in Alto Adige, nei Grigioni e nella Provincia di Sondrio", spiega Florian Mussner. La realizzazione di una simile card richiede però un impegno non semplice e non è fattibile in tempi brevi. "Per questo siamo partiti con il Greenpass, dal quale contiamo di ricavare anche i mezzi per sviluppare la event card", conclude Mussner.  
   
   
INFRASTRUTTURE, INCONTRO REGIONE UMBRIA-QUADRILATERO; MARINI: “HO CHIESTO MASSIMO IMPEGNO PER RISPETTO TEMPI DI REALIZZAZIONE”  
 
Perugia, 1 ottobre 2012 – Prosegue l’attento monitoraggio della Regione Umbria sulle opere del Quadrilatero Marche Umbria lungo la direttrice Perugia-ancona. La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha infatti convocato il 28 settembre a palazzo Donini una riunione con i principali attori coinvolti nella realizzazione dell’intervento. Alla riunione erano presenti, tra gli altri, l´assessore regionale alle Infrastrutture, Silvano Rometti, mentre per la società "Quadrilatero" il presidente Gaetano Galia. Per "Dirpa" (Contraente generale) l´amministratore delegato Francesco Giuffrida, e per "Impresa" il presidente Raffaele Raiola. “L’incontro si è reso necessario – ha dichiarato la presidente Marini – per sottolineare, pur nella consapevolezza delle importanti difficoltà superate riguardo alla governance del Contraente generale Dirpa, il rischio del non rispetto del crono programma dei lavori stabilito nella precedente riunione del 27 marzo scorso a fronte di evidenti rallentamenti. Con la dovuta preoccupazione ho richiesto di incontrare tutti i soggetti per approfondirne le motivazioni”. Nel corso della riunione sono state illustrate le attività in corso nel tratto della Ss318 Pianello – Valfabbrica. Per quanto riguarda i rallentamenti è stato spiegato che sono dovuti principalmente ad una necessaria “perizia di variante” (modifica progettuale), già predisposta ed attualmente all’esame presso le strutture tecniche della Quadrilatero e della divisione progettazione dell’Anas. La perizia è finalizzata in via principale a coordinare il collegamento con l’adiacente lotto Anas, evitando la realizzazione di opere provvisorie che avrebbero dovuto assicurare in via temporanea il raccordo tra i due lotti. Ciò permetterà la completa e contestuale apertura dell’intero percorso da Pianello a Sospertole, rendendo disponibile all’utenza un ampio tratto di nuova viabilità. A tal proposito il presidente Galia e il contraente generale Dirpa hanno riconfermato la tempistica di realizzazione delle opere stabilite in occasione dell’incontro dello scorso marzo, secondo la quale il tratto della 318 Pianello-valfabbrica sarà concluso entro il 2013, mentre l’intero asse della Perugia-ancona, comprensivo del tratto marchigiano, entro il 2015. “Abbiamo preso atto delle motivazioni illustrate, che hanno l’obiettivo di soddisfare al contempo l’ottimizzazione dei lavori e garantire un migliore servizio di viabilità sulla statale, ho comunque sollecitato – ha proseguito la presidente Marini - la società Quadrilatero Spa ad esercitare una maggiore pressione su Dirpa e sul suo principale affidatario Impresa Spa, affinché un’opera così importante e strategica per il territorio della regione Umbria possa essere completata nei tempi previsti. Allo stesso tempo ho avuto modo di sottolineare la necessità di evitare ritardi e difficoltà nei pagamenti verso le maestranze e le imprese coinvolte. Pertanto, al fine di mantenere il costante monitoraggio sull’avanzamento dei lavori della direttrice Perugia-ancona e verificare il rispetto degli impegni, ho previsto un nuovo incontro per il mese di gennaio 2013”.  
   
   
“E78”- INCONTRO A PESARO: ROMETTI, “OPERA DI GRANDE VALORE STRATEGICO, NECESSARIA CERTEZZA SUI TEMPI”  
 
Perugia, 1 ottobre 2012 - “Dopo l’individuazione del tracciato e la predisposizione del progetto della strada “E78” Grosseto- Fano, occorre ora iniziare il percorso relativo passare alla fattibilità delle opere per il completamento dell’itinerario che costituisce un’importante occasione di sviluppo dei territori delle Regioni interessate”. Ha ribadito la necessità, più volte espressa, di certezze sui tempi, l’assessore regionale alle infrastrutture, Silvano Rometti, intervenendo all’incontro “Fano-grosseto - A che punto siamo?” organizzato a Pesaro dal Consiglio regionale delle Marche e al quale sono intervenuti anche il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca ed i rappresentanti della Regione Toscana. “La E78 – ha detto l’assessore Rometti, ricordando che ormai sono trascorsi mesi dall’ultima riunione del Tavolo tecnico nazionale istituito presso il Ministero delle Infrastrutture – è un’opera di grande valore strategico per la realizzazione della quale sono stati effettuati tutti i passaggi fondamentali. Di conseguenza, non esiste più l’alibi dell’individuazione del percorso per la fattibilità dell’opera. L’incontro è stato utile per l’individuazione delle necessarie modalità di sollecito per la realizzazione di questa arteria che completerebbe la rete infrastrutturale che sta alla base della programmazione della Regione Umbria. Non a caso, la E78 - ha precisato – nell’intesa con il ministero per la riqualificazione del sistema infrastrutturale umbro, è stata inserita tra le priorità della Regione”. Concludendo l’assessore Rometti ha individuato nel “coordinamento comune tra le Regioni interessate dal tracciato, la miglior forma per fare “pressing” sul Governo per chiedere il completamento dell’arteria. Aspettiamo e continuiamo a sollecitare la riconvocazione del Tavolo che era stato istituito presso il Ministero per poter analizzare tutte le problematiche relative a questa opera ed anche per poter vagliare attentamente le proposte di partenariato che sono state avanzate da alcune grandi imprese di livello nazionale che sono tuttora interessate”.  
   
   
FS, MORETTI: “A GIORNI AGGIUDICAZIONE GARA PER TRENI REGIONALI”  
 
Roma, 1 ottobre 2012 - Nel giro di pochi giorni si concluderà la gara per l’aggiudicazione della seconda tranche di treni regionali per 1,5 miliardi di euro delle Ferrovie dello Stato italiane. “Le commissioni stanno valutando e, a giorni, decideranno come sono andate le gare. Poi ci saranno le aggiudicazioni”. Lo ha annunciato il 28 settembre l’Ad di Fs Italiane, Mauro Moretti, conversando con i giornalisti in occasione della presentazione del Master 2013 in Infrastrutture e Sistemi Ferroviari all’Università La Sapienza di Roma. “Alla luce dei dati della semestrale, possiamo sperare di acquistare i nuovi treni regionali. L´investimento, messo in campo per i nuovi convogli dei pendolari, ammonta a 2,5 miliardi di euro - ha ricordato il top manager - La gara ancora aperta riguarda la seconda tranche della commessa, dopo la prima del 2010. Lo Stato - ha spiegato - non ha le risorse e noi siamo l’unico Paese in Europa a non comprare nuovi treni regionali. Quelli che vedete sono frutto dell’autofinanziamento di Fs Italiane, anche perché in quindici anni non ci sono stati nuovi finanziamenti. Noi, invece, stiamo mettendo in campo 2,5 miliardi di euro per i treni regionali perché siamo una impresa coraggiosa e seria, nonostante le incertezze delle gare”. In merito al competitor Ntv, Moretti ha ribadito che “l’arrivo di Italo sui binari dell´Alta Velocità non ha scalfito i numeri del Frecciarossa che, piuttosto, vede aumentare i propri passeggeri. Il nostro servizio - ha concluso - è sempre molto apprezzato ed è il migliore d’Europa”.  
   
   
DAL 3 OTTOBRE ITALO SBARCA NEL NORD EST ANCHE A VENEZIA E PADOVA ARRIVA IL TRENO CHE FA LA DIFFERENZA  
 
Roma, 1 ottobre 2012 - Italo fa rotta sulla Laguna. Dal 3 ottobre Venezia, Mestre, Padova saranno collegate con Bologna, Firenze, Roma. L’altissimo comfort di viaggio offerto dai suoi tre ambienti spaziosi, luminosi e silenziosi (Club, Prima e Smart), unito allo stile unico nell’accoglienza a terra e a bordo, faranno la differenza anche nei collegamenti con la dorsale Nord Est del Paese. Il Wifi gratuito in tutti gli ambienti, il portale di bordo con giornali, film, itinerari culturali, artistici o enogastronomici a disposizione di tutti i Viaggiatori, la Carrozza Cinema, la rilassante tranquillità offerta dalla Prima Relax, insieme ai sei collegamenti al giorno: la possibilità di scegliere la qualità di Italo arriva anche a Padova e Venezia. Il primo Italo partirà da Venezia alle 7,40 del mattino, con arrivo a Roma Tiburtina alle 11,20 (Ostiense 11,37) l’ultimo partirà alle 18,37, con arrivo sempre a Tiburtina alle 22,20 (22,37 a Ostiense). Il primo da Roma Ostiense partirà invece alle 7,24 (7,40 da Tiburtina) con arrivo a Venezia alle 11,23, l’ultimo sempre da Roma Ostiense alle 18,54 (19,10 da Tiburtina) con arrivo alle 22,53. Sei nuovi collegamenti, dunque, che diventeranno 10 entro la fine dell´anno, e che si aggiungono ai 28 attualmente già in esercizio. Qualche esempio di prezzo: da Venezia a Roma si può viaggiare in Promo con 35 euro, mentre con l’offerta Low Cost bastano 15 euro per Bologna viaggiando in ambiente Smart, e 24 euro in ambiente Prima, grazie alla recente estensione dell’offerta Low Cost anche alla Prima. I prezzi Low Cost da Venezia a Firenze sono, rispettivamente, di 21 euro in Smart e di 34 euro in Prima. Il Padova-roma si può trovare in Promo a 30 euro, mentre per Bologna l’offerta Low Cost prevede un biglietto da 15 euro in Smart e da 22 euro in Prima. E’ possibile acquistare i biglietti per il nuovo collegamento sui consueti canali di vendita di Ntv: il sito www.Italotreno.it  il contact center Pronto Italo (06.07.08), le biglietterie automatiche collocate nelle Case Italo (già in funzione nelle stazioni di Venezia e Padova) o, ancora, nelle agenzie di viaggio aderenti al network Ntv.  
   
   
LA CALABRIA SCRIVE AL VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI MARIO CIACCIA  
 
Catanzaro, 1 ottobre 2012 - L’assessore regionale ai trasporti Luigi Fedele ha scritto al vice ministro delle infrastrutture e dei trasporti Mario Ciaccia a seguito dell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi a Roma con il direttore generale del trasporto ferroviario del Ministero Antonio Parente ed i responsabili delle Ferrovie dello Stato per discutere della situazione relativa ai servizi ferroviari sulle linee ioniche calabresi. “Esprimo l’apprezzamento dovuto all’immediato riscontro – si legge nella lettera dell’Assessore Fedele – e al conseguente incontro tenutosi il 25 settembre presso la Direzione Generale competente del Ministero. In tale sede, grazie anche alla competenza e disponibilità delle strutture tecniche interessate, sia è avviato un proficuo confronto che ha portato ad individuare possibili soluzioni per attenuare il disagio già evidenziato con le precedenti comunicazioni”. Nel corso della riunione romana, l’assessore Fedele ha avuto modo di ribadire con forza l’estrema necessità di ripristinare i servizi ferroviari a lunga percorrenza sulla tratta ionica calabrese per sopperire ad una privazione che, oltre al concreto ed insostenibile disagio, genera una marginalizzazione dell’intera area. “Fra le varie soluzioni analizzate – scrive l’assessore Fedele -, quella che appare migliore, sulla base di un’analisi effettuata a valle dell’incontro, è il ripristino di un collegamento dalla costa ionica calabrese che raggiunga il centro-nord attraverso la puglia e la linea adriatica. In particolare il servizio, partendo da Reggio Calabria e percorrendo l’intera linea ionica calabrese, dovrebbe poi giungere a Bari in orario compatibile con i collegamenti veloci diretti a Roma (ad oggi effettuati dalla sola società Trenitalia, con i servizi della categoria “Frecciargeno”), per poi proseguire fino a Milano. Nel contempo stiamo valutando, d’intesa con il gestore dei servizi regionali, la possibilità di realizzare servizi in adduzione in coincidenza con i servizi che convergono sulla linea tirrenica”. L’assessore Fedele, inoltre, rende noto che le richieste avanzate al Ministero delle Infrastrutture sono già al vaglio di un gruppo di tecnici chiamati a verificare la fattibilità del piano proposto. Dopo il riscontro seguirà, a breve, un’ ulteriore riunione tra il rappresentante regionale e i vertici nazionali del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti”.  
   
   
TRASPORTO METROPOLITANO, GIUNTA BASILICATA APPROVA FINANZIAMENTO PER 9,8MLN  
 
Potenza, 1 ottobre 2012 - Semaforo verde al primo lotto per la realizzazione del progetto “Servizio ferroviario metropolitano hinterland Potentino”. Su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Agatino Mancusi, la Giunta regionale ha finanziato con 9.850.000 euro interventi per la realizzazione del Terminal Gallitello, l’eliminazione dei passaggi a livello di via Calabria, via Angilla Vecchia, via Roma, l’installazione di una doppia scala mobile e di una piattaforma elevatrice tra la fermata di Rione Mancusi e via Armellini e l’adeguamento della fermata di Rione Mancusi. Il progetto, finanziato con fondi Po Fesr 2007-2013 a sostegno dei “Sistemi Urbani”, è finalizzato al rafforzamento delle funzioni di connettività fra rete e di erogazioni di servizi della città di Potenza che mira a potenziare il ruolo del capoluogo quale principale “porta d’accesso” regionale alle reti, siano esse materiali ed immateriali, e a connotarlo come centro di eccellenza per l’erogazione di servizi non solo al bacino territoriale di riferimento ma all’intera regione. “Con l’ammissione al finanziamento del primo lotto – ha commentato l’assessore Agatino Mancusi – è stato compiuto un nuovo e importante passo che consentirà alla città capoluogo di avviare un sistema di connessione metropolitano, realizzare una mobilità sostenibile e consentire, grazie all’abbattimento dei tempi di percorrenza all’interno della città e sulla direttrici ferroviarie Potenza Scalo-potenza Superiore e Potenza-avigliano, un innalzamento della qualità del servizio offerto e quindi una migliore qualità della vita dei cittadini e delle numerose utenze che quotidianamente raggiungono la città. Il dipartimento – ha aggiunto Mancusi - continua nella fase di riorganizzazione del sistema integrato del trasporto che sia nella città capoluogo che nell’intera regione dovrà essere verificato anche alla luce delle ultime novità normative”. Il primo lotto ammesso a finanziamento rientra in un piano più ampio di interventi che contempla un secondo lotto, anch’esso candidato a un successivo finanziamento, che prevede interventi sull’infrastruttura ferroviaria e opere complementari per la nuova interconnessione con la rete Rfi a monte della nuova stazione Ospedale San Carlo Fal.  
   
   
VIA LIBERA DALLA COMMISSIONE EUROPEA AL FINANZIAMENTO PER LA METROPOLITANA DI COSENZA-RENDE  
 
 Catanzaro, 1 ottobre 2012 - Primo grande risultato ottenuto dalla Regione Calabria in relazione ai quattro grandi progetti che la Giunta guidata dal Presidente Scopelliti ed il Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria, guidato dall’assessore Mancini, hanno a suo tempo notificato alla Commissione Europea al fine di ottenere il cofinanziamento della Ue per la realizzazione dei progetti stessi. La Commissione Europea ha infatti deliberato nella sua seduta del 27 settembre il via libera al grande progetto “Sistema di collegamento metropolitano tra Cosenza, Rende e l’Università della Calabria”, comunemente conosciuto come progetto Metropolitana di Cosenza. Si tratta di un progetto che prevede la realizzazione di un servizio di pubblico trasporto, che si svilupperà su 11 km, per il collegamento dei due principali Comuni dell’area urbana cosentina. Il sistema di collegamento metropolitano tra Cosenza-rende e la Cittadella Universitaria di Arcavacata consentirà di trasferire su modalità sostenibili gli attuali servizi pubblici su gomma e di drenare gran parte del traffico di automezzi privati nell’area urbana di Cosenza-rende. L’importo previsto per la realizzazione del progetto è di 160 milioni di euro. Nel notificare l’approvazione definitiva, la Commissione Europea ha dato atto all’Autorità di gestione del Por Calabria Fesr 2007/2013 ed al Dipartimento Programmazione di avere “fornito alla Commissione tutte le informazioni necessarie conformemente all’art. 40 del regolamento n. 1083/2006” rendendo in tal modo possibile, all’esito delle varie ed articolate attività istruttorie, l’approvazione del progetto stesso. Per la Metropolitana di Cosenza, dunque, si passerà ora dalla fase della programmazione a quella della realizzazione seguendo ovviamente i percorsi previsti ed obbligati dalle normative nazionali ed europee. “L’approvazione arrivata dalla Commissione Europea -dice l’Assessore regionale alla Programmazione nazionale e comunitaria, Giacomo Mancini- ci riempie di gioia e di soddisfazione. Conferma, da un lato, che la strategia dei grandi progetti, capaci di incidere davvero ed in profondità sulle realtà delle aree su cui insistono, ha il conforto ed il placet degli organismi europei; dall’altro, che l’Autorità di gestione del Por Calabria Fesr ed il Dipartimento Programmazione nazionale e comunitaria hanno operato con tempestività ed efficacia a supporto dei progetti presentati. La linea seguita dalla Giunta regionale guidata dal Presidente Scopelliti –aggiunge l’assessore Giacomo Mancini- è dunque quella giusta. Incassato questo primo importantissimo risultato, aspettiamo ora l’approvazione degli altri grandi progetti presentati alla Commissione, vale a dire quelli relativi alla Metropolitana di Catanzaro, alla strada a scorrimento veloce Gallico-gambiarie ed alla nuova aerostazione di Lamezia Terme”.  
   
   
CRISI BLU NAVY, AZIONE DI EMERGENZA PER GARANTIRE I COLLEGAMENTI CON L’ARCIPELAGO  
 
Firenze, 1 ottobre 2012 – Garantire all’Elba e all’Arcipelago quantità e qualità dei collegamenti con la terraferma malgrado le difficoltà causate dal ritiro di un vettore privato, Blu Navy, che a causa di perdite economiche ha deciso di rinunciare alle rotte nonostante l’autorizzazione rilasciata dall’autorità portuale di Piombino fosse valida per tutto il 2012. Questo quanto emerso dalla riunione dell’Osservatorio sulla continuità territoriale dell’Arcipelago toscano che si è tenuta a Portoferraio. “Faremo una programmazione di emergenza per i prossimi tre mesi – ha spiegato l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao – con 22 collegamenti andata-ritorno dalle ore 5 alle ore 22 coordinando i vettori Toremar e Moby che assicureranno il servizio invernale. Questo è un momento difficile per il trasporto marittimo, c’è una crisi di settore che non riguarda soltanto l’Arcipelago. Ma il lavoro fatto su Toremar e le condizioni poste dal contratto di servizio al nuovo gestore, hanno mantenuto buono il livello dei servizi Toremar. Ora, a fronte dell’emergenza dovuta al ritiro di Blu Navy, diventa ancora più importante per la comunità elbana la garanzia di collegamenti rappresentata da Toremar e dalle corse per la continuità territoriale che la Regione Toscana finanzia con 15 milioni di euro all’anno. I fatti dimostrano che questa è una certezza, grazie alla quale è possibile affrontare anche le cirticità che di volta in volta si manifestano”. La prima stagione estiva affrontata dalla nuova Toremar si è conclusa con dati positivi rispetto al quadro generale del settore. I passeggeri sono aumentati in maniera significativa, passando dai 559.801 del 2011 ai 662.437 di questa estate. Una differenza di oltre 102mila presenze nel solo periodo giugno-agosto. Analizzando i dati nel dettaglio si vede che a bordo delle navi Toremar sono saliti a giugno 2012 163.477 passeggeri, mentre nel 2011 erano stati 143.469. A luglio 2012 si erano registrate 236.225 presenze contro le 204.408 del 2011. Infine ad agosto 2012 si sono avuti 262.735 passeggeri a fronte dei 212.284 del 2011. Anche il processo di ammodernamento della flotta, esplicitamente richiesto dal contratto di servizio, è iniziato e sta procedendo sulle varie tratte. Le operazioni più evidenti, in questo senso, sono state l’ingresso nella flotta Toremar delle navi: - Rio Marina Bella (ex Lora D’abundo), costruita nel 2004, che è andata a sostituire navi degli anni ’80 in servizio sulle tratte Piombino-rio Marina e Piombino-portoferraio; - Maria Sole Lauro (del 2005), catamarano che ha sostituito l’aliscafo Patricia (del 1987) sulla tratta Piombino-cavo; - Giuseppe Rum (del 2005) che ha sostituito la nave Aegilium (del 1979) sulla tratta porto Santo Stefano-giglio. Importanti, al fine di garantire un servizio più confortevole ed efficace, anche le complete ristrutturazioni delle navi Oglasa ed Aethalia (attualmente in officina).