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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Ottobre 2012
AGENDA DIGITALE: UNA NUOVA STRATEGIA PER STIMOLARE LA PRODUTTIVITÀ DELLE IMPRESE E DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE EUROPEE ATTRAVERSO “LA NUVOLA INFORMATICA” (CLOUD COMPUTING)  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2012 - La nuova strategia della Commissione europea che si propone di “sfruttare al meglio il potenziale della nuvola informatica in Europa” prevede iniziative intese a realizzare entro il 2020 un guadagno netto pari a 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro in Europa e un aumento annuo del Pil dell’Ue corrispondente a 160 miliardi di euro (circa l’1%). La strategia si propone di accelerare e potenziare l’accesso alla nuvola informatica in tutti i settori economici. Per “nuvola informatica” si intende la memorizzazione di dati (come file di testo, immagini e video) e di software su elementi remoti ai quali gli utenti accedono via internet utilizzando il dispositivo che preferiscono. Si tratta di una modalità più rapida, economica, flessibile e potenzialmente più sicura rispetto al ricorso a soluzioni informatiche locali. Molti siti estremamente popolari — come Facebook, Spotify o la posta elettronica in rete — utilizzano già le tecnologie offerte dalcloud computing ma i reali vantaggi economici si ottengono tramite l’uso capillare di questa tecnologia a livello delle imprese e del settore pubblico. Le azioni chiave della strategia sono volte a: eliminare gli svantaggi costituiti dalla pletora di norme tecniche in uso, in modo che gli utenti della nuvola informatica traggano vantaggio da interoperabilità, portabilità dei dati e reversibilità; le norme necessarie dovranno essere identificate entro il 2013; sostenere i sistemi di certificazione a livello europeo destinati a fornitori affidabili di servizi condivisibili nella nuvola; elaborare clausole contrattuali tipo che siano “sicure ed eque” per i contratti relativi ai servizi condivisibili nella nuvola, inclusi accordi sul livello di tali servizi; creare un “partenariato europeo per la nuvola informatica” che coinvolga Stati membri e industria, in modo da sfruttare il potere d’acquisto del settore pubblico (pari al 20% di tutta la spesa nel settore delle tecnologie dell’informazione) per orientare il mercato europeo del cloud computing, incrementare la competitività dei provider europei di servizi condivisibili nella nuvola e offrire servizi migliori e più convenienti in materia di e-government. La vicepresidente Neelie Kroes ha dichiarato: “La nuvola informatica rappresenta una tecnologia rivoluzionaria per la nostra economia. Senza l’intervento dell’Unione i confini nazionali possono trasformarsi in fortezze invalicabili che ci impediranno di fruire di vantaggi economici dell’ordine di miliardi di euro. Dobbiamo raggiungere una massa critica e definire un unico insieme di norme per tutta l’Europa. Occorre inoltre affrontare senza indugio i presunti rischi associati alla nuvola informatica.”. La vicepresidente Viviane Reding ha affermato: “L’europa deve pensare in grande. La strategia sulla nuvola informatica aumenterà il livello di fiducia nei confronti di soluzioni innovative e stimolerà un mercato digitale unico competitivo, dove i cittadini europei si sentano al sicuro. Per ottenere questi risultati è necessario adottare velocemente il nuovo quadro generale sulla protezione dei dati proposto quest’anno dalla Commissione e definire clausole e condizioni contrattuali che siano sicure ed eque.”.  
   
   
10ª CONFERENZA SUL CONFINAMENTO DEI QUARK E LO SPETTRO ADRONICO  
 
 Monaco di Baviera,  1 ottobre  2012 - La 10ª conferenza sul confinamento dei quark e lo spettro adronico (Quark Confinement and the Hadron Spectrum) si terrà dall´8 al 12 ottobre 2012 a Monaco di Baviera, in Germania. Trenta anni fa i fisici scoprirono che protoni, neutroni, pioni e altre particelle interattive sono formate da quark, antiquark e gluoni, con i quark che sono le particelle fondamentali della fisica. A causa di un fenomeno chiamato confinamento di colore, i quark non vengono mai osservati direttamente o trovati isolati. Essi possono essere trovati soltanto all´interno di barioni o mesoni, e la maggior parte di ciò che sappiamo su di essi è stato ottenuto mediante osservazioni degli adroni stessi. I composti di quark hanno anche carica di colore neutra. Gli scienziati stanno lavorando per comprendere "perché" essi sono confinati. L´evento riunirà scienziati interessati e impegnati nel campo della cromodinamica quantistica e delle dinamiche dell´interazione forte. I temi delle sessioni riguarderanno tra l´altro: - struttura del vuoto e confinamento; - quark leggeri; - quark pesanti; - deconfinamento; - Qcd e nuova fisica; - fisica nucleare e astroparticellare; - teorie con forte costante di accoppiamento. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Conf10.de/index.html    
   
   
"SPETTROSCOPIA INFRAROSSA E RAMAN AVANZATA"  
 
Lochów, 1 ottobre 2012 - Una conferenza dal titolo "Spettroscopia infrarossa e Raman avanzata" (Advanced infrared and raman spectroscopy - Airs) si svolgerà dal 16 al 18 novembre 2012 a Lochów, in Polonia. La spettroscopia Raman è una tecnica usata per studiare modi vibrazionali, rotazionali e altri modi di bassa frequenza in un sistema. Essa si basa sulla diffusione anelastica (o diffusione Raman) di luce monocromatica, di solito emanata da un laser nell´intervallo del visibile, vicino infrarosso o ultravioletto vicino. La luce laser interagisce con vibrazioni molecolari, fononi o altre eccitazioni nel sistema, causando l´innalzmento o l´abbassamento dell´energia dei fotoni laser. Il cambiamento di energia fornisce informazioni sulle modalità vibrazionali nel sistema. La spettroscopia Raman è comunemente usata in chimica, poiché le informazioni vibrazionale sono specifiche dei legami chimici e della simmetria delle molecole, fornendo un´impronta attraverso la quale una molecola può essere identificata. Questa tecnica viene utilizzata anche per confermare l´esistenza di fononi a bassa frequenza nelle proteine e nel Dna e, a livello più pratico, come mezzo per rilevare esplosivi nella sicurezza negli aeroporti. L´evento riunirà scienziati specializzati in diversi metodi spettroscopici, offrendo loro la possibilità di ampliare le proprie conoscenze e scambiare opinioni sulle più recenti tendenze della ricerca. Per ulteriori informazioni, visitare: http://airs2012.Pl/    
   
   
CREMONA - AL VIA LE ISCRIZIONI PER IL BANDO IMPRESA DIGITALE  
 
Cremona, 1 ottobre 2012 - La Camera di Commercio di Cremona, rende noto che dal 2 al 31 ottobre è possibile partecipare al Bando Impresa Digitale - Nuove tecnologie digitali per le piccole e medie imprese. Il bando intende diffondere le Ict nelle micro, piccole e medie imprese lombarde e creare nuove tecnologie digitali per il mercato delle Ict. Le risorse a disposizione ammontano complessivamente a 4.220.000,00 di euro di cui 90.000,00 euro destinati alle imprese del territorio. Il contributo a fondo perduto copre il 50% delle spese per l´acquisto di beni e servizi fino ad un massimo di 30.000 euro. Le richieste devono pervenire dal 2 ottobre al 31 ottobre 2012, esclusivamente on-line. Per maggiori informazioni consultare il sito della Camera: http://www.Cr.camcom.it/    
   
   
IL MULTILINGUISMO IN EUROPA: LA COMMISSARIA VASSILIOU PRESENTA I PREMI DEL LABEL EUROPEO PER LE LINGUE  
 
Limassol/Bruxelles, 27 settembre 2012 - Cinque progetti che hanno ottenuto risultati eccellenti nella promozione dell´insegnamento e dell´apprendimento delle sono stati premiati oggi con i primi "European Language Label of the Labels Awards". Le iniziative vincenti sono basate in Belgio, Italia, Lituania, Norvegia e Romania. Androulla Vassiliou, Commissaria europea per l´Educazione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha presentato i premi nella conferenza "Multilinguismo in Europa" a Limassol, Cipro, uno dei quasi 500 eventi che si celebrano in tutta Europa per celebrare il Giorno europeo delle lingue. I 32 paesi che partecipano al programma di apprendimento permanente (27 Stati membri dell´Ue, 4 paesi dell´See/efta e la Turchia) sono stati invitati a designare per i premi il loro miglior progetto nazionale di apprendimento delle lingue. Una giuria di specialisti, presieduta da Miguel Angel Martinez, Vicepresidente del Parlamento europeo, ha quindi selezionato i cinque migliori progetti sulla base della loro dimensione europea e del loro impatto in termini di miglioramento delle competenze linguistiche del gruppo destinatario. La Commissaria Vassiliou ha dichiarato: "Mi congratulo calorosamente con tutti i progetti designati. È stato difficile per la giuria scegliere i vincitori proprio per la grande qualità dei progetti presentati. Il Label europeo per le lingue fa conoscere molte eccellenti iniziative che offrono a persone di ogni età la possibilità di imparare altre lingue e conoscere altre culture. Nell´ultimo decennio hanno partecipato all´iniziativa 1 500 progetti, e ciò evidenzia sino a che punto il Label europeo per le lingue ha contribuito al multilinguismo." Progetti vincitori - Eurocatering Language Training (Belgio, Francia e comunità neerlandofone): Questo progetto, rivolto agli studenti, ai tirocinanti e ai lavoratori del settore alberghiero e della ristorazione, ha lo scopo di migliorare le competenze nel campo della lingua parlata, di 7 lingue europee (inglese, francese, spagnolo, neerlandese, norvegese, sloveno e galiziano). Esso mette in rapporto le competenze linguistiche con le necessità professionali ed è appoggiato dal programma d´istruzione e formazione professionale Leonardo Da Vinci della Commissione. L´obiettivo è ampliare il progetto ad altre lingue europee entro quest´anno. Cmc_e Communicating in Multilingual Contexts meets the Enterprise (Italia): Questo progetto comprende 6 lingue europee (inglese, spagnolo, italiano, polacco, portoghese e slovacco) e si propone di sviluppare competenze linguistiche di alto livello in un contesto professionale. Ha avuto un forte impatto in tutta l´Europa grazie all´efficace cooperazione tra le università e le imprese europee. Learning by moving (Lituania): Questo progetto comprende 9 lingue (lituano, tedesco, inglese, spagnolo, italiano, polacco, rumeno, turco e maltese) e si concentra sull´apprendimento linguistico tra paesi vicini. È diretto a studenti, pensionati, turisti, disoccupati, immigranti e lavoratori. My language – your language (Norvegia): Questo progetto si dirige in particolare ai bambini delle scuole materne e della scuola primaria e secondaria. Si basa sulla convinzione che la conoscenza della propria lingua e di altre lingue consente alle persone di contribuire maggiormente alla società e alla diversità. L´apprendimento linguistico è accompagnato da attività culturali, come le esposizioni. Eurointegrelp (Romania): Questo progetto, che comprende 14 lingue europee (En, Fr, De, Ee, El, Es, Sk, Hr, It, Lt, Nl, Pl, Ro, Ru), coinvolge quasi tutti i settori educativi ed è diretto ad un ampio gruppo destinatario che comprende studenti, professori, lavoratori e disoccupati.  
   
   
TRENTO: L’ACCESSO ALL’ALTA FORMAZIONE APERTO ANCHE AI DIPLOMI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE  
 
 Trento, 1 ottobre 2012 - La Giunta provinciale ha approvato il 28 settembre l’integrazione di una precedente deliberazione che aveva come oggetto "Individuazione dei percorsi dell´Alta Formazione Professionale da attivare per il 2012-2014 e relativi soggetti attuatori, nonché individuazione dei criteri di accesso ai medesimi percorsi". Lo ha fatto accogliendo la relativa deliberazione di Marta Dalmaso, assessore all´istruzione e sport. Il provvedimento integra i requisiti di accesso ai percorsi di Alta Formazione Professionale da attivare per il biennio 2012-2014, già precedentemente individuati con la deliberazione del 25 maggio 2012, prevedendo la possibilità di accesso anche ai diplomi professionali che però siano coerenti con i percorsi dell’Alta Formazione che si vogliono frequentare. La deliberazione è stata adottata in attesa di una risposta del Ministero dell’Istruzione, Università e ricerca, a seguito di un apposita richiesta politica formalizzata da tutti gli assessori regionali in ambito della Ix commissione. Con l’avvertenza che, qualora a conclusione dei percorsi di alta formazione, non fossero intervenuti nuovi elementi nel raccordo col piano nazionale, la certificazione rilasciata agli studenti in possesso del diploma professionale di tecnico sarà riferita al solo contesto provinciale. (mc) Questi i requisiti richiesti, come riportati nell’allegato alla delibera approvata ogg. Requisiti Formali Per L’adesione Alla Valutazione In Ingresso Per I Percorsi Dell’alta Formazione Professionale da attuare nel periodo 2012-2014 Requisiti generali - Possono accedere alla valutazione in ingresso ai percorsi dell´Alta formazione professionale, e quindi alla successiva iscrizione al percorso scelto, coloro che sono in possesso dei seguenti requisiti formali: · Persone occupate con qualsiasi titolo di diploma di scuola secondaria superiore con propensione al settore · Diploma di scuola secondaria superiore con esperienza professionale e/o formativa nel settore · Giovani in possesso del diploma di scuola secondaria superiore con propensione al settore (per giovani si intende di norma coloro che Non hanno superato il 29° anno di età) Requisiti specifici per ogni percorso - Percorso formativo per “Tecnico superiore di cucina e della ristorazione” - Diploma di istruzione secondaria superiore ad indirizzo alberghiero e della ristorazione - Diploma di istruzione secondaria superiore ad indirizzo turistico o equipollenti; - Diploma professionale di Tecnico di cucina e della ristorazione e precedente denominazione - Percorso formativo per "Tecnico superiore per l’automazione ed i sistemi meccatronici" - Diploma di istruzione secondaria superiore di Perito Tecnico Elettronico - Diploma di istruzione secondaria superiore di Perito elettrotecnico - Diploma di istruzione secondaria superiore di Perito informatico - Diploma di istruzione secondaria superiore di Perito meccanico - Diploma di istruzione secondaria superiore di maturità liceale ad indirizzo tecnologica - Diploma professionale di tecnico per la conduzione e manutenzione di impianti automatizzati e precedente denominazione - Diploma professionale di tecnico elettrico e precedente denominazione - Diploma professionale di tecnico elettronico e precedente denominazione - Diploma professionale di tecnico per l’automazione industriale e precedente denominazione - Percorso formativo per "Tecnico Superiore nelle arti grafiche – comunicazione grafica multicanale” - Diploma d´istruzione secondaria superiore di Perito Tecnico per le arti grafiche - Diploma d´istruzione professionale quinquennale di Tecnico delle Industrie Grafiche (Ipsia) - Diploma d´istruzione secondaria superiore quinquennale d´arte applicata - Diploma d´istruzione secondaria superiore liceale artistica - Diploma professionale di tecnico grafico e precedente denominazione.  
   
   
SUBITO UN GRUPPO DI LAVORO CON UNIVERSITÀ, IIT E CNR CON REGIA REGIONE LIGURIA  
 
Genova, 1 ottobre 2012 – "La Regione Liguria intende svolgere un ruolo di regia e in tempi rapidi il presidente Burlando convocherà a Genova un gruppo di lavoro in cui sarà coinvolto l´Ateneo, l´Iit e il Cnr per discutere gli ambiti di collaborazione, in termini di progetti comuni e infrastrutture che possano essere condivisi con la facoltà di Ingegneria, l´Iit e gli istituti del Cnr e che rappresentino l´elemento di attrattività per insediare nuove aziende sulla collina degli Erzelli e per favorire la nascita di nuove imprese ad alto contenuto tecnologico". Lo hanno detto gli assessori regionali alla formazione e allo sviluppo economico, Pippo Rossetti e Renzo Guccinelli, alla luce delle novità emerse nelle ultime settimane che hanno visto una riapertura del dialogo con l´Università e l´interesse espresso dal presidente del Cnr, Luigi Nicolais rispetto ad un trasferimento agli Erzelli. "Esistono tutte le condizioni – hanno detto i due assessori – per proseguire nella definizione di un programma scientifico che introduca, nel parco tecnologico, gli elementi di collaborazione tra strutture di ricerca e imprese e di supporto all´avvio di start up innovative". Secondo Rossetti e Guccinelli "il progetto scientifico rappresenta il quadro di riferimento per l´individuazione di ambiti tecnologici di interesse industriale su cui andare a costruire le collaborazioni tra enti di ricerca, imprese e incubatore tecnologico, perché è solo dalla sinergia tra enti che potranno emergere idee e progettualità di eccellenza indispensabili per costruire il parco scientifico e tecnologico inteso come strumento di sviluppo economico del territorio".  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER IN UNGHERIA: PIANO PER LE SCUOLE MATERNE, SERATA AUTONOMIA ALL´UNIVERSITÀ  
 
Bolzano, 1 ottobre 21012 - Con una relazione sull´autonomia altoatesina e la tutela delle minoranze all´Università Andràssy di Budapest il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha iniziato il 26 settembre una due giorni di incontri in Ungheria. il 27 settembre ha partecipato alla cerimonia di presentazione del nuovo piano delle scuole per l´infanzia ungheresi in lingua tedesca, elaborato con l´apporto di esperti dell´Alto Adige. A 40 anni dal secondo Statuto di autonomia e a 20 dalla chiusura della vertenza internazionale, l´Alto Adige viene considerato un modello per la soluzione pacifica di conflitti etnici, per l´amministrazione di aree con minoranze e per un´efficace tutela delle stesse: in base a queste considerazioni, l´Università Andràssy di Budapest ha invitato il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder a tenere una relazione su regionalismo, autonomia e minoranze davanti al rettore András Masát, al corpo docenti, agli studenti dell´ateneo. Presenti alla serata anche l´ambasciatore austriaco a Budapest Michael Zimmermann, i rappresentanti dell´ambasciata italiana e del Ministero degli esteri ungherese. Durnwalder ha tra l´altro ricordato l´importanza della tutela delle minoranze in un´Europa unita e ha illustrato le colonne portanti dell´autonomia altoatesina: una chiara suddivisione di competenze tra Stato e Provincia, un finanziamento certo, il trilinguismo e la partecipazione di tutti i gruppi linguistici alla vita politica e sociale, "che nel corso dei decenni hanno fatto di un´area povera una provincia sviluppata e pacificata." La seconda tappa a Budapest ha visto Luis Durnwalder partecipare alla cerimonia di presentazione del nuovo piano pedagogico per le scuole dell´infanzia ungheresi di lingua tedesca: il tema di esperti che ha elaborato il documento, infatti, era guidato da due docenti altoatesine, Marianne Bauer (direttrice del circolo didattico di Silandro) e Marlene Preims. "Nel nostro piano sono così confluite anche le pluriennali esperienze sviluppate in Alto Adige in tema di salvaguardia della lingua e della cultura", hanno rilevato gli esponenti dell´Istituto pedagogico ungherese. Durnwalder ha ricordato i molti risultati di questa cooperazione con la minoranza tedesca nel settore scolastico, che prosegue da 15 anni con il sostegno di Provincia e Regione e l´apprezzamento del governo magiaro, e che ha visto anche docenti ungheresi visitare ripetutamente istituti in Alto Adige.  
   
   
MARCHE, POLITICHE GIOVANILI: EMANATO IL BANDO A “SCUOLA” DI CONVIVENZA.  
 
Ancona, 1 ottobre 2012 - Dopo il bando “I luoghi dell’animazione, al via un altro intervento previsto dall’accordo “I giovani C’entrano”, siglato a settembre 2011 con il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Soddisfazione esprime al riguardo l’assessore regionale Paolo Eusebi nell’affermare che “in questo momento storico politico c’è una fortissima necessità di ritorno alla legalità. Quella legalità che 30 anni di nani e ballerine c’hanno fatto dimenticare. La naturale onestà, lo spirito di solidarietà, di collaborazione e tanta voglia di costruire una società migliore che i giovani hanno va incentivata e non delusa. Massimo controllo e impegno affinché questi fondi vadano nella giusta direzione e non cadano nelle mani di chi sfrutta la passione dei giovani per interessi propri”. Si tratta del bando a “scuola” di convivenza che mette a disposizione circa 130mila euro con l’obiettivo primario di promuovere, fra le giovani generazioni, la cultura della legalità, della responsabilità e del rispetto delle regole che sostengono la convivenza civile. In particolare nelle scuole, quale ambito educativo e didattico privilegiato e luogo naturale dell’apprendimento degli stili di vita condivisi e del confronto fra pari. Ma anche negli altri possibili contesti nei quali è necessario promuovere l’acquisizione di conoscenze sui principi e sulle leggi che regolano gruppi umani via via sempre più vasti, per interiorizzare valori e comportamenti coerenti nella vita quotidiana. Beneficiarie dell’intervento sono le associazioni marchigiane che, attraverso la costituzione di adeguati partenariati, dovranno presentare progetti che prevedano l’attivazione di iniziative in linea con gli obiettivi dell’intervento. Potrà trattarsi di laboratori, da realizzare nelle scuole, con l’intento di promuovere l’educazione alla legalità e alla socialità. O di altre iniziative riguardanti la riflessione comune sui comportamenti che caratterizzano quotidianamente le relazioni sociali e promuovono l’incontro con gli altri, la civile convivenza, il rispetto delle regole. Il bando e la documentazione necessaria per la presentazione della domanda sarà resa disponibile ai seguenti indirizzi internet: http://www.Regione.marche.it  (sezione bandi) e http://www.Giovani.marche.it    
   
   
A SCUOLA CON L’ARCHEOLOGIA: LABORATORI, PERCORSI, TEATRO E VISITE  
 
Trento, 1 ottobre 2012 - Sono raccolte nella pubblicazione “A scuola con l’archeologia” le proposte dei Servizi Educativi della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento per l’anno scolastico 2012-2013. Si tratta di 53 percorsi e laboratori variamente articolati, dalla preistoria all´epoca altomedievale, attività teatrali e uscite sul territorio, rivolti a bambini e ragazzi dalle scuole materne alle scuole secondarie di secondo grado. I programmi si possono richiedere gratuitamente telefonando al numero 0461 492150 oppure via e-mail a didattica.Archeologica@provincia.tn.it. Le attività, che coinvolgono mediamente ogni anno oltre 16.000 studenti delle scuole trentine, ma anche da fuori provincia, sono frutto di un’esperienza ventennale, conosciuta e apprezzata anche a livello nazionale. Il patrimonio archeologico è al centro di tutte le proposte educative e il punto di partenza per sviluppare competenze, saperi e abilità trasferibili e trasversali a diverse discipline, per organizzare processi di apprendimento e per promuovere la conoscenza ed un approccio ragionato al bene archeologico. Le attività si svolgono presso le aule didattiche della Soprintendenza e nelle aree archeologiche di Tridentum, in particolare presso il suggestivo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, che conserva preziose testimonianze della Trento romana. Al Museo Retico, a Sanzeno in Val di Non, è invece possibile conoscere l’antico popolo dei Reti, mentre il nuovo Museo delle Palafitte di Fiavé offre l’emozione di immergersi nell’atmosfera e nella vita quotidiana dei nostri antenati al tempo della palafitte. Infine presso l’area archeologica di Acqua Fredda al Passo di Redebus, tra la Val dei Mòcheni e l’altopiano di Pinè, verranno svelati i segreti della lavorazione dei minerali e della fusione dei metalli. I laboratori e i percorsi tematici - I laboratori di ricerca storica e tematici vanno dalla simulazione di scavo archeologico all’approccio con l’indagine archeologica quale metodo di ricerca, all’analisi dei cambiamenti degli ambienti abitativi utilizzati dall’uomo in età antica. Si basano invece sulla sperimentazione i laboratori sulle tecnologie in uso nell’antichità dedicati all’argilla con la riproduzione di tecniche decorative e la realizzazione di oggetti, alla tecnica dell’affresco, alla fusione dei metalli, alla tessitura con la prova di filatura della lana, del lino e l’uso del telaio per la produzione di semplici tessuti e alla tintura della lana con elementi naturali. Altri percorsi cronologici affrontano aspetti e tematiche legati alle comunità paleolitiche, mesolitiche e neolitiche con riferimento ai più importanti siti archeologici del Trentino. Le attività di laboratorio prevedono l’utilizzo della selce per la lavorazione del legno, della pelle e di fibre vegetali e la pittura con ocra, oltre alla macinatura dei cereali e alla lavorazione dell’argilla secondo le tecniche impiegate nell’antichità. La cultura retica è affrontata in particolare nei percorsi presso il Museo Retico di Sanzeno attraverso l’osservazione e l’analisi di fonti materiali e iconografiche, con l’ausilio dei reperti in ceramica e in bronzo esposti nel museo e con la realizzazione di motivi decorativi su lamine di rame. I percorsi legati alla romanizzazione e all’età romana si svolgono a Trento, al S.a.s.s., il luogo simbolo dell’antica Tridentum, sotto piazza Cesare Battisti, presso l’area archeologica di Palazzo Lodron e a Porta Veronensis, principale ingresso alla città romana i cui resti sono visitabili sotto la Torre Civica in piazza Duomo. Miti e voci dal mondo greco e latino - Visto l’interesse riscosso negli scorsi anni vengono riproposte, in collaborazione con il gruppo teatrale Emit Flesti e con Alfonso Masi, due iniziative di particolare fascino per l’ambientazione sulla strada romana del S.a.s.s., “Miti a Tridentum” e “Voci dal mondo greco e latino”. Nel primo caso si tratta di una lettura itinerante nella quale è protagonista Orfeo. La narrazione è preceduta da una breve presentazione del mito e del suo legame con Tridentum. “Voci dal mondo greco e latino” è invece un appuntamento in forma di recital con la filosofia e la classicità. Protagonisti saranno Medea, il grande commediografo Plauto e Ponzio Pilato. A queste proposte si aggiunge “Eichmann. Un criminale moderno”, appuntamento in occasione della Giornata della Memoria per non dimenticare, capire e analizzare una delle pagine più buie della storia dell’umanità. Le novità - Novità dell’offerta formativa di quest’anno sono le proposte presso il Museo delle Palafitte di Fiavè, aperto da pochi mesi. Noto a livello internazionale, e ora anche incluso nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, Fiavè è uno dei siti archeologici palafitticoli più importanti d’Europa. Sono undici i percorsi dedicati alla storia delle comunità umane che si avvicendarono lungo le sponde dell’ex lago Carera (ora torbiera) dal Vii al I millennio a.C. Saranno approfonditi gli aspetti legati alla conservazione del legno, alle attività produttive, agricoltura e allevamento in particolare, e alle raffinate tecniche costruttive succedutesi nei diversi villaggi palafitticoli. Di particolare interesse l’integrazione dei percorsi con la visita guidata alla riserva naturale provinciale di Fiavè a cura della Rete trentina di educazione ambientale dell’Appa. Altre novità sono “Sottosopra: dalla Trento del ‘900 alla Trento romana”, percorso che si svolge presso il S.a.s.s. Nell’ambito della mostra “Vuoto di memoria” curata dalla Fondazione Museo storico del Trentino, e presso il Museo Retico “Grande festa al villaggio retico di Sanzeno”, proposta dedicata alla scuola dell’infanzia per avvicinare all’archeologia in modo giocoso anche i più piccoli. E inoltre… A questa attività si aggiungono i progetti didattici con le scuole con le quali si sono stipulate convenzioni e i periodici corsi d’aggiornamento per insegnanti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado. L’attività dei Servizi Educativi non è rivolta soltanto all’utenza in età scolare, ma presta sempre più attenzione anche ad un pubblico adulto al quale vengono proposti percorsi interattivi tra i quali “Alla scoperta di Tridentum la città sotterranea. Itinerario archeologico nel centro di Trento dal S.a.s.s. Alla Basilica Paleocristiana” in collaborazione con i Servizi Educativi del Museo Diocesano Tridentino. Affianca tutto ciò una accurata produzione di pubblicazioni, fascicoli, materiale didattico e strumenti complementari, continuamente rinnovati e aggiornati, ampiamente richiesti da scuole e istituzioni anche extraprovinciali. (md) E-mail: didattica.Archeologica@provincia.tn.it  www.Trentinocultura.net/archeologia.asp    
   
   
IL VENETO RILANCIA IL CONCORSO TRA LE SCUOLE ALLA RISCOPERTA DELL’IDENTITA’.  
 
Venezia, 1 ottobre 2012 – Torna anche per l’anno scolastico 2012-2013 il Concorso tra le scuole di ogni ordine e grado del Veneto e dell’Istria dedicato alla riscoperta e alla conoscenza delle caratteristiche dell’identità veneta, attraverso lavori sulla storia, sulla cultura, sulle tradizioni, sull’enogastronomia e sulla lingua. L’iniziativa è della Regione del Veneto, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Unione delle Pro Loco del Veneto, ed è stata presentata dall’assessore all’identità veneta Daniele Stival e dalla vicedirettrice dell’Ufficio Scolastico Regionale Gianna Marisa Miola nel corso di un Seminario, svoltosi a Venezia, dal titolo “Tutela, valorizzazione e Promozione del Patrimonio Linguistico e Culturale del Veneto”, alla presenza di studiosi come Ulderico Bernardi e Ivone Cacciavillani, del presidente dell’Unpli Giovanni Follador e del coordinatore del progetto dedicato alle scuole, Paolo Scapinello. L’anno scorso l’adesione degli istituti scolastici fu massiccia, con 139 partecipanti; quest’anno si punta a fare ancora meglio. Le iscrizioni si chiudono il 30 ottobre. Gli elaborati andranno completati entro il 15 febbraio 2013. I lavori realizzati e quelli vincitori verranno presentati e premiati il 25 marzo e saranno il nucleo della Festa del Popolo Veneto che, come da specifica legge regionale, si terrà in quella giornata. “Il successo della prima edizione – ha detto Stival – dimostra che avevamo toccato le giuste leve per accendere nei giovani l’interesse per le radici, le tradizioni, la storia e la lingua della loro regione. Conoscere le proprie radici e quindi la propria identità territoriale – ha aggiunto – è un’esperienza preziosa per vivere al meglio il proprio presente e ciò vale in particolare per le giovani generazioni, alle quali va trasmessa la cultura delle tradizioni che favorisca la ricerca e la valorizzazione dell’identità, che permetta l’identificazione come comunità regionale, riconoscendosi nel linguaggio in cui ci si esprime, nel lavoro, nelle tradizioni nelle usanze locali. Ringrazio l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Unpli Veneto per la preziosa collaborazione”. Il Concorso si articolerà in due ambiti: la lingua veneta nelle sue espressioni creative nel teatro, nella musica e nella poesia; il territorio regionale con il suo patrimonio storico, artistico ed enogastronomico. Il primo ambito prevede la progettazione e lo sviluppo di attività e prodotti inediti in lingua veneta nell’ambito del teatro, della musica e della poesi che siano caratterizzati dall’originalità o dalla rivisitazione di prodotti già esistenti: nel secondo ambito i concorrenti dovranno progettare e sviluppare attività e prodotti inediti sul territorio regionale ed in particolare sul patrimonio artistico, storico ed enogastronomico attraverso percorsi di ricera e valorizzazione di beni, prodotti tipici o rievocazioni storiche. Il concorso è dotato anche di premi per un totale di 20.000 euro, che andranno a 29 vincitori nelle diverse categorie.  
   
   
TRENTO: RICERCA, AL VIA IL PROGETTO DI COOPERAZIONE CON IL GIAPPONE  
 
Trento, 1 ottobre 2012 - La giunta provinciale, su iniziativa del presidente Lorenzo Dellai, ha approvato stamani la delibera che consentirà la partecipazione della Provincia autonoma di Trento al progetto di cooperazione nell´ambito della ricerca con il Giappone. “Concert-japan”, questo il titolo del progetto, è un’azione Era-net che si concluderà il 31 dicembre 2013. Il progetto coinvolge Ministeri, Regioni ed enti nazionali di ricerca dei seguenti Paesi: Giappone, Belgio, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Romania, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Ungheria e Turchia. Il progetto “Concert-japan” riguarda la cooperazione nella ricerca scientifica con il Giappone ed è finanziato nell’ambito della tematica “Cooperazione Internazionale” del 7° Programma Quadro, con un’azione “Era-net”, il cui obiettivo è sostenere la ricerca finanziata a livello nazionale in una dimensione europea. Si tratta di bandi per progetti internazionali di ricerca o mobilità di ricercatori, che vengono lanciati grazie a fondi nazionali e regionali. La Provincia autonoma di Trento partecipa al progetto su invito della Regione Lombardia, partner del progetto. “Concert-japan” ha come obiettivi la realizzazione di una piattaforma sperimentale di collaborazione operativa e confronto tra i governi nazionali e regionali europei, ed il Giappone. L’iniziativa intende definire una strategia per una futura collaborazione tra Europa e Giappone, oltre alla messa in comune di fondi nazionali e regionali (Europa-giappone) su obiettivi di ricerca individuati congiuntamente. In concreto, il bando di Concert-japan verte su due tematiche principali : l’accumulo e la distribuzione efficienti dell’energia e la “resilienza (resistenza, ndr.) alle catastrofi”. La delibera prevede che la Provincia autonoma di Trento finanzi tre progetti di ricerca della durata di due anni (2013-2015) per una spesa annua di 50 mila euro, per complessivi 300 mila euro. L’intervento provinciale consentirà di coprire i costi sostenuti dall’organismo di ricerca che ha sede in provincia di Trento. La partecipazione del Trentino rispetta il principio “juste retour” delle azioni Eranet, per il quale i contributi finanziari nazionali e regionali (ad un fondo congiunto virtuale) verranno assegnati solamente a partner di progetto del rispettivo Paese o Regione. Grazie al progetto "Concert-japan", gli istituti di ricerca trentini avranno la possibilità di interagire con partner europei e giapponesi con progetti mirati ai settori dell´energia e delle catastrofi.  
   
   
IMPRESE: CHIODI,SOTTOINQUADRAMENTO DISTORCE LAVORO GIOVANI DIBATTITO A PESCARA  
 
Pescara, 1 ottobre 2012 - Un terzo dei laureati italiani è soggetto all´over-education, il sottoinquadramento professionale causato dallo scollamento tra la formazione acquisita e le reali esigenze delle imprese. Su come contrastare il fenomeno, segnalato anche nell´ultimo rapporto del Cnel, se ne è parlato in un convegno, a latere dell´iniziativa "Progettare l´Abruzzo. Cultura ed esperienza professionale", svoltosi nella giornata di , venerdì 28 settembre ( Aurum Pescara), alla presenza del presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, che ha relazionato sulla formazione professionale superiore del capitale umano nell´impresa economica abruzzese. "C´è una generazione di padri che investe volentieri e con grande speranza sulle competenze dei propri figli, sostenendo anche costi importanti per una formazione extra regionale, se non extra nazionale. Il punto è - ha anticipato Chiodi - che il sistema economico abruzzese non riesce poi ad assorbire questi giovani competenti e qualificati che tornano nella nostra regione. In questo senso, Progettare l´Abruzzo svolge da tre anni un´attività di sensibilizzazione degli imprenditori, occupandosi di formazione di quadri e dirigenti di imprese abruzzesi. I legami con centri di eccellenza come il Consel di Roma e il Think tank della Pontificia università della Santa Croce sono finalizzati a contrastare il sottoinquadramento che distorce il mercato del lavoro, soprattutto giovanile, generando scompensi enormi e rabbia e frustrazione in chi deve accettare mansioni non coerenti con il percorso di studi". Secondo il Presidente una "buona economia fa il paio con la buona politica, la quale, infatti, agisce sul territorio mediante un´azione di informazione, formazione e selezione". Oltre al presidente Chiodi è intervenuto al convegno, nel corso del quale sono stati anche consegnati gli attestati di partecipazione ai partecipanti, il direttore generale di Banca Tercas, Dario Pilla, e il magnifico rettore della Pontificia università della Santa Croce, Luis Romera. La Pontificia università è partner dell´Associazione culturale Forgia di Pescara, che organizza i cicli formativi per imprenditori, quadri e dirigenti di imprese abruzzesi. Una collaborazione altrettanto prestigiosa è quella con il Consorzio Elis di Roma che si occupa di formazione professionale superiore. L´inizio della collaborazione fra Mce (il think-tank di etica ed economia della Pontificia Università della Santa Croce) e l´Abruzzo coincide con i lavori successivi al terremoto del 6 aprile 2009 che hanno stimolato la cooperazione fra gli ambienti universitari, le iniziative per il rinnovamento della vita politica, spingendo il settore imprenditoriale a migliorare lo scambio di idee per portarle alla pratica. Tale scambio di idee ed esperienze che ormai è diventato permanente, è iniziato nel 2010 con la prima edizione di "Progettare l´Abruzzo", che ha visto coinvolti imprenditori, ricercatori e docenti universitari. Alcune attività che si sono svolte a Roma hanno permesso di allargare la visuale dei progetti regionali all´ambito nazionale e anche globale: sia il convegno di febbraio 2011 (replicato nel 2012) con manager e imprenditori a Roma, che l´incontro "Christian Humanism" presso lo Iese Business School (Barcellona) nell´ottobre 2011, hanno segnato profondamente questa interazione. Per il 2012, l´Associazione Culturale Forgia ha accolto la decisione di Mce di approfondire i legami con l´Abruzzo con un programma più articolato, dal quale trarre anche un riassunto conclusivo da presentare a Washington nel mese di ottobre, durante la terza edizione del convegno in collaborazione con lo Iese.  
   
   
BOLZANO: IL 4 OTTOBRE AL VIA "FUTURUM 2012", 4A FIERA DELLA FORMAZIONE  
 
Bolzano, 1 ottobre 21012 - La quarta edizione della Fiera della Formazione "Futurum 2012" è stata presentata nella mattinata di, giovedì 27 settembre 2012, dall´assessora provinciale Sabina Kasslatter Mur assieme ai colleghi di Giunta Hans Berger e Florian Mussner, e vari funzionari del gruppo di lavoro. Martin Haller, vicepresidente di Lvh-apa, ha presentato, invece, i Campionati Provinciali dei mestieri che si svolgeranno in concomitanza con la manifestazione informativa. Da giovedì 4 a sabato 6 ottobre 2012 (attenzione, quindi, non la domenica come nelle passate edizioni) avrà luogo la quarta Fiera della Formazione - Alto Adige „Futurum 2012" presso la Fiera di Bolzano. Questa volta la fiera "Futurum" si svolge all´inizio dell´anno scolastico e quindi, come fa presente l´assessora provinciale Sabina Kasslatter Mur, competente in materia di Orientamento scolastico e professionale, può essere considerata come una manifestazione di apertura per le varie attività di orientamento scolastico, universitario e professionale. "Futurum 2012" si pone l´obiettivo di informare ed orientare. Sarà presentata una vasta panoramica del mondo formativo riguardante i seguenti ambiti: 1. Secondo ciclo d´istruzione e formazione con i tre pilastri licei, istituti tecnici ed istruzione e formazione professionale; 2. Università e formazione superiore; 3. Educazione permanente; 4. Informazione e consulenza. Studenti e studentesse della scuola secondaria di primo e di secondo grado e della formazione professionale, insegnanti, genitori e tutte le persone interessate al settore della scuola e della formazione professionale e continua sul lavoro potranno trarre spunti utili per una scelta consapevole del proprio percorso formativo e professionale, grazie al colloquio diretto con persone che rappresentano le scuole secondarie di secondo grado, le scuole professionali, l´università (saranno rappresentate quelle di Bolzano, Trento, "Bocconi" di Milano, Padova, Innsbruck e tutte quelle austriache, presenti con uno stand) ed altri enti di educazione permanente. Presenti ialla manifestazione informativa "Futurum 2012" saranno anche l´Ufficio per l´apprendistato e la Ripartizione lavoro della Provincia che forniranno delucidazioni in particolare sulla situazione del mercato del lavoro e sulla recente riforma dell´apprendistato. Come ha voluto sottolineare l´assessora Kasslatter Mur, a fronte di una quota elevata di bocciature nei primi due anni della formazione superiore, è soprattutto importante per i ragazzi della 3a media e per i loro genitori informarsi per operare la scelta ottimale per il ciclo scolastico successivo. Come ha ribadito, benché difficile la scelta, l´attività di orientamento gioca un ruolo rilevante, se è un obbligo informare sulle possibili scelte, è anche un obbligo per le famiglie di informarsi. A tal fine ha rivolto un appello a recarsi alla fiera della formazione "Futurum 2012" che costituisce un´occasione unica durante l´anno per avere informazioni in modo compatto riferite all´offerta presente su tutto il teritorio provinciale. La 4° Fiera della formazione - Alto Adige è organizzata della Ripartizione 40 Diritto allo studio, università e ricerca scientifica in collaborazione con i Dipartimenti Istruzione e Formazione tedesca, italiana e ladina, la Ripartizione Formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica, gli Uffici Educazione permanente delle Ripartizioni Cultura tedesca ed italiana, con L´apa e la Fiera Bolzano. Vari gli sponsor. Come ha detto Günther Andergassen, direttore della Ripartizione Diritto allo studio, università e ricerca scientifica, per contenere i costi della manifestazione si è rinunciato alla pubblicità dell´evento e a collaboratori esterni. Andergassen ha ricordato, altresì, che "Futurum" non sostituisce l´attività informativa e di orientamento delle singole scuole che anche quest´anno proporranno giornate delle porte aperte. Ha inoltre, annunciato l´appuntamento l´8 febbraio 2013 con l´iniziativa Mint (matematica, informatica, scienze naturali e tecnica) per sensibilizzare verso le professioni tecnico-scientifiche. Rolanda Tschugguel, direttrice dell´Ufficio orientamento scolastico e professionale, ha ricordato come per preparare i ragazzi alla fiera "Futurum 2012" le scuole medie sono già state fornite di materiali con spunti su come informarsi. I Campionati Provinciali "Concorso dei mestieri", che si svolgeranno in concomitanza della fiera, sono stati presentati da Martin Haller, vicepresidente dell´Associazione provinciale dell´artigianato, Lvh-apa, nell´ambito della conferenza stampa odierna. Sono organizzati dall´associazione in collaborazione con la Formazione Professionale di lingua tedesca, ladina e italiana e le singole scuole della Formazione Professionale stessa. Oltre 260 giovani apprendisti e lavoranti mostreranno le loro capacità in 21 mestieri diversi. Inoltre, saranno presentati altri 8 mestieri. I partecipanti ai campionati provinciali potranno qualificarsi per i campionati mondiali i "Worldskills" che si svolgeranno a Lipsia dal 2 al 7 luglio 2013. Come ha affermato Haller, gli apprendisti altoatesini si attestato sempre fra i migliori al mondo. In tal modo dimostrano quanto è valida la formazione professionale in provincia di Bolzano ed inducono altri giovani a scegliere questo canale formativo. Una novità introdotta quest´anno per "Futurum", come ha proseguito Haller, è la possiiblità di colelgarsi al portale Internet http://mestieredeisogni.Apabz.it/  con cui l´Associazione provinciale dell´artigianato intende mostrare ai giovani che un apprendistato può costituire un buon avvio per assicurarsi un posto di lavoro sicuro dagli sviluppi promettenti. Ulteriori informazioni su Futurum http://www.Futurum.it/  sui Campionati Provinciali http://www.Worldskills.it/    
   
   
OLTRE 400 RAGAZZI DELLE SCUOLE E FIORENTINE FESTEGGIANO L´ARNO, UN FIUME PER AMICO  
 
Firenze, 1 ottobre 2012 - Si è tenuta il 27 settembre alla spiaggia dell´Arno a Firenze, la premiazione degli studenti partecipanti al progetto “Arno, un fiume per amico”. L´attività, iniziata la scorsa primavera e conclusa oggi, ha visto la presenza di oltre 1000 ragazzi appartenenti a 50 classi, in rappresentanza di 25 scuole elementari e medie fiorentine. L’iniziativa ideata e proposta dall’Autorità di bacino dell’Arno rientra nell’ambito del progetto “Le Chiavi della città” organizzato dal Comune di Firenze. Gli studenti, aiutati dal personale dell´Autorità, hanno avviato un percorso di conoscenze legato al fiume toccando vari temi, da quello storico e culturale a quello ambientale, comprese le alluvioni che in 1000 anni hanno colpito la città, ben 56 di cui 8 disastrose. Per sviluppare il progetto, gli studenti hanno raccolto interviste dai familiari sulla vita del fiume nel passato, scattato fotografie alle criticità ed alle bellezze dell´Arno, scoperto vicende antiche. I più piccoli hanno tradotto in disegni le storie ascoltate dai nonni e disegnato le specie di pesci e di volatili che popolano il fiume toscano. Gli incontri sono stati l´occasione per conoscere i vari aspetti dell´Arno: la sua storia fortemente legata a Firenze, la biodiversità e le recenti trasformazioni ambientali, la qualità delle acque, la ricorrente siccità ed anche i mutamenti del fiume causati dall’azione del tempo e dall’agire dell’uomo. “Il progetto - ha ricordato Gaia Checcucci, Segretario Generale dell´Autorità di bacino - ha fornito ai ragazzi gli strumenti per entrare in contatto con i diversi aspetti all´habitat dell´Arno. La cura del territorio – ha concluso Checcucci - è possibile solo se diamo ai ragazzi l´opportunità di conoscere fin da piccoli tutto quello che ruota attorno all´ambiente naturale e fluviale, compresi gli interventi per renderlo sicuro”. “L´iniziativa si propone di avvicinare i ragazzi a temi importanti per la salvaguardia dell’ambiente – ha spiegato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi - renderli consapevoli che le azioni sul territorio producono significative trasformazioni. Si vuole abituare gli studenti all’osservazione della propria realtà ambientale e, in particolare, del territorio fiorentino, in modo da poter comprendere i mutamenti del fiume nel tempo.” Per la giornata conclusiva, oltre la consegna dei premi, sono stati svolti dei laboratori da approfondire con i ragazzi. Fra questi la rete dell´ecosistema, il funzionamento delle casse di espansione in caso di piena e la “salute” dell´Arno con un´analisi dettagliata della qualità dell´habitat fluviale. È stato previsto un laboratorio sulla riproduzione delle piante e dei fiori presenti nel bacino. Infine, una gara fra le classi è stata dedicata alle azioni da mettere in pratica per risparmiare l´acqua e per un consumo idrico sostenibile.  
   
   
CONVEGNO - EDUCAZIONE AMBIENTALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE MARCHE.  
 
Ancona, 1 ottobre 2012 - Si è tenuto il 27 settembre nella Sala Verde della Regione Marche il convegno dal titolo ”L’educazione ambientale: un supporto strategico allo sviluppo sostenibile nelle Marche”. Presenti, tra gli altri, diversi dirigenti regionali e rappresentanti di Enti. L’incontro ha voluto sottolineare l’importanza dei Centri di educazione ambientale (Cea) nel quadro delle politiche regionali che possono svolgere diverse opportunità nei settori dell’ambientale, turismo, cultura, agricoltura. Lo scorso anno è stato approvato il Piano Triennale 2011-2013 di informazione, formazione ed educazione ambientale (In.f.e.a.) che ha portato a ridisegnare l’intero sistema regionale oggi composto da 44 Cea, che con il coordinamento dei Labter e il supporto dei Centri risorsa (Cr), svolgono attività a diretto contatto con i giovani delle scuole turisti e visitatori. Dal punto di vista dei fondi non ci sono più i trasferimenti statali e la Regione ha finanziato il primo bandi 2011/2012 e 2012/2013 con circa 700mila euro. Nonostante le scarse risorse, si sono trovati meccanismi che hanno consentito di elaborare progetti per quasi 1,5 mln di euro con il cofinanziamento da parte di Cea, Province, Comuni, Aree protette e soggetti privati. Molte le figure professionali coinvolte circa 275 operatori Cea qualificati nella prima annualità (2011-2012) e gli studenti con oltre 1700 classi coinvolte nei progetti di rete. Le attività sono inoltre rivolte a cittadini e turisti per scoprire le bellezze e i valori della natura, della storia e della cultura delle Marche.  
   
   
IL PROGETTO SCALES STUDIA IL MONITORAGGIO DELL´AMBIENTE  
 
 Bruxelles, 1 ottobre 2012 - La salvaguardia dell´ambiente, sostenuta da dati e raccomandazioni, è ai primi posti dell´agenda dell´Ue. Uno dei modi migliori per identificare i cambiamenti dell´ambiente e delle popolazioni naturali è concentrarsi sulla biodiversità e il monitoraggio ambientale. I dati generati dal monitoraggio aiutano chi prende le decisioni e i ricercatori a ideare e valutare le politiche per la biodiversità, la gestione della salvaguardia, le decisioni sull´uso della terra e la protezione dell´ambiente. Il progetto Scales ("Securing the conservation of biodiversity across administrative levels and spatial, temporal, and ecological scales") ha fatto una valutazione che si è concentrata sulla fornitura di ricerca scientifica e politica necessaria per le azioni di gestione dipendenti dalla scala. Scales ha ricevuto quasi 7 milioni di euro nell´ambito del Tema Ambiente del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. I partner del progetto Scale dicono che gli uccelli sono indicatori chiave della biodiversità a causa della loro distribuzione e popolarità su scala globale. I dati indicano che ci sono oltre 600 programmi di monitoraggio in Europa. Presentata sulla rivista Nature Conservation, la valutazione mostra che quasi 28.000 persone hanno partecipato ai 144 programmi di monitoraggio che riguardano gli uccelli, spendendo quasi 80.000 giorni/persona ogni anno. "Anche se comuni tra gli ambientalisti, le pratiche di monitoraggio degli uccelli non sono mai state caratterizzate quantitativamente," ha detto l´autore principale, il dott. Dirk Schmeller del Centre national de la recherche scientifique (Cnrs),uno dei partner del progetto, al recente simposio di Scales a Glasgow, Regno Unito. "Abbiamo fatto un sondaggio focalizzato e basato su un questionario per esplorare oggettivamente i punti di forza e i punti deboli della massiccia attività di monitoraggio degli uccelli in Europa. I risultati indicano un alto potenziale di miglioramento per il monitoraggio degli uccelli nella progettazione dei campioni, l´analisi dei dati e il coinvolgimento dei volontari dal pubblico." Da parte sua, il coordinatore di Scales, dott. Klaus Henle dell´Helmholtz-zentrum für Umweltforschung Gmbh (Ufz) ha detto: "La variazione di spazio e tempo può causare una significativa deviazione dei risultati di monitoraggio, che potrebbe portare a decisioni politiche non corrette. Quindi aumentare la consapevolezza della scala spaziale e temporale alla quale è stato fatto il monitoraggio può essere di fondamentale importanza! Il consorzio ha osservato che un modo di ottimizzare le pratiche di monitoraggio è raccogliere dati quantitativi, compreso il numero degli individui. Precisiamo che migliorare le priorità di monitoraggio e l´integrazione di diverse attività di monitoraggio potrebbe migliorare l´allocazione delle risorse tra siti di monitoraggio indipendenti. I partner di Scales hanno scoperto che il campionamento ripetitivo degli stessi siti entro 12 mesi è necessario. Suggeriscono inoltre che se la manodopera è limitata, bisognerebbe raccogliere più campioni di monitoraggio. Il team raccomanda ai coordinatori del monitoraggio di sforzarsi in particolare di coinvolgere volontari e prendere in considerazione quanto segue: 1) le caratteristiche specifiche della comunità locale, 2) preparare una strategia di reclutamento per i volontari interessati al monitoraggio, 3) mantenere una buona comunicazione con i volontari, 4) avere gerarchie basse e trattare i volontari con rispetto, e 5) collegarsi alle altre organizzazioni di volontari per aggiungere valore al lavoro. "Non c´è una ricetta unica per reclutare e trattenere volontari, ma la cosa importante è tenere a mente che i volontari sacrificano il loro tempo libero per le attività di monitoraggio, che sono di interesse per tutta la società," ha concluso il dott. Schmeller. Per maggiori informazioni, visitare: Scales http://www.Scales-project.net  Nature Conservation http://www.Pensoft.net/journals/natureconservation/    
   
   
BIODIVERSITÀ: LA VERDE UMBRIA “MODELLO” IN EUROPA; A NOVEMBRE SI SIGLERÀ CARTA “REVERSE” A TUTELA BENE FONDAMENTALE PER QUALITÀ VITA  
 
Perugia, 1 ottobre 2012 - "La verde Umbria, pur se piccola, si vede riconoscere a livello europeo di essere un modello di buone pratiche per la tutela della biodiversità. Ed è in questa direzione che rafforzeremo le nostre azioni e chiameremo a impegnarsi istituzioni locali, Università, mondo agricolo e produttivo". È quanto sottolinea l´assessore alle Politiche agricole della Regione Umbria, Fernanda Cecchini, che ha partecipato a Bruxelles all´evento europeo di chiusura del progetto triennale comunitario "Reverse" sulla biodiversità, di cui la Regione Umbria è partner insieme ad altre 13 autorità regionali e istituzioni pubbliche di sette Paesi europei (oltre all´Italia, rappresentata dalla Regione Umbria e dall´Arsial della Regione Lazio, Francia, Spagna, Grecia, Germania, Estonia e Slovacchia). All´incontro hanno preso parte il vicepresidente della Commissione europea Agricoltura José Bové e rappresentanti del Parlamento europeo. Dopo una tavola rotonda, è stata presentata una serie di raccomandazioni sull´importanza del mantenimento della biodiversità in Europa. "L´umbria - rileva l´assessore - partecipa al confronto e allo scambio tra le regioni d´Europa sulle buone pratiche e le politiche per la protezione e lo sviluppo della biodiversità naturale e di interesse agrario, al centro di questo progetto, con la qualità delle misure e degli strumenti messi a punto dalle strutture dell´Assessorato regionale e attuati con il fondamentale supporto operativo del Parco tecnologico agroalimentare 3A. Siamo infatti consapevoli di quanto sia indispensabile, se vogliamo costruire un futuro all´insegna della qualità della vita, preservare e valorizzare quel bene immenso che è rappresentato dal nostro patrimonio agricolo tradizionale, dai nostri Parchi, da tutti gli organismi che compongono gli ecosistemi viventi, piante, fiori, animali, batteri e geni, che significano cibo, salute e materie prime". "Abbiamo dato il nostro significativo contributo nel colmare il divario esistente tra i vari Paesi nella conservazione della natura e della biodiversità coltivata. Avvalendoci degli esperti e ricercatori del Parco 3A - prosegue l´assessore Cecchini - abbiamo svolto un ruolo di coordinamento e valutazione delle buone pratiche prodotte dai tutti i partner europei su tre settori decisivi: biodiversità e agricoltura, biodiversità e pianificazione territoriale, biodiversità e turismo. Per ognuno di questi sono state individuate raccomandazioni strategiche, da tradurre in Piani di azione, per creare nuove prospettive di sviluppo della biodiversità". "Un obiettivo - dice ancora l´assessore Cecchini - che si realizza solo con interventi integrati e trasversali, con l´impegno di tutti i maggiori responsabili, in Europa come in Italia e in Umbria, attorno al progetto comune di preservare e promuovere la biodiversità. A questo scopo, servirà la ´Carta Reverse´ che abbiamo approvato nella riunione di Bruxelles, in cui sono sintetizzati i risultati dei tre anni del progetto di cooperazione interregionale. I firmatari della Carta, nella consapevolezza dei problemi derivanti dalla perdita di biodiversità, dovranno impegnarsi come individui e come rappresentanti di una istituzione o di una organizzazione, a intraprendere azioni per perseguire la salvaguardia della biodiversità". "Una sfida che sarà rilanciata in Umbria la prima settimana di novembre - rende noto l´assessore - in occasione della conferenza finale del progetto ´Reverse´. In quella data, presenteremo le raccomandazioni generali e i Piani d´azione da attuare a livello regionale ed europeo. Inviteremo rappresentanti delle istituzioni locali, dell´Università, delle organizzazioni professionali agricole, del mondo produttivo, di quello culturale, delle associazioni ambientaliste, a unirsi alla Regione Umbria nell´impegno a favore della biodiversità e sottoscriveremo la Carta che, con le firme raccolte in tutte le regioni europee partner del progetto, verrà poi presentata alla Commissione europea. Solo con un´azione congiunta - conclude l´assessore Cecchini - nella piccola Umbria, nel territorio nazionale e nei Paesi europei può essere infatti assicurato lo sviluppo della biodiversità".  
   
   
ABITI RICICLATI, PREMIATI DA BELOTTI 11 COMUNI CONCLUSA TERZA EDIZIONE GIORNATA HUMANA PEOPLE TO PEOPLE PREMI A COMUNI PROVINCE: MI/MB/CO/CR/MN/BS/BG/LC/VA/LO/PV  
 
Milano, 1 ottobre 2012 - La terza edizione dell´Humana people to people day 2012 si è conclusa il 27 settembre a Pregnana Milanese, alla presenza dell´assessore al Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia Daniele Belotti. Humana è una organizzazione no profit (fondata nel 1977 in Danimarca e presente in Italia dal 1998) impegnata in programmi di sviluppo di lungo termine nel sud del mondo e in Italia con la promozione di una cultura della solidarietà. Attiva in 43 Paesi del mondo, in Italia è presente in 40 province e si occupa in particolare di iniziative a favore delle donne: fino ad oggi nelle 35 scuole magistrali che l´organizzazione gestisce in 4 Paesi di Africa, Asia e America latina sono 6.100 le ragazze diventate maestre e 60.000 le donne che negli ultimi 15 anni hanno preso parte ai corsi di formazione agricola in 7 nazioni (Angola, Cina, Guinea Bissau, Malawi, Mozambico, Zambia e Zimbabwe). Raccolta Indumenti Usati - Uno degli strumenti che l´organizzazione umanitaria utilizza per realizzare i suoi 400 progetti nel mondo è la raccolta di indumenti usati. La raccolta di abiti usati in Italia, realizzata in accordo con 750 Comuni, permette di tutelare l´ambiente: i vestiti recuperati, infatti, non divengono rifiuti ma vengono riciclati al 100% consentendo un risparmio economico e la riduzione, in un anno, delle emissioni di 54.900 tonnellate di Co2 nell´atmosfera. Coscienza Civica - ´E´ davvero una soddisfazione - ha detto l´assessore Belotti - vedere che fra i premiati figurano ben 11 comuni lombardi. La raccolta differenziata è un indice della educazione, della coscienza civica e del rispetto dell´ambiente di una comunità e per questo è fondamentale educare i bambini fin da piccoli al risparmio delle materie prime e al riciclaggio, anche dei capi di abbigliamento. Nel caso di Humana poi, oltre alla raccolta differenziata, si fa anche solidarietà. In pratica realizzano un ciclo completo di valori sociali fondamentali. Regione Lombardia apprezza questo sistema e vuole continuare a portare avanti le buone pratiche che passano dal recupero alla riduzione dell´utilizzo degli oggetti usa e getta e vanno verso un sempre maggiore rispetto dell´ambiente´. Al termine della manifestazione, quest´anno dedicata al ruolo della donna nei processi di sviluppo, vi è stata la premiazione dei Comuni, dei Consorzi e delle aziende che nel 2011 hanno raccolto la maggior quantità di abiti. Questo l´elenco dei premiati. Elenco Comuni Lombardi Premiati - Categoria quantità assoluta kg abiti raccolti nel 2011: Cantù/co: (184,369); Monza (182,712); Buccinasco/mi: 167,740; Busto Arsizio/va: 127,894; Pavia: 89,960; Porto Mantovano/mn: 55.195; Ghedi/bs: 53.400; Bergamo: 45.530; Lecco: 43.373; Spino d´Adda/cr: 35.660; Montanaso Lombardo/lo: 23.040. Elenco Altri Comuni Premiati - Categoria quantità assoluta kg abiti raccolti nel 2011: Ferrara (249,980); Alessandra (222,340); Rovigo (216,632); Verbania: 165,804; Bologna: 129, 814; San Giovanni Luparoto/vr: 97,556; Giulianova/te: 80,850; Modena: 77.586; Ravenna:71.028; Selvazzano Dentro/pd: 69.458; Borgomanero/no: 66.395; Reggio nell´Emilia: 55.085; Ponte di Piave/tv: 49.813; Città Sant´angelo/pe: 48.240; Costabissara/vi: 47.947; Occhieppo Inferiore/bi: 30.180; Sulmona/aq: 28.100; Campolongo Maggiore/ve: 25.638; Serravalle Sesia/vc: 21.175; Salsomaggiore Terme/pr: 9.370; Villanova Sull´arda/pc: 2.950.  
   
   
RISCHIO DI ALLUVIONI IN EMILIA ROMANGA: AVVIATA LA PARTECIPAZIONE PUBBLICA SUL PIANO DI GESTIONE  
 
Bologna, 1 ottobre 2012 – Un nuovo unico Piano di gestione del rischio di alluvioni che riguardi tutti gli aspetti: dalla prevenzione alla protezione del territorio e della popolazione, dalle previsioni di alluvioni al sistema di allertamento nazionale, tenendo conto delle caratteristiche specifiche dei singoli bacini idrografici. Per arrivare alla sua stesura, che l’Unione europea richiede entro il giugno del 2015, è stato avviato un percorso di partecipazione pubblica che ha l’obiettivo di garantire la più ampia informazione e trasparenza sulle fasi di elaborazione del piano nel territorio della regione Emilia-romagna (ricadente nei distretti idrografici Padano, dell’Appennino Settentrionale e dell’Appennino Centrale) che riguarderà le zone di tutti i corsi d’acqua principali e secondari naturali, il reticolo artificiale di bonifica e l’ambito costiero. “L’esperienza maturata con i Piani di assetto idrogeologico si arricchisce di una nuova generazione di piani il cui punto di partenza non può prescindere da una attiva partecipazione pubblica che raggiunga il cittadino per condividere obiettivi e contenuti e per operare insieme nella prevenzione e gestione delle alluvioni” sottolinea l’assessore regionale alla Difesa del suolo e protezione civile Paola Gazzolo, che questa mattina ha incontrato il segretario dell’Autorità di Bacino del fiume Tevere, Giorgio Cesari, per fare il punto sullo stato di avanzamento della redazione del Piano di gestione del rischio alluvioni (ai sensi della Direttiva 2007/60/Ce) che per l´Emilia-romagna vede impegnati non solo le strutture della Regione ma anche Province, Consorzi di Bonifica, Arpa e Aipo. L’incontro ha messo in risalto l’opportunità di assegnare un ruolo chiave alla partecipazione per fare del Piano uno strumento realmente efficace nel disegnare le azioni per la tutela e la sicurezza del territorio. Al fine di garantire un’ampia divulgazione del percorso, le informazioni aggiornate relative ai Piani di gestione per i tre distretti in cui ricade l’Emilia-romagna sono pubblicate sul portale regionaleAmbiente  
   
   
ARIA,FORMIGONI:NUOVO PIANO ENTRO PRIMI MESI 2013 CHIUSI GLI STATI GENERALI A MILANO - APPELLO UNANIME A UE E GOVERNO IN 10 ANNI REALIZZATE AZIONI REGIONALI ANTISMOG PER 1 MLD  
 
 Milano, 1 ottobre 2012 - Il nuovo piano regionale degli interventi sulla qualità dell´aria (Pria) sarà approvato dalla Giunta regionale entro i primi mesi del 2013. Si chiudono dunque con un´altra buona notizia, comunicata direttamente dal presidente Roberto Formigoni, gli Stati generali dell´aria che, per due giorni, hanno visto dialogare e confrontarsi con l´assessore all´Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi, enti, associazioni, esperti del settore e semplici cittadini su come contribuire all´abbassamento dell´inquinamento atmosferico. Come ha sottolineato lo stesso presidente, si sono rivelate ´una tappa fondamentale del percorso preparatorio del Pria. Per questo i numerosi contributi che sono arrivati saranno attentamente tenuti in considerazione nella fase di stesura del documento finale´. Un Metodo Vincente - Formigoni, collegato in videoconferenza da Roma dove stava proseguendo il confronto Stato-regioni sulla spending review, ha anche evidenziato come gli Sati generali abbiano dimostrato la ´capacità di Regione Lombardia di muoversi come sistema e la volontà di tutti gli attori del sistema regionale di partecipare al dialogo per individuare una Strategi a comune. Questo metodo del confronto allargato già si era rivelato vincente ad esempio per la riforma del trasporto pubblico locale´. Un modo di procedere ha permesso di cogliere le esigenze e le criticità, decidendo insieme come intervenire e mai imponendo dall´alto le soluzioni. Se L´europa Difende Il Diesel... - Tutti gli intervenuti hanno convenuto sul fatto che l´inquinamento atmosferico è un problema complesso e che dunque va affrontato come tale: insieme e realizzando azioni congiunte e coordinate. In questa direzione Formigoni è tornato a sollecitare Unione europea da una parte e Governo Nazionale dall´altra. ´È necessario che l´Ue imponga limiti restrittivi - ha detto - ma è altrettanto opportuno che si tenga conto delle peculiarità e delle condizioni locali. E´ quantomeno contradditorio imporre tagli drastici alle concentrazioni di polveri sottili e, allo stesso tempo, sostenere la diffusione di motori a gasolio senza l´obbligo del filtro´. Formigoni ha anche ricordato che nel 2006 la Giunta aveva avanzato una proposta di legge al Governo per vietare l´omologazione e la messa in vendita di nuovi veicoli diesel che non fossero euro 5 e per fissare nuove regole per l´omologazione dei filtri anti-particolato per tutti i modelli diesel precedenti l´Euro 5 in Lombardia. Al Governo Regione Lombardia torna a chiedere con insistenza non solo l´approvazione di un Piano aria nazionale, ma anche il riconoscimento delle specificità del bacino padano e l´adozione della Direttiva 2010/75/Ue sulle emissioni industriali. ´Tutte le iniziative e le azioni che abbiamo in questi anni messo in campo - ha sintetizzato Formigoni - potrebbero essere ulteriormente migliorate se fossimo sostenuti e coadiuvati da strumenti e misure di carattere nazionale´. Le Autonomie Territoriali - Secondo il presidente lombardo è però altrettanto necessario far leva sui livelli regionali e delle autonomie locali. Per questo è già stato intrapreso una stretta collaborazione con Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna costituendo un Tavolo per una regia più ampia. ´Questo sarà uno dei temi chiave che affronteremo in sede di Macroregione del nord - ha ricordato Formigoni - iniziativa politica che ho recentemente lanciato e che ha come scopo di garantire una gestione più efficace, più diretta e più prossima di alcune competenze e materie, come quelle ambientali, oggi appannaggio dello Stato, garantendo così un vantaggio sia ai residenti della Macroregione, sia alla restante popolazione nazionale´. In questo percorso continueranno ad avere un ruolo non indifferente le Province e i Comuni che, da anni, partecipano attivamente al Tavolo aria. Da Regione 1 Miliardo Contro Inquinamento - Questo lavoro incessante per Regione Lombardia ha significato anche mettere sul piatto contributi per oltre 1 miliardo di euro. Negli anni sono stati numerosi i bandi per la sostituzione dei veicoli più inquinanti (auto, moto, bus, veicoli commerciali e treni), per l´installazione dei filtri antiparticolato e per l´installazione di impianti termici ad elevata efficienza. ´Gli sforzi sono stati ripagati - ha concluso Formigoni - perché hanno consentito la progressiva diminuzione dei valori dei più importanti agenti inquinanti i atmosferici: biossido di zolfo (-50%), biossido di azoto (-20%), monossido di carbonio (-60%). Le emissioni degli ossidi di azoto (Nox) delle centrali termoelettriche sono state tagliate del 40%. Per quanto riguarda il Pm10, la tendenza complessiva degli ultimi 10 anni è in diminuzione e i dati fornitici da Arpa Lombardia ci confermano che con l´applicazione di tutte le iniziative presenti nel Piano sarà possibile una diminuzione di circa il 40% nel 2016´.  
   
   
RISCHIO SISMICO: SETTE COMUNI, TRA CUI TODI, NARNI ED AMELIA, SALGONO IN SECONDA FASCIA. APPROVATA NUOVA CLASSIFICAZIONE DEL TERRITORIO UMBRO  
 
 Perugia, 1 ottobre 2012 - Cambia la classificazione del rischio sismico in nove comuni dell’Umbria. La giunta regionale infatti su proposta dell’assessore Stefano Vinti ha approvato l’aggiornamento del territorio regionale dell’Umbria che prevede il passaggio dalla cosiddetta zona 3 alla zona 2 di sette comuni e precisamente Todi, Amelia, Avigliano Umbro, Baschi, Montecastrilli, Narni, Otricoli, mentre ulteriori due comuni, Castel Giorgio e Castel Viscardo sono declassificati e dalla zona 2 vengono inseriti nella zona 3. “L’aggiornamento, ha sottolineato l’assessore Vinti, si è reso necessario alla luce delle nuove normative del settore che, soprattutto con l’ultima Ordinanza della Protezione Civile del 2006, hanno imposto una revisione della classificazione dell’Umbria compiuta nel 2003. Con la nuova classificazione, aggiunge Vinti, oltre a mantenere 18 comuni nella fascia 1 di maggior rischio (Campello sul Clitunno, Cascia, Cerreto di Spoleto, Foligno, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Preci, Sant’anatolia di Narco, Scheggino, Sellano, Spoleto, Trevi, Vallo di Nera, Arrone, Ferentillo, Montefranco, e Polino), viene rivista, con il passaggio alla zona superiore, la classificazione di Todi, Amelia, Avigliano Umbro, Baschi, Montecastrilli, Narni, Otricoli”. Per giungere a questa nuova proposta è stato applicato esclusivamente il criterio della prevalenza territoriale al di sopra del valore della soglia di rischio del territorio che viene calcolato anche in base ai fenomeni sismici degli ultimi cinquanta anni soglia e sono state considerate le affinità geologiche e sismotettoniche dell’area. Complessivamente adesso sono 56 i comuni inseriti nella zona 2. “La nuova classificazione, ha affermato Vinti, sarà coordinata con quella delle Regioni confinanti mantenendo sostanzialmente una continuità di zonazione o al massimo raccordandosi con passaggi graduali; non ci sono infatti zonazioni diverse al confine con le Marche e con gran parte della Toscana e del Lazio”. L’aggiornamento produrrà effetti sulla attuazione della Legge regionale n. 5 del 2010 aumentando il numero di autorizzazioni e la quantità di controlli in cantiere negli 8 Comuni che passeranno da zona 3 a zona 2 e diminuendoli invece nei 2 Comuni che saranno declassificati da zona 2 a zona 3. Vi saranno effetti, seppur di minore impatto, anche per l’esecuzione di indagini di microzonazione sismica di livello 3 invece che 2 per la realizzazione o adeguamento di edifici ed opere strategiche e rilevanti nonché in presenza di fenomeni geologici attesi con deformazione del suolo. “Riteniamo, ha concluso l’assessore, che con questa nuova classificazione il territorio regionale umbro abbia raggiunto il giusto grado di protezione sismica, almeno in base alle conoscenze disponibili fino ad oggi”.  
   
   
FVG: TONDO, RICOSTRUZIONE FRIULI UN MODELLO PER ITALIA  
 
Trieste, 1 ottobre 2012 - Il terremoto del Friuli del 1976 ha cambiato il modo di affrontare in Italia le grandi calamità, sia nella fase di emergenza, sia in quella della ricostruzione. A sottolinearlo è stato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, intervenendo il 27 settembre a Foligno in Umbria al convegno promosso dal Comune sul tema: "15 anni dal sisma Umbria-marche del ´97: dalla gestione delle emergenze alla ricostruzione. Esperienze a confronto". Tondo in particolare ha affrontato il tema della gestione della ricostruzione in una tavola rotonda alla quale hanno partecipato, fra gli altri, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e il Capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli. Ha concluso la tavola rotonda il presidente dell´Emilia Romagna e della Conferenza Stato-regioni, Vasco Errani. In apertura, accanto al sindaco di Foligno, Nando Mismetti, è intervenuto anche Paolo Urbani, sindaco di Gemona del Friuli, città simbolo del terremoto del Friuli del 1976 e della successiva ricostruzione: un modello che ha fatto scuola e che il presidente della Regione Tondo ha avuto modo di approfondire in occasione della tavola rotonda. La ricostruzione del Friuli può essere considerata, ha ricordato Tondo, un esempio di "federalismo solidale". Lo Stato, da un lato, ha garantito le risorse finanziarie; la Regione, dall´altro, ha assolto la funzione di guida e di coordinamento dell´intero processo di ricostruzione attraverso la programmazione. Gli oltre 6 mila miliardi di vecchie lire messi a disposizione dal Governo sono stati infatti affidati alla diretta responsabilità della Regione, che ha a sua volta puntato sulla cooperazione attiva e decisionale degli Enti locali assegnando ai sindaci l´inedito ruolo di "funzionari delegati", scelta che ha permesso di accelerare e semplificare le procedure. "Ma se nel 1976 - ha osservato Tondo - ci fosse stata la burocrazia che abbiamo oggi, non so se ce l´avremmo fatta a portare a termine la ricostruzione". Fondamentale è stata anche la decisione, ha ricordato il presidente del Friuli Venezia Giulia, di ricostruire prima l´apparato produttivo ("prima le fabbriche, poi le case, poi le Chiese"). In questo modo la ricostruzione è stata concepita non come un semplice ripristino di quello che era stato distrutto, ma come un´occasione di rinascita e di sviluppo della comunità friulana. Tondo ha anche sottolineato l´importanza della solidarietà nelle prime operazioni di soccorso, ma anche successivamente nell´avvio della ricostruzione: i volontari, gli aiuti spontanei nazionali e internazionali, in particolare quelli delle comunità degli emigrati, il ruolo della Chiesa. Proprio dall´esperienza del Friuli, ha ricordato il presidente, è nata con due leggi nazionali la Protezione civile italiana, di cui quella del Friuli Venezia Giulia rappresenta ancora oggi un modello.  
   
   
VERSO IL PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI, UN CONVEGNO A RAVENNA SULLA PREVENZIONE  
 
Bologna, 1 ottobre 2012 – Secondo il 56% degli emiliano-romagnoli per ridurre i rifiuti è necessario ridurre gli imballaggi, e per questo il 64% acquista prodotti sfusi, mentre il 40% beve acqua del rubinetto. Sono alcuni dei risultati di una ricerca realizzata da Ervet su incarico della Regione, presentati il 27 settembre a Ravenna nel corso del convegno “La gestione dei rifiuti in Emilia-romagna: quali prospettive per la prevenzione”, una delle iniziative in vista della definizione del nuovo Piano regionale dei rifiutiche sostituirà gli attuali Piani provinciali. “La riduzione a monte della produzione dei rifiuti e, allo stesso tempo, un netto salto in avanti nel recupero di materia sono gli obiettivo fondamentali che la Regione intende raggiungere con questo Piano, per una gestione dei rifiuti che sia sempre più sostenibile da un punto di vista ambientale, sociale ed economico – ha spiegato l’assessore regionale all’ambente e riqualificazione urbana Sabrina Freda - la dimensione regionale del nuovo Piano sicuramente ci aiuterà, perché permetterà di ottimizzare i flussi e aumentare l’efficienza. Tuttavia è indispensabile la collaborazione di tutti. E per questo dobbiamo riuscire a stringere un’alleanza con tutti i soggetti, dagli enti gestori al mondo imprenditoriale, dalle istituzioni ai cittadini. Da un lato i cittadini devono evitare l’acquisto di prodotti poco sostenibili, con imballaggi ingombranti, dall’altro è necessario che il mondo produttivo investa sempre più in prodotti “verdi”, in modo da rendere minimo il loro impatto sull’ambiente e favorirne il riciclo. Fondamentale poi il ruolo delle Istituzioni e per questo il Piano regionale metterà in valore le migliori esperienze realizzate sul territorio”. I principali risultati della ricerca - La raccolta differenziata è ormai un’abitudine consolidata in Emilia-romagna: dichiara di farla infatti l’84% dei cittadini. Promossa la modalità di gestione dei rifiuti in regione (“buona” o “ottima” per il 70% degli intervistati), ma quasi il 40% dei cittadini chiede più informazione sul tema. Dalla ricerca condotta da Ervet intervistando 1.506 cittadini emiliano-romagonoli, è emersa, anche, la propensione di una quota significativa di intervistati ad acquistare prodotti senza imballaggio: ben il 64% dichiara in particolare di acquistare frutta e verdura sfusi, mentre il 40% beve acqua del rubinetto. Una percentuale questa che fa registrare un sostanziale incremento rispetto alle indagini effettuate in passato, dove chi sceglieva di non acquistare acqua in bottiglie di plastica si fermava attorno al 23% nel 2004 e circa al 28% nel 2005. Oltre il 56% ritiene poi importante agire sugli imballaggi, sia sul fronte consumatori (maggiore consapevolezza negli acquisti), sia sul fronte produttori (politiche di riduzione degli imballaggi, ma anche divieti imposti alle aziende). L’indagine evidenzia tuttavia anche un’elevata diffusione dello spreco alimentare: supera infatti il 50% degli intervistati la percentuale di coloro che buttano alimenti (sporadicamente o spesso). I prodotti che vengono buttati più frequentemente sono, naturalmente, quelli a breve conservazione, soprattutto prodotti freschi come frutta e verdura, seguiti da pane, prodotti in scatola e pasta. Nel 70% dei casi la causa primaria dello spreco è l’eccessivo acquisto di cibo, spesso indotto da promozioni. La seconda parte dell’indagine ha permesso di valutare gli atteggiamenti dei cittadini dell’Emilia-romagna verso le politiche di gestione dei rifiuti e nei confronti dei servizi di igiene urbana (pulizia della città, raccolta dei rifiuti, raccolta differenziata), che presentano in media giudizi piuttosto elevati con valutazioni tra il buono e l’ottimo che si attestano su percentuali del 50 -70%. Riguardo all’informazione, risulta netta la necessità di un miglioramento della divulgazione, in particolare fornendo informazioni su questioni specifiche come la destinazione finale dei rifiuti: il 42% crede infatti che i materiali derivanti dalla raccolta differenziata vengano smaltiti e non riciclati. Lo scarso ricorso all’isola ecologica e al numero verde sottolineano la necessità di rafforzare la comunicazione relativa all’utilizzo dei servizi territoriali. L’importanza dell’informazione emerge anche direttamente dagli intervistati, quando viene loro chiesta un’opinione sulle iniziative che dovrebbero essere messe in campo per migliorare la raccolta differenziata e più in generale i servizi di igiene urbana: la risposta più frequente è quella di dare maggiori informazioni ai cittadini (36% del campione). Un’importanza rilevante viene data all’educazione ambientale nelle scuole, che viene vista come un’iniziativa che dovrebbe essere incrementata. Un altro fattore di miglioramento, scelto dal 20% circa degli intervistati, viene individuato nell’inasprimento dei controlli e delle sanzioni, nei confronti ad esempio di chi non effettua o non fa in maniera corretta la separazione dei rifiuti, o chi sporca e degrada i beni pubblici. Al 52,9% la raccolta differenziata in Emilia-romagna. E’ più che raddoppiata in 10 anni La raccolta differenziata in Emilia-romagna ha toccato nel 2011 il 52,9% del totale dei rifiuti urbani prodotti, con un aumento rispetto al 2010 del 2,5% . Un dato che conferma un trend positivo in atto ormai da diversi anni. Dal 2001, quando era ferma al 25%, è infatti più che raddoppiata. Parallelamente è progressivamente diminuito il ricorso alla discarica: dal 51% al 18,4% nel decennio che va dal 2001 al 2010. La quasi totalità dei rifiuti raccolti in modo differenziato in Emilia-romagna viene avviato al recupero con percentuali che vanno da un minimo del 76% per la plastica a un massimo del 99% per la carta. Un andamento in linea con gli obiettivi fissati dalla direttiva quadro europea che stabilisce una precisa gerarchia nelle modalità di trattamento dei rifiuti, con al primo posto la prevenzione, seguita dal riciclo e come soluzioni sempre più residuali dall’incenerimento e dal ricorso alla discarica. Per approfondire: http://www.Ervet.it/ervet2010/default.asp?p=dettaglio%2dnews&id=767&c=1    
   
   
VENETO; APPROVATE IN COMMISSIONE NUOVE DISPOSIZIONI PER GESTIONE INTEGRATA RIFIUTI URBANI  
 
Venezia, 1 ottobre 2012 - La commissione ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Nicola Finco, ha licenziato il progetto di legge con le nuove disposizioni per l´organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Il testo è la sintesi di due proposte, di cui una di iniziativa della giunta regionale. “Questo progetto di legge – commenta l’assessore regionale alle politiche ambientali Maurizio Conte – dà anzitutto riscontro ad una previsione normativa contenuta nella legge finanziaria nazionale 2010, che dispone, tra l´altro, la soppressione delle Autorità d´ambito costituite e funzionanti in materia di gestione integrata dei rifiuti urbani. Per superare la frammentazione delle gestioni esistenti e per favorire l´ottimale organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, si è da subito stabilito che l´ambito territoriale ottimale è rappresentato dal territorio regionale. Il comitato di bacino regionale assumerà un ruolo di indirizzo, controllo e coordinamento nella nuova configurazione che l´intero comparto della gestione integrata dei rifiuti urbani andrà a assumere a seguito dell´entrata in vigore della proposta di legge”. “La proposta di legge licenziata dalla commissione consiliare – aggiunge Conte - prevede il riconoscimento di bacini territoriali per l´esercizio in forma associata del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani in modo da agevolare il raggiungimento dell´unificazione del servizio stesso su tutto il territorio regionale. In particolare, la Regione si riserva la facoltà di individuare bacini territoriali di diversa dimensione rispetto a quella provinciale - infraprovinciale o interprovinciale - in ossequio al criterio di differenziazione territoriale e socioeconomica; in questo modo gli enti locali che verranno ricompresi nei bacini territoriali costituendi potranno svolgere, in forma associata, le funzioni di organizzazione e controllo diretto del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani”. “L´esercizio in forma associata delle funzioni di organizzazione e controllo diretto del servizio di gestione integrata – conclude Conte - verrà concretamente assicurato dai Consigli di Bacino, che agiscono secondo modalità definite dall´apposita convenzione che li istituisce. I Consigli sono dotati di autonomia funzionale, organizzativa, finanziaria, patrimoniale e contabile per le attività connesse alle funzioni di programmazione, organizzazione, affidamento e di controllo del servizio pubblico di gestione integrata dei rifiuti urbani. Unico limite è rappresentato dal fatto che i Consigli di bacino non potranno svolgere attività di gestione operativa relative alla raccolta, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani”. Con una norma transitoria viene garantita la non interruzione del servizio prestato dalle gestioni esistenti.