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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 07 Novembre 2012 |
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PETROLIO: CHIODI, DA GIUNTA ABRUZZO NESSUN ATTO PER TRIVELLAZIONI |
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L´aquila, 7 novembre 2012 - "Se c´è una Giunta che è stata fin dall´inizio chiara, trasparente e conseguenziale sulle politiche legate alla ricerche di idrocarburi, questa è l´attuale". Lo dice il presidente della Regione, Gianni Chiodi, rispondendo alle preoccupazioni di Federalberghi che in una lettera pubblica ha adombrato l´inizio di una stagione di trivellazioni e ricerche di idrocarburi sul territorio regionale. "Abbiamo detto fin dall´inizio no ad ogni tipo di attività di ricerca che possa danneggiare il territorio e dunque generare non pochi problemi all´economia del nostro territorio. Lo abbiamo fatto approvando una legge regionale, lo abbiamo ribadito pubblicamente e sotto forma di diniego di autorizzazioni amministrative a tutte quelle società, tra cui multinazionali, che hanno fatto espressa richiesta. Mi sembra - aggiunge Chiodi - che questa posizione così netta, la prima dopo anni di atteggiamenti ambigui da parte dei governi regionali precedenti, non possa generare timori di inversione di rotta tra gli operatori economici, turistici del territorio e tra gli abruzzesi". In questo senso, "la politica di sviluppo della Regione ha una precisa connotazione che guarda al territorio e che vuole crescere con esso. In precedenza, le amministrazioni regionali avevano artatamente evitato di fare scelte chiare e nette contro le ipotesi di trivellazioni andando inevitabilmente in contrasto con la politica di tutela del territorio. Questa amministrazione - conclude il presidente della Regione - ha cancellato anche questa ambiguità, imponendo in maniera decisa una scelta che va verso la tutela ambientale e il rispetto della salute pubblica". |
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MILANO: NASCONO IL FONDO PER L’EDILIZIA SOCIALE PUBBLICA E L’AGENZIA PER LA CASA ACCORDO COMUNE-SINDACATI. PREVISTE ANCHE AGEVOLAZIONI URBANISTICHE PER IMPRESE |
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Milano, 7 novembre 2012 - Un fondo per costruire nuove case popolari e per ristrutturare gli sfitti, la nascita entro l’anno dell’Agenzia per la Casa per far incontrare la domanda e l’offerta, la costituzione di un ufficio dedicato alla gestione degli alloggi liberi, un nuovo quartiere con edilizia sociale pubblica, agevolazioni urbanistiche per la creazione di nuove imprese nel territorio milanese. Sono queste alcune delle principali misure per contrastare l’emergenza abitativa contenute in un Protocollo sottoscritto ieri dagli assessori alla Casa Lucia Castellano, all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris, alle Politiche per il lavoro Cristina Tajani e Onorio Rosati (Cgil), Danilo Galvagni (Cisl), Walter Galbusera (Uil), Walter Chiappelli (Sunia), Leo Spinelli (Sicet) e Giulio Nicosia (Uniat). Dopo tanti anni il Comune di Milano torna così a programmare misure concrete per soddisfare il bisogno abitativo in città. Negli ultimi mesi i sindacati e Palazzo Marino hanno lavorato per mettere a punto un nuovo piano per mettere al centro dell’azione politica e amministrativa la questione della casa, come era previsto dal programma del Sindaco Pisapia. L’obiettivo è realizzare un’offerta adeguata di alloggi a canone sociale, utilizzando al meglio il patrimonio abitativo pubblico esistente, coniugando le politiche ambientali, infrastrutturali, abitative e di welfare e accogliendo le proposte dei sindacati. Le principali azioni del Protocollo per le Politiche abitative. Come già annunciato in occasione dell’approvazione del Piano di Governo del territorio, viene costituito un fondo di 37 milioni di euro per la costruzione di nuovi alloggi (20 milioni) e per ristrutturare gli appartamenti sfitti (17 milioni), cifre alle quali saranno aggiunte nuove risorse in parte messe a bilancio ogni anno da Palazzo Marino e in parte derivanti dagli operatori privati che, non volendo costruire edilizia residenziale pubblica, dovranno monetizzare al Comune questa mancata realizzazione di residenza pubblica. Inoltre, sul fronte dell’offerta abitativa, sono state sbloccate 900 nuove case popolari, previste dalla precedente Amministrazione, che verranno consegnate alla città entro la fine del 2013. Il Comune di Milano si impegnerà anche per il recupero del patrimonio esistente attraverso la riqualificazione degli sfitti, la rapida assegnazione degli alloggi liberi (non oltre 15 giorni), la manutenzione ordinaria e straordinaria degli stabili, nessuna sottrazione di case al patrimonio di edilizia popolare. Il Protocollo prevede anche la creazione di un nuovo quartiere che abbia una prevalenza di edilizia economica e popolare, ma che non sia un quartiere ghetto. Un nuovo rione che offra ai suoi abitanti i servizi e le infrastrutture necessari. Inoltre, l’accordo con i sindacati contiene anche un’attenzione particolare rivolta al mondo del lavoro. L’amministrazione s’impegna a sostenere le aree con attività produttive esistenti disincentivando le azioni speculative sulle zone industriali. Verrà incentivato il recupero degli insediamenti produttivi esistenti favorendo l’insediamento di nuove imprese. Il protocollo prevede che ogni imprenditore che vuole ristrutturare la sua azienda abbia un premio volumetrico del 20% sulla sua superficie lorda di pavimento da utilizzare in loco oppure che può rivendere come diritto volumetrico per qualsiasi altra destinazione (residenziale e produttiva). Inoltre tutti gli incubatori d’imprese, come start up e spin off, se convenzionati con il Comune saranno considerati come servizi e quindi non avranno limiti volumetrici per la realizzazione di un nuovo edificio. “Presteremo grande attenzione – evidenzia l’assessore alla Casa Lucia Castellano – alle politiche dell’abitare per ridare dignità e rivitalizzare i quartieri popolari. E il nostro impegno, insieme ai sindacati, sarà indirizzato ad una piena conoscenza del patrimonio, così da riqualificare e assegnare le case in tempi sempre più brevi, sottraendole al degrado e al rischio delle occupazioni abusive. Anche per questo, nell’ambito della riorganizzazione dell’Assessorato alla Casa, dedicheremo un apposito ufficio alla gestione del flusso degli alloggi liberi e assegnabili”. Sul fronte delle locazioni, il Comune si impegna a costituire entro quest’anno l’Agenzia per la Casa, il cui obiettivo è far incontrare la domanda e l’offerta di appartamenti in affitto da privati che servirà a far emergere il mercato nero e favorire i contratti regolari. “Questo accordo – ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris - conferma il nostro impegno concreto per creare nuovi alloggi di edilizia sociale per le fasce sociali più deboli trovando il giusto equilibrio tra le scelte fatte con il Pgt e gli ulteriori interventi pubblici che l’Amministrazione è pronta a mettere in campo”. “Punto qualificante dell’accordo é tenere insieme il bisogno abitativo con quello produttivo – ha detto l’assessore alle Politiche per il lavoro Cristina Tajani - attraverso i disincentivi alla speculazione sulle aree industriali e le premialità per l’insediamento di nuove imprese, in particolare start up e spin off. Lavorare e abitare sono due bisogni che devono poter trovare risposta congiuntamente nella stessa città”. |
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SISMA/EMILIA E RICOSTRUZIONE: ACCORDO TRA REGIONE E AGENZIA DEL TERRITORIO PER L´ACQUISIZIONE DI AREE
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Bologna, 7 novembre 2012 – È stato siglato ieri a Bologna, presso la sede della Regione Emilia Romagna, un accordo di collaborazione fra l’Agenzia del Territorio e la stessa Regione, per le attività relative all’acquisizione delle aree ove sono in corso di realizzazione gli edifici temporanei scolastici, municipali, di culto e abitativi. Tale provvedimento si è reso necessario al fine di migliorare l’efficacia dell’azione di ripristino avviata nei territori delle province di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, colpiti dal sisma del maggio 2012. L’agenzia del Territorio, cui competono le attività di valutazione immobiliare e tecnico-estimative, su richiesta delle pubbliche amministrazioni, grazie alla propria struttura organizzata su base regionale e provinciale sta provvedendo alla redazione dell’elenco delle particelle di terreno oggetto di esproprio o di occupazione e alla stima delle indennità spettanti ai proprietari. Inoltre, l’Agenzia consentirà alla Regione di accedere telematicamente alle banche dati catastale e ipotecaria. L’esecuzione delle prestazioni ha già preso avvio lo scorso 12 luglio e proseguirà fino al 31 maggio 2013. “La qualità dell’azione di ripristino nella aree colpite dal sisma – ha commentato il presidente della Regione e Commissario per la ricostruzione, Vasco Errani – continua a esplicarsi nell’ambito di una collaborazione istituzionale che coinvolge tutto il sistema delle autonomie ma anche organi dello Stato, come anche questo accordo testimonia. Il lavoro per la ricostruzione non può che proseguire in questo clima produttivo”. “L’agenzia del Territorio è storicamente al servizio di istituzioni, imprese e cittadini – ha dichiarato il direttore dell’Agenzia, Gabriella Alemanno -, e lo dimostra ancora una volta in occasione del sisma che ha colpito queste aree, in seguito alla richiesta del commissario Errani. L’esperienza maturata durante l’emergenza terremoto in Abruzzo, sarà di grande utilità per mettere in atto una collaborazione solida, operativamente concreta e sinergica con la Regione Emilia-romagna”. |
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TERREMOTO/EMILIA: PRONTA LA LEGGE PER LA RICOSTRUZIONE NEI CENTRI STORICI |
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Bologna, 7 novembre 2012 – Una disciplina speciale, semplificata nelle procedure ed essenziale nei contenuti, che consentirà di realizzare celermente il complesso degli interventi ricostruttivi, in particolare per quanto riguarda i centri storici. Sono questi gli obiettivi generali contenuti nel progetto di legge – varato nell’ultima seduta della Giunta regionale - illustrato oggi ai sindaci delle zone terremotate dal Commissario delegato alla ricostruzione e presidente della Regione Vasco Errani e dall’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli. La proposta di legge (´Norme per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 20 e 29 maggio 2012´) inizia così l’iter di approvazione e già nelle prossime settimane sarà al vaglio dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-romagna. L’intervento normativo - salvaguardando il diritto dei cittadini alla ricostruzione degli immobili distrutti dal sisma, nelle condizioni e nel luogo in cui si trovavano - consentirà di accompagnare gli interventi di riparazione o ricostruzione con il miglioramento delle prestazioni sismiche ed energetiche degli edifici e della qualità urbana perseguendo, quanto più è possibile, la tutela del patrimonio storico-culturale. Per immobili, edifici pubblici e privati, infrastrutture nonché dotazioni territoriali che costituiscono beni culturali la Giunta regionale predisporrà, d’intesa con il Commissario delegato, un programma specifico. I centri storici - Nei centri storici, nei nuclei storici non urbani e negli edifici vincolati dalla pianificazione, l’attività di ricostruzione dovrà essere finalizzata, quanto più possibile, alla conservazione dei tessuti edilizi preesistenti al sisma, con il miglioramento delle loro prestazioni sismiche ed energetiche. Viceversa, quando gli edifici siano completamente crollati (oppure danneggiati in modo gravissimo e dunque recuperabili solo attraverso interventi di demolizione e ricostruzione), la proposta di legge precisa che si dovranno considerare decadute le previgenti disposizioni della pianificazione urbanistica che vincolavano l’edificio originario. Resta invariata l’eventuale disciplina urbanistica operante per la tutela dei caratteri peculiari dei tessuti storici, urbani e non urbani, in cui la nuova costruzione si colloca. Una specifica disciplina è prevista per gli aggregati urbani da recuperare attraverso una progettazione unitaria degli interventi stabilendo la necessità per il Comune di individuare le Unità minima di intervento (Umi), che dovranno presentare un’unica istanza di finanziamento e un unico progetto di riparazione e ricostruzione del complesso edilizio. Piano della ricostruzione - La proposta di legge prevede anche la definizione di uno strumento urbanistico di natura operativa, il ‘Piano della ricostruzione’, diretto a disciplinare, in modo coordinato ed omogeneo, gli interventi attinenti alla ricostruzione, perseguendo nel contempo il miglioramento della funzionalità e qualità dei servizi urbani e una maggiore qualificazione del patrimonio edilizio, in termini di sicurezza ed efficienza energetica. Il Piano potrà stabilire la delocalizzazione degli edifici distrutti o danneggiati che risultino collocati in ambiti inidonei alla edificazione, per ragioni geomorfologiche o ambientali, ovvero da ricostruire in una diversa posizione per consentire di realizzare significative trasformazioni fisiche e funzionali dei tessuti urbani. La formazione e l’approvazione del piano avvengono con procedure estremamente celeri e semplificate. Riduzione dello sprawl nelle campagne - Nel territorio rurale sono previste speciali disposizioni che consentono di ridurre la densità insediativa, ammettendo l’accorpamento degli edifici rurali sparsi facenti parte di un’unica azienda agricola e la delocalizzazione dei fabbricati non più funzionali all’attività agricola. Ci sarà anche la possibilità di modificare la sagoma degli edifici (non sottoposti a qualche vincolo) e ridurne la volumetria. Per gli edifici vincolati dalla pianificazione, che siano stati solo danneggiati dal sisma, la proposta di legge non ammette trasformazioni che ne compromettano il valore storico culturale o testimoniale. Prevede, inoltre, appositi incentivi per il fedele recupero degli edifici, da stabilirsi attraverso il Piano della ricostruzione. In assenza di tali misure premiali si prevede la possibilità di aumentare il numero delle unità immobiliari, se ciò risulti compatibile con la disciplina di tutela. |
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RICOSTRUZIONE IN LUNIGIANA, 800MILA EURO DAGLI SMS TELEFONICI |
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Firenze, 7 novembre 2012 – “A nome mio personale, ma sicuro di interpretare il sentimento dei cittadini della Lunigiana e di tutta la Toscana, ringrazio quanti hanno contribuito a questo importante risultato, che permette di destinare una prima quota di fondi per la realizzazione della Scuola elementare ‘Micheloni’ ad Aulla. Un atto di solidarietà concreta con la popolazione della Lunigiana che un anno fa fu colpita da un alluvione devastante”. Con queste parole il presidente della Regione Enrico Rossi commenta l’erogazione di 800mila euro alla Toscana da parte del comitato dei Garanti istituito per gestire i fondi raccolti attraverso gli sms telefonici in favore delle popolazioni alluvionate di Liguria e Toscana. Il via libera è arrivato oggi pomeriggio a Roma dal Dipartimento della Protezione civile nazionale. Al termine di un incontro al quale hanno partecipato i rappresentanti delle due Regioni, quelli degli operatori di telefonia e i Garanti, è stata deliberata l’erogazione di 800mila euro (circa il 30 per cento degli oltre 2,5 milioni destinati alla Toscana) come prima tranche per la realizzazione della Scuola elementare di Aulla, in un piano più articolato di delocalizzazione di tutti gli edifici pubblici di Aulla. La restante parte dei fondi verrà erogata sulla base degli stati di avanzamento successivi dei lavori. |
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VIA A RESTAURO CASTELLO DI COLLOREDO |
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Colloredo di Monte Albano (Ud), 7 novembre 2012 - Un altro cantiere che si apre, ma non un cantiere qualsiasi: la restituzione alla comunità regionale di un simbolo della sua storia e della sua identità, che chiude l´opera di ricostruzione del Friuli terremotato. L´assessore regionale ai Lavori pubblici, Riccardo Riccardi, ha partecipato ieri , nella sede della Comunità collinare del Friuli, alla firma di affidamento dei lavori per il restauro del castello di Colloredo di Monte Albano, un monumento capace di raccontare sette secoli di storia del Friuli, un luogo simbolico legato ai nomi delle famiglie Colloredo e Nievo e al romanzo "Le confessioni di un Italiano" di Ippolito Nievo. Alla firma di oggi, che segna l´avvio concreto della ricostruzione, erano presenti il sindaco di Colloredo, Ennio Benedetti, e il commissario straordinario per il recupero del castello, Vittorio Zanon. Per i lavori del primo stralcio la Regione ha stanziato 18,5 milioni di euro, di cui 10 per le sole opere di cantiere. Ci vorranno più di cinque anni per finire questa prima parte, che comprende i più importanti corpi di fabbrica; seguiranno quindi ancora due-tre anni per il secondo stralcio, già in parte finanziato, con il completamento del mastio. Siamo di fronte, ha ricordato l´assessore regionale Riccardi, a un´opera estremamente complessa per il suo valore storico-culturale. "Nella recupero del castello - ha detto - viene riproposto il modello istituzionale e metodologico che ha portato al successo della ricostruzione del Friuli: il ruolo dei sindaci e il principio di ripristinare tutto dov´era e com´era. Questo modello è il frutto di una classe dirigente che la Regione ha saputo esprimere, fatta di uomini responsabili capaci di scelte forti". Nei giorni successivi al terremoto, una mano ignota aveva posto ai piedi del castello diroccato un cartello con la scritta "Risorgerà". "Oggi - ha detto il sindaco Benedetti - è per noi una data storica, il coronamento di un sogno che dura dal 1976". |
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EXPO, FORMIGONI: VISITATORI COINVOLTI IN ESPERIENZA UNICA |
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Milano, 7 novembre 2012 - "Per quanto riguarda l´Expo siamo in linea con i programmi più ambiziosi che ci eravamo dati". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia e commissario generale di Expo Milano 2015, Roberto Formigoni. Occasione particolare la sua partecipazione al Biztravelforum2012, l´evento dedicato al turismo giunto alla decima edizione. Il presidente ha citato, in particolare, "le 108 adesioni già raccolte", così come le infrastrutture "che stiamo realizzando e che saranno pronte con qualche mese di anticipo" e, infine, il documento strategico che "non solo ha già ricevuto l´esplicito sostegno del segretario generale dell´Onu Ban Ki-moon, ma anche delle grandi agenzie internazionali". Expo Con Brand Riconoscibilissimo - Il documento strategico per Expo 2015 è ora nelle mani di tutte le nazioni, essendo stato inviato a firma del presidente Mario Monti e dello stesso Formigoni. "Un´expo come quella di Milano gode del fatto che si svolge nella capitale italiana dell´economia, della moda e dell´editoria e, inoltre, in un Paese che ha un brand forte e riconoscibilissimo nel mondo". Un Evento Esperienziale - Obiettivo comune è quello di attrarre il maggior numero di visitatori possibile, di cui "20 milioni reali e almeno altrettanti sulla rete". Il grande evento del 2015 "non sarà un´Esposizione materiale. Dopo le innovazioni nell´Ict non è più pensabile questo modello. La nostra sarà un´Expo esperienziale: inviteremo il mondo a venire a Milano e in Italia per coinvolgere i visitatori in un´esperienza unica e irrepetibile. Il brand Italia dovrà scatenare tutte le sue eccellenze, proponendo esperienze artistiche, culturali, culinarie o enogastronomiche". Il Nostro Tavolo Attrattività - In questo percorso Regione Lombardia è al lavoro da tempo: "Abbiamo dato vita, da tempo, a uno specifico tavolo dedicato all´attrattività del territorio. Abbiamo già iniziato a lavorare con gli stake-holders lombardi, ma siamo molto interessati ad avere contributi e osservazioni che possono pervenire". Formigoni ha invitato i partecipanti al Biztravelforum2012 a inviare suggerimenti al tavolo attrattività della Lombardia: "La visita dei padiglioni espositivi - ha concluso - dovrà essere una parte dell´Expo. Al di fuori del sito espositivo ci sarà un palinsesto di eventi che attireranno la permanenza dei visitatori anche nei giorni successivi. Sarà nostro interesse creare pacchetti turistici per visitare le altre città di Lombardia e d´Italia". |
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BASILICATA INNOVAZIONE: 239 IMPRESE GIÀ COINVOLTE |
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Potenza, 7 novembre 2012 - Sono 239 le imprese lucane che hanno già fruito dei servizi di Basilicata Innovazione per innovare i propri processi e i propri prodotti con risultati incoraggianti: secondo un’indagine condotta su 81 aziende beneficiarie l’aumento di fatturato è stato del 7,9 per cento con 8,6 assunti in più ogni 100 precedenti. Su queste basi l’attività viene rilanciata per il prossimo triennio, introducendo anche alcune novità come i “Premi per l’Innovazione” e “Voucher Giovani Lucani”. Risultati e nuovi obiettivi sono al centro di una conferenza stampa organizzata questa mattina da Regione, Basilicata Innovazione e Area Science Park. I dati evidenziano che, a distanza di tre anni di attività, si può affermare che le competenze specialistiche di Basilicata Innovazione, messe a disposizione di imprenditori futuri o con un business già consolidato, hanno inciso sul rafforzamento delle condizioni economico-industriali del territorio. I dati aggiornati al 31 dicembre 2011 parlano di 665 imprese contattate, 566 visitate, 276 interventi di innovazione realizzati sulle imprese e 239 imprese coinvolte in interventi di innovazione. E inoltre 110 ricercatori coinvolti, 31 i progetti di valorizzazione della ricerca avviati, 15 gli interventi di valorizzazione dei risultati della ricerca effettuati; 6 i progetti di imprese innovative incubate, di cui 3 sotto forma di spin off della ricerca. I risultati sono stati i brevetti depositati e i risultati delle ricerche sviluppate in collaborazione con i Dipartimenti dell’Università degli Studi della Basilicata e i Centri di ricerca regionali che si sono tradotti in processi produttivi. “Motivi sufficienti – ha detto l’assessore alle Attività Produttive Marcello Pittella – per continuare a sostenere il progetto avviato nel 2009 nella convinzione che l’innovazione sia lo strumento più efficace per contrastare la crisi e creare opportunità di sviluppo”. Nei prossimi 3 anni l’azione sarà mirata a consolidare i risultati raggiunti configurando sempre più Basilicata Innovazione come agenzia regionale per l’Innovazione. Da qui le nuove linee strategiche, nell’ottica di valorizzare le conoscenze e le competenze presenti sul territorio lucano, per innalzare il tasso di crescita delle attività imprenditoriali e di valorizzare al meglio le qualità delle menti lucane. Il modello, quindi, funziona. E per rafforzarlo ecco, in aggiunta alle attività già in corso, i “premi per l’innovazione”, che offriranno sostegno finanziario alle imprese che innovano, i “Voucher giovani” per la formazione on job e l’inserimento di livelli elevati in impresa, e i “Trend tecnologici”, strumenti di monitoraggio di evoluzione tecnologica e mercati da offrire alle imprese, oltre che un Osservatorio Formazione, Ricerca e Innovazione utile a orientare e rendere omogenee le politiche di settore. “Le economie vincenti – ha osservato il presidente della Regione, Vito De Filippo – sono quelle che riescono ad innalzare e diversificare le proprie attività, in modo da renderle più capaci di penetrare i mercati e meno esposte agli effetti delle crisi. In questo produrre aumenti di fatturato e occupazione con iniziative di innovazione su un tessuto di piccole e medie imprese offre forti garanzie. Effetti che, indubbiamente, fanno meno rumore della crisi che investe grandi imprese ma che hanno contribuito anche a mitigare l’effetto sociale che quelle crisi hanno determinato. Per questo – ha concluso – mentre dobbiamo fronteggiare le difficoltà del momento, non dobbiamo rinunciare a investire su ciò che nel futuro può rendere la Basilicata più competitiva e, soprattutto, più solida”. |
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CRISI: PER LE IMPRESE IL PRIMO TAGLIO E´ ANCORA SUL PERSONALE DELOCALIZZAZIONE: AZIENDE PIU´ CAUTE |
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Padova, 7 novembre 2012 - Le aziende preferiscono licenziare o intervenire su altri costi? Puntano a spostarsi ulteriormente all´estero o si preparano a potenziare la struttura interna? E com´è cambiata la percezione internazionale delle aziende italiane con i recenti provvedimenti governativi? A queste domande risponde il Report n. 3/2012 dell´Ordine Commercialisti ed Esperti Contabili di Padova, un osservatorio di 1600 professionisti a contatto quotidiano con le aziende del territorio, presentato il 5 novembre a Padova in occasione dell´incontro formativo dell´Ordine dedicato al tema "Progettare le reti di impresa: significative novità introdotte dal Decreto Sviluppo”. Il Report, inviato ai 1600 commercialisti padovani, con una risposta intorno al 15%, affronta i temi della reazione alla crisi, dall´esportazione alle Reti d´Impresa, e della percezione delle aziende italiane sui mercati internazionali. Per quanto riguarda la crisi le aziende continuano ad intervenire soprattutto sulla riduzione dei costi (59%). Per il 37% le aziende intervengono sia con riduzioni sul costo del personale, sia con investimenti su nuovi mercati. Approfondendo la natura dei “tagli” i Commercialisti segnalano che i propri clienti continuano a intervenire soprattutto sul personale (54%). Più ridotti gli interventi sui costi generali (30%), e sulla riduzione degli investimenti (16%). Per l´estero il 67% degli intervistati segnala una clientela che si concentra sull´espansione delle vendite nei mercati emergenti, seguito da un 26% che ha puntato sullo spostamento della produzione all´estero, e da un 17% che ha invece integrato la produzione interna con nuovi stabilimenti all´estero. Il 47% delle aziende che si sono spostate sull´estero sono complessivamente soddisfatte, ma la maggioranza esprime riserve e perplessità: il 34% segnala problemi di gestione, e il 19% è orientato a ridimensionare la propria presenza internazionale. Per le Reti d´Impresa, ovvero l´aggregazione di aziende che consente di operare con nuovi strumenti giuridici e finanziari, il 37% degli intervistati non vede un particolare interesse della propria clientela: ma per il 35% dei Commercialisti questo è un passo assolutamente necessario anche per quelle aziende che non ne sentono la necessità. Solo per il 28% degli intervistati le aziende hanno coscienza del problema e lo affronteranno quanto prima. Con quali percorsi si svilupperà la Rete nel particolare tessuto produttivo del nord est? Per i Commercialisti di Padova la cultura della rete andrà avanti per emergenze e situazioni contingenti (38%), per i vantaggi economici/operativi derivanti dalla costituzione della rete (27%), per le azioni delle realtà associative/sindacali (14%), per intervento dei propri consulenti/referenti (17%). Sulle le imprese del nord est la raccomandazione dei Commercialisti è di valutare caso per caso (60%), caldeggiare la Rete attraverso tutti i protagonisti economici del territorio (17%), lasciare la scelta alla naturale vocazione dell´impresa (10%), spingere al massimo attraverso incentivi (8%). Per il 55 degli intervistati, infine, la reta va considerata l´unica possibilità per il futuro delle Pmi (5%). Come è emerso negli interventi tecnici della giornata, il sistema creditizio guarda con attenzione a questo nuovo soggetto: la Rete sarà favorita quando la banca individuerà una stretta coesione patrimoniale e giuridica fra le imprese aderenti, un valido progetto coerente con gli obiettivi, un business plan adeguato e sostenibile, vantaggi certi per i partecipanti. Ma come è cambiata la vita delle aziende italiane all´estero dopo il nuovo corso della gestione finanziaria del nostro Paese: secondo il 33% non è di particolare rilievo, e per il 30% rassicura sulla solvibilità del sistema Italia anche se questo non compensa il calo di competitività conseguente ai maggiori oneri derivanti dai provvedimenti. Inoltre per il 28% la situazione finanziaria interna dell´Italia non influenza l´attività delle imprese presenti all´estero che vengono giudicate esclusivamente in funzione della propria capacità competitiva. Solo per il 9% la nuova percezione internazionale del sistema Italia crea maggiori opportunità alle imprese italiane che lavorano all´estero. Per il Presidente dell´Ordine, Tiziana Pradolini: “Estero, controllo di gestione e assistenza al credito sono le richieste crescenti della clientela al proprio Commercialista. Il fisco resta un riferimento importante ma, anche per le azioni più pressanti dell´Amministrazione, questa visione complessiva dell´azienda sarà sempre più necessaria per operare con tutti gli strumenti possibili.” |
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FEDERLAZIO E FILAS ILLUSTRANO BANDO “OPEN DATA” ALLE PMI |
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Roma, 7 novembre 2012 Federlazio ha realizzato un incontro presso la propria sede per illustrare agli imprenditori intervenuti le caratteristiche del bando regionale “Open Data”. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il Direttore Generale di Filas, Laura Tassinari e il Vicedirettore Generale di Federlazio, Luciano Mocci. Il Bando, realizzato dalla Regione Lazio per promuovere l’e-government da parte degli Enti Locali ed allo stesso tempo incentivare le imprese a creare applicazioni innovative, prevede la concessione di finanziamenti alle Pmi di produzione e servizi in forma singola o aggregata ed a Consorzi di imprese. Il finanziamento è rivolto ad attività finalizzate a sviluppare, sulla base dei dati in possesso delle amministrazioni pubbliche (patrimonio informativo pubblico), software e servizi capaci di valorizzare l’open data, o a produrre dataset di open data significativi: dalla cartografia ai dati anagrafici, dalle farmacie ai musei aperti, fino ai punti di raccolta differenziata nei comuni. Il finanziamento totale prevede 6 milioni di euro destinati alle imprese (Avviso Open Data Pmi) e 6 milioni di euro per gli Enti Locali (Avviso Open Data Pal). I contributi per le Pmi saranno pari al 70% dell’investimento (con un tetto massimo di 150 mila euro) e al 75% per le aggregazioni di imprese (tetto massimo 200 mila euro). Per gli Enti locali, invece, il finanziamento sarà pari al 100% delle spese ritenute congrue ed ammissibili, con un tetto massimo di € 180.000,00. “Siamo molto soddisfatti per questo bando che consentirà alle imprese della nostra regione nuove possibilità di investimento – ha dichiarato il Vicedirettore Generale di Federlazio, Luciano Mocci -. Auspichiamo che gli Enti Locali recepiscano al più presto questa opportunità ed invitiamo anche le aziende stesse a sollecitare i Comuni del proprio territorio in questo senso”. “Più forza al rapporto tra istituzioni e cittadini; realizzare strumenti di trasparenza e partecipazione; offrire opportunità di business alle imprese. Questi sono, in sintesi, gli obiettivi principali dei due bandi Open data (Pmi e Pal), - ha dichiarato il Direttore Generale di Filas, Laura Tassinari -. Grazie a queste due importanti iniziative ed all’approvazione della Legge sull’Open Data, il Lazio si pone all’avanguardia in Europa ed il linea con le recenti disposizioni nazionali (Agenda Digitale) in materia di dati aperti e di open government”. |
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VENTOCONGIUNTURA, INDUSTRIA, RALLENTA LA CADUTA: -4,9% SUL 2011 E -1,1% CONGIUNTURALE MAGGIORI SOFFERENZE PER LE MICRO IMPRESE, L’EXPORT -1,2%. MENO PESSIMISTI GLI IMPRENDITORI |
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Venezia, 7 novembre 2012 - Nel terzo trimestre 2012, sulla base dell’indagine Venetocongiuntura, la produzione industriale ha registrato una flessione del -4,9% rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre la variazione congiunturale destagionalizzata è stata del -1,1%. L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto, con la collaborazione della Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.826 imprese con almeno 2 addetti. «Nel terzo trimestre dell’anno assistiamo ad nuova flessione dei livelli produttivi (-4,9% su base annua) ma la variazione congiunturale (-1,1% il dato destagionalizzato) rappresenta un segnale di decelerazione della contrazione. In una situazione ancora difficile per il settore manifatturiero – sottolinea Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto – è importante saper cogliere alcuni sintomi che potrebbero portare ad un’inversione di tendenza nei prossimi mesi, come le previsioni degli stessi imprenditori, che lasciano intravedere una fioca luce in fondo al tunnel. Dopo una lunga serie di saldi decrescenti, infatti, le aspettative degli imprenditori presentano un lieve miglioramento sia per la produzione che per la domanda, soprattutto quella estera, seppur ancora in terreno negativo, mentre mantengono un trend decrescente per l’occupazione. Per concretizzare questi pallidi segnali di recupero è necessaria la ripresa della congiuntura internazionale. Purtroppo le previsioni rischiano una nuova revisione verso il basso a causa della crisi dell’euro, delle elezioni americane e delle prospettive di crescita dei paesi emergenti. È il caso dell’economia italiana che, stando le previsioni diffuse ieri dall’Istat, dovrebbe accusare una flessione del -2,3 per cento nel 2012 e del -0,5 nel 2013 con ricadute negative anche per il Veneto: il Pil regionale infatti subirà una contrazione del -2,1 per cento nel 2012 e resterà piatto nel 2013». Produzione - Sotto il profilo settoriale l’andamento negativo della produzione continua a interessare principalmente le microimprese (2-9 addetti) con un calo del -7%. A seguire le piccole (10-49 addetti) e le medie imprese (52-249 addetti) rispettivamente con una flessione del -5,1% e del -4,1%. Ma negativa si conferma anche la performance delle grandi imprese (250 addetti e più) con una variazione del -3,6%. La dinamica negativa riguarda soprattutto la produzione di beni intermedi (-5,8%), mentre le imprese che realizzano beni strumentali e di consumo registrano valori rispettivamente del -4,8% e -3,9%. Per quanto riguarda i settori le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del marmo, vetro e ceramica (-7%), del legno e mobile (-6,9%), mezzi di trasporto (-6,6%). L’unico settore che registra un andamento pressoché stabile, ma pur sempre negativo, è l’alimentare, bevande e tabacco (-0,4%). Fatturato - Il trend negativo è confermato dalla diminuzione del -4,8% del fatturato su base annua. La peggior performance è ascrivibile alle micro imprese (-8,1%), meno marcata per le grandi (-2,6%). Sotto il profilo settoriale spicca la variazione negativa dei mezzi di trasporto (-10,6%) e del legno e mobile (-8,3%). L’alimentare, bevande e tabacco si riconferma l’unico settore con una variazione del fatturato in lieve aumento (+0,9%). La variazione negativa è ascrivibile a una forte diminuzione del fatturato interno (-6,8%) dovuta in primis ai settori delle macchine ed apparecchi meccanici e delle macchine elettriche ed elettroniche (in media -9,5%), ma anche quello estero ha registrato una variazione negativa del -1,2%. Una flessione dettata soprattutto dai mezzi di trasporto (-11,5%), compensata dalla variazione positiva del settore alimentare, bevande e tabacco (+7%), macchine elettriche ed elettroniche (+3%), tessile, abbigliamento e calzature (+1,9%). Per quanto riguarda la dimensione d’impresa, soffrono di più le micro imprese (-5,6%), mentre l’andamento è stabile per le imprese di media dimensione (-0,1%). Ordinativi - Gli ordinativi hanno segnato un calo del -4,6% su base annua (-7,5% le microimprese). La performance peggiore nel comparto del legno e mobile (-8,2%), mentre l’unico a evidenziare un andamento stabile è l’alimentare, bevande e tabacco (-0,1%). Meno accentuata la flessione degli ordinativi dal mercato estero (-0,8%), determinata dalle micro imprese (-6%), mentre le medie risultano stabili (+0,4%). Il settore con la performance migliore è quello delle macchine elettriche ed elettroniche (+5,2%) e degli alimentari, bevande e tabacco (+4,1%), mentre particolarmente negativo è l’andamento dei mezzi di trasporto (-6,8%). Continua la tendenza negativa per gli ordinativi dal mercato interno (-6,6%) imputabile in primis alle micro imprese (-7,9%). I settori più colpiti sono legno e mobile, marmo, vetro e ceramica, entrambi -9,9%. Occupazione - L’occupazione è segnata da una lieve flessione pari a -0,6% su base annua (-0,8% nel trimestre precedente), che interessa principalmente le imprese di medie dimensioni (-1%). Sotto il profilo settoriale il calo maggiore è stato registrato nel comparto del legno e mobile (-3%) e carta e stampa (-2,5%). Gli unici settori a evidenziare una dinamica lievemente positiva sono macchine ed apparecchi meccanici e metalli e prodotti in metallo con un +0,7% e un +0,5%. Previsioni - Migliora ma restano pur sempre negative le previsioni degli imprenditori per i prossimi tre mesi con un saldo pari a -29,8 punti percentuali (-36,6 p.P. Nel trimestre precedente) per la produzione. Migliora, anche se di poco, la fiducia anche per l’indicatore del fatturato (-28,8 p.P. Contro il -35,1 p.P. Del trimestre precedente) e degli ordini, soprattutto quelli provenienti dal mercato estero (-12,3 p.P. Contro il -19,2 p.P. Precedente). Cresce la sfiducia in un recupero dell’occupazione (-15,6 p.P., -14,0 p.P. Precedente). |
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PIACENZA, LE IMPRESE CALANO ANCHE NEL III TRIMESTRE 2012
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Piacenza, 7 novembre 2012 - Il terzo trimestre del 2012 ha visto una riduzione piuttosto consistente delle imprese registrate a Piacenza, sia in termini tendenziale che congiunturali. Rispetto al settembre 2011 si sono perse 368 unità, rispetto al mese di giugno 2012, 45. Lo stock a fine settembre contava 31.492 unità. La variazione più elevata in negativo ha riguardato il settore del commercio che in un anno ha visto venir meno 173 realtà, con 127 imprese in meno è invece al secondo posto tra i comparti in contrazione il settore dell’agricoltura mentre al terzo (-103) quello delle costruzioni. E’ stato al contrario consistente l’incremento di imprese nel contesto dei servizi di alloggio e ristorazione (+43). Una crescita si è evidenziata anche nel settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+17) così come in quello della fornitura di energia ed acqua. L’aumento registrato in quest’ultimo ambito (15 soggetti) ha impresso una crescita percentuale di notevole grandezza dal momento che lo stock di partenza era di sole 18 unità e quindi nell’arco di un anno se ne è registrato quasi il raddoppio. La riduzione osservata ha riguardato anche le imprese attive (a differenza del passato): sono passate da 28.977 a 28.522 (-1,57%). Nel confronto con le altre province si riscontra omogeneità nel segno della variazione. Lodi e Reggio Emilia hanno entrambe una riduzione più elevata di quella di Piacenza mentre le restanti realtà territoriali soffrono di diminuzioni più contenute. Un movimento importante che si è registrato nel corso dei primi 9 mesi del 2012 ha riguardato le cancellazioni d’ufficio: su 1.694 cessazioni totali ben 223 sono state operate dagli uffici della Camera di commercio (per il venire meno dei presupposti giuridici dell’attività). Va detto però che la dinamica si mantiene negativa anche escludendo queste cancellazioni, in quanto le iscrizioni si sono fermate a quota 1.399. Nel Paese, invece, depurando il dato dalle cancellazioni condotte dagli uffici, la variazione dei primi nove mesi è stata leggermente positiva con una differenza tra iscritte e cessate pari a 19.984 unità. La dinamica imprenditoriale piacentina è fortemente differenziata a livello di forme giuridiche: positiva per società di capitale ed altre forme giuridiche (consorzi, cooperative..), negativa per imprenditori individuali e società di persone. Anche in questo andamento si percepisce però un chiaro segnale di rallentamento nell’avvio di nuove attività: il valore del saldo per le società di capitale pur mantenendosi in territorio positivo è il più basso degli ultimi 12 anni. Nella composizione percentuale del tessuto imprenditoriale piacentino si è scesi per la prima volta sotto il 59% per quanto riguarda le ditte individuali mentre le società più strutturate si sono avvicinate al 19% (erano il 12,2% nel 2000). Delle 31.492 imprese registrate a Piacenza 2.988 sono gestite da imprenditori stranieri (1.564 nel solo settore dell’edilizia). Le imprese a titolarità femminile sono 6.974 mentre quelle che si possono definire giovanili sono 2.799 (quasi il 50% di questro sottogruppo si concentra nell’edilizia e nel commercio). |
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VENETO INCONTRA DELEGAZIONE SINDACALE PER SITUAZIONE LAVORATORI MONTE PASCHI IN VENETO |
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Venezia, 7 novembre 2012 - L’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro Elena Donazzan, su mandato del Presidente della Regione Luca Zaia, ha incontrato questa mattina, a Palazzo Balbi a Venezia, la delegazione sindacale per discutere delle problematiche relative al piano industriale del Gruppo Monte Paschi di Siena. L’assessore Donazzan dichiara: “Chiederò, unitamente all’assessore regionale al Lavoro della Toscana Gianfranco Simoncini, di aprire con urgenza un Tavolo per affrontare la valutazione del piano industriale presentato dai vertici del Gruppo Monte Paschi e che, a mio parere, rappresenta un’anomalia per almeno tre aspetti. Mi riferisco alla esternalizzazione che sembra mascherare licenziamenti veri e propri, l’ipotizzato risparmio, del tutto ininfluente per la riorganizzazione dell’intero gruppo, e la trattativa sindacale nazionale ridotta a un nemmeno tanto formale ascolto delle parti”. “Credo- precisa Donazzan- Monte Paschi debba rivedere le proprie scelte e debba senza dubbio spiegare al Governo, da cui trarrà importante risorse attraverso il rifinanziamento dei cosiddetti Tremonti bond, e sarà una cifra certamente importante, le ragioni per le quali ha deciso di ‘liberarsi’ di risorse umane a fronte di risorse finanziarie”. “La disponibilità- conclude l’assessore regionale- manifestata dai dipendenti, che sarebbero pronti a ridurre di quasi il 10 per cento i propri stipendi pur di mantenere l’organico, è stata del tutto ignorata da Monte Paschi e anche per questo chiederemo ragioni”. |
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INNOVAZIONE: LE MIGLIORI IDEE D’IMPRESA PREMIATE AL TECHNOLOGYBIZ 2012, SI CONCLUDE LA SECONDA EDIZIONE DI CREATIVE CLUSTER |
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Napoli, 7 novembre 2012 - Giovedì 8 novembre alle ore 16, nell´ambito di Technologybiz 2012, si svolgerà la premiazione dei vincitori della seconda edizione di Creative Clusters, il percorso di stimolo, selezione e strutturazione di progetti innovativi e creativi di impresa, promosso da Campania Innovazione - Agenzia regionale per la promozione della Ricerca e dell´Innovazione, in collaborazione con Confindustria Campania, Confapi Campania, Unicredit e Vertis. Il percorso laboratoriale Creative Clusters in un anno e mezzo è riuscito ad intercettare oltre 150 progetti di impresa, 270 giovani proponenti e circa 60.000 contatti tramite i diversi canali di comunicazione. Nella seconda edizione, delle 83 proposte pervenute da studenti, imprenditori, laureati e ricercatori, 20 hanno superato il processo di selezione, giungendo quindi alla fine del percorso. Le idee più convincenti saranno premiate con un percorso di implementazione e di accompagnamento all’incontro con il mercato attraverso il supporto di specialisti di Campania Innovazione nelle aree: Creazione di Impresa, Sviluppo competitivo, Tutela proprietà intellettuale, Finanza per l´innovazione, Networking Internazionale. I lavori saranno aperti dall´assessore alla Ricerca Scientifica della Regione Campania Guido Trombetti. All´incontro interverranno, inoltre, Fulvio Martusciello, consigliere del presidente Caldoro alle Attività produttive e allo sviluppo economico, Edoardo Imperiale, direttore generale Campania Innovazione, Giorgio Fiore, presidente Confindustria Campania, Emilio Alfano, presidente Confapi Campania. |
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REGGIO CALABRIA - FERMA L´ATTIVITÀ DELLA STAZIONE SPERIMENTALE SSEA |
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Reggio Calabria, 7 novembre 2012 - L’attività della Stazione sperimentale per le industrie delle essenze e dei derivati degli agrumi (Ssea) è a un passo dalla paralisi. La denuncia arriva dal presidente Lucio Dattola che ha rassegnato le sue dimissioni perché «Non ci sono le condizioni per lavorare. La Stazione non ha ancora un Consiglio di amministrazione. È quasi un anno che stiamo aspettando che Confindustria nazionale, e nello specifico Federchimica e Federalimentari, nomini i due membri del Cda. Il mio gesto è a difesa della Stazione reggina, che da quasi cento anni svolge la sua attività di ricerca e servizio sull’intero territorio nazionale, e di tutte le persone che vi lavorano. Per contenere i costi abbiamo anche azzerato i compensi. Al momento non conosciamo le motivazioni di questo assurdo ritardo che blocca la Stazione, strumento fondamentale per sostenere l’industria del bergamotto, che è un prodotto pressoché unico – continua Dattola – come quasi unico è il territorio dove può essere coltivato. L’altra zona del mondo in cui viene ottenuto, infatti, è la Costa d’Avorio che produce 7-8mila chili all’anno contro i 100mila della provincia di Reggio Calabria». Sarà il vicepresidente Umberto Cotroneo a guidare temporaneamente la Ssea. La Stazione sperimentale per le industrie delle essenze e dei derivati degli agrumi (Ssea), istituita nel 1918 come ente pubblico di ricerca applicata, scientifica e tecnologica, da dicembre 2011 è un’Azienda speciale della Camera di Commercio di Reggio Calabria. L’istituto è il punto di riferimento nazionale nei settori analitico e tecnologico di succhi di frutta, derivati agrumari, oli essenziali, prodotti aromatici e prodotti alimentari di origine vegetale in genere. Ricercatori e tecnici altamente specializzati aiutano le imprese in ogni specifica esigenza e problema tecnologico offrendo servizi di ricerca, consulenza, analisi, sperimentazioni su misura, sviluppo di metodi analitici e assistenza tecnica. La Stazione reggina collabora con i ministeri, le associazioni di categoria, le associazioni scientifiche, le università, i centri di ricerca italiani ed esteri. «È per tutti questi motivi – conclude Dattola – che in passato ho combattuto per evitare che la Stazione reggina venisse accorpata all’analoga struttura di Parma e oggi sono pronto a battere tutte le strade pur di tutelarla. È fondamentale salvaguardare i posti di lavoro e difendere l’unico Ente nazionale che ha sede a Reggio Calabria». |
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PAMA: INVESTIMENTO E NUOVA OCCUPAZIONE |
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Trento, 7 novembre 2012 - Firmato ieri presso la sede del Dipartimento industria e artigianato, dall´assessore provinciale all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi e dall´amministratore delegato della Pama spa di Rovereto Ettore Batisti un accordo per un´iniziativa di procedura negoziale; presenti anche le rappresentanze sindacali, la Fiom Cgil con Michele Guarda, la Fim Cisl con Anna Damiano e la Uilm Uiltn con Luciano Atanasio, che hanno condiviso l´accordo. In base a quanto sottoscritto, la società roveretana si è impegnata a incrementare il livello occupazionale di 20 unità nell´arco dei prossimi due anni, nonché a mantenere la sede legale, commerciale e produttiva in Trentino per almeno dieci anni dalla data di ultimazione del progetto. Di contro la Provincia ha concesso un contributo a fondo perduto di 1.200.440,50 euro sulla spesa ammessa a finanziamento, da destinare ai due progetti, l´uno di ricerca, l´altro per la costruzione di un nuovo capannone adiacente alla sede attuale dell´azienda. "L´accordo che abbiamo sottoscritto oggi - ha commentato l´assessore Alessandro Olivi - assume rilevanza fondamentale per tre ordini di ragioni. Siamo infatti in presenza di un´azienda che continua ad investire in ricerca, sviluppo e innovazione da un lato e crescita della sua struttura dimensionale dall´altro, innovazione e crescita che sono peraltro anche due priorità della nostra riforma. Al secondo posto va detto che questi investimenti, proprio in quanto sono agevolati dalla Provincia autonoma di Trento, producono consolidamento e crescita prospettica dell´occupazione, ciò significa che gli incentivi provinciali producono l´effetto di aumentare le ricadute sociali sul territorio, basti pensare all´incremento dei livelli occupazionali. Infine, il terzo valore è compreso in questo accordo a tre, condiviso fra Provincia, azienda e sindacati di categoria, un modello avanzato di relazioni industriali unico in Italia, che favorisce la corresponsabilità nella decisione e nella selezione dei progetti di investimento e, soprattutto, consente di coinvolgere le parti sociali in questo difficile momento". Pama è anche un´eccellenza nel settore della meccatronica: "Questo rafforza il progetto della Provincia di creare un centro di competenza su questa filiera - ha concluso l´assessore Olivi -. Attraverso l´accordo si sviluppa ulteriormente un´azienda che è un´eccellenza assoluta nel campo della meccatronica e questo va nella direzione di rendere ancora più credibile il progetto che la Provincia ha ormai avviato, ovvero di creare, proprio nell´area di Rovereto, un centro di eccellenza sulla meccatronica, progetto che non può prescindere dalla presenza sul territorio di imprese che già rappresentano punte di qualità". L´amministratore delegato Ettore Batisti ha quindi confermato gli impegni sottoscritti e ha presentato la realtà aziendale: "Abbiamo investito molto negli ultimi anni, fino a 5 milioni all´anno, al punto che siamo passati da 20 milioni di fatturato agli attuali 140: oggi siamo i leader mondiali per macchine utensili, esportiamo al di fuori dell´Europa oltre il 90% della nostra produzione e siamo presenti in tutti i mercati del mondo. Qui a Rovereto produciamo le macchine di dimensioni maggiori, infatti oggetto di questo accordo è anche l´ampliamento di un nostro capannone, con altezze e profondità notevoli per assicurare la perfezione nell´assemblaggio delle macchine". L´azienda investe poi in formazione: "Negli ultimi cinque anni abbiamo assunto cento giovani provenienti dalle scuole professioni locali, che abbiamo formato e qualificato internamente in base alle esigenze della nostra particolare produzione". In totale nella società Pama vi sono circa 500 lavoratori, di cui 326 nello stabilimento di Rovereto. La "procedura negoziale" è prevista dalla legge provinciale 6/1999 per domande di importo superiore a 2,5 milioni di euro, per le quali si individua una ipotesi di accordo presso il Dipartimento provinciale competente che comprende determinati vincoli ai quali il richiedente deve sottostare, che sono di tipo occupazionale, energetici, finanziari, legati alla sostenibilità ambientale, alle scelte di fornitori di prossimità (´chilometri zero´) e così via. L´accordo firmato oggi fra l´assessore provinciale all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi e l´amministratore delegato della Pama spa di Rovereto Ettore Batisti, riguarda due progetti: il primo, della durata di 36 mesi, prevede la realizzazione di un prototipo di macchina utensile a portale fisso per fresature e rettifica, il secondo è relativo alla costruzione di un nuovo capannone per assemblaggio delle macchine utensili industriali prodotte dalla Pama spa. Per il primo, a fronte di una spesa prevista di 3.197.562 euro, la spesa ammessa è stata di 2.714.270 euro, con un contributo determinato in 1.000.440,50 euro. Per la costruzione di un nuovo capannone, a fronte di una spesa prevista di 7.414.895,85 euro, la spesa ammessa è stata di 4.218.866,35 euro per un contributo a fondo perduto pari a 200.000 euro in regime "de minimis". In base all´accordo di procedura negoziale, la Pama di Rovereto si è impegnata ad aumentare il livello occupazionale dalle attuali 326 unità fino a 346 dipendenti entro il 2014 e a mantenere questo piano occupazionale per i tre anni successivi, ovvero fino al 2017. Inoltre si è impegnata a mantenere la sede legale, commerciale e produttiva in Trentino per un periodo concordato di dieci anni dalla data di ultimazione del progetto complessivo, ovvero dal 2014, nonché a non cedere a terzi i risultati della ricerca e delle invenzioni industriali. Sono previste inoltre verifiche in corso d´opera: nel corso del primo anno successivo alla sottoscrizione dell´accordo, l´azienda, il sindacato e la Provincia autonoma di Trento si incontreranno per analizzare lo stato di avanzamento del progetto e del piano industriale. |
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ABRUZZO: REGIONE IN AZIENDA |
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Pescara, 7 novembre 2012 - Riprese le visite istituzionali previste per "La Regione in Azienda", un´iniziativa che vede coinvolto il vice presidente della Regione Abruzzo con delega allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, in un tour che lo vede a contatto, ogni settimana, con il mondo dell´industria e dell´artigianato. Una serie di visite a industrie e artigiani che ha l´obiettivo di far uscire l´assessorato dal "palazzo", dalla sua forma prettamente istituzionale, e avvicinarlo il più possibile al territorio e alla realtà imprenditoriale in quanto si ritiene più utile un´azione di ascolto che vada oltre i tavoli istituzionali e gli incontri con i rappresentanti dei settori. Venerdì scorso il vice presidente con delega allo Sviluppo Economico Alfredo Castiglione ha visitato due aziende di eccellenza nel campo della meccanica di precisione: la Scarimec di Chieti Scalo e la Ifelv della zona industriale della Val di Sangro. La Scarimec di Dario Scarinci nasce nel settembre 1996 da un´idea di Enzo Scarinci, padre, dipendente da oltre 25 anni del settore elettronico e delle telecomunicazioni, che acquistò una macchina utensile di proprietà della Telettra, per poi donarla al figlio. ?La Scarimec oggi opera nella microrobotica, nell´automazione industriale, nel settore ottico, medicale e militare e garantisce il supporto tecnico e logistico, attraverso la capillare organizzazione del suo staff che segue i clienti dalla scelta dei materiali alla consegna dei particolari. La Ifelv S.r.l. (Italian Forward Electric Vehicles) è, invece, un´azienda nata nel 2012 con lo scopo di costruire macchine elettriche per andare incontro alle nuove esigenze mondiali di miglioramento dell´ambiente e riduzione sensibile dei costi del carburante. I prototipi realizzati, in particolar modo nel settore industriale, hanno fatto si che venisse invitata all´importante Evento dell´Ecomondo di Rimini dal 7 al 9 p.V., dove il dott. Angelo Lalli e l´amministratore l´ing. Florin Soenescu, ideatore e curatore dell´auto elettrica, promuoveranno il mezzo costruito nella zona industriale della Val Di Sangro. Angelo Lalli, è anche amministratore unico dell´omonima Engineering srl, azienda meccanica di precisione del Polo Automotive. Alle due aziende è stata donata la moneta "Corfinium", che fu coniata "illo tempore" per sancire la definitiva alleanza tra le popolazioni italiche". |
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SONDRIO, PREZZI DELLA SPESA PIÙ CONTENUTI |
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Sondrio, 7 novembre 2012 - L’inflazione persiste, nonostante la crisi, con ritmi di crescita dei prezzi al consumo nell’ordine del 3%, ma la provincia di Sondrio, tra il 2011 e il 2012, ha potuto beneficiare di un rallentamento della dinamica con un aumento dei prezzi alimentari contenuto entro l’1,2%. Addirittura, tra il gennaio e il luglio di quest’anno, il costo del carrello ha avuto un calo dello 0,2% rispetto al semestre precedente. La differenza con il resto del Paese si manifesta in maniera ancora più evidente se si considera un periodo più ampio, dall’inizio dell’attività di rilevazione, nel gennaio 2010, ad oggi: l’aumento dei prezzi è stato pari al 4,6% in Italia, al 4,3% in Lombardia e solo al 2,6% a Sondrio. Sono dati confortanti quelli che emergono dalla sesta rilevazione dei prezzi al consumo effettuata da Ref Ricerche, per conto della Camera di Commercio, in collaborazione con Unione del commercio del turismo e dei servizi della provincia di Sondrio e con Confartigianato Imprese Sondrio. Più in generale, le famiglie sondriesi pagano circa l’1% in meno rispetto al resto della Lombardia per il carrello della spesa e, sul fronte del costo dei servizi, Sondrio, pur in presenza di aumenti, rimane una delle città più virtuose. Il monitoraggio semestrale, condotto nel luglio scorso in 37 punti vendita di Sondrio e dintorni tra ipermercati, supermercati, hard discount, dettaglio alimentare, panetterie e macellerie, ha riguardato 23 prodotti di acquisto frequente, venti alimentari e tre per la cura della casa e della persona, che rappresentano il 45% della spesa per beni di largo consumo confezionato. Complessivamente sono state raccolte 1200 quotazioni di prezzo. Circa la metà dei prodotti del paniere presenta a Sondrio prezzi inferiori rispetto alla media lombarda, e tra questi vi sono prodotti di primissima necessità quali pane, acqua minerale, olio, pasta e diversi prodotti freschi. A Milano, la città più cara della Lombardia, si spende l’8,8% in più rispetto a Sondrio, a Lodi il 3,7% in meno. Per quanto riguarda i prodotti tipici, un parametro introdotto l’anno scorso nelle rilevazioni, tra 2011 e 2012 sono aumentati i Pizzoccheri dell’8,5%, la polenta (prodotto di gastronomia) del 3,7%, e, in misura minore, gli altri prodotti del paniere. Confrontando i dati di luglio 2011 e luglio 2012, l’aggravio del costo della spesa è pari a circa 25 euro l’anno per le famiglie di Sondrio, contro i 57 per quelle lombarde e i 53 euro della media italiana. Sul fronte delle rilevazioni nel settore dei servizi sono stati visitati 64 punti vendita tra pizzerie, bar, lavaggi auto, gommisti, estetisti, parrucchieri e lavanderie, per raccogliere circa 300 quotazioni di prezzo. Per questi servizi una famiglia spende mediamente 1600 euro all’anno. A Sondrio aperitivi, bevande, brioche, toast e panini al bar costano leggermente meno rispetto alla media lombarda, nonostante le consumazioni al bar siano in generale più care dello 0,7%. Nell’ultimo anni i prezzi sono aumentati meno a Sondrio che nel resto della regione. Discorso inverso per la pizza: un pasto in pizzeria a Sondrio costa mediamente 8,26 euro contro i 9,05 della Lombardia, ma nell’ultimo anno il prezzo da noi è aumentato in misura maggiore. I servizi alla persona forniti da estetisti e parrucchieri sono più convenienti a Sondrio, e in generale i livelli dei prezzi sono migliori rispetto alla media lombarda: a Varese, la più cara, costano il 13,3% in più. Rimane più economico far riparare l’auto a Sondrio, mentre per il lavaggio risultano più economiche altre province: i prezzi dei due servizi, tra luglio 2011 e luglio 2012, da noi calano lievemente, mentre aumentano nel resto della Lombardia. Oltrepassando i confini regionali, risulta interessante il confronto con i capoluoghi di altre province alpine, come Aosta, Belluno, Bolzano, Trento e Verbano Cusio Ossola, sul paniere alimentare. Per il carrello della spesa, Sondrio si posiziona quale terza meno cara su sei, con un costo del 2,6% inferiore alla media. |
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MANTOVA - INIZIATIVE PER FAVORIRE L´ACCESSO AL MICROCREDITO |
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Mantova, 7 novembre 2012 - Diverse sono le iniziative messe in campo dalla Camera di Commercio di Mantova e dal sistema camerale lombardo per favorire l’accesso al credito da parte delle imprese mantovane in questo delicato periodo di congiuntura economica. La prima iniziativa è quella sul Microcredito, promossa in collaborazione con i confidi che si affianca alla tradizionale linea di abbattimento tassi di interesse per investimenti aziendali. Si tratta di una misura riservata alle microimprese (sino a 9 dipendenti) dei settori commercio, artigianato e industria ed è riferita a finanziamenti per la copertura di spese di breve periodo che spesso incidono sul livello di liquidità aziendale. Il contributo riconoscibile è pari al 5% del valore del finanziamento, con importo minimo di Euro 5.000,00 e massimo di 30.000,00, finalizzato alla copertura delle seguenti tipologie di spesa (costi del personale, acquisto di scorte, affitto dei locali in cui viene svolta l’attività aziendale e debiti tributari). Per questa misura è inoltre previsto il rimborso pari al 50% del costo per l’accesso alla garanzia del consorzio fidi. (Fondi a disposizione: 150.000 Euro – Informazioni e modalità per accedere sono disponibili presso i consorzi fidi convenzionati) La seconda iniziativa riguarda un bando rivolto a imprese con titolari o soci con età inferiore ai 42 anni che abbiano avuto insoluti nei riguardi della loro clientela. La Camera di Commercio, per facilitare l’accesso al credito da parte di queste imprese, riconosce un contributo a copertura totale degli interessi bancari e dei costi per l’accesso alla garanzia dei consorzi fidi. I finanziamenti devono essere di importo minimo di Euro 2.000,00 e massimo di Euro 20.000,00 rimborsabili in un periodo non superiore a 36 mesi. Si può presentare domanda di contributo sino al 31.12.2012. (Fondi a disposizione: 30.000,00 - Informazioni e modalità per accedere sono disponibili presso i consorzi fidi convenzionati). |
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CRISI: REGIONE FVG SOSTIENE LAVORATORI CARTIERA ROMANELLO
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Trieste, 7 novembre 2012 - Ricordando l´attenzione che la Regione ha dedicato in tutti questi mesi al problema occupazionale della Cartiera Romanello, l´assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Angela Brandi, ha ribadito ieri "la volontà prioritaria di sostenere il reddito dei lavoratori e delle loro famiglie". Nel corso dell´incontro svoltosi nella sede della Provincia di Udine in relazione alla delicata situazione dello stabilimento udinese di Basaldella, Brandi ha spiegato che "alcuni lavoratori stanno usufruendo di strumenti messi in campo dall´Amministrazione regionale, come i Lavori socialmente utili e i Voucher, che permettono loro di mantenersi attivi integrando il reddito. Ma - ha aggiunto - siamo pronti ad intervenire anche con la formazione, con dei corsi di aggiornamento professionale". "Pure oggi - ha affermato l´assessore - ho apprezzato l´atteggiamento costruttivo dei lavoratori, lo stesso che hanno saputo mantenere in tutto questo periodo di mobilitazione, compreso quello dell´occupazione della fabbrica non con finalità dimostrative ma allo scopo di preservare il capitale aziendale non lasciando incustodito lo stabilimento". "E´ importante - ha concluso Brandi - che entro il 15 novembre ci possa essere l´auspicata manifestazione d´interesse da parte del soggetto imprenditoriale che si è fatto avanti, in maniera tale da garantire la continuità produttiva della Cartiera in quanto - ha sottolineato - sarebbe un grave danno se si estinguesse un´attività con grandi potenzialità come la Romanello che costituisce un patrimonio per questa regione". |
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