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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Novembre 2012
PACHER FIRMA A BRUXELLES L´ACCORDO PER TRASPORTI SOSTENIBILI DENTRO L´ARCO ALPINO IMPEGNO A RACCOGLIERE DATI IN MODO OMOGENEO CON LE ALTRE REGIONI DELLE ALPI PER INTRODURRE REGOLE COMUNI E CONDIVISE A SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO MONTANO  
 
 Trento, 7 novembre 2012 - "Il documento oggi sottoscritto rappresenta un passo avanti importante per meglio coordinare le politiche di trasporto, dentro l´arco alpino, improntate alla sostenibilità. Si tratta infatti di un impegno che annette particolare attenzione alla ferrovia e all´intermodalità. Dentro questo progetto, ideale prosecuzione della risoluzione Monitraf delle regioni alpine per una strategia dei trasporti comune, vivono anche lo spirito e la determinazione assunti nell´ambito del Dreier Landtag e nella determinazione del Gect per lo sviluppo del corridoio verde attorno all´asse del Brennero: per far sì che le regioni coinvolte nel transito di persone e merci assieme possano contare sempre di più". Così Alberto Pacher, vicepresidente e assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti della Provincia autonoma di Trento, commenta la firma apposta oggi, a Bruxelles, in calce all´accordo con il quale ci si impegna a raccogliere dati in modo omogeneo con le altre regioni delle Alpi per introdurre regole comuni e condivise per verificare la ricaduta reciproca delle misure di salvaguardia del territorio montano e mantenere così la prospettiva di uno sviluppo sostenibile ed equilibrato su tutta la regione alpina. Tutto questo anche in vista di una macro regione alpina. A sottoscrivere il documento, assieme alla Provincia autonoma di Trento, la Regione Rhône-alpes, la Provincia autonoma di Bolzano, la Regione autonoma Valle d’Aosta, la Regione Piemonte, la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, il Canton Ticino, la Conferenza dei Governi della Svizzera Centrale e il Land del Tirolo: insieme a ribadire la volontà comune di sviluppare un sistema di trasporti per le Alpi ambizioso ed esemplare. Il progetto Monitraf, si legge nell´accordo ieri sottoscritto, ha già offerto alle Regioni alpine un ambito di cooperazione privilegiato per sottolineare l’assoluto bisogno di un sistema di trasporti efficiente e sostenibile nell’intero arco alpino. Tre gli aspetti sottolineati. 1. Le Regioni alpine sono infatti particolarmente sensibili agli impatti negativi del trasporto merci e passeggeri. L’inquinamento atmosferico ed acustico causato dal traffico comporta dei rischi maggiori con degli effetti amplificati nelle zone di montagna, a causa delle loro specifiche caratteristiche topografiche, delle risorse spaziali limitate e dei loro ecosistemi particolarmente vulnerabili. Poiché il traffico è destinato ad aumentare, le Regioni alpine devono unire le forze allo scopo di salvaguardare tanto l’ambiente quanto la salute e la qualità di vita dei loro abitanti. 2. I trasporti contribuiscono attivamente al miglioramento delle condizioni di vita e all’attrattiva dei territori. Inoltre, rafforzando gli scambi garantiscono la vitalità economica delle regioni. Un sistema di trasporti ambizioso e sostenibile per le Alpi deve favorire la dinamicità degli scambi economici, sociali e culturali. 3. Nell’arco alpino si sono avverati molteplici incidenti gravi che hanno ricordato quanto i trasporti possano costituire una costante minaccia per la sicurezza della popolazione. Un sistema di trasporti sostenibile deve pertanto garantire il massimo livello di protezione e sicurezza, sia per i trasporti su strada che ferroviari. Il progetto Monitraf entra ora in una nuova fase, incentrata sull’azione. Attraverso la stretta collaborazione instauratasi nell’ambito del progetto, ponendo attenzione a evitare il semplice trasferimento del traffico tra arterie stradali, le Regioni alpine hanno sviluppato una strategia comune, basata su una politica ambiziosa e attiva di trasferimento modale, comprendente sia il trasporto merci che il trasporto passeggeri. Alla base della strategia vi è una condivisione degli obiettivi da raggiungere. Entro il 2020, le Regioni alpine dovranno affrontare tra le grandi sfide la realizzazione dei loro obiettivi ambientali e una riduzione del 20% delle emissioni di Co2. Tra gli altri obiettivi a lungo termine vi è lo sfruttamento ottimale delle connessioni ferroviarie. Questa visione comune si realizza tramite misure di limitazione del traffico con soglie specifiche a ogni corridoio alpino. Questa strategia comune si fonda su un piano d’azione a fasi successive, allo scopo di soddisfare questi obiettivi di flussi di traffico. Questo piano d’azione, la cui linea direttrice è il miglioramento della catena dei trasporti e della gestione dei flussi di traffico, comprende una serie di misure comuni a breve e medio termine da realizzare, rispettivamente, entro il 2020 e il 2030. Una catena dei trasporti efficace - lo si è ribadito oggi a Bruxelles - deve essere fondata sulle più pulite e energeticamente più efficienti modalità di trasporto. Per i trasporti stradali, è necessario garantire l’impiego di veicoli efficienti da un punto di vista energetico e a più basse emissioni. Devono essere sviluppate soluzioni tecnologiche innovative allo scopo di limitare l’impronta ambientale di questi veicoli. Tuttavia, le tecnologie innovative non saranno sufficienti per limitare efficacemente gli impatti negativi del traffico stradale. Devono essere trovate alternative credibili ed efficaci al trasporto su gomma, nel rispetto dei territori attraversati. Per creare le condizioni necessarie ad un reale trasferimento modale, le Regioni alpine riconoscono la necessità di rendere il trasporto ferroviario più attrattivo e più efficiente, impiegando a pieno le capacità ferroviarie esistenti, con una gestione ottimale delle strutture ferroviarie e del materiale rotabile esistenti e futuri e il completamento dei principali progetti di infrastrutture ferroviarie. Inoltre, una catena dei trasporti basata sul trasporto ferroviario deve offrire garanzie di affidabilità e di performance in termini di costi, qualità e puntualità. Per permettere un trasferimento modale sostenibile sono altrettanto necessari standard d’interoperabilità, sistemi di gestione del traffico ottimizzati e misure per sostenere il trasporto combinato. Questa catena dei trasporti efficiente dimostrerà tutta la sua efficacia solo se le regioni saranno in grado di regolamentare ulteriormente il traffico su gomma, in particolare per gli automezzi pesanti, lungo i corridoi alpini. L’armonizzazione e il miglioramento delle misure e degli strumenti esistenti rappresentano un primo passo importante in questo senso. Per rendere i trasporti pubblici più attraenti, riducendo anche le emissioni derivanti dal traffico locale e di transito, bisogna garantire un migliore accesso ai servizi d’informazione e di tariffazione multimodale (sulla base dei sistemi esistenti), nonché l’adozione di limiti di velocità più bassi. Per quanto riguarda il trasporto merci su gomma, i provvedimenti di regolamentazione (come i divieti di transito per gli automezzi pesanti più inquinanti, i divieti notturni o settoriali) devono essere estesi ed armonizzati a livello di tutto l’arco alpino. Allo scopo di incoraggiare il trasferimento modale a medio termine, occorre migliorare l’attuale sistema di tariffazione del trasporto merci su gomma, per riflettere meglio i costi socio-economici ed ambientali. A tale proposito, devono essere pienamente sfruttate tutte le possibilità offerte dalla nuova Direttiva Eurovignette e a medio termine devono essere ricercati strumenti di contabilizzazione delle ulteriori esternalità. Tuttavia, i target ambiziosi adottati dalle Regioni alpine non potranno essere raggiunti senza un migliore coordinamento dei sistemi di gestione del traffico stradale. Le Regioni alpine hanno pertanto condiviso la necessità di implementare a medio termine uno strumento di monitoraggio e di gestione del trasporto merci su gomma a livello dell’arco alpino. A fronte delle specificità di questa tipologia di traffico e della vulnerabilità dello spazio alpino, le Regioni alpine richiedono l’implementazione di dedicati meccanismi di regolamentazione (come una Borsa dei transiti alpini o un Sistema di scambio delle quote di emissione). Occorrerà garantire che questo sistema sia conforme ai principi europei e preveda misure specifiche allo scopo di non penalizzare in modo sproporzionato gli scambi e le economie regionali. Considerando le diverse responsabilità e competenze regionali, ogni Regione definirà azioni specifiche da intraprendere direttamente o con il sostegno delle autorità nazionali o europee competenti, per operare ai fini dell’implementazione delle misure comuni stabilite nella strategia. Le Regioni alpine concordano infine sull’urgente necessità di proseguire il lavoro già avviato nell’ambito di una partnership duratura, che rappresenta l’unico modo per garantire il successo dell’implementazione di questa ambiziosa strategia. Questa partnership dovrà disporre dei mezzi per seguire l’implementazione delle misure, per proseguire gli scambi sulle buone pratiche e sulle attività di monitoraggio che sono indispensabili per la valutazione dell’avanzamento delle azioni intraprese. Questa partnership dovrà inoltre garantire la promozione delle azioni avviate e fornire un quadro privilegiato affinché i responsabili politici possano valutare i progressi compiuti, permettendo così l’adattamento continuo di questa strategia in base ai progressi realizzati. A breve termine, le Regioni alpine forniranno i mezzi per continuare il lavoro intrapreso già nel 2008. A lungo termine, concordano che questo lavoro dovrebbe essere perseguito nell’ambito di una futura macroregione alpina.  
   
   
ENAC – ASSAEROPORTI PER L’ASSISTENZA AI PASSEGGERI A RIDOTTA MOBILITÀ: LINEE GUIDA PER RENDERE PIÙ OMOGENEE LE INFORMAZIONI SUI SITI WEB DEGLI AEROPORTI ITALIANI NELL’OTTICA DI UN CONTINUO MIGLIORAMENTO DEL SERVIZIO  
 
 Roma, 7 novembre 2012 - Enac, in collaborazione con Assaeroporti e le società di gestione aeroportuale, ha elaborato gli standard di riferimento per rendere più omogenea la sezione dedicata ai Prm – Passeggeri a ridotta mobilità - sui siti web delle società di gestione degli aeroporti italiani. L’obiettivo è quello di agevolare tutte le operazioni loro dedicate e, in particolar modo, la prenotazione anticipata del viaggio. Ciò inciderà positivamente sull’andamento dell’intera attività in ambito aeroportuale riducendo i casi, giustificati, di eventuale negato imbarco da parte dei vettori. Il risultato è frutto di un tavolo di lavoro istituito, nello scorso mese di aprile, dall’Enac, in collaborazione con Assaeroporti, che rappresenta 36 società di gestione aeroportuale, Aeroporti di Puglia e Gesac (aeroporti non associati ad Assaeroporti) per migliorare il livello della qualità del servizio erogato ai passeggeri diversamente abili e a mobilità ridotta. Tale iniziativa è volta ad assicurare che le informazioni già presenti nei siti web dei gestori aeroportuali siano accessibili, ai sensi della Legge n. 4 del 9 gennaio 2004, e siano anche complete e corrette, come previsto dal Regolamento Comunitario n. 1107 del 2006. Nello specifico, la reperibilità e la consultazione delle informazioni sarà più agevole e lineare, le modalità di pubblicazione e impaginazione saranno omogenee e la loro diffusione avverrà, oltre che tramite il sito web dell’aeroporto, anche attraverso tutte le piattaforme digitali informative a disposizione della società di gestione aeroportuale. L’home page del sito di ogni singolo aeroporto conterrà un box caratterizzato da un logo comune per tutti i siti dei gestori nazionali, che consentirà di accedere direttamente alla pagina dedicata all’assistenza dei passeggeri a ridotta mobilità. Nella pagina, in lingua italiana e inglese, sarà possibile consultare le informazioni relative: alla società di gestione aeroportuale (nome della società, indirizzo, sede e contatti); alle modalità per richiedere l’assistenza speciale; alle codifiche internazionali relative ai passeggeri Prm; alle operazioni da effettuare in aeroporto e ai servizi forniti. Nello specifico le indicazioni riguarderanno: i tempi raccomandati per l’arrivo al fine di svolgere le pratiche per l’accettazione; l’ubicazione dei parcheggi dedicati, dei punti di chiamata per l’assistenza, della “Sala Amica” e/o dell’area di attesa pre-imbarco; i percorsi tattili; i collegamenti ferroviari / bus; l’assistenza per l’imbarco e il ritiro del bagaglio a mano e da stiva senza addebito, indicando il costo dei servizi a pagamento; i servizi e i mezzi disponibili; l’assistenza ai minori con disabilità; la modulistica per effettuare i reclami; i link utili. Con questa iniziativa, che si aggiunge ad altre intraprese nel corso degli ultimi anni, l’Enac e Assaeroporti intendono fornire ai passeggeri Prm un’informazione che sia il più possibile fruibile, diretta a tutelare le loro necessità e a facilitare la riuscita dei viaggi con i mezzi aerei.  
   
   
IL NUOVO FORD RANGER È IL PICK-UP DELL’ANNO 2013  
 
Dublino, 7 novembre 2012 – Il nuovo Ford Ranger ha vinto il premio “International Pick-up Award 2013”, aggiungendo così il titolo di Pick-up dell’Anno 2013 alla lunga lista di riconoscimenti conquistati da Ford. Il nuovo Ranger ha vinto l’International Pick-up Award 2013 dopo una serie di approfonditi test condotti nella struttura di Millbrook, nel Bedfordshire, in Inghilterra, che ne hanno evidenziato le straordinarie caratteristiche che l’hanno fatto primeggiare tra tutti i veicoli concorrenti. Il premio è stato consegnato dal presidente della giuria Pieter Wieman al Fleet Transport Expo 12, a Dublino. Il nuovo Ranger è disponibile in tre diverse configurazioni di abitacolo, a cabina singola, doppia cabina e super cab, soluzioni tra le più spaziose del segmento, ed è spinto dal potente ed efficiente motore diesel Duratorq Tdci, disponibile anche con la trazione integrale. “Il Ranger è un eccezionale compagno di lavoro, capace di avere la meglio sulle condizioni più estreme,” ha dichiarato Paul Randle, Direttore Veicoli Commerciali Globali, di Ford Europa. “Questo prestigioso riconoscimento è un’attestazione dell’eccellente lavoro svolto dai nostri team globali, gli stessi team che stanno sviluppando il nuovo Transit e il Transit Connect, il cui lancio è previsto per il 2013.” Completamente rinnovato, il nuovo Ranger vanta un maggiore spazio a disposizione per il carico, e la migliore capacità di traino della sua classe. Vanta elevati livelli di comfort, un’eccellente ergonomia, tecnologie di assistenza alla guida, ed è stato il primo pick-up di sempre a ottenere 5 stelle nei test di sicurezza Euro Ncap. Il nuovo Ranger è disponibile in tutti i principali mercati europei.  
   
   
INCONTRO REGIONE SARDEGNA COMUNI: AL VIA PROGRAMMA SICUREZZA STRADALE  
 
 Cagliari, 7 Novembre 2012 - Al via il quarto e quinto programma sulla sicurezza stradale della Regione. L’assessorato dei Lavori pubblici, in linea con le indicazioni del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sta portando avanti in Sardegna il Piano nazionale per la riduzione dell’incidentalità con un finanziamento di 2,6 milioni di euro. Stamattina a Cagliari l’assessore Angela Nonnis ha presenziato a un primo incontro con i Comuni isolani sui quali, in base ai dati statistici, grava il maggiore costo sociale causato dall’incidentalità stradale. Si tratta delle principali città sarde: Cagliari, Sassari, Olbia, Oristano, Nuoro, Quartu Sant’elena, Alghero, Iglesias, Ozieri. Con gli amministratori e responsabili dei corpi di polizia municipale presenti al tavolo, la Regione ha avviato una procedura concertativa per definire gli interventi da finanziare. A brevissimo termine una analoga richiesta di manifestazione di interesse sarà rivolta con un avviso pubblico a tutti gli altri Comuni della Sardegna che potranno partecipare al Programma eventualmente anche consorziandosi tra loro. Le attività che saranno portate avanti dovranno tuttavia essere coerenti con le indicazioni ministeriali. Per questo è individuata una serie di linee di azione da privilegiare quali, per esempio, programmi di formazione nelle scuole e campagne di sensibilizzazione, interventi di adeguamento della segnaletica, installazione di sistemi di monitoraggio del traffico e rilevazione delle velocità, realizzazione di percorsi ciclopedonali protetti, corsi di formazione, corsi di guida sicura. L’assessore ha chiesto ai Comuni la condivisione di una strategia univoca e la realizzazione di forme di comunicazione efficaci e adatte alle diverse tipologie dell’utenza. “Tra gli interventi concreti che mi sento di suggerire - ha detto Nonnis - vi sono per esempio i bus navetta gratuiti nelle zone particolarmente trafficate nelle ore notturne e frequentate dai giovani nei fine settimana”. Attualmente l’assessorato dei Lavori pubblici sta portando a compimento nove interventi finanziati con il precedente programma sulla sicurezza stradale avviato nel 2010 che ha visto coinvolti Comuni e Province con un finanziamento di 1,7 milioni di euro.  
   
   
PRE-ACCORDO CON IL MINISTERO PER IL TRASFERIMENTO DELLE QUOTE SOCIETARIE DI FDC DALLO STATO ALLA REGIONE CALABRIA  
 
 Catanzaro, 7 novembre 2012 - L’assessore regionale ai trasporti Luigi Fedele ha espresso compiacimento per l’approvazione da parte della Giunta della delibera che prevede il definitivo passaggio delle quote societarie di Ferrovie della Calabria dallo Stato alla Regione. Nello specifico il provvedimento riguarda l’approvazione del pre–accordo che il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti stipulerà con il Ministro delle Infrastrutture. “Non posso che essere soddisfatto – ha dichiarato Fedele – per la conclusione di un iter rimasto in sospeso per dodici anni, in particolare dalla stipula dell’accordo di programma dell’11 febbraio del 2000 fra la Regione e l’allora Ministero dei Trasporti. Questo accordo, quasi completamente inattuato per anni, ha visto una sua prima parziale concretizzazione nel 2011 quando, cioè, l’attuale Giunta regionale, dopo undici anni, ha definitivamente trasferito dallo Stato alla Regione gli immobili che appartenevano alla ex gestione commissariale governativa di Fdc. Oggi – ha rimarcato l’assessore - attraverso il più importante degli atti ci si avvia alla conclusione dell’attuazione dell’accordo di Programma del 2000. L’azione messa in atto – ha evidenziato l’esponente della Giunta - è arrivata in extremis per salvare la società dal momento che le stesse previsioni dell’azienda configurano uno scenario che, senza la stipula del pre-accordo, avrebbe portato Ferrovie della Calabria, al termine del 2012, al totale fallimento con una previsione della completa erosione del capitale sociale. Per far fronte a questa grave criticità – ha specificato ancora Fedele - è stato necessario prevedere un intervento finanziario eccezionale di cui la Giunta regionale si è fatta carico pur nella negativa congiuntura economica in cui versa l’intero Paese. Una strategia, quella decisa con molti sforzi dalla classe dirigente di centrodestra, che consiste nel trasferimento all’azienda di fondi Fas regionali e del patrimonio acquisito dalla Regione nel 2011. Inoltre, è previsto l’intervento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti pari a non meno di 20 milioni euro. Si tratta di un atto concreto ed effettivo – ha infine sottolineato l’assessore Fedele - che sbloccherà risorse importanti da utilizzare per il rilancio e il risanamento in toto dell’azienda con lo scopo di garantire i livelli occupazionali e offrire ai calabresi il diritto alla mobilità. Infatti, dal momento del passaggio alla Regione dell’azienda l’efficientamento, che è già stato concretamente avviato su pressante richiesta della Regione Calabria, costituirà un’azione imperativa”.  
   
   
DUE SPAZI MARITTIMI CONFLITTUALI: IL MAR CINESE ORIENTALE E IL MAR CINESE MERIDIONALE CONFERENZA IL 14 NOVEMBRE  
 
Milano, 7 novembre 2012 - Il Mar Cinese orientale e quello meridionale sono un nuovo terreno conflittuale per gli stati litoranei continentali (Cina, Vietnam), insulari (Taiwan) e arcipelagici (Giappone, Filippine, Indonesia, Malaysia, Brunei). Ognuno di questi stati pretende di esercitare prerogative giuridiche, giurisdizionali ed economiche esclusive su settori dei due mari più o meno ampi, a discapito degli altri. Ecco perché una significativa area marina dell´Asia orientale, con le sue isole e i suoi arcipelaghi, diventa una regione geopolitica instabile, terreno fertile per contese e tensioni territoriali. Queste tensioni non derivano solo da ragioni strategico-territoriali, ma anche da una corsa all´utilizzo delle materie prime presenti nei mari. Dino Gavinelli, docente di Geografia urbana e regionale, Geografia culturale e Teorie e pratiche del turismo sostenibile all’Università degli Studi di Milano, ne parlerà mercoledì 14 novembre alle 12.30 in aula T10 al Polo di Mediazione Interculturale e Comunicazione dell’Università degli Studi di Milano (piazza Montanelli 1, 20099 Sesto San Giovanni, Mm1 Sesto Marelli) nel corso dell’incontro “Due spazi marittimi conflittuali: il Mar Cinese orientale e il Mar Cinese meridionale”. Lo studioso illustrerà come gli aspetti economici si innestino su quelli geopolitici, e non soltanto su scala regionale: sulle tensioni dell’area agiscono infatti protagonisti esterni alla regione, nel contesto più globale dei rapporti internazionali. L’appuntamento è organizzato dall’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con Carc (Contemporary Asia Research Centre). Ingresso libero. Dino Gavinelli è docente all’Università degli Studi di Milano dove insegna Geografia urbana e regionale, Geografia culturale e Teorie e pratiche del turismo sostenibile. Ha insegnato anche nelle Università di Genova, del Piemonte orientale e Venezia. È stato professeur invité a Parigi Vii e Parigi X-nanterre. Le sue ricerche affrontano, alle diverse scale geografiche, una pluralità di temi: gli spazi rurali; l’organizzazione regionale; il fenomeno urbano; il turismo e le aree protette; la didattica della geografia, gli strumenti disciplinari e la geografia applicata; la geografia culturale, dei luoghi e delle culture locali. Fa parte del comitato scientifico di alcune riviste geografiche italiane ed estere. È condirettore della collana di geografia Kosmos per Mimesis Edizioni. Www.istitutoconfucio.unimi.it