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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Dicembre 2012
LA ROBOTICA SOCIALE E LA SUA SOSTENIBILITÀ  
 
Bruxelles, 18 dicembre 2012 - Dal 10 al 13 giungo 2013 si terrà a Bruxelles, in Belgio, una conferenza intitolata "La robotica sociale e la sua sostenibilità" (Social Robotics and its Sustainability). I ricercatori si sono sforzati notevolmente per far progredire le tecnologie robotiche e per meglio comprendere le loro implicazioni sociali. Ne risulta che i robot già aiutano in numerose attività umane. Nonostante il loro valore e la loro importanza sempre crescenti, il grande pubblico tende a pensare che i robot appartengano ancora al mondo della fantascienza e dei laboratori di ricerca. Inoltre, le scoperte di precedenti ricerche sono ancora abbastanza confinate all´interno di singoli campi disciplinari, ostacolando così lo scambio reciproco e la collaborazione volti a facilitare un´ulteriore comprensione della robotica sociale. Occorre portare la ricerca al livello successivo, per integrare le tecnologie robotiche nella vita di ogni giorno della gente in modo efficace, etico e sostenibile. In questo contesto, tre domini Cost - Individui, società, culture e salute (Isch), Tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) e Biomedicina e bioscienze molecolari (Bmbs) - hanno unito le forze per discutere su idee e ricerche innovative. L´evento fornirà una panoramica dello stato attuale della robotica nelle varie discipline, allo scopo di scorgere cosa può riservare il prossimo futuro. Tra gli argomenti trattati ci saranno l´evoluzione di vari settori come l´ingegneria e le scienze sociali, l´impatto emotivo dei robot, i modelli di società incarnati nei robot e il tipo di società a cui questi robot daranno un contributo. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Cost.eu/events/socialrobotics    
   
   
CONFERENZA TIC PER LA SOSTENIBILITÀ  
 
Zurigo, 18 dicembre 2012 - Dal 14 al 16 febbraio 2013 si svolgerà a Zurigo, in Svizzera, un evento intitolato "Conferenza Tic per la sostenibilità" (Ict for Sustainability Conference - Ict4s). Le aziende delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) danno lavoro a 6,6 milioni di persone in tutta l´Unione europea e contribuiscono per oltre il 40 % alla crescita generale della produttività. Le Tic sono già presenti in quasi tutti i settori dell´economia europea, ma la Commissione europea sta incoraggiando un loro lancio più ampio per aiutare l´economia a diventare più rispettosa dell´ambiente. Le tecnologie dell´informazione e della comunicazione possono aiutare a frenare il riscaldamento globale, ma questo settore è sempre più sotto pressione da parte di vari altri settori. Studi recenti hanno mostrato che non dobbiamo aspettarci molto da tecnologie virtuali come il telelavoro, le videoconferenze e il commercio elettronico. Anche se sono tutte pratiche comuni, la "smaterializzazione" dell´economia rappresenta solo il 6% dei benefici a basse emissioni di carbonio che il settore delle Tic può fornire. Questi studi hanno sottolineato il bisogno di ripensare il consumo di energia legato al modo in cui viviamo, lavoriamo e giochiamo in un mondo a basso livello di emissioni di carbonio. Nuovi modelli commerciali basati su basse emissioni di carbonio possono essere sviluppati in tutti i settori dell´economia. L´evento sarà un´opportunità per i partecipanti di discutere il potere trasformativo delle Tic per rendere il nostro mondo più sostenibile: risparmiando energia e risorse materiali per creare più valore con un uso minore di risorse naturali limitate e aumentando la qualità della vita di tutti senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Ict4s.org/the-conference/about/    
   
   
INVENTI UN´APP, TI PREMIANO CON UN PERCORSO LAVORATIVO  
 
Milano, 18 dicembre 2012 - Loro hanno portato una ventata di creatività ideando applicazioni per smartphone e tablet scaricabili gratuitamente. Regione Lombardia - assieme a 16 aziende sponsor di primissimo piano nel settore dell´Ict (Information communication technology) nazionale e mondiale come Microsoft, Vodafone, Wind Telecomunicazioni, Accenture ed Engineering - li ha premiati con 60.000 euro e la possibilità di accedere a stage formativi e percorsi lavorativi. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha premiato, nell´Auditorium di Palazzo Lombardia, i primi 10 team, cui è stato assegnato anche un premio in denaro, vincitori del concorso ´Open App´ per programmatori under 35 bandito da Regione Lombardia lo scorso 18 giugno. I progetti che si sono classificati dall´undicesimo al ventesimo posto saranno invece premiati con stage e offerte formative da parte degli sponsor. Ben 111 quelli presentati, studiati per offrire ai cittadini servizi ancora più efficienti, informazioni più accessibili e risposte rapide. Un successo nel successo, dal momento che un analogo concorso per applicazioni bandito dalla città di New York nel 2011, allora alla sua terza edizione, raccolse 96 applicazioni, 15 in meno di quelle registrate grazie al bando della Lombardia. L´elenco Completo Delle 10 App Vincitrici - Questo l´elenco completo delle prime 10 applicazioni vincitrici: Readit, Dì de mercaa, Jeco Guides, Prima Infanzia Lombardia, emoSchool, Quilombardia, Lombardia4all, Now.here, Mercato2.0 e Heretalk. Le informazioni complete relative alle 10 applicazioni sono disponibili sul portale www.Openapp.lombardia.it. Tutte sono state realizzate da giovani ricercatori singolarmente o in team che, unendo le forze e le competenze, hanno creato programmi per i sistemi Apple e Android. Per tutti il plauso di Formigoni: "Svegliare doti di creatività è il messaggio positivo che abbiamo voluto lanciare a tutti i cittadini. In un momento di particolare difficoltà come quello attuale occorre mettere un pizzico di creatività, trovando soluzioni innovative come quelle individuate dalle applicazioni". Dall´online All´offline - A meritare il primo premo è stata l´applicazione Readit: accedendo alla banca dati messa a disposizione da Regione (assieme al catalogo generale online Opac Sbn), permette di ricercare - anche attraverso l´immagine del barcode - uno dei 23 milioni di volumi messi in prestito dalle biblioteche lombarde. Secondo e nono premio a due applicazioni dedicate ai mercati: Dì de mercaa e Mercato2.0 rendono possibile ricercare le migliori offerte presenti sulle bancarelle delle nostre città. Terzo, sesto, settimo, ottavo e decimo premio ad applicazioni riservate alle opportunità offerte sul territorio lombardo in termini di eventi pubblici, turismo e luoghi di interesse: Jeco Guides, Quilombardia, Lombardia4all, Now.here e Heretalk permettono di conoscere in tempo reale cosa succede fuori porta (particolarmente innovativa Lombardia4all, studiata per le persone diversamente abili, grazie alla quale è possibile avere informazioni sull´accessibilità dei luoghi pubblici). Quarto premio a Prima Infanzia Lombardia, ideale per i genitori interessati a conoscere l´offerta riservata ai loro figli (con possibilità di recensione e valutazione mediante l´icona di un ciuccio), ed emoSchool, l´applicazione che permette di condividere e riflettere su 50 emozioni provate dagli studenti lombardi. Openapp.lombardia.it - Il concorso ´Open App´ nasce dall´esperienza di Regione Lombardia e, in particolare, dall´aver reso disponibile banche dati alle quali le applicazioni hanno potuto attingere informazioni. Lo scorso marzo - ha ricordato Formigoni - "abbiamo creato il portale dati.Lombardia.it, un unico luogo virtuale dove è stata messa a disposizione di tutti una vastissima quantità di informazioni riguardanti l´economia, la società, il territorio e le istituzioni lombarde". Questa quantità ne ha decretato il successo, "con un numero di visualizzazioni che cresce alla media di mille al giorno e con una quantità di download 4 volte superiore all´open data della Regione Piemonte, 6 volte superiore a quello dell´Emilia-romagna". Regione Lombardia è seconda in Italia solo all´Istat per numero di data set rilasciati (235 in totale). Banda Larga Entro Metà 2013 - L´impegno a favore delle nuove tecnologie di Regione Lombardia proseguirà anche nei prossimi mesi: "Il concorso ´Open App´ - ha spiegato Formigoni - è solo una tessera di quel mosaico più grande che abbiamo individuato tramite l´Agenda digitale lombarda. Seguendo l´Agenda digitale stiamo lavorando per centrare obiettivi ambiziosi come l´abolizione del Digital divide attraverso l´alfabetizzazione digitale e un forte potenziamento delle infrastrutture, che ci porterà alla copertura totale del territorio lombardo con banda larga entro la metà del 2013". In questo quadro rientrano il bando Impresa digitale (4,2 milioni), il bando start-up Net Generation (100 voucher da 12.000 euro) e i Voucher ricerca e innovazione (6 milioni).  
   
   
BOLZANO: BANDA LARGA, SONO 26 I COMUNI CHE HANNO GIÀ PREPARATO IL MASTERPLAN  
 
Bolzano, 17 dicembre 2012 - Garantire l´accesso alla banda larga, e dunque a collegamenti internet ad alta velocità, a tutto il territorio altoatesino. Questo l´obiettivo della Giunta provinciale, che sta lavorando per portare la fibra ottica ovunque. Una parte del compito, però, spetta anche ai Comuni, chiamati ad elaborare entro metà maggio un Masterplan per l´allacciamento alla banda larga. Sino ad oggi sono 26 le amministrazioni che hanno già fatto il loro dovere. "Fare in modo che tutti gli altoatesini abbiano la possibilità di accedere a collegamenti internet ad alta velocità - commenta l´assessore Florian Mussner - rappresenta una sfida di importanza cruciale per il futuro della nostra terra". E il "peso" di questo compito è distribuito su più spalle: la più robusta è senza ombra di dubbio quella della Provincia. "Entro la fine del 2013 - prosegue Mussner - porteremo la fibra ottica in tutti i comuni, ma già al termine di quest´anno saremo a buon punto avendo scavato 650 km. Di condotte e avendo posato 560 km. Di cavi. I lavori sulle tratte rimanenti sono in fase di progettazione, e nel corso del prossimo anno verranno completati". Ma non c´è solo la Provincia, ci sono anche i comuni. Il loro compito principale è quello di elaborare entro la metà di maggio del 2013 un Masterplan dettagliato relativo agli allacciamenti alla rete a banda larga sul proprio territorio di riferimento. "Si tratta da un lato di fotografare la situazione attuale - spiega Florian Mussner - e dall´altro, ad esempio, di quantificare il numero di potenziali utenti e di individuare la localizzazione dei punti di snodo". Ma non solo: il Masterplan, che deve contenere anche una stima dei costi e un piano temporale di realizzazione delle opere, deve individuare pure le infrastrutture già esistenti, come ad esempio tubazioni e condutture, utilizzabili per la posa della rete a fibra ottica. Una volta terminata la fase di elaborazione, il Masterplan deve essere inviato alla Giunta provinciale, chiamata poi ad approvarlo in maniera definitiva. "L´ultimo termine utile scade il 15 maggio 2013 - spiega l´assessore - ma mi fa molto piacere che già 26 comuni abbiamo presentato i loro lavori: ciò significa che c´è consapevolezza dell´importanza della banda larga, un´infrastruttura-chiave per la competitività di tutto il territorio altoatesino". I comuni che hanno già presentato il proprio Masterplan sono: Nova Ponente, Barbiano, Silandro, Rodengo, Racines, Cermes, Renon, Castelbello-ciardes, Terlano, San Leonardo in Passiria, San Martino in Passiria, Ortisei, San Candido, Dobbiaco, Glorenza, Villandro, Fiè allo Sciliar, Marlengo, Nova Levante, Rio Pusteria, Fortezza, Curon Venosta, Varna, Tubre, Brunico e Funes.  
   
   
TELECOM ITALIA: PARTONO IN ALTRE NOVE CITTA’ I SERVIZI ULTRABROADBAND DI TIM SULLA RETE LTE DA OGGI DISPONIBILI ANCHE AD ANCONA, BRINDISI, CATANZARO, FORLÌ, GENOVA, PADOVA, PALERMO, TARANTO E TRENTO LE NUOVE CHIAVETTE E I TABLET PER NAVIGARE IN MOBILITÀ CON LA RETE MOBILE DI NUOVA GENERAZIONE, CHE CONSENTE VELOCITÀ DI CONNESSIONE FINO A 100 MEGABIT AL SECONDO. SALGONO COSÌ A 13 LE CITTÀ GIÀ RAGGIUNTE DALL’OFFERTA “ULTRA INTERNET 4G” DI TIM  
 
 Roma, 18 dicembre 2012 - Dopo il lancio nelle prime quattro città italiane (Torino, Milano, Roma e Napoli), i nuovi servizi Tim “Ultra Internet 4G” basati sulla rete Lte (Long Term Evolution) partono oggi in altre nove città: Ancona, Brindisi, Catanzaro, Forlì, Genova, Padova, Palermo, Taranto e Trento. Salgono così a 13 le città dove sono già disponibili le nuove chiavette e i tablet dotati di tecnologia Lte, grazie ad offerte di navigazione dedicate. La nuova rete 4G consente la trasmissione dati con una velocità fino a 100 Mbit/s in download e fino 50 Mbit/s in upload. In questo modo i clienti Tim possono usufruire di prestazioni e livelli di servizio che migliorano nettamente l’esperienza della navigazione internet, consentendo la fruizione di servizi innovativi e contenuti multimediali anche in mobilità, come il video streaming in Hd. La progressiva estensione dei servizi “Ultra Internet 4G” di Tim ad un numero crescente di città italiane, secondo un programma di sviluppo che proseguirà nelle prossime settimane, è il risultato degli importanti investimenti fatti da Telecom Italia per la realizzazione della nuova rete Lte su tutto il territorio nazionale, a conferma della volontà dell’azienda di realizzare infrastrutture sempre più moderne e in grado di offrire servizi tecnologicamente sempre più evoluti che rispondano alle esigenze dei cittadini e alla crescente quantità di traffico generata da cellulari, chiavette, smartphone e tablet. L’offerta commerciale ”Ultra Internet 4G” per la clientela consumer, alla quale seguirà a breve quella per il segmento affari, riguarda, in questa prima fase, la navigazione da tablet e da Pc con chiavetta e si caratterizza per i livelli di servizio e i bundle di traffico dati superiori rispetto agli standard 3G, oltre che per i servizi Tim Cloud e il bouquet di contenuti esclusivi che valorizzano le prestazioni di rete più elevate.  
   
   
TELECOMUNICAZIONI: ALL’UMBRIA 10 MLN DI EURO PER NUOVI INVESTIMENTI PER AZZERARE IL DIGITAL DIVIDE  
 
Perugia, 18 dicembre 2012 - "L´umbria potrà contare su ulteriori investimenti, per circa 10 milioni di euro, per il superamento del digital divide": lo ha annunciato l´assessore regionale alle infrastrutture immateriali, Stefano Vinti, al termine dell´incontro avuto a Roma al ministero per lo sviluppo economico per concordare le quota umbra di utilizzo dei fondi previsti per l´Agenda digitale dal Decreto Sviluppo, vale a dire risorse nazionali per 150 milioni di euro da destinare, nel 2013, all´incremento della banda larga. "Si tratta di investimenti consistenti, a cui la Regione Umbria concorre con una propria quota di cofinanziamento, che ci consentiranno - ha aggiunto Vinti - di azzerare il digital divide in Umbria, andando a completare il quadro delle azioni e delle opere finora realizzate per garantire a tutti i cittadini, soprattutto nell´ambito delle connessioni internet di base, il diritto ad un facile ed efficiente collegamento alla rete. Potremo dunque realizzare pienamente quelle condizioni infrastrutturali utili agli operatori delle telecomunicazioni per offrire alla intera collettività umbra un servizio realmente adeguato e veloce, mettendo tutti nella condizione di connettersi e quindi di vedere riconosciuto un diritto dovuto. Come più volte ribadito - ha concluso Vinti - l´obiettivo che intendiamo raggiungere nel più breve tempo possibile rimane l´ultimazione degli interventi previsti per l´Umbria dal Piano nazionale sulla banda larga relativi alla realizzazione di infrastrutture in fibra ottica di collegamento, al sostegno agli operatori del settore delle telecomunicazioni per l´adeguamento tecnologico delle apparecchiature esistenti e alle opere da realizzare nelle zone svantaggiate avvalendosi della tecnologia satellitare". All´incontro al Ministero erano presenti anche il capodipartimento per le comunicazioni, Roberto Sambuco, il direttore generale di Infratel spa (società Inhouse del Ministero) Salvatore Lombardo, ed i rappresentanti di Centralcom e dei competenti uffici del Sistema informativo della Regione Umbria.  
   
   
CAMPI ELETTROMAGNETICI AD ALTA FREQUENZA: APPROVATO IL NUOVO REGOLAMENTO PROVINCIALE  
 
 Trento, 18 dicembre 2012 - La Giunta provinciale, su proposta del vicepresidente e assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti, Alberto Pacher, ha approvato il nuovo regolamento provinciale concernente la protezione dall’esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati ad alta frequenza (tra i 100 kHz e i 300 Ghz). La nuova disciplina, che riguarda gli impianti fissi di telecomunicazione e radiodiffusione sonora e televisiva, va a sostituire il regolamento del 2000, che invece continuerà ad applicarsi per gli impianti a bassa frequenza, cioè gli elettrodotti. L’adozione di un nuovo regolamento si è rivelata necessaria non solo per aggiornare la normativa provinciale a quella statale che è stata modificata, ma anche per tener conto delle dinamiche del settore delle telecomunicazioni che in questi anni hanno conosciuto un progressivo aumento di richieste di installazione di impianti in maniera sempre più diffusa sul territorio. La nuova regolamentazione introduce una disciplina che, se da un lato tiene fermi i livelli di tutela dall’esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici stabiliti dalla normativa statale, dall´altro introduce una semplificazione delle procedure amministrative delle autorizzazioni, con la partecipazione e il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati: la Provincia, i Comuni e i gestori degli impianti. Infatti, oltre a ridisegnare l’iter per l’esame delle domande di autorizzazione da parte dei comuni e dell’apposito comitato provinciale, il regolamento – per minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e per tutelare l’ambiente e il paesaggio – stabilisce i criteri generali per la localizzazione di nuove strutture (tralicci e pali) su cui installare gli impianti fissi di telecomunicazione. I criteri generali indicano i siti in cui le strutture sono preferibilmente collocate (aree o edifici di proprietà pubblica che non siano di interesse socio-sanitario o storico architettonico, siti in cui sono già presenti altre strutture) e quelli da cui sono preferibilmente escluse (siti di interesse socio-sanitario o storico-architettonico come eventualmente individuati dai comuni, riserve integrali e riserve speciali dei parchi provinciali, riserve naturali, beni ambientali, aree di protezione dei laghi e di protezione fluviale). Nel rispetto di questi criteri generali, i comuni potranno adottare proprie direttive per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti, anche mediante l’individuazione cartografica dei siti sensibili di interesse socio-sanitario (cioè che ospitano attrezzature sanitarie, assistenziali, scolastiche, parchi urbani o parchi gioco) e di interesse storico-architettonico da cui gli impianti saranno preferibilmente esclusi. In caso di domande di installazione di impianti in questi siti sensibili, è data la possibilità ai comuni di proporre al soggetto richiedente uno o più siti alternativi in cui installare gli impianti, purché sia assicurata una sostanziale parità di condizioni tecniche per l’erogazione del servizio di telecomunicazione: se la proposta di localizzazione alternativa avanzata dal comune non sarà accettata dal soggetto che ha fatto la richiesta, il comune sarà chiamato ad esprimere la propria posizione in sede di comitato provinciale. Inoltre il regolamento, per verificare le condizioni di esposizione della popolazione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, prevede la realizzazione di un nuovo catasto provinciale degli impianti fissi di telecomunicazione e radiodiffusione, che consentirà di dare la massima diffusione alle relative informazioni grazie alla sua disponibilità su internet. Dopo l’approvazione di oggi da parte della Giunta provinciale, che ha fatto seguito al parere favorevole che era stato espresso dal Consiglio delle Autonomie locali con alcune osservazioni, il regolamento entrerà in vigore nelle prossime settimane con la pubblicazione del decreto del Presidente della Provincia.  
   
   
RICERCA E SVILUPPO INDUSTRIALE, BANDO SUI CLUSTER TECNOLOGICI: 6 CLUSTER SU 8 PARLANO TOSCANO  
 
Firenze, 18 dicembre 2012 ¨C Si chiamano ¡°cluster¡± e sono aggregazioni nazionali fra imprese, universit¨¤, enti di ricerca, distretti tecnologici finalizzate a sviluppare la ricerca in aree tecnologiche ben precise: chimica verde, scienze della vita, smart communities, mobilit¨¤ terrestre e marina, agrifood, aerospazio, energia, fabbrica intelligente, tecnologie per ambienti di vita. Lo scorso 28 settembre scadeva un bando del Miur (Ministero Istruzione, Universit¨¤, Ricerca) con l¡¯obiettivo di finanziare pochi grandi cluster nazionali e il sistema di ricerca toscana ha fatto, decisamente, ¡°bingo¡±: sui 8 cluster aggiudicati (per il momento il nono, il cluster sull¡¯energia, non ¨¨ ancora partito) ben 6 parlano toscano. Sono, cio¨¨, originati anche da soggetti (Universit¨¤, centri di ricerca, distretti tecnologici, aziende produttive) che hanno sede in Toscana. Soddisfazione ¨¨ stata espressa da Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana con delega proprio alla ricerca. ¡°Come Toscana ¨C afferma ¨C non ci tiriamo indietro davanti alle sfide del futuro e la nostra regione, con i suoi centri di ricerca ma anche con le sue aziende d¡¯eccellenza, ha risposto alla chiamata sui cluster nazionali con un dinamismo che comincia a dare buoni frutti: in 6 degli 8 cluster vincenti c¡¯¨¨ un pezzo di Toscana¡±. Le risorse complessive disponibili nel bando Miur ammontano a 368 milioni di euro (di cui 305 in forma di credito agevolato e 63 come contributi alla spesa) pi¨´ altri 40 milioni (ma questi ultimi destinati solo ad alcune regioni del Sud). I singoli progetti dovranno avere una durata massima di 36 mesi e le spese ammissibili sono quelle per il personale impegnato nella ricerca, per strumenti e attrezzature, per consulenze, per attivit¨¤ di formazione. I soggetti ammessi al bando sui cluster tecnologici nazionali sono universit¨¤, enti di ricerca, imprese. Ogni cluster, cio¨¨ ogni raggruppamento di ricerca, ha presentato un piano di sviluppo strategico e 4 progetti di ricerca industriale: ciascuno di questi progetti, fino a un massimo di 8 per cluster, ha un costo fra i 10 e i 12 milioni di euro. Qualche esempio di buona ricerca made in Tuscany. Nelle scienze della vita (uno fra gli ambiti previsti dal bando ministeriale) il vincitore del cluster ¨¨ denominato ¡°Alisei¡± (Advanced Life Sciences in Italy): qui la Toscana ¨¨ rappresentata dal Distretto Tecnologico Regionale Scienze della Vita e i progetti approvati dal ministero riguardano tecnologie per aumentare sicurezza ed efficacia di farmaci e vaccini; identificazione, validazione e sviluppo commerciale di nuovi biomarcatori diagnostici per malattie complesse; kit diagnostici per la salute in ambito oncologico, neurologico, infettivologo e nelle malattie legate alla povert¨¤; creazione di una infrastruttura multiregionale per la rigenerazione di organi e tessuti. Nell¡¯ambito che riguarda sistemi per la mobilit¨¤ di superficie terreste e marina, il cluster vincitore (¡°Trasporti Italia 2020¡å) vede una forte presenza toscana con il Distretto Regionale per le tecnologie ferroviarie. Il progetto si articola in tre settori: infrastrutture ferroviarie (binari e linee aeree), veicoli (progettazioni ecosostenibili dei veicoli ferroviari), sistema (fra cui la presenza, a bordo veicolo o nella infastruttura, di dispositivi per poter recuperare il massimo di energia altrimenti dissipata nelle fasi di frenatura). Per le ¡°smart communities¡± (le citt¨¤ diffuse, le comunit¨¤ ¡°intelligenti¡± dal punto di vista della mobilit¨¤, della sicurezza, dell¡¯educazione, del risparmio energetico o ambientale) ad essersi assicurato il cluster ¨¨ il raggruppamento Cnt (¡°Tecnologie per Smart Communities¡±) con il Distretto regionale delle tecnologie dei beni culturali e della citt¨¤ sostenibile. Il progetto riguarda i nuovi strumenti di gestione delle attivit¨¤ economiche legate al turismo: come migliorare la fruizione, nelle citt¨¤, dei beni culturali, come sfruttare le nuove tecnologie per creare musei diffusi e servizi qualificati al visitatore. Firenze, Roma e Venezia saranno le tre citt¨¤ in cui sperimentare le novit¨¤ legate alla ricerca, compresa la formazione di nuove figure professionali: ad esempio, professionisti dell¡¯audiovisivo per realizzare percorsi virtuali dentro le opere d¡¯arte. Nel cluster ¡°Agrifood¡± si ¨¨ affermato un gruppo di ricerca interuniversitario toscano che si appresta a studiare qualit¨¤ e sicurezza nei prodotti agro-alimentari della regione. L¡¯obiettivo, che pu¨° essere perseguito solo con l¡¯impiego di tecnologie integrate ed avanzate, riguarda la certificazione della qualit¨¤ e sicurezza dei prodotti, la loro tracciabilit¨¤, la capacit¨¤ in alcuni alimenti di prevenire malattie, le modifiche che i cibi subiscono durante le fasi di preparazione e di cottura. Infine il cluster ¡°Tav ¨C Tecnologie per gli ambienti di vita¡±, finalizzato allo sviluppo di sistemi domotici e robotici a favore di anziani e altre categorie di cittadini fragili. In pratica l¡¯azione del cluster dovr¨¤ mirare, come ha stabilito il decreto del Miur del 30 maggio 2012, ¡°allo sviluppo di conoscenze, soluzioni tecnologiche, impianti, costruzioni e prodotti altamente innovativi che, secondo uno schema di Ambient Intelligence ed ¡°Ambient Assisted Living¡±, permettano di ridisegnare l¡¯ambiente di vita domestico in modo da garantire l¡¯inclusione, la sicurezza, l¡¯ecosostenibilit¨¤¡±.  
   
   
IL TREKKING IN PROVINCIA DIVENTA 2.0 NASCE IL PORTALE DEDICATO ALLA SENTIERISTICA NEL TERRITORIO FIORENTINO. ONLINE TUTTE LE MAPPE, LE COORDINATE GPS PER SMARTPHONE E TABLET, LE CURIOSITÀ E I CONSIGLI PER VISITARE 60 SENTIERI IN 15 AREE PROTETTE, DALL’ALTA VALLE DEL CARFALO AL TERZOLLE  
 
Firenze, 18 dicembre 2012 - Con l’intento di fornire a cittadini e turisti tutta la documentazione storica, ambientale, cartografica e geologica è online da oggi il portale della sentieristica della Provincia di Firenze, all’indirizzo www.Provincia.fi.it/sentieri . Un progetto al quale Palazzo Medici Riccardi lavora da diversi mesi. “Sono ben 15 le aree protette e 60 i sentieri percorribili, un patrimonio ambientale e culturale immenso che ci rende molto orgogliosi – spiega l’Assessore al Territorio della Provincia di Firenze, Marco Gamannossi - Da oggi, grazie agli strumenti che la tecnologia ci offre, diamo una possibilità in più per conoscerlo, visitarlo, approfondirne i valori. Le aree protette del nostro territorio non sono luoghi chiusi dentro una campana di vetro, ma devono essere vissuti e fruiti con intelligenza. Sono utili per far conoscere sempre di più la bellezza del nostro territorio e possono essere leve per lo sviluppo sostenibile delle nostre comunità. L´innovazione tecnologica è una grande frontiera per la pubblica amministrazione, per renderla sempre più aperta e moderna”. Notizie storiche, conformazione geografica, curiosità e leggende, ma anche flora e fauna e informazioni dettagliate sui sentieri. Tante informazioni che la Provincia di Firenze mette a disposizione dei cittadini per promuovere la conoscenza e la tutela del territorio e delle sue meraviglie. Elemento innovativo che porta il trekking nel mondo 2.0: per ciascun sentiero la Provincia di Firenze ha predisposto anche le impostazioni da scaricare per impostare i propri strumenti Gps per una giornata di cammino in tutta sicurezza. Il portale della sentieristica diventa così una guida ambientale sicura e completa, ma anche un luogo virtuale consultabile dal proprio portatile, dispositivo o smartphone dedicata tanto agli appassionati che ai neofiti, dove trovare utili informazioni e scaricando anche per ciascun sentiero le impostazioni Gps. Dall´alta Valle del Torrente Carfalo nel comune di Montaione al Torrente Terzolle presso Cercina a Nord di Firenze, passando per il Padule di Fucecchio le aree protette sono fornite di cartine, descrizioni naturalistiche con curiosità sulla flora e sulla fauna che gli “esploratori verdi” potranno incontrare sui sentieri, photogallery e le indicazioni dei percorsi più panoramici. Non mancano i dati geologici del territorio utili per chi cammina per capire a seconda della stagione anche con quale tipo di attrezzatura muoversi, una lista dettagliata di sentieri per zona e una di link di associazioni, enti siti di servizio (che magari indicano se il sentiero è fornito anche di pista ciclabile) e bibliografia di guide cartacee sulle quali approfondire. Tra le curiosità, anche una serie di informazioni che riguardano la toponomastica, le leggende o la storia del territorio. Qualche esempio? Il colle fiesolano di Monte Ceceri nel 1506 fu teatro del collaudo della “macchina del volo” progettata da Leonardo da Vinci. L´area protetta di Santa Brigida, non lontano da Pontassieve, è stata istituita per tutelare l´unica stazione italiana di “Cisto laurino” o Fiore della Madonna. E ancora: nell’area di Sasso di Castro Montebeni, nella zona di Firenzuola, si dice che quando il vescovo di Firenze San Zanobi si recò a Pietramala, il diavolo lo sfidò a chi potesse portare in cima alla collina il sasso più grosso: il demonio raccolse un macigno e se lo mise sulle spalle con molta fatica e si incamminò, San Zanobi raccolse un macigno molto più grande sollevandolo con leggerezza e tenendolo sul dito mignolo e, superato il diavolo, lo posò nel luogo dove oggi si trova il Sasso che porta il suo nome. Il portale della sentieristica, nato grazie ad un finanziamento regionale, ha un occhio di riguardo anche a chi si muove con bambini, anziani o disabili: nei filtri di ricerca per individuare il sentiero da percorrere, infatti, si possono spuntare i valori “adatto a bambini”, “adatto a disabili”, “adatto ad anziani” e molto altro! Il portale è online su www.Provincia.fi.it/sentieri  
   
   
“UMBRIAGEO”, CARTA GEOLOGICA DELL’UMBRIA FRUIBILE ONLINE; ASSESSORE VINTI: RICCA BANCA DATI IMPORTANTE PER CONOSCENZA E GESTIONE TERRITORIO  
 
Perugia, 18 dicembre 2012 - Il Servizio regionale Geologico e Sismico ha pubblicato online la carta geologica vettoriale dell´Umbria su "Umbriageo", il portale regionale per l´informazione geografica e per la diffusione dell´archivio unico regionale dei dati geografici, ambientali e territoriali, nello spazio "Produzioni", tra le "Carte tematiche". È quanto comunica l´assessore regionale Stefano Vinti, sottolineando che "gli utenti potranno dunque scaricare tutti i dati relativi all´Umbria, utilizzabili nei più comuni software ´Gis´, potendo quindi accedere a una ricca banca dati geologica che verrà costantemente aggiornata ogni anno dal Servizio Geologico e Sismico della Regione Umbria". In Umbria sono state distinte 209 diverse formazioni geologiche e il territorio, pari a 8.475 chilometri quadrati, è stato suddiviso in 46.982 aree geologiche omogenee con la possibilità di disporre di ulteriori suddivisioni in base alla litologia. Sono rappresentate 48.727 misure puntuali con indicazioni relative alla disposizione spaziale dei diversi strati. Un dato che emerge, per esempio, è che circa il 50 per cento di tutto il territorio regionale è rappresentato da depositi di copertura. La cartografia è stata completata nel 2012 utilizzando gli originali d´autore realizzati alla scala 1:10.000 nel corso di vari progetti. Tutti i tematismi geologici cartografati sono stati distinti e strutturati in una banca dati geologica. I contenuti sono liberamente fruibili con l´obbligo della citazione della fonte dei dati. L´avvio della cartografia geologica a grande scala, ricorda Vinti, risale al 1989 con il rilevamento di una parte della Valnerina. Complessivamente sono stati realizzati 14 progetti, l´ultimo dei quali, riguardante il settore centro-occidentale della Regione, è stato completato nella primavera 2010. In particolare, la cartografia geologica è frutto di molte attività, tra cui il progetto "Carg", con cui sono stati realizzati, partendo dai 10.000, cinque fogli geologici alla scala 1:50.000, cui si sono aggiunti i progetti di rilevamento geologico e geotematico della pericolosità sismica locale e i progetti di tutela e uso ottimale delle risorse idriche sotterranee con la produzione di carte idrogeologiche. Nei venti anni di attività hanno contribuito alla realizzazione dei progetti molti Enti e soggetti, tra cui i geologi del Servizio regionale Geologico e Sismico; docenti delle Università di Perugia, Pisa, Siena, Chieti, Roma e Urbino; ricercatori ed esperti del "Cnr", del Servizio Geologico Nazionale, del Servizio Sismico, e oltre 160 geologi professionisti. La banca dati geologica è un sistema geografico computerizzato (Gis) costituito da diversi livelli informativi visualizzati sotto forma di punti, linee e poligoni che offrono la possibilità di selezionarli per essere visualizzati separatamente o in sovrapposizione agli altri, personalizzando la cartografia. Il collegamento degli elementi grafici vettoriali georiferiti, con la banca dati geologica, permette, tramite alcune funzioni di selezione ed interrogazione, di risalire a tutte le informazioni disponibili relative all´elemento scelto. Per la realizzazione della banca dati e delle cartografie vettoriali sono stati investiti 284mila euro, mentre per i 14 progetti di rilevamento geologico in scala 1:10.000, eseguiti nell´arco di più di venti anni, sono stati spesi circa 4 milioni e 200mila euro, di cui 1 milione e 400mila finanziati direttamente dalla Regione Umbria. I prodotti realizzati hanno tenuto conto dell´evoluzione che in questi anni si è avuta nella cartografia geologica, in particolare per meglio rispondere a finalità applicative, di programmazione e gestione del territorio e delle sue risorse. Sono state applicate nuove conoscenze, ad esempio stratigrafiche e tettoniche, e individuate nuove modalità di rappresentazione cartografica; sono state introdotte nuove tecnologie relative alla informatizzazione e georeferenziazione del dato cartografico. "Aver coperto la totalità del territorio regionale - rileva l´assessore regionale Vinti - non esaurisce i compiti e gli obiettivi della cartografia geologica. Occorre infatti curare, di norma annualmente, la manutenzione, omogeneizzazione e aggiornamento, della cartografia e della banca dati geologica. Va inoltre assicurata la fruibilità delle informazioni da parte del pubblico, prima di tutto dei professionisti e dei tecnici delle pubbliche amministrazioni". Nel portale "Umbriageo" sono stati inseriti i dati geologici di base e a breve verranno inserite altre informazioni geotematiche uniformi per tutto il territorio regionale. "L´esigenza di aggiornamento e di fruibilità, anche attraverso l´impiego delle nuove tecnologie informatiche, non riguarda solo i database dell´Umbria - sottolinea Vinti - ma tutta la cartografia geologica, nazionale e regionale". "Per affrontare questi aspetti - aggiunge Vinti - bisogna abbracciare definitivamente l´idea di una banca dati geologica in continuo aggiornamento, aperta a informazioni varie e disponibili in tempo reale per i soggetti utilizzatori. Proprio per questo - ricorda - la Regione Umbria ha stipulato nel 2011 un protocollo d´intesa con altre tre Regioni, Emilia-romagna, Marche e Toscana, che dispongono delle informazioni geologiche per l´intero territorio regionale di propria competenza. Le attività previste - conclude - permetteranno, a seguito della progettazione ed implementazione di geotematismi condivisi, la predisposizione di progetti comuni finalizzati alla gestione del territorio e alla difesa del suolo e dei centri abitati".  
   
   
FVG, TLC: AMPLIATO UTILIZZO RETE PUBBLICA REGIONALE (PROGRAMMA ERMES)  
 
Trieste, 18 dicembre 2012 - Un emendamento di modifica alla legge regionale 3 del marzo 2011 ("Norme in materia di telecomunicazioni"), inserito nella cosiddetta legge di manutenzione dell´ordinamento regionale approvata nei giorni scorsi dal Consiglio del Friuli Venezia Giulia, "viene ad ampliare le possibilità di impiego della Rpr/rete telematica pubblica Fvg da parte delle Amministrazioni pubbliche del Friuli Venezia Giulia", sottolinea l´assessore regionale alle Infrastrutture Riccardo Riccardi. L´inserimento di alcuni commi (all´articolo 33) nella Lr 3/2011, infatti, permetterà ora agli Enti locali, segnala l´assessore Riccardi, ulteriori utilizzi, come ad esempio la connessione alla Rpr degli impianti pubblici di videosorveglianza o il controllo a distanza di impianti tecnologici "sensibili" presenti sul territorio comunale. Finora la normativa regionale che regolamenta l´utilizzo della Rete pubblica regionale del programma Ermes prevedeva che l´infrastruttura si potesse usare esclusivamente per i servizi che vengono forniti da Insiel, come l´anagrafe comunale o la gestione della Sanità regionale, mentre la parte eccedente le necessità della Pubblica Amministrazione poteva essere messa sul mercato per superare lo "svantaggio digitale", dove questo era presente. Con la modifica, la Regione potrà dunque concedere ora l´uso di parte della Rpr alle Autonomie locali ed ai soggetti del sistema socio sanitario regionale anche per usi diversi da quelli precedenti, a condizione però che si tratti di usi esclusivamente istituzionali.  
   
   
UE: NUOVO METODO DI CLASSIFICA PER 500 UNIVERSITÀ  
 
Bruxelles, 18 dicembre 2012 - Secondo le previsioni, cinquecento atenei a livello europeo e mondiale dovrebbero partecipare al nuovo sistema di valutazione voluto dalla Commissione europea. La nuova classifica U-multirank è diversa dalle graduatorie già esistenti perché, valutando gli atenei in base a un più ampio spettro di fattori di prestazione, fornisce agli utenti finali una guida dell´offerta universitaria più realistica e più semplice. La nuova classifica multidimensionale valuta gli atenei in cinque settori: reputazione nell´ambito della ricerca, qualità d´insegnamento e apprendimento, orientamento internazionale, successo nel trasferimento delle conoscenze (per esempio partnership con imprese e start-up), impegno regionale. Gli atenei sono stati invitati ad iscriversi al nuovo sistema di classifica nel primo semestre del 2013 e i primi risultati dovrebbero essere disponibili all´inizio del 2014. U-multirank sarà formalmente inaugurato nel corso di un´importante conferenza che si terrà a Dublino il 30 e 31 gennaio sotto la presidenza irlandese dell´Unione europea. Androulla Vassiliou, commissaria europea responsabile per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha affermato: "Si tratta di un sistema di valutazione moderno e complesso in grado di cogliere pienamente le diversità dell´istruzione superiore. Le graduatorie internazionali esistenti tendono ancora ad attribuire troppa importanza alla reputazione nell´ambito della ricerca. La nostra graduatoria multidimensionale invece fornirà una guida più precisa e comparabile agli aspetti qualitativi delle università. U-multirank è uno strumento che aiuterà i giovani a fare le scelte giuste e spingerà gli atenei a migliorare le loro prestazioni in un´ampia gamma di attività. Sarà inoltre utile ai decisori politici poiché offrirà loro maggiori informazioni per sviluppare efficaci strategie future nell´ambito dell´istruzione superiore." U-multirank si baserà su criteri e dati obiettivi. La Commissione mira ad attirare la partecipazione di un elevato numero di università nella prima fase per poi aprire il sistema anche ad altri partecipanti. U-multirank consentirà inoltre agli utenti di scegliere e ponderare le diverse priorità così da ottenere una classifica personalizzata. Per garantire l’imparzialità, la qualità e la verifica, la Commissione ha aggiudicato a un consorzio indipendente il compito di effettuare la graduatoria. Il Centre for Higher Education (Che) in Germania e il Center for Higher Education Policy Studies (Cheps) nei Paesi Bassi condurranno l´iniziativa e collaboreranno con altri partner, tra i quali il Centre for Science and Technology Studies at Leiden University (Cwts), la casa editrice scientifica Elsevier, la fondazione Bertelsmann e la software house Folge 3. Il consorzio collaborerà anche con i partner e le organizzazioni nazionali interessate alla classifica per raccogliere dati precisi.  
   
   
UE: NUOVO METODO DI CLASSIFICA PER 500 UNIVERSITÀ  
 
Bruxelles, 18 dicembre 2012 - Secondo le previsioni, cinquecento atenei a livello europeo e mondiale dovrebbero partecipare al nuovo sistema di valutazione voluto dalla Commissione europea. La nuova classifica U-multirank è diversa dalle graduatorie già esistenti perché, valutando gli atenei in base a un più ampio spettro di fattori di prestazione, fornisce agli utenti finali una guida dell´offerta universitaria più realistica e più semplice. La nuova classifica multidimensionale valuta gli atenei in cinque settori: reputazione nell´ambito della ricerca, qualità d´insegnamento e apprendimento, orientamento internazionale, successo nel trasferimento delle conoscenze (per esempio partnership con imprese e start-up), impegno regionale. Gli atenei sono stati invitati ad iscriversi al nuovo sistema di classifica nel primo semestre del 2013 e i primi risultati dovrebbero essere disponibili all´inizio del 2014. U-multirank sarà formalmente inaugurato nel corso di un´importante conferenza che si terrà a Dublino il 30 e 31 gennaio sotto la presidenza irlandese dell´Unione europea. Androulla Vassiliou, commissaria europea responsabile per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha affermato: "Si tratta di un sistema di valutazione moderno e complesso in grado di cogliere pienamente le diversità dell´istruzione superiore. Le graduatorie internazionali esistenti tendono ancora ad attribuire troppa importanza alla reputazione nell´ambito della ricerca. La nostra graduatoria multidimensionale invece fornirà una guida più precisa e comparabile agli aspetti qualitativi delle università. U-multirank è uno strumento che aiuterà i giovani a fare le scelte giuste e spingerà gli atenei a migliorare le loro prestazioni in un´ampia gamma di attività. Sarà inoltre utile ai decisori politici poiché offrirà loro maggiori informazioni per sviluppare efficaci strategie future nell´ambito dell´istruzione superiore." U-multirank si baserà su criteri e dati obiettivi. La Commissione mira ad attirare la partecipazione di un elevato numero di università nella prima fase per poi aprire il sistema anche ad altri partecipanti. U-multirank consentirà inoltre agli utenti di scegliere e ponderare le diverse priorità così da ottenere una classifica personalizzata. Per garantire l’imparzialità, la qualità e la verifica, la Commissione ha aggiudicato a un consorzio indipendente il compito di effettuare la graduatoria. Il Centre for Higher Education (Che) in Germania e il Center for Higher Education Policy Studies (Cheps) nei Paesi Bassi condurranno l´iniziativa e collaboreranno con altri partner, tra i quali il Centre for Science and Technology Studies at Leiden University (Cwts), la casa editrice scientifica Elsevier, la fondazione Bertelsmann e la software house Folge 3. Il consorzio collaborerà anche con i partner e le organizzazioni nazionali interessate alla classifica per raccogliere dati precisi.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA FINANZIERÀ CATTEDRE DI RICERCA DI ALTO LIVELLO NELLE REGIONI MENO AVANZATE  
 
Bruxelles, 18 dicembre 2012 - Università e istituti di ricerca delle regioni meno avanzate d’Europa potranno beneficiare di sovvenzioni sino a 2,4 milioni di euro nell’ambito di un programma pilota della Commissione europea. Obiettivo dell’iniziativa, denominata “Cattedre Ser”, è attirare accademici di spicco in centri che aspirino ad affermarsi nel panorama internazionale della ricerca di alto livello. Máire Geoghegan-quinn, Commissaria per la Ricerca, l’innovazione e la scienza, ha dichiarato: “In molte regioni d’Europa la ricerca non raggiunge livelli soddisfacenti, sia in termini di produzione generale che di partecipazione ai progetti di ricerca finanziati dall’Ue. Voglio fare in modo che nessuno rimanga indietro, non per benevolenza, ma perché è opportuno garantire un’ampia partecipazione ai nostri programmi, sia per la qualità della ricerca che dal punto di vista economico, ed è proprio per queste ragioni che lanciamo l’iniziativa Cattedre Ser.” Tale iniziativa sosterrà università e altre organizzazioni ammissibili nel raggiungere quel livello di eccellenza nella ricerca necessario per essere competitivi a livello internazionale. Dal canto loro, tali università e organizzazioni dovranno dimostrare di disporre delle attrezzature e del contesto appropriato per una ricerca di eccellenza, all’altezza dello Spazio europeo di ricerca (Ser). Gli istituti selezionati potranno assegnare cattedre Ser ad accademici di spicco, dotati delle competenze per innalzare gli standard e attirare più personale altamente qualificato, nonché finanziamenti da altre fonti, come ad esempio i fondi dell’Ue per la ricerca o quelli regionali. Johannes Hahn, Commissario per la Politica regionale, ha dichiarato: “Mettere in comune le nostre risorse in queste regioni ci permetterà di assicurare la sostenibilità e la fattibilità di quest’iniziativa. Associando i finanziamenti destinati alla ricerca con i fondi regionali dell’Ue possiamo fornire laboratori e attrezzature agli accademici e alle loro equipe. In tal modo, recupereremo il ritardo in materia di ricerca e innovazione e contribuiremo a trasformare queste idee in concrete opportunità di crescita.” Il video-messaggio del Commissario Hahn: http://ec.Europa.eu/avservices/video/player.cfm?ref=i075661&sitelang=en  Con una dotazione di 12 milioni di euro dal bilancio dell’attuale Settimo programma quadro di ricerca (2007-2013), la fase pilota di Cattedre Ser permetterà di sperimentare il concetto alla base dell’iniziativa e, se l’esperienza dovesse rivelarsi un successo, la Commissione proporrà di finanziare più cattedre Ser, a seconda del bilancio previsto per il prossimo programma quadro Orizzonte 2020 (2014-2020).  
   
   
UNIVERSITÀ DI PAVIA: ALLA RICERCATRICE CLAUDIA BINDA IL PREMIO BIOECONOMY  
 
Pavia, 17 dicembre 2012 - Nuovo importante riconoscimento per i ricercatori dell´Università di Pavia. Claudia Binda, biologa strutturale dell´Ateneo, è una delle 10 ricercatrici italiane ad aver ricevuto il premio Bioeconomy 2012 ( www.Bioeconomy.it ) che il Consorzio Cnccs, composto da Cnr, Iss e Irbm Science Park, ha istituito per valorizzare i 10ricercatori italiani che hanno proposto l´intuizione più innovativa nel campo delle bioscienze. Le ricerche di Claudia Binda su un nuovo bersaglio farmacologico per la cura della tubercolosi sono state pubblicate su Naturestructural and molecular biology e su Science. I premiati sono stati selezionati tra numerosi candidati da una prestigiosa giuria internazionale composta da esponenti dell’accademia, dell’industria e dal premio Nobel Rita Levi-montalcini. Ai vincitori la somma di 15.000 dollari da utilizzare a propria discrezione. Claudia Binda è nata a Varese nel 1973 e si è laureata in Scienze Biologiche nel 1997 presso l’Università di Pavia. Il background scientifico di Claudia Binda è nel campo della biologia strutturale di proteine di rilevanza medica. La sua attività di ricerca si è sviluppata per gran parte all’Università di Pavia nel gruppo di Biologia Strutturale diretto dal Prof. Andrea Mattevi. Da più di 10 anni collabora con il gruppo del Prof. Dale Edmondson della Emory University (Usa) dove ha trascorso dei periodi per condurre studi biochimici sulle monoammina ossidasi con il supporto di una borsa di studio finanziata da un grant Nih. Più recentemente ha lavorato sulla Lysine-specific Demethylase 1, la prima demetilasi istonica mai scoperta, e su un nuovo bersaglio farmacologico per la cura della tubercolosi. Dal 2008 è Ricercatore a tempo indeterminato presso l’Università di Pavia. Structural Basis for Benzothiazinone-mediated Killing of Mycobacterium Tuberculosis Nat Struct Biol. 2002 Jan;9(1):22-6. Structure of human monoamine oxidase B, a drug target for the treatment of neurological disorders Sci Transl Med. 2012 Sep 5;4(150): (abstract only).  
   
   
TAVOLO REGIONALE PER LA LEGALITÀ, VENDOLA: "EVITARE IL RISCHIO INCOMBENTE DELLA RETORICA"  
 
 Bari, 18 dicembre 2012 - “Noi dobbiamo rendere sempre meno generico il percorso di educazione alla legalità ed evitare il rischio, grave e incombente, di buttarla in retorica”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo ieri mattina a Bari, insieme con l’assessore al Diritto allo studio e alla Formazione Alba Sasso, al seminario regionale “Insieme per la legalità”. L’incontro ha segnato l’avvio del Progetto interistituzionale del Tavolo regionale per la Legalità, un progetto nato dalla collaborazione tra la Regione Puglia e il Ministero dell’Istruzione, Università e ricerca (Direzione Generale della Puglia) per potenziare l’offerta formativa nelle scuole pugliesi attraverso percorsi di educazione alla legalità. “Educazione alla legalità – ha continuato Vendola - significa socializzazione di un sapere critico che consenta agli studenti e agli insegnanti di interrogarsi criticamente sul proprio territorio. La legalità non deve essere un’ora di galateo, bensi un modo di attraversare tutte le discipline, la storia, la geografia, la filosofia, la letteratura, con lo spirito di chi capisce che le leggi sono convenzioni tra gli essere umani e che bisogna sempre migliorarle affinchè possano promuovere giustizia e libertà”. Per Vendola “la legalità va resa conveniente e, in questo contesto, occorre capire come la scuola possa aiutare il territorio a rompere le catene della pigrizia culturale. Non si può accettare di convivere con dinamiche di illegalità pesante come quella dei clan mafiosi”. “Cultura della legalità è cultura della ribellione alle ingiuistizie – ha aggiunto Vendola - è cultura della libertà rispetto a chi teorizza la censura e l’intimidazione. Cultura della legalità è ribellarsi al progetto di chi vuole dequalificare gli apparati formativi e trasformare la scuola da luogo che forma i cittadini ed educa alla società, in luogo che forma clienti ed educa al mercato. Ribellarsi a questo è fortemente intriso di cultura della legalità”. Vendola infine ha fatto riferimento a quanto realizzato in Puglia, realtà nella quale si è deciso in questi anni di operare in modo contrario rispetto a quello che si decideva a Roma dove “si è sempre intervenuto con tagli sistematici sulla scuola e sulla università”. “Questo modo di andare avanti – ha detto Vendola - ha portato oggi le istituzioni formative in una situazione di decadenza assoluta. Noi invece in Puglia abbiamo deciso di investire in cultura, di promuovere il più efficace progetto di lotta contro la dispersione scolastica (Diritti a scuola) e di continuare a dare fiato al diritto allo studio. Inoltre, nel bilancio di previsione per il 2013 che a giorni approveremo in Consiglio regionale, abbiamo destinato più del raddoppio del finanziamento alle borse di studio. E’ un’epoca veramente sciagurata la nostra – ha concluso Vendola - perchè si pensa che per combattere gli effetti della crisi economica bisogna tagliare anche gli investimenti per l’istruzione. Nel mondo più intelligente invece, proprio perchè c’è la crisi economica bisogna investire in istruzione, educazione e cultura”. L’ iniziativa si colloca all’interno di un Protocollo d’Intesa sottoscritto dalla Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia e dalla Regione Puglia (Assessorato al Diritto allo studio e alla Formazione) lo scorso 27 marzo e intende facilitare la sinergia tra scuole e organizzazioni del privato sociale (iscritte in un elenco previsto dall´accordo stesso) al fine di rendere più efficace l’azione educativa, valorizzando le varie risorse professionali e favorendo una coesione tra adulti-educatori impegnati a trasmettere alle nuove generazioni i valori della cittadinanza e della convivenza civile.  
   
   
TRENTO: NUOVO GRUPPO INTERISTITUZIONALE PER L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI PORTATORI DI HANDICAP  
 
Trento, 18 dicembre 2012 - Si rinnova il Gruppo di lavoro interistituzionale provinciale per l’integrazione degli alunni portatori di handicap. È quantro deciso dalla Giunta con l’approvazione della delibera proposta dell’assessore all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso: “Ricostituzione del gruppo di lavoro interistituzionale (Glip) in ottemperanza alle disposizioni della legge 5 febbraio 1992 n. 104 e della legge provinciale 10 settembre 2003 n. 8” Il Gruppo di lavoro interistituzionale provinciale per l’integrazione degli alunni portatori di handicap, in sigla (Glip) è previsto dalla normativa di riferimento con competenze attinenti i seguenti ambiti: - integrazione scolastica di alunni in situazione di handicap; - consulenza all’Amministrazione scolastica; - collaborazione con gli enti locali e le unità sanitarie locali, per la conclusione e la verifica degli accordi di programma di cui agli articoli 13, 39 e 40 della legge n.104 del 1992; - impostazione e attivazione dei piani educativi individualizzati; - qualsiasi altra attività inerente all’integrazione degli alunni con difficoltà di apprendimento ed infine nella predisposizione di una relazione annuale. Preso atto che il mandato del Glip, nominato con la deliberazione della Giunta provinciale del 30 luglio 2009, n. 1893, è scaduto in data 31 agosto 2012, con l’approvazione odierna della delibera, la Giunta ha ritenuto opportuno procedere alla nomina dei seguenti membri: • per il Settore di coordinamento Bes del Servizio Istruzione: la dott.Ssa Daniela Tonelli e l’insegnante Antonia Dallapè; • per le Istituzioni scolastiche e formative: il dott. Stefano Kirchner e il dott. Erik Gadotti; Dirigenti scolastici; • per la Libera Università di Bolzano: il prof. Dario Ianes; • per l’Azienda provinciale servizi sanitari: il dott. Corrado Barone per l’U.o. Neuropsichiatria 2 e il dott. Giuseppe Disnan per l’U.o. Di Psicologia 1; • per l’Ente Nazionale Sordi: la dott.Ssa Emanuela Paris, neuropsichiatra; • per la sezione provinciale di Trento dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti: la dott.Ssa Roberta Zumiani; • per l’Anffas Trentino Onlus: la dott.Ssa Francesca Ulcigrai; • per il “Con.solida”: il dott. Francesco D’amico. Considerato l’ampio ventaglio di competenze esercitate dalla Provincia nella materia dell’istruzione, formazione professionale e scuola dell’infanzia, il Gruppo è incaricato di dare un apporto di conoscenza e propositivo all’Amministrazione provinciale scolastica nel suo complesso, in relazione alla complessa tematica del disagio nelle diverse aree del comparto. Si ritiene infatti che le varie competenze istituzionali presenti nel Glip possano attivare, come già avvenuto in passato, sinergie significative nel settore del disagio scolastico e dei disturbi dell’apprendimento, individuando metodologie ed approcci che possono beneficiare dell’esperienza maturata nel settore dell’handicap vero e proprio. Il Glip ha durata triennale, si deve riunire almeno una volta ogni tre mesi e presentare al Dipartimento della Conoscenza una relazione annuale costituente l’esito della propria attività. La versione integrale della delibera si può consultare e scaricare, a partire da martedì 18 dicembre 2012, dal portale della scuola trentina www.Vivoscuola.it    
   
   
FVG, ISTRUZIONE: INAUGURATO LABORATORIO SANITARIO A IPSIA "CECONI"  
 
Udine,  18 dicembre 2012 - "Uno sforzo che soddisfa la richiesta di una molteplicità di servizi socio-sanitari oggi presente nella nostra società e che testimonia come - nell´attuale momento di grandi cambiamenti - sia necessario investire sempre di più nella preparazione e nella flessibilità professionale dei ragazzi". E´ quanto ha affermato l´assessore regionale all´Istruzione Roberto Molinaro alla cerimonia d´inaugurazione del nuovo laboratorio sanitario presso l´Istituto professionale di stato per l´industria e l´artigianato (Ipsia) "Giacomo Ceconi" a Udine. L´iniziativa, nata della collaborazione tra l´Ipsia e l´Ass n.4 "Medio Friuli", permetterà agli studenti di conoscere specifici attrezzature e materiali, e acquisire competenze pratiche attraverso l´intervento diretto di figure professionali del settore (infermiere, fisioterapista, addetto pronto soccorso, etc.). Alla fine del percorso quinquennale di studi gli allievi dell´Ipsia ottengono il diploma di tecnico dei servizi socio-sanitari con l´ambito d´applicazione per gli anziani, i disabili e i minori. L´esperienza fatta nel laboratorio si rivelerà utile, è stato detto, innanzitutto al momento dello svolgimento dei tirocini: nell´ultimo biennio di studio sono previste ben 200 ore di stage: tra queste, grazie alla collaborazione con l´Azienda sanitaria, i ragazzi hanno possibilità di conoscere dall´interno l´ospedale "Gervasutta" e l´Rsa di S. Daniele del Friuli. Il corso di tecnico dei servizi socio-sanitari rappresenta una realtà vivace: i numeri degli iscritti sono in continua crescita e le esigenze del settore socio-assistenziale sono numerose e variegate. Oltre alla collaborazione con le aziende e le categorie imprenditoriali, è importante - ha sottolineato l´assessore Molinaro - la partnership con l´università, finalizzata all´adeguamento dei percorsi formativi alla domanda dei servizi in continua evoluzione. Sono intervenuti all´inaugurazione, che è stata "benedetta" con il piacevole canto di alcune allieve dell´Istituto, l´assessore provinciale all´edilizia Adriano Ioan, il preside dell´Ipsia Giovanni Francois, la coordinatrice del progetto Marina Zanasi, in rappresentanza dell´Asl Federica Rolli e per l´università di Udine Federico Fogolari  
   
   
TRENTO: APPROVATE DUE CONVENZIONI CON LE UNIVERSITA´ DI FIRENZE E DEL SACRO CUORE DI MILANO  
 
 Trento, 18 dicembre 2012 - Con due distinti provvedimenti proposti dal presidente Lorenzo Dellai, la Giunta provinciale ha approvato gli schemi di convenzione che la Provincia autonoma di Trento sottofirmerà con l´Università degli Studi di Firenze e con l´Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Le due convenzioni consentiranno lo svolgimento di attività di tirocinio e orientamento presso le strutture provinciali. Obiettivo delle convenzioni è quello di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro e di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell´ambito dei processi formativi. Toccherà al Servizio Università e ricerca scientifica sottoscrivere le Convenzioni, informare le strutture provinciali dell´esistenza di tale possibilità e curarne lo svolgimento  
   
   
VENERDÌ 21 AL CINEMA ODEON DI FIRENZE STUDENTI DA TUTTA LA TOSCANA DISCUTONO DEI DIRITTI UNIVERSALI AL CIBO E ALL’ACQUA  
 
Firenze, 18 dicembre 2012 – Arriveranno da tutta la Toscana gli studenti che venerdì prossimo, 21 dicembre, si ritroveranno al Cinema Odeon di Firenze per la seconda edizione della “Giornata per un equo sviluppo globale”. L’iniziativa, organizzata dalla Regione Toscana con lo scopo di far riflettere tutti, ma in particolare le giovani generazioni sui temi legati ai diritti fondamentali (quest’anno acqua e cibo), si svilupperà a partire dalle ore 9.30 con un susseguirsi di interventi di esperti sulle tematiche del diritto all’acqua e al cibo e di artisti che permetteranno di affrontare le tematiche con l’utilizzo di altri linguaggi, in particolare quelli della musica. Il programma della giornata prevede in apertura i saluti di Riccardo Nencini, assessore regionale con delega ai diritti umani, e del consigliere regionale Pier Paolo Tognocchi. Seguiranno gli interventi di Severino Saccardi,presidente della Commissione sull’equo sviluppo globale, di Giorgio Federici, docente dell’Università di Firenze e di Giancarlo Ceccanti, geologo, rappresentante di Acquifera onlus. Gli interventi musicali saranno curati dal noto attore e regista Alessandro Benvenuti (accompagnato dal chitarrista Antonio Gabellini) e dalla cantautrice fiorentina Letizia Fuochi. La data scelta per quest’incontro non è casuale: il 21 Dicembre di molti anni fa Madre Teresa di Calcutta si incontrò con i bambini derelitti che mancavano dell’essenziale e morivano di fame. La scelta che ne scaturì (dedicarsi agli ultimi fra gli ultimi) rimane una scelta che ha valore universale ed è capace di parlare a credenti (cristiani e di altre fedi religiose) e a non credenti. E’ in questa data-simbolo che la Regione Toscana (con la Legge 6/2010) ha voluto istituire la Giornata per un equo sviluppo globale. Un giorno dedicato alla questione centrale dell’interdipendenza planetaria e ad iniziative culturali e di riflessione sui temi dei diritti umani fondamentali (a partire dal prioritario diritto alla vita), della tutela delle risorse idriche e della necessità di una loro condivisione da parte dell’intera umanità. Al centro dell’iniziativa di quest’anno (cui è prevista la partecipazione degli studenti delle scuole fiorentine e toscane e di cittadini interessati ai temi della convivenza, dei diritti e dello sviluppo equo e sostenibile) i temi dei bisogni fondamentali legati alle vitali questioni del cibo e della “sovranità alimentare” (già evidenziati nell’edizione 2011) e dell’accesso all’uso dell’acqua; e quelli dei fondamentali diritti umani: il diritto alla vita, in primis, il diritto alla libera espressione e quello alla libertà di movimento. A partire da tali riferimenti, tra gli interventi previsti rientrano quelli relativi all’acqua come “bene esauribile”, ai nuovi conflitti legati all’“oro blu” ed all’illustrazione di progetti per portare l’acqua in “terre di frontiera” oltreché di iniziative miranti a combattere la denutrizione in alcuni Paesi del Sud del mondo.  
   
   
ROMA: NUOVO BANDO DELLA SCUOLA PROVINCIALE DI ARTE CINEMATOGRAFICA GIAN MARIA VOLONTÉ  
 
Roma, 18 dicembre 2012 - Presentato ieri alla stampa, nella sala Peppino Impastato di Palazzo Valentini, il nuovo bando della Scuola Provinciale di Arte Cinematografica Gian Maria Volonté per l´accesso di allievi al corso 2013/2014. La Scuola d´ Arte Cinematografica Gian Maria Volontè, dunque, a metà gennaio, aprirà nuovamente le selezioni offrendo in tal modo a sessantasei giovani talenti la possibilità di frequentare le lezioni, che verteranno su dieci discipline. Il nuovo bando è stato presentato dal vicepresidente e assessore alla Cultura della Provincia di Roma Cecilia D´elia, dal coordinatore della Scuola Antonio Medici, dal maestro Ettore Scola, membro del comitato scientifico e dal presidente del Comitato Valerio Mastandrea. Oggetto del bando, diverse specializzazioni che gli studenti frequenteranno nel secondo anno: recitazione, direzione della fotografia, regia, montaggio della scena, sceneggiatura, riprese montaggio e missaggio del suono, scenografia, organizzazione della produzione, costume e visual effects design. Per poter partecipare all´avviso occorrerà essere residenti nella provincia di Roma, avere un età compresa tra i 18 ed i 29 non compiuti, essere iscritti al Centro per l´ Impiego ed essere in possesso del diploma di scuola superiore. Il percorso formativo biennale avrà durata complessiva di 1.500 ore, di cui 600 di didattica frontale, 600 ore di attività laboratoriali e 300 ore di stage. Come per la scorsa edizione, molti saranno i professionisti coinvolti, appartenenti al mondo della pratica e del lavoro cinematografici, con incarichi di docenza e supervisione. "Per un´amministrazione pubblica - ha affermato l’assessore Cecilia D´ Elia - la cultura non deve rappresentare soltanto fare degli assessorati, ma creare attorno a questa realtà una strategia di sviluppo ed è quello che ha fatto la Provincia di Roma. Questa scuola rappresenta innovazione politica-amministrativa e innovazione didattica. In più si tratta di un luogo aperto al quartiere, alla città, al territorio”. “In un momento di crisi ed incertezza politica – ha concluso – è importante riuscire a dare continuità ai progetti anche se non e´ scontato". "Dopo due anni di scuola - ha aggiunto Valerio Mastandrea - sapere che si andrà avanti è bello. È un´ esperienza che deve consolidarsi e in momento in cui tutto è in crisi, anche il nostro settore, si deve andare avanti con questa esperienza. Sono rimasto infine stupito di quanto si sia potuto creare un rapporto sano tra una realtà come la nostra, il nostro gruppo, e la pubblica amministrazione". "Lavorando con i ragazzi - ha infine concluso il maestro Scola - si respira un´aria, in giro, che non sarebbe giusto interrompere. Questa scuola insegna agli studenti a lavorare insieme”. La Scuola Gian Maria Volontè, infine, è stata riconosciuta dalla Regione Lazio come percorso formativo, autorizzando così, il rilascio della qualifica "Operatore nelle arti e nelle tecniche del cinema".  
   
   
DAL COMUNE DI MILANO 1,3 MILIONI DI EURO CONTRO DISAGIO E DISPERSIONE SCOLASTICA  
 
Milano, 18 dicembre 2012 - Il Comune di Milano impegnato per contenere la dispersione scolastica e favorire il successo formativo. La Giunta ha approvato oggi, su proposta dell’assessorato all’Educazione e Istruzione, la delibera che istituisce il progetto Promuovimi. Si tratta di un’iniziativa che racchiude una serie di interventi rivolti agli alunni delle scuole elementari e medie che trovano difficoltà nel percorso scolastico. Il finanziamento del progetto Promuovimi è di 1 milione e 320 mila euro ed è relativo all’anno scolastico 2012-2013. Le azioni vengono realizzate in sinergia con gli Uffici scolastici territoriali e le organizzazioni del privato sociale. La popolazione scolastica di elementari e medie milanesi è di circa 90 mila alunni. “Anche nella scuola dell’obbligo – ha dichiarato la vicesindaco e assessore all´Educazione e Istruzione Maria Grazia Guida– ci sono diversi percorsi irregolari che riguardano soprattutto alunni con un retroterra culturale svantaggiato o provenienti da famiglie dove le disponibilità economiche e materiali sono ridotte. Nella maggior parte dei casi sono giovani italiani che faticano a tenere il passo con un cammino regolare degli studi. A questo contesto si aggiungano le difficoltà di bambini e ragazzi con cittadinanza straniera che, nelle scuole pubbliche, sono il 23% del totale degli alunni. Il progetto Promuovimi nasce per farsi carico di tutte queste situazioni e aiutare le scuole e le famiglie ad affrontare i percorsi scolastici più disagiati e problematici. Promuovimi è un investimento sul successo formativo che vogliamo abbia ricadute anche sulla scuola superiore dove ogni anno, nella nostra città, si registra il 15,7% di bocciati e ben 1.700 abbandonano gli studi”. Nel dettaglio, il progetto Promuovimi realizzerà azioni a favore di studenti con problematiche relazionali, di apprendimento e scolastiche a rischio di dispersione scolastica o già in stato di abbandono scolastico. In questo ambito verranno sostenuti tutoring personalizzati; percorsi di orientamento e azioni di rimotivazione; corsi per il mantenimento o il rientro in formazione; percorsi di scuola/laboratorio; attività di doposcuola. Anche i minori stranieri saranno beneficiari di azioni specifiche di Promuovimi. In questo caso, continuerà il lavoro dei Poli territoriali per l’accoglienza, centri realizzati in collaborazione con l’amministrazione scolastica statale dove équipe professionali composte da docenti statali ed educatori comunali si occupano dell’integrazione degli alunni stranieri. Per loro Promuovimi realizzerà anche appositi laboratori scolastici di alfabetizzazione per la lingua italiana; laboratori linguistici estivi rivolti in particolare ai neo arrivati e alle loro famiglie; attività di interpretariato, traduzione e mediazione culturale tese a migliorare la comunicazione e i rapporti tra gli alunni, le famiglie e la scuola. Promuovimi sosterrà inoltre un’azione specifica fatta di interventi per la scolarizzazione e l’integrazione di minori rom. In particolare, si prevedono percorsi educativi individualizzati e con personale tecnico specializzato che coinvolge gli operatori dei presìdi sociali dei campi regolari. Un’ulteriore azione è dedicata all’educazione sui temi della legalità. Questa attività è rivolta anche agli studenti delle scuole superiori ed è finalizzata in particolare alla prevenzione del disagio minorile. Infine, Promuovimi prevede interventi di orientamento scolastico per la scelta della scuola superiore e corsi per il rientro in formazione destinati a giovani e adulti che non abbiano completato il percorso formativo e finalizzati all’acquisizione del titolo di studio. La delibera approvata oggi istituisce anche i Poli Promuovimi, il Gruppo di supporto scientifico e l’Osservatorio cittadino sulla dispersione e il disagio scolastico. I Poli Promuovimi saranno 4 e comprendono ognuno delle macroaree cittadine. Il Polo 1 per le Zone 1, 2 e 3; il Polo 2 per le Zone 4 e 5; il Polo 3 per le Zone 6 e 7; il Polo 4 per le Zone 8 e 9. Realizzati in collaborazione con l’amministrazione scolastica, i Poli rappresenteranno un punto di riferimento progettuale, gestionale e organizzativo. Il Gruppo di supporto scientifico, che svolgerà le proprie attività a titolo gratuito, verrà costituito presso l’assessorato all’Educazione e Istruzione, sarà formato da esperti sui temi dell’educazione e avrà il compito di monitorare e valutare le varie azioni del progetto. L’osservatorio cittadino sulla dispersione e il disagio scolastico raccoglierà dati e informazioni che supporteranno il lavoro del Gruppo scientifico e dell’assessorato. “Promuovimi – ha concluso la vicesindaco Guida – è un importante e innovativo esperimento anche per fare rete tra tutti gli attori coinvolti: docenti, famiglie, autorità scolastiche, associazioni ed enti del terzo settore. Tutti insieme per aiutare i più fragili nel difficile compito di costruirsi un futuro migliore. Anche così contribuiamo a fare di Milano una città migliore”.  
   
   
TRENTO: INCLUSIONE SOCIALE, VARATA UNA INIZIATIVA PER LA FORMAZIONE  
 
Trento, 18 dicembre 2012 - Su proposta del presidente Lorenzo Dellai, la Giunta provinciale ha approvato un provvedimento che riguarda il “Quarto aggiornamento della Sezione 2012 delle azioni ordinarie a cofinanziamento del Fondo sociale europeo", ad integrazione del Programma annuale delle attività per la formazione professionale 2011-2012, già approvato. Con questo provvedimento si vuole assicurare alle persone disabili un effettivo inserimento sociale e lavorativo, in modo che la cura sia affiancata e sostenuta dalla possibilità di condurre una vita autonoma ed attiva grazie ad un lavoro retribuito. Si tratta, in pratica, di percorsi individualizzati di inserimento lavorativo, che dovranno privilegiare soprattutto le aree pratiche ed operative, anche se integrate da momenti teorici-conoscitivi di mantenimento e consolidamento di quanto appreso. I docenti formatori elaboreranno dapprima una cartella psicopedagogica, in base alla documentazione e alle informazioni raccolte o già possedute, e successivamente, dopo circa 2 mesi dall´inizio dell´attività formativa, predisporranno un progetto formativo individualizzato di inserimento lavorativo per ogni persona disabile, specificando le aree teorico-pratiche e conoscitive di supporto all´inserimento lavorativo e le attività di inserimento lavorativo. I destinatari del progetto sono persone disabili in età lavorativa, residenti o domiciliati in Provincia di Trento, con precedenza assoluta ai residenti. Per persone di età superiore ai 26 anni, il grado di invalidità certificata deve essere almeno del 46%. La durata, le caratteristiche e la strutturazione dell´inserimento lavorativo dovranno essere commisurate alle capacità/potenzialità di ognuno, nel rispetto dei limiti fisici e/o psichici, anche prevedendo differenziati momenti di accompagnamento a seconda del grado di autonomia posseduto. Sarà previsto anche un supporto ed un accompagnamento delle famiglie dei partecipanti, al fine di valorizzare le risorse del contesto familiare e adeguarne le aspettative. I momenti di formazione d’aula e/o laboratorio saranno di durata massima pari al 60% del tirocinio formativo. Lo stesso progetto potrà riguardare più allievi purché i rispettivi percorsi abbiano la stessa durata. In tale caso la durata della formazione individualizzata non potrà superare la durata della formazione in aula e/o laboratorio prevista per ognuno. I percorsi potranno anche essere individualizzati. La documentazione da presentare e le modalità di invio sono descritte nell´avviso che sarà disponibile sul sito del Servizio Europa www.Fse.provincia.tn.it , area operatori-avvisi e bandi. Le risorse messe a disposizione ammontano a 670.000 euro.  
   
   
CALABRIA: “PROMUOVERE LA CULTURA CREATIVA”  
 
Catanzaro, 18 dicembre 2012 - L’assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri informa che l’Università della Calabria ha promosso un bando per 15 allievi per il Laboratorio di Alta Formazione, iniziativa finanziata nell’ambito di “Sensi Contemporanei-promozione e diffusione dell’arte contemporanea e valorizzazione dei contesti architettonici ed urbanistici nelle Regioni del sud d’Italia”. Il progetto era stato a suo tempo finanziato dai Ministeri dello Sviluppo Economico e dei Beni Culturali e dalla Regione Calabria. “La Regione Calabria punterà a promuovere la cultura creativa con la finalità - afferma Caligiuri - di valorizzare i giovani. Infatti la prossima programmazione comunitaria tenderà a sponsorizzare le industrie creative”. Il corso si svolgerà da febbraio a giugno 2013 e durerà 120 ore, con l’obiettivo di diffondere la cultura del design. L’avviso è rivolto ai candidati di età inferiore ai 30 anni di cui almeno il 70% residenti in Calabria. I candidati dovranno essere laureati o diplomati in una delle seguenti discipline con punteggio non inferiore ai 90/110: Architettura; Ingegneria; Design; Comunicazione e Dams; Lettere e Beni Culturali; Corso di laurea interclasse in Comunicazione e Dams; Alta Formazione Artistico Musicale (Isia, Accademie). I candidati dovranno far pervenire la domanda all’indirizzo e-mail info@redesigncalabria.It  entro le ore 12.00 del giorno 10.01.2013. Bando, criteri di selezione e documentazione necessarie sono disponibili su www.Conoscenzacalabria.it  Per ogni informazioni scrivere a info@redesigncalabria.It    
   
   
ISTITUTO ALBERGHIERO DI VARONE: NUOVI INVESTIMENTI  
 
Trento, 18 dicembre 2012 - Approvata oggi dalla Giunta provinciale, su proposta del vicepresidente e assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti Alberto Pacher, una variazione al Piano pluriennale degli investimenti sulle strutture scolastiche. L´intervento previsto, pari a 500.000 euro, riguarderà la realizzazione di nuovi spazi didattici con adeguamento normativi del "Cfp Enaip alberghiero di Varone" a Riva del Garda. Nel dettaglio verranno ricavati nuovi spazi didattici, aule e laboratori, all´interno del volume esistente e disponibile, necessari a soddisfare le accresciute esigenze dell´Istituto che, negli ultimi anni, ha visto aumentare in modo consistente le iscrizioni. In sintesi l´intervento viene promosso per soddisfare le nuove richieste di formazione e nella convinzione di favorire l´aumento della qualificazione professionale del settore alberghiero, che si colloca in un ambito fondamentale nell´economia provinciale.  
   
   
CHIMICI SVILUPPANO UN DISPOSITIVO PER ISOLARE SINGOLE MOLECOLE  
 
Bruxelles, 18 dicembre 2012 - Un team di chimici dell´Imperial College di Londra ha trovato un modo di rilevare velocemente tracce di sostanze chimiche come inquinanti, esplosivi o droghe illegali. Il metodo, recentemente presentato sulla rivista Nature Materials, dà agli scienziati i mezzi per isolare una singola molecola target su 10.000 milioni di milioni di molecole di acqua nel giro di millisecondi. Il procedimento consiste nell´intrappolare la molecola target su un singolo strato auto-assemblato di nanoparticelle di oro. Lo studio è stato in parte finanziato da un contributo del Consiglio europeo della ricerca (Cer). Secondo i chimici, questa tecnologia contribuirà allo sviluppo di altri dispositivi compatti, facili da assemblare e riutilizzabili. Sarà più semplice e più veloce rilevare varie sostanze inquinanti nei fiumi, il rilascio di gas nervini nell´aria o persino le droghe illegali. I ricercatori hanno detto che il dispositivo potrebbe essere usato anche per catturare i criminali che non riescono a eliminare tutte le loro tracce. Questa nuova tecnologia potrebbe anche aiutare i tutori della legge il cui lavoro consiste nell´identificare attività che coinvolgono sostanze illegali. Uno degli autori dello studio, Michael Cecchini del Dipartimento di chimica dell´Imperial College di Londra, ha detto: "Il nostro sistema potrebbe risolvere il problema fondamentale dell´affidabilità dei test chimici fatti fuori dai laboratori. È molto sensibile e potrebbe essere usato per cercare quantità molto piccole di una specifica molecola anche in zone pubbliche e affollate". Il team ha detto che l´effetto della spettroscopia Raman amplificata da superfici (Sers) della luce identifica le molecole bersaglio. Secondo il team, questa tecnica vecchia di oltre quarant´anni funziona perché ogni molecola disperde la luce in modo unico. Studi precedenti avevano riscontrato che il segnale può essere amplificato catturando le molecole in un modo particolare su uno strato di nanoparticelle di metallo. Non è facile però ottenere queste lamine. Per ottenere i risultati di cui avevano bisogno, gli scienziati si sono occupati del punto di incontro di due liquidi che non si mescolano, come l´acqua e l´olio, o del punto di incontro tra acqua e aria. Hanno manipolato la carica elettrica delle nanoparticelle di oro e la composizione della soluzione per creare una situazione nella quale le particelle si allineano nel punto di incontro tra i due liquidi non mescolabili o tra un liquido e l´aria, hanno detto. "Il trucco per ottenere una tale sensibilità del sistema alle molecole target consiste nel trovare le condizioni alle quali le nanoparticelle si sistemano nel punto di incontro a brevi distanze l´una dall´altra senza fondersi", ha detto il co-autore, Jack Paget. Vladimir Turek, un altro membro del team di ricerca e co-autore, ha detto: "Il sistema è davvero promettente per rilevatori da usare in ambienti all´aperto e in applicazioni di difesa, poiché i liquidi e le nanoparticelle possono essere facilmente sostituiti per rigenerare il dispositivi". Per maggiori informazioni, visitare: Imperial College London: http://www3.Imperial.ac.uk/  Nature Materials: http://www.Nature.com/nmat/index.html    
   
   
AMBIENTE: ALLA SARDEGNA IL PREMIO NAZIONALE "PROGETTI SOSTENIBILI E ACQUISTI VERDI 2012"  
 
Cagliari, 18 Dicembre 2012 - L’ Assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, Servizio Sostenibilità Ambientale (Savi), ha ricevuto il premio "Progetti sostenibili e Acquisti Verdi 2012" - ideato e promosso da Ministero dell’Economia e delle Finanze e Consip Spa - destinato alle pubbliche amministrazioni e imprese che hanno raggiunto successi significativi in progetti e processi di approvvigionamento impostati con criteri di sostenibilità ambientale. Il premio è stato consegnato a Roma lo scorso 13 dicembre, con la motivazione del notevole investimento in termini di risorse umane e finanziarie sulle azioni per l’implementazione di un piano sugli acquisti verdi con attività nei diversi settori di intervento: acqua, rifiuti, energia, ristorazione scolastica, mobilità sostenibile, dematerializzazione flussi informativi, acquisti aggregati, eco-manifestazioni. Secondo la giuria, "gli obiettivi delle iniziative della Regione Sardegna sono chiaramente definiti, il piano di lavoro è organico e strutturato, gli strumenti di monitoraggio identificati. Insomma, si tratta di un eccellente esempio di implementazione dell’approccio agli acquisti verdi a livello regionale che valorizza le realtà imprenditoriali locali." La Regione Sardegna si è distinta tra tutti i partecipanti per l’impegno e le attività realizzate negli acquisti pubblici ecologici e con la campagna "Sardegna Compra Verde". "La crisi attuale accresce nuove opportunità per l’orientamento verso la sostenibilità e la valorizzazione di percorsi di sviluppo economico a livello locale: gli acquisti ecologici da parte delle pubbliche amministrazioni costituiscono, pertanto, il traino per lo sviluppo delle green economies a livello regionale. Un’occasione per fare interventi di razionalizzazione dei processi e dei consumi e di creare innovazione per essere più competitivi. Il premio consegnato alla Sardegna è un importante riconoscimento per l’attività svolta e un stimolo a proseguire e rafforzare l’impegno in questa direzione", ha sottolineato l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Andrea Biancareddu. Il premio è il riconoscimento del lavoro portato avanti da anni dal Servizio Savi, che coinvolge tutte le amministrazioni pubbliche con l’obiettivo di ripensare le modalità di acquisto e consumo, mettendo sullo stesso piano la necessità di ridurre i costi economici e quelli ambientali dell’ente. La campagna costituisce una sistematica azione d’intervento sui vari settori della politica ambientale regionale.  
   
   
INQUINAMENTO ACUSTICO, DALLA REGIONE TOSCANA QUASI 3 MILIONI DI EURO PER SCUOLE E STRADE  
 
Firenze, 18 dicembre 2012 – La Regione finanzia una serie di interventi perché alunni e studenti siamo meno esposti all’inquinamento acustico. La giunta, su proposta dell’assessore Anna Rita Bramerini, ha stanziato 2 milioni e 900mila euro per realizzare opere “antirumore” soprattutto nelle scuole di alcuni comuni toscani. Deliberato con l’obiettivo di ridurre la percentuale di popolazione esposta all’inquinamento acustico, come dettato dal Piano di azione ambientale, lo stanziamento interessa principalmente scuole inserite in contesti urbani molto rumorosi a causa del traffico dei Comuni di Firenze, Calenzano, Carrara, Prato, San Giuliano Terme, Livorno e Rosignano Marittimo. Si tratterà di sostituire gli infissi, fare interventi correttivi del clima acustico delle aule, ad esempio tramite controsoffitti, barriere acustiche, ma anche con rallentatori di velocità, riorganizzazione del traffico e posa di asfalti con caratteristiche fonoassorbenti sulla viabilità nell’intorno della scuola interessata.  
   
   
PRESTO LA GESTIONE DELLA DEPURAZIONE ALL’ACQUEDOTTO PUGLIESE  
 
Bari, 18 dicembre 2012 - "Tra qualche giorno Acquedotto pugliese assumerà in gestione l´impianto di depurazione della marina di Chieuti ed avvierà le opere di rifunzionalizzazione necessarie al superamento delle criticità lamentate dall´amministrazione comunale". Lo rende noto l´Assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati dopo la riunione tecnica svoltasi questa mattina a Bari, con il Sindaco di Chieuti, il Direttore generale dell´Autorità Idrica Pugliese e tecnici dell´Acquedotto pugliese. "In particolare - spenga Amati - già lunedì prossimo l´Autorità idrica pugliese autorizzerà Acquedotto pugliese a sostenere tutte le spese necessarie a garantire la piena funzionalità dell´impianto, attraverso opere il cui costo stimato è di 500 mila euro. Inoltre, nell´ambito di una più generale revisione degli agglomerati da inserire nel Piano d´Ambito, abbiamo ritenuto utile, sulla base di un´analisi costi benefici, realizzare interventi per la creazione di un unico impianto di depurazione a servizio dell´abitato e delle marine di Chieuti, da cui deriveranno chiari vantaggi gestionali. Al momento, esistono infatti due impianti di depurazione; il primo, già gestito da Aqp e che non pare presentare particolari criticità, al servizio dell´abitato di Chieuti; e il secondo, gestito dall´amministrazione comunale, a servizio di Marina di Chieuti, rispetto al quale il comune lamenta anomalie e problematiche, che verrà assunto in gestione da Aqp e rifunzionalizzato".  
   
   
TRIVELLE SULLO IONIO, UNA SCELTA INSENSATA A RISCHIO L’EQUILIBRIO NATURALISTICO E LA BIODIVERSITÀ, MA ANCHE AGRICOLTURA E TURISMO APPELLO ALLE ISTITUZIONI CALABRESI: SI TUTELI LA SECCA DI AMENDOLARA E L’INTERO TERRITORIO  
 
 Rreggio Calabria, 18 dicembre 2012 - Una battaglia di civiltà quella che vede insieme organizzazioni e cittadini a difesa delle bellezze del mar Ionio, per il rilancio di un’agricoltura di qualità e del turismo sostenibile, contro le trivelle delle compagnie petrolifere. Una battaglia che vedrà unite le realtà di Basilicata, Calabria e Puglia contro il progetto della Shell che, pur riguardando le coste lucane, ha evidenti ripercussioni sull’intero golfo ionico. Ecco perché Legambiente Calabria non farà mancare il proprio sostegno alla vertenza e alla manifestazione in programma lunedì 17 dicembre a Policoro al fianco dei cittadini, di decine di sindaci, agli ambientalisti, alle associazioni e al comitato “No Triv Ionio”, in particolare ai primi cittadini di Amendolara e Rocca Imperiale, i comuni del Cosentino più esposti. Il disco verde del governo alle estrazioni e il tentativo di accentrare la competenza in materia di energia ha scatenato la furiosa reazione delle istituzioni locali – in particolare della Basilicata, dove si trovano le principali riserve petrolifere del Paese – che rivendicano il diritto all’autodeterminazione e denunciano quello che è vissuto come un “vero e proprio atto criminale”. L’ennesima forzatura, un atto coloniale nell’atteggiamento e scellerato nel merito, che impone al Paese la via delle fonti fossili ritardando così una scelta decisiva per il futuro: quella delle rinnovabili. È indubbio che le attività della Shell mettono a repentaglio i due principali comparti economici di una vasta area del Sud: l’agricoltura e il turismo. Senza dimenticare il rischio per l’inestimabile patrimonio di biodiversità e scorci dall’altissimo valore paesaggistico-naturalistico, come la “Secca di Amendolara”, candidata a ottenere il riconoscimento Unesco. L’opposizione meridionale alle estrazioni petrolifere ha anche un altro e decisivo argomento: i costi sociali e ambientali superano di gran lunga i benefici economici per il Paese. In quantitativi in gioco sono davvero risibili, tali da non giustificare gli investimenti se non fosse per le speciali condizioni fiscali. Ecco perché nell’operazione a guadagnarci sarebbero solo le multinazionali del petrolio, a cui si riconoscono esenzioni assolute e si chiedono royalty irrisorie. Del resto, recente convegno “Trivelle d’Italia” – promosso da Legambiente, Wwf e Greenpeace lo scorso ottobre per discutere del progetto di avviare in Italia 70 nuove piattaforme petrolifere a mare – le tre principali associazioni ambientaliste hanno duramente contestato “l’assoluta insensatezza” della Strategia energetica nazionale del governo Monti. “È incomprensibile questo rilancio delle fonti fossili – ha dichiarato Mariacaterina Gattuso, della segreteria di Legambiente Calabria – ma soprattutto ci preoccupa lo spostamento della fascia off limits, che si avvicina pericolosamente alla battigia e mette fortemente a rischio l’ecosistema marino e il nostro litorale nel quale ricadono numerose zone di pregio ed aree protette, una su tutte le note secche di Amendolara. Ribadiamo quindi la nostra contrarietà a questa scelta e, nello specifico, alla possibilità che la Shell possa effettuare indagini e ricerche nell’Alto Ionio cosentino. Chiediamo alle istituzioni della nostra regione una presa di posizione ferma nel merito e siamo accanto alle comunità che si stanno mobilitando in tal senso”.  
   
   
LOMBARDIA RILANCIA IL RUOLO DELLE GUARDIE ECOLOGICHE  
 
Milano, 18 dicembre 2012 - Una serie di indicazioni per rendere più efficiente il prezioso servizio che svolgono le Guardie ecologiche volontarie (Gev) e per uniformare le modalità di gestione nelle diverse province della regione. E´ l´impegno preso dall´assessore regionale all´Ambiente, Energia, Reti e Sistemi Verdi e Paesaggio Leonardo Salvemini, che ha incontrato responsabili e i coordinatori delle Gev lombarde. Presto Le Nuove Linee Guida - "In breve tempo stileremo una serie di linee guida volte a disciplinare al meglio il servizio fornito dalle Gev, il cui ruolo è prezioso e fondamentale nel sistema dei parchi della regione - spiega Salvemini -. Siamo riconoscenti ai volontari per l´impegno svolto e consapevoli di dover essere sempre più presenti e attenti alle esigenze di chi dedica tempo e forze alla tutela dei parchi e dell´ambiente". Indicazioni chiare e condivise da tutte le Gev sparse sul territorio potranno rendere l´operato di ognuno più semplice e libero da vincoli burocratici, che a volte rischiano di complicarne il servizio. Il loro apporto è fondamentale anche nell´attività di prevenzione della micro criminalità ambientale. L´educazione Ambientale - "Si è trattato di un importante momento di confronto - continua l´assessore -, che ha visto un´ampia partecipazione di volontari. Regione Lombardia deve costantemente essere accanto ai cittadini e supportarli anche attraverso iniziative di educazione ambientale ad ampio raggio, capaci di coinvolgere il maggior numero di persone e categorie. Quando si parla di educazione ambientale, infatti, siamo abituati a pensare ai bambini, mentre l´intera popolazione deve sentirsi chiamata in causa per una maggiore consapevolezza dell´ambiente che ci circonda". In Lombardia si contano oltre 2.600 volontari, che prestano servizio in 66 enti suddivisi in parchi, comunità montane, Province e Comuni capoluogo di Provincia. Le Gev svolgono non soltanto una funzione di vigilanza, attraverso azioni di controllo e sanzione, ma anche di Protezione civile, collaborando con le autorità competenti in caso di calamità e, nell´ambito dell´educazione ambientale, promuovendo presso i cittadini e i giovani un´indispensabile attività di informazione.  
   
   
PIANO ARIA VAL D’AGRI, QUALITÀ MONITORATA CON SOGLIE DI ALLERTA MESSO A PUNTO UN PIANO CHE CONSENTIRÀ DI VIGILARE E DI INTERVENIRE SUL PROCESSO E SULLA PRODUZIONE DI GREGGIO.  
 
Potenza, 18 dicembre 2012 - Aria della Val d’Agri sotto controllo e nel caso in cui dovessero notarsi elevazioni di concentrazioni di inquinanti, sia pure restando al di sotto dei limiti di legge, riduzione automatica delle attività estrattive che possono giungere fino allo stop totale. E’ la procedura messa in campo dalla giunta regionale con il Piano di azioni per la tutela della qualità dell’aria in Val d’Agri, che, nello specifico, riguarda i comuni di Viggiano e Grumento Nova maggiormente interessati dalle attività estrattive, con un’area di “misura” di circa 100 chilometri quadrati. Si tratta di una serie di “Norme tecniche e azioni” che, recepite in una delibera, vengono presentate oggi. Il Piano parte dall’analisi dell’andamento dei dati stessi rilevati dall’Arpab relativi agli anni 2006-2011, tenendo presente la radiazione solare, la temperatura, l’umidità relativa e la velocità del vento, per avere informazioni sulle caratteristiche dell’atmosfera nella zona. Per costruire questa serie storica sono stati presi in considerazione gli inquinanti presenti nell’aria acquisiti dalla centralina fissa di Contrada Guardemauro nel Comune di Viggiano e sono stati integrati dai dati delle campagne di monitoraggio del biossido di zolfo e dell’idrogeno solforato, effettuate con mezzi mobili negli anni 2008-2011. Dall’osservazione è emerso che tutti gli inquinanti considerati e derivanti dalle attività antropiche e industriali della Val d’Agri non hanno mai evidenziato superamenti delle norme, anzi le medie massime giornaliere registrate sono state molto più basse rispetto ai valori minimi stabiliti dalle norme. Il biossido di zolfo ha mostrato dal 2006 un trend di crescita pur rispettando i limiti di legge. Il Piano ha preso in considerazione, stabilendo dei valori-soglia, il biossido di zolfo e l’idrogeno solforato, perché strettamente correlati alle attività estrattive e quindi più significativi per valutare l’impatto delle attività petrolifere sull’aria. La rete di monitoraggio si è consistentemente sviluppata, con un sistema di rilevazione della qualità dell’aria, che si è potenziato attraverso la messa in funzione delle cinque centraline di monitoraggio in altrettanti punti strategici dell’area, e su una modellistica meteoclimatica elaborata dall’Arpab. In particolare, nello studio è stata effettuata una valutazione qualitativa delle ricadute al suolo delle emissioni di biossido di zolfo mediante l’utilizzo di un modello di dispersione degli inquinanti soprattutto in relazione alle attività del Cova, il Centro Olio in Val d’Agri dell’Eni, dove viene eseguito il primo trattamento del petrolio. Tutti i dati di qualità dell’aria delle 5 centraline, vengono inviati e resi disponibili presso l’Osservatorio ambientale della Val D’agri (www.Osservatoriovaldagri.it ). Il Piano risponde al “principio di precauzione” riportato dall’art. 191 del trattato di funzionamento dell’Unione Europa in tema di ambiente. A scopo cautelativo, ha abbassato del 20 per cento i valori limite stabiliti dalla normativa nazionale sia per il biossido di zolfo (D.lgs 155/2010) sia per l’idrogeno solforato (art. 8 Dpr 322/1971) e sono questi i valori-soglia da non superare. Perciò nel Piano sono previsti, quotidianamente, confronti tra la concentrazione media oraria e giornaliera e i valori soglia del biossido di zolfo e dell’idrogeno solforato. A seconda dei trend di concentrazione misurati, per gli inquinanti in questione sono stati individuati quattro livelli di attenzione correlati al numero dei superamenti dei valori soglia che si verificheranno nel corso dell’anno civile. Senza attendere che si raggiungano i livelli limite di legge, in base a quanto previsto dal Piano, in caso di raggiungimento delle “soglie di intervento”, saranno messe in campo una serie di azioni specifiche, a partire dalla revisione delle unità operative e di adeguamenti tecnici, che il Cova dovrà attuare per riportare i valori nelle soglie stabilite. Queste contemplano, per i livelli di attenzione più alti, la riduzione della quantità di greggio trattato e il blocco immediato dell’impianto, e ciò pure se il superamento viene registrato in una sola centralina dell’Arpab. In sostanza, con valori-limite più alti si interverrà sul processo e sulla produzione, anche se queste rispettano le norme di legge, potendo giungere perfino allo stop. Gli interventi messi in atto dal Cova dovranno essere documentati e annotati su un registro a disposizione degli enti di controllo e tempestivamente comunicati agli uffici competenti della Regione e della Provincia di Potenza, ai Comuni di Viggiano e Grumento Nova e all’Arpab. Il Piano di azioni è stato approvato da governo regionale ed è stato trasmesso alla Terza Commissione consiliare per le valutazioni di competenza.  
   
   
PIANO ARIA VAL D’AGRI, L’OSSERVATORIO AMBIENTALE  
 
Potenza, 18 dicembre 2012 - L’osservatorio Ambientale della Val d’Agri, previsto nell’ambito del Protocollo d’intenti tra la Regione Basilicata e l’Eni Spa, con sede a Marsico Nuovo, è in piena attività e ha già prodotto risultati. La sua finalità non è di “breve periodo”, ma articolata su un più ampio arco temporale e con questo obiettivo sono state avviate una serie di attività che consentono di raccogliere dati e di valutare la qualità ambientale della Val d’Agri. Tra i progetti messi in campo, vale la pena evidenziare l’accordo con l’Imaa Cnr che ha permesso l’avvio di studi relativi alle seguenti tre tematiche: sistema per lo studio della sismicità locale; realizzazione del cockpit ambientale per il controllo predittivo degli impatti ambientali in Val d’Agri; modello integrato di matrici ambientali. In parallelo, si è avviato un progetto di gestione dell’informazione ambientale da attuare con l’Università Bocconi - Istituto di Economia e Politica dell’Energia e dell’Ambiente (Iefe) per sviluppare prodotti relativi all’informazione ed alla partecipazione pubblica in materia ambientale, realizzando un catalogo delle informazioni ambientali e costruendo un processo partecipato di valutazione e comunicazione del rischio ambientale dell’ area della Val d’Agri. E’ stato recentemente sottoscritto l’accordo con l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) per l’attuazione di un programma di ricerca “Ambiente e Salute” che ha come obiettivo la valutazione dell’impatto sull’ambiente delle attività antropiche nell’area della Val d’Agri e degli indicatori di salute della popolazione residente nelle aree di interesse. Tutta l’informazione ambientale indispensabile per la completa conoscenza da parte del territorio dello stato del suo ambiente è disponibile on line, dai primi di novembre, sul sito web dell’Osservatorio Ambientale. Le finalità dell’Osservatorio richiedono attività complesse e delicate, che necessitano di competenze e approfondimenti e sono destinate a svilupparsi in continuo.  
   
   
INQUINAMENTO. COMUNE DI MILANO RINNOVA PER IL 2013 ADESIONE AL PROTOCOLLO PROVINCIALE  
 
Milano, 18 dicembre 2012 - La Giunta ha deliberato il 14 dicembre il rinnovo per l’anno 2013 dell’adesione al Protocollo di collaborazione della Provincia di Milano con i Comuni ricadenti nel territorio provinciale, al fine di adottare azioni per il miglioramento della qualità dell’aria e di contrasto all’inquinamento atmosferico locale. Il Protocollo provinciale prevede il divieto di circolazione, in tutto il territorio dei Comuni che vi aderiscono, per i veicoli diesel Euro 3 senza Fap (per cui, a Milano, l’ingresso è già vietato in Area C) dalle 8.30 alle 18 se privati, dalle 7.30 alle 10 se commerciali. Sono compresi anche interventi sui riscaldamenti: diminuzione di 1 grado delle temperature negli edifici (da 20 a 19, con 2 gradi di tolleranza previsti per legge) e di 2 ore della durata di accensione degli impianti (da 14 a 12 ore). Infine, viene chiesto agli esercizi commerciali di non fare uso di dispositivi che, al fine di favorire l’ingresso del pubblico, consentono di tenere aperte le porte di accesso ai locali. Tutte le misure entrano in funzione in caso di superamento della soglia media giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10, rilevati da Arpa Lombardia per 10 giorni consecutivi, come media dei valori della totalità delle centraline attive sul territorio provinciale (Arese, Cassano d’Adda, Limito di Pioltello, Magenta, Milano Città Studi, Milano Senato, Milano Verziere, Robecchetto, Trezzo sull’Adda e Turbigo). La sospensione avviene, invece, dal giorno successivo all’acquisizione ufficiale da parte di Arpa Lombardia del terzo giorno consecutivo con valori di Pm10 sotto soglia, rilevati sempre nelle dieci centraline. Nei giorni di attivazione del Protocollo, vengono potenziati i controlli sui veicoli in circolazione e sugli impianti termici.  
   
   
PREVENZIONE E RIDUZIONE RIFIUTI ATTRAVERSO YOUTUBE  
 
Aosta, 18 dicembre 2012 - L’assessorato territorio e ambiente comunica che nella sezione dedicata alle iniziative della Valle d’Aosta del canale youtube, titolata Valle d’Aosta su youtube è stata inserita una selezione di filmati prodotti e realizzati nell’ambito del Programma triennale di riduzione dei rifiuti 2011-2013. I filmati possono essere visionati e scaricati nella “Playlist in Primo Piano”,dedicata appunto al Programma triennale , collegandosi al link: www.Youtube.com/playlist?list=pl67kijyqhm_h7xah4fgc0z9omjnwpmz-j  L’iniziativa è finalizzata ad ampliare la promozione,la sensibilizzazione e l’informazione dei cittadini e delle collettività locali, in merito ad un corretta gestione del ciclo dei rifiuti sul territorio valdostano. In particolare, per quanto riguarda gli argomenti affrontati nei filmati, sono da segnalare alcuni temi cardine finalizzati a: sostenere una raccolta differenziata di qualità con i video che analizzano La raccolta differenziata in Valle d’Aosta dei diversi materiali: carta e cartone, vetro e alluminio, imballaggi e plastica, legno e “verde compostabile” ed altre tipologie di rifiuti (pile, farmaci, ingombranti e materiali ferrosi) ; - illustrare ai cittadini le tappe di una corretta raccolta differenziata, con il filmato Io differenzio… e Tu?, che propone un percorso che dal carrello della spesa conduce agli impianti di recupero delle materie, in un ciclo virtuoso di raccolta, differenziazione e riciclo dei rifiuti avviato a partire dalle scelte di consumo; promuovere la pratica del compostaggio sul territorio, tramite il video Io composto… e tu? che presenta la realtà del compostaggio in domestico in Valle d’Aosta, illustrando le ragioni, gli obiettivi e i risultati di uno studio sperimentale promosso dall’Assessorato Territorio e Ambiente e realizzato in sinergia con l’Arpa e l’Institut Agricole Régional. Le produzioni audiovisive sono state inoltre consegnate in formato digitale e proiettate negli istituti secondari di primo e secondo grado coinvolti nelle iniziative della Settimana europea di riduzione dei rifiuti, nonché divulgati tramite circolare scolastica a tutti gli istituti scolastici regionali, con la collaborazione della Sovrintendenza agli Studi.  
   
   
SETTIMANA EUROPEA PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI, SPECIALE MENZIONE PER FS ITALIANE  
 
Roma, 18 dicembre 2012 - Il Gruppo Fs Italiane ha ricevuto una speciale menzione per le azioni avviate in tema di riduzione e differenziazione dei rifiuti. L’iniziativa è stata realizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, della Presidenza della Camera dei Deputati, della Presidenza del Senato della Repubblica e dell’Unesco. Il riconoscimento è stato conferito a Roma dal Comitato Promotore della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (Serr), la campagna di comunicazione ambientale (dal 19 al 25 novembre), sostenuta dalla Commissione Europea con l’obiettivo di sensibilizzare istituzioni e consumatori sulla necessità di abbattere la produzione di rifiuti. Fs Italiane ha dato il proprio contributo con diverse iniziative, tra cui la sensibilizzazione dei dipendenti con un’azione di comunicazione tramite intranet aziendale e istituendo numerose postazioni di raccolta differenziata nella Sede centrale di Piazza della Croce Rossa, che in pochissimo tempo hanno ridotto della metà la quantità di rifiuti indifferenziati. Sono state 5.261 le azioni intraprese dalle molte Organizzazioni, Enti, Comuni, scuole, Associazioni e Imprese che hanno partecipato alla “Settimana” all’insegna del motto “Ridurre, riutilizzare, riciclare”.  
   
   
RIFIUTI, DALLA REGIONE TOSCANA 10,3 MILIONI DI EURO PER MIGLIORARE LA RACCOLTA  
 
Firenze, 18 dicembre 2012 – Ammontano a 10 milioni e 300mila euro le risorse che la Regione quest’anno destina per migliorare e valorizzare il sistema di gestione rifiuti. Il che significa finanziamenti ai tre Ambiti territoriali della Toscana, Ato Costa, Ato Sud e Ato Centro, che saranno perlopiù indirizzati alla raccolta differenziata e al recupero. “Questo finanziamento è il principale strumento che la Regione ha a disposizione per le politiche di settore – ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini – anche se la raccolta differenziata ha mostrato finora un trend in costante aumento, i numeri dimostrano che ancora molto c’è da fare, che occorre velocizzare gli investimenti da parte degli Ato e che siamo ancora lontani dall’obiettivo nazionale che fissa la raccolta differenziata al 65% nel 2012. Il grande impegno della Regione punta alla riorganizzazione del sistema di gestione dei rifiuti e alla promozione della raccolta differenziata. Abbiamo sottoscritto accordi di filiera con Revet, Anci e rispettivamente con Corepla per il riciclaggio effettivo di materiali plastici, con Coreve per impostare gli utilizzi alternativi al vetro non riciclabile nelle vetrerie, con Cial per l’alluminio e a breve ne firmeremo un altro con Ricrea per l’acciaio. L’obiettivo vero, infatti, è e deve essere sempre di più, quello di far tornare a nuova vita la materia che viene raccolta in modo differenziato cosicché i cittadini possano vedere concretamente gli oggetti prodotti dal loro impegno”. Dal 2008 al 2011 la Regione ha stanziato oltre 30 milioni di euro che hanno attivato 162 progetti in tutta la Toscana fra stazioni ecologiche di supporto alla raccolta differenziata e raccolte porta a porta. Il tutto per un ammontare complessivo di oltre 170 milioni di euro.