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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Dicembre 2012
ITALIA-SVIZZERA: FIRMATI ACCORDI SU ENERGIA, INFRASTRUTTURE E TRASPORTI PASSERA: "AUMENTIAMO LA CONCORRENZA NEL MERCATO DEL GAS. LINEE SAN GOTTARDO E SEMPIONE PIÙ VELOCI ED EFFICIENTI"  
 
Berna, 18 dicembre 2012 - Il ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera, ha incontrato  ieri a Berna il Consigliere Federale dell´Ambiente, dei Trasporti, dell´Energia della Confederazione Svizzera Doris Leuthard. Nel corso del bilaterale, che fa seguito a quello già tenutosi a Roma lo scorso 5 marzo, sono state affrontate diverse tematiche e strategie che riguardano i rapporti economici e industriali tra Italia e Svizzera, in particolar modo sul fronte energetico e infrastrutturale. Proprio per ottimizzare e rendere più efficiente la collaborazione in questi due settori strategici, Passera e Leuthard hanno siglato due Memorandum di Intesa. Per quanto riguarda il settore energetico, è stato sottoscritto un accordo-quadro ad ampio spettro, che introduce forme di collaborazione in diversi campi, dall´efficienza energetica, al commercio di elettricità, alle energie rinnovabili, al comparto del gas. In particolare, proprio per quest´ultimo settore, viene introdotto un migliore coordinamento dei flussi transfrontalieri, così da consentire un impiego più intenso ed efficace del gasdotto Transitgas che, attraverso la Svizzera, collega l´Italia con gli hub nord europei. In questo modo si favorisce l´apertura della concorrenza tra i diversi operatori che potranno usufruire del gasdotto, facilitando l´avvicinamento dei prezzi italiani a quelli del centro-Europa. Vengono inoltre allineate, e rese dunque più efficienti, le procedure di gestione delle situazioni di emergenza gas (picchi di domanda e/o criticità delle infrastrutture di importazione) di entrambi i Paesi. L´intesa promuove inoltre programmi e progetti per lo scambio e la diffusione di informazioni ed esperienze nel settore energetico tra i rappresentanti dei governi di Italia e Svizzera, delle Authority del settore, delle Agenzie energetiche, dei Gestori di rete, degli Enti di ricerca, degli Istituti scientifici e delle Associazioni industriali. Per quanto riguarda invece l´intesa relativa ai settori delle infrastrutture ferroviarie e dei trasporti, si intende dar luogo al miglioramento in termini di offerta e tempi di percorrenza delle linee ferroviarie del San Gottardo e del Sempione, con una una intensificazione mirata in base alle esigenze dei viaggiatori, in particolare dei tempi di percorrenza tra Berna e Milano. Sul fronte del trasporto delle merci, vengono avviati programmi di investimenti comune riguardanti l´adeguamento delle linee ferroviarie agli standard europei - dimensione, lunghezza e sagoma dei treni - dei terminali ferroviari per incrementare la capacità ricettiva verso l´Italia, oltre che una verifica del potenziamento dei nodi ferroviari urbani, come ad esempio quello di Milano. Tali interventi consentiranno di soddisfare la crescente domanda di trasporto nel settore ferroviario, eliminando i potenziali colli di bottiglia che si verrebbero a determinare in assenza di tali investimenti. Infine, è stata effettuata una analisi del sistema portuale ligure al servizio del potenziamento del corridoio Genova-rotterdam, quale sbocco dell´Europa centrale e della Svizzera verso il mediterraneo. "Con i due accordi firmati oggi, Italia e Svizzera rafforzano la loro collaborazione su settori strategici per la competitività dei sistemi produttivi, come l´energia, le infrastrutture ferroviarie e i trasporti. Aumentiamo l´apertura del mercato del gas e poniamo le basi per rafforzare la capacità di trasporto di merci e passeggeri" ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. "L´interscambio commerciale tra Italia e Svizzera - ha ricordato il ministro - è in continua crescita. Con i 32 miliardi raggiunti lo scorso anno, e con l´ulteriore aumento del 7% nel 2012, la Svizzera si colloca tra i nostri principali partner. Le nostre esportazioni hanno un andamento fortemente positivo, superiore a quota 20 miliardi di euro nel 2011 e in ulteriore crescita, quest´anno, del 13%. C´è un reciproco impegno per rendere sempre più integrate le nostre economie, anche nella prospettiva di Expo 2015, un evento per il quale la Svizzera, fin da ora, è fortemente impegnata" ha concluso Passera.  
   
   
RICERCA E INVESTIMENTI NELLE ENERGIE RINNOVABILI TRA I MOTORI DI SVILUPPO DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari, 18 Dicembre 2012. "Nonostante le difficoltà di questi anni dettate da una crisi senza precedenti la Regione ha scelto di continuare a investire sulla ricerca scientifica perché crediamo fortemente che sia tra i fattori principali dello sviluppo sia per la nostra isola che per i nostri giovani. Abbiamo incrementato le risorse della legge regionale 7 del 2007 sulla "Promozione della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione Tecnologica in Sardegna" passate dai 25 milioni per il 2009 ai 34 milioni del 2011 riconfermati anche nel 2012. Uno sforzo importante per determinare un obiettivo nel quale crediamo fortemente e che sarà determinante in positivo per il futuro sviluppo della Sardegna". E´ quanto affermato il 15 dicembre dal vice presidente e assessore della Programmazione Giorgio La Spisa, nel corso del seminario: "Sostenibilità e fonti di energia rinnovabile: ricerche politiche azioni", finanziato attraverso i progetti di ricerca della Regione, tenutosi oggi nell’Aula Magna della Facoltà di Architettura di Cagliari. "Gli studi portati avanti sull’accettabilità sociale di tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili - ha sottolineato La Spisa – daranno un sostegno importante ad un settore sul quale la nostra isola sta puntando in modo deciso. In poco meno di un anno attraverso il Progetto Jessica (Joint European Support for Sustainable Development in City Areas) un’iniziativa congiunta della Commissione Europea e della Bei, con la collaborazione della Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, sono arrivati a conclusione due bandi di 35 milioni ciascuno, destinati alla riqualificazione e rigenerazione urbana nelle principali cittadine capoluogo di provincia e per il progetto "Sardegna Co2.0" finalizzato a migliorare su base comunale l’efficienza energetica in tutta la regione attraverso il finanziamento di progetti integrati che possano prevedere anche l’installazione di impianti di fonti energetiche rinnovabili".  
   
   
TRENTO: INVESTIMENTI NEI SETTORI DELL’EFFICIENZA ENERGETICA E DELL’ENERGIA RINNOVABILE  
 
Trento, 18 dicembre 2012 - La Giunta Provinciale, su proposta del presidente Lorenzo Dellai, ha approvato un bando avente ad oggetto la concessione di contributi ad imprese per investimenti nei settori dell’efficienza energetica e dell’energia rinnovabile, con l’obiettivo di “Promuovere la sostenibilità nel campo dell’edilizia e della gestione del territorio”. Nel rispetto degli orientamenti della Strategia Europa 2020 in materia di energia, il Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) 2007 - 2013 pone particolare attenzione agli interventi volti alla diffusione della cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico. Il bando stanzia complessivamente 6 milioni di euro da destinarsi a: - Reti energetiche; - Generatori di calore a biomassa – Caldaie a caricamento automatico a pellet o cippato; - Generatori di calore a biomassa – Caldaie a caricamento manuale o Caldaie policombustibile; - Collettori solari; - Coibentazioni termiche; - Generatori di calore a condensazione; - Impianti finalizzati al recupero del calore; - Pompe di calore; - Cogenerazione; - Altre iniziative dalle quali conseguano rilevanti riduzioni dei consumi di energia termica e/o di energia elettrica; - Impianti eolici. Beneficiari dell’iniziativa sono le imprese che possono accedere alle agevolazioni previste dalla legge provinciale n. 6/1999; le domande di ammissione ai contributi potranno essere presentate a partire da lunedì 14 gennaio e fino a venerdì 8 marzo 2013. Ciascuna impresa beneficiaria potrà ricevere un contributo massimo cumulato pari a 500.000 euro.  
   
   
IL NUOVO LOGO CON I COLORI DELLE ENERGIE RINNOVABILI È UN MARCHIO DI QUALITÀ E TESTIMONIA L’IMPEGNO DELLA TOSCANA  
 
Firenze, 18 dicembre 2012 – L’intesa sulla filiera corta bosco-legno-energia firmata in Regione è stata accompagnata dalla presentazione del logo “Sistema Green Economy Toscana”. Il logo è caratterizzato dai colori che richiamano le rinnovabili (giallo per l’energia che proviene dal sole, blu per l’energia che proviene dall’acqua, verde e marrone per l’energia che proviene dal bosco) e l’immagine della regione Toscana stilizzata con la scritta Sistema Green Economy Toscana è un esplicito richiamo affinché tutte le parti collaborino a realizzare gli obiettivi e gli impegni sottoscritti con il protocollo stesso. “Il disegno che rappresenta la regione Toscana – sottolinea l’assessore all’agricoltura e foreste, Gianni Salvadori – indica l’impegno dell’Ente a cooperare insieme agli altri attori per la promozione e valorizzazione della filiera bosco, legno energia ma anche il luogo geografico dove promuovere il processo individuato nel protocollo stesso certificando un processo virtuoso fatto di qualità ambientale e responsabilità sociale. Il nuovo logo che rappresenta un marchio di qualità per la filiera corta toscana del bosco-legno-energia rappresenta concretamente un richiamo all’impegno sottoscritto dalle parti per la promozione in via prioritaria delle fonti energetiche rinnovabili con conseguente protezione dell’ambiente, realizzazione dello sviluppo sostenibile, creazione di occupazione locale e rafforzamento della coesione sociale”.  
   
   
TRENTO: CENTRI STORICI, OK AI NUOVI CRITERI SUI CONTRIBUTI PER LE INIZIATIVE DI QUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE  
 
 Trento, 18 dicembre 2012 - La Giunta provinciale, su proposta dell´assessore all’industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi, ha approvato criteri e modalità per la concessione dei contributi per eventi ed iniziative di qualificazione e valorizzazione dei luoghi storici del commercio. Il provvedimento, che era già stato annunciato la scorsa settimana, attua i principi contenuti nella legge provinciale sul commercio approvata nel 2010. Pur in un momento delicato per la finanza pubblica, sono garantite le risorse per realizzare eventi e iniziative di qualità per rendere più attrattivi i centri storici, luoghi tradizionali del commercio e cuore delle città e dei paesi che si vuole mantenere vivo e produttivo. Viene confermato l´impegno della Provincia nel sostenere chi opera per l´attrattività commerciale dei centri cittadini. Le norme che il Trentino si è dato in questo settore disciplinano in maniera innovativa l’urbanistica commerciale e prevedono incentivi per evitare lo spopolamento di negozi nei luoghi storici del commercio, con l´obiettivo di scongiurare il depauperamento del tessuto sociale dei centri cittadini. Il modello trentino che emerge dalla nuova normativa vede nella centralità del commercio un nuovo motore di sviluppo dentro i tessuti urbani e un fattore di difesa e di tenuta, anche sociale, nelle zone più lontane e svantaggiate. In questo quadro il ruolo dei consorzi è considerato decisivo. Di qui la scelta di non intaccare ma anzi di confermare le risorse in questo importante settore. Alle iniziative realizzate nei centri storici si affida anche la funzione di far conoscere identità e tipicità del tessuto commerciale, di ridurre lo svantaggio competitivo dell´offerta rispetto a quella dei centri commerciali e di fungere da strumento di aggregazione sociale. Con i nuovi criteri si vogliono premiare gli interventi di qualità e di richiamo, per favorire, come detto, l’aggregazione sociale e migliorare la capacità attrattiva dei "centri commerciali naturali". Interessati al provvedimento sono quindi soprattutto i venti consorzi per la valorizzazione dei luoghi storici del commercio attualmente in attività, nel 2004 erano solamente tre, costituiti da esercizi commerciali che operano nei centri storici. I nuovi criteri prevedono l´individuazione di regole più selettive, mirate a qualificare ulteriormente le iniziative oggetto di finanziamento che, in linea di massima, si possono individuare nell´organizzazione e realizzazione di eventi di richiamo, d´interesse culturale e di spettacoli o percorsi enogastronomici per favorire l´aggregazione sociale e migliorare la capacità di attrazione dei luoghi storici del commercio. Le attività vanno realizzate dal 1° febbraio dell´anno in cui si fa la domanda di contributo al 31 gennaio dell´anno successivo; in questo modo si vuole dare la possibilità di ricevere il contributo per iniziative organizzate durante le festività di fine anno. Con questo provvedimento si vuole concretizzare ulteriormente l´impegno per rafforzare la capacità attrattiva del commercio nei centri storici, per evitare lo spopolamento di negozi nei luoghi storici del commercio, scongiurando il depauperamento del tessuto sociale dei centri cittadini. La spesa ammissibile a finanziamento va da 30 a 300 mila euro per ogni programma annuale di ciascun consorzio. Il contributo provinciale, che è del 40% della spesa ammessa, può arrivare quindi a 120 mila euro all´anno per consorzio. Possono beneficiare di un contributo che può arrivare a 8000 euro all´anno anche le associazioni composte da titolari di esercizi pubblici che operano in comuni di piccole dimensioni ma con almeno 1000 abitanti. Per informazioni ci si può rivolgere al Servizio commercio e cooperazione della Provincia autonoma di Trento, in via Brennero 136 - "Le Fornaci" - telefono 0461.494786.  
   
   
EDILIZIA: FVG, RIFORMA ATER PER GARANTIRE PROTEZIONE SOCIALE  
 
 Lonca di Codroipo (Ud), 18 dicembre 2012 - "Il Paese deve non solo uscire dalla crisi economica, ma anche da quelle arretratezze che ancora caratterizzano il sistema. Servono scelte strutturali per far fronte a condizioni diverse dal passato e oggi legate a un contesto internazionale: serve una riforma di tutto il sistema di protezione sociale proprio per poter continuare a garantire i servizi che i cittadini (specie quelli più svantaggiati) richiedono". Lo ha affermato l´assessore regionale ai Lavori pubblici, Riccardo Riccardi, intervenuto oggi alla consegna di alloggi Ater a Lonca di Codroipo (Ud): è stata l´occasione per l´esponente regionale per ribadire la necessità della riforma delle Ater, che sarà discussa nei prossimi giorni in Consiglio regionale. Per Riccardi, davanti a una situazione di questo tipo "o non si fa nulla e subiremo i cambiamenti e le riforme che qualcun altro ci imporrà, o le facciamo noi governando l´intero cambiamento. L´amministrazione regionale guidata dal presidente Tondo ha scelto questa seconda strada. Le Ater in questa regione - grazie a una politica lungimirante e al buon funzionamento delle aziende territoriali - hanno dato risposte importanti alle esigenze della casa dei cittadini. Se vogliamo difendere quel patrimonio oggi dobbiamo porci il problema di come ridurre la spesa per poter continuare a dare risposta ai cittadini e per salvaguardare il posto di lavoro del personale delle Ater. Perciò una riduzione di queste aziende appare non più rinviabile". Circa la politica per la casa, Riccardi ha annunciato che con la finanziaria regionale in approvazione "si coprono tutte le richieste per il 2012 e forse qualcosa anche del 2013. Ma oggi dobbiamo guardare anche ad altre esigenze: a sostenere le famiglie in difficoltà per i mutui (il bilancio regionale prevede una posta anche per questo), ai fondi per gli affitti e al fondo sociale per le Ater. E ciò anche se in presenza di una grave calo delle risorse a disposizione" "Oggi, poi - ha continuato l´assessore - ci sono due categorie che chiedono la casa: a coloro che né ieri e tanto meno oggi ce la fanno a provvedere (e il sistema sociale deve garantire questa fascia) si è aggiunto anche quel ceto medio che si trova in difficoltà. L´edilizia convenzionata, quindi, come questa bella realizzazione di Lonca, dà un risposta proprio a questa esigenza". Alla consegna degli alloggi sono intervenuti anche il sindaco di Codroipo, Fabio Marchetti e il presidente dell´Ater di Udine, Lorio Morello: per entrambi "casa, lavoro e salute" sono beni primari da garantire ai cittadini. La realizzazione di Lonca - è stato detto - ha consentito la realizzazione di 6 alloggi di edilizia convenzionata con una spesa di 840 mila euro e ha risanato urbanisticamente un brano della località di Lonca.  
   
   
PIU EUROPA, FIRMATO ACCORDO DI PROGRAMMA PER ACERRA. INTERVENTI PER CIRCA 20 MILIONI DI EURO. CALDORO: "IN UN ANNO IMPEGNATI CIRCA 300 MILIONI PER 15 CITTÀ MEDIE DELLA CAMPANIA"  
 
Napoli, 18 dicembre 2012 - Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e il sindaco di Acerra Raffaele Lettieri hanno firmato il 14 dicembre a palazzo Santa Lucia l´accordo di programma in attuazione del Piu´ Europa. Era presente l´assessore all´Urbanistica e al Governo del Territorio Marcello Taglialatela, delegato all´attuazione del Programma Integrato Urbano (Piu) Europa. Il Programma prevede il finanziamento di 5 interventi per una spesa di circa 20 milioni, di cui 17 di risorse Fesr 2007-2013 e 2 milioni e mezzo di cofinanziamento comunale Con la firma si concludono le intese con le città medie della Campania. Sono stati complessivamente sottoscritti dal presidente Caldoro 15 accordi di programma. "In un anno - ha detto il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro - abbiamo impegnato per 15 città risorse pari a circa 300 milioni di fondi comunitari, per una spesa complessiva, con il cofinanziamento, di oltre 436 milioni di euro. Proseguiamo nell´attuazione dell´intesa sul Piano Nazionale per il Sud e del Piano di Azione Coesione, mettendo come priorità dell´utilizzo delle risorse il rispetto del principio della territorialità ed il metodo della condivisione interistituzionale", ha concluso il presidente. "Diamo il via - ha sottolineato l´assessore all´Urbanistica e al Governo del Territorio Marcello Taglialatela - ad una intesa, frutto di una forte collaborazione con il sindaco e l´amministrazione comunale, che renderà la città di Acerra protagonista di un importante processo di riqualificazione urbana. Abbiamo mantenuto gli impegni assunti nel Tavolo Città di concludere entro il 2012 l´intera procedura del Piu Europa, investendo risorse significative per il rilancio dei nostri territori", ha concluso Taglialatela. "Desidero ringraziare - ha dichiarato il sindaco Raffaele Lettieri - il presidente Caldoro, l´assessore Taglialatela e la Giunta regionale per l´impegno che è stato profuso per la valorizzazione del territorio di Acerra. Con la firma dell´accordo completiamo un percorso iniziato nel 2005, e poi arenatosi." Piu Europa Città Di Acerra Il Programma prevede il finanziamento di 5 interventi per una spesa di circa 20 milioni, di cui 17 di risorse Fesr 2007-2013 e 2 milioni e mezzo di cofinanziamento comunale. Queste le opere nel detaglio:
Denominazione intervento Costo Totale
La Città Sicura: il parco urbano di relazione, interventi di messa in sicurezza dei percorsi pedonali e viabilità di connessione carrabile e ciclopedonale, la riqualificazione degli spazi esterni e manutenzione straordinaria dela scuola elementare esistente. € 6.065.145,00
La Citta Della Scuola: campus scolastico dell´obbllgo: asilo niido, materna elementare e mediia € 10.912.6909,00
Riqualificazione Viabilita Spiniello: Riqualificazione e messa in sicurezza dela rete viaria principale in località Spinielo 1° lloto € 1.121.592,00
Riqualificazione Viabilita Spiniello: Riqualificazione e messa in sicurezza dela rete viaria principale in località Spinielo 2° lloto € 1.266.408,00
Riqualificazione Viabilita Spiniello: Riqualificazione e messa in sicurezza dela rete viaria principale in località Spinielo 3° lloto € 165.000,00
Totale € 19.530.835,00
Piu Europa Accordi Programma 15 Città Medie Della Campania
Piu Europa
Accordi Programma 15 Citta’ Medie Della Campania
Autorità citadina Importo Fesr Importo comunale/altre fonti Importo totale
Acerra 16.977.835,00 2.553.000,00 19.530.835,00
Afragola 17.185.783,72 2.841.022,38 20.026.806,10
Avelino 23.798.785,00 17.281.512,55 41.080.297,55
Aversa 16.589.163,94 6.296.099,08 22.885.263,02
Batipaglia 17.616.988,35 17.350.408,33 34.967.396,68
Casalnuovo di Napoli 15.128.000,00 1.672.000,00 16.800.000,00
Caserta 26.185.000,00 6.199.938,57 32.384.938,57
Casoria 20.147.601,39 4.498.555,73 24.646.157,12
Castelammare di Stabia 16.861.199,47 19.244.445,05 36.105.644,52
Giugliano in Campania 21.809.990,00 4.528.361,21 26.338.351,21
Marano di Napoli 16.280.054,45 4.650.900,00 20.930.954,45
Portici 19.375.438,00 14.751.200,00 34.126.638,00
Pozzuoli 20.204.431,00 4.582.914,00 24.787.345,00
Scafati 17.304.320,00 26.997.892,85 44.302.212,85
Torre del Greco 20.998.959,65 16.327.516,18 37.326.475,83
Risorse totali              286.463.549,97     149.775.765,93      436.239.315,90
 
   
   
BASILICATA: CONTRIBUTI EDILIZIA RESIDENZIALE, PUBBLICATE LE GRADUATORIE  
 
Potenza, 18 dicembre 2012 - Sono 25 le domande delle imprese di costruzione, presentate in forma singola o associata attraverso la formula dell’autocertificazione, ammesse ai contributi del bando di concorso della Regione Basilicata per la realizzazione di programmi di edilizia residenziale pubblica agevolata. Le graduatorie sono state pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata numero 46 del 16 Dicembre 2012. Le risorse finanziare per la realizzazione degli alloggi ammontano complessivamente a dieci milioni di euro. Di questi 6,667 sono destinati alla provincia di Potenza, per la realizzazione di 225 nuove costruzioni e 3,334 a quella di Matera per la costruzione di 111 alloggi. I contributi saranno erogati direttamente agli acquirenti attraverso l’abbattimento, da parte dell’impresa di costruzione, del costo finale dell’alloggio in base alla fascia di reddito. La riduzione sarà di 30 mila euro per chi ha redditi fino a 20.757 euro (calcolati in base a quanto previsto dall’art.20 delle legge 457/78 sull’edilizia agevolata), di 20mila euro per coloro che hanno redditi fino a 24.531 e di 10mila euro per redditi fino a 41.208 euro annui. Le graduatorie sono state redatte assegnando il più alto punteggio alle ditte in possesso di concessione edilizia con i lavori in corso. Punteggi preferenziali sono stati assegnati agli edifici con maggiori prestazioni energetico - ambientali e che utilizzano dispositivi antisismici. Le graduatorie sono state formulate esclusivamente sulla base delle autocertificazioni. Per confermare il punteggio assegnato e il diritto al contributo, nei prossimi giorni sarà richiesto l’invio della necessaria documentazione.  
   
   
APPALTI PUBBLICI: SEMINARIO A VILLA UMBRA  
 
Perugia, 18 dicembre 2012 - "Appalti pubblici cause di esclusione e bandi-tipo", è il titolo del seminario che si è tenuto ieri alla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica di Villa Umbra. Nel corso della giornata formativa sono stati approfonditi vari argomenti relativi agli appalti pubblici con particolare riferimento al tema della redazione dei Bandi di gara ai sensi dell´articolo 64, comma 4 e 46, del Codice dei contratti pubblici il quale stabilisce che i bandi sono predisposti dalle stazioni appaltanti sulla base di modelli approvati dall´autorità, previo parere del Ministero delle infrastrutture e trasporti e sentite le categorie professionali interessate. In base a tale prospettiva l´Autorità ha predisposto il documento "Bando - tipo", sulla base del quale le stazioni appaltanti sono tenute a redigere la documentazione di gara. L´autorità, avuta l´approvazione del "Bando tipo", procederà ad elaborare specifici bandi tipo distinti in base all´oggetto del contratto, ossia lavori, servizi, forniture. "La Scuola, venendo incontro alle nuove esigenze degli Enti Umbria, generate dai mutamenti normative - ha dichiarato in apertura del corso, l´amministratore unico della scuola, Alberto Naticchioni - ha deciso di istituire il Forum dei Dirigenti e Responsabili degli Appalti Pubblici". Al seminario sono intervenuti Antonio Bartolini, avvocato, ordinario di diritto amministrativo all´Università di Perugia e il vicesegretario del Comune di Perugia, Laura Cesarini.  
   
   
G.R. UMBRIA APPROVA IL NUOVO PROGRAMMA DI EDILIZIA SOCIALE: OLTRE SEI MILIONI DI EURO PER CINQUE NUOVI BANDI  
 
Perugia, 18 dicembre 2012 - Cinque nuovi bandi per un impegno finanziario di oltre 6 milioni e trecentomila euro: la Giunta regionale interviene, su proposta dell´assessore alle politiche abitative Stefano Vinti, in maniera decisa per fronteggiare le difficoltà esistenti per soddisfare le esigenze abitative delle famiglie umbre più esposte alla crisi economica. Nella sua ultima seduta la Giunta regionale ha dato il via all´approvazione di un nuovo programma regionale nel quale indica gli interventi urgenti e prioritari finalizzati a particolari esigenze abitative. Interventi sono previsti innanzitutto per l´acquisto della prima casa a favore di giovani coppie, i cui componenti abbiano un´età non superiore a 40 anni. Un altro bando sarà dedicato per il sostegno alla locazione sempre a favore delle giovani coppie, al fine di garantire per un periodo massimo di tre anni un contributo rapportato sia al canone corrisposto che al reddito posseduto. Facilitazioni per l´acquisto della prima casa giungeranno anche per le famiglie monoparentali, ossia costituite esclusivamente da un solo genitore con uno o più minori a carico e per i single, già facenti parte di un nucleo familiare anagrafico a sé ovvero ancora inseriti in altro nucleo familiare dal quale intendono distaccarsi. Il quinto bando infine prevederà l´erogazione di contributi a favore di operatori proprietari di interi fabbricati non locati, che provvedono a stipulare singoli contratti di locazione a canone concordato. Questo finanziamento sarà assegnato alla finanziaria regionale Gepafin, che provvederà alle erogazioni a favore dei beneficiari. "Abbiamo voluto applicare la legge regionale 23, ha affermato l´assessore Vinti, laddove prevede la possibilità di realizzare singoli interventi, al fine di rispondere con maggiore rapidità alle necessità manifestate, di volta in volta, dalle categorie sociali più disagiate, in alternativa alla tradizionale elaborazione di articolati programmi pluriennali, che, spesso, comportano tempi troppo lunghi tra lo stanziamento delle risorse e la loro effettiva spesa. Questa scelta ovviamente, ha sottolineato Vinti, è stata dettata anche dall´attuale crisi economica, che ha portato con sé una drastica riduzione delle risorse a disposizione, richiedendo, quindi, alle Regioni di effettuare un´attenta riflessione sulla necessità di modificare l´organizzazione della macchina pubblica, di semplificare l´azione politico-amministrativa e di individuare nuovi strumenti per ridurre, razionalizzare e riqualificare la spesa". "In questo quadro, nel 2011, ha ricordato l´assessore, è già stato emanato un bando per l´erogazione di contributi a favore di giovani coppie in procinto di acquistare la prima casa, in modo da poter soddisfare i bisogni alloggiativi in più occasioni rappresentati da coloro che hanno da poco costituito un nucleo familiare e che, per questo motivo, hanno bisogno di individuare un´idonea sistemazione abitativa, al fine di rendersi autonomi e realizzare, così, pienamente il loro percorso di vita. In questo momento, tuttavia, sono sempre più numerose le famiglie al di sotto della soglia di povertà, che non trovano soluzioni alloggiative adeguate alle proprie condizioni economiche. Oggi, l´emarginazione non è più rappresentata solo dalle categorie tradizionalmente svantaggiate, quali disoccupati, lavoratori precari, immigrati, ma anche dalle famiglie monoreddito, che si trovano nell´impossibilità di accedere sia al mercato privato della locazione sia al credito bancario per l´acquisto della prima abitazione. Pertanto, ha concluso Vinti, abbiamo ritenuto di vitale importanza estendere l´intervento pubblico nel settore, così da poter raggiungere in maniera più capillare vasti strati della popolazione, che necessitano del sostegno di politiche sociali, tra le quali rientra ´in primis´ l´alloggio". Il programma approvato dalla Giunta regionale, che prevede una spesa complessiva di circa 6 milioni e 370 mila euro, sarà ora trasmesso alla Commissione del Consiglio regionale competente per il previsto parere e con successivi provvedimenti verranno disciplinati, nel dettaglio, i criteri e le procedure per la gestione di ogni singolo intervento.  
   
   
IMU, UMBRIA: LA SPESA PER L´ABITAZIONE NON È PIÙ SOSTENIBILE, NECESSARIO MODIFICARE LE POLITICHE PER LA CASA NEL PAESE  
 
Perugia, 18 dicembre 2012 - "Tre italiani su cinque sono ricorsi ai risparmi per pagare l´imposta sulla prima casa, e c´è chi, per pagare l´Imu, ha cercato di vendere la casa ma non è riuscito né a pagare né a vendere visto il crollo del mercato immobiliare": è quanto afferma l´assessore regionale alle politiche abitative, Stefano Vinti, in riferimento al pagamento dell´Imu e alla "necessità, dati alla mano, di un cambio radicale e urgente delle politiche della casa nel nostro Paese". "Proprio per questi motivi la Giunta regionale dell´Umbria ha rifinanziato il fondo di garanzia per acquisto della prima casa - prosegue Vinti - e sta predisponendo una serie di bandi a sostegno di alcune categorie sociali, giovani e quelle più deboli, per agevolare l´acquisto della casa. Con la faccia tosta ormai nota - aggiunge - l´ex primo ministro Berlusconi si è ora pentito, ha riconosciuto infatti che l´Imu, introdotta dal suo governo, va abolita, ma si guarda bene dal dire che andrebbe sostituita da una vera patrimoniale per i redditi e i patrimoni almeno sopra gli 800 mila euro. Tra l´Imu e i rincari delle bollette - riferisce l´assessore, la spesa per la casa supera ormai il 31% del budget delle famiglie e per 3 milioni di nuclei supera addirittura il 40% del reddito disponibile. Creando anche in Umbria seri disagi decine di migliaia di famiglie, superando quella che generalmente è ritenuta la soglia limite di sostenibilità per il bilancio familiare. Nel 2010 - conclude - le spese per la casa incidevano per il 28,4% nei budget delle famiglie, nel 1980 la casa pesava l´11,5%, l´incidenza della spesa per la casa è, cioè, quasi triplicata".  
   
   
TOSCANA: CASA, ALTRI 4 MILIONI DI EURO PER AIUTARE GLI INQUILINI MOROSI ‘INCOLPEVOLI’  
 
Firenze, 18 dicembre 2012 – Confermato dalla Regione, anche per il 2012, il fondo da 4 milioni di euro in favore dei cosiddetti inquilini morosi ‘incolpevoli’, ovvero quelle persone che, a causa della crisi o di eventi straordinari, si trovano a subire uno sfratto perchè impossibilitati a pagare l’affitto. La giunta ha approvato il provvedimento nella seduta di ieri. “Stiamo producendo uno sforzo davvero rilevante – ha sottolineato l’assessore al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca – sul versante dell’emergenza abitativa mettendo sul piatto altri 4 milioni di euro per evitare che tante famiglie in temporanea difficoltà siano costrette ad abbandonare la propria casa in seguito a provvedimento di sfratto. É una cifra importante che conferma l’attenzione della Regione, in un momento così delicato, nei confronti delle famiglie toscane”. I dati relativi al 2011 mettono in evidenza un peggioramento degli indicatori relativi a tutte e tre le fasi della procedura di sfratto. “Sono aumentati – prosegue Allocca – i provvedimenti di rilascio (+ 9,3%), le richieste di esecuzione (+ 11,0%) e le esecuzioni (+ 10.8%). In termini assoluti, dai 5023 provvedimenti di sfratto emessi nel 2010 si è passati a 5402 nel 2011, il 90,3% dei quali riguardano provvedimenti emessi a causa della morosità dell’inquilino (erano l’88,4% nel 2010) che, sempre dal 2010 al 2011, sono passati da 4336 a 4879”. La misura è stata attivata l’anno scorso in via sperimentale e straordinaria per aiutare le famiglie in difficoltà nel pagamento dell’affitto a causa di difficoltà temporanea per varie cause: perdita del lavoro, messa in mobilità o in cassa integrazione, chiusura dell’attività, malattia grave, infortunio o decesso di un componente della famiglia, con una prima dotazione di 4 milioni “Ancora – ha spiegato Allocca – non abbiamo a disposizione gli esiti finali della prima sperimentazione da cui emergerà, oltre che il documentato rendiconto finale delle somme erogate, anche il giudizio sugli esiti con evidenziati gli elementi di positività e di criticità utili per rimodulare la misura stessa. Abbiamo però ritenuto importante mettere a disposizione dei Comuni una seconda quota di risorse che serviranno per avviare e mettere in campo le azioni necessarie anche per il prossimo anno”.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, MADE IN ITALY TRENO PER LA RIPRESA DEL PAESE NEL PERIODO GENNAIO-OTTOBRE 2012 L’AVANZO EXTRA-ENERGETICO RAGGIUNGE I 60,2 MILIARDI DI EURO, PIÙ DEL DOPPIO DI QUELLO DELLO SCORSO ANNO.  
 
 Roma, 18 dicembre 2012 – Nei primi dieci mesi dell’anno, la bilancia commerciale italiana registra un attivo di 6,5 miliardi di euro, il dato migliore dal 2003, mentre gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un saldo negativo che spaziava dai sei ai 25 miliardi di euro circa. Il saldo extra-energetico è invece pari a 60,2 miliardi, valore superiore più del doppio a quello dello stesso periodo 2011. “Il dato testimonia il contributo positivo delle imprese allo sviluppo del Paese, nonostante la delicata fase congiunturale. Per fare un esempio, basti pensare che l’incremento del saldo al netto dell’energia supera di oltre dieci miliardi l’incasso previsto dal Ministero dell’Economia a seguito della riscossione dell’Imu. – afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi. – Anche il confronto con un “gigante” del commercio mondiale come la Germania vede il nostro Paese sperimentare, nei dati destagionalizzati, un incremento positivo del saldo di 29,5 miliardi, superiore a quello tedesco, fermo a quota 29,3”. Per quanto riguarda le destinazioni, l’Italia si conferma secondo esportatore verso i Paesi Extra-ue tra i principali competitor europei, con un valore delle vendite che sfiora i 150 miliardi di euro nel periodo gennaio-ottobre 2012, superiore a quello dei “cugini francesi” (148,3 miliardi). Se si guarda ai Paesi, fanno da traino i cosiddetti “mercati maturi” (Giappone, Stati Uniti, Svizzera), con i quali il surplus è di 22 miliardi di euro e compensa il deficit verso mercati dinamici quali Russia, India, Cina e Area Mercosur (20,7 miliardi). A livello di export, il flusso di beni verso gli Stati Uniti (22,5 miliardi) è da solo superiore di ben tre volte rispetto a quello verso la Cina (7,3 miliardi). “Se andiamo ad analizzare il flusso di beni da e per un mercato strategico come quello cinese, vediamo ad esempio come la voce principale nelle importazioni sia rappresentata dai macchinari, settore di punta del Made in Italy. Ciò non stupisce, nella misura in cui il contenuto delle importazioni nelle esportazioni è crescente e la divisione del lavoro sposta parti della produzione all’estero creando una geografia dell’export mondiale tipica di un mercato globale”, conclude Esposito.  
   
   
TRENTO: PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO, UNA VIA PRATICABILE PER TUTTE LE OPERE PUBBLICHE  
 
Trento, 18 dicembre 2012 - Il Not, Nuovo Ospedale del Trentino, non rimarrà la sola opera pubblica ad essere realizzata tramite la finanza di progetto, una delle forme del partenariato pubblico privato (Ppp). Quella del project financing, infatti, è destinata a diventare nel prossimo futuro la modalità obbligatoria per le amministrazioni pubbliche negli appalti per opere pubbliche in Trentino. Questa la prospettiva con la quale si è chiuso il 13 dicembre alla Sala Wolf del palazzo della Provincia il seminario dedicato al Ppp organizzato dal Dipartimento Lavori pubblici e mobilità. Una prospettiva che la crisi, con i pesanti contraccolpi che sta avendo in particolare nel settore dell´edilizia, e le sempre minori risorse a disposizione del pubblico rende sempre più reale, ma che rappresenta al tempo stesso una vera e propria sfida sia per l´Amministrazione pubblica sia per il sistema delle imprese locali. A sostenere la necessità di un cambio di passo, pena il declino, è la stessa Giunta provinciale che ha individuato proprio nella finanza di progetto uno strumento strategico per il futuro. "Un modo in più per consolidare la nostra propensione a fare sistema" ha affermato il vice presidente Alberto Pacher aprendo i lavori; "Non vogliamo abbandonare il settore delle costruzioni - ha aggiunto l´assessore all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi - ma aiutarlo a diventare più robusto". In Trentino vi è una tradizione ormai sedimentata di collaborazione tra pubblico e privato, ma è con la progettazione del Nuovo ospedale di Trento che il ricorso alla finanza di progetto è entrata nel lessico dell´amministrazione in diretto riferimento alle opere pubbliche. In Italia, per altro - come ha ricordato al seminario il direttore generale dell´Azienda sanitaria Luciano Flor - sono già una cinquantina gli ospedali realizzati o in corso di realizzazione con la formula del partenariato pubblico privato. Nei paesi nordici, in Inghilterra e Spagna il Ppp è da molti anni il principale strumento, se non l´unico, a disposizione della pubblica amministrazione per il rinnovamento delle strutture sanitarie. "Se guardiamo a come sono andate le cose una volta realizzate le opere - ha aggiunto Flor - occorre prendere atto che gli standard qualitativi sono, a parità di costi, più elevati negli ospedali realizzati in partenariato e dove i soggetti privati sono coinvolti nella gestione degli stessi, rispetto a quelli realizzati tramite appalto tradizionale". A livello normativo, la definizione di cosa sia un "contratto di partenariato pubblico privato" è contenuta nel Codice nazionale dei contratti (art. 3 comma 15-ter Decreto legislativo 12 aprile 2006, n.163), mentre per quanto riguarda la legislazione provinciale il riferimento è agli articoli specifici della legge provinciale 26/1993 (Norme in materia di lavori pubblici di interesse provinciale e per la trasparenza degli appalti). Con l´articolo 6 della legge finanziaria per il 2012 (Lp 27 dicembre 2011, n.18) la Provincia ha poi adottato una serie di norme volte a favorire il coinvolgimento di finanziamenti privati nella realizzazione e nella gestione di opere pubbliche, avvalendosi del supporto di Cassa del Trentino Spa, la quale, quindi, può promuovere iniziative rivolte allo sviluppo del Ppp in ambito provinciale, nonchè l´utilizzo di tecniche di finanziamento di infrastrutture e altre opere con ricorso a capitali privati. Ad illustrare al seminario il quadro di riferimento normativo in materia di partenariato pubblico privato ha pensato Leonardo Caronna, dirigente del Servizio Appalti - Agenzia provinciale per gli appalti e contratti (Apac). Nella categoria dei contratti di Ppp rientrano, accanto all´affidamento dei lavori mediante finanza di progetto, anche i contratti per la concessione di lavori e/o di servizi, la locazione finanziaria, il contratto di disponibilità, le società miste. Non sempre oggetto del contratto è la progettazione, realizzazione, gestione o manutenzione di un´opera pubblica, a volte si tratta della fornitura di un servizio pubblico. Tratto distintivo è comunque sempre il finanziamento totale o parziale a carico dei privati, che vengono "ricompensati" in tutto o in parte con il diritto a gestire l´opera o i servizi. Vi è quindi, in capo al privato, anche il rischio di gestione economica. Il seminario - coordinato dal dirigente generale del Dipartimento Lavori pubblici e mobilità Raffaele De Col - ha offerto a questo proposito alle amministrazioni aggiudicatrici provinciali (anche attraverso il collegamento in videoconferenza con le Comunità di valle) un´occasione per prendere confidenza con gli attuali strumenti normativi in materia di partenariato pubblico e privato, di natura contrattuale, da utilizzare per la realizzazione di opere pubbliche. Si è trattato solo di un "esordio" al quale seguiranno prossimamente altri incontri tecnici che entreranno nello specifico di alcuni aspetti particolari. Si è comunque data una visione delle procedure di affidamento, ma anche elementi per la necessaria valutazione sugli effetti di lungo periodo. Se, infatti, è ormai riconosciuto il vantaggio derivante all´ente pubblico dal trasferimento del rischio di costruzione al partner privato, occorre invece sapere che in uno schema di project financing tra committente e concessionario si instaura obbligatoriamente un legame forte e di lungo periodo (20-25 anni). Come evitare i rischi derivanti da un legame con un partner che dovesse poi rivelarsi nel tempo poco "performante"? Lo strumento c´è ed è il meccanismo di "market testing" periodico sui servizi (previsto anche nel caso del Not) che consente di adattare i servizi (in quantità, prezzo e qualità) alle mutevoli condizioni del mercato di riferimento, e anche alle possibili variazioni di esigenza del committente. Centrale, ogni qualvolta un´amministrazione pubblica intenda fare ricorso al Ppp per realizzare un´opera, è la preventiva analisi della sostenibilità economica. "Ma il ricorso alla finanza di progetto - ha affermato Alberto Brandolini di Cassa del Trentino Spa - non si giustifica solo perchè mancano le risorse pubbliche; il Ppp è infatti anche uno strumento utile a valorizzare il ruolo del privato in termini di efficienza e standard qualitativi (aspetto questo messo per altro in luce in apertura del seminario anche dall´assessore Olivi), per legare progettazione, finanziamento, costruzione e gestione dell´opera e per selezionare le migliori iniziative, infine per allocare i rischi alla parte che è meglio in grado di controllarli, ovvero che è in grado di sostenerli a costi minori". Considerata dal punto di vista del privato, la sostenibilità significa essere remunerati in modo "appropriato" (pena il rischio di gare che vanno deserte) e conveniente rispetto, ad esempio, ai vantaggi derivanti dalla redditività di investimenti alternativi che, almeno teoricamente, sono privi di rischio. Ovviamente, la disponibilità di capitali da investire da parte dei privati è la condizione senza la quale sarebbe impensabile il ricorso al partenariato pubblico privato. Fondamentale diventa quindi la possibilità di accesso al credito. Tasto dolente, sul quale è stato invitato a parlare al seminario Mario Sartori, direttore di Cassa Centrale Banca Spa. La sua conclusione, dopo aver discettato sulle origini della crisi globale, sulla situazione del Paese e del sistema bancario nazionale e locale ("Il sistema finanziario locale è solido, le Casse rurali hanno raccolto 12,5 miliardi impiegando sul territorio 12 miliardi") e sull´utilità delle manovre finanziarie operate dalla Provincia per fronteggiare la crisi stessa, è chiara: "Le banche sono disposte a concedere credito alle imprese di qualità e per progetti di qualità". Infine un altro aspetto, quello dei controlli sugli appalti e dei rischi di infiltrazione della criminalità organizzata, argomento sul quale è intervenuto al seminario il comandante del Cigo della Guardia di Finanza di Trento ten. Col. Attilio Elia. "In Regione - ha detto - non sono presenti organizzazioni criminali radicate sul territorio, né si registrano tentativi di infiltrazione; qualche timido tentativo ha trovato qui una forte impermeabilità da parte della realtà economico-sociale. Ciò non significa che non ci possano essere in futuro. Per quanto riguarda gli appalti, uno strumento efficace è il pagamento alle ditte in base allo stato di avanzamento dei lavori, ma anche la finanza di progetto è certo un buon deterrente".  
   
   
TOSCANA: SERVIZI QUALIFICATI, IMPRESE PIÙ COMPETITIVE E MODERNE GRAZIE AL NUOVO CATALOGO  
 
Firenze, 18 dicembre 2012 – Uno strumento unico, più chiaro, completo e facile da consultare, per far conoscere tutte le opportunità offerte dalla Regione alle imprese toscane che vogliono investire in innovazione di prodotto o di processo, rinnovare l’organizzazione e la gestione, migliorare le proprie capacità di penetrazione sui mercati internazionali. E’ questo, in estrema sintesi, il contenuto del nuovo Catalogo dei servizi avanzati e qualificati per le pmi dell’industria, dell’artigianato e dei servizi, approvato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini. Un’edizione rinnovata e razionalizzata, con l’integrazione di nuovi servizi più aderenti alle necessità delle imprese, che per la prima volta include anche una nuova sezione interamente dedicata ai servizi per l’internazionalizzazione. Tutti gli interventi per i quali è prevista una possibilità di cofinanziamento da parte della Regione sono descritti nel catalogo. Oltre 40 servizi, di cui il catalogo riporta il dettaglio, suddividendoli in tre aree tematiche: servizi di base, servizi specializzati, servizi per l’internazionalizzazione. Come ad esempio i servizi a supporto dell’innovazione, del cambiamento organizzativo, per l’efficienza ambientale e per l’efficienza energetica, quelli per il miglioramento delle reti distributive e della gestione dei clienti, le consulenze per la registrazione di brevetti e certificazioni, gli studi di fattibilità, i servizi per l’internazionalizzazione. Per quanto riguarda il bando ormai operativo da qualche anno, resterà aperto e sarà prorogato entro fine anno, con alcune modifiche. La spesa minima ammissibile per ciascun progetto varia secondo le dimensioni d’impresa: 7,5 mila euro per le piccolissime, 12,5 mila euro per le piccole, 20 mila euro per le grandi. La domanda di contributo viene attivata dai bandi che la Regione pubblicherà, o per tutte o per alcune delle aree tematiche del catalogo. Per l’internazionalizzazione è prevista l’uscita di un bando ad hoc nei primi mesi del 2013. “Abbiamo pensato di rinnovare questo strumento – spiega l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – perché abbiamo avuto conferma della sua utilità. Oggi più che mai il sistema toscano delle piccole e medie imprese ha bisogno di rinnovarsi, di investire in innovazione e in quei servizi che possono incrementarne la capacità di stare sul mercato. Per molte imprese, soprattutto per le piccole e piccolissime, tutto questo è oggi più difficile. Per questo abbiamo deciso di continuare a sostenere questi investimenti, strategici per l’intero sistema produttivo toscano. Mettere a disposizione uno strumento completo e dettagliato ma facile da capire anche per non addetti ai lavori, è il primo passo per dare un’opportunità di crescita alle imprese”. Una importante novità è l’inserimento all’interno del catalogo anche dei servizi per l’internazionalizzazione, un altro modo per semplificare la vita di chi decide di investire, senza essere costretto a ricercare da più parti le opportunità a disposizione. Il lavoro di razionalizzazione si è anche posto il problema di semplificare le modalità di accesso ai contributi e di abbreviare i procedimenti. Il bando e i risultati - La Regione ha attivato, a partire dal 2008, un bando per sostenere la domanda di servizi qualificati da parte delle pmi, poi rilanciato successivamente e rifinanziato con regolare cadenza. Le domande presentate, dall’avvio del bando alla fine dello scorso anno, sono state 2763, di cui 2224 ammesse al finanziamento e 1782 ammesse e finanziate. Delle 2224 domande ammesse, 245 ad Arezzo, 587 a Firenze, 72 a Grosseto, 106 a Livorno, 170 a Lucca, 132 a Massa Carrara, 420 a Pisa, 141 a Prato, 167 a Pistoia, 184 a Siena. Si tratta per il 62% di imprese del settore manifatturiero, seguite dalle imprese di informatica, ricerca e servizi, dalle costruzioni. In totale sono stati erogati contributi per circa 40 milioni, a fronte di un investimento complessivo di circa 88 milioni. Le imprese hanno utilizzato il contributo per servizi di primo livello, innovazione tecnologica, innovazione commerciale e gestionale. Presentazione martedì 18 al Palaffari - Le opportunità offerte dalla Regione saranno presentate martedì 18 dicembre, al Palazzo degli Affari(piazza Adua, 1, Iv piano). L’incontro sarà suddiviso in due fasi: la prima dedicata alla presentazione del nuovo Catalogo dei servizi, l’altra alla presentazione dell’applicativo di valutazione della responsabilità sociale d’impresa. Risultato del progetto europeo di cooperazione transnazionale “Responsible Med”, l’applicativo è uno strumento on line che permette alle imprese di valutare, ex ante ed ex post, le proprie strategie di responsabilità sociale, anche nell’ottica di una aumento della competitività.  
   
   
IL PIEMONTE ESEMPIO NAZIONALE DI INNOVAZIONE  
 
Torino, 14 dicembre 2012 - L’intervento svolto il 14 dicembre a Torino al convegno “Multinazionali e Piemonte a confronto” ha consentito all’assessore regionale allo Sviluppo economico, Massimo Giordano, di sostenere che “il fatto che il Piemonte abbia risposto così bene al bando sui cluster nazionali, dove è presente in tutti gli otto settori, significa che è sulla strada giusta e che dobbiamo sfruttare al massimo questo potenziale. L’innovazione è un elemento fondamentale per generare sviluppo e creare occupazione facendo sistema con tutte le iniziative e le opportunità che il Piemonte deve e potrà offrire per diventare un territorio aperto, attraente e innovativo”. “I prossimi passi del Governo regionale - ha proseguito Giordano - riguarderanno innanzitutto le start up, per rendere più agevole l’avvio di un´impresa da parte di chi può contare su idee brillanti e con prospettive di mercato. Una strategia specifica punterà poi sul cleantech quale strumento di politica industriale che raccolga al meglio le esperienze fatte da diversi Poli e che contribuisca ad un processo di specializzazione intelligente in tutti i settori. L’obiettivo è la creazione di un unico cluster per concentrare le risorse disponibili e per garantire adeguata visibilità e riconoscibilità al territorio, favorendone l’attrattività. È allo studio, in tal senso, anche una proposta di legge quale strategia regionale per una specializzazione intelligente”. Infine, l’assessore ha messo l’accento sul Piano d’azione sull’energia per il biennio 2012-2014, “che prevede un’azione di promozione della filiera della clean economy e con specializzazione dei cluster regionali” ed ha sottolineato che “il Piemonte, come evidenziato dall’ottima risposta al bando ministeriale da parte dei centri di ricerca, partner tecnologici e Poli di innovazione, si conferma quindi come un territorio di eccellenza per il resto del Paese, dove convivono la migliore tradizione produttiva e l’innovazione più avanzata. Il Governo regionale punterà a mettere in campo politiche che possano rafforzare al meglio queste qualità”.  
   
   
ARBATAX - LAVORI PORTO E AREA INDUSTRIALE: REGIONE SARDEGNA STANZIA 18,8 MILIONI  
 
Arbatax, 18 Dicembre 2012 - Con 18 milioni e 800 mila euro e la firma delle convenzioni la Regione dà avvio agli interventi per la riconversione dell’ex cartiera e il potenziamento del porto di Arbatax. Il presidente, Ugo Cappellacci, e l’assessore dei Lavori pubblici, Angela Nonnis, hanno illustrato nel corso di un incontro nella sala consiliare del Comune di Tortolì i lavori previsti nell’area industriale e nello scalo marittimo. "É un risultato concreto raggiunto grazie a una positiva e leale collaborazione istituzionale - ha spiegato il presidente Cappellacci -. Si tratta di interventi infrastrutturali fondamentali per sciogliere nodi antichi e costituire quelle condizioni di scenario affinché impresa e lavoro possano muoversi in maniera competitiva". Dal canto suo l´assessore dei Lavori Pubblici ha evidenziato il ruolo di "stimolatori" esercitato dalle rappresentanze istituzionali e sociali dell´Ogliastra: "Abbiamo trovato un territorio attivo con amministratori attenti ed operativi". Le convenzioni siglate dall’assessorato dei Lavori pubblici affidano in concessione al Consorzio industriale provinciale dell’Ogliastra e al Comune di Tortolì la realizzazione delle opere. Le risorse per il potenziamento del porto ammontano a 11,5 milioni di euro, quelle per l’infrastrutturazione e l’urbanizzazione dell’ex cartiera a 7,3 milioni. Saranno realizzate, da un lato, strutture di banchinamento e protezione a mare, banchinamenti di riva e interventi di riordino della compendio portuale esistente per consentire lo sviluppo delle attività nella nautica e, dall’altro, opere di urbanizzazione a servizio di lotti individuati nell’area dell’ex cartiera. Negli interventi sono comprese eventuali, qualora necessarie, opere di bonifica ambientale. I lavori di urbanizzazione e di infrastrutturazione a terra che, per quanto attiene agli interventi affidati alla struttura consortile sono finanziati con 2,5 milioni, e per quanto attiene a quelli affidati all’amministrazione comunale con 4,6 milioni, saranno integrati tra loro. La finalità di tutto il programma di opere è quella di creare le migliori condizioni per agevolare nuovi e diversi insediamenti produttivi nell’area industriale portuale e di migliorare le infrastrutture esistenti nell’area consortile di cui l’ex cartiera costituisce parte sostanziale. A seguito dell’accordo di programma dell’8 novembre 2011, la Regione, la provincia dell’Ogliastra, il Comune di Tortolì, il Consorzio industriale e la società Sa.r.ind, pur riconfermando la politica volta alla creazione di un polo della nautica nelle aree dell’ex cartiera e dei servizi ad esso correlati, hanno ritenuto opportuno estendere a imprese attive in altri settori la possibilità di insediarsi nella zona industriale riconvertita.  
   
   
EXPO. INTESA CON CONFARTIGIANATO PER IL RILANCIO DELLE IMPRESE  
 
Milano, 18 dicembre 2012 - Si ispira alla forte alleanza tra istituzioni e imprenditoria la convenzione sottoscritta il presidente della Regione Lombardia e commissario generale di Expo Roberto Formigoni, il commissario generale di sezione per il padiglione Italia Diana Bracco, l´amministratore delegato di Expo 2015 spa Giuseppe Sala e il nuovo presidente nazionale di Confartigianato Imprese Giorgio Merletti: assieme daranno vita a un tavolo di coordinamento delle iniziative, che lavorerà fino al 31 dicembre 2015. Ambiti Di Collaborazione - Molteplici gli ambiti di lavoro comune indicati nella convenzione: attivazione di una collaborazione al fine di creare le sinergie necessarie a sviluppare progetti congiunti nell´ambito e sui temi dell´Esposizione; attivazione di collegamenti tra le iniziative italiane nel mondo e l´Europa, supportando la concezione dei Paesi stranieri, che vedono l´Italia inquadrata in un contesto più ampio, quale il bacino europeo e mediterraneo; accordi su progetti di interesse e sviluppo di ulteriori partnership con soggetti nazionali e internazionali; formulazione di proposte di attività di comunicazione e informazione sui progetti, sia a livello locale che internazionale; individuazione delle "buone pratiche" che siano valorizzate dalla comunità internazionale ed esibite come best practices nel 2015; informazioni mirate sulle possibili opportunità per le imprese artigiane nell´ambito dei lavori e dei servizi connessi all´evento. Allo Studio Presenza A Padiglione Italia - La collaborazione con Confartigianato sarà volta, inoltre, a individuare e concordare le forme e le modalità di una eventuale presenza della stessa Confartigianato nel padiglione Italia. "Expo sarà un´importantissima vetrina per il Made in Italy - ha commentato Merletti - e, dunque, anche per tutte le aziende artigiane. Tutto questo rappresenta un´importante occasione di crescita del sistema Italia e, proprio in questa direzione, lavoreremo per aggregare le migliori realtà imprenditoriali del Paese". Proprio il padiglione - ha rimarcato Diana Bracco - sarà "una piattaforma di relazioni internazionali, importantissima per tutte le imprese. L´augurio è che la collaborazione possa portare a valorizzare giovani imprese e prodotti di eccellenza". Expo Primo Grande Evento Post-crisi - "Expo 2015 - ha sottolineato Formigoni - sarà il primo evento post crisi e una straordinaria occasione per rilanciare le opportunità per il nostro tessuto di Pmi e micro imprese". In questa difficile fase dell´economia serve "uno sforzo comune, per costruire un contesto favorevole alle potenzialità imprenditoriali del nostro Paese". Proprio in questa direzione si colloca la Convenzione, studiata per favorire nuove "opportunità di promozione e di valorizzazione della micro e piccola imprenditoria". Nello sviluppare il tema di Expo Milano 2015 - ha aggiunto il presidente - "vogliamo rimarcare l´importanza e il ruolo dell´impresa artigiana in particolare sui temi della ricerca, dell´innovazione e della qualità dell´artigianato, con riferimento soprattutto alle problematiche ambientali-ecologiche e di risparmio energetico o di micro-credito". Raccordo Col Tavolo Lombardia - Tutte le iniziative previste nella convenzione saranno raccordate ai lavori del Tavolo istituzionale per il governo complessivo degli interventi regionali e sovraregionali, denominato ´Tavolo Lombardia´, e, in particolare, con l´azione portata avanti all´interno del ´Sottotavolo Attrattività del territorio´, "secondo quel metodo del dialogo e del confronto - ha ribadito Formigoni - che ha sempre caratterizzato la nostra azione politico-amministrativa".  
   
   
NUOVI CRITERI PER CENTRI COMMERCIALI E OUTLET IN PIEMONTE  
 
Torino, 18 dicembre 2012 - Nuovi criteri e nuove restrizioni per progettare e costruire nuovi centri commerciali e outlet in Piemonte. Un disegno di legge approvato il 14 dicembre dalla Iii Commissione del Consiglio regionale in sede legislativa adegua la normativa vigente sul commercio stabilendo che non si potranno più edificare centri commerciali su suolo agricolo, mentre sarà favorito l’uso dei siti già esistenti, in particolare le aree dismesse che creano anche degrado paesaggistico. ”Sono state ulteriormente rafforzate - ha puntualizzato l’assessore William Casoni - le norme che tutelano il commercio ed i commercianti di prossimità, senza dimenticare la disposizione secondo la quale la grande distribuzione d’ora in poi dovrà ottenere un parere positivo per il suo insediamento da tutte e tre gli enti preposti, ossia Regione, Provincia e Comune”. E’ anche prevista un’ulteriore disciplina per quanto riguarda gli outlet, per evitare che fuorvianti informazioni pubblicitarie possano indurre il consumatore ad incauti acquisti, oppure che gli stessi possano caratterizzare una scorretta concorrenza rispetto al commercio tradizionale.  
   
   
DUCATI SCEGLIE DI RADICARSI IN TRENTINO: A ROVERETO FINO AL 2022 AUMENTANDO GLI ADDETTI  
 
 Trento, 18 dicembre 2012 - Il Centro Ricerche Ducati Trento, che ha sede a Rovereto, ha confermato il Trentino quale luogo ove radicare attività di ricerca, sviluppo prototipizzazione e ingegnerizzazione dei nuovi prodotti del Gruppo Ducati Energia. Oggi, infatti, la Giunta provinciale, su proposta dell´assessore all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi, ha accolto l´istanza della società per portare il vincolo occupazionale a 17 unità lavorative e mantenerlo per 10 anni a partire dal 1° luglio 2012, concentrando nel centro di ricerca tutte le attività che precedentemente erano previste su unità distinte; accolta anche la richiesta di Ducati Trento di sostituire con una garanzia intercompany le garanzie bancarie previste originariamente, quando non era certa la scelta di posizionarsi in Trentine nel lungo termine. "Ancora una volta una azienda leader ha deciso di radicarsi sul nostro territorio - ha commentato l´assessore Alessandro Olivi -. Lo ribadiamo continuamente: è volontà della Giunta provinciale accompagnare i processi di innovazione per tutti i settori industriali, investire nel settore della ricerca e dello sviluppo sarà sempre più strategico per il futuro e, soprattutto, ci consentirà di rafforzare progressivamente il distretto della meccatronica di Rovereto. La politica industriale della Provincia intende rafforzare l´attrattività del Trentino e dei suoi principali distretti produttivi sostenendo la ricerca applicata anche come veicolo per offrire posti di lavoro qualificati". Sono ormai alcuni anni che il Centro Ricerche Ducati opera in Trentino: risale infatti al 2005 la richiesta della società Ducati Energia di costituire un centro di ricerca in provincia di Trento. I progetti agevolati sono due di cui il secondo (chiamato "Scenari", finalizzato alla riduzione delle emissioni d´inquinanti atmosferici e gas climalteranti, nonché ad ottenere una significativa riduzione degli sprechi a livello di distribuzione e utilizzo dell´energia elettrica presente nella rete nazionale), è finanziato con risorse statali, grazie ad un protocollo d’intesa appositamente stipulato con il Ministero dell’Ambiente che ha consentito di mettere gli strumenti di incentivazione provinciale alla ricerca applicata al servizio di progettualità di ampio respiro e valenza nazionale. Ed è di pochi mesi fa la richiesta presentata alla Giunta provinciale dal Centro per consolidare la proprio attività di ricerca e prototipazione di prodotti modificando i vincoli occupazionali e stabilizzandoli a 17 unità lavorative, da mantenere per dieci anni. "Le grandi imprese - ha evidenziato l’assessore Alessandro Olivi - costituiscono dei “nodi” fondamentali per mettere il Trentino produttivo in rete con il mondo. Ducati Energia costituisce un esempio virtuoso in cui si coniugano da un lato gli interessi dell’impresa legati all’esigenza di sviluppare ricerca applicata in un luogo ricco di competenze e disponile a finanziare progetti di eccellenza; dall’altro l’interesse della Provincia di coltivare il complesso ecosistema delle imprese, promuovendo innesti capaci di ravvivare il tessuto locale e aprendolo sempre più ad una dimensione internazionale".  
   
   
MABRO, L’AZIENDA AL TAVOLO REGIONALE PROMETTE: STIPENDI DI OTTOBRE ENTRO NATALE  
 
Firenze, 18 dicembre 2012 – Si è riunito in Regione il tavolo per l’ex Mabro di Grosseto, convocato dall’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini con la partecipzione di Provincia e Comune di Grosseto, rappresentanze sindacali aziendali e i sindacati provinciali e di categoria. L’assessore Simoncini ha così sintetizzato i risultati dell’incontro: “Prendiamo atto – ha detto – di quanto Abbigliamento Grosseto ci ha comunicato riguardo ai nuovi assetti aziendali, con la nomina nei giorni scorsi come amministratore unico di Andrea Barontini. L’azienda ha inoltre comunicato che salderà alle lavoratrici lo stipendio di ottobre e ed un acconto su quello di novembre entro Natale. Alle dipendenti l’azienda chiede di proseguire con la produzione fino al 21 dicembre, in modo da rendere possibile dare risposta agli ordini più urgenti”. L’assessore ha registrato anche la dichiarazione dei vertici aziendali riguardo all’esistenza di una serie di commesse internazionali che dovrebbero concretizzarsi a partire dal prossimo gennaio. In particolare è stato detto che si sta lavorando in questi giorni alla definizione di un nuovo contratto, che dovrebbe garantire da gennaio importanti volumi produttivi, dando così certezze sulla continuità dello stabilimento e per i pagamenti anche nel medio periodo. Dopo l’assemblea dei lavoratori in programma per lunedì a Grosseto, la discussione proseguirà nei tavoli sindacali. La Regione continuerà a seguire la vicenda e il tavolo regionale, come ha ricordato l’assessore, resterà aperto e a disposizione in caso di necessità.  
   
   
BANDO COMMERCIO, LOMBARDIA: EROGATI 7 MILIONI  
 
Milano, 18 dicembre 2012 - "Apprendo con soddisfazione che il Comune di Milano ha finalmente definito i criteri con cui assegnare i finanziamenti per i Distretti urbani del commercio erogati dalla Regione Lombardia nell´ottobre 2011 con il Iv Bando per i Distretti". Così l´assessore al Commercio, Turismo e Servizi di Regione Lombardia Giovanni Bozzetti ha commentato la notizia del via libera, da parte del Comune di Milano, ai finanziamenti per i Duc, assegnati dalla Regione oltre un anno fa, per la realizzazione di progetti destinati a rilanciare il commercio. Finanziati 75 Distretti - "Il bando regionale - ha proseguito Bozzetti - ha finanziato con oltre 7 milioni di euro 75 dei Distretti commerciali lombardi allora esistenti. I diversi Comuni vincitori, insieme alle associazioni di categoria, hanno già utilizzato il finanziamento negli scorsi mesi, realizzando in tutta la regione iniziative che hanno suscitato un notevole apprezzamento nei territori, sia da parte dei commercianti sia da parte dei consumatori". Definiti I Criteri Per Milano - Il Comune di Milano presentò un progetto per 5 Distretti milanesi, ottenendo il finanziamento regionale di 265.000 euro. "Siamo lieti - ha detto l´assessore Bozzetti - che anche la Giunta milanese abbia infine definito i criteri di assegnazione: una bella notizia per tutti, per la centralità economica del nostro capoluogo, che siamo impegnati a valorizzare". "Regione Lombardia - ha concluso l´assessore Bozzetti - ha deliberato nell´ottobre scorso i criteri di impostazione di un quinto Bando, dedicato al rilancio dei Distretti del commercio, che vedrà la luce all´inizio del prossimo anno. Finora sono stati riconosciuti ben 199 Distretti, con un investimento regionale di oltre 80 milioni di euro nell´ultimo triennio, che hanno a loro volta generato investimenti per circa 200 milioni di euro. I Distretti sono uno strumento privilegiato per costruire e consolidare alleanze pubblico-privato in grado di promuovere lo sviluppo e aumentare l´attrattività del settore".  
   
   
ECONOMIA; PROGETTO REGIONE UMBRIA “CHIMICA VERDE” SECONDO TRA NOVE FINANZIATI DA GOVERNO. PRESIDENTE MARINI, ”SODDISFAZIONE PER OTTIMO RISULTATO”  
 
Perugia, 18 dicembre 2012 - Il progetto "Chimica verde" presentato dalla Regione Umbria, teso a sviluppare nell´area di Terni un polo nazionale per la chimica verde dei materiali, si è classificato secondo tra i nove progetti che saranno finanziati dal Governo nell´ambito dei Cluster Tecnologici Nazionali. La comunicazione ufficiale è arrivata nell´ambito dell´incontro sul tema "Le Politiche per la Ricerca e Innovazione e la Specializzazione Intelligente dei territori per la nuova programmazione dei Fondi Strutturali" che si è svolto a Roma, alla presenza del ministro dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca, Francesco Profumo, e del ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, cui ha preso parte anche la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. Il Cluster tecnologico nazionale della Chimica Verde è uno dei 9 tematismi previsti dall´apposito Bando del Miur. Il progetto del Cluster vede come capofila la Novamont, in particolare con riferimento all´unità produttiva situata nell´ambito del Polo chimico di Terni. Inoltre, ad esso partecipano anche altre imprese umbre, come Tarkett, Meraklon, Treofan, nonché il Polo dei materiali Speciali. Il valore complessivo del Cluster è di oltre 40 milioni di euro che verranno in gran parte destinati ad attività di ricerca, formazione e sviluppo sperimentale che avranno importanti ricadute nel nostro territorio. "L´ottimo risultato ottenuto dal progetto - ha dichiarato la presidente Marini - attesta la qualità scientifica e tecnologica dello stesso e costituisce un motivo di particolare soddisfazione per l´Umbria, che è la Regione di riferimento del Cluster, consentendo di guardare con maggior ottimismo alla riconversione e rilancio del Polo chimico ternano che nelle linee programmatiche della Regione, dovrebbe appunto riconvertirsi in direzione dello sviluppo di un settore produttivo promettente come quello della chimica da materie prime rinnovabili, secondo un modello di economia di sistema tipo della green economy". Per la presidente Marini "sviluppare sul territorio capacità elevate di ricerca applicata e le relative connessioni con il mondo della produzione rappresenta infatti una sfida ineludibile per poter guardare con maggior fiducia al futuro e superare le criticità che la nostra regione vive in relazione ai processi di globalizzazione ed alle conseguenze della crisi economica epocale che stiamo vivendo. Tutte le evidenze mostrano infatti che la crisi ha colpito meno laddove i sistemi produttivi mostrano maggiori capacità innovative e maggior collegamento con i mercati internazionali e le reti lunghe del sapere e della ricerca". Le domande totali pervenute sono state 11 a fronte di 44 progetti che ha visto coinvolti 556 soggetti proponenti di cui 440 soggetti industriali privati e 116 soggetti pubblici di ricerca per un valore complessivo pari a 450 milioni di euro. Gli esiti hanno evidenziato un ottima performance della nostra Regione con il cluster della Chimica Verde che ha ottenuto un punteggio di 327, a soli 3 punti dal primo e con quello di Agrifood che ha ottenuto 287 punti.  
   
   
UN PIEMONTE SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALIZZATO  
 
Torino, 18 dicembre 2012 -È stato presentato  ieri  il X Rapporto sull’internazionalizzazione del Piemo nte, monitoraggio dello sviluppo regionale sui mercati esteri, inteso come livello di proiezione commerciale, sociale e culturale, a cura di Unioncamere Piemonte. Dopo i saluti del Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello, il Segretario Generale di Unioncamere Piemonte Paolo Bertolino ha illustrato i principali dati contenuti nel rapporto. Nonostante il repentino peggioramento della congiuntura internazionale, innescato dalle tensioni che si sono manifestate sui mercati dei debiti sovrani dell’area euro a partire dal Ii semestre 2011, e che ben presto si sono propagate all’economia reale dei principali Paesi periferici dell’euro-zona, il X Rapporto sull’internazionalizzazione mostra come l’interscambio commerciale piemontese di merci e servizi abbia mostrato un andamento nel complesso positivo, e come il Piemonte abbia continuato ad attrarre non soltanto investimenti, ma anche “cervelli” e nuove imprenditorialità provenienti dall’estero. “Il Piemonte appare sempre più internazionalizzato e la via della crescita sostenuta anche dalle esportazioni rappresenta un driver strategico per lo sviluppo del nostro territorio da perseguire continuando a programmare politiche efficaci e misure ad hoc in grado di rafforzare la presenza e la credibilità delle nostre imprese sui mercati esteri. Le imprese piemontesi hanno manifestato, infatti, una capacità di resistenza alla crisi e di adattamento ai repentini cambiamenti di scenario, puntando sulla valorizzazione delle qualità delle proprie produzioni – commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte –. Dobbiamo, quindi, continuare a lavorare con impegno per sostenere il nostro sistema imprenditoriale più internazionalizzato e, allo stesso tempo, dobbiamo lavorare al fine di ridurre tutti quegli ostacoli strutturali che rappresentano un peso oneroso per le nostre aziende”. L’indice dell’internazionalizzazione del Piemonte è risultato pari a 17.098 punti, realizzando una variazione positiva del 12% rispetto al valore calcolato lo scorso anno, quando l’indice risultava pari a 15.257 punti. Anche quest’anno, dunque, il grado di internazionalizzazione del territorio piemontese è risultato in aumento. L’incremento complessivo dell’indice è scaturito dalla dinamica positiva di entrambe le componenti (economica e sociale). Differente è risultata, però, l’intensità di tale crescita: l’indice di internazionalizzazione economica è cresciuto a un ritmo doppio (+15%) rispetto a quello di internazionalizzazione sociale (+7%). Da lato economico, l’incremento è stato sostenuto in primo luogo da un crescente afflusso di capitali dall’estero: nel 2011 gli investimenti diretti esteri in Piemonte, al netto dei disinvestimenti, sono risultati pari a 3.573 milioni di euro, a fronte dei 733 del 2010. Anche l’interscambio di beni e servizi piemontesi con l’estero ha manifestato, nel 2011, una dinamica positiva: il valore delle esportazioni piemontesi di merci è aumentato del 12% circa rispetto al 2010, a fronte di un incremento del 10% delle rispettive importazioni. Ancor più sostenuto è apparso, inoltre, il ritmo di crescita delle esportazioni di servizi da parte della nostra regione, il cui valore è cresciuto del 14,3% rispetto al 2010 (le importazioni di servizi sono aumentate dell’1,7%). Anche il mercato del lavoro piemontese appare sempre più internazionalizzato, sia dal lato dell’imprenditorialità, che da quello del lavoro dipendente. Anche l’incremento dell’indice di internazionalizzazione sociale è scaturito dalla dinamica positiva di tutti e tre gli indici elementari che lo compongono, primo tra tutti quello relativo alla formazione internazionale: nel 2011, infatti, gli stranieri sono arrivati a rappresentare il 6,9% degli iscritti universitari totali, a fronte del 6,2% dell’anno prima. Sempre più consistente risulta, inoltre, la presenza straniera tra i residenti in Piemonte: al 1° gennaio 2011 gli stranieri costituiscono l’8,9% della popolazione complessiva, quota in aumento rispetto all’8,5% dell’anno prima. Quanto all’attrattiva esercitata dal Piemonte sui turisti stranieri, l’indice valuta come la quota delle presenze straniere sul totale sia salita dal 34,2% del 2010 al 34,4% del 2011. Il Piemonte continua, inoltre, ad apparire più internazionalizzato della media italiana: posto pari a 100 il livello di internazionalizzazione complessivo dell’Italia, quello piemontese risulta superiore a quest’ultimo di oltre 25 punti percentuale. L’analisi dei diversi aspetti che concorrono a definire il grado di internazionalizzazione della nostra regione evidenzia, in primo luogo, la maggiore attrattività esercitata dai quattro atenei piemontesi sugli studenti universitari stranieri: il Piemonte conta, infatti, una quota di iscritti stranieri quasi doppia rispetto a quella del complesso degli atenei italiani. Il Piemonte si distingue, inoltre, per la più elevata incidenza della popolazione straniera sul totale della popolazione residente. Restando sul fronte sociale, il Piemonte perde, invece, il confronto con l’Italia relativamente alla capacità di attrarre turisti stranieri sul territorio regionale. Il Piemonte si conferma più internazionalizzato dell’Italia anche con riferimento a tutti gli aspetti economici legati all’internazionalizzazione: il territorio regionale risulta maggiormente attrattivo per gli investitori esteri, si caratterizza per un più elevato grado di apertura agli scambi internazionali, sia di merci, che di servizi e per una più intensa partecipazione degli stranieri al mercato del lavoro. Infine, il confronto tra il numero indice complessivo calcolato per il Piemonte e quelli ottenuti per le principali regioni competitors evidenzia come, anche quest’anno, esso presenti un valore superiore solo per la Lombardia. La superiorità relativa del territorio lombardo rispetto a quello piemontese appare, tuttavia, in contrazione rispetto agli anni precedenti.  
   
   
AVVIATA LA COLLABORAZIONE PER LE ATTIVITA’ DI FORMAZIONE CINFAI NEL VILLAGGIO MINATORI DI COGNE  
 
Aosta, 18 dicembre 2012 - E’ stata formalizzata, venerdì 14 dicembre, dal Presidente Augusto Rollandin e dal Direttore Luisa Vuillermoz, la concessione da parte della Regione a Fondation Grand Paradis degli edifici destinati a ostello e a centro di formazione nel Villaggio Minatori di Cogne. L’atto rientra tra gli adempimenti previsti dalla legge regionale 14/2004 Nuova disciplina della Fondazione Gran Paradiso – Grand Paradis con la quale si stabilisce di concedere alla Fondation tutti gli immobili ubicati nell’area del villaggio minerario di Cogne con le relative pertinenze, gli arredi e gli allestimenti. Contestualmente alla concessione, è stata firmata oggi anche la convenzione per la creazione di una scuola di alta formazione a Cogne tra Regione, Fondation e Cinfai, Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Fisica delle Atmosfere e delle Idrosfere, che raggruppa 23 università italiane. Il Cinfai, rappresentato oggi dal suo Presidente, il professor Antonio Speranza, opera sui temi di ambiente, clima, energia e scienze della terra. L’obiettivo, con l’insediamento del Cinfai a Cogne, è quello di creare un vero e proprio polo culturale presso il Villaggio Minatori, affiancando all’offerta del centro visitatori del Parco nazionale Gran Paradiso e al centro espositivo Alpinart, dedicato alla miniera, una scuola per la formazione postuniversitaria, che rappresenterà un laboratorio di idee, di ricerca e di confronto sulle scienze della terra. “Oggi concludiamo un lungo percorso, che abbiamo avviato in sinergia per accrescere e per valorizzare le iniziative proposte da Fondation Grand Paradis all’interno del Villaggio Minatori – ha commentato il Presidente Rollandin. - Siamo convinti che la presenza del Cinfai contribuirà a qualificare ulteriormente l’offerta culturale del territorio con indubbi vantaggi non solo per Cogne ma per tutta la comunità valdostana”. E il professor Speranza ha aggiunto “come Cinfai portiamo la nostra grande esperienza, a livello nazionale ed internazionale, nell’organizzazione di attività formative di alto livello, che potranno dare i massimi benefici in un’interazione costruttiva con la realtà locale, in quanto ogni ambito possiede delle specificità che vanno riconosciute e valorizzate. Siamo quindi aperti ad ogni suggestione che provenga dal territorio.” “La firma di oggi corona un lungo percorso di lavoro comune ma rappresenta soprattutto il punto di partenza per costruire un’offerta integrata che affianchi alle specificità culturali e naturalistiche del Gran Paradiso i contributi scientifici offerti dalla scuola di alta formazione. La stipula della convenzione rappresenta inoltre un grande atout per l’immagine internazionale di Cogne e una opportunità di sviluppo socioeconomico del territorio per la creazione di indotto correlata ai flussi che la scuola genererà” ha aggiunto Luisa Vuillermoz.  
   
   
I PREMI ALLE IMPRESE ´GREEN´ SONO VOLÀNO DI VERO SVILUPPO  
 
Milano, 18 dicembre 2012 - Li unisce l´innovazione di prodotto e processo: il mondo delle imprese e Regione Lombardia hanno applaudito insieme le 165 proposte presentate alla giuria del Premio ´Innovazione amica dell´ambiente´. Il presidente Roberto Formigoni ha partecipato all´apertura dell´iniziativa promossa da Legambiente e svoltasi a Milano presso la sede di Assolombarda, sottolineando positivamente "il rinascimento della cultura della difesa dell´ambiente e della consapevolezza che c´è competitività anche nella sostenibilità e nella tutela ambientale". Alla cerimonia di premiazione ha preso parte anche l´assessore all´Ambiente, Energia e Reti Leonardo Salvemini. 200 Mln In Tre Anni Per Ricerca - 8 le aziende premiate (Bosch, Bike-district, Carslberg, Car2go Italia, Grow The Planet, Laboratorio di Architettura, Lelli e Associati, Manifattura Maiano) e 11 le imprese segnalate. Regione Lombardia figura tra i partner istituzionali della manifestazione, assieme a Confindustria, Politecnico di Milano e Università Bocconi. "Negli ultimi tre anni - ha ricordato il presidente Formigoni - abbiamo stanziato e impegnato più di 200 milioni di euro per sostenere la ricerca, l´innovazione e lo sviluppo precompetitivo in tutti quei settori che oggi spalancano le porte del futuro". Efficienza Energetica Asset Comune - In tema di innovazione particolare attenzione è stata riservata dalla Regione al tema dell´energia: con il progetto denominato ´Trend´ (acronimo di Tecnologia e innovazione per il risparmio e l´efficienza energetica diffusa) sono stati erogati 3 milioni di euro di contributi, che hanno permesso a 88 imprese - ha sottolineato Formigoni - "di risparmiare fino al 40 per cento dei costi sulla loro bolletta energetica". In questa direzione si colloca il Piano per una Lombardia sostenibile, che, oltre a declinare a livello regionale gli obiettivi dell´Azione clima europea ´20-20-20´, è a tutti gli effetti un piano di Green economy trasversale, "che mette a tema la sostenibilità come elemento di sviluppo economico del sistema". Ambiente Volàno Per Lo Sviluppo - "Siamo la Regione italiana che punta maggiormente alla sostenibilità ambientale - ha detto Salvemini -. Per raggiungere questo risultato è fondamentale partire da un cambio di mentalità. Serve maggiore attenzione fin dai gesti più piccoli e quotidiani, più educazione ambientale. E soprattutto bisogna capire che l´ambiente è un volàno di sviluppo, lo ispira ed è realmente amico dell´innovazione. Le idee premiate lo dimostrano". L´assessore ha anche ringraziato Legambiente per l´impegno profuso e ha auspicato che Regione Lombardia possa sempre più diventare il perno di politiche ambientali, "perché l´isolamento istituzionale non giova a nessuno e le stesse imprese, se non si confrontano, rischiano di perdere grandi occasioni. E´ importante, poi, che ci sia un coordinamento tra istituzioni, università, associazioni e privati, per avere un punto di sintesi e momenti come questo sono fondamentali strumenti di condivisione e raccordo su un tema trasversale come la tutela dell´ambiente. Solo così potremo affrontare le importanti sfide che ci aspettano".  
   
   
ANTICONTRAFFAZIONE. A MILANO IN VIA DANTE IL PRIMO GAZEBO INFORMATIVO SUI RISCHI DEI PRODOTTI CONTRAFFATTI  
 
Milano, 18 dicembre 2012 - E’ presente, da ieri sino a lunedì 24 dicembre, in via Dante angolo via Rovello, il primo dei quattro gazebo del progetto “Sentinelle Anticontraffazione” per sensibilizzare e informare i milanesi su i rischi e gli effetti derivanti dall’acquisto di prodotti contraffatti. Il progetto nasce da un’iniziativa degli assessorati alla Sicurezza, Coesione sociale, Polizia locale e al Commercio e Attività produttive del Comune di Milano, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, Anci, Confcommercio, Federmodaitalia Milano, Consiglio Milanese Anticontraffazione e la rivista la “Scarp de’ Tenis”. Al gazebo saranno presenti agenti della Polizia locale per spiegare e illustrare i pericoli derivanti dall’acquisto di prodotti contraffatti e i distributori di “Scarp de’ Tenis”. “L’avvio di questo progetto - commenta l’assessore al Commercio e Attività Produttive Franco D’alfonso – rappresenta il primo passo verso un più ampio programma d’informazione volto a diffondere in città tra gli studenti, cittadini e consumatori una nuova cultura della legalità capace di generare un´economia pulita e legittima. La tutela della salute e della produzione di qualità e del Made in Italy – conclude l’assessore - è un aspetto importante della politica della nostra Amministrazione”. “La Polizia locale - afferma l’assessore alla Sicurezza, Coesione Sociale e Polizia locale Marco Granelli - da tempo è impegnata contro la contraffazione: solamente dal 1 gennaio al 30 novembre 2012 ha effettuato 1.200 operazioni, individuato 10 magazzini, denunciato 120 persone e sequestrato circa 600mila oggetti contraffatti per un valore di oltre 12 milioni di euro. Un’attività continua, soprattutto di indagine, per andare alle radici del problema e individuare i grandi importatori e produttori che agiscono attraverso lo sfruttamento del lavoro nero. Solo così è possibile liberare la strada dal commercio illegale e stroncare un crimine che fa capo a veri e propri racket ”. “La contraffazione esiste e si diffonde anche perché vi è grande acquisto di prodotti contraffatti e quindi un grande giro di danaro - dichiara Daniela Mainini, Presidente del Consiglio Nazionale Anticontraffazione -. I milanesi e, più in generale, tutti i consumatori devono essere informati che l’acquisto di prodotti contraffatti per strada, via internet e nei diversi canali non è un gesto innocente ma alimenta organizzazioni criminali. La corretta informazione è un atto coerente di questa Amministrazione, seriamente impegnata in questa importante battaglia di legalità, prima della corretta applicazione delle sanzioni già previste per legge”. Dopo il gazebo di via Dante, nel corso dei prossimi mesi del 2013 saranno allestiti altri punti informativi posizionati lungo gli assi commerciali dalla città : corso Buenos Aires e San Babila - Castello Sforzesco. Presso i gazebo oltre ai pannelli esplicativi multilingue sugli effetti della contraffazione a livello economico e sociale, saranno distribuiti 50.000 volantini e un´utile guida tascabile, realizzata dal Ministero dello Sviluppo economico in collaborazione con le associazioni dei consumatori, con consigli e suggerimenti per evitare l’acquisto di prodotti contraffatti. Sarà inoltre possibile verificare, toccando con mano, le differenze tra prodotti a norma e non, che al di là di un’apparente somiglianza estetica nascondono vere e proprie insidie per la sicurezza e la salute del consumatore. Pericoli che vanno dalla presenza di piccole parti smontabili e ingeribili dai più piccoli, all’utilizzo di prodotti allergizzanti e vernici tossiche sino alle false batterie al cadmio e litio con i noti effetti collaterali dannosi per la salute. Tutte le informazioni e la documentazione distribuiti presso i gazebo, oltre ai risultati di lotta alla contraffazione, sono disponibili sul sito del Comune di Milano nell’apposito banner denominato “Anticontraffazione”.  
   
   
ABRUZZO: A CENTRALI COOPERATIVE,FARE SCELTE UTILI  
 
Pescara, 18 dicembre 2012 - La nuova Legge Regionale n. 12/2012 "Norme per la promozione della cooperazione in Abruzzo nei settori dell´industria, del commercio e dell´artigianato", da me fortemente voluta prevede una serie di disposizioni che tendono a favorire e sviluppare il mondo della cooperazione. Per la prima volta normiamo un ambito molto importante per l´economia regionale, concedendo anche la possibilità, legata ad eventuali disponibilità di risorse, a finanziare iniziative volte allo sviluppo di tale settore". Lo ha spiegato l´assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, per il quale "è stato essenziale l´impegno a trovare e stanziare risorse presenti all´interno del Fondo Unico Attività Produttive". "Secondo il dettato normativo previsto dalla citata Legge regionale - ha proseguito Castiglione -l´utilizzo di tali risorse deve avvenire una volta che la consulta regionale per lo sviluppo della cooperazione, la cui convocazione avverrà a breve, definirà i criteri e le modalità di impiego di tali risorse". "Per questo - ha aggiunto - chiedo alle Centrali Cooperative di definire i progetti che esse ritengano più utili al raggiungimento delle finalità previste dalla legge, e che siano in linea con la destinazione delle risorse nazionali stanziate a valere sul Fondo Unico. Dal momento del suo insediamento l´attuale Governo Regionale ha adottato processi di finanziamento solo ed esclusivamente relazionandoli a progetti ritenuti validi e degni di essere finanziati in base alla loro qualità, spingendo al massimo su temi quali innovazione e ricerca che, tra l´altro, sono alla base degli interventi finanziabili con le risorse a valere sul Fondo Unico. Pertanto, spero che i progetti che le Centrali sapranno mettere in campo siano in grado di stimolare processi di innovazione e ricerca, poiché si tratta di temi in grado di produrre effetti positivi in termini di rilancio del settore. Sono certo" - ha quindi concluso - "che le Organizzazioni cooperative sapranno mettere in campo le migliori progettualità in grado di sviluppare al meglio le finalità previste dalla legge, con l´aiuto che la Regione ha messo in campo".  
   
   
VCO, NASCITA-MORTALITÀ IMPRESE: I DATI DI NOVEMBRE 2012  
 
Verbania, 18 dicembre 2012 - Sono 74 le nuove imprese nate nel Verbano Cusio Ossola nel mese di novembre, a fronte di 78 imprese che hanno cessato l’attività nello stesso mese. Lo stock delle imprese registrate in provincia è pari a 13.899 unità. Rispetto a novembre 2011 sono 128 le imprese in meno, a conferma del momento congiunturale particolarmente difficile per le imprese locali. Critica la situazione per tutti i comparti. La performance provinciale risulta in linea con l’andamento nazionale. Da segnalare che nel Verbano Cusio Ossola aumentano le iscrizioni rispetto allo scorso anno (+22 in v.A. Rispetto allo stesso periodo del 2011), ma anche le cessazioni. Per quanto riguarda le forme giuridiche, le piccole imprese continuano a rappresentare il segmento più importante del nostro tessuto imprenditoriale (58% del totale). Rispetto a novembre 2011 sono però 160 le imprese individuali in meno, a conferma delle forti difficoltà presenti nel tessuto imprenditoriale. Crescono ancora le società di capitali e le altre forme giuridiche (rispettivamente +28 imprese per le società di capitali e +25 imprese nelle altre forme giuridiche). Quasi il 16% del totale delle imprese registrate sono società di capitali, in v.A 2.178 unità. Per quanto riguarda i settori si conferma il peso percentuale dei tre maggiori comparti, commercio edile e manifatturiero, sul totale delle imprese registrate nella nostra provincia: il 24,3% delle imprese del Verbano Cusio Ossola appartiene al settore del commercio, seguono il comparto delle costruzioni (19% del totale, con 2.624 unità) e le attività manifatturiere (12,5%, in valore assoluto 1.738 unità). Rispetto a novembre 2011: -81 imprese nel settore edile, -45 in quello manifatturiero, -42 imprese nel comparto commerciale. Positivo l’andamento delle imprese del comparto immobiliare (+26 attività). Stabile il comparto turistico (+1 impresa in v.A.) I dati sono elaborati dal Servizio Sviluppo del Territorio della Camera di Commercio sulla base di Movimprese, rilevazione mensile elaborata da Infocamere, la società consortile di informatica della Camere di Commercio italiane.  
   
   
FLUORITE DI SILIUS SPA IN LIQUIDAZIONE: RICOLLOCAMENTO LAVORATORI DAL 1 GENNAIO 2013  
 
Cagliari, 18 Dicembre 2012 - Tutti i 94 dipendenti della Fluorite di Silius Spa in liquidazione torneranno al lavoro dal 1 gennaio 2013. È quanto emerso dal confronto tra Regione, commissario liquidatore della S.p.a. Regionale e rappresentanze sindacali, svoltosi, stamane, nella sede dell´assessorato dell´industria. Il programma di ricollocamento del personale è stato definito in un verbale d´accordo, firmato dalle parti, che prevede il mantenimento in sicurezza della miniera e delle sue pertinenze; l’avvio dei lavori per la regimazione delle acquee di superficie presso la miniera di Silius, il riavvio del "Progetto valore" da realizzarsi in collaborazione con la Progemisa S.p.a. In liquidazione; e il proseguo della gestione liquidatoria della società. Durante l´incontro sono stati esaminate alcune ipotesi finalizzate all´ottimizzazione dei costi del personale, tra cui il ricorso all´esodo incentivato, il contratto di solidarietà, e la formula "bonus utilizzo" che consiste in una riduzione dell´ orario lavorativo accompagnata da corsi di formazione mirati alla riqualificazione professionale dei lavoratori. All´ordine del giorno anche le politiche attive del lavoro e la questione degli ammortizzatori sociali. L´assessorato del lavoro verificherà la possibilità di rinnovare la cassa integrazione in deroga, valutando anche l´eventualità di ricorrere alla Cig straordinaria, in funzione delle nuove attività.  
   
   
TRENTO: AL VIA LA “NEWCO” CHE SOSTERRÀ I PROGETTI DI CRESCITA DELLE IMPRESE  
 
Trento, 18 dicembre 2012 - Manca solo il nome ma tutto è pronto per la costituzione della nuova società mista pubblico-privato che potrà apportare un’iniezione di capitali freschi nelle imprese innovative trentine. Già fissata la data di costituzione, il 21 dicembre prossimo, quando davanti al notaio compariranno i tre soci privati ed il socio pubblico protagonisti di questa nuova scommessa nel panorama economico-finanziario trentino. La newco sarà costituita in forma di società per azioni, avrà un capitale elevabile fino a 10 milioni, con partecipazione di minoranza di Trentino Sviluppo e la maggioranza assicurata dagli investitori privati: Finanziaria Trentina, Isa e Fincoop. Struttura leggera per la nuova società, con un Cda di tre membri, nessun dipendente e sede presso Trentino Sviluppo. Scopo della newco è quello di effettuare partecipazioni nel capitale di società che operino o che intendano operare sul territorio trentino, al fine di creare un meccanismo di leva finanziaria atto a potenziare, con risorse private, l’intervento finanziario pubblico messo in campo dalla Provincia autonoma di Trento tramite Trentino Sviluppo. In particolare, ma non esclusivamente, la società effettuerà partecipazioni in imprese ad alto potenziale di sviluppo, quali: eccellenze imprenditoriali innovative (spin off e start-up) ad alta intensità di ricerca e sviluppo; imprese consolidate con elevate capacità di crescita e livelli di sviluppo (anche per operazioni di bridge financing con equity); imprese ad alto potenziale di sviluppo e che devono intraprendere ingenti investimenti, che necessitano di “accompagnamento” aziendale attraverso partecipazioni finanziarie, quali a titolo esemplificativo acquisizioni, fusioni, operazioni straordinarie, etc.; imprese nei settori maggiormente connessi alle peculiarità del territorio provinciale, quali Ict, biotecnologie verdi, biotecnologie rosse, green & clean tech, risorse energetiche e servizi innovativi; imprese per le quali si intenda preservare il valore garantendone la continuità attraverso operazioni di rilancio per mezzo di fornitura di capitale di rischio. La partecipazione in ogni singola impresa non potrà superare l’importo di 1,5 milioni di euro all’anno. La newco sarà governata da un Consiglio di amministrazione composto da tre membri, compreso il Presidente che sarà espressione dei soci privati, e parte da un capitale sociale iniziale di 295 mila euro con l’auspicio di poterlo presto elevare fino al massimo consentito 10 milioni, mantenendo inalterate le proporzioni di partecipazione dei soci privati. Già disponibili a tal fine 5 milioni di euro che la Provincia autonoma di Trento ha messo a disposizione di Trentino Sviluppo, per una quota che potrà oscillare tra il 20% e il 49% della partecipazione che dovrà in ogni caso essere minoritaria, cioè inferiore al 50% del pacchetto azionario. La costituzione formale della nuova società avverrà venerdì 21 dicembre, con la firma degli atti costitutivi da parte di Diego Laner (Trentino Sviluppo), Lino Benassi (La Finanziaria Trentina), Giorgio Franceschi (Istituto Atesino di Sviluppo) e Renato Dalpalù (Finanziaria Trentina della Cooperazione). La newco opererà con la “logica dell´investitore privato”, cioè a favore di aziende in equilibrio economico-finanziario attuale o prospettico - non farà quindi operazioni di risanamento finanziario - assicurando ai soci pari opportunità nel partecipare alle istruttorie e agli investimenti. Ma come funziona questo nuovo strumento di private equity? Il Consiglio di amministrazione della newco, avvalendosi della documentazione e delle informazioni elaborate da Trentino Sviluppo con l’ausilio delle proprie banche dati e della propria organizzazione, analizza periodicamente le richieste e le opportunità di investimento presentate dalle aziende interessate ad usufruire di tale opportunità. Il Cda autorizzerà quindi l’eventuale analisi delle opportunità ritenute meritevoli, delegando l’attività d’istruttoria ad uno dei soci, idealmente a rotazione. Se anche la valutazione finale è positiva, spetterà ancora al Cda deliberare l’investimento finale, dando contestualmente il là ad un incremento di capitale sociale oppure, in alternativa, richiedendo ai soci il finanziamento dell’operazione d’investimento attraverso altri strumenti ritenuti opportuni. Il monitoraggio dell’iniziativa verrà garantito dalla struttura del socio privato che ha negoziato l’investimento. Una modalità operativa pensata per essere gestita senza tecnostruttura, ossia senza personale dipendente, affidando in outsourcing ai soci le attività necessarie al suo funzionamento. Con l’avvio operativo della newco - che si aggiunge all’elenco di partner finanziari di recente costituzione, al quale hanno aderito 12 soggetti nelle due sezioni “Formazione e tutoraggio” e “Partecipazioni” – si completa pertanto la gamma di strumenti concordati con l’Unione Europea e formalizzati negli “Indirizzi” approvati dalla Giunta provinciale i quali introducono, per la prima volta con tanta evidenza, il principio del “private equity” negli interventi finanziari di Trentino Sviluppo. La società, braccio operativo della politica economica della Provincia autonoma di Trento, non sarà quindi più l’unico erogatore (pubblico) di capitale di rischio, dovendo associare i propri interventi al co-finanziamento da parte di capitali (privati) provenienti da società advisor, fondi di investimento, finanziarie, istituti di credito e altri.  
   
   
ALLUVIONE, CREDITO PIÙ FACILE PER LE IMPRESE TOSCANE DANNEGGIATE  
 
Firenze, 18 dicembre 2012 – Il tetto massimo dell’importo garantibile per finanziamenti a favore delle imprese toscane danneggiate dall’alluvione dello scorso novembre è stato portato da 500 mila a 1 milione e 500 mila euro. Lo ha deciso oggi la giunta, approvando una delibera presentata dall’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini, che modifica a favore delle imprese danneggiate i criteri di operatività dell’agevolazione decisa all’indomani dell’ultima disastrosa alluvione. “Nell’ambito dell’iniziativa per l’accesso al credito Emergenza economia abbiamo approvato una modifica – spiega l’assessore Simoncini – per sostenere la liquidità delle imprese che, in un momento già difficile, hanno dovuto fermare la produzione, perdendo commesse e disattendendo ordini e che oggi, per ripartire, devono affrontare spese straordinarie”. L’intervento della Regione prevede che le imprese danneggiate possano chiedere a Fidi Toscana una garanzia da presentare alla banca a fronte di un finanziamento finalizzato alla ripresa dell’attività produttiva. In particolare, con le modifiche decise oggi dalla giunta, l’importo massimo garantibile viene innalzato a 1 milione e 500 mila euro. La durata del finanziamento è non inferiore a 5 anni e non superiore a 10, con un preammortamento non superiore a 18 mesi (escluse le imprese dell’agricoltura e della pesca). A beneficiare dell’intervento sono le imprese di tutti i settori, compresa l’agricoltura che hanno subito danni e sono riferibili anche alle imprese che hanno iniziato la propria attività da meno di 24 mesi dalla presentazione della richiesta di garanzia.  
   
   
VICENDA DEI PRECARI DELL’ASP DI CROTONE  
 
Catanzaro, 18 dicembre 2012 - La Vicepresidente della Regione Antonella Stasi, in merito alla vicenda dei lavoratori precari dell’Asp di Crotone ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Sulla delicata vicenda dei 132 lavoratori precari dell’Asp di Crotone, occorre che si operi con la massima attenzione e rispetto, senza speculazioni di parte. La Giunta Scopelliti non è mai stata lontana da questa problematica, seguendola da vicino, sin dal suo insediamento, nel tentativo di trovare le soluzioni più adeguate per dare una degna risposte a questi lavoratori, utilizzati impropriamente da molti anni. Quanto dichiarato dalla Cgil Calabria sul presunto mio mancato intervento e della Giunta per la risoluzione del problema, è del tutto infondato. La nostra maggiore preoccupazione – ha aggiunto la Vicepresidente Stasi - è che vengano tutelati i livelli occupazionali, soprattutto in un settore, come quello sanitario che deve dare servizi essenziali ai cittadini. Mi sarei aspettata un comportamento più costruttivo da parte del sindacato, soprattutto in passato. Se avesse fatto la propria parte nell’interesse di stabilizzare i lavoratori, senza aspettare che la situazione andasse in cancrena, oggi questa vicenda non si sarebbe verificata. Spesso è facile alzare i toni quando ormai il danno è fatto – ha successivamente dichiarato la Vicepresidente Stasi - a maggior ragione da parte dei sindacati che sostengono i lavoratori e che dovrebbero sempre avere il polso della situazione. L’impegno della Giunta sulla vicenda crotonese è quotidiano e verificabile, con anticipi di somme che hanno garantito, nell’emergenza, almeno l’erogazione di una mensilità. Certo è ancora poco, ma aspettiamo e sollecitiamo il Ministero del Lavoro, affinché eroghi, entro gennaio, così come promesso, la restante parte degli arretrati. Sarebbe auspicabile che il Sindacato stia al fianco della Regione Calabria e con un gioco di squadra riesca ad incidere nei confronti del Ministero, piuttosto che fare demagogia e obiettare sulla data di convocazione di un tavolo che avrà ben poco in più da dire, di quanto, stiamo riferendo direttamente ai lavoratori. Se la Cgil vuole costruirsi forzatamente un ruolo, non avendone assunto in passato, su questa vicenda, allora sarebbe il momento di essere sinceri con i lavoratori e raccontare quello che, oggi, è realmente possibile rispetto alla contingenza normativa ed economica in atto. Così come riferito è intenzione del Presidente Scopelliti – ha concluso la Vicepresidente Stasi - recuperare al più presto le risorse necessarie per la copertura del bando di esternalizzazione dei servizi che confermiamo essere solo una soluzione tampone, individuata al tavolo della Prefettura, in attesa dello sblocco definitivo del ‘turnover’”.  
   
   
SISMA/VENETO: ZAIA, “EROGATI 500.000 EURO A DIOCESI ED ENTI LOCALI POLESINE PER INTERVENTI EMERGENZIALI”  
 
Venezia, 17 dicembre 2012 - Sono stati interamente erogati ai beneficiari i circa 500 mila euro stanziati nei primi giorni dell’emergenza in relazione al sisma che il 20 e 29 maggio scorso ha interessato numerosi Comuni del Polesine. Ne dà notizia il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, nella sua veste di Commissario delegato per il terremoto. Si tratta del ristoro delle somme per spese sostenute nelle prime 72 ore della prima emergenza e per le opere provvisionali urgenti. Circa 400 mila euro sono stati destinati ad interventi in edifici di culto della Diocesi di Adria-rovigo, sui quali si erano rese necessarie soprattutto opere di messa in sicurezza, e di ulteriori 100 mila euro relativi a spese di tipo emergenziale come acquisto o nolo di materiali e macchinari per interventi urgenti, allestimento di tensostrutture, messa a disposizione di alloggi per la popolazione, preparazione di pasti, costi sostenuti per il personale. “Sin dalle prime ore successive ai due eventi sismici – sottolinea Zaia – la macchina dei soccorsi ha operato con efficacia e prontezza, da un lato intervenendo a supporto della popolazione e dei Comuni, dall’altro sui numerosi danni verificatisi sugli edifici di culto. Adesso ogni spesa è stata saldata, a dimostrazione che il lavoro è stato portato avanti in tempi rapidi e con la massima concretezza”. Gli edifici di culto interessati dall’erogazione dei circa 400 mila euro sono complessivamente 20. I rimanenti 100 mila euro sono stati utilizzati nei Comuni di Calto, Castelmassa, Ficarolo, Trecenta, Ceneselli, Castelguglielmo, Melara, Occhiobello, Bagnolo di Po, Canaro, Gaiba e per spese di personale sostenute dalla Provincia di Rovigo.  
   
   
MARCHE, INCENTIVI ALL’INNOVAZIONE AZIENDALE – REPERITE ULTERIORI RISORSE .  
 
Ancona, 18 dicembre 2012 - “Malgrado le difficoltà di bilancio, siamo riusciti a recuperare altri 3 milioni di euro, previsti in overbooking dalla Legge di assestamento del Bilancio 2012, che si aggiungono agli oltre 18,3 stanziati nel corso del 2012, per sostenere il maggior numero possibile di progetti presentati sul bando regionale per l’innovazione attivato con risorse comunitarie. Le micro, piccole e medie imprese impegnate in investimenti in innovazioni di prodotto, di processo, organizzative e commerciali possono contare quindi su ulteriori risorse. Complessivamente sono 214 le imprese che beneficeranno dei 21,23 milioni di euro di contributi, per un totale di investimenti attivati di oltre 88 milioni di euro”. Sara Giannini, assessore alle Attività produttive, commenta così il reperimento di ulteriori risorse regionali a sostegno del sistema produttivo. Il bando punta a stimolare l’ideazione di nuovi prodotti, la loro sostenibilità ambientale, le performance di vendita, anche tramite il rafforzamento della funzione commerciale e il miglioramento dell’organizzazione aziendale. Numerose sono le imprese artigiane interessate dal contributo regionale, si tratta di 96 imprese, mentre le restanti sono imprese industriali. “Grandi o piccole – prosegue Giannini - le imprese si confrontano ormai costantemente con una forte concorrenza nello scenario internazionale. Una competizione sempre più basata sulla capacità di offrire soluzioni nuove, tecnologicamente e qualitativamente migliori e adatte a gusti o esigenze in continuo mutamento di consumatori sempre più attenti alla qualità, alla sostenibilità e alla sicurezza. Il bando che abbiamo approvato, dotato di rilevanti risorse, mira proprio a sostenere lo sviluppo di una cultura e di una pratica di innovazione, che costituisce lo strumento principale per aumentare la competitività del tessuto produttivo marchigiano”. Domani queste tematiche saranno al centro di un incontro - ore 15, Palazzo Raffaello, Ancona - con il tavolo di concertazione allargato per la politica industriale, in cui verranno presentate e condivise le prime linee del Documento strategico regionale per la ricerca e l’innovazione e la specializzazione intelligente del territorio.  
   
   
VIDEOCON, REGIONE LAZIO INVIA LETTERA A MINISTRO FORNERO: “DIRITTI LAVORATORI SIANO TUTELATI”  
 
 Roma, 18 dicembre 2012 - “Siamo certi che tutte le Istituzioni coinvolte stiano lavorando per dare certezza ai 1300 lavoratori della Videocon e alle loro famiglie sulla proroga della cassa integrazione”. Lo dichiara l’assessore regionale alle Politiche per il lavoro e formazione professionale, istruzione e diritto allo studio, Mariella Zezza. “Proprio oggi – spiega Zezza – ho inviato una lettera al Ministro Elsa Fornero nella quale evidenzio tutti gli aspetti della pesante emergenza sociale che ricadrebbe sul territorio in assenza di una risposta positiva”. “La Regione è in prima fila - prosegue l’assessore Zezza - per cercare di risolvere questa dolorosa vicenda, come d’altronde è testimoniato dall’impegno preso dalla presidente Polverini nei confronti di una delegazione di lavoratori Videocon incontrata nei giorni scorsi a Frosinone”. “Confidiamo in una pronta risposta dal parte del Ministero – conclude Zezza - affinché i diritti dei lavoratori siano tutelati e ci siano le condizioni per rilanciare l’intero complesso industriale, evitando la perdita di un sito produttivo fondamentale per l’intera economia regionale”.  
   
   
MICRON: CHIODI,FORMALIZZATA RICHIESTA PER TAVOLO DI SETTORE IL 10 GENNAIO VERTENZA AL MINISTERO PER SVILUPPO ECONOMICO  
 
 Pescara, 18 dicembre 2012 - La richiesta al Ministero dello Sviluppo economico di istituire un tavolo di settore della micro-elettronica sarà formalizzata in giornata dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, per sostenere in maniera efficace la vertenza Micron. Lo stesso presidente Chiodi ne ha informato, questa mattina a Pescara, in Regione, le forze sindacali nel corso di un incontro al quale hanno preso parte anche il vice presidente ed assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, l´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, ed il direttore generale Micron per l´Italia, Sergio Galbiati. "Si tratta di una strategia condivisa sia dai sindacati che dai rappresentanti della multinazionale - ha affermato Chiodi - in vista del tavolo ministeriale del prossimo 10 gennaio che sarà presieduto, presumibilnmente, dal Sottosegretario Claudio De Vincenzi. L´unica perplessità - ha osservato il Presidente - è legata alla tempistica e quindi alla possibilità concreta, una volta istituito il tavolo di settore, di raggiungere risultati in tempi brevi. Posso, comunque, garantire che il 10 gennaio la Regione sarà presente a Roma e farà sentire il suo peso in una vicenda che tocca da vicino centinaia di lavoratori e le loro famiglie. Nel frattempo, in attesa che venga isituito questo tavolo sulla micro-elettronica, - ha rimarcato Chiodi - non è opportuno interrompere alcun tipo di percorso che possa portare all´individuazione di soluzioni positive". Intanto, il direttore generale di Micron per l´Italia, Sergio Galbiati, ha assicurato che, in occasione del tavolo romano di giovedì 10, se ci saranno le condizioni, potranno essere divulgate le strategie industriali della "new company" che dovrebbe continuare a garantire la sopravvivenza del sito marsicano. Intanto, un incontro propedeutico al tavolo ministeriale di giovedì 10 gennaio, è stato fissato per martedì 8  
   
   
TRENTO: DISTRETTO PORFIDO E PIETRE TRENTINE: OK AL PROGRAMMA 2012. AL VIA LA PROMOZIONE DELLA FILIERA  
 
Trento, 18 dicembre 2012 - Approvato stamane dalla Giunta provinciale, su proposta dell´assessore all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi, il Programma annuale di attività relativo al 2012 del "Distretto del porfido e delle pietre trentine srl", per la cui realizzazione si impegnano 222.905 euro. Il Distretto anche per questo 2012 ha puntato su animazione territoriale, promozione, ricerca di nuovi prodotti. "La Giunta intende confermare, anche con questo sostegno ai progetti del Distretto- è il commento dell´assessore Olivi - il ruolo, consolidato in questi anni, di soggetto che promuove le politiche di filiera del comparto. E vorrei cogliere anche l´occasione per esprimere apprezzamento per la recente approvazione del regolamento della Filiera del Porfido di Qualità, alla quale hanno aderito quasi 300 aziende, pari all´80% delle imprese attive". Il Programma d´intervento per il 2012 prevede un costo complessivo di euro 407.000 per la prosecuzione e l´attuazione di fasi operative relative ad alcune progetti del 2011, e viene dunque finanziato in parte con le disponibilità residue, pari a euro 184.095 euro, e in parte attraverso l´impegno della somma di 222.905 euro. Questi i progetti contenuti nel programma: • Animazione territoriale (30.000 euro il costo presunto) • Progetto straordinario di promozione nazionale e internazionale (70.000 euro il costo presunto); • Progetto culturale ed editoriale (costo presunto 40.000 euro); • Ricerca di nuovi prodotti e design (costo presunto 30.000 euro); • Progetto di riorganizzazione del settore (costo presunto 237.000 euro). Il Distretto del porfido opera da alcuni anni per rilanciare questo importante settore produttivo e commerciale trentino. La società era stata costituita nel febbraio del 2009 proprio con lo scopo di promuovere iniziative indirizzate allo sviluppo dell’area dei porfidi come sistema coordinato e integrato composto dalle imprese, che esercitano la loro attività nella estrazione, nella lavorazione e nella commercializzazione del porfido e delle pietre trentine, e dai soggetti istituzionali che operano nel settore in ambito locale. Successivamente, con la stipula della convenzione del 22 giugno 2009 tra la Provincia autonoma di Trento e la società Distretto del porfido e delle pietre trentine, è stato compiuto un ulteriore passo nell’ambito della promozione dell’attività di cava. La società è infatti stata individuata dalla Giunta provinciale quale «soggetto idoneo» per la realizzazione degli interventi previsti dalla legge provinciale sulle cave per dare piena operatività al «Coordinamento del distretto del porfido e delle pietre trentine», nel quale sono rappresentati i soggetti pubblici e privati che compongono il distretto industriale. Ed è notizia di pochi giorni fa l´adesione di quasi 300 aziende, pari all’80% delle imprese attive, equamente divise tra concessionari di cave, trasformatori e posatori, alla “Filiera del porfido di qualità”, uno strumento unico nel panorama della pietra sia a livello nazionale che mondiale. Il regolamento della filiera prevede infatti rispetto di standard di qualità codificati per i singoli prodotti, prezzi minimi di riferimento per evitare una concorrenza “sleale” sul prezzo, diffida alle lavorazioni di grezzo affidate fuori dai confini provinciali, ma anche formazione del personale e rigorose misure per la sicurezza, inoltre affida al Tavolo di Coordinamento – al quale siedono 26 soggetti, dalla Provincia di Trento al Distretto del porfido, passando per Confindustria, Confartigianato, Comuni e rappresentanze sindacali – il potere sanzionatorio nei confronti di quanti disattenderanno le regole da loro stessi sottoscritte.  
   
   
ALLUVIONE, UN FONDO DI SOLIDARIETÀ ALIMENTATO DA LAVORATORI E IMPRENDITORI TOSCANI  
 
Firenze, 18 dicembre 2012 – Un’ora di paga da ciascun lavoratore dipendente e un contributo equivalente da parte delle imprese. Sarà alimentato in questo modo, con contributi volontari, uno speciale Fondo (“di intervento a favore delle popolazioni, dei lavoratori e del sistema produttivo di Regione Toscana colpiti dall’alluvione“) che viene attivato in seguito a un accordo siglato a Firenze, su iniziativa di Regione Toscana, dalle sigle sindacali e da quelle imprenditoriali insieme ad Anci, Upi e Uncem toscani. Per la Regione ha firmato l’assessore Gianni Salvadori che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa. “Un bell’impegno – ha detto – che permette ad imprenditori e lavoratori di offrire un contributo alle popolazioni e al sistema produttivo. E’ un esempio di civismo della Toscana.” “A fronte della drammaticità della situazione che si è determinata a causa delle alluvioni” – si legge nella premessa all’accordo e con riferimento particolare ai territori nelle province di Massa-carrara e Grosseto – le parti decidono di sostenere in modo congiunto “un impegno di solidarietà verso le popolazioni e il sistema produttivo”. Le firme sono state apposte – oltre che da Regione e dai rappresentanti delle associazioni toscane di Comuni, Province ed Enti Montani – da Cgil, Cisl, Uil nonché da Confindustria, Lega Cooperative, Confcooperative e dai soggetti di “Rete Imprese Italia” (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti). I contributi saranno raccolti tramite un conto corrente (denominato “Fondo di solidarietà popolazioni alluvionate“) che per espressa volontà delle parti dovrà essere “estraneo al patrimonio finanziario delle organizzazioni firmatarie “non trovando, di conseguenza, riscontro nella contabilità delle organizzazioni. La raccolta fondi terminerà entro il mese di febbraio 2013 e le somme raccolte saranno poi destinate, attraverso accordi specifici concertati fra le parti sociali, a sostegno delle comunità danneggiate. Con “certezza di destinazione – è scritto nell’accordo – e rapido utilizzo considerata la gravità della situazione e la necessità di avviare la ripresa”.