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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 24 Gennaio 2013 |
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NIKI TZAVELA: "LE ENERGIE RINNOVABILI AL CENTRO DEL MIX ENERGETICO DELL´UE" |
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Strasburgo, 24 gennaio 2014 - Per ridurre le emissioni dell´80% entro il 2050, la produzione di energia in Europa dovrà essere praticamente esente da Co2. Ma come sarà possibile rispettare l´impegno preso? La risposta a questa domanda è definita dalla tabella di marcia per l´energia 2050, al voto in commissione all´Industria e all´energia il 24 gennaio. Abbiamo incontrato la relatrice greca del Pe Niki Tzavela. Quale dovrebbe essere il mix energetico dell´Ue nel 2050? E quali fonti dovrebbero giocare un ruolo più importante? Nel lungo termine, le energie rinnovabili saranno sempre più centrali nella politica energetica europea. Perché in continua evoluzione: dallo sviluppo tecnologico alla produzione di massa, dalla piccola alla grande scala. Rispetto alle enegie rinnovabili, le generose sovvenzioni agli Stati membri hanno fatto alzare i prezzi di questa energia. Per questo motivo, alcuni di questi hanno deciso di tagliarle. Allontandando gli investitori. Come rimediare a questo problema? Abbiamo bisogno di semplificare le procedure amministrative e rendere più efficaci i programmi di sostegno. I cambiamenti retroaativi possono avere un effetto negativo sugli investitori. Il Pe incoraggia gli Stati membri e le su regioni a rafforzare la cooperazione per ridurre i costi e assicurare che più investimenti rimangano all´interno dell´Ue. Per esempio in Gracia ci sono progetti come Helios. Un programma che permette di esportare le energie rinnovabili dal soleggiato Mediterraneo al Centro Europa utilizzando il fotovoltaico. Consumo di energia in Europa
Mix energetico dell´Ue nel 1995 (%) |
Mix energetico dell´Ue nel 2010 (%) |
Mix energetico dell´Ue nel 2050 (previsione di Niki Tzavela) |
Petrolio |
39 |
Petrolio |
35 |
Rinnovabili |
Carbone |
22 |
Gas |
25 |
Gas |
Gas |
20 |
Carbone |
16 |
Nucleare |
Nucleare |
14 |
Nucleare |
13 |
Petrolio |
Rinnovabili |
5 |
Rinnovabili |
10 |
Carbone | Fonte: Commissione europea |
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ESTRA: SOTTOSCRITTO IL FINANZIAMENTO IN PROJECT (12 MILIONI) PER IL SECONDO LOTTO (7 MEGAWATT) DELL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO DI CAVRIGLIA COMPLESSIVAMENTE 17 MEGAWATT DI POTENZA. E’ IL PIÙ GRANDE IMPIANTO FOTOVOLTAICO PUBBLICO DELLA TOSCANA E UNO DEI PIÙ GRANDI IN ITALIA |
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Firenze, 24 gennaio 2013 - Banca Etruria e Banca Popolare dell’Emilia Romagna finanziano il secondo lotto del parco fotovoltaico di Tegolaia, nel Comune di Cavriglia. Il contratto di finanziamento tra la società Tegolaia spv e le due banche è stato sottoscritto lo scorso 19 dicembre. Un finanziamento in project di 12 milioni, a fronte di un investimento complessivo di 16 milioni, di cui il restante 25% stanziato dai soci della Tegolaia spv. Il secondo lotto della centrale fotovoltaica, 7 megawatt, si aggiunge ai 10 megawatt del primo lotto, per una potenza complessiva di 17 megawatt. Un impianto, costruito sui 40 ettari dell’ex area mineraria di S. Barbara, completamente recuperata e risanata. L’impianto è stato realizzato da Cellini Gtc capofila dei lavori, insieme a Ciab società cooperativa idrici e affini, per conto dell’associazione temporanea vincitrice dell’appalto: Ccc-consorzio cooperative costruzioni, Ctc-consorzio toscano cooperative, Estra spa. L’impianto di Cavriglia, primo e secondo lotto, produce complessivamente più di 21 mila Mwh, fornisce energia elettrica a circa 6mila abitazioni e 20mila abitanti. Quasi 70mila pannelli installati, con minori emissioni annue per più di 9 milioni di chili di anidride carbonica e per 3600 Tep (tonnellate equivalenti petrolio). |
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CONTO ENERGIA TERMICO: OPPORTUNITÀ PER L’EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEL PATRIMONIO EDILIZIO PUBBLICO E PRIVATO |
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Ancona, 24 gennaio 2013 - Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana è stato pubblicato il decreto interministeriale 28.12.2012 sul Conto energia termico. Individua le nuove modalità d´accesso agli incentivi per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici esistenti. “Un provvedimento molta atteso”, rileva l’assessore all’Energia della Regione Marche, Sandro Donati. In attuazione dell’articolo 28 del decreto legislativo 28/2011, il decreto disciplina l’incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Due gli obiettivi principali: la promozione delle fonti energetiche rinnovabili, la riqualificazione degli edifici pubblici. “Il budget messo a disposizione dal Gestore dei Servizi Energetici (Gse) è pari a 900 milioni – informa Donati - di cui 700 destinati ai privati e imprese, mentre i restanti 200 alla Pubblica amministrazione. L’incentivo può arrivare a coprire il 40% dell’investimento, con modalità di erogazione che va dai 2 ai 5 anni (nei casi più impegnativi). Il nuovo sistema promuoverà piccoli interventi, soprattutto quelli per usi domestici e per piccole aziende, comprese le serre, fino ad ora poco o nulla incentivati. Mi auguro che questa importante opportunità possa essere colta per rafforzare il settore dell’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e possa supportare in modo efficace anche i privati”. Importante novità è che il Gestore Servizi Energetici (Gse) ha reso disponibile la nuova sezione web Conto Termico, con tutte le informazioni sul meccanismo di incentivazione stabilito dal decreto e sulle modalità di accesso agli incentivi. |
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IL DECRETO CONTO TERMICO NON SODDISFA PIENAMENTE IL CO.AER IL DECRETO INTRODUCE NUOVI REQUISITI CHE POTREBBERO LIMITARE L’ACCESSO AGLI INCENTIVI PER LE POMPE DI CALORE, MA PREVEDE FINALMENTE TARIFFE ELETTRICHE SPECIFICHE. |
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Milano, 23 gennaio 2013 - Il Decreto Conto Termico, tappa essenziale per raggiungere gli obiettivi della Strategia energetica nazionale, si propone il duplice scopo di incentivare la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di accelerare gli interventi di efficienza energetica degli edifici. Secondo il Co.aer - Associazione costruttori apparecchiature ed impianti aeraulici, per quanto riguarda le pompe di calore il Decreto contiene una serie di requisiti che difficilmente consentiranno quello sviluppo del mercato delle rinnovabili ampiamente auspicato nella Sen. “Oltre alla già evidenziata scarsa remunerabilità delle pompe di calore – spiega Giampiero Colli, Segretario Co.aer – nell’allegato Ii del decreto troviamo altri aspetti che, secondo noi, sono fortemente negativi.” Nel testo definitivo del decreto è stata, infatti, introdotta una prestazione aggiuntiva che le pompe di calore elettriche aria/aria e aria/acqua devono rispettare per poter accedere agli incentivi: il coefficiente di prestazione minimo con temperatura di bulbo secco all’entrata di -7°C. “Il rispetto di questo ulteriore coefficiente – precisa Colli – è limitato alle sole zone climatiche E ed F, ma si tratta di un requisito comunque pesante che comporterà ulteriori costi per le aziende.” Il decreto richiede inoltre che le prestazioni delle pompe di calore siano misurate in un laboratorio accreditato; una richiesta che comporta una serie di difficoltà oggettive e, soprattutto per le pompe di calore di grossa taglia, il rischio che i laboratori non siano in grado di riprodurre le necessarie condizioni di prova. Una nota sicuramente positiva è l´inserimento all’art. 16, comma 4, del mandato all’Autorità per l’Energia elettrica di definire tariffe elettriche specifiche per l´utilizzo di impianti a pompa di calore. “Quello delle tariffe elettriche è un argomento che sta particolarmente a cuore al Co.aer, sul quale stiamo lavorando da anni e su cui continueremo a lavorare nei prossimi mesi. Siamo, infatti, convinti della assoluta necessità di avere per le pompe di calore una tariffa elettrica specifica, non gravata da oneri impropri, che riduca i costi di funzionamento.” |
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PRIMA CASA: PRESTO IL BANDO DELLA REGIONE UMBRIA IN FAVORE DELLE GIOVANI COPPIE |
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Perugia, 24 gennaio 2013 - Sarà pubblicato a breve il nuovo bando che prevede contributi a favore delle “giovani coppie” per l’acquisto della prima casa. Ne dà notizia l’assessorato alle politiche abitative della Regione dell’Umbria. “La Regione dell’Umbria, afferma una nota dell’assessorato, intende investire sui giovani e sostenerli nell’autonomia dalla famiglia d’origine, cosa per cui l’acquisto di una nuova casa è passo decisivo”. A tal fine è stato anche riattivato il Fondo istituito presso Gepafin per la concessione di mutui ipotecari assisti da garanzia per l’acquisto della prima casa. Un filone di intervento, coperto dalle garanzie fornite dalla Regione, a cui hanno finora aderito otto istituti bancari di interesse locale e nazionale. “Comprare casa in tempi di crisi, sottolinea la nota dell’assessorato regionale, è evidentemente cosa non facile, ma la vera impresa è ottenere un mutuo se sei un under 30. I mutui sono infatti solo un miraggio per i giovani italiani. Secondo le stime solo il 16% delle richieste ottiene un via libera e di queste una buona parte, il 6% circa, sono supportate da firme di garanzia dei genitori. Le ragioni sono da ricercare nella loro “inaffidabilità”. Sono cioè, secondo il rapporto della Banca d’Italia, “soggetti a rischio”. Per questo motivo si tende a farne il meno possibile, a prendere tempo, allungare le istruttorie, scoraggiare la clientela, fino a quando i richiedenti si scoraggiano e rinunciano al mutuo. La Giunta regionale invece vuole aiutare queste famiglie in difficoltà”. |
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“MARCHE IL CENTRO STORICO” - A FERMO APPUNTAMENTO CON LO SVILUPPO. |
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Ancona, 24 gennaio 2013 - Guardare al centro storico e alle risorse del territorio secondo una nuova prospettiva urbana integrata e sostenibile. E’ questo l’obiettivo della giornata di studio che si terrà venerdì 25 gennaio 2013 a Fermo dal titolo “Marche il Centro Storico. Verso un nuovo modello di sviluppo integrato del territorio e dei borghi: Fermo Project”. La giornata si articolerà in due sessioni principali. A partire dalle ore 8.30, infatti, presso Palazzo Azzolino, sede della Camera di Commercio di Fermo, si terrà un primo momento di studio e confronto fra esperti regionali, nazionali ed europei in materia di sviluppo integrato del territorio e valorizzazione dei centri storici. Al tavolo siederanno, fra gli altri, la professoressa Magda Antonioli Corigliani, direttore del Master in economia e turismo dell’Università Bocconi di Milano; Francesca Medda, professore associato di economia applicata all’University College di Londra; Gianni Carbonaro, della Banca europea degli investimenti; Sandra Camicia e Mariano Sartore dell’Università degli studi di Perugia; Antonio Minetti, dirigente Servizio territorio e ambiente della Regione Marche; Mauro Terzoni, Autorità di gestione del Programma operativo regionale Fesr e Fse 2007/2013. A partire dalle ore 16.00, invece, i lavori si sposteranno presso la Sala dei Ritratti di Palazzo dei Priori, in Piazza del Popolo, dove sarà possibile assistere alla presentazione di “Fermo Project”, alla dichiarazione d’intenti delle istituzioni e alle testimonianze di numerosi esperti qualificati in materia di turismo, ambiente, promozione e sviluppo del territorio. L’incontro, promosso dalla Regione Marche - Politiche Comunitarie, parte da un’idea-progetto dell’Associazione culturale Uno+uno3 ed è realizzato nell’ambito delle attività di comunicazione del Programma operativo Fesr 2007/2013 dall’Ati Pomilio Blumm-fondazione Giacomo Brodolini. L’evento rappresenta un punto di partenza nello studio dei nuovi strumenti di riqualificazione dei centri urbani delle città in un’ottica di promozione turistica, anche rispetto alle priorità europee della programmazione 2014-2020. La partecipazione all’incontro è gratuita. Per motivi organizzativi è necessario confermare la propria presenza registrandosi a mezzo e-mail ad uno dei seguenti indirizzi di segreteria organizzativa: info@unopiuuno3.It ; dimitri.Tinti@regione.marche.it ; arianna.Massoni@regione.marche.it oppure telefonando al n. 0734.226679. Il programma dettagliato dell’incontro è consultabile sul portale www.Europa.marche.it |
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AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA GLI AIUTI PER LA CHIUSURA DELLA MINIERA DI CARBONE IN UNGHERIA |
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Bruxelles, 24 gennaio 2013 - La Commissione europea ha autorizzato Huf 42.247 milioni di euro (pari a circa € 140 milioni) di fondi pubblici per la chiusura di una miniera di carbone non competitive in Ungheria, la miniera Márkushegy. La Commissione ha ritenuto che la misura sia in linea con le norme sugli aiuti di Stato, perché gli aiuti alla produzione diminuisce con il tempo e l´Ungheria impegnata ad effettuare misure di accompagnamento per attenuare l´impatto sociale e ambientale della chiusura. Il vicepresidente della Commissione Joaquín Almunia, responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: "Queste misure facilitare il processo verso la chiusura inevitabile di questa miniera, alla fine del 2014, per aiutare coloro che soffrono di tale ristrutturazione dolorosa e mitigare l´impatto della produzione di carbone in l´ambiente ". La decisione 2010/787/Eu del Consiglio sugli aiuti di Stato per agevolare la chiusura di miniere di carbone non competitive consente agli Stati membri di concedere, a determinate condizioni, gli aiuti a favore dell´industria carboniera, al fine di agevolare la chiusura di miniere di carbone non competitive duri fino a dicembre 2018. La miniera Márkushegy è gestito da Power Plant Vértes e produce carbone utilizzato per la produzione di energia elettrica e calore. La produzione di carbone cesserà alla fine del 2014. Il piano di chiusura notificato i risultati Ungheria in una graduale riduzione del volume globale degli aiuti concessi a copertura dei costi di produzione, in linea con la decisione del Consiglio. Inoltre, il piano include misure per attenuare l´impatto ambientale della produzione di carbone. L´ungheria si è inoltre impegnata a sostenere i minatori che perderanno il posto di lavoro e la loro ri-adattamento, al fine di aiutarli a trovare nuovi posti di lavoro al di fuori del settore carboniero. |
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LOTTA CONTRO IL DUMPING SOCIALE: IL COMMISSARIO ANDOR INCONTRA CON LA FEDERAZIONE EUROPEA DEI LAVORATORI EDILI E DEL LEGNO |
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Bruxelles, 24 gennaio 2013 - "C´è un bisogno urgente di lotta al lavoro sommerso e l´abuso di lavoratori distaccati da datori di lavoro senza scrupoli che sfruttano deboli controlli nazionali o la mancanza di cooperazione tra le autorità nazionali", ha sottolineato László Andor, commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione nella sua riunione di Bruxelles il 23 gennaio con i rappresentanti della Federazione europea dei lavoratori edili e del legno. Il commissario ha invitato Consiglio dell´Ue dei ministri e il Parlamento europeo ad adottare al più presto la Commissione marzo 2012 la proposta per aumentare l´applicazione della direttiva del 1996 sul distacco dei lavoratori (cfr. Ip/12/267 e Memo/12/199), che funge da una salvaguardia contro il dumping sociale. Il Commissario ha inoltre sottolineato la necessità di intensificare la lotta al lavoro sommerso e ha annunciato una iniziativa più tardi nel 2013 sulla creazione di una piattaforma europea per una più efficace cooperazione tra gli Stati membri ad affrontare il lavoro nero. Il distacco dei lavoratori (vale a dire i lavoratori inviati dai loro datori di lavoro a lavorare in un altro Stato membro diverso da quello in cui risiedono, per un periodo limitato di tempo) può porre rimedio del lavoro temporaneo e la carenza di competenze in alcune regioni e / o professioni quali l´edilizia, dell´agricoltura, dei trasporti e delle tecnologie dell´informazione. Ogni anno, circa 1,2 milioni di lavoratori sono distaccati dai loro datori di lavoro attraverso le frontiere dell´Ue. Questo è lo 0,4% della forza lavoro europea. Una direttiva del 1996 stabilisce garanzie per tutelare i diritti e le condizioni di lavoro dei lavoratori distaccati. Essa impone agli Stati membri di garantire che i lavoratori distaccati godere di un nucleo di diritti chiaramente definiti e le condizioni di lavoro dei lavoratori del paese ospitante. Questo include le tariffe minime salariali, durata minima delle ferie annuali, numero massimo di ore di lavoro e periodi minimi di riposo, nonché le norme di salute e sicurezza. Tuttavia minimi di occupazione e condizioni di lavoro non sono sempre rispettati nella pratica. Ci sono molti casi di abusi in cui i lavoratori non godono dei loro pieni diritti in termini, ad esempio, pagare o in vacanza, in particolare nel settore delle costruzioni. Distacco può anche essere utilizzato abusivamente da imprese artificialmente che si stabiliscono in un altro paese solo per beneficiare di un livello più basso di protezione del lavoro o riduzione dei contributi previdenziali. Proprio per questo, nel marzo 2012, la Commissione ha proposto una nuova direttiva per rendere più facile per fare rispettare le garanzie contro il dumping sociale previsto dalla direttiva del 1996. In particolare, la nuova direttiva: obbligano gli Stati membri a informare meglio i lavoratori e le imprese in merito ai loro diritti e obblighi; migliorare la cooperazione tra le autorità nazionali responsabili di distacco in modo che possano più facilmente reprimere i casi sospetti di abuso; definire meglio i lavoratori distaccati in modo da affrontare la cosiddetta ´letter-box società´; definire meglio le responsabilità delle autorità nazionali per la supervisione lavoratori distaccati; migliorare l´applicazione dei diritti dei lavoratori, tra cui l´introduzione della responsabilità in solido delle imprese del settore delle costruzioni che utilizzano lavoratori distaccati - in modo che se una azienda che ha inviato lavoratori distaccati cessa di esistere, la società con i lavoratori è tenuto a pagare gli eventuali salari mancanti . L´importanza del diritto del lavoro non si limita alla zona di distacco dei lavoratori. L´adozione di una serie di direttive di diritto del lavoro ha contribuito ad aumentare in modo significativo il livello di norme sociali a livello nazionale ed europeo. Ad esempio, l´applicazione del principio della parità di trattamento per quanto riguarda le condizioni di base di lavoro ha contribuito ad aumentare il livello di protezione dei lavoratori temporanei, mentre il diritto di ogni lavoratore a quattro settimane di ferie annuali retribuite di cui alla direttiva sull´orario di lavoro è stata qualificata da Corte europea di giustizia come un principio particolarmente importante del diritto sociale comunitario, al quale non si può derogare e la cui attuazione da parte delle autorità nazionali competenti devono essere confinata entro i limiti esplicitamente indicati dalla direttiva stessa. |
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AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA IL RISARCIMENTO LA BANQUE POSTALE DI FRANCIA PER GARANTIRE L´ACCESSIBILITÀ BANCARIO |
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Bruxelles, 24 gennaio 2013 - La Commissione europea ha rilevato che il finanziamento pubblico concesso dalla Francia alla banca francese La Banque Postale 2009-2014, al fine di migliorare l´accessibilità bancario sono in linea con le norme sugli aiuti di Stato. In particolare, la compensazione concessa a La Banque Postale non supera il costo netto per l´adempimento degli obblighi di servizio pubblico. Vice Presidente della Commissione responsabile della concorrenza, Joaquín Almunia, ha dichiarato: .. "Il Livret A distribuito da La Banque Postale migliora l´accessibilità bancario per la parte economicamente svantaggiate della popolazione, senza stigmatizzare, e senza falsare indebitamente la concorrenza Il risarcimento che lo Stato concede francesi La Banque Postale per compiere questa missione è in linea con le nostre regole in quanto è limitato al costo per l´adempimento degli obblighi di servizio pubblico. " Lo Stato francese ha affidato La Banque Postale, con una serie di obblighi che aiutano a migliorare l´accessibilità dei servizi bancari, con particolare attenzione alla parte svantaggiata della popolazione. Per esempio, La Banque Postale ha l´obbligo di aprire gratuitamente un Livret A per ogni cliente che ne faccia richiesta e per eseguire gratuitamente in tutti i suoi rami una serie di altri servizi bancari, come i depositi e prelievi di cassa, anche per importi molto bassi . Un numero significativo di persone economicamente svantaggiate contare sul Livret A di La Banque Postale per l´accesso ai servizi di base di pagamento bancari. Per scaricare questi obblighi di servizio pubblico, la Banque postale riceve un risarcimento da parte dello Stato francese. Sulla base dei dati presentati 2009-2014 dalla Francia, la Commissione ha concluso che tali compensazioni non devono eccedere quanto necessario per coprire il costo netto degli obblighi di servizio pubblico. Inoltre, se dovesse verificarsi sovracompensazione, una procedura è stata messa in atto cortese La Banque Postale a restituire qualsiasi sovracompensazione. La Commissione ha constatato che Livret della banca A non avrebbe probabilmente spiazzare conti correnti offerti dal mercato, perché offre molte possibilità di pagamento limitate. I clienti sono pertanto improbabile che chiudere un conto corrente per gestire i pagamenti e le transazioni da un Livret A di La Banque Postale. La Commissione ha pertanto concluso che le eventuali distorsioni della concorrenza innescata dalla misura sarebbe limitato. |
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COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, L’EXPORT IN EXTRA-UE BRINDA AL NUOVO ANNO CON UNA CRESCITA DEL 9,2% MAI COSÌ ALTE LE VENDITE NEI PAESI FUORI DALL’UE (180 MILIARDI), CHE PORTANO AL MIGLIOR SALDO POSITIVO DELLA BILANCIA COMMERCIALE EXTRA-UE DAL 2004 |
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Roma, 24 gennaio 2013 – Bilancio positivo nel 2012 per l’export italiano verso i mercati Extra-ue: sebbene a livello congiunturale nel mese di dicembre si registri una lieve flessione dello 0,4%, le esportazioni italiane chiudono l’anno con il miglior risultato di sempre, raggiungendo un valore superiore ai 180 miliardi di euro. “Per la prima volta dal 2004 la bilancia commerciale extra-Ue vira in territorio positivo e, pur scontando il peso di un deficit energetico di ben 62 miliardi, solo nell’ultimo anno cresce di oltre 22 miliardi di euro. Se, infatti, il deprezzamento dell’euro, più consistente a partire dal mese di maggio, ha spinto le nostre vendite fuori dall’Unione Europea, è però vero che ciò ha reso più cara la nostra provvista energetica”, sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi. In merito ai mercati, mentre migliorano le performance verso i partner tradizionali – come Stati Uniti (+16,8%), la vicina Svizzera (+10,8%) e il Giappone (+19,1%) – arrancano le vendite in mercati a più elevato tasso di sviluppo, quali Cina (-9,9%) e India (-10,3%), che vedono ulteriormente ridursi nel 2012 la loro quota sull’export italiano in ambito Extra-ue, pari rispettivamente al 5,0% e all’1,9%. “Nonostante l’export italiano sembri non decollare verso i mercati più dinamici, che richiedono un approccio certamente più complesso, i risultati testimoniano che il Made in Italy fuori dall’Europa va oltre la crisi. Nello specifico, Made in Italy significa macchine a contenuto tecnologico fortemente personalizzate, che, con quasi il 70% dell’attivo extra-energetico, costituiscono il volano della nostra crescita in Extra-ue”, conclude Esposito. |
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CALABRIA: RICEVUTI IN REGIONE I RAPPRESENTANTI DEGLI IMPIANTISTI TERMICI E MANUTENTORI |
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Catanzaro, 24 gennaio 2013 - L’assessore regionale alle attività produttive Antonio Caridi ha ricevuto i rappresentanti degli impiantisti termici e manutentori, i quali sollecitano la realizzazione di condizioni che possano renderne più agevole il lavoro. All’incontro, che si è svolto nella sede del Dipartimento, hanno partecipato anche il segretario regionale della Cna Vincenzo Pepparelli ed i rappresentanti provinciali della categoria. In particolare, durante la riunione, i rappresentanti degli impiantisti hanno chiesto all’assessore Caridi la semplificazione della procedura in atto prevista per la presentazione degli oneri ridotti relativamente ai controlli per gli impianti termici previsti dalla normativa introdotta dalla legge 192/2005. Hanno inoltre avanzato la proposta affinchè il “bollino”, rilasciato ai manutentori, abbia una cadenza annuale, in modo da uniformarne il rilascio alla scadenza della manutenzione per la sicurezza. La semplificazione delle procedure, per come richiesto dagli interessati, comporterebbe anche un notevole risparmio, in termini di tempo e di spese, per gli stessi utenti. Al termine dell’incontro, l’assessore Caridi ha assicurato che “quanto proposto sarà oggetto di attenta valutazione nell’ottica di agevolare l’attività degli artigiani e delle micro–piccole imprese che operano nel settore. L’obiettivo – ha evidenziato Caridi - è quello di attivare le azioni necessarie perché la richiesta degli impiantisti sia soddisfatta, analogamente a come già avviene in altre parti d’Italia”. |
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LE OPPORTUNITA’ IN ARGENTINA E URUGUAY PER LE IMPRESE VENETE PROGETTO B2B TELEMATICI MERCOSUR UNIONCAMERE DEL VENETO VENERDÌ 25 GENNAIO, |
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Venezia, 24 gennaio 2013 - Incontri d’affari telematici tra le due sponde dell’Oceano Atlantico per attivare e sviluppare rapporti commerciali tra le aziende venete e dell’area Mercosur (America Latina), in particolare quelle guidate da imprenditori oriundi veneti. L’innovativo progetto verrà presentato nel corso dell’evento «Le opportunità in Argentina e Uruguay per le imprese venete: progetto B2b telematici Mercosur», organizzato da Unioncamere del Veneto per venerdì 25 gennaio, a partire dalle 9.15, presso la sede di via delle Industrie 19/C al Pst Vega di Venezia. Grazie alla collaborazione con le comunità venete all’estero e le Camere di Commercio italiane in loco, il progetto «B2b telematici Mercosur» prevede contatti tramite videoconferenza, ma non solo, con imprenditori operanti in America Latina. L’attenzione sarà focalizzata su due Paesi come Argentina e Uruguay che vedono una forte presenza di oriundi veneti e hanno instaurato solidi rapporti col Veneto. I dati relativi al 2011 parlano di oltre 12,5 milioni di euro d’importazioni e oltre 25 milioni d’esportazioni tra Veneto e Uruguay e di oltre 76 milioni di euro di import e 121,5 milioni di export per l’Argentina, con un aumento del 31% rispetto all’anno precedente. Il progetto, co-finanziato dalla Regione Veneto e coordinato da Unioncamere del Veneto, sarà dedicato in particolare ai settori meccatronica, meccanica agricola, macchinari per la lavorazione del legno, cantieristica navale, energie rinnovabili, macchinari per l’industria alimentare, farmaceutica, biotecnologie, lavorazione dei metalli, Ict. La seconda sessione del workshop offrirà l’opportunità di prendere parte a incontri bilaterali con i rappresentanti della Camere di Commercio Italiane a Buenos Aires e Montevideo, finalizzati a selezionare le imprese venete partecipanti ai B2b telematici, che si svolgeranno con il supporto di Unioncamere del Veneto e delle Ccie di Buenos Aires, Rosario e Montevideo entro giugno 2013. Il workshop sarà introdotto dall’assessore regionale ai Flussi migratori, Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere del Veneto, e Carlo Spagnoli, responsabile progetti America Latina Unioncamere nazionale. “Da Ven2mer ai B2b telematici Mercosur” il tema della relazione di Valentina Montesarchio, vicesegretario generale Unioncamere del Veneto, che illustrerà il progetto. Le opportunità per le imprese in Uruguay saranno al centro dell’intervento di Jorge Cassinelli, ministro Ambasciata dell’Uruguay, e Gerardo Fernández Giglio, segretario generale Camera di Commercio italiana a Montevideo, mentre le opportunità in Argentina saranno illustrate da Claudio Farabola, segretario generale Camera di Commercio italiana a Buenos Aires. A chiusura dei lavori della mattinata le relazioni sui servizi di Veneto Promozione alle imprese venete da parte di Annalisa Bruscoli, responsabile Servizio America Latina/nord America, e sul sostegno del sistema bancario in Argentina e Uruguay di Serenella Canova, responsabile America Latina della Banca Popolare di Vicenza. |
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LAVORO IN PROVINCIA DI PISTOIA: VERSO LA PERSONALIZZAZIONE DEI SERVIZI PER L’IMPIEGO. I PRIMI RISULTATI DEL RISCHIO OCCUPAZIONALE NEL 2012 |
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Pistoia, 24 gennaio 2014 - Oltre 9 mila, ovvero un quarto degli iscritti allo stato di disoccupazione, e per la maggior parte donne, con una percentuale intorno al 56% e in possesso di qualifica professionale. Sono i dati elaborati dall’Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro, relativi alle persone che, nel 2012, hanno sostenuto, pressi i Centri per l’Impiego, il colloquio per determinare il proprio rischio occupazionale. La valutazione del rischio occupazionale è un nuovo strumento adottato dai Servizi Provinciali per l’Impiego, per promuovere azioni maggiormente rispondenti alle effettive esigenze della persona. In pratica, durante i colloqui con gli utenti, il consulente personale rileva una serie di indicatori (genere, età, titolo di studio, esperienza lavorativa, qualità della formazione rispetto all’obiettivo, conoscenza del mercato del lavoro, capacità di autoaffermazione, chiarezza dell’obiettivo e disponibilità geografica) con la finalità di stimare le eventuali carenze e proporre interventi di politica attiva calibrati e personalizzati, in grado di migliorare la probabilità della persona di trovare un lavoro e ridurne il rischio occupazionale. Il “lavoratore tipo” che ha effettuato il colloquio è donna, con un’età media di 36 anni, in possesso di una qualifica professionale, che ha lavorato in media almeno 1 anno negli ultimi 24 mesi, in possesso di un’istruzione/formazione attinente e con una buona esperienza lavorativa rispetto all’obiettivo professionale. Fra le persone intervistate, è emerso che circa l’80% presentano un rischio occupazionale piuttosto alto e necessitano di intraprendere un percorso di formazione, per migliorare le proprie competenze. Di queste, sono circa 3.400 (il 47%) quelle che hanno scelto di usufruire dei servizi del C.p.i. (Centro per l’Impiego) e di essere accompagnate dal consulente personale, mentre le restanti hanno deciso di continuare da sole nella ricerca di un lavoro. In particolare, a decidere di farsi seguire nel percorso, per migliorare la conoscenza del mercato del lavoro e acquisire maggiore capacità di autoaffermazione e di autonomia, sono per lo più i giovani under-30, con un’esperienza lavorativa più breve (nei due anni precedenti il 39% ha lavorato al massimo 3 mesi) e poco significativa in relazione all’obiettivo professionale (solo il 37% ha una buona/ottima esperienza) e una minore formazione (il 31% non ha una formazione attinente all’obiettivo). Coloro che, invece, decidono di proseguire il percorso da soli hanno già maturato un’esperienza pluriennale e individuato la professionalità che vorrebbero spendere sul mercato del lavoro (70%), ma, proprio per questo, spesso risultano meno motivate di altre nell’aggiornamento delle proprie competenze, con il rischio maggiore, nel tempo, di andare incontro a una disoccupazione di tipo strutturale. Il Dirigente del Servizio Politiche Attive del Lavoro della Provincia di Pistoia sottolinea l’utilità della valutazione del rischio, come strumento che, attraverso l’analisi dei dati, permette non solo di monitorare il potenziale di occupabilità del lavoratore e della lavoratrice, ma anche di elaborare informazioni utili per la progettazione di interventi di politica attiva del lavoro (dalla Carta Ila ai corsi finanziati) rispondenti ai bisogni dell’utenza. In tal senso, il Servizio Politiche attive del Lavoro sta lavorando ad alcune misure rivolte ai giovani disoccupati e inoccupati, perché possano affacciarsi al mondo del lavoro proponendo le proprie idee progettuali direttamente alle imprese. Si ricorda anche che i Centri per l’Impiego, oltre al normale orario di apertura al pubblico, per aggiornare gli utenti su tutte le novità e le opportunità in tema di lavoro e formazione, sono aperti, una volta al mese, in orario serale dalle 19 alle 22 (il primo mercoledì del mese a Monsummano, il secondo a Quarrata e l’ultimo a Pistoia). Il report completo elaborato dall’Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro è in fase di pubblicazione sul sito della Provincia all’indirizzo: http://www.Provincia.pistoia.it/indici/el_osservatorio_lavoro.asp |
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MISTER DAY, OK DELLA GIUNTA DELLA BASILICATA AL RIAVVIO DELLA REINDUSTRIALIZZAZIONE |
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Potenza, 24 gennaio 2014 - La Giunta regionale di Basilicata ha deliberato il 22 gennaio la revoca della sospensione della concessione del contributo alla società Eco Sun Power per la realizzazione di un investimento di 25 Meuro nel sito della ex Mister Day, nell’area industriale di Atella. La sospensione delle procedure, propedeutiche alla sottoscrizione del contratto previsto dall’Avviso pubblico per la realizzazione di piani di sviluppo industriale, si era resa necessaria per consentire le necessarie valutazioni sulla possibilità di integrare la documentazione prodotta dalla Eco Sun Power, risultata prima classificata in graduatoria. Era infatti emerso che la Orkin Financial Service Ltd, intermediario finanziario che avrebbe dovuto garantire un mutuo del 20% dell’investimento, alla data del 20 agosto 2012 non risultava iscritta negli albi tenuti della Banca d’Italia, né risultava autorizzata a svolgere attività finanziaria in regime di libera prestazione di servizi. Gli approfondimenti eseguiti, hanno accertato che la documentazione relativa alle garanzie bancarie, non era richiesta, e quindi non soggetta a valutazione nella fase concorsuale, conclusasi con la pubblicazione della graduatoria. Tale documentazione andava prodotta solo successivamente e prima della sottoscrizione del contratto previsto dall’Avviso pubblico. Nell’ottica quindi di un generale dovere di collaborazione della pubblica amministrazione l’integrazione è risultata possibile, così come anche ribadito dall’Ufficio legale della Regione. Secondo quando emerso nel corso di un incontro tenutosi in Regione lo scorso 16 gennaio, il dipartimento regionale alla Formazione, una volta recepito il provvedimento approvato ieri dalla Giunta su proposta del Dipartimento alle Attività Produttive, procederà al rapido riavvio delle procedure per l’attivazione del corso di formazione per i lavoratori. |
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CONTRAFFAZIONE, UN MALE DA ESTIRPARE A PARMA IN PROVINCIA PRESENTATO IL LIBRO DI ANTONIO SELVATICI SUL FENOMENO, TRA AZIONE DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA, QUESTIONE CINESE E ANTICORPI DA TROVARE IN EUROPA E IN ITALIA |
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Parma, 24 gennaio 2013 – Un danno da circa 7,5 miliardi di euro all’anno, una erosione di circa 110 mila posti di lavoro. Sono alcune delle ferite inferte dalla contraffazione, un fenomeno sottovalutato, divenuto in fretta vero e proprio sistema “maligno”, la cui incidenza sull’economia italiana è stata ora stimata da un lavoro condotto dall’omonima Commissione parlamentare. Consulente dell’organismo creato presso la Camera dei Deputati è stato il giornalista d’inchiesta Antonio Sevatici, che ieri mattina è intervenuto ad un incontro in Provincia per presentare il frutto del lavoro svolto che è “Il libro nero della contraffazione”. “Un testo illuminante per le informazioni che contiene – come ha detto il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari – una indagine che ci può essere utile per capire meccanismi che colpiscono anche i nostri prodotti d’eccellenza”. Già perché, spiega Selvatici, la portata della contraffazione è enorme: non solo borse, occhiali e prodotti delle grandi firme, o sigarette e orologi, ma anche pezzi di ricambio per autoveicoli, piastrelle, giocattoli, miele, tartufi, salame. E sono solo alcuni esempi.“Dal lavoro della Commissione è emerso con forza che dietro la contraffazione si cela la criminalità organizzata e se non si agisce velocemente contro questo fenomeno colpirà seriamente la nostra economia. Abbiamo inoltre visto che la contraffazione è un fatto anche culturale quindi deve comunque essere chiaro che dietro la borsetta contraffatta o dietro ogni prodotto contraffatto c’è la criminalità – dice Selvatici. Dunque anche l’acquisto della persona è un gesto che rischia di alimentare questa economia clandestina, “ma ci sono anche beni contraffatti che compriamo del tutto inconsapevoli, come il pomodoro”. Selvatici racconta la storia dei container di triplo concentrato made in China che sbarcano al sud e che vengono lavorati da una azienda locale (il cui proprietario è stato condannato in primo grado) con acqua e sale e diventano doppio concentrato made in Italy, pronto per essere commercializzato negli Usa. E il tutto a prezzi bassissimi. “C’è qualcosa che non va se una passata costa quanto un pomodoro nel campo – dice Selvatici che spiega – In Cina ci sono 3 milioni di detenuti nei laogai, i campi di lavoro, in alcuni di questi i carcerati coltivano pomodoro che poi arriva in Italia”. C’è dunque “una questione etica” ma c’è anche un altro tema che Selvatici pone: “ciò di cui mi sono convinto, anche sulla base dei documenti, è che i container vengono poi utilizzati per far arrivare in Cina materiale che dovrebbe essere smaltito”. Sempre in Cina torna gran parte del frutto della “dark economy” che viaggia attraverso la rete dei Money transfert, rispetto alla quale uno studio ha stimato essere circa di ben 1000 euro la quota che ogni cinese spedisce mensilmente. “La produzione contraffatta vale l’8% del pil cinese, un paese che ha massimizzato i volumi di produzione e invaso con essa il mondo”.Come salvarsi dalla contraffazione e salvare l’economia dell’Italia, paese che vende prodotti espressione della propria cultura? Per Selvatici è necessario “combattere un modo di pensare e dotarsi di una commissione europea per lo studio del fenomeno, poi avviare un coordinamento interforze e condividere le banche dati di agisce sul campo”.Tiberio Rabboni assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, chiudendo l’incontro avanza una proposta, una azione per il Distretto del Pomodoro del Nord Italia che ha sede proprio presso la Provincia di Parma e che prende le mosse dalla sentenza di un magistrato campano che ha condannato una impresa italiana che aggiungendo acqua e sale trasformava il pomodoro cinese in pomodoro italiano, lavorazione che ha considerato non significativa. “La mia idea – ha spiegato Rabboni - è chiedere sulla base di questa sentenza al Ministero dell’Agricoltura di fare una circolare che precisi che l’aggiunta di acqua e sale non è affatto significativa. In questo modo si chiuderebbe la strada a svariate quantità di pomodoro cinese che diventa italiano a tutto danno dei produttori italiani che rispettano le regole e fanno vera qualità”. |
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ABRUZZO: PRESTO IL BANDO "START UP START HOPE" 9 MLN DI EURO PER FAVORIRE LA NASCITA DI IMPRESE INNOVATIVE |
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Pescara, 23 gennaio 2014 - La Regione, con il bando "Start Up star hope", che sarà pubblicato a giorni sul Burat e che è stato presentato mattina, a Pescara, intende proseguire la politica industriale entro cui si collocano i programmi che hanno visto la formazione dei poli di innovazione e le relative somme messe a disposizione per "Ricerca" e "Servizi" oltre alla formazione delle reti di impresa ed all´acquisizione di innovazione di prodotto e di processo. Soggetto gestore del Fondo di rotazione Por Fesr Abruzzo (2007/2013) è la Fira, la Finanzia regionale abruzzese. Il bando in questione nasce dalla necessità di invertire la tendenza in fatto di sviluppo economico e di occupazione giovanile. Sono state messe in campo risorse per 9 milioni di euro, attraverso un fondo rotativo, per fare in modo che l´Abruzzo favorisca la nascita di nuove imprese innovative, siano esse digitali, industriali, artigianali. Per le start up è stato predisposto un quadro di riferimento articolato e organico a livello nazionale che interviene su materie differenti come la semplificazione amministrativa, il mercato del lavoro, le agevolazioni fiscali, il diritto fallimentare. Le misure previste nel provvedimento toccano tutti gli aspetti più importanti del ciclo di vita di una startup - dalla nascita alle fasi di crescita, sviluppo e maturazione - ponendo l´Abruzzo ai vertici nazionali circa l´attenzione garantita alle imprese che hanno caratteristiche innovative. Le iniziative imprenditoriali in questione potranno avere per oggetto: l´innovazione di prodotto o di servizi, l´innovazione di processo, l´innovazione organizzativa, lo sviluppo sperimentale, il trasferimento tecnologico e la ricerca industriale. La Fira spa, soggetto gestore del bando, parteciperà al capitale sociale delle piccole imprese, costituite/costituende sotto forma di società di capitali, in maniera minoritaria (non inferiore al 15% e non superiore al 45%), per un importo massimo di 1 milione 500 mila euro per impresa e per una durata massima di 5 anni. Saranno ammesse a presentare domanda le piccole nuove imprese innovative, aventi sede operativa nella Regione Abruzzo, costituite/costituende sotto forma di società di capitali finanziariamente ed economicamente sane, ossia quelle imprese per le quali verrà positivamente valutata, sulla base della consistenza patrimoniale, della redditività e della capacità gestionale, la possibilità di far fronte agli impegni finanziari derivanti dall´operazione. Infatti, tali imprese dovranno necessariamente restituire il valore della partecipazione del soggetto gestore al loro capitale, responsabilizzando al massimo i nuovi imprenditori circa la necessità di presentare domande di agevolazione in grado di approcciare positivamente i mercati di riferimento. E´ prevista, infine, anche una premialità per quelle aziende che permetteranno il riassorbimento di lavoratori temporaneamente usciti dal mercato del lavoro e quelle aziende che appartengono ai poli di innovazione o che si impegnino a farne parte. |
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PRAO: SOSTENERE LE IMPRESE NELLA FASE DI START UP |
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Prato, 24 gennaio 2013 - Sostenere le nuove imprese del distretto nella fase di start up con un contributo a fondo perduto per le spese di investimento che devono sostenere. E´ questo l´obiettivo dell´avviso che la Provincia pubblica proprio domani e che destina a questo intervento 200 mila euro di risorse. Un impegno importante perché il sostegno alle imprese del territorio, in questo momento di grave crisi economica e finanziaria, è anche uno strumento per innescare ricadute positive sul piano dell´occupazione. Il bando, che avrà la modalità a sportello, cioè finanzierà le domande via via che arriveranno, è stato presentato il 22 gennaio a palazzo Buonamici dalla vice presidente della Provincia, insieme a Simone Cappelli, Editta Sanessi e Maria Rita Palumbo del servizio Formazione e Lavoro. Rappresenta il completamento della strategia anticrisi, perché si affianca ai servizi di orientamento, formazione e consulenza già disponibili attraverso il bando per l´autoimprenditoria, uscito nel febbraio del 2011 con 500 mila euro di risorse e che funziona come un tutor per le imprese, e lo sportello autoimprenditoria del Centro per l´impiego che nel 2012 ha ´battezzato´ 35 nuove imprese. Vediamo dunque le caratteristiche del bando che esce e come questo si lega agli altri strumenti completando il pacchetto di interventi a sostegno all´imprenditorialità nel distretto. L´avviso – Offre un contributo a fondo perduto per le spese di investimento (dai lavori di adeguamento dei locali, alle attrezzature, agli arredi e così via). L´importo massimo finanziabile per ogni impresa è di 8mila euro. Funziona senza scadenza predefinita per presentare la domanda di contributo. Le imprese interessate infatti potranno partecipare in qualunque momento, dalla pubblicazione del bando fino al completo esaurimento delle risorse disponibili. La valutazione delle domande avrà cadenza mensile. L´avviso sarà disponibile da domani su www.Provincia.prato.it nella sezione ´Bandi e Incentivi al lavoro´. A Chi Si Rivolge – L´avviso vuole sostenere quelle attività dotate di caratteristiche che le rendano potenzialmente idonee a crescere e durare nel tempo. Proprio in questa ottica agisce la sinergia con gli altri servizi. Al bando potranno infatti accedere le imprese che sono già inserite in iniziative finanziate dalla Provincia e dirette specificatamente alla creazione di impresa, ma anche chi parte oggi solo con un´idea. Nel servizi per l´autoimprenditoria l´aspirante imprenditore troverà orientamento, formazione, consulenza e assistenza. E con il bando odierno potrà ottenere un contributo all´investimento che dovrà affrontare. Un sostegno quindi a tutto campo quello pensato dalla Provincia, che punta naturalmente a ridurre il più possibile il rischio di mortalità precoce dell´impresa, cosa che vanificherebbe l´obiettivo principale di incentivare un circolo virtuoso sul piano dell´occupazione. Quali Imprese - Per poter beneficiare del contributo le imprese devono dimostrare la presenza di una sede nel distretto e il rispetto della cosiddetta regola "De minimis" sugli aiuti di Stato prevista dalla normativa comunitaria, l´essere in regola con i pagamenti dei contributi previdenziali e di imposte e tasse, rispettare i contratti collettivi, essere in regola con le normative vigenti in materia di disabili e di sicurezza. Autoimprenditoria, I Risultati Negli Ultimi Due Anni – Come si diceva il bando per l´autoimprenditora in questi due anni ha seguito la nascita e lo sviluppo di alcune imprese. Considerando tutti i settori che il bando proponeva (manifatturiero e costruzioni, servizi, commercio e turismo, terzo settore e agricoltura), ognuno seguito da una agenzia formativa, ad oggi sono già nate una decina di aziende e altri percorsi sono aperti. Ai futuri imprenditori viene offerta formazione e consulenza, il consolidamento delle competenze funzionali allo sviluppo dell´idea imprenditoriale (competenze gestionali, conoscenza del mercato di riferimento, visite guidate o brevi stage in aziende di eccellenza), il supporto alla redazione del piano di impresa e lo studio di fattibilità. Nei primi mesi di vita inoltre le neoimprese vengono supportate con un servizio di tutoraggio, che fornisce consulenza e check up giuridico e fiscale, organizzativa, finanziaria, per il conseguimento di certificazioni di qualità. Il percorso è stato attivato, come prevedeva l´avviso stesso, anche per imprese nate di recente, che stavano completando la fase di start-up. Si tratta in questo caso di una trentina di aziende che hanno utilizzato i servizi offerti. L´avviso è attualmente aperto e c´è la possibilità di inserirsi. Sportello Del Centro Per L´impiego – L´altro strumento messo in piedi dalla Provincia e gestito dal Centro per l´impiego, lo sportello per l´autoimprenditoria, nel 2012 ha avuto 1.800 contatti. Circa 600 persone hanno partecipato ai seminari di orientamento e 372 hanno poi chiesto un percorso individuale. 35 sono le imprese nuove nate grazie allo sportello e 27 di queste sono state indirizzate al Fondo Santo Stefano per l´assistenza finanziaria. |
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CONVENZIONE REGIONE E CCIAA UDINE E PORDENONE PER AZIENDE IN CRISI |
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Trieste, 24 gennaio 2013 - La Giunta regionale ha approvato ieri lo schema di una convenzione, che la Direzione centrale Attività produttive sottoscriverà separatamente con la Camera di Commercio di Udine e con quella di Pordenone. Obiettivo del documento è regolare i rapporti tra la Regione e le due Camere di Commercio ai fini della gestione, da parte degli enti camerali, del canale contributivo finalizzato e a stimolare l´innovazione delle imprese, offrendo loro qualificate occasioni di contatto, informazione e scambio reciproco di conoscenze. I fondi (l´Amministrazione regionale ha messo a disposizione 4 milioni, ugualmente suddivisi tra Udine e Pordenone) sono destinati in particolare all´attuazione, da parte dei due soggetti gestori, di progetti a favore dei settori produttivi maggiormente in crisi e sostanzialmente mirati a interventi di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale, innovazione di prodotto e di processo, internazionalizzazione e sviluppo di reti distributive, nonché al sostegno dello sviluppo di contratti di rete di imprese e di altre forme di aggregazione finalizzate alla promozione del prodotto, alla commercializzazione e all´internazionalizzazione. La predisposizione dei bandi per l´assegnazione dei fondi, il ricevimento e l´istruttoria delle domande, i provvedimenti di concessione, rendicontazione ed erogazione dei contributi saranno compito degli Enti camerali. |
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AREA DI CRISI DI AIROLA, INCONTRO IN REGIONE CAMPANIA |
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Napoli, 24 gennaio 2013 - Si è tenuta presso la sede della Giunta regionale della Campania Una Riunione per l´Area di Crisi di Airola. All´incontro erano Presenti l´assessore al Lavoro della Regione Campania, Severino Nappi, coordinatore della Cabina di regia per la Gestione delle Crisi industriali e dei Processi di Sviluppo, il consigliere del Presidente Caldoro per le Attività produttive e lo Sviluppo economico, Fulvio Martusciello , il Sindaco ed il Vice Sindaco del Comune di Airola, Michele Napoletano e Pasqualino Ruggiero, i rappresentanti dell´Unione Industriali di Benevento e delle organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl. A Fronte della Presentazione, avvenuta ieri, delle Proposte di insediamento industriale sul Territorio Avanzate da Una azienda del Gruppo Adler e da un Gruppo di Imprese dell´agroalimentare - Che prevedono complessivamente la ricollocazione di circa 260 Unità di Partire Dai Prossimi Mesi - la Regione Campania ha stabilito la prosecuzione dei Trattamenti di integrazione al Reddito dei Lavoratori dell´ex Polo Tessile di Airola. Gli Insediamenti industriali Oggi annunziati Dalle Imprese al tavolo regionale Si aggiungono a Quelli gia previsti Dal Progetto di reinsediamento Produttivo dell´Area, per il Quale la Regione Campania ha avviato, nell´ambito del Piano Azione Coesione, un Confronto con il Governo Nazionale e con le Parti Sociali e per il Quale ha gia stanziato 30 Milioni di euro. Alle Misure di Carattere Finanziario relativo al reinserimento industriale, Infine, Si aggiungono Anche Strumenti Di Politica Attiva e passiva del Lavoro per consentire la Formazione e la Riqualificazione dei Lavoratori. Il Complesso degli Interventi industriali in please dell´Area prevedono il riassorbimento Totale dei Lavoratori Gia espulsi Dal Sistema Produttivo (Oltre 400), con la possibilita di ulteriori Spazi di Inserimento lavorativo per i Giovani del Territorio. "L´impegno della Giunta Caldoro - sottolinea l´assessore Nappi -. Sta Creando le Condizioni per sostituire antiche Politiche di mero assistenzialismo, Che Hanno Fatto Tanto male alla Terra Nostra, con delle Nazioni Unite Approccio moderno Che stimola le Imprese ad Investire in Campania L ´ Area di Airola, da Territorio di Crisi irrisolte, Si appresta Diventare un laboratorio di stabili Insediamenti industriali All´avanguardia ". "Continua - aggiunge il consigliere Martusciello - lo sforzo della Giunta regionale per il rilancio dell´Area di Airola, Una delle Più Importante della Campania ai Fini del perseguimento dell´obiettivo della Crescita dell´apparato Produttivo". |
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