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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 12 Marzo 2013 |
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BANDO-AVVISO DONAZIONE DI PALA EOLICA AD AMMINISTRAZIONE PUBBLICA OFFERTO DALL´AGENZIA FIORENTINA PER L´ENERGIA. IL BANDO SCADE IL PROSSIMO 19 APRILE. POSSONO PARTECIPARE AL BANDO TUTTE LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE DELLA PROVINCIA DI FIRENZE |
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Firenze, 12 marzo 2013 - Promuovere le energie rinnovabili in tutta la provincia. E´ lo scopo di Magellano, una pala eolica innovativa che l´Agenzia Fiorentina per l’Energia insieme a Windkinetic mettono in palio con un bando a cui possono partecipare tutte le amministrazioni pubbliche del territorio con l´obiettivo di sensibilizzare cittadini, imprese ed enti alla produzione di energia non fossile. Il bando, che scade il prossimo 19 aprile, è stato realizzato grazie alla disponibilità della start up sestese Windkinetic Wind Systems, produttrice di sistemi energetici innovativi, con la donazione di un generatore eolico da 3kW interamente prodotto a Sesto Fiorentino. Possono partecipare al bando tutte le amministrazioni pubbliche della Provincia di Firenze: Comuni, Unioni di Comuni, Aziende Sanitarie, altri enti e le amministrazioni fuori dal territorio provinciale se socie dell’Agenzia Fiorentina per l’Energia. Le amministrazioni interessate dovranno presentare apposita domanda esclusivamente tramite invio di posta certificata all’indirizzo tecnico@pec.Firenzenergia.it entro e non oltre le ore 12.00 del 19 aprile 2013, pena l’esclusione dal bando di gara. Le proposte delle amministrazioni saranno valutate da una commissione formata dai tecnici dell’Agenzia Fiorentina per l’Energia, da un funzionario della Soprintendenza e da personale dell’azienda Windkinetic. Il bando è già on line a questo indirizzo: http://www.Firenzenergia.it/afe/bandi.php?mode=dettaglio&bandi_id=3 |
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IN PIEMONTE APERTO IL BANDO PER IL RISPARMIO ENERGETICO |
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Torino, 12 marzo 2013 - E’ stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione l’edizione 2013 del bando sul risparmio energetico. Con una dotazione iniziale di 2,6 milioni, si prevede la concessione di contributi per interventi di manutenzione e ristrutturazione finalizzati alla riqualificazione energetica di impianti ed edifici esistenti sul territorio piemontese: sostituzione dei generatori di calore, adozione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore, cambio dei serramenti, coibentazione di superfici che presentano criticità dal punto di vista delle dispersioni termiche, quali sottotetti e piani pilotis, installazione di pannelli solari termici. Possono accedere al bando i soggetti pubblici e privati proprietari degli edifici (o titolari di diverso diritto reale o di godimento), amministratori condominiali, imprese o società di gestione energetica (Esco). L’agevolazione è costituita da un contributo in conto interessi e da un fondo di garanzia o da un contributo in conto capitale, quest’ultimo previsto esclusivamente per interventi di importo non superiore a 15mila euro. Le domande dovranno essere inviate per via telematica a Finpiemonte dal 25 marzo 2013, compilando il modulo che sarà reperibile su www.Finpiemonte.info e spedite in copia cartacea entro i successivi cinque giorni lavorativi. “La Giunta - rileva l’assessore all’Ambiente, Roberto Ravello - è riuscita ad incrementare le risorse per incentivare il risparmio energetico e procedere alla revisione del bando per la concessione dei contributi al fine di facilitare l’accesso al credito da parte dei condomini, introducendo nuovi criteri e modalità di concessione allo scopo di migliorarne la fruibilità da parte dei cittadini. I benefici di questa iniziativa saranno molteplici, in quanto sarà possibile ottenere finanziamenti a tasso zero per effettuare interventi che genereranno ulteriori risparmi sulle bollette, ma si produrranno anche effetti benefici sull’ambiente e sulla salute, dal momento che contribuiranno a ridurre le emissioni inquinanti”. |
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CAMBIO AL VERTICE IN APER: L´ASSOCIAZIONE VERSO UNA NUOVA FASE |
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Milano, 12 marzo 2013 - E´ con grande riconoscenza per l´attività svolta negli ultimi anni, che Aper annuncia la decisione dell´ing. Marco Pigni di lasciare, a partire dal mese di marzo, la responsabilità della direzione dell´Associazione. "Desidero ringraziare l´ing. Pigni - dichiara Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Aper - per l´impegno e la passione profusi nel ricoprire tale carica, per quasi sei anni, contribuendo alla crescita della nostra Associazione”. “A nome mio e di tutta Aper - conclude Re Rebaudengo - un sincero in bocca al lupo per la sua nuova vita professionale". L´associazione continua la sua attività con la consueta attenzione ed impegno nell´interesse dei suoi Soci. |
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SORGENIA (GRUPPO CIR): RISULTATI 2012 PENALIZZATI DALLE SVALUTAZIONI RICAVI A 2,6 MLD (+21,3%), EBITDA ANTE SVALUTAZIONI IN CALO A 101 MLN RISULTATO NETTO NEGATIVO, ULTIMO TRIMESTRE IN RECUPERO |
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Milano, 12 marzo 2013 - Il Consiglio di Amministrazione di Sorgenia Spa, società controllata dal gruppo Cir e partecipata dal principale operatore elettrico austriaco Verbund, si è riunito ieri per approvare i risultati del 2012. Andamento della gestione - I risultati di Sorgenia nel 2012 sono stati penalizzati dalla svalutazione di attività che l’azienda, al pari di quanto fatto nel recente passato da diverse utility italiane ed europee, ha effettuato in relazione al difficile contesto economico e ai mutamenti del quadro regolatorio. Sul risultato netto, negativo per 196,8 milioni di euro, pesano in particolare le rettifiche di valore di attività nelle fonti rinnovabili, nell’esplorazione e produzione di idrocarburi, nel termoelettrico e di alcuni crediti fiscali. La svalutazione nel termoelettrico, in considerazione del metodo di consolidamento a patrimonio netto, incide anche sull’Ebitda. I risultati, oltre che delle svalutazioni, risentono anche degli effetti della recessione sulla domanda nazionale di energia (i consumi elettrici nell’anno sono diminuiti del 2,8%, il calo più consistente da inizio secolo dopo quello del 2009), delle difficoltà del settore termoelettrico a causa degli elevati costi del gas in centrale e della concorrenza delle fonti rinnovabili nelle ore di picco. In un anno di crisi per tutto il settore energetico, la società ha registrato nel quarto trimestre alcuni segnali positivi, in particolare un recupero di marginalità grazie alla riduzione dei costi del gas (più del 50% dell’Ebitda ante svalutazioni del 2012 è stato realizzato nel periodo ottobre-dicembre) e un calo dell’indebitamento di 66 milioni di euro rispetto a fine settembre. Risultati consolidati I ricavi del gruppo Sorgenia nel 2012 sono ammontati a 2.572,3 milioni di euro, in crescita del 21,3% rispetto al dato del 2011 (2.120,3 milioni di euro) grazie ai maggiori volumi di energia elettrica venduti. L’ebitda ante svalutazioni è ammontato a 101,4 milioni di euro rispetto a 192,2 milioni di euro del 2011 (-47,3%). Il sensibile calo dei margini rispetto all’anno precedente è riconducibile essenzialmente ai seguenti fattori: la riduzione dei margini di generazione termoelettrica, penalizzati in particolare dall’elevato prezzo del gas in centrale e dalla concorrenza delle rinnovabili nelle ore di picco; il risultato della partecipata Tirreno Power per le stesse ragioni sopraelencate; la riduzione del contributo dell’attività rinnovabili per cambio di perimetro a seguito delle cessioni avvenute a fine 2011; l’alto costo del gas del contratto libico. Nel corso del quarto trimestre, tuttavia, la società ha registrato un significativo recupero di marginalità realizzando più del 50% dell’Ebitda ante svalutazioni dell’intero anno. Tale miglioramento è dovuto essenzialmente alla riduzione del prezzo del gas naturale verificatasi a partire dal 1 ottobre 2012, che ha determinato un recupero della redditività degli impianti a ciclo combinato di Sorgenia. L’ebitda post svalutazioni, comprensivo della rettifica di valore di 44,3 milioni a seguito di impairment test sulle partecipazioni consolidate a patrimonio netto, ammonta a 57,1 milioni di euro. Il risultato netto di gruppo è stato negativo per 196,8 milioni di euro (positivo per 15,6 milioni di euro nel 2011). La perdita è dovuta soprattutto a svalutazioni di attività (134,3 milioni di euro), in linea con quanto fatto nel 2012 e in anni precedenti da molte importanti utility italiane ed europee, in particolare a causa della negativa congiuntura economica e dei mutati contesti regolatori. In dettaglio, a seguito di impairment test, Sorgenia ha effettuato svalutazioni di asset: nelle fonti rinnovabili, soprattutto per effetto della revisione degli incentivi nel settore eolico (64 milioni di euro); nell’esplorazione e produzione di idrocarburi (E&p) a causa di attività non andate a buon fine (16 milioni di euro); nelle attività di generazione convenzionali (44,3 milioni di euro, di cui 36,7 milioni di euro di pertinenza del gruppo); di altre attività (8,2 milioni di euro); di alcuni crediti fiscali (9,4 milioni di euro). Il risultato netto di fine anno risente anche della riduzione dell’Ebitda e dei maggiori ammortamenti. Nell’ultimo trimestre, al netto delle svalutazioni straordinarie e dei fair value, il gruppo ha ottenuto un utile netto di 2 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto consolidato al 31 dicembre 2012 è stato pari a 1.861,6 milioni di euro, in riduzione di circa 66 milioni di euro rispetto al dato di fine settembre (1.927,2 milioni di euro). La variazione nel trimestre, in un quadro di sostanziale completamento del programma di investimenti, è dovuta prevalentemente ad un miglioramento del capitale circolante. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2012, peraltro, non comprende gli effetti positivi derivanti dalla prima tranche dell’incasso della cessione del campo esplorativo di Orlando (circa 35 milioni di euro) e della più recente firma del contratto per la vendita della società Sorgenia E&p Uk Ltd (circa 20 milioni di euro), operante nel settore esplorativo nel Mare del Nord. Tale cessione dovrebbe essere perfezionata entro il 31 marzo 2013. Proseguono le azioni avviate da Sorgenia negli scorsi mesi per fare fronte alla profonda recessione in atto in Italia e alle difficoltà del mercato energetico nazionale. In particolare la società è impegnata su due obiettivi prioritari: riduzione dell’indebitamento e recupero di marginalità. Per raggiungerli, la società proseguirà il percorso già intrapreso di dismissione di attività non strategiche, riduzione dei costi e rinegoziazione del contratto gas. Per quanto riguarda lo sviluppo commerciale, inoltre, Sorgenia punta a crescere ulteriormente nel settore residenziale. I dipendenti del gruppo al 31 dicembre 2012 erano 451 (466 al 31 dicembre 2011). Avanzamento del Business Plan - Per quanto riguarda l´avanzamento del Business Plan, nel corso del 2012 è entrata in marcia commerciale la centrale di Aprilia (Latina), quarto e ultimo impianto a ciclo combinato (Ccgt) previsto nei piani di Sorgenia. Nelle attività nel settore delle energie rinnovabili (Sorgenia Green), · nel mese di settembre è entrato in esercizio commerciale il parco eolico Campagna “A” (Sa) da 12 Mw, · a inizio ottobre è stato avviato un nuovo impianto in Francia di 12,5 Mw, · a dicembre è stata completata la costruzione dei parchi eolici di Ricigliano (Sa), da 12 Mw, e Campagna “B” (Sa), da 8 Mw. |
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ENERGIA, GAS, ACQUA E RIFIUTI: I LOMBARDI SODDISFATTI PER I SERVIZI |
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Milano, 12 marzo 2013 - I servizi pubblici? Buono il giudizio dei lombardi su energia elettrica e gas. L’energia elettrica vede il consenso del 91,4% delle famiglie (88,6% in Italia) e il gas, cui è allacciato il 92,6% delle famiglie lombarde contro la media nazionale del 76,9%, è apprezzato in generale dal 92,5% (90,8% in Italia). La bombola del gas? Riguarda ormai meno di una famiglia lombarda su venti, contro una su sei in Italia, mentre il contenitore dei rifiuti è troppo lontano da raggiungere solo per una famiglia su sette contro una media italiana del 18%. I lombardi producono in media meno rifiuti degli italiani, 500 chili a testa contro 536, quasi la metà (48,5%) di raccolta differenziata (rispetto alla media italiana del 35,3%). Le imprese del settore. In Lombardia sono attive oltre 3.100 imprese tra fornitura di energia elettrica, gas, acqua e raccolta e smaltimento rifiuti, in crescita dell’11,3% in un anno. Pesano il 17,8% sul totale italiano di settore e oltre 1.300 hanno sede a Milano (7,6% nazionale). Il settore che cresce di più quello della fornitura energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata: +28,2% in Italia,+20,6% in Lombardia e +22,4% a Milano. Emerge da un’elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati registro imprese e Istat 2011 e 2012. I costi dei servizi pubblici per le imprese lombarde. In Lombardia acqua, servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti incidono sui costi delle attività industriali e agricole in maniera variabile, secondo tariffe spesso molto diverse tra i vari Comuni e Province. Ma quanto pagano le imprese lombarde? Oltre 4 mila euro è la cifra che in media paga un ristorante tra acqua e servizi di raccolta e smaltimento rifiuti. Va meglio ai bar che all’anno versano circa 1.800 euro. Se consideriamo solo i rifiuti sono però gli alberghi le attività che versano di più (in media circa 3.200 euro) mentre i consumi di acqua salgono soprattutto per le imprese industriali (circa 14 mila euro all’anno). Milano resta la provincia più competitiva per il prezzo dell’acqua e i servizi idrici per tutte le tipologie di attività economiche ma la più cara per le spese di raccolta e smaltimento rifiuti (a causa delle tariffe applicate nei comuni dell’hinterland, situazione invertita in città). Emerge dai rapporti “La spesa delle imprese lombarde per il servizio idrico” e “La spesa delle imprese lombarde per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani” della Camera di Commercio di Milano e Unioncamere Lombardia attraverso Ref-ricerche. E di servizi pubblici locali, liberalizzazione del settore e bisogni del cittadino si è parlato oggi in Camera di Commercio di Milano nel corso del convegno “Quale futuro per i servici pubblici locali?”. Dalla Camera di Commercio di Milano uno strumento di controllo della spesa al servizio delle imprese: sul sito http://milano.Repertoriotariffe.it/ inserendo i dati relativi al comune in cui ha sede la propria attività, al proprio consumo annuo in m3, alla categoria d’uso (per i consumi idrici) o all’attività esercitata (per i rifiuti solidi urbani) le imprese milanesi ora possono verificare quanto pagano per servizi idrici e rifiuti, confrontando le tariffe con quelle applicate negli altri Comuni della provincia. Dal sito è possibile anche scaricare i regolamenti e le delibere che regolano le tariffe applicate per ogni comune. |
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ISOLARE GLI EDIFICI CON LE ALGHE MARINE |
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Bruxelles, 12 marzo 2013 - Elettricità, gas e petrolio non sono mai stati così cari, quindi la gestione energetica intelligente non è mai stata importante quanto lo è oggi. Ma in realtà cosa significa efficienza energetica? Quali sono i benefici, sia per l´ambiente che per le nostre tasche? Siamo costretti ad accettare delle restrizioni drastiche per consumare meno energia? Gli edifici rappresentano il 40 % dell´utilizzo di energia dell´Europa e un terzo delle sue emissioni di gas serra. Se intendiamo trasformare la nostra società in modo che sia efficiente dal punto di vista energetico e decarbonizzata, gli edifici energeticamente intelligenti dovranno giocare un ruolo fondamentale. Molte proposte di nuovi edifici prevedono l´utilizzo di tecnologie energeticamente efficienti e di raffreddamento come i sistemi solari termici di riscaldamento, quelli combinati energia e calore (Chp), le pompe di calore e quelli a immagazzinamento di energia termica. Tutte queste innovazioni sono già oggi commercialmente disponibili. Tuttavia, è disponibile anche un´altra opzione efficace in termini di costi: l´isolamento ecologico. Per molti abitanti delle coste, le alghe trascinate a riva sono solo una seccatura. Ma cosa hanno a che fare con gli edifici e il riscaldamento? Ricercatori tedeschi hanno scoperto che questo materiale naturale è in grado di isolare bene gli edifici. Assieme ad alcuni partner industriali, i ricercatori sono riusciti a trasformare questa sostanza in un materiale isolante che funziona. Durante autunno, inverno e primavera le spiagge mediterranee sono disseminate di piccole palle di alghe formate dalla Posidonia oceanica, conosciuta anche come erba di Nettuno. Sebbene questo materiale naturale sia considerato come un prodotto di scarto e generalmente vada a finire in discarica, esso è prontamente abbondante e rinnovabile ed è in realtà troppo prezioso per essere gettato via. Le alghe marine presentano una serie di caratteristiche, come la sostanziale non infiammabilità e la resistenza alla muffa, che le rendono interessanti per il settore delle costruzioni. Esse possono essere usate come materiale isolante senza la necessità di usare additivi chimici, e possono essere messe fra le travi dei tetti spioventi e contro i muri interni. Le fibre delle alghe fungono da tampone, assorbendo il vapore acqueo per poi rilasciarlo senza perdere la propria capacità di isolare l´edificio. E con un contenuto di sale compreso tra solo lo 0,5 e 2 per cento, le palline di Posidonia possono essere usate per produrre un materiale isolante che non marcisce. Ma in che modo esattamente le alghe vengono trasformate in un materiale per le costruzioni? Questo è un compito difficile, poiché non è facile rimuovere la sabbia che si è attaccata a queste palline. Inoltre, le singole fibre tendono a impigliarsi facilmente su qualsiasi cosa, anche sulle altre fibre, e formano velocemente nuovi grumi, sia durante la lavorazione che successivamente quando vengono immesse negli spazi che necessitano di isolamento. Tuttavia, l´Istituto Fraunhofer per le tecnologie chimiche Ict, in collaborazione con altri partner industriali, ha sviluppato nuovi metodi per trasformare le palline di Posidonia in un materiale isolante che funziona. L´obiettivo dei partner del progetto è quello di produrre un materiale isolante idoneo per imbottire o essere soffiato senza difficoltà dentro lo spazio necessario. "Scuotere le palline di Posidonia si è dimostrato essere il modo migliore per riuscire a ottenere le fibre più lunghe possibile e prive di sabbia", dice la dott.Ssa Gudrun Gräbe del Fraunhofer Ict. Separando con cautela i grumi, Gräbe e il suo team sono riusciti a trovare il metodo migliore per ottenere le fibre. Una volta eliminata tutta la sabbia dalle palline, un nastro trasportatore le immette nei macchinari di taglio, da cui escono fibre integre lunghe da 1,5 a 2 centimetri che vengono fatte cadere in sacchi di plastica. L´istituto Fraunhofer per la fisica delle costruzioni Ibp a Holzkirchen ha scoperto che il materiale isolante sciolto prodotto è in grado di trattenere una considerevole quantità di energia, ovvero 2 502 joule per kilogrammo kelvin (J/kgk), che è il 20 per cento superiore a quella del legno o dei suoi derivati. Questo significa che il materiale fibroso può mantenere gli edifici freschi quando fa caldo, schermandoli dal calore durante il giorno. Un´analisi che è stata effettuata ha confermato che le fibre di Posidonia isolano bene il calore. "Il materiale potrebbe essere utilizzato nelle costruzioni con una densità sufficiente da impedire che esso collassi su se stesso. La densità necessaria è stata determinata dall´Ufficio per i test sui materiali Mpa Nrw a Dortmund", dice Gräbe. Sono state anche svolte ricerche per scoprire se questo materiale era idoneo dal punto di vista della salute. I dati rilasciati dall´eco-Institute a Colonia hanno rivelato che queste alghe marine sono al 100 per cento prive di materia estranea o tossica, e questo le rende particolarmente adatta e chi soffre di allergie. Infine, un altro vantaggio delle palline di Posidonia è che sono rispettose dell´ambiente; l´intero processo di produzione richiede pochissima energia. Le palline di Posidonia sono raccolte a mano e trasportate in Germania via mare dalla Tunisia o su strada dall´Albania. Le fibre di Posidonia hanno già dimostrato il loro valore in una serie di nuovi progetti edili e restauri di edifici esistenti. Ora ci sono progetti per sviluppare pannelli solidi con questo materiale, sensati dal punto di vista ecologico, allo scopo di offrire un sistema completo per isolare tetti, facciate esterne, muri interni e soffitti delle cantine. Ricercatori dell´Istituto Fraunhofer stanno effettuando ulteriori studi sul materiale. Nel frattempo, un´azienda chiamata Neptutherm e.K. Ha dato il suo nome al nuovo materiale isolante e lo sta già commercializzando e diffondendo. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Fraunhofer per le tecnologie chimiche Ict http://www.Fraunhofer.de/en/press/research-news/2013/march/seaweed-under-the-roof.html |
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AREA GREEN: SOSTENIBILITÀ, ENERGIA E AMBIENTE PER LO SVILUPPO ECONOMICO DI IMPRESE TRE OPPORTUNITÀ DI LIVELLO INTERNAZIONALE PER LE IMPRESE INTERESSATE A RAZIONALIZZARE I COSTI E AUMENTARE SOSTENIBILITÀ ED EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI. |
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Udine, 12 marzo 2013 - Nell’ambito della Fiera Eos - Exposition of Sustainability di Udine, il 17 maggio 2013 Area Science Park organizza un’intera giornata dedicata al business. La prima occasione è la presentazione dei risultati del Piano Energia Enerplan, cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente, che ha portato allo sviluppo di otto tecnologie per la sostenibilità e la produzione da fonti rinnovabili: durante l’evento verranno presentati in anteprima gli aspetti tecnici innovativi dei singoli impianti e le attività di sperimentazione. Il pre commercial procurement come strumento di sostegno all’innovazione per Pa e imprese: è il tema del secondo convegno, organizzato dal progetto internazionale Marie finanziato dal programma Med, in cui esperti internazionali illustreranno le misure a sostegno della domanda pubblica e dell’offerta di tecnologie innovative da parte delle imprese, al fine di incentivare la crescita del settore e il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea. Facilitare l’avvio di nuovi accordi di business è invece l’obiettivo del technology dating promosso da Enterprise Europe Network in collaborazione con il Progetto Marie: le aziende dei diversi Paesi europei presenti a Udine saranno impegnate in incontri one to one per valutare la possibilità di stringere nuove partnership tecnologiche sul tema della sostenibilità degli edifici pubblici. Fiera Eos – Udine17 maggio 2013 – Ore 9.00 – 18.00 Per informazioni e iscrizioni: www.Area.trieste.it/green |
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LA QUALITÀ DELL’ABITARE IN VENETO |
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Venezia, 12 marzo 2013 - Per quanto riguarda la “qualità dell’abitare”, il Veneto regge bene il confronto con altre realtà. Il quadro positivo emerge dalla pubblicazione dedicata a questo tema, realizzata dalla Direzione Sistema Statistico della Regione del Veneto nell’ambito di una serie di monografie dedicate alla qualità della vita. Il volume affronta il tema dell’abitare in senso ampio, declinato almeno sotto tre aspetti: casa come alloggio; casa come focolare domestico; casa come dimora in un contesto ambientale (vicinato, quartiere, territorio) funzionale ai rapporti sociali di vario tipo. Al centro c’è sempre la famiglia, i suoi bisogni e la soddisfazione per l’abitare, con un’attenzione particolare al disagio abitativo di chi si trova in difficili condizioni socioeconomiche. “Lo studio – sottolinea il vicepresidente della giunta regionale e assessore alla statistica Marino Zorzato - individua punti di forza e criticità del sistema dell’abitare nel Veneto, anche grazie al confronto con altri sistemi nazionali o internazionali”. Nel complesso il Veneto, nel confronto con le altre regioni, si attesta su una posizione medio-alta. Particolarmente diffusa risulta la cultura della casa di proprietà (72% delle famiglie, in Italia 68%) e la propensione a vivere in case unifamiliari o plurifamiliari (59% delle famiglie), la forma abitativa che garantisce la maggiore libertà e privacy. Gli alloggi risultano ben dotati dal punto di vista dei servizi strutturali (presenza di una cucina abitabile, due o più bagni, giardino, terrazzo), con impianti adeguati per funzionalità e sicurezza, senza particolari problemi strutturali, di scarsa luminosità o spazio insufficiente. Tra i punti di forza, il giudizio più che positivo espresso dalle famiglie sull’accessibilità a servizi quali farmacia, pronto soccorso, uffici comunali e postali, forze dell’ordine, negozi alimentari, asili e scuole. La vicinanza abitativa di componenti della famiglia allargata (genitori, figli, fratelli e sorelle), caratteristica particolarmente radicata in Veneto, favorisce la frequentazione, le relazioni e l’aiuto reciproco, così come risiedere prevalentemente in comuni di media dimensione e in contesti abitativi non troppo grandi facilita le relazioni tra le persone che vi abitano; il livello di solidarietà intergenerazionale e sociale di buon vicinato sembra quindi soddisfacente. Tra le criticità, invece, le difficoltà di accesso all´abitazione per i giovani, anche per questo costretti spesso a rinunciare o a rimandare l’inizio del proprio percorso di vita autonoma (in Veneto il 57% dei giovani vive ancora con la famiglia di origine) e la sostenibilità dei costi per la casa, impegnativi soprattutto per le famiglie in affitto e con mutuo (le spese per la casa incidono in media per il 30% del reddito) e per gli anziani, specie se soli. Anche se in misura decisamente inferiore rispetto alle altre regioni italiane, è da considerare critico il fatto che circa 239 mila famiglie (quasi il 12% del totale), composte da oltre 800 mila persone, si trovino in condizione di sovraffollamento; le situazioni più difficili si riscontrano per chi vive in affitto a prezzi di mercato e tra le famiglie numerose, con tre o più figli a carico. E’ oggetto di preoccupazione sociale anche la condizione di grave deprivazione abitativa - così come definita da Eurostat - che interessa circa 290.000 persone, che non possono permettersi una casa adeguata a un vivere sano e sicuro. Infine, tra le forme più gravi di disagio abitativo, i rischi di perdere l’alloggio a causa di uno sfratto (nel 2010 sono stati eseguiti oltre duemila sfratti, valore triplicato rispetto a dieci anni prima) e di non poter disporre di una dimora, e quindi vivere in strada o in sistemazioni di fortuna (una stima di quasi 50 mila persone in Italia e di circa 3.700 in Veneto). “L’analisi ragionata dei punti di forza e delle criticità del sistema dell’abitare in Veneto – conclude Zorzato – risulta utile per il consolidamento delle politiche regionali di settore – ricordo il successo ottenuto, in particolare, con il “Piano casa” - e per migliorare ulteriormente la pianificazione. Si tratta infatti di uno studio trasversale che abbraccia ambiti diversi riferiti allo spazio urbano, ai servizi”. |
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CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA L´ACQUISIZIONE DI TNK-BP DA ROSNEFT |
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Bruxelles, 12 Marzo, 2013 - La Commissione europea ha autorizzato, ai sensi del regolamento sulle concentrazioni, la proposta di acquisizione del controllo esclusivo di Tnk-bp da Rosneft Oil Company Ojsc della Russia. La Commissione ha esaminato attentamente gli effetti dell´operazione proposta. Come per tutte le imprese di proprietà statale, la Commissione ha anche valutato se Rosneft funzionare indipendentemente dallo stato, o se vi fosse possibilità per lo Stato di coordinare il comportamento delle imprese di proprietà statale in settore. La questione è stata lasciata aperta, poiché in ultima analisi, l´acquisizione proposta non ha dato luogo a problemi di concorrenza. Rosneft opera a livello mondiale nel settore della ricerca e produzione di petrolio greggio e gas naturale, così come la produzione e la commercializzazione di prodotti petroliferi, compresi i prodotti petrolchimici vari. Tnk-bp è attivo nell´esplorazione e produzione di petrolio greggio e gas naturale, così come la produzione e la commercializzazione di prodotti petroliferi e petrolchimici. Tnk-bp è attualmente di proprietà al 50% da Bp plc, il 25% da Alfa Petroleum Holdings Limited, e il 25% da Ventures Ogip, Ltd. Le attività delle imprese partecipanti alla concentrazione si sovrappongono per quanto riguarda l´esplorazione di gas naturale e petrolio, lo sviluppo, la produzione e la vendita di gas naturale, nonché lo sviluppo, produzione e vendita di petrolio greggio. Allo stesso tempo, le parti operano entrambi nella fornitura di vari prodotti raffinati. La Commissione ha esaminato gli effetti potenziali del progetto di acquisizione quanto riguarda lo sviluppo, produzione e vendita di petrolio greggio, nonché la produzione e la fornitura di olio combustibile pesante. Inoltre, la Commissione ha valutato i potenziali effetti del progetto di acquisizione alla luce di un possibile collegamento verticale tra lo sviluppo, produzione e vendita di petrolio greggio e la produzione e la fornitura di alcuni prodotti petroliferi. L´indagine della Commissione ha confermato che l´acquisizione proposta non ha sollevato problemi di concorrenza in quanto la nuova entità continuerà a dover affrontare i vincoli da una serie di concorrenti forti, mentre i suoi clienti sarebbero in grado di passare, sia per gli altri fornitori nonché di altri mezzi di trasporto per il loro petrolio greggio richiede. La Commissione ha pertanto concluso che l´operazione non ostacolerà in maniera significativa una concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo (See) o in una parte sostanziale di esso. La valutazione delle relazioni tra russi società statali nello stesso settore basata sugli stessi criteri di quelli applicati per la valutazione delle concentrazioni europee che coinvolgono imprese statali. L´operazione è stata notificata alla Commissione il 1 ° febbraio 2013. |
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CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA LA JOINT-VENTURE TRA ALLIANZ SE E VOLKSWAGEN FINANCIAL SERVICES AG |
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Bruxelles, 12 marzo 2013 - La Commissione europea ha autorizzato, ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni, la proposta di creare una joint-venture tra Allianz Se e Volkswagen Financial Services Ag. Allianz Se (Germania) è una assicurazione internazionale e fornitore di servizi finanziari. Vw Financial Services Ag (Germania) è una consociata di Volkswagen Ag, e offre prodotti finanziari, come le assicurazioni. La Commissione ha concluso che l´operazione proposta non dà luogo a problemi di concorrenza, in particolare a causa di una serie di forti concorrenti rimarrà attivo sul mercato. La joint venture svilupperà, posizione e prodotti assicurativi, come l´assicurazione auto danni, assicurazione di responsabilità civile, protezione dei beni garantita, assicurazione garanzia per gli autoveicoli usati venduti da concessionari auto Volkswagen, assicurazioni private passeggeri dei veicoli a motore e assicurazioni driver. L´impresa comune possiede la propria licenza per l´offerta di prodotti assicurativi e si assume il rischio economico di tutte le sue operazioni. La Commissione, in particolare, ha esaminato gli effetti sulla concorrenza della proposta di joint-venture nel mercato delle assicurazioni auto indennità in Germania, che è l´unico mercato in cui le attività delle due società coincidono nello Spazio economico europeo (See). Dato che le parti avrebbero ancora affrontare la concorrenza di un certo numero di concorrenti credibili, il fatto che l´operazione in larga misura solo spostare quote di mercato da Allianz alla joint venture e che le parti hanno una lunga tradizione di rapporto contrattuale per i diversi tipi di assicurazioni auto, per i quali Vw usato per agire come un agente per conto di Allianz, la Commissione ha concluso che l´operazione non solleverebbe problemi di concorrenza. L´operazione è stata notificata alla Commissione il 31 gennaio 2013. |
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TORINO, IL CONSIGLIO PROVINCIALE: FERMARE IL DRAMMA DEI SUICIDI CAUSATI DALLA CRISI |
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Torino, 13 marzo 2013 - Un piano nazionale e regionale per l’occupazione e lo sviluppo basato su interventi di politiche attive del lavoro, per prevenire i suicidi causati dalla crisi. È quanto ha invocato nell’ultima seduta il Consiglio provinciale di Torino, votando all’unanimità una mozione intitolata significativamente “Disoccupazione, disperazione, suicidio: occorre impedire la catastrofe sociale”. I dati Istat relativi ai suicidi del 2010 mettono in luce una situazione drammatica: 362 casi tra i disoccupati, 192 tra i lavoratori e 144 tra i piccoli imprenditori, con un aumento del 24,6% nel periodo 2008-2010 rispetto al biennio precedente. “Le necessarie politiche di rigore” recita il documento votato da tutti i consiglieri provinciali “non sono state coniugate con altrettanto necessarie politiche di sviluppo” e per ridurre il deficit di bilancio si è intervenuti con tagli lineari “a discapito dell’intero sistema del welfare”. Il presidente della Provincia e la sua Giunta sono invitati anche a favorire una “rete territoriale” per intercettare, mediante osservazione e ascolto, coloro che possono “far pensare a una propensione al suicidio”. Una rete composta da soggetti istituzionali, come medici, farmacisti e assistenti sociali, e da volontari quali insegnanti, commercianti e altri. “Il Consiglio provinciale” ha commentato il suo presidente Sergio Bisacca “ è consapevole delle pesantissime conseguenze che la crisi ha portato nella vita di coloro che si ritrovano più esposti alle difficoltà economiche di questi anni, e ha ritenuto di fare appello a tutte le forze vive perché si ponga un argine a questo inaccettabile dramma sociale”. |
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OLTRE DUE MILIARDI L’INTERSCAMBIO DELLA LOMBARDIA CON LA REPUBBLICA CECA PER INTERSCAMBIO PRIME MILANO, BERGAMO, BRESCIA E LODI SI ESPORTANO DI PIÙ PRODOTTI DELLE ATTIVITÀ MANIFATTURIERE |
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Milano, 12 marzo 2013. Vale oltre due miliardi di euro l’interscambio tra la Lombardia e la Repubblica Ceca nei primi nove mesi del 2012. Milano è prima in Lombardia sia per import che per export, seguono per interscambio Bergamo, Brescia e Lodi. Le esportazioni lombarde pesano il 32,3% sul totale nazionale per un valore complessivo di oltre un miliardo di euro, l’import è il 37,4% e vale quasi 1,3 miliardi. L’export lombardo è rappresentato principalmente dai prodotti delle attività manifatturiere (99% sul totale dell’export) mentre per quanto riguarda l’import sono sempre le attività manifatturiere a detenere il primato (97% sul totale) seguite dalle attività dei servizi di informazione e comunicazione (1,8%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat, relativi ai primi nove mesi del 2012. Oggi convegno in Camera di commercio. “Le Reti di Impresa nelle Social Housing ed efficienza energetica nell’Europa Centro Orientale”: momento d’incontro, organizzato dalla Camera di commercio Italia – Repubblica Ceca, in collaborazione con la Camera di commercio di Milano, Consorzio Progetta, Aicq - Associazione Italiana Cultura Qualità, patrocinato dall’Ambasciata della Repubblica Ceca. Con la partecipazione delle istituzioni ceche, gli operatori del settore green e le imprese che intendono mettersi in rete per nuove opportunità di sviluppo nell’Europa Centro Orientale. Tra gli interventi, un relatore di San Pietroburgo. Interscambio generale Lombardia - Repubblica Ceca
Territorio |
2012 |
Peso % Italia |
Peso % Lombardia |
import |
export |
interscambio |
import |
export |
import |
export |
Varese |
34.116.725 |
77.651.579 |
111.768.304 |
1,0% |
2,5% |
2,7% |
7,6% |
Como |
22.026.023 |
40.279.704 |
62.305.727 |
0,6% |
1,3% |
1,7% |
3,9% |
Sondrio |
656.429 |
4.394.671 |
5.051.100 |
0,0% |
0,1% |
0,1% |
0,4% |
Milano |
688.006.553 |
197.122.194 |
885.128.747 |
20,3% |
6,2% |
54,1% |
19,3% |
Bergamo |
112.463.667 |
193.218.049 |
305.681.716 |
3,3% |
6,1% |
8,8% |
18,9% |
Brescia |
80.320.251 |
160.357.103 |
240.677.354 |
2,4% |
5,1% |
6,3% |
15,7% |
Pavia |
27.339.682 |
26.417.882 |
53.757.564 |
0,8% |
0,8% |
2,2% |
2,6% |
Cremona |
35.004.006 |
59.427.029 |
94.431.035 |
1,0% |
1,9% |
2,8% |
5,8% |
Mantova |
29.067.593 |
71.818.674 |
100.886.267 |
0,9% |
2,3% |
2,3% |
7,0% |
Lecco |
34.163.131 |
54.332.082 |
88.495.213 |
1,0% |
1,7% |
2,7% |
5,3% |
Lodi |
162.384.195 |
57.488.072 |
219.872.267 |
4,8% |
1,8% |
12,8% |
5,6% |
Monza e della Brianza |
45.407.165 |
80.508.560 |
125.915.725 |
1,3% |
2,5% |
3,6% |
7,9% |
Lombardia |
1.270.955.420 |
1.023.015.599 |
2.293.971.019 |
37,4% |
32,3% |
100,0% |
100,0% |
Italia |
3.396.253.049 |
3.169.126.664 |
6.565.379.713 |
100,0% |
100,0% |
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| Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al Iii trimestre 2012 Interscambio generale Italia- Repubblica Ceca
Territorio |
2012 |
Peso % |
import |
export |
interscambio |
import |
export |
Piemonte |
211.306.391 |
354.518.436 |
565.824.827 |
6,2% |
11,2% |
Valle d´Aosta |
788.475 |
18.527.949 |
19.316.424 |
0,0% |
0,6% |
Lombardia |
1.270.955.420 |
1.023.015.599 |
2.293.971.019 |
37,4% |
32,3% |
Liguria |
10.252.047 |
23.774.179 |
34.026.226 |
0,3% |
0,8% |
Trentino-alto Adige |
36.608.433 |
83.492.543 |
120.100.976 |
1,1% |
2,6% |
Veneto |
509.832.680 |
562.427.554 |
1.072.260.234 |
15,0% |
17,7% |
Friuli-venezia Giulia |
141.447.201 |
113.965.377 |
255.412.578 |
4,2% |
3,6% |
Emilia-romagna |
252.487.122 |
425.541.249 |
678.028.371 |
7,4% |
13,4% |
Toscana |
374.770.246 |
148.856.301 |
523.626.547 |
11,0% |
4,7% |
Umbria |
6.702.889 |
28.511.537 |
35.214.426 |
0,2% |
0,9% |
Marche |
24.726.428 |
59.352.358 |
84.078.786 |
0,7% |
1,9% |
Lazio |
191.108.769 |
104.360.859 |
295.469.628 |
5,6% |
3,3% |
Abruzzo |
44.414.327 |
46.302.698 |
90.717.025 |
1,3% |
1,5% |
Molise |
1.351.465 |
4.156.833 |
5.508.298 |
0,0% |
0,1% |
Campania |
44.813.464 |
40.644.741 |
85.458.205 |
1,3% |
1,3% |
Puglia |
31.164.577 |
75.206.213 |
106.370.790 |
0,9% |
2,4% |
Basilicata |
12.995.282 |
3.147.141 |
16.142.423 |
0,4% |
0,1% |
Calabria |
7.508.064 |
1.346.744 |
8.854.808 |
0,2% |
0,0% |
Sicilia |
23.229.034 |
16.125.212 |
39.354.246 |
0,7% |
0,5% |
Sardegna |
3.442.757 |
2.334.803 |
5.777.560 |
0,1% |
0,1% |
Regioni diverse o non specificate |
196.347.978 |
33.518.338 |
229.866.316 |
5,8% |
1,1% |
Italia |
3.396.253.049 |
3.169.126.664 |
6.565.379.713 |
100,0% |
100,0% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al Iii trimestre 2012 Import-export della Repubblica Ceca con la Lombardia per settori
Merce |
2012 |
import |
export |
peso % import |
peso % export |
Prodotti Dell´agricoltura, Della Silvicoltura E Della Pesca |
4.183.616 |
1.325.965 |
0,3% |
0,1% |
Prodotti Dell´estrazione Di Minerali Da Cave E Miniere |
1.418.183 |
1.476.685 |
0,1% |
0,1% |
Prodotti Delle Attivita´ Manifatturiere |
1.232.914.176 |
1.012.404.361 |
97,0% |
99,0% |
Prodotti Delle Attivita´ Di Trattamento Dei Rifiuti E Risanamento |
9.562.643 |
4.486.419 |
0,8% |
0,4% |
Prodotti Delle Attivita´ Dei Servizi Di Informazione E Comunicazione |
22.876.547 |
3.308.847 |
1,8% |
0,3% |
Prodotti Delle Attivita´ Professionali, S Cientifiche E Tecniche |
102 |
12.097 |
0,0% |
0,0% |
Prodotti Delle Attivita´ Artistiche, S Portive, Di Intrattenimento E Divertimento |
10 |
360 |
0,0% |
0,0% |
Merci Dichiarate Come Provviste Di Bordo, Merci Nazionali Di Ritorno E Respinte, Merci Varie |
143 |
865 |
0,0% |
0,0% |
Totale |
1.270.955.420 |
1.023.015.599 |
100,0% |
100,0% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al Iii trimestre 2012 Import-export della Repubblica ceca con l’Italia per settori
Merce |
2012 |
import |
export |
Peso % import |
peso % export |
Prodotti Dell´agricoltura, Della Silvicoltura E Della Pesca |
18.396.513 |
86.770.667 |
0,5% |
2,7% |
Prodotti Dell´estrazione Di Minerali Da Cave E Miniere |
5.145.020 |
3.962.567 |
0,2% |
0,1% |
Prodotti Delle Attivita´ Manifatturiere |
3.044.479.885 |
3.029.014.020 |
89,6% |
95,6% |
Energia Elettrica, Gas, Vapore E Aria Condizionata |
146.770.510 |
5.455.399 |
4,3% |
0,2% |
Prodotti Delle Attivita´ Di Trattamento Dei Rifiuti E Risanamento |
106.749.489 |
5.193.322 |
3,1% |
0,2% |
Prodotti Delle Attivita´ Dei Servizi Di Informazione E Comunicazione |
25.104.116 |
10.625.335 |
0,7% |
0,3% |
Prodotti Delle Attivita´ Professionali, Scientifiche E Tecniche |
102 |
13.294 |
0,0% |
0,0% |
Prodotti Delle Attivita´ Artistiche, Sportive, Di Intrattenimento E Divertimento |
10 |
23.116 |
0,0% |
0,0% |
Merci Dichiarate Come Provviste Di Bordo, Merci Nazionali Di Ritorno E Respinte, Merci Varie |
49.607.404 |
28.068.944 |
1,5% |
0,9% |
Totale |
3.396.253.049 |
3.169.126.664 |
100,0% |
100,0% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al Iii trimestre 2012 |
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FORMAZIONE, PREMIAZIONE GIOVANI IMPRENDITORI PROGETTO ERASMUS UN AIUTO ALLE IMPRESE LIGURI PER AFFRONTARE MEGLIO LA CRISI |
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Genova, 12 Marzo 2013 - Sono stati consegnati ieri mattina i diplomi ai giovani imprenditori che hanno partecipato al progetto Erasmus. Nel corso della premiazione a cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore alla formazione e al bilancio, Pippo Rossetti, Luciano Pasquale, presidente Unioncamere Liguria e il presidente di Filse, Piero Biglia di Saronno, sono stati presentati tre case history di giovani imprenditori che hanno collaborato con imprese europee e viceversa di imprese affermate in Liguria che hanno ospitato giovani imprenditori stranieri. Dall’inizio, nel 2009, si tratta della quinta fase del progetto Erasmus per giovani imprenditori che durerà per i prossimi 24 mesi. Obiettivo del programma è stato quello di stimolare l’internazionalizzazione e la crescita di nuove aziende e rafforzare le piccole e medie imprese già esistenti in Liguria. Dall’inizio, nel 2009, si tratta della quinta fase del progetto Erasmus per giovani imprenditori che durerà per i prossimi 24 mesi. “Mandare i nostri imprenditori all’estero significa rafforzare le nostre imprese – ha spiegato l’assessore al bilancio della Regione Liguria, Pippo Rossetti – perché così, capendo cosa stanno facendo le imprese all’estero, potranno essere in grado di affrontare meglio la crisi e rimanere in piedi”. In quest’ultima fase, da febbraio 2010 a gennaio 2013, Filse, la finanziaria regionale ha effettuato 62 matching, coinvolto 70 imprenditori, di cui 18 liguri. Tra questi ultimi 7 sono i giovani imprenditori che hanno compiuto collaborazioni con imprese di Spagna, Finlandia, Olanda e Portogallo nell’ambito della creazione di gioielli, energie rinnovabili, consulenza per le aziende, ristorazione, comunicazione turismo e logistica.; 11 le imprese della Liguria che hanno ospitato imprenditori stranieri provenienti da Slovenia, Ungheria, Spagna e Austria. Oltre al contributo comunitario Regione Liguria ha confinanziato il progetto per un valore di 30mila euro. Il valore complessivo della quinta fase dell’iniziativa è di 3 milioni di euro. |
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GRUPPO CIR: RICAVI A 5 MLD (+11,9%), RISULTATO NETTO DOPO SVALUTAZIONI -33,1 MLN |
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Milano, 12 marzo 2013 – Il Consiglio di Amministrazione di Cir-compagnie Industriali Riunite Spa, riunitosi ieri sotto la presidenza di Stefano Micossi, ha approvato il progetto di bilancio civilistico e il bilancio consolidato del gruppo per l´esercizio 2012. Il gruppo Cir opera in cinque settori: energia (Sorgenia), media (Espresso), componenti auto (Sogefi), sanità (Kos) e investimenti non-core (private equity, partecipazioni di minoranza, venture capital). Andamento della gestione - Il gruppo Cir, in uno scenario di rallentamento dell’economia globale e di profonda recessione in Italia, ha chiuso il 2012 con ricavi in crescita di quasi il 12% a oltre 5 miliardi di euro e un margine operativo lordo superiore ai 300 milioni di euro ma in contrazione rispetto al 2011 a causa del minore contributo delle società più attive nel mercato domestico, in particolare Sorgenia ed Espresso. Il risultato netto, nonostante l’utile conseguito da tre delle quattro principali controllate operative del gruppo (Espresso, Sogefi e Kos) in un difficile contesto, è stato negativo per effetto della perdita riportata da Sorgenia, dovuta in particolare a svalutazioni di attività. Il contributo degli investimenti finanziari del gruppo è stato positivo. La società capogruppo Cir Spa ha ottenuto nel 2012 un utile netto di 7,9 milioni di euro, in forte crescita rispetto al 2011. Rodolfo De Benedetti, amministratore delegato di Cir, ha commentato: “Nel 2012 il nostro gruppo ha risentito delle conseguenze della recessione che ha colpito vari paesi europei, Italia inclusa, e delle difficoltà che vivono alcuni dei settori nei quali operiamo, in primo luogo l’energia e poi i media. Il risultato netto è stato condizionato da oneri non ricorrenti. Tutte le nostre aziende continuano comunque ad avere un buon posizionamento competitivo, in molti casi superiore rispetto a quello dei concorrenti, soprattutto Sogefi, che sta proseguendo l’espansione internazionale, ed Espresso, nonostante la grave crisi dell’editoria. Le nostre priorità strategiche per il 2013 saranno la focalizzazione sulle quattro attività principali del gruppo, con particolare attenzione all’energia e ai media, la disciplina finanziaria e il raggiungimento della massima efficienza, senza rinunciare alle azioni di sviluppo nelle aree di attività e nei mercati a più elevata crescita. Nonostante il difficile contesto attuale, continuiamo ad avere fiducia nella capacità del gruppo di poter generare valore nel medio-lungo periodo”. Risultati consolidati - I ricavi del gruppo Cir nel 2012 sono ammontati a 5.063 milioni di euro, in crescita dell’11,9% rispetto a 4.522,7 milioni di euro nel 2011 grazie soprattutto alle maggiori vendite di Sorgenia, Sogefi e Kos. L’ebitda è stato pari a 308,1 milioni di euro (6,1% dei ricavi) rispetto a 468,6 milioni di euro (10,4% dei ricavi) nel 2011 (-34,3%). Il risultato operativo (Ebit) è ammontato a 60,3 milioni di euro rispetto a 255,2 milioni di euro nel 2011. La riduzione dei margini, nonostante l’incremento registrato da Sogefi e da Kos, è riconducibile soprattutto alla minore redditività di Sorgenia ed Espresso per effetto della negativa congiuntura economia italiana. I risultati operativi di Sorgenia, inoltre, sono stati penalizzati dalla svalutazione delle partecipazioni consolidate a patrimonio netto. Il risultato netto della gestione finanziaria, negativo per 105,5 milioni di euro (negativo per 134,9 milioni di euro nel 2011), è stato determinato da oneri finanziari netti per 125,1 milioni di euro, parzialmente compensati da dividendi e proventi netti da negoziazione e valutazione titoli per 10,7 milioni di euro e rettifiche di valore positive di attività finanziarie per 8,9 milioni di euro. Il risultato netto del gruppo è stato negativo per 33,1 milioni di euro, rispetto a un utile di 9,7 milioni di euro nel 2011. La variazione rispetto allo scorso anno, nonostante la crescita dell’utile di Sogefi e di Kos, è attribuibile principalmente al minore contributo delle altre controllate operative e in particolare di Sorgenia, che ha chiuso l’anno con una perdita significativa (196,8 milioni di euro) dovuta essenzialmente alla svalutazione di attività (in particolare nelle rinnovabili e nel termoelettrico) e in misura minore alle difficoltà del mercato elettrico legate alla recessione. L’impatto della perdita di Sorgenia sul risultato di Cir è stato negativo per 70,3 milioni di euro e non include la svalutazione nell’attività rinnovabili in quanto il test di impairment effettuato sul valore complessivo di Sorgenia (come “cash generating unit”) nel consolidato di gruppo è stato positivo. Il risultato netto a livello holding beneficia del favorevole risultato della gestione dell’attivo finanziario (45,2 milioni di euro, a fronte di oneri finanziari per 31,5 milioni di euro) e di proventi dagli investimenti nel private equity (9,6 milioni di euro). L’indebitamento finanziario netto del gruppo Cir al 31 dicembre 2012 ammontava a 2.504,4 milioni di euro rispetto a 2.593,6 milioni di euro al 30 settembre 2012 e a 2.335,1 milioni di euro al 31 dicembre 2011. L’indebitamento finanziario netto consolidato è determinato da: - un’eccedenza finanziaria netta aggregata a livello holding di 33,2 milioni di euro (20,3 milioni di euro al 30 settembre 2012). L’incremento rispetto a 10,8 milioni di euro al 31 dicembre 2011 è attribuibile essenzialmente al positivo adeguamento a fair value dei titoli in portafoglio; - un indebitamento netto complessivo delle società operative di 2.537,6 milioni di euro (2.613,9 milioni di euro al 30 settembre 2012). La variazione rispetto a 2.345,9 milioni di euro al 31 dicembre 2011 deriva principalmente dagli investimenti di Sogefi e Sorgenia e dall’aumento del capitale circolante di quest’ultima. Il patrimonio netto consolidato totale al 31 dicembre 2012 era pari a 2.332 milioni di euro rispetto a 2.479 milioni di euro al 31 dicembre 2011. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo è ammontato a 1.373 milioni di euro da 1.437,7 milioni di euro al 31 dicembre 2011. Al 31 dicembre 2012 il gruppo Cir impiegava 13.940 dipendenti (14.072 al 31 dicembre 2011). Attività industriali Energia: Sorgenia - Sorgenia è il principale operatore privato nel settore dell’energia elettrica in Italia con circa 500mila clienti e un parco di generazione di circa 5mila Megawatt. La società è controllata da Cir (52,9%) e partecipata dalla principale utility austriaca Verbund. I ricavi del gruppo Sorgenia nel 2012 sono ammontati a 2.572,3 milioni di euro, in crescita del 21,3% rispetto al 2011 (2.120,3 milioni di euro) grazie ai maggiori volumi di energia elettrica venduti. L’ebitda ante svalutazioni dell’anno è ammontato a 101,4 milioni di euro, rispetto a 192,2 milioni di euro nel 2011 (-47,3%). Il sensibile calo dell’Ebitda rispetto all’anno precedente è riconducibile a vari fattori, tra i quali la riduzione dei margini di generazione termoelettrica, il risultato della partecipata Tirreno Power, la riduzione del contributo dell’attività rinnovabili e l’alto costo del gas del contratto libico. Nel corso del quarto trimestre, tuttavia, la società ha registrato un significativo recupero di marginalità grazie alla riduzione del prezzo del gas dal 1 ottobre, realizzando più del 50% dell’Ebitda ante svalutazioni dell’intero anno. L’ebitda post svalutazioni, comprensivo della rettifica di valore di 44,3 milioni di euro a seguito di impairment test effettuata sulle partecipazioni consolidate a patrimonio netto ammonta a 57,1 milioni di euro. Il risultato netto è stato negativo per 196,8 milioni di euro (positivo per 15,6 milioni di euro nel 2011). La perdita è dovuta soprattutto a svalutazioni di attività (134,3 milioni di euro), in linea con quanto fatto nel 2012 e in anni precedenti da molte importanti utility italiane ed europee, in particolare a causa della negativa congiuntura economica e dei mutati contesti regolatori. In dettaglio, a seguito di impairment test, Sorgenia ha effettuato svalutazioni di asset: nelle fonti rinnovabili, soprattutto per effetto della revisione degli incentivi nel settore eolico (64 milioni di euro); nell’esplorazione e produzione di idrocarburi (E&p) a causa di attività non andate a buon fine (16 milioni di euro); nelle attività di generazione convenzionali (44,3 milioni di euro, di cui 36,7 milioni di euro di pertinenza del gruppo); di altre attività (8,2 milioni di euro); di alcuni crediti fiscali (9,4 milioni di euro). Il risultato netto di fine anno risente anche della riduzione dell’Ebitda e dei maggiori ammortamenti. Nell’ultimo trimestre, al netto delle svalutazioni straordinarie e dei fair value, Sorgenia ha ottenuto un utile netto di 2 milioni di euro. Proseguono le azioni avviate da Sorgenia negli scorsi mesi per fare fronte alla profonda recessione in atto in Italia e alle difficoltà del mercato energetico nazionale. In particolare la società è impegnata su due obiettivi prioritari: riduzione dell’indebitamento e recupero di marginalità. Per raggiungerli, la società proseguirà il percorso già intrapreso di dismissione di attività non strategiche, riduzione dei costi e rinegoziazione del contratto gas. Per quanto riguarda lo sviluppo commerciale, inoltre, Sorgenia punta a crescere ulteriormente nel settore residenziale. Media: Espresso - Gruppo Editoriale L’espresso è una delle più importanti aziende editoriali italiane. Opera in tutti i settori della comunicazione: stampa quotidiana e periodica, radio, internet, televisione e raccolta pubblicitaria. Il gruppo, controllato da Cir al 55,8%, è quotato in Borsa. I ricavi del gruppo Espresso nel 2012, in un settore in profonda crisi e in un contesto fortemente recessivo, sono ammontati a 812,7 milioni di euro, in calo dell’8,7% rispetto al dato del 2011 (890,1 milioni di euro). I ricavi diffusionali sono stati pari a 261,5 milioni di euro, in riduzione del 3,7% rispetto al 2011 (271,4 milioni di euro) in un mercato nel quale la flessione complessiva di copie è stata dell’8,7%. La Repubblica ha confermato la sua posizione di primo quotidiano italiano di informazione sia per numero di copie vendute in edicola (Ads a dicembre 2012) che per numero di lettori medi giornalieri (Audipress). I prodotti digitali del quotidiano (Repubblica+ e Repubblica Mobile) a dicembre 2012 hanno superato i 66mila abbonati attivi. I ricavi pubblicitari, pari a 476,3 milioni di euro, hanno registrato una flessione del 10,9% rispetto al 2011 in un mercato in calo del 14,3%. La raccolta sui mezzi stampa del gruppo ha riportato un calo del 16,5% (-17,9% per il mercato), mentre è stata positiva l’evoluzione della raccolta su internet (+14%), malgrado il rallentamento della crescita del mercato di riferimento (+5,3%). Repubblica.it si è confermata come primo sito di informazione in lingua italiana con una media di 2 milioni di utenti unici giornalieri. I ricavi dei prodotti opzionali, pari a 49,4 milioni di euro, sono calati del 21,5% mentre i ricavi diversi (25,6 milioni di euro), sono aumentati del 21,3% rispetto al 2011 grazie alla crescita dell’attività di affitto a terzi di banda digitale terrestre televisiva. L’ebitda è stato pari a 102,4 milioni di euro, in diminuzione del 35,9% rispetto a 159,8 milioni di euro nel 2011. Tutte le attività tradizionali risultano in flessione a causa del generalizzato decremento dei ricavi; tuttavia, le attività che registrano evoluzioni particolarmente critiche sono il quotidiano la Repubblica, i periodici e i prodotti opzionali, mentre i quotidiani locali e le radio mostrano una maggiore tenuta. L’utile netto è stato pari a 21,8 milioni di euro contro 60,6 milioni di euro nel 2011 (-64%). La società ha accantonato nell’esercizio in corso 11,9 milioni di euro in relazione al contenzioso fiscale in essere. Componentistica per autoveicoli: Sogefi - Sogefi è uno dei principali produttori mondiali nei settori della filtrazione, dei sistemi aria-motore e dei componenti per sospensioni con 44 stabilimenti in 16 paesi. La società è controllata da Cir (58,3%) ed è quotata in Borsa. I ricavi di Sogefi nel 2012 si sono attestati a 1.319,2 milioni di euro, in crescita del 13,9% rispetto a 1.158,4 milioni di euro nell’esercizio 2011, raggiungendo il livello più alto della storia trentennale del gruppo. L’incremento rispetto all’anno precedente è riconducibile alla crescita del gruppo nei mercati extra-europei e al contributo delle attività di Systèmes Moteurs, che nel 2011 erano entrate nel perimetro solo negli ultimi cinque mesi dell’anno. I ricavi ottenuti da Sogefi fuori dall’Europa sono aumentati nel 2012 al 33,5% del totale rispetto al 30,5% del 2011. Tale incremento è stato determinato dai forti progressi ottenuti in Nord America (+107,6%) e Asia (+35,4%), che hanno più che compensato la lieve flessione registrata nel Mercosur (-3,8%) a causa del rallentamento del mercato brasiliano nella parte centrale dell’anno. Per quanto riguarda i principali clienti, si registra un miglioramento delle attività con i costruttori tedeschi e americani. Ford, in particolare è diventata il secondo cliente del gruppo in termini di ricavi. L’ebitda è stato pari a 126 milioni di euro, in aumento del 12,7% rispetto a 111,9 milioni di euro del 2011. L’utile netto è ammontato a 29,3 milioni di euro, con una crescita del 22% rispetto al dato dell’esercizio precedente (24 milioni di euro). Sanità: Kos Kos è uno dei maggiori gruppi italiani nel settore della sanità socio-assistenziale (gestione di residenze sanitarie assistenziali e centri di riabilitazione, gestioni ospedaliere). Controllata da Cir (al 51,3%), Kos è partecipata dal gruppo Axa Private Equity. I ricavi di Kos nell’esercizio 2012 sono ammontati a 355,4 milioni di euro, in crescita dell’1,7% rispetto al dato dell’esercizio 2011 (349,6 milioni di euro), grazie allo sviluppo delle tre aree di attività (residenze sanitarie assistenziali, centri di riabilitazione, gestioni ospedaliere). L’ebitda è stato pari a 53,4 milioni di euro, in aumento del 2,3% rispetto al dato del 2011 (52,2 milioni di euro) anche a seguito della variazione di perimetro e sviluppi di attività avvenuti nel 2012 per circa 1 milione di euro. L’utile netto è ammontato a 12,1 milioni di euro rispetto a 8,9 milioni di euro nell’esercizio precedente e include una componente non ricorrente (4 milioni circa) dovuta al recupero Ires per effetto della maggior deducibilità Irap per il periodo 2007-2011 (ex Dl n.201/2011). L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2012 era pari a 163,4 milioni di euro rispetto a 152,8 milioni di euro al 30 settembre 2012 (165,1 milioni di euro al 31 dicembre 2011). Il gruppo Kos gestisce a oggi 64 strutture, prevalentemente nel centro nord Italia, per un totale di circa 5.950 posti letto operativi, ai quali se ne aggiungono circa 900 in fase di realizzazione. Proseguono, inoltre, le attività in fase di start up in India dove, nella seconda metà del 2011, il gruppo Kos ha costituito la joint venture Clearmedi Healthcare Ltd. Controllata al 51% dal gruppo Kos e al 49% da un operatore locale, la società è attiva nel settore della fornitura in outsourcing di tecnologie diagnostiche e terapeutiche a ospedali indiani. Investimenti non-core - Gli investimenti non-core del gruppo sono rappresentati dalle iniziative di private equity e partecipazioni di minoranza, venture capital e altri investimenti. Cir, in particolare, detiene un portafoglio diversificato di fondi e partecipazioni minoritarie dirette nel settore del private equity (fair value al 31 dicembre 2012 pari a 97 milioni di euro) e il fondo di venture capital Cir Ventures (fair value al 31 dicembre pari a 13,4 milioni di dollari). Tra gli altri investimenti si segnala la partecipazione di circa il 20% della società Swiss Education Group, uno dei leader mondiali nella formazione di figure manageriali nel settore dell’hospitality. Il gruppo Cir, infine, detiene un portafoglio di crediti problematici (non performing loans): il valore netto dell’investimento in tale attività al 31 dicembre 2012 ammontava a 63,8 milioni di euro. Risultati della capogruppo Cir Spa - La società capogruppo Cir Spa nell’esercizio 2012 ha ottenuto un utile netto di 7,9 milioni di euro, in significativa crescita rispetto a un risultato di 0,3 milioni di euro nel 2011. Il patrimonio netto al 31 dicembre 2012 era di 938,8 milioni di euro, rispetto a 946 milioni di euro al 31 dicembre 2011. Evoluzione prevedibile dell´esercizio 2013 - L’andamento del gruppo Cir nel 2013 sarà influenzato dall’evoluzione del contesto macroeconomico, in particolare dall’andamento dell’economia italiana, caratterizzata da una perdurante recessione la cui intensità non è al momento prevedibile. In questo contesto tutte le principali controllate operative del gruppo proseguiranno le azioni di efficienza gestionale senza tuttavia rinunciare alle iniziative di sviluppo delle attività. Assemblea degli Azionisti - Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti di non distribuire dividendi per l’esercizio 2012 al fine di preservare la solidità patrimoniale della società. L’assemblea è convocata per il prossimo 26 aprile in prima convocazione e per il 29 aprile in seconda convocazione. Il Consiglio ha deliberato: di proporre all´Assemblea degli Azionisti la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio stesso, per un periodo di 18 mesi, per l´acquisto di massime n. 30 milioni di azioni proprie, con un limite massimo di spesa di 50 milioni di euro, a un prezzo unitario che dovrà essere non superiore del 10% e non inferiore del 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione. Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l´autorizzazione sono, da un lato, la possibilità di investire in azioni della società a prezzi inferiori al loro effettivo valore basato sulla reale consistenza economica del patrimonio netto e sulle prospettive reddituali dell´azienda, dall´altro la possibilità di ridurre il costo medio del capitale. A oggi, Cir ha in portafoglio n. 49.989.000 azioni ordinarie, corrispondenti al 6,3% del capitale sociale. Di proporre all´approvazione dell´Assemblea degli Azionisti un piano di stock grant per il 2013 destinato ad amministratori e/o dirigenti della società, di società controllate e della controllante per un massimo di n. 4.800.000 diritti condizionati, ciascuno dei quali attribuirà ai beneficiari il diritto di ricevere in assegnazione a titolo gratuito n. 1 azione Cir. Il valore economico potenziale del piano incentivazione, su proposta dell’amministratore delegato, è stato più che dimezzato rispetto al 2012 e condizionato al futuro andamento dell’azione Cir, in considerazione del risultato negativo riportato dal gruppo. Le azioni assegnate verranno messe a disposizione utilizzando azioni proprie della società. Di proporre all’Assemblea degli Azionisti la rideterminazione del numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione e la nomina (con voto di lista) della dottoressa Monica Mondardini. Di proporre la nomina di un sindaco supplente. Il Consiglio di Amministrazione, in aggiunta alla “Relazione annuale sulla Corporate Governance” del 2012, ha approvato il “Codice di Autodisciplina Cir Spa”, che contiene la descrizione dei principali compiti e funzioni degli organi sociali, dell’assetto di controllo interno e di gestione dei rischi della Società. Il documento sarà reso disponibile sul sito internet www.Cirgroup.com . Obbligazioni in scadenza nei 24 mesi successivi al 31 dicembre 2012 La società, che ha un rating Bb con outlook stabile rilasciato da Standard&poor’s, non ha obbligazioni in scadenza nei 24 mesi successivi al 31 dicembre 2012. |
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AREA CRISI AIROLA, INCONTRO IN REGIONE CAMPANIA: ORA IL GOVERNO PASSI ALLA FASE OPERATIVA |
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Napoli, 12 marzo 2013 - Si è svolto a palazzo Santa Lucia un incontro sull´area di crisi industriale di Airola. Alla riunione, presieduta dal consigliere del presidente Caldoro alle Attività produttive e allo Sviluppo economico Fulvio Martusciello, hanno preso parte le segreterie provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl di Benevento, la Confindustria, l´Amministrazione provinciale e il sindaco di Airola. Il 26 marzo prossimo sarà ad Airola il ministro Passera per inaugurare lo stabilimento della Adler, una società di componentistica automobili, che assorbirà i primi 110 lavoratori sui 450 dell´area di crisi. Per gli altri, si procederà ad un bando che dovrà selezionare le 43 aziende che hanno dichiarato disponibilità ad insediarsi. "Per il rilancio di Airola - sottolinea Martusciello - la Giunta ha stanziato 30 milioni del Piano di Azione e Coesione. Raccogliendo anche le sollecitazioni che vengono dalle istituzioni locali e dalle parti sociali, con cui abbiamo sviluppato un proficuo confronto con il Ministero, è giunto ora il tempo di passare alla fase operativa e concreta, individuando un percorso chiaro di utilizzo delle risorse, ed evitando un allungamento dei tempi, che sarebbe insostenibile per i lavoratori", conclude Martusciello. |
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COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA PIEMONTE PER VINCERE LA PARTITA DELL´EXPORT. SCENARI GLOBALI, ECONOMIA PIEMONTESE E IMPRESE PRESENTAZIONE DEI DATI DELLA CONGIUNTURA IN PIEMONTE DEL IV TRIMESTRE 2012 E DEL I TRIMESTRE 2013 |
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Torino, 12 marzo 2013 - Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Intesa Sanpaolo e Unicredit organizzeranno il convegno "Competitività del sistema Piemonte per vincere la partita dell´export. Scenari globali, economia piemontese e imprese" che si terrà: Martedì 12 marzo 2013, h.10, via Santa Teresa 1, Sala congressi Intesa Sanpaolo, Torino. Antonio Nucci, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo, aprirà i lavori del convegno per poi passare la parola a Claudia Porchietto, Assessore al Lavoro e Formazione Professionale Regione Piemonte, e a Giovanni Foresti, economista del Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che interverrà con una relazione dal titolo “Scenario macroeconomico mondiale e nazionale”. Roberto Strocco, coordinatore dell’Area Studi e Sviluppo del Territorio di Unioncamere Piemonte analizzerà poi lo “Scenario economico regionale 2012” con un focus sui risultati della performance congiunturale del periodo ottobre-dicembre 2012, mentre Luca Pignatelli, responsabile dell’Ufficio Studi economici di Confindustria Piemonte, presenterà le “Previsioni del primo trimestre 2013 e outlook 2013”. Concluderà la prima parte del convegno Zeno Rotondi, Head of Italy Research Unicredit, con un intervento in tema di “Imprese piemontesi e internazionalizzazione”. Seguirà una tavola rotonda dal titolo “Made in Piemonte: la sfida dei mercati esteri” che porrà al centro del dibattito le eccellenze del territorio piemontese viste come strumenti di crescita e sviluppo internazionale. Moderati da Francesco Antonioli del Sole 24 Ore, interverranno Gianfranco Carbonato, Presidente di Confindustria Piemonte; Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte; Thesy Kness Bastaroli del Börsen Zeitung; Antonio Nucci, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo; Vladimiro Rambaldi, Deputy Region Nord Ovest Unicredit; e Edith Ravaux, Console Generale di Francia a Torino e Genova. Per conferme: comunicazione@confindustria.Piemonte.it |
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LAVORO A PISTOIA: ON LINE IL RAPPORTO DELL’OSSERVATORIO PROVINCIALE SICUREZZA E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO ANNI 2010 – 2011 L’ANDAMENTO DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI NEGLI ULTIMI DIECI ANNI SUL TERRITORIO |
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Pistoia, 12 marzo 2013 - Una generale tendenza alla riduzione degli infortuni sul lavoro (sono meno il 22% quelli denunciati dal 2008 al 2011, sebbene i numeri restino elevati) con 3922 casi nel 2011 e 27 incidenti mortali negli ultimi 4 anni. Sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto elaborato dall’Osservatorio Provinciale Sicurezza e Salute nei luoghi di lavoro, che dà conto dei dati relativi agli anni 2010 e 2011 sul territorio (in attesa di quelli dell’anno 2012, che saranno resi noti da Inail a partire dal prossimo luglio) e dell’andamento degli infortuni e delle malattie professionali nell’ultimo decennio, dal 2001 al 2011. Frutto della sinergia tra diversi soggetti, il rapporto sintetizza sia i dati forniti da Inail, che quelli degli enti impegnati sul territorio nel campo della sicurezza sul lavoro e della vigilanza: Direzione Territoriale del Lavoro, Inps, Asl 3 Pistoia e Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, che fanno parte del Tavolo Interistituzionale Permanente sulla Sicurezza e Salute nei luoghi di lavoro. Novità principale di questa edizione è rappresentata dall’integrazione del fenomeno infortunistico con la lettura delle tendenze rilevate dall’Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro, al fine di valutare la possibile correlazione tra il ricorso alla cassa integrazione, da un lato, e la contrazione degli infortuni. In tal senso è stato evidenziato come la tendenza alla riduzione degli infortuni, -22% negli ultimi 4 anni, non sia strettamente legata alle tendenze occupazionali: si nota, ad esempio, il trend positivo dell’occupazione in agricoltura e floro-vivaismo (nel 2011 si registra un +120% sul numero di addetti del 2008) in controtendenza rispetto all’andamento infortunistico in agricoltura (-22,4%); particolarmente significativo anche il caso dell’edilizia, settore in cui, a una contrazione costante degli infortuni negli anni 2008 - 2011 (con una riduzione media del 37%), corrispondono aumenti nel numero di addetti nel 2009 e nel 2010 (+3% e +19%) e una caduta del 10% nel corso del 2011. La comparazione della provincia con la realtà toscana e italiana evidenzia, da un lato, una riduzione degli infortuni denunciati (-22%) superiore alla riduzione media regionale e nazionale, con una frequenza di 27,3 infortuni ogni mille lavoratori allineata alla media regionale, dall’altro, un rapporto di gravità pari a 3,1 giornate perse per infortunio per addetto, superiore alla media toscana e italiana, in particolare per le aziende artigiane (con 4,2 giornate perse per infortunio contro le 2,6 delle aziende non artigiane). Nel 2011, su 3.922 infortuni sul lavoro denunciati nel territorio provinciale, l’88% dei casi sono avvenuti nei comparti dell’industria e dei servizi, in linea con il peso che questi settori rivestono nel tessuto produttivo locale. Le donne infortunate sono state 1.237, ovvero il 31,5%. Elevato il numero dei casi che ha comportato l’inabilità permanente del lavoratore (oltre 200 nel 2011) in diminuzione soltanto di un 7% nel periodo 2007 – 2011, mentre la riduzione media degli infortuni denunciati è stata del 22%. “Siamo consapevoli che la crisi economica rischia di vanificare gli sforzi fatti in questi anni ostacolando l’applicazione completa della normativa vigente e incoraggiando fenomeni di irregolarità, in particolare di lavoro sommerso – ha spiegato l’Assessore provinciale al lavoro, Roberto Fabio Cappellini - Occorre intensificare gli sforzi per la prevenzione e il contrasto del fenomeno concentrandosi su tre direttrici fondamentali: la formazione e informazione dei lavoratori e delle imprese; i controlli sull’applicazione delle norme; il coordinamento fra tutti i soggetti sociali e istituzionali competenti, come sottolineato anche nella relazione del 15 gennaio 2013 della Commissione Parlamentare di Inchiesta sugli infortuni sul lavoro e le morti bianche. Sforzi che l’ Amministrazione Provinciale fa da alcuni anni, grazie anche all’operato del Tavolo Interistituzionale per la Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, dal quale è emersa la necessità di progettare un’azione di sistema, attraverso l’integrazione di tutti gli strumenti a disposizione: formazione, comunicazione e monitoraggio dei dati con l’attività dell’Osservatorio”. Il Rapporto è disponibile sul sito istituzionale della Provincia ( www.Provincia.pistoia.it sezione Osservatori Provinciale/Osservatorio Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro ), al seguente link: http://www.Provincia.pistoia.it/indici/el_prevenzione_sicurezza.asp |
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CITTADINO CINESE DENUNCIA PER LA PRIMA VOLTA IL PROPRIO SFRUTTAMENTO LAVORATIVO |
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Prato, 12 marzo 2013 - Il giovane è stato inserito in un progetto anti-tratta in una città italiana. L´assessore Giorgio Silli: "E´ importante far comprendere come certe dinamiche di illegalità e sfruttamento vadano combattute anche dall’interno, dove queste si manifestano" Il Servizio Immigrazione del Comune, in collaborazione con la Questura, ha deciso di assistere e inserire in un progetto anti-tratta in una città italiana, lontano da Prato, un giovane cittadino cinese che, per la prima volta in città, ha denunciato la ditta di connazionali dove lavorava "a nero" in regime di sfruttamento per 1 euro all´ora. Il giovane, che in un incidente sul lavoro, a causa del malfunzionamento delle macchine ha riportato gravi lesioni e ustioni, potrà reinserirsi attraverso questo progetto in un contesto lavorativo e sociale. Gli uffici dell´immigrazione hanno redatto denuncia penale contro i responsabili dei fatti e chiesto per lui un permesso di soggiorno per “protezione sociale”, previsto dalla legge per tutti coloro che, irregolari, denunciano situazioni di grave sfruttamento. Ad oggi per il cittadino cinese c´è ancora l´attesa di conoscere l’esito delle indagini svolte dagli organi inquirenti e sono state anche avviate le pratiche per il riconoscimento dell’invalidità. "Gli uffici del Servizio Immigrazione - dichiara l´assessore al ramo Giorgio Silli -hanno dimostrato di avere esperti e professionalità capaci di accogliere situazioni molto delicate e gestirle, portandole a buon fine. E’ stata fondamentale anche la collaborazione delle istituzioni tutte, che dalla Asl, alla Prefettura, la Questura, all’Inail fino alla Procura, hanno contribuito alla realizzazione di tutti i risultati fino a qui ottenuti. Nonostante la possibilità data dalla legge italiana, è stata la prima volta che un cittadino cinese si è presentato a dichiarare, dettagliatamente, la situazione di sfruttamento nella quale si era venuto a trovare, senza nemmeno conoscere la possibilità di avere, per questo, il rilascio di un permesso di soggiorno. Anche se le indagini non sono ancora concluse, e per questo teniamo il massimo riserbo, è importante far comprendere come certe dinamiche di illegalità e sfruttamento vadano combattute anche dall’interno, dove queste si manifestano. Ognuno può e deve reclamare i propri diritti, collaborando con le istituzioni, specialmente se in gioco c’è la sicurezza e la stessa condizione di vita”. |
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COMO - CREATIVITÀ FEMMINILE 2012: LE IMPRESE PREMIATE |
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Como, 13 marzo 2013 - Si è conclusa la selezione delle migliori idee rosa che hanno risposto al bando "Creatività femminile 2012" rivolto a nuove ed aspiranti imprenditrici della provincia di Como promosso dal Comitato per la promozione d´Imprenditoria femminile e da Sviluppo Impresa, azienda speciale della Camera di Commercio di Como. La Commissione - composta da Giorgio Carcano (Camera di Commercio di Como), Ornella Gambarotto (Comitato Imprenditoria Femminile) e Elena Razzano (Cna) - ha selezionato le 3 migliori idee per entrambe le categorie (nuove imprese e aspiranti imprenditrici) scelte in funzione del valore globale del progetto imprenditoriale proposto, considerando l´innovazione e la qualità dei prodotti e dei servizi offerti tra le 21 candidature arrivate. Il primo premio per la categoria "Imprese" è stato assegnato al progetto "Unakuki” presentato dall’impresa "Cocoa Chapelle di Daniela F. Cabue” ed il secondo al progetto “Mangia Sano.. Vivi Bene” di Spigarelli Stefania mentre per la categoria “Aspiranti Imprenditrici” il primo premio è stato assegnato al progetto “Howonderfulitaly s.L. A c.R.” di Coratella Patrizia. I premi (3.000 euro per le prime classificate e 2.000 euro per le seconde classificate) sono stati assegnati nel corso dell´evento organizzato presso la Sala Canonica del Teatro Sociale di Como in occasione della Festa Internazionale della Donna, giovedì 8 marzo 2011 alle ore 17:30. E´ stato, inoltre, assegnato il premio "Marchio d´impresa" del valore di euro 2.000, spendibile per il deposito del brand presso la Camera di Commercio di Como, al marchio “Unakuki” presentato dall’impresa "Cocoa Chapelle di Daniela F. Cabue”. |
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APERTE LE ISCRIZIONI PER IL “DIGIBIC AWARD” |
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Roma, 12 marzo 2013 - Sono aperte le iscrizioni per partecipare al Digibic Award. Il concorso si rivolge alle imprese e agli istituti di ricerca che sviluppano tecnologie digitali nel settore della creatività. In particolare possono partecipare: piccole e medie imprese, che occupano meno di 250 persone, con fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro e un bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro; start up in fase di costituzione, o già in attività ma che non hanno ancora commercializzato il proprio prodotto; Istituti di ricerca internazionali, nazionali o regionali che utilizzano fondi pubblici. Il termine ultimo per partecipare è il 26 marzo 2013. I vincitori riceveranno un premio in denaro ed avranno rimborsato il viaggio per partecipare alla ventiduesima edizione del Congresso annuale di Ebn (European Business & Innovation Centre Network) che quest’anno si terrà in Irlanda, a Derry-londonderry, dal 29 al 31 maggio 2013. Nel corso della manifestazione i partecipanti avranno l’occasione di incontrare investitori e specialisti nei processi di innovazione e di incubazione di start up in ambito tecnologico. Digibic è un progetto finanziato dal Vii Programma Quadro dell’Unione Europea ed al quale Bic Lazio partecipa in qualità di partner. Si tratta di una vetrina internazionale il cui obiettivo è individuare nuove opportunità di business e favorire la nascita di accordi commerciali e di partenariato tra le imprese creative. Www.biclazio.it |
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GBL, IERI IN REGIONE L’INCONTRO CON I VERTICI DELL’AZIENDA E LE ISTITUZIONI |
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Firenze, 12 marzo 2013 – I problemi dell’azienda livornese Gbl, che produce guarnizioni industriali e la cui attività è partita anni fa a seguito di un accordo con il gruppo Trelleborg, sono stati al centro dell’incontro convocato ieri in Regione dall’assessore alle attività produttive formazione e lavoro Gianfranco Simoncini. All’incontro hanno preso parte il direttore generale dell’azienda Gbl Carlo Marchini, l’assessore al lavoro del Comune di Livorno Daria Majidi, l’assessore al lavoro della Provincia di Livorno Ringo Anselmi. “Abbiamo registrato la disponibilità dell’azienda – ha spiegato l’assessore Simoncini – ad un confronto in tempi brevi con istituzioni e parti sociali per garantire la continuità aziendale sul territorio livornese e per una gestione sociale degli esuberi ipotizzati da Gbl, che derivano secondo le informazioni forniteci da una forte contrazione del mercato. L’azienda ha preso atto della mia richiesta di evitare di aprire procedimenti di mobilità per alcuni dipendenti, per verificare un percorso condiviso che permetta, in base all’accordo sindacale firmato a suo tempo,il rientro nell’azienda dalla quale provenivano”. Per creare le condizioni di tale passaggio non traumatico, la Regione, subito dopo l’incontro, già in programma con Trelleborg per il 19 marzo, metterà in piedi un nuovo incontro con la presenza dei vertici di entrambe le società, le istituzioni e i sindacati. Dall’incontro dovrebbero porsi le basi per l’accordo quadro nell’ambito del quale Gbl dovrebbe inserirsi con il suo percorso di salvaguardia produttiva. |
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OCCUPAZIONE E FORZE LAVORO NEL 2012 A BERGAMO |
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Bergamo, 12 marzo 2013 - Secondo i dati provinciali dell’indagine sulle Forze Lavoro pubblicati da Istat, a Bergamo nella media del 2012 gli occupati sono scesi a meno di 456mila e i disoccupati hanno raggiunto quota 33.500. Gli occupati sono il 61,8 per cento della popolazione in età lavorativa: un tasso in costante calo negli ultimi anni. Il tasso di disoccupazione nel 2012 a Bergamo sale al 6,8 per cento delle forze lavoro, lontano dal dato nazionale (10,7 per cento) e dalla stessa media dell’Unione europea (10,5 per cento), ma in rapido peggioramento rispetto al 4,1% del 2011. Nella graduatoria delle province italiane con il più basso tasso di disoccupazione Bergamo scende al 13esimo posto (dalla quarta posizione nel 2011), preceduta, tra le province lombarde, da Como e affiancata da Brescia e Cremona. L’aumento della disoccupazione è stato più ampio del calo degli occupati e quindi il tasso di attività complessivo, cioè il rapporto tra forze lavoro (occupati e disoccupati) e popolazione in età di lavoro, pressoché stazionaria, cresce in corso d’anno al 66,4%. Il confronto temporale, nel caso dei dati medi provinciali caratterizzati da un ampio margine di errore campionario, va preso con le molle. Il peggioramento del mercato del lavoro di Bergamo misurato dall’indagine Istat segnerebbe un salto di quantità che non ha precedenti nella serie storica recente: nel solo 2012 si contano 12mila occupati in meno e ben 13mila disoccupati in più. Sono variazioni che non hanno riscontro nei saldi annuali delle altre province lombarde, per lo meno quelle comparabili per dimensione a Bergamo. Va ricordato che tra 2008 e 2011, la stessa indagine Istat registrava nella nostra provincia solo una leggera erosione degli occupati e un aumento molto contenuto dei disoccupati. Non è quindi escluso che il dato del 2012 sia da leggere come un tardivo riequilibrio della serie statistica. Il “conto” occupazionale della crisi di questi anni ci viene presentato con qualche ritardo forse anche perché il massiccio impiego in provincia degli ammortizzatori sociali e la temporanea ripresa del ciclo produttivo tra 2010 e 2011 hanno contrastato per qualche tempo l’emorragia di lavoro. Se il confronto viene fatto con i livelli medi pre-crisi, la perdita di occupazione a Bergamo si conferma rilevante (13mila occupati in meno tra 2008 e 2012 pari al -2,9 per cento), senza dubbio più pesante rispetto alle medie nazionale e regionale, ma non troppo distante, ad esempio, dai risultati di Brescia. L’incremento delle persone in cerca di occupazione a Bergamo resta notevolissimo: la disoccupazione in questi anni è più che raddoppiata ponendo forse fine all’ “anomalia” bergamasca di un tasso di disoccupazione ai minimi ma anche di una bassa partecipazione, soprattutto femminile, al mercato del lavoro. L’aumento della disoccupazione è certamente dovuto ai licenziamenti e alla perdita del posto di lavoro. Soprattutto per i lavoratori più anziani o meno scolarizzati cresce il rischio di una lunga durata della disoccupazione e di un aggravamento dei costi, sociali e personali, del ricollocamento. Ma ai disoccupati “in senso stretto” si aggiungono persone, soprattutto donne, che prima non cercavano “attivamente” un’occupazione ma si trovano ora nella necessità di lavorare per sostenere il reddito familiare indebolito dall’andamento delle retribuzioni reali, dalle politiche fiscali e dalle incerte prospettive economiche. Questa lettura è suggerita dal diverso andamento della disoccupazione per genere: nonostante la flessione degli occupati del 2012 colpisca quasi allo stesso modo uomini e donne, l’aumento in un anno delle persone in cerca di occupazione a Bergamo è dovuto per oltre due terzi alla componente femminile. L’aumento della disoccupazione maschile è in corso da tempo. Tra le donne invece i livelli restano pressoché inalterati fino al 2011, poi s’impennano nell’ultimo anno e le disoccupate aumentano quasi del doppio. La dimensione e la tempistica del fenomeno - al netto dei sempre possibili errori campionari - fanno pensare all’emersione, anche per effetto del protrarsi della crisi per le famiglie, di una nuova componente dell’offerta di lavoro femminile – prima latente nel lavoro domestico o nell’inattività o in percorsi di formazione e studio - più che ad un ridimensionamento, pur in corso, della domanda. A riprova, se si confrontano i saldi assoluti tra 2011 e 2102 si nota che l’aumento in un anno di oltre 9mila donne in cerca di occupazione è “composto” in misura significativa - per oltre un terzo - dal calo delle inattive (-3.600) oltre che da una rilevante (-5mila) perdita tra le occupate. Al contrario l’incremento dei 4.200 uomini in cerca di occupazione deriva dalla riduzione degli occupati (-6.600) mentre cresce (+1.100) il numero degli inattivi, con buona probabilità (pre) pensionati. Il tasso di attività maschile a Bergamo è in calo da tempo e scende al 77,2 per cento della popolazione in età lavorativa. Il tasso di attività femminile compie invece un salto e nel 2012 si porta al 55% (ancora lontano dal dato medio regionale al 61,4%). La crisi sta mettendo a dura prova l’ambivalente eredità bergamasca fatta di un tasso di disoccupazione ai minimi in Italia e di una bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro. L’uno e l’altra stanno cambiando sotto il segno di un deterioramento molto rapido della quantità e della qualità del lavoro. Allo squilibrio di genere si sovrappone lo specifico svantaggio giovanile. Il tasso di disoccupazione dei giovani bergamaschi (nella classe di età tra i 18 e i 29 anni) nel 2012 è salito al 16% (sull’insieme degli occupati e dei disoccupati della corrispondente classe di età). Anche in questo caso si resta distanti dai valori medi nazionali, al 24,9%, (e vicinissimi al dato medio della Lombardia, al 16,8%) , ma l’anno prima eravamo al di sotto del 10 per cento. E tra le giovani donne (18-29 anni) il tasso di disoccupazione passa in un anno a Bergamo dal 10,5 al 19,3 per cento, mentre tra i maschi di pari età sale dal 9 al 13,5 per cento. Le componenti settoriali dell’occupazione sono colte solo approssimativamente – per lo meno nella dinamica temporale - dall’indagine sulle forze lavoro. Nella media del 2012 gli occupati nell’industria e nelle costruzioni a Bergamo sono poco più di 212mila contro oltre 236mila nei servizi e più di 7mila nell’agricoltura. Nell’ultimo anno quindi la perdita occupazionale è concentrata nell’industria e costruzioni (-10.700) ma senza un recupero – presente invece in diverse province della Lombardia - da parte dei servizi, in calo di poco meno di 1.500 occupati. Sul versante della posizione professionale, Bergamo conta nel 2012 più di 358mila dipendenti e oltre 97mila lavoratori autonomi: la dinamica dell’occupazione dipendente, dopo alcune oscillazioni, è diventata pesantemente negativa nell’ultimo anno (11.300 in meno); i lavoratori autonomi continuano a diminuire più gradualmente ma con una perdita sui valori massimi raggiunti nel 2006 di oltre 19mila unità. |
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UDINE - IMPRESE DEL LEGNO-ARREDO, AL VIA BANDO DA 2 MILIONI DI EURO |
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Udine, 12 marzo 2013 - Un bando per la concessione di contributi, per un plafond di quasi 2 milioni di euro, destinati al finanziamento di progetti delle imprese dei settori maggiormente in crisi, in attuazione della legge regionale 27 febbraio 2012, n. 2 (agevolazione dell’accesso al credito delle imprese). Risorse che serviranno a finanziare interventi di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale, innovazione di prodotto e di processo, internazionalizzazione e sviluppo di reti distributive, nonché al sostegno dello sviluppo di contratti di reti di imprese e altre forme di aggregazione per la promozione del prodotto, la commercializzazione e l’internazionalizzazione. È stato varato (ora è online sul sito www.Ud.camcom.it) dalla giunta della Camera di Commercio di Udine, che a fine 2012 ha identificato il settore, ossia il legno-arredo presente in provincia. Domani (martedì 12), l’incontro operativo nella sede dell’Asdi - presenti per la Cdc i consiglieri Fabrizio Mansutti e Franco Buttazzoni - per spiegare alle imprese contenuti e portata del bando, le cui domande possono pervenire a partire dal 15 marzo. Il bando, come detto, è online sul sito internet camerale con tutti i dettagli. In base al tipo di attività individuata, l’intensità del contributo può essere del 50% o del 70% della spesa ammissibile. Saranno esclusi i progetti con un contributo concedibile inferiore a 20 mila euro e il contributo concedibile complessivo non potrà, in ogni caso, superare i 100 mila. Saranno ammissibili varie tipologie di spesa, riferite alle rispettive linee di interventi. Alcune fra esse: studi di fattibilità e analisi di percorsi di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale ed elaborazione di nuove strategie; consulenze per la realizzazione di sistemi di controllo di gestione e modelli per l´analisi dei costi; implementazione di sistemi di gestione della qualità, sicurezza e ambiente; acquisto di software gestionali; per l’innovazione, consulenze per l’ottenimento di certificazioni o la messa a punto di nuovi prodotti o processi produttivi; investimenti in impianti, macchinari, attrezzature, software e hardware; acquisto di brevetti, licenze e marchi; realizzazione e implementazione del sito internet; studi di mercato sui Paesi obiettivo d’internazionalizzazione e sviluppo di reti distributive; spese di iscrizione a fiere; predisposizione e distribuzione di cataloghi, opuscoli e altro materiale informativo in lingua estera; sostegno dello sviluppo di contratti di reti di imprese e di altre forme di aggregazione. E altro ancora. Oltre che sul sito, informazioni possono essere chieste alla Cdc (Punto Nuova Impresa, piano terra): telefono 0432273539-508, mail nuovaimpresa@ud.Camcom.it |
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NOVARA, INDUSTRIA MANIFATTURIERA IN CALO ANCHE NEL 4° TRIMESTRE 2012 |
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Novara, 12 marzo 2013 - Chiusura d’anno in negativo per l’industria novarese, che nel quarto trimestre del 2012 vede diminuire, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sia la produzione, in calo del -3,7%, che il fatturato, sceso del -3,5%. Questi i risultati principali della 165a “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera”, che in provincia di Novara ha coinvolto 53 imprese, per un totale di quasi 8.150 addetti ed un fatturato superiore ai 2,5miliardi di euro. «La rilevazione evidenzia segnali di difficoltà inequivocabili per la nostra industria – commenta Paolo Rovellotti, presidente della Camera di Commercio di Novara – Produzione e fatturato sono apparsi negativi in tutti i quattro trimestri dell’anno; un ulteriore elemento di preoccupazione è che tra le imprese intervistate ben 6 su 10 hanno dichiarato di non aver effettuato investimenti durante il 2012, mentre solo il 7% del campione ha investito risorse per un importo superiore ai 100mila euro. Credito e proiezione internazionale – aggiunge Rovellotti - rimangono le leve prioritarie per arginare la paralisi dell’incertezza». Settori - Il calo della produzione viene avvertito da quasi tutte le attività manifatturiere, a cominciare dal tessile abbigliamento, che evidenzia la flessione maggiore (-6,3%), seguito dall’alimentare (-4,2%) e dal metalmeccanico (-2,3%). L’unico comparto a non evidenziare un segno “meno” è la chimica-gomma-plastica, la cui variazione si mantiene tuttavia inferiore alla soglia del +1%. Dimensioni - Dal punto di vista dimensionale si riscontra una situazione di criticità generalizzata: la produzione industriale diminuisce per le imprese appartenenti a tutte le classi di addetti, con riduzioni che vanno dal -7,2% delle microimprese (0-9 addetti) al -0,3% delle imprese di media dimensione (50-249 addetti). Capacità Produttiva - Il grado di utilizzo della capacità produttiva si attesta, in media, al 58,1%, con valori superiori per la chimica-gomma-plastica (68,7%) e per le rubinetterie (63,6%). Nuovi Ordinativi - Sul fronte della domanda si conferma la contrapposizione tra la performance del mercato interno, che sconta una flessione del -5,3%, e quella del mercato estero, in crescita del +2,3%. Il calo delle commesse interne colpisce tutti i comparti, chimica e gomma-plastica escluso, con diminuzioni più accentuate della media per il tessile abbigliamento (-7,2%) e il metalmeccanico (-6,3%). Il quadro degli ordinativi esteri, viceversa, è in gran parte dominato dal segno “più”, con l’incremento a due cifre dell’alimentare (+12,2%) in testa; non mancano tuttavia variazioni in ribasso, in particolare per le rubinetterie (-2,7%) e il tessile abbigliamento (-2,2%). Fatturato - In diminuzione appare anche il fatturato, che rispetto al periodo ottobre-dicembre 2011 si riduce complessivamente del -3,5%, risultato rispetto al quale si discostano unicamente le rubinetterie, in lieve crescita del +1,4%. Il fatturato estero risulta pressoché stabile: l’analisi settoriale rivela tuttavia esiti alquanto eterogenei, con performance negative per la chimica-gomma-plastica (-4,7%) e il tessile abbigliamento (-1,4%), a cui si contrappone la crescita evidenziata dalle altre attività produttive, tra cui spicca nuovamente l’alimentare (+12,3%). Prospettive A Tre Mesi - Le prospettive degli imprenditori per il periodo gennaio-marzo 2013 si mantengono negative in riferimento a tutti i principali indicatori congiunturali, con l’unica eccezione degli ordinativi esteri. Circa il 48% degli intervistati dichiara di aspettarsi un calo della produzione industriale, a fronte del 7% che ne prospetta un aumento, generando un saldo di opinione negativo pari a -40,8 punti percentuale. Le previsioni pessimistiche prevalgono anche relativamente al fatturato, atteso in flessione dal 47,3% degli imprenditori, quota che supera di 37,3 punti percentuale quella degli ottimisti. Aspettative al ribasso vengono espresse anche nei confronti degli ordinativi interni, il cui saldo ottimisti/pessimisti risulta pari a -35,7 punti percentuale. Diverse le previsioni relative alla domanda estera, rispetto alla quale si rileva una previsione di crescita, seppur contenuta: il 15,9% degli intervistati ipotizza un aumento delle commesse estere, mentre il 12,2% ne prevede un calo, con un conseguente saldo di opinione pari a 3,7 punti percentuali; va comunque sottolineato che quasi il 72% degli imprenditori si mantiene orientato verso un’attesa di stabilità. |
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PRESENTATI BANDI FINANZIATI DALLA CDC DI CUNEO PER LE IMPRESE |
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Cuneo, 12 marzo 2013 - Per sostenere l´economia del territorio, in un momento fattosi via via più difficile e ancor oggi alle prese con una crisi non superata, la Camera di commercio, da sempre al fianco delle imprese, ha scelto di intervenire con ingenti risorse. Due i percorsi seguiti. Uno è quello del credito agevolato, gestito tramite i Confidi, con l´obiettivo specifico di sostenere le imprese nell´accesso al credito in occasione di investimenti. In questo ambito sono 2,5 milioni di euro destinati a finanziare 8 bandi. Un altro percorso consiste nell’approvazione di bandi per l’erogazione di contributi a fondo perduto, al fine di finanziare le spese correnti di maggior interesse e attualità per le aziende. A questo proposito supera gli 800.000 euro lo stanziamento individuato sul bilancio camerale, cui si aggiungono oltre 300.000 euro per sostenere le forme aggregative del settore commercio, turismo e agricoltura. L´intera operazione, capace di mobilitare cifre considerevoli, è stata presentata lunedì 11 marzo nel salone d´onore camerale, alla presenza degli imprenditori e delle organizzazioni di rappresentanza di industriali, artigiani, commercianti e agricoltori. Nel suo intervento di presentazione dell´incontro, il presidente Ferruccio Dardanello, ha reso noti i dati registrati dal 2008 ad oggi. Le domande liquidate per contributi a fondo perduto nel solo 2012 in regime De Minimis sono state oltre 1.300, per un importo complessivo che supera i 780.000 euro, a fronte di spese per oltre 2,6 milioni di euro. Ancor più consistenti gli interventi finalizzati agli investimenti, che con riferimento ai soli bandi gestiti con i Confidi nel 2011, attraverso l’erogazione di quasi 1,2 milioni di contributi alle imprese hanno consentito di attivare investimenti per oltre 29,5 milioni di euro. Una recente indagine svolta dall´ente camerale sul web ha evidenziato la valutazione decisamente positiva espressa dai beneficiari, con particolare apprezzamento per i tempi di erogazione, la chiarezza delle informazioni, il sistema di rendicontazione e la competenza del personale addetto. “Numerose le novità rispetto al passato - ha sottolineato il presidente Dardanello - Innanzitutto una convergenza nella diffusione dei bandi, scelta questa voluta dall’amministrazione camerale per agevolare le imprese ad affrontare le spese necessarie, appunto in considerazione delle opportunità di finanziamento previste dall’ente camerale. Nel corso dell´incontro sono stati presentati i bandi 2013 relativi alle aree di intervento energia, sicurezza, certificazioni, ambiente, informatica e telecomunicazioni, reti di impresa, marchi e brevetti e formazione. Significative anche le novità recentemente approvate dalla Giunta camerale nelle nuove convenzioni con i Confidi, per favorire il completo utilizzo delle risorse stanziate, anche in un periodo di contrazione degli investimenti. Tra queste, significativo è l’aumento della percentuale di contributo per gli investimenti garantiti dai Confidi, dal 4 al 5%, il trattamento di attenzione previsto per le realtà al femminile (contributo aumentato dell’1%), per gli avvii di impresa a prescindere dall’età del neo imprenditore (8%) e per le assunzioni di dipendenti che si traducano in aumento della pianta organica (5%). L´adesione ai bandi camerali, tutti pubblicati sul sito internet www.Cn.camcom.gov.it , è prevista esclusivamente in modalità telematica. Per l’assistenza alle imprese sono a disposizione gli sportelli delle associazioni di categoria e gli stessi uffici camerali. Sono intervenuti, illustrando ciascuno la situazione nel settore di competenza, Patrizia Mellano, dirigente camerale, Davide Tortora, responsabile ufficio ragioneria, Luisa Silvestro, responsabile dell´ufficio finanziamenti, Marilena Luchino, responsabile dell´ufficio promozione. Daniele Carena, referente informatico di Infocamere, ha illustrato le procedure informatiche da affrontare per l´adesione ai bandi. Per le associazioni di categoria hanno illustrato i dettagli tecnici dei bandi 2013 Mauro Danna e Daniele Bertolotti in rappresentanza di Confindustria, Alessandro Chiari e Doriana Mandrile di Confartigianato. |
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