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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 12 Marzo 2013 |
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LETTERA DEL PRESIDENTE BARROSO AI MEMBRI DEL CONSIGLIO EUROPEO |
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Bruxelles, 12 Marzo 2013 - Cari colleghi, Il nostro incontro del 14 e 15 marzo 2013 segna una tappa importante, perché chiude la prima parte del semestre europeo di quest´anno. La Commissione ha avviato il processo proponendo, nella sua analisi annuale della crescita per il 2013, cinque priorità principali che sono già state approvate dal Consiglio, con mia grande soddisfazione, e costituiranno un utile riferimento per i programmi nazionali da inviare alla Commissione in aprile. Su richiesta del presidente del Consiglio europeo, farò una presentazione per preparare la nostra discussione basandomi sulle previsioni invernali della Commissione pubblicate il 22 febbraio. Anche se non siamo ancora usciti dalla crisi, come dimostrano i livelli di disoccupazione inaccettabilmente elevati, gli sforzi degli Stati membri in termini di riforme stanno iniziando a dare risultati, correggendo gravi squilibri nell´economia europea. Purtroppo sappiamo tutti che negli ultimi dodici mesi l´attività economica è stata deludente e che le prospettive restano poco incoraggianti, con una crescita del Pil che nel 2013 dovrebbe essere dello 0,1% circa nell´Ue e di -0,3% nella zona euro. Il miglioramento delle condizioni del mercato finanziario osservato nel secondo semestre del 2012 non ha ancora determinato una ripresa dell´economia reale e la disoccupazione ha raggiunto livelli senza precedenti in molti Stati membri. Gli aggiustamenti di bilancio operati per ridurre il debito privato e pubblico continuano a incidere pesantemente sulla crescita a breve termine. La Commissione è particolarmente preoccupata per le conseguenze sociali della crisi. Vi sono tuttavia anche segnali positivi: si stanno correggendo alcuni degli squilibri macroeconomici accumulatisi prima della crisi e le riforme strutturali avviate in diversi paesi stanno contribuendo a riequilibrare l´economia dell´Ue, specialmente nella zona euro. Anche il risanamento di bilancio procede, con una riduzione dei disavanzi nominali e un contenimento della crescita del rapporto debito/Pil. Troverete in allegato i più recenti dati di base relativi all´andamento del Pil, della disoccupazione e delle finanze pubbliche. Penso che riterrete interessante constatare come alcune delle nostre economie si stanno adeguando, in particolare quelle dei paesi oggetto di un programma di aggiustamento. Potete inoltre osservare che un´attuazione risoluta delle riforme sta iniziando a dare risultati in termini di partite correnti e aumento della competitività, mentre altri Stati membri devono investire di più nelle riforme strutturali per invertire il processo di perdita relativa della competitività in atto da diversi anni. Questi dati dimostrano che le sfide sono comuni, anche se la situazione è diversa a seconda dei paesi, e che occorre compiere decisi progressi a tutti i livelli nell´ambito di questo semestre europeo. La mia breve presentazione al Consiglio europeo verterà prevalentemente sul problema della competitività e della disoccupazione giovanile. Il miglioramento della competitività non è un obiettivo fine a sé stesso, ma un mezzo per sostenere la prosperità, il tenore di vita e i valori dell´Europa. È un indispensabile fattore di crescita e occupazione e una sfida costante per il mondo attuale e per gran parte dell´Unione europea. Si osserva inoltre che le prestazioni degli Stati membri "campioni" di produttività sono due volte superiori a quelle degli Stati membri con i risultati peggiori. Una delle questioni importanti di cui dovremo discutere è come rilanciare le nostre economie per sfruttare il potenziale del mercato unico, essere competitivi a livello mondiale e utilizzare le opportunità commerciali che stiamo negoziando. Siamo tutti preoccupati per gli elevati livelli di disoccupazione giovanile e in diverse riunioni dei Consigli europei abbiamo preso decisioni importanti per contribuire a combattere questo gravissimo fenomeno. Come ricorderete, nel gennaio 2012 ho varato un´iniziativa pilota per aiutare gli otto Stati membri con i livelli più elevati di disoccupazione giovanile a mobilitarsi per migliorare la situazione. I gruppi di intervento, costituiti da rappresentanti della Commissione e degli otto governi, hanno deciso di utilizzare i fondi Ue disponibili per promuovere le opportunità di lavoro a favore dei giovani e agevolare l´accesso delle Pmi ai finanziamenti. L´impatto di quest´iniziativa è stato positivo, come si evince dalla relazione che abbiamo preparato per il Consiglio europeo e che vi trasmettiamo in allegato. Quest´iniziativa pilota dimostra, a mio parere, che un´azione comune e mirata a livello nazionale e di Ue, incentrata sulle questioni più problematiche, può realmente cambiare le cose. Ora che la Garanzia per i giovani è stata approvata e che abbiamo deciso di stanziare nel prossimo quadro finanziario pluriennale risorse supplementari per lottare contro la disoccupazione giovanile, mi auguro che sia possibile imprimere un nuovo impulso a livello nazionale e regionale per infondere speranza ai giovani europei. Prima del prossimo Consiglio europeo la Commissione presenterà le proposte giuridiche necessarie perché l’iniziativa per l’occupazione giovanile possa partire sin dall´inizio del prossimo quadro finanziario pluriennale. Attendo con estremo interesse la nostra discussione e le vostre idee su come rilanciare la competitività e ridurre la disoccupazione giovanile nell´ambito del semestre europeo. José Manuel Barroso |
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UE: SEMESTRE EUROPEO - STABILIZZARE LE FINANZE PUBBLICHE E CRESCITA ECONOMICA SOSTENIBILE |
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Warsavia, 12 marzo 2013 - Di seguito l’intervento dell’ 8 marzo di Olli Rehn Vice-presidente della Commissione europea e membro della Commissione responsabile per gli affari economici e monetari e l´euro, sul Semestre Europeo - stabilizzare le finanze pubbliche e crescita economica sostenibile: " Vice-primo Ministro Piechocinski, Signore e Signori, Sono molto contento di essere tornato a Varsavia per discutere con voi la nostra strategia comune per la crescita sostenibile e l´occupazione in Polonia e in Europa. L´azione a livello europeo e nazionale, ha gli stessi obiettivi: dinamismo economico, la stabilità finanziaria e l´inclusione sociale. Per questa azione sia efficace in questi tempi difficili, deve essere attuata in maniera coordinata, tempestiva e coerente. E ´proprio per questo che abbiamo rinnovato e rafforzato la governance economica dell´Europa. Gran parte di questo lavoro si è svolta sotto la presidenza polacca nel 2011, che ha agito come una levatrice per il cosiddetto Six-pack, la legislazione che ha confermato e rafforzato il patto di stabilità e crescita e ha creato la procedura di squilibri macroeconomici. Questi sono gli strumenti chiave della nuova governance, e la Commissione faccia un uso pieno ed efficace di loro. Impegno per il coordinamento delle politiche più forte per il risanamento delle finanze pubbliche degli Stati membri ´è stato ancora una volta confermato con il trattato Fiscal Compact, che è appena stata ratificata dalla Polonia. E siamo già nel terzo ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche nota come il semestre europeo, che riunisce in un unico quadro la disciplina fiscale del patto di stabilità e crescita, le riforme strutturali per la crescita e l´occupazione ed i meccanismi per evitare macro- gli squilibri economici. Signore e Signori, Prima di passare a discutere le priorità politiche di quest´anno, vorrei ricordare a che punto siamo in questo momento l´economia europea, sulla base della nostra Previsione Inverno economico. La situazione è difficile, dualistico e si possono riassumere in questo modo: abbiamo deludenti dati concreti a partire dalla fine dello scorso anno, alcuni dati più incoraggianti morbide nel recente passato, e la fiducia degli investitori in crescita riguardo al futuro. La situazione dell´economia reale riflette i problemi di aggiustamento di grandi dimensioni che alcuni Stati membri sono ancora di fronte - nonostante il significativo già fatto. Il riequilibrio inevitabile dopo il boom del credito alimentato sperimentato in molti paesi è in corso. Ma questo continuerà a pesare sulla crescita e sulle finanze pubbliche per qualche tempo a venire, soprattutto in paesi altamente indebitati. Per quest´anno abbiamo proiettare una crescita zero in Europa, anche se le cifre di crescita trimestrali sono probabilità di sviluppare in modo più dinamico nel corso dell´anno. Per il 2014, ci aspettiamo che la crescita nell´Ue a diventare più solido a 1,6%. L´attuale debolezza economica in Europa è inevitabilmente prendendo il suo pedaggio sulla Polonia, poi, dove le prospettive di crescita sarà influenzata anche da investimenti in calo e la debolezza dei consumi. Prevediamo una crescita quest´anno di appena 1,2%, con un rimbalzo del 2,2% nel 2014, stimolato dalla domanda esterna. Per quanto riguarda le finanze pubbliche, consolidamento fiscale ha ridotto il disavanzo medio nell´area dell´euro, dal 6% del Pil nel 2010 al 3,5% nel 2012. Si prevede una ulteriore riduzione al di sotto del 3% del Pil quest´anno, con percentuali leggermente superiori per l´Ue nel suo complesso. Tuttavia, il debito pubblico in Europa dovrebbe stabilizzarsi solo entro il 2014 e di farlo al di sopra del 90% del Pil. Serious ricerca empirica ha dimostrato che a livelli così alti, debito pubblico agisce come un freno sulla crescita permanente. Se non si riduce, diventerà una sempre più pesante fardello sulle nostre economie, inghiottendo le risorse che altrimenti potrebbero essere canalizzati verso investimenti produttivi. Se un paese ha margine di manovra fiscale, si può perseguire politiche economiche anticicliche, con investimenti mirati per la crescita di miglioramento scopi come la ricerca e le infrastrutture, come in Svezia oggi. Ma i paesi europei con tali elevati livelli di debito semplicemente non hanno questo lusso. Si trovano ad affrontare scelte difficili e opzioni politiche imperfetti. In molti casi le loro opzioni sono ulteriormente vincolati da settori finanziari ancora fragili e forti pressioni da parte dei mercati. È per questo che uno stimolo fiscale non può essere la risposta per questi paesi. Stimolo è stata la scelta giusta nel 2009, data la profondità della scossa crescita economica causata dalla crisi finanziaria. Ma entro il 2010, il sentiment di mercato era diventato, in quanto gli investitori è diventato seriamente preoccupata per la sostenibilità delle finanze pubbliche, in particolare nei paesi ad alto indebitamento del settore privato, per le passività implicite o esplicite pubblici derivanti da questa. Il riequilibrio che è in corso oggi è prima di tutto un riflesso di squilibri accumulati nel decennio prima della crisi, alimentata da boom del credito in paesi come l´Irlanda, la Spagna e il Regno Unito, o un accumulo di livelli di debito insostenibili nel settore pubblico in Grecia e l´Italia. Quali che siano le ragioni iniziali per l´accumulo del debito, è essenziale che i governi oggi affrontare il problema attraverso il costante consolidamento fiscale. Naturalmente, il consolidamento fiscale deve procedere ad un ritmo attentamente calibrato ma costante che è appropriato per ogni paese. Ecco perché il Patto di stabilità e crescita si concentra sul miglioramento della posizione di bilancio sottostante, eliminando gli effetti del ciclo economico e delle misure una tantum. Dal punto di vista razionale delle politiche economiche, l´attenzione per la sostenibilità strutturale nel medio termine è l´approccio appropriato, a condizione che gli Stati membri hanno dimostrato la credibilità delle loro strategie di bilancio a medio termine di azioni concrete. Abbiamo applicato questo approccio lo scorso anno quando il tempo supplementare è stato concesso a Spagna, Portogallo e Grecia di correggere i disavanzi eccessivi. Europa affronta profonde sfide economiche e sociali. Ed è proprio per questo che abbiamo bisogno di mantenere la rotta della riforma, che è stato il messaggio chiave della nostra analisi annuale della crescita lo scorso novembre, che definiscono il quadro politico globale per semestre europeo di quest´anno, e che spero il Consiglio europeo sostengono con forza prossima settimana a Bruxelles. Le tre principali priorità strategiche per l´Ue rimangono: In primo luogo, è essenziale per mantenere il ritmo delle riforme strutturali per stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro, rafforzare la capacità di adeguamento delle nostre economie e invertire la tendenza delle perdite europee di competitività globale. Le riforme per creare lavoro più dinamico e competitivo e mercati dei prodotti sono fondamentali, insieme a più efficienti, le imprese e le amministrazioni pubbliche dei cittadini-friendly. Abbiamo anche bisogno di intensificare gli sforzi per garantire un´istruzione di qualità e sostenere l´innovazione. In secondo luogo, il ripristino erogazione di prestiti all´economia reale. Le condizioni di finanziamento troppo stretti, soprattutto nei paesi dell´Europa meridionale come la Spagna, il Portogallo e l´Italia, stanno ostacolando il flusso di credito alle famiglie e alle imprese, e quindi soffocante attività economiche e frenando la crescita delle esportazioni. Ecco perché abbiamo bisogno di completare la riparazione del settore finanziario, per sbloccare gli investimenti privati. Ma dobbiamo fare ancora di più per stimolare gli investimenti produttivi. Le banche pubbliche come la Banca europea per gli investimenti hanno un ruolo importante da svolgere. La € 10000000000 aumento del capitale della Bei ha approvato lo scorso anno ha ampliato la propria capacità di prestito di 60 miliardi di euro, il che significa circa € 180.000.000.000 investimenti in innovazione, infrastrutture e crescita verde in Europa in tre anni, a partire da questo mese di gennaio. Nel 2012, la Bei ha dato prestiti per l´economia polacca di circa € 4,4 miliardi. Tra questi prestiti erano finanziamento del nuovo materiale rotabile per la linea 2 della metropolitana di Varsavia, il potenziamento e l´estensione delle reti elettriche e la costruzione di un parco scientifico e tecnologico a Bialystok. A causa del aumento di capitale di 10 miliardi di euro, la Bei aumenterà i prestiti concessi nell´Unione europea nel 2013 di circa il 36%, quindi ci aspettiamo che il volume di prestiti ad aumentare in Polonia. In terzo luogo, come detto, un approccio differenziato la crescita e la coerenza verso il consolidamento rimanga fondamentale, in linea con le disposizioni del patto di stabilità e crescita. Signore e Signori, Mentre abbiamo ancora davanti a noi di convergenza della Polonia e dei programmi nazionali di riforma e la loro valutazione nell´ambito del semestre europeo alla fine di maggio, vorrei dire qualche parola sulla risposta della Polonia fino ad ora per le raccomandazioni fatte in Polonia lo scorso anno. In primo luogo, per quanto riguarda le finanze pubbliche, la Polonia è stato consigliato il suo disavanzo eccessivo entro il 2012. Sulla base della nostra previsione dell´inverno, si prevede che hanno registrato un disavanzo superiore, ma ancora vicino al 3% del Pil, del trattato. Dato che e il fatto che il debito dovrebbe rimanere al di sotto del 60% del Pil, la Polonia potrebbe beneficiare di una norma speciale che tiene conto del costo netto di una riforma del sistema pensionistico sistemica tra cui la creazione di un pilastro pensionistico obbligatorio secondo. Tuttavia, per l´abrogazione della procedura per i disavanzi eccessivi, abbiamo bisogno di vedere i dati effettivi per il 2012 ed i costi della riforma pensionistica convalidati da Eurostat. Inoltre, il nostro previsioni di primavera successiva deve quindi verificare che il disavanzo è stato durevole corretto. Prudente politica di bilancio deve essere integrata con le riforme strutturali che sono essenziali per aumentare la crescita potenziale in mezzo intensificazione della pressione competitiva e negativi sviluppi demografici. A questo proposito, la Polonia progressi in termini di aumento dell´età pensionabile a 67 anni è il benvenuto. Inoltre un´attenzione costante alla promozione degli investimenti sarà di vitale importanza per fornire il carburante necessario per l´economia. Allo stesso tempo, sono necessari ulteriori sforzi per affrontare una serie di raccomandazioni rivolte alla Polonia lo scorso anno, in particolare nei settori della disoccupazione giovanile, l´istruzione, la riforma del mercato del lavoro e la creazione di un ambiente economico più favorevole all´innovazione. Mi rendo conto che il lavoro è in corso. Ultimo ma non meno importante, sono consapevole del dibattito in fase di lancio in merito all´adozione dell´euro da parte della Polonia. Spetta alla Polonia per decidere sulla strategia e la tempistica per l´adozione dell´euro. Ma vale la pena fare il punto che i benefici dell´euro dipenderà dalla capacità di un paese di operare agevolmente nel quadro dell´unione monetaria. Questo significa che il risanamento delle finanze pubbliche e solida posizione competitiva sui mercati. Fin dalla sua adesione, la Polonia ha avviato un costante processo di recupero, beneficiando dei consistenti fondi strutturali e di coesione di € 80 miliardi, che rende il 2,5% del Pil nel 2004-2013. Con le esportazioni che sono il motore principale dell´economia polacca, ha anche raccolto i benefici di integrazione commerciale. Mentre passa attraverso periodi di crescita più lenta e più alto, ha evitato di boom-bust cicli e l´accumulo di squilibri macroeconomici dannosi. Polonia è rimasta un faro di crescita economica nel 2009, quando tutte le altre economie europee è entrata in recessione. La Polonia ha beneficiato del suo abbraccio iniziale di riforme strutturali, ma sarà importante mantenere o, se necessario, accelerare il ritmo delle riforme, di continuare a eliminare le strozzature alla crescita e alla creazione di posti di lavoro. Mantenere la rotta delle politiche di bilancio sane e affrontare con successo le debolezze strutturali sono fondamentali per prendere Polonia per la prossima fase di sviluppo economico e in parallelo per preparare l´economia per una vita di successo nella zona euro. Signore e Signori, cari amici, In questo contesto, l´attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese nel quadro del semestre europeo è ancora più essenziale per la Polonia. Essi sono destinati a sostenere gli obiettivi di crescita sostenibile, la creazione di posti di lavoro dinamico e finanze pubbliche sane. Il semestre europeo è costruito sul concetto di partenariato. Vi assicuro che la Commissione europea è e rimarrà partner di Polonia in questo viaggio. |
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E´ IN GIOCO L´EUROPA, SEI IN GIOCO TU. PARTECIPA AL DIBATTITO! |
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Bruxelles, 12 marzo 2013 - L´anno europeo dei cittadini 2013 è dedicato ai diritti conferiti dalla cittadinanza dell´Ue. Nel corso dell´anno incoraggeremo il dialogo tra tutti i livelli di governo, la società civile e le imprese in occasione di eventi e conferenze che si terranno in tutta Europa per discutere di questi diritti e sviluppare una visione dell´Unione europea per il 2020. “Occorre lanciare un ampio dibattito in tutta Europa, che si svolga prima che siano convocate una convenzione e una conferenza intergovernativa: un dibattito di dimensioni autenticamente europee. Non possiamo continuare a tentare di risolvere problemi europei con soluzioni puramente nazionali. Questo dibattito si deve svolgere nelle nostre società e tra i nostri cittadini”. Nel suo discorso sullo stato dell’Unione il presidente Barroso ha dichiarato che è giunto il momento di un ampio dibattito. Questo dibattito riguarda te, i tuoi diritti e il tuo futuro. Presto potrai incontrare dei rappresentanti della Commissione europea che verranno ad ascoltarti. Avrai l’occasione di parlare direttamente con loro dell’Europa in cui vorresti vivere e di cosa ti aspetti dall’Unione europea di domani. Contesto - Con l´approssimarsi dell´Anno europeo dei cittadini (2013) e delle elezioni europee (2014), la Commissione europea ha lanciato una fase approfondita di dialogo e ascolto dei cittadini attraverso una serie di iniziative del tutto innovative. Su iniziativa della Vice Presidente della Commissione europea Viviane Reding, responsabile tra l´altro per la Cittadinanza europea, si svolgeranno tra il 2012 e il 2013 una serie di eventi rivolti alla cittadinanza in occasione dei quali la Vice Presidente Reding e altri Commissari europei ascolteranno i cittadini sui vari temi relativi ai poteri e alle politiche dell´Unione europea. Alla base, una domanda: quale tipo di Europa vogliamo nei prossimi anni per far fronte alle sfide globali? Questi eventi coinvolgeranno direttamente i cittadini in un dialogo diretto e senza preclusioni con le autorità europee. L´iniziativa si sta svolgendo contemporaneamente in tutti i 27 Stati membri dell´Ue, su iniziativa della vicepresidente della Commissione Viviane Reding, responsabile tra l´altro per le questioni attinenti alla cittadinanza europea. In Italia il dibattito diretto con i cittadini si articola in cinque tappe: la prima si è già svolta a Napoli il 30 novembre scorso sul tema dell´occupazione, alla presenza del Commissario europeo László Andor. La seconda si è tenuta a Torino il 21 febbraio con la Commissaria Cecilia Malmström, e aveva al centro i problemi legati alla sicurezza e alla protezione dei cittadini. Dopo la sessione di Roma - con la partecipazione del vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani - una quarta tappa è in programma a Pisa con il Commissario Janez Potočnik e prevede un dibattito sull´uso sostenibile delle risorse. Ciascuno dei quattro eventi-dibattito offrirà ai cittadini l´occasione di dire la loro sulle competenze, sulle politiche, sulle attese e sulle proposte dell´Ue. I dibattiti e i loro esiti confluiranno quindi in un incontro a livello europeo aperto a tutti - con la partecipazione della vicepresidente della Commissione Viviane Reding - per cercare di trarre tutti insieme le conclusioni da questo confronto su diritti e aspettative dei cittadini dell´Europa del futuro. I dibattiti si potranno seguire dal vivo, in diretta streaming, cliccando su: http://webcast.Ec.europa.eu/eutv/portal/ e su twitter @europainitalia. Tutti possono twittare la loro domanda ai Commisari usando come hashtag: #Eudeb8 La cittadinanza europea - Ogni cittadino avrà la possibilità di discutere direttamente con i politici dell´Ue a proposito dei suoi diritti, dell´Europa che vuole e di cosa si aspetta dall´Unione europea. I "dialoghi con i cittadini" sono aperti a tutti e saranno trasmessi in diretta su Internet. Fra i partecipanti vi saranno politici eletti a livello locale, regionale e nazionale. Questa iniziativa viene a proposito in quanto il 2013 è stato proclamato "Anno europeo dei cittadini": durante tutto l´anno i diritti dei cittadini europei saranno al centro dell´attenzione. I pareri raccolti alimenteranno le proposte che la Commissione presenterà in futuro per rafforzare i diritti dei cittadini e creare un´Unione che li rispetti pienamente. Cittadini europei, la Commissione vuole parlare con voi. Fate sentire la vostra voce! Cos´è la cittadinanza europea? Tutti noi siamo cittadini non solo del nostro paese, ma anche dell´Unione europea. Oltre ai diritti tutelati dal nostro paese, abbiamo anche quelli garantiti dai trattati dell´Ue e dalla Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea. Ecco un esempio pratico: la cittadinanza dell´Ue dà il diritto di vivere, lavorare, viaggiare e fare acquisti in tutti i 27 paesi membri. Http://europa.eu/citizens-2013/it/home |
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UE: PROTEGGERE I GIOVANI DURANTE LA CRISI |
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Dublino, 12 marzo 2013 – Di seguito l’intervento dell’ 11 marzo Androulla Vassiliou Membro della Commissione europea per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, Cerimonia di apertura dell’ Ue Youth Conference: “Caro Ministro Fitzgerald, Caro Ministro O´dowd, Cari giovani delegati, Cari amici, Sono felice che abbiamo l´opportunità di riunirsi oggi a Dublino per la Conferenza della gioventù dell´Ue per l´inclusione sociale. Vorrei ringraziare la Presidenza irlandese per l´eccellente lavoro che hanno fatto per l´organizzazione dell´evento. Vorrei anche ringraziare il Forum europeo della gioventù per la loro preziosa collaborazione. L´inclusione sociale La conferenza verrà completata la prima fase del nostro ciclo di dialogo strutturato sull´inclusione sociale - che è particolarmente importante in questi tempi difficili. Con la disoccupazione giovanile si attesta oggi al 23,6% nell´Unione europea, circa 5,7 milioni di giovani sotto i 25 anni sono disoccupati nell´Unione europea, e sul posto di lavoro, i giovani sono fortemente sovrarappresentati nei lavori temporanei. La relazione dell´Ue sulla gioventù sottolineato le conseguenze più ampie sociali della crisi, con i più giovani a rischio di povertà e di esclusione sociale, o anche, nei casi più estremi, problemi di salute acuti o senzatetto. Nel corso di questi prossimi due giorni, avremo la possibilità di sapere di più su inclusione sociale e esempi di buone pratiche con il lavoro dei giovani. La Presidenza irlandese ha messo il lavoro giovanile e il suo contributo all´integrazione sociale all´ordine del giorno. L´animazione socioeducativa può portare soluzioni. Gli animatori giovanili sono nel trattato di cui al come "socio-educativi". Termine n laico, ma fa il punto sul valore degli animatori giovanili, nel guidare i giovani a trovare il loro posto nella società, e ad acquisire nuove competenze. Si tratta di elementi che sfruttano l´integrazione dei giovani. Combattere la disoccupazione giovanile è una priorità fondamentale dell´Ue e si trova al centro della nostra strategia Europa 2020. Per questo, sto lavorando a stretto contatto con gli Stati membri, nel contesto delle nostre proposte su ´Istruzione Ripensare´, sulla riforma scolastica per garantire che le nostre scuole fornire ai giovani le competenze necessarie per l´occupazione sostenibile. Lo scorso dicembre, la Commissione ha avviato un pacchetto per l´occupazione giovanile. Come parte di questo, abbiamo proposto garanzie giovani per assicurare che i giovani sono in materia di occupazione, istruzione o formazione entro quattro mesi dalla fine della scuola. Vale la pena notare che l´introduzione di una garanzia per i giovani è stato richiesto dai giovani durante il nostro primo ciclo di dialogo strutturato in materia di occupazione giovanile. Tutti noi possiamo essere contenti che i ministri di impiego hanno già approvato la garanzia per i giovani. La garanzia per i giovani è una risposta urgente ai livelli allarmanti di disoccupazione giovanile, e invito gli Stati membri a tradurre questo accordo in azioni concrete il più rapidamente possibile. Vedo un ruolo chiaro per il lavoro giovanile a contribuire all´attuazione delle garanzie dei giovani, a causa della vicinanza operatori giovanili "per i giovani, compresi quelli fuori dalla portata delle scuole e degli uffici di collocamento - i cosiddetti Neet, i giovani che non sono in occupazione, istruzione o di formazione. All´inizio dello scorso mese i leader dell´Unione europea propone di € 6000000000 essere messi a disposizione per combattere la disoccupazione giovanile nel nuovo bilancio comunitario. Questo deve ancora essere approvato dal Parlamento europeo, ma l´impegno c´è. Le politiche giovanili e del lavoro giovanile può avere un ruolo importante da svolgere nella fornitura di nuove misure e per far sì che i giovani a rischio di esclusione sociale possono trarne beneficio. Ora dobbiamo individuare gli strumenti giusti per massimizzare il potenziale del lavoro giovanile come mezzo di inclusione. Alla luce di ciò, non vedo l´ora i risultati di questa Conferenza, e il dialogo strutturato sull´inclusione sociale. Recensione del dialogo strutturato Questa è la settima Conferenza della Gioventù Ue da quando abbiamo avviato il processo del dialogo strutturato. Il dialogo strutturato ha sviluppato con successo e sta raggiungendo la maturità. Ma dobbiamo continuare a migliorarla, approfittando delle nostre esperienze e le conclusioni della relazione europea sulla gioventù. In risposta alla risoluzione del Consiglio adottata durante la presidenza cipriota, la Commissione organizzerà una revisione del dialogo nel 2013, chiedendo i principali attori di elaborare raccomandazioni sul contenuto del dialogo, il follow-up, di sensibilizzazione e visibilità. Chiederemo ai gruppi di lavoro nazionali per rilanciare la revisione maggio durante la Settimana europea della gioventù. Poi, nel corso dell´anno, inviteremo i rappresentanti dei giovani e responsabili delle politiche di tutti gli Stati membri a sviluppare un dibattito più approfondito e concludere su di esso. L´obiettivo sarà quello di raggiungere raccomandazioni comuni per ministri della Gioventù da concordare. Sono fiducioso che questa recensione ci consentirà, a metà del ciclo di vita della nostra strategia per la gioventù dell´Unione europea, contribuire al miglioramento. Il dialogo strutturato ha dato il via bene e sono sicuro che questa recensione sia le permetterà di maturare. Il dialogo strutturato è uno strumento unico e indispensabile per la capacità della Commissione di ascoltare la voce dei giovani nel perseguire decisioni politiche, e oggi questo significa che ti ascolta. Il risultato di questa conferenza sarà un´altra iniezione per la cura globale per superare la crisi. Vi auguro un evento di successo e piacevole.” |
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UE: L´ALTO RAPPRESENTANTE CATHERINE ASHTON NOMINA CAPI NUOVE DELEGAZIONI DELL´UE IN CANADA, INDONESIA, ISRAELE E MESSICO |
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Bruxelles, 12 Marzo, 2013 - Catherine Ashton, Alto rappresentante dell´Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza / Vicepresidente della Commissione, ha annunciato l’ 8 marzo la nomina di quattro nuovi capi delle delegazioni dell´Unione europea. Le nuove nomine, parte dell´esercizio 2013 di rotazione all´interno del Servizio europeo per l´azione esterna (Seae), sono i seguenti: Marie-anne Coninsx è stato nominato capo della delegazione Ue in Canada. Attualmente è capo della delegazione dell´Ue in Messico e in passato ha lavorato per la Commissione europea a Ginevra, New York e Bruxelles, in particolare in capo dell´unità per l´America Latina. Olof Skoog è stato nominato capo della delegazione dell´Ue in Indonesia. Attualmente è il presidente permanente del Comitato politico e di sicurezza (Cps), ed è stata la prima persona a mantenere questa posizione, prima della quale è stato ambasciatore di Svezia presso il Cps. Egli ha anche servito come ambasciatore di Svezia presso la Colombia, Venezuela, Panama e Ecuador. Lars Faaborg-andersen è stato nominato capo della delegazione dell´Ue in Israele. Attualmente è ambasciatore della Danimarca al Cps e ha precedentemente lavorato come vice rappresentante permanente della Danimarca presso le Nazioni Unite a New York e Capo del Dipartimento per il Medio Oriente , Nord Africa e America centrale e meridionale presso il ministero degli Affari esteri danese. Andrew Standley è stato nominato capo della delegazione dell´Ue in Messico. Attualmente capo della delegazione dell´Ue in Israele, è stato capo unità della Commissione europea e ha servito come capo delegazione in Bolivia. Catherine Ashton ha dichiarato: "Sono lieto di annunciare la nomina di questi ottimi candidati per dirigere quattro delegazioni molto importanti dell´Ue all´estero Il loro talento e le competenze sono un patrimonio importante per l´azione esterna dell´Unione europea e non vedo l´ora di lavorare con loro nei loro nuovi ruoli. ". |
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L´ UE È PRONTA A SOSTENERE I PAESI IN VIA DI SVILUPPO REALIZZARE I BENEFICI DI UN ACCORDO DI FACILITAZIONE DEL COMMERCIO OMC |
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Bruxelles, 11 Marzo 2013 - Commissario allo Sviluppo Andris Piebalgs e il commissario per il commercio Karel De Gucht hanno unito le forze per proteggere un accordo commerciale dell´Omc le agevolazioni come parte degli sforzi globali per aumentare il contributo allo sviluppo del commercio. Il sostegno dell´Ue risponde alle richieste dei paesi meno sviluppati (Pms) per contribuire a sfruttare al meglio l´affare, che potrebbe essere concordato 9 ° Conferenza ministeriale dell´Omc a dicembre 2013. " Io vedo solo buone opportunità ", ha dichiarato il commissario europeo per il Commercio Karel De Gucht. " la facilitazione degli scambi il miglioramento delle procedure doganali, la riduzione della burocrazia, lotta alla corruzione, e riducendo i costi per le imprese. Taglio del costo del commercio di appena l´1% potrebbe aumentare il reddito in tutto il mondo da più di € 30 miliardi e due terzi di questo sarebbe destinato ai paesi in via di sviluppo . Raggiungere un accordo in sede di Omc sulla facilitazione del commercio potrebbe anche inviare un segnale forte sulla forza del sistema commerciale multilaterale e la sua capacità di produrre risultati tangibili per la comunità internazionale . " Il commissario allo Sviluppo Andris Piebalgs ha aggiunto: " Rendere più semplice ed economico al commercio aiuterà in via di sviluppo per integrarsi meglio nel sistema commerciale regionale e globale. Ciò contribuirà ad agevolare lo sviluppo del commercio e la diversificazione, migliorare creazione di occupazione e la più ampia condivisione dei benefici della commercio internazionale. Ridurre i costi commerciali effettivamente richiedono il targeting dei vincoli di associazione e sequenziamento corretta delle riforme. Invito dunque i nostri partner per formulare piani di agevolare gli scambi con richieste chiare, specifiche e mirate per il sostegno. Nell´ambito della sua totale dell´aiuto per gli impegni commerciali, l´Ue è pronti a contribuire con la propria quota equa e fornire un sostegno continuo e sostanziale per la facilitazione degli scambi. " La facilitazione degli scambi si riferisce a misure volte a semplificare, modernizzare e armonizzare l´importazione merci, il miglioramento della riscossione delle imposte alle procedure di frontiera, di esportazione e di transito, in particolare i requisiti doganali. Le misure possibili includono regole di semplificazione, riducendo il numero di moduli personalizzati e la standardizzazione e informatizzazione. L´accordo commerciale Omc agevolazione potrebbe creare un quadro internazionale per le riforme. L´ue auspica che tale accordo potrebbe essere adottata in 9 ° Conferenza ministeriale dell´Omc a Bali, in Indonesia, il 3-6 dicembre 2013. Unione europea ha iniziato a lavorare sulla ripartizione degli aiuti allo sviluppo per il periodo 2014-2020, il tempo è maturo per i nostri partner in modo da riflettere le loro esigenze commerciali nelle loro priorità con l´Ue. |
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FVG: INDIRA FABBRO NUOVO ASSESSORE ALLE FINANZE |
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Trieste, 12 marzo 2013 - Indira Fabbro, 34 anni, sarà il nuovo assessore regionale alle Finanze, Patrimonio, Programmazione, Ambiente, Energia e Politiche per la Montagna del Friuli Venezia Giulia, da qui alla fine della legislatura, al posto di Sandra Savino, eletta al Parlamento. Lo ha annunciato ieri in un incontro con la stampa il presidente della Regione, Renzo Tondo. Il decreto di nomina viene formalizzato oggi. Nata a Chandigarh (India) l´11 settembre del 1978, Indira Fabbro è stata adottata da una famiglia friulana. Diplomata al liceo scientifico "L. Magrini" di Gemona del Friuli e laureata in Lingue e Civiltà Orientali all´Università Ca´ Foscari di Venezia, risiede e Buja ed è impegnata nell´azienda metalmeccanica di famiglia (140 addetti). Coniugata con tre figli, parla correntemente oltre all´italiano, inglese, tedesco e hindi. In occasione dell´incontro con la stampa, il presidente della Regione ha ringraziato l´assessore uscente, Sandra Savino, per l´impegno profuso in questi cinque anni particolarmente complessi. |
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IL CONSOLE FRANCESE MEYER HA INCONTRATO IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TRENTO PACHER |
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Trento, 12 marzo 2013 - Il Console generale di Francia Joël Meyer ha incontrato ieri pomeriggio, nel palazzo della Provincia, il presidente della Provincia autonoma di Trento Alberto Pacher. Nel corso del cordiale colloquio il console Meyer ha manifestato un forte interesse verso il particolare status autonomistico del Trentino ed i risultati che esso ha permesso di conseguire, anche sul piano economico. Il presidente Pacher dal canto suo ha illustrato le principali opportunità che il territorio può offrire nel più generale contesto alpino ed europeo, soffermandosi in particolare sui temi della ricerca e dell´internazionalizzazione e sulle misure anticrisi che il Trentino ha posto in essere. Sono in tutto circa 500 i francesi residenti in provincia, per la maggior parte donne sposate con uomini trentini, ma anche, ad esempio, ricercatori dei centri di ricerca presenti sul territorio. Una comunità ben integrata, come ha spiegato il console francese a Milano Meyer, che questo pomeriggio, nell´ambito della sua visita al Trentino, ha incontrato il presidente Alberto Pacher. Un colloquio cordiale e costruttivo, nel corso del quale si è parlato in particolare delle specificità dell´Autonomia trentina, ma anche dei punti di forza dell´economia locale, degli importanti investimenti nel settore della ricerca (2,4% del Pil provinciale), delle ultime competenze che la Provincia autonoma ha assunto con l´Accordo di Milano (Università e ammortizzatori sociali), degli effetti della crisi economica internazionale. Nel corso della sua visita il console ha anche incontrato i vertici della Camera di Commercio e di Trentino Sviluppo. |
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LA REGIONE TOSCANA RICORRE CONTRO IL GOVERNO CHE HA IMPUGNATO LA FINANZIARIA SULL’ADDIZIONALE REGIONALE |
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Firenze, 12 marzo 2013 – “Ci costituiremo in giudizio davanti alla Corte costituzionale. La giunta lo ha già deciso” dice il presidente della Toscana Enrico Rossi. La Regione ricorrerà contro il Governo che ha impugnato la Finanziaria regionale approvata a dicembre: più precisamente la parte che riguarda le nuove aliquote, divise per scaglioni, dell’addizionale regionale Irpef 2013. “Siamo comunque sereni – aggiunge -, convinti della giustezza e legittimità delle decisioni prese”. L’impugnazione del governo è stato notificata il 21 febbraio. Tutto nasce dall’approvazione, due giorni dopo il voto sulla Finanziaria regionale, della legge di stabilità nazionale, che ha cambiato le carte in tavola e modificato la norma. Il Governo contesta tre questioni. Dice che le detrazioni per i figli a carico previste dalla Regione - fino a 50 euro per figlio, il doppio da quarto in poi, e che si aggiungono a quelle statali – non sarebbero applicabili nel 2013 ma solo a partire dal 2014. In tal caso il problema non riguarda il bilancio regionale ma i toscani, almeno alcuni, che si troverebbero a dover pagare di più: gli uffici della giunta avevano stimato in 20 milioni l’ammontare delle detrazioni. Anziché 93 milioni la Regione ne incasserebbe quindi 113 in più rispetto al 2012. Il governo contesta anche la ‘poca progressività’ dell’imposta nella sua applicazione toscana. La Regione, a partire dal 2013, aveva deciso un’aliquota dell’1,43% (lo 0,20% in più della base decisa dallo Stato) per i primi due scaglioni di reddito (da 8 a 15 mila e da 14 a 28 mila euro), l’1,68% (+0,45%) da 28 a 55 mila euro e l’1,73% (+0,50%) oltre, per i due successivi scaglioni. Tre aliquote diverse, più lievi di altre Regioni: per il governo invece dovevano essere almeno cinque. Da Roma si solleva anche una questione generale, sul margine di manovra permesso alle Regioni. Sarà ora la Consulta a dover dirimere la questione. Giunta ed uffici regionali sono comunque ragionevolmente certi della legittimità della manovra regionale. Fino al 2011 sull’addizionale regionale Irpef la Toscana si era limitata ad applicare l’aliquota minima imposta dalla Stato. Dal 2012 l’aveva alzata (dall’1,23% all’1,73%, il massimo permesso) ma solo per la fascia di reddito oltre 75 mila euro. |
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GIUNTA PROVINCIA FIRENZE, RIDUZIONE ASSESSORI ENTRO FINE DI MARZO IL PRESIDENTE BARDUCCI ANNUNCIA UN´ULTERIORE RIDISTRIBUZIONE DELLE DELEGHE |
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Firenze, 12 marzo 2013 - Il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci ha annunciato in Consiglio provinciale di Firenze che procederà entro la fine di marzo a un´ulteriore riduzione degli assessori della Giunta, tenendo conto della rappresentanza politica e territoriale. Dunque si scenderà con ogni probabilità da 10 a 8 membri della Giunta, con la conseguente ridistribuzione delle deleghe. "Al di là dell´assetto definitivo, c´è da capire come la maggioranza si ricompone - commenta per Rifondazione Andrea Calò - se si contrae la rappresentanza di genere. Ci sono questioni politiche non risolte. Più in generale c´è una riconfigurazione di rapporti allargata a un´interlocuzione con la sinistra". Massimo Lensi, radicale nel Gruppo Misto, trova che "le proposte di riduzioni smezzamenti non sono per me un elemento di valore in sè. Il problema è dare via a iniziative di rilancio di questo organo, la Provincia, che rischia di diventare un capro espiatorio. Richiamo l´idea di un Consiglio da svolgere all´interno di strutture carcerarie". Andrea Cantini (Idv) chiede, in questo ultimo scorcio di legislatura, "un salto di qualità che rimetta in scena l´operatività della Provincia, in ordine al lavoro e alla formazione, ad esempio". Stefano Prosperi (Pd) apprezza il lavoro per ridisegnare in una configurazione definitiva le deleghe nella giunta provinciale: "In questo passaggio delicato della vita politica, quello che facciamo rappresenta una decisa assunzione di responsabilità con conseguenze materiali che vengono colte direttamente dei cittadini". Erica Franchi (Pdl) prende atto dei cambiamenti operati in giunta: "Bene ha fatto il Presidente a intervenire con immediatezza. Speriamo che il Consiglio riesca a darsi in tempi brevi un´organizzazione nell´interesse di tutti coloro che sono rappresentati. Mi auguro che la giunta non diventi un monocolore maschile, ma assicuri la rappresentanza di genere per la quale tutta la Provincia si è impegnata". Marco Cordone (Lega Nord): "In questo momento può darsi che le Province riescano a ritagliarsi un ruolo che ne faccia emergere la necessità. Sono rimasto colpito che, nonostante il presidente dell´Upi Saitta si sia opposto all´eliminazione delle Province, Bersani ne metta all´ordine del giorno l´abolizione. Non si sembra sia da sottovalutare la proposta di abolire le Regioni e tenere in vita, invece, 36 province come suggerito da alcuni geografi. Non posso che augurare buon lavoro al nuovo assetto". |
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LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: TORINO-LIONE, AGRICOLTURA MONTANA E PREZZARIO DEI LAVORI PUBBLICI SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI ESAMINATE L’11 MARZO |
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Torino, 12 marzo 2013 - La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Torino-lione. Accolta la proposta dell’assessore Barbara Bonino di richiedere al Cipe l’attribuzione dei 10 milioni di euro destinati ad opere e misure compensative dell’impatto territoriale e sociale della nuova linea ferroviaria Torino-lione. L’obiettivo è utilizzare tali risorse, come concordato nella riunione con gli enti locali del 18 giugno 2012, per le iniziative previste dal progetto Smart Susa Valley, che comprende misure per la banda larga e il wi-fi, per l’energia sostenibile, per gli interventi di edilizia pubblica, con particolare riguardo alle scuole, e sull’assetto idrogeologico. Agricoltura montana. Stabilita, su iniziativa dell’assessore Roberto Ravello, l’apertura dei termini per la presentazione delle domande per la concessione dell’indennità compensativa per il 2013 agli agricoltori operanti nelle zone montane. La somma complessiva di 6.675.000 euro sarà prioritariamente attribuita alle coltivazioni tipiche delle alte vallate. Prezzario lavori pubblici. Adottato, su proposta del vicepresidente Ugo Cavallera, il prezzario di riferimento per opere e lavori pubblici, il cui utilizzo garantisce alle stazioni appaltanti la messa a base di gara secondo prezzi rispondenti a quelli effettivi del mercato, tali da consentire la libera concorrenza degli operatori economici e la qualità del contratto per le pubbliche amministrazioni. Si auspica pertanto che le stazioni appaltanti sul territorio considerino il prezzario come base per l’elaborazione dei progetti e la definizione degli importi da appaltare. Risparmio energetico. Proseguiranno nelle scuole piemontesi, su proposta dell’assessore Alberto Cirio, i progetti educativi per sensibilizzare gli studenti al risparmio energetico, alla sostenibilità ambientale, alla promozione e lo sviluppo delle energie rinnovabili sia come corretto stile di vita che come opportunità professionale per il loro futuro. Alle precedenti edizioni dei progetti hanno aderito 3650 studenti. Sono state inoltre approvati: - su proposta dell’assessore Alberto Cirio, lo schema di protocollo d’intesa con l’Ambima (Associazione nazionale bande musicali autonome), con lo scopo di continuare ad investire nella diffusione della pratica musicale nelle scuole; - su proposta dell’assessore Roberto Ravello, lo schema di protocollo d’intesa per la realizzazione del contratto di fiume del torrente Scrivia; - su proposta dell’assessore Alberto Sacchetto, la proroga al 31 dicembre 2014 della validità del piano di assestamento forestale del parco naturale delle Lame del Sesia. |
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PUGLIA A FORUM AMBROSETTI: "RICERCA E INNOVAZIONE PER POLITICA INDUSTRIALE" |
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Bari, 12 marzo 2013 - Investimenti privati, oltre che pubblici, per ricerca e innovazione ma anche una politica industriale nazionale che metta al centro il Sud. È quanto proposto dalla vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone nel corso del forum “Osservatorio Puglia. Industria e finanza per il rilancio dell’economia regionale”, che si è svolto ieri a Bari. Occorre potenziare la volontà di fare ricerca e innovazione da parte delle imprese – ha spiegato – ma non bastano le sole risorse pubbliche. È necessario che scatti la molla delle sinergie. Le risorse devono far parte di una strategia comune che metta il Sud al centro dell’attenzione e in modo coerente rispetto alle politiche europee”. “In Puglia – ha detto - abbiamo approvato investimenti per oltre 3 miliardi di euro grazie ad incentivi dalla dotazione di oltre 2 miliardi di euro. Il Sole 24 Ore ci dice che siamo la Regione che, da sola, nel 2012 ha erogato alle imprese il 27% dei fondi stanziati complessivamente da tutte le regioni italiane. Per il credito alle imprese abbiamo sostenuto le garanzie dei Cofidi per investimenti che valgono 1,26 miliardi di euro”. Questo significa – ha aggiunto la vicepresidente – che in Puglia non mancano né gli incentivi né il credito alle imprese. Il punto è riuscire a trovare investitori che siano disposti ad usare queste risorse per ricerca e innovazione. È questa la sfida. Noi siamo pronti ad aprire un tavolo, mettendo insieme tutti i soggetti che possono contribuire a realizzare un fondo pubblico-privato che agevoli le imprese negli investimenti in ricerca e innovazione. Investimenti che devono riguardare non solo i settori innovativi ma anche quelli maturi”. Tuttavia – ha continuato – gli incentivi regionali e pubblici in generale rappresentano solo un tassello della politica industriale: sono necessarie anche le infrastrutture e i trasporti. Alla Puglia sono state tolte le corse notturne dei tremi, mentre per anni si è parlato di investire miliardi per lo stretto di Messina. Occorre anche la liquidità per le imprese. La critica più forte alle istituzioni pubbliche riguarda proprio i pagamenti alle aziende. Siamo di fronte a politiche contraddittorie: da un lato l’Unione Europea ci spinge ad erogare i pagamenti, dall’altro la stessa ci impone il restringimento della spesa attraverso il rispetto del patto di stabilità. Questo è uno dei problemi per il quale le imprese chiudono”. La vicepresidente ha poi accennato alle politiche regionali che hanno fatto sì che alcune multinazionali non lasciassero la Puglia. “Bosch e Getrag – ha detto - volevano andare via nel 2009 come vuole fare oggi Bridgestone. Sono rimaste grazie agli incentivi regionali. Porsche viene ad investire nel Salento. Investe perché Bosch e Getrag hanno parlato bene della Puglia per l’affidabilità del sistema”. “Questo vuol dire – ha concluso - che c’è oggettivamente la possibilità di crescere in Puglia, ma occorre una politica industriale nazionale. Sono indispensabili piani veri per affrontare la crisi, altrimenti è solo una fatica di Sisifo”. |
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AUTONOMIE LOCALI: PATTO STABILITÀ, SÌ DELLA REGIONE FVG A CAMBIO CRITERI |
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Udine, 12 marzo 2013 - Potrebbe aver positivamente fine entro la fine del mese l´emergenza conseguente al patto di stabilità tra Regione ed Enti locali, fulcro ieri della riunione del Cal a Udine. Un incontro che si prospettava a luci ed ombre si è in realtà si concluso con un traguardo importante e cioè l´accordo, raggiunto da Anci, Upi e Regione, che ha portato a concordare un sistema per la distribuzione dei 90 milioni a disposizione e consentire così i pagamenti alle aziende che hanno portato a termine o stanno eseguendo opere pubbliche commissionate dagli Enti locali. Dopo l´introduzione del presidente, Ettore Romoli, ed il suo accenno alla necessità di eliminare dalla norma relativa al Patto gli attuali criteri di distribuzione del pacchetto di fondi, la Regione ha infatti passato la mano alle Autonomie locali, dichiarandosi disposta, fermi restando il rispetto del quadro di stabilità e la praticabilità normativa, a far proprie le proposte indicative che saranno espresse dal tavolo tecnico impegnato nello sbroglio della vicenda. Al confronto, oltre agli esponenti di Comuni e Province, hanno partecipato anche l´assessore regionale alla Funzione Pubblica ed Autonomie locali, Elio De Anna, ed il presidente dell´Anci, Mario Pezzetta, da cui è arrivato un quadro provvisorio delle conclusioni alle quali è pervenuto per il momento il tavolo. I tempi per inserire in una delibera di Giunta le proposte delle Autonomie sono stretti, e l´iter tecnico per la modifica dei criteri va concluso prima della seduta che l´esecutivo del Friuli Venezia Giulia avrà il prossimo 19 marzo. Sarà così possibile arrivare ad uno strumento normativo condiviso e da inserire nella legge omnibus che sarà proposta all´Aula consigliare prima dello scioglimento di quest´ultima, in vista delle prossime elezioni regionali. Oltre a confrontarsi politicamente sul patto di stabilità, il Consiglio delle Autonomie ha dato oggi all´unanimità parere positivo ad una modifica - finalizzata all´eliminazione della disparità di trattamento introdotta dalle norme nazionali per l´assunzione di lavoratori che escono da situazioni di crisi - del Regolamento per la concessione e l´erogazione degli incentivi per gli interventi di politica attiva del lavoro, previsti dalla Lr 18/2005. Un altro parere positivo a maggioranza è stato invece dato alle variazioni inserite nel Regolamento relativo sulle caratteristiche delle strumentazioni e delle divise riservati ai corpi di Polizia locale. Le variazioni ai due regolamenti sono state illustrate rispettivamente dagli assessori regionali al Lavoro, Angela Brandi, ed alla Sicurezza, Federica Seganti. |
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TRENTO, ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA: TAGLIATE UN CENTINAIO DI PROCEDURE SUPERFLUE |
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Trento, 11 marzo 2013 - Prosegue il percorso di razionalizzazione delle strutture amministrative provinciali, anche per migliorare ulteriormente le loro prestazioni nei confronti dei cittadini. Con una decisione assunta oggi su proposta del presidente Alberto Pacher, si è provveduto ad aggiornare l’individuazione degli uffici competenti per ciascun procedimento amministrativo di competenza della Provincia. E´ stato inoltre avviato un ulteriore intervento straordinario di razionalizzazione e accelerazione dell´attività, sia sotto il profilo della riduzione dei tempi massimi di risposta che sotto il profilo della riduzione del numero complessivo dei procedimenti, eliminando quelli desueti ovvero oggetto di accorpamento con altri procedimenti omogenei per attività. Sono state eliminate in tutto quasi un centinaio di procedure. Seguiranno prossimamente altri interventi di razionalizzazione, con l’obbiettivo di ridurre di almeno il 20% il numero complessivo dei procedimenti e mediamente del 25% tutti i termini di conclusione attualmente previsti. In arrivo anche nuovi servizi on-line. I settori principalmente interessati dall´intervento di razionalizzazione sulle procedure sono i seguenti : - Agenzia provinciale per le incentivazioni alle attività economiche: ridotti 8 procedimenti gestiti dagli uffici facenti capo direttamente all’Agenzia e omogeneizzati i relativi termini di conclusione, prima diversi, indipendentemente dal settore economico interessato dalla concessione dell’incentivo. Ridotti da 60 a 30 giorni i termini per l´espressione del parere del Comitato incentivi alle imprese; - Servizio Commercio e cooperazione: ridotti 25 procedimenti mediante la razionalizzazione delle procedure del settore cooperazione, attraverso l´accorpamento di attività omogenee relative al sostegno alla cooperazione e alle attività di revisione e riordino delle procedure relative alle attività di vigilanza; -Soprintendenze: ridotti 40 procedimenti a seguito della riorganizzazione delle soprintendenze – i procedimenti prima risultavano duplicati per ciascuna Soprintendenza - e resi omogenei i relativi termini di conclusione, prima diversi. Soppresse le procedure di rilascio di certificati, ora sostituiti da autocertificazioni degli interessati. - Servizio Agricoltura: ridotti una decina di procedimenti mediante accorpamento di attività omogenee e ridotti i termini di alcune procedure nell´ordine del 50%, ad esempio contributi per danni causati da eventi calamitosi, contributi per iniziative di prevenzione dei danni causati da fauna selvatica )escluso l´orso). - Servizio Politiche sanitarie: soppressione di 5 procedimenti, desueti o riferiti a disposizioni abrogate. Veniamo ora al capitolo informazione e comunicazione. Il costante e tempestivo aggiornamento delle informazioni concernenti i procedimenti amministrativi è particolarmente importante anche in relazione alla pubblicazione, prevista a breve, della nuova area del sito istituzionale della Provincia dedicata ai procedimenti e alla modulistica. Lo scopo del nuovo servizio on line è di facilitare e velocizzare il reperimento delle informazioni e la conoscenza degli adempimenti necessari per l’avvio delle pratiche di competenza degli uffici provinciali, senza doversi recare negli uffici, in modo da rendere il più semplice possibile il rapporto con l’amministrazione provinciale. Al contempo, per dare piena garanzia all’utenza della correttezza e del costante aggiornamento delle informazioni e della documentazione presenti sul sito, tutti i moduli prima di essere resi disponibili devono essere “certificati” e contrassegnati da uno specifico “marchio” identificativo riportante lo stemma della Provincia. La nuova area informativa avrà anche un’interfaccia web completamente rivisitata, con nuove funzionalità di ricerca e di consultazione. Il sito consentirà gli utenti, oltre che di reperire tutta la modulistica provinciale per avviare le pratiche di interesse, anche di accedere immediatamente a tutte le informazioni utili riferite al relativo procedimento amministrativo (scadenze, adempimenti, normativa, referenti, costi ecc.): si tratta di un volume, amministrativo e organizzativo prima e documentale poi, molto consistente. Saranno infatti accessibili via web circa 1.000 schede informative sui procedimenti amministrativi e quasi 3.000 moduli collegati. |
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I CENTRI PER L´IMPIEGO DELLA PROVINCIA DI ROMA PER "BOTTEGHE DI MESTIERE" |
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Roma, 12 marzo 2013 - Nell’ambito dell’iniziativa “Botteghe di Mestiere” del Programma Amva – Apprendistato e Mestieri a Vocazione Artigianale, ideato e attuato da Italia Lavoro (www.Italialavoro.it/amva), nella provincia di Roma è stata ammessa in graduatoria (18/02/13 pubblicata sul sito di Italia Lavoro) la Bottega di Mestiere: “Sapere è Sapore”. La Bottega di Mestiere opera nel settore della Ristorazione per la formazione di giovani con profilo di Cuochi in alberghi e ristoranti. L’azienda che ospiterà i tirocini è Eataly Distribuzione Srl. I Centri per l’Impiego della Provincia di Roma supporteranno Eataly Distribuzione Srl nella procedura di selezione delle risorse da inserire in azienda. Obiettivi del progetto La metodologia di formazione che verrà adottata sarà un giusto mix d’aula e di formazione on the job. La predominanza della formazione on the job sarà comunque fondamentale. Nella fase d’aula i tirocinanti affronteranno i seguenti argomenti: Salute e sicurezza – Haccp; Diritti e doveri (del datore di lavoro e del lavoratore); Presentazione azienda; Procedure di lavoro; Il P.v. Di Roma; Comunicazione e advertising – La filosofia di Eataly; Formazione di prodotto (vino, birra, pesce, pizza, carne, materie prime di cucina, ecc.). Già dal terzo giorno, i tirocinanti saranno inseriti nei vari punti ristoro di Eataly, dove potranno osservare direttamente i metodi di lavoro nella preparazione del cibo e dove avranno la possibilità di collaborare fattivamente al processo produttivo Tirocinio - La bottega di mestiere prevede l’inserimento di 20 tirocinanti (10 per ogni ciclo di tirocinio) in possesso di determinati requisiti: essere cittadino italiano, ovvero essere cittadino di Stato appartenente all’Unione Europea, ovvero cittadino extracomunitario con regolare permesso di soggiorno; avere un’età compresa tra i 18 e i 29 anni non compiuti; aver assolto l’obbligo scolastico; trovarsi nello stato di disoccupazione o inoccupazione (aver rilasciato la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro presso il Centro per l’Impiego competente). La durata di ogni ciclo di tirocinio è semestrale e sono previsti 2 cicli di tirocinio. Per ciascun partecipante è prevista una borsa di tirocinio di 500 euro al mese. Candidature per gli aspiranti tirocinanti - Gli aspiranti tirocinanti interessati a partecipare alla Bottega di Mestiere: ”Sapere è Sapore” dovranno far pervenire domanda di iscrizione a Italia Lavoro unicamente attraverso il sistema informatico a partire dalle ore 10,00 del 19/02/2013 e non oltre le ore 23,59 del 28/03/2013. Da aprile 2013, i Centri per l’Impiego inizieranno l’analisi delle autocandidature e forniranno ad Eataly Distribuzione Srl un congruo numero di soggetti pronti per essere selezionati e, successivamente, inseriti in azienda. Per ulteriori informazioni – in merito alla corretta modalità d’iscrizione ed ai dettagli dell’Avviso in commento – per ulteriori informazioni clicca qui. Http://www.italialavoro.it/wps/wcm/connect/botteghe/ del+mestiere/home/le+botteghe/ii+avviso+i+ciclo/ |
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CALABRIA: QUATTORDICI MILIONI DI EURO PER L’OCCUPAZIONE GIOVANILE CON I PIANI LOCALI DI LAVORO |
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Catanzaro, 12 marzo 2013 - Ai territori la possibilità di creare nuovi posti di lavoro nei sistemi locali produttivi e dare stabilità ai giovani in cerca di opportunità professionali. A segnare la strada questa volta è la Calabria, dove la Regione ha avviato una sperimentazione finora unica in Italia. Si chiamano Piani Locali di Lavoro e, attraverso l’utilizzo di risorse comunitarie (un totale di 14 milioni provenienti da Por Calabria Fse 2007-2013), mirano all’inserimento e all’incremento occupazionale (apprendistato e dote occupazionale per i giovani calabresi, incentivi alle imprese per l’assunzione di nuove unità lavorative); all’autolavoro e alla erogazione di voucher. Il bando è rivolto a Enti locali, associazioni di categoria, sindacati, associazioni territoriali, università, rappresentanti del privato sociale, centri di ricerca pubblici, portatori di interessi diffusi, ossia tutti i soggetti, pubblici e privati, interessati ad aderire al Partenariato di Progetto. Per guidare e indirizzare alla compilazione del bando (la scadenza dell’avviso pubblico è stata prorogata al 15 aprile) il Dipartimento 10 ha organizzato per mercoledì 20 marzo nel Centro Agroalimentare di Lamezia Terme, una giornata laboratoriale in cui i Partenariati già consolidati e quelli in fase di costituzione simuleranno il processo di definizione del Piano di lavoro. La partecipazione al seminario dovrà essere preceduta dalla compilazione della scheda di adesione, disponibile sul link del portale tematico Calabria Formazione e Lavoro Politiche Sociali, dedicato al Piano Locale di lavoro, che dovrà essere inviata entro il 15 marzo all’indirizzo piani.Lavoro@regcal.it |
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AMMORTIZZATORI SOCIALI, ACCORDO IN REGIONE BASILICATA ASSICURATA LA PROROGA PER TUTTO IL 2013 NELL’AMBITO DELLE RISORSE REALMENTE DISPONIBILI. INDIVIDUATI REGIMI DI TUTELA ANCHE PER GLI ULTRA 55ENNI, GLI ESODATI E GLI APPRENDISTI |
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Potenza, 12 marzo 2013 - Proroga degli ammortizzatori sociali in deroga. Soluzioni per i 9 lavoratori lucani che lavoravano in Calabria. Ammortizzatori sociali per gli ultra 55enni e approfondimenti su esodati e apprendisti. Sono questi i punti cardine dell’intesa siglata in tarda serata in Regione, nel corso del tavolo di coordinamento nel quale sono stati riassunti i capisaldi di una lunga interlocuzione condotta dagli assessori Vincenzo Viti (Formazione e Lavoro) e Marcello Pittella (Attività produttive), volta a dare sollievo alle famiglie lucane in difficoltà a causa della crisi economica e lavorativa. In particolare l’accordo prevede la proroga degli ammortizzatori sociali in deroga per il mese di aprile 2013 e assicura la proroga degli ammortizzatori sociali per tutto il 2013, nell’ambito delle risorse realmente disponibili. La Regione verificherà con i sindacati la possibilità di attivare iniziative per ridurre, entro la fine dell’anno, la platea dei lavoratori che percepiscono gli ammortizzatori sociali mediante politiche attive del lavoro. Sono state inoltre definite le questioni aperte sulle situazioni di crisi registrate a tutto il 2012, inclusi i 9 lavoratori lucani impiegati in un’azienda calabrese fallita. Per gli ultra 55enni sono state individuate le azioni di tutela e di accompagnamento per l’inclusione nel sistema di ammortizzatori sociali. Per quanto riguarda gli esodati si attiverà inoltre un approfondimento tecnico al fine di trovare soluzioni, nel quadro nella normativa nazionale. Per gli apprendisti infine il Dipartimento regionale interpellerà il Ministero del Lavoro per capire se e come potranno essere inseriti nel sistema di protezione sociale. Al termine dell’incontro l’assessore Viti ha espresso soddisfazione per il raggiungimento di “un accordo molto importante che tende ad abbassare la tensione presente tra i lavoratori. L’intesa, giunta sulla base delle scelte condivise con il presidente De Filippo che ha seguito tutte le singole fasi dei lavori - ha aggiunto l’assessore Viti - va oltre le disposizioni operative del governo nazionale e tiene conto degli specifici elementi di tensione presenti in Basilicata. Situazioni che coinvolgono gran parte della platea storica tra cui gli operai della Valle del Basento, del mobile imbottito e di San Nicola di Melfi. L’accordo – ha concluso Viti - è giunto al termine di una lunga maratona che ho condiviso con l’assessore Pittella ed che ha visto la partecipazione di un’ampia rappresentanza delle parti sociali e sindacali”. In particolare, in riferimento alle problematiche pendenti relative al 2012 è stato convenuto di riconoscere il diritto all’indennità di mobilità per i lavoratori licenziati dalle aziende: Bea Service di Potenza (n.1); Cpe di Tito (n. 2); Tecmes di Pisticci (n. 2); Firema di Tito (n. 16 + 8); Filivi, Marlane e Mti (n. 9). Ai tavolo è inoltre emersa la necessità di riconoscere il diritto alla mobilità anche ai lavoratori licenziati dalle aziende: Barilla di Matera (n. 3); Floramiata (n. 4 residenti in Basilicata). |
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BOLZANO: PROGRAMMA IN 7 PUNTI CONTRO LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE |
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Bolzano, 12 marzo 2013 - Sono circa 1.300 i ragazzi altoatesini di età compresa tra i 15 e i 29 anni che da più di tre mesi sono alla ricerca di un impiego. Un dato che pone l´Alto Adige ampiamente al di sotto della media nazionale, "ma che non deve essere sottovalutato", avverte il presidente Durnwalder. La Giunta provinciale ha varato un programma articolato in 7 punti per combattere la disoccupazione giovanile. Tirocini e contratti estivi, integrazione a lungo termine di giovani con disabilità, aumento della "trasparenza" del mercato del lavoro nei confronti dei giovani, tirocini di formazione per giovani disoccupati, acquisizione delle lingue per giovani disoccupati, valorizzazione di tutte le professioni tecniche e pratiche, lotta all´abbandono degli studi da parte dei giovani e riduzione dei tempi di ricerca del primo impiego. Sono questi i 7 punti che compognono il pacchetto di interventi per la riduzione della disoccupazione giovanile approvato oggi (11 marzo) dalla Giunta provinciale. "I dati sono sempre migliori rispetto alle regioni italiane confinanti e rispetto al resto del paese - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - ma in ogni caso non devono essere sottovalutati. Questi ragazzi aspettano risposte concrete dalla pubblica amministrazione, dall´economia e dal mondo della scuola: per questo motivo abbiamo varato un pacchetto di misure, finanziandolo con uno stanziamento di 1 milione di euro". Secondo i dati più recenti, depurati dagli "sbalzi" dovuti ai lavori stagionali, sono 1.336 i ragazzi altoatesini fra i 15 e i 30 anni in cerca di un´occupazione da più di 3 mesi. "Ma il numero di casi considerati problematici - ha aggiunto Durnwalder - si attesta a quota 626: faremo tutto il possibile per risolvere la situazione e dare loro un futuro più sicuro dal punto di vista lavorativo". Tra i punti più importanti del pacchetto di interventi, Durnwalder ha citato lo strumento dei tirocini, l´apprendistato, i progetti di inserimento dei giovani con disabilità e l´apprendimento linguistico. "Inoltre - ha concluso Durnwalder - bisogna garantire una migliore comunicazione delle opportunità di impiego anche tramite l´utilizzo delle piattaforme informatiche più utilizzate dai giovani, come ad esempio Facebook e Twitter. Sulla base delle indicazioni contenute nel pacchetto, spetta ora ai singoli uffici e alle singole Ripartizioni elaborare i programmi più dettagliati per dare risposte concrete ai ragazzi in cerca di lavoro". |
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"CONGRESSO INTERNAZIONALE SUL GENERE" |
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Istanbul, 12 marzo 2013 - Il 25 e 26 aprile 2013 si svolgerà a Istanbul, in Turchia, il "Congresso internazionale sul genere" (International Gender Congress). Il concetto di genere riguarda il posto che le donne e gli uomini occupano nella società, nonché le relative aspettative sociali. I rapporti di genere variano da un paese all´altro e sono fortemente radicati nella storia. Gli studi accademici in questo campo sono aumentati a partire dal 1980 con l´istituzione di "programmi di studio sul genere" nelle più importanti università di tutto il mondo. La conferenza riunirà studenti e accademici per consentire lo scambio di informazioni e la pubblicazione di nuovi studi, per sensibilizzazare sulle questioni di genere, per discutere le differenze culturali tra le generazioni, per analizzare le interazioni tra generi e altri fenomeni. Per ulteriori informazioni, visitare: http://fas.Maltepe.edu.tr/ |
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MAFIA: LA LOTTA DELLE DONNE IN PROVINCIA LUDOVICA IOPPOLO DI LIBERA, PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “AL NOSTRO POSTO. DONNE CHE RESISTONO ALLE MAFIE”. |
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Parma, 12 marzo 2013 – Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace (Reggio Calabria), Lucrezia Ricchiuti, vicesindaco di Desio (Monza-brianza), Cinzia Franchini, autotrasportatore (presidente nazionale di Cna), Rosaria Capacchione, giornalista, Maddalena Rostagno, figlia di Mauro (giornalista ucciso dalla mafia il 26 settembre 1988) e Valentina Fiore, direttrice del consorzio Libera Terra Mediterraneo. Sono loro le protagoniste di “Al nostro posto. Donne che resistono alle mafie”, scritto da Ludovica Ioppolo e Martina Panzarasa e presentato ieri pomeriggio in Provincia nell’ambito delle iniziative di “Le donne di marzo”. Donne tenaci, coraggiose, del nord e del sud, ragazze e signore che operano in contesti pubblici abitualmente associati a una gestione maschile, come l’economia, la politica, il giornalismo, o l’autotrasporto: donne che hanno deciso ostinatamente di non stare “al proprio posto” e di “mettere un po’ d’ordine”. Alla presentazione di oggi in Provincia ha partecipato l’autrice Ludovica Ioppolo, ricercatrice e sociologa, esponente di Libera, intervistata dalla giornalista Laura Giunta.“come definirei questo libro? Un libro semplice”, ha detto l’autrice dopo una breve introduzione da parte di Alessia Frangipane di Libera. “Abbiamo provato a scrivere storie molto importanti, veramente forti, però allo stesso tempo è un libro si legge molto facilmente e racconta queste donne nelle loro sfaccettature quotidiane, anche nelle loro fragilità e debolezze. Il tutto per dimostrare che a volte non serve essere eroi ma basta semplicemente fare ciò in cui si crede, ciò che si crede giusto fare. Queste donne rappresentano innanzitutto un esempio di coerenza in vite dove non c’è una “rottura” né una scelta epocale: le loro sono tante scelte di coerenza, con se stesse prima di tutto”, ha spiegato Ludovica Ioppolo, che per Libera si occupa di formazione, università e ricerca. “Volevamo raccontare storie – ha aggiunto - in cui donne che facevano lavori anche particolari, spesso maschili, di fatto si ritrovavano sul fronte opposto rispetto a quello mafioso. Dalla rappresentante degli autotrasportatori minacciata per le continue denunce contro le infiltrazioni mafiose, nel settore dell’autotrasporto, alla giornalista anticamorra Rosaria Capacchione: tutte storie di donne che con competenza e determinazione hanno cercato di capire cosa non funzionava intorno a loro, e hanno cercato di mettere le cose a posto”.I proventi del libro saranno devoluti a Libera. |
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PARITA’ DI GENERE NELLA PA – IN VISITA NELLE MARCHE DELEGAZIONE BULGARA. |
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Ancona, 12 marzo 2013 - Una delegazione proveniente dalla Bulgaria è in vista nelle Marche da ieri fino a giovedì prossimo nell’ambito di un progetto europeo sulle migliori esperienze nella gestione delle risorse umane nell’amministrazione pubblica. L’iniziativa è cofinanziata dal Fondo sociale europeo ed ha come obiettivo il miglioramento della capacità amministrativa degli uffici pubblici del distretto di Razgrad, in Bulgaria, mediante il confronto con le esperienze ritenute migliori a livello europeo. Le Regione Marche ha, nel settore, una particolare qualificazione negli aspetti relativi ai diritti di genere e alle pari opportunità, per questo la delegazione sarà domani ricevuta in via Gentile da Fabriano, dall’assessore alle Pari Opportunità, Sara Giannini. Previsti incontri con funzionari e dirigenti regionali dei settori risorse umane, pari opportunità, lavoro, sanità e con la Commissione pari opportunità dell’Assemblea legislativa regionale. “Particolare attenzione – sottolinea Giannini - verrà data al concetto di bilancio di genere, visto che il progetto europeo pone particolare attenzione alla motivazione etica e all’integrità dei lavoratori, attraverso la distribuzione equa delle risorse finanziarie per i dipendenti”. |
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DONNE, ISLAM, ISTRUZIONE: OLTRE I LUOGHI COMUNI |
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Trento, 12 marzo 2013 - "Donna istruita, donna protagonista” era il titolo dell´incontro pubblico proposto in questo 8 marzo dalle donne della comunità islamica di Trento in collaborazione con l´Associazione Donne Musulmane d´Italia e le ragazze del G.m.i Trento, presso l´Auditorium della Circoscrizione San Giuseppe - Santa Chiara in Via Perini a Trento. Dell´importanza dell´istruzione della donna nell´Islam che, come per gli uomini, è un diritto oltre che un dovere, ha parlato Cinzia Aicha Rodolfi, traduttrice e giornalista, prendendo spunto dal Corano. All’incontro, moderato dalla giornalista Chiara Bert, è intervenuta anche Lia Giovanazzi Beltrami, assessore provinciale alla solidarietà internazionale e convivenza. In apertura un richiamo al significato "vero" di questa giornata, in cui si ricorda come noto la tragedia della morte di alcune donne, in un luogo di lavoro, che assurge ad emblema della sofferenza e della morte di tutte le donne, oggi come allora, ad esempio nella Siria devastata dalla guerra civile, dove, oltre alle stragi e alle violenze che si consumano quotidianamente, 3 milioni di persone hanno dovuto lasciare le loro case (il 75% delle quali donne o bambini). Ma anche una sottolineatura sull´impegno delle donne immigrate qui in Trentino, nel lavoro e nel sociale, un impegno che continua nonostante la crisi economica. Le donne della comunità islamica, in particolare, svolgono attività che spaziano dall´insegnamento all´animazione di comunità fino alla promozione del dialogo interreligioso; inserite nel tessuto sociale in cui vivono, e al tempo stesso consapevoli delle proprie radici culturali. Sempre nel corso dell´incontro è stato mostrato un video realizzato in margine ad un sit in organizzato recentemente in piazza Battisti a Trento per richiamare l´attenzione sul conflitto siriano. L´assessore Beltrami ha sottolineato come sia molto difficile parlare di una religione isolandone alcuni" frammenti", che spesso vengono sfruttati ad arte da gruppi e forze politiche per i propri interessi. "In Afghanistan, ad esempio, nella valle del Gulistan, una delle zone più chiuse del Paese, abbiamo potuto realizzare, con l´aiuto anche dei militari italiani, una scuola femminile, che oggi è sempre piena di studentesse ed è tenuta in maniera perfetta. Lo stesso Gulistan ha una governatrice donna, cosa che ancora facciamo fatica ad immaginare in Trentino. Al tempo stesso, in Gulistan, ci sono gruppi che perseguitano le donne. In Africa ci sono realtà di marginalizzazione della donna più gravi in paesi non islamici, come ad esempio in Etiopia. In generale, posso dire che non ho mai trovato una religione che di per sé perseguita le donne, ma realtà in cui, per ragioni spesso economiche e politiche, le donne vengono discriminate e perseguitate. In Trentino abbiamo diverse occasioni di dialogo e di scambio fra donne di culture e fedi diverse, come questa. Occasioni che aiutano le stesse donne a rompere le catene generate dalle dipendenze psicologiche e potersi esprimere pienamente. Per quanto riguarda invece le attività di cooperazione allo sviluppo, la maggior parte dei progetti che realizziamo nel mondo riguardano proprio il settore scolastico e dell´educazione." Per quanto riguarda invece la libertà di vivere fino in fondo la propria dimensione religiosa, anche pubblicamente, l´assessore Beltrami ha anticipato che a giugno verrà realizzata una importante iniziativa, assieme al Cinformi, sui luoghi di culto presenti sul territorio trentino. Aicha Rodolfi, italiana convertita all´Islam, traduce libri sull´Islam dall´inglese, scrive sul sito web "islam-online.It" e sul giornale web "giornalismo a modo nostro" ed è autrice del libro autobiografico "Dalle sfilate di moda al velo... Una musulmana italiana", in cui racconta la sua esperienza. La testimonianza di Cinzia Aicha non rientra nel binomio classico "donna e Islam": storie dolorose, di ammissione di errori compiuti, di costrizioni e maltrattamenti, che certamente esistono, ma che non sono esclusivo appannaggio del mondo islamico. L´immaginario collettivo vuole ancora immagini femminili avvolte in neri chador iraniani, nei burqa azzurri afghani, o dai volti celati dal niqab. Ma sempre più persone avvertono la necessità di andare oltre il facile stereotipo. La storia di Aicha è appunto una storia che esce dai canoni;è la storia di una scelta che è stata e continua ad essere, quotidianamente, in primo luogo una assunzione di consapevolezza. Originaria di Milano, prima modella, poi impiegata nel turismo, sposata con un tunisino, si è avvicinata all´Islam attraverso un percorso di studio e conoscenza, non perché obbligata. Un percorso che continua anche oggi e che rivendica con orgoglio, sottolineando in particolar modo il dovere di ogni fedele di imparare, approfondire, studiare, un dovere previsto dall´Islam "delle origini", che riconosceva alle donne dignità e diritti. Una visione, come è facile intuire, esattamente opposta a quella dei Talebani, che addirittura vietano alle bambine di frequentare una scuola. |
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TOSCANA - IMPRESA DONNA: RIPARTE PERCORSO FORMATIVO BUSY NESS WOMEN |
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Firenze, 12 marzo 2013 - Parte la nuova edizione di Busy Ness Women - Madrefiglia, il percorso formativo gratuito organizzato da Regione Toscana e Unioncamere Toscana che promuove l´imprenditoria femminile in Toscana. Il progetto, realizzato con continuità dal 2007, per il 2013 si articolerà in cinque edizioni; le prime ad avviarsi saranno Firenze, Grosseto e Pisa, ad Arezzo e Carrara le restanti. Per ciascuna area geografica potranno partecipare 36 candidate (24 Mente e 12 Mentor). Il percorso, che si rivolge a donne residenti o domiciliate nella nostra regione, utilizza la sperimentata tecnica del mentoring. Le azioni di mentoring consistono in una tecnica di accompagnamento in base alla quale un soggetto esperto si occupa dell´accrescimento e sviluppo professionale di un esordiente, con il quale stabilisce una relazione interpersonale al fine di trasferirgli le proprie competenze ed esperienze acquisite. Si possono candidare come Mentor donne con esperienza di impresa da almeno tre anni, che abbiano ricoperto o ricoprano attualmente ruoli di responsabilità, e come Mentee neo-imprenditrici o aspiranti tali interessate a valutare e sviluppare una propria idea di impresa. Il percorso formativo "Busy Ness Women - Madrefiglia" è strutturato in due fasi strettamente correlate: la prima comprende la formazione specifica, su temi come la redazione del Business Plan, l´analisi di bilancio, il controllo di gestione; la seconda si articola su un percorso didattico che Mentor e Mentee affronteranno insieme e sarà volto, da un lato, a promuovere e supportare la creazione di relazioni e legami tra le partecipanti per lo sviluppo di relazioni utili al potenziamento delle attività imprenditoriali stesse, dall´altro, ad accrescere il know tecnico su materie di comune interesse. Le iscrizioni si chiudono il 19 aprile 2013. Il bando per partecipare è disponibile su: http://www.Tos.camcom.it http://www.Regione.toscana.it/economiaefinanza/imprenditoriafemminile/index.html http://www.Coap.info http://www.Pi.camcom.it/assefi http://www.Metropoliaziendaspeciale.it In Toscana l´imprenditoria femminile rappresenta circa ¼ del tessuto imprenditoriale regionale. Nel corso del 2012 le imprese femminili hanno registrato un incremento dello 0,8%, attestandosi al 24,2% del totale imprese registrate a fine anno in Toscana. Nell´anno passato la dinamica dell´imprenditoria femminile è risultata in leggero miglioramento rispetto al 2011, quando il tasso di crescita era stato pari al +0,7%. |
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FROSINONE - SEMPRE PIÙ ROSA LE IMPRESE DELLA PROVINCIA |
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Frosinone, 12 marzo 2013 - Nonostante la crisi le imprese della provincia di Frosinone si tingono sempre più di rosa. Le donne dimostrano di fare azienda e di saperla fare bene. La conferma arriva dai dati disponibili al sistema camerale e relativi al terzo trimestre 2012. I dati evidenziano un trend di crescita a livello provinciale delle imprese femminili. Delle 14.338 pari al 33% del 2010 al terzo trimestre 2012 si registra una consistenza di 14.495 imprese. Soltanto da luglio a settembre 2012 presso la Camera di Commercio di Frosinone si sono registrate ben 199 nuove aziende femminili a fronte delle 156 cessazioni. Da un punto di vista strutturale il settore predominante è quello del commercio con 4.225 imprese seguito dal settore agricolo con 3.067 aziende. 1.365 sono invece le attività femminili nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione seguite dal settore relativo ad altre attività di servizi per 1.025 imprese e dalle attività manufatturiere per 1.022. Da un punto di vista della presenza femminile, delle 14.495 ben 12.798 sono considerate imprese a gestione esclusiva, 1.345 a forte presenza femminile, le 352 a presenza maggioritaria. Un altro aspetto importante che emerge è quello relativo alla natura giuridica delle imprese femminili. Le imprese individuali sono 9.392, le società di capitale sono 2.277, le società di persone 2.225. Nel commentare i dati il presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli ha dichiarato: “Sono fermamente convinto che la nostra provincia ha bisogno di risorse dinamiche, capaci di guardare con occhi determinati e coraggiosi. Il valore aggiunto delle donne può rivelarsi uno dei driver vincenti per lo sviluppo del territorio”. Il presidente ha poi rivolto il suo personale saluto e augurio alle donne imprenditrici componenti del Comitato per la Promozione dell´Imprenditorialità Femminile, insediatosi nel pomeriggio di oggi, alla presenza anche del vice presidente Paolo De Cesare e del componente di giunta Guido D´amico. Alla sua prima riunione il Cif ha nominato la presidente nella persona di Cristina Scappaticci rappresentante della Coldiretti. Le componenti sono: Maria Grazia D´onorio (Consiglio camerale), Luisa Magnante (Unindustria Frosinone), Laura Pallotta (Federlazio), Antonella Tagliaboschi (Compagnia delle Opere), Patrizia Germini (Confesercenti), Sandra Scaccia (Confcommercio), Antonella Torre (Cna), Teresa Luffarelli (Confartigianato), Roberta Vecchio (Unione Artigiani Ciociari Casartigiani), Raffaela Del Piano (Unione Artigiani Italiani), Erminia Vitiello (Cia), Cristina Scappaticci (Coldiretti), Anna Laura Mearelli (Confagricoltura), Serena Paolucci (Legacoop), Maria Rita D´amico (Concooperative e Agci Lazio), Maria Pia Davino (Confimprese Italia), Valeria Toscano (Abi), Alessandra Romano (Cgil-cils-uil). |
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CUNEO - NELLA GRANDA UN´IMPRESA SU QUATTRO È "ROSA" |
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Cuneo, 12 marzo 2013 - Un’ impresa su quattro in provincia è donna. Il dato, in sintonia con il trend nazionale, fotografa la situazione al Iv trimestre del 2012 e segnala un incremento delle imprese “in rosa” rispetto allo stesso periodo del 2011 pari allo 0,8%. A riprova che l’imprenditorialità femminile, anche in tempi di crisi come quello che stiamo attraversando, dimostra di avere una marcia in più. Il risultato assume maggiore significato se raffrontato con quello relativo al totale delle imprese italiane, cresciute nel 2012 dello 0,3% e, ancora di più, se si guarda al contributo dato dalle imprese guidate da donne alla tenuta del tessuto imprenditoriale nazionale. L’attenzione del sistema camerale nei confronti di questo tipo di imprenditorialità è testimoniata dalla firma, il 20 febbraio scorso, di un Protocollo di intesa tra Unioncamere, Ministero dello Sviluppo Economico e Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri con l’obiettivo di una sempre maggiore collaborazione su questi temi. “Questi dati - afferma il Presidente della Cdc Ferruccio Dardanello – dimostrano quanto le donne sappiano affrontare con eccezionale energia i momenti di maggiore difficoltà. Di certo sono portatrici di una determinazione e di un bagaglio di competenze e stili imprenditoriali differenti rispetto a quelli degli uomini”. "Occorre – ha commentato la Presidente del Comitato imprenditoria femminile presso la Cdc Aurelia Della Torre – concentrare gli sforzi ad ogni livello per superare gli ostacoli che le donne ancora oggi incontrano nell’esprimere appieno la propria creatività e professionalità nell’ambito imprenditoriale e nel mondo del lavoro in generale. Il sistema camerale è sempre stato sensibile a questa realtà e continuerà a impegnarsi rafforzando i comitati per l’imprenditoria femminile presenti e attivi sul territorio all’interno delle singole Cdc”. Nella Granda le imprese iscritte al Registro tenuto dalla Cdc sono 72.863 di cui 17.710 gestite da donne, pari a circa il 24,3%. Per imprese femminili, occore ricordare, si intendono tutte quelle realtà imprenditoriali in cui la partecipazione di genere risulta complessivamente superiore al 50%, tenuto conto delle composizioni di quote di partecipazione e di cariche attribuite. I settori che registrano un maggior numero percentuale di imprese in rosa sono il turismo (32,4% delle imprese operanti in questo settore), l’agricoltura (30 %), il commercio (26,8%) e i servizi alle imprese (24 %). Il 49,8% della voce “altri settori” è costituita in larga parte da attività legate ai servizi assistenziali. La forma giuridica preferita è l’impresa individuale (27,2%) e la società di persone (20,4%). Meno diffusa, per il momento, la forma della società di capitale scelta dal 12,1% delle imprese femminili. |
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BARI - LE DONNE PROTAGONISTE NELL´ECONOMIA |
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Bari, 12 marzo 2013 - Su cento imprese che operano in Terra di Bari, ben ventitrè sono gestite da donne. E’ il dato più rilevante della fotografia scattata dalla Camera di Commercio di Bari sull’imprenditoria in rosa nel territorio di competenza nell’anno 2012. Un appuntamento che diventerà fisso ogni anno nel giorno dell’8 marzo, festa delle donne. Con le sue 33.995 aziende al femminile la provincia traina l’intera Puglia (1/3) e raggiunge un risultato pari al doppio delle imprese giovanili e al sestuplo di quelle nate da imprenditori stranieri. In particolare, nel commercio il fenomeno ha numeri a quattro zeri: 10.332 imprenditrici, una su tre totali del comparto. Notevole anche il dato sull’agricoltura e attività alimentari connesse (7.753). Cospicua pure la diffusione delle aziende manifatturiere (2.986), dei servizi alle imprese (2.579) e del turismo (2.081). Focalizzando l’attenzione sui dati congiunturali del 4° trimestre 2012 il protagonismo delle donne nell’economia di Terra di Bari e Bat, nonostante il periodo di crisi, appare addirittura in controtendenza, con un andamento vivace: 566 nuove iscrizioni presso la Camera di Commercio di Bari, con una variazione tendenziale pari al +10,5% rispetto al trimestre precedente. Una crescita doppia rispetto alla media italiana. A trainare il dato, soprattutto i servizi, le assicurazioni e il commercio. “Il connubio fra donna e impresa - ha dichiarato Alessandro Ambrosi, presidente della Camera di Commercio di Bari - è assolutamente virtuoso nella nostra terra, con medie che ricordano da vicino quelle nazionali. Incoraggia molto anche il dato delle società di capitali sul totale delle imprese femminili: 14,3%, non distante dal dato nazionale del 15%. Segno che le nostre aziende femminili non solo sono tante, ma si stanno dando forme societarie sempre più strutturate. Si può e si deve migliorare ancora, ma lo scenario, vale la pena di dirlo, è roseo”. |
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A TRENTO UNA CASA RIFUGIO PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA |
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Trento, 12 marzo 2013 - Una casa rifugio per le donne vittime di violenza, una struttura - ad indirizzo naturalmente segreto - che offrirà ospitalità a donne sole o con figli minori che abbisognano di protezione nei confronti di persone violente, intrusive o dannose: prevista dalla legge 6 del marzo 2010, "Interventi per la prevenzione della violenza di genere e per la tutela delle donne che ne sono vittime”, questa struttura è ora una realtà ed è stata presentata ieri agli organi di informazione nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato l´assessore provinciale alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami, il responsabile dell´Agenzia provinciale per la famiglia Luciano Malfer e il dirigente del Servizio per le politiche sociali e abitative Luca Comper. La casa rifugio si articola in 8 miniappartamenti e può accogliere fino a un massimo di 8 donne con eventuali figli, per un totale massimo di 18 persone. L´ingresso può essere programmato da servizi sociali ma avvenire anche in situazioni di emergenza, tramite invio della donna alla struttura da parte delle forze dell´ordine o dai servizi sanitari. L´ammissione e la permanenza nella casa sono gratuite, per un periodo massimo di 6 mesi (salvo proroghe per particolari esigenze). L´obiettivo della casa - la prima del suo genere in Trentino - è quello di offrire alle donne e alle/ai loro figlie/i ospitalità e protezione in un ambiente sicuro, accogliente e tranquillo, di sostenere la donna nella sua scelta di allontanarsi dalla violenza avendo a disposizione un tempo, uno spazio e relazioni che le consentano di porre le basi per iniziare una vita relazionale, sociale e lavorativa autonoma e soddisfacente, e infine accompagnare i minori, coinvolti direttamente o indirettamente in episodi di violenza, nel rielaborare la situazione di maltrattamento subito o assistito, nel rispetto del loro sviluppo psicofisico. "Quello che tagliamo oggi è un traguardo importante - ha detto l´assessore Beltrami, che ha anche ricordato le 500 denunce presentate da donne vittime di violenza nel 2011, e che rappresentano purtroppo solo la punta dell´iceberg - . Abbiamo registrato su questo progetto una fortissima sinergia da parte di tutte le componenti del settore pubblico, del privato sociale, dell´associazionismo, sfatando il luogo comune per il quale le donne non sanno lavorare assieme e fare fronte comune. Questo servizio, assieme agli altri già esistenti e a quelli che stiamo mettendo a fuoco, ci consentirà di dare una risposta quanto più possibile organica, integrata, in una parola ´completa´ ai bisogni che le donne esprimono, valorizzando la ricchezza delle esperienze già maturate sul territorio e la sussidiarietà." La struttura è destinata a donne residenti in provincia di Trento, o presenti sul territorio provinciale che non possono avvalersi dei servizi degli Enti di provenienza, che si trovano esposte alla minaccia di ogni forma di violenza (fisica, psichica, sessuale, economica) o che l’abbiano subita e che si trovano costrette ad abbandonare la propria casa. Tutto ciò ovviamente a prescindere dalle loro convinzioni etiche, religiose, culturali, politiche e dalla loro lingua e provenienza. La casa rifugio offre innanzitutto sicurezza, ovvero, la possibilità di non raggiunte da persone che si sono rivelate pericolose per loro e per le/i figlie/i. Accanto al sistema di videosorveglianza, la principale misura di sicurezza è costituita quindi, come facilmente intuibile, dalla segretezza dell’indirizzo, che si cerca di mantenere in ogni modo. L’ammissione e la permanenza nella struttura sono gratuite (per le donne provenienti da fuori provincia sarà fissata una retta). Le accoglienze possono essere di due tipi: programmate ma anche in pronta emergenza (invio da parte delle forze dell’ordine e dal pronto soccorso) Ricettività: la casa può accogliere contemporaneamente fino a otto donne con le/i relative/i figlie/i (fino ad un massimo di 18). I figli maschi di norma fino al compimento dei 14 anni. L’ospitalità di donne provenienti da fuori provincia per ragioni connesse al bisogno di essere allontanate dal loro luogo abituale di vita è possibile nella misura di 1 sugli 8 posti disponibili, qualora non ci siano situazioni di emergenza nel territorio di Trento e a fronte di un impegno di spesa da parte dell’Ente inviante. Tempi: Il periodo di ospitalità nella Casa rifugio è di sei mesi, eventualmente prorogabili in situazioni particolari da concordare con la donna e gli eventuali Servizi coinvolti. La permanenza nella casa rifugio ha carattere di soluzione temporanea, destinata in primo luogo a garantire la necessaria protezione alla donna e secondariamente a favorire l’impegno della donna ospite nella ricerca di un lavoro, di una casa e nel raggiungimento degli obiettivi programmati. Le dimissioni avvengono di norma entro sei mesi dall’ingresso, nel momento in cui siano stati raggiunti condizioni soddisfacenti di serenità e autonomia (alloggiativa, lavorativa e relazionale). L’equipe può valutare una proroga di qualche mese, qualora la donna ne faccia richiesta. Apertura: a partire dal 11 marzo 2013 , tutto l’anno e per tutto il giorno (24 ore al giorno anche di domenica e nei giorni festivi). Struttura: 8 miniappartamenti di cui uno con 2 stanze. All’interno dell’edificio sono presenti anche: due uffici a disposizione delle operatrici per le attività di consulenza, una stanza per il controllo dei monitor e la presenza notturna, una stanza per i lavori di gruppo con le donne e per le riunioni, un ufficio per l’operatrice che si occuperà dei bambini, una stanza per il lavoro con i bambini, una cucina comune, un soggiorno, una stanza gioco per i bambini. Ciascuno di questi spazi ha accesso al relativo bagno. Nella casa rifugio l’accoglienza della donna ed eventualmente delle/i sue/i figlie/i è realizzata attraverso la messa a disposizione di un miniappartamento al fine di permettere il mantenimento della privacy ed di una certa “normalità” nelle abitudini di vita. La permanenza si basa su criteri che assicurano l’autonomia delle donne nella gestione delle attività quotidiane, ma che favoriscono il superamento del senso di solitudine attraverso la convivenza e la condivisione di spazi comuni, nel rispetto reciproco e del regolamento della Casa. Personale: La metodologia di lavoro all’interno della casa rifugio è quella del lavoro di équipe. Il gruppo di lavoro è costituito da: 5 educatrici full time con funzione di accompagnamento delle donne - 1 educatrice full time con funzione di accompagnamento dei minori - 1 ausiliaria part time con funzione di pulizia degli spazi di lavoro e di organizzazione e cura dell’immobile e delle attrezzature presenti - 1 responsabile pedagogica part time con funzione di coordinamento del progetto - 1 contabile part time Rapporti Con Altre Associazioni - Per favorire l’integrazione con le realtà già attive sul territorio e il coordinamento con le altre strutture di accoglienza presenti sul territorio provinciale nell’ottica della piena realizzazione della filiera dei servizi antiviolenza per la tutela e il sostegno delle donne vittime di violenza è prevista l’attivazione di una Commissione con funzioni consultive e propositive composta da: Associazione Laica Famiglie in Difficoltà (Alfid) - Associazione Trentina Accoglienza Stranieri – onlus (Atas) - Casa Accoglienza alla vita “Padre Angelo” onlus - Centro Antiviolenza per donne in situazione d´abuso - Casa Tridentina della Giovane (Acisjf) - Fondazione Famiglia Materna - Punto D’approdo Società Cooperativa onlus - Servizio Politiche Sociali della Provincia, con un suo rappresentante Legge Di Riferimento: è la legge 6 del marzo 2010 “Interventi per la prevenzione della violenza di genere e per la tutela delle donne che ne sono vittime” L’attuazione della legge è in capo a due strutture provinciali e precisamente: vServizio Politiche Sociali; Agenzia Provinciale per la Famiglia, la Natalità e le Politiche giovanili. Tra i principali atti amministrativi adottati in attuazione della legge vi sono l´istituzione del Comitato per la tutela delle donne vittime di violenza, che nel 2011 aveva individuato fra gli obiettivi della legge l´apertura di una casa rifugio in Trentino. Gli articoli 4 e 5 e della legge fanno riferimento ai "servizi antiviolenza", erogati dalle medesime associazioni i cui esponenti costituiscono il Comitato per la tutela delle donne vittime di violenza. Essi si concretizzano in: - servizi di carattere semiresidenziale, quali: consulenze, orientamento, nonché supporto nell’integrazione socio-lavorativa. - servizi di carattere residenziale:strutture di accoglienza con grado di protezione diverso con gravità decrescente a) case rifugio; b) case di accoglienza; c) alloggi in autonomia. In particolare, la “casa rifugio” si connota come struttura di ospitalità temporanea a indirizzo segreto rivolta a donne sole o con figli minori per le quali la problematica prevalente è quella della protezione da persone violente, intrusive o dannose. Le case di accoglienza e gli alloggi in autonomia sono servizi già presenti sul territorio da tempo, Risultava mancante proprio la tipologia denominata “Casa rifugio”. Considerando prioritaria l’attivazione del servizio, la Provincia autonoma, con il Servizio politiche sociali, ha proposto ad un ente del terzo settore, proprietario di un immobile ristrutturato con contributo provinciale che possedeva le caratteristiche strutturali e logistiche idonee, di presentare un progetto per l’avvio del servizio. |
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IN CRESCITA LE IMPRESE FEMMINILI A ROMA E PROVINCIA
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Roma, 12 marzo 2013 - Le imprese femminili tengono testa alla crisi. Sia a livello nazionale che regionale i dati dimostrano che le aziende in “rosa” continuano a crescere nonostante la grave congiuntura economica che colpisce, ormai da molti mesi, il nostro sistema produttivo. In particolare, nel Lazio il numero delle imprese guidate da donne, a fine 2012, si è attestato a quota 144.402 unità con ben 1.555 imprese in più rispetto a fine 2011, per un variazione percentuale pari al +1,09%. A Roma e provincia il dato è ancora più confortante: il numero totale delle imprese femminili, a fine 2012, era pari a 99.381 unità, con un saldo positivo, rispetto a fine 2011, di 1.350 aziende, per una variazione percentuale positiva dell’1,37%. Un risultato che assume maggiore significato se raffrontato con quello relativo al totale delle imprese femminili italiane cresciute, nel 2012, dello 0,5%. “L’imprenditoria femminile – afferma il Presidente della Camera di Commercio di Roma, Giancarlo Cremonesi – rappresenta, anche in questa drammatica fase di crisi economica, una componente vitale e strategica del tessuto produttivo locale e nazionale. I dati ci dicono che, nel nostro territorio, le imprese rosa continuano ad aumentare, e questo lo dobbiamo al coraggio e alla passione di tante donne impegnate, quotidianamente, a favore del benessere della comunità economica e sociale”. Questi i dati principali emersi dall’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere e dei quali si è discusso oggi durante il convegno “M’illumino d’impresa” organizzato dalla Camera di Commercio di Roma e dal suo Comitato per la promozione dell’imprenditorialità femminile. L’evento è stato l’occasione per fare il punto sugli obiettivi raggiunti dal Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile della Cciaa di Roma nei suoi tre anni di attività e per presentare i diversi progetti promossi nel 2012, premiando contestualmente le cinque imprese vincitrici della seconda edizione del bando “Premio Idea Innovativa, la nuova imprenditorialità al femminile” istituito dalla Cdc di Roma, in collaborazione con il Comitato. Questi i nomi delle imprese: Le golosizie di Miranda di Miranda Maria Pisione (artigianato); Gori Gelato di Francesca Gori (artigianato); Farma.ci. Sas di Samantha Ciliberti (commercio); Mirus Mundus di Maria Monti (commercio); Isew Srl (servizi). Alle vincitrici spettano 5mila euro di contributo per la realizzazione dei loro progetti. Nel corso del convegno è stato anche presentato il manuale “Percorsi di conciliazione”, promosso dallo stesso Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile e nato nell’ambito del concorso “Lei concilia?”, che punta a valorizzare progetti di conciliazione vita-lavoro nelle Pmi del nostro territorio. Il manuale si rivolge a un pubblico di non addetti ai lavori e, partendo dall’analisi di cosa vuol dire “conciliazione” in Italia e in Europa, fornisce una panoramica delle politiche attuate e consente una prima riflessione sull’impatto che tali politiche possono determinare in termini di riscontro sui tassi di occupazione e sulla condizione lavorativa delle donne. Ad arricchire la pubblicazione, una scheda per la definizione guidata di un progetto di conciliazione, pensata per offrire un supporto operativo a imprenditrici e imprenditori che vogliano realizzare progetti di conciliazione all’interno della propria impresa. “Vogliamo un otto marzo costruttivo e non rivendicativo. E’ per questo che, con le amiche del Comitato per l´Imprenditorialità Femminile, organismo che mi pregio di presiedere – sottolinea Alberta Parissi, Presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile della Cciaa di Roma – abbiamo voluto fare un piccolo resoconto dell´attività svolta in questo intenso triennio d´impegni e di successi. Ci ha guidate la voglia di realizzare iniziative realmente utili alle donne imprenditrici e alla diffusione di cultura d´impresa fra le giovani generazioni. Questa sarà la via maestra che, dati i risultati positivi, ci guiderà anche nel futuro. Perché le donne, da madri dell´umanità, sono abituate a fare, non a promettere”. La documentazione del convegno “M’illumino d’impresa” è consultabile sul sito internet www.Rm.camcom.it |
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