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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 13 Maggio 2013 |
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"CONFERENZA SULL´ACCUMULO SOSTENIBILE DI ENERGIA NEGLI EDIFICI" |
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Dublino, 13 maggio 2013 - Dal 19 al 21 giugno 2013 si terrà a Dublino, in Irlanda, una conferenza intitolata "Conferenza sull´accumulo sostenibile di energia negli edifici" (Sustainable Energy Storage in Buildings Conference). L´accumulo dell´energia negli edifici, in particolare in quelli commerciali, è un mercato in crescita in Europa e altrove. Questa conferenza introdurrà nuovi materiali per l´accumulo di energia, metodi di collaudo e caratterizzazione e modellazione su microscala e macroscala dei materiali di accumulo di energia e delle applicazioni sostenibili. Saranno presentati esempi di accumulo di energia sostenibile negli edifici e saranno discusse alternative di energia sostenibile. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Sustainableenergystorage.com/index.html |
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TRENTO: APPROVATO IL PIANO ENERGETICO AMBIENTALE 2013-2020 |
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Trento, 13 maggio 2013 - Approvato il 3 maggio in via definitiva dalla Giunta provinciale il Piano energetico-ambientale provinciale 2013-2020 predisposto dall’Agenzia provinciale per l’Energia, e il relativo Rapporto Ambientale. Il piano era stato adottato dalla Giunta in via preliminare lo scorso dicembre, per essere poi trasmesso al Consiglio delle autonomie locali e alla competente commissione permanente del Consiglio provinciale per l’espressione, del parere previsto dalle norme. Il Piano poggia le sue fondamenta sulla nuova legge provinciale sull’energia (n. 20/2012). Dopo una prima parte dedicata all’analisi del contesto nazionale ed internazionale, nel documento sono riportati gli obiettivi che la Provincia autonoma di Trento intende realizzare per contribuire all’attuazione della strategia europea 20-20-20 e, in particolare, per rispettare la distribuzione degli obiettivi nazionali ripartiti a livello regionale (Burden Sharing), promuovendo lo sviluppo delle fonti rinnovabili, assicurando condizioni di compatibilità ambientale, paesaggistica e territoriale, riducendo le emissioni inquinanti e climalteranti, promuovendo efficienza energetica e risparmio, favorendo la mobilità sostenibile, la ricerca e lo sviluppo di attività di green economy. Il Piano propone azioni in materia di efficienza energetica, anche attraverso la previsione di incentivi per la riqualificazione energetica di interi edifici o aree urbane, la creazione, con risorse pubbliche e private, di fondi di rotazione per facilitare gli interventi di riqualificazione, l´introduzione progressiva di valori più restrittivi sui consumi della nuova edilizia, la promozione di verifiche energetiche nel settore del terziario e nell’industria, il controllo rigoroso delle certificazioni degli edifici. Nel campo delle energie rinnovabili prevede poi il sostegno alla realizzazione di impianti di teleriscaldamento a biomassa, la promozione e valorizzazione della filiera locale del legno, la semplificazione ed ottimizzazione dell’iter autorizzativo per gli impianti di produzione da fonti rinnovabili. Per quanto riguarda le reti, punta all´ampliamento della rete di distribuzione di gas naturale e ad interventi per la riduzione delle perdite di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica. Per i trasporti individua le direttrici da seguire nel raddoppio della ferrovia della Valsugana, nel potenziamento di bike e car sharing e nella promozione dei veicoli a basso impatto ambientale . Tutte queste azioni andranno accompagnate da iniziative di informazione, educazione e promozione che coinvolgano i comuni e i cittadini direttamente. |
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CENTRALE A BIOMASSE DI RIVAROLO, LA PROVINCIA DI TORINO SCRIVE ALL’ARPA |
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Torino, 13 maggio 2013 - La Provincia di Torino continua a monitorare l’evoluzione dell’attività della centrale a biomasse di Rivarolo, che dall’ 1 maggio ha avviato ufficialmente a regime la sua attività. “L’assessore provinciale all’Ambiente Roberto Ronco – spiega il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta - prosegue il suo lavoro al tavolo di confronto e monitoraggio che vede presenti sia il Commissario prefettizio di Rivarolo che il Comitato ‘non bruciamoci il futuro’ e mi ha segnalato che l’esigenza in questo momento è quella di diffondere informazioni sulle modalità di controllo dell´impianto, ora che è entrato nella gestione a regime. Per questo motivo, la Provincia di Torino ha chiesto ad Arpa di trasmettere una nota ufficiale che elenchi le attività di controllo svolte sull’impianto”. “Siamo in attesa di risposteda Arpa – precisa Saitta – che diffonderemo appena possibile”. |
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INCONTRO IN REGIONE TOSCANA PER L’AZIENDA MABO EDILIZIA ENERGIA DI BIBBIENA |
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Firenze, 13 maggio 2013 – L’assessore alle attività produttive, lavoroe formazione Gianfranco Simoncini si è incontrato il 9 maggio, su richiesta delle organizzazioni sindacali, con i rappresentanti dell’azienda e i sindacati dell’azienda Mabo, che produce nella sua sede di Bibbiena, componenti prefabbricati per l’edilizia e attualmente impiega oltre 200 lavoratori. All’incontro hanno partecipato anche le istituzioni, il sindaco di Bibbiena Daniele Bernardini e l’assessore al lavoro della Provincia di Arezzo Carla Borghesi. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto della situazione. L’azienda ha spiegato che fino ad oggi è stata in grado di realizzate le varie tappe del percorso inaugurato lo scorso anno con l’avvio del piano industriale, convinta che vi siano gli spazi di mercato indispensabili a garantirle un futuro. “Prendiamo atto – ha concluso l’assessore – che siamo di fronte ad un’azienda importante, che ha un peso sia per numero di addetti che per il settore produttivo in cui opera. E’ un’azienda la cui presenza sul territorio è essenziale per l’economia locale e dell’intera regione ed è riuscita, nonostante la crisi, a mantenere quote di mercato e commesse. La Regione è disponibile ad ad accompagnare il percorso di rilancio contenuto nel piano industriale, sia per quanto riguarda il sostegno al reddito dei lavoratori, sia per quanto riguarda l’accompagnamento dell’azienda nei confronti del sistema del credito, una volta che saranno concretizzati gli impegni alla ricapitalizzazione che la società ha annunciato in questi giorni”. L’assessore ha informato, in particolare, che nei giorni scorsi la Presidenza si è incontrata con rappresentanti del mondo bancario. |
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RICOSTRUZIONE: CHIODI, SUBITO PROGETTI E FONDI PER L´AQUILA |
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L´aquila, 13 maggio 2013 - "Il sindaco dell´Aquila, Massimo Cialente, in tutto questo tempo ha solo cavalcato una forma di protesta che si è rivelata sterile e dannosa abbandonandosi ad assurde reazioni e a dietrologie incomprensibili. Ammetta il primo cittadino che questo suo atteggiamento non è riuscito a produrre nessun risultato utile. Oggi cerca di attirare l´attenzione su problemi che non è stato in grado di gestire direttamente dimostrando inefficienza operativa e incapacità gestionale". Lo ha detto il 9 maggio il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, in riferimento alla questione della ricostruzione post terremoto. "Per questo ho sostenuto - ha proseguito Chiodi - che Cialente non deve essere lasciato solo ma va affiancato e supportato. Fornire esempi di protesta ben oltre i normali limiti della decenza e della legittimità non aiuta ne L´aquila ne, tantomeno, l´Abruzzo. L´aquila non può permettersi ancora di restare nel blocco della ricostruzione per cui chiedo unità e compattezza sul fronte istituzionale. Del resto, terminata la fase commissariale, il 31 agosto 2012, tutte le attività legate alla ricostruzione hanno subito un brusco ´stop´. Inoltre, siamo entrati in un periodo di stasi con la mancata previsione di nuove risorse da parte del governo Monti. Le uniche risorse a tutt´oggi messe a disposizione per la ricostruzione dell´Aquila sono quelle stanziate sotto il Governo Berlusconi con il decreto Abruzzo: circa 10,5 miliardi di euro. Siamo in attesa di capire oggi cosa vorrà fare il nuovo Governo nazionale per la nostra regione e per risollevare le sorti del territorio dell´Aquila. Oggi bisogna subito trasferire in termini di cassa tutte le risorse stanziate da Berlusconi e dal suo governo e prevedere, con un nuovo provvedimento, uno stanziamento certo per i prossimi anni che assicuri un flusso cospicuo di risorse per la ricostruzione. Pertanto, - ha concluso il Presidente - è necessario che arrivino subito i primi 800 milioni e poi il restante miliardo dello stanziamento di Berlusconi e venga previsto uno stanziamento almeno pari a quello della legge 77 del 2009 (decreto Abruzzo) che attivi trasferimenti di risorse almeno pari ad un miliardo l´anno". |
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CASA IN TOSCANA: SPAZIO A PROPOSTE SERIE, L’EMERGENZA È GRAVE |
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Firenze, 13 maggio 2013 – Quasi totale assenza di politiche nazionali sulla casa, mancanza di sostegno alle fasce più deboli. L’assessore al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca torna sul tema del disagio abitativo, due giorni dopo il convegno organizzato dalla Regione che ha messo in evidenza numeri drammatici, precisando anzitutto che “per evitare di lanciarsi in polemiche del tutto strumentali sarebbe sufficiente ascoltarsi con attenzione”. Allocca, che definisce il problema casa come “il punto di sofferenza sociale più acuto e dirompente”, spiega l’azione della Regione e chiarisce la logica della proposta-provocazione della tassa da 10 euro sugli oltre 400 mila alloggi sfitti in Toscana. “La premessa doverosa – spiega Allocca dopo aver letto alcune reazioni a quanto ha affermato un paio di giorni fa –, è che le questioni sul disagio abitativo sono drammaticamente serie e vanno affrontate con altrettanta serietà per costruire una strategia efficace e possibilmente condivisa. Durante le conclusioni al convegno ho ribadito alcune considerazioni sul modo in cui l’Italia ha affrontato, o meglio non ha affrontato, le politiche della casa: a partire dal ridotto stock di alloggi pubblici, che distingue il nostro paese rispetto al resto d’Europa, per arrivare al totale disimpegno statale sia sul terreno dei finanziamenti destinati alla costruzione/recupero/acquisto di alloggi per i meno abbienti, che su quello del sostegno agli affitti alle fasce economicamente più deboli, gravate da canoni sempre più alti e con salari e pensioni sempre più bassi”. La Regione in questi anni ha cercato di ottimizzare le poche risorse a disposizione “operando in più direzioni – prosegue Allocca – e portando avanti programmi di investimento per la riqualificazione e realizzazione di nuovi alloggi per oltre 170 milioni di euro, che però vengono rallentati dai limiti di spesa imposti dal patto di stabilità. Nel 2012 oltre 14 milioni di euro sono stati trasferiti ai Comuni per il contributo affitti, sostituendo in tal modo l’intervento statale che dagli 11 milioni di euro del 2011 è sceso ai 600 mila del 2012. Senza poi dimenticare la misura innovativa da 4 milioni di euro l’anno, per il 2012 ed il 2013, per il fondo antisfratti e, buon ultimo, il lavoro che abbiamo avviato sul sistema delle agenzie della casa, già presenti in alcune realtà, strumento che va normato in modo puntuale per essere in grado di produrre un effetto calmierante sul mercato privato delle locazioni a vantaggio sia degli inquilini che dei proprietari”. “Tutto questo – dice ancora l’assessore – per ribadire come la Regione si è impegnata fortemente nel settore casa e continuerà a farlo nei prossimi anni. Ma è evidente che l’ampiezza del problema richiede con urgenza la ripartenza di politiche nazionali. In questo quadro si inserisce la proposta di una tassa di scopo sugli alloggi sfitti, già avanzata a fine 2011 e riproposta anche nel 2012. Una tassa del genere non può provenire da una regione, che non ha autonomia impositiva, ma riguarda invece le scelte del governo (e richiederebbe semmai una modifica della legge 431 del 1998) che nel frattempo ha caricato, attraverso l’Imu, un pesante e pressoché indistinto prelievo sul patrimonio immobiliare senza nemmeno destinarne una piccola parte alla regolazione sociale del sistema abitativo. Anzi, attraverso l’introduzione della Cedolare secca si sono praticamente azzerate le leve fiscali finalizzate alla incentivazione dell’affitto concordato. Un’ultima osservazione -conclude Allocca – per quanto riguarda l’eventuale gettito che una tassa del genere genererebbe: 10 euro al mese per i circa 400 mila alloggi sfitti fa 4 milioni al mese, quasi 50 l’anno, comunque sufficienti per garantire un tetto a ogni famiglia. In questo caso quindi non posso lamentarmi, come spesso accade in politica, di essere stato frainteso, ma più semplicemente di non essere stato ascoltato”. |
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VENETO: PUBBLICATA SUL BUR VARIANTE CON VALENZA PAESAGGISTICA AL PTRC. 120 GIORNI DI TEMPO PER OSSERVAZIONI E PROPOSTE |
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Venezia, 13 maggio 2013 - La variante parziale al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (Ptrc 2009) per l´attribuzione della valenza paesaggistica, adottata con provvedimento della Giunta Regionale nella seduta del 10 aprile scorso, è stata pubblicata nel Bollettino Ufficiale n. 39 del 3 maggio. La normativa (comma 5, dell´art. 25 della Legge regionale n. 11 del 2004) stabilisce che entro centoventi giorni dalla data di pubblicazione gli enti locali, le comunità montane, le autonomie funzionali, le organizzazioni e le associazioni economiche e sociali, nonché chiunque ne abbia interesse, possono presentare alla giunta regionale osservazioni e proposte. La variante parziale al Ptrc con valenza paesaggistica è depositata presso la sede della Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica della Segreteria Regionale per le infrastrutture della Regione (Palazzo Linetti in calle Priuli 99 a Venezia) e presso le sedi delle sette amministrazioni provinciali del Veneto. La documentazione è consultabile anche sul sito web della giunta regionale. |
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PIEMONTE: CORONA VERDE: STATO DEI LAVORI NEI CANTIERI PRONTO ANCHE UN PIANO DI COMUNICAZIONE RIVOLTO A CITTADINI E ADDETTI AI LAVORI |
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Torino, 13 Maggio 2013 - Una guida di 168 pagine divisa per filoni tematici ed itinerari, un documentario della durata di 45 minuti, una mostra itinerante dal titolo “I tesori di Corona Verde”, incontri con le scuole e con i residenti dei diversi Comuni del territorio coinvolti nei progetti, due brochure informative dedicate agli addetti ai lavori e ai cittadini. Sono solo alcuni degli strumenti che il Piano di Comunicazione Corona Verde, presentato il 9 maggio presso il Palazzo della Regione in piazza Castello a Torino, alla presenza dell’assessore all’ambiente Roberto Ravello, utilizzerà per promuovere e far conoscere ai cittadini tutte le bellezze che fanno parte del territorio di Corona Verde, il progetto di tutela e riqualificazione ambientale dell’assessorato regionale all’Ambiente che coinvolge ben 93 comuni, connettendo tra loro Parchi, fiumi, habitat naturali, aree agricole, paesaggi rurali e Residenze Reali dell’intera area metropolitana e della collina torinese. Due gli obiettivi a cui mira la Campagna di Comunicazione: informare sulle attività dei progetti finanziati (10 milioni di euro per un investimento complessivo di oltre 13 milioni grazie al cofinanziamento dei Comuni coinvolti nei progetti) e far conoscere ai cittadini un territorio e le sue peculiarità e potenzialità ambientali e culturali rimaste in molti casi ancora troppo nascoste e poco valorizzate. Tra i primi appuntamenti in calendario per la promozione di Corona Verde, il 31 maggio data in cui, nell’ambito dello Smart City Festival, in programma a Torino tra il 21 maggio ed il 9 giugno presso le Officine Grandi Riparazioni, Corona Verde sarà oggetto di dibattito come caso di studio di rilevanza per la riprogettazione e riqualificazione degli spazi urbani, periurbani e agricoli dell’area metropolitane della città. Stato dei lavori: sono 15 i progetti finanziati e resi cantierabili fino ad oggi, 164.883 gli ettari di terreno interessati, 1.803.910 gli abitanti coinvolti. I lavori, che coinvolgeranno circa 23 Comuni, inizieranno tra l’estate e l’autunno di quest’anno e riguarderanno 6 ambiti territoriali: Nichelino, Settimo, Venaria, Rivoli, Torino e Chieri. Tutti i progetti sono stati pensati nell’ottica di valorizzare l’ambiente e migliorare la qualità della vita e della vivibilità degli insediamenti urbani, ripristinando da un lato il riequilibrio ecologico, inteso come conservazione attiva degli spazi naturali e delle reti di connessione attraverso la tutela del reticolo idrografico e della difesa dello spazio rurale, dall’altro valorizzando il patrimonio storico-culturale e paesaggistico delle grandi Regge reali e dei sistemi diffusi culturali, naturali e di mobilità ciclabile. “ L’obiettivo della Campagna pensata per Corona Verde - sottolinea l’assessore all’Ambiente Roberto Ravello - è quello di garantire e favorire l’accesso del cittadino alle informazioni sulla “rete ecologica” che nei prossimi mesi connetterà, mediante piste ciclabili, strade rurali e greenways, le risorse naturalistiche dei Parchi metropolitani e il circuito delle Residenze reali nell’area metropolitana torinese, luoghi ed opportunità finora ancora percepiti come porzioni separate rispetto alla città. Le peculiarità ambientali e paesaggistiche del nostro territorio sono elementi su cui è necessario investire per mantenere e ampliare quel patrimonio di biodiversità che può garantire a tutti, nel tempo, un buon livello di qualità di vita, anche in un territorio così densamente urbanizzato come quello della città di Torino. Una dimostrazione dunque di come sviluppo e riqualificazione ambientale possano confluire in obiettivi comuni”. |
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TRENTO: FONDO DI ROTAZIONE IMMOBILIARE: LE NOVITA´ SULLE RIDUZIONI CANONI AFFITTO |
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Trento, 13 maggio 2013 - La Giunta provinciale, su proposta dell´assessore all´industria, artigianato, commercio e cooperazione, Alessandro Olivi, il 3 maggio, ha definito le nuove modalità operative per poter usufruire della riduzione del 50% del canone di affitto pagato all’ente gestore (Cooperfidi S.c.) del fondo di rotazione immobiliare. Vengono ammesse tutte le società cooperative con priorità riconosciuta alle nuove aziende costituite da giovani. Attraverso questo Fondo, la Provincia - tramite Cooperfidi - provvede ad operazioni di acquisto, locazione ed alienazione di beni immobili, impianti e attrezzature nei confronti ed a supporto dell’attività di società cooperative, aziende agricole, consorzi di miglioramento fondiario e di bonifica. Mediante il Fondo di rotazione immobiliare, Cooperfidi interviene in situazioni di momentanea difficoltà delle società cooperative ed aziende agricole, acquistando in toto o in parte il loro compendio immobiliare; successivamente, l’azienda rientra nella disponibilità del bene stipulando con il nuovo proprietario (ovvero Cooperfidi) un contratto di affitto. L’operazione avviene a fronte di un piano economico e finanziario di risanamento e rilancio dell´azienda in difficoltà. Con il provvedimento approvato oggi, la Giunta provinciale ha definito i nuovi criteri e le modalità operative per poter fruire della possibilità di sconto pari al 50% del canone di affitto pagato all’ente gestore (concessa a titolo di "de minimis"). A differenza dei precedenti criteri – che consentivano lo sconto esclusivamente alle cooperative di produzione e lavoro ed alle cooperative sociali – la riduzione del canone di affitto potrà essere riconosciuta a tutte le società cooperative ed aziende agricole in stato di momentanea difficoltà economico finanziaria, a condizione che presentino un piano di risanamento e/o sviluppo aziendale. La domanda di agevolazione, unitamente al Piano di risanamento e/o sviluppo aziendale, deve essere presentata all’ente gestore del Fondo di rotazione immobiliare (Cooperfidi s.C.). Questi, sulla base degli ultimi due bilanci aziendali, provvederà all’istruttoria della domanda formulando e proponendo alla Giunta provinciale – che dovrà a sua volta autorizzare l’intervento – una specifica relazione economica. Sarà dato particolare rilievo alla presenza di giovani all´interno delle aziende. |
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LOMBARDIA. ZINGONIA, APPROVATO CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI PRESENTI GLI ASSESSORI ALLA CASA E HOUSING SOCIALE E AMBIENTE ENTRO FINE DEL 2014 SARANNO ABBATTUTE LE PRIME DELLE 6 TORRI |
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Ciserano/Bg, 13 maggio 2013 - Dopo la sigla da parte di tutti gli Enti interessati dell´Accordo di Programma (29 ottobre 2012), il progetto di riqualificazione di Zingonia, il 3 maggio, ha compiuto un altro importante passo avanti. Convocato dall´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità, si è riunito presso il Centro civico di Ciserano il collegio di Vigilanza - cui ha partecipato anche l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile - che ha approvato il Cronoprogramma che dettaglia le fasi di attuazione dell´Accordo stesso. Risposte Concrete - ´Zingonia ha bisogno di risposte concrete e tempi certi - ha esordito l´assessore alla Casa - e quindi oggi per tutto questo popoloso quartiere è una giornata molto importante. I 5 milioni stanziati da Regione Lombardia, insieme a quelli dell´Aler (1,7 milioni) permettono che tutto concorra al raggiungimento del risultato´. Le Tappe Fondamentali - C´era attesa, tanta, per la riunione di oggi. E le risposte sono arrivate. Il Pgt di Ciserano, snodo fondamentale per l´avvio dell´intero iter, sarà approvato, come promesso dal sindaco, intorno alla metà di maggio e quindi addirittura in anticipo rispetto ai tempi previsti dalla legge. Dopo la sua pubblicazione sul Burl (Bollettino ufficiale della regione Lombardia), potranno quindi iniziare le procedure di adozione a approvazione del Piano di riqualificazione delle 6 torri. Dopodichè si potrà procedere con la demolizione dei condomini che è stata calendarizzata a fine 2014. La novità emersa oggi è che sono previsti anche abbattimenti parziali. Problema Sentito Da Tutti - Per l´assessore regionale all´Ambiente ´Non è necessario essere cittadini di Verdellino o Ciserano per conoscere Zingonia´. ´Tutta Bergamo - ha aggiunto - sente questa questione. E´ una zona ricca di contraddizioni, c´è un nucleo dove si concentrano degrado e delinquenza, ma ci sono anche importanti realtà industriali e sanitarie che, oltretutto, stanno reagendo molto bene alla situazione di crisi di cui soffre il resto della zona´. E´ da qui che si vuole ripartire. E come ha sottolineato l´assessore alla Casa ´c´è grande unitarietà di intenti proprio perchè tutti sono d´accordo sulla necessità di riconvertire la zona in qualcosa di positivo´. Nessuna Persecuzione Nei Confronti Dei Residenti - C´è un´altra questione che tutti i presenti al tavolo hanno voluto sottolineare e che è stato sintetizzato dai due esponenti della Giunta regionale ovvero che ´è sbagliatissima l´idea che ci sia una sorta di persecuzione nei confronti di chi abita nelle torri´. ´Non è assolutamente così, -hanno ribadito - anzi. Si vuole riqualificare una zona preda del degrado e non più sostenibile, garantendo un tetto a tutti colori che ne hanno le condizioni. Cioè che non siano morosi o abusivi. Anzi stiamo portando avanti un intervento straordinario perché il pubblico interviene con fondi propri per sanare un vulnus creato da privati´. Per facilitare anche lo spostamento, la stessa Regione ha già escluso dall´Erp 35 appartamenti nei comuni immediatamente confinanti con Zingonia. La Ricollocazione - La ricollocazione è infatti prevista per chi risiede nelle torri con regolari contratti di locazione. Gli attuali proprietari, una volta liquidati, potranno scegliere come meglio organizzarsi. Se hanno i requisiti potranno anche rivolgersi all´Aler per accedere all´edilizia residenziale pubblica. Va tenuto presente che il valore di acquisto degli alloggi all´interno delle Torri è definito dall´Agenzia delle Entrate attraverso le sedi territoriali. Inclusione Sociale - Un´altra buona notizia comunicata oggi è che la Fondazione Cariplo ha stanziato 100.000 euro per un progetto di inclusione sociale. |
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PROGETTO UE “MESSE”: LA RIPRESA PASSA PER L’IMPRESA SOCIALE |
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Venezia, 13 maggio 2013 - Riconoscere e valorizzare le potenzialità dell’economia sociale, mapparne le eccellenze nei diversi campi geografici e settoriali, definire percorsi e strumenti per favorire la condivisione di esperienze, armonizzare le politiche regionali in materia, alla luce della futura programmazione europea: sono gli scopi del Progetto Messe, che vede impegnata la Regione del Veneto (Direzione Industria e Artigianato) come capofila, assieme con partners di altri 8 Paesi. Di recente si è tenuta a Bucarest, in Romania, la conferenza che ha messo a confronto lo sviluppo dei sistemi di imprenditorialità sociale e le strategie formative nei diversi partners del progetto rispetto al caso italiano, considerato il più evoluto da quanti studiano il fenomeno. L’incontro è anche servito a fare il punto sull’inventario di buone pratiche che si va delineando, grazie ai focus group e alle interviste curati dai partners bulgari, greci, inglesi, rumeni, spagnoli, svedesi, tedeschi e ungheresi nei rispettivi territori. La grande mole di dati e di testimonianze, a breve disponibile sul sito web del progetto (www.Messe-project.eu) e alla periodica newsletter ufficiale, costituisce la base informativa su cui si innesterà la prossima fase di attuazione: la programmazione di un ciclo di visite di studio, per permettere il diretto confronto tra responsabili delle imprese sociali, dentro i rispettivi contesti di vita e lavoro. Infatti, lo scopo di Messe non è soltanto conoscitivo, anche se un grande impegno è dedicato alla raccolta ordinata e alla messa in rete di informazioni che diano conto della crescita quantitativa e qualitativa dell’economia sociale nei diversi Paesi, per fornire ulteriori argomenti alla strategia europea che prevede lo sviluppo di politiche dedicate e il connesso incremento delle risorse. Altrettanto rilevante è il peso assegnato alla messa a punto di funzioni e strumenti per accompagnare la crescita dell’impresa sociale, la diffusione di metodologie testate tramite le pratiche esemplari, lo sviluppo di un sistema di mentoring a sostegno dell’imprenditoria sociale, il consolidamento di reti transnazionali con il coinvolgimento degli attori pubblici e privati ai vari livelli. “La leadership veneta non è né casuale né formale – sottolinea l’assessore all’economia e sviluppo, ricerca e innovazione, Isi Coppola – perché, come e più di altre regioni italiane, il Veneto si è andato sempre più caratterizzando come laboratorio particolarmente favorevole alla nascita e alla crescita di imprese sociali, che rispondono creativamente ai bisogni di portatori di vari tipi di disagi e svantaggi, producendo beni e servizi competitivi sul mercato. In questo senso, il percorso avviato con il Progetto Messe, insieme con altri progetti affini che la Regione promuove o sostiene, disegna un asse portante delle politiche presenti e future: il superamento della logora contrapposizione pubblico-privato, il privilegio accordato alle dinamiche reali rispetto agli schemi interpretativi ideologici, il binomio solidarietà-sussidiarietà come carattere portante della crescita e non come alternativa ad essa. Il preciso impegno della Regione sta catalizzando anche le energie delle amministrazioni locali più attente, del sistema camerale, delle centrali cooperative, del mondo del credito, delle categorie economiche, dell’università e della ricerca”. |
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AST, MISE AD OUTOKUMPU: STRINGERE I TEMPI PER LA CESSIONE, TAVOLO ENTRO IL MESE
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Roma, 13 maggio 2013- Nel quadro di un aggiornamento sullo stato delle trattative per la vendita dello stabilimento di Terni, il Ministero dello Sviluppo Economico è stato informato dai responsabili di Outokumpu che, al termine della procedura di cessione dell’impianto Ast iniziata da oltre sei mesi, la multinazionale ha ricevuto due offerte vincolanti. E che la società finlandese ha richiesto alla Commissione Europea una proroga dei termini temporali per verificare con i potenziali acquirenti l’eventualità di migliorare le loro offerte. Outokumpu peraltro non ne ha specificato al Mise la durata. Il Governo ritiene necessario stringere i tempi, perchè il protrarsi dell’incertezza sul futuro del sito ternano non consente di avviare gli indispensabili investimenti e i necessari interventi organizzativi, ma- soprattutto- può peggiorarne la posizione di mercato. Per queste ragioni, il Mise ha sollecitato i rappresentanti di Outokumpu a concludere rapidamente i confronti con gli offerenti e a garantire ad Ast tutto il necessario sostegno finanziario, nonché la tutela rigorosa del suo mercato fino a vendita avvenuta. Il Dicastero ritiene inoltre che la conclusione dei negoziati debba avvenire entro poche settimane e che, come del resto ribadito più volte dall’esecutivo italiano, vada privilegiata la soluzione che meglio garantisce il futuro industriale dell’impianto di Terni. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha infine chiesto ai rappresentanti di Outokumpu di essere costantemente informato dell’evoluzione delle trattative in atto e di rendersi disponibili ad un incontro- da tenersi nella seconda metà del mese di maggio- con i rappresentanti dei lavoratori e con le istituzioni centrali e territoriali, per un confronto approfondito sul processo di vendita di Ast. Outokumpu ha accolto tale richiesta. “Mai come in questo momento- osserva il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti- è decisivo che quanti hanno responsabilità in questa vicenda operino in maniera determinata e coordinata avendo ben chiaro che è in gioco il futuro di un’importante azienda italiana che ha raggiunto livelli di eccellenza”. |
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SELEX: VIA AL CORDINAMENTO INTERREGIONALE SUGLI ESUBERI. PROCESSO DI RIORGANIZZAZIONE NON RICADA SUI LAVORATORI |
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Genova, 13 Maggio 2013. Un coordinamento regionale che coordini la vicenda degli eseuberi di Selex Es, società di Finmeccanica specializzata in tecnologie elettroniche e informatiche applicate alla difesa, con stabilimenti anche a Genova. È stato costituito nel corso dell’incontro svoltosi presso la Regione Toscana alla presenza degli assessori al lavoro e all’industria delle regioni sedi di stabilimenti, oltre alla Liguria, l’Emilia Romagna, il Lazio e la Toscana. L’obiettivo è quello di ottenere al piu’ presto un confronto con il Governo e con l’azienda, a seguito del processo di fusione delle diverse società che formano Selex Es. “Selex è una delle realtà piu’ importanti nel patrimonio industriale italiano – ha detto l’assessore allo sviluppo economico della Liguria, Renzo Guccinelli - abbiamo rispetto per un’azienda che riunisce 12.000 lavoratori e che opera in un settore strategico. Vi è l’esigenza che il processo di riorganizzazione in atto non ricada sui dipendenti e che ogni esubero si misuri con strumenti di accompagnamento e politiche di concertazione, perché la fusione non deve avere solo un’ottica finanziaria, ma valorizzare gli asset industriali e le competenze presenti nelle singole realtà”. Nei prossimi giorni il coordinamento tra le Regioni promuoverà un incontro con le organizzazioni sindacali a livello nazionale, per una valutazione comune del confronto avviato con Selex, per poi chiedere un incontro con l’amministratore delegato, Fabrizio Giulianini e l’apertura di un tavolo con il ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato. |
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EX MABRO, CONCLUSA CON UN VERBALE D’INCONTRO LA RIUNIONE FRA ISTITUZIONI E AZIENDA |
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Firenze, 13 maggio 2013 – Si è conclusa con un verbale firmato da tutti i presenti la riunione convocata in Regione dall’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini e alla quale hanno partecipato il sindaco del Comune di Grosseto Emilio Bonifazi, il presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras, l’assessore provinciale Chelini e i rappresentanti dell’azienda Abbigliamento Grosseto. “La Regione e le istituzioni – ha spiegato Simoncini al termine dell’incontro – hanno chiesto garanzie sui tempi di riscossione degli stipendi, convinte che solo il pagamento delle retribuzioni costituisca una dimostrazione concreta della volontà di ripristinare le normali relazioni sindacali e il presupposto per un percorso che riapra prospettive di ripresa”. Facendosi portavoce della richiesta dei sindacati, le istituzioni hanno sollecitato l’azienda a predisporre rapidamente tutti gli atti necessari per l’accesso alla Prodi bis, impegnandosi ad affiancarla in questo percorso. Abbiamo infine chiesto all’azienda che vengano compiuti tutti gli atti necessari a ottenere il massimo delle garanzie sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali”. “Diamo atto che l’azienda ci ha consegnato una serie di documenti – ha spiegato l’assessore al termine dell’incontro – dove, fra l’altro, si spiegano le ragioni che l’hanno portata alla presentazione del concordato “in bianco” che offre, secondo l’azienda, la possibilità di disporre di risorse da destinare al pagamento degli stipendi dei lavoratori. L’azienda ha poi informato di avere in portafoglio ordini da evadere per 1 milione e 150 mila euro e rientri di credito 500 mila euro, risorse che intende destinare alla copertura delle retribuzioni. Fra i documenti consegnati c’è anche una lettera con la quale la società ribadisce la volontà di trovare un acquirente o un nuovo partner industriale per dare così una prospettiva all’attività produttiva”. L’azienda si impegna inoltre a presentare la domanda di accesso alla procedura “Prodi Bis” entro il 30 giugno 2013, ritenendo, si legge nel verbale, “che ciò tuteli meglio i lavoratori come creditori privilegiati”. Sia nel caso del concordato in bianco che in quello della Prodi bis, l’azienda fa presente che è indispensabile la continuità produttiva. |
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LIVORNO, ASSESSORE TOSCANO REPLICA A CONFINDUSTRIA: BANDI PER 600 MILIONI |
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Firenze, 13 maggio 2013 – “Sono francamente un po’ stupito dalle dichiarazioni del vice presidente di Confindustria Livorno Maurizio Bozzi il quale lamenta, sulla stampa, di non aver ricevuto, per la sua azienda, alcun contributo da parte della Regione. Sono molto felice nel leggere che l’azienda, in controtendenza rispetto alla crisi che ancora morde, sta andando bene e fa investimenti e assunzioni. Non mi spiego, però, perchè l’azienda non abbia partecipato ai numerosi bandi che, come Regione, abbiamo negli anni finanziato, con risorse crescenti: anche la sua, come tutte le piccole e medie imprese toscane, avrebbe potuto accedere alle numerose opportunità offerte. Opportunità che abbiamo messo in campo proprio per le imprese come la sua, che sono quelle che hanno aiutato e aiutano il sistema produttivo toscano a reggere all’impatto di questa difficile congiuntura. Negli ultimi due anni, 2011 e 2012, le risorse effettivamente erogate a favore delle imprese toscane da parte della Regione ammontano a 597 milioni di euro”. Così l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini risponde alle affermazioni riportate nel servizio pubblicato sulla cronaca di Livorno de Il Tirreno. “La Regione – ricorda l’assessore -, sostiene la competitività delle piccole e medie imprese toscane con contributi per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico, per favorire l’internazionalizzazione e l’aggregazione o l’acquisizione di servizi qualificati. La partecipazione è regolata da bandi, per evitare l’erogazione a pioggia e privilegiare la qualità dei progetti. Ma chiunque può partecipare. A questi si deve aggiungere il ventaglio sempre aggiornato degli incentivi alle assunzioni, fra cui l’ultima novità della “dote”, che mette a disposizione fino a oltre 12 mila euro per ciascuna assunzione di lavoratori licenziati o in mobilità, combinando incentivi con sgravi fiscali. O come i tirocini, per i quali le aziende possono contare su un rimborso da parte della Regione di 300 euro. Ci sono poi le iniziative per l’accesso al credito, i fondi di garanzia e gli aiuti rimborsabili dei fondi rotativi per favorire gli investimenti o la liquidità delle imprese. “E ci sono servizi – sottolinea Simoncini – come quelli offerti da Toscana Promozione, che per conto della Regione che ne finanzia le attività, si occupa di aiutare le imprese ad affermarsi sui mercati esteri. La cosa, ne sono certo, non sfuggirà a Bozzi, che con la sua azienda ha partecipato alla missione in Brasile e utilizzato quei servizi”. “Ma non è tutto. La Regione da tempo sostiene l’innovazione e la ricerca anche attraverso un sistema regionale che passa attraverso i poli d’innovazione, al cui interno le imprese, singole o aggregate, trovano servizi e competenze necessarie a migliorare la loro competitività. E’ in quest’ambito che agisce anche Compolab, che a Livorno si occupa dell’innovazione nella componentistica auto e che la Regione finanzia nell’ambito di quel polo.” |
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MARCHE: COMMERCIO. DURC E LIBERALIZZAZIONE: I TEMI AFFRONTATI DALLA COMMISSIONE DEGLI ASSESSORI A ROMA. |
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Ancona, 13 maggio 2013 - Si è riunita, a Roma, la Commissione politica interregionale in materia di commercio, coordinata dalla Regione Marche su iniziativa dell’assessore Antonio Canzian. Uno dei problemi affrontati ha riguardato lo slittamento della data di presentazione del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) da parte degli operatori commerciali su aree pubbliche (ambulanti). Questione sollevata, recentemente, da Confesercenti, Confcommercio e da altre associazioni di categoria. “La Commissione politica - riferisce Canzian - ritiene il Durc di grande importanza e non può essere cassato dalle normative regionali. La presentazione del Durc tutela gli operatori ambulanti seri e professionali che pagano le tasse e, conseguentemente, rappresenta un grande deterrente contro coloro i quali, invece, svolgono la professione senza essere in regola dal punto di vista contributivo, facendo concorrenza sleale. Con il Durc, continua Canzian, si vuole combattere l’abusivismo e contrastare il lavoro sommerso e irregolare che, da anni, falsa il commercio su aree pubbliche”. “Tuttavia, la Commissione politica degli assessori regionali - continua Canzian - si è resa conto della grave crisi economica che sta attanagliando le imprese commerciali. Quindi ha condiviso l’esigenza che ogni singolo assessorato regionale, dopo aver incontrato le associazioni regionali di categoria, valuti la possibilità di posticipare il termine entrò il quale i Comuni devono provvedere alla verifica annuale della regolarità contributiva degli operatori che esercitano il commercio su aree pubbliche”. In conclusione, Canzian, riferisce che, dopo i Tavoli regionali con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, svolte nei giorni scorsi, intende riconvocarli per prendere una decisione finale anche alla luce dello incontro odierno. Nella riunione odierna, continua Canzian, la Commissione politica degli assessori ha incontrato Federdistribuzione (Associazione nazionale della grande distribuzione). Si è trattato di un confronto aperto, dove è stata affrontata tutta una serie di problematiche concernenti le deroghe domenicali e festive, le promozionali, i saldi, l’utilizzo - da parte della grande distribuzione - sempre di più della produzione locale, sia del settore alimentare, che non alimentare. Canzian ha tenuto a precisare “l’importanza di condividere percorsi comuni e di fare sistema, onde evitare conflittualità tra piccola e grande distribuzione, considerando la piccola distribuzione un valore aggiunto per i nostri territori”. La riunione si è conclusa con l’intesa di un Tavolo di confronto tra tutte le componenti associative, sia piccole che grandi, e sia a livello di singole regioni, che nazionali. |
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FIRENZE - SEMINARIO SUL CROWDFUNDING E LE SUE POTENZIALITÀ |
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Firenze, 13 maggio 2013 - Il crowdfunding, raccolta di risorse economiche tramite la rete web per sviluppare nuove idee di business, è in questi ultimi mesi al centro dell’attenzione: l’Italia sarà infatti il primo paese in Europa a regolamentare l’equity crodwfunding. La legge 221/2012, che ha convertito il Decreto Sviluppo Bis, ha introdotto questo strumento di credito per le start up innovative, previste anche nel Regolamento della Commissione Europea n.800/2008, assegnando alla Consob il compito di emanare la disciplina regolamentare di attuazione della norma, con l’obiettivo di favorire l’accesso al pubblico risparmio tramite portali on line, osservando il “Warning” dell’European Securities and Markets Authority. Il seminario organizzato dalla Camera di Commercio di Firenze in programma il 22 maggio alle ore 9.00, presso l’Opera del Duomo (Piazza San Giovanni, 7 – sala Ghiberti), intende offrire un momento di confronto sul crowdfunding e sulle sue potenzialità, per supportare lo sviluppo di nuove idee e di nuove imprese con un particolare focus sulle start up innovative e sulla nuova disciplina contenuta nella legge 221/2012. La partecipazione al seminario è gratuita. Per motivi organizzativi si chiede di formalizzare l’iscrizione entro il 17/5/2013, inviando la scheda di adesione (in allegato) alla Camera di Commercio di Firenze, tramite: fax 055 2750364 , e-mail: promozione@fi.Camcom.it |
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FORUM SUI CENTRI COMMERCIALI NATURALI, IL 13 MAGGIO A UDINE |
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Udine, 13 maggio 2013 - Centri Commerciali Naturali (Ccn) come opportunità di rilancio del centro. Lunedì 13 maggio, nella sede di Friuli Future Forum (via Calzolai 5, angolo via Savorgnana), sarà occasione per conoscere le esperienze di altre città che hanno realizzato modelli innovativi di riqualificazione dell’offerta, del commercio e della vivibilità del centro storico. Il programma, studiato dalla Camera di Commercio in collaborazione con Confcommercio Udine e con il coinvolgimento del Comune, prevede una giornata di confronto e analisi tra operatori del commercio ed esperti, chiamati a illustrare i progetti di rivitalizzazione che hanno caratterizzato il rilancio di Siviglia e dell’Andalusia, di Bra (dalle 10 del mattino) e di Lucca (dalle 14), realtà con problematiche e potenzialità sociali e produttive affini a quelle di Udine e del suo territorio, che da questo confronto vuole trarre indicazioni e strumenti. Per info e iscrizioni, si può contattare Maria Cristina Genovino di Confcommercio Udine (Tel 0432.538749, mail presidenza@ascom.Ud.it), cui è possibile anche anticipare domande e curiosità che saranno proposte ai relatori. L’iniziativa segna l’avvio di un percorso che si concretizzerà in una ricca serie di nuovi incontri e workshop e si concluderà a fine giugno: nati da un’indagine condotta tra le imprese friulane, in collaborazione con le associazioni di categoria, per ascoltare le reali richieste ed esigenze d’innovazione delle Pmi friulane, i focus presenteranno temi, esperienze e protagonisti italiani e internazionali. «La stretta cooperazione tra Cdc, categorie di tutti i comparti e istituzioni rappresenta un modello di lavoro fondamentale in questa fase di difficoltà per il sistema produttivo – spiega il presidente Giovanni Da Pozzo –: serve un approccio di rete, alla ricerca di nuovi strumenti per adeguarsi al profondo cambiamento in atto. Si sviluppa dunque così, concretamente a sostegno dell’innovazione, la linea 2013 di Fff, che vedrà un sempre più marcato coinvolgimento delle imprese, con in approfondimenti e momenti formativi. Fff dunque non come un progetto a sé, ma come declinazione speciale della missione strategica della Cdc, con l’obiettivo sia di promuovere l’innovazione dell’impresa friulana, ossia annunciare il futuro che in Friuli c’è già, sia di presentare idee di futuro possibile alle imprese friulane, cioè cercare il futuro che sta accadendo nel mondo e portarlo in Friuli come esempio e occasione di nuove relazioni. Tra i forum, alcuni saranno premessa di quanto stiamo preparando per l’evento d’autunno, un Festival che mira a portare Udine al centro del dibattito sul futuro e sulle esperienze produttive più innovative». Questo primo incontro, sul Ccn, vedrà come detto la collaborazione di Confcommercio, presente con il presidente mandamentale e componente di giunta Cciaa Giuseppe Pavan. «Fff – aggiunge Pavan – è anche sede operativa del Ccn Udineidea, in cui la Cciaa ha creduto fin dall’inizio. Un progetto proiettato al futuro, sintesi delle diverse anime, istituzionali e private, che caratterizzano il centro di Udine». L’incontro del 13 maggio dà occasione «di ascoltare gli ospiti e far partecipare le aziende commerciali al dibattito, per capire assieme come muovere quel processo di condivisione degli obiettivi che Udineidea ha lanciato e deve concretizzare», conclude Pavan. Con la regia del project manager di Fff Renato Quaglia e l’impegno degli uffici della Cdc, i temi dei prossimi incontri sono studiati per fornire una proposta trasversale ai vari settori, e sono orientati al confronto con esperienze nazionali e internazionali e in una chiave di innovazione e cambiamento. Qualche anticipazione sul programma: dopo il Ccn, verso fine mese si parlerà di nuovi modelli per gli agriturismo e del marketing per promuoverli (in collaborazione con Confagricoltura); quindi, in collaborazione con Confindustria, si tratterà di “Private equity” con Carlo Asquini, gm di Alpimerchant. Con Confcooperative si parlerà poi di sostenibilità ed energia rinnovabile, con il presidente Ance Valerio Pontarolo, e dei nuovi fab/lab, di reti transfrontaliere, di biotech, nanotecnologie e Open source. Dal 29 maggio inizierà anche un ciclo di incontri per i consumatori, curati dagli esperti Catas, su ciò che occorre sapere per vivere la casa, l’ufficio e l’alimentazione con sicurezza e in salute (da come scegliere i mobili per i bambini all’arredo-cucina, fino agli ingredienti alimentari e alla capacità di leggere le etichette). «Questo, solo per citare i primi incontri, che abbiamo voluto centrati sulla concretezza, sulla sensibilizzazione all’attenzione e alla disponibilità , all’apertura verso il nuovo e il futuro. Confidando siano da stimolo per un rafforzamento della nostra economia e occasione per produrre nuove idee e modelli capaci di competere con le nuove sfide del mercato», conclude il presidente Da Pozzo. |
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ECO INNOVAZIONE: PRESENTAZIONE DEL BANDO IN VIDEOCONFERENZA |
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Varese, 13 maggio 2013 - Il Centro Congressi “Ville Ponti” sarà martedì 14 maggio la sede dove seguire in diretta in videoconferenza, a partire dalle ore 16, il seminario in cui a Bruxelles verrà illustrato la nuova edizione del bando “Eco Innovazione” dell’Unione Europea. Oltre ad analizzarne il contenuto nei dettagli, si presenteranno i passi operativi per la partecipazione al bando. Non mancheranno, poi, casi di successo relativi a imprese che ne hanno usufruito negli anni scorsi. La partecipazione all’incontro alle Ville Ponti, promosso dall’Ufficio Innovazione Tecnologica e Organizzativa della Camera di Commercio di Varese, è gratuita. Occorre però compilare una scheda d’adesione disponibile sul sito camerale www.Va.camcom.it |
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MOVIMPRESE, -329 IMPRESE NEL I TRIMESTRE 2013 A FERRARA |
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Ferrara, 13 maggio 2013 - Nel primo trimestre del 2013 è stato raggiunto il minimo storico nelle iscrizioni, mentre le cessazioni sono aumentate rispetto allo scorso anno: il tasso di crescita rimane così negativo (-0,88%), con un valore peggiore a quanto si registra a livello nazionale (-0,51%). Senza raggiungere il livelli del periodo 2007-2009, l’andamento registrato nei primi tre mesi dell’anno peggiora decisamente rispetto allo stesso periodo del 2012 (-0,57%): le iscrizioni sono state 723, in diminuzione di 75 unità, contro 1.052 cessazioni, aumentate di 39 unità, lontano comunque dai massimi registrati nel triennio di maggior decremento. Il risultato è un saldo del periodo pari a -329 imprese, che si aggrava così di circa un terzo rispetto a quanto si era rilevato nei primi tre mesi del 2012, quando erano mancate all’appello 215 imprese. Questo, in sintesi, il quadro che emerge dai dati sulla nati-mortalità delle imprese italiane nel primo trimestre dell’anno, fotografati attraverso dati dell’Osservatorio dell’economia della Camera di Commercio di Ferrara. Tra le forme giuridiche, l’aggregato che arretra di più è quello delle imprese individuali, diminuito in tre mesi di 367 unità (-1,6% contro il -1,01% del 2012), responsabile quindi di tutto il trend negativo registrato nel periodo, mentre meno significativa è stata la riduzione delle società di persone (-6 unità). Gli unici segnali positivi – anche migliori rispetto allo scorso anno – continuano a venire dalle società di capitali, cresciute nei primi tre mesi dell’anno di 34 unità (+0,60%, triplicando così il valore dello scorso anno), e dalle “altre forme” (10 in più, di cui 3 cooperative), pari ad una crescita del +0,89%. Tra i settori, in termini assoluti, i saldi negativi più pesanti si registrano in agricoltura (-224 unità, ma va detto che si tratta di una tendenza di fondo che prosegue da anni), nel commercio (-38), nelle costruzioni (-70) e nelle attività manifatturiere (-23). Col segno positivo chiudono, invece, i servizi di alloggio e ristorazione, le attività immobiliari e i servizi della sanità e dell’istruzione. I tassi di crescita negativi ferraresi, collocano la nostra provincia nella graduatoria decrescente a tre quarti della classifica: quasi tutte le province della regione vedono i propri indicatori peggiorare rispetto allo scorso anno, solo Rimini e Bologna migliorano la propria performance. Al 31 marzo di quest´anno, infine, le imprese artigiane hanno raggiunto la quota di 9.536, con un saldo negativo, rispetto ai primi tre mesi del 2012, di 130 unità, rappresentando poco più di un terzo del valore registrato a livello complessivo. Il decremento si conferma, quindi, sui livelli registrati negli scorsi due anni, con un calo nelle iscrizioni accompagnato da una leggera riduzione anche delle cessazioni. In termini percentuali, la riduzione della base imprenditoriale artigiana è stata pari all’1,34%, senza significativi miglioramenti rispetto al risultato negativo del 2012 (-1,31%), ma su livelli più contenuti rispetto al dato nazionale (-1,47%) e soprattutto a quello regionale (-1,65%). Sotto il profilo territoriale, la maggior parte dei comuni chiudono il trimestre con saldi negativi, esclusi Lagosanto e Goro. La battuta di arresto più rilevante in termini assoluti, oltre a quella del comune capoluogo, è quella di Argenta e Copparo. In termini relativi, incece, Ro, Migliarino, e Ostellato registrano i tassi di crescita peggiori, intensificando così l’andamento negativo dello scorso anno. Ben quindici comuni su ventisei registrano tassi peggiori al dato medio provinciale. |
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PROGETTARE IL CAMBIAMENTO GRAZIE ALLE PROFESSIONALITÀ TERRITORIALI |
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Trento, 13 maggio 2013 - Anche il Trentino Alto Adige può contare sulla presenza attiva sul territorio del Branch regionale del Pmi, l’organizzazione no-profit mondiale più diffusa nell’ambito del project management che mira a promuovere, standardizzare e diffondere le migliori pratiche per la gestione dei progetti in campo privato e pubblico. La costituzione del Branch Trentino Alto Adige è stata ufficializzata nel corso dell’evento Progettare il Cambiamento, tenutosi il, 10 maggio, a San Michele all’Adige e promosso da Informatica Trentina, Fondazione Mach e Trentino Sviluppo. Numerosa la partecipazione di professionisti locali all´evento. Il Pmi raggruppa professionalità e competenze differenziate per settore e aziende che, grazie ad un confronto continuo, promuovono la crescita e l’innovazione puntando su una nuova e complessa tecnologia: la persona. Le attività della sezione locale dell´organizzazione saranno focalizzate su ricerca e innovazione, con una particolare attenzione ai servizi pubblici e al mondo della sanità, in un percorso che prevede il coinvolgimento sempre più attivo dell’università da un lato e delle piccole e medie imprese dall’altro. L’evento che ha lanciato la sezione regionale del Pmi si è occupato del tema della gestione del cambiamento ed è stato promosso nella consapevolezza che, soprattutto oggi, le tecniche dei project management rappresentano un supporto fondamentale alla capacità di innovazione di un territorio. E fondamentale risulta proprio la capacità dei project manager di confrontarsi, contaminarsi a vicenda e evolvere professionalmente per dare un contributo sempre più fattivo alla crescita di un territorio. La multidisciplinarietà delle competenze del project manager, infatti, è un valore aggiunto ormai necessario in tutti gli ambiti professionali in cui è necessario guidare un progetto. "Il tema delle metodologie di Project Management - spiega Massimo Carnevali, dirigente del Servizio Sistemi Informativi, Organizzazione e Comunicazione della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige - è solitamente associato ad una visione industriale o consulenziale. Abbiamo deciso di partecipare all´organizzazione di questo evento, e di ospitarlo, per ricordare che anche la ricerca, la didattica e il trasferimento tecnologico, in qualsiasi ambito si collochino (compresi quelli agroalimentare e ambientale, che sono il "core business" della Fondazione Mach) possono trarre vantaggio dall´utilizzo di metodologie strutturate di gestione dei progetti". “Per Informatica Trentina il tema della formazione continua sul project management – precisa Clara Fresca Fantoni, Direttore Generale di Informatica Trentina - è centrale soprattutto per supportare le professionalità interne con strumenti e metodi aggiornati al fine di gestire in modo sempre più efficiente i progetti che portiamo avanti. Il contesto in cui lavoriamo, però – aggiunge Clara Fresca Fantoni - si sta ampliando e diversificando: a fianco del project management classico sta emergendo la necessità di dotarsi di altre competenze specifiche, come ad esempio quella del program management, necessaria per gestire al meglio la pianificazione di medio periodo dei programmi Ict del sistema pubblico. Queste e altre competenze simili, come il risk management o il portfolio management, saranno sempre più fondamentali per aiutarci a gestire in maniera più mirata le risorse destinate ai vari progetti di cambiamento”. Proprio per questo Informatica Trentina, la Fondazione Edmund Mach e la Fondazione Bruno Kessler hanno avviato un percorso di certificazione delle competenze di Project Management dedicato ai propri collaboratori, favorendo quindi la crescita di quel network di professionisti che trovano nel nuovo Branch locale del Pmi un luogo di raccolta delle necessità locali, di promozione di seminari ed eventi tematici, e in generale di condivisione delle proprie competenze. Durante l’incontro che ha visto la nascita del Branch locale del Pmi, moderato dal coordinatore del neo costituito Branch Alberto Perli, di Informatica Trentina, sono intervenuti il Presidente del Pmi- Northern Italy Chapter Walter Ginevri e del Direttore Branch Development Stefano Morpurgo. Walter Ginevri, presidente del Pmi Nic ha così commentato la nascita del Branch Trentino Alto Adige: “il nostro obiettivo è quello di contribuire alla crescita professionale del project management attraverso programmi ed iniziative basati sulle necessità locali. Per questo diventa fondamentale che ogni territorio abbia la propria organizzazione di riferimento, in grado di promuovere attività di ricerca multidisciplinare e seminari personalizzati sul contesto locale che rafforzino le competenze professionali dei project manager. Essere presenti sul territorio, inoltre, vuol dire contribuire in modo concreto a far conoscere la professione, i principi e le tecniche del project management presso aziende, scuole e università ed altre associazioni professionali, innescando ulteriormente la spirale di innovazione e cambiamento che in questa fase può aiutarci a dare una spinta alla nostra economia e al nostro sviluppo”. Il Pmi nel mondo - Con più di 370.000 membri in più di 185 paesi, il Pmi è l´associazione leader nel campo del Project Management nel mondo. Obiettivo del Pmi è quello di supportare e stimolare la professione del Project Manager, definire gli standard professionali, condurre ricerche e fornire la via d´accesso alle preziose informazioni e risorse disponibili. Il Pmi promuove, inoltre, lo sviluppo professionale e delle carriere offrendo un portafoglio di certificazioni e opportunità di realizzare networking e community tra gli associati. Infatti, con oltre 260.000 soci certificati, il Certificato Project Management Professional (Pmp) è la più ampia certificazione riconosciuta nel mondo nel campo del Project Management. Per quasi 40 anni, il Pmi ha stimolato quei professionisti che hanno fatto del Project Management uno strumento indispensabile per il loro successo. (fonte: www.Pmi.org ) |
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COMO, PARTE IN SALITA IL 2013 PER LE IMPRESE
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Como, 13 maggio 2013 - Il clima che apre il 2013 rimane alquanto negativo: non solo non si sta concretizzando l’agognata uscita dalla crisi ma anzi si assiste ad un ulteriore avvitamento. Sul mercato interno pesano simultaneamente austerità, incertezza e restrizione del credito determinando un calo dei consumi e della spesa pubblica che non viene controbilanciato nemmeno dal mercato estero, sul cui ruolo trainante cominciano ad addensarsi nubi: fatturato e ordinativi internazionali risultano in calo. Rispetto ai dati regionali, tuttavia, Como dimostra una maggiore capacità di “tenuta”. Industria Il 2013 si apre a Como con un calo tendenziale della produzione industriale del –1,2%, più contenuto rispetto a quello registrato a livello regionale (-3,4%). Può essere di consolazione constatare che la maggior parte delle altre province abbia registrato contrazioni ancora peggiori, tuttavia rimane comunque un dato negativo. Artigianato Anche per il I trimestre 2013 il settore artigiano conferma una performance tutt’altro che positiva dovuta in larga parte alla difficoltà della piccola dimensione aziendale di agganciare le opportunità di mercato riscontrabili (quando ci sono) unicamente sui mercati esteri. Il maggiore radicamento nel contesto locale (segnato dal calo dei consumi, degli investimenti e della spesa pubblica) espone le aziende artigiane a maggiori rischi, anche perché la ripresa è attesa solo per il 2014 e sarà modesta. Commercio Complessivamente il settore commercio ha registrato una flessione della variazione tendenziale del fatturato pari a -5%, in netto calo rispetto alle precedenti rilevazioni. E’ da constatare che a fronte di un 65% del campione che ha incassato una flessione, il 30% è rimasto stazionario e solo un esiguo 5% ha registrato un incremento. Rispetto alla media lombarda (-6,3%), tuttavia, i dati di Como sono molto più confortanti. I prezzi di vendita sono risultati in lieve calo rispetto al periodo precedente (-0,3%) come il numero degli addetti (-0,9%). Servizi Il settore dei servizi (comprendente i servizi alle imprese e alle persone, il commercio all’ingrosso e i pubblici esercizi) ha registrato un calo del volume d’affari pari a -4,8% rispetto ai dati dell’anno precedente e del -4,0% rispetto al trimestre precedente. Il confronto con la media lombarda appare deludente: Como si posiziona stabilmente al di sotto dei dati regionali. Va rilevato che a fronte di un 42,6% di imprese che sono in forte calo, c’è comunque un 20,2% che registra incrementi superiori al 5%, valore che in questo contesto economico appare notevole. I prezzi di vendita sono risultati in lieve calo rispetto ai dati dei tre mesi precedenti (-0,3%), mentre il numero degli addetti risulta in crescita, in controtendenza con il dato regionale. Per quanto riguarda le costruzioni, invece, si registra una flessione del fatturato molto significativa sia dal punto di vista tendenziale (-7,3%) che congiunturale (-22,9%). Turismo Pur riconoscendo il ridotto peso dei primi tre mesi dell’anno sul dato turistico annuale nella provincia di Como, il confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso mostra una leggera flessione (-1,7%) dei turisti giunti nel territorio comasco (circa 124.000 in totale) e una diminuzione più marcata (-7,5%) delle presenze totali (circa 226.000) Il calo di arrivi e presenze in questo primo scorcio dell’anno è imputabile interamente al turismo interno: il flusso degli italiani è risultato in calo del 7,6%; al contrario quello degli stranieri è aumentato del 6,5%. Le giornate di presenza dei primi sono crollate del 14,3%, mentre i pernottamenti dei secondi sono risultati perfettamente in linea con quelli dell’anno scorso. Demografia di impresa Al 31 marzo 2013 al Registro camerale risultavano registrate 49.935 sedi di impresa (- 0,7% rispetto ai dati del primo trimestre 2012 e – 0,8% rispetto all’ultimo trimestre 2012), di cui effettivamente attive 44.725 (–1,1% e -0,9%). Le iscrizioni e le cancellazioni (non d’ufficio) nel periodo gennaio/marzo 2013 sono state 1.002 e 1.302, dato inferiore a quello del 2012 (1.146 e 1.405). Il saldo trimestrale è di -300 unità, il peggiore degli ultimi anni. Il grado di sofferenza delle imprese artigiane è rinvenibile anche nella movimentazione demografica camerale: a fronte di una consistenza pari a 17.456 unità, nel primo trimestre del 2013 le iscrizioni sono state 365, le cessazioni 673. Il saldo complessivo per il comparto artigiano risulta pari a -308 unità e, considerato che il saldo complessivo delle imprese è pari a -300 attività, ciò significa che nel periodo in esame il numero delle imprese non artigiane è cresciuto di 8 unità. Quanto all’analisi delle cessazioni per settori di attività, le riduzioni più consistenti in termini assoluti hanno riguardato le costruzioni (-352 imprese, praticamente tutte artigiane), il commercio (-275) e le attività manifatturiere (154 cancellazioni, l’81% delle quali relative ad attività artigiane). La situazione di crisi viene confermata anche dal numero dei fallimenti dichiarati dal Tribunale di Como: nel corso del 1° trimestre 2013 sono state emesse 33 sentenze fallimentari contro le 27 del 2012. Cassa integrazione Nel primo trimestre 2013 le ore totali di cassa integrazione richieste in provincia di Como sono state pari a 6,3 milioni (3,2 ,milioni di tipo ordinario, 2,3 milioni di tipo straordinario, e 850 mila in deroga). Rispetto al primo trimestre del 2012 la Cigo è aumentata del 28,9%, la Cig in deroga è aumentata del 115,7% mentre la Cigs al contrario è diminuita del 10,9%. L’incremento complessivo è stato del 16,4%. Rispetto ai dati di inizio 2008 (dati pre-crisi) l’aumento è esponenziale: 27,1 volte maggiore. |
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SDS, LE ESPERIENZE POSITIVE VERRANNO VALORIZZATE E POTENZIATE |
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Firenze, 13 maggio 2013 – “Le esperienze positive realizzate in questi anni dalle Società della Salute verranno potenziate e valorizzate. La collaborazione con i Comuni per noi è fondamentale”. L’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni risponde a Simone Millozzi, sindaco di Pontedera e presidente della Società della Salute della Valdera, che il 9 maggio durante una conferenza stampa ha rivolto alla Regione un appello perché non venga chiusa la Sds della Valdera. “Le Società della Salute – chiarisce l’assessore Marroni – sono nate con tre finalità: la gestione congiunta con i Comuni dei servizi socio-assistenziali; la governance e l’indirizzo insieme alle Asl; garantire la base della partecipazione. Le Società della Salute hanno prodotto risultati variegati in questi settori, evidenziando alcune esperienze particolarmente positive ed efficaci”. Luigi Marroni sottolinea che “le finalità per cui le Sds furono create sono valide e importanti, ed è nostro impegno portarle avanti, ma l’evoluzione della normativa avvenuta in questi anni e la generale esigenza di una semplificazione ci portano a domandarci se per seguire i fini individuati lo strumento giuridico attuale sia il più adeguato. Non si tratta quindi – prosegue Marroni – di domandarsi se vogliamo perseguire i fini per cui le Sds furono create, ma trovare una soluzione che superi l’attuale strumento giuridico”. “Noi abbiamo prodotto una proposta che abbiamo sottoposto all’Anci – informa l’assessore – e attendiamo a giorni osservazioni e proposte da parte loro. In questo momento siamo impegnati in un forte potenziamento dell’assistenza territoriale, come dimostra chiaramente la riforma in atto. Ad esempio – ricorda – stiamo realizzando le Case della Salute, che diventeranno 120; i letti di cure intermedie, fino a 500; e stiamo dando una nuova organizzazione ai medici di famiglia. Nel realizzare tutto questo, siamo in costante contatto e collaborazione con i Comuni. Il nostro obiettivo è aumentare e migliorare l’assistenza territoriale, e per noi la collaborazione con i Comuni è importantissima, indipendentemente dalla forme giuridiche che dopo averne discusso decideremo di adottare. Il tema non è quindi lo strumento giuridico che sceglieremo, ma i fini che ci siamo preposti di raggiungere. Le esperienze positive, i buoni risultati ottenuti in questi anni non saranno certo cancellati, ma sicuramente potenziati e valorizzati”. |
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