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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 04 Giugno 2013 |
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PARLMENTO EUROPEO: REGOLE PIÙ CHIARE PER GLI STUDI CLINICI PER UNA MIGLIORE PROTEZIONE |
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Strasburgo, 4 giugno 2013 –
Un progetto di norme Ue sulla sperimentazione clinica di nuovi farmaci sono
stati approvati dal Comitato di Salute Pubblica Mercoledì scorso. Un regolamento studiato per
incoraggiare la ricerca, tutelando i diritti dei pazienti è quello di
sostituire l´attuale direttiva, con regole più uniformi, più semplici. Il nuovo
testo prevede disposizioni specifiche per le prove a basso rischio, chiarisce i
compiti dei comitati etici ei dettagli su come ottenere il consenso informato
dai pazienti.
"Gli studi clinici sono
essenziali per lo sviluppo di nuovi farmaci. Tuttavia, tra il 2007 e il 2011,
il numero di studi clinici ha iniziato in Europa sono diminuite del 25%. Molto
critica è stata rivolta alla direttiva vigente, che è ampiamente creduto di
essere portato ad un aumento nella burocrazia inutile ", ha detto Glenis
Willmott (S & D, Uk) che sta governando la legislazione in Parlamento.
"Gli obiettivi della
direttiva sono stati ammirevoli, ma molti dei requisiti sono stati orientati
verso studi sponsorizzati da aziende farmaceutiche, mentre quelli con sponsor
non commerciali sono stati trascurati, e la vera armonizzazione non è mai stato
raggiunto. Come ottenere una migliore legislazione in vigore presto è
fondamentale per consentire e incoraggiare la ricerca salva-vita ", ha
aggiunto.
La nuova legge dispone di
procedure di notifica semplificate, e autorizza la Commissione europea a fare
controlli. Una volta che uno sponsor studio clinico ha presentato una richiesta
di autorizzazione per uno Stato membro, lo Stato membro avrebbe dovuto
rispondere entro termini precisi.
Trasparenza-
I deputati hanno modificato
il progetto per migliorare la trasparenza, richiedendo che riassunti
dettagliati saranno pubblicati in una banca dati accessibile al pubblico
dell´Ue, con pieni Relazioni di studi clinici pubblicati una volta una
decisione di autorizzazione è completa. Le multe saranno inflitte sponsor che
non rispettano questi requisiti.
Studi a basso rischio -
Per le sperimentazioni
cliniche a basso rischio, il risarcimento del danno sarebbe coperto dal sistema
di compensazione generale istituito la sicurezza nazionale o il sistema di
assistenza sanitaria. Per altri studi clinici, lo sponsor sarebbe ritenuto
responsabile per i danni, ma potrebbe fare uso di un sistema nazionale di indennizzo
quale tutti gli Stati membri istituiscano per ridurre i costi assicurativi
elevati.
Comitati etici e consenso
informato -
I deputati hanno anche
chiarito il ruolo dei comitati etici in che autorizza una sperimentazione
clinica. Norme in materia di consenso informato della persona di prendere parte
ad una sperimentazione sono definite in dettaglio, in modo da garantire un
adeguato accesso alle informazioni e di risarcimento dei danni. Norme
specifiche si applicano anche ai test clinici su donne in gravidanza o che
allattano, alle persone private della libertà e su persone con esigenze
specifiche.
Prossimi passi -
Il rapporto redatto da
Glenis Willmott (S & D, Uk) è stata approvata all´unanimità. Ms Willmott ha
ricevuto un mandato per negoziare un accordo con ministri Ue.
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IN CORSO UN´IMPORTANTE SPERIMENTAZIONE CLINICA SUL MORBO DI ALZHEIMER |
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Bruxelles, 4 giugno 2013
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È attualmente in corso una
sperimentazione clinica potenzialmente rivoluzionaria che mira a scoprire se il
trattamento farmacologico della pressione sanguigna può rallentare o arrestare
la progressione del morbo di Alzheimer (Ad). Si tratta del più recente tra gli
studi finanziati dall´Ue pubblicati per dare risalto al Mese europeo del
cervello.
Questo importante studio
durato 18 mesi è denominato Nilvad ("Nilvadipine in Alzheimer´s
Disease") e ha ricevuto un finanziamento di 6 milioni di euro dal Settimo
programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico. A condurre il
progetto quinquennale a un livello internazionale è il professor Brian Lawlor,
del Trinity College di Dublino. I suoi interessi di ricerca si concentrano
sulla scoperta precoce, la diagnosi e la cura dell´Ad, oltre che sulla
neurobiologia e il trattamento di sintomi comportamentali e psicologici nella
demenza e nei disturbi mentali.
Il morbo di Alzheimer è la
forma più comune di demenza e causa problemi alla memoria, al pensiero e al
comportamento. Sebbene esistano circa 100 differenti tipi di demenza, l´Ad è la
forma più comune e colpisce il 62 % di coloro che soffrono di demenza. La
malattia colpisce oltre 15 milioni di individui in tutto il mondo e circa 5
milioni di europei. Di conseguenza, essa rimane una delle malattie più costose
della società, con una spesa che supera i 440 miliardi di euro ogni anno.
Il suo aumento è attribuito
ai progressi compiuti nella sanità pubblica e nelle cure mediche, che
permettono alle persone di vivere molto più a lungo rispetto al passato. Mentre
nella fascia d´età tra i 70 e 79 anni una persona su 25 soffre di una qualche
forma di demenza, tra la popolazione ultraottantenne si arriva a una persona
ogni sei.
Tuttavia, il professor
Lawlor si augura che la collaborazione con esperti del morbo di Alzheimer
provenienti da dieci paesi si dimostri un successo, in considerazione del fatto
che dal 2002 non si dispone di nuovi farmaci per la malattia. Ciò malgrado
molte promettenti linee di ricerca che sono finite in nulla.
Finora il progetto Nilvad ha
mostrato di non essere solo una speranza. Il farmaco, la nilvadipina, è già
stato approvato per l´uso umano nelle malattie cardiovascolari, e una
sperimentazione pilota ha dimostrato che potrebbe essere sicuro nel trattamento
del Ad.
Il professor Lawlor dice:
"Noi stiamo tentando di capire se altera la velocità di avanzamento della
malattia. I test su animali hanno dato risultati promettenti e anche la
precedente sperimentazione pilota ha dato un segnale di efficacia".
La sperimentazione verrà
effettuata su pazienti di sesso maschile e femminile, di età compresa tra 50 e
90 anni, con forme di Ad da leggere a moderate. Si spera che, se la
sperimentazione avrà successo, la nilvadipina possa rappresentare un progresso
nel trattamento dei pazienti affetti da Ad. Ciò che più conta è che esso
avrebbe un importante impatto sui costi sanitari e delle cure sociali che
questa malattia neurodegenerativa causa in Europa.
Per maggiori informazioni,
visitare:
Nilvad
http://www.Nilvad.eu/
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RIDURRE IL TEMPO TRA LA RICERCA MEDICA E LA TERAPIA |
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Bruxelles, 4 giugno 2013
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Le malattie croniche come il
cancro e il morbo di Alzheimer hanno subìto un incremento in tutta Europa a
causa dell´aumento della longevità e dei cambiamenti nello stile di vita. In
linea di principio è la ricerca biomedica che porta a nuove scoperte, che sono
poi in grado di offrire nuove terapie e soluzioni diagnostiche. Spesso
rimangono però per troppo tempo in laboratorio e raggiungono con molto ritardo
i pazienti che ne hanno bisogno.
Questo è il motivo per cui è
stata lanciata una nuova organizzazione che aiuterà a colmare il "divario
traslativo" che attualmente separa ancora il mondo della ricerca
scientifica medica dalle applicazioni in ospedale. Eatris, l´infrastruttura
europea di ricerca traslazionale avanzata dedicata alla medicina, agirà
attraverso un consorzio paneuropeo di 60 insigni istituzioni accademiche, che
comprendono importanti centri di ricerca biomedica traslativa.
Lo scopo è quello di
garantire che la ricerca biomedica sia tradotta più velocemente, e in modo più
efficiente, in prodotti per applicazioni cliniche come nuovi farmaci, vaccini e
strumenti diagnostici. Grazie a questa cooperazione si spera quindi ora di
trasformare i grandi progressi compiuti nel campo della ricerca biomedica in
innovazioni mediche con notevoli benefici per i pazienti.
A proposito del lancio, il
direttore scientifico dott. Giovanni Migliaccio, commenta:
"L´inaugurazione delle attività di Eatris giunge dopo una lunga
preparazione. Noi siamo certi che la nostra infrastruttura di ricerca avrà un
impatto positivo sul settore delle medicine traslazionali all´interno dello
Spazio europeo della ricerca (Ser) e fornirà benefici significativi e tangibili
ai cittadini europei".
E continua: "Questo
permetterà inoltre agli Stati membri di evitare le duplicazioni di
infrastrutture e agevolerà un uso più efficiente delle risorse disponibili in
questi tempi scientificamente ed economicamente difficili".
Benché sottolinei che Eatris
non è solo un fornitore di servizi che facilita lo sviluppo di prodotti con
l´aiuto di un team di scienziati specializzati, ma mira anche strategicamente a
migliorare i risultati nella medicina traslativa, sfidando gli attuali
paradigmi dello sviluppo dei prodotti terapeutici e diagnostici.
Il consorzio lavorerà per
garantire che Eatris diventi un "Consorzio europeo per le infrastrutture
di ricerca" (Eric), un ente giuridico creato specificamente per fondare
impianti di ricerca congiunti a livello europeo.
Un gruppo bersaglio
fondamentale per il lavoro di Eatris saranno i pazienti con malattie rare,
poiché qui il divario tra la ricerca a monte e i nuovi farmaci pronti per
l´ospedale è particolarmente grande e va ridotto. Questo significa che cure
migliori e più numerose, oltre a misure diagnostiche e preventive, verranno
messe a disposizione di più pazienti e a un costo inferiore.
Eatris verrà lanciato
ufficialmente il 3 e 4 giugno presso la nuova sede centrale dell´organizzazione
ad Amsterdam, durante una conferenza sulla medicina traslazionale. Tra gli
argomenti da discutere ci saranno le tendenze e le sfide nella ricerca
traslazionale in Europa e oltre, nonché le necessità dell´Europa di tradurre la
scienza in prodotti medici innovativi.
Per maggiori informazioni,
visitare:
Eatris
http://www.eatris.eu/
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"CONFERENNZA ANNUALE DELLA SOCIETÀ INTERNAZIONALE DI ONCOLOGIA GERIATRICA 2013" |
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Copenaghen, 4 giugno 2013 -
Dal 24 al 26 ottobre 2013 si
terrà a Copenaghen, in Danimarca, la "Conferennza annuale della Società
internazionale di oncologia geriatrica 2013" (Siog 2013).
Con l´invecchiare della
popolazione europea, aumenta sempre di più l´importanza di ricercare
l´insorgenza del cancro nella popolazione anziana. L´obiettivo di questa
conferenza è di riunire esperti internazionali di oncologia geriatrica per presentare
le ultime ricerche basate su prove nel trattamento di adulti più anziani
colpiti dal cancro.
Attraverso una serie di
sessioni plenarie e workshop i partecipanti avranno la possibilità di seguire
una serie di discussioni su argomenti tra cui i tumori solidi negli anziani, le
terapie di supporto, questioni legali e socio-economiche. Rappresentanti attivi
appartenenti all´intero spettro della comunità geriatrica impareranno
dall´esperienza dei loro colleghi e presenteranno le loro ultime ricerche.
Il simposio si propone di
riunire ricercatori, professionisti clinici in oncologia, geriatri, radiologi,
psicologi, nutrizionisti e infermieri per interagire e condividere risultati e
buone prassi. Consentirà inoltre di ottenere miglioramenti importanti nella
comprensione e nella pratica di questo approccio multidisciplinare nel
trattamento degli adulti anziani con cancro.
Per ulteriori informazioni,
visitare:
http://www.Siog.org/index.php?option=com_content&view=article&id=220&itemid=138
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"FORUM EUROPEO MEDTECH 2013" |
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Bruxelles, 4 giugno 2013
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Dal 9 all´11 giugno 2013 si
terrà a Bruxelles, in Belgio, il "Forum europeo Medtech 2013"
(European Medtech Forum 2013).
Il settore dei dispositivi
diagnostici e medici guarda sempre di più alle opportunità e le minacce
rappresentate dai mercati emergenti. Da una parte, i mercati emergenti
forniscono un´opportunità di espansione, ma dall´altra l´innovazione
proveniente dai mercati emergenti potrebbe essere percepita come una minaccia
per gli attuali modelli di business in Europa. Questa conferenza ha lo scopo di
mostrare come nuove regole e tecnologie innovative nel settore dei dispositivi
diagnostici e medici potrebbero aggiungere valore alla sanità europea.
Il tema della conferenza di
quest´anno ruota intorno ai dispositivi medici in un´Europa in evoluzione e si
occupa principalmente dell´imminente revisione della legislazione europea per i
dispositivi diagnostici e medici. Ai partecipanti saranno presentate
informazioni sulle attuali tendenze della sanità, l´accesso al mercato, la
valutazione della tecnologia sanitaria e un aggiornamento sulla strategia
industriale quinquennale.
La conferenza ha lo scopo di
riunire parti interessate attive nel panorama della sanità dell´Ue come fautori
delle politiche, comunità scientifiche, professionisti della sanità e
rappresentanti dell´industria dei dispositivi medici. Nel corso del simposio i
partecipanti avranno l´opportunità di stabilire contatti con colleghi
internazionali e avere una visione del mondo dei dispositivi diagnostici e
medici attraverso una serie di workshop paralleli e sessioni interattive.
Per ulteriori informazioni,
visitare:
http://www.Medtechforum.eu/
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"CONFERENZA INTERNAZIONALE SUI SISTEMI INFORMATICI FISIOLOGICI" |
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Lisbona, 4 giugno 2013 - Dal 7 al 9 gennaio
2014 si svolgerà a Lisbona, in Portogallo, la "Conferenza internazionale
sui sistemi informatici fisiologici" (Phycs 2014).
L´informatica fisiologica è
un campo multidisciplinare che attinge dalla psicologia, le neuroscienze,
l´ingegneria e l´informatica. Questi sistemi di elaborazione stanno creando
nuove possibilità nel settore dell´interazione uomo-computer mediante la
raccolta di dati e ciò ha portato al progresso dei sistemi sanitari.
Agendo come punto di
incontro per ingegneri, scienziati informatici e medici specialisti interessati
a esplorare gli approcci alle sfide sanitarie basati sulla tecnologia, questa
conferenza mira a migliorare l´uso della tecnologia nelle diagnosi mediche.
L´attenzione si concentrerà su aree che comprendono dispositivi medici, fattori
umani, applicazioni tecnologiche, metodologie e pericoli.
Ai partecipanti verrà
offerta l´opportunità di assistere a seminari a tema che intendono fornire una
piattaforma per uno scambio maggiormente scientifico tra i ricercatori
interessati a un particolare argomento. L´evento offre inoltre un workshop e
dibattiti dimostrativi che mirano a completare le sessioni tecniche fornendo ai
partecipanti una panoramica più ampia delle tendenze emergenti.
Per ulteriori informazioni,
visitare:
http://www.Phycs.org/
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TUMORI PANCREAS IN FORTE ASCESA: + 5%. SOTTO ACCUSA CIBO, FUMO E ALCOL |
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Chicago, 4 giugno 2013 –
L’italia ha registrato negli ultimi anni un preoccupante aumento del 5% di
tumori al Pancreas. A lanciare l’allarme da Chicago nel corso del congresso
mondiale Asco è il Prof. Stefano Cascinu presidente dell´associazione italiana
di oncologia Aiom e Direttore della Clinica di Oncologia Medica
dell´Universita´ di Ancona. Alla base di questo dato stili di vita errati quali
alimentazione grassa, fumo e alcol che sono responsabili del 70 % di queste
neoplasie. "Purtroppo il tumore del pancreas e´ complesso da diagnosticare
precocemente. Quando questo avviene, anche se e´ ancora minuscolo, in genere ha
gia´ prodotto metastasi, soprattutto al fegato e al peritoneo - ha affermato
Cascinu - . Per questo sostanzialmente incidenza e mortalita´ coincidono.
Sarebbe fondamentale promuovere campagne di sensibilizzazione della
popolazione. Anche perche´ il tumore pancreatico e´ uno dei pochi di cui
registriamo un aumento costante dell´incidenza anno dopo anno". Intanto,
pero´, buone notizie arrivano dal fronte della ricerca. Durante l’Asco e´ stato
presentato uno studio su un farmaco, Nab-paclitaxel, che insieme al
chemioterapico gemcitabina ha dato per la prima volta dopo molti anni
significativi vantaggi nella cura di questa patologia. "Sono 20 anni - ha
confermato Cascinu - che siamo fermi con le terapie, senza progressi evidenti.
Ora per la prima volta vediamo uno studio positivo, che dimostra un aumento
della sopravvivenza". Il farmaco viene avvolto da una sorta di
"guscio" di albumina, sostanza di cui le cellule tumorali sono
ghiotte: in questo modo puo´ piu´ facilmente entrare nel tessuto tumorale per
poi agire contro il tumore stesso, un classico meccanismo "Cavallo di
Troia". I risultati sono stati incoraggianti: aumento del 59 per cento della
sopravvivenza a un anno (35 contro 22 per cento) e raddoppio della
sopravvivenza a due anni (9% contro 4%) rispetto alla sola gemcitabina, con una
riduzione del tumore nel 23 per cento dei pazienti contro 7 per cento.
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UN’APP PER GESTIRE IL DOLORE ONCOLOGICO |
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Milano, 4 giugno 2013 – È
disponibile dal 3 giugno sull’App Store Simg Cancer
Pain, un’applicazione realizzata dalla Società Italiana di
Medicina Generale (Simg) e sponsorizzata da Teva
Italia, azienda da sempre impegnata nel rendere accessibili cure di
alta qualità attraverso lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione sia
di farmaci equivalenti sia di farmaci innovativi, specialità farmaceutiche e
principi attivi. Lo strumento, completamente gratuito, guida il
medico di Medicina Generale attraverso un percorso
esemplificativo di passaggi raccomandati nella terapia di pazienti con
Breakthrough cancer Pain (Btcp) e rappresenta, dunque, un
valido alleato sia per la diagnosi sia per la terapia.
“Il nostro obiettivo” spiega il dottor
Pierangelo Lora Aprile, responsabile dell’Area Cure Palliative
e Terapia del dolore della Simg “è di consegnare ai medici di famiglia – che non
annoverano con frequenza tra i propri pazienti i malati oncologici con Btcp –
uno strumento utile sia nell’identificazione del dolore oncologico sia nel
management della terapia”. Evidenzia, poi, Lora Aprile: “è essenziale che il
Medico di Medicina Generale sia in grado di dare il via a una cura a base di
oppiacei, eventualmente di cambiarla e di definire quella dose di salvataggio
che permette ai pazienti di gestire il dolore in maniera autonoma”.
“Si tratta di un’applicazione universale
assolutamente innovativa per il settore medico”, aggiunge il professor
Renato Vellucci, dirigente medico dell’Unità di Cure Palliative
e Terapia del Dolore dell’Ospedale Careggi e membro della Commissione
ministeriale per l’applicazione della Legge 38. “Abbiamo di fronte a noi uno
strumento semplice e intuitivo che riepiloga le esperienze cliniche oggi
disponibili e consente al Medico di Medicina Generale di prendere confidenza con
il Btcp”.
“Si tratta di un progetto in cui abbiamo
immediatamente creduto”, sottolinea Marco Agostini, Marketing
Manager B.u. Generics di Teva Italia. “La nostra azienda è da sempre impegnata a
mettere le esigenze del paziente al centro di tutte le sue attività. Il dolore
episodico intenso deve essere gestito e monitorato non solamente dagli
specialisti, ma anche dai Medici di Medicina Generale che rappresentano per i
pazienti un punto di riferimento estremamente importante”.
Simg Cancer Painè al momento disponibile
per iPhone e iPad, ma sarà presto adattata anche al sistema Android e ai
personal computer con sistema Windows. Per effettuare il download basta accedere
all’App Store e digitare nel motore di ricerca “Simg Cancer Pain”. |
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A VENEZIA CONVEGNO NAZIONALE “MOTORE SANITA” SU INNOVAZIONE E TECNOLOGIA. COLETTO, “IN VENETO SIAMO MOLTO AVANTI, MA BASTA TAGLI NAZIONALI E SUBITO COSTI STANDARD CONTRO GLI SPRECHI” |
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Venezia, 4 giugno 2013 - “I
temi trattati oggi sono quanto mai attuali ed è bene che se ne discuta ai
massimi livelli, perché i tagli orizzontali che da tempo stanno colpendo la
sanità, per di più senza distinguere tra virtuosi e spreconi, stanno per
compromettere l’equilibrio finanziario anche nelle purtroppo ancora poche
Regioni con i conti in ordine, come il Veneto. E’ urgente per esempio che si
applichino criteri e costi standard in sanità per mettere la parola fine a
sprechi e inefficienze, perché altrimenti si rischia di non poter più garantire
alla gente il diritto costituzionale alla salute. Inefficienze che non si
possono più scaricare sulla gente sotto forma di ticket e tanto meno sui
cittadini di quelle Regioni che, pur con i conti in ordine, entreranno presto
comunque in difficoltà”.
Lo ha detto oggi a Venezia
l’assessore alla sanità della Regione del Veneto Luca Coletto, intervenendo
all’apertura del convegno nazionale “Motore Sanità, innovazione e tecnologia
per un sistema sanitario competitivo e sostenibile”, organizzato in
collaborazione tra Parlamento Europeo, Conferenza delle Regioni e Anci
Federsanità, con il patrocinio della Regione del Veneto.
Nuovi farmaci, tecnologia
avanzata e ricerca sono tra i protagonisti di un sistema sanitario al passo con
i tempi, ma come si conciliano con la continua contrazione della spesa
sanitaria che le Regioni sono costrette a mettere in atto per garantire il
pareggio di bilancio? E come l’innovazione può contribuire ad una sanità più sostenibile
ed efficiente?
Su queste ed altre domande
si fondano i temi del meeting al quale intervengono, tra gli altri, il
presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Fabrizio Oleari; il direttore del
Centro Nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa, il presidente della
Commissione sanità del Consiglio regionale Leonardo Padrin, i direttori
generali della sanità dell’Emilia Romagna, Tiziano Carradori, e del Veneto,
Domenico Mantoan.
“Il concetto di innovazione
– ha osservato Coletto – va valutato su due fronti: Innovare, ad esempio,
significa anche riorganizzare la sanità nell’ottica dei criteri e dei costi
standard e non è vero che la sanità federale disegnata dall’articolo quinto
della Costituzione è stata causa degli sprechi, come da alcune parti si è sostenuto.
Ha invece avuto il merito di farli emergere, questi sprechi, ed ora bisogna
avere il coraggio di incidere profondamente sulle cause che li hanno prodotti.
Secondo il Ministero della salute, ad esempio, la completa informatizzazione
del sistema sanitario produrrebbe risparmi per 7 miliardi l’anno e anche su
questo fronte, oltre che su quello della tenuta dei conti, il Veneto è
all’avanguardia, grazie ad un imponente lavoro avviato ad inizio legislatura”.
Già oggi in Veneto, grazie
al progetto “Escape”, tutti i cittadini scaricano i loro referti sul computer
di casa, con un risparmio di 120 milioni l’anno per gli utenti e 56 milioni
ogni 3 anni per le Ullss.
A fine 2012 è partita la
realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, che permetterà ad ogni
abitante del Veneto di avere a disposizione in formato digitale la propria
storia clinica. Novità, questa, che comporterà risparmi pari a 135 euro l’anno
per ogni assistito.
La dematerializzazione in
Veneto è oramai realtà diffusa grazie al Progetto “Doge” e all’ePrescription
per la gestione della cosiddetta “ricetta rossa”, creando risparmi per 3
milioni di euro l’anno. Attualmente in Veneto il 94% dei medici di medicina
generale e l’83% dei pediatri di libera scelta sono collegati in rete su base regionale
e inviano le loro prescrizioni direttamente alle Ullss di riferimento.
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CORONAVIRUS, I CAMPIONI INVIATI ALL’ISS PER LA CONFERMA DI UN’EVENTUALE POSITIVITÀ |
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Firenze, 4 giugno 2013 –
Coronavirus, i contatti dei tre casi ricoverati sono stati identificati dal
servizio di igiene pubblica della Asl di Firenze, e controllati poi
all’ospedale di Careggi. I campioni prelevati sono ora all’Istituto Superiore
di Sanità, per la conferma di un’eventuale positività al coronavirus. Intanto i
tre ricoverati (due a Careggi e una al Meyer) sono in buone condizioni. L’unità
di crisi costituita venerdì scorso monitora costantemente la situazione clinica
ed epidemiologica. E domani verranno a Firenze i tecnici del Ministero e
dell’Istituto Superiore di Sanità, per incontrarsi con i colleghi toscani.
La situazione clinica. I tre
pazienti ricoverati – il caso indice e la donna che ha avuto con lui contatti
lavorativi, entrambi a Careggi, e la nipotina, al Meyer – sono in buone
condizioni e i sintomi che presentano, peraltro in rapida attenuazione, non
sono preoccupanti.
La situazione
epidemiologica. Si stanno facendo tutti i controlli necessari per verificare la
diffusione del virus. Partendo dai tre casi ricoverati, il Dipartimento di
Prevenzione di Firenze, d’intesa con i reparti ospedalieri di malattie
infettive, ha fatto pervenire al laboratorio di Virologia dell’Università di
Firenze i tamponi di tutti i soggetti che hanno avuto contatti stretti con il
caso indice e con i familiari degli altri due casi. I campioni raccolti sono
stati inviati all’Istituto Superiore di Sanità per avere la conferma di
un’eventuale positività.
L’unità di crisi. Attiva già
da venerdì 31 maggio, è costituita da tecnici dell’assessorato al diritto alla
salute, delle due aziende ospedaliero-universitarie di Careggi e del Meyer e
dell’azienda sanitaria 10 di Firenze. Si è riunita stamani per esaminare tutti
i dati attualmente a disposizione e monitorare sia la situazione clinica che
quella epidemiologica. In accordo con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Unità
di crisi toscana sta cercando di studiare il comportamento del virus. “Aumenteremo il numero dei controlli – dicono
i tecnici dell’Unità di crisi – ma finora abbiamo verificato che il virus non è
particolarmente aggressivo e non comporta sintomi gravi, presentando una
sintomatologia clinica di rapida risoluzione”. Domani pomeriggio è previsto a
Firenze un incontro dell’Unità di crisi con i tecnici del Ministero e dell’Iss.
La Regione emetterà un
bollettino quotidiano, per dare un aggiornamento costante sia sulla situazione
clinica che su quella epidemiologica.
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MENARINI: CHIODI, MODERATA SODDISFAZIONE PER POSSIBILE RIDUZIONE NUMERO ESUBERI TAVOLO AL MISE CON SOTTOSEGRETARIO DE VINCENTI |
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Pescara, 4 giugno 2013 - Gli esuberi annunciati ad ottobre dal Gruppo
farmaceutico Menarini per mille dipendenti dovrebbero ridursi a settecento con
la contestuale attivazione di contratti di solidarietà. E´ quanto emerso, il 31
maggio a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo economico, al termine della
riunione sulla vertenza Menarini che è stata presieduta dal Sottosegretario De
Vincenti. A darne notizia è il presidente della Regione, Gianni Chiodi, che ha
partecipato all´incontro insieme ai sindacati ed ai vertici del Gruppo che ha
un importante insediamento produttivo a L´aquila. "Pur non venendo meno la
preoccupazione per gli sviluppi della difficile situazione occupazionale della
Menarini, - ha dichiarato Chiodi - sento di esprimere una moderata soddisfazione
per l´evoluzione della vertenza, soprattutto rispetto al quadro allarmante di
qualche mese fa. Infatti, anche i recenti dati sul fatturato del Gruppo, se è
vero che segnalano un decremento sul fronte del mercato interno, pari a a circa
il 12%, è pur vero che registrano una crescita del 17% in ambito
internazionale. Come Regione Abruzzo ci stiamo battendo e continueremo a farlo
in futuro affinchè si riesca a tutelare il più possibile i lavoratori. A tal
proposito, - ha proseguito il Presidente - metteremo in campo tutto l´impegno
possibile per seguire da vicino la situazione ed auspico che un sostegno
importante all´azienda e quindi, indirettamente, ai lavoratori, possa arrivare
anche dallo sblocco dei fondi Cipe previsti per le imprese aquilane, pari a circa
100 milioni di euro, nell´ambito della ricostruzione".
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FIRENZE: CERTIFICATI TELEMATICI DI MALATTIA: GUIDA ON LINE DELL´INPS |
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Firenze, 4 maggio 2013 - Una
guida online, con l’obiettivo di avere a disposizione informazioni dettagliate
sulla normativa e consultare i certificati telematici di malattia che i medici
della mutua devono inviare online: è la nuova idea dell’Inps, che sul suo
portale ha lanciato, nella sezione “Inps Facile - Come fare per” un vero e
proprio vademecum per dipendenti e datori di lavoro. Utilizzando la guida “Come
fare per consultare i certificati di malattia” è possibile accedere a
informazioni di carattere generale sui certificati telematici di malattia e
sulla normativa che li ha introdotti e ne regola la gestione; è inoltre
possibile accedere alla scheda di presentazione dei servizi offerti
dall’Istituto per consentire a datori di lavoro e lavoratori dipendenti di consultare
dal portale Inps attestati e certificati di malattia.
Dalla guida è anche
possibile consultare un elenco delle domande più frequentemente rivolte
all’Istituto, classificate per tipologia di utente (lavoratori, datori di
lavoro, medici) e accedere alle informazioni sul sistema che gestisce i
certificati telematici di malattia pubblicate nel sito dedicato del Ministero
dell’Economia e delle Finanze (Sistema Ts del Ministero dell’Economia e delle
Finanze).
La nuova guida fa parte del
sistema di direttive innovative che l’Inps ha voluto sul sistema di gestione
dei certificati telematici di malattia, per le quali è giusto fare un
ricapitolo veloce: è molto importante infatti ricordare che la certificazione
online è obbligatoria anche per assenze di un solo giorno.
Inoltre è il lavoratore che
deve cautelarsi in caso di errori, da parte del medico, inerenti all’indirizzo
di reperibilità del lavoratore stesso: andrà quindi controllato che l’indirizzo
citato per la reperibilità sia esatto e integro, nel caso che il paese sia
complicato da reperire.
Se, infatti, non sarà
possibile effettuare la visita per indirizzo errato o incompleto, il lavoratore
non verrà giustificato e da parte dell’Inps, nel caso di versamento di
risarcimento di malattia, saranno inflitte le sanzioni previste dalla le leggi.
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RICETTA ELETTRONICA, SIGLATO L´ACCORDO REGIONE PIEMONTE CON I MEDICI DI FAMIGLIA |
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Torino, 4 giugno 2013 - La Regione Piemonte e le organizzazioni
sindacali dei medici di medicina generale Fimmg, Smani e Smi hanno siglato nei
giorni scorsi un protocollo d’intesa per il progetto Medici in rete (ricetta
elettronica) e ricetta dematerializzata.
Si tratta di adempimenti
previsti dal Dpcm 26 marzo 2008 per la ricetta elettronica e dal Dm 2 novembre
2011 per la ricetta dematerializzata, il cui obiettivo finale per i cittadini e
per il servizio sanitario nazionale è un risparmio di tempo, carta, burocrazia,
con la possibilità di ottenere la tracciabilità delle prescrizioni dei farmaci.
In base all’accordo, la
Regione metterà a disposizione dei medici lo specifico servizio del sistema
informativo sanitario regionale secondo modalità che sono state definite e che
fanno parte integrante dell’accordo.
“Si tratta di un accordo
importante nella direzione di un ammodernamento del servizio informativo
sanitario, con l’utilizzo delle moderne tecnologie e un significativo risparmio
di spesa a regime.
Il Piemonte era tra le poche
regioni che non avevano dato seguito agli adempimenti ministeriali per la
ricetta elettronica e il protocollo siglato con le organizzazioni sindacali
consente di avviare il percorso per colmare questo ritardo” spiega l’assessore
alla Sanità Cavallera.
Per quanto riguarda il
progetto di ricetta dematerializzata, il periodo di sperimentazione inizierà
entro l’estate e riguarderà circa 100 professionisti. Gli effetti economici
saranno riconosciuti dal 1° gennaio 2014.
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FRUTTO DI UNA GESTIONE OCULATA” LA SPESA SANITARIA IN CALABRIA IN CALO NEL PERIODO 2010 – 2012 |
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Catanzaro, 4 giugno 2013
- Il Presidente della Regione Giuseppe
Scopelliti commenta il rapporto della Ragioneria generale dello Stato
pubblicato ieri sul Corriere della Sera che “conferma, per
quanto riguarda la nostra regione, che la gestione commissariale della sanità
sta producendo risultati notevoli. Come mostrano i grafici l´azione di
contenimento della spesa che abbiamo attuato non è una percentuale minima se si
considera l´operazione straordinaria che siamo stati chiamati ad affrontare
appena eletti. La spesa in Calabria tra il 2002 ed il 2006 è aumentata del
4,2%, tra il 2006 ed il 2010 del 3,5%. Nel periodo compreso tra il 2010 ed il
2012, che corrisponde alla nostra gestione amministrativa, è diminuita
dell’1,3%. C’è da aggiungere, per far capire la difficoltà in cui ci siamo
trovati ad operare, che abbiamo trovato una voragine nei conti della sanità con
una situazione contabile fantasma, che oggi finalmente, trova certezze e
risposte estremamente positive. Con la crisi economica, per noi, appena
insediati, non è stato facile avviare un´opera di risanamento drastica ma il
senso di responsabilità che ci ha guidato fino ad ora e che continuerà fino al
risanamento totale è questo e i risultati si vedono. Come regione siamo in
controtendenza anche nella spesa pro-capite nella farmaceutica che è
gradualmente scesa dai 275 euro del 2009, anno della sottoscrizione del Piano di
Rientro, ai 268 euro per il 2010, per poi ridursi ai 231,2 euro del 2011 e
arrivare ai 163 euro nel periodo gennaio-settembre 2012 così come illustra il
rapporto dell´Osservatorio nazionale sull´impiego dei medicinali. Infine il
recentissimo sblocco di 411 milioni dal Consiglio dei Ministri è un ulteriore
premio che incoraggia ancor di più il lavoro che stiamo facendo giorno dopo
giorno insieme a tutta la squadra commissariale ed il dipartimento salute. Le
criticità non mancano ma le affrontiamo con senso di responsabilità verso la
nostra gente, è il segnale che la Calabria sta ripartendo verso la giusta
direzione".
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LA REGIONE LAZIO ACCREDITA 35 STRUTTURE DELLA SANITA´. ECCO QUALI |
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Roma, 4 giugno 2013 - Via
libera all´accreditamento definitivo per l´ospedale Israelitico di Roma, la
Casa di Cura S. Anna di Pomezia e la Rsa Mater Dei.
Insieme ai provvedimenti
relativi a queste strutture, il presidente Nicola Zingaretti ha firmato altri
32 decreti per altrettante strutture. Complessivamente si tratta dunque di 35
atti che mettono la parola fine al laborioso e lungo iter dell´accreditamento
definitivo, mettendo in sicurezza normativa case di cura, ospedali, Rsa,
ambulatori, centri dialisi e migliaia di posti di lavoro.
A Roma oltre all´ospedale
Israelitico hanno ricevuto l´ok definitivo, tra gli altri, il presidio Marilab
di Acilia, lo studio Fisioterapico
Morgagni, lo studio radiologico Giaccari alla Balduina. In provincia di
Roma, via libera alla struttura
residenziale psichiatrica Villa Adriana a Guidonia, alla Casa di cura Villa
delle Querce a Nemi, al centro diagnostico Buonarroti di Civitavecchia, alla
Rsa S. Raffaele di Trevignano.
A Frosinone taglia il
traguardo la società Nephrocare di Cassino, mentre a Viterbo il centro
Ematologico viterbese.
Complessivamente dallo
scorso 9 aprile ad oggi il Commissario ad acta ha firmato 112 decreti di
accreditamento definitivo.
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LIGURIA: PRONTO IL PROGETTO PER LA STRUTTURA RESIDENZIALE PER I PAZIENTI PSICHIATRICI AUTORI DI REATO A CALICE AL CORNOVIGLIO |
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Genova, 4 Giugno 2013 - È stato già inviato al Ministero il programma
della Regione Liguria per ospitare 20 pazienti psichiatrici autori di reato, a
seguito del passaggio della salute penitenziaria dalla Giustizia alla Sanità,
disposto dal decreto della presidenza del Consiglio dei Ministro del 1 aprile
2008 e ribadito con la Legge 9 del 2012, con la quale si prevede il superamento
degli ospedali psichiatrici giudiziari presenti in Italia, con i conseguenti
accordi tra le Regioni per ospitare i pazienti interessati. La Liguria, come ha
riferito venerdì 31 maggio mattina in Giunta l´Assessore alla salute, Claudio
Montaldo, ospiterà 20 pazienti psichiatrici autori di reato in una struttura
residenziale per l´esecuzione delle misure di sicurezza a Calice al
Cornoviglio, in provincia della Spezia, dove lavoreranno a regime infermieri,
operatori socio-sanitari, terapisti della riabilitazione psichiatrica,
assistenti sociali, psichiatri e psicologi. "Il programma – ha riferito
Montaldo – ha già avuto una prima approvazione dal Ministero della Salute e
quando sarà definita la parte economica, verranno assegnati alla Liguria, dal
Ministero della salute, i 6 milioni previsti con cui far partire i lavori di
ristrutturazione che consentiranno di creare una struttura sanitaria ad alta
sicurezza".
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CURE INTERMEDIE, DALLA REGIONE TOSCANA 2 MILIONI E MEZZO PER ATTIVARE 500 LETTI |
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Firenze, 4 giugno 2013 – Due
milioni e mezzo per attivare 500 posti letto di cure intermedie in tutte le
aziende sanitarie della Toscana. Lo stanziamento è stato deliberato ieri dalla
giunta regionale, su proposta dell’assessore al diritto alla salute Luigi
Marroni. Dopo le Case della Salute, i letti di cure intermedie sono la seconda
azione che va a rafforzare il percorso territoriale, nel processo di riorganizzazione
del sistema sanitario toscano avviato dall’inizio dell’anno.
“Un paio di settimane fa
abbiamo inaugurato a Prato il primo presidio di cure intermedie della regione –
sottolinea l’assessore Marroni – Ora, con questa delibera, diamo forte impulso
all’attuazione dei letti di cure intermedie, che con le Case della Salute sono
uno dei pilastri portanti della riorganizzazione in atto nel sistema sanitario
toscano: riorganizzazione che si sta caratterizzando per un forte potenziamento
delle cure territoriali e per l’impulso dell’assistenza domiciliare”.
I letti previsti dalla
delibera sono 512, che vanno ad aggiungersi ai 1.055 già attivi, per un totale
di 1.567 in tutta la regione. Dei nuovi 512, 243 saranno nell’Area Vasta
Centro, 132 nell’Area Vasta Sud Est, 137 nell’Area Vasta Nord Ovest.
Il Presidio di cure
intermedie è una struttura extraospedaliera residenziale temporanea, che ha una
funzione di supporto alla dimissione precoce e in sicurezza degli anziani
ricoverati nell’area medica dell’ospedale. Si tratta di pazienti, perlopiù
anziani, che hanno già superato la fase acuta della malattia e sono quindi
stabilizzati clinicamente, ma ancora in una condizione tale da non poter essere
assistiti al proprio domicilio. Sono pazienti che non richiedono un ricovero
per acuti, ma necessitano ancora di una fase di osservazione e/o di continuità
terapeutico-riabilitativa per cercare di recuperare la loro autonomia. Le
necessità sono prevalentemente di assistenza infermieristica, ma deve essere
assicurata la valutazione medica quotidiana, in relazione alla situazione
clinica.
Per il funzionamento del
servizio di cure intermedie sono necessari: un medico responsabile del
servizio, un infermiere coordinatore, un medico responsabile del percorso di
continuità assistenziale, i medici del team multidisciplinare, il medico di
medicina generale del paziente, al quale spetta la responsabilità clinica.
Obiettivi del servizio di cure intermedie sono la riduzione/eliminazione del
prolungamento inappropriato dei ricoveri ospedalieri e dei tempi di degenza; la
stabilizzazione terapeutica e il recupero funzionale dei pazienti dimessi
dall’ospedale; la riduzione/eliminazione del ripetersi di ricoveri a
breve-medio termine. Il piano di assistenza personalizzato è condiviso con il
medico di medicina generale del paziente.
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SANITA’: RAGGIUNTO ACCORDO TRA REGIONE VENETO E MEDICI DI MEDICINA CONVENZIONATA. |
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Venezia, 4 giugno 2013 - E’
stato raggiunto il 31 maggio in serata, al termine di un incontro tenutosi a
palazzo Balbi, l’accordo tra la Regione del Veneto e le Organizzazioni
sindacali della medicina convenzionata (medici di medicina generale, pediatri
di libera scelta e specialisti ambulatoriali) per la riorganizzazione
dell’assistenza territoriale come precisato nel nuovo Piano Sociosanitario
Regionale.
Il verbale d’intesa è stato
sottoscritto dall’assessore alla sanità Luca Coletto e dal segretario regionale
per la sanità Domenico Mantoan per la Regione e dai rappresentanti delle
Organizzazioni sindacali dei medici Fimmg, Snami, Smi, Intesa Sindacale, Cisl
Medici, Sumai Assoprof, Federazione Medici Uil Fpl, Fimp.
Con il documento le parti,
che hanno espresso reciproca soddisfazione, concordano sugli obiettivi fissati
per la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, come precisato nel nuovo
Piano Sociosanitario, che individua le Aggregazioni Funzionali Territoriali
(Aft) e, a regime per la medicina generale e la specialistica ambulatoriale
interna, le Medicine di Gruppo Integrate (Mdgi), disciplinate dal contratto di
esercizio.
Nell’accordo è specificato
che la pianificazione aziendale per l’attuazione degli atti regionali di
programmazione si realizza attraverso il Piano Aziendale per lo sviluppo della
medicina convenzionata, prevedendo per la medicina generale e la specialistica
ambulatoriale interna un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2015, nel
quale è possibile attivare le Medicine “in rete” e “in gruppo” come forme
transitorie verso la Medicina di Gruppo Integrata e a termine. Nel sistema
veneto la Medicina di Gruppo Integrata si identifica con le Unità Complesse
Cure primarie, di cui agli accordi sindacali nazionali e alle disposizioni
della “legge Balduzzi”.
Secondo Coletto, “siamo
riusciti ad ottemperare al meglio al dettato del Piano Sociosanitario e a
quanto disposto della legge Balduzzi, trovando un’ampia convergenza su un
progetto molto qualificante e atteso, avviato circa un anno fa”.
“Se qualche settimana fa –
ha aggiunto Coletto – eravamo al largo, oggi siamo approdati a un porto sicuro
per garantire ai veneti le cure migliori. Si avvia oggi – ha concluso Coletto –
un percorso virtuoso e collaborativo verso il miglioramento dell’assistenza
territoriale e un ulteriore avvicinamento della sanità al cittadino”.
“I medici dimostrano così –
hanno sottolineato le Organizzazioni Sindacali ringraziando il presidente Luca
Zaia, l’assessore Coletto ed il segretario Mantoan per il lavoro portato avanti
– una particolare sensibilità nella tutela della salute dei cittadini che, in
un momento economicamente e socialmente così difficile, garantisce i livelli di
assistenza acquisiti nel tempo. E’ stato fatto – hanno aggiunto – un importante
passo avanti nella realizzazione del Progetto Cure Primarie del Veneto. In
questa vicenda – hanno proseguito – c’è un solo vincitore, ed è il cittadino
veneto, che vede garantita la continuità dell’assistenza territoriale. Il
sistema veneto – hanno concluso – si conferma così ai migliori livelli
assistenziali europei”.
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MEDICI COME MAGISTRATI, SERVE UNA TUTELA DELLA PROFESSIONE NO ALLA MEDICINA DIFENSIVA, MINA LA FIDUCIA NELLA PRATICA CLINICA” MONTECATINI |
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Terme, 4 giugno 2013
– La possibilità di contenziosi è molto alta nell’urologia, costituita per
oltre il 60% da patologie oncologiche. Secondo il prof. Paolo Puppo,
Responsabile dell’Urologia Oncologica Istituto Humanitas di Castellanza, la
posta in gioco in questo delicato ambito medico è altissima. “Ogni giorno -
ricorda Puppo - riceviamo minacce e pressioni che ci privano della giusta
serenità nella scelta del percorso terapeutico”. “La professione medica e
quella di un magistrato dovrebbero essere tutelate allo stesso modo – ggiunge
il dr. Carlo Nordio, Procuratore aggiunto del Tribunale di Venezia ed Ex
Presidente della Commissione per la riforma del Codice Penale –, perché
entrambe vanno a incidere su beni primari come la vita, la salute, la libertà,
l’onore”. È questo l’appello che gli specialisti dell’Auro (Associazione
Urologi Italiani) lanciano in occasione del 20° Congresso Nazionale, che si
chiude oggi a Montecatini Terme. “Una medicina difensiva presuppone che il
medico possa essere contrapposto al paziente – dichiara il dr. Fulvio Di Tonno,
Unità Operativa di Urologia Ospedale di Mestre –, un meccanismo che non va
nell’interesse del cittadino. Noi pensiamo che la collaborazione tra
specialisti e pazienti debba essere totale”. Una situazione che riguarda da
vicino l’urologia. “Per quanto la medicina stia facendo progressi incredibili -
sottolinea il prof. Paolo Puppo, Responsabile dell’Urologia Oncologica Istituto
Humanitas di Castellanza –,, spesso siamo in grado di fornire una garanzia di
cura ma non di guarigione. Per lavorare nelle migliori condizioni possibili,
quindi, è necessario che si crei un’empatia tra chirurgo e paziente, e che la
mente di chi opera sia sgombra da fattori esterni condizionanti”. La nascita
della medicina difensiva deriva dalla necessità di eseguire esami non necessari,
ma utili a prevenire eventuali contestazioni di diagnosi non corrette o
ritardate. “Un modus operandi che fa lievitare ulteriormente i costi del nostro
Sistema Sanitario Nazionale – afferma la dr.Ssa Roberta Gunelli, Unità
Operativa di Urologia Ospedale di Forlì –, oltre a un intasamento delle
strutture sanitarie e a un allungamento delle liste d’attesa. Dobbiamo cambiare
rotta: da una medicina difensiva, onerosa e dispendiosa in tutti i sensi, a una
medicina giusta, ripartendo dal ruolo dello specialista nella gestione del
sapere scientifico”. “Procedimenti giudiziari e richieste di risarcimento sono
in costante aumento – aggiunge Nordio –, ma alla fine soltanto l’1% degli
specialisti viene condannato in via definitiva. Questo fa capire che si
potrebbero risparmiare costi ingenti che si ripercuotono sulle finanze
pubbliche e provocano disparità di trattamento tra il paziente che può
permettersi certe spese e l’individuo più debole che non ha la stessa
possibilità”. Per affiancare l’urologo nelle dinamiche medico-legali è nata
Aurosafe. “Si tratta di una sezione dell’Associazione – conclude il dr.
Francesco Francesca, Unità Operativa di Urologia dell’Ospedale di Pisa – che
dal 2006 assiste i soci quando si verificano queste problematiche. È composta
da una decina di specialisti, operanti in diverse sedi d’Italia, e dal prof.
Paolo D’agostino, giurista dell’Università di Torino. Questi professionisti,
riuniti nel Comitato Tecnico Professionale, operano nell’interesse dei soci
producendo pareri pro veritate, consulenze tecniche di parte, consulenze su
quesiti assicurativi, preparazione dei consensi informati per atti medici e
polizze assicurative studiate per i professionisti”.
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BASILICATA: ADEGUAMENTO TARIFFE PRESTAZIONI SANITARIE: RECEPIMENTO DM DOVUTO |
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Potenza, 4 giugno 2013 - “Il provvedimento con il quale la Giunta
regionale ha recepito le disposizioni del Decreto Ministeriale del 18/10/2012
che ha ridefinito le tariffe di tutte le prestazioni sanitarie - assistenza
ospedaliera per acuti, ospedaliera di riabilitazione, di lungodegenza post acuzie
e di specialistica ambulatoriale - rappresenta la puntuale applicazione dei
nuovi criteri nazionali in materia di remunerazione, valevoli tanto per il
privato quanto per il pubblico. Pertanto, nel recepire le nuove tariffe
nazionali, tutto il sistema sanitario regionale si sottopone ad una nuova
sfida, fatta di qualità e di appropriatezza, oltre che di riequilibrio
economico. Il valore economico complessivo del provvedimento è stimato in circa
9 milioni di euro annui, che per larghissima parte resteranno a carico del
sistema sanitario pubblico. La eventuale mancata applicazione del provvedimento
del Governo nazionale avrebbe comportato l´immediata copertura dell´equivalente
somma a totale carico del bilancio regionale, con conseguente inevitabile
indebolimento di altre attività assistenziali e più in generale di politiche di
welfare della regione Basilicata, a tutto danno dei cittadini e degli
assistiti, cui, a leggere le precedenti dichiarazioni, guarda con molta
attenzione anche il sistema della sanità privata." Lo afferma l’assessore
regionale alla Salute, Attilio Martorano, rispondendo a una nota stampa
dell’Anisap.
“Ho proposto alla Giunta
regionale – spiega Martorano - di applicare il provvedimento nella forma e nei
modi meno gravosi, considerando non solo il riequilibrio delle tariffe in
diminuzione, quando le vigenti risultavano superiori a quelle fissate dal
decreto, ma anche, ove previsto, in aumento rispetto all´attuale tariffazione
regionale, in una logica che, per quanto possibile, riuscisse a contemplare le
esigenze complessive del sistema sanitario, con quelle, altrettanto legittime
delle strutture - pubbliche e private”.
“Quanto alla presunta
"secretata delibera" – conclude Martorano - sono affermazioni
risibili, che rigettiamo fermamente e che ancora una volta vanno ad alimentare
il contenuto del redigendo ‘libro bianco’ sulle falsità in sanità”.
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WELFARE, LIGURIA: VIA AL PIANO SOCIALE INTEGRATO |
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Genova, 4 Giugno 2013 - Verrà portato in Giunta venerdì
prossimo il piano sociale integrato della Regione Liguria messo a punto per i
prossimi tre anni: punto di arrivo di un percorso durato 18 mesi che ha visto
al lavoro 39 gruppi di professionisti ed esperti del sociale, della sanità e
del terzo settore e ha coinvolto circa 400 persone. Il documento è stato
presentato oggi, lunedì 3 giugno, al Teatro della Gioventù di Genova
dall´assessore alle politiche sociali, Lorena Rambaudi insieme ai colleghi
della sanità, Claudio Montaldo e del bilancio e formazione, Pippo Rossetti ad
una platea di esperti e addetti ai lavori. "Obiettivo del piano – ha
spiegato l´assessore Rambaudi – migliorare l´integrazione tra sociale
sanitario, attraverso un sistema informativo integrato, la tutela dei minori e
le politiche per la non autosufficienza". Al centro del piano sociale la
cosiddetta "dota di cura", un sistema per ricomporre sulla persona
disabile o sulla famiglia le varie prestazioni dei differenti servizi, mettendo
insieme risorse di più enti, con al centro il progetto individuale del
singolo". "Si tratta di una nuova modalità di lavoro – ha continuato
Rambaudi - che è già stata attivata per i pazienti affetti da sclerosi laterale
amiotrofica e che sarà sperimentata anche per le gravi disabilità. L´dea e
mettere insieme risorse economiche e servizi per assicurare ad anziani e a
disabili gravi un insieme di interventi e un riferimento economico che consente
di tenere il più possibile a casa la persona".
Per ogni persona affetta da
disabilità verranno stabilite quote capitarie e sistemi di premialità per i
Comuni che investono di più e che chiedono anche la compartecipazione alla
spesa, per creare condizioni più omogenee su tutto il territorio regionale.
"Il piano ha anche
l´obiettivo – ha aggiunto Rossetti – di favorire la continuità tra le diverse
professioni sociali e promuovere un sistema formativo connesso con i bisogni
occupazionali, contrastando anche il precariato e il lavoro sommerso".
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VISITA UROLOGICA, PRASSI SCONOSCIUTA PER 1 ITALIANO OVER 50 SU 3 GLI ESPERTI: “IMPORTANTI I CONTROLLI GIÀ AI PRIMI SINTOMI” |
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Montecatini Terme, 4 giugno 2013
– Il 33% degli italiani over50 non si è mai sottoposto a una visita urologica.
Un maschio su due non manifesta segni di preoccupazione di fronte a episodi di
incontinenza, come la necessità di alzarsi più volte durante la notte per
andare in bagno. “Sottoporsi a controlli urologici già ai primi sintomi, senza
sottovalutare fastidi e disturbi ricorrenti, rappresenta la strategia vincente
per prevenire gravi patologie”. È questo il monito che gli esperti dell’Auro
(Associazione Urologi Italiani) lanciano in occasione della seconda giornata
del 20° Congresso Nazionale, a
Montecatini Terme con oltre 500 specialisti. “La paura degli interventi
chirurgici – sottolinea il dr. Sebastiano Spatafora, Struttura Complessa di
Urologia dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia –, la sfiducia nelle terapie
e l’accettazione dei disturbi come conseguenza inevitabile dell’invecchiamento
sono le cause per le quali non si effettuano visite specialistiche. In
alternativa ci si sottopone ad esame quando è troppo tardi, nonostante sintomi
importanti e ripetuti. Anche un solo controllo annuale, invece, è sufficiente
per avere una diagnosi precoce di malattie e disturbi e salvaguardare la
qualità della vita, soprattutto per i più anziani”. Ma alcuni disturbi possono
presentarsi già dai primi anni di vita: circa il 4% dei bambini ha un
varicocele e con l’avanzare dell’età si registra un aumento di incidenza del
10% ogni dieci anni (negli adulti arriva fino al 15%), con l’eventualità di
danno al testicolo. Ecco perché anche i giovani devono prestare attenzione alla
propria salute e magari prendere esempio dalle ragazze. “La visita di leva
rappresentava un importante momento di screening – aggiunge il prof. Giovanni
Muto, Direttore della struttura complessa di urologia dell’Ospedale San
Giovanni Bosco di Torino e Presidente del Comitato Scientifico Auro –, perché
consentiva di scoprire patologie più o meno gravi e di intervenire in modo
tempestivo. Oggi, invece, troppo spesso gli italiani si trascinano sino a tarda
età situazioni molto rischiose. Non si capisce perché le donne vadano fin da
giovanissime dal ginecologo per controlli periodici, mentre gli uomini non
abbiano la stessa consuetudine con l’urologo. Una situazione che deve
cambiare”. I problemi della sfera sessuale maschile, d’altra parte, sono tra i
più delicati da affrontare. Si tratta di disturbi molto diffusi: circa 3
milioni di italiani soffrono ad esempio di disfunzione erettile. “Ancora oggi
molti uomini si vergognano – continua Muto – o addirittura negano a se stessi
di avere questo tipo di fastidi. Ma anche qui, grazie alle conoscenze attuali
delle malattie, l’urologo-andrologo è in grado di risolvere i problemi
garantendo una sana vita sessuale a tutte le età”. Per quanto riguarda le
donne, invece, un problema di cui si parla troppo poco è l’incontinenza
urinaria: un iceberg sommerso, scarsamente indagato, ma che colpisce nel corso
della vita una su 4. “Molte indossano pannolini o pannoloni per perdite di
urina di diversa intensità – sottolinea Spatafora –, quando una visita e
semplici esami possono stabilire se grazie a facili esercizi riabilitativi,
farmaci o interventi mininvasivi (spesso eseguiti per via vaginale), si possono
risolvere questi disturbi una volta per tutte”.
Uno dei disturbi che si
possono individuare con la visita urologica è l’iperplasia prostatica benigna.
“Si tratta di una patologia frequentissima negli uomini con più di 50 anni –
aggiunge Muto –, che comporta noiosissimi sintomi come l’alzarsi spesso la
notte per urinare, con mancato riposo notturno, o l’urgenza di andare al bagno
con l’imbarazzante necessità di abbandonare immediatamente qualunque cosa si
stia facendo. Nonostante questo solo il 50% delle persone che ne soffre si
sottopone ad una visita specialistica”. Così come molto frequenti sono i
calcoli urinari, che vengono troppo spesso sottovalutati. “Ogni sei mesi un
quarto dei pazienti che ha avuto un calcolo smette di farsi controllare –
conclude Spatafora –. Perde cioè la possibilità di usufruire dei consigli per
prevenire il riformarsi del calcolo o di diagnosticare precocemente l’eventuale
recidiva, risolvendo quindi i problemi con tecniche altamente rispettose
dell’integrità del corpo”. Ecco gli esempi più eclatanti di cosa l’urologo
possa fare per migliorare la qualità di vita dei pazienti. Ma tanto si può fare
anche per altre patologie ugualmente diffuse e invalidanti (varicocele,
prostatiti, infezioni urinarie…), che colpiscono indistintamente uomini e donne
di tutte le età.
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SALUTE, FVG: FINANZIAMENTI AI COMUNI PER IL CONTROLLO DEL RANDAGISMO |
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Udine, 4 giugno 2013 - La Giunta regionale,
su proposta dell´assessore
alla Salute Maria Sandra
Tedesca, ha dato seguito ad uno
degli impegni assunti con la
legge regionale 20 dell´ottobre 2012
("Norme per il
benessere e la tutela degli animali di affezione")
approvando una delibera che
prevede il finanziamento ai Comuni
che sosterranno le spese per
il controllo del randagismo.
La delibera, approvata
in via preliminare, sarà ora portata
all´attenzione del Consiglio
delle Autonomie locali e della
competente Commissione del
Consiglio regionale.
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TUMORI, CAMPANIA: ISTITUZIONE REGISTRO RISPOSTA OPPORTUNA PER AFFRONTARE DRAMMATICITÀ SITUAZIONE |
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Napoli, 4 giugno 2013 -
“L’istituzione del Registro, che abbiamo accelerato in presenza dei segnali
preoccupanti provenienti dai territori, rappresenta la risposta opportuna per
affrontare la drammaticità della situazione.”
Così il consigliere del
presidente Caldoro alla Sanità Raffaele Calabrò.
“Da tempo è partita la
raccolta dei dati sulla presenza dei tumori in Campania. Il Registro è in stato
avanzato a Caserta, Salerno e Napoli Sud, e si sta cominciando il lavoro anche
nelle altre aree.
“Abbiamo messo in campo –
sottolinea Calabrò - tutte le iniziative utili di nostra competenza per
verificare le soluzioni possibili di fronte ai dati che emergono.
“Accanto al Registro, stiamo
attivando un Gruppo di Lavoro cui è affidata l’analisi delle relazioni che
intercorrono tra i rifiuti, la bonifica e le malattie, al fine di avere un
quadro della situazione il più possibile oggettivo e supportato da riscontri
scientifici necessari per capire cosa possiamo fare”, conclude Calabrò.
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ASSISTENZA SANITARIA DEI DETENUTI, PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE TRA REGIONE MARCHE E PROVVEDITORATO REGIONALE DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA. |
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Ancona, 4 giugno 2013 - Collaborare per garantire assistenza
sanitaria e recupero sociale dei detenuti e internati negli istituti
penitenziari: lo stabilisce il Protocollo d’intesa tra la Regione e il
Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria il cui schema è stato
approvato dalla giunta regionale. In attuazione dell’Accordo Conferenza
Unificata del 2008, l’obiettivo generale della collaborazione, spiega
l’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani, “è promuovere e favorire, tenuto
conto delle rispettive competenze istituzionali, ogni utile e possibile
iniziativa e intervento, così da raggiungere livelli di assistenza coerenti con
gli obiettivi di tutela dell’integrità psico-fisica delle persone detenute
negli Istituti penitenziari regionali”. Nell’assicurare una razionale
programmazione dei servizi sanitari erogati, compatibilmente con le risorse
comuni, l’Azienda Sanitaria Unica Regionale e il Provveditorato Regionale
dell’Amministrazione Penitenziaria si baseranno su alcune modalità, tra cui: il
riconoscimento dell’autonomia professionale degli operatori sanitari
compatibilmente con l’osservanza delle norme dell’ordinamento penitenziario; la
gestione dell’accoglienza dei detenuti e della documentazione socio-sanitaria;
la promozione e il miglioramento della salute con riferimento agli stili di
vita; le procedure per interventi d’emergenza 24 ore su 24, per ricoveri o
dimissioni dall’ospedale; le indicazioni per assicurare la formazione congiunta
rivolta al personale sanitario e penitenziario con attenzione particolare allo
stato di salute fisico e mentale dei detenuti. Tra le linee definite nello
schema del Protocollo, che per la Regione verrà siglato dall’assessore
Mezzolani, anche la previsione di stipulare coerenti Protocolli operativi tra
le Direzioni degli Istituti Penitenziari e le Direzioni delle Aree Vaste
dell’Asur Marche con l’obiettivo di garantire tutela della salute e della
dignità delle persone detenute ed internate.
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