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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Luglio 2013
ACCORDO ENEA-TOSHIBA PER SVILUPPO SISTEMI DI ACCUMULO ELETTRICO D´AVANGUARDIA PREVISTA LA REALIZZAZIONE DI UN LABORATORIO COMUNE PER LO SVILUPPO DI SISTEMI DI ACCUMULO PER LE SMART GRID E PER LA MOBILITÀ ELETTRICA  
 
Roma, 17 luglio 2013 - L’enea e Toshiba T&d Europe hanno firmato ieri un Protocollo d’Intesa per sviluppare attività congiunte nei settori dell’efficienza energetica, delle tecnologie per le energie rinnovabili, delle smart grid e dei sistemi di accumulo per le reti elettriche e per la mobilità elettrica. L’accordo è stato firmato da Giovanni Lelli, Commissario dell’Enea, e da Takeshi Yokota, Corporate Executive Vice President di Toshiba, alla presenza di Leonardo Senni, Capo Dipartimento Energia, Ministero dello Sviluppo Economico e di Aurelio Regina, Vice Presidente di Confindustria per lo Sviluppo Economico e per l´Energia. La collaborazione prevede come primo passo la realizzazione di un laboratorio congiunto presso il Centro Ricerche Enea della Casaccia, alle porte di Roma, per lo sviluppo e la sperimentazione di sistemi di accumulo per le reti elettriche e per la mobilità elettrica. Toshiba Corporation è una società multinazionale giapponese, tra le prime 100 aziende al mondo per fatturato, leader nell’innovazione tecnologica nei settori delle infrastrutture fisse e mobili, dei dispositivi elettronici ad alta tecnologia e dell’elettronica di consumo. Giovanni Lelli, Commissario dell’Enea, ha sottolineato: “L’accordo con Toshiba, una delle più importanti aziende al mondo, rientra negli obiettivi dell’Enea di collaborare con partner industriali di alto livello tecnologico in attività di ricerca e sviluppo per la massima valorizzazione della nostra offerta tecnologica e, in questo caso, per promuovere l’eccellenza italiana all’estero. Siamo certi di poter offrire al nostro partner Toshiba un supporto tecnico-scientifico di eccellenza, a cui si potrà aggiungere la collaborazione con i nostri partner industriali italiani che operano nel settore delle energie rinnovabili. Sono fiducioso che questo accordo avrà significative ricadute commerciali per entrambi i paesi.” Ha fatto da cornice alla firma dell’accordo il workshop “Storie di ricerca e di impresa: innovare si può!”, un’occasione per presentare alcuni casi di successo di imprese italiane che hanno investito in innovazione. Fattore determinante di questo successo è stata la collaborazione tra queste realtà imprenditoriali e il sistema della ricerca pubblica, in particolare l’Enea, che ha favorito il trasferimento tecnologico dei risultati delle proprie attività di ricerca e dei suoi brevetti, nonché curato la qualificazione dei prodotti e dei processi produttivi. A raccontare queste esperienze sono stati gli stessi imprenditori e ricercatori Enea, che hanno lavorato insieme allo sviluppo di realtà imprenditoriali innovative nei settori della superconduttività per la fusione nucleare, del solare a concentrazione, del recupero di terre rare da dispositivi dismessi e della valorizzazione dei sottoprodotti agroalimentari. Giovanni Lelli ha poi aggiunto: “Gli investimenti in innovazione e ricerca sono determinanti per lo sviluppo del nostro tessuto produttivo, per creare nuova occupazione qualificata, per permettere alle imprese italiane di competere sui mercati globali e per il rilancio della nostra economia. Diversi sono i casi di imprese nazionali che sono diventate leader in settori tecnologici di eccellenza grazie alla collaborazione con l’Enea, e mi riferisco in particolare alla creazione di una filiera italiana di imprese attive nel campo della fusione nucleare con prodotti ad alto contenuto tecnologico, che sono riuscite ad aggiudicarsi oltre la metà delle commesse dell’Unione Europea in questo settore.”  
   
   
CARBURANTI, ZANONATO INCONTRA PETROLIERI LA PROSSIMA SETTIMANA  
 
Roma 17 luglio 2013- Il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, entro la prossima settimana, incontrerà presso la sede di via Veneto del Mise le principali compagnie attive nel settore petrolifero per fare il punto sull´andamento dei prezzi dei carburanti.  
   
   
ENERGIA: CONSEGNATO A ZANONATO PIANO DEFINITIVO SMART SUSA VALLEY NEI PROSSIMI GIORNI CI SARA´ UN INCONTRO POLITICO/TECNICO A ROMA PER DISCUTERE NEL MERITO GLI INTERVENTI  
 
Torino, 17 luglio 2013 - Durante la presentazione della nuova linea elettrica di interconnessione Italia-francia, l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte Claudia Porchietto ha consegnato in rappresentanza del presidente Roberto Cota al ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato il progetto territoriale denominato “Smart Susa Valley (Ssv)”. Un’azione che ha incassato pubblicamente l’interessamento del rappresentante del Governo. "Lo scopo – ha spiegato l’esponente della Giunta Cota - è quello di superare la logica prevalente delle compensazioni come fonte di finanziamento per opere di carattere locale e non connesse tra loro. In questo documento rafforziamo l’idea di un "regime speciale" in grado di concorrere, in accompagnamento alla nuova linea transeuropea, a trasformare la Valle di Susa da area interna a centro della vita e dell’economia del nostro Paese. Una esigenza che la Regione Piemonte sta ribadendo sin dalla vicenda delle Acciaierie Beltrame e che deve essere messa a sistema per tutelare un’area territoriale che altrimenti rischia la desertificazione economica e produttiva". La nota è il frutto del lavoro di Regione Piemonte, Provincia di Torino e il supporto di partner pubblici e privati (in particolare Acsel, Topix, Siti, Iren, Finpiemonte, Confindustria). Un modo innovativo di fare rete per il territorio. Il documento approfondisce 7 temi fondamentali, tra i quali emergono: l’utilizzo razionale del potenziale energetico di valle anche connesso alle filiere produttive locali; l’efficienza energetica dei sistemi insediativi e in particolare degli edifici pubblici; promozione delle fonti rinnovabili finalizzate all´autoconsumo (in particolare studio di soluzioni per l’alimentazione elettrica dei cantieri della Nltl e delle stazioni con energia prodotta da fonti rinnovabili) e infine azioni finalizzate alla riduzione dei costi energetici per le imprese della Valle al fine di favorire la ripresa di competitività evitando la tendenza attuale alla delocalizzazione all’estero o addirittura la chiusura degli stabilimenti italiani (caso Beltrame). L’obiettivo è che venga riconosciuta al territorio della Valle di Susa una riserva di capacità di trasporto di energia elettrica (sulla base dei consumi) rispetto al volume trasportato attraverso la frontiera franco italiana tramite il nuovo cavidotto Hvdc approfondendo, attraverso lo studio di casi reali (Repubblica di San Marino e Città del Vaticano), le modalità di attuazione operativa della proposta articolata in diverse fasi ed i vantaggi che una tale soluzione produrrebbe per la valle (sia per il tessuto produttivo che per gli enti locali e quindi per i cittadini) e le possibili ricadute a livello del Paese. Nei prossimi giorni il presidente Cota e l’assessore Porchietto saranno ricevuti a Roma per approfondire l’argomento nelle sue valenze tecniche e politiche.  
   
   
LOMBARDIA, FACTOR 20: PROGETTO A SOSTEGNO DELLE RINNOVABILI OTTIMA BASE DI CONOSCENZA PER PIANO ENERGETICO  
 
Milano, 17 luglio 2013 - Regione Lombardia ha ospitato ieri un seminario per fare il punto sull´andamento di ´Factor 20´, cioè quel progetto condotto sperimentalmente in alcuni Comuni della Provincia di Bergamo (Piazzatorre, S. Omobono Terme e Alzano Lombardo) sull´utilizzo della biomassa forestale al servizio di piccole reti di teleriscaldamento e sull´esperienza di altri Comuni del territorio regionale impegnati nella valorizzazione di questa particolare risorsa energetica rinnovabile. ´Il tema è di primaria importanza nel quadro delle politiche ambientali ed energetiche di Regione Lombardia - ha commentato l´assessore reginale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Claudia Maria Terzi -. È infatti in fase di elaborazione il nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale (Pear), che sarà lo strumento cardine per il raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di gas serra e dei consumi energetici, nonché di aumento dell´uso delle fonti energetiche rinnovabili´. ´Per soddisfare efficacemente questi obiettivi è essenziale - ha concluso - essere dotati di validi strumenti di misurazione che ci dicano se stiamo andando nella giusta direzione. Il progetto Factor20, grazie alla sperimentazione fatta nell´ambito dell´utilizzo della biomassa forestale al servizio di piccole reti di teleriscaldamento in alcuni comuni bergamaschi, è una best practice che potrà fornire un´importante base di conoscenza per la realizzazione e il monitoraggio del bilancio energetico regionale´.  
   
   
LOMBARDIA: METANO FIRMA ACCORDO PER NUOVI IMPIANTI INSEDIAMENTO DELLA NUOVA CONSULTA CARBURANTI  
 
Milano, 17 luglio 2013 - ´Regione Lombardia crede nella diffusione sempre maggiore di gas metano´. Lo ha detto l´assessore al Commercio, Turismo e Terziario , Alberto Cavalli, al termine della seduta d´insediamento della nuova Consulta carburanti, questa mattina a Palazzo Lombardia. Accordo Interregionale - L´incontro è stato anche occasione per la sottoscrizione di un accordo interregionale per lo sviluppo della rete di distribuzione del metano, nella rete autostradale delle regioni Lombardia, Piemonte, Liguria e Emilia Romagna, frutto di una delibera di Giunta, approvata nelle scorse settimane. L´accordo, siglato con l´Aiscat, (Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori), Legambiente e Unione Petrolifera, prevede la programmazione di altri 7 impianti del carburante eco-compatibile, sulla rete autostradale lombarda, che si aggiungono agli 8 esistenti. ´ Regione Lombardia è oggi la seconda regione d´Italia per numero di impianti a metano attivi, la prima per numero a basso impatto ambientale - ha spiegato l´assessore Cavalli - ma vogliamo che il numero cresca anche sulle strade ordinarie, statali e provinciali, e entro la fine di quest´anno riusciremmo a passare da 144 impianti a 150, nella nostra regione´. Risposta Degli Automobilisti - ´L´ utilizzo di questi impianti eco-compatibili - ha sottolineato l´assessore Cavalli- è ridotto per una limitata presenza nelle autostrade. Negli ultimi anni il consumo di gas metano è più che raddoppiato con un incremento di crescita anche superiore a quello del Gpl, mentre il consumo della benzina e anche del gasolio va sensibilmente calando , perché più legato alla crisi. Ormai stimiamo che il consumo di benzina sia del 20, 25 per cento in meno di quello ´ante crisi´, cioè del 2008´. Linee Programmatiche Consulta - Nella prima seduta di insediamento si è discusso anche di programmazione del settore ´ Questo organismo- ha rimarcato l´assessore- tiene insieme tutti gli attori del comparto: i produttori, i gestori , gli enti locali, i consumatori e le forze sindacali´. Nella seduta d´insediamento la nuova Consulta ha iniziato a discutere le linee di legislatura. ´Dal punto di vista normativo - ha detto l´assessore Cavalli- le maggiori criticità sono rappresentate dalla contrazione dei consumi a causa della persistente crisi economica, dal peso sproporzionato che ha assunto la tassazione e dalle criticità espresse da alcune parti della filiera, in particolare dai gestori´. Regione Lombardia A Sostegno Dell´elettrico - ´Nel programma regionale di sviluppo, approvato recentemente dal Consiglio regionale, il tema dei carburanti eco-compatibili , è un tema prioritario - ha concluso Cavalli- per questo abbiamo messo in campo impianti-pilota di carburanti come quelli a idrogeno, idrometano, e soprattutto elettrico. Vogliamo essere infatti, sempre più vicini a chi promuove l´utilizzo di energia elettrica, come motore dell´autotrazione´. Scheda Consulta - La Consulta carburanti è prevista dall´art. 18 della l.R. 5 ottobre 2004, n. 24. Le competenze previste sono di tipo consultivo, di analisi e formulazione di proposte in ordine al processo di ristrutturazione ed ammodernamento della rete di distribuzione dei carburanti. Atttivita´ In Corso - Il metano, come carburante, è stato individuato fin dalla precedente legislatura come la soluzione ´ponte´ per arrivare all´utilizzo di carburanti puliti come l´idrogeno. Pertanto il metano potrà diventare una valida alternativa ai carburanti tradizionali solo se la sua rete di distribuzione diventerà capillare. L´attività prevalente quindi ha riguardato il potenziamento della rete nell´ottica di dare un contributo concreto alla grande questione ambientale. Componenti - Sono rappresentate le Associazioni di categoria che operano nel settore della distribuzione al minuto di carburanti: Unione petrolifera, sindacati dei gestori, soggetti istituzionali (comandi prov.Li dei Vigili del fuoco, Agenzia delle dogane, Anci, in rappresentanza dei comuni, Upl, in rappresentanza delle Province, Anas),e associazioni dei Consumatori. Ruolo - In concreto il contributo della Consulta, riguarda la condivisione delle modifiche e dell´aggiornamento delle norme come, il contributo dato per la stesura della nuova legge regionale, del documento di programmazione e dei procedimenti amministrativi. La finalità è quella del confronto fra le varie componenti che costituiscono il mondo della distribuzione dei carburanti. Risultati Raggiunti - Tra i risultati di maggiore rilievo, l´accordo del 2006 per attivare programmi di sviluppo della rete metano senza compromettere gli interessi delle parti rappresentate. La conclusione di tale accordo, ha costituito un punto di svolta nelle politiche di promozione del prodotto metano. Di rilievo è stato poi il contributo fornito nel definire il provvedimento , condiviso da tutti i componenti, in materia di orari di servizio e turni festivi di apertura, determinante ai fini della risoluzione di questioni che potevano rivelarsi di grave conflitto.  
   
   
MECCATRONICA SI SVELA: È LA PIÙ GRANDE SOPRAELEVAZIONE IN LEGNO OLTRE 18 MILA METRI CUBI DI UFFICI COSTRUITI CON LEGNAME PROVENIENTE DAI BOSCHI DELLA VAL DI FIEMME  
 
Trento, 17 luglio 2013 E’ la più grande sopraelevazione in legno mai realizzata in Trentino: 18 mila metri cubi di volume, 1.500 metri cubi di abete proveniente dai boschi della val di Fiemme, 1.200 metri cubi di pannelli X-lam realizzati a Cavedine, 410 finestre in legno. L’edificio produttivo del Polo della Meccatronica di Rovereto, i cui lavori si concluderanno ad inizio novembre, ha aperto per la prima volta le porte a progettisti ed esperti ma anche a cittadini interessati a scoprirne i segreti della parte in legno costruita secondo i requisiti fissati dal regolamento tecnico di certificazione Arca. Una costruzione, quella commissionata da Trentino Sviluppo, che combina un’elevata sostenibilità ambientale (il legno utilizzato per costruirlo ricresce nei boschi trentini in appena 18 ore) a notevoli performance di efficienza energetica, isolamento acustico e di resistenza a fuoco e terremoti. La presentazione nel tardo pomeriggio di giovedì in una Tavola rotonda con esperti, progettisti ed aziende coinvolte nei lavori. Un momento di confronto aperto da Diego Laner, presidente di Trentino Sviluppo, che ha evidenziato il nesso tra il progetto di Polo della Meccatronica e la qualità costruttiva garantita da Arca. «Un settore altamente tecnologico come la meccatronica – ha sottolineato Laner - non poteva localizzarsi in un edificio normale, ma doveva sposare un altro modo di costruire, all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità. Qui si sposano la tecnologia meccatronica con quella di Arca, un binomio che, ne sono certo, sarà vincente». È toccato quindi agli altri interventi illustrare da diversi punti di vista vision, progetto fino ai dettagli costruttivi del cantiere: Mauro Casotto, amministratore unico di Arca Casa Legno, Nicola Carlin, responsabile dell’iter di certificazione Arca, Luca Oss Emer, progettista e consulente strutture dell’edificio ed esperto Arca Efficienza Involucro, Marco Lucchetti, responsabile dell’area Normativa di Federlegno Arredo. Sono intervenute, moderate da Stefano Menapace, Coordinatore Tecnico Arca anche le aziende coinvolte nella costruzione, con Luca Fronza (Collini Lavori), Silvio Pedrotti e Manuel Buffi (Essepi Xxl), Stefano Cattoi (Segheria della Magnifica Comunità di Fiemme). Il Parco Tecnologico, grande edificio di 20 mila metri quadrati su tre piani dove già in autunno Trentino Sviluppo ospiterà le aziende che daranno vita alla prima cellula produttiva del Polo Meccatronica, è già di per sé una struttura in grado di garantire un’elevata flessibilità di utilizzo, grazie ad una maglia strutturale di 6 metri per 12 metri, all’altezza rispettivamente di 6 metri al piano interrato e 5 metri a piano terra, e alle portate dei solai, in grado di sostenere rispettivamente fino a 3.000 e 1.000 chilogrammi a metro quadrato. Il tutto garantendo il massimo livello di sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di raggiungere gli standard top “Platinum” fissati dal protocollo Leed. Ma il suo cuore “verde” batte in particolare nella sopraelevazione, cinque edifici interamente costruiti in legno - 18 mila metri cubi di volume, 3.500 metri quadrati di superficie utile - che saranno adibiti ad uffici. La Provincia autonoma di Trento e Trentino Sviluppo hanno così voluto subito sperimentare, su un proprio cantiere, gli standard fissati dal regolamento tecnico Arca, primo sistema di certificazione in Italia per le costruzioni con struttura portante in legno. Per costruirla il pool di imprese guidate da Collini Lavori hanno impiegato 7.400 metri quadrati di X-lam, cioè pannelli prefabbricati a strati incrociati, realizzati nello stabilimento Essepi Xxl di Cavedine, che a sua volta per produrre i 1.200 metri cubi di pannelli ha utilizzato 1.500 metri cubi di assi di abete Fiemme certificato Fsc provenienti da Ziano e precisamente dalla segheria della Magnifica Comunità di Fiemme. Un esempio di filiera corta, a “chilometro zero”, dato che i mezzi pesanti hanno percorso complessivamente meno di 200 chilometri per trasportare i tronchi dal bosco alla segheria, da questa allo stabilimento che li ha trasformati in pannelli e poi fino al cantiere di Rovereto per la posa in opera di pareti e solai. C’è poi il legno utilizzato per costruire le 410 finestre, ma anche i 5.855 metri quadrati di listoni, i 4.000 mq di tavolato, i 798 mq di perline in legno di abete e i 163 metri cubi di travi utilizzati per la copertura. Il cantiere, i cui lavori sono iniziati il 10 settembre 2012, verrà consegnato il 5 novembre prossimo in appena 421 giorni consecutivi di lavoro. Ma il ritmo di avanzamento della sopraelevazione in legno è ancora più importante: la posa, iniziata il 19 marzo 2013, si è conclusa il 23 aprile scorso, con il cantiere che è avanzato di 260 metri cubi (o 65 metri quadrati) al giorno. Una velocità di costruzione resa possibile dalla prefabbricazione dei pannelli X-lam. La progettazione e realizzazione secondo i parametri di qualità certificati da Arca, che dal livello iniziale Silver dovrebbero salire al Gold, garantirà inoltre performance di assoluto rilievo. I primi test già effettuati dai tecnici di Cnr-ivalsa e dall’organismo terzo di certificazione Tuv Italia evidenziano valori di permeabilità all’aria molto al di sotto dei minimi richiesti dallo standard Passivhouse e dalla normativa provinciale per la classe energetica A+, così come i test acustici stanno confermando valori di comfort di assoluto rilievo. L’edificio in legno è R60, quindi garantito per resistere senza crolli strutturali per 60 minuti in caso di incendio, ed è praticamente indistruttibile per quanto riguarda la resistenza ai terremoti. Ma la parte dove il legno dà indubbi vantaggi dal punto di vista economico è quella che riguarda l’efficienza energetica. Le pareti esterne sono protette da uno strato isolante di 8+6 centimetri di spessore in fibra di legno, a cui si va a sommare il pacchetto strutturale del legno (anch´esso con buona proprietà isolanti) ed uno strato di 4 centimetri interno di lana di roccia; il risultato è una trasmittanza termica di 0,16 W/mqk, contro i 0,34 W/mqk previsti dalla normativa. Anche i serramenti esterni garantiscono ottimi valori di isolazione e sono dotati di frangisole per contenere l´irraggiamento solare durante i mesi estivi. Il tutto all’insegna della sostenibilità. Da un’elaborazione realizzata da Marco Fellin, ricercatore del Cnr-ivalsa, su dati forniti dal Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento (“Rapporto stato delle Foreste e della Fauna”, giugno 2010) è stato infatti calcolato che i 2.100 metri cubi “in piedi” utilizzati per realizzare la parte strutturale dell’edificio Meccatronica corrispondono alla quantità di legno che ricresce nei boschi trentini in 18 ore e 36 minuti. Detto in altri termini, in meno di una giornata le foreste trentine producono in maniera del tutto naturale e sostenibile l’intera quantità di legno necessaria per costruire i 18 mila metri cubi dell’intera sopraelevazione in legno, ovvero 3.500 metri quadrati di uffici.  
   
   
DAI BOSCHI DELLA VAL DI FIEMME ALLA MECCATRONICA: IL VIAGGIO DEL LEGNO  
 
Trento, 17 luglio 2013 - Un viaggio lungo e corto al tempo stesso. Meno di 200 chilometri, tanti ne hanno percorsi i 2.100 metri cubi di abete con il quale è stata costruito l’edificio produttivo del Polo della Meccatronica a Rovereto. Un intero piano, oltre 3.500 metri quadrati di uffici, realizzati in appena 34 giorni utilizzando una quantità di legno che ricresce nei boschi trentini in meno di una giornata, precisamente 18 ore e 36 minuti. Ma prima di poter essere tagliati gli abeti della Val di Fiemme devono aspettare almeno 130 anni, in un ciclo naturale dove l’uomo entra in punta di piedi. Al viaggio del legno, ripercorrendo a ritroso la filiera corta di un materiale a “chilometri zero”, sono dedicati tre brevi video documentari con i quali Trentino Sviluppo ed Arca Casa Legno hanno voluto tener traccia delle varie lavorazioni e di chi, con le proprie abilità e conoscenze, ne è il protagonista: dall’antico lavoro del boscaiolo allo stabilimento hi-tech dove nascono i panelli X-lam, fino al montaggio in cantiere. I tre video documentari sono stati presentati giovedì 11 luglio, in occasione della Tavola rotonda tenutasi proprio dentro il cantiere del Polo della Meccatronica. Nel primo video si raccontano le tecniche di manutenzione e taglio degli alberi nei boschi certificati Fsc della Val di Fiemme, passando poi alle lavorazioni presso la Segheria della Magnifica Comunità di Fiemme a Ziano. Il secondo documentario è interamente dedicato alla lavorazione hi-tech delle assi di abete che attraverso particolari incroci, colle e presse vengono trasformate in pannelli X-lam, tecnologia che permette di ottenere importanti performance sia dal punto di vista energetico e strutturale sia sotto il profilo della resistenza ai terremoti. Particolare location lo stabilimento Essepi Xxl di Cavedine. L’ultima tappa del viaggio del legno è dedicata al montaggio in cantiere, coordinato dall’impresa Collini: appena 5 settimane grazie alla prefabbricazione dei pannelli e alle particolari soluzioni tecniche e logistiche adottate. E dove, oltre ai 1.200 metri cubi di pannelli, sono stati utilizzati anche 5.855 metri quadrati di listoni, i 4.000 mq di tavolato, 798 mq di perline in legno di abete, 163 metri cubi di travi utilizzati per la copertura, oltre al montaggio di 410 finestre anch’esse in legno. Protagonisti di questo singolare viaggio sono Silvio Chiocchetti, Andrea Bertagnolli, Silvano Gardener e Stefano Cattoi della Magnifica Comunità di Fiemme, Silvio Pedrotti (Essepi Xxl), Luca Fronza (Collini Lavori), Mauro Casotto (Trentino Sviluppo) e Gilbert Khawam (Bonfiglioli Mechatronic Research). I video sono disponibili sulle web Tv di Trentino Sviluppo ( http://www.trentinosviluppo.it/ ) ed Arca Casa Legno ( http://www.arcacert.com/ ).  
   
   
MILANO - PRIMO SEMESTRE 2013, PREZZI DELLE CASE ANCORA IN CALO  
 
Milano, 17 luglio 2013 - La crisi rallenta ancora il mercato milanese della casa: nel primo semestre del 2013 in città si registra, rispetto all’anno precedente, una flessione media dei prezzi del -2,9% per gli immobili residenziali nuovi, di classe energetica A-b-c (che arriva fino al -4,2% in provincia, zone centrali), del -3,0 per gli appartamenti recenti, ristrutturati, d’epoca e di pregio e del -3,7% per gli appartamenti vecchi o da ristrutturare. Un trend che in città vale per il residenziale ma anche per i negozi (-3,5%), per i box (-4,6%) e per gli uffici (-4%), compresi quelli direzionali (-3,8%). Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla 43º edizione della “Rilevazione dei prezzi degli Immobili sulla piazza di Milano e Provincia” sul primo semestre 2013 realizzata dalla Camera di Commercio di Milano attraverso l’azienda speciale Osmi Borsa Immobiliare, in collaborazione con gli agenti rilevatori Fimaa Milano Monza & Brianza. In particolare questo listino, come nelle tre precedenti edizioni, prende in considerazione una nuova tipologia immobiliare: gli appartamenti nuovi/classe energetica A-b-c, che incorpora nei prezzi immobiliari un cambiamento ormai largamente recepito dal mercato e che risponde alle sempre più restringenti normative legate all’edilizia sostenibile e al risparmio energetico. Più significative le flessioni dei prezzi del prodotto usato si registrano in provincia, dove, rispetto a cinque anni fa, le quotazioni degli appartamenti recenti, ristrutturati, d’epoca e di pregio calano mediamente dell’11% nelle zone centrali dei comuni e del 12% in quelle periferiche e quelle degli appartamenti vecchi o da ristrutturare del 13% nelle zone centrali e del 14% in quelle periferiche. E continuano a diminuire le compravendite, soprattutto in provincia: -21,5% quelle dei primi tre mesi del 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012. Un calo nettamente più consistente di quello registrato a Milano città (-4,8%), che nello stesso periodo vede rallentare la diminuzione, ma anche rispetto all’Italia (-14,2%). Un trend negativo legato anche all’andamento dei mutui: l’Ance riporta infatti come tra il 2011 e il 2012 in Lombardia quelli per acquisto di abitazioni da parte delle famiglie siano diminuiti del 48,6%, a fronte di una riduzione media nazionale del 46,4%: un dato che per la Lombardia arriva al -61,3% se si considera il periodo dal 2007 al 2012 rispetto al -58,1% dell’Italia. In flessione anche i canoni degli affitti in città: -3,7% in sei mesi e -6,8% in un anno, ma rispetto a cinque anni fa sono diminuiti del 23,8%. Dove conviene acquistare oggi rispetto a cinque anni fa. E se il centro tengono i prezzi degli appartamenti di nuova costruzione, con il picco di 13.300 euro in Vittorio Emanuele – San Babila, per chi può investire, ci sono zone centrali dove oggi si compra ai prezzi di cinque anni fa: Missori, Largo Augusto, Repubblica, Tribunale, corso Venezia. Sempre rispetto a cinque anni fa calano significativamente i prezzi del nuovo in diverse zone decentrate: Axum-osp. S. Carlo (-12,3%), Baggio-q.to Romano (-13,1%), Q.re Gallaratese-trenno (-22,1%), Lambrate (-10,3%), S.giulia-rogoredo (-14,3%), Salomone-bonfadini (-10,2%). “Ci siamo. Inizia la fase di repricing in particolare sul prodotto usato, ma anche il nuovo in alcune zone decentrate della città si assesta a valori che fino a qualche semestre fa non erano immaginabili – ha dichiarato Marco Dettori, presidente di Osmi Borsa Immobiliare, azienda speciale della Cdc di Milano - Nei primi mesi del 2013 abbiamo assistito all’attesa correzione dei prezzi degli immobili usati in particolare in quasi tutte le zone della città, ma anche gli appartamenti recenti o gli immobili nuovi sono in una fase di assestamento dei valori. In particolare in alcune zone periferiche della città il prodotto nuovo si propone al mercato con prezzi veramente competitivi e qualità in costante crescita. Le zone centrali, in leggero calo, rappresentano sempre il cuore pulsante del mercato e il riferimento di maggiore interesse nelle aspirazioni delle famiglie. Calano ancora a Milano le transazioni, anche se decisamente meno della media nazionale, ed è ancora calma piatta quanto ai dati sulle erogazioni dei nuovi mutui alle famiglie per l’acquisto della casa. Tutto ciò sembra offrire un quadro ben poco brillante della situazione del mercato milanese, ma riteniamo che le premesse di oggi possano essere sufficienti per poter immaginare un riavvio del mercato, un mercato diverso, più maturo, con tempi più lunghi, verosimilmente, ma con un tendenziale incremento delle compravendite a partire dalla metà dell’anno prossimo.” “Operare nella città di Milano significa avere un punto di vista privilegiato sul mercato immobiliare: il Capoluogo, una sorta di città termometro, ha sempre anticipato le tendenze poi manifestatesi a livello nazionale – ha dichiarato Vincenzo Albanese, presidente di Fimaa Milano Monza & Brianza. Nel mercato residenziale, ad esempio, i dati relativi al I semestre 2013 evidenziano alcune dinamiche molto significative: nel I trimestre dell’anno è rallentata la flessione delle transazioni residenziali. Seppur in uno scenario ancora negativo, l’andamento potrebbe essere vicino ad una fase di normalizzazione. Per quanto riguarda i prezzi si assiste viceversa al decremento dei valori e, molto probabilmente, nei prossimi mesi tale situazione tenderà ad accentuarsi. E’ necessario individuare strumenti innovativi per monitorare le sempre più rapide trasformazioni. La nostra Associazione dedica infatti molta attenzione alla rilevazione trimestrale del sentiment; i nostri Associati, ultimo “miglio” della filiera immobiliare, rilevano in tempo reale i cambiamenti del mercato. Infine sarebbe fondamentale intervenire sul mercato di sostituzione. Incentivare il meccanismo della permuta potrebbe generare molteplici vantaggi: per il consumatore, per le imprese costruttrici (che potrebbero “sbloccare” lo stallo dei cantieri), e per l’intero settore poiché, ri-immettere nel mercato gli appartamenti usati/rigenerati, comporterebbe un incremento di attività per moltissime aziende. In uno scenario complessivo ancora in contrazione scorgiamo qualche segnale in controtendenza che potrebbe far ben sperare”. Comprare casa a Milano oggi costa meno. Il prezzo medio di vendita per gli immobili residenziali nuovi/classe energetica A-b-c a Milano si attesta sui 5.044 euro al metro quadro, passando dai 13.300 euro al mq (stabili) di Vittorio Emanuele-san Babila in Centro ai 2.650 di Musocco-villapizzone (stabile), valore raggiunto però da altre zone, sempre nel Decentramento, che registrano la maggiore discesa in sei mesi: Quartiere Gallaratese – Trenno (-19,7%), Baggio - Quinto Romano (-8,6%), e Salomone – Bonfadini (-7,0%). Diminuzioni maggiori in sei mesi nelle altre zone. Stabile il Centro storico. Nei Bastioni Mercalli – Quadronno (-3,1%) e Conca del Naviglio - Porta Genova (-2,7%), in Circonvallazione Abruzzi-romagna (-4,4%) e Libia-cirene (-2,4%). In crescita: Argonne – Corsica (+2,4%) e Greco (+1,6%) nel Decentramento e Sarpi – Procaccini (+1,1%) in Circonvallazione. In Provincia di Milano i prezzi del nuovo oscillano tra i 2.246 euro al mq delle zone centrali dei comuni e i 2.054 euro al mq delle zone periferiche: in flessione tutte le zone in sei mesi, in particolare Sud Milano (-6,2% zone centrali e -5,3% zone periferiche), Abbiatense-binaschino (-5,6% sia in centro che periferia) e Magentino (-5,2% zone centrali e -5,5% zone periferiche). Continuano a scendere anche i canoni di affitto a Milano. Nel primo semestre 2013 i prezzi di locazione calano del 3,7% rispetto al semestre precedente, ma la diminuzione in cinque anni arriva al -23,8%. In particolare in sei mesi scendono i canoni di locazione per monolocali nel Decentramento (-6,4%), bilocali in Circonvallazione (-7,4%), trilocali e quattro locali nei Bastioni (rispettivamente: -3,8% e -5,8%). In un anno diminuzione media del 6,8% con punte in Circonvallazione per bilocali (-12,9%) e quattro locali (-9,7%). Diminuzioni a due cifre per tutte le tipologie di appartamento in locazione in cinque anni, in particolare per gli appartamenti di dimensioni maggiori: trilocali (-26,8%) e quattro locali ed oltre (-25,6%).  
   
   
BOLZANO: ECCO IL BANDO DEL NUOVO CARCERE: LA NOVITÀ PROJECT FINANCING STATO-PROVINCIA-PRIVATI  
 
Bolzano, 17 luglio 2013 - Da decenni si lavora al problema del fatiscente carcere di Bolzano, oggi (16 luglio) il presidente della Provincia Luis Durnwalder e il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Giovanni Tamburino hanno presentato la soluzione: una nuova sede pronta tra tre anni applicando per la prima volta in Italia il project financing alla costruzione di un carcere. La struttura a Bolzano sud viene realizzata da privati, finanziata dalla Provincia e gestita dallo Stato con il coinvolgimento del vincitore del bando di gara. Il bando di gara europeo per la realizzazione del nuovo carcere di Bolzano introduce la modalità di project financing ed è la prima volta in Italia per una struttura penitenziaria. Ad illustrare lo stato del procedimento e le novità sono stati oggi nel capoluogo il presidente della Provincia Luis Durnwalder e il Capo Dipartimento dell´Amministrazione penitenziaria Giovanni Tamburino. La finanza di progetto è un´operazione di finanziamento a lungo termine che vede coinvolti la Provincia autonoma di Bolzano e soggetti privati oltreché, ovviamente, del Ministero della Giustizia. Il presidente Durnwalder ha ricordato che con l´Accordo di Milano la Provincia contribuisce con 100 milioni di euro all´anno al risanamento del deficit nazionale e una parte di queste risorse viene impegnata proprio per l´assunzione di oneri connessi a servizi dello Stato: "È stato così per la Rai, l´università e il Conservatorio, oggi finalmente tocca al nuovo carcere, che sará pronto fra tre anni. Non un hotel a 5 stelle, ma una struttura adeguata, vivibile, con spazi di socialità, di formazione e lavoro che garantiscano la dignità della persona e facilitino il suo reinserimento." Il Capo dipartimento Tamburino ha ricordato che l´attuale carcere risale al 1895, fu concepito per 80-90 persone e oggi ne contiene 125. Anche a nome degli ultimi due Guardasigilli Severino e Cancellieri, ha ringraziato la Provincia "della collaborazione per un´iniziativa che fa onore alla cultura e alla civiltà del Paese." Attualmente in Italia i detenuti sono 65.600, il dato più basso degli ultimi 3 anni. La media carceraria nazionale - 110 detenuti per 100mila abitanti - è inferiore a quella Ue (149). Durnwalder ha ripercorso l´iter che ha condotto al bando: Stato e Provincia hanno individuato la localizzazione del carcere, a Bolzano sud nei pressi dell´aeroporto, la Provincia ha espropriato il terreno con una spesa di 14 milioni di euro e messo a disposizione le risorse per la costruzione dell´opera come soggetto attuatore del progetto. Gli indirizzi di progettazione (studio di fattibilità e costruzione modulare) sono indicati dal Dipartimento dell´Amministrazione penitenziaria, responsabile della futura struttura, mentre l´aggiudicatario della gara potrà gestire i servizi - tra cui mensa, lavanderia, spazi comuni - in concessione ventennale. Tocca ora all´imprenditoria presentare le offerte: anche i programmi di socializzazione proposti avranno un peso importante nel punteggio finale. I criteri di valutazione, infatti, puntano molto sulla qualità. I dati centrali del nuovo carcere: capienza di 220 detenuti, 100 operatori di polizia penitenziaria, 30 posti per agenti in caserma, 25 unità di personale civile. Al di fuori della cinta muraria sono previsti il controllo accessi, la Direzione e i relativi alloggi, la sezione dei detenuti semiliberi. Entro la cinta muraria, oltre alla sezione di reclusione, saranno ricavati tra l´altro l´infermeria, gli spazi per il lavoro, una sala polivalente, una palestra, i servizi cucina e lavanderia. I costi dell´opera, comprensivi di lavori, arredi, imprevisti e Iva sono stimati in 63 milioni di euro. Sulla tempistica: entro novembre 2013 le imprese interessate al bando devono presentare le offerte, tra gennaio e giugno 2014 è prevista la progettazione esecutiva del nuovo carcere, da luglio 2014 a giugno 2016 il tempo utile di esecuzione dei lavori. La consegna del nuovo istituto penitenziario di Bolzano è fissata per giugno 2016.  
   
   
INDESIT, ENTRO LUGLIO ALTRI DUE INCONTRI E A SETTEMBRE VERIFICA POSSIBILE ACCORDO TAVOLO AL MISE, INDIVIDUATO IL PERCORSO PER UN CONFRONTO DI MERITO  
 
Roma, 17 luglio 2013- Con la disponibilità dell’azienda ad accogliere l’invito del Ministro Flavio Zanonato ad un confronto di merito, per la vertenza Indesit si apre una fase nuova, della quale la riunione ieri al Ministero dello Sviluppo Economico è stata concreta testimonianza. L’incontro infatti- presieduto dal Sottosegretario Claudio De Vincenti- ha fatto registrare la volontà delle parti di procedere nella discussione attraverso due tavoli tecnici, convocati- presso il Mise- in un breve arco di tempo. A metà settembre, poi, in un tavolo generale si tireranno le somme per verificare l’esistenza o meno delle condizioni per un accordo che salvaguardi produttività e occupazione. Alla riunione odierna hanno preso parte il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca e l’Assessore alle Attività Produttive Sara Giannini, l’Assessore al Lavoro della Regione Campania Severino Nappi, l’azienda (con il direttore delle risorse umane Gianluca Grondona e il direttore industriale Antonio Gambuzza), le rappresentanze sindacali nazionali e territoriali. L’appuntamento col primo tavolo tecnico è per venerdì prossimo 19 luglio e vedrà istituzioni e azienda affrontare il tema degli investimenti e di possibili interventi pubblici. Il secondo tavolo tecnico si riunirà nella prossima settimana e avrà come protagonisti azienda, sindacati e Mise. All’odg, i volumi produttivi, la tipologia del prodotto e il costo del lavoro. A metà settembre, infine- come già detto- il tavolo tornerà a riunirsi per valutare i risultati delle riunione tecniche. Il Sottosegretario De Vincenti- nel chiudere il dibattito- ha sottolineato favorevolmente l’atteggiamento di azienda e organizzazioni dei lavoratori che “consente di aprire una fase diversa, quella di un approfondimento tematico”. Con l’obiettivo di trovare, in un tempo tutto sommato breve, le ragioni di un’intesa capace di sventare il pericolo di 1.425 esuberi.  
   
   
MOVIMPRESE – NATI MORTALITÀ DELLE IMPRESE ITALIANE – II TRIMESTRE 2013 IMPRESE: +26MILA TRA APRILE E GIUGNO (+0,4%) 100MILA LE ISCRIZIONI, MA IL BILANCIO È IL PIÙ MODESTO DEGLI ULTIMI DIECI ANNI DA GENNAIO FALLIMENTI IN CRESCITA DEL 5,9%, +72,5% I CONCORDATI  
 
Roma, 17 luglio 2013 – Il sistema delle imprese avanza, ma ha il fiato decisamente corto. Nel secondo trimestre dell’anno, il saldo tra aperture e chiusure di imprese fa segnare un bilancio positivo per 26.084 imprese in più. Ma è il risultato meno brillante nella serie degli ultimi dieci anni di rilevazioni relative al periodo aprile-giugno. A determinarlo, hanno concorso il basso numero di iscrizioni (100.448, il secondo peggior risultato del decennio) e l’elevato livello di cessazioni (74.364, il terzo valore più elevato della serie dei secondi trimestri). A livello complessivo - al netto dell’agricoltura che ha chiuso il trimestre con 5.195 unità in meno - tutti i settori evidenziano un saldo positivo tra aperture e chiusure. In questo scenario, però, a certificare la persistente durezza della crisi restano i dati dei fallimenti e il bilancio anagrafico del comparto artigiano, rimasto fermo a tre mesi fa. Per le crisi d’impresa, il dato relativo ai primi sei mesi del 2013 certifica un aumento del 5,9% delle aperture di procedure fallimentari, corrispondenti a 6.456 imprese che hanno portato i libri in tribunale (nello stesso periodo del 2012 questa sorte era toccata a 6.095 aziende). Sul fronte artigiano, per la prima volta in dieci anni si registra un sostanziale stallo (-113 imprese) tra aperture e chiusure. Frutto soprattutto della forte riduzione di iscrizioni di nuove imprese (4.835 unità in meno, pari ad una riduzione del 16% nel numero di aperture rispetto a quelle registrate nello stesso periodo del 2012). A fronte di questa caduta di vitalità, la lieve contrazione delle chiusure (849 in meno nel confronto con il secondo trimestre dell’anno scorso) non è stata sufficiente a mantenere il saldo in territorio positivo. A incidere maggiormente sullo stallo del comparto artigiano sono stati i bilanci negativi delle costruzioni (-828 imprese), dei trasporti e magazzinaggio (-568) e delle attività manifatturiere (-506). Questi i dati di sintesi più significativi di Movimprese - la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità delle imprese condotta da Infocamere – diffusi oggi da Unioncamere nel corso del convegno “Programmazione 2014-2020: Un nuovo dialogo per una politica di coesione condivisa”, svoltosi a Roma alla presenza del Ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia. “Il Paese si rilancia se riusciamo a rilanciare le imprese – ha detto, commentando i dati, il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - perché è solo dalle imprese che viene il lavoro. Il tessuto produttivo italiano sta combattendo una battaglia di resistenza ormai da anni. La caduta dei consumi e degli investimenti hanno ‘impantanato’ le possibilità di ripresa del mercato interno. Serve una forte iniezione di fiducia e di risorse. Oltre a quelle del credito, indispensabili per dare operatività alle imprese, serve mettere a frutto con intelligenza quelle messe a disposizione dall’Europa. A sei mesi dalla chiusura del ciclo 2007–2013, abbiamo davanti la sfida ad accelerare la spesa per utilizzare i quasi 30 miliardi di euro di risorse disponibili. Le Camere di commercio sono pronte a dare il proprio contributo, sia per individuare progetti prioritari per le imprese sia per cofinanziarli. E ancora di più vogliamo fare in vista del ciclo di risorse 2014-2020. Da poche settimane, infatti, Unioncamere ha lanciato una “cabina di regia nazionale” interamente finanziata dal sistema camerale per sostenere le Camere locali nella fase di negoziato con le istituzioni territoriali per la predisposizione delle misure della prossima programmazione”. Riepilogo Dei Dati Principali Tab. 1 - Serie storica degli stock, delle iscrizioni, cessazioni (*), saldi e tassi di crescita delle imprese nel Ii trimestre di ogni anno
Anni Iscrizioni Cessazioni Saldo trimestrale Tasso di iscrizione Tasso di cessazione Tasso di crescita
Totale Imprese
2004 118.217 68.983 49.234 2,00% 1,10% 0,90%
2005 116.057 73.618 42.439 1,94% 1,10% 0,84%
2006 109.599 68.838 40.761 1,81% 1,13% 0,67%
2007 116.338 76.041 40.297 1,90% 1,25% 0,66%
2008 112.550 75.681 36.869 1,84% 1,24% 0,61%
2009 97.841 69.835 28.006 1,61% 1,15% 0,46%
2010 107.306 60.085 47.221 1,77% 0,99% 0,78%
2011 106.609 67.650 38.959 1,75% 1,11% 0,64%
2012 103.785 72.220 31.565 1,71% 1,19% 0,52%
2013 100.448 74.364 26.084 1,66% 1,23% 0,43%
di cui artigiane
2004 40.260 25.164 15.096 2,81% 1,75% 1,05%
2005 38.050 26.576 11.474 2,62% 1,83% 0,79%
2006 35.599 24.514 11.085 2,43% 1,67% 0,76%
2007 43.339 27.564 15.775 2,94% 1,87% 1,07%
2008 38.323 28.184 10.139 2,59% 1,90% 0,68%
2009 29.416 28.133 1.283 1,99% 1,90% 0,09%
2010 31.349 25.540 5.809 2,14% 1,74% 0,40%
2011 31.742 24.451 7.291 2,18% 1,68% 0,50%
2012 30.292 26.419 3.873 2,10% 1,83% 0,27%
2013 25.457 25.570 -113 1,80% 1,80% -0,01%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese (*) Tutti i dati del presente comunicato sono calcolati al netto delle cancellazioni d’ufficio. Tab. 2 – Nati-mortalità delle imprese per forme giuridiche - Ii trimestre 2013
Forme giuridiche Iscrizioni Cessazioni Saldo Stock Tasso di Tasso di
al 31 marzo 2013 crescita Ii trim 2013 crescita Ii trim 2012
Totale imprese
Società di capitali 20.805 7.391 13.414 1.417.220 0,95% 0,79%
Società di persone 8.564 7.201 1.363 1.126.212 0,12% 0,35%
Ditte individuali 65.201 58.396 6.805 3.295.963 0,21% 0,44%
Altre forme 5.878 1.375 4.503 210.844 2,14% 0,91%
Totale 100.448 74.363 26.085 6.050.239 0,43% 0,52%
di cui artigiane
Società di capitali 1.620 1.006 614 60.994 1,01% 0,74%
Società di persone 2.618 3.107 -489 249.513 -0,20% -0,12%
Ditte individuali 21.087 21.348 -261 1.101.769 -0,02% 0,33%
Altre forme 132 109 23 4.571 0,50% 0,69%
Totale 25.457 25.570 -113 1.416.847 -0,01% 0,27%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Tab. 3 – Nati-mortalità delle imprese per regioni - Ii trimestre 2013
Regioni Iscrizioni Cessazioni Saldo Stock Tasso di Tasso di
al 31 marzo 2013 crescita Ii trim 2013 crescita Ii trim 2012
Totale imprese
Piemonte 7.776 5.514 2.262 455.778 0,50% 0,48%
Valle D´aosta 207 241 -34 13.666 -0,25% 0,63%
Lombardia 15.508 10.209 5.299 946.448 0,56% 0,52%
Trentino A. A. 1.758 978 780 109.014 0,72% 0,57%
Veneto 7.352 7.239 113 495.419 0,02% 0,40%
Friuli V. G. 1.555 1.221 334 107.555 0,31% 0,30%
Liguria 2.597 1.876 721 165.140 0,44% 0,44%
Emilia Romagna 7.930 6.080 1.850 468.705 0,39% 0,55%
Toscana 7.414 5.038 2.376 412.778 0,58% 0,62%
Umbria 1.446 789 657 95.277 0,69% 0,58%
Marche 2.851 2.008 843 175.051 0,48% 0,58%
Lazio 10.891 6.744 4.147 614.840 0,67% 0,76%
Abruzzo 2.474 1.927 547 149.107 0,37% 0,59%
Molise 543 354 189 34.869 0,54% 0,66%
Campania 9.109 8.717 392 560.206 0,07% 0,19%
Puglia 6.488 4.734 1.754 380.707 0,46% 0,68%
Basilicata 965 615 350 60.245 0,58% 0,45%
Calabria 3.029 2.005 1.024 177.775 0,58% 0,72%
Sicilia 7.913 6.065 1.848 460.630 0,40% 0,46%
Sardegna 2.642 2.009 633 167.029 0,38% 0,50%
Totale Italia 100.448 74.363 26.085 6.050.239 0,43% 0,52%
di cui artigiane
Piemonte 2.505 2.475 30 130.939 0,02% 0,40%
Valle D´aosta 97 63 34 4.061 0,84% 0,70%
Lombardia 4.627 4.175 452 260.064 0,17% 0,11%
Trentino A. A. 465 339 126 26.496 0,48% 0,50%
Veneto 2.082 2.573 -491 137.280 -0,36% 0,19%
Friuli V. G. 515 460 55 29.471 0,19% 0,05%
Liguria 832 1.094 -262 46.953 -0,56% 0,55%
Emilia Romagna 2.670 2.456 214 137.901 0,16% 0,37%
Toscana 2.410 2.170 240 111.948 0,21% 0,39%
Umbria 309 402 -93 22.952 -0,41% -0,16%
Marche 946 867 79 49.215 0,16% 0,59%
Lazio 2.193 1.839 354 101.202 0,35% 0,62%
Abruzzo 573 552 21 34.377 0,06% 0,06%
Molise 108 85 23 7.273 0,32% 0,61%
Campania 1.408 1.545 -137 74.002 -0,19% -0,14%
Puglia 1.202 1.353 -151 75.376 -0,20% 0,68%
Basilicata 155 128 27 11.375 0,24% 0,09%
Calabria 496 551 -55 35.406 -0,16% 0,31%
Sicilia 1.331 1.567 -236 81.158 -0,29% -0,10%
Sardegna 533 876 -343 39.398 -0,87% -0,09%
Totale Italia 25.457 25.570 -113 1.416.847 -0,01% 0,27%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Tab. 4 – Totale imprese per settori di attività economica – Ii trimestre 2013 Valori assoluti e variazioni percentuali sull’anno precedente Graduatorie in ordine di numerosità del settore
Settori Stock al 30.06.2013 Quota % del settore sul totale Saldo trimestrale dello stock (*) Var. % annua dello stock
Totale imprese
Commercio all´ingrosso e al dettaglio 1.545.353 25,47 10.840 0,71%
Costruzioni 880.770 14,52 1.507 0,17%
Agricoltura, silvicoltura pesca 799.057 13,17 -5.195 -0,65%
Attività manifatturiere 599.684 9,88 698 0,12%
Attività dei servizi alloggio e ristorazione 406.107 6,69 5.458 1,36%
Attivita´ immobiliari 284.339 4,69 2.599 0,92%
Altre attività di servizi 231.234 3,81 1.245 0,54%
Attività professionali, scientifiche e tecniche 196.477 3,24 1.397 0,72%
Trasporto e magazzinaggio 175.922 2,90 118 0,07%
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 164.091 2,70 3.232 2,01%
Servizi di informazione e comunicazione 127.119 2,10 1.134 0,90%
Attività finanziarie e assicurative 117.126 1,93 2.237 1,94%
Attività artistiche, sportive, di intrattenimento 68.015 1,12 823 1,22%
Sanita´ e assistenza sociale 35.361 0,58 458 1,31%
Istruzione 26.929 0,44 194 0,72%
Fornitura di acqua; reti fognarie, att. Di gestione dei rifiuti 10.842 0,18 138 1,29%
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria cond. 9.256 0,15 437 4,95%
Estrazione di minerali da cave e miniere 4.642 0,08 -11 -0,24%
di cui artigiane
Costruzioni 557.420 39,37 -828 -0,15%
Attività manifatturiere 334.014 23,59 -506 -0,15%
Altre attività di servizi 185.213 13,08 470 0,25%
Trasporto e magazzinaggio 96.610 6,82 -568 -0,58%
Commercio all´ingrosso e al dettaglio 87.145 6,15 226 0,26%
Attività dei servizi alloggio e ristorazione 49.856 3,52 281 0,57%
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 44.366 3,13 872 2,00%
Attività professionali, scientifiche e tecniche 24.693 1,74 162 0,66%
Servizi di informazione e comunicazione 11.644 0,82 150 1,30%
Agricoltura, silvicoltura pesca 10.085 0,71 17 0,17%
Attività artistiche, sportive, di intrattenimento 6.126 0,43 -7 -0,11%
Fornitura di acqua; reti fognarie, att. Di gestione dei rifiuti 2.447 0,17 -9 -0,37%
Istruzione 2.218 0,16 1 0,05%
Sanita´ e assistenza sociale 809 0,06 10 1,25%
Estrazione di minerali da cave e miniere 801 0,06 -11 -1,35%
Attivita´ immobiliari 208 0,01 14 7,22%
Attività finanziarie e assicurative 118 0,01 -1 -0,83%
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria cond. 86 0,01 7 8,86%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese (*) Al netto delle cancellazioni d’ufficio effettuate nel periodo Tab. 5 – Nati-mortalità delle imprese per aree geografiche - Ii trimestre 2013 Totale imprese e imprese artigiane
Regioni Iscrizioni Cessazioni Saldo Stock Tasso di Tasso di
al 31 marzo 2013 crescita Ii trim 2013 crescita Ii trim 2012
Aree geografiche Totale imprese
Nord-ovest 26.088 17.840 8.248 1.581.032 0,52% 0,50%
Nord-est 18.595 15.518 3.077 1.180.693 0,26% 0,47%
Centro 22.602 14.579 8.023 1.297.946 0,62% 0,68%
Sud E Isole 33.163 26.426 6.737 1.990.568 0,34% 0,46%
Totale Italia 100.448 74.363 26.085 6.050.239 0,43% 0,52%
Aree geografiche di cui artigiane
Nord-ovest 8.061 7.807 254 442.017 0,06% 0,25%
Nord-est 5.732 5.828 -96 331.148 -0,03% 0,27%
Centro 5.858 5.278 580 285.317 0,20% 0,46%
Sud E Isole 5.806 6.657 -851 358.365 -0,24% 0,13%
Totale Italia 25.457 25.570 -113 1.416.847 -0,01% 0,27%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Focus Fallimenti Tab. 6 - Distribuzione regionale dei fallimenti e concordati aperti (*) nel primo semestre del 2013 e confronti con lo stesso periodo del 2012 Valori assoluti e percentuali
Fallimenti Concordati
Regione Gennaio-giugno 2013 Differenze rispetto al 2012 Variazioni % Gennaio-giugno 2013 Differenze rispetto al 2012 Variazioni %
Abruzzo 111 -25 -18,4% 29 13 81,3%
Basilicata 33 4 13,8% 2 0 0,0%
Calabria 186 44 31,0% 18 7 63,6%
Campania 497 3 0,6% 36 9 33,3%
Emilia Romagna 520 79 17,9% 140 83 145,6%
Friuli0venezia Giulia 122 -16 -11,6% 11 3 37,5%
Lazio 708 37 5,5% 50 9 22,0%
Liguria 112 -24 -17,6% 22 -10 -31,3%
Lombardia 1.448 101 7,5% 217 99 83,9%
Marche 203 -24 -10,6% 64 26 68,4%
Molise 26 -2 -7,1% 8 5 166,7%
Piemonte 444 0 0,0% 82 47 134,3%
Puglia 277 -12 -4,2% 47 32 213,3%
Sardegna 130 -15 -10,3% 12 7 140,0%
Sicilia 397 69 21,0% 67 43 179,2%
Toscana 534 135 33,8% 146 51 53,7%
Trentino 0 Alto Adige 85 18 26,9% 16 7 77,8%
Umbria 80 -51 -38,9% 17 -5 -22,7%
Valle D´aosta 2 -10 -83,3% 5 5 0,0%
Veneto 541 50 10,2% 127 38 42,7%
Italia 6.456 361 5,9% 1.116 469 72,5%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese (*) In questa tabella e in quelle seguenti, i dati relativi ai fallimenti aperti si riferiscono alle procedure aperte a carico delle sole imprese non cessate Tab. 7 - Distribuzione settoriale dei fallimenti e concordati aperti nel primo semestre 2013 e confronti con lo stesso periodo del 2012 Valori assoluti e percentuali
Fallimenti Concordati
Regione Gennaio-giugno 2013 Differenze rispetto al 2012 Var. % Gennaio-giugno 2013 Differenze rispetto al 2012 Var. %
 
   
   
ORDINI DI MACCHINE UTENSILI: STAZIONARIO IL SECONDO TRIMESTRE (+0,7%) ORDINI INTERNI: (-21,2%); ORDINI ESTERI: (+6,2%)  
 
  Cinisello Balsamo, 17 luglio 2013 - Nel secondo trimestre 2013 l’indice degli ordini di macchine utensili, elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, è risultato in crescita dello 0,7%, soltanto grazie ai positivi riscontri raccolti all’estero. L’indice assoluto risulta pari a 72 (base 2005=100). In particolare, l’indice degli ordini interni ha registrato una contrazione del 21,2%, rispetto al già difficile secondo trimestre del 2012; il valore assoluto, pari a 41,3, risulta il più basso mai registrato prima, a conferma della forte debolezza del mercato domestico. Sul fronte estero, l’indice ordinativi segna invece un incremento del 6,2%, interrompendo così la serie negativa registrata a partire dal secondo trimestre dell’anno scorso. Il valore assoluto, pari a 83,4, risulta però ben al di sotto della media. Su base semestrale, l’indice registra un arretramento del 6%, determinato dal pessimo riscontro ottenuto dai costruttori sul mercato italiano (-29,6%) e dalla debolezza della domanda estera (-1%). “Quest’ultima rilevazione - afferma Luigi Galdabini, presidente Ucimu - fotografa la difficoltà che oggi incontrano i costruttori italiani di macchine utensili alle prese con una pressoché inesistente domanda domestica cui si aggiunge una riduzione di quella estera”. “Purtroppo - continua Galdabini - siamo costretti ancora una volta a sottolineare come l’assenza di investimenti in tecnologia di produzione sia un reale problema per l’intero sistema economico italiano che rischia l’arretramento a tutti i livelli della filiera produttiva. Per questo, ora che il provvedimento di agevolazione degli investimenti in beni strumentali sul modello della Legge Sabatini (1329/1965) è stato inserito nel “decreto del fare”, chiediamo che sia immediatamente chiarito quando e come diverrà operativo e di quali risorse esso sarà dotato. Infatti, i già magrissimi investimenti pianificati dagli utilizzatori italiani sono stati tutti bloccati nell’attesa di conoscere quando sarà possibile usufruire dei benefici derivanti dal provvedimento”. “D’altro canto, le misure volte a facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese italiane sono indispensabili per trasformare la domanda interna in reale consumo. Sebbene sia innegabile che il mercato italiano si sia ridotto in modo deciso, è altrettanto vero che c’è necessità di investire in macchinari. Ciò che manca è la liquidità, su questo occorre intervenire”. Per questa ragione, in contrasto al credit crunch - ha continuato Galdabini - i costruttori italiani vedono con favore un provvedimento come la ex-legge Sabatini, che permette all’acquirente di dilazionare il pagamento del bene fino a cinque anni a un tasso agevolato, così come apprezzano il sistema dei mini-bond. Vere e proprie obbligazioni emesse dalle Pmi e sottoscritte da investitori istituzionali, i mini bond possono rivelarsi ottimi strumenti per il rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria dell’impresa. Ciò che deve crescere è la disponibilità di investitori a acquisire i titoli e, affinché ciò avvenga, lo Stato deve fare la sua parte, predisponendo adeguate garanzie per chi investe in mini bond. “Il rilancio del consumo di beni strumentali troverebbe poi un utile strumento nella liberalizzazione delle quote di ammortamento degli investimenti in mezzi di produzione, attraverso il quale le imprese utilizzatrici potrebbero ripartire le quote di ammortamento del bene acquistato in tempi liberi. Tale provvedimento non incide, nel medio termine, sulle casse dello stato poiché implica soltanto la traslazione degli incassi per l’erario. Un provvedimento minimo da adottare, nel più breve tempo possibile, è quello di revisione dei coefficienti tabellari, in modo da adeguare le aliquote di ammortamento all’effettiva durata utile del bene strumentale, cosicché gli investimenti delle imprese non siano più penalizzati”. “Consapevoli delle difficoltà in cui versa il paese e della scarsa disponibilità di risorse, - ha concluso Galdabini - gli imprenditori della macchina utensile non possono non riconoscere il valore di alcuni provvedimenti adottati dalle autorità di governo così come lo sforzo fatto da Confindustria per rappresentare le istanze del manifatturiero italiano. In particolare tra le misure contenute nel documento firmato dal presidente Squinzi e indirizzato alle autorità, le imprese che aderiscono a Ucimu-sistemi Per Produrre condividono pienamente: l’abbattimento Irap sul personale, provvedimenti pensati per favorire l’attività di ricerca e sviluppo e la riduzione del cuneo fiscale, ad oggi tutti oggetto di discussione sui tavoli governativi”.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, RESISTE E PERSISTE L’EXPORT ITALIANO SUI MERCATI ESTERI E SUPERA I PRINCIPALI COMPETITOR EUROPEI  
 
Roma, 17 luglio 2013 – A maggio le esportazioni italiane appaiono in leggera crescita nei dati destagionalizzati rispetto al mese precedente (+0,6%), mentre i competitor europei segnano il passo, con una flessione delle vendite pari al 2,4% per la Germania e al 4,3% per la Francia. Anche considerando il periodo gennaio-maggio 2013, l’Italia registra un incremento delle vendite dello 0,7%, che, seppur lieve, è comunque superiore a quello di un’economia leader nell’export come quella tedesca (ferma allo 0,4%) e in controtendenza rispetto ai cugini francesi (-1,2%). “In una fase di rallentamento dell’economia mondiale e pur in presenza di un andamento del ciclo degli investimenti non esaltante, le esportazioni sperimentano comunque un lieve incremento, anche grazie alle performance dei beni strumentali, in crescita del 3,6% rispetto ad aprile. Non a caso la meccanica si conferma settore leader del manifatturiero italiano con un attivo che nei primi cinque mesi dell’anno supera i 19 miliardi di euro e rappresenta ben il 62% del surplus Made in Italy al netto dell’energia. – afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – Questi risultati sono probabilmente attribuibili a un certo effetto di ripristino dei margini: non vendiamo di più, quindi, ma vendiamo meglio grazie alla qualità dei nostri prodotti, per la quale gli acquirenti stranieri sono disposti a spendere, come testimonia l’incremento dell’1,7% su base annua dei valori medi unitari delle esportazioni nei primi cinque mesi dell’anno”.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, RESISTE E PERSISTE L’EXPORT ITALIANO SUI MERCATI ESTERI E SUPERA I PRINCIPALI COMPETITOR EUROPEI  
 
Roma, 17 luglio 2013 – A maggio le esportazioni italiane appaiono in leggera crescita nei dati destagionalizzati rispetto al mese precedente (+0,6%), mentre i competitor europei segnano il passo, con una flessione delle vendite pari al 2,4% per la Germania e al 4,3% per la Francia. Anche considerando il periodo gennaio-maggio 2013, l’Italia registra un incremento delle vendite dello 0,7%, che, seppur lieve, è comunque superiore a quello di un’economia leader nell’export come quella tedesca (ferma allo 0,4%) e in controtendenza rispetto ai cugini francesi (-1,2%). “In una fase di rallentamento dell’economia mondiale e pur in presenza di un andamento del ciclo degli investimenti non esaltante, le esportazioni sperimentano comunque un lieve incremento, anche grazie alle performance dei beni strumentali, in crescita del 3,6% rispetto ad aprile. Non a caso la meccanica si conferma settore leader del manifatturiero italiano con un attivo che nei primi cinque mesi dell’anno supera i 19 miliardi di euro e rappresenta ben il 62% del surplus Made in Italy al netto dell’energia. – afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – Questi risultati sono probabilmente attribuibili a un certo effetto di ripristino dei margini: non vendiamo di più, quindi, ma vendiamo meglio grazie alla qualità dei nostri prodotti, per la quale gli acquirenti stranieri sono disposti a spendere, come testimonia l’incremento dell’1,7% su base annua dei valori medi unitari delle esportazioni nei primi cinque mesi dell’anno”.  
   
   
ZAIA SU INCHIESTA CONSORZIO VENEZIA NUOVA: "FARE SUBITO CHIAREZZA"  
 
Venezia, 17 luglio 2013 - “E´ difficile entrare nel merito di una vicenda i cui particolari apprendiamo soltanto ora e in modo frammentario”. E´ il commento del presidente della Regione, Luca Zaia, in merito all´inchiesta della Procura di Venezia sul Consorzio Venezia Nuova. “Ho piena fiducia nell´operato della magistratura - riprende Zaia - l´unica titolata a fare chiarezza e a tutelare gli interessi dei veneti, nella speranza che, in un momento cruciale e tormentato per la nostra terra, l´istruttoria si svolga nel piu´ breve tempo possibile per il bene del Veneto”.  
   
   
NATI-MORTALITÀ DELLE IMPRESE PIEMONTESI NEL II TRIMESTRE 2013: +0,50% BILANCIO ANAGRAFICO POSITIVO PER IL SISTEMA IMPRENDITORIALE PIEMONTESE  
 
  Torino, 17 luglio 2013 - Nel secondo trimestre 2013 il sistema imprenditoriale piemontese si caratterizza per un moderato dinamismo. Nel periodo aprile-giugno 2013, infatti, sono state 7.776 le aziende nate in Piemonte, a fronte delle 7.752 nuove iscrizioni registrate nel corso dello stesso trimestre del 2012. Al netto delle 5.514 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio), il saldo è positivo per 2.262 unità (nel Ii trimestre 2012 il saldo era stato pari a +2.204 unità), dato che porta a 457.202 lo stock di imprese complessivamente registrate a fine giugno 2013 presso il Registro delle imprese delle Camere di commercio piemontesi. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +0,50%, in linea con quello dello stesso periodo del 2012 (+0,48%) e lievemente superiore rispetto a quello registrato a livello medio nazionale (+0,43%). "Il sistema delle imprese avanza, ma ha il fiato decisamente corto. I dati del Ii trimestre 2013 indicano come il tessuto imprenditoriale regionale sia caratterizzato da un dinamismo superiore a quello nazionale e di altre regioni italiane - commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Dopo un 2012 difficile, si tratta di un primo dato positivo, segnale di come le nostre imprese mostrino un’importante capacità di reggere alle difficoltà di una crisi senza precedenti. Ora più che mai, l’intervento di tutte le istituzioni come le Camere di commercio deve essere più incisivo. Servono misure efficaci, che restituiscano fiducia al nostro sistema produttivo e consentano di innescare un nuovo percorso di crescita”. La lieve crescita registrata a livello complessivo regionale scaturisce, essenzialmente, da quella rilevata dal capoluogo regionale (+0,82%). Risultano, invece, inferiori al dato medio piemontese i tassi di crescita registrati dalle altre realtà provinciali: Vercelli, Verbano Cusio Ossola e Novara concretizzano una crescita pari, rispettivamente, a +0,41%, +0,40% e +0,38%. Cuneo registra un tasso di crescita del +0,26%, seguita da Biella e Asti, che si contraddistinguono per una sostanziale stazionarietà (rispettivamente +0,19% e +0,15%). In controtendenza, invece, il dato della provincia di Alessandria (-0,29%). Dall’analisi per classe di natura giuridica, si osserva come le altre forme (+8,13%) continuino a caratterizzarsi per tassi di crescita brillanti. Più contenuta la dinamica sperimentata dalle società di capitale (+0,76%) e dalle imprese individuali (+0,30%), mentre risulta stabile la base imprenditoriale costituita dalle società di persone (+0,13%). Valutando le variazioni trimestrali dello stock delle imprese registrate per settori di attività economica, si osserva come i comparti degli altri servizi, del turismo e del commercio abbiano manifestato una performance positiva (rispettivamente, +0,95%, +0,89% e +0,69%); risulta, invece, pressoché nulla la variazione registrata dalle costruzioni (+0,06%) e negativa quella rilevata dall’industria in senso stretto (-0,14%) e dall’agricoltura (-0,92%).  
   
   
FVG: SERRACCHIANI, RINNOVAMENTO FILIALE BCC FA BEN SPERARE  
 
Trieste, 17 luglio 2013 - "In questo momento, l´ammodernamento e l´ingrandimento di una storica filiale bancaria è un segno che dà speranza e fiducia nel futuro". Lo ha detto il 14 luglio a Fiumicello la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, in occasione dell´inaugurazione della filiale della Banca di Credito Cooperativo di Fiumicello e Aiello, dopo avere subito un profondo restyling. Secondo Serracchiani "le comunità della nostra regione sono sottoposte ad una prova durissima e spesso gli istituti bancari sono visti e vissuti come una controparte che viene incontro troppo poco ai bisogni del territorio. Serve invertire questa situazione per consentire alle famiglie, che spesso coincidono con le nostre piccole e piccolissime imprese, di fare fronte all´onda della crisi e di uscirne rinnovate e competitive". "Le Bcc sono storicamente un punto di riferimento delle comunità e delle attività produttive del territorio - ha aggiunto Serracchiani - ed è per questo che ho voluto essere presente a questa inaugurazione dove si dimostra che la nostra gente crede in se stessa e nelle proprie forze".  
   
   
INCONTRO TRA L’ASSESSORE REGIONALE E I RAPPRESENTANTI SINDACALI DEI LAVORATORI DI CALABRIA IT  
 
Catanzaro, 17 luglio 2013 - L´assessore regionale alle attività produttive Demetrio Arena ha incontrato oggi i rappresentanti sindacali dei lavoratori di Calabria It, società interamente partecipata dalla Regione per discutere in merito al pagamento degli stipendi. Alla riunione hanno partecipato anche il commissario della società, il direttore generale del Dipartimento attività produttive ed i rappresentanti di Fincalabra; quest´ultima, a seguito della recente legislazione regionale, sarà quella che incorporerà sia le attuali commesse che quelle future di Calabria It e quindi le relative risorse umane. Durante l’incontro è emerso un quadro che il Dipartimento si è impegnato ad affrontare partendo dalla predisposizione del piano industriale necessario alla difesa del lavoro e, conseguentemente, delle professionalità esistenti, nell´ottica di un sempre maggiore utilizzo anche in settori nuovi ed innovativi per la pubblica amministrazione regionale. “Intanto – ha dichiarato l’assessore Arena - occorre difendere il lavoro con la creazione di varie opportunità di sviluppo per Fincalabra in modo che essa possa poi al meglio utilizzare le risorse umane provenienti da Calabria It, e su questo lo sforzo deve essere comune, anche se i tempi sono particolarmente difficili e complessi.” Pertanto, il presidente di Fincalabra ha assicurato che domani saranno pagate le mensilità stipendiali.  
   
   
LOMBARDIA.MARONI PROMUOVE PROGETTO RECUPERO CARTIERE PIGNA PRESIDENTE: UN ESEMPIO DA REPLICARE PER ALTRE REALTÀ IN CRISI  
 
Alzano/bg, 17 luglio 2013 - Da un´area industriale in crisi ad un nuovo insediamento dove si affiancheranno attività produttive, commerciali e terziario, con un modello sperimentale che potrebbe essere da esempio per tante altre realtà analoghe in Lombardia. E´ questo in sintesi il cuore del contratto di recupero produttivo delle Cartiere Pigna, lo storico marchio della Val Seriana, un´azienda già operante nel 1839, un pezzo di storia della bergamasca e una pagina importante del presente, con i suoi 300 posti di lavoro che questo accordo ha salvato e mantenuto negli impianti di Alzano. ´Vogliamo che quest´area diventi un centro di eccellenza e che diventi un esempio per tutte le realtà produttive, e sono tante in Lombardia, che vivono una crisi, come modello su come recuperare il tessuto industriale, recuperarlo e rilanciarlo, guardando però al futuro´. E´ stato questo il primo commento del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni che ha voluto partecipare, insieme all´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Claudia Maria Terzi, alla presentazione del contratto di recupero produttivo delle Cartiere Paolo Pigna, nel municipio di Alzano Lombardo, contratto finalizzato alla ristrutturazione dell´insediamento produttivo delle Cartiere e alla contestuale riqualificazione delle aree. Il Progetto - In base al progetto di riqualificazione il 75% degli spazi avrà una destinazione industriale, il 12% una destinazione commerciale-direzionale, il 10% una destinazione residenziale e il rimanente 3% sarà destinato al terziario. Un progetto che coniuga tutela dell´ambiente e salvaguardia del tessuto produttivo e occupazionale con il mantenimento in loco dello storico marchio e della sua tradizione. Decisiva La Collaborazione Tra Istituzioni E Privati - Un accordo, quello siglato, frutto di una collaborazione a 360 gradi tra le istituzioni coinvolte, dal comune di Alzano Lombardo, alla provincia di Bergamo fino alla Regione Lombardia, e i privati, con il pieno coinvolgimento delle parti sociali. Come ha tenuto a sottolineare lo stesso presidente Maroni ´Questo può essere davvero un modello da realizzare qua e poi replicare in altre realtà simili. Noi vogliamo investire su questa prima volta, qui ci sono tutte le possibilità di creare un luogo dove si fa sperimentazione, innovazione, sia da un punto di vista dell´attività imprenditoriale che dei rapporti tra il mondo istituzionale e quello privato, con il concorso delle parti sociali´. Attenzione Anche All´ambiente - ´L´aspetto che più conta in questo progetto - ha commentato l´assessore Terzi - è la collaborazione fra Istituzioni pubbliche e operatori privati non solo con l´obiettivo di evitare la delocalizzazione di un´impresa, ma anche l´abbandono di un´area importante come quella occupata dalla Cartiera Pigna, cosa che avrebbe potuto trasformarsi in una fonte di degrado urbano. Ciò avviene anche con un intervento doppiamente positivo dal punto di vista ambientale perché nel progetto ci sono un´importante bonifica l´utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili´. Attenzione Al Territorio - Soddisfatto per il risultato ottenuto l´ex sindaco di Alzano Lombardo e ora consigliere regionale Roberto Anelli, protagonista in prima persona dell´iter che ha portato al salvataggio e al rilancio delle Cartiere Pigna, che ha ricordato: ´E´ stato un lavoro lungo, di quattro anni, che ha coinvolto tutte le istituzioni e ha portato ad un risultato importante. Mantenere qui il lavoro e la storia industriale delle Cartiere Pigna. Tengo a ringraziare il presidente Roberto Maroni che in campagna elettorale aveva detto che il lavoro era una delle priorità per la sua amministrazione e che venendo qui oggi lo ha dimostrato perché questo impegno per salvare un´azienda significa impegno salvare il lavoro e quindi la serenità delle famiglie dei lavoratori e della loro comunità´.  
   
   
COMMERCIO. ZAIA: “LOTTA SERRATA ALL’ABUSIVISMO E ALLA CONTRAFFAZIONE”  
 
Venezia, 17 luglio 2013 - “Mi congratulo ed esprimo soddisfazione per questa e per tutte le iniziative promosse dalle forze dell’ordine e dalle amministrazioni locali finalizzate a contrastare la vendita abusiva di merci e la loro contraffazione”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta l’operazione contro il commercio illegale condotta dai carabinieri di Adria sulle località balneari rodigine. “Non ci può essere che ‘tolleranza zero’ nei confronti di questo fenomeno che dilaga nelle città e nei luoghi di vacanza della nostra regione – aggiunge il presidente –. Sono ingenti i danni provocati da questa attività illegale che mai e poi mai può essere accettata con ‘buonistica’ acquiescenza: danni ai commercianti e agli operatori autorizzati e regolari che rispettano le norme in materia e subiscono la concorrenza sleale di chi le regole non sa nemmeno cosa siano; danni all’immagine della nostra offerta turistica; assillo per i tanti ospiti e clienti che scelgono di trascorrere da noi le vacanze o visitare le città d’arte e sono costretti a continui e ossessivi assalti di venditori irregolari”. “Mi auguro – ha concluso Zaia – che queste azioni tese a salvaguardare la legalità, le aziende e i posti di lavoro, il decoro delle nostre località, possano ripetersi su tutto il territorio regionale con successo, per scoraggiare il più possibile l’abusivismo e la contraffazione, diventate delle vere e proprie piaghe”.  
   
   
TNT EXPRESS, L’ASSESSORE SIMONCINI SCRIVE AL MINISTRO  
 
Firenze, 17 luglio 2013 – La preoccupazione dei lavoratori per le ricadute che il piano di riorganizzazione del gruppo Tnt avrà sui livelli occupazionali anche in Toscana è stata rappresentata al ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato dall’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini. L’assessore, in una lettera inviata ieri al ministro, lo informa dell’incontro svoltosi in Regione e nel corso del quale le organizzazioni sindacali hanno informato della volontà dell’azienda di procedere al licenziamento di 854 lavoratori in tutto il gruppo. “Il problema – scrive simoncini – coinvolge i lavoratori delle diverse filiali in Italia. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto all’azienda la possibilità di misurarsi su un piano industriale diverso, che possa salvaguardare i livelli occupazionali, anche con l’utilizzo di ammortizzatori sociali come i contratti di solidarietà”. L’assessore, anche nella veste di coordinatore delle Regioni per il lavoro, si unisce alle preoccupazioni espressa anche dalla Regione Liguria per le eventuali ricadute occupazionali del piano di riorganizzazione prospettato dall’azienda. “Siamo certi – conclude – che da parte del Ministero ci sarà grande attenzione per la tutela dei livelli occupazionali ed esplicito la disponibilità delle Regioni alla piena collaborazione”.  
   
   
TAVOLO INDESIT, DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE SPACCA.  
 
Roma, 17 luglio 2013 - “Un incontro necessario, per riallacciare le relazioni fra azienda e organizzazioni dei lavoratori. Dopo le tensioni di questi giorni è positivo che oggi si sia evitata una rottura del tavolo nazionale: tutte le parti hanno riconfermato l’impegno al dialogo e al confronto nel merito dei problemi, così come abbiamo sempre richiesto. È stata confermata anche l’importanza, quale intervento di politica industriale nazionale, del progetto di piattaforma fisica di ricerca e innovazione che abbiamo proposto: sarà approfondito nello specifico tavolo di lavoro interistituzionale che è stato attivato. Abbiamo confermato l’impegno della Regione Marche alla sua realizzazione, perché tale progetto può stimolare il confronto tra azienda e sindacati, agevolando la necessaria modifica del piano Indesit, per coniugare la tutela dei diritti dei lavoratori e le ragioni della competitività, e soprattutto esorcizzare il pericolo di un trasferimento delle produzioni industriali al di fuori dell’Italia. Ribadiamo che tale vertenza può trovare una soluzione sostenibile solo attraverso un proficuo e responsabile rapporto di dialogo e collaborazione tra azienda, organizzazioni dei lavoratori e istituzioni. In questa direzione l’impegno della Regione Marche non verrà mai meno”.  
   
   
TERNI - IMPRESE: SALDO POSITIVO TRA APERTURE E CESSAZIONI  
 
Terni, 17 luglio 2013 - Il Ii trimestre dell’anno si è chiuso con un bilancio positivo tra iscrizioni e cessazioni. Secondo la rilevazione Movimprese diffusa ieri mattina su base nazionale, (condotta da Infocamere a partire dai dati del Registro delle imprese) a Terni tra aprile e giugno hanno chiuso 234 imprese, ma 369 attività sono state avviate (saldo positivo per 135 unità). Rispetto al primo trimestre dell’anno si è pertanto rafforzato il tessuto imprenditoriale che da un punto di vista “anagrafico” è cresciuto da 21.861 a 21.995. A chiudere sono state tuttavia dal primo aprile al 30 giugno quasi tre imprese al giorno, includendo anche i sabati e le domeniche, visto che gli sportelli telematici della Camera di Commercio non chiudono praticamente mai. Analizzando l’andamento delle imprese secondo la forma giuridica, emerge come la lieve crescita del totale delle imprese sia dovuta in realtà alla “frenata” registrata dalle ditte individuali. Nel secondo trimestre hanno chiuso i battenti in 189 ma le “nuove nate” sono state 243 (il primo trimestre aveva chiuso con la “scomparsa” di 441 attività). Restano in terreno positivo le società di capitali con 62 iscrizioni e 25 cessazioni e le società di persone con 44 iscrizioni e 17 cessazioni. Se la scelta di mettersi in proprio può essere un indice di vitalità dunque, è anche certamente una risposta alla crisi e alle difficoltà del mercato occupazionale. “Sul piano della politica economica, tra le imprese chi sta riuscendo a reagire alla crisi sono quelle che sono state capaci di inserirsi nelle filiere internazionali e sull’export bisognerà continuare a fare affidamento anche per i prossimi anni visto che i consumi iente, Enrico Cipiccia - ma per muoversi sui mercati esteri ed essere in grado di intercettare una domanda di beni crescenti bisogna avere le spalle grosse. Per questo come Camera di Commercio stiamo cercando, anche con iniziative che partiranno nei prossimi mesi, di lavorare sul sostegno all’internazionalizzazione e alla formazione del capitale umano”. La dinamica dei settori fotografa la situazione più difficile per il commercio, in particolare quello al dettaglio che chiude il trimestre con le chiusure superiori (43) alle iscrizioni (33) mentre il comparto nel complesso chiude con un saldo negativo ma meno marcato con 72 iscrizioni e 74 cessazioni. Tiene il settore “alloggio e ristorazione” con un saldo in pareggio tra aperture e chiusure e quello delle costruzioni che dopo le 112 cessazioni del primo trimestre, al 30 giugno registra 38 iscrizioni e 33 cessazioni.  
   
   
STARTUP IN CAMPUS E CAMBIAMO TUTTO! GIORNATA DEDICATA AL MONDO DELL´INNOVAZIONE CON RICCARDO LUNA E BARCAMPER MARTEDÌ 23 LUGLIO  
 
Trieste, 17 luglio 2013 - Business, networking e convivialità saranno al centro di una serie di eventi che avrà luogo il 23 luglio 2013 in Area Science Park. L’occasione è l’arrivo a Trieste di Barcamper (unica tappa in Friuli Venezia Giulia), il programma per le startup finalizzato all’accelerazione e alla creazione d’impresa, attraverso la ricerca sul territorio di idee ad elevato impatto. La giornata triestina è promossa nell’ambito di Campus d’Impresa, il programma per la valorizzazione dei risultati della ricerca e la nascita di imprese innovative promosso da Area Science Park, Innovation Factory e Università degli Studi di Trieste e finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia grazie al Fondo Sociale Europeo. Ricco il programma della giornata distribuito tra i campus del parco scientifico di Basovizza (la mattina) e di Padriciano (il pomeriggio): 9.30 – 12.30 Campus Caffè (Area – campus di Basovizza), 10.00 – 13.00 Barcamper (Area – campus di Basovizza) , Investitori incontreranno 14 team di ricercatori e aspiranti imprenditori- 10.30 - 12.30 Campus Lab in Lean Startup (Area – campus di Basovizza); I partecipanti a questo laboratorio – promosso dall’azienda Sharazad di Verona - saranno coinvolti in una simulazione degli stati d´animo di uno startupper alle prese con la realizzazione delle proprie idee e la gestione del team e delle risorse. Saper ascoltare il cliente, gestire informazioni frammentarie, prototipare, diffondere la conoscenza all’interno del team, ricercare efficienza e standardizzazione sono i temi che saranno affrontati. 12.30 – 13.45 Campus Lunch “Cerco e Offro”( Area – campus di Basovizza), Lunch informale nel Campus di Basovizza, dedicato a ricercatori e innovatori che cercano o offrono una particolare competenza di business. 14.00 – 18.00 Barcamper (Area – campus di Padriciano), 14.00 – 16.00 Campus Lab in Lean Startup (Area – campus di Padriciano), 16.00 – 18.00 Cambiamo Tutto con Riccardo Luna (Area – campus di Padriciano), Il fondatore di Wired Italia e direttore di Chefuturo! presenterà il suo ultimo libro e racconterà alcune storie di successo di innovatori. 18.00 – 19.30 Campus Spritz (Area – campus di Padriciano), Al termine dell´evento con Riccardo Luna ci sarà un momento informale di networking per conoscere ricercatori e le startup del parco scientifico. Per informazioni e iscrizioni: www.Area.trieste.it/startupincampus  
   
   
41 P.C. IMPRESE FVG HANNO PRODOTTO INNOVAZIONE  
 
Trieste, 17 luglio 2013 - Nel triennio 2008-2010 il 41 per cento delle imprese del Friuli Venezia Giulia ha introdotto con successo delle innovazioni sul mercato in cui opera o nel proprio processo produttivo, quota significativamente più elevata di quella registrata a livello nazionale (31,5 pc). Il dato proviene dall´indagine realizzata e pubblicata dal Servizio statistica e affari generali della Regione che ha analizzato l´indagine Istat Community Innovation Survey relativa al triennio 2008-2010, condotta tra le imprese dell´industria e dei servizi con almeno 10 addetti. Lo studio, campionario per le imprese da 10 a 249 addetti e censuario per quelle con almeno 250 addetti, ha coinvolto in regione 1.771 imprese. Tra i temi trattati, secondo un´analisi di benchmark con la media nazionale, le diverse tipologie di innovazione, la spesa sostenuta, gli accordi di cooperazione, gli obiettivi e i fattori di ostacolo riscontrati. "L´approfondimento statistico - ha sottolineato l´assessore alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Francesco Peroni - si inserisce nell´insieme di attività di valutazione delle politiche regionali in materia di innovazione e ricerca verso le imprese in cui è attualmente impegnata l´Amministrazione regionale. Lo studio - spiega ancora Peroni - punta ad acquisire elementi e spunti di riflessione per comprendere gli effetti delle precedenti politiche di settore e, su tali basi, definire efficacemente la programmazione europea 2014-2020". Le imprese regionali hanno investito complessivamente 12,5 milioni di euro per l´introduzione di innovazioni nel 2010, con una spesa media per addetto di 7.400 euro, di poco inferiore alla media italiana (7.700 euro). La ricerca e sviluppo rappresenta la voce di spesa principale tra le imprese dell´industria in senso stretto e dei servizi, mentre nelle costruzioni quasi il 60 per cento della spesa è costituito da investimenti in nuovi macchinari e apparecchiature. Il 42 per cento delle imprese innovatrici ha potuto beneficiare di un sostegno pubblico per le attività di innovazione svolte nel triennio, percentuale significativamente maggiore di quella registrata a livello nazionale (30 pc). I finanziamenti provengono quasi esclusivamente da amministrazioni locali o regionali: il 39 per cento delle imprese innovatrici ha ricevuto questo tipo di incentivi (il 43 pc nell´industria), quasi il doppio della quota media italiana, pari al 21%. Le imprese che hanno beneficiato, invece, di incentivi nazionali sono solo il 4%, così come quelle che hanno ottenuto un sostegno da parte dell´Unione Europea (le percentuali aumentano al crescere della dimensione aziendale). Le imprese regionali hanno introdotto innovazioni principalmente per fornire prodotti e servizi di qualità migliore (il 91 pc), per aumentare la propria quota di mercato e la capacità di penetrazione in nuovi mercati (il 78 pc) e per ampliare la gamma di prodotti e servizi offerti alla clientela (il 77 pc). Due imprese su tre hanno ritenuto importante innovare per incrementare la capacità produttiva ed il 62 per cento per migliorare la salute e la sicurezza del lavoro. Nel perseguimento degli obiettivi aziendali, le imprese innovatrici hanno dovuto affrontare problematiche soprattutto di natura economico-finanziaria, in particolare il 75 per cento di esse (il 70 pc in Italia) ha giudicato troppo elevati i costi per l´innovazione, il 72 per cento ha risentito della mancanza di risorse finanziarie proprie (il 64 pc a livello nazionale) ed il 64 per cento della mancanza di finanziamenti esterni (il 59 pc in Italia). Dai dati emerge che l´importanza attribuita a tali fattori di ostacolo si riduce al crescere della dimensione aziendale.  
   
   
LOMBARDIA: CAFFARO BRESCIA, TERZI: CHI HA INQUINATO PAGHI SOPRALLUOGO ALLE AREE CON COMMISSIONE CONSILIARE AMBIENTE GOVERNO GARANTISCA I FONDI NECESSARI  
 
   Brescia, 17 luglio 2013 - ´Per l´area Caffaro Regione Lombardia ribadisce il suo impegno a sollecitare il Ministero affinché risorse adeguate alla bonifica siano prontamente individuate´. Così si è espressa l´assessore della Regione Lombardia all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Claudia Maria Terzi, iniziando il sopralluogo, promosso dalla Commissione Vi Ambiente e Protezione civile del Consiglio regionale, all´area inquinata da Pcb. All´incontro ha partecipato anche l´assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali. Presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia, Daniele Molgora, il sindaco Emilio Del Bono, il presidente dell´Arpa Bruno Simini, rappresentanti dell´Asl e sindaci e assessori del territorio. Impegno Costante - ´La nostra amministrazione - ha detto l´assessore Terzi - è impegnata per delineare una soluzione del problema Caffaro continuando nelle azioni a favore della cittadinanza. Come Regione crediamo che il problema debba avere presto una soluzione e avere le adeguate risorse anche riperimetrando l´area del Sin (Sito di interesse nazionale) a suo tempo individuata a livello ministeriale´. Screening Dal 22 Luglio - L´assessore ha ricordato tutte le azioni intraprese da Regione Lombardia. Tra queste lo screening della popolazione, che vede la collaborazione del vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani, che partirà il 22 luglio interessando cittadini, ragazzi e puerpere; la richiesta di riperimetrazione del Sin e l´impegno affinché il ministero dell´Ambiente firmasse la convenzione con la Sogesid per gli interventi di bonifica. Discariche In Sicurezza - ´Entro pochi giorni - ha annunciato la Terzi -, a conferma dell´impegno costante di Regione Lombardia, saranno emanati i decreti che consentiranno all´Arpa di mettere in sicurezza, con un intervento da 600.000 euro, le discariche di Castegnato e Passirano´. Importanti Risultati - ´La collaborazione di tutti gli Enti - ha continuato l´assessore Terzi - ha consentito a Regione Lombardia di ottenere importanti risultati in sede ministeriale, ma ancora servono risorse che il Governo deve impegnarsi a trovare, come è stato ribadito anche sabato scorso durante il sopralluogo della Commissione parlamentare. Fondi per una bonifica a 360 gradi che dia garanzie piene, rispetto all´inquinamento da Pcb, ai cittadini di Brescia e dei Comuni rientranti nell´attuale perimetro del Sin´. La Visita Del Ministro - Il ministro dell´Ambiente Andrea Orlando sarà a Brescia il prossimo 26 luglio. ´Sarà quella l´occasione - ha continuato l´assessore - per ottenere dal Governo un forte impegno alla bonifica del Sito e una sua riperimetrazione. Regione Lombardia ha, finora, fatto tanto, anche sopperendo a lentezze del Governo italiano, ora si tratta di partire davvero con la bonifica e consenta a cittadini di bresciani di riavere i loro parchi e non temere più per la loro salute loro e per quella dei figli´. ´Ritengo giusto - ha aggiunto - che chi ha inquinato paghi e ponga rimedio ai danni ambientali registrati in questi anni che hanno fatto crescere paura e timore tra i bresciani che si vedono addirittura costretti a non fruire di parchi o di spazi verdi intorno alle scuole´ Piano Di Esecuzione - Anche l´assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, si è unita alla collega Terzi nella richiesta di fondi al Governo. ´Quanto è a disposizione per la bonifica della Caffaro (6,75 milioni ndr) - ha detto l´assessore Bordonali - è davvero irrisorio se paragonato a quanto previsto, 336 milioni, per l´Ilva di Taranto. Ringrazio l´assessore Terzi per la costanza nell´occuparsi della vicenda della Caffaro e mi auguro che la sua tenacia porti quei fondi necessari all´effettuazione della bonifica per la quale auspico di vedere presto un piano di esecuzione preciso da presentare anche ai cittadini´.  
   
   
MATERA - APRE LO SPORTELLO MARCHI E DISEGNI COMUNITARI  
 
Matera, 17 luglio 2013 - Prima di registrare un marchio per tutelare e valorizzare la propria idea, occorre fare una buona ricerca, per evitare duplicati o scoprire il marchio che si vuole registrare è già esistente e quindi bisogna attivare le procedure di rito. Un consiglio che la Camera di Commercio di Matera, attraverso l’Azienda speciale Cesp, ha rivolto alle imprese e a quanti intendono registrare un’opera di ingegno, in occasione dell’apertura dello Sportello Consulenziale: "Marchi e disegni comunitari: l´esperto incontra le imprese". L’iniziativa, che rientra nella terza edizione del Roadshow su marchi e disegni comunitari, ha consentito a imprese e consulenti di partecipare a colloqui individuali con un esperto in materia di proprietà industriale, per approfondire gli aspetti di maggiore interesse e ricevere possibili soluzioni a problemi. Per tutelare diritti di esclusiva occorre, procedere a una buona ricerca presso le Camere di commercio, le banche dati o i Centri Patlib e poi presentare, come accade dal 2008, le domande di registrazione. “Per le piccole imprese – ha detto il presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli - la tutela della proprietà industriale è importante per difendere e valorizzare un patrimonio di saperi fatti di tecniche, di produzione e anche di immagine soprattutto se si tratta di marchi e disegni comunitari, E questo allo scopo di evitare le ricorrenti forme di concorrenza sleale. Il made in Italy e la specificità delle nostre produzioni si difendono anche in questo settore". L’ help desk informativo e di consulenza verrà mantenuto attivo tramite l´indirizzo di posta elettronica marchiedisegni@gmail.Com  , al quale è possibile inviare quesiti in materia di proprietà industriale al responsabile scientifico del progetto, l’avvocato Emanuele Montelione. Si segnala, inoltre, che nel sito internet http://www.marchiedisegni.eu/ , è possibile trovare informazioni, news e pubblicazioni sulla tematica del marchio e disegno comunitario.  
   
   
TERREMOTO/EMILIA, PAGAMENTO DA PARTE DELLE IMPRESE DI TRIBUTI E CONTRIBUTI ATTRAVERSO UN PRESTITO SENZA INTERESSI: IL COMMISSARIO ALLA RICOSTRUZIONE VASCO ERRANI SCRIVE AI DIRETTORI DI INPS, INAIL E AGENZIA ENTRATE  
 
Bologna, 17 luglio 2013 - Il Commissario delegato alla ricostruzione e presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani scrive ai vertici di Inps, Inail e Agenzia delle Entrate affinché realizzino gli atti necessari e di loro competenza per consentire alle imprese - che hanno subito danni a causa del sisma - di pagare i tributi, i contributi previdenziali e assistenziali e i premi per l’assicurazione obbligatoria attraverso un prestito senza interessi garantito dallo Stato. Il Commissario Errani ha, infatti, inviato il 12 luglio una lettera al direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, al direttore dell’Inps Mauro Mori e al direttore dell’Inail Giuseppe Lucibello. Con l’approvazione della legge n° 71/2013 - che ha convertito con modificazioni il decreto legge n°43/2013 - è stata prevista la possibilità per le imprese danneggiate dal sisma del maggio 2012, sia dal punto di vista dei redditi che dei beni immobili e strumentali, di pagare i tributi, i contributi previdenziali e assistenziali e i premi per l’assicurazione obbligatoria per il periodo 1° luglio – 15 novembre 2013 attraverso un prestito senza interessi garantito dallo Stato. «Nelle more della messa a disposizione della liquidità presso le banche - ha scritto Errani - le imprese del territorio sono in attesa degli atti di Vostra competenza per la proroga dei termini di versamento, in modo tale da evitare qualsiasi incertezza o irregolarità ascrivibile alle imprese medesime, in particolare in vista degli importanti pagamenti in scadenza nei prossimi giorni. Eventuali irregolarità rischierebbero peraltro di bloccare le concessioni e le erogazioni dei contributi per la ricostruzione e ogni altro pagamento della pubblica amministrazione, subordinati, come è noto, alla formale regolarità dei versamenti di tributi, contributi e premi».  
   
   
POTENZA - BANDO PER LA NASCITA DI NUOVE IMPRESE O PER SUBENTRO  
 
Potenza, 17 luglio 2013 - Scade il 19 luglio il progetto denominato “Sirni - Servizi integrati reali per la nuova imprenditorialità”, rivolto a 30 aspiranti imprenditori che puntino a promuovere la nascita di nuove imprese o la rilevazione di quelle esistenti. L’iniziativa, di cui la Camera di Commercio di Potenza è partner, è realizzata con il contributo di Unioncamere nazionale e del Ministero dello Sviluppo Economico ed avviato in collaborazione con altre sei tra Camere e Unioni Regionali italiane. Agli interventi di formazione imprenditoriale e di supporto alla creazione di nuove imprese possono accedere le persone, maggiorenni, che dichiarino l’intenzione di voler avviare, rilevare o subentrare in un’attività imprenditoriale, o che siano titolari di un’attività avviata da non più di un anno a decorrere dalla data di pubblicazione del bando. Il percorso offerto agli aspiranti imprenditori selezionati sarà inizialmente formativo (assessment dell´idea, ambiente e posizionamento, ascolto del mercato, Business Plan, strumenti di finanziamento, strumenti telematici innovativi per la gestione amministrativa, Web marketing, Social Media marketing, E-commerce ed approvvigionamento on line) per poi prevedere l’assistenza alla predisposizione dei business plan delle singole iniziative imprenditoriali, un supporto continuativo a distanza per il completamento del business plan attraverso webinar e/o strumenti interattivi (e-mail, telefono) per tutta la durata del progetto. Accanto a questi servizi sarà svolta una azione di sensibilizzazione verso il sistema bancario e comunità di investitori per attivare forme di microcredito, con il coinvolgimento dei consorzi fidi e delle cooperative di garanzia, promuovendo accordi che definiscano modalità e procedure di collaborazione per favorire l’accesso al credito degli aspiranti imprenditori assistiti dai servizi camerali. Tra i partecipanti al percorso formativo che avranno avviato un’attività di impresa, verranno selezionati i potenziali beneficiari di un contributo in conto interessi per finanziamenti. La domanda di partecipazione (ed i relativi allegati) è scaricabile dal sito http://www.pz.camcom.it/ e deve essere inviata entro e non oltre il 19 luglio all’indirizzo mail forim@pz.Camcom.it