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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 17 Luglio 2013 |
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PORTARE SUL MERCATO I RISULTATI OTTENUTI GRAZIE ALLE TIC |
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Bruxelles, 17 luglio 2013 - Nel corso degli anni, importanti progetti
finanziati dall´Ue in vari settori sono riusciti a ottenere risultati
eccellenti. Da nuove tecnologie che aiutano a promuovere lo sviluppo
sostenibile a strumenti e sistemi per assicurare la sicurezza e la diversità
della fornitura di energia, i ricercatori dell´Ue hanno fatto grandi progressi
in tutte le direzioni giuste.
Ma sebbene il valore di questa ricerca non sia in
questione, ci sono molti casi nei quali interessanti risultati tecnologici non
si sono tradotti in un rendimento sul mercato.
In questo contesto, il progetto finanziato dall´Ue
Genesys ("Good practices for European developers of advanced Ict-enabled energy-efficiency
systems") ha raccolto e analizzato risultati della ricerca su efficienza e
sistemi di gestione dell´energia (energy management systems o Ems), con un
occhio all´identificazione di nuove opportunità per l´integrazione di questi
risultati in sistemi operativi reali o per applicazioni in altre aree
trasversali.
Uno degli obiettivi principali del progetto è stato
trovare modi di ridurre l´impatto ambientale delle attività urbane, a livello
delle città e globale. Per fare ciò, ha esaminato nuovi modi di integrare
tecnologie promettenti della ricerca e delle tecnologie dell´informazione e
della comunicazione (Tic) d´avanguardia.
Sistemi "intelligenti" basati sulle Tic sono
già stati messi in atto in molte delle più avanzate città di oggi. Questi
sistemi si possono usare per ottimizzare la gestione delle infrastrutture
urbane e delle risorse naturali, massimizzare l´efficienza energetica e l´uso
delle rinnovabili e permettere una migliore pianificazione dell´uso dell´acqua,
dei trasporti e della terra.
Coordinato dall´italiana Innova, il team di Genesys ha
svolto un´analisi approfondita dei risultati tecnici e scientifici di un gran
numero di progetti di ricerca conclusi legati agli Ems. Ha poi intrapreso
l´ulteriore sviluppo di tecnologie specifiche che potrebbero potenzialmente
soddisfare esigenze specifiche del mercato nell´ambito di un sistema integrato
basato sulle Tic.
La ricerca e i partner industriali hanno esplorato le
potenziali sinergie tra le due comunità e hanno ponderato modi di sfruttare le
tecnologie e identificare obiettivi in campi legati agli Ems.
Uno dei risultati fondamentali di questo lavoro è
stato una nuova serie di linee guida per l´industrializzazione sostenibile dei
risultati di R&s. Inoltre, i partner hanno delineato i passi necessari per
assicurare che i futuri risultati della ricerca si colleghino il più
strettamente possibile alle reali esigenze del mercato.
Infine, Genesys ha fatto uno sforzo significativo per
aiutare alcune delle tecnologie identificate a trovare un punto di accesso al
capitale privato e ad altri tipi di sostegno finanziario, per permettere uno
sfruttamento efficace del mercato.
Questo lavoro ha fatto molti passi avanti per fare in
modo che il settore R&s dell´Ue legato alla tecnologia sia più rilevante,
mostrando come rendere le nuove tecnologie più adattabili e reattive alle
esigenze reali, in particolare nel campo degli Ems.
Per maggiori informazioni, visitare:
Genesys
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/87319_it.html
Sito web Innova
http://www.Innova-eu.net/
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PERCHÉ SI DOVREBBE METTERE LA PASSWORD DELLA PROPRIA MAIL O DI FACEBOOK NEL TESTAMENTO. LE RISORSE DIGITALI SONO DIVENTATE PREZIOSE COME I BENI MATERIALI E DEVONO ESSERE INCLUSI IN TESTAMENTI E LASCITI DELLA GENTE |
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Lecce. 17 luglio 2013 - Uno studio legale di Adelaide sta
consigliando ai suoi clienti di includere nei loro testamenti nomi utente e
password per le loro mail, banking online, blog, Instagram e account dei social
media.
Ed è un consiglio corretto, per Giovanni D’agata
presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, perché i parenti e gli
eredi in generale con l’avvento delle nuove tecnologie che hanno pervaso la
vita quotidiana della generalità dei cittadini, sono esposti a ulteriori dolori
e difficoltà quando si cerca di gestire i beni virtuali del caro estinto.
Non è sbagliato, infatti, ai giorni d’oggi
raccomandare ai propri clienti di prendere in considerazione la loro presenza
online e le istruzioni di cui hanno bisogno i parenti o gli esecutori
testamentari ad esempio con i nomi di domini, password e foto.
Molte persone, infatti, sottovalutano tutti gli
aspetti connessi a ciò che resta di noi nel mondo della virtualità dopo il
trapasso a miglior vita perché nessun gestore di social network o di posta è in
grado, ad oggi, di avvisare i parenti in caso di morte dell’utente anche perché
nella generalità dei casi non è possibile identificare i prossimi congiunti.
Ovviamente chi è presente sui social network deve
prestare la massima attenzione a conservare per iscritto nel modo più sicuro i
propri dati identificativi.
L’avvocato di Adelaide ha anche messo in guardia i
clienti a seguire la sicurezza di base su internet e mantenere le proprie
password separati dai propri nomi utente per prevenire il furto di identità
dopo la morte.
Allo stesso tempo, mentre c’è chi consiglia di
salvaguardare i proprio dati identificativi dopo la morte, c’è chi tra i
professionisti del web, sta preparando propri testamenti digitali perché vuole
proteggere in modo permanente la propria
reputazione online e quindi dopo la morte.
Alla luce di tali giuste considerazioni e della
utilità connessa al fatto di lasciare i propri identificativi agli esecutori
testamentari o ai futuri eredi è corretto però garantire con una normativa ad
hoc, che dovrebbe essere presa in considerazione dal legislatore, la tutela
anche dopo la morte della massima sicurezza e della riservatezza di tutti
coloro che operano sul web.
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TRE NUOVI TEMI PER I PROFILI DELLA PAGINA WEB DELL’EUREGIO |
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Bolzano, 17 luglio 2013 - La
pagina web di questo mese dell’Euregio all´indirizzo
www.Europaregion.info/it/default.asp tratta tre nuovi profili riguardanti
rispettivamente la Campana dei caduti di Rovereto, la regolamentazione
differenziata della raccolta funghi ed Hermann Klapeer, ex-sindaco di Nauders
in Tirolo.
Come ogni mese la pagina web dell´Euregio Tirolo, Alto
Adige, Trentino approfondisce nella rubrica "Profili" alcune
tematiche con valenza transforntaliera. Questo mese i tre nuovi profili
riguardano rispettivamente la Campana dei caduti di Rovereto, la
regolamentazione differenziata della raccolta funghi ed Hermann Klapeer,
ex-sindaco di Nauders in Tirolo.
In vista della commemorazione dei 100 anni della 1a
Guerra Mondiale nel 2014, nel mese di luglio il team dell´Euregio è andato a
trovare Camillo Zadra, il direttore del "Museo Storico della Guerra".
Camillo Zadra accompagna i cittadini dell´Euregio attraverso le sale del museo
e l´esposizione temporanea che racconta la guerra sul monte Pasubio, e invita a
visitare la "Campana dei caduti".
La questione giuridica del mese di luglio riguarda la
regolamentazione differenziata della raccolta funghi nei tre territori
dell´Euregio. Abbiamo intervistato a proposito il direttore dell´Ufficio
amministrativo forestale della Provincia Autonoma di Bolzano, il dott. Florian
Blaas.
Il team dell´Euroregione è andato a trovare Hermann
Klapeer, ex-sindaco di Nauders in Tirolo e attualmente presidente
dell´associazione Altfinstermünz che da sempre si è dedicato alla cooperazione
transfrontaliera dando un notevole contributo allo sviluppo del territorio
confinale della Terra Raetica fra Tirolo, Alto Adige e Engadino.
La pagina web può essere consultata all´indirizzo:
www.Europaregion.info/it/default.asp
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WIFI GRATUITO: CONTINUA FINO AL 21 LUGLIO LA CAMPAGNA INFORMATIVA. A PERUGIA OLTRE 1600 NUOVE ADESIONI, MILLE CONNESSIONI AL GIORNO DURANTE UMBRIA JAZZ |
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Perugia, 17 luglio 2013 - Oltre milleseicento nuove
iscrizioni, con una media di mille connessioni al giorno: è questo il risultato
della campagna promozionale avviata dal Servizio Programmazione Comunitaria
della Regione Umbria, insieme al Servizio Sistema informativo regionale, per
dare la massima visibilità e per far conoscere il progetto “Umbria Wifi”. Il
gazebo informativo resterà in Piazza Italia
fino al prossimo 21 luglio, continuando così l’attività svolta in
occasione di Umbria Jazz. “Abbiamo registrato un grande numero di nuove
adesioni e soprattutto di connessioni, ha affermato l’assessore regionale
Stefano Vinti, a dimostrazione del fatto che l’iniziativa di mettere a
disposizione di tutti una “finestra” gratuita per il collegamento ad internet
era e rimane un esigenza sentita ed importante, utile anche per cercare di
diminuire l’analfabetismo digitale e che allo stesso tempo porta l’Umbria più
vicina agli standard europei e la apre sempre più ai contatti con il mondo,
contribuendo al suo sviluppo non solo tecnologico”. Con il progetto Wifi,
attuato da Centralcom Spa in collaborazione con i comuni di Perugia, Terni,
Foligno, Città di Castello e Orvieto, si ha la possibilità di navigare
gratuitamente in modalità wifi per due ore al giorno, anche non consecutive,
attraverso una semplice registrazione online. Finanziata dalla Regione, con
fondi del Programma Operativo Regionale del Fondo di Sviluppo Regionale (Por
Fesr) 2007-2013, la rete pubblica di “hot spot” consente anche di accedere ai
servizi on-line della pubblica amministrazione in modalità “wifi”, in 24 luoghi di Perugia e del suo territorio,
piazze principali, biblioteche e aree verdi, e nell’aeroporto regionale. “Un
progetto che assicura nuovi diritti di cittadinanza, fortemente voluto e finanziato
dalla Regione Umbria – ha rilevato l’assessore regionale alle Infrastrutture
tecnologiche immateriali, Stefano Vinti – Stiamo lavorando e investendo per il
superamento del divario digitale, e l’Umbria oggi ha una copertura pressoché
totale grazie alle infrastrutture e alle reti che sono state realizzate, così
come con la rete dei ‘free hotspot’ stiamo marciando nella direzione giusta per
costruire le città del futuro, garantendo a tutti il diritto irrinunciabile
all’accesso a internet. Il progetto ha anche l’obiettivo di valorizzare il
territorio regionale ed aumentare l’efficacia di comunicazione dei portali
istituzionali e dei relativi servizi, favorendone l’accesso ( ad esempio
mobilità, turismo, salute, valorizzazione del patrimonio culturale ed
ambientale, ecc.), anche attraverso l’uso di smrtphone, tablet, pc o altri
dispositivi mobili”.
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UN INSEGNAMENTO MIGLIORE PER MENTI INDAGATRICI |
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Bruxelles, 16 luglio 2013 - L´apprendimento basato sull´indagine è un
metodo educativo incentrato sullo studio di interrogativi, scenari o problemi.
È considerato da molti un´alternativa positiva alle forme tradizionali di
istruzione nelle quali agli studenti viene richiesto di memorizzare
semplicemente delle informazioni.
Lo scopo del progetto finanziato dall´Ue Fibonacci
("Large Scale Dissemination of Inquiry-based Science and Mathematics
Education") era aiutare a diffondere questo metodo di insegnamento in
tutta l´Unione europea, in modi che si adattassero alle condizioni nazionali e
locali.
Nell´ambito di Fibonacci, a ognuno dei 12 istituti con
esperienza di sviluppo professionale continuo per l´istruzione scientifica e
matematica dove l´apprendimento basato sull´indagine era stato già applicato
con successo è stato assegnato il compito fare da tutor a due altre
organizzazioni per lo sviluppo professionale degli insegnanti.
Coordinato dal programma La main à la pâte (Accademia
francese delle scienze, Ecole normale supérieure di Parigi), il progetto ha
coperto i livelli scolastici primario e secondario di primo grado. Gli studi
iniziali hanno riscontrato che il 42 per cento degli insegnanti in queste
scuole era alle prime armi per quanto riguarda l´insegnamento delle scienze e
della matematica basato sull´indagine.
I partner del progetto hanno sviluppato e testato un
metodo di sostegno olistico per gli insegnanti per l´insegnamento e
l´apprendimento basato sull´indagine delle scienze e della matematica e un
processo di divulgazione basato su una strategia di gemellaggio tra istituti di
istruzione superiore, che teneva conto dei contesti locali, in modo da
assicurare la sostenibilità coinvolgendo operatori e parti coinvolte locali.
Le istituzioni hanno fornito agli insegnanti i servizi
e le risorse necessarie per permettere loro di migliorare le conoscenze nel
campo delle scienze e della matematica e le loro capacità nei metodi basati
sull´indagine, per superare i loro dubbi e far loro acquisire sicurezza. Questo
lavoro ha incluso sessioni di sviluppo professionale, materiale di insegnamento
creato su misura, sostegno in azione e altre attività collaborative, che si
adattavano alle diverse culture e ai diversi contesti delle scuole in tutta
l´Ue.
Inoltre è stata messa in atto un´ampia gamma di azioni
di comunicazione a livello europeo, nazionale e locale, compresi lo sviluppo
del sito web del progetto Fibonacci e 2 conferenze europee.
È nella fase finale del progetto, tra giugno 2012 e
febbraio 2013, che il modello Fibonacci ha acquisito realmente la sua piena
dimensione, con una terza generazione di centri che hanno esteso la rete fino a
oltre 60 centri di sostegno per insegnanti, dimostrando così la potenza di
moltiplicazione del processo di gemellaggio e l´effetto strutturante e
catalitico dell´approccio sistemico promosso dal progetto.
In totale, la rete Fibonacci ha coinvolto 500
formatori di insegnanti, 5 900 insegnanti e i loro 300 000 studenti, con il
sostegno di 63 centri in 31 paesi.
I partner di Fibonacci credono che la diffusione
dell´insegnamento delle scienze e della matematica basato sull´indagine in
altre scuole sarà positivo per insegnanti e alunni, per la società europea e in
definitiva per la competitività europea nell´economia globale della conoscenza.
Il progetto rappresenta adesso una formula per il
trasferimento di metodologie di insegnamento più efficaci. I partner del
progetto hanno prodotto inoltre nuove linee guida su argomenti legati
all´insegnamento delle scienze e della matematica basato sull´indagine e hanno
fatto passi concreti verso la sua implementazione a livello locale.
Per maggiori informazioni, visitare:
Fibonacci
http://www.fibonacci-project.eu/
Scheda informativa del progetto
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/93702_it.html
Fondation La main à la pâte
http://www.Fondation-lamap.org/
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RICERCA: VISITA AI LABORATORI DI FISICA DEL GRAN SASSO NELL´AMBITO DELL´INIZIATIVA "REGIONE ABRUZZO IN AZIENDA" |
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Pescara, 17 luglio 2013 - Proseguono a ritmo serrato
le visite istituzionali dell´assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo
Castiglione, nelle realtà produttive di eccellenza del nostro territorio. Ieri,
per il percorso "La Regione in Azienda", il vice presidente della
Regione Castiglione ha visitato i "Laboratori Nazionali del Gran Sasso? ,
importantissimo Istituto Pubblico di Ricerca. Situati tra le città di L? Aquila
e Teramo, a circa 120 km da Roma, i Laboratori sono utilizzati come struttura a
livello mondiale da scienziati provenienti da 29 paesi diversi; attualmente ne
sono presenti oltre 900 impegnati in circa 5 esperimenti in diverse fasi di
realizzazione. Le strutture sotterranee sono collocate su un lato di un tunnel
autostradale lungo 10 chilometri che attraversa il Gran Sasso, direzione Roma,
e consistono di tre grandi sale sperimentali, ognuna delle quali misura circa
100 m. Di lunghezza, 20 m. Di larghezza e 18 m. Di altezza e tunnel di
servizio, per un volume totale di circa 180,000 metri cubi. I 1400 m. Di roccia
che sovrastano i Laboratori costituiscono una copertura tale da ridurre il
flusso dei raggi cosmici di un fattore un milione; inoltre, il flusso di
neutroni è migliaia di volte inferiore rispetto alla superficie grazie alla
minima percentuale di Uranio e Torio presente nella roccia di tipo dolomitico
che costituisce la montagna. Compito dei Laboratori del Gran Sasso è di
ospitare esperimenti nel campo dell´astrofisica nucleare e fisica delle
particelle che necessitano di un ambiente a bassa radioattività naturale nonchè
di altre discipline che possono trarre vantaggio dalle sue caratteristiche ed
infrastrutture. Principali argomenti di ricerca dell? attuale programma sono:
la fisica dei neutrini naturalmente prodotti nel sole e in esplosioni di
Supernova, e lo studio delle oscillazioni del neutrino attraverso un fascio di
neutrini provenienti dal Cern (programma Cngs), la ricerca della massa del
neutrino in decadimenti doppio b senza emissione di neutrini, la ricerca sulla
materia oscura e lo studio di reazioni nucleari di interesse astrofisico. Al
termine della visita, Castiglione, nel complimentarsi per l´attività di
primissimo piano internazionale svolta, ha donato la moneta
"Corfinium", commemorativa del 150° dell´Unità d´Italia.
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VALUTAZIONE RICERCA ANVUR, MILANO-BICOCCA AL SECONDO POSTO SECONDO LA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELLA RICERCA EFFETTUATA DALL’ANVUR PER IL PERIODO 2004-2010, L’ATENEO È AL SECONDO POSTO, COLLOCANDOSI NELLE PRIME SEI POSIZIONI IN SETTE AREE DI VALUTAZIONE. IL RETTORE FONTANESI: «PREMIATA LA SCELTA DI INVESTIRE SULLA RICERCA». |
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Milano, 17 luglio 2013 – L’università di
Milano-bicocca si posiziona al secondo posto del raggruppamento grandi atenei
(per numero di soggetti valutati) nel primo Rapporto della Valutazione della
Qualità della Ricerca (Vqr) per il periodo 2004-2010 presentato oggi a Roma
presso la sede dell’Anvur (l’Agenzia nazionale per la valutazione
dell’Università e della Ricerca).
In particolare, in 6 aree di ricerca valutate sulle
14 complessive l’Ateneo si posiziona nelle prime sei posizioni e in una si
posiziona al primo posto.
Le aree in cui l’Ateneo si posiziona meglio sono:
Scienze matematiche e informatiche, Scienze chimiche, Scienze biologiche,
Scienze dell’Antichità filologico-letterarie e artistiche, Scienze storiche,
filosofiche, pedagogiche e psicologiche, Scienze giuridiche. L’area in cui si
posiziona al primo posto è Scienze politiche e sociali.
Tra i dipartimenti del segmento medio (sempre per
numero di prodotti della ricerca valutati), quello di Scienza dei Materiali si
classifica al primo posto per la fisica e al secondo per la
chimica.
Tra i dipartimento del segmento grande, quello di
Sociologia si classifica al terzo posto.
Come scrivono gli analisti nel rapporto dell’Anvur
dedicato all’Università di Milano-bicocca: «L’indicatore R (che rappresenta la
percentuale di prodotti valutati “eccellenti”, Ndr) è superiore a uno in tutte
le Aree tranne quella di Ingegneria industriale e dell’informazione, mostrando
che la valutazione media è superiore
alla media nazionale di Area».
«L’università di Milano-bicocca – dice il rettore
Marcello Fontanesi, commentando i dati – ha puntato sin dall’inizio sulla buona
qualità della ricerca perché eravamo convinti che un buon livello della ricerca
fosse il presupposto di un buon livello dell’insegnamento, del trasferimento
tecnologico e del rapporto con le imprese. Siamo nati nel 1998 e a quindici anni
di distanza il risultato della Valutazione Anvur dimostra che abbiamo seguito la
strada giusta. Questi risultati sono il frutto di più fattori: investimento
sulle infrastrutture, sulle strutture per la ricerca, sul capitale umano e sulla
capacità di attirare finanziamenti per i progetti di ricerca». |
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STATISTICA. L’ABC DEL VENETO RACCONTATO DAI RAGAZZI DELL’AISTAP |
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Venezia, 17 luglio 2013 - Contestualmente al Rapporto
Statistico 2013 della Regione, ieri a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta
(Padova) è stata presentata anche un’iniziativa della sezione veneta
dell´Associazione Italiana per lo Sviluppo del Talento e della Plusdotazione
(Aistap). I suoi giovanissimi associati hanno realizzato infatti l´Abc del
Veneto, una sorta di breve ma significativa presentazione della realtà
regionale attraverso le lettere dell´alfabeto (A come agricoltura, B come
bambini, ecc.).
“A corollario del Rapporto Statistico, che compie
quest’anno dieci anni – ha sottolineato il vicepresidente della Regione, Marino
Zorzato – questi giovani hanno svolto con entusiasmo, creatività e passione un
lavoro nuovo. Hanno effettuato una lettura delle realtà territoriali, sociali e
culturali del Veneto, con la semplicità e curiosità della loro età, dimostrando
attenzione ma anche ironia nel porsi domande di "statistica improbabile”.
E’ un esempio su come è possibile veicolare l´uso delle informazioni
statistiche”.
I giovanissimi ragazzi veneti di Aistap hanno
elaborato in perfetta autonomia dati di statistica ufficiale, dando risposte
alle loro curiosità e producendo analisi sintetiche raccolte in un volumetto
che ha come sottotitolo “L’alfabetiere per raccontare i numeri del Veneto”. La
presidente nazionale Anna Maria Roncoroni ha fatto presente che l´Aistap è
un’associazione nata nel 2010 per dare la possibilità agli studenti italiani
plusdotati di sviluppare il loro potenziale.
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LA SCUOLA TRENTINA AI VERTICI NAZIONALI NELLE PROVE INVALSI |
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Trento, 17 luglio 2013
- Con 211 punti per la Scuola primaria, su una media nazionale di 200,
la Provincia autonoma di Trento si è classificata al primo posto nella
classifica delle prove Invalsi per quel che riguarda l’apprendimento della
lingua italiana, migliorando il risultato ottenuto nel 2012. Il Trentino si è
classificato al primo posto anche nella parallela classifica della Scuola
primaria con 210 punti (media nazionale 200) per l’apprendimento della
Matematica, confermando la performance ottenuta nel 2012. L’assessore
all’istruzione Marta Dalmaso, nell’apprendere che la scuola trentina si colloca
ai vertici delle classifiche nazionali delle prove Invalsi, ha espresso la sua
personale soddisfazione “per la qualità della scuola trentina, che si
riconferma come una istituzione in grado di garantire ai nostri ragazzi e
ragazze competenze e saperi adeguati ad affrontare quella che viene oggi
definita la società della conoscenza”.
“Sono importanti i dati Invalsi della scuola primaria
e della scuola secondaria di primo grado – ha proseguito l’assessore Marta
Dalmaso –, ma anche la sostanziale parità negli esiti dei licei e degli
istituti tecnici conferma un punto di forza della Scuola trentina, che cerca di
garantire a tutti gli studenti una solida base in discipline che sono
sicuramente espressione di competenze di cittadinanza.
Tutto questo non nasce per caso: sappiamo infatti che
la qualità e l’efficacia di un sistema non si improvvisano. Esse sono frutto di
un tessuto sociale che tiene, di un investimento delle famiglie e del
territorio nell’istruzione e nella formazione, ma anche di un sistema scuola
che ha fortemente puntato sull’innovazione, sulla qualità del personale, sulla
formazione, sulle strutture e sulle attrezzature.
In questi anni si è molto lavorato sull’innovazione
sia delle metodologie di insegnamento/apprendimento, sia dei piani di studio
provinciali, si è puntato sull’aggiornamento degli insegnanti, sulla ricerca in
campo educativo e didattico, sul raccordo tra scuola e territorio.
Vi è quindi un sistema virtuoso che si esprime in una
rete di collaborazioni tra i vari soggetti che, ognuno per la propria parte,
contribuisce a costruire ambienti di apprendimento, formali e informali, e a consolidarli
guardando alle varie dimensioni del conoscere. Ma è soprattutto dentro la
scuola che maturano quelle competenze di base che consentiranno ai nostri
giovani di affrontare il loro futuro, di continuare a imparare anche oltre la
scuola.
Desidero quindi esprimere il mio apprezzamento a chi,
giorno dopo giorno, con impegno, dedizione, professionalità vi lavora, ai
docenti della scuola trentina, ai dirigenti scolastici, a tutto il personale.
Certo – ha concluso l’assessore Dalmaso – non sono
solo i risultati Invalsi a dirci della qualità del nostro sistema scolastico,
ma essi rappresentano comunque un dato certo e oggettivo, che contribuisce a
dare a chi lavora dentro la scuola ancora più voglia di lavorare e di
impegnarsi. E per la comunità trentina tutta penso sia motivo di soddisfazione
e di orgoglio”.
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PARTITA LA SUMMER SCHOOL ITALIA- CINA ALL’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA
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Milano, 17 luglio 2013 - Si è svolta
ieri mattina presso l’Università di Milano-bicocca la cerimonia di apertura
della terza edizione della Summer School Italia-cina, “Italy: worth knowing”,
che permetterà a un gruppo di studenti della Chongqing University di trascorrere
un periodo di formazione e studio in Italia.
Da oggi al 26 luglio 44 studenti,
seguiti da tre accompagnatori, seguiranno lezioni presso l’Università di
Milano-bicocca sul “Sistema Italia”, con particolare riferimento al mondo della
moda, del sistema universitario, alla cultura e alla comunità cinese in Italia.
La didattica frontale, che prevederà interazioni anche con il Politecnico-bovisa
per una sessione di studio dedicata all’Urban Design, sarà affiancata e
completata da attività integrative come visite didattiche a Firenze, Roma e
Como.
«Riteniamo fondamentali gli scambi di
docenti e studenti e la cooperazione internazionale, soprattutto con paesi come
la Cina, che
occupa una posizione di rilievo in questo panorama» ha commentato Fabio Corno,
responsabile del programma Summer School dell’Università di Milano-bicocca.
«La Summer
School offre la possibilità di integrazione tra mondi
profondamenti diversi: gli studenti si avvicinano a una realtà economica e
sociale radicalmente diversa da quella di provenienza, attraverso un contatto
diretto con la realtà e gli studenti italiani».
Dal 2010, anno in cui è iniziata
l’esperienza della Summer School, l’Università di Milano-bicocca ha ospitato 210
studenti cinesi e ha dato la possibilità a 55 studenti italiani di recarsi
presso la
Chongqing University, una delle realtà universitarie più
interessanti, basata a Chongqing, città industriale con oltre 35 milioni di
abitanti, dove si insedierà a ottobre una nuova sede consolare italiana.
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UNIVERSITA’ DI PADOVA PRIMA NELLA RICERCA. ZAIA: “COMPLIMENTI A UN’ISTITUZIONE SCIENTIFICA CHE CI RENDE ORGOGLIOSI E AL NOSTRO SISTEMA UNIVERSITARIO CHE SI FA ONORE” |
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Venezia, 17 luglio 2013 - “Il Veneto è orgoglioso del
primato nella qualità della ricerca attribuito all’Università di Padova
dall’Anvur, Agenzia per la valutazione del sistema universitario e della
ricerca, nelle 14 aree disciplinari prese in considerazione. Ma sempre
considerando tutte le aree disciplinari, al terzo posto si piazza Verona, ed è
un grande risultato”. Lo afferma Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto,
dopo la notizia che l’Anvur ritiene l’Università di Padova la migliore del
Paese per quanto riguarda la qualità della ricerca scientifica.
“A questa grande, quasi millenaria, istituzione
accademica e scientifica – sottolinea Zaia - culla del sapere, di grandi
maestri antichi e moderni, di Galileo, di ricercatori-scienziati umili e
sapienti, la più importante del Veneto per storia e tradizione e per il futuro
che dimostra di sapere conquistare giorno per giorno, giunga – tramite mio - il
grazie più sentito da parte di tutta la comunità veneta. Un altrettanto grande
ringraziamento va all’ateneo di Verona che, anche se di più recente
istituzione, con il suo posizionamento conferma l’eccellenza del sistema
universitario veneto. Infatti, anche Ca’ Foscari di Venezia fa la sua bella
figura facendosi strada tra le università di medie dimensioni valutate per
aree”.
“Ancora una volta – conclude Zaia - arriva un riconoscimento che fa onore alla
storia di questi atenei e alla nostra storia, e al nostro presente, gravido di
difficoltà perché immerso in una crisi violenta dalla quale siamo sicuri
potremo uscire anche, e in particolare, con l’apporto della comunità
scientifica e accademica delle nostre università e di tutto il Veneto”.
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MOSTRA FLEXIBLE STONE. NUOVI PERCORSI DEL DESIGN LITICO A FERRARA, DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA |
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Ferrara, 17 luglio 2013 - Presso Palazzo Tassoni Estense si svolgerà
dal 16 al 26 luglio l´esposizione degli elaborati del corso di Product Design
dedicato al tema del Design Litico.
L´inaugurazione si svolge oggi alle ore 17 presso gli spazi del Dipartimento
di Architettura, via della Ghiara 36.
Il corso tenuto dai docenti Raffaello Galiotto,
Vincenzo Pavan, Davide Turrini e Veronica Dal Buono, è stato supportato da
diversi partner del settore lapideo:
Pibamarmi,
Lithos Design,
Laboratorio Morseletto,
Marmi Faedo,
Marmi Serafini,
Trachite Euganea,
Arredo di Pietra,
Marini Marmi,
Santamargherita
Testi Fratelli,
Altair, software Evolve,
Centro Servizi Marmo,
Scuola d’Arte Paolo Brenzoni.
Flexible Stone. Nuovi percorsi del design litico
A questo link maggiori dettagli:
http://www.Materialdesign.it/it/post-it/flexible-stone_13_417.htm
http://www.materialdesign.it/
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ASSOCIARE I MODELLI CLIMATICI GLOBALI PER PREVISIONI PIÙ PRECISE |
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Bruxelles, 15 luglio 2013 - Il progetto finanziato dall´Ue
Ensembles ("Ensemble-based Predictions of Climate Changes and their
Impacts") ha dato un contributo significativo per il raggiungimento di
migliori previsioni del rischio climatico. Mettendo insieme diversi modelli
climatici globali e generando campioni dello stato futuro del sistema della
Terra, gli scienziati dovrebbero avere un´idea più chiara di come sarà il
nostro clima tra cinque, dieci o persino venti anni da adesso.
Determinare come sarà il nostro clima in futuro
comporta da sempre grandi difficoltà, a causa dell´inerente complessità e
incertezza del sistema climatico del nostro pianeta. La portata e gli effetti
della naturale variabilità del clima e dell´impatto dell´uomo sull´ambiente
sono molto difficili da prevedere. Di fatto la ricerca ha recentemente
suggerito che ci sono alte probabilità che il nostro pianeta venga colpito da
un riscaldamento globale di tra 1,4 e 3 gradi Celsius entro il 2050.
Poiché è difficile proiettare in un futuro lontano le
emissioni e altri fattori umani che influenzano il clima, gli scienziati hanno
immaginato diversi scenari usando varie ipotesi sulle condizioni economiche,
sociali, tecnologiche e ambientali del futuro. Il progetto Ensembles vuole
basarsi su questo concetto integrando, in modo sistematico e completo, una
serie di diversi modelli di misurazione del clima. L´obiettivo principale del
progetto era utilizzare e associare le tecnologie attuali per dare agli
scienziati gli strumenti necessari per fare previsioni più precise.
Questo nuovo sistema di previsione d´insieme del clima
si può usare in diverse cronologie e geografie, per costruire scenari più
precisi dei cambiamenti climatici futuri. È stato ampiamente convalidato, le
probabilità delle previsioni fatte con questo sistema sono state controllate
approfonditamente sulla base dei dati esistenti.
Dall´inizio del progetto, si è sottolineata
l´importanza dei cambiamenti degli eventi estremi - per esempio la gravità e la
frequenza di ondate di caldo, siccità, incendi boschivi e inondazioni - e gli
effetti di eventi di alto impatto ma di scarsa probabilità come l´arresto delle
correnti calde nel Nord Altantico.
I risultati iniziali del progetto mostrano come gli
impatti che risultano dai cambiamenti climatici influenzeranno tutti i sistemi
e i settori studiati. Infatti si prevede che il progetto, che ha coinvolto 66
istituti di 19 paesi, principalmente europei, avrà importanti implicazioni per
un´ampia gamma di applicazioni come agricoltura, salute, energia e risorse
idriche.
Tutti i nuovi risultati acquisiti dal progetto in
effetti sostengono le conclusioni di studi precedenti sulle proiezioni e gli
impatti dei cambiamenti climatici. L´elemento di novità dei risultati di
Ensembles comunque è che essi descrivono più dettagliatamente come si prevede
che il clima cambierà in scenari standard di emissioni future. Comprendono
inoltre, per la prima volta, proiezioni climatiche multi modello per uno
scenario di mitigazione dei gas serra che porterebbe a una stabilizzazione di
emissioni e temperature, in linea con gli obiettivi politici europei.
Un valore aggiunto viene anche dall´uso di modelli
migliorati, che sviluppano tecniche nuove e migliori per analizzare e divulgare
le proiezioni dei cambiamenti climatici e le loro incertezze e che dimostrano
come queste informazioni si possono applicare nelle valutazioni degli impatti
rilevanti dal punto di vista politico.
Un´altra conseguenza del progetto è il fatto che ha
riunito un´impressionante varietà di esperti di diverse discipline e settori.
Il progetto Ensembles ha quindi sostenuto l´impegno per costruire uno Spazio
europeo della ricerca dinamico.
Per maggiori informazioni, visitare:
Ensembles
http://www.Ensembles-eu.org/
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EFFICIENZA AMBIENTALE NECESSARIA PER ACCRESCERE COMPETITIVITÀ |
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Matera, 17 luglio 2013 - L’efficienza ambientale è un
fattore importante per la gestione delle
risorse e accrescere la competitività delle imprese, soprattutto se si
utilizzano consigli e servizi di livello europeo del sistema camerale e le eco
progettazioni di grandi realtà del settore come il Consorzio nazionale per gli
imballaggi. Sono le indicazioni emerse ieri a Matera nel corso del seminario di formazione “La gestione
dell’efficienza ambientale’’, che ha visto l’apporto di amministratori ed
esperti e una sessione speciale di prima assistenza tecnica curata dal Dintec -
Consorzio per l’Innovazione Tecnologica dedicata alle
Piccole e Medie imprese per i settori carta, del tessile e
abbigliamento, della pelle e del cuoio.
L’iniziativa è stata promossa da Unioncamere
Basilicata, partner di Enterprise Europe Network nell’ambito del progetto
europeo Een-pact, che ha organizzato
l’evento insieme a Cerpes srl di Matera,
allo scopo di migliorare le performances
ambientali delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno. I lavori, aperti dal
V.p. Di Unioncamere Basilicata, Angelo Tortorelli, hanno visto gli interventi
del vice Segretario Generale di Unioncamere Basilicata Luigi Boldrin, sul tema “I servizi della rete
Enterprise Europe network e il progetto Een-pact’’, dell’assessore regionale
alle Infrastrutture, Luca Braia, sul tema
“Politiche della Regione Basilicata verso la green economy e le certificazioni
ambientali’’, di Vincenzo Matera, Emanuele Vizziello e Vitalba Spagnuolo del
Cerpes sugli “Aspetti operativi dell’Autorizzazione unica ambientale (Aua) e
procedure sanzionatorie’’. Walter Facciotto direttore generale Conai ha trattato il tema “La prevenzione nella produzione di
imballaggi:progetto Eco Tool un’eco progettazione”.Gaspare Giglio esperto
Dintec su “Sostenibilità ambientale ed energia standard e certificazione
volontaria come strumenti di sviluppo aziendale’’.
“La sfida della ripresa - ha detto il V.p di
Unioncamere Basilicata, Angelo Tortorelli – si vincono non solo con i numeri ma
anche con qualità e l’ambiente è una componente sempre più importante, per
raggiungere questi obiettivi. Il sistema camerale garantisce servizi e rapporti come quello con
il Conai per farlo che significa ottimizzare le risorse e contribuire a un
programma di sviluppo ecosostenibile, che può avere ritorni anche sul piano
occupazionale. La Green Economy passa per iniziative qualificate come questa’’.
Su quest’ultimo tema si è soffermato l’assessore regionale alle Infrastrutture,
Luca Braia. “ La Basilicata –ha detto Braia-
è in base a un report del 2010 al settimo posto in questo innovativo
settore. Ci sono picchi di positività come i trasporti e la bioagricoltura e
altri che vanno migliorati come la raccolta differenziata e le energie
alternative. Dobbiamo lavorare sulla programmazione e sulle esperienze messe in campo per
accrescere le potenzialità della green economy, che può avere ritorni concreti
su occupazione e sviluppo’’. E un ruolo importante in Basilicata può svolgerlo
il Conai dove nel 2019 sono stati conferiti
39 i chilogrammi di rifiuti il ciclo della raccolta differenziata, un
dato che è in linea con i 40 del Mezzogiorno rispetto ai 61 della media
nazionale.´´
"Abbiamo messo in campo - ha detto Walter
Facciotti,direttore generale del Conai - per le piccole e medie imprese il
progetto Eco Tool per realizzare imballaggi ecocompatibili gratuiti,
utilizzando le opportunità del sito internet dedicato e i parametri di
riferimento contenuti. L´altra opportunità riguarda E-pack che è un supporto di
formazione e informazione alle imprese nella realizzazione degli imballaggi.
Ogni anno,poi, produciamo un dossier sulla attività di prevenzione. Il recupero
degli imballaggi e la gestione dell’efficienza ambientale vanno insieme per un
uso ottimale delle risorse, importanti per accrescere la competitività delle
imprese’’. Il direttore generale, ha fatto riferimento anche alle tendenze
nazionali del settore, che hanno fatto registrare in Italia nel 2012 un calo
del 3,8 per cento del consumo di imballaggi a causa della situazione economica
del comparto industriale e commerciale, delle famiglie e dei consumi
individuali. Il riciclo lo scorso anno è
stato del 65, 6 per cento con oltre 7,3 milioni di tonnellate avviate al
riciclo che con il recupero energetico sale a 8 milioni e 300.000 tonnellate.
Per il 2013 Conai prevede un calo del 2-3 per cento del consumo di imballaggi.
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REGIONE VENETO: OPERATIVO IL PROGRAMMA 2013 DELLE SISTEMAZIONI IDRAULICO-FORESTALI |
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Venezia, 17 luglio 2013 - Diventa operativo il
programma di interventi di difesa idrogeologica, sistemazione
idraulico-forestale, difesa fitosanitaria, miglioramento boschivo e
rimboschimento compensativo per l’anno 2013, per un importo complessivo di 15
milioni di euro. Il provvedimento è stato approvato in via definitiva dalla
giunta regionale su relazione dell’assessore all’ambiente, alle foreste e alla
difesa del suolo Maurizio Conte, in attuazione della Legge Forestale della
Regione del Veneto (n. 52/1978), dopo aver acquisito il prescritto parere della
competente commissione consiliare.
“I criteri informatori che sono alla base del
programma – evidenzia Conte - tengono in debito conto anche delle emergenze
riscontrate in ciascun territorio, soprattutto a seguito di eventi meteorici
eccezionali, prevedendo la realizzazione di opere e lavori pubblici che hanno
caratteristiche di urgenza e indifferibilità. Il programma si articola inoltre
in interventi compensativi a seguito di riduzione di superficie boscata,
interventi di difesa fitosanitaria a protezione di boschi attaccati da
parassiti e virus, interventi selvicolturali a miglioramento della struttura
boschiva e per il rinnovamento naturale del bosco, con un approccio attento
alla tutela ed alla conservazione dell’ambiente. I lavori saranno eseguiti in
economia dai Servizi Forestali Regionali”.
Nell’ambito del territorio veneto (1.836.456 ettari)
il bosco occupa il 22,6% della superficie, mentre nelle zone montane
rappresenta l’80% circa. Le aree boscate, secondo la Carta Forestale Regionale,
si estendono su oltre 414.000 ettari. I soprassuoli produttivi appartenenti a
singoli privati, Enti, Istituzioni, Società ed organismi di diritto privato,
coprono una superficie di 178.442 ettari pari al 44% della superficie forestale
complessiva. I boschi di proprietà pubblica, invece, interessano 121.600 ettari
e rappresentano circa il 30% della copertura forestale del Veneto. Di questi,
13.019 ettari circa sono di proprietà regionale.
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RICICLO RIFIUTI, INAUGURATO L’IMPIANTO REVET RECYCLING DI PONTEDERA |
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Firenze, 17 luglio 2013 – “Con l’impianto che è stato
inaugurato oggi, Revet Recycling potrà gestire tutte le fasi industriali
necessarie per riciclare le plastiche miste delle raccolte differenziate
toscane selezionate da Revet. Un obiettivo importante, che permette di
recuperare la frazione più critica, ovvero le plastiche miste, ma che apre
anche la strada a nuove opportunità nel settore del riciclo, coniugando questo
valore alla sostenibilità ambientale”.
Lo ha detto l’assessore regionale all’ambiente e
all’energia, Anna Rita Bramerini, intervenendo ieri alla cerimonia presso la sede
della Revet Recycling a a Gello di Pontedera.
“Come sappiamo – ha continuato Bramerini – l’Europa e
le leggi nazionali ci chiedono di privilegiare il riciclo più che la raccolta
differenziata, che è un mezzo e non un fine. Per rispondere a questa esigenza
la Toscana si è già da tempo attrezzata e sta continuando a farlo con sempre
maggiore impegno e risorse . Siamo particolarmente soddisfatti perciò di vedere
oggi i risultati di un lavoro in cui la Regione Toscana ha sempre creduto.
Abbiamo infatti cofinanziato la ricerca sul progetto Plasmix coordinata da
Pont-tech in collaborazione con Pont Lab e con il Dipartimento di chimica e
chimica industriale dell’università di Pisa e da oggi possiamo concretamente
raccogliere i primi frutti”.
Il nuovo impianto della Revet Recycling
Con un investimento di 5,1 milioni di euro e una
capacità di 15mila tonnellate l’anno di plasmix, ha preso vita la filiera tutta
toscana di riciclo delle plastiche miste post consumo.
Il nuovo impianto ha uno sviluppo lineare di circa 120
metri ed è in grado di trattare 2500-3000 chili l’ora di materiali plastici,
ovvero 15mila tonnellate di plastiche l’anno.
Le plastiche miste sono quella frazione critica delle
plastiche che quasi sempre e quasi ovunque viene destinata a recupero
energetico (termovalorizzatore).
Revet Recycling è la prima realtà industriale in
Italia che è riuscita a sostituire la materia vergine anche in prodotti di alta
gamma, come i particolari per l’automotive, o i casalinghi o gli arredi urbani
(i “riprodotti in Toscana”).
Dal punto di vista occupazionale il nuovo impianto di
granulazione delle plastiche miste impiegherà a regime circa 10 dipendenti.
Come funziona
Il nuovo impianto di riciclo di Revet Recycling è
quanto di più attuale sotto il profilo tecnologico. Le plastiche miste vengono
innanzitutto triturate, poi selezionate due volte e compattate. A questo punto
il materiale è pronto per essere riciclato.
Le plastiche vengono quindi densificate e fuse, ed
infine, una volta raffreddato e solidificato il materiale, viene ridotto alla
dimensione voluta (granuli di diametro inferiore ai 3 mm.), pronto per essere
impiegato in cicli produttivi di manufatti.
In corso studi per una filiera toscana delle plastiche
eterogenee
In Toscana ogni anno si producono 2,5 milioni di
tonnellate di rifiuti urbani e circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti
speciali (dato peraltro sottostimato). Ad oggi una parte consistente di questo
secondo insieme finisce in discarica o viene esportata per essere bruciata altrove
con evidenti costi di trasporto e trattamento.
Per questo, dall’inizio della legislatura è stata
adottata una politica orientata a consolidare filiere di riutilizzo dei
materiali come materie prime seconde, limitando quindi nel tempo la dipendenza
da materie prime importate nonché i volumi di rifiuti avviati a trattamento e
smaltimento.
In quest’ottica Irpet, Arrr e Revet, hanno avviato uno
studio congiunto favorito dalla presidenza della Regione Toscana per verificare
i flussi di materia delle principali filiere (carta, vetro, plastiche, legno,
metalli) e le condizioni di economicità e fattibilità per lo sviluppo di
filiere industriali legate al recupero di materie prime secondarie, partendo
appunto dalle plastiche eterogenee e dalle opportunità aperte da un impianto
come quello inaugurato oggi.
L’obiettivo è quello di procedere con valutazioni
economiche e di fattibilità, anche con il contributo della Scuola Sant’anna di
Pisa, per far maturare una proposta di filiera industriale regionale nelle
materie plastiche eterogenee.
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RACCOLTA DIFFERENZIATA. +20% NEI PRIMI 6 MESI DEL 2013, RECORD A GIUGNO CON IL 42,1% INCONTRO IERI CON UNA DELEGAZIONE DI PARIGI PER IL SISTEMA DI RACCOLTA DELL’UMIDO DI MILANO |
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Milano, 17 luglio 2013 - Continua a crescere la
raccolta differenziata nel Comune di Milano. Amsa, società controllata da A2a,
ha registrato nel mese di giugno la miglior prestazione di sempre: il 42,1% dei
rifiuti prodotti in città è stato raccolto in maniera differenziata. La media
del primo semestre del 2013 è stata del 41,4%, circa il 20% in più rispetto
allo stesso periodo del 2012, quando la percentuale di raccolta differenziata
si attestava al 35,6%.
“Voglio fare i miei complimenti ai cittadini milanesi
che in questi mesi stanno dimostrando che anche una grande città come Milano
può ottenere ottimi risultati in termini di raccolta dei rifiuti”, ha
dichiarato l’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran. “La
differenziata, oltre a essere un obbligo di legge, fa bene all’ambiente ed è la
miglior garanzia per essere certi di non trovarsi rifiuti per strada. Ci fa,
inoltre, davvero piacere esserci confrontati oggi pomeriggio con una
delegazione del Comune di Parigi venuta proprio a informarsi sul nostro sistema
di raccolta dell’umido”.
Aumenta la quantità di molte tipologie di rifiuti
raccolte in maniera differenziata, ma il primato spetta alla frazione organica:
sono state raccolte complessivamente 31.724 tonnellate, 12.300 in più rispetto
ai primi sei mesi del 2012, con un incremento percentuale del 63,5%. Grazie
all’introduzione della raccolta dell’umido presso le utenze domestiche, nella
sola area sud ovest della città - dove la raccolta è attiva da novembre 2012 e
la differenziata ha raggiunto quota 48% - nel primo semestre del 2013 le utenze
domestiche e le grandi utenze, già attive da tempo, hanno avviato a recupero
14.550 tonnellate di rifiuto umido. Una quota rilevante (si stima pari al 55%
di quanto raccolto), corrispondente a circa 8.000 tonnellate di umido, è stata
prodotta dalle famiglie e senza il nuovo servizio di raccolta sarebbe stata
smaltita come rifiuto indifferenziato.
“La cittadinanza ha risposto positivamente alla sfida
dell’umido – afferma il Direttore di Amsa Paola Petrone –. Con la partenza del
nuovo servizio in un solo quarto di città, unita al buon andamento delle altre
raccolte di rifiuti riciclabili, si è già ottenuto un significativo incremento
della percentuale di raccolta differenziata cittadina. Con l’estensione alla
zona sud est di Milano, dallo scorso 24 giugno, la raccolta dell’umido
interessa ad oggi il 50% del territorio cittadino. I primi risultati della
raccolta nel secondo quarto di città sembrano confermare l’ottima risposta dei
milanesi al nuovo servizio di raccolta”.
L’aumento della raccolta differenziata è stato
ottenuto anche grazie all’introduzione del sacco trasparente per la raccolta
dei rifiuti indifferenziati, divenuto obbligatorio da maggio 2012. Il
potenziamento della raccolta differenziata ha contribuito alla diminuzione,
nella misura del 14%, pari a circa 30.000 tonnellate, dei rifiuti
indifferenziati rispetto ai primi sei mesi del 2012.
La sensibilità e l’attenzione dimostrata dai cittadini
ha permesso di recuperare maggiori quantità di quasi tutte le principali
tipologie di rifiuti riciclabili. In particolare è cresciuta, nel primo
semestre 2013, la quantità degli imballaggi in plastica e metalli raccolti
(19.963 tonnellate, +15,9%), della carta (33.864, +1,6%), del cartone (9.183,
+0,6%), degli indumenti (1.521, +12,9%).
Diminuisce in termini assoluti, rispetto al primo
semestre 2012, il vetro raccolto (da 33.435 a 32.635 tonnellate), ma aumenta in
percentuale sul totale dei rifiuti raccolti (da 9,6% del 2012 al 9,7% del 2013)
in virtù della sensibile riduzione dei rifiuti indifferenziati. Diminuiscono
del 12,9% i Raee, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche,
presumibilmente a causa della contrazione dei consumi provocata dalla crisi.
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PULIZIA DEL MARE: RACCOLTE 9 TONNELLATE DI RIFIUTI DAI FONDALI DEI PORTI. SPAZZAMARE ALL´OPERA IN TUTTA LA CAMPANIA. |
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Napoli, 17 luglio 2013 - "Sono 9 le tonnellate di
rifiuti rimosse dai fondali di 8 porti turistici della Campania grazie
all´operazione ´porto pulito´ condotta dall´Assessorato regionale all´Ambiente
in collaborazione con la Direzione marittima della Campania.”
Così l´assessore all´Ambiente della Regione Campania
Giovanni Romano.
"L´attività, appena conclusa, si affianca a
quella che, invece, ha appena preso il via e riguarda la rimozione dei rifiuti
galleggianti lungo l´intero tratto di costa campana. 15 battelli spazzamare
della ditta Impec mare srl, che si è
aggiudicata la gara, stanno rastrellando buste di plastica, scarti e rifiuti vari nei luoghi balneari. Il servizio terminerà il 15 settembre, cioè
alla fine della stagione estiva, e sarà attivo tutti i giorni della settimana
per otto ore al giorno, in base alle condizioni meteorologiche. I porti di
stazionamento sono: Sessa Aurunca, Castelvolturno, Baia, Procida, Ischia,
Nisida, Torre del Greco, Castellammare, Capri,
Maiori, Salerno, Agropoli, San Nicola a Mare, Palinuro e Scario”, conclude Romano.
I dati dell´attività di rimozione rifiuti dai fondali
dei porti in dettaglio:
Totale: 9 Tonnellate
Amalfi:
400 kg di ingombranti,
100 kg di materiale in vetro,
100 kg di pneumatici,
si segnalano anche: cordame, reti.
Pozzuoli:
200 kg di batterie,
300 kg di elettrodomestici,
100 kg di materiali ferrosi,
400 kg rifiuti differenziati.
Procida:
130 kg ingombranti,
110 kg di pneumatici.
Si segnala anche: la rimozione di una barchetta da
diporto di 3 mt
Serrara Fontana (Porto Sant´angelo),
1610 kg tipologie varie di rifiuto
materiale plastico, batterie, un canotto.
Massa Lubrense (Marina della Lobra):
2 tonnellate di rifiuti vari,
7 imbarcazioni,
2 batterie.
Sapri:
2 tonnellate rifiuti
di cui 1,5 tonnellate di ingombranti e 500kg pneumatici.
Acciaroli
1 tonnellata di cui:
7 pneumatici.
Agropoli
500 kg di cui:
41 pneumatici,
63 bottiglie di vetro,
26 lattine di bibite,
1 canotto,
2 sedie.
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