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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Luglio 2013
PORTARE SUL MERCATO I RISULTATI OTTENUTI GRAZIE ALLE TIC  
 
Bruxelles, 17 luglio 2013 - Nel corso degli anni, importanti progetti finanziati dall´Ue in vari settori sono riusciti a ottenere risultati eccellenti. Da nuove tecnologie che aiutano a promuovere lo sviluppo sostenibile a strumenti e sistemi per assicurare la sicurezza e la diversità della fornitura di energia, i ricercatori dell´Ue hanno fatto grandi progressi in tutte le direzioni giuste. Ma sebbene il valore di questa ricerca non sia in questione, ci sono molti casi nei quali interessanti risultati tecnologici non si sono tradotti in un rendimento sul mercato. In questo contesto, il progetto finanziato dall´Ue Genesys ("Good practices for European developers of advanced Ict-enabled energy-efficiency systems") ha raccolto e analizzato risultati della ricerca su efficienza e sistemi di gestione dell´energia (energy management systems o Ems), con un occhio all´identificazione di nuove opportunità per l´integrazione di questi risultati in sistemi operativi reali o per applicazioni in altre aree trasversali. Uno degli obiettivi principali del progetto è stato trovare modi di ridurre l´impatto ambientale delle attività urbane, a livello delle città e globale. Per fare ciò, ha esaminato nuovi modi di integrare tecnologie promettenti della ricerca e delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) d´avanguardia. Sistemi "intelligenti" basati sulle Tic sono già stati messi in atto in molte delle più avanzate città di oggi. Questi sistemi si possono usare per ottimizzare la gestione delle infrastrutture urbane e delle risorse naturali, massimizzare l´efficienza energetica e l´uso delle rinnovabili e permettere una migliore pianificazione dell´uso dell´acqua, dei trasporti e della terra. Coordinato dall´italiana Innova, il team di Genesys ha svolto un´analisi approfondita dei risultati tecnici e scientifici di un gran numero di progetti di ricerca conclusi legati agli Ems. Ha poi intrapreso l´ulteriore sviluppo di tecnologie specifiche che potrebbero potenzialmente soddisfare esigenze specifiche del mercato nell´ambito di un sistema integrato basato sulle Tic. La ricerca e i partner industriali hanno esplorato le potenziali sinergie tra le due comunità e hanno ponderato modi di sfruttare le tecnologie e identificare obiettivi in campi legati agli Ems. Uno dei risultati fondamentali di questo lavoro è stato una nuova serie di linee guida per l´industrializzazione sostenibile dei risultati di R&s. Inoltre, i partner hanno delineato i passi necessari per assicurare che i futuri risultati della ricerca si colleghino il più strettamente possibile alle reali esigenze del mercato. Infine, Genesys ha fatto uno sforzo significativo per aiutare alcune delle tecnologie identificate a trovare un punto di accesso al capitale privato e ad altri tipi di sostegno finanziario, per permettere uno sfruttamento efficace del mercato. Questo lavoro ha fatto molti passi avanti per fare in modo che il settore R&s dell´Ue legato alla tecnologia sia più rilevante, mostrando come rendere le nuove tecnologie più adattabili e reattive alle esigenze reali, in particolare nel campo degli Ems. Per maggiori informazioni, visitare: Genesys http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/87319_it.html Sito web Innova http://www.Innova-eu.net/  
   
   
PERCHÉ SI DOVREBBE METTERE LA PASSWORD DELLA PROPRIA MAIL O DI FACEBOOK NEL TESTAMENTO. LE RISORSE DIGITALI SONO DIVENTATE PREZIOSE COME I BENI MATERIALI E DEVONO ESSERE INCLUSI IN TESTAMENTI E LASCITI DELLA GENTE  
 
Lecce. 17 luglio 2013 - Uno studio legale di Adelaide sta consigliando ai suoi clienti di includere nei loro testamenti nomi utente e password per le loro mail, banking online, blog, Instagram e account dei social media. Ed è un consiglio corretto, per Giovanni D’agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, perché i parenti e gli eredi in generale con l’avvento delle nuove tecnologie che hanno pervaso la vita quotidiana della generalità dei cittadini, sono esposti a ulteriori dolori e difficoltà quando si cerca di gestire i beni virtuali del caro estinto. Non è sbagliato, infatti, ai giorni d’oggi raccomandare ai propri clienti di prendere in considerazione la loro presenza online e le istruzioni di cui hanno bisogno i parenti o gli esecutori testamentari ad esempio con i nomi di domini, password e foto. Molte persone, infatti, sottovalutano tutti gli aspetti connessi a ciò che resta di noi nel mondo della virtualità dopo il trapasso a miglior vita perché nessun gestore di social network o di posta è in grado, ad oggi, di avvisare i parenti in caso di morte dell’utente anche perché nella generalità dei casi non è possibile identificare i prossimi congiunti. Ovviamente chi è presente sui social network deve prestare la massima attenzione a conservare per iscritto nel modo più sicuro i propri dati identificativi. L’avvocato di Adelaide ha anche messo in guardia i clienti a seguire la sicurezza di base su internet e mantenere le proprie password separati dai propri nomi utente per prevenire il furto di identità dopo la morte. Allo stesso tempo, mentre c’è chi consiglia di salvaguardare i proprio dati identificativi dopo la morte, c’è chi tra i professionisti del web, sta preparando propri testamenti digitali perché vuole proteggere in modo permanente la propria reputazione online e quindi dopo la morte. Alla luce di tali giuste considerazioni e della utilità connessa al fatto di lasciare i propri identificativi agli esecutori testamentari o ai futuri eredi è corretto però garantire con una normativa ad hoc, che dovrebbe essere presa in considerazione dal legislatore, la tutela anche dopo la morte della massima sicurezza e della riservatezza di tutti coloro che operano sul web.  
   
   
TRE NUOVI TEMI PER I PROFILI DELLA PAGINA WEB DELL’EUREGIO  
 
Bolzano, 17 luglio 2013 - La pagina web di questo mese dell’Euregio all´indirizzo www.Europaregion.info/it/default.asp  tratta tre nuovi profili riguardanti rispettivamente la Campana dei caduti di Rovereto, la regolamentazione differenziata della raccolta funghi ed Hermann Klapeer, ex-sindaco di Nauders in Tirolo. Come ogni mese la pagina web dell´Euregio Tirolo, Alto Adige, Trentino approfondisce nella rubrica "Profili" alcune tematiche con valenza transforntaliera. Questo mese i tre nuovi profili riguardano rispettivamente la Campana dei caduti di Rovereto, la regolamentazione differenziata della raccolta funghi ed Hermann Klapeer, ex-sindaco di Nauders in Tirolo. In vista della commemorazione dei 100 anni della 1a Guerra Mondiale nel 2014, nel mese di luglio il team dell´Euregio è andato a trovare Camillo Zadra, il direttore del "Museo Storico della Guerra". Camillo Zadra accompagna i cittadini dell´Euregio attraverso le sale del museo e l´esposizione temporanea che racconta la guerra sul monte Pasubio, e invita a visitare la "Campana dei caduti". La questione giuridica del mese di luglio riguarda la regolamentazione differenziata della raccolta funghi nei tre territori dell´Euregio. Abbiamo intervistato a proposito il direttore dell´Ufficio amministrativo forestale della Provincia Autonoma di Bolzano, il dott. Florian Blaas. Il team dell´Euroregione è andato a trovare Hermann Klapeer, ex-sindaco di Nauders in Tirolo e attualmente presidente dell´associazione Altfinstermünz che da sempre si è dedicato alla cooperazione transfrontaliera dando un notevole contributo allo sviluppo del territorio confinale della Terra Raetica fra Tirolo, Alto Adige e Engadino. La pagina web può essere consultata all´indirizzo: www.Europaregion.info/it/default.asp  
   
   
WIFI GRATUITO: CONTINUA FINO AL 21 LUGLIO LA CAMPAGNA INFORMATIVA. A PERUGIA OLTRE 1600 NUOVE ADESIONI, MILLE CONNESSIONI AL GIORNO DURANTE UMBRIA JAZZ  
 
Perugia, 17 luglio 2013 - Oltre milleseicento nuove iscrizioni, con una media di mille connessioni al giorno: è questo il risultato della campagna promozionale avviata dal Servizio Programmazione Comunitaria della Regione Umbria, insieme al Servizio Sistema informativo regionale, per dare la massima visibilità e per far conoscere il progetto “Umbria Wifi”. Il gazebo informativo resterà in Piazza Italia fino al prossimo 21 luglio, continuando così l’attività svolta in occasione di Umbria Jazz. “Abbiamo registrato un grande numero di nuove adesioni e soprattutto di connessioni, ha affermato l’assessore regionale Stefano Vinti, a dimostrazione del fatto che l’iniziativa di mettere a disposizione di tutti una “finestra” gratuita per il collegamento ad internet era e rimane un esigenza sentita ed importante, utile anche per cercare di diminuire l’analfabetismo digitale e che allo stesso tempo porta l’Umbria più vicina agli standard europei e la apre sempre più ai contatti con il mondo, contribuendo al suo sviluppo non solo tecnologico”. Con il progetto Wifi, attuato da Centralcom Spa in collaborazione con i comuni di Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello e Orvieto, si ha la possibilità di navigare gratuitamente in modalità wifi per due ore al giorno, anche non consecutive, attraverso una semplice registrazione online. Finanziata dalla Regione, con fondi del Programma Operativo Regionale del Fondo di Sviluppo Regionale (Por Fesr) 2007-2013, la rete pubblica di “hot spot” consente anche di accedere ai servizi on-line della pubblica amministrazione in modalità “wifi”, in 24 luoghi di Perugia e del suo territorio, piazze principali, biblioteche e aree verdi, e nell’aeroporto regionale. “Un progetto che assicura nuovi diritti di cittadinanza, fortemente voluto e finanziato dalla Regione Umbria – ha rilevato l’assessore regionale alle Infrastrutture tecnologiche immateriali, Stefano Vinti – Stiamo lavorando e investendo per il superamento del divario digitale, e l’Umbria oggi ha una copertura pressoché totale grazie alle infrastrutture e alle reti che sono state realizzate, così come con la rete dei ‘free hotspot’ stiamo marciando nella direzione giusta per costruire le città del futuro, garantendo a tutti il diritto irrinunciabile all’accesso a internet. Il progetto ha anche l’obiettivo di valorizzare il territorio regionale ed aumentare l’efficacia di comunicazione dei portali istituzionali e dei relativi servizi, favorendone l’accesso ( ad esempio mobilità, turismo, salute, valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale, ecc.), anche attraverso l’uso di smrtphone, tablet, pc o altri dispositivi mobili”.  
   
   
UN INSEGNAMENTO MIGLIORE PER MENTI INDAGATRICI  
 
Bruxelles, 16 luglio 2013 - L´apprendimento basato sull´indagine è un metodo educativo incentrato sullo studio di interrogativi, scenari o problemi. È considerato da molti un´alternativa positiva alle forme tradizionali di istruzione nelle quali agli studenti viene richiesto di memorizzare semplicemente delle informazioni. Lo scopo del progetto finanziato dall´Ue Fibonacci ("Large Scale Dissemination of Inquiry-based Science and Mathematics Education") era aiutare a diffondere questo metodo di insegnamento in tutta l´Unione europea, in modi che si adattassero alle condizioni nazionali e locali. Nell´ambito di Fibonacci, a ognuno dei 12 istituti con esperienza di sviluppo professionale continuo per l´istruzione scientifica e matematica dove l´apprendimento basato sull´indagine era stato già applicato con successo è stato assegnato il compito fare da tutor a due altre organizzazioni per lo sviluppo professionale degli insegnanti. Coordinato dal programma La main à la pâte (Accademia francese delle scienze, Ecole normale supérieure di Parigi), il progetto ha coperto i livelli scolastici primario e secondario di primo grado. Gli studi iniziali hanno riscontrato che il 42 per cento degli insegnanti in queste scuole era alle prime armi per quanto riguarda l´insegnamento delle scienze e della matematica basato sull´indagine. I partner del progetto hanno sviluppato e testato un metodo di sostegno olistico per gli insegnanti per l´insegnamento e l´apprendimento basato sull´indagine delle scienze e della matematica e un processo di divulgazione basato su una strategia di gemellaggio tra istituti di istruzione superiore, che teneva conto dei contesti locali, in modo da assicurare la sostenibilità coinvolgendo operatori e parti coinvolte locali. Le istituzioni hanno fornito agli insegnanti i servizi e le risorse necessarie per permettere loro di migliorare le conoscenze nel campo delle scienze e della matematica e le loro capacità nei metodi basati sull´indagine, per superare i loro dubbi e far loro acquisire sicurezza. Questo lavoro ha incluso sessioni di sviluppo professionale, materiale di insegnamento creato su misura, sostegno in azione e altre attività collaborative, che si adattavano alle diverse culture e ai diversi contesti delle scuole in tutta l´Ue. Inoltre è stata messa in atto un´ampia gamma di azioni di comunicazione a livello europeo, nazionale e locale, compresi lo sviluppo del sito web del progetto Fibonacci e 2 conferenze europee. È nella fase finale del progetto, tra giugno 2012 e febbraio 2013, che il modello Fibonacci ha acquisito realmente la sua piena dimensione, con una terza generazione di centri che hanno esteso la rete fino a oltre 60 centri di sostegno per insegnanti, dimostrando così la potenza di moltiplicazione del processo di gemellaggio e l´effetto strutturante e catalitico dell´approccio sistemico promosso dal progetto. In totale, la rete Fibonacci ha coinvolto 500 formatori di insegnanti, 5 900 insegnanti e i loro 300 000 studenti, con il sostegno di 63 centri in 31 paesi. I partner di Fibonacci credono che la diffusione dell´insegnamento delle scienze e della matematica basato sull´indagine in altre scuole sarà positivo per insegnanti e alunni, per la società europea e in definitiva per la competitività europea nell´economia globale della conoscenza. Il progetto rappresenta adesso una formula per il trasferimento di metodologie di insegnamento più efficaci. I partner del progetto hanno prodotto inoltre nuove linee guida su argomenti legati all´insegnamento delle scienze e della matematica basato sull´indagine e hanno fatto passi concreti verso la sua implementazione a livello locale. Per maggiori informazioni, visitare: Fibonacci http://www.fibonacci-project.eu/ Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/93702_it.html Fondation La main à la pâte http://www.Fondation-lamap.org/  
   
   
RICERCA: VISITA AI LABORATORI DI FISICA DEL GRAN SASSO NELL´AMBITO DELL´INIZIATIVA "REGIONE ABRUZZO IN AZIENDA"  
 
Pescara, 17 luglio 2013 - Proseguono a ritmo serrato le visite istituzionali dell´assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, nelle realtà produttive di eccellenza del nostro territorio. Ieri, per il percorso "La Regione in Azienda", il vice presidente della Regione Castiglione ha visitato i "Laboratori Nazionali del Gran Sasso? , importantissimo Istituto Pubblico di Ricerca. Situati tra le città di L? Aquila e Teramo, a circa 120 km da Roma, i Laboratori sono utilizzati come struttura a livello mondiale da scienziati provenienti da 29 paesi diversi; attualmente ne sono presenti oltre 900 impegnati in circa 5 esperimenti in diverse fasi di realizzazione. Le strutture sotterranee sono collocate su un lato di un tunnel autostradale lungo 10 chilometri che attraversa il Gran Sasso, direzione Roma, e consistono di tre grandi sale sperimentali, ognuna delle quali misura circa 100 m. Di lunghezza, 20 m. Di larghezza e 18 m. Di altezza e tunnel di servizio, per un volume totale di circa 180,000 metri cubi. I 1400 m. Di roccia che sovrastano i Laboratori costituiscono una copertura tale da ridurre il flusso dei raggi cosmici di un fattore un milione; inoltre, il flusso di neutroni è migliaia di volte inferiore rispetto alla superficie grazie alla minima percentuale di Uranio e Torio presente nella roccia di tipo dolomitico che costituisce la montagna. Compito dei Laboratori del Gran Sasso è di ospitare esperimenti nel campo dell´astrofisica nucleare e fisica delle particelle che necessitano di un ambiente a bassa radioattività naturale nonchè di altre discipline che possono trarre vantaggio dalle sue caratteristiche ed infrastrutture. Principali argomenti di ricerca dell? attuale programma sono: la fisica dei neutrini naturalmente prodotti nel sole e in esplosioni di Supernova, e lo studio delle oscillazioni del neutrino attraverso un fascio di neutrini provenienti dal Cern (programma Cngs), la ricerca della massa del neutrino in decadimenti doppio b senza emissione di neutrini, la ricerca sulla materia oscura e lo studio di reazioni nucleari di interesse astrofisico. Al termine della visita, Castiglione, nel complimentarsi per l´attività di primissimo piano internazionale svolta, ha donato la moneta "Corfinium", commemorativa del 150° dell´Unità d´Italia.  
   
   
VALUTAZIONE RICERCA ANVUR, MILANO-BICOCCA AL SECONDO POSTO SECONDO LA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELLA RICERCA EFFETTUATA DALL’ANVUR PER IL PERIODO 2004-2010, L’ATENEO È AL SECONDO POSTO, COLLOCANDOSI NELLE PRIME SEI POSIZIONI IN SETTE AREE DI VALUTAZIONE. IL RETTORE FONTANESI: «PREMIATA LA SCELTA DI INVESTIRE SULLA RICERCA».  
 
Milano, 17 luglio 2013 – L’università di Milano-bicocca si posiziona al secondo posto del raggruppamento grandi atenei (per numero di soggetti valutati) nel primo Rapporto della Valutazione della Qualità della Ricerca (Vqr) per il periodo 2004-2010 presentato oggi a Roma presso la sede dell’Anvur (l’Agenzia nazionale per la valutazione dell’Università e della Ricerca). In particolare, in 6 aree di ricerca valutate sulle 14 complessive l’Ateneo si posiziona nelle prime sei posizioni e in una si posiziona al primo posto. Le aree in cui l’Ateneo si posiziona meglio sono: Scienze matematiche e informatiche, Scienze chimiche, Scienze biologiche, Scienze dell’Antichità filologico-letterarie e artistiche, Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche, Scienze giuridiche. L’area in cui si posiziona al primo posto è Scienze politiche e sociali. Tra i dipartimenti del segmento medio (sempre per numero di prodotti della ricerca valutati), quello di Scienza dei Materiali si classifica al primo posto per la fisica e al secondo per la chimica. Tra i dipartimento del segmento grande, quello di Sociologia si classifica al terzo posto. Come scrivono gli analisti nel rapporto dell’Anvur dedicato all’Università di Milano-bicocca: «L’indicatore R (che rappresenta la percentuale di prodotti valutati “eccellenti”, Ndr) è superiore a uno in tutte le Aree tranne quella di Ingegneria industriale e dell’informazione, mostrando che la valutazione media è superiore alla media nazionale di Area». «L’università di Milano-bicocca – dice il rettore Marcello Fontanesi, commentando i dati – ha puntato sin dall’inizio sulla buona qualità della ricerca perché eravamo convinti che un buon livello della ricerca fosse il presupposto di un buon livello dell’insegnamento, del trasferimento tecnologico e del rapporto con le imprese. Siamo nati nel 1998 e a quindici anni di distanza il risultato della Valutazione Anvur dimostra che abbiamo seguito la strada giusta. Questi risultati sono il frutto di più fattori: investimento sulle infrastrutture, sulle strutture per la ricerca, sul capitale umano e sulla capacità di attirare finanziamenti per i progetti di ricerca».  
   
   
STATISTICA. L’ABC DEL VENETO RACCONTATO DAI RAGAZZI DELL’AISTAP  
 
Venezia, 17 luglio 2013 - Contestualmente al Rapporto Statistico 2013 della Regione, ieri a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) è stata presentata anche un’iniziativa della sezione veneta dell´Associazione Italiana per lo Sviluppo del Talento e della Plusdotazione (Aistap). I suoi giovanissimi associati hanno realizzato infatti l´Abc del Veneto, una sorta di breve ma significativa presentazione della realtà regionale attraverso le lettere dell´alfabeto (A come agricoltura, B come bambini, ecc.). “A corollario del Rapporto Statistico, che compie quest’anno dieci anni – ha sottolineato il vicepresidente della Regione, Marino Zorzato – questi giovani hanno svolto con entusiasmo, creatività e passione un lavoro nuovo. Hanno effettuato una lettura delle realtà territoriali, sociali e culturali del Veneto, con la semplicità e curiosità della loro età, dimostrando attenzione ma anche ironia nel porsi domande di "statistica improbabile”. E’ un esempio su come è possibile veicolare l´uso delle informazioni statistiche”. I giovanissimi ragazzi veneti di Aistap hanno elaborato in perfetta autonomia dati di statistica ufficiale, dando risposte alle loro curiosità e producendo analisi sintetiche raccolte in un volumetto che ha come sottotitolo “L’alfabetiere per raccontare i numeri del Veneto”. La presidente nazionale Anna Maria Roncoroni ha fatto presente che l´Aistap è un’associazione nata nel 2010 per dare la possibilità agli studenti italiani plusdotati di sviluppare il loro potenziale.  
   
   
LA SCUOLA TRENTINA AI VERTICI NAZIONALI NELLE PROVE INVALSI  
 
Trento, 17 luglio 2013 - Con 211 punti per la Scuola primaria, su una media nazionale di 200, la Provincia autonoma di Trento si è classificata al primo posto nella classifica delle prove Invalsi per quel che riguarda l’apprendimento della lingua italiana, migliorando il risultato ottenuto nel 2012. Il Trentino si è classificato al primo posto anche nella parallela classifica della Scuola primaria con 210 punti (media nazionale 200) per l’apprendimento della Matematica, confermando la performance ottenuta nel 2012. L’assessore all’istruzione Marta Dalmaso, nell’apprendere che la scuola trentina si colloca ai vertici delle classifiche nazionali delle prove Invalsi, ha espresso la sua personale soddisfazione “per la qualità della scuola trentina, che si riconferma come una istituzione in grado di garantire ai nostri ragazzi e ragazze competenze e saperi adeguati ad affrontare quella che viene oggi definita la società della conoscenza”. “Sono importanti i dati Invalsi della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado – ha proseguito l’assessore Marta Dalmaso –, ma anche la sostanziale parità negli esiti dei licei e degli istituti tecnici conferma un punto di forza della Scuola trentina, che cerca di garantire a tutti gli studenti una solida base in discipline che sono sicuramente espressione di competenze di cittadinanza. Tutto questo non nasce per caso: sappiamo infatti che la qualità e l’efficacia di un sistema non si improvvisano. Esse sono frutto di un tessuto sociale che tiene, di un investimento delle famiglie e del territorio nell’istruzione e nella formazione, ma anche di un sistema scuola che ha fortemente puntato sull’innovazione, sulla qualità del personale, sulla formazione, sulle strutture e sulle attrezzature. In questi anni si è molto lavorato sull’innovazione sia delle metodologie di insegnamento/apprendimento, sia dei piani di studio provinciali, si è puntato sull’aggiornamento degli insegnanti, sulla ricerca in campo educativo e didattico, sul raccordo tra scuola e territorio. Vi è quindi un sistema virtuoso che si esprime in una rete di collaborazioni tra i vari soggetti che, ognuno per la propria parte, contribuisce a costruire ambienti di apprendimento, formali e informali, e a consolidarli guardando alle varie dimensioni del conoscere. Ma è soprattutto dentro la scuola che maturano quelle competenze di base che consentiranno ai nostri giovani di affrontare il loro futuro, di continuare a imparare anche oltre la scuola. Desidero quindi esprimere il mio apprezzamento a chi, giorno dopo giorno, con impegno, dedizione, professionalità vi lavora, ai docenti della scuola trentina, ai dirigenti scolastici, a tutto il personale. Certo – ha concluso l’assessore Dalmaso – non sono solo i risultati Invalsi a dirci della qualità del nostro sistema scolastico, ma essi rappresentano comunque un dato certo e oggettivo, che contribuisce a dare a chi lavora dentro la scuola ancora più voglia di lavorare e di impegnarsi. E per la comunità trentina tutta penso sia motivo di soddisfazione e di orgoglio”.  
   
   
PARTITA LA SUMMER SCHOOL ITALIA- CINA ALL’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA  
 
Milano, 17 luglio 2013 - Si è svolta ieri mattina presso l’Università di Milano-bicocca la cerimonia di apertura della terza edizione della Summer School Italia-cina, “Italy: worth knowing”, che permetterà a un gruppo di studenti della Chongqing University di trascorrere un periodo di formazione e studio in Italia. Da oggi al 26 luglio 44 studenti, seguiti da tre accompagnatori, seguiranno lezioni presso l’Università di Milano-bicocca sul “Sistema Italia”, con particolare riferimento al mondo della moda, del sistema universitario, alla cultura e alla comunità cinese in Italia. La didattica frontale, che prevederà interazioni anche con il Politecnico-bovisa per una sessione di studio dedicata all’Urban Design, sarà affiancata e completata da attività integrative come visite didattiche a Firenze, Roma e Como. «Riteniamo fondamentali gli scambi di docenti e studenti e la cooperazione internazionale, soprattutto con paesi come la Cina, che occupa una posizione di rilievo in questo panorama» ha commentato Fabio Corno, responsabile del programma Summer School dell’Università di Milano-bicocca. «La Summer School offre la possibilità di integrazione tra mondi profondamenti diversi: gli studenti si avvicinano a una realtà economica e sociale radicalmente diversa da quella di provenienza, attraverso un contatto diretto con la realtà e gli studenti italiani». Dal 2010, anno in cui è iniziata l’esperienza della Summer School, l’Università di Milano-bicocca ha ospitato 210 studenti cinesi e ha dato la possibilità a 55 studenti italiani di recarsi presso la Chongqing University, una delle realtà universitarie più interessanti, basata a Chongqing, città industriale con oltre 35 milioni di abitanti, dove si insedierà a ottobre una nuova sede consolare italiana.  
   
   
UNIVERSITA’ DI PADOVA PRIMA NELLA RICERCA. ZAIA: “COMPLIMENTI A UN’ISTITUZIONE SCIENTIFICA CHE CI RENDE ORGOGLIOSI E AL NOSTRO SISTEMA UNIVERSITARIO CHE SI FA ONORE”  
 
Venezia, 17 luglio 2013 - “Il Veneto è orgoglioso del primato nella qualità della ricerca attribuito all’Università di Padova dall’Anvur, Agenzia per la valutazione del sistema universitario e della ricerca, nelle 14 aree disciplinari prese in considerazione. Ma sempre considerando tutte le aree disciplinari, al terzo posto si piazza Verona, ed è un grande risultato”. Lo afferma Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, dopo la notizia che l’Anvur ritiene l’Università di Padova la migliore del Paese per quanto riguarda la qualità della ricerca scientifica. “A questa grande, quasi millenaria, istituzione accademica e scientifica – sottolinea Zaia - culla del sapere, di grandi maestri antichi e moderni, di Galileo, di ricercatori-scienziati umili e sapienti, la più importante del Veneto per storia e tradizione e per il futuro che dimostra di sapere conquistare giorno per giorno, giunga – tramite mio - il grazie più sentito da parte di tutta la comunità veneta. Un altrettanto grande ringraziamento va all’ateneo di Verona che, anche se di più recente istituzione, con il suo posizionamento conferma l’eccellenza del sistema universitario veneto. Infatti, anche Ca’ Foscari di Venezia fa la sua bella figura facendosi strada tra le università di medie dimensioni valutate per aree”. “Ancora una volta – conclude Zaia - arriva un riconoscimento che fa onore alla storia di questi atenei e alla nostra storia, e al nostro presente, gravido di difficoltà perché immerso in una crisi violenta dalla quale siamo sicuri potremo uscire anche, e in particolare, con l’apporto della comunità scientifica e accademica delle nostre università e di tutto il Veneto”.  
   
   
MOSTRA FLEXIBLE STONE. NUOVI PERCORSI DEL DESIGN LITICO A FERRARA, DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA  
 
Ferrara, 17 luglio 2013 - Presso Palazzo Tassoni Estense si svolgerà dal 16 al 26 luglio l´esposizione degli elaborati del corso di Product Design dedicato al tema del Design Litico. L´inaugurazione si svolge oggi alle ore 17 presso gli spazi del Dipartimento di Architettura, via della Ghiara 36. Il corso tenuto dai docenti Raffaello Galiotto, Vincenzo Pavan, Davide Turrini e Veronica Dal Buono, è stato supportato da diversi partner del settore lapideo: Pibamarmi, Lithos Design, Laboratorio Morseletto, Marmi Faedo, Marmi Serafini, Trachite Euganea, Arredo di Pietra, Marini Marmi, Santamargherita Testi Fratelli, Altair, software Evolve, Centro Servizi Marmo, Scuola d’Arte Paolo Brenzoni. Flexible Stone. Nuovi percorsi del design litico A questo link maggiori dettagli: http://www.Materialdesign.it/it/post-it/flexible-stone_13_417.htm   http://www.materialdesign.it/    
   
   
ASSOCIARE I MODELLI CLIMATICI GLOBALI PER PREVISIONI PIÙ PRECISE  
 
Bruxelles, 15 luglio 2013 - Il progetto finanziato dall´Ue Ensembles ("Ensemble-based Predictions of Climate Changes and their Impacts") ha dato un contributo significativo per il raggiungimento di migliori previsioni del rischio climatico. Mettendo insieme diversi modelli climatici globali e generando campioni dello stato futuro del sistema della Terra, gli scienziati dovrebbero avere un´idea più chiara di come sarà il nostro clima tra cinque, dieci o persino venti anni da adesso. Determinare come sarà il nostro clima in futuro comporta da sempre grandi difficoltà, a causa dell´inerente complessità e incertezza del sistema climatico del nostro pianeta. La portata e gli effetti della naturale variabilità del clima e dell´impatto dell´uomo sull´ambiente sono molto difficili da prevedere. Di fatto la ricerca ha recentemente suggerito che ci sono alte probabilità che il nostro pianeta venga colpito da un riscaldamento globale di tra 1,4 e 3 gradi Celsius entro il 2050. Poiché è difficile proiettare in un futuro lontano le emissioni e altri fattori umani che influenzano il clima, gli scienziati hanno immaginato diversi scenari usando varie ipotesi sulle condizioni economiche, sociali, tecnologiche e ambientali del futuro. Il progetto Ensembles vuole basarsi su questo concetto integrando, in modo sistematico e completo, una serie di diversi modelli di misurazione del clima. L´obiettivo principale del progetto era utilizzare e associare le tecnologie attuali per dare agli scienziati gli strumenti necessari per fare previsioni più precise. Questo nuovo sistema di previsione d´insieme del clima si può usare in diverse cronologie e geografie, per costruire scenari più precisi dei cambiamenti climatici futuri. È stato ampiamente convalidato, le probabilità delle previsioni fatte con questo sistema sono state controllate approfonditamente sulla base dei dati esistenti. Dall´inizio del progetto, si è sottolineata l´importanza dei cambiamenti degli eventi estremi - per esempio la gravità e la frequenza di ondate di caldo, siccità, incendi boschivi e inondazioni - e gli effetti di eventi di alto impatto ma di scarsa probabilità come l´arresto delle correnti calde nel Nord Altantico. I risultati iniziali del progetto mostrano come gli impatti che risultano dai cambiamenti climatici influenzeranno tutti i sistemi e i settori studiati. Infatti si prevede che il progetto, che ha coinvolto 66 istituti di 19 paesi, principalmente europei, avrà importanti implicazioni per un´ampia gamma di applicazioni come agricoltura, salute, energia e risorse idriche. Tutti i nuovi risultati acquisiti dal progetto in effetti sostengono le conclusioni di studi precedenti sulle proiezioni e gli impatti dei cambiamenti climatici. L´elemento di novità dei risultati di Ensembles comunque è che essi descrivono più dettagliatamente come si prevede che il clima cambierà in scenari standard di emissioni future. Comprendono inoltre, per la prima volta, proiezioni climatiche multi modello per uno scenario di mitigazione dei gas serra che porterebbe a una stabilizzazione di emissioni e temperature, in linea con gli obiettivi politici europei. Un valore aggiunto viene anche dall´uso di modelli migliorati, che sviluppano tecniche nuove e migliori per analizzare e divulgare le proiezioni dei cambiamenti climatici e le loro incertezze e che dimostrano come queste informazioni si possono applicare nelle valutazioni degli impatti rilevanti dal punto di vista politico. Un´altra conseguenza del progetto è il fatto che ha riunito un´impressionante varietà di esperti di diverse discipline e settori. Il progetto Ensembles ha quindi sostenuto l´impegno per costruire uno Spazio europeo della ricerca dinamico. Per maggiori informazioni, visitare: Ensembles http://www.Ensembles-eu.org/  
   
   
EFFICIENZA AMBIENTALE NECESSARIA PER ACCRESCERE COMPETITIVITÀ  
 
Matera, 17 luglio 2013 - L’efficienza ambientale è un fattore importante per la gestione delle risorse e accrescere la competitività delle imprese, soprattutto se si utilizzano consigli e servizi di livello europeo del sistema camerale e le eco progettazioni di grandi realtà del settore come il Consorzio nazionale per gli imballaggi. Sono le indicazioni emerse ieri a Matera nel corso del seminario di formazione “La gestione dell’efficienza ambientale’’, che ha visto l’apporto di amministratori ed esperti e una sessione speciale di prima assistenza tecnica curata dal Dintec - Consorzio per l’Innovazione Tecnologica dedicata alle Piccole e Medie imprese per i settori carta, del tessile e abbigliamento, della pelle e del cuoio. L’iniziativa è stata promossa da Unioncamere Basilicata, partner di Enterprise Europe Network nell’ambito del progetto europeo Een-pact, che ha organizzato l’evento insieme a Cerpes srl di Matera, allo scopo di migliorare le performances ambientali delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno. I lavori, aperti dal V.p. Di Unioncamere Basilicata, Angelo Tortorelli, hanno visto gli interventi del vice Segretario Generale di Unioncamere Basilicata Luigi Boldrin, sul tema “I servizi della rete Enterprise Europe network e il progetto Een-pact’’, dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Luca Braia, sul tema “Politiche della Regione Basilicata verso la green economy e le certificazioni ambientali’’, di Vincenzo Matera, Emanuele Vizziello e Vitalba Spagnuolo del Cerpes sugli “Aspetti operativi dell’Autorizzazione unica ambientale (Aua) e procedure sanzionatorie’’. Walter Facciotto direttore generale Conai ha trattato il tema “La prevenzione nella produzione di imballaggi:progetto Eco Tool un’eco progettazione”.Gaspare Giglio esperto Dintec su “Sostenibilità ambientale ed energia standard e certificazione volontaria come strumenti di sviluppo aziendale’’. “La sfida della ripresa - ha detto il V.p di Unioncamere Basilicata, Angelo Tortorelli – si vincono non solo con i numeri ma anche con qualità e l’ambiente è una componente sempre più importante, per raggiungere questi obiettivi. Il sistema camerale garantisce servizi e rapporti come quello con il Conai per farlo che significa ottimizzare le risorse e contribuire a un programma di sviluppo ecosostenibile, che può avere ritorni anche sul piano occupazionale. La Green Economy passa per iniziative qualificate come questa’’. Su quest’ultimo tema si è soffermato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Luca Braia. “ La Basilicata –ha detto Braia- è in base a un report del 2010 al settimo posto in questo innovativo settore. Ci sono picchi di positività come i trasporti e la bioagricoltura e altri che vanno migliorati come la raccolta differenziata e le energie alternative. Dobbiamo lavorare sulla programmazione e sulle esperienze messe in campo per accrescere le potenzialità della green economy, che può avere ritorni concreti su occupazione e sviluppo’’. E un ruolo importante in Basilicata può svolgerlo il Conai dove nel 2019 sono stati conferiti 39 i chilogrammi di rifiuti il ciclo della raccolta differenziata, un dato che è in linea con i 40 del Mezzogiorno rispetto ai 61 della media nazionale.´´ "Abbiamo messo in campo - ha detto Walter Facciotti,direttore generale del Conai - per le piccole e medie imprese il progetto Eco Tool per realizzare imballaggi ecocompatibili gratuiti, utilizzando le opportunità del sito internet dedicato e i parametri di riferimento contenuti. L´altra opportunità riguarda E-pack che è un supporto di formazione e informazione alle imprese nella realizzazione degli imballaggi. Ogni anno,poi, produciamo un dossier sulla attività di prevenzione. Il recupero degli imballaggi e la gestione dell’efficienza ambientale vanno insieme per un uso ottimale delle risorse, importanti per accrescere la competitività delle imprese’’. Il direttore generale, ha fatto riferimento anche alle tendenze nazionali del settore, che hanno fatto registrare in Italia nel 2012 un calo del 3,8 per cento del consumo di imballaggi a causa della situazione economica del comparto industriale e commerciale, delle famiglie e dei consumi individuali. Il riciclo lo scorso anno è stato del 65, 6 per cento con oltre 7,3 milioni di tonnellate avviate al riciclo che con il recupero energetico sale a 8 milioni e 300.000 tonnellate. Per il 2013 Conai prevede un calo del 2-3 per cento del consumo di imballaggi.  
   
   
REGIONE VENETO: OPERATIVO IL PROGRAMMA 2013 DELLE SISTEMAZIONI IDRAULICO-FORESTALI  
 
Venezia, 17 luglio 2013 - Diventa operativo il programma di interventi di difesa idrogeologica, sistemazione idraulico-forestale, difesa fitosanitaria, miglioramento boschivo e rimboschimento compensativo per l’anno 2013, per un importo complessivo di 15 milioni di euro. Il provvedimento è stato approvato in via definitiva dalla giunta regionale su relazione dell’assessore all’ambiente, alle foreste e alla difesa del suolo Maurizio Conte, in attuazione della Legge Forestale della Regione del Veneto (n. 52/1978), dopo aver acquisito il prescritto parere della competente commissione consiliare. “I criteri informatori che sono alla base del programma – evidenzia Conte - tengono in debito conto anche delle emergenze riscontrate in ciascun territorio, soprattutto a seguito di eventi meteorici eccezionali, prevedendo la realizzazione di opere e lavori pubblici che hanno caratteristiche di urgenza e indifferibilità. Il programma si articola inoltre in interventi compensativi a seguito di riduzione di superficie boscata, interventi di difesa fitosanitaria a protezione di boschi attaccati da parassiti e virus, interventi selvicolturali a miglioramento della struttura boschiva e per il rinnovamento naturale del bosco, con un approccio attento alla tutela ed alla conservazione dell’ambiente. I lavori saranno eseguiti in economia dai Servizi Forestali Regionali”. Nell’ambito del territorio veneto (1.836.456 ettari) il bosco occupa il 22,6% della superficie, mentre nelle zone montane rappresenta l’80% circa. Le aree boscate, secondo la Carta Forestale Regionale, si estendono su oltre 414.000 ettari. I soprassuoli produttivi appartenenti a singoli privati, Enti, Istituzioni, Società ed organismi di diritto privato, coprono una superficie di 178.442 ettari pari al 44% della superficie forestale complessiva. I boschi di proprietà pubblica, invece, interessano 121.600 ettari e rappresentano circa il 30% della copertura forestale del Veneto. Di questi, 13.019 ettari circa sono di proprietà regionale.  
   
   
RICICLO RIFIUTI, INAUGURATO L’IMPIANTO REVET RECYCLING DI PONTEDERA  
 
Firenze, 17 luglio 2013 – “Con l’impianto che è stato inaugurato oggi, Revet Recycling potrà gestire tutte le fasi industriali necessarie per riciclare le plastiche miste delle raccolte differenziate toscane selezionate da Revet. Un obiettivo importante, che permette di recuperare la frazione più critica, ovvero le plastiche miste, ma che apre anche la strada a nuove opportunità nel settore del riciclo, coniugando questo valore alla sostenibilità ambientale”. Lo ha detto l’assessore regionale all’ambiente e all’energia, Anna Rita Bramerini, intervenendo ieri alla cerimonia presso la sede della Revet Recycling a a Gello di Pontedera. “Come sappiamo – ha continuato Bramerini – l’Europa e le leggi nazionali ci chiedono di privilegiare il riciclo più che la raccolta differenziata, che è un mezzo e non un fine. Per rispondere a questa esigenza la Toscana si è già da tempo attrezzata e sta continuando a farlo con sempre maggiore impegno e risorse . Siamo particolarmente soddisfatti perciò di vedere oggi i risultati di un lavoro in cui la Regione Toscana ha sempre creduto. Abbiamo infatti cofinanziato la ricerca sul progetto Plasmix coordinata da Pont-tech in collaborazione con Pont Lab e con il Dipartimento di chimica e chimica industriale dell’università di Pisa e da oggi possiamo concretamente raccogliere i primi frutti”. Il nuovo impianto della Revet Recycling Con un investimento di 5,1 milioni di euro e una capacità di 15mila tonnellate l’anno di plasmix, ha preso vita la filiera tutta toscana di riciclo delle plastiche miste post consumo. Il nuovo impianto ha uno sviluppo lineare di circa 120 metri ed è in grado di trattare 2500-3000 chili l’ora di materiali plastici, ovvero 15mila tonnellate di plastiche l’anno. Le plastiche miste sono quella frazione critica delle plastiche che quasi sempre e quasi ovunque viene destinata a recupero energetico (termovalorizzatore). Revet Recycling è la prima realtà industriale in Italia che è riuscita a sostituire la materia vergine anche in prodotti di alta gamma, come i particolari per l’automotive, o i casalinghi o gli arredi urbani (i “riprodotti in Toscana”). Dal punto di vista occupazionale il nuovo impianto di granulazione delle plastiche miste impiegherà a regime circa 10 dipendenti. Come funziona Il nuovo impianto di riciclo di Revet Recycling è quanto di più attuale sotto il profilo tecnologico. Le plastiche miste vengono innanzitutto triturate, poi selezionate due volte e compattate. A questo punto il materiale è pronto per essere riciclato. Le plastiche vengono quindi densificate e fuse, ed infine, una volta raffreddato e solidificato il materiale, viene ridotto alla dimensione voluta (granuli di diametro inferiore ai 3 mm.), pronto per essere impiegato in cicli produttivi di manufatti. In corso studi per una filiera toscana delle plastiche eterogenee In Toscana ogni anno si producono 2,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali (dato peraltro sottostimato). Ad oggi una parte consistente di questo secondo insieme finisce in discarica o viene esportata per essere bruciata altrove con evidenti costi di trasporto e trattamento. Per questo, dall’inizio della legislatura è stata adottata una politica orientata a consolidare filiere di riutilizzo dei materiali come materie prime seconde, limitando quindi nel tempo la dipendenza da materie prime importate nonché i volumi di rifiuti avviati a trattamento e smaltimento. In quest’ottica Irpet, Arrr e Revet, hanno avviato uno studio congiunto favorito dalla presidenza della Regione Toscana per verificare i flussi di materia delle principali filiere (carta, vetro, plastiche, legno, metalli) e le condizioni di economicità e fattibilità per lo sviluppo di filiere industriali legate al recupero di materie prime secondarie, partendo appunto dalle plastiche eterogenee e dalle opportunità aperte da un impianto come quello inaugurato oggi. L’obiettivo è quello di procedere con valutazioni economiche e di fattibilità, anche con il contributo della Scuola Sant’anna di Pisa, per far maturare una proposta di filiera industriale regionale nelle materie plastiche eterogenee.  
   
   
RACCOLTA DIFFERENZIATA. +20% NEI PRIMI 6 MESI DEL 2013, RECORD A GIUGNO CON IL 42,1% INCONTRO IERI CON UNA DELEGAZIONE DI PARIGI PER IL SISTEMA DI RACCOLTA DELL’UMIDO DI MILANO  
 
Milano, 17 luglio 2013 - Continua a crescere la raccolta differenziata nel Comune di Milano. Amsa, società controllata da A2a, ha registrato nel mese di giugno la miglior prestazione di sempre: il 42,1% dei rifiuti prodotti in città è stato raccolto in maniera differenziata. La media del primo semestre del 2013 è stata del 41,4%, circa il 20% in più rispetto allo stesso periodo del 2012, quando la percentuale di raccolta differenziata si attestava al 35,6%. “Voglio fare i miei complimenti ai cittadini milanesi che in questi mesi stanno dimostrando che anche una grande città come Milano può ottenere ottimi risultati in termini di raccolta dei rifiuti”, ha dichiarato l’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran. “La differenziata, oltre a essere un obbligo di legge, fa bene all’ambiente ed è la miglior garanzia per essere certi di non trovarsi rifiuti per strada. Ci fa, inoltre, davvero piacere esserci confrontati oggi pomeriggio con una delegazione del Comune di Parigi venuta proprio a informarsi sul nostro sistema di raccolta dell’umido”. Aumenta la quantità di molte tipologie di rifiuti raccolte in maniera differenziata, ma il primato spetta alla frazione organica: sono state raccolte complessivamente 31.724 tonnellate, 12.300 in più rispetto ai primi sei mesi del 2012, con un incremento percentuale del 63,5%. Grazie all’introduzione della raccolta dell’umido presso le utenze domestiche, nella sola area sud ovest della città - dove la raccolta è attiva da novembre 2012 e la differenziata ha raggiunto quota 48% - nel primo semestre del 2013 le utenze domestiche e le grandi utenze, già attive da tempo, hanno avviato a recupero 14.550 tonnellate di rifiuto umido. Una quota rilevante (si stima pari al 55% di quanto raccolto), corrispondente a circa 8.000 tonnellate di umido, è stata prodotta dalle famiglie e senza il nuovo servizio di raccolta sarebbe stata smaltita come rifiuto indifferenziato. “La cittadinanza ha risposto positivamente alla sfida dell’umido – afferma il Direttore di Amsa Paola Petrone –. Con la partenza del nuovo servizio in un solo quarto di città, unita al buon andamento delle altre raccolte di rifiuti riciclabili, si è già ottenuto un significativo incremento della percentuale di raccolta differenziata cittadina. Con l’estensione alla zona sud est di Milano, dallo scorso 24 giugno, la raccolta dell’umido interessa ad oggi il 50% del territorio cittadino. I primi risultati della raccolta nel secondo quarto di città sembrano confermare l’ottima risposta dei milanesi al nuovo servizio di raccolta”. L’aumento della raccolta differenziata è stato ottenuto anche grazie all’introduzione del sacco trasparente per la raccolta dei rifiuti indifferenziati, divenuto obbligatorio da maggio 2012. Il potenziamento della raccolta differenziata ha contribuito alla diminuzione, nella misura del 14%, pari a circa 30.000 tonnellate, dei rifiuti indifferenziati rispetto ai primi sei mesi del 2012. La sensibilità e l’attenzione dimostrata dai cittadini ha permesso di recuperare maggiori quantità di quasi tutte le principali tipologie di rifiuti riciclabili. In particolare è cresciuta, nel primo semestre 2013, la quantità degli imballaggi in plastica e metalli raccolti (19.963 tonnellate, +15,9%), della carta (33.864, +1,6%), del cartone (9.183, +0,6%), degli indumenti (1.521, +12,9%). Diminuisce in termini assoluti, rispetto al primo semestre 2012, il vetro raccolto (da 33.435 a 32.635 tonnellate), ma aumenta in percentuale sul totale dei rifiuti raccolti (da 9,6% del 2012 al 9,7% del 2013) in virtù della sensibile riduzione dei rifiuti indifferenziati. Diminuiscono del 12,9% i Raee, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, presumibilmente a causa della contrazione dei consumi provocata dalla crisi.  
   
   
PULIZIA DEL MARE: RACCOLTE 9 TONNELLATE DI RIFIUTI DAI FONDALI DEI PORTI. SPAZZAMARE ALL´OPERA IN TUTTA LA CAMPANIA.  
 
Napoli, 17 luglio 2013 - "Sono 9 le tonnellate di rifiuti rimosse dai fondali di 8 porti turistici della Campania grazie all´operazione ´porto pulito´ condotta dall´Assessorato regionale all´Ambiente in collaborazione con la Direzione marittima della Campania.” Così l´assessore all´Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano. "L´attività, appena conclusa, si affianca a quella che, invece, ha appena preso il via e riguarda la rimozione dei rifiuti galleggianti lungo l´intero tratto di costa campana. 15 battelli spazzamare della ditta Impec mare srl, che si è aggiudicata la gara, stanno rastrellando buste di plastica, scarti e rifiuti vari nei luoghi balneari. Il servizio terminerà il 15 settembre, cioè alla fine della stagione estiva, e sarà attivo tutti i giorni della settimana per otto ore al giorno, in base alle condizioni meteorologiche. I porti di stazionamento sono: Sessa Aurunca, Castelvolturno, Baia, Procida, Ischia, Nisida, Torre del Greco, Castellammare, Capri, Maiori, Salerno, Agropoli, San Nicola a Mare, Palinuro e Scario”, conclude Romano. I dati dell´attività di rimozione rifiuti dai fondali dei porti in dettaglio: Totale: 9 Tonnellate Amalfi: 400 kg di ingombranti, 100 kg di materiale in vetro, 100 kg di pneumatici, si segnalano anche: cordame, reti. Pozzuoli: 200 kg di batterie, 300 kg di elettrodomestici, 100 kg di materiali ferrosi, 400 kg rifiuti differenziati. Procida: 130 kg ingombranti, 110 kg di pneumatici. Si segnala anche: la rimozione di una barchetta da diporto di 3 mt Serrara Fontana (Porto Sant´angelo), 1610 kg tipologie varie di rifiuto materiale plastico, batterie, un canotto. Massa Lubrense (Marina della Lobra): 2 tonnellate di rifiuti vari, 7 imbarcazioni, 2 batterie. Sapri: 2 tonnellate rifiuti di cui 1,5 tonnellate di ingombranti e 500kg pneumatici. Acciaroli 1 tonnellata di cui: 7 pneumatici. Agropoli 500 kg di cui: 41 pneumatici, 63 bottiglie di vetro, 26 lattine di bibite, 1 canotto, 2 sedie.