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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Gennaio 2014
PSR 2014 - 2020: 1 MILIARDO E 190 MILIONI PER L´AGRICOLTURA EMILIANO-ROMAGNOLA. RADDOPPIANO LE RISORSE REGIONALI. UNA SCELTA STRATEGICA A SOSTEGNO DI UN SETTORE DI ECCELLENZA DEL MADE IN ITALY. LUNEDÌ 27 GENNAIO A BOLOGNA LA REGIONE CHIAMA A RACCOLTA TUTTO IL MONDO AGRICOLO  
 
Bologna - Un miliardo 190 milioni di euro per l’agricoltura emiliano-romagnola. Sono le risorse in arrivo grazie al nuovo Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 dopo l’accordo Stato-regioni dei giorni scorsi. Si tratta di 131 milioni in più rispetto al precedente settennato, oltre che del budget più alto tra le Regioni del centro nord. Un aumento determinato da maggiori risorse europee, ma soprattutto dalla crescita del cofinanziamento regionale, che praticamente raddoppia, passando da 106 a 203 milioni di euro nei sette anni. “Si tratta della quota più alta mai destinata da questa regione all’agricoltura – ha spiegato oggi a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – l’esito di una scelta strategica della Giunta regionale a sostegno di un’ agricoltura di eccellenza, tra i protagonisti del made in Italy”. “L’obiettivo principale – sottolinea Rabboni – sarà aumentare e stabilizzare la redditività del settore, allargando la platea dei beneficiari. Senza trascurare le iniziative di qualità delle singole aziende, punteremo in particolare sulle reti di impresa. Per ridurre i costi, fare sistema ed essere più competitivi”. Reti di impresa dunque come destinatarie privilegiate dei finanziamenti del nuovo Psr per il trasferimento tecnologico; gli investimenti di filiera “dalla terra alla tavola”; l’ammodernamento delle imprese di un medesimo comparto; la logistica e il mercato. Senza dimenticare cooperative, organismi interprofessionali, organizzazioni di produttori. Su 1 miliardo 190 milioni di euro, le risorse che arrivano dall’Europa ammontano a 513 milioni di euro (il 43% del totale, 29 milioni in più rispetto al Psr 2007-2013), mentre la quota statale è di 474 milioni (il 40% del totale, circa 6 milioni in più). Ulteriori risorse arriveranno al territorio emiliano-romagnolo dai quattro Piani nazionali (per i quali non è previsto cofinanziamento regionale) che rappresentano una delle novità della nuova Pac 2014-202: il Piano per la gestione del rischio contro le calamità naturali e le crisi di mercato che potrà contare su 1 miliardo 640 milioni di euro; il Piano irriguo cui sono destinati 300 milioni di euro; il Piano per la biodiversità animale e quello per la Rete Rurale Nazionale che avranno a disposizione, rispettivamente, 200 e 100 milioni di euro. Il nuovo Programma di sviluppo rurale sarà al centro dell’incontro di lunedì 27 gennaio a Bologna (Sala A, Terza Torre, Viale della Fiera, 8) “Nuovo Psr 2014-2020: il documento strategico.” L’appuntamento chiamerà a raccolta l’intero mondo agricolo e non solo, prima della messa a punto del documento conclusivo che essere approvato da Bruxelles entro l’estate. Gli obiettivi del nuovo Psr: competitività, ambiente, innovazione, territorio rurale, giovani e meno burocrazia. Competitività, ambiente, innovazione, salvaguardia del territorio rurale. Ma anche giovani e una riduzione degli adempimenti burocratici. Questi alcuni degli obiettivi del nuovo Psr. Circa il 44% delle risorse saranno indirizzate ad aumentare la competitività del sistema agricolo e agroalimentare emiliano-romagnolo, attraverso il sostegno, come si è detto, alle aggregazioni di imprese e alle diverse forme di agricoltura organizzata. Alle misure di carattere ambientale e all’agricoltura biologica andranno il 38% delle risorse. Rientrano in questo ambito anche gli interventi per la riduzione dei consumi idrici, il contrasto ai fenomeni di dissesto e di erosione del suolo, la lotta al cambiamento climatico, lo sviluppo delle bioneregie. Altro capitolo importante: il trasferimento della conoscenza e dell’innovazione (8% delle risorse) attraverso i Gruppi operativi per l’innovazione che rappresentano una delle novità della nuova programmazione 2014-2020. Anche in questo caso si tratta di vere e proprie reti di impresa tra aziende agricole, centri di ricerca e di assistenza tecnica. Alla salvaguardia del territorio rurale andrà il 7,5% delle risorse, con un’attenzione particolare alla montagna e all’agricoltura periurbana per trasformare – ha spiegato Rabboni – “la contiguità tra città e campagna da elemento di degrado a elemento di vantaggio”. Verranno finanziate l’agricoltura sociale, la vendita diretta, la multifunzionalità delle aziende, oltre a iniziative per valorizzare i prodotti di montagna rispetto a quelli di pianura e a forme di tutoraggio per i giovani che vogliono insediarsi nelle zone appenniniche. Il 2,5% delle risorse del nuovo Psr sarà destinato all’assistenza tecnica. Già al centro del precedente Psr, che aveva destinato agli under 40 ben il 26% del totale (a fronte di un’incidenza reale sul totale degli imprenditori agricoli del 7,8%) i giovani restano dunque una priorità trasversale anche della nuova programmazione, con una corsia privilegiate per tutti gli interventi. Quanto allo snellimento burocratico, Rabboni ha sottolineato come il Sistema informativo agricolo e il Registro unico dei controlli, a regime a giugno, permetteranno di alleggerire gli adempimenti a carico delle aziende. Inoltre la Regione ha messo a punto un meccanismo che permetterà di ridurre la documentazione necessaria per le misure di investimento.  
   
   
#REACTROMA IN DIRETTA - QUALITÀ DELLA VITA: PASSATO, PRESENTE E FUTURO  
 
 Lo chef Carlo Cracco, il climatologo Riccardo Valentini e il dottor Mirabella s´incontreranno giovedì 23 gennaio alle ore 19 con il geologo Mario Tozzi. Un evento per scoprire la "via europea" alla tutela del nostro ambiente, della nostra salute e della nostra alimentazione. Segui e commenta #Reactroma in diretta sul nostro sito. L´evento si terrà allo Studio 10 di Cinecittà il 23 gennaio 2014 alle 19,00 e sarà trasmesso in diretta streaming. Se volete interagire con noi durante la diretta vi preghiamo di usare l´hashtag #Reactroma. Gli eventi della serie React riuniscono cittadini ed esperti per un confronto sulle sfide più importanti che l´Ue sta affrontando in questo momento. Il primo evento si è concentrato sul lavoro ed ha avuto luogo a Parigi, il secondo sulla politica estera dell´Ue a Varsavia, il terzo sui soldi a Francoforte.  
   
   
QUALITÀ DELLA VITA: DALL´ALIMENTAZIONE ALLA PROTEZIONE DEI DATI  
 
Cosa significa "qualità della vita"? Alimenti sicuri? Accesso alle cure? Aria sana e acqua pulita? Oppure diritti del consumatore? Il Parlamento europeo lavora per migliorare ogni giorno la qualità della vita dei cittadini europei. Leggi più informazioni sul quarto evento React che avrà luogo a Roma il 23 gennaio. E seguilo in diretta sul nostro sito! Tre temi sono stati scelti per descrivere la vita all´europea: ambiente, salute e cibo. Questi temi saranno al centro del dibattito "Qualità della vita: passato, presente e futuro" che avrà luogo il 23 gennaio a Cinecittà, a Roma. Il cuoco Carlo Cracco, il climatologo Riccardo Valentini e il Professor Michele Mirabella presenteranno i loro punti di vista e discuteranno con il pubblico. La conferenza sarà moderata dal geologo Mario Tozzi. Segui l´evento in diretta e commenta via #Reactroma. Gli eventi della serie React riuniscono cittadini ed esperti per un confronto sulle sfide più importanti che l´Ue sta affrontando in questo momento. Il primo evento si è concentrato sul lavoro ed ha avuto luogo a Parigi, il secondo sulla politica estera dell´Ue a Varsavia, il terzo sui soldi a Francoforte.  
   
   
PROMOZIONE AGROALIMENTARE, 50 MILIONI PER AZIONI DI MARKETING SU TERRA DEI FUOCHI.  
 
 Il piano sarà realizzato con imprese editoria e comunicazione "Supportiamo il settore dell’agroalimentare attraverso azioni mirate di marketing e comunicazione utili a contrastare gli effetti della problematica inerente la Terra dei Fuochi. Abbiamo destinato 50 milioni di euro del fondo per le misure anticicliche ad un consistente piano regionale di marketing territoriale che coinvolgerà tutto il nostro sistema produttivo.” Così l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello, al termine della riunione del tavolo delle imprese editoriali e della comunicazione, convocate per l’avvio del piano regionale di marketing territoriale destinato a contrastare gli effetti derivanti dalla questione “Terra dei Fuochi”. Il piano di marketing territoriale rientra nell’ambito del fondo per la realizzazione di misure anticicliche e la salvaguardia dell´occupazione a favore delle imprese a valere sul Piano di azione e coesione (stanziamento complessivo pari a 150 milioni di euro) che ha individuato Sviluppo Campania, società in house della Regione Campania, come soggetto gestore. “La crisi originata dalle sollecitazioni negative provenienti dall’opinione pubblica ha travalicato i confini dell’area interessata dalla problematica della Terra dei Fuochi per diventare una questione a dimensione regionale che impatta sull’intero sistema produttivo, con una particolare sofferenza dell’agroalimentare della Campania. Un comparto che da solo vale 5 miliardi di euro l’anno. “E’ fondamentale fornire elementi concreti di risposta sia alla preoccupazione dei consumatori sulla qualità dei prodotti, sia alla conseguente difficoltà degli imprenditori a difendere la propria competitività sui mercati”, continua Martusciello. “A tale scopo abbiamo strutturato un pacchetto di misure da attivare per tutelare la reputazione del nostro territorio e le eccellenze produttive. Un primo insieme di azioni, su cui sono appostati 15 milioni di euro, punta a far leva sul recupero della fiducia dei consumatori e sulla costruzione di un sistema di riqualificazione del marchio Campania, attraverso azioni di marketing specifico, come ad esempio la creazione di un’etichetta riconoscibile, riconducibile a standard elevati di qualità, e a specifici progetti di promozione editoriale, campagne di informazione e comunicazione.” L’azione verrà realizzata in collaborazione con le imprese del settore editoria e comunicazione della Campania. “Un secondo insieme di soluzioni riguarda invece la creazione di un sistema di supporto diretto alle imprese danneggiate dalla questione Terra dei Fuochi: abbiamo appostato 35 milioni di euro per le Pmi del settore agroalimentare, attraverso voucher per acquisire servizi di comunicazione e promozione. “Individuati i fondi, entriamo nella fase di emanazione dei bandi per partecipare al piano regionale, in modo da attivare quanto prima tutte le azioni utili a rilanciare la competitività del nostro made in Campania”, conclude Martusciello.  
   
   
TAVOLO LATTE, PUGLIA ASSENZA DEI RAPPRES. DEI TRASFORMATORI  
 
L’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Fabrizio Nardoni esprime il proprio rammarico per l’assenza dei rappresentanti regionali dei trasformatori al Tavolo Latte di stamattina in Assessorato. “Sono consapevole – ha detto Nardoni – che i negoziati tra le parti, soprattutto quando sono basati sul presupposto della volontarietà, hanno bisogno di pazienza. Da tempo ci viene chiesto di svolgere un ruolo di supporto e di coordinamento delle Associazioni regionali delle Imprese di Trasformazione e delle Organizzazioni Professionali Agricole ma, ancora una volta, dobbiamo registrare con rammarico l’assenza dei rappresentanti dei trasformatori al Tavolo latte. “In tal modo si creano i presupposti di una “impasse” che non permette di superare le criticità che purtroppo persistono sul Sistema Latte pugliese. “In tutti i modi stiamo provando a promuovere anche nella filiera del comparto lattiero-caseario iniziative di valorizzazione delle produzioni come stiamo facendo per altre filiere del mondo agricolo con il Marchio di Qualità Prodotti di Puglia. Stentiamo, pertanto a comprendere le ragioni di queste reiterate defezioni. Auspico che nel prossimo futuro vi sia la pronta adesione anche delle Associazioni regionali delle Imprese di Trasformazione per rafforzare, come succede in altre regioni d’Italia, la portata di un percorso che non è soltanto basato sulla leva del prezzo ma che guarda strategicamente alla qualità del latte e delle produzioni lattiero-caserie, come asset strategico per l’agroalimentare pugliese”.  
   
   
PATATA FUCINO: CELANO PER RICONOSCIMENTO MARCHIO IGP OGGI AUDIZIONE PUBBLICA PREVISTA DA ITER PROCEDURALE  
 
 Pescara - L´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo interverrà all´audizione pubblica prevista dall´iter procedurale per il riconoscimento del marchio di Indicazione Geografica Protetta "Patata del Fucino", in programma giovedì 23, alle ore 11.00, nella sala conferenze presso il Musè, in località Paludi, nel Comune di Celano (Aq). L´appuntamento è stato organizzato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, d´intesa con l´Assessorato regionale all´agricoltura della Regione Abruzzo e l´Associazione Marsicana Produttori Patate. Durante la seduta a carattere pubblico, sarà letto il disciplinare di produzione e la riunione sarà condotta da due funzionari del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Interverrà anche Rodolfo Di Pasquale, presidente dell´Associazione marsicana produttori patate. Scopo della riunione di pubblico accertamento è permettere al Ministero di verificare la rispondenza della disciplina proposta ai metodi leali e costanti previsti dal regolamento Ue. "Si tratta di un grande traguardo, atteso da oltre 30 anni, non solo per il Fucino ma per l´intero Abruzzo. Per tutto il comparto orticolo - sottolinea l´assessore Mauro Febbo - si aprono nuovi e interessanti scenari. Infatti, siamo a pochi mesi dalla stesura del nuovo Programma di Sviluppo Rurale attraverso il quale saranno messi a disposizione dei produttori fondi preziosi per potenziare la filiera e la commercializzazione della patata. Questo risultato inoltre testimonia il lavoro proficuo che la Direzione politiche agricole regionale ha portato avanti per un riconoscimento che si rivelerà strategico sia per gli agricoltori, sia per il territorio della Marsica che dell´Abruzzo intero. Come amministratori siamo consapevoli delle qualità degli straordinari prodotti che la Marsica può vantare ed è nostro dovere creare le condizioni affinché abbiano maggiore appeal sul mercato". "Il Fucino - ricorda Febbo - può vantare tra 3.500 e 4.200 ettari destinati alla coltivazione della patata, che ogni hanno producono una quantità di prodotto equivalente a circa 1.700.000 quintali. I tuberi, provenienti da un´area particolarmente adatta a questo tipo di coltivazione, sono destinati sia al consumo industriale sia al consumo fresco".  
   
   
REGIONE CALABRIA E INAIL: ACCORDO PER LA REALIZZAZIONE DI UN “POLO INTEGRATO” PER LE PRESTAZIONI PROTESICHE E RIABILITATIVE A LAMEZIA TERME  
 
Catanzaro, 23 gennaio 2014 - Firmato ieri da Giuseppe Scopelliti, in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro e da Massimo De Felice, Presidente dell’Inail, il protocollo d’intesa che attua l’accordo quadro Stato-regioni del 2 febbraio 2012, che consente all’Inail di erogare prestazioni di assistenza sanitaria riabilitativa non ospedaliera che integrano quelle offerte dal Servizio sanitario nazionale. Nella stessa giornata è stata sottoscritta la prima convenzione attuativa del protocollo, dal Dirigente generale del dipartimento salute, Bruno Zito, dal Direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Gerardo Mancuso e per l’Inail dal Responsabile della Direzione Centrale Riabilitazione e Protesi, Luigi Sorrentini e dal Direttore Regionale Calabria, Daniela Petrucci. La Convenzione ha ad oggetto la realizzazione nell’immobile dell’Inail a Lamezia Terme di un “Polo integrato Inail - Asp Catanzaro” per l’erogazione di prestazioni a favore della collettività, per la cura, la riabilitazione e l’assistenza protesica dei soggetti traumatizzati o che comunque necessitano delle suddette prestazioni. La Convenzione rappresenta un presupposto fondamentale per sviluppare la piena integrazione tra i servizi forniti dall’Inail e dalle strutture sanitarie regionali con l’obiettivo di garantire prestazioni di eccellenza sul territorio calabrese. “Il lavoro di progettazione è stato lungo –dichiara Massimo De Felice - ma si è concluso con due firme importanti. L’accordo quadro apre prospettive di collaborazione sui temi della ricerca scientifica e tecnologica in ambito protesico, della riabilitazione e del reinserimento sociale e lavorativo, della promozione della pratica sportiva per le persone con disabilità. La firma della Convenzione attuativa per la realizzazione del Polo integrato di Lamezia Terme segna da subito un atto concreto che potrà portare grandi vantaggi al territorio calabrese, e rappresentare un polo di riferimento per le regioni del Sud Italia”. “La sottoscrizione di oggi nasce da un accordo datato nel tempo –afferma Giuseppe Scopelliti - questo lascia immaginare quanto poco interesse ci sia stato anche verso questo importante centro. In questi ultimi anni ci siamo concentrati per recuperare il tempo perduto ed oggi attraverso la convenzione diamo concrete prospettive per l´apertura di questa fondamentale struttura sanitaria. Il centro é ultimato, adesso dobbiamo aspettare i tempi tecnici per le procedure di gara. Faremo di tutto per inaugurarlo entro 10 mesi al massimo. Sarà un riferimento importante per il mezzogiorno e tutto ciò dimostra il modo concreto con cui noi lavoriamo per risolvere i problemi. Ringrazio l´Inail e l´Asp di Catanzaro per aver lavorato in sinergia”. La Convenzione prevede: l’erogazione da parte dell’Asp di Catanzaro di servizi di riabilitazione estensiva mediante l’allocazione nell’immobile dell’Inail di 40 posti letto gestiti dall’ospedale “Giovanni Paolo Ii” di Lamezia Terme; l’erogazione da parte dell’Inail di prestazioni di assistenza protesica, sanitaria e riabilitativa non ospedaliera, anche in regime residenziale, con i correlati accertamenti diagnostici, nonché l’erogazione di prestazioni necessarie al recupero dell’integrità psicofisica ed al reinserimento socio-lavorativo. L’accesso alle prestazioni fornite dal “Polo integrato” sarà consentito agli infortunati sul lavoro, ai tecnopatici e ad ogni altro soggetto affetto da menomazioni, congenite o acquisite, indipendentemente dal riconoscimento dello stato di invalidità. La convenzione avrà durata quinquennale e potrà essere rinnovata.  
   
   
REGIONE MARCHE E QUESTIONE COOPERLAT: L’INCONTRO TRA AZIENDA E REGIONE  
 
È Stato Interlocutorio “La Regione chiede con forza un ripensamento sulla chiusura del sito produttivo (latte fresco) di Ascoli, dal quale deriverebbe una penalizzazione per la realtà produttiva del territorio Ascolano-fermano e del Nord dell’Abruzzo. Per il sostegno a tutto il sistema latte marchigiano, la Regione può mettere a diposizione ulteriori interventi con le linee di finanziamento del prossimo periodo di programmazione che rafforzeranno e amplieranno quanto è stato già fatto attraverso il Programma di sviluppo rurale (Psr) appena concluso”. Lo afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Maura Malaspina, a commento dei risultati del Tavolo tecnico di ieri con la Cooperlat. “Concordiamo con la società cooperativa sulla necessità di perseguire strategie di marketing più moderne e competitive, per conservare l’azienda più sana possibile, in un mercato che oggi considera il latte come un prodotto con margini di utile ridottissimi e soggetto a tensioni di prezzo che penalizzano spesso le scelte di qualità – continua l’assessore - L’obiettivo di semplificare la frammentazione dei marchi, lo sviluppo dei prodotti del Made in Italy soprattutto nel settore dei formaggi, assecondare i cambiamenti degli stili di vita con nuovi prodotti, implementare la ricerca per la creazione di specialità a contenuto dietetico, vanno sicuramente nella direzione di mantenere alte le prospettive di crescita del fatturato dell’azienda. Quello che interessa alla Regione Marche, però, oltre le strategie interne di Cooperlat, sono le prospettive per il territorio e il mantenimento dei posti di lavoro, la salvaguardia dei produttori zootecnici, il sistema della cooperazione marchigiana, la valorizzazione delle filiera di qualità”. Malaspina ricorda, poi, le possibilità che si aprono con il nuovo periodo di programmazione del Psr: “Sicuramente saranno confermati gli interventi sulla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari e di ammodernamento delle aziende agricole, considerando, in questo caso, che per il settore latte bovino ci potrebbero essere ampi margini di intervento rispetto al passato. Grazie anche al termine del regime delle quote latte, che andrà a esaurirsi nel marzo 2015, potranno essere avviate nuove attività di allevamento, con il coinvolgimento di giovani allevatori. Saranno inoltre possibili interventi sull’assistenza tecnica e finanziaria alle imprese (cosa non prevista fino a ora dal Psr), potenziati tutti gli interventi di filiera, già sperimentati nel passato periodo di programmazione, dove saranno attivate misure per la ricerca, nonché il sostegno alle attività di promozione e informazione riguardanti i prodotti di qualità. Dovranno essere maggiormente coinvolte, specialmente nelle produzione e commercializzazione del latte fresco, tutte le aziende sinora escluse (soprattutto dell’Ascolano), rafforzando il Marchio Q.m., le iniziative legate all’implementazione all’export agroalimentare marchigiano e all’introduzione di elementi di assoluta trasparenza nei confronti dei consumatori sull’origine del latte”. “In conclusione – ribadisce l’assessore - auspichiamo una revisione delle strategie di Cooperlat e un maggior coinvolgimento delle cooperative ascolane nella governance e nelle scelte strategiche, alla luce anche delle nostre proposte e del sostegno al sistema latte marchigiano che la Regione intende proseguire con maggior forza. Se queste considerazioni verranno valutate nelle strategie di Cooperlat, potremo presto condividere un vero e proprio pacchetto di misure; altrimenti il Tavolo tecnico ripartirà con nuove proposte, che dovranno essere condivise con le organizzazioni agricole, il sistema cooperativistico marchigiano e il partenariato, cosi come previsto dallo schema operativo del nuovo Psr”.  
   
   
PROSECCO. ZAIA: VINO APRIPISTA ALL’EXPORT DI TUTTO IL NORD EST. PRONTI AL SORPASSO SULLO CHAMPAGNE TRA I GRANDI VINI MONDIALI DI TERRITORIO  
 
 Venezia - “La rivoluzione del Prosecco, che ho avviato da assessore regionale e concluso da Ministro, sta dando gli effetti attesi, che riassumo in reddito alle imprese vitivinicole, impulso all’export del settore, valorizzazione e promozione dell’immagine del “made in Veneto”, del “Made in Nord est”” e dell’Italian Style del vino nel mondo. Per questo voglio ringraziare tutti i produttori, sia quelli che nell’ultimo decennio hanno capito il valore e l’importanza di questa Denominazione tutta nostra, sia quelli che per decenni si sono rotti la schiena per decenni sulle balze delle colline trevigiane da Conegliano a Valdobbiadene per creare le fondamenta e dare ad esse la solidità che ha portato questo vino al successo mondiale”. Lo afferma il presidente del veneto Luca Zaia, commentando i dati produttivi diffusi dal consorzio del Prosecco a Doc e che si possono sintetizzare in oltre 240 milioni di bottiglie prodotte nel 2013, con una crescita del 24 per cento rispetto all’anno precedente, con uve prodotte su una superficie di 20 mila ettari complessivi, dei quali circa l’82 per cento in Veneto il resto nel Friuli Venezia Giulia. “Voglio ricordare che questa produzione a denominazione è la base di una piramide di qualità al cui vertice c’è il Prosecco Superiore Docg: Conegliano – Valdobbiadene e Asolo, con la “punta” del Cartizze. Stiamo parlando di altri 75 milioni circa di bottiglie nel 2013, con una crescita numerica del 5 per cento ma soprattutto con un aumento dell’export: + 14 per cento, prodotto praticamente solo dalla versione spumante”. “Questo significa che il Nord Est ha prodotto lo scorso anno oltre 315 milioni di bottiglie, avviando il superamento con un campione mondiale come lo champagne. E’ una progressione prevista e anche ben governata – conclude Zaia – che i produttori e la filiera sapranno trasformare in un sorpasso non solo nel campo dei vini di territorio, che sono l’anima della enologia europea , ma anche, ciascuno con le sue peculiarità, nel settore della spumantistica”.  
   
   
LA REGIONE CALABRIA PARTECIPA IN QUESTI GIORNI ALLA FIERA INTERNAZIONALE “FOOD OSPITALITY WORLD” DI MUMBAI  
 
L’assessore regionale all’Agricoltura, Foreste e Forestazione Michele Trematerra ha reso noto che la Regione Calabria partecipa in questi giorni alla fiera internazionale “Food Ospitality World” di Mumbai. Lo stesso Assessore, insieme al Dirigente Generale Giuseppe Zimbalatti e al Dirigente del Settore “Valorizzazione e Promozione risorse agricole e filiere produttive”, Giacomo Giovinazzo, è arrivato oggi in India per una missione commerciale di grande prestigio e rilevanza strategia. “Partecipiamo per la prima volta a questa importante manifestazione – ha dichiarato l’Assessore Trematerra – perché siamo convinti che l’India rappresenti un mercato ed un’economia in continuo sviluppo. Siamo qui per promuovere i prodotti agroalimentari calabresi, prodotti d’eccellenza che vantano marchi europei di qualità, e per capire quale siano le prospettive commerciali delle nostre produzioni agroalimentari in questo paese. Rappresentiamo inoltre le aziende calabresi che sono fortemente interessate al mercato internazionale e che sono già presenti in Usa, Canada, Australia, Cina, Russia”. A rappresentare l’Italia, alla fiera di Mumbai, insieme alla Calabria, c’è anche la Regione Lombardia, come deciso da Fiera Milano. Un’opportunità interessante offerta alla Regione guidata dal Presidente Scopelliti, che ha sostenuto con convinzione la missione commerciale dell’Assessore Trematerra e dell’Assessore allo Sviluppo Internazionale Fedele, assente a causa di imprevisti impegni istituzionali. “La nostra prima missione commerciale a Mumbai – ha affermato il Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura Zimbalatti – ha l’obiettivo di capire quali siano le possibilità di affermazione delle nostre produzioni di filiera di alta qualità in questo paese. In questa prima fase abbiamo intenzione di avviare una collaborazione fattiva per far conoscere le modalità di consumo e di preparazione degli alimenti nostrani che, siamo convinti, riusciranno a catturare l’interesse del sistema commerciale indiano”. “La nostra ambizione – ha aggiunto l’Assessore Trematerra - è quello di giungere, nella prossima edizione della ‘Food Hospitality World’, ad una partecipazione più organica della nostra regione, con la presenza di aziende interessate e proiettate al commercio internazionale”. Nello stand riservato alla Regione Calabria all’interno della kermesse indiana, è presente un variegato paniere di prodotti agroalimentari di tradizione e qualità, dall’olio extravergine d’oliva, al vino, ai salumi, a testimonianza della cultura e della storia dei territori calabresi, con la consapevolezza che il consumo deve essere associato alla conoscenza dei luoghi di produzione.  
   
   
AGRICOLTURA. AL SISTEMA DEL VINO: IL VENETO CERCHERA´ I MERCATI PER PROMUOVERE ANCHE I GRANDI ROSSI DI TERRITORIO  
 
Lonigo (Vicenza) - “I dati presentati da Veneto Agricoltura ci dicono che l’enologia regionale può e deve puntare anche sui suoi vini rossi di territorio, che completano al massimo livello il quadro dell’offerta qualitativa e commerciale di una Regione prima nella produzione nazionale e che primeggia nell’export con quasi il 32 per cento del valore delle esportazioni di vino dall’Italia, Paese che è per il 2013 il primo produttore di vino del mondo. Insieme ai produttori cercheremo quindi nuovi mercati di sbocco”. Lo ha ribadito l’assessore all’agricoltura del veneto Franco Manzato, intervenendo oggi a Lonigo all’appuntamento conclusivo del cosiddetto “Trittico vitivinicolo”, l’affresco sull’enologia veneta del 2013 promosso da Europe Direct Veneto – Sportello europeo di Veneto Agricoltura – Ufficio Stampa, d’intesa con Regione e Avepa. L’incontro, svoltosi a Lonigo, in provincia di Vicenza, nella sede della Cantina dei Colli Berici – Gruppo Collis, ha infatti chiuso il cerchio di approfondimenti sul settore, dopo i due incontri di giugno (sull’andamento delle uve) e di settembre (previsioni vendemmiali). “La crescita qualitativa dei nostri vini rossi – ha precisato Manzato – è avvenuta grazie ad un ciclo vegetativo posticipato da una primavera fredda, con risultati eccellenti per vini tardivi come il Raboso e gli altri a bacca rossa autoctona del Veneto. In questo scenario – ha detto ancora l’assessore – va evidenziato anche l’aumento del valore dell’export vitivinicolo regionale, a fronte di una diminuzione delle quantità esportate. Ciò significa che le nostre produzioni stanno salendo nell’apprezzamento e si stanno posizionando su un livello medio – alto di mercato, che è la loro giusta collocazione. In questa cornice stiamo iniziando a fare concorrenza anche ai vini francesi, rispetto ai quali peraltro i nostri si collocano meglio sul mercato statunitense. Ma proprio ieri abbiamo formalmente dato il via ad un progetto per l’export agroalimentare regionale in collaborazione con la Fondazione Italia Cina, che darà certamente risultati in un mercato come quello cinese: il più vasto per consumo in un Paese che è la seconda economia mondiale”.