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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Gennaio 2014
L’UMBRIA E “DON MATTEO” 9, GIOVEDÌ 23 “PILLOLA” SU CITTÀ DI CASTELLO E I SUOI PREGIATI TARTUFI  
 
Perugia, 23 gennaio 2014 - Il patrimonio architettonico e artistico di Città di Castello e uno dei prodotti di eccellenza dell´Alta Valle del Tevere, quel tartufo bianco dall´inconfondibile profumo e sapore insuperabile presente in buona quantità nel territorio, avranno giovedì 23 una vetrina televisiva straordinaria, precedendo la terza puntata della nuova serie di "Don Matteo" trasmessa da Rai Uno. Saranno tre dei protagonisti della nona edizione, il capitano Tommasi, il maresciallo Cecchini e la piccola Martina, insieme alla cagnolina Lilly a far scoprire ai telespettatori questi tesori dell´Umbria nella "pillola" che andrà in onda prima dei due episodi della fiction sul prete detective. Il capitano spiegherà a Martina che Città di Castello non è famosa solo per i tartufi, ma anche per il grande artista Alberto Burri. "Abbiamo scelto di investire su questa serie televisiva che ha fatto apprezzare Gubbio e l´Umbria intera nel mondo - sottolinea l´assessore regionale all´Agricoltura, Fernanda Cecchini - per promuovere in maniera integrata città d´arte, prodotti enogastronomici tipici, peculiarità della nostra regione davanti a una platea di milioni di telespettatori. Il successo della trasmissione, addirittura accresciuto nelle prime due puntate della nuova serie, avrà senz´altro un effetto moltiplicatore per l´attrattività dell´Umbria. I primi risultati già si stanno vedendo".  
   
   
LA MISURAZIONE DELLE RELAZIONI CON I MEDIA: STATO DELL’ARTE E PROSPETTIVE FUTURE IL PROSSIMO 28 GENNAIO A MILANO UN SEMINARIO DEDICATO ALLA MISURAZIONE DELL’ATTIVITÀ DI MEDIA RELATION.  
 
Milano, 23 gennaio 2014 - Martedì 28 Gennaio alle ore 15.00 presso la sede di Unicom (Via San Calocero, 2) si svolgerà il Seminario “La misurazione delle relazioni con i media: stato dell’arte e prospettive future“: Il tema della misurazione dell´attività dell´Ufficio Stampa e/o delle media relation è quanto mai attuale alla luce di budget di comunicazione sempre più ridotti e annesse richieste da parte dei clienti di poter valutare in modo chiaro e puntuale il ritorno dell´investimento effettuato. La vecchia logica del metodo Ave dai più utilizzata non è più sufficiente in un panorama caratterizzato dalla presenza di mezzi digitali che si affiancano in misura significativa ai tradizionali canali quali la carta stampata, il media televisivo e radiofonico. In tal senso Unicom, Associazione che rappresenta le agenzie a capitale italiano, conscia della necessità di fornire ai propri associati un aggiornamento costante sull´andamento dei mercati di riferimento, ha ritenuto importante l´organizzazione di un seminario che vede tra i presenti, oltre ai rappresentanti istituzionali Donatella Consolandi e Maria Grazia Persico, rispettivamente Presidente e Consigliere Unicom, Stefania Romenti, Phd di Iulm e noto ricercatore che illustrerà nuove metodologie e nuovi approcci alla materia e concluderà Grazia Murtarelli, Research Assistant di Iulm che esporrà come misurare l’impatto dei social sul business. Per informazioni e iscrizioni: centrostudi@unicomitalia.Org    
   
   
PRESENTATA LA RASSEGNA "MILANO E LA MEMORIA" 2014  
 
Milano, 23 gennaio 2014 - Comune di Milano e Arci Milano realizzano un´idea di Dianele Biacchessi e Ponti di Memoria, in collaborazione con Fondazione Rcs e Fondazione Feltrinelli: “Milano e la Memoria 2014”, progetto di riqualificazione dell´identità e della memoria di Milano che passa attraverso la scoperta e l’utilizzo di luoghi simbolici della città. “Milano e la Memoria 2014” non è una semplice rassegna di musica e teatro civile, e neppure una somma di date o di eventi, ma un marchio di qualità sociale e culturale. Un marchio che contraddistingue una città che è stata toccata dalla tinte fosche di un passato drammatico e che spesso ha saputo reagire e dimostrare di essere città aperta, democratica e antifascista. Perché la memoria è anche un fondamentale esercizio di libertà e uno strumento di crescita democratica, e una grande città come Milano ha il dovere di ricordare la propria storia alle proprie e ai propri cittadini. “Un progetto che mischia arte e memoria, passato e cultura – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Perché anche se in alcuni momenti della nostra storia ci è quasi parso che la violenza della realtà avesse offuscato la luce del pensiero e della creatività, è solo grazie al coraggio delle proprie idee e attingendo al proprio patrimonio di civiltà, di arte, di cultura che si può trovare la forza per uscire dalla schiavitù dell’ingiustizia e della sopraffazione”. "Milano e la memoria è il primo progetto organico sulla memoria di una città mai avvenuto in Italia. Nasce da una mia vecchia idea. Gli anniversari della memoria ormai sono troppo paludati” – dice Daniele Biacchessi direttore artistico del progetto e presidente di Arci Ponti di Memoria – “La memoria che interessa a noi è quella che si trasferisce dal passato al futuro e giunge come memoria viva alle nuove generazioni che nulla sanno di Storia, perché nulla è scritto sui loro libri di testo. L´unico modo per realizzare questa complicata operazione culturale è mettere insieme tutti quegli artisti che da soli promuovono la cultura, non il culto, della memoria e l´impegno civile. Un gruppo di artisti, alcuni luoghi simbolici della città, gli anniversari. Milano e la memoria è un vero e proprio progetto di tipo identitario che ho offerto come cittadino di Milano, più che come operatore culturale, giornalista, scrittore e uomo di teatro." Con “Milano e la Memoria 2014”, Milano diventa la città dei narratori, il luogo in cui tutti i raccontatori di storie italiane si incrociano attraverso la forza delle parole. Le date scelte nel calendario sono quelle simboliche: 27 gennaio (Giorno della Memoria), 22 marzo (Anniversario Cinque Giornate di Milano), 24 aprile (Verso il 25 aprile, Anniversario della Liberazione Italiana dal Nazi - Fascismo), 9 maggio (Giorno della Memoria delle Vittime del Terrorismo ), 11 luglio (Anniversario della Morte di Giorgio Ambrosoli). In coincidenza di ogni singolo evento Fondazione Giangiacomo Feltrinelli pubblica nella collana Memo un ebook dedicato scaricabile gratuitamente dal proprio sito.  
   
   
LAZIO: SETTANTA ANNI FA LO SBARCO DEGLI ALLEATI: SIAMO LIBERI ANCHE GRAZIE AL LORO SACRIFICIO  
 
 Roma, 23 gennaio 2014 - Settanta anni fa, ad Anzio e Nettuno, lo sbarco degli alleati che diede inizio alla fase più importante della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista. “È in posti come questo che è nato il cuore della democrazia – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che oggi ha partecipato alle celebrazioni in ricordo di quell’avvenimento storico - Non dobbiamo dimenticare - ha aggiunto Zingaretti- che dietro ogni avvenimento storico ci sono sempre donne e uomini. Per liberarci ne arrivarono migliaia, da Oltreoceano, e portarono qui valori importanti come la democrazia e la libertà”. Tra quei ragazzi c’era anche un italiano, che ha raccontato per la prima volta la sua storia in questo video. La sua testimonianza è stata raccolta grazie alla Banca della Memoria, uno dei progetti attivati dalla Regione per custodire testimonianze che rischiavano di andare perdute. Centotrentasei persone persero la vita durante lo sbarco e nelle fasi successive del secondo conflitto mondiale. Quelle di settant’anni fa fu una giornata importante nel cammino verso la fine dell’occupazione nazista. L’occasione di oggi è un modo per ricordare, soprattutto ai più giovani, che ogni giorno godiamo di tante libertà anche grazie ai tanti che abbandonarono le loro famiglie per venirci a liberare.  
   
   
A CAVALLO TRA FIRENZE E PISA IL PROGETTO TEATRALE DI GIALLO MARE  
 
Firenze, 23 gennaio 2014 – Un´intesa per dare sostegno e sviluppo pluriennale e interprovinciale alla residenza teatrale legata alla esperienza artistica che da oltre venticinque anni vede al suo centro la compagnia Giallo Mare Minimal Teatro e il suo rapporto con la vasta area di territorio tra Pisa e Firenze. Questo il significato del protocollo d´intesa siglato stamani a Empoli tra la compagnia teatrale e i Comuni di Castelfiorentino, Empoli, Santa Croce sull´Arno e Vinci, l´Unione dei Comuni Empolese Valdelsa, con la supervisione della Regione Toscana. La residenza teatrale interprovinciale di Giallo Mare Minimal Teatro e degli enti firmatari è stata riconosciuta dalla Regione come una delle eccellenze regionali per il suo progetto produttivo, formativo e promozionale, capace di dialogare con vasti pubblici di ogni età, produrre spettacoli che circuitano in Italia e all´estero e con esperienze molto importanti di formazione. A confermarlo sono i numeri: 150 spettacoli, 35mila spettatori, 1200 allievi delle scuole che partecipano ai laboratori teatrali, 80 ragazzi e adolescenti nei laboratori extrascolastici, 70 allievi giovani ed adulti nei laboratori serali. "Il progetto delle residenze artistico-culturali della Regione Toscana costituisce, in stretto rapporto con le comunità territoriali, vere e proprie ´case´ teatrali abitate da operatori ed artisti capaci sia di creazione artistica che di formazione – afferma l´assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti salutando l´intesa siglata oggi -. Il nostro obiettivo era e resta finalizzare la storia di tanti percorsi avviati in precedenza, disegnando la mappa di veri e propri avamposti culturali, spesso creati da giovani leve dello spettacolo capaci di realizzare una diversificazione dell´offerta artistica e creare luoghi di relazione privilegiata con i cittadini, dei luoghi interessati". Sono ventuno le proposte di residenza artistica, con il coinvolgimento di trenta soggetti teatrali, che hanno avuto accesso al finanziamento per bando pubblico previsto dalla Regione. Esperti di rilevanza nazionale hanno valutato i progetti presentati, che rappresentano il risultato di un lungo processo di innovazione del sistema regionale dello spettacolo dal vivo.  
   
   
FORMAZIONE. STORIE DI DIGITALE, DI CREATIVITÀ E DI SVILUPPO ECONOMICO: GIOVEDÌ 23 GENNAIO A CESENA  
 
 Bologna, 23 gennaio 2013 - Un incontro per raccontare storie di digitale e di creatività viste come elementi chiave per lo sviluppo socio-economico del nostro Paese. Un viaggio in tutto il Paese tra le esperienze e i progetti che mostrano esempi di realtà creative e imprenditoriali nate e cresciute nell’ottica della rete di conoscenza, multidisciplinarietà e contaminazione fra saperi, territori e persone. E’ quanto propone il seminario “Creativity at the Mirror - La creatività, il digitale e le sue facce”, che si terrà 23 gennaio dalle ore 14.30 alle 17.30 presso l’Istituto Tecnico Tecnologico "Blaise Pascal" di Cesena (Piazzale Macrelli 100). L’appuntamento di Cesena rappresenta la terza tappa dei seminari “Dire, fare, comunicare - il linguaggio nella vita e nel lavoro”, quattro incontri, voluti e finanziati dalla Regione Emilia-romagna per arricchire e qualificare i percorsi biennali degli Its e per favorire l’integrazione e la complementarietà fra i percorsi formativi, organizzati dalla Fondazione dell’Istituto Tecnico Superiore per le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (Fitstic) di Cesena. Sul tema gli esperti Carlo Boccazzi Varotto e Barbara Longiardi, coordinati da Giampaolo Colletti, si confronteranno su casi concreti per far comprendere la portata reale dei processi creativi altamente innovativi che si celano dietro a termini un po’ criptici quali “barcamp”, “coworking” e “fablab”, con l’intento di compiere un viaggio concreto tra le nuove frontiere della creatività mondiale. Si parlerà quindi della capacità di “Adriano Design” di dialogare e innovare un´industria come quella delle stufe di Castellamonte. Si analizzerà un progetto di design tecnologico come “Hidden Radio”, nato tra Milano e San Francisco, che ha raccolto in crowdfunding quasi un milione di dollari. Ma ancora, ci si confronterà con il “design sociale” di Vincenzo Di Maria, il quale pone al centro della sua attività la capacità di condividere e lavorare in rete, per arrivare a parlare dell´artigianato digitale dei Fablab e la community dei makers. L´obiettivo, è mostrare come creatività, tecnologia e innovazione sociale possano essere importanti per lo sviluppo del nostro paese e della sua economia. Il ciclo dei seminari si chiuderà il 3 febbraio con l’attore e scrittore Ascanio Celestini, che a Bologna presenterà ai ragazzi il lavoro teatrale “Fabbrica. Il lavoro: come cambia, come ci cambia”. Il racconto di tre generazioni di operai e del loro vissuto all’interno della fabbrica, a partire dai primi del novecento per attraversare la Grande Guerra, il fascismo e la seconda guerra mondiale, che farà conoscere ai giovani allievi degli Its il tema del lavoro, il tema della memoria attraverso il richiamo a fatti e personaggi della nostra storia e il tema del linguaggio, grazie all’uso della parola ritmato e incalzante di Celestini.  
   
   
GIOVANNI RIZZOLI SCULTURE POSSIBILI, THE SKY ABOVE THE BLOOD BELOW MILANO 5 FEBBRAIO – 31 MARZO 2014 INAUGURAZIONE 5 FEBBRAIO, ORE 18.30  
 
 Milano, 23 gennaio 2014 - Dal 5 febbraio al 31 marzo 2014 la Fl Gallery di Federico Luger presenta Sculture Possibili, The Sky Above The Blood Below, la seconda personale di Giovanni Rizzoli negli spazi della galleria. Il progetto presenta un corpus di sculture dell´artista realizzate per l´occasione, un percorso tra il mistico e il fiabesco in cui ispirazioni spirituali e religiose si fondono con istanze laiche, etiche e civili. Laureato in storia dell’arte medioevale e scultore nell’accezione più classica del termine, Giovanni Rizzoli approda con questa mostra a una nuova fase della sua ricerca artistica. Nelle sue ultime riflessioni Rizzoli indaga le possibilità dell’assoluto, facendosi interprete del mistero del nostro tempo e portavoce delle sue manifestazioni. Quella che ci racconta è una cosmologia al contrario, una “terra senza il male” , dove l’umano e il divino si incontrano nuovamente dopo una lunga e dolorosa separazione nella speranza di ricomporsi, come due parti dello stesso simbolo ormai infranto. Accanto alle sculture sarà esposto un piccolo libro di Milton, Paradise Lost, che affronta proprio il dramma umano tra la scelta della conoscenza e l’affidamento alla grazia divina. Ed è attraverso questo tipo di dimensione simbolica che le sculture di Rizzoli approfondiscono la condizione dell’uomo, senza cedere al fascino facile e – come direbbe l’artista – “pornografico” della provocazione, ma recuperando piuttosto un fare sapiente e argomenti alti. Questo avviene, per esempio, con Cono Aureo (2013), composizione morbida di damasco d’oro che si sposa con una flebo che cola liquido azzurro sul tessuto, posta all’ingresso della mostra di fronte a Torre, scultura in damasco bianco (2013). L’operare di Giovanni Rizzoli si rivolge ad argomenti religiosi in maniera ancora più evidente nelle sculture Oltre (2013) e Ipotesi di ascensione (2002-2013): la prima, una sfera di marmo nero del Belgio di 45 cm di diametro con un’unica incisione in aramaico del nome di Gesù, posizionata in modo tale che l’iscrizione risulti nascosta allo sguardo; la seconda, una figura in bronzo appesa, con le mani alzate al cielo, colta nel tentativo di vincere la gravità della condizione umana che la tiene ancorata a terra. Come acutamente anticipato da Bruno Corà in un testo del 2007 , “Giovanni Rizzoli appare, tra gli artisti delle generazioni più recenti, quello maggiormente dotato e capace di conferire all’opera una sconcertante sostantività ontologica.” Erede della più importante tradizione scultorea italiana del Novecento, in un percorso che lo vide protagonista alla Biennale di Venezia del 1999 curata da Harald Szeemann, Rizzoli oggi fa consapevolmente suoi i comandamenti di Arturo Martini e li ripensa alla ricerca dei “luoghi della sculturalità universale”, li ripercorre vivendo la scultura come “estensione”, come “insondabile architettura per raggiungere l´universale”. È uno sguardo, il suo, che guarda il mondo con “strabismo divergente”, “con un occhio rivolto al passato, alla misura classica, alla consolidata e ‘popolare’ bellezza aulica, e l´altro occhio divaricato verso il presente, l´ultima delle ultime convergenze attuali, l´ultima esigenza della storia, la contemporaneità.” La scultura di Giovanni Rizzoli vive di nostalgia e allo stesso tempo la rinnega, si fa teatro iconografico – con i suoi rimandi a letteratura, arte figurativa, filosofia, religione, affabulazione popolare, cronaca, attualità – in cui la sedimentazione di una articolata e complessa sensibilità diventa ibridazione, “approdo a uno spazio franco e totale dove i generi si incontrano e dialogano tra loro”, come ebbe a scrivere su di lui Achille Bonito Oliva. Nascono così le opere che si trovano al piano sottostante della galleria, come la croce con inciso il nome di Gesù in aramaico (2013), croce di proporzioni auree in marmo nero del Belgio sulla quale è inscritto ripetutamente, fino a coprire l’intera superficie anche nella parte nascosta allo sguardo, il nome di Gesù nella lingua in cui si esprimeva e lo chiamavano i suoi contemporanei. O come le tre croci laiche – Croce dei migranti, Croce del malato e Crucified Doll (la croce del ginecidio), tutte del 2013 – che raccontano con dolente compassione le tragedie degli sbarchi dei clandestini sulle nostre coste, la condizione della sofferenza dei malati e il vilipendio perpetrato quotidianamente sulle donne. È un percorso alla ricerca dello svelamento del mistero, quello proposto da Giovanni Rizzoli, che culmina con la scultura Cristo assiso sul trono dell’Etimasia (2002-2013), una preziosa opera da Wunderkammer in bronzo dorato e base in marmo verde del Guatemala su cui è inciso in greco antico il nome della scultura, che simbolicamente introduce il tema del Giudizio Universale. Qui il processo di astrazione del corpo di Cristo, talmente rarefatto da essere rappresentato come sola veste, diventa una possibile via di salvezza, di abbandono della materialità per farsi pensiero puro. Conclude la mostra Infiniti infiniti (2009), una colonna in marmo nero del Belgio su cui poggia una sfera di vetro – di 30 cm di diametro – che contiene 8 simboli dell’infinito in vetro nero, contraltare laico all’aspirazione cristiana del Regno dei Cieli, manifestazione umana, impenetrabile e insondabile, del mistero della vita. Giovanni Rizzoli è nato a Venezia nel 1963. Ha vissuto in Canada, Belgio, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti per lungo tempo in vari momenti della sua vita. Oggi Giovanni afferma “che gli manca l’Italia anche se è in Italia” a sottolineare che l’Italia per questo artista è una conquista e un’eccezione meravigliosa. Dopo studi all’Architectural Association e dopo aver frequentato il Works of art course della Sotheby’s diretto da Derek Shrub e la scuola di scultura City and Guild a Londra per imparare la pratica tecnica della scultura, si è laureato in Storia dell’arte medioevale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha insegnato in varie occasioni presso il Dipartimento d’Arte della New York University di New York e Venezia. Ha esposto alla 48ma Biennale di Venezia nel 1999, D´apertutto, curata da Harald Szeemann ; alla 15ma Quadriennale di Roma presso il Palazzo delle Esposizioni nel 2008, curata da Chiara Bertola, Lorenzo Canova e Bruno Corà; alla mostra Coup de Ville curata da Jan Hoet e Stef Van Bellingen, nel 2010 a Saint Niklaas in Belgio; alla Kunsthalle di Goeppingen in Germania nel 1996 e 2010 con mostre curate da Werner Meyer; Bildshön, Schönheitsklut in der aktuellen Kunst nel Städtische Galerie Karlsruhe in Germania, curata da Melanie Ardjah e Brigitte Baumstark; Corpi, Automi, Robot curata da Pietro Bellasi e Bruno Corà, Museo di Lugano e Villa Ciani (Ch) nel 2009; Arte Italiana del Xxi Secolo 2010-2011 curata da Marco Meneguzzo alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano; nel 2013, Giovanni Rizzoli, Federico Luger, Milano; Rosa Piero, Rosa Tiepolo, Rosa Spalletti, Rosa, a cura di Marco Meneguzzo, Studio La Città, Verona; The Inmigrants. Experiment 2, Venezia; e in moltissime altre esposizioni in musei e gallerie in Italia e all’estero. Attualmente vive a Milano, Venezia e a Ospedaletti.  
   
   
PROMOSSO UN INCONTRO CON I RESPONSABILI DEI GRANDI EVENTI FINANZIATI NELL´AMBITO DEL PROGETTO "CALABRIA, TERRA DI FESTIVAL"  
 
Catanzaro, 23 gennaio 2014 - L´assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha promosso un incontro con i responsabili dei grandi eventi finanziati dalla Regione nell´ambito del progetto "Calabria, terra di Festival". Erano presenti all´incontro gli esponenti delle manifestazioni di Roccella Jazz, Peperoncino Festival di Diamante, Armonie d´Arte, Tropea Leggere e Scrivere, Magikro e Festival del Cinema della Calabria. L´incontro e´ stato promosso per mettere in rete e fare interagire le varie iniziative, attraverso una serie di eventi diffusi su tutto il territorio regionale e per gran parte dei mesi dell´anno. L´assessore Caligiuri ha invitato a redigere un programma comune che favorisca l´integrazione e la collaborazione tra le manifestazioni, insieme a una comunicazione congiunta, in modo che possa essere più incisiva per mobilitare maggiori ricadute economiche. Un primo calendario delle manifestazioni sara´ presentato durante la Borsa Internazionale del Turismo di Milano il prossimo 15 febbraio. Caligiuri ha anche invitato i promotori delle iniziative a coinvolgere in modo più serrato le amministrazioni comunali e i privati dei territori dove si svolgono le manifestazioni.