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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 17 Aprile 2014 |
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SANITÀ: I CONTI TORNANO IN ORDINE, IL LAZIO VERSO LA FINE DELL´EMERGENZA |
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Roma, 17 aprile 2014 - Un nuovo modello per la sanità del Lazio fondato sulla razionalizzazione della spesa e su una nuova offerta di servizi sul territorio. In particolare, l’azione della Regione si basa su tre scelte strategiche: La riqualificazione della rete ospedaliera, per ridurre gli squilibri e l’inappropriatezza riaffermando il diritto alla salute dei cittadini. Una nuova rete di cure sul territorio, per affermare un nuovo modello di integrazione sociosanitaria, riducendo i costi e innovando l’offerta di servizi. Regole certe sulla trasparenza. Con processi efficaci e riconosciuti di valutazione e controlli. In questo modo la Regione potrà governare la spesa con razionalità, tagliando gli sprechi e costruendo un sistema sanitario regionale più forte, coeso e integrato. Ecco dieci grandi novità del nuovo modello di sanità su cui la Regione sta lavorando per i cittadini. Un bilancio virtuoso. Nel 2013 conti della sanità migliorano nonostante la riduzione del fondo sanitario: il deficit chiude a 610 milioni di euro, nonostante il taglio di 109 milioni di euro. A fine anno il saldo è in positivo di 112 milioni di nuovi risparmi e, senza il taglio del Fondo sanitario nazionale, sarebbe possibile chiudere il 2013 a circa 500 milioni. Sblocco del turnover e aumento delle deroghe. L’obiettivo è superare del tutto il blocco delle nuove assunzioni. Sarà possibile con una gestione più efficiente del personale e con la riorganizzazione della rete. Nel frattempo, la Regione ha deciso di aumentare le deroghe al blocco delle assunzioni dei fuoriusciti nell’anno precedente: passano dal 10% al 15%. Pareggio di bilancio dei conti della sanità a fine 2015. La Regione conta di raggiungere questo importante risultato in particolare grazie a tre interventi che comporteranno notevoli risparmi: il taglio agli sprechi nell’acquisto di beni e servizi, grazie alla Centrale Unica, pari a 278 milioni di euro, il ricalcolo della popolazione censita dall’Istat, che porterà almeno 300 milioni di euro, e la razionalizzazione della spesa farmaceutica, per 61 milioni di euro. Nuovi investimenti per l’integrazione sociosanitaria, con il potenziamento della sanità territoriale e dell’integrazione sociosanitaria. Sarà promosso un investimento di 31 milioni di euro. Tra le altre cose è stato anche aperto il tavolo delle regole sulle Rsa (Residenze Sanitarie per Anziani) con imprenditori e organizzazioni sindacali. Razionalizzazione della spesa senza tagliare l’assistenza. La spesa ospedaliera oggi rappresenta più della metà della spesa totale della sanità del Lazio, il 53% contro il 44% della media nazionale. Per questo la Regione è al lavoro sulla riqualificazione della rete ospedaliera a partire dai criteri di appropriatezza e riforma organizzativa, senza tagliare l’assistenza ma razionalizzando i costi di gestione. Un esempio? La riduzione dei tempi medi delle degenze e l’adozione del modello di week-hospital, con ricoveri, quando possibile, dal lunedì al venerdì. Per quanto riguarda invece la razionalizzazione dell’offerta ospedaliera per acuti, per riallineare l’offerta di posti letto agli standard nazionali si terrà conto dell’effettivo utilizzo dei posti letto, senza tagli lineari. E poi verrà potenziata la rete della medicina d’urgenza e della terapia intensiva. Abolizione delle macroaree, con il potenziamento della sanità delle province Nord e Sud del Lazio, Viterbo e Latina. Il Santa Maria Goretti di Latina diverrà Dea, (Dipartimento d’emergenza e accettazione) di Ii Livello. L’ospedale di Belcolle di Viterbo, attuale Dea di I livello, sarà invece ulteriormente potenziato. Entro il 2016 sarà attivato anche il nuovo Ospedale dei Castelli. Case della salute e presa in carico dei pazienti cronici. Completando il circuito delle Case della salute la Regione porterà avanti la riorganizzazione della rete sociosanitaria territoriale, a cominciare dalle strutture che hanno già avviato processi di trasformazione. E poi sarà avviato il progetto di presa in carico dei pazienti cronici. Semplificazione della governance e taglio delle poltrone. In questo modo la Regione riduce i costi delle strutture apicali. Ecco i provvedimenti maggiori: La fusione tra Asl Rm A e Asl Rm E, con la creazione di una nuova Asl, in modo da ridurre i costi. L’accorpamento tra Irccs “Spallanzani” e Irccs Ire – Isg, con un’unica Direzione generale mantenendo però le tre diverse direzioni scientifiche. La chiusura dell’Agenzia trapianti, valorizzando le funzioni e le attività del Centro regionale trapianti. Questo comporterà un risparmio di 5 milioni di euro. Un nuovo sistema di regole sulle norme di gestione, i criteri di remunerazione, i controlli e la trasparenza. La Regione punta a definire un nuovo patto di diritti e doveri tra tutti gli attori del sistema sanitario regionale. Tra i principali interventi sono stabiliti dei budget biennali, la riduzione a 90 giorni dei pagamenti entro il 2014, il potenziamento del sistema dei controlli e rafforzamento della trasparenza, anche con un nuovo portale Open Data. Una efficiente ‘holding sanitaria’. Con la riorganizzazione della governance della sanità regionale, si intende il ruolo di monitoraggio e verifica della Regione sulle azioni delle aziende sanitarie. “Questo è il cambio di passo per procedere a una rivoluzione – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti,che ha aggiunto: in questi mesi siamo riusciti a costruire una bella squadra, unita e molto affiatata. Siamo arrivati in una regione assediata da mille casi irrisolti nel settore sanitario, ma oggi siamo sicuri che porteremo il Lazio fuori dal commissariamento e che la nostra regione sarà in grado di camminare sulle sue gambe". |
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III GIORNATA NAZIONALE PER LA LOTTA ALLA TROMBOSI ALT SEGNA IL GOAL DELLA SALUTE |
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Milano, 17 aprile 2014 – La doppietta vincente formata da scienza e buonsenso segna un nuovo, prezioso, goal nella lotta alle malattie cardiovascolari da Trombosi. Occasione speciale per la discesa in campo dei due consolidati alleati è stata la terza Giornata Nazionale per la lotta alla trombosi. Mercoledì 16 aprile, le più importanti città italiane sono state attraversate da seminari, giochi e incontri sportivi organizzati in nome dello stile di vita da Alt – Associazione lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari. Dal 1987, la onlus guidata da Lidia Rota Vender diffonde informazioni fornite dalla ricerca scientifica e le trasforma in stimoli che spingono grandi e bambini a scegliere uno stile di vita sano e perciò a evitare infarto, ictus cerebrale, embolia polmonare, malattie causate da una trombosi e scatenate da una squadra di fattori di rischio, fra i quali il diabete, l´ipertensione ma anche e soprattutto il sovrappeso, un´alimentazione sbilanciata, la pigrizia, il fumo. Una ricerca che ha seguito per vent´anni 8 mila bambini, pubblicata poche settimane fa sulla prestigiosa rivista scientifica New England Journal of Medicine (Nejm), ha rilevato che il periodo di massimo rischio per l’aumento di peso sarebbe tra i sei e gli otto anni, e che i bambini che sono già in sovrappeso a 5 anni hanno una probabilità di diventare adulti obesi ben quattro volte superiore ai coetanei di peso normale: e quindi si candidano ad andare incontro precocemente a infarti, ictus, trombosi . Alimentazione intelligente, equilibrio fra quanto si mangia e quanto si consuma, in termini di calorie, e attività fisica quotidiana: questa è la semplice strategia di base, efficace per prepararsi a una vita di salute . “Sono abitudini che devono essere scelte fin da bambini, ecco perché molti degli eventi organizzati per questa Giornata sono dedicati ai giovani – spiega la presidente di Alt, Lidia Rota Vender – E´ alle nuove generazioni che dobbiamo rivolgerci se vogliamo diffondere nel nostro Paese una sempre maggiore consapevolezza dell´enorme problema delle malattie cardiovascolari ma soprattutto delle sue possibili soluzioni”. Via libera dunque ai giochi di una volta, come quelli che Alt e Csi (Centro Sportivo Italiano) hanno organizzato mercoledì 16 aprile allo storico Vigorelli per gli studenti delle scuole milanesi. Tiro alla fune, salto con la corda, corsa nei sacchi per una mattinata dal titolo “Ci vuole cuore”. Già da sabato scorso Milano ha visto spuntare in piazza Duomo un folto gruppo in maglietta rossa #Altpigrizia per un flashmob che ha invitato ragazzi e adulti a muoversi a suon di musica. Non è necessario impegnarsi in sport faticosi per guadagnare salute: l´Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda come attività fisica “qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richieda un dispendio energetico”. Un’esigenza, l´attività fisica, irrinunciabile per chiunque abbia il privilegio di poterlo fare, e sceglie di volerlo fare, come sostiene Dan Peterson, capitano della Squadra della Salute convocata il 14 aprile in sala Buzzati a Milano da Alt dal Direttore de La Gazzetta dello Sport, Andrea Monti. E non solo Milano! Le iniziative della Iii Giornata Nazionale per la Lotta alla Trombosi hanno coinvolto molte città italiane. A Bari i “Giochi sul Prato con Palla e Volano”, a Palermo medici e ricercatori si sono cimentati in un torneo di calcetto dedicato alla salute cardiovascolare delle donne, a Genova, nell´incontro patrocinato dal Ministero della Salute medici ed esperti si sono messi a disposizione per spiegare al pubblico che cos´è una malattia da Trombosi, come si previene e come si cura, a Verona, come a Milano, per tutta la settimana Clearchannel ha permesso ad Alt di "fare salute" con una campagna ospitata su biciclette e spazi pubblicitari gratuiti, a Bologna presso la R. Accademia Filarmonica, musica, scienza e alimentazione sana si sono alleati per dire al alla pigrizia. La pigrizia è il nemico che ci attende dietro l´angolo per rovinarci la vita: vi ricordate di Wall-e? il piccolo robot di Walt Disney che si ritrova in un mondo di uomini donne e bambini talmente rovinati dalla comoda pigrizia da non essere più capaci di stare in piedi? “ Oggi la pigrizia è in agguato, molte funzioni della nostra vita di lavoro e di casa possono essere svolte senza fatica fisica, tutto è a portata di mano, raggiungibile senza sforzo, almeno per i fortunati che possono muoversi: senza esercizio le nostre ossa diventano fragili e i muscoli si riempiono di grasso e perdono efficienza: e come i muscoli, perde efficienza il cuore, il muscolo per eccellenza. La pigrizia offende le nostre arterie, causa infarto, ictus , trombosi delle arterie e delle vene” – ha spiegato la presidente di Alt - “Uno spreco insostenibile, per la famiglia e per la società intera, e per noi stessi, che nasciamo per avere una vita lunga, piacevole e di qualità, senza procurarci da soli malattie che potremmo davvero concretamente evitare con uno stile di vita intelligente, che non coincide con " sacrificio " ma con "scelta" La nostra salute futura richiede un investimento oggi, un investimento in volontà per un grande ritorno in salute domani " |
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MARCHE: L’ATTUAZIONE OPERATIVA DELLA RIFORMA SANITARIA: LINEE GUIDA PER L’ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DELLA CASA DELLA SALUTE. |
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Ancona, 17 aprile 2014 - La giunta regionale ha approvato le Linee guida per l’organizzazione funzionale della Casa della Salute. “Le linee guida sulle Case della Salute – ha spiegato il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca nel corso di una conferenza stampa con l’assessore Almerino Mezzolani, i vertici della sanità regionale e tutte le sigle sindacali che hanno condiviso il documento (per la Medicina generale: Fimmg, Snami, Smi, Simet; per la Pediatria di libera scelta Fimp – Cipe; per la Specialistica Ambulatoriale Interna: Sumai; Cisl Medici/cimo; Smi) - rappresentano un momento importante della riorganizzazione dell’assistenza territoriale nella nostra regione, che tiene conto di quanto finora già sviluppato dai professionisti del territorio, i Medici di medicina generale, i Pediatri di libera scelta e gli Specialisti ambulatoriali. Il principio che ispira la riorganizzazione – ha proseguito - è quello della prossimità delle cure, che valorizza la centralità del cittadino e si realizza attraverso l’utilizzo di forme organizzative flessibili che utilizzano le esperienze esistenti, quali le forme associative della medicina generale e l’integrazione con gli specialisti. Le Case della Salute rappresentano il livello di massima implementazione organizzativa ed erogativa, che al momento vanno collocate in quei contesti territoriali nei quali esistono condizioni favorenti e facilitanti, come la disponibilità di locali, di servizi distrettuali, di condizioni orogeografiche, di opportunità di integrazione professionale e comunque saranno sviluppate nella logica della distribuzione equilibrata sul territorio regionale. In tal modo la Casa della Salute è una tappa del percorso di riorganizzazione dell’assistenza territoriale inserita in una logica di connessione di sistema, che rende più completo ed appropriato il servizio offerto al cittadino. Il percorso è solo alla fase di avvio. Seguiranno poi tutti i passaggi negoziali e di condivisione necessari. Siamo certi - ha concluso Spacca - che la scelta di mettere al centro le Persone, ovvero i Cittadini ed i Professionisti, saprà essere il valore aggiunto di questo processo. In questo modo riusciremo a vincere le sfide che l´ attuale contesto lancia alla tenuta dei sistemi di welfare, raggiungendo con maggior sicurezza gli obiettivi di tutela della salute delle persone”. “La riforma sanitaria sta camminando a grandi passi e questo provvedimento appena approvato contribuisce in modo determinante a renderla concreta e operativa – ha affermato l’assessore Almerino Mezzolani – Ringrazio tutti i partners che hanno condiviso il provvedimento: senza la loro collaborazione non potremo attuare una riforma profonda. Il lavoro è appena cominciato: adesso attraverso il confronto assesteremo al meglio la parte organizzativa nella logica dell’equilibrio territoriale. Il rafforzamento della rete territoriale e le cure intermedie – ha concluso - rappresenteranno un aiuto concreto alle famiglie”. Il progetto implementa l’area delle cure primarie, già avviata con gli Accordi integrativi regionali con i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di Libera Scelta, Continuità assistenziale, medici in formazione e gli Specialisti Ambulatoriali Interni. Il modello organizzativo-funzionale individuato per tutti i medici convenzionati è quello delle Équipes Territoriali (Et): oggi sono 53 quelle operative e diffuse in tutti i nostri distretti. Le Case della Salute potranno avere diversa complessità e modalità di organizzazione in base alle caratteristiche oro-geografiche del territorio ed alla densità della popolazione, alla ricchezza e alla complessità dei servizi già presenti, configurando modelli con intensità assistenziale crescente che ne connoteranno le varie tipologie organizzative. La loro estensione passerà anche attraverso l’implementazione di modelli associativi di medicina generale (rete e gruppo) e del relativo personale di supporto. Sono previste tre tipologie di Casa della salute con complessità organizzativa crescente: A - Casa della Salute per l’erogazione delle cure integrate - Tipo A Rappresenta la cerniera strutturale tra la medicina di assistenza primaria (ed eventualmente la pediatria di libera scelta) e l’erogazione di prestazioni infermieristiche e specialistiche distrettuali per gli ambiti di maggiore prevalenza epidemiologica, al fine di implementare percorsi clinici integrati per le patologie di maggior impatto. Si organizza fino ad un massimo 12 ore diurne. La tipologia A può nascere delle forme organizzative integrate della medicina generale (medico singolo con specifici supporti, rete, medicina di gruppo, equipe territoriali, Unità Complessa Cure Primarie) ed è finalizzata all’erogazione dei servizi di assistenza primaria. B - Casa della Salute per l’erogazione delle cure integrate e residenzialità - Tipo B Oltre a tutte le funzioni precedenti si sviluppano i servizi diagnostici – terapeutici, l’integrazione con i servizi sociali per la presa in carico globale e la prevenzione che prevede almeno la presenza delle funzioni di vaccinazioni e certificazioni. Ci può essere un modulo di degenza residenziale Si organizza da 12 fino 24 ore. C- Casa della Salute - Tipo C Derivano dalla riconversione delle piccole strutture ospedaliere. Oltre alle funzione precedenti, è presente l’Unità di Valutazione Integrata, la Diagnostica Tradizionale non contrastografica, almeno un modulo di degenza residenziale a ciclo continuativo a finalizzazione sanitaria o socio-sanitaria. Sarà possibile attivare Punti di primo intervento territoriali organizzati secondo la complessità del territorio di riferimento ed in coerenza con la rete dell’emergenza-urgenza, e prevedere funzioni ospedaliere (Day Surgery o one-Day Surgery, lungodegenza, riabilitazione intensiva). E’ organizzata H24. Nelle tipologie più organizzate, B e C, potranno essere anche presenti i servizi territoriali di salute mentale e sanità pubblica, oltre a quelli della residenzialità. Attraverso queste forme organizzative sarà favorita l’organizzazione di percorsi clinico-assistenziali e ambulatori integrati per patologia e pe contribuire al governo dei tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali. |
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SANITA’: INAUGURATA DA PRESIDENTE REGIONE VENETO NUOVA ELISUPERFICIE 118 SULLA SOMMITA’ DELL’OSPEDALE DI CONEGLIANO. “NUOVO TASSELLO DI RETE SALVAVITA PER RISPETTARE LA GOLDEN HOUR” |
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Conegliano (Tv), 17 aprile 2014 - In Veneto, quando un elicottero giallo con il nome “leone” e il numero “118” stampigliati sulle fiancate atterra sull’elisuperficie di un ospedale, significa che una vita è stata salvata, o che si sta facendo davvero tutto il possibile per salvarla. Di questi voli se fanno centinaia all’anno e tra pochi giorni, concluse le esercitazioni di atterraggio e decollo degli equipaggi, potranno scendere anche sulla nuova elisuperficie dell’Ospedale di Conegliano, in provincia di Treviso, realizzata sulla sommità (sesto piano) della piastra chirurgica e inaugurata dal presidente della Regione del Veneto, alla presenza di numerose autorità, tra le quali il Presidente della Provincia di Treviso, i Sindaci di Conegliano e Vittorio Veneto e il direttore generale dell’Ulss 7. La nuova struttura consentirà un risparmio nei tempi di soccorso di un paziente di circa 20 minuti rispetto a prima, quando gli elicotteri venivano fatti atterrare in un’area distante più di 500 metri, con la necessità di inviare un’ambulanza per trasportare il ferito all’interno dell’ospedale. Dalla piazzola d’atterraggio il malato viene invece direttamente introdotto nell’ospedale e si trova immediatamente nell’area della rianimazione e delle chirurgie. “In una sanità del futuro organizzata in una rete di Hub & Spoke come quella delineata nel Piano Sociosanitario Veneto – ha rimarcato il Governatore – il sistema dell’urgenza-emergenza ha un ruolo fondamentale: raccogliere il malato in tempi brevissimi e altrettanto in fretta, come detta la regola dalla ‘Golden Hour’ (l’ora d’oro considerata il tempo ideale per salvare una vita), farlo arrivare nell’ospedale per acuti più adatto alla sua patologia. In Veneto – ha aggiunto – ci riusciamo grazie al fatto che siamo una delle poche Regioni d’Italia ad avere una rete così diffusa di piazzole dell’elisoccorso, praticamente una per ogni ospedale per acuti, e un sistema organizzato in maniera efficace, con personale medico e infermieristico altamente specializzato, che riceve nei pronto soccorso 2 milioni di malati l’anno ed eroga quasi 14 milioni di prestazioni”. Allargando l’orizzonte del suo intervento, il Presidente della Regione ha sottolineato anche che “il sistema sanitario veneto può vantarsi di bilanci in attivo in ben 13 delle sue Ullss, quando solo pochi anni fa non se ne contavano più di tre o quattro. Stiamo ottimizzando l’uso dei soldi dei veneti – ha detto – e sinora siamo riusciti a spendere meno e curare meglio. Ora ci concentreremo anche sull’assistenza nelle sale d’attesa, dove tra pochissimo entreranno in funzione gli steward per tenere informati i presenti sulla loro situazione e su quella del reparto, reti wi-fi, erogatore di bevande e prese per la ricarica di telefoni e tablet: un segnale forte di efficienza e umanizzazione del rapporto con la gente”. Il Governatore ha infine tenuto a tranquillizzare tutti sul futuro dei due ospedali dell’area, Conegliano e Vittorio Veneto. “Non esiste concorrenza tra loro ma integrazione virtuosa all’interno di una rete ospedaliera, pur mantenendo la giusta autonomia operativa”. |
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PARTE IL NUOVO SITO DELL´OSPEDALE GALLIERA PIU´ CONTENUTI E NAVIGAZIONE FACILITATA |
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Genova, 17 aprile 2014 – Da mercoledì 16 aprile digitando www.Galliera.it è possibile collegarsi al nuovo sito aziendale dell´Ospedale. “Oggi più che mai – spiega Adriano Lagostena, Direttore Generale del Galliera - il sito rappresenta un’importante strumento di comunicazione che permette l´interazione fra l´offerta dell’Ospedale e le esigenze di informazione del cittadino. Rinnovato nella grafica ma anche nell´organizzazione dei contenuti, tale strumento offre un´ampia panoramica relativa alla struttura e ai suoi servizi”. Contenuti che possono essere consultati agevolmente, oltre che da Pc, anche da tablet e smartphone. Al centro della home, due i temi posti in primo piano: l´accoglienza e i servizi alla persona. Le aree dedicate consentono di accedere attraverso una navigazione facilitata a contenuti pratici e di immediata fruibilità. La nuova impostazione del sito rende più evidente l’organizzazione logica per tutti gli stakeholder coinvolti nell´attività: pazienti, caregiver, professionisti, fornitori, ecc... Ampio spazio è dedicato alla consegna dei Referti web e all´area Salute e Benessere, all´interno della quale è possibile trovare informazioni su patologie, prevenzione e notizie a cura degli specialisti dell´ospedale: video, contenuti multimediali, articoli e magazine dedicato alla Salute. Inoltre per ciascun reparto o ambulatorio sono presenti pagine con le indicazioni che possono essere utili come ubicazione, orari, staff e con le informazioni dell´attività svolta. Dal 2000 a oggi il sito del Galliera è passato attraverso tre importanti trasformazioni organizzative e grafiche arricchendosi via via fino ad arrivare a oltre 3.000 pagine pubbliche e altrettante dedicate, attraverso la rete intranet, ai dipendenti, che lo utilizzano quotidianamente come strumento di lavoro. Per l´anno 2013 la statistica (fonte Google Analytics) vede un totale tra esterni e interni di circa 1.450.000 visite con una media di permanenza sul sito di 6 minuti e mezzo. Il dato si divide al 50% tra visitatori esterni e interni dimostrando un incremento dal 2012 del 27% delle visite da rete esterna e una media di 120.000 visite mensili nel corso del 2013. |
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ROMA. ACCORDO VENDOLA PINOTTI PER COLLABORAZIONE SU SANITÀ PUBBLICA |
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Bari, 17 aprile 2014 - Preziose sinergie tra Regione Puglia e Ministero della Difesa. Questa mattina a Roma è stato sottoscritto dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e dal Ministro della Difesa Roberta Pinotti un importante accordo di collaborazione in tema di sanità pubblica, nell’ambito delle attività del Tavolo interistituzionale per la risoluzione delle criticità dell’area jonica, attivato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. In particolare, l’accordo porterà alla fruizione da parte dei cittadini della Puglia dell’Ospedale Militare di Taranto, al fine di rispondere ai bisogni della popolazione e delle amministrazioni locali. “Adoperare l’ospedale militare al servizio della comunità di Taranto significa essere all’inizio di una sperimentazione – ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola dialogando con i giornalisti al termine della sottoscrizione - naturalmente questo è un accordo di massima con alcuni problemi pratici che andranno affrontati e risolti. Ma cominceremo subito con un applicativo, che renderà concreto questo accordo, relativamente all’uso della camera iperbarica, una struttura di assoluta eccellenza. L’accordo, che sarà perfezionato nei prossimi giorni, sarà il primo momento di congiunzione tra sanità militare e sanità civile per la città di Taranto”. Con la sottoscrizione dell’Accordo si avvia tra Regione Puglia e Ministero della Difesa “una reciproca collaborazione per la promozione, l´istituzione, l´organizzazione e lo sviluppo di attività di comune interesse nel settore Sanità pubblica, mediante l´impiego delle risorse, delle strutture e dei mezzi in rispettiva dotazione da individuare con successivi accordi discendenti, al fine di consentire sinergie tali da garantire standard qualitativi di eccellenza per l´utenza civile e militare”. Nel corso dell’incontro con il Ministro Roberta Pinotti e con i vertici delle Forze armate, si è discusso anche del tema delle servitù militari in occasione della seconda Conferenza Nazionale sulle Servitù. “Con il Ministro Pinotti – ha aggiunto Vendola – ci siamo confrontati su come affrontare il tema delle servitù militari, avviando eventualmente tavoli tecnici specifici per giungere poi ad un conferenza generale su tema. Questo è un tema che noi sentiamo particolarmente, avendo nel Parco nazionale della Murgia, poligoni di tiro e servitù militari. E’ un tema - ha concluso il Presidente - che affrontiamo con grande responsabilità, ma anche portando la voce di quelle comunità che vorrebbero riappropriarsi di parti di territorio, magari inutilmente sottoposte oggi a servitù militari”. |
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UCRAINA: OSPEDALI VENETI CURERANNO FERITI DI PIAZZA MAIDAN. PRESIDENTE REGIONE: “SE NEL MONDO E’ CHIESTO L’AIUTO DELLA NOSTRA SANITA’ RISPONDIAMO ‘PRESENTE’” |
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Venezia, 17 aprile 2014 - Arriveranno nei prossimi giorni per essere curati negli ospedali veneti 13 cittadini ucraini rimasti gravemente feriti begli scontri di Piazza Maidan a Kiev. Lo ha annunciato oggi il Presidente della Regione del Veneto, riferendo che è stata accolta la richiesta rivolta al Veneto dal Console Generale dell’Ucraina a Milano, ricevuto a Palazzo Balbi il 21 marzo scorso, perché mettesse a disposizione le sue strutture sanitarie per curare pazienti con ferite gravi e con necessità di assistenza ospedaliera urgente, vista l’impossibilità degli ospedali ucraini a prestare adeguato aiuto a tutti i feriti degli scontri. “Quando nel mondo viene chiesto aiuto alla sua sanità – ha detto il Governatore – il Veneto è sempre pronto a rispondere ‘presente’ e lo è anche in questo caso oltre che nei molti altri di carattere umanitario che vengono trattati lontano dalle luci dei riflettori. Ieri in Giunta – riferisce – abbiamo approvato la necessaria delibera e, una volta individuate dalle autorità ucraine le persone da curare, queste verranno fatte arrivare in Veneto con un volo umanitario attivato da Kiev e distribuite negli ospedali della regione più adatti a risolvere le loro patologie”. Saranno i tecnici della sanità regionale, una volta conosciute le tipologie di trauma su cui intervenire, a decidere in quali strutture ricoverare i feriti. Il loro arrivo è previsto a giorni. |
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STAMINA, ASSESSORE ALLA SALUTE LOMBARDIA SI APPELLA AL CAPO DELLO STATO |
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Milano, 17 aprile 2014 - "Mentre sono in corso verifiche e indagini approfondite da parte della Magistratura in merito alla validità scientifica del cosiddetto ´metodo Stamina´ e al percorso che ne ha portato l´applicazione presso gli Spedali Civici di Brescia, dalla stampa si apprende come un nuovo giudice abbia nuovamente imposto la somministrazione di tale terapia a un bambino, con un´ordinanza emessa sempre nei confronti della struttura lombarda". Lo dichiara il vice presidente e assessore alla Salute della Giunta di Regione Lombardia. "Ci appelliamo - dice l´assessore alla Salute - al presidente della Repubblica, quale capo del Consiglio Superiore della Magistratura, affinché - nel pieno e ovvio rispetto delle prerogative costituzionali - anche questo organo di Stato possa contribuire alla soluzione di un tema così complesso e difficile, magari anche trovando un percorso condiviso tra i suoi vari rappresentanti, senza dunque creare ulteriori sovrapposizioni che rischiano di esporre tutti - famiglie, medici, professionisti e responsabili sanitari - a ulteriori confusioni, asprezze e difficoltà". |
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