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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Maggio 2014
COSTRUIRE UN ROBOT PER IMITARE LE PIANTE  
 
Bruxelles, 21 maggio 2014 - Molti di noi probabilmente immaginano i robot con una forma grossolanamente umana - come negli innumerevoli film di fantascienza - o forse simili ai computer portatili. Ma un progetto finanziato dall´Ue si sta ispirando alle strategie intelligenti ed efficienti delle piante, al fine di sviluppare una nuova generazione di robot e tecnologie Tic, come il rilevamento o l´intelligenza adattiva distribuita. In particolare, le radici delle piante sono ottimi scavatori naturali, sottolinea la dott.Ssa Barbara Mazzolai del Centro di Micro-biorobotica (Cmbr) dell´Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), coordinatrice del progetto. Le caratteristiche delle radici - come la crescita adattiva, i movimenti ad alta efficienza energetica e la loro capacità di penetrare il terreno da qualsiasi angolazione - sono interessanti da un punto di vista ingegneristico, spiega. In realtà, a causa del loro stile di vita sessili, le piante hanno sviluppato la capacità di rispondere a una vasta gamma di segnali e di adattarsi efficacemente alle mutevoli condizioni ambientali. I materiali vegetali sono ottimizzati per ridurre il consumo di energia durante il movimento e queste funzionalità offrono una miriade di soluzioni per il mondo della robotica, utilizzando approcci che sono privi di attività muscolare e quindi non necessariamente animali. Research*eu rivista dei risultati ha chiesto alla dott.Ssa Mazzolai di parlare del suo lavoro nell´ambito del progetto Plantoid. Quali sono i temi e gli obiettivi principali del progetto Plantoid? L´obiettivo del progetto è quello di progettare, prototipare e validare una nuova generazione di sistemi robotici, nonché tecnologie Tic hardware e software, ispirati alle radici delle piante. Proprio come le loro controparti naturali, questi sistemi robotici hanno una percezione, attuazione e intelligenza distribuite per eseguire compiti di esplorazione e monitoraggio del suolo. In questo progetto stiamo studiando molte caratteristiche delle piante e delle loro radici, tra cui: la capacità di crescita e movimento in risposta a stimoli esterni, la crescita dalla punta della radice aggiungendo cellule e la produzione di peli laterali per ridurre l´attrito e la pressione necessaria per penetrare nel suolo, le capacità sensoriali per rilevare una gamma di differenti grandezze fisiche e chimiche nell´ambiente, l´attività osmotica utilizzata per innescare movimenti veloci o guidare movimenti lenti nelle piante e il comportamento risultante dal coordinamento delle radici di tutto l´organismo per raggiungere obiettivi ottimali. Cosa c´è di nuovo o innovativo nel progetto ? Le piante sono state raramente considerate come un modello di ispirazione per la progettazione e lo sviluppo di nuove tecnologie, soprattutto nel campo della robotica. Ciò è probabilmente dovuto ai loro principi operativi radicalmente diversi rispetto agli animali e alle difficoltà incontrate nello studiare i loro movimenti e le loro caratteristiche. Di conseguenza, le piante sono spesso considerate come organismi passivi, che non sono in grado di muoversi, comunicare e allontanarsi da un ambiente ostile. Il primo aspetto innovativo di questo progetto è quello di osservare le piante da un´altra prospettiva e di prendere in considerazione le loro proprietà strutturali, funzionali e fisiologiche come fonte di ispirazione rivoluzionaria nel campo della robotica e delle tecnologie Tic. Le piante si basano su strategie evolutive tese a ridurre il consumo di energia e ottimizzare l´uso delle risorse disponibili. Plantoid è il primo robot progettato per crescere proprio come fanno le radici delle piante, utilizzando strategie simili per penetrare ed esplorare il terreno in modo energeticamente efficiente. Qual è stata la prima cosa che l´ha spinta a ispirarsi alla natura per la progettazione tecnologica? Il mio obiettivo personale nel campo della biorobotica è quello di comprendere meglio la natura e il funzionamento degli esseri viventi, al fine di concettualizzare, progettare e fabbricare nuovi dispositivi artificiali e robot bio-ispirati. L´approccio che seguo è quello di selezionare prima i sistemi biologici - piante, in questo caso - che possiedono le caratteristiche che vogliamo implementare nei robot. Poi identifichiamo ed estraiamo i principi fondamentali che sono alla base di tali funzioni biologiche e li traduciamo in una soluzione tecnologica. Allo stesso tempo, il mio obiettivo è quello di aumentare la conoscenza dei sistemi biologici che usiamo come modelli. A tal fine, non si può semplicemente copiare la natura, ma piuttosto si devono selezionare con attenzione i modelli biologici dai quali i principi di base possono essere estratti e tradotti in un dispositivo artificiale. Quali sono le difficoltà che avete incontrato e come le avete risolte? Muoversi in un ambiente non strutturato come il suolo richiede nuovi approcci. Il nuovo concetto proposto - un robot che cresce come le radici di una pianta - penetra il suolo estendendo la propria struttura con una tecnica additiva di stratificazione. Vengono depositati strati di nuovo materiale adiacenti alla punta del dispositivo per produrre una forza motrice in punta e una struttura tubolare cava che si estende alla superficie del terreno. L´aggiunta di materiale alla punta riduce l´attrito quasi a zero, in quanto i lati del tubo non si muovono, riducendo il consumo di energia necessaria per la penetrazione del suolo. Quali sono i risultati concreti della ricerca fino a questo momento? Il primo prototipo Plantoide comprende due radici funzionali. Una atta a produrre una crescita artificiale e a penetrare nel terreno tramite un processo additivo di materiale. L´altra a fornire capacità di flessione in tre direzioni: i sistemi sensoriali per la temperatura, l´umidità, la gravità e il tatto, e l´elettronica necessaria per il condizionamento dei sensori e il controllo dell´attuazione. Le due radici sono integrate in un tronco contenente una scheda principale microcontrollore con capacità di comunicazione. I rami del tronco integrano foglie artificiali realizzate con materiali che "rispondono" al mutare delle condizioni ambientali (ad es. Umidità e temperatura). Questo risultato prelude a studi più complessi sulla struttura gerarchica delle pareti cellulari delle piante. In termini di componenti, sono stati sviluppati nuovi attuatori osmotici che possono essere utilizzati come componenti di per sé (ad es. Per un rilascio passivo di farmaci) o applicati per ottenere la piegatura della radice robotica. Più sensori saranno integrati nella radice robotica per rilevare i seguenti parametri: gravità, temperatura, tatto, umidità, sodio (Na+), potassio (K+), pH, nitrato (No3) e fosfati. Quali vantaggi comporta la partecipazione a un tale progetto dell´Ue? I progetti europei come Plantoide offrono l´opportunità di integrare diverse competenze e capacità, aumentare la multidisciplinarietà, risolvere problemi complessi e di stabilire nuove collaborazioni scientifiche e tecnologiche. Inoltre, questi progetti rappresentano un´occasione di formazione per i giovani ricercatori che sono disponibili ed esposti ad un contesto europeo. Quali sono i prossimi passi del progetto, o i prossimi temi della sua ricerca? I prossimi passi saranno focalizzati sull´integrazione delle funzioni individuate in un´unica radice robotica, che incorpora sensori, attuatori, unità di controllo, una parte di allungamento/crescita e una parte di piegatura. Le radici robotiche saranno in grado di penetrare e muoversi nel terreno, guidate dalla gravità o dalla vicinanza di acqua o altre sostanze chimiche. Dal punto di vista ingegneristico, il nostro obiettivo è quello di sviluppare nuovi robot flessibili ispirati alle piante, in grado di crescere con l´aggiunta di nuovi materiali. Ciò richiederà lo sviluppo e l´uso di nuovi sensori flessibili basati su materiali morbidi, nonché il controllo distribuito e architetture robotiche. Un interessante argomento di studio sono le strutture vegetali che sfruttano l´energia ambientale esterna per spostare o implementare strategie di movimento efficienti. Un´altra questione importante che intendiamo affrontare è se le piante mostrano un comportamento intelligente. Una definizione semplice di intelligenza vegetale potrebbe essere la crescita e lo sviluppo adattivamente variabili durante la vita del singolo. Sfruttando le capacità di adattamento delle piante, si potrebbe giungere allo sviluppo di dispositivi intelligenti non solo capaci di percepire, ma anche di seguire gli stimoli e prendere decisioni per svolgere i compiti richiesti. Le applicazioni di tali tecnologie ispirate alle piante comprendono il monitoraggio del suolo e l´esplorazione della contaminazione o di depositi minerali - sia sulla terra, sia su altri pianeti - ma potrebbero includere anche applicazioni mediche e chirurgiche, quali nuovi endoscopi flessibili, capaci di muoversi e crescere in organi umani delicati. Per maggiori informazioni, visitare: Plantoid http://www.Plantoidproject.eu/  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/103889_it.html    
   
   
RAFFORZARE LE COMPETENZE DELLA NANO-ELETTRONICA EUROPEA ATTRAVERSO LA FORMAZIONE INNOVATIVA  
 
Bruxelles, 21 maggio 2014 - La micro e nano-elettronica sono tra i settori tecnologici più innovativi e in più rapida crescita. Per di più, hanno un impatto diretto sul consumatore. L´industria della telefonia mobile, per esempio, è stata trasformata in poco più di un decennio, grazie in gran parte ai progressi compiuti in questo settore. I consumatori chiedono e si aspettano prodotti nuovi sempre più piccoli, più economici e più veloci rispetto ai precedenti. Questa domanda aiuta a guidare l´innovazione tra i produttori di dispositivi microelettronici. Per soddisfare costantemente le aspettative e tenere il passo con la concorrenza, però, i produttori devono poter contare su una nuova generazione di lavoratori altamente specializzati, in grado di realizzare la prossima linea di prodotti. Ed ecco dove entra in gioco il progetto Eurotraining, finanziato dall´Ue. Il progetto triennale, che è stato lanciato nel gennaio 2013, riunisce cinque partner: Corep di Torino (Italia) e Fsrm di Neuchâtel (Svizzera), entrambe specializzate nella formazione e trasferimento tecnologico continui, le università tecniche di Budapest (Ungheria) e Danimarca e l´organizzazione di ricerca Cea-leti con sede a Grenoble (Francia). L´obiettivo generale del progetto Eurotraining è quello di promuovere la competitività europea fornendo l´accesso a una formazione che sostiene l´adozione da parte dell´industrai di applicazioni di micro e nano-elettronica. Al fine di rendere disponibile la formazione di alta qualità in questo campo, Eurotraining ha sviluppato una piattaforma internet multimediale che offre l´accesso paneuropeo a quasi tutti i corsi in lingua inglese offerti dai fornitori di corsi nazionali. Questi corsi sono destinati agli ingegneri del settore, nonché a ricercatori e docenti universitari. Alcune attività di formazione dovrebbero inoltre contribuire a sensibilizzare il pubblico sul ruolo della micro e nano-elettronica. Infatti, la piattaforma fornisce collegamenti a più di 1 000 corsi di formazione, scuole estive, corsi scaricabili e materiali didattici universitari. Gli utenti possono facilmente navigare utilizzando il catalogo dei corsi, mentre i corsi multimediali sono facilmente disponibili. Due risorse molto importanti di Eurotraining sono la European Course Directory, contenente quasi 500 corsi di formazione aggiornati, e il servizio di etichettatura di qualità accreditata. Il sito contiene inoltre informazioni aggiornate sui corsi di laurea universitari, materiale didattico, continue offerte di formazione e programmi di "formazione dei formatori". I fornitori di corsi possono annunciare i loro eventi formativi gratuitamente sulla piattaforma e le università hanno la possibilità di diffondere rapidamente le loro conoscenze e competenze, caricando e scaricando materiali didattici disponibili gratuitamente. È inoltre disponibile un servizio di scambio di materiale didattico per le scuole di specializzazione, nonché supporto formativo per le imprese dell´Ue con attività in Estremo Oriente. La struttura della piattaforma è volta a supportare sia l´avanzamento professionale, sia la formazione accademica. Sostenere la competitività e le capacità d´innovazione dell´industria europea è un obiettivo strategico dell´Ue, così come coinvolgere i cittadini con conoscenze, capacità e competenze nelle nuove tecnologie dell´informazione. Il progetto Eurotraining vi contribuirà garantendo che le società europee nel campo della micro e nano-elettronica - in rapida evoluzione - rimangano competitive sul mercato mondiale. Per maggiori informazioni, visitare: Eurotraining http://www.Eurotraining.net  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/106388_it.html    
   
   
SESTA CONFERENZA INTERNAZIONALE DAL CALCOLO SCIENTIFICO ALL´INGEGNERIA COMPUTAZIONALE  
 
Atene, 21 maggio 2014 - La sesta conferenza internazionale dal calcolo scientifico all´ingegneria computazionale (Ic-scce ) si svolgerà dal 9 al 12 luglio ad Atene, in Grecia. Organizzata dalla Fondazione per l´apprendimento in meccatronica (Lfme), la conferenza accoglie tutti gli scienziati e ingegneri del settore accademico, dell´ingegneria scientifica e industriale. I partecipanti sono invitati a presentare lavori relativi a tutti gli aspetti del calcolo scientifico, dell´ingegneria computazionale e dell´analisi numerica. Saranno prese in considerazione una vasta gamma di argomenti, dall´aeronautica e astronautica ai sistemi di trasporto e la robotica (ulteriori informazioni sui temi sono disponibili sul sito della conferenza). Il programma comprende quattro conferenze plenarie e sette sessioni parallele distribuite su tre giorni. La quota di partecipazione regolare è di 250 euro. La quota d´iscrizione per coloro che desiderano presentare un documento è ora di 500 euro. Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Scce.gr/index.php?lang=gr    
   
   
IN PIEMONTE L’INNOVAZIONE E’ DI CASA: COMUNI, STARTUP E IMPRESE DELLA REGIONE UNITI PER COSTRUIRE INSIEME LO SVILUPPO DEL TERRITORIO  
 
Torino, 20 maggio. Si e conclusa il 15 maggio la seconda edizione di Smau Torino, che in questi due giorni, attraverso i quattro riconoscimenti in programma e l’evento nazionale di lancio del nuovo Cluster Nazionale Tecnologie per le Comunità Intelligenti ha riunito startup, centri di ricerca, comuni e pubbliche amministrazioni del Piemonte, imprese fornitrici di tecnologie digitali. Sono 3.720 gli imprenditori che hanno varcato le porte del padiglione Oval durante i due giorni assistendo agli oltre 60 workshop gratuiti e scoprendo le innovazioni presentate dalle 25 startup e dai centri di ricerca riuniti nell’area Innovation4business Expo, realizzata in collaborazione con la Regione Piemonte e dai fornitori di tecnologie digitali come Aruba, Cisco, Dell, Microsoft, Sap, Telecom e Vodafone. L’evento è stata inoltre l’occasione per consegnare 14 riconoscimenti nell’ambito dei quattro premi in programma ai campioni d’innovazione della Regione - startup, comuni, enti pubblici ed imprese - e per accendere il dibattito su tecnologie come l’internet delle cose e i big data, al centro dei numerosi appuntamenti in programma. La giornata di oggi ha puntato i riflettori sul tema delle smart communities con l’evento di lancio del Cluster Nazionale Tecnologie per le Comunità Intelligenti, una rete nazionale, guidata da Fondazione Torino Wireless, in rappresentanza della Regione Piemonte, che coinvolge nove regioni con oltre 90 partner tra imprese, centri di ricerca e amministrazioni locali che collaborano sul tema delle città Intelligenti. L’obiettivo è sviluppare sinergie e progetti di innovazione, sostenere la competitività del Paese nell’agenda dell’innovazione europea e condividere buone pratiche per risolvere le sfide sociali che caratterizzano le aree urbane e metropolitane, come, ad esempio mobilità, sicurezza e monitoraggio del territorio, energia e ambiente, salute e benessere, cultura e turismo, istruzione e formazione e molto altro. L’evento è stato aperto da Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau, il quale ha dichiarato: “Smau, con il suo nuovo circuito di appuntamenti su tutto il territorio, rappresenta la casa dell’innovazione per oltre 80.000 piccole e medie imprese e startup ogni anno. L’interazione di queste con il Cluster Nazionale Tecnologie per le Smart Communities è un aspetto vitale per uno sviluppo inclusivo e completo dei paternariati pubblici-privati ed è al tempo stesso una formidabile opportunità per collegare il mondo della ricerca al sistema delle piccole e medie imprese, superando i confini geografici degli storici distretti tecnologici regionali a favore di modelli nazionali e specializzati.“ Successivamente si è passati allo speed pitching delle startup in cui le startup che hanno sviluppate progetti in chiave smart city si sono presentate al pubblico in sala. Al termine dello speed pitching si è passati alla presentazione del nuovo cluster tecnologico nazionale, i cui obiettivi sono stati spiegati da Rodolfo Zich, Presidente del Cluster Smart Communities e di Fondazione Torino Wireless il quale ha spiegato che “i cluster ereditano dai Distretti Tecnologici la capacità di progettazione e la metodologia di coordinamento di reti di imprese, università e centri di ricerca, andando ad agire sulla dimensione internazionale che il distretto non sempre era in grado di raggiungere. Il cluster inoltre è in grado di stimolare nuovo know how e sviluppare nuovo capitale, il network capital che sempre più caratterizza i modelli di crescita territoriale. Questo significa che è necessario coinvolgere tutti gli attori dello sviluppo: governi territoriali, grandi e piccole imprese, università, enti di ricerca “ Nella mattinata è stato siglato l’ accordo di collaborazione tra Anci – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – e il Cluster Smart Communities. Francesco Profumo, in qualità di Presidente dell’Osservatorio Nazionale Anci sulla Smart City, ha siglato l’accordo sottolineando come “la collaborazione si concretizzerà nello studio, la promozione, la messa a sistema e standardizzazione delle applicazioni sviluppate nei singoli territori, in particolare quelli delle aree metropolitane, sostenendo le pratiche di reale riuso di quanto sviluppato, anche allo scopo di non duplicare investimenti e sistemi. L’accordo, continua Profumo, ha un significato importante per il Paese. L’osservatorio Anci, in questo può rappresentare catalizzatore in grado di raccogliere i risultatati dell’innovazione e redistribuirli sul territorio avviando così un processo di rinnovamento a livello nazionale”. A queste parole seguono quelle di Mario Calderini, del Comitato tecnico Agid che è intervenuto affermando che “la mattinata di oggi ha dato due importanti messaggi a livello politico, il primo è la conferma della centralità dei cluster tecnologici, tra cui quello delle smart communities, nelle nuove politiche del Ministero dell’Università e della Ricerca e del Ministero dello sviluppo economico, il secondo è il rilancio del Piano Nazionale per le Smart Communities, previsto dal Decreto Sviluppo 2.0, che sarà portato al Consiglio dei Ministri in tempi brevi. Il Piano include le linee di indirizzo sul tema Smart Communities da parte del Governo. Il Pian e s dovrà prevedere, per far fiorire in italia il mercato delle smart communities, un repertorio di modelli di ingaggio pubblico-privato, una codificazione di strumenti finanziari e lo stimolo all’utilizzo di nuovi metodi di procurement, ad esempio per impedire le gare al massimo ribasso. Oltre a questi aspetti, è necessario inserire lo statuto di cittadinanza intelligente con i diritti elementari di cui deve godere il cittadino, poiché sono i cittadini l’anima e il corpo delle smart city.“ A commento dell’iniziativa Roberto Moriondo, direttore all’innovazione e ricerca della Regione Piemonte ha dichiarato: “Il Cluster Tecnologie per le Smart Communities, insieme agli altri Cluster nazionali, sono step fondamentali per dare impulso al nuovo modello di politica industriale, un modello che vede l´interconnessione fra industria, ricerca, università come inopportunità che, se colta correttamente può portare le regioni a scalare la dimensione territoriale per concorrere a creare un ecosistema dell´innovazione.” Presente all’evento anche Gian Filippo d’Agostino, responsabile Sales Nord Ovest – Business di Telecom Italia il quale ha affermato “La partecipazione a Smau Torino ci ha permesso di riscontrare un forte interesse verso le nostre innovative soluzioni di cloud computing, oggi disponibili per le Pmi come per le grandi aziende e la P.a. Del territorio grazie agli investimenti effettuati sull’intera regione sia nelle reti ultrabroadband fisse e mobili sia nel data center di Torino. Questi importanti investimenti, uniti alle costanti attività nel campo della ricerca e dell’innovazione portate avanti attraverso i Tilab a Torino, ci consentono di continuare a essere un importante punto di riferimento a fianco delle imprese e delle istituzioni locali per favorirne la crescita e lo sviluppo attraverso la diffusione delle tecnologie digitali” Tra i fornitori di tecnologie digitali presenti nell’area anche Sap che, attraverso Massimiliano Ortalli, General Business & Ecosystem Director, dichiara: "L´edizione Smau di Torino ha rappresentato per Sap una tappa importante. Le imprese piemontesi hanno dimostrato grande interesse nei confronti di Business One e molta curiosità rispetto a quanto abbiamo raccontato grazie ai nostri partner. Oggi più che mai, è importante che le piccole e medie imprese possano investire per costruire al meglio il loro futuro, sia nel mercato nazionale che internazionale, e in questo tecnologia e innovazione sono fattori imprescindibili". Anche per Vodafone Smau Torino è stata un’occasione “ di approfondimento e di confronto con aziende e pubbliche amministrazioni riguardo ai temi dell’innovazione e le sfide che ci attendono nei prossimi anni. L’obiettivo di Vodafone è quello di contribuire concretamente allo sviluppo di soluzioni che consentano a Pa e aziende di raggiungere più rapidamente i propri obiettivi di efficienza, offrendo al contempo un miglior servizio a cittadini e clienti” ha dichiarato Sabrina Baggioni, Direttore Marketing Corporate di Vodafone Italia. Della stessa idea anche Stefano Cecconi, Amministratore Delegato di Aruba S.p.a il quale ha dichiarato: “Siamo estremamente soddisfatti dei risultati di questa tappa Torinese di Smau. Il nostro bilancio è più che positivo grazie all’affluenza sempre maggiore legata ai nostri workshop in collaborazione con Dell e Intel e al riscontro delle tante Web Agency interessate alle soluzioni cloud proposte, sia in formula “Smart” che “Pro” a seconda delle esigenze.” Per Top Consult Smau Torino è stato “un momento di incontro per nuove opportunità e consolidate conoscenze in un mondo It sempre, fortunatamente, in evoluzione. “ ha dichiarato Pier Luigi Zaffagnini, Fondatore di Top Consult. Anche la startup vicentina Evolvex, vincitrice del premio Lamarck, ha riscontratonel territorio piemontese “un grande interesse da parte della Pubblica Amministrazione e degli Istituti finanziari e bancari per la soluzione presentata allo stand” ha osservato Arcangelo Cianciulli Sesso, co-founder e Direttore Marketing di Evolvex Dopo la tappa di Torino, Smau prosegue a Bologna, il 4 e 5 giugno, Firenze il 9 e 10 luglio, Milano, dal 22 al 24 ottobre e Napoli l’11 e 12 dicembre.  
   
   
UNIVERSITA’: MINISTRO ANNUNCIA NUOVE REGOLE PER ACCESSO A MEDICINA ENTRO LUGLIO. PRESIDENTE REGIONE VENETO, “FINALMENTE VIA TEST RIDICOLI E DISCRIMINATORI. LO CHIEDO DA NOVEMBRE 2013. SI VA AVANTI CON IL MERITO, NON CON LE CROCETTE”  
 
Venezia, 21 maggio 2014 - “Benvenuta tra noi, Ministro Giannini!”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto commenta l’annuncio, dato via Facebook dal Ministro per l’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini, che entro luglio sarà formulata la proposta ministeriale per il superamento dei test di accesso alle facoltà di medicina. “Ogni cosa va bene – incalza il Governatore – purchè sia posta la parola fine ad un numero chiuso pesantemente discriminatorio, perché determinato da ridicoli test a crocette secondo i quali potrebbe essere un bravo medico chi indovina di che colore era il cavallo di Garibaldi”. “Come chiedo fin dal lontano 2 novembre 2013 – aggiunge – è urgente e giusto introdurre un criterio di severa selezione attraverso gli esami: può andar bene il sistema ‘francese’ (accesso libero al primo anno e selezione meritocratica alla fine dello stesso), o uno diverso, purchè sia sempre il merito a decidere chi va avanti, e non una lotteria che promuove i più fortunati, costringendo tutti gli altri a rivolgersi al costosissimo mercato privato dei tutor per l’estero e tagliando così fuori tutti quei ragazzi le cui famiglie non possono permettersi di spendere decine di migliaia di dollari l’anno”. “Dalle buone intenzioni – conclude il Governatore – ora bisogna passare in fretta ai fatti: assodato che basta con il numero chiuso e i test a crocette, la riforma dell’accesso a medicina deve e può entrare in vigore sin dal prossimo anno, in modo che gli studenti dell’ultimo anno di liceo 2014-1015 non debbano trovarsi ad aprile, come quest’anno, compressi tra la preparazione degli esami di maturità e quella per i test d’ingresso all’Università”.  
   
   
CALABRIA: PRESENTATO L’AVVIO DEI POLI TECNICO FORMATIVI  
 
Catanzaro, 21 maggio 2014 - L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha presentato ieri mattina in una conferenza stampa tenutasi a Catanzaro a Palazzo Alemanni l’avvio dei Poli Tecnico Formativi. “Un’iniziativa – ha detto Caligiuri – concreta, un’opportunità unica per promuovere lo sviluppo del turismo e dell’agroalimentare attraverso un innovativo percorso di studi che collega la scuola al lavoro”. Si tratta di un percorso di istruzione in alternativa al diploma, che ha coinvolto quasi tutti gli istituti alberghieri, turistici e agrari della regione, coprendo tutti i territori della Calabria. Sono stati impegnati circa 8 milioni di euro per 11 poli, 10 dei quali già partiti. Altri 5 milioni di euro verranno eventualmente assegnati dopo il raggiungimento dei risultati previsti. Si tratta di un’azione sperimentale che durerà tre anni a partire già da questo anno scolastico 2013/14. Nella programmazione europea 2014/20 si sta prevedendo un’azione specifica per il rafforzamento dei Poli Tecnico Professionali, anche con l’eventuale ampliamento, se i risultati delle attività intraprese saranno positivi, di altri indirizzi strategici. Per il settore del turismo sono previste azioni sull’accoglienza e i beni culturali, mentre per l´enogastronomia si interverrà sull’internazionalizzazione e sul made in Calabria, puntando sulle filiere di vino, cedro, cipolla di Tropea, bergamotto, ‘nduja, pane, olio ed erbe officinali. Le attività finanziate riguardano l´alternanza scuola-lavoro, lo sviluppo dell’autoimprenditorialità, la conoscenza avanzata delle lingue, il rafforzamento dei laboratori specializzati, lo svolgimento di stages in Italia e all´estero e, per gli istituti che hanno curvato sull’agroalimentare, la partecipazione all’Expo di Milano del 2015. Caligiuri, ricordando che questa iniziativa è il frutto di un lavoro complesso avviato con il Sottosegretario alla Pubblica istruzione del Governo Monti, Elena Ugolini, ha concluso sostenendo che “intendiamo porre i giovani calabresi anni avanti rispetto ai coetanei delle altre regioni meridionali perchè siamo i primi nel Sud a offrire queste opportunità formative. Ciò richiede da parte di tutti noi, a cominciare dalle scuole e dalle imprese coinvolte, il massimo impegno e senso di responsabilità per fare cogliere in pieno questa opportunità agli studenti calabresi”.  
   
   
UNIBAS SU FONDI STRUTTURALI 2014 - 2020  
 
 Potenza, 21 maggio 2014 - Avviare una consultazione tra i rappresentanti del mondo produttivo regionale e l´Università degli studi della Basilicata per elaborare una strategia unitaria e una proposta univoca a sostegno dell´attuale fase di programmazione dei fondi strutturali 2014-2020. E’ la finalità dell´incontro, promosso dal Corso di laurea in Economia aziendale, che si è tenuto nei giorni scorsi presso l’Università degli studi della Basilicata, a cui hanno partecipato i rappresentanti di Confindustria, Coldiretti e del manifesto delle associazioni datoriali Pensiamo Basilicata, oltre che della stessa Università. L’iniziativa – rende noto l’Unibas - si inserisce all’interno del percorso di collaborazione avviato tra il manifesto Pensiamo Basilicata e l’ateneo lucano al fine di creare sinergie utili a supportare il processo di sviluppo socio economico e la sostenibilità ambientale all’interno della regione.  
   
   
ASSESSORE AMBIENTE LOMBARDIA: EDUCAZIONE HA RUOLO CENTRALE  
 
Milano, 21 maggio 2014 - "Cercare di coniugare al meglio le attese dei cittadini che, con sempre maggiore insistenza, stanno adottando approcci più sostenibili del passato e il sistema produttivo, che deve necessariamente offrire soluzioni che limitino il consumo di risorse: è questo il ruolo delle istituzioni che devono favorire questa rivoluzione". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia, nel corso del suo intervento al ´Forum della sostenibilità´, all´Auditorium Testori di Palazzo Lombardia. Importanti Sinergie - "Stimolare il sistema produttivo - ha proseguito - significa supportarlo e offrirgli strumenti per tale sviluppo. Ad esempio, Regione Lombardia ha stilato un accordo con la Camera di Commercio di Milano per dare vita alla ´Green Know How Community´, una struttura capace di creare una collaborazione continuativa fra imprese, professionisti, centri di ricerca pubblici e privati che in Lombardia si occupano di ambiente, sviluppo sostenibile ed eco-innovazione, per creare nuove opportunità di business e di sviluppo. L´idea di mettere in rete tutte le società che hanno deciso di investire in green economy - ha sottolineato l´assessore all´Ambiente - e favorire il trasferimento di conoscenze tra mondo universitario e imprenditoriale è stato un buon modo di rispondere alle esigenze espresse dal territorio". Progetti Sperimentali - La titolare regionale all´Ambiente ha poi ricordato le "numerose attività che Regione Lombardia ha avviato, anche se non sempre trovano sui media lo spazio che meriterebbero". "Tra queste - ha proseguito - la sperimentazione in 5 comuni, 2 province per 34.000 abitanti coinvolti, del progetto ´Fa il pieno d´olio: Nuova vita per l´olio di frittura´, che mira alla raccolta e al riutilizzo dell´olio da cucina. L´olio alimentare esausto - ha spiegato - dopo un processo di rigenerazione, diventa materia prima e, in relazione al grado di purezza e trasparenza raggiunto, è riutilizzabile come base per svariati prodotti: dal biodisel, alla produzione di collanti industriali". Riciclo Del Pannolino - "Un altro importantissimo progetto riguarda il riciclo del pannolino - ha spiegato ancora l´assessore - una cosa non da poco, visto che i pannolini costituiscono il 4% della produzione di rifiuti, che equivale a circa 900.000 tonnellate all´anno. Se estendessimo questo progetto a tutto il territorio nazionale - ha ipotizzato - e per tutti i prodotti assorbenti per la persona, si risparmierebbero in termini di volumi di rifiuti l´equivalente di almeno 3 discariche l´anno". Parchi Regionali E Orto Di Astino - "Inoltre in vista di Expo - ha continuato - la Regione sostiene numerosi progetti nei vari parchi regionali, con la messa a disposizione di oltre 8 milioni di euro per la realizzazione dei progetti stessi. E poi va ricordato il progetto di orto Botanico nel complesso monumentale di Astino (Bg) che troverà nella cittadinanza il primo interlocutore per la realizzazione dell´orto bio. Una proficua relazione tra istituzione e cittadinanza nel riqualificare e far vivere in modo sostenibile un bellissimo pezzo di storia bergamasca". Tavolo Permanente - "Ma sono convinta che siano i bambini i veicoli migliori - ha detto l´assessore-. In quest´ottica, massima attenzione è prestata da Regione Lombardia all´educazione ambientale, tanto che abbiamo istituito un ´Tavolo permanente regionale d´educazione ambientale´, in collaborazione con l´Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, che partirà ufficialmente a fine mese. Prima ancora delle associazioni e dei media - ha concluso l´assessore all´Ambiente - sono proprio i bambini i soggetti più indicati ad assorbire ed elaborare questi messaggi e comportamenti virtuosi, per poi trasmetterli alle famiglie, ed è su di loro che vogliamo investire".  
   
   
MARCHE: EMANATO IL BANDO DI CONCESSIONE CONTRIBUTI AI PROGETTI DI RETE DEI CENTRI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE 2014-2015.  
 
Ancona, 21 maggio 2014 - Si rinnova l’impegno della Regione a sostenere i progetti di rete dei Centri di educazione ambientale. Sulla base delle positive esperienze precedenti, anche per l’annualità 2014-2015 i Cea - 43 in totale distribuiti uniformemente su tutto il territorio regionale - lavoreranno in rete coordinati da un soggetto capofila, Labter, che corrisponde alla Provincia o all’Ente gestore di un’area protetta. Le risorse ammontano a 324.000,00 euro. Energia, Acqua, Cambiamenti climatici, Rifiuti, Natura, Mobilità dolce, Agricoltura e Turismo sostenibile; 2015 Anno internazionale della luce, Expo 2015 Nutrire il pianeta Energia per la vita: sono questi i temi su cui verteranno i progetti. Il bando premia la capacità di cofinanziamento da parte dei Cea e degli altri soggetti che compongono la rete. Negli anni, le reti hanno mediamente cofinanziato il 70% dei progetti, anche con attività a pagamento. Tra le novità, l’introduzione di criteri che premiano i progetti rivolti alle persone diversamente abili, al turismo sostenibile e ai percorsi ecomuseali. “Oltre alla valenza ambientale - commenta l´assessore all´Ambiente, Maura Malaspina - i progetti hanno anche una valenza economica, 1,4 milioni di euro il budget totale dei progetti, a fronte di 400mila euro di risorse regionali, in media ogni anno; una valenza occupazionale che riguarda circa 230 gli operatori qualificati coinvolti annualmente e una valenza sociale con 180 partner interessati. Il sistema garantisce, inoltre, alla scuola, di accedere a informazioni e a opportunità di contatto con la natura e vengono coinvolte 2.133 classi ogni anno. Oltre che per gli studenti, i Cea organizzano attività di turismo sostenibile anche per adulti”. Il sistema Infea Marche copre tutta l’area geografica regionale e tutti gli ambiti: montagna, ruralità, costa. La scadenza per la presentazione delle domande (da parte degli Enti Labter) è fissata al 3 luglio 2014. Il bando è scaricabile dal sito www.Ambiente.marche.it    
   
   
EMERGENZA MALTEMPO E ALLUVIONE DI SENIGALLIA: 366,181 I MILIONI DI DANNI STIMATI DALLA REGIONE.  
 
Ancona, 21 maggio 2014 - Ad appena due settimane dall’evento tragico di Senigallia, il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha trasmesso lo stato puntuale dei danni. Il maltempo dal 2 al 4 maggio che ha sconvolto le Marche e causato l’alluvione a Senigallia lascia danni stimati per un importo di 366,181 milioni di euro. Il dato è stato trasmesso al Capo del dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, Franco Gabrielli. La lettera del presidente segue la richiesta dello stato di emergenza per l’intero territorio delle Marche. Ora Spacca ha inviato a Roma le schede che riassumono il valore dei danni riscontrati, elaborate tramite le Province e i Comuni, per confermare la richiesta, “con la quale dovranno essere messe a disposizione risorse a favore della popolazione, delle imprese e degli enti locali. La rapidità e precisione nella raccolta dei dati sono determinanti per una veloce concessione dello stato di emergenza. È per questo che la Regione, con i Comuni e le Province, si è immediatamente attivata”. Il maltempo “ha colpito, in maniera preponderante, Senigallia e alcuni comuni limitrofi, creando danni diffusi alle abitazioni, alle attività produttive e alle infrastrutture pubbliche. Per questo motivo tutte le amministrazioni locali e statali, con il supporto della Regione, sono intervenute in maniera concorde per rispristinare i luoghi colpiti e, grazie all’intenso lavoro svolto, si può dire che, negli spazi e nelle aree pubbliche, a distanza di dieci giorni, non restavano tracce del grave evento calamitoso”. Diversa, però, è la situazione nelle abitazioni e nelle sedi delle aziende, “dove gran parte degli arredi, dell’abbigliamento, degli elettrodomestici e, per le imprese, delle materie prime, delle attrezzature e delle scorte sono stati smaltiti perché inservibili. Date tali premesse, nonostante l’impegno della Regione, delle Amministrazioni provinciali e dei Comuni, ci si trova, senza dubbio, di fronte a un evento fronteggiabile solo con mezzi e poteri straordinari. Segnalo sin da ora che l’Amministrazione pubblica competente, in via ordinaria, a coordinare gli interventi conseguenti a questo evento, successivamente alla scadenza dello stato di emergenza, è la Regione Marche”. Nella lettera trasmessa a Roma vengono riassunti gli importi delle varie tipologie di danno riscontrate: danneggiamenti segnalati dai privati (149,271 milioni), dalle attività economiche e produttive extra agricole (60,718 milioni), interventi degli Enti locali nella situazione emergenziale (6,773 milioni), fabbisogno stimato per il ripristino del patrimonio pubblico (149,417 milioni).  
   
   
CONTRIBUTI PER ALLUVIONE E TROMBA D´ARIA - ENTRO FINE MAGGIO I PRIMI PROVVEDIMENTI DEL PRESIDENTE EMILIA ROMAGNA ERRANI CHE DEFINISCONO LE MODALITÀ DI CONCESSIONE DEI 210 MILIONI DI EURO STANZIATI DAL GOVERNO. COSTITUITA UNA CABINA DI REGIA ALL´INTERNO DEL COMITATO ISTITUZIONALE  
 
 Bologna, 21 maggio 2014 - Entrato in vigore la settimana scorsa il decreto-legge che stanzia 210 milioni di euro in favore delle popolazioni colpite dall’alluvione di gennaio 2014 e dalla tromba d’aria di maggio 2013, entro fine maggio saranno adottati i provvedimenti che definiscono le modalità attuative di concessione dei contributi. Sarà il presidente della Regione Emilia-romagna e commissario delegato alla Ricostruzione Vasco Errani ad emanarli, come prevede la legge, in accordo con le amministrazioni locali e l’Agenzia regionale di Protezione civile. Per facilitare e velocizzare il confronto è stata istituita una cabina di regia nell’ambito del Comitato istituzionale per il terremoto, della quale fanno parte, oltre al commissario, i presidenti delle Province e i sindaci dei Comuni colpiti: Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Castelfranco Emilia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Modena, San Felice sul Panaro e San Prospero nel modenese; Argelato, Bentivoglio, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale e Sala Bolognese per la provincia di Bologna. L’annuncio è stato dato oggi dall’assessore reginale alla Protezione civile Paola Gazzolo durante la seduta speciale del Comitato istituzionale, che si è svolta a Bologna nella sede della Regione per presentare i risultati raggiunti in questi due anni e gli obiettivi futuri della ricostruzione. Il decreto legge - entrato in vigore il 13 maggio con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale - prevede contributi per l’assistenza alla popolazione (compreso quello di autonoma sistemazione), il risarcimento dei danni subiti dai soggetti privati, la ripresa delle normali condizioni di vita e lavoro dei cittadini e delle attività economiche e i più urgenti interventi di messa in sicurezza idraulica delle aree attraversate dai fiumi Secchia e Panaro. Il commissario potrà inoltre autorizzare l’utilizzo di una parte dei fondi per il ripristino delle opere pubbliche danneggiate. “Con i provvedimenti che il presidente emanerà nei prossimi giorni potremo dare risposta ai cittadini che hanno subito danni alle proprie abitazioni, ai propri beni e alle attività produttive - ha spiegato Gazzolo -. Le risorse stanziate ci permetteranno inoltre di effettuare i primi interventi necessari per la riduzione del rischio sul territorio e il ripristino delle opere pubbliche essenziali”. I provvedimenti in arrivo sono quattro: due regolamentano i contributi per i beni mobili registrati (come ad esempio le automobili) e per i beni mobili ed immobili essenziali all’uso abitativo che siano stati danneggiati dall’alluvione o dalla tromba d’aria; uno riguarda gli interventi indifferibili e urgenti connessi con il programma di messa in sicurezza idraulica nei punti più critici del territorio, per un importo di circa 12 milioni di euro; l’ultimo è relativo alle opere pubbliche o di interesse pubblico danneggiate. Ad essi seguirà il provvedimento per la concessione dei contributi per l’autonoma sistemazione (Cas) a favore dei nuclei familiari con l’abitazione inagibile o inabitabile. Conclusa la procedura di presentazione delle domande da parte dei privati e definito l’ammontare delle risorse da destinare alle attività produttive e alle aziende agricole, sarà redatto un nuovo provvedimento con gli ulteriori interventi da effettuare sulle arginature di Secchia e Panaro, a integrazione del programma generale delle opere di messa in sicurezza del nodo idraulico di Modena. “Entro fine giugno - ha concluso Gazzolo - prevediamo quindi di programmare l’intero importo assegnato dal decreto legge. Prosegue ininterrottamente il lavoro di squadra di tutte le istituzioni a favore di territori così duramente provati da questi eventi calamitosi”.  
   
   
SARDEGNA: GIUNTA APPROVA DDL ISTITUZIONE DEI PARCHI DI GUTTURU MANNU E TEPILORA  
 
 Cagliari, 21 Maggio 2014 - "Per la prima volta in Sardegna due parchi naturali regionali nascono dal basso, per espressa volontà delle comunità locali e delle loro amministrazioni". Così ha commentato l´assessore della Difesa dell´ambiente Donatella Spano, dopo che la Giunta ha adottato i due disegni di legge da lei proposti che istituiscono i parchi naturali regionali di Gutturu Mannu e di Tepilora. "Ci auguriamo un iter veloce in Consiglio", ha aggiunto Donatella Spano, e ha spiegato: "Sono certa che i consiglieri presteranno molta attenzione alla richiesta che viene dalle popolazioni delle due zone". Si tratta della conclusione di un lungo percorso intrapreso già da alcuni anni dai Comuni interessati, che ha rischiato di essere vanificato a seguito dello scioglimento del precedente Consiglio regionale, che non aveva esaminato i disegni di legge a suo tempo proposti. Le proposte di istituzione delle aree parco sono entrambe nate dalla volontà delle popolazioni locali e sono diretta espressione della volontà dei comuni aderenti di tutelare i loro territori, luoghi di elevato valore naturalistico e di potenzialità ancora inespresse di sviluppo economico sostenibile. Per questo motivo l´Assessore Donatella Spano ha ritenuto di accogliere e far proprie le istanze dei territori, che hanno riconfermato in occasione di un recente incontro la volontà di procedere con l´istituzione del parco, riproponendo in Giunta i due disegni di legge. Una scelta politica strategica: come più volte spiegato nel corso della campagna elettorale, infatti, la nascita di nuove aree protette deve essere legata all´esplicita volontà delle popolazioni, per evitare alcuni errori commessi in passato. Le due aree interessate ricadono nei territori dei Comuni di Pula, Villa San Pietro, Siliqua, Domus de Maria, Uta, Assemini, Santadi, Capoterra e Sarroch, per un totale di 19.685 ettari, per quanto riguarda il proposto parco di Gutturu Mannu, mentre il parco di Tepilora interessa i Comuni di Bitti, Lodè, Torpè e Posada per una superficie totale di 7.878 ettari.  
   
   
AMBIENTE, REGIONE LIGURIA STANZIA 6,8 MILIONI PER MITIGARE RISCHIO IDROGEOLOGICO IN 13 COMUNI  
 
Genova, 21 Maggio 2014 - Sei milioni e 890mila euro per mitigare il rischio idrogeologico in 13 Comuni liguri colpiti da frane e allagamenti durante gli episodi di maltempo che si sono succeduti dal 2009 al 2010 in Liguria. Son stati stanziati dal dipartimento ambiente della Regione Liguria, attraverso un decreto del direttore generale. I finanziamenti provenienti da un´ordinanza della Protezione civile nazionale vanno ad intervenire su opere pubbliche danneggiate dalle calamità naturali per favorire il ritorno alle normali condizioni di vita. Le risorse verranno ripartite ai Comuni che dovranno cofinanziare, sia la progettazione definitiva, sia l´intervento per un importo pari al 15%. I finanziamenti individuati verranno distribuite a quattro Comuni in Provincia di Savona (Calice Ligure, Testico, Vezzi Porto, Orco Feglino), un Comune in Provincia di Genova, in Val Fontanabuona a Moconesi e 8 Comuni nella Provincia della Spezia (Vernazza, Beverino, Borghetto Vara, Follo, Maissana, Ricco´ del Golfo, Sesta Godano, Varese Ligure). "Si tratta di risorse molto importanti – spiega l´assessore regionale all´ambiente – con cui si potrà intervenire per mitigare il rischio idrogeologico in Comuni già colpiti duramente dagli effetti del maltempo attraverso opere idrauliche per ricostituire alvei dei fiumi e infrastrutture e intervenire su movimenti franosi".  
   
   
RISCHIO SISMICO, LOMBARDIA: 2 MILIONI AI NOSTRI COMUNI  
 
Milano, 21 maggio 2014 - Ammonta a 1.947.877 euro la cifra che l´Assessorato alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia ha assegnato come risorse previste da un´ordinanza del Dipartimento della Protezione civile, dedicate alla realizzazione di interventi di prevenzione del rischio sismico su edifici strategici e rilevanti. A beneficiare del contributo saranno i Comuni di Azzano San Paolo (Bergamo), Agnosine (Brescia), Bagolino (Brescia), Castelcovati (Brescia), Sarezzo (Brescia) e Castiglione delle Stiviere (Mantova). Sicurezza Al Primo Posto - "Si tratta di un intervento economico fondamentale per mettere in sicurezza gli edifici pubblici che costituiscono i presidi fondamentali di protezione civile per la collettività" ha spiegato l´assessore alla Protezione civile, Sicurezza e Immigrazione di Regione Lombardia. "La Lombardia - ha proseguito - comprende alcune aree dove la costante presenza del rischio sismico deve essere sempre tenuta in considerazione. Amministrare in maniera intelligente il territorio significa prevenire effetti negativi di eventuali criticità, non limitandosi a intervenire successivamente". Necessarie Risorse Rilevanti - "Sappiamo benissimo che, per mettere in sicurezza gli edifici, servono risorse economiche rilevanti - ha ammesso la titolare regionale della Protezione civile -, che in questo momento gli Enti locali non hanno a disposizione". "La Regione - ha continuato - vuole tutelare la sicurezza dei Lombardi e, per questo, abbiamo deciso di intervenire, indirizzando le risorse annualmente disponibili al rinforzo degli edifici pubblici, in modo che siano progressivamente più numerosi e sicuri i centri di coordinamento delle attività locali di protezione civile, nelle aree sismiche". "Anche in futuro - ha concluso l´assessore - intendiamo proseguire su questa strada, facendo il possibile per reperire ulteriori risorse da destinare ad altri progetti nei prossimi anni".  
   
   
ALLUVIONE IN BOSNIA E SERBIA, PROTEZIONE CIVILE TRENTINA PRONTA A PARTIRE  
 
Trento, 21 marzo 2014 - La Protezione civile trentina è pronta a partire con una colonna mobile alla volta delle aree alluvionate della Bosnia e della Serbia. La disponibilità a mettere a disposizione uomini e mezzi è stata data stamane - sentito il presidente della Provincia autonoma di Trento - al Dipartimento nazionale della Protezione civile, che aveva contatto il Trentino ed altre due regioni, il Friuli Venezia Giulia ed il Molise. Della nuova missione della Protezione civile trentina ha parlato stamane in Giunta l´assessore alla cultura, cooperazione, sport e protezione civile. I dettagli dell´operazione saranno messi a punto domani a Palmanova del Friuli, dove è programmata una riunione operativa dei responsabili di protezione civile delle tre regioni e province coinvolte.  
   
   
SISTEMAZIONE IDRAULICA E FORESTALE, LA REGIONE MARCHE ASSEGNA 1,4 MILIONI ALLE COMUNITÀ MONTANE.  
 
Ancona, 21 maggio 2014 - Prevenire i dissesti idrogeologici, valorizzare il patrimonio ambientale delle aree interne. Sono gli obiettivi che la Regione Marche intende conseguire finanziando con 1,4 milioni di euro una serie di progetti proposti dalle Comunità montane. “La difesa del suolo è una priorità per il nostro territorio che va rafforzata con interventi promossi insieme agli enti locali coinvolti – afferma l’assessore Paola Giorgi che ha la responsabilità amministrativa del settore – Anche i recenti eventi alluvionali hanno segnalato l’urgenza di rafforzare la prevenzione per contenere i danni causati dal maltempo. Le Marche sono una realtà fragile dal punto di vista della configurazione idrogeologica e necessitano di una continua attenzione. D’intesa con l’Uncem Marche (l’Associazione delle Comunità montane) abbiamo condiviso la positiva esperienza maturata negli anni scorsi e che ha portato, nel 2007, alla sottoscrizione di un protocollo con il ministero dell’Ambiente. Si è convenuto, attraverso questi finanziamenti, di proseguire il progetto allora avviato, individuando nuove aree sulle quali investire per contenere il rischio idrogeologico e valorizzare il patrimonio naturale”. Gli interventi previsti riguardano opere di sistemazione idraulica e forestale, con particolare attenzione ai versanti in frana e al consolidamento delle pendici. Verranno realizzate anche opere di rinaturalizzazione dei corsi d’acqua, secondo i principi dall’ingegneria naturalistica. Le Comunità montane hanno segnalato gli interventi che sono stati oggetto di sopralluoghi congiunti e che hanno portato alla definizione del piano. I progetti esecutivi andranno approvati entro il 31 luglio 2014 e i lavori affidati entro il 30 novembre 2014. Eventuali economie verranno utilizzate per altri interventi. Questa la ripartizione dei fondi e le località interessate: C.m. Alto e Medio Metauro – 200mila euro – Fermignano, Urbania; C.m. Catria e Nerone – 200mila euro – Acqualagna, Frontone, Piobbico, Serra Sant’abbondio; C.m. Esino Frasassi – 215mila euro – Fabriano, Staffolo; C.m: Alte Valli del Potenza e dell’Esino – 190mila euro – San Severino Marche; C.m. Marca di Camerino – 145mila euro – Pieve Torina, Muccia; C.m. Monti Azzurri – 153mila euro – Serrapetrona, Sarnano; C.m. Tronto – 297mila euro – Venarotta, Roccafluvione, Montegallo, Acquasanta Terme.  
   
   
BOLZANO: RIFIUTI E DEPURAZIONE DELLE ACQUE, VIA LIBERA AI PROGRAMMA TRIENNALI  
 
Bolzano, 21 maggio 2014 - Nel corso della sua ultima seduta, la Giunta provinciale ha dato il via libera a due programmi con scadenza 2016 in tema di tutela dell’ambiente. Si tratta del programma triennale per la gestione dei rifiuti, e di quello per la realizzazione di reti fognarie e impianti di depurazione. "In totale – commenta l’assessore Richard Theiner – la Provincia investirà in questi settori 25,8 milioni di euro". Per quanto riguarda gli interventi dell´amministrazione provinciale in tema di gestione dei rifiuti, il budget per il programma triennale ammonta a 8,8 milioni di euro. Per la maggior parte si tratta di contributi a comuni, Comunità comprensoriali e società partecipate di istituzioni pubbliche. In questo settore, i progetti prioritari riguardano il risanamento della discarica di Glorenza e l´adeguamento del relativo sistema di raccolta gas, e l´ampliamento delle stazioni di trasbordo rifiuti che servono la Val Pusteria, la Val d´Isarco e la Val Venosta. "L´intervento di Glorenza - commenta il direttore dell´ufficio gestione rifiuti, Giulio Angelucci - comporterà un minore impatto della discarica dal punto di vista ambientale, mentre le stazioni di trasbordo rappresentano dei centri di importanza strategica sul territorio per consentire un corretto smaltimento dei rifiuti". Sarà di 17 milioni di euro, invece, il budget a disposizione del programma triennale riguardante la realizzazione di reti fognarie e impianti di depurazione. Saranno 14 gli impianti di depurazione che riceveranno finanziamenti, mentre le opere relative alle reti fognarie sovvenzionate dalla Provincia saranno 29, per un totale di 43 interventi. "Potremo migliorare la rete presente sul territorio - sottolinea il direttore dell´Ufficio tutela acque Ernesto Scarperi - e adeguare il funzionamento dei depuratori già esistenti". L´intervento più oneroso dal punto di vista economico riguarda l´ultimo tratto della canalizzazione principale della città di Bolzano (1 milione di euro), cui fanno seguito l´ultima parte del finanziamento per il nuovo impianto di depurazione di Salorno (1 milione) e l´intervento di adeguamento dell´impianto di depurazione di Dobbiaco (840mila euro).