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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Luglio 2014
IL REGIME DI SOSTEGNO SVEDESE CHE FAVORISCE LA PRODUZIONE DI ENERGIA VERDE SUL TERRITORIO NAZIONALE È COMPATIBILE CON IL DIRITTO DELL´UNIONE GLI STATI MEMBRI NON SONO TENUTI A SOSTENERE, IN ALTRI STATI DELL´UNIONE, LA PRODUZIONE DI ENERGIA PROVENIENTE DA FONTI RINNOVABILI  
 
Lussemburgo, 2 luglio 2014 - La direttiva sulla promozione dell´uso dell´energia verde consente agli Stati membri di sostenere la produzione dell´energia verde. Essa precisa che gli Stati membri che concedono aiuti ai produttori non sono tenuti a sostenere l´uso dell´energia verde prodotta in un altro Stato membro. In Svezia, gli impianti di produzione di elettricità verde situati sul territorio nazionale possono ottenere l´attribuzione dei certificati di elettricità. Questi ultimi possono essere successivamente venduti a fornitori di elettricità o a taluni utenti, che, a pena di dover pagare un diritto specifico, sono obbligati a detenere una quota dei certificati corrispondenti ad una quota parte del totale delle loro forniture o del loro consumo di elettricità. La vendita di tali certificati consente ai produttori di elettricità verde di beneficiare di introiti supplementari che vengono a completare quelli derivanti dalla vendita dell´elettricità. Quindi, il maggior costo collegato alla produzione di elettricità verde ̶ il cui costo di produzione è sempre più elevato di quello dell´elettricità prodotta a partire da fonti non rinnovabili ̶ viene sopportato dai fornitori e dai consumatori. La società Ålands Vindkraft ha chiesto alle autorità svedesi di attribuirle certificati di elettricità per il suo parco eolico situato in Finlandia nell´arcipelago delle isole Åland. La domanda è stata respinta con il motivo che soltanto i gestori di impianti di produzione situati in Svezia potevano ottenere la concessione dei certificati. La Ålands Vindkraft ha impugnato la decisione amministrativa dinanzi ai giudici svedesi, facendo valere che il principio di libera circolazione delle merci ostava al regime svedese dei certificati di elettricità. Secondo tale società, detto regime comporta che circa il 18% del mercato svedese del consumo di elettricità è riservato ai produttori di elettricità verde situati in Svezia, a discapito delle importazioni di elettricità provenienti da altri Stati membri. Adito per dirimere la controversia, il förvaltningsrätten i Linköping (tribunale amministrativo di Linköping, Svezia) chiede alla Corte di giustizia se il regime svedese dei certificati di elettricità sia conforme al diritto dell´Unione. Nella sua sentenza odierna, la Corte constata, in primo luogo, che il regime svedese dei certificati verdi è un regime di sostegno rientrante nell´ambito d´applicazione della direttiva in quanto sostiene la produzione dell´elettricità verde. La Corte ricorda che la direttiva non impone agli Stati membri che hanno optato per un regime di sostegno di estenderne il beneficio all’elettricità verde prodotta sul territorio di un altro Stato membro. Di conseguenza, il regime di sostegno svedese è compatibile con la direttiva. In secondo luogo, la Corte osserva che questo regime di sostegno può ostacolare l’importazione di elettricità proveniente da altri Stati membri, in particolare l’elettricità verde. Da una parte, i fornitori e gli utenti sono tenuti ad acquistare certificati per l´ammontare dell´elettricità che essi importano se vogliono evitare di dover pagare un diritto specifico. D´altra parte, la facoltà dei produttori di elettricità verde d´origine svedese di vendere i certificati unitamente all´elettricità che essi producono è idonea a favorire l´avvio di trattative, nonché la concretizzazione di rapporti contrattuali aventi ad oggetto la cessione di elettricità nazionale ai fornitori o agli utenti dell´elettricità. Ne consegue che tale regime costituisce una restrizione alla libera circolazione delle merci. Tuttavia, la Corte considera che detta restrizione è giustificata dall´obiettivo di interesse generale consistente nel promuovere l´uso di fonti di energia rinnovabili al fine di proteggere l´ambiente e combattere i cambiamenti climatici. Essa riconosce che, ai fini della realizzazione dell´obiettivo perseguito, è giustificato che le misure che favoriscono la transizione verso l´energia verde siano rivolte allo stadio della produzione piuttosto che a quello del consumo. Del pari, la Corte ammette che, allo stato attuale del diritto dell´Unione, la Svezia ha potuto legittimamente considerare che, a questi stessi scopi, il beneficio del regime nazionale di sostegno dovesse essere limitato alla sola produzione nazionale di elettricità verde. La Corte sottolinea in particolare che tale regime di sostegno è necessario per favorire, in una prospettiva di lungo periodo, gli investimenti nell´energia verde. Di conseguenza, la Corte giudica che il regime di sostegno svedese è conforme al principio di libera circolazione delle merci.  
   
   
MERCATO CAPACITA’ ELETTRICA, FIRMATO DECRETO MINISTERIALE: A REGIME PIU’ EFFICIENZA E RIDUZIONE ONERI  
 
Roma, 2 luglio 2014 - In coerenza col pacchetto di provvedimenti che si stanno approntando per ridurre la bolletta energetica a favore delle Piccole e Medie Imprese (e che introdurrà anche altre misure di risparmio oltre a quelle già individuate dal dl Competitività), il Ministero dello Sviluppo Economico ha approvato- firmando il relativo decreto- la disciplina a regime del mercato della capacità elettrica. Si tratta dello schema elaborato da Terna e trasmesso dall’Autorità dell’Energia. Il provvedimento - che si prevede dispiegherà i suoi effetti a partire dal 2018/2019 - è finalizzato ad aumentare la contendibilità del mercato, a garantire la sicurezza del sistema elettrico a minimo costo e a integrare al meglio anche le fonti rinnovabili. Il decreto del Mise dispone che il nuovo meccanismo sia funzionale ad assicurare una riduzione dei costi del sistema e degli oneri a carico dei consumatori.  
   
   
TIRRENO POWER, GOVERNO IMPEGNATO A STRINGERE I TEMPI GUIDI: TENERE INSIEME PRODUZIONE E TUTELA AMBIENTALE- GALLETTI: AIA A SETTEMBRE  
 
Roma, 2 luglio 2014 - Massimo l’impegno del Governo ad accelerare i tempi della complessa vertenza della Tirreno Power, cui la magistratura l’11 marzo scorso ha messo sotto sequestro due gruppi della centrale a carbone di Vado Ligure (Savona). Lo hanno assicurato il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e quello dell’Ambiente Gianluca Galletti, durante la riunione di ieri- coordinata dal Vice Ministro al Mise Claudio De Vincenti- del Tavolo. Nel suo intervento, il Ministro Galletti ha garantito che la procedura dell’Aia sarà conclusa entro settembre, mentre il Ministro Guidi ha chiesto la collaborazione di ogni soggetto interessato per arrivare ad “un compromesso che consenta al Gruppo di vivere e che salvaguardi l’ambiente”. “La situazione- ha detto il Ministro dello Sviluppo Economico- è difficile, ma se remiamo tutti dalla stessa parte, si può raggiungere l’obiettivo”. Al confronto sull’impianto vadese (che, tra addetti diretti e indotto, impiega oltre cinquecento persone) hanno preso parte anche il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, esponenti delle altre Regioni interessate dalla vertenza (Lazio e Campania), i Sindaci di Vado Ligure e Quiliano, la Direzione di Tirreno Power e le organizzazioni sindacali di categoria nazionali e territoriali. De Vincenti- a fronte di un’Azienda che ha messo a punto un progetto per ripartire- nel chiudere l’incontro ha chiesto un “forte impegno” agli azionisti “per dare gambe buone al Piano Industriale” e invitato Tirreno Power e rappresentanti dei lavoratori a riprendere il confronto sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Il Tavolo è stato convocato di nuovo per l’inizio di settembre, prima della conclusione dell’iter per l’Aia.  
   
   
BOLZANO: OK AGLI INVESTIMENTI AMBIENTALI, 32 MILIONI DI EURO AI COMUNI  
 
 Bolzano, 2 luglio 2014 - Fino al 2016 i Comuni in cui ricadono le 10 centrali idroelettriche Se Hydropower beneficeranno di 32,7 milioni di euro in investimenti ambientali. La Giunta provinciale ha approvato oggi (1° luglio) i relativi piani triennali: i 32,7 milioni serviranno per attuare ben 286 misure a tutela dell´ambiente, del risparmio energetico e di risanamento nei Comuni. Un impulso anche all´economia locale. Circa 400 milioni di euro confluiranno fino al 2040, come investimento ambientale compensativo ad opera delle società energetiche concessionarie delle centrali idroelettriche, a favore della popolazione e del territorio in cui l´impianto è operativo. Ne beneficiano i Comuni (242 milioni di euro), la Provincia (121 milioni) e specifiche misure dei gestori delle centrali (13 milioni annui impiegati in progetti di pubblica utilità sul territorio che fungono anche da indennizzo per le conseguenze dell´impianto su paesaggio e ambiente). "Vengono così finanziate misure importanti per l´ambiente, il paesaggio, il risparmio energetico attraverso risorse di cui beneficiano direttamente i Comuni. Senza dimenticare che questi investimenti danno impulso all´economia locale e creano o mantengono posti di lavoro", ha sottolineato l´assessopre provinciale all´energia Richard Theiner. Sulla base delle trattative tra rappresentanti della Provincia, dei comuni rivieraschi e del concessionario Se Hydropower Srl nell´ambito dei Comitati di centrale idroelettrica, è stata elaborata una proposta per il secondo piano triennale. Approvata oggi dalla Giunta. Come ha spiegato l´assesore all´energia Richard Theiner, "per il periodo 2014-2016 risultano disponibili fondi pari a 32,7 milioni di euro dalle centrali Se Hydropower, di cui 2/3 pari a 21,8 milioni a favore dei Comuni rivieraschi e 1/3 pari a 10,9 milioni a favore della Provincia. Con questi soldi vengono finanziate 286 misure di miglioramento e risanamento ambientale e paesaggistico." Delle misure beneficiano i Comuni in cui sono operative le centrali Se Hydropower di Sarentino, Lappago, Santa Valburga-pracupola, Lana, San Pancrazio, Bressanone, Cardano, Molini di Tures, Sant´antonio, Ponte Gardena. Theiner ha ricordato che le misure attuate dalla Provincia vogliono migliorare la qualità delle acque e dell´ambiente acquatico (rinaturalizzazioni di biotopi acquatici o zone umide, tutela dell´acqua di falda, miglioramento della morfologia dell´ambiente acquatico, sistemazioni idrauliche congiunte a ripristino ambientale), mentre i Comuni intervengono in particolare per migliorare l´utilizzo dell´acqua, per il risparmio energetico e la riduzione dell´inquinamento. Con i milioni dalle concessionarie i Comuni hanno in programma ad esempio l´installazione di impianti con tecnologie che riducono il consume di energia (utilizzo delle lampade Led nell´illuminazione pubblica), il risanamento energetico di edifici pubblici, il miglioramento dei sistemi di approvvigionamento idropotabile, della rete fognaria e dello smaltimento delle acque di rifiuto , della rete dei sentieri e delle infrastrutture per la gestione del paesaggio alpino. Dopo l´ok della Giunta al piano, ora verranno sottoscritti i relativi protocolli di intesa, successivamente il concessionario verserà i fondi ambientali a Comuni e Provincia a cadenza semestrale.  
   
   
ENERGIA DAL MARE: LE NUOVE TECNOLOGIE PER I MARI ITALIANI  
 
Roma 2 luglio 2014 - Lo sfruttamento dell’energia dal mare rappresenta uno dei punti prioritari del piano d’azione messo a punto dalla Commissione Europea per lo sviluppo della “Blue Economy” che potrà contribuire a rilanciare in maniera sostenibile la crescita economica, favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro. La “European Ocean Energy Association” ha recentemente stimato che in Europa i dispositivi per la conversione dell’energia dal mare raggiungeranno una potenza installata di circa 3,6 Gw entro il 2020 e 188 Gw entro il 2050. La configurazione geografica della penisola italiana, con i suoi 8.000 chilometri di costa, rende il nostro Paese uno dei membri dell’Unione maggiormente in grado di cogliere i vantaggi dello sfruttamento di questa fonte di energia alternativa che ad oggi costituisce appena lo 0,02 per cento della domanda europea. Inoltre, gli incentivi messi in campo dal Governo per favorire la produzione di elettricità da impianti di energia oceanica, potranno contribuire ad un’accelerazione tecnologica anche in questo settore. Rispetto a fonti più consolidate, in Italia lo sfruttamento energetico di onde, correnti e maree si è sviluppato soltanto negli ultimi anni grazie alla realizzazione di impianti e dispositivi sperimentali in grado di ricavare il massimo del potenziale energetico dal Mediterraneo che, a causa della sua specificità di mare chiuso, richiede tecnologie diverse rispetto a quelle utilizzate nel Nord Europa per catturare l’energia degli oceani. Vari sistemi messi a punto nel nostro Paese hanno ormai raggiunto una maturità scientifica e tecnologica che, nel breve periodo, li renderà competitivi sui mercati. In apertura della prima giornata del workshop “Energia dal mare: le nuove tecnologie per i mari italiani” tenutosi oggi a Roma, Giovanni Lelli, Commissario dell’Enea, ha dichiarato: “L’elaborazione di una strategia in grado di stimolare l’energia blu è uno degli obiettivi per il rilancio dell’economia e dell’occupazione in Europa. Produrre energia dal mare attraverso tecnologie avanzate che utilizzino in maniera sostenibile le risorse marine richiede lo sviluppo di sinergie tra mondo delle imprese e centri di ricerca. Anche grazie alla realizzazione e alla commercializzazione di nuovi dispositivi per lo sfruttamento energetico dell’ambiente marino, l’Italia potrà concorrere a ridurre la dipendenza dell’Europa dalle fonti fossili e a salvaguardare l’ecosistema del Mediterraneo, che è uno più fragili del Pianeta”. Al workshop, organizzato nell’ambito dell’Accordo di Programma tra il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Enea sulla Ricerca di Sistema Elettrico, hanno partecipato Gse, Rse, Enel Green Power, Terna, Cnr, Politecnico di Torino, Università Mediterranea di Reggio Calabria, Università di Bologna, Università di Napoli, Politecnico di Milano, Waveenergy, 40South Energy Group, Wave4energy e Seapower. Per approfondimenti: Atlante Energia : utmea.Enea.it/energiadalmare/  
   
   
ASSORINNOVABILI LANCIA L´ALLARME AI COMUNI E AI PROPRIETARI TERRIERI: CON SPALMA INCENTIVI NON VERRANNO PIU´ PAGATI CONVENZIONI, TRIBUTI E AFFITTI  
 
 Milano, 2 luglio 2014 - assoRinnovabili ha scritto all’Anci (Associazione Nazionali Comuni Italiani), a Coldiretti, a Confagricoltura e a Federfondiaria per chiedere un supporto nelle azioni che avvierà per impedire la conversione in legge del decreto spalma incentivi. Infatti, oltre a minare la salute della green economy made in Italy, il decreto spalma incentivi, che interessa ben 11 mila Mw dei 18 mila Mw di potenza fotovoltaica installata, rappresenta un grave pericolo anche per tutti i comuni che ospitano impianti fotovoltaici e per i proprietari dei terreni su cui sono installati. “Aggiungendosi a una serie di provvedimenti di natura normativa, fiscale e regolatoria che nell’ultimo anno e mezzo hanno già eroso in modo considerevole i ricavi dei produttori di energia da fonte fotovoltaica – ricorda il presidente Re Rebaudengo -, la norma, qualora fosse convertita in legge, renderebbe molto probabile il rischio di numerosi default aziendali, con le imprese che si vedranno costrette a ridurre drasticamente i corrispettivi relativi alle obbligazioni assunte nei confronti dei Comuni (convenzioni e tributi comunali) e dei soggetti che hanno ceduto il diritto di superficie (canoni di affitto).”  
   
   
ALER, LOMBARDIA: PIANO RISANAMENTO PER USCIRE DA DIFFICOLTÀ ECONOMICHE  
 
Milano, 2 luglio 2014 - "Sono convinta che il piano di risanamento risponderà ai requisiti e agli obiettivi che ci eravamo prefissati dopo un´attenta e approfondita analisi della due diligence. Vale a dire: decisa lotta all´abusivismo, ottimizzazione dei costi, recupero dei crediti che Aler ancora vanta, rinegoziazione dei mutui, assegnazione rapida dei tanti, troppi, alloggi ancora sfitti e dismissione delle società controllate". Lo ha detto l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli, commentando il piano di risanamento che l´Aler di Milano ha consegnato nei giorni scorsi e, quindi, entro la scadenza che la Regione Lombardia aveva indicato nel 30 giugno. "Nei prossimi giorni - conclude Bulbarelli - valuterò con i tecnici della Regione i punti salienti e la congruità con quanto avevamo indicato. Il piano dovrà essere lo strumento che aiuterà l´Aler a uscire da un´evidente situazione di difficoltà economica".  
   
   
EDILIZIA: FVG, DDL SEMPLIFICAZIONI DÀ SPERANZA A CITTADINI  
 
Trieste, 2 luglio 2014 - "Sono felice per l´approvazione all´unanimità da parte del Consiglio regionale di questa legge con cui il Friuli Venezia Giulia, esprimendo appieno la propria specialità, anticipa alcune delle riforme nazionali del Governo Renzi in materia di edilizia. Oggi forniamo strumenti che danno speranza ai cittadini, alle imprese e agli Enti locali per affrontare la crisi, con norme concrete a costo zero, in grado di dare risposte immediate alla risoluzione di piccole e grandi problematiche che bloccano il comparto" Così l´assessore regionale alle Infrastrutture e Lavori pubblici, Mariagrazia Santoro, commenta la conclusione di ieri della votazione in Consiglio regionale sul disegno di legge "Misure di semplificazione dell´ordinamento regionale in materia urbanistico-edilizia, lavori pubblici, edilizia residenziale pubblica, mobilità, telecomunicazioni e interventi contributivi". La nuova legge tocca materie che hanno a che fare con l´edilizia, l´urbanistica, alcune prime norme sulla riqualificazione del territorio, la semplificazione delle norme di contribuzione ai Comuni, nuove regole per l´utilizzo di diversi strumenti per la realizzazione delle opere. "Abbiamo voluto recepire le istanze avanzate dagli Stati generali delle Costruzioni - aggiunge Santoro - con l´obiettivo di dare certezza e fissare tempi rapidi alle procedure soprattutto in materia di edilizia e urbanistica". "In questo modo diamo dunque certezza su tempi e modi delle procedure - prosegue Santoro - e mettiamo gli Enti locali nella condizione di non sprecare nemmeno un centesimo dei contributi ricevuti, oltre a sostenerli normativamente negli interventi di riqualificazione urbana". Tra le novità la legge introduce tempi certi per le procedure di rilascio del permesso a costruire (75 giorni) e fa chiarezza sulle contribuzioni già assegnate agli Enti locali per le circa 3.000 opere pubbliche che risultano bloccate non solo per il Patto di stabilità, ma anche per l´incertezza sulle coperture o sulle regole per l´utilizzo delle economie, consentendo il riutilizzo di contributi già ottenuti per opere ritenute più urgenti rispetto a quelle per cui erano stati inizialmente concessi. Si collocano in questo quadro di semplificazione, chiarezza e supporto agli Enti locali anche le norme sulla "sismica", comprese le anticipazioni delle risorse verso i Comuni per gli studi di "microzonizzazione". Oltre alle semplificazioni edilizie, la norma introduce lo sblocco di 17 milioni di euro di fondi ex Gescal per le case Ater, lo sblocco delle procedure per la cessione della banda larga regionale agli operatori per portare la connessione direttamente ai cittadini ed altre misure sul Tpl/trasporto pubblico locale, edilizia scolastica e i lavori pubblici. Santoro ha infine annunciato che verrà fissato a breve un nuovo appuntamento di "Costruire ai Tempi del Patto di Stabilità" con Enti locali e operatori per spiegare le nuove norme ed i recenti pareri ministeriali sulle autorizzazioni rilasciate dalla Soprintendenza.  
   
   
LAVORO. FIRMATA CONVENZIONE PER IL REINSERIMENTO DI MILITARI VOLONTARI CONGEDATI IN VENETO INIZIATIVA PILOTA IN ITALIA  
 
Venezia 2 luglio 2014 - E’ stato siglata ieri a Palazzo Balbi a Venezia la “Convenzione operativa” per il sostegno alla ricollocazione professionale dei militari volontari congedati. Hanno firmato l’assessore regionale alle politiche dell’istruzione, formazione e lavoro Elena Donazzan e il generale di corpo d’armata Bruno Stano del Comando Forze di Difesa Interregionale Nord. Erano presenti anche rappresentanti del Segretariato Generale della Difesa. La riorganizzazione della Forze Armate – ha sottolineato il gen. Stano – avrà come effetto la disponibilità di giovani che hanno conseguito un’elevata formazione di durata pluriennale. Con una breve fase di riqualificazione, potranno essere immediatamente spendibili sul mercato del lavoro. Grazie a questa sinergia tra organismi dello Stato sarà possibile dare nuove opportunità a questi giovani e offrire ai settori produttivi e al Paese manodopera particolarmente qualificata. “Con questo atto, su cui lo stesso Ministero della Difesa ha espresso apprezzamento in quanto iniziativa pilota in Italia - ha detto l’assessore Donazzan – riconosciamo il valore in termini formativi dell’esperienza maturata dai giovani militari all’interno delle Forze Armate. Prevediamo quindi di attivare per loro delle corsie preferenziali sia nell’ambito dei percorsi di aggiornamento formativo, sia per il reinserimento lavorativo. Il tema era stato sollevato proprio nei contatti avuti con le associazioni di categoria, con cui ora discuteremo le modalità ma sarà personale che andrà sicuramente a ruba”. L’assessore Donazzan ha avuto infine parole di ringraziamento per il ruolo dei militari “che – ha detto – considero parte integrante del Veneto e a cui la Regione è vicina” e ha ricordato, fra l’altro, la recente e impegnativa operazione di disinnesco di una bomba a Vicenza e la partecipazione dell’esercito all’esercitazione regionale di protezione civile della scorsa settimana.  
   
   
LAVORO: SERRACCHIANI, DA MEF "VIA LIBERA" A DECONTRIBUZIONE  
 
Trieste, 2 luglio 2014 - Anche il ministero dell´Economia e delle Finanze (Mef), dopo quello del Lavoro, ha firmato il decreto sulla decontribuzione dei contratti di solidarietà. Ne dà notizia la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, a margine alla visita allo stabilimento Electrolux di Porcia. Proprio ieri, in occasione dell´assemblea di Confindustria a Udine, il ministro per lo Sviluppo economico, Federica Guidi, aveva fornito assicurazioni sull´iter di approvazione del provvedimento. "Con la firma del Mef - ha detto la presidente Serracchiani - il Governo conferma il suo impegno per la decontribuzione dei contratti di solidarietà, una misura sulla quale, come Regione, avevamo particolarmente insistito sui tavoli romani proprio per favorire il rilancio della presenza di Electrolux in Friuli Venezia Giulia e in Italia".  
   
   
PROGETTO MANIFATTURA OTTIENE LA CERTIFICAZIONE UNIONCAMERE COME PRIMO INCUBATORE CLEANTECH  
 
Trento, 2 luglio 2014 - Progetto Manifattura è il primo incubatore certificato di cleantech in Italia. La certificazione rilanciata da Unioncamere, l´Unione italiana delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, è stata consegnata all´incubatore trentino di Rovereto specializzato in start-up clean tech ieri 30 giugno, un primato anche per il Trentino che fino ad oggi non aveva alcun incubatore certificato. Oggi in Italia esistono oltre 100 incubatori, ma solo 26 di questi hanno il riconoscimento certificato secondo le procedure di Unioncamere. «Un riconoscimento meritato che sottolinea il lavoro professionale che stiamo facendo a Progetto Manifattura», spiega Gianluca Salvatori, ideatore di Progetto Manifattura. «Questo ci permetterà di poter attirare ancora più start up e dare fiducia agli investitori grazie a questo riconoscimento, da tutta Italia e dal resto del mondo. Progetto Manifattura con quasi 9 ettari di spazi per imprese è anche uno dei più grandi ed innovativi, grazie ai servizi che si offrono, incluso un “Fablab” gestito da Witted, una start-up creativa che sta costruendo il centro di prototipazione più ambizioso tra quelli degli incubatori nostrani». La certificazione degli incubatori è un procedimento nato con la legge 221, noto come Decreto Crescita 2.0 del 2012 voluto dall´ex Ministro Passera, con lo scopo di incentivare la costruzione di incubatori di eccellenza. Per ottenere la certificazione l´incubatore di Rovereto ha dovuto mostrare di avere tutti i requisiti d´idoneità, quali strutture ricettive adeguate, attrezzature per lo sviluppo d´impresa di alto livello, trasferimento know-how, spazi prototipazione. Gli amministratori hanno inoltre mostrato di avere tutte le competenze in materia di impresa ed innovazione e comprovata esperienza nell´attività di sostegno e mentoring alle start-up. Infine è stato fondamentale dimostrare l´esistenza di rapporti di collaborazione con il mondo della ricerca universitaria e il mondo dei Vc e altri partner finanziari. «Da oggi la famiglia degli incubatori certificati ai sensi del Decreto Crescita si è arricchita di nuovo importante attore, Progetto Manifattura», commenta Mattia Corbetta, membro della segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo Economico «che presenta un´interessante vocazione al sostegno alla nascita di nuove imprese innovative ad alto valore tecnologico nel settore clean tech. Gli incubatori possono rivestire un ruolo strategico nel supporto a nuove iniziative imprenditoriali ad alto valore aggiunto per economia nazionale, ed è per questo che il Ministro dello Sviluppo economico ha inteso identificare e valorizzare le strutture di incubazioni eccellenti, come la Manifattura». Continua Corbetta: «la sfida che il Ministero dello Sviluppo Economico lancia non solo a Progetto Manifattura, ma anche a tutti gli altri 25 incubatori è quella di ergersi a punti di atterraggio preferenziali per imprenditori innovativi provenienti da tutto il mondo sfruttando le semplificazioni burocratiche introdotte attraverso la policy di recente avvio Italia Start Up Visa».  
   
   
MILANO - 400MILA EURO DI INCENTIVI PER LE RETI D’IMPRESA  
 
Milano, 2 luglio 2014 - Industria, servizi professionali, commercio e costruzioni i settori lombardi più attivi nel fare rete: rappresentano rispettivamente il 34%, il 13%, l’11% e l’11% del totale delle imprese coinvolte. Aumentano in un mese del 4,3% le imprese lombarde che scelgono di “mettersi in rete”: a giugno 2014 sono 1.863 quelle coinvolte, 77 in più in un mese, 375 imprese in più in nove mesi. Così la Lombardia è la regione leader in Italia con il 23,8% delle imprese nazionali coinvolte. Prima Milano con 604 imprese (quasi 8% del totale italiano), seguono Brescia (344) e Bergamo (208). Vengono poi Monza e Brianza con 131 imprese coinvolte, Varese con 112 e Lecco con 113. Emerge da un’elaborazione della Cdc di Milano su dati Infocamere, a giugno e maggio 2014 e settembre 2013. E dalla Cdc di Milano, per affrontare al meglio l’Expo, arrivano 400mila euro di incentivi a favore delle reti d’impresa. Sono per la realizzazione di nuovi prodotti e servizi come ad esempio di impiantistica, interpretariato, allestimenti ma anche interventi per migliorare, in vista di Expo, la ricettività, l’attrattività e la vivibilità del territorio tipo trasporti, servizi turistici, ristorazione e tecnologie per la Smart City. Le domande possono essere presentate entro le ore 12.00 del 30 settembre 2014, anche in modalità telematica accedendo alla procedura Bandi Online sul sito http://www.Mi.camcom.it/web/guest/dimensione-rete Il contributo copre il 50% delle spese fino a un massimo di 50mila euro per ciascuna rete d´impresa. Sulla homepage del sito della Cdc di Milano è disponibile una sezione dedicata alle reti d’impresa per aiutarne la costituzione ed evitare errori prima di iniziare il percorso che porta alla realizzazione di un contratto. Oltre ad una prima assistenza ed orientamento vengono segnalati i finanziamenti disponibili. Si trova anche un link al portale di Infocamere con i riferimenti normativi, la descrizione degli strumenti operativi e un monitoraggio periodico mensile per analizzare dinamiche e consistenze del fenomeno nel corso del tempo.  
   
   
LAZIO: UNA REGIONE PIU’ VICINA ALLE IMPRESE: RIVOLUZIONATE LE STRATEGIE PER L’ACCESSO AL CREDITO  
 
 Roma, 2 luglio 2014 - Va avanti l’impegno della Regione per sostenere le imprese e favorire l’accesso al credito. Chiusa la Bil, banca impresa Lazio: da oggi sarà Sviluppo Lazio a svolgere le attività di sostegno al credito. In questo modo la Regione intende aumentare l’efficienza eliminando sprechi e lungaggini burocratiche. Le singole imprese accedono al Fondo nazionale di garanzia. È un’altra delle novità introdotte dalla Regione. Prima le aziende potevano accedere alle garanzie di prestito del Fondo nazionale solo passando attraverso i Confidi, oggi possono presentare le richieste anche i singoli imprenditori. In aumento le concessioni di credito alle imprese del Lazio. Tra febbraio e maggio 2014 sono passate da 593 a 1.425. Tra queste, 521 operazioni sono partite dalla domanda diretta presentata dalle imprese. Salgono i finanziamenti. L’importo dei finanziamenti è salito da 78,8 a 224 milioni di euro. In pochi mesi la quota delle concessioni erogate al Lazio è passata dal 2,9 al 4,5%. “La nostra rivoluzione del credito funziona – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: la scelta di sciogliere la Bil, l’apertura del Fondo Lazio nel Fondo nazionale di garanzia e le nostre riforme cominciano a produrre risultati importanti”.  
   
   
ASSEMBLEA UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE L’INDUSTRIA ITALIANA COSTRUTTRICE DI MACCHINE UTENSILI VEDRÀ LA RIPRESA NEL 2014.  
 
Cinisello Balsamo, 2 luglio 2014 - Per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione il 2013 si è rivelato sotto le aspettative. In deciso calo: produzione, export, consumo e consegne dei costruttori sul mercato italiano. Nonostante ciò, l’industria italiana di settore ha riconquistato la quarta posizione nella graduatoria mondiale dei produttori, superando al fotofinish la Corea del Sud, e si è confermata terza nella classifica degli esportatori. In particolare, la produzione, in calo del 7%, si è attestata a 4.487 milioni di euro. Sul risultato ha pesato sia il calo delle esportazioni, scese del 6,5%, a 3.385 milioni di euro, sia l’ulteriore riduzione del consumo, sceso, a 2.047 milioni di euro, il 2% in meno rispetto al valore dell’anno precedente. L’indebolimento della domanda interna ha penalizzato, infatti, le consegne dei costruttori che sono arretrate, dell’8,5%, a 1.103 milioni di euro. Le importazioni, in crescita del 6,8%, si sono attestate a 944 milioni di euro. Il rapporto export su produzione è cresciuto al 75,4%. La quota di consumo coperta dalle importazioni ha registrato un incremento di quattro punti percentuali, passando dal 42,3% (del 2012) al 46,1% del 2013. Questo in sintesi il quadro 2013 illustrato dal presidente Luigi Galdabini, questa mattina, in occasione dell’annuale assemblea dei soci Ucimu, cui sono intervenuti Enrico Zanetti, sottosegretario ministero Economia e finanze, e Marco Fortis, economista e vicepresidente Fondazione Edison. Archiviato l’anno appena trascorso, come emerge dai dati di previsione elaborati dal Centro Studi e Cultura di Impresa di Ucimu, nel 2014, l’industria italiana di settore tornerà a crescere. Nel dettaglio, nel 2014, la produzione salirà, del 4,4%, a 4.685 milioni di euro. Le esportazioni cresceranno, del 4,7%, a 3.545 milioni. Anche il consumo italiano tornerà di segno positivo, registrando un incremento, del 3,3%, a 2.115 milioni di euro, dando nuovo impulso alle consegne dei costruttori italiani attese in aumento, del 3,4%, a 1.140 milioni di euro. Cresceranno anche le importazioni (+3,3%) ma rimarrà stabile la quota import su consumo. Salirà ulteriormente il rapporto export su produzione al 75,7%. Con riferimento all’export, nel 2013, la Cina si è confermata primo mercato di destinazione del made in Italy di settore, seguita da Stati Uniti, Germania, Russia, Francia, Brasile. L’ultima rilevazione disponibile, relativa al periodo gennaio-marzo 2014, evidenzia una ripresa delle vendite oltreconfine che si è concretizzata in un incremento del 2,1% rispetto al primo trimestre del 2013. La Germania torna a guidare la graduatoria dei paesi di sbocco, in virtù di un incremento del 17,6% degli acquisti di macchine utensili italiane, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Seguono Cina (-16,3%) e Stati Uniti (-11%) in forte rallentamento. Bene la Francia (+30,2%). A chiudere le posizioni di vertice della graduatoria: Russia (-5,8%) e India (-35,3%). “Inserita in un panorama europeo già poco brillante, l’Italia sta vivendo una fase particolarmente complessa che non pare ancora completamente archiviata - ha affermato Luigi Galdabini in apertura dei lavori. Ii sistema Italia, ancora troppo statico e ingessato, rischia di compromettere ulteriormente l’industria manifatturiera del paese che, dal 2008, ha praticamente smesso di investire in macchinari di produzione”. La crisi generalizzata ha infatti completamente bloccato gli acquisti in tecnologie di produzione. La mancata sostituzione dei macchinari obsoleti (nel 2005, anno dell’ultima rilevazione, un quarto del parco macchine utensili installato in Italia aveva più di 20 anni) sommata all’incremento, in tempi recenti, di acquisizione di nuovi sistemi da parte degli utilizzatori dei mercati emergenti, fa temere, un pericoloso arretramento della nostra industria rispetto ai concorrenti stranieri. “Abbiamo accolto con favore l’entrata in vigore della Nuova Legge Sabatini che, in questi primi tre mesi effettivi di operatività, ha dato impulso ai consumi italiani di macchine che restano però ancora deboli. Allo stesso modo non possiamo che essere favorevoli all’attuazione del provvedimento, inserito nel decreto legge 91 pubblicato la scorsa settimana in Gazzetta Ufficiale, che permette il credito di imposta pari al 15% dell’ammontare degli investimenti in macchinari, effettuati dalle imprese, consegnati entro il 30 giugno 2015”. “Si tratta di due strumenti utili per facilitare la ripresa dei consumi ma purtroppo insufficienti a sostenere il necessario processo di rinnovamento dei sistemi di produzione di cui ha forte bisogno l’industria italiana”. “Per questa ragione - ha concluso Luigi Galdabini - sollecitiamo l’intervento delle autorità di governo, perché lavorino all’attuazione di una misura volta a stimolare il processo di rinnovamento del parco macchine installato nelle fabbriche italiane, in modo che i sistemi di produzione possano rispondere alle nuove esigenze di produttività, risparmio energetico e rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro che l’Europa oggi impone”.  
   
   
LOMBARDIA E TUNISIA IN TRE MESI 270 MILIONI L’IMPORT-EXPORT  
 
Milano, 2 luglio 2014 - Supera i 270 milioni di euro l’interscambio commerciale della Lombardia con la Tunisia nei primi tre mesi del 2014 e pesa un quinto dell’intero import-export nazionale con il vicino Paese dell’Africa Mediterranea. Si tratta soprattutto di esportazioni, per un valore complessivo di 167 milioni di euro, concentrate nel settore manifatturiero (99,6%). In Tunisia arrivano prodotti in metallo (18,2%) e macchinari (12,1%) lombardi ma soprattutto tessili e abbigliamento (27,9%) che sono anche il prodotto di principale importazione (oltre il 55%) seguiti dagli apparecchi elettrici (12%). Tra le province, Milano con un terzo dell’interscambio, guida i rapporti commerciali con la Tunisia, in flessione però rispetto al 2013. Varese è seconda, con il 17,4% dell’import e il 12,4% dell’export, seguita da Brescia per import (10,5%) e Bergamo per export (11,7%). In una situazione di leggera flessione dell’export in controtendenza è Cremona che cresce del 379%, passando da 3 a 15 milioni di euro in un anno. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al primo trimestre 2014 e 2013. 4 luglio: in Camera di commercio si parla di Tunisia. Di opportunità di fornitura in Tunisia, soprattutto per i produttori italiani e lombardi di attrezzature, macchinari e servizi nei settori dell’industria e agricoltura si parlerà il 4 luglio a Milano, nel corso dell’incontro organizzato da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, “Tunisia: nuove opportunità di fornitura con la linea di credito della cooperazione italiana” che si terrà a Palazzo Giureconsulti, piazza Mercanti 2 - ore 9,30. Import export tra Lombardia e Tunisia nel 2014 – per provincia
Territorio 2013 2014 peso 2014 Var 2014/2013
import export interscambio import export interscambio import export import export
Varese 17.790.091 16.071.710 33.861.801 18.049.011 20.727.623 38.776.634 17,4% 12,4% 1,5% 29,0%
Como 6.463.245 9.663.156 16.126.401 7.250.518 10.348.674 17.599.192 7,0% 6,2% 12,2% 7,1%
Sondrio 1.025.239 1.172.336 2.197.575 483.622 1.021.552 1.505.174 0,5% 0,6% -52,8% -12,9%
Milano 47.188.145 77.767.928 124.956.073 39.150.951 61.192.524 100.343.475 37,6% 36,6% -17,0% -21,3%
Bergamo 5.020.519 19.837.183 24.857.702 5.054.037 19.572.732 24.626.769 4,9% 11,7% 0,7% -1,3%
Brescia 11.469.477 15.904.388 27.373.865 10.885.865 15.270.443 26.156.308 10,5% 9,1% -5,1% -4,0%
Pavia 30.174.809 4.577.696 34.752.505 1.904.955 4.337.478 6.242.433 1,8% 2,6% -93,7% -5,2%
Cremona 2.699.900 3.108.128 5.808.028 2.851.324 14.888.546 17.739.870 2,7% 8,9% 5,6% 379,0%
Mantova 9.454.821 6.183.244 15.638.065 9.503.783 5.233.485 14.737.268 9,1% 3,1% 0,5% -15,4%
Lecco 1.967.463 3.942.166 5.909.629 2.329.267 5.349.586 7.678.853 2,2% 3,2% 18,4% 35,7%
Lodi 0 691.527 691.527 0 565.967 565.967 0,0% 0,3% - -18,2%
Monza e Brianza 5.671.967 9.509.531 15.181.498 6.528.482 8.793.601 15.322.083 6,3% 5,3% 15,1% -7,5%
Lombardia 138.925.676 168.428.993 307.354.669 103.991.815 167.302.211 271.294.026 100,0% 100,0% -25,1% -0,7%
Italia 538.576.593 760.247.203 1.298.823.796 502.067.391 778.607.242 1.280.674.633 20,7% 21,5% -6,8% 2,4%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al primo trimestre 2014 e 2013 Import Export Lombardia Tunisia per settore
Merce 2013 2014 peso 2014 Var 2014/2013
import export import export import export import export
a-prodotti dell´agricoltura, della silvicoltura e della pesca 569.058 234.667 645.947 411.861 0,6% 0,2% 13,5% 75,5%
b-prodotti dell´estrazione di minerali da cave e miniere 27.918.765 100.987 64.785 62.435 0,1% 0,0% -99,8% -38,2%
c-prodotti delle attivita´ manifatturiere 107.909.420 166.803.136 101.172.478 166.587.795 97,3% 99,6% -6,2% -0,1%
e-prodotti delle attivita´ di trattamento dei rifiuti e risanamento 2.506.163 58.543 1.924.605 44.179 1,9% 0,0% -23,2% -24,5%
j-prodotti delle attivita´ dei servizi di informazione e comunicazione 3.649 1.154.218 2.133 183.941 0,0% 0,1% -41,5% -84,1%
r-prodotti delle attivita´ artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 0 0 2.760 0 0,0% 0,0% - -
v-merci dichiarate come provviste di bordo , merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie 18.621 77.442 179.107 12.000 0,2% 0,0% 861,9% -84,5%
totale Lombardia 138.925.676 168.428.993 103.991.815 167.302.211 100,0% 100,0% -25,1% -0,7%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al primo trimestre 2014 e 2013 Import Export Lombardia Tunisia nel settore manifatturiero
Merce 2013 2014 peso 2014 var
import export import export import export import export
Ca-prodotti alimentari, bevande e tabacco 8.023.691 705.508 999.898 419.205 1,0% 0,3% -87,5% -40,6%
Cb-prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 53.705.678 39.898.951 55.948.561 46.444.106 55,3% 27,9% 4,2% 16,4%
Cc-legno e prodotti in legno; carta e stampa 327.599 5.191.271 284.421 5.665.053 0,3% 3,4% -13,2% 9,1%
Cd-coke e prodotti petroliferi raffinati 0 318.000 0 220.828 0,0% 0,1% -30,6%
Ce-sostanze e prodotti chimici 1.006.522 17.895.013 1.226.891 18.591.056 1,2% 11,2% 21,9% 3,9%
Cf-articoli farmaceutici, chimico- medicinali e botanici 0 1.158.198 0 1.135.112 0,0% 0,7% -2,0%
Cg-articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 2.904.456 11.306.978 4.638.433 11.098.316 4,6% 6,7% 59,7% -1,8%
Ch-metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 5.391.065 38.686.322 5.203.636 30.389.548 5,1% 18,2% -3,5% -21,4%
Ci-computer, apparecchi elettronici e ottici 4.956.410 2.322.554 5.743.389 4.527.963 5,7% 2,7% 15,9% 95,0%
Cj-apparecchi elettrici 16.872.755 18.278.479 12.371.224 17.789.042 12,2% 10,7% -26,7% -2,7%
Ck-macchinari ed apparecchi n.C.a. 10.646.229 22.458.973 10.704.588 20.178.282 10,6% 12,1% 0,5% -10,2%
Cl-mezzi di trasporto 2.596.395 5.831.796 3.326.373 7.682.057 3,3% 4,6% 28,1% 31,7%
Cm-prodotti delle altre attività manifatturiere 1.478.620 2.751.093 725.064 2.447.227 0,7% 1,5% -51,0% -11,0%
totale manifatturiero 107.909.420 166.803.136 101.172.478 166.587.795 100,0% 100,0% -6,2% -0,1%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al primo trimestre 2014 e 2013
 
   
   
SOTTO ESAME I BILANCI DEI COSTRUTTORI MONDIALI DI MACCHINE PER CERAMICA E COLORIFICI  
 
Modena, 2 luglio 2014 - In occasione dell’annuale assemblea, Acimac ha presentato alle aziende associate la prima panoramica economico-finanziaria delle principali aziende al mondo che operano nella fornitura di macchine e colori per l´industria ceramica. Lo studio esclusivo offre un confronto degli indici di bilancio delle singole imprese con i valori medi nazionali e dell’intero settore, per il triennio 2010-2012. Evidenzia in questo modo similarità e differenze negli andamenti e nella gestione delle imprese. L’analisi fornisce quindi l’opportunità di valutare e confrontare le performance economico-finanziarie nel settore suddivise per: dati sulla struttura e sull’evoluzione recente delle diverse aree di gestione; sulla posizione finanziaria netta e sulla struttura del debito; principali indici di bilancio economici e patrimoniali, indicatori di marginalità ai diversi livelli della catena del valore; indicatori di allerta e vulnerabilità finanziaria, rating delle imprese e delle diversi classi dimensionali e confronto con le medie di settore. "Con l’Analisi di bilancio dei costruttori mondiali di macchine per ceramica e colorifici - afferma il Presidente di Acimac, Fabio Tarozzi - il nostro Centro Studi offre alle nostre aziende un altro validissimo supporto strategico". "Ho avuto modo di consultarlo in anteprima nei giorni scorsi e vi ho scoperto interessantissime quanto inaspettate evidenze" – continua Tarozzi. "Per questo lo farò diventare uno strumento di lavoro mio e del mio direttore finanziario".  
   
   
EFFETTI SOCIO ECONOMICI DELLE LIBERALIZZAZIONI NEL COMMERCIO: VENERDÌ 4 LUGLIO CONVEGNO NAZIONALE A SENIGALLIA CON LA CAMUSSO.  
 
Ancona, 2 luglio 2014 - La Regione Marche ha organizzato un convegno nazionale per analizzare gli effetti sociali ed economici legati ai processi di liberalizzazione che stanno contraddistinguendo il settore del commercio. Tra i relatori è giunta l’adesione del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Il convegno si terrà venerdì 4 luglio, dalle 9.45 alle 13.30, a Senigallia, presso la Rotonda a Mare. Sarà preceduto, nella giornata di giovedì 3 luglio, sempre a Senigallia, dalla riunione del Coordinamento delle Regioni italiane, che affronterà temi legati agli effetti delle liberalizzazioni, alla metanizzazione della aree di servizio autostradali per favorire la diffusione di questa tipologia di carburante meno impattante sull’ambiente, alla trasparenza delle politiche regionali a favore dei consumatori. Le questioni verranno portate anche all’attenzione di tre Tavoli tecnici, coordinati dalle Marche, ai quali parteciperanno, secondo gli argomenti trattati, le associazioni sindacali del commercio, l’Unione petrolifera e l’Assometano, l’associazionismo dei consumatori. Il programma del Convegno di venerdì 4 luglio prevede l’apertura dei lavori con i saluti del sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi; del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca; dell’assessore al Commercio della Regione Emilia Romagna, Maurizio Melucci. Il vicepresidente della Regione Marche e assessore al Commercio, Antonio Canzian, curerà l’intervento introduttivo, seguito dalla presentazione di una ricerca sugli effetti della liberalizzazione nelle Marche realizzata da Gian Luca Gregori, prorettore dell’Università Politecnica delle Marche. È prevista, poi, una tavola rotonda con la partecipazione di qualificati relatori nazionali; oltre alla Camusso, saranno presenti il direttore generale della Confcommercio, Francesco Rivolta; il segretario generale della Confesercenti, Mauro Bussoni; l’Advisor di Federdistribuzione, Carlo Masseroli; la presidente del Consiglio nazionale consumatori e utenti, Mara Colla; il direttore generale del ministero Sviluppo Economico, Daniela Paradisi; il dirigente del Comune di Firenze, Laura Achenza (in rappresentanza dell’Anci nazionale); l’arcivescovo di Ancona Osimo, Edoardo Menichelli. Le conclusioni della giornata saranno svolte dal ministero dello Sviluppo Economico. “L’appuntamento di venerdì rappresenta un’importante occasione di confronto su un tema di grande attualità e rilevanza, sia per gli operatori commerciali, che per gli stessi consumatori – rileva il vicepresidente Canzian – Gli effetti delle liberalizzazioni hanno ricadute economiche e sociali non del tutto approfondite. Ad esempio gli orari di apertura dei negozi vanno a incidere sulla stessa organizzazione della vita familiare e delle città, con conseguenze che superano le questioni economiche legate a questo tipo di attività. A Senigallia faremo il punto anche per quanto riguarda la nostra comunità regionale. Sarà un punto di partenza e non d’arrivo per provare a regolamentare il comparto secondo le diverse esigenze e sensibilità in gioco”.  
   
   
“CONOSCERE PER CRESCERE”. SEMINARIO SULLE RETI DI IMPRESA  
 
Parma, 2 luglio 2014 - Quarto appuntamento giovedì 3 luglio (ore 10.30-13) alla Camera commercio di Parma, in via Verdi, 2 per il ciclo di seminari territoriali per la promozione dei contratti di rete. I numeri dicono che è ormai una certezza il contratto di rete, modello di aggregazione flessibile e innovativo che, pur mantenendo l’autonomia delle imprese, permette di accrescere la competitività e capacità d’innovazione attraverso un “programma comune” e un rafforzamento della collaborazione industriale e commerciale. A più di quattro anni dalla costituzione della prima rete, oggi sono 7.900 le imprese coinvolte, dall’edilizia alla sanità, dal tessile alle nuove tecnologie, per un numero totale di contratti che al 1 giugno ha toccato quota 1.590. Secondo i dati Infocamere, la Lombardia è la prima regione italiana per numero di reti (1.863), seguita da Emilia-romagna (1.038), Toscana (796) e Veneto (601). Per informare sul tema, l’Unioncamere regionale e le Camere di commercio dell’Emilia-romagna, con le Associazioni di categoria e con il supporto scientifico di Universitas Mercatorum, organizzano un ciclo di laboratori gratuiti “di informazione, conoscenza e formazione sulle reti d’impresa”, a cadenza mensile. Il programma di giovedì 3 luglio, che sarà aperto dall’intervento del segretario generale della Camera di commercio di Parma, Alberto Egaddi, prevede un approfondimento, a cura di Francesco Maria Olivieri docente di Universitas Mercatorum, sull’aspetto dei contratti di rete per aziende agricole. Al termine, spazio per domande e dibattito sullo sviluppo delle reti di impresa che oggi trovano uno strumento di supporto nel portale contrattidirete.Registroimprese.it La piattaforma è realizzata da Infocamere e offre a imprese, associazioni, professionisti e istituzioni gli strumenti utili e i suggerimenti per valutare la costituzione di una nuova rete ed evitare errori prima di iniziare il percorso che porta alla realizzazione di un contratto. Il portale mette a disposizione, oltre a una descrizione semplice e intuitiva dello strumento ‘‘contratto di rete’’, i riferimenti normativi, la descrizione degli strumenti operativi e i passaggi necessari da seguire per fare rete, a cui si aggiunge un monitoraggio periodico mensile per analizzare dinamiche e consistenze del fenomeno nel corso del tempo. Per partecipare gratuitamente al seminario, è necessario compilare e inviare il modulo di iscrizione al seminario scaricabile dal sito della Camera di commercio di Parma - www.Pr.camcom.it  Per informazioni, Camera di commercio di Parma, tel. 0521 210246 e-mail: promozione@pr.Camcom.it    
   
   
ELECTROLUX: SERRACCHIANI, INNOVAZIONE E CAPITALE UMANO PER IL FUTURO  
 
 Porcia (Pn), 2 luglio 2014 - "Abbiamo potuto capire concretamente che cosa significa investire risorse pubbliche nell´innovazione tecnologica e nell´efficientamento energetico di uno stabilimento. Ora siamo pronti a lavorare sul coinvolgimento di Electrolux nei nuovi bandi europei per lo sviluppo tecnologico". Lo ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, in occasione ieri della visita alla fabbrica Electrolux di Porcia. La presidente Serracchiani, che era affiancata dal vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello, è stata accompagnata nella visita, tra gli altri, dall´amministratore delegato Ernesto Ferrario, dal direttore commerciale (e presidente Finest) Mauro del Savio, dai direttori del personale Marzia Segato e delle relazioni industriali Marco Mondini. A descrivere le diverse fasi di lavorazione è stato il direttore del reparto ingegneria Flavio Ceschin. Alla presidente, prima della visita alle 5 linee di assemblaggio, sono stati illustrati dal punto di vista tecnico quattro nuovi prodotti (tre lavatrici ed una lavasciuga a pompa di calore, novità assoluta a livello mondiale). Ferrario ha confermato l´importanza, per l´Electrolux di Porcia e per tutto il gruppo, di puntare ad una produzione di fascia alta e con una buona capacità di trovare spazio sul mercato estero (le esportazioni riguardano già l´85 per cento della produzione) ed in particolare su quello statunitense, sempre più aperto alle novità della tecnologia europea per il valore aggiunto della qualità e del design ed ormai decisamente più attento al contenimento dei consumi energetici. Sullo stabilimento di Porcia il gruppo svedese ha investito 32 dei 150 milioni destinati alle sue aziende in Italia per il piano di sviluppo 2014-2017, puntando su ricerca ed innovazione, sul capitale umano e sulla formazione. La presidente e i vertici di Electrolux hanno avuto quindi modo di approfondire le opportunità offerte dalla programmazione dei fondi europei 2014-2020. "È indispensabile - ha detto Serracchiani - un´apertura a 360 gradi ed il coinvolgimento dell´indotto per cogliere le opportunità di finanziamento destinate alle filiere produttive virtuose nell´ambito dell´efficientamento energetico". E´ stato fatto anche il punto sullo stato dell´arte dell´accordo sottoscritto lo scorso maggio con i ministeri dello Sviluppo e del Lavoro, che prevede fra l´altro una decontribuzione del 35 per cento dei contratti di solidarietà, favorendo così la competitività del sito produttivo di Porcia.  
   
   
PROGETTO MANIFATTURA OTTIENE LA CERTIFICAZIONE UNIONCAMERE COME PRIMO INCUBATORE CLEANTECH  
 
Rovereto, 2 luglio 2014 - Progetto Manifattura è il primo incubatore certificato di cleantech in Italia. La certificazione rilanciata da Unioncamere, l´Unione italiana delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, è stata consegnata all´incubatore trentino di Rovereto specializzato in start-up clean tech ieri 30 giugno, un primato anche per il Trentino che fino ad oggi non aveva alcun incubatore certificato. Oggi in Italia esistono oltre 100 incubatori, ma solo 26 di questi hanno il riconoscimento certificato secondo le procedure di Unioncamere. «Un riconoscimento meritato che sottolinea il lavoro professionale che stiamo facendo a Progetto Manifattura», spiega Gianluca Salvatori, ideatore di Progetto Manifattura. «Questo ci permetterà di poter attirare ancora più start up e dare fiducia agli investitori grazie a questo riconoscimento, da tutta Italia e dal resto del mondo. Progetto Manifattura con quasi 9 ettari di spazi per imprese è anche uno dei più grandi ed innovativi, grazie ai servizi che si offrono, incluso un “Fablab” gestito da Witted, una start-up creativa che sta costruendo il centro di prototipazione più ambizioso tra quelli degli incubatori nostrani». La certificazione degli incubatori è un procedimento nato con la legge 221, noto come Decreto Crescita 2.0 del 2012 voluto dall´ex Ministro Passera, con lo scopo di incentivare la costruzione di incubatori di eccellenza. Per ottenere la certificazione l´incubatore di Rovereto ha dovuto mostrare di avere tutti i requisiti d´idoneità, quali strutture ricettive adeguate, attrezzature per lo sviluppo d´impresa di alto livello, trasferimento know-how, spazi prototipazione. Gli amministratori hanno inoltre mostrato di avere tutte le competenze in materia di impresa ed innovazione e comprovata esperienza nell´attività di sostegno e mentoring alle start-up. Infine è stato fondamentale dimostrare l´esistenza di rapporti di collaborazione con il mondo della ricerca universitaria e il mondo dei Vc e altri partner finanziari. «Da oggi la famiglia degli incubatori certificati ai sensi del Decreto Crescita si è arricchita di nuovo importante attore, Progetto Manifattura», commenta Mattia Corbetta, membro della segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo Economico «che presenta un´interessante vocazione al sostegno alla nascita di nuove imprese innovative ad alto valore tecnologico nel settore clean tech. Gli incubatori possono rivestire un ruolo strategico nel supporto a nuove iniziative imprenditoriali ad alto valore aggiunto per economia nazionale, ed è per questo che il Ministro dello Sviluppo economico ha inteso identificare e valorizzare le strutture di incubazioni eccellenti, come la Manifattura». Continua Corbetta: «la sfida che il Ministero dello Sviluppo Economico lancia non solo a Progetto Manifattura, ma anche a tutti gli altri 25 incubatori è quella di ergersi a punti di atterraggio preferenziali per imprenditori innovativi provenienti da tutto il mondo sfruttando le semplificazioni burocratiche introdotte attraverso la policy di recente avvio Italia Start Up Visa».  
   
   
ASSOTERMICA ELEGGE IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO AL COMPLETO LA SQUADRA ASSOCIATIVA PER IL BIENNIO 2014/2015  
 
Milano, 2 luglio 2014 - Da pochi giorni l’Assemblea di Assotermica, l’associazione dei costruttori di apparecchi e componenti per impianti termici ha nominato il nuovo Consiglio Direttivo. Assotermica rappresenta all’interno della Federazione Anima un comparto che vale oltre 2.000 M€ e occupa più di 11.000 addetti. A febbraio era avvenuto il cambio della guardia alla Presidenza di Assotermica con l’elezione di Alberto Montanini - Immergas Spa. Il nuovo Consiglio Direttivo è così composto: Paolo Rigamonti - Apen Group Spa; Flavio Borgna - Ariston Thermo Spa; Gherardo Govoni - Baltur Spa; Alberto Favero - Baxi Spa; Stefano Casandrini - Ferroli Spa; Gianluigi Arici - Fondital Spa; Gimmi Fraccaro- Fraccaro Officine Termotecniche Srl; Sandro Panteghini - Global di Fardelli Ottorino&c Srl; Mario Zucco - Imit Control System Srl; Valentina D’acunti - Immergas Spa; Laura Dalla Vecchia - Polidoro Spa; Riccardo Rompani - Riello Spa; Marco Giuseppe Boselli - Robert Bosch Spa; Gianpiero Turrin - Sit La Precisa Spa; Gherardo Magri - Vaillant Group Italia Spa. Nel corso della stessa giornata sono stati anche eletti all’unanimità i due Vice Presidenti di Assotermica, che affiancheranno il Presidente Alberto Montanini al vertice dell’associazione. Si tratta del dott. Flavio Borgna, South Europe Director di Ariston Thermo Spa e dell’ing. Gianluigi Arici, Responsabile Tecnico di Fondital Spa. “Il nostro comparto sta vivendo un momento epocale nel quale l’Europa ci pone delle sfide ambiziose in termini di obiettivi per l’efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili termiche” - ha dichiarato Flavio Borgna subito dopo la sua nomina - “Ritengo che ora più che mai sia necessario che le nostre aziende si impegnino direttamente in Associazione per cogliere le opportunità di un settore che sta evolvendo con grande velocità” - ha continuato il nuovo Vice Presidente, accettando quindi con entusiasmo il nuovo incarico. Dello stesso parere è l’altro Vice Presidente, Gianluigi Arici, riconfermato per un ulteriore biennio: “Desidero continuare il lavoro svolto in questi anni per portare a termine quanto ci siamo prefissati come associazione. A tal fine credo anch’io che tutte le aziende debbano mettere in campo le loro risorse tecniche per far continuare a crescere il settore su basi solide e mantenere Assotermica come riferimento principale e qualificato per tutti i nostri interlocutori”.  
   
   
LA REGIONE PROMUOVE L´INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DELL´EMILIA-ROMAGNA PUNTANDO ANCHE SUL EXPO 2015 A MILANO  
 
Bologna, 2 luglio 2014 - Al via il bando per la richiesta di contributi a sostegno di iniziative di partecipazione fieristica per il 2014. L´obiettivo è di promuovere i processi di internazionalizzazione delle imprese regionali con il sostegno a iniziative di partecipazione a fiere ed eventi internazionali, prioritariamente in forma aggregata e iniziative realizzate nell’ambito dell’Expo di Milano 2015. Possono partecipare singole imprese o aggregazioni temporanee di imprese (Ati), presentando un elenco di minimo tre eventi da tenersi all’estero o nell’ambito dell’Expo Milano nel corso del 2015: almeno uno degli eventi dovrà essere una fiera estera con qualifica internazionale. «Così la Regione – sottolinea l’assessore regionale alle Attività produttive Luciano Vecchi - promuove l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese dell’Emilia-romagna puntando anche sul Expo 2015 a Milano. E lo fa attraverso la realizzazione di eventi e progetti di promozione finalizzata alla penetrazione nei mercati esteri, l’erogazione di servizi informativi e di assistenza, il sostegno alle azioni promozionali da realizzarsi principalmente in forma aggregata. Il bando si inserisce nel programma regionale attività produttive 2012 - 2015 relativo ai contributi per piccole e medie imprese e aggregazioni di piccole medie imprese». Le domande potranno essere presentate alla Regione Emilia-romagna tramite posta elettronica certificata (Pec) entro il 12 settembre 2014. L’agevolazione prevista nel bando consiste in un contributo fino ad una misura massima del 30% della spesa ritenuta ammissibile per le singole imprese e al 45% per le Ati. La spesa ammissibile non potrà, in ogni caso, superare l’importo di 100 mila euro per le singole imprese e di 200 mila euro per le Ati partecipanti. Saranno esclusi i progetti con spesa ritenuta ammissibile dalla Regione inferiore a 20 mila per le singole imprese e a 100 mila per le Ati. Il contributo sarà concesso secondo un meccanismo a sportello fino a esaurimento delle risorse disponibili.