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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Ottobre 2014
MOLISE - CENTRALE A BIOMASSA, FRATTURA: IL RISPETTO DELLE REGOLE TUTELA L´AMBIENTE  
 
Campobasso, 6 ottobre 2014 - "Per chiarezza, "il silenzio, la latitanza", tutto quanto rinfacciato al sottoscritto in questi giorni, sono dovuti soltanto a qualche motivo di salute che mi auguro di superare al più presto. I sindaci dei comuni matesini mi chiedono di bloccare le autorizzazioni per la realizzazione di una centrale a biomassa di 0.999 Mwe rilasciate a seguito del parere favorevole espresso in Conferenza dei servizi dalla Provincia di Campobasso, dall´Arpa Molise e dai Servizi regionali di valutazione ambientale, biodiversità e sviluppo sostenibile e tutela ambientale. Questi soggetti, tutti, hanno espresso parere favorevole all´impianto. Malgrado questo, ora si prova ad ignorare che un minuto dopo l´approvazione da parte del Consiglio regionale della mozione che mi impegnava a provvedere per l´annullamento delle autorizzazioni ho interpellato il dirigente del Servizio energia della Regione Molise affinché si attivasse sulla vicenda. Dando atto al dirigente della tempestività e della professionalità dimostrate, la risposta è arrivata in tempi altrettanto, anzi, straordinariamente celeri. Noi per primi, anche e forse soprattutto come padri di figli che si vorrebbe veder crescere e diventare adulti a casa propria, perseguiamo l´idea di uno sviluppo compatibile con il nostro ambiente, patrimonio che intendiamo tutelare e valorizzare con i fatti non con i divieti a prescindere. Prima di tutto per noi viene il rispetto della legge, la sola che tutela i cittadini e la loro salute, e nel rispetto della legge ci stiamo muovendo, tutti, per trovare una soluzione che però non metta la Regione nelle condizioni di caricarsi di decisioni che spettano anche ad altri. Non mi sono candidato né sono stato eletto per lasciare a chicchessia la possibilità di mettere sotto scacco l´ente che mi onoro di guidare. Questo sia chiaro a tutti. Chi governa ha il dovere di assumersi la responsabilità di governare: qualora l´ufficio competente mi indicherà anche un solo motivo, un solo cavillo, per bloccare le autorizzazioni in questione non avrò la benché minima remora a farlo. Lo farò, ancorché - e lo preciso agli amministratori che mi hanno diffidato - la facoltà sia in capo, come indicato anche dal dirigente regionale, ai soggetti che hanno autorizzato. Ci fa specie vedere il centrodestra, oggi minoranza in Consiglio regionale, che per anni ha amministrato, e tutti sappiamo come, la nostra Regione, sbracciarsi al fianco dei manifestanti. Ci fa specie ancora di più vedere l´ex governatore Michele Iorio vestire i panni dell´ambientalista dell´ultim´ora. Tanto per esercitare la memoria prima mia e poi degli altri, con delibera n.60 il 4 febbraio 2011 Michele Iorio approvava, con i suoi assessori, compresa la consigliera Angiolina Fusco Perrella, altra estemporanea paladina della difesa dell´aria matesina, l´incremento di dotazione finanziaria con contestuale approvazione di graduatoria per progetti di impresa innovativa, tra questi la società Di Zio Costruzioni Meccaniche spa per la realizzazione di una centrale di produzione di energia elettrica da biomassa a ciclo ibrido combinato da 10Mwe alimentata a pollina ed etanolo. Il megaimpianto che, misteri di una informazione che ricerca in ogni dove presunti conflitti di interessi, oggi fa molto meno notizia del ben più piccolo impianto da 0,999. Dunque, sebbene sia forte e convinta la tentazione di ignorare certe virate lontane dalla correttezza e dall´etica che pure gli amministratori dovrebbero porre a fondamento dell´alto incarico ricevuto dai cittadini, il momento della chiarezza, di una valutazione di principio, se preferiamo, sulla centrale a biomassa in costruzione nel nucleo industriale di Campochiaro è arrivato. Nulla di più comodo che fermarsi e arrestare ogni possibile processo di sviluppo e lavoro nel nostro Molise, parando la propria inadeguatezza in termini di programmazione e gestione dietro le nobili bandiere della tutela ambientale. Nulla di più semplice che assecondare l´onda di un´indignazione legata a slogan di ambientalismo spicciolo privi di qualsiasi sostanza, studio e approfondimento, senza ingegnarsi, preoccuparsi, muoversi per dare un futuro di competitività e crescita al nostro territorio. Nulla di più facile che mettersi a capo di una protesta popolare, che, per quanto lecita e legittima e per questo da rispettare e considerare, non si sofferma su dati oggettivi ma si concentra su inesistenti spettri futuri. Potremmo farlo anche noi, accusati di indifferenza e assenza. Potremmo anche noi seguire l´esempio di certi presidenti di Provincia, l´ente, lo ricordiamo, che ha espresso parere favorevole alla centrale oggi rinnegata. Potremmo fare come Rosario De Matteis, che, scevro di qualsiasi forma di coraggio nella difesa di vecchie scelte e decisioni, recupera adesso un insolito coraggio di facciata per smentire se stesso. Parafrasando Don Abbondio, se uno il coraggio della coerenza e della lealtà non ce l´ha non se lo può dare. "Non so se il riso o la pietà prevale", direbbe Leopardi. Tutto questo a chi abbia ancora un po´ di buon senso e desiderio di arricchire di opportunità il nostro Molise è già abbastanza per capire, tutti insieme, se e in che modo vogliamo creare le condizioni di crescita per il nostro territorio e per i nostri figli oppure arrenderci, tirando i remi in barca. In quell´area, dove da sempre gravitano imponenti impianti produttivi, per le cui difficoltà siamo tacciati, spesso crocifissi, di inerzia, possiamo fermarci e non andare avanti, ma non lamentiamoci poi che in Molise non c´è lavoro. Il lavoro lo si crea seguendo la norma non gli slogan che qualche amministratore, il cui tempo è bell´e scaduto, cavalca sapendo di nuocere soltanto al domani del Molise e dei molisani. È con il rispetto delle regole che si tutela l´ambiente". Lo dichiara il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura.  
   
   
IDROCARBURI: COMMISSIONE D´INCHIESTA PER ATTIVITA´ ELSA 2  
 
L´aquila, 6 novembre 2014 - La Giunta Regionale presieduta da Luciano D´alfonso, su proposta dell´assessore al territorio, Mario Mazzocca, ha approvato il provvedimento relativo alla Valutazione Impatto Ambientale (Via) riferito al progetto "permesso di ricerca - Pozzo esplorativo Elsa 2" che interessa il sito al largo della costa abruzzese, decidendo la costituzione di una Commissione per lo svolgimento di un´inchiesta pubblica capace di valutare le ricadute ambientali sul territorio circostante. Alla luce di questo la Regione Abruzzo ha ritenuto opportuno formulare osservazioni alla Procedura V.i.a. Relativo alla perforazione del pozzo esplorativo, anche in ragione della valutazione dei rischi connessi alla realizzazione dell´impianto da cui potrebbe derivare una significativa e irreversibile riduzione delle risorse naturali del territorio in riferimento agli equilibri degli ecosistemi. Nella relazione allegata alla deliberazione, si legge che le attività di perforazione legate al permesso sono effettuate fino ad una profondità di 4.700 m. Per il tramite di un pozzo posto a 7 Km circa dalla costa e che le stesse risultano in aperto contrasto con gli indirizzi di sviluppo regionali, nonché in evidente contrasto con la vocazione del territorio. La Regione Abruzzo, infatti, nella propria programmazione socio-economica, segnatamente alla fascia costiera, mira da sempre a valorizzare ed implementare lo sviluppo turistico-ricettivo-culturale ed ambientale. In questa cornice, particolare attenzione è stata riservata dalla Regione alla costa teatina, di cui riconosce l´alto valore naturalistico nonché un alto grado di integrità e fragilità, tanto da sottoporne estese zone a tutela e conservazione. Contrariamente a detto indirizzo di tutela e di valorizzazione, tuttavia, il Governo centrale attraverso vari decreti ha autorizzato, al largo delle coste abruzzesi, permessi di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi, in cui va ad inserirsi anche il progetto per la perforazione del pozzo esplorativo Elsa. Detta attività di ricerca è ritenuta dal governo regionale in contrasto con gli indirizzi di sviluppo regionali e comunali, nonché in contrasto con la vocazione del territorio e dannose per la salute, per la fauna marina e per l? ambiente. Nel documento approvato dalla Giunta regionale, si legge, tra l´altro, che oltre 12.290 kmq di acque marine dell´Adriatico centro meridionale italiano sono interessate da permessi di ricerca, istanze di coltivazione o nuove attività di esplorazione di petrolio che si aggiungono alle 8 piattaforme già attive e da cui, nel 2013, sono state estratte 422.758 tonnellate di greggio e che dette attività rappresentano un serio rischio di inquinamento da idrocarburi per l´ecosistema marino Adriatico, chiuso e particolarmente fragile.  
   
   
VITERBO: ANALISI ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO, CICLO DI SEMINARI  
 
Vitrbo, 6 ottobre 2014 - Nell’ambito del Progetto Tuscia Sostenibile della Camera di Commercio di Viterbo il Cefas organizza il percorso formativo sull’efficientamento energetico, grazie alla collaborazione con il Cirder (Centro Interdipartimantale di Ricerca e Diffusione delle Energie Rinnovabili dell´Università degli Studi della Tuscia). L’iniziativa prevede un ciclo di seminari, in programma a Villa Tedeschi in viale Trieste n. 127 a Viterbo, dall’8 ottobre all’11 novembre 2014 di durata complessiva di 12 ore suddivise in 3 sessioni pomeridiane, dalle ore 15,30 alle 19,30: Mercoledì 8 Ottobre 2014 “L’analisi energetica e gli interventi di efficientamento la Certificazione energetica” Relatori: Maurizio Carlini ed Elena Allegrini. Martedì 28 Ottobre 2014 “Interventi per l’ efficientamento energetico – Gli Impianti Fotovoltaici e sistemi di illuminazione a led” Relatori : Maurizio Carlini e Stefano Ferrelli. Martedì 11 Novembre orario “Interventi per l’ efficientamento energetico – Gli Impianti Termici industriali Relatori: Sonia Castellucci e Bartolo Giannone”. Le iscrizioni a entrambi i corsi dovranno pervenire entro il 3 ottobre 2014 al Cefas. Per informazioni: tel. 0761324196 (int. 4 o 7)- formazione@cefas.Org  / www.Cefas.org    
   
   
LOMBARDIA.CARCERI,DA REGIONE 2,5 MLN PER EFFICIENTAMENTO ENERGETICO INTERVENTI IN 7 STRUTTURE,LAVORI TERMINATI ENTRO OTTOBRE 2015  
 
Milano, 6 ottobre 2014 - Migliori condizioni di vita e di lavoro di detenuti e agenti di Polizia penitenziaria, maggiore sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale, riduzione dei consumi, risparmio energetico e riqualificazione di strutture spesso vecchie. Questi i principali obiettivi dell´innovativo progetto per l´efficientamento energetico (impianti a pompa di calore) per le carceri lombarde promosso dagli Assessorati regionali all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile e alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione. Strutture Carenti - "Abbiamo messo a disposizione - ha spiegato l´assessore all´Ambiente Claudia Maria Terzi - 2,5 milioni di euro. Insieme al Dipartimento dell´Amministrazione penitenziaria (Provveditorato regionale) sono state individuate alcune strutture di detenzione in Lombardia che presentano gravi carenze, sia con riferimento allo stato degli involucri edilizi, che agli aspetti impiantistici, con particolare riguardo alla climatizzazione invernale. Di questa situazione si è resa conto anche la ´Commissione Speciale situazioni carcerarie in Lombardia´ del nostro Consiglio regionale, che nei mesi di febbraio e aprile ha visitato alcune carceri". La Destinazione Delle Risorse - In particolare, al carcere di Varese sono destinati 108.475 euro, a Busto Arsizio (Va) 223.984. Alla casa circondariale di Opera (Mi) sono stati assegnati 925.388 euro, a quella di Cremona 271.998, a Lodi 112.514, a Bergamo 227.700, a Voghera (Pv) 194.705. L´importo dei lavori è di poco superiore ai 2 milioni di euro, cui si aggiungono i costi relativi all´Iva sulle opere, sulle spese tecniche e all´allacciamento ai pubblici servizi. Gli interventi saranno realizzati entro la fine di ottobre 2015. Rischio Sovraffollamento - "La presenza di alcune criticità - ha precisato Simona Bordonali, assessore alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione di Regione Lombardia - comporta limitazioni all´utilizzo delle strutture, con perdita di spazi destinati alla detenzione e conseguente sovraffollamento delle aree rimanenti e peggioramento delle generali condizioni di vita e di sicurezza della custodia. Tanto che il Paese è a rischio infrazione da parte della Unione europea proprio con riferimento alla condizioni di detenzione, che non rispecchiano gli standard previsti". Da qui la scelta di intervenire, da parte della Regione, per "un miglioramento delle condizioni di detenzione e diminuzione dei consumi energetici e delle relative emissioni", con l´installazione della cosiddetta ´tecnologia a pompa di calore´. Segnale Importante - "Questo intervento, volto a migliorare le strutture carcerarie e che si riflette in una più corretta gestione del problema delle condizioni di detenzione, costituisce - concludono gli assessori Terzi e Bordonali - un importante segnale alle Autorità comunitarie, con riferimento alle procedure di infrazione avviate (carcere di Busto Arsizio), nonché un miglioramento della situazione infrastrutturale della Lombardia".  
   
   
MARONI: LEGGE CONTRO CONSUMO SUOLO AL VOTO L´11 NOVEMBRE  
 
Piancogno/bs, 6 ottobre 2014 - "La nostra legge contro il consumo del suolo andrà in Consiglio regionale per l´approvazione, il prossimo 11 di novembre". Lo ha annunciato il 2 settembre il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni rispondendo a una delle domande degli amministratori locali della Valle Camonica, incontrati a Piancogno (Brescia). Per Regione Fondamentale Ascolto Territori - "Siamo voluti venire qui io e una delegazione dei miei assessori, per ascoltare dagli amministratori locali e dal mondo delle imprese locali quali sono le richieste che vengono fatte alla Regione da parte della Valle Camonica, che ha delle peculiarità uniche, perché fare impresa qui o amministrare un Comune qui è diverso che farlo in altre realtà. Come Regione Lombardia abbiamo adottato diverse importanti misure sia per le imprese che per i Comuni, ma per essere ancora più efficaci queste misure devono tenere conto delle specificità dei territori cui poi sono applicate, quindi per noi è fondamentale l´ascolto del territorio e delle sue specifiche richieste alla Regione Lombardia". "Abbiamo approvato venerdì scorso - ha ricordato Maroni - una delibera di Giunta, che mette a disposizione per i Comuni lombardi ulteriori spazi finanziari per 100 milioni, in aggiunta ai 212 già messi a disposizione l´anno scorso. Si tratta di spazi finanziari tolti dal Patto di stabilità della Regione: 100 milioni che mettiamo a disposizione per progetti per interventi sull´edilizia scolastica e per interventi per prevenire il dissesto idrogeologico del territorio". Entro Fine Anno Legge Riordino Competenze Province - "Da qui a fine anno dobbiamo riscrivere le nuove regole, siamo nella fase in cui possiamo disegnare la nuova organizzazione del territorio. Questo è il momento per scrivere le nuove regole, abbiamo questa opportunità perché entro fine anno dovremo fare la nuova legge regionale sul riordino di tutte le competenze delle Province e lì c´è spazio per metterci dentro il riassetto del territorio e le sue specificità". In Ottobre Incontro Plenario - "Per il 14 ottobre - ha ricordato il presidente Maroni - abbiamo organizzato in Regione un incontro di quello che abbiamo chiamato l´Osservatorio delle Autonomie, con il nuovo presidente della Città Metropolitana, con i nuovi presidenti delle aree vaste, con i due presidenti di provincia che restano, quelli di Mantova e di Pavia, e con i sindaci dei capoluoghi, per capire cosa fare, partendo dal presupposto che io voglio aiutare i territori a fare meglio e non voglio riportare alla Regione le competenze che adesso sono delle Province, della Comunità Montane, dei Consorzi o dei Bim. Anche su questo voglio ascoltare le opinioni dei territori". Possibilita´ Di Rivedere Le Aree Vaste - "Vedo nella riforma costituzionale che cancellerà le province una grande opportunità perché - ha fatto notare Maroni - dice area vasta e io dico area omogenea, perché può anche essere che si possa ridisegnare il confine delle province mettendo insieme aree che hanno omogeneità e uniformità ambientale, territoriale o infrastrutturale rispetto alle attuali province che mettono insieme per esempio montagna e pianura. Per cui non è detto che non si possano riorganizzare aree vaste in base alle specificità territoriali, ma parliamo di una riforma della Costituzione ancora di là da venire, che sarà attuata anni dopo, nel frattempo dobbiamo capire come intervenire, con le norme che abbiamo e non con quelle che verranno."  
   
   
SFRATTI INCOLPEVOLI: ASSESSORE UMBRIA ILLUSTRA AI COMUNI INTERESSATI LE LINEE GUIDA PER EMANAZIONE NUOVI BANDI  
 
Perugia, 6 ottobre 2014 - Supportare le famiglie che, per sopravvenuti problemi economici, sono impossibilitate a corrispondere il canone di locazione e, di conseguenza, sono sottoposte a provvedimento esecutivo di sfratto per morosità: con questo obiettivo la giunta regionale, su proposta dell´assessore alle politiche abitative, Stefano Vinti, ha definito le linee guida per l´emanazione da parte dei Comuni umbri ad alta tensione abitativa, di appositi bandi per l´erogazione di contributi a favore delle famiglie degli inquilini morosi incolpevoli. I contenuti e le modalità dell´intervento, sono stati illustrati dall´assessore Vinti ai rappresentanti dei 12 Comuni umbri interessati: Amelia, Città di Castello, Corciano, Foligno, Gubbio, Narni, Orvieto, Perugia, Spoleto, Terni, Todi, Umbertide. Nel corso della riunione, che si è tenuta nella sede dell´Assessorato di Piazza Partigiani a Perugia, Vinti ha ricordato che "gli sfratti incolpevoli stanno diventando sempre più frequenti, tanto da costituire una vera e propria emergenza sociale. L´aggravarsi ed il prolungarsi della crisi economica ed occupazionale, che si registra ormai da anni su tutto il territorio nazionale – ha detto l´assessore - porta inevitabilmente con sé una generalizzata e crescente condizione di impoverimento delle famiglie che non sono più in grado di sostenere l´onere delle locazioni sul libero mercato. In questo contesto – ha aggiunto - l´intervento pubblico è fondamentale, in quanto consente, mediante l´erogazione di un sostegno economico a favore delle famiglie indigenti, un più rapido superamento della condizione di emergenza abitativa". "Vista la gravità della situazione abitativa, il Governo con decreto interministeriale Infrastrutture e Economia del maggio 2014, ha ripartito tra le Regioni lo stanziamento delle risorse destinate al finanziamento di interventi a favore di inquilini morosi incolpevoli. La Regione Umbria di conseguenza, ripartirà le risorse statali, circa 400 mila euro, per finanziare i bandi che saranno pubblicati dai Comuni interessati (12 in Umbria e tutti ad alta tensione abitativa), secondo le linee guida adottate dalla Regione". L´avviso che pubblicheranno e gestiranno i Comuni, prevede l´erogazione di incentivi ai proprietari e un contributo mensile, pari a 200 euro al mese, per 15 mesi. Gli incentivi sono finalizzati al recupero del 50 per cento della morosità maturata dall´inquilino, fino ad un massimo di 5 mila euro, per un totale massimo di 8 mila euro. Destinatari dell´intervento sono gli inquilini morosi "incolpevoli", ovvero i nuclei familiari che, successivamente alla stipula del contratto di locazione, si sono trovati in una condizione di impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo, a causa della perdita o di una consistente riduzione della capacità reddituale. I nuclei familiari beneficiari devono essere titolari di un contratto di locazione regolarmente registrato per un´unità abitativa ad uso residenziale e risiedere nella stessa da almeno un anno alla data di pubblicazione del bando inoltre, dovranno essere destinatari di intimazione di sfratto per morosità, con citazione per la convalida. L´intervento prevede l´erogazione di contributi qualora il proprietario formuli rinuncia allo sfratto e stipuli un nuovo contratto con l´inquilino a canone concordato, che l´inquilino individui un nuovo alloggio e stipuli il relativo contratto di locazione sempre a canone concordato, che il proprietario dimostri la propria volontà a consentire il differimento dell´esecuzione dello sfratto di almeno 12 mesi. Tra i requisiti richiesti è previsto che il redditto Isee 2014 (redditi 2013 e situazione patrimoniale al 31.12.2013) non superi i 26 mila euro. Tutte le domande che otterranno il contributo verranno sottoposte a controllo da parte del Comando regionale Umbria della Guardia di Finanza. Concludendo l´incontro con I Comuni, l´assessore Vinti ha ricordato "la Regione Umbria ha già realizzato, nel corso del 2013, un intervento che ha coinvolto tutti i Comuni dell´Umbria, a favore dei morosi ‘incolpevoli´ gestito dall´Ater regionale e che, oltre a far incontrare domanda e offerta, prevedeva l´emanazione di due bandi rivolti, il primo ai proprietari che intendevano mettere a disposizione alloggi di loro proprietà da locare a canone concordato, mentre il secondo – ha precisato Vinti - era riferito ai nuclei familiari sottoposti a sfratto per morosità ‘incolpevole´, che venivano poi ordinati in graduatoria in base al grado di emergenza abitativa e alle maggiori condizioni di debolezza sociale, come la presenza di minori, di anziani, handicap, e altre condizioni di vulnerabilità". "Vista la gravità della situazione – ha detto Vinti - abbiamo ritenuto di ripetere anche quest´anno l´esperienza con un intervento ancora in corso, visto che le domande potranno essere presentate all´Ater Umbria fino al 14 novembre 2014". L´assessore ha infine ricordato che "questo secondo bando della Regione, può arrivare ad erogare risorse fino a 9mila 300 euro per i proprietari che interrompono le procedure di sfratto per poi stipulare con l´inquilino un nuovo contratto di locazione a canone concordato". Concludendo l´assessore Vinti a precisato che i finanziamenti non sono cumulabili e che, a tal fine, la Regione vigilerà in modo attento".  
   
   
ASSESSORE LOMBARDIA. CASA:COMUNE MILANO TOLGA TASI AD ALER DAL 2011 PAGATI 32 MILIONI ALL´AMMINISTRAZIONE CITTADINA "I SOLDI RISPARMIATI SIANO USATI PER LE NUOVE MANUTENZIONI"  
 
Milano, 6 ottobre 2014 - "Il Comune di Milano è pronto ad esentare dal pagamento della Tasi gli inquilini delle case di sua proprietà. Bene, mi aspetto quindi che non siano fatte differenze fra chi abita nelle case del Comune e chi in quelle di proprietà dell´Aler. Non ci sono e non devono esserci cittadini di serie A e cittadini di serie B". Lo ha detto l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo intervento di housing sociale nel quartiere di Milano Bicocca cui hanno partecipato anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il vice sindaco di Milano Lucia De Cesaris. In Tre Anni 32 Milioni Di Tasse Al Comune - "Nel triennio 2011-2013 - ha spiegato Bulbarelli - l´Aler di Milano ha pagato 32 milioni di euro di tasse al Comune. La previsione per il 2014 si attesta su altri 8,5 milioni. Dopo le dichiarazioni fatte ieri sera dall´assessore Benelli mi aspetto quindi che anche l´Aler sia esentata da un balzello che non ha alcun senso per chi si occupa di sociale". Soldi Risparmiati Siano Usati Per Manutenzioni - "In questo modo - ha aggiunto Bulbarelli - le Aler potranno usare i soldi risparmiati per la sistemazione degli alloggi e le manutenzioni che oggi non riusciamo a fare". Bulbarelli ha chiesto inoltre "se il Comune pensa di pagare la convenzione con Mm tramite i soldi pagati dagli inquilini delle Aler come tasse comunali". 500.000 Euro Per Protocollo Anti Abusivismo - Circa il piano contro l´abusivismo che avrebbe preparato l´amministrazione cittadina milanese, come riportato oggi da alcuni organi di stampa, Bulbarelli ha fatto presente che ad oggi "il Comune non ha dato ancora nessuna risposta al progetto regionale sull´abusivismo presentato e condiviso in Prefettura e che già prevede lo sgombero dell´alloggio occupato abusivamente, la sistemazione e la riassegnazione in 48 ore". Progetto che Regione Lombardia finanzia con 500.000 euro.  
   
   
SARDEGNA: SBLOCCA CANTIERI ABBANOA, ABBATTUTI I TEMPI DI PROCEDURE E CANTIERI. PRONTI 800 MILIONI PER 538 APPALTI.  
 
Cagliari, 6 Ottobre 2014 - Lo Sblocca Cantieri di Abbanoa abbatte di 300 giorni - da 900 a 600 - la durata dell´iter burocratico che porta all´apertura di un cantiere, consentendo così di accelerare la realizzazione delle opere con una fortissima ricaduta economica per l´intera isola. Acquedotti, reti idriche e fognarie, depuratori e potabilizzatori: sono 538 gli appalti interessati dal Progetto, con un investimento complessivo di 800 milioni di euro. Le risorse finanziarie sono già a disposizione: provengono da finanziamenti europei "Por", fondi ministeriali "Cipe" e fondi regionali. Saranno interessati 179 cantieri in corso (306,26 milioni di euro), 51 lavori già appaltati ma da accantierare (204,13 milioni), 37 interventi in fase di progettazione (145,13 milioni) e 272 opere con progettazione da avviare (148,68 milioni di euro). L´intervento Della Regione- "Ci siamo agganciati alle indicazioni dello Sblocca Italia e siamo rapidamente riusciti ad approvare in Giunta la delibera che semplifica le procedure e abbatte i tempi dei cantieri - dice l´assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda - L´analisi di quanto accaduto nei decenni passati ci porta a concepire una soluzione articolata e improntata a una puntuale programmazione, una forte responsabilizzazione di Abbanoa nell’attuazione degli interventi e una decisa responsabilizzazione dei soggetti che devono rilasciare le diverse autorizzazioni". La Regione costituirà un´Unità di Missione per verificare che tutto proceda nei tempi definiti. La Situazione Attuale - Oggi ogni singolo intervento registra tempi lunghissimi di approvazione nei tre livelli di progettazione: preliminare, definitivo ed esecutivo. Sono stati necessari innumerevoli pareri, nulla osta e autorizzazioni da parte da un’infinità di soggetti pubblici: Comuni, Province, Genio civile, Tutela del Paesaggio, Unità tecnica regionale, Distretto idrografico, Soprintendenze, ex Autorità d’Ambito, Consorzi di Bonifica, Anas. Successivamente, anche la più piccola variante in corso d’opera ha l’obbligo di essere sottoposta nuovamente ad approvazione da parte dell’ex Autorità d’Ambito. Sono innumerevoli le difficoltà nell’ottenere decreti di autorizzazione all’accesso in aree private persino per procedere ad attività preliminari di progettazione: rilievi, sondaggi, verifiche archeologiche. Quando si passa dalla progettazione all’appalto, si sommano ritardi nelle verifiche dei requisiti delle imprese partecipanti ai bandi di gara. Arrivati all’aggiudicazione di appalto, sono sempre più frequenti i contenziosi sull’esito delle gare. Un esempio su tutti è il caso dell’impianto di depurazione di “Su Tuvu” a Nuoro: ideato nel ’91, è stato collaudato nel 2012. Lo Sblocca Cantieri - La Regione istituirà Unità di Missione per ridurre i termini assegnati alle strutture dipendenti direttamente o indirettamente dall´Amministrazione regionale. Saranno eliminate le incongruenze tra normative regionali e nazionali modificando le funzioni che impropriamente sono ora assegnate all’ex Autorità d’Ambito. Anche le procedure espropriative saranno razionalizzate affidandole direttamente all’autorità che realizza l´opera. Abbanoa si assumerà direttamente la responsabilità di tutta la procedura di programmazione, progettazione, approvazione, appalto, realizzazione e collaudo delle opere pubbliche attinenti il Servizio idrico integrato. Saranno razionalizzate le spese relative agli appalti con le Gestioni per commessa e implementate sensibilmente le dotazioni tecnologiche e il sistema di diffusione delle informazioni grazie alla georeferenziazione delle reti e degli impianti e alla condivisione delle esperienze maturate nel Sistema informativo territoriale. "Abbiamo raccolto la sfida che ci ha lanciato la Regione", commenta l’amministratore unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti: “Il Gestore unico è pronto a fare la sua parte con la consapevolezza che la partita si vince facendo gioco di squadra. Con lo "Sblocca Cantieri" Abbanoa mette in campo una grossa opportunità per l’economia dell’Isola. Abbiamo ereditato una situazione disastrosa delle infrastrutture con reti che disperdono più della metà dell’acqua immessa. La Sardegna non può permetterselo: avendo poche fonti d’approvvigionamento alternative, quasi il 90 per cento dell´acqua potabile viene prodotta attingendo da bacini di superficie. E’ un record nazionale".  
   
   
VARESE - “LISTINO PREZZI PER L’EDILIZIA”, NUOVA EDIZIONE  
 
Varese, 6 ottobre 2014 - La novità di quest’anno è il capitolo delle opere da vetraio. Un’innovazione che si aggiunge al paragrafo, unico in Italia, sui prezzi di riparazione degli ascensori e un capitolo dedicato alle opere di sistemazione esterna degli edifici. È ricca quindi di elementi interessanti l’edizione 2014 del “Listino Prezzi per l’Edilizia” con l’aggiornamento al 30 giugno di quest’anno ora online sul sito della Camera di Commercio www.Va.camcom.it Un’iniziativa editoriale utile non solo alle imprese, ma anche ai cittadini, che la possono consultare quando devono fare i conti con la sistemazione dell’impianto elettrico o idraulico di casa piuttosto che con la costruzione di strutture edili: il semplice muretto come l’intera abitazione. Grazie al lavoro svolto dalla Commissione Prezzi Edilizia e dai Comitati Tecnici - composti da esperti dei diversi settori segnalati dalle associazioni di categoria (Confartigianato Imprese, Acai, Cna, Api, Acev, Confagricoltura, Coldiretti) e dagli Ordini e Collegi professionali - ogni sei mesi viene pubblicata la nuova versione di un Listino che trova sempre più l’interesse degli operatori come dei professionisti del settore edile nonché dei consumatori: lo testimonia la crescita delle consultazioni proprio della “pagina prezzi” sul sito web camerale. Oltre che nel tradizionale formato cartaceo - distribuito a enti e istituzioni locali, ordini professionali, collegi e imprese del settore e associazioni di categoria - come già indicato il Listino è scaricabile direttamente da www.Va.camcom.it, accedendo dal menu “Tutela del Mercato”, rubrica “Prezzi”. Sullo stesso sito camerale è disponibile anche nei formati standard per essere importato direttamente all’interno dei più diffusi software utilizzati da professionisti e imprese del mondo dell’edilizia. Sulla base delle cifre indicate dal Listino opera poi il “Computo Metrico”, una semplice tabella consultabile sempre sul sito camerale che permette di scoprire quale sia il prezzo di una nuova imbiancatura di parti della propria casa oppure di un impianto elettrico o, ancora, di un cambio dei serramenti. Uno strumento che, solo nell’ultimo anno, è stato utilizzato in seimila casi da esperti, ma anche da semplici cittadini, proprio perché di facile consultazione: si tratta di completare la tabella con l’indicazione delle caratteristiche dell’opera che si vuole realizzare indicando correttamente le unità di misura utilizzate, che variano in relazione al tipo di lavoro. La nuova edizione del Listino è stata distribuita allo stand della Camera di Commercio a “Ediltek”, Malpensafiere” di Busto Arsizio da venerdì 3 a domenica 5 ottobre.  
   
   
MILANO, CASE ERP: “PARTE OGGI UN RAPPORTO DIRETTO CON I COMITATI DEGLI INQUILINI”  
 
Milano, 6 ottobre 2014 – Si è svolto il 4 ottobre, alla presenza di circa 200 persone rappresentanti di tutti i comitati inquilini, il convegno promosso dal Co.a.a.s. (Comitati e Associazioni per l’autorganizzazione sociale) al quale sono intervenuti gli assessori Daniela Benelli (Casa e Demanio), Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali) e Carmela Rozza (Lavori pubblici e Arredo urbano). “Ringraziamo il Co.a.a.s. Che ci ha consentito di confrontarci con i comitati di quartiere. Nell’incontro di oggi abbiamo raccolto la sollecitazione di creare un rapporto stretto e collaborativo tra i comitati e la nuova gestione. Crediamo infatti che i comitati - che erano presenti numerosi - possano svolgere un ruolo attivo e di stimolo per migliorare la gestione delle case comunali, è perciò importante lavorare insieme già in questi primi due mesi preparatori della nuova gestione Mm, raccogliendo suggerimenti proposte e studiando insieme progetti”. Lo dichiarano gli assessori Benelli e Rozza.  
   
   
MILANO: AFFIDATA A MM LA GESTIONE DEGLI ALLOGGI POPOLARI: AL VIA SOPRALLUOGHI NEGLI STABILI E INCONTRI CON GLI INQUILINI  
 
 Milano, 6 ottobre 2014 – La Giunta comunale ha approvato oggi la delibera che conferisce a Metropolitana Milanese Spa l’incarico per la gestione delle case popolari di proprietà del Comune di Milano. Un patrimonio costituito da 28.791 appartamenti dislocati in 1.070 edifici, 1.226 ‘usi diversi’ (ovvero negozi, laboratori, depositi) e 8.732 tra posti auto e box, che dal 1° dicembre passerà da Aler alla gestione di Mm. L’affidamento partirà con una prima fase ‘provvisoria’ che durerà fino al 30 giugno 2015 (termine eventualmente prorogabile), per passare successivamente alla gestione stabile e definitiva del patrimonio. Grazie all’approvazione dell’incarico da parte della Giunta, Comune di Milano e Mm collaboreranno, sin da subito, per le attività propedeutiche di conoscenza del patrimonio, anche con specifici sopralluoghi tecnici sullo stato manutentivo degli immobili e dei relativi impianti. Inoltre, già nelle prossime settimane, Comune e Mm avvieranno insieme, in accordo con le Zone, una serie di incontri nei quartieri popolari per comunicare agli inquilini il nuovo incarico. “Con Mm puntiamo a una gestione più efficiente del patrimonio comunale – dichiara l’assessore alla Casa e Demanio Daniela Benelli – e intendiamo recuperare la cura sociale dei nostri quartieri popolari. Per questo siamo già impegnati, anche attraverso un confronto con le parti interessate, ovvero inquilini, sindacati, Consigli di Zona, per realizzare un presidio territoriale capillare e migliorare, rispetto al passato, il rapporto con gli inquilini”. Dal 1° dicembre 2014, a Metropolitana Milanese spetteranno le funzioni di property management, ovvero la gestione amministrativa e contabile, i rapporti con l’utenza, i cambi alloggio, i piani di mobilità, etc. E di facility management, ovvero la gestione di tutti i servizi e le forniture e le manutenzioni ordinarie e straordinarie. Gli interventi verranno effettuati sulla base di un Piano delle Priorità, che Comune e Mm stabiliranno insieme. Mm creerà, all’interno della propria struttura aziendale, uno specifico ambito organizzativo dedicato alla gestione delle case popolari. Il Comune di Milano si impegnerà a mettere immediatamente a disposizione di Mm sia il sistema informativo di gestione, Sepa@web, sia l’uso gratuito di spazi nei quartieri popolari che potranno essere adibiti ad uffici e sportelli per garantire un più diretto rapporto con gli inquilini.  
   
   
MILANO: APPROVATO IL NUOVO REGOLAMENTO EDILIZIO  
 
Milano, 6 ottobre 2014 – Milano ha un nuovo Regolamento edilizio. L’aula di Palazzo Marino il 2 ottobre ha dato il via libera definitivo, con 26 voti favorevoli e 11 contrari, al testo che fissa le regole per il settore. “Sono molto soddisfatta – ha dichiarato il vicesindaco con delega all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris – perché si conclude un percorso durato oltre un anno, caratterizzato dal confronto e dall’ascolto della città. Prima di questo ultimo passaggio in Consiglio comunale, infatti, abbiamo dialogato a lungo con ordini professionali, operatori, sindacati, associazioni ambientaliste e cittadine, cooperative. Non solo i due passaggi in Giunta e le tante sedute in Consiglio comunale, quindi, ma ricordo anche la collaborazione con la Asl e l’analisi puntuale delle 468 osservazioni presentate agli uffici che voglio ringraziare per il lavoro fatto, la capacità di ascolto e la professionalità”. “Oggi Milano – ha sottolineato De Cesaris - può essere orgogliosa di avere un testo moderno a tutela del territorio attraverso la scelta strategica di porre al centro le regole per il riutilizzo e la rigenerazione, la lotta all’abbandono di spazi ed edifici e il diritto all’accessibilità. Insieme, abbiamo introdotto norme capaci di garantire semplificazione e accelerazione delle procedure per cittadini e operatori. Sono elementi fondamentali per sostenere credibilmente la ripresa di un settore vitale dell’economia”. Il nuovo Regolamento edilizio, che diventerà efficace dopo la pubblicazione sul Burl (Bollettino ufficiale della Regione Lombardia), aggiorna le procedure e recepisce tutte le norme – comprese quelle del Pgt – che si sono susseguite dal 1999 ad oggi. Si tratta di un testo dinamico che si aggiornerà automaticamente in presenza di norme sovraordinate. Milano per la prima volta stabilisce regole chiare per garantire, anche con soluzioni temporanee, il diritto all’accessibilità in tutti i locali pubblici e privati aperti al pubblico. Il Regolamento fissa i parametri per l’utilizzo degli incentivi volumetrici previsti dal Pgt per edifici ad alta efficienza energetica o che sono stati progettati con concorso. Nel testo si stabiliscono i nuovi requisiti minimi in materia di efficientamento energetico. Nuove anche le norme per contrastare la diffusione selvaggia di sale gioco e scommesse che non potranno aprire ad una distanza inferiore a 500 metri da scuole, chiese, parchi e ospedali. Grazie a queste, non sarà possibile aprire nuovi locali nel 99% del territorio urbano abitato. Valorizzazione e rigenerazione dell’esistente sono elementi caratterizzanti il nuovo Regolamento edilizio. In questa direzione vanno le norme che consentono la realizzazione di unità monoaffaccio, seminterrati abitabili, alloggi con metrature minime di 28mq e la possibilità di realizzare un solo bagno cieco anche in appartamenti di superficie superiore ai 60mq. Per rendere efficace la lotta al degrado, grazie al nuovo testo, il Comune può intervenire in via sostitutiva per eseguire interventi di ripristino e messa in sicurezza di aree o edifici abbandonati da oltre 5 anni e potrà attribuire a tali beni un uso pubblico. In materia di manutenzione, inoltre, si prevede che entro 5 anni, tutti i fabbricati con data di collaudo delle strutture superiore a 50 anni, dovranno essere sottoposti a verifica statica da allegare al fascicolo del fabbricato a tutela della sicurezza di chi vi abita. Va segnalata anche la nuova regolamentazione per le fognature che sostituisce la precedente vecchia di decenni. Il Regolamento edilizio appena varato conferma infine molte scelte che caratterizzano questa Amministrazione come, ad esempio, le norme che favoriscono i giochi dei bambini nei cortili e il parcheggio delle biciclette.  
   
   
UE: NEL 2013 LE DIFFICOLTÀ PER LE PMI PERSISTONO NONOSTANTE I SEGNI POSITIVI DI RIPRESA ECONOMICA  
 
Bruxelles, 6 ottobre 2014 - Nel 2013 le condizioni economiche hanno continuato ad essere difficili per le Pmi in gran parte degli Stati membri. I risultati economici indicano una ripresa, che però ha un andamento irregolare e non segue ancora una traiettoria consolidata: queste sono le conclusioni della valutazione annuale delle prestazioni delle Pmi e delle schede informative Sba specifiche per paese pubblicate oggi dalla Commissione europea. Anche se nel 2013 il numero delle Pmi e il loro valore aggiunto hanno superato i livelli antecedenti la crisi del 2008, esse hanno continuato a registrare livelli di occupazione inferiori del 2,16% rispetto a quelli del 2008, con 1,9 milioni di lavoratori in meno. Anche l´evoluzione su base annua richiede ulteriore cautela. Nel 2013 il valore aggiunto ha continuato ad aumentare dell´1,1%, ma questo tasso di crescita rappresenta un continuo rallentamento rispetto ai tassi degli anni precedenti, pari all´1,5% nel 2012 e al 4,2% nel 2011. Inoltre, il numero delle Pmi e la loro forza lavoro sono calati, rispettivamente, dello 0,9% e dello 0,5% a causa della debole crescita economica globale e del calo dell´inflazione nell´economia Ue (Memo/14/549). Ferdinando Nelli Feroci, Commissario europeo responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, ha affermato: "Le difficoltà che le Pmi continuano ad incontrare sottolineano la necessità che l´Ue e gli Stati membri continuino gli sforzi per migliorare il clima imprenditoriale. Abbiamo bisogno di Pmi per creare posti di lavoro e gli indicatori pubblicati oggi evidenziano che occorre fare di più per affrontare ostacoli come la difficoltà di accesso ai finanziamenti, se vogliamo raggiungere una crescita sostenuta delle Pmi in tutta l´Ue." Le prestazioni delle Pmi variano notevolmente a seconda delle dimensioni, dei settori e dei paesi La ripresa del valore aggiunto è guidata principalmente dalle medie imprese e dalle microimprese, mentre le piccole imprese sono ancora indietro rispetto ai livelli precedenti alla crisi. In termini di occupazione, tutte le imprese di qualunque dimensione impiegano meno lavoratori che nel 2008, ma la categoria delle microimprese ha subito il calo relativo più marcato (-4,2%). Le Pmi del settore edile e manifatturiero hanno sofferto maggiormente a causa della crisi, subendo un calo persistente del valore aggiunto cumulativo dal 2008 al 2013, pari rispettivamente al -22% e al -2,9%, mentre i servizi alle imprese, il settore dell´informazione e della comunicazione e quello immobiliare si sono rivelati i più dinamici, superando rispettivamente con un margine massimo del 7%, del 9% e del 15% i loro livelli precedenti alla crisi. Fra gli Stati membri dell´Ue è emersa una chiara distinzione: il gruppo dei "paesi in testa" comprende la Germania, l´Austria, la Svezia, il Belgio, Malta, il Lussemburgo, il Regno Unito e la Francia. In questo gruppo l´occupazione e il valore aggiunto delle Pmi sono in piena ripresa ed hanno addirittura superato i livelli del 2008, anche se questa evoluzione varia ed è più o meno consolidata a seconda dei paesi. Alla crescita generalmente forte del valore aggiunto registrata nei paesi di questo gruppo non corrisponde tuttavia una crescita altrettanto forte dell´occupazione. Nel 2013 soltanto le Pmi tedesche hanno avuto un livello di occupazione che ha superato del 10% quello del 2008. Dall´altra parte vi è un gruppo comprendente dieci paesi: la Grecia, la Spagna, il Portogallo, Cipro, la Croazia, l´Irlanda, la Romania, la Slovenia, la Lettonia e l´Ungheria. In questi paesi il valore aggiunto generato dalle Pmi nel 2013 è stato inferiore del 10% (o più) rispetto al livello del 2008. Miglioramento del clima imprenditoriale per le Pmi — progressi nell´attuazione dello Small Business Act (Sba) Le misure raccomandate nello Small Business Act (Sba), l´iniziativa faro dell´Ue a sostegno delle Pmi, hanno continuato ad essere attuate dai 28 Stati membri dell´Ue a un ritmo costante nel 2013-2014. L´accesso ai finanziamenti, l´imprenditorialità, le competenze e l´innovazione, l´amministrazione recettiva e l´internazionalizzazione hanno registrato il tasso di esecuzione più elevato nel periodo 2013-2014 e nei due anni precedenti, con l´unica eccezione dell´internazionalizzazione che ha sostituito il principio "Pensare anzitutto in piccolo" (Think Small First) nel periodo di riferimento 2013-2014. Il principale obiettivo strategico nel periodo 2013-2014 è stato in primo luogo quello di migliorare l´accesso ai finanziamenti per le Pmi, con misure che rappresentano più di un quarto (26%) delle nuove misure strategiche attuate nel 2013-2014. A queste hanno fatto seguito le misure per l´imprenditorialità, le competenze e l´innovazione, l´amministrazione recettiva e l´internazionalizzazione. Prospettive per il 2014 e il 2015: cautamente ottimistiche, ma persistono molti rischi Secondo le previsioni il valore aggiunto generato dalle Pmi nell´Ue dovrebbe aumentare, con un incremento del 2,8% nel 2014 e del 3,4% nel 2015. È prevista anche una crescita dell´occupazione delle Pmi pari allo 0,1% nel 2014 e allo 0,7% nel 2015. Ciò equivale a un aumento netto di circa 740 000 posti di lavoro nelle Pmi, che però non è ancora sufficiente a recuperare pienamente le perdite subite dal 2008. Lo scorso anno nei 28 Stati membri dell´Ue circa 21,6 milioni di Pmi operanti nel settore delle imprese non finanziarie hanno dato lavoro a 88,8 milioni di persone, generando un valore aggiunto di 3 666 miliardi di euro. In cosa consiste la valutazione delle prestazioni delle Pmi? La valutazione delle prestazioni delle Pmi analizza i progressi compiuti dai paesi europei nell´attuazione dello Small Business Act (Sba) ed è pubblicata su base annuale dalla Commissione europea. Adottato nel 2008 e riveduto nel 2011, lo Sba intende creare condizioni di parità per le Pmi in tutta l´Ue e migliorare il contesto amministrativo e legislativo al fine di consentire alle imprese di sviluppare pienamente le loro potenzialità per creare occupazione e crescita. Lo Sba ha una struttura di governance forte, con le organizzazioni imprenditoriali e i governi degli Stati membri in prima linea. Parallelamente, la Commissione pubblica inoltre ogni anno le schede informative Sba per i singoli paesi che vengono elaborate sulla base di un´ampia gamma di indicatori di successo (per le schede informative Sba specifiche per paese, vedasi Memo).  
   
   
OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE PROPONE DI SOSTENERE I LAVORATORI IN ESUBERO DAL SETTORE DELLA GIOIELLERIA IRLANDESE CON 1,5 MILIONI DI EURO DAL FONDO PER LA GLOBALIZZAZIONE  
 
Bruxelles, 6 ottobre 2014 - La Commissione europea ha proposto di stanziare 1,5 milioni di euro dal Fondo europeo per l´adeguamento alla globalizzazione (Feg) per l´Irlanda. I fondi devono servire 138 persone che hanno perso il lavoro a causa della chiusura della ditta di gioielli Andersen Ireland Limited, per aiutare nella ricerca di un nuovo lavoro. Inoltre, i fondi potranno beneficiare 138 Neet (giovani che non sono né in materia di occupazione, istruzione o formazione professionale) al fine di spianare la loro strada nel mercato del lavoro. Questa opportunità di finanziamento per i giovani era con il nuovo regolamento Feg introdotte. La proposta deve essere approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri dell´Ue. László Andor, Commissario Ue per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha dichiarato: "Nel costruttore in base Ue di gioielli di moda da qualche tempo sono sotto forte pressione competitiva da parte dei paesi terzi, in particolare la Cina si spegne. La proposta adottata oggi contribuirà a 138 lavoratori licenziati in questo settore, nonché un numero uguale di giovani di entrare nel mercato del lavoro. " L´irlanda ha fatto la richiesta di assistenza del Feg dopo Andersen Ireland Limited è dovuto alla maggiore concorrenza saccheggiata dai produttori di gioielli di moda da altri paesi 171 dipendenti. La co-finanziato dal Feg di 138 lavoratori che hanno grandissima difficoltà a trovare un nuovo lavoro, nonché un numero uguale di Neet aiutano a trovare un lavoro. Le misure comprendono la consulenza professionale, assistenza nella pianificazione della carriera, il sostegno alla creazione di imprese e il lavoro autonomo, la formazione professionale, opportunità educative nell´istruzione secondaria e terziaria e della formazione e il sostegno al reddito. Il costo del pacchetto di misure è stimato a 2,5 milioni di euro, di cui il Feg avrebbe fornito 1,5 milioni di euro. Sfondo Il mercato comunitario dei monili è dominato sia il volume e il valore delle importazioni da paesi terzi, per almeno cinque anni. I principali paesi produttori al di fuori dell´Ue sono Cina, India, Tailandia, Turchia, Azerbaigian, Kazakistan, Vietnam, Indonesia, Arabia Saudita, Tunisia, Brasile, Messico, Filippine, Malesia e Sud Africa. Negli anni precedenti la crisi (2003-2007), questi paesi hanno aumentato la loro produzione rapidamente; sulla Cina, che ha tra i paesi produttori più recenti di una posizione dominante, rappresentato nel 2007 circa il 83% del totale delle importazioni dell´Ue, seguita da India e Thailandia. Nel 2008, i produttori ei produttori di paesi terzi europei è all´incirca lo stesso. Entrambi i beni venduti pari a circa 56.000 tonnellate. Successivamente, entrambe le parti sono diminuiti, probabilmente a causa degli effetti della crisi economica e finanziaria globale 2008-2009. Entro i prossimi quattro anni, le quote di mercato nella Ue, tuttavia, cambiarono radicalmente: nel 2012, i beni prodotti nell´Unione europea con 10.600 tonnellate solo un quarto delle importazioni da paesi terzi (45 700 tonnellate) da. Tra i prodotti importati da paesi terzi è venuto il 95% da paesi asiatici come la Cina, l´India, la Thailandia e le Filippine, avevano trasferito la loro produzione nelle diverse società con sede nell´Ue. Questa situazione è stata ulteriormente aggravata dal fatto che il tradizionale modello di vendita del settore si sposta con migliaia di venditori su tutto il mercato europeo sta diventando più forte dal modello globale virtuale delle vendite online. Così i produttori di paesi terzi hanno aumentato il loro vantaggio esistente ulteriormente, che alla fine ha portato alla attuale staff di 171 persone licenziate in Rathkeale e ha dovuto essere tagliato e posti di lavoro nelle vendite europee della società. I licenziamenti in Rathkeale nella Contea di Limerick (Irlanda occidentale) hanno un notevole impatto negativo sull´economia locale e regionale, come Andersen Irlanda in questione - era uno della più grande area datori di lavoro - in gran parte rurale. La società è stata lì per 37 anni. I risultati dell´ultimo censimento (2011), il tasso di disoccupazione Rathkeale con il 39,3% nella regione più di due volte più alto della media nazionale (19%). Un libero scambio con i paesi al di fuori dell´Ue nel suo insieme è favorevole alla crescita e all´occupazione, ma a volte può costare anche posti di lavoro; colpiti da questa crisi sono le industrie particolarmente vulnerabili e dei lavoratori poco qualificati. Per questo motivo, il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha proposto l´istituzione di un fondo di qualche anno fa, che dovrebbe aiutare le persone ad adattarsi alle conseguenze della globalizzazione. Dall´inizio delle attività del Feg nel 2007 130 domande sono state ricevute oltre 536 milioni di euro circa per supportare più di 116.000 lavoratori. Domande Feg sono forniti da più e più Stati membri per un numero sempre più industrie. Solo nel 2013 concesse ai fondi di 53,5 milioni di euro di finanziamenti. Le regole del Feg sono stati rivisti per rafforzare il fondo come strumento di intervento precoce nel contesto della risposta dell´Ue alla crisi finanziaria ed economica nel giugno 2009. Il regolamento Feg rivisto è entrato in vigore il 2 luglio 2009, e per tutte le richieste che sono state fatte a partire dal 1 maggio 2009 al 30 dicembre 2011, è stato il "criterio di crisi". Sulla base di questa esperienza e il valore aggiunto per i lavoratori supportati e le regioni colpite del Fondo continuerà durante il periodo 2014-2020 come espressione della solidarietà all´interno dell´Ue con un migliore funzionamento. L´ambito di applicazione del Feg è stato ampliato in modo che i lavoratori possano essere supportati nuovamente licenziati a causa della crisi economica. Per un contributo del Feg sono anche i lavoratori temporanei, autonomi e - sotto una deroga applicabile fino alla fine del 2017 - i giovani in questione non hanno in materia di occupazione, di istruzione o di formazione professionale. Quest´ultimo contributo nel quadro dell´iniziativa lavoro per i giovani è anche presa da Irlanda per completare.  
   
   
INDUSTRIA, VIA LIBERA DALL´UE AL PIANO SULCIS  
 
 Cagliari, 6 Ottobre 2014 - La Commissione europea ha approvato il piano di aiuti per la chiusura della miniera di carbone di Nuraxi Figus, ormai non più competitiva, entro dicembre 2018. Nelle prossime ore l´Ue renderà noto il dettaglio della decisione. A questa soluzione si è giunti dopo un dialogo proficuo fra Regione, Carbosulcis e Commissione europea. "È un risultato importante - dice l´assessore regionale all´Industria Maria Grazia Piras - adesso bisogna lavorare tutti insieme con l´azienda e le organizzazioni sindacali, per dare attuazione al piano così come richiesto da Bruxelles".  
   
   
GUIDI: RILANCIO PMI ATTRAVERSO INNOVAZIONE, ESTERO E FINANZA  
 
Roma 6 ottobre 2014 – Mercati di riferimento, prospettive di sviluppo, semplificazioni amministrative e strategie per incrementare la redditività aziendale. Argomenti al centro dell’edizione 2014 dell’Assemblea delle Pmi in corso a Napoli e alla cui cerimonia d’inaugurazione hanno partecipato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. La conferenza, organizzata nell’ambito del Semestre di Presidenza Ue e in stretto raccordo con la Direzione per l’Impresa e l’Industria della Commissione Ue, ha offerto l’occasione al Ministro Guidi per illustrare le misure che il governo intende attuare per rafforzare un settore che rappresenta la quasi totalità delle imprese europee: le piccole e medie imprese occupano l’80% degli addetti e producono i due terzi dell’intero valore aggiunto. Sono circa 20 milioni, un quinto con sede in Italia. “Nella convinzione - ha spiegato Guidi - che la ripresa non possa prescindere dal ruolo propulsivo delle Pmi, il programma della Presidenza italiana le ha poste al centro della politica industriale. Si è attribuito un ruolo di rilievo alla promozione di un approccio integrato di politica industriale per tutte le politiche e gli strumenti che incidono sulla competitività dell’industria europea: il c.D. Mainstreaming”. Per aumentare la competizione, ha spiegato il Ministro, “si deve puntare su tre leve. Innanzitutto innovazione per fare della Ue un continente dove sia facile sviluppare startup e nuovi business, dove mondo della ricerca e sistemi della formazione siano in costante raccordo con il sistema delle imprese”. E ancora “l’internazionalizzazione, la finanza e l’accesso al credito: troppe Pmi avvertono ancora gli effetti del razionamento del credito e l’urgenza di soluzioni alternative per il loro fabbisogno di finanziamento”. Il Ministro Guidi si è infine soffermato sull’imprenditorialità femminile: “la creatività delle donne e le loro potenzialità sono oggi forse una delle più grandi fonti non sfruttate di crescita economica e di nuovi posti di lavoro in Europa”.  
   
   
INTESA REGIONE TOSCANA-BANCHE: TASSI PIÙ BASSI DA OTTOBRE  
 
Firenze, 6 ottobre 2014 – Il protocollo d´intesa sottoscritto a fine luglio da Regione Toscana e sistema bancario si amplia e si arricchisce di nuove opportunità, con l´obiettivo di sostenere la competitività delle imprese. Dal primo ottobre sono operativi, presso le banche firmatarie, nuovi tassi massimi migliorativi rispetto a quelli precedentemente praticati. "Avevamo preso l´impegno di già a luglio - spiega l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini - di arrivare ad un abbattimento degli spread massimi di tasso con la prima revisione prevista dal protocollo. Siamo stati di parola. La giunta ha approvato le nuove condizioni che dovranno essere recepite dalle banche. Siamo così in grado di mettere a disposizione delle imprese forme più facili di accesso al credito, in concomitanza con il nuovo avvio degli strumenti di garanzia e dei prestiti a tasso zero, operativi da settembre. Un bel segnale, che ci auguriamo possa movimentare un volume di investimenti capace, insieme agli altri incentivi messi in campo, di dare una scossa al sistema produttivo e avviarlo sulla strada della ripresa". L´assessore Simoncini ha firmato oggi una lettera indirizzata alle banche aderenti al protocollo che a loro volta sottoscriveranno. Via via che verrà data formale accettazione, il gestore degli strumenti regionali Toscanamuove provvederà ad aggiornare il sito (www.Toscanamuove.it). Saranno inoltre prontamente pubblicati gli eventuali ulteriori miglioramenti di spread che ogni banca potrà valutare rispetto a questo nuovo livello massimo. Grazie ai nuovi spread i tassi si riducono, secondo i casi, da un minimo di 0,30 fino ad 1 punto. Ad esempio, la riduzione per prestiti finalizzati alla liquidità fino a tre anni, passa (per un rating ottimo) dal 4,15 al 3,45, con un abbattimento di 0,70 punti. Nella linea investimenti, per il prestito fino a cinque anni (sempre prendendo in considerazione il rating ottimo), si passa da un 4,25 a un 3,25, ovvero 1 punto in meno. "Il protocollo del luglio scorso – ricorda Simoncini - rilancia su nuove basi gli strumenti di garanzia e a sostegno di liquidità e investimenti delle imprese, dopo l´ingresso del nuovo gestore. Grazie ad esso le banche mettono a disposizione delle imprese un plafond di almeno 470 milioni di finanziamenti che ne attiveranno altrettanti sul territorio. Ma ci sono altre novità, come la possibilità di coordinare interventi regionali di agevolazione a favore delle imprese e credito bancario. In pratica le banche si impegnano mettere a disposizione delle imprese risorse pari ad almeno 200 milioni per partecipare al cofinanziamento che le imprese devono garantire sui progetti ammessi al sostegno regionale e altri 200 milioni di finanziamento ponte, necessario a sostenere le spese per investimenti ammessi al finanziamento sui bandi regionali per ricerca e sviluppo, start up d´impresa e in attesa dell´effettiva erogazione dei finanziamenti".  
   
   
VALCAMONICA, MARONI: VOGLIAMO CREARE AMBIENTE PIÙ FAVOREVOLE PER IMPRESE  
 
Cividate Camuno/bs, 6 ottobre 2014 - "Fare impresa qui in Valle Camonica è più difficile che a Milano, per questo ammiro gli imprenditori che restano qui e non delocalizzano, pur sapendo che qui costa tutto di più. Li ammiro, perché il legame con il territorio è un valore che voglio sostenere, per questo, come Regione, siamo impegnati nell´aiutare in modo concreto le nostre imprese, per valorizzare e risolvere i problemi specifici dei territori". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni intervenendo il 2 ottobre al convegno dedicato al lavoro e alle imprese presso l´Incubatore di Imprese di Cividate Camuno (Brescia). "Nonostante la crisi generale - ha sottolineato Maroni - qui in Lombardia avremo nel 2014 una crescita del Pil dell´1,1 per cento contro lo ´zero virgola´ della media italiana, avremo un aumento dei consumi e un aumento dell´export e questo è un miracolo delle imprese lombarde nonostante la crisi, nonostante la stretta creditizia, nonostante l´aumento della pressione fiscale. Il nostro obiettivo è creare un ambiente ancora più favorevole per le imprese, diminuendo i costi energetici, i costi e i tempi della burocrazia, riducendo la pressione fiscale e aiutando i giovani che hanno idee brillanti e vogliono fare impresa". "Le nostre imprese non chiedono soldi alla Regione - ha precisato il presidente -, ma chiedono di poter lavorare con meno burocrazia, con meno tasse, con un minor costo del lavoro e con infrastrutture che permettano alle merci di spostarsi velocemente per poter essere competitivi sui mercati e in tutti questi settori noi come Regione siamo molto impegnati".  
   
   
MILANO - DA LUNEDÌ A MERCOLEDÌ GLI “INVEST IN LOMBARDY DAYS  
 
Milano, 6 ottobre 2014 - Sono 275mila i milanesi che lavorano per una delle oltre 3mila multinazionali. Circa un addetto su sei a Milano. Gli investimenti esteri valgono 174 miliardi a Milano e 224 in Lombardia per fatturato all’anno, il dato regionale è circa quanto il Pil della Danimarca. La Lombardia è prima tra le principali aree Europee – Londra – Parigi – Francoforte - per attrattività in 17 settori su 30. In 8 è prima per i vantaggi sul costo degli investimenti e sulla qualità del contesto economico: tessile, automazione, chimica, legno e arredo, automotive, recupero rifiuti, materie plastiche, nautica, come emerge dai dati “Invest in Lombardy” 2012/2014. La presenza estera a Milano è in mano a cinque Paesi: Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito e Svizzera hanno insieme il 70% circa di tutte le sedi di imprese estere sul territorio. Entrano Paesi nuovi come Cina e India, ognuno con 39 aziende che hanno aperto nell’area milanese. Emerge dai dati della Camera di commercio di Milano su banca dati Reprint - Politecnico di Milano. Investimenti esteri in Lombardia. Nel 2013 sono oltre 5mila le imprese straniere che investono in Lombardia. Stati Uniti al primo posto per Ide in entrata (1.145 imprese). L’europa rappresenta oltre la metà degli Ide verso la Lombardia: Germania e Francia (rispettivamente 873 e 687 imprese in entrata). Per provincia, prima Milano con 3.630, seguita da Monza con 380, Bergamo, Brescia e Varese con oltre 200. 500 partecipanti, da lunedì a mercoledì agli “Invest in Lombardy days” www.Investinlombardy.com Tre giorni di dialogo e networking a cui parteciperanno più di cinquecento tra imprese multinazionali, istituzioni locali e nazionali, economisti, professionisti, banche e imprese sul tema degli investimenti in Lombardia e in Italia, organizzati da “Invest in Lombardy”, la struttura di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Camera di commercio di Milano/promos dedicata all’attrazione di investimenti esteri sul territorio lombardo. Lunedì apertura in Regione Lombardia con i premi “Invest in Lombardy Awards”, martedì seminario “Quali politiche per attrarre nuovi investimenti sul territorio?” all’Auditorium G. Testori, Palazzo Lombardia – Regione Lombardia, mercoledì Tavola Rotonda con le Istituzioni straniere del territorio dal titolo “Lombardy, attractiveness and issues for foreign investors” in Camera di commercio, Sala Parlamentino, Palazzo Giureconsulti, piazza Mercanti 2.  
   
   
SPORT: IN PROVINCIA DI LECCO AZIENDE CHE INNOVANO  
 
Annone Brianza/lc, 6 ottobre 2014 - "Una giornata per conoscere la Lecco sportiva delle aziende e degli impianti di risalita". Questo l´obiettivo della visita lecchese dell´assessore allo Sport e alle Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi. Viaggio Nella Lombardia Che Produce - L´assessore ha visitato alcune realtà del territorio che hanno un legame con lo sport (Kong di Monte Marenzo, seggiovia dei Piani di Bobbio e Fb Design di Annone Brianza). "Il tour - ha ricordato l´assessore Rossi - si inserisce nel contesto dei viaggi nelle province lombarde per conoscere industrie e imprenditori che fanno ricerca e sviluppo nello sport, che mi ha già visto presente a Varese e Bergamo". Il Tour - Il primo step si è tenuto alla Kong, azienda di eccellenza nell´alpinismo e nell´attrezzatura da soccorso di Marco Bonaiti. Da qui Rossi si è trasferito ai Piani di Bobbio, per vedere da vicino il cantiere della nuova seggiovia Orscellera, che entrerà in funzione per l´apertura della stagione sciistica 2014/2015. Quindi l´assessore ha incontrato i vertici della Fb Design, azienda di punta nella motonautica e dell´offshore, guidata da Fabio Buzzi. Imprenditori Eccellenti - "Sono entrato in contatto - ha detto l´assessore Rossi - con aziende che fanno eccellenza e che, in questo particolare momento, fanno fatica e sacrifici per mantenere la propria produzione e il personale. Tuttavia, la passione e la voglia di fare profitto attraverso prodotti sempre innovativi, porta questi capitani d´industria ad andare avanti e a continuare a investire".  
   
   
ANCONA - CONVENTION MONDIALE DELLE CCIE: IL 20 E 21 OTTOBRE  
 
Ancona, 6 ottobre 2014 - Arrivare ad Ancona per conoscere i mercati esteri grazie alla Convention Mondiale delle Camere di Commercio italiane all’estero, evento annuale globale di Assocamerestero. E i numeri sono di estremo interesse: 81 Camere di Commercio italiane all’estero provenienti da paesi, 140 punti di assistenza nel mondo 25.000 associati (70% aziende locali), 300.000 imprese (il business che gira intorno alle Camere di Commercio italiane all’estero). Alla Camera di Commercio di Ancona, la Convention è stata presentata da: Rodolfo Giampieri, Presidente Camera di Commercio di Ancona, Leonardo Simonelli Santi, Presidente Assocamerestero, Michele De Vita, Segretario Generale Camera di Commercio di Ancona, Pina Costa, Responsabile Area Promozione, Comunicazione e Sviluppo Assocamerestero e Nunzio Tartaglia, Direttore Generale della Banca Popolare di Ancona, main sponsor dell’iniziativa. Ecco quello che accadrà nel capoluogo di regione, che per quattro giorni diventerà la capitale mondiale dell’internazionalizzazione: dal 18 al 21 ottobre imprenditori marchigiani e italiani, delegati stranieri, referenti politici nazionali e locali si incontreranno e discuteranno di come approcciare i mercati esteri e rilanciare l’economia marchigiana e nazionale. Si tratta di un appuntamento economico cruciale e di una grande occasione per il sistema camerale di rivendicare con forza il ruolo di soggetti attivi e propulsivi, tanto in Italia che nel mondo, nel rendere l’internazionalizzazione una delle leve di sviluppo verso nuovi mercati con prioritario coinvolgimento delle piccole, piccolissime e medie imprese. Il 18 e 19 ottobre si svolgeranno presso l’Ego Hotel i lavori dedicati agli associati, durante i quali interverranno personalità di spicco. In particolare la domenica si terrà il confronto a più voci tra esponenti del sistema istituzionale, rappresentanti delle Camere di Commercio italiane all’estero, delle Camere di Commercio Italiane e referenti politici su “Globalizzazione Imprese e Reti – Il Sistema camerale italiano e italiano all’estero per una promozione diversa”. Il 20 ottobre nella cornice della Mole Vanvitelliana si discuterà di “Esperienze sui mercati esteri. Riflessioni per una nuova competitività”, mentre il giorno successivo, martedì 21 ottobre, si darà ampio spazio alla partecipazione attiva del mondo imprenditoriale, grazie a 12 seminari sull’economia di Paesi particolarmente dinamici e agli incontri one to one per tutti gli imprenditori interessati ad incontrare i rappresentanti del sistema camerale all’estero secondo un´agenda personalizzata. Gli imprenditori possono iscriversi e prenotare da oggi gli incontri nel portale www.Anconvention.net La partecipazione agli eventi pubblici è gratuita.  
   
   
TOSCANA: TRASFERIMENTO TECNOLOGICO, AL VIA LA RIORGANIZZAZIONE CON 12 DISTRETTI  
 
Firenze, 6 ottobre 2014 – Ancora un passo avanti verso la riorganizzazione del sistema regionale dell´innovazione. Il nuovo assetto del sistema del trasferimento tecnologico è stato varato il 2 ottobre con l´approvazione, da parte della giunta, del documento operativo di attuazione degli indirizzi per la riorganizzazione del sistema regionale per il trasferimento tecnologico, che la giunta aveva approvato nel luglio scorso su proposta dell´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini. In particolare il documento approvato dalla giunta precisa i criteri per la definizione e costituzione dei Distretti tecnologici, che costituiscono l´ossatura del nuovo sistema e per l´individuazione del soggetto gestore. "L´obiettivo principale dell´intervento della Regione – spiega l´assessore – è quello di sostenere la competitività delle imprese e la loro capacità di investimento in ricerca sviluppo e innovazione. Grazie alla presenza, all´interno dei distretti, di tutti gli attori del sistema, i distretti hanno e dovranno avere sempre di più un ruolo centrale nell´animazione e promozione nei confronti delle imprese, offrendo competenze e servizi, mettendo a disposizione opportunità e strumenti". Nel documento operativo vengono definite le fasi di costituzione della governance dei distretti tecnologici, le caratteristiche del comitato di indirizzo e del soggetto gestore, le attività e i contenuti del piano strategico e i criteri di valutazione. "Si tratta di un primo passo - prosegue l´assessore - nel percorso di formalizzazione dei distretti, innovativo rispetto all´esperienza dei poli, che abbiamo voluto superare con l´obiettivo di razionalizzare e rafforzare il sistema". I distretti, frutto della razionalizzazione del sistema che raccoglie in parte l´eredità dei poli d´innovazione e dei distretti già precedentemente costituiti, sono 12: moda, interni e design, marmo e pietre ornamentali, scienze della vita, nuovi materiali, automitive e meccanica, nautica e portualità, tecnologie ferroviarie, energia ed economia verde, Fortis (fotonica, optoelettronica, robotica), smart city, turismo beni culturali, cartario. Le disposizioni approvate dall´ultima giunta perfezionano la governance dei distretti. All´interno di ciascun distretto dovranno essere presenti imprese, centri servizi, organismi e infrastrutture di ricerca. Sono previste tre diverse fasce, secondo il numero di imprese, centri servizi e centri di ricerca presenti. Il distretto di prima fascia, ad esempio, deve contare oltre 150 imprese, quello di seconda da 61 a 150, quello di terza da 30 a 60. Varia analogamente anche il numero di centri di servizi e di ricerca. Per ciascun distretto il presidente della Regione nomina un coordinatore. Il comitato di indirizzo è composto da 10 membri compreso il coordinatore (4 designati da organismi di ricerca, 4 dal sistema di imprese più il gestore). Il distretto tecnologico dovrà dare attuazione al piano strategico operativo mediante un gestore che sarà individuato dalla Regione con procedura negoziale e che, scelto fra i soggetti del distretto, avrà il compito di dare attuazione al piano strategico operativo di cui ciascun distretto dovrà dotarsi. Le risorse che la Regione metterà a disposizione dei soggetti gestori ammontano complessivamente a circa 5 milioni di euro.  
   
   
RAVENNA - 1.350.000 EURO NEL 2014 A FAVORE DEI CONSORZI FIDI  
 
Ravenna, 6 ottobre 2014 - Confermare il sostegno al sistema dei consorzi fidi per favorire l´accesso al credito delle piccole e medie imprese della provincia: l´impegno preso dall´Ente camerale ravennate è stato mantenuto, nonostante la forte e progressiva riduzione delle entrate causata dal taglio del diritto annuale deciso dal Governo per il prossimo triennio. Nessuna riduzione infatti è intervenuta sul 2014 per il sostegno al sistema dei confidi, anche se il prossimo bilancio camerale risentirà di un taglio del 35% delle entrate derivanti dal diritto annuale, introdotto dal Dl 90/2014. Dopo la conversione in legge del decreto avvenuta in agosto, la Camera di Commercio ha sbloccato le risorse stanziate sul 2014 e proprio in questi giorni sta formalizzando le convenzioni operative per erogare ai consorzi fidi che operano sul territorio provinciale i fondi stanziati nel bilancio di previsione 2014. Gli organismi beneficiari dei fondi camerali, selezionati attraverso apposito bando, sono Agrifidi Uno Emilia-romagna, Confidi Romagna e Ferrara, Cooperfidi, Cofiter, Eurofidi, Fidindustria, Unifidi. L´intervento camerale per il 2014 è stato focalizzato sull´esigenza di patrimonializzazione di questi organismi e quindi la contribuzione è stata orientata ad implementare il fondo rischi e/o patrimonio di vigilanza. Solo per l´agricoltura, in ragione delle esigenze e specificità del settore, è stata prevista la possibilità di indirizzare i fondi in conto interessi alle imprese. “Sostenere gli organismi di garanzia rafforzando la loro patrimonializzazione significa ampliare ulteriormente la loro capacità di concessione di garanzie a favore delle imprese - afferma il presidente Gigante - e quindi favorire l´accesso al credito del nostro sistema produttivo. Stiamo cercando di mantenere gli impegni e le attività di promozione del sistema economico, questa rimane infatti la priorità dell´Ente ravennate, nonostante in questo momento la capacità operativa del sistema camerale sia in seria difficoltà”. L´investimento camerale complessivo volto a favorire l´accesso al credito attraverso l´intermediazione degli organismi di garanzia negli ultimi 5 anni si è concretizzato in una cifra pari a 6 milioni e 700.000 euro.  
   
   
TEMPA ROSSA, ASSESSORE PUGLIA: "AZIENDA CERTIFICHI NON AUMENTO EMISSIONI"  
 
Bari, 6 ottobre 2014 - “Lo studio effettuato da Arpa Puglia relativo alla pressione ambientale esercitata dall’Ilva di Taranto costituisce un punto di riferimento importante per la valutazione dell’incidenza di nuovi insediamenti in quell’area. Sebbene vanificato, limitatamente alle attività riferite al siderurgico, dall’adozione di norme nazionali, il lavoro di studio effettuato costituisce un parametro di confronto utile per valutare se, un nuovo impianto come quello dei serbatoi Eni, rischia di aggravare il quadro emissivo in quell’area”. Così l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro al termine dell’incontro con Arpa e Ares su Tempa Rossa. “Ferma restando l’intenzione, all’evidenza dei rilievi effettuati dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, di inoltrare formale richiesta di riesame della Via-aia dell’impianto al Ministero competente, nei prossimi due mesi si procederà alla compilazione del rapporto Vds sugli altri impianti insistenti sull’area di Taranto. In relazione poi a Tempa Rossa – prosegue Nicastro – la Regione già aveva chiesto in fase di parere Via la valutazione di incidenza sanitaria, e tornerà sul tema chiedendo all’azienda, in quanto nuovo insediamento, di produrre, come prevede la nostra Legge sulla Valutazione del danno Sanitario, una attestazione di non aggravio delle emissioni in atmosfera". “Questo lavoro di analisi permetterà di ricostruire il contesto emissivo anche degli impianti già in esercizio sul territorio con una mappatura precisa – conclude l’Assessore – degli impatti di ciascuno e delle eventuali necessità di riduzione”.