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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 22 Ottobre 2014 |
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IMPRENDITORI INFLUENTI DISCUTONO LE SFIDE DELLE START UP NEL CAMPO DELLE TIC |
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Bruxelles, 22 ottobre 2014 - Quali sono esattamente le difficoltà degli imprenditori del settore delle Tic che desiderano portare avanti l´economia del web e delle app in Europa. I dirigenti di alcune delle nostre più innovative e influenti startup, da Transferwise ai creatori di Candy Crush e Angry Birds, si sono riuniti a Bruxelles il mese scorso in occasione del Digital Action Day per discutere la questione. Mercato unico digitale - Una questione sollevata diverse volte nel corso di questa giornata è stata il mercato unico digitale. O per essere più precisi, la mancanza di un mercato unico digitale. Come ha osservato Alberto Onetti di Mind the Bridge "Abbiamo l´illusione di avere un mercato unico. La priorità è farlo diventare realtà, con leggi e regolamenti unici". Martin Mignot, di Principal Index Ventures, ha fatto eco a questo senso di insoddisfazione: "Bisogna fondare una società in ogni paese e rispettare le leggi sul lavoro locali ... Se si potesse avere una sola struttura aziendale e una sola legge sul lavoro e creare un mercato singolo per il lavoro, sarebbe molto importante per una nuova fase della tecnologia". "La formazione imprenditoriale dovrebbe cominciare alla scuola materna" - Non si tratta solo di denaro e neanche del sostegno da parte dello stato. Secondo Peter Vesterbacka di Rovio, i creatori di Angry Birds, deve esserci la volontà da parte degli stessi innovatori e l´istruzione è fondamentale a questo fine. "In Finlandia non è stato né lo stato né l´Ue a dirci "ragazzi, dovreste creare più start up". Deve partire dalle persone. Se non si hanno attività alla base non si arriverà da nessuna parte ... Non è una cosa che viene dall´alto. Sono le persone che devono farlo. È come il vecchio detto "se un uomo ha fame non regalargli un pesce ma insegnagli a pescare". Cerca di organizzare più incontri con le persone e più condivisione di informazioni. Riunisci le start up e i loro fondatori. Si tratta di condividere più informazioni e di avere una migliore istruzione". Vesterbacka ha anche sottolineato l´importanza di incoraggiare una mentalità imprenditoriale sin dall´infanzia. Ha osservato: "È importante cominciare presto – dovremmo avere una formazione imprenditoriale sin dalla scuola materna. La metà degli alunni delle scuole superiori in Finlandia ricevono una formazione imprenditoriale. Dobbiamo introdurre i bambini a questo modo di pensare il più presto possibile. Una mentalità imprenditoriale è importante per tutto quello che si fa. Prima si comincia meglio è". La collaborazione è la chiave - Jérôme Zois, Business Developer di Palantir Technologies, ha insistito sull´importanza della collaborazione tra grandi aziende, stato e start up. Ha osservato: "La cultura è cambiata e non consiste più nel pensare che lo stato sia cattivo, le grandi società malvagie e le start up buone. È importante avere un collegamento tra le grandi società e le start up. L´intervento dello stato può risolvere inefficienze di mercato insieme alle start up. Smettiamola di frammentare". Fare spazio a prove ed errori - Dobbiamo essere pronti anche a un alto tasso di fallimento per vedere il vero successo, come ha osservato Simon Schaefer di Factory Berlin, un campus per fondatori e innovatori: "Le start up sono una cosa completamente diversa rispetto alle aziende che le hanno precedute. Abbiamo bisogno di circa 20 000 nuove start up l´anno perché 100 di esse abbiano successo". Lars co-fondatore di King che ha creato il fenomeno internazionale di Candy Crush ha insistito anche che deve essere più facile per le start up provare e fallire. Afferma "Dobbiamo rendere la fase iniziale delle start up molto, molto facile in modo che non ci siano ostacoli e che non sia difficile chiuderle". Abbiamo bisogno di modelli di ruolo - Jérôme Zois ha aggiunto che è importante ascoltare modelli di ruolo che parlano delle loro esperienze. Ha osservato "Eventi come questo sono importantissimi. Una cosa che ci manca sono i modelli di ruolo – abbiamo aziende fantastiche qui in Europa. Se riuscite a identificare chi incarna questi ideali nella vostra comunità, potete celebrarne il successo. Ci sono imprenditori là fuori che potrebbero influenzare altre persone. In Lussemburgo, gli imprenditori di successo hanno trasformato il parlare del loro successo in una professione". Per maggiori informazioni, visitare: http://ec.Europa.eu/digital-agenda/en/dad14eu |
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AL VIA OGGI SMAU: UNA 51A EDIZIONE CHE GUARDA AD EXPO E ALL’ITALIA DELL’INNOVAZIONE |
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Milano, 22 ottobre 2014 – Oggi apre la 51° edizione dell’appuntamento dedicato alle tecnologie digitali e all’innovazione che quest’anno punterà l’attenzione su Expo 2015 e sulle opportunità per le imprese derivanti da questo importante appuntamento. L’evento si terrà fino a venerdì 24 ottobre, ai padiglioni 1 e 2 di Fieramilanocity ed attende oltre 50.000 visitatori professionali ai quali presenterà un calendario con oltre 300 workshop e un’area espositiva con più di 500 aziende, di cui oltre 200 startup, centri di ricerca laboratori e le più innovative regioni italiane. Tra gli stand quindi si vedranno, da un lato i grandi player, tra cui: Aruba, Avaya, Cloud Italia Telecomunicazioni, Dell, Edisoftware, Fujitsu, Huawei, Microsoft, Salesforce.com, Sap, Sas, Teamsystem, Telecom Italia, Vodafone, Wacom, Zucchetti; dall’altro l’ecosistema dell’innovazione dei territori, riunito all’interno degli stand delle diverse Regioni, tra cui Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Piemonte e Veneto. L’evento si aprirà con il convegno inaugurale dal titolo “Expo 2015 e l’Italia dell’innovazione: le imprese al centro, i territori protagonisti”, in programma mercoledì 22 ottobre, alle ore 10:30, presso la Sala 1 del Padiglione 2 che inaugurerà l’evento. Il convegno sarà un momento di confronto tra i principali fornitori di tecnologie digitali, gli assessori alle attività produttive delle principali Regioni italiane e il mondo della domanda sull’impatto economico in termini di produzione aggiuntiva su tutto il territorio italiano derivanti da Expo 2015, sul ruolo strategico giocato dai territori, le Regioni in primis, in quanto attori strategici rispetto ai temi dell’innovazione, ricerca e sviluppo e dalle tecnologie digitali, trasversali a tutti i processi di rinnovamento. Durante la mattinata, quindi, dopo i saluti introduttivi di Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau, gli assessori alle Attività produttive delle principali Regioni Italiane si confronteranno in una tavola rotonda moderata da Giuliano Noci, Prorettore per la Cina del Politecnico Milano sul ruolo fondamentale giocato dai territori nel coltivare e far crescere quell’innovazione fondamentale alle piccole e medie imprese, che rappresentano il 90% del nostro tessuto economico. Interverranno: Mario Caligiuri, Assessore alla Ricerca Scientifica Regione Calabria, Giuseppina De Santis, Assessore alle Attività Produttive, Ricerca e Innovazione Regione Piemonte, Gianfranco Simoncini, Assessore Attività Produttive Regione Toscana e Marialuisa Coppola, Assessore all’Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione Regione Veneto. Successivamente, in una tavola rotonda condotta da Luca De Biase, giornalista del Sole 24 Ore interverranno Filippo Ligresti, Amministratore Delegato Dell, Daryoush Goljahani, Regional Channel Manager Italia, Med & Za Google For Work, Alessandro Cozzi, Country Director Enterprise Business Group Huawei, Carla Masperi, Chief Operating Officer Sap Italia, Stefano Maio, Sales Director Sas, Gianfilippo D´agostino, Direttore Sales Nord Ovest Business Telecom Italia, Manlio Costantini, Enterprise Business Unit Director Vodafone Italia. Nella tavola rotonda saranno evidenziate le strategie dei vendor internazionali presenti nel valorizzare, promuovere e far crescere l’ecosistema di clienti e fornitori, rappresentato principalmente da Piccole e Medie Imprese, per svecchiare e digitalizzare il nostro sistema produttivo. A chiusura dei lavori interverrà Roberto Maroni, Presidente Regione Lombardia. A fare da sfondo alle diverse iniziative in programma nei tre giorni l’imminente appuntamento con Expo 2015. Nell’arco dei tre giorni all’interno dell’ Arena Expo si susseguiranno workshop volti a mostrare i molteplici strumenti a disposizione delle imprese per valorizzare i propri prodotti e servizi al pubblico che visiterà l’evento e un’area espositiva, l’App4expo Village, realizzata da Regione Lombardia, in collaborazione con Explora ospiterà le startup vincitrici dell’App4expo Award, la gara di App promossa da Regione Lombardia in collaborazione con Explora e Smau e volta a promuovere il territorio lombardo ai visitatori dell’Esposizione Universale. Cloud computing, soluzioni per la mobility, big data ed analytics, social media, security ed e-commerce saranno i temi al centro dell’offerta dei principali fornitori di tecnologie digitali presenti insieme con i propri partner del territorio e dei percorsi formativi realizzati in collaborazione con fornitori di tecnologie digitali e con le associazioni di categoria e dei casi di successo finalisti della sesta edizione nazionale del Premio Innovazione Ict. Nell’ottica di favorire il processo di Open Innovation, come motore di rinnovamento delle imprese saranno presenti oltre 200 startup, centri di ricerca, università, distretti tecnologici e le più innovative regioni italiane, presenti con il proprio ecosistema della ricerca regionale, per mostrare i propri prodotti e servizi pronti per il mercato e destinati a rinnovare il business delle imprese mature, che saranno coinvolte in fiera attraverso partnership con associazioni di categoria del mondo della domanda Le startup si alterneranno alle imprese mature all’interno degli speed pitching tematici, in cui presenteranno le proprie soluzioni, raggruppate in base al settore di “destinazione” della propria offerta di innovazione: Ict, Turismo e Commercio, Enti Locali, Sanità, Manifatturiero, Servizi e si contenderanno la vittoria del Premio Lamarck. Ampio spazio sarà dedicato ai bandi e ai finanziamenti alle imprese: nell’ambito di un fitto calendario di workshop, agli stand dei fornitori di tecnologie digitali e delle Regioni presenti in fiera si potranno scoprire i voucher destinati all’acquisto di tecnologie digitali a cui possono accedere le imprese clienti, i bandi a sostegno della ricerca e della nuova generazione di imprenditori. In fiera infatti, all’interno di un corner dedicato, Regione Lombardia presenterà l’ultima misura stanziata a supporto della ricerca e dell’innovazione nelle imprese del territorio del valore di 6,8 mln di euro per l’acquisto di tecnologie digitali. Sempre in tema di strumenti a supporto della ricerca e dell’innovazione, Regione Toscana, insieme a Smau ha presentato a settembre nell’ambito di un ciclo di incontri itineranti con le imprese del territorio i nuovi bandi ricerca e sviluppo: una misura del valore di 8 mln di euro a supporto delle Pmi del territorio e non solo. L’universo delle Smart Communities sarà affrontato attraverso un ricco calendario di eventi ed incontri realizzati in collaborazione con Anci e con i giornalisti di scienza di Radio24 ai quali sarà affidato il compito di animare il calendario di laboratori dell’Arena Smart Communities e condividere le best practices di comuni ed enti locali di tutta Italia attraverso l’edizione nazionale del Premio Smart Communities e eGovernment i Campioni del Riuso. In programma inoltre, mercoledì 22 ottobre alle ore 14.00 l’evento Anci dal titolo “Innovare in Città per far ripartire il Paese”, un momento di confronto tra i sindaci di alcune città metropolitane Italiane, esponenti del governo e delle Regioni per fare il punto sull’attuazione dell’Agenda Digitale, sull’avvio delle città metropolitane e relativo Programma Operativo Nazionale e Riforma della Pa e, giovedì 23 ottobre, alle ore 14.30 il lancio del Cluster Tecnologico Regionale dedicato alle Smart Communities, in collaborazione con Regione Lombardia. Tra gli stand sarà presente un’area espositiva con oltre 100 startup e fornitori ict e che sviluppano soluzioni e progetti in ambito smart communities e un’area di incontri one to one, tra il mondo della domanda nazionale ed internazionale e dell’offerta di innovazione: startup, fornitori It e centri di ricerca, realizzata con il supporto dell’Enterprise Europe Network. Nei tre giorni quindi si parlerà di Efficienza energetica e sostenibilità ambientale, Sicurezza e monitoraggio del territorio, Mobilità, Salute – patologie, Salute – Stili di vita, Egovernment, Istruzione e formazione, Cultura e Turismo, Horizon 2020 e bandi alle imprese, Expo 2015 e Città metropolitane. |
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NANOTECNOLOGIE, SALUTE, CIBO E BENI CULTURALI: INTESA TOSCANA-SICILIA |
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Firenze 22 ottobre 2014 – Ricerca, innovazione, formazione nell´ambito delle tecnologie per la salute dell´uomo, della qualità degli alimenti, dei beni culturali e dell´artigianato artistico. Questo l´oggetto del protocollo d´intesa firmato ieri dall´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini e dall´assessore alle attività produttive della Regione Siciliana Linda Vancheri presso il Cnr a Sesto Fiorentino. L´intesa punta alla realizzazione di azioni e programmi congiunti: una collaborazione fra le due regioni a partire da enti di ricerca, università e imprese per valorizzare e implementare strategie di specializzazione intelligente, internazionalizzazione e incrementare la competitività dei rispettivi sistemi produttivi. "L´idea di una collaborazione – spiega l´assessore alle attività produttive credito e lavoro della Regione Toscana Gianfranco Simoncini – parte dalla constatazione della presenza, in entrambe le regioni, di realtà e progetti di eccellenza nei settori delle scienze della vita, delle nanotecnologie, dell´agroalimentare e dei beni culturali. In questi ambiti ci proponiamo di promuovere attività di ricerca, innovazione e formazione di filiere di specializzazione intelligente". L´assessore ricorda che in particolare in Toscana sono presenti istituti di ricerca e centri di trasferimento tecnologico di rilievo internazionale con applicativi in nanomedicina, qualità degli alimenti, diagnostica e restauro dei beni culturali, sostenuti anche attraverso progetti europei e nazionali di sostegno alla ricerca e al trasferimento tecnologico alle imprese. La Toscana ha rimodellato il suo sistema di trasferimento tecnologico per renderlo più aderente alle realtà produttive e territoriali, articolandone la governance in 12 distretti. In particolare il distretto Fortis opera nel settore della fotonica, optoelettronica, robotica e telecomunicazioni, informatica e spazio con l´istituto di fisica applicata Nello Carrara nel ruolo di gestore del polo di innovazione dell´optoelettronica. Anche nel settore della valorizzazione dell´artigianato artistico la Toscana opera da tempo con iniziative per l´innovazione, la promozione, la tutela e lo sviluppo, avvalendosi del Centro per per l´artigianato artistico e tradizionale (Artex), tramite il quale ha partecipato alla stesura della carta internazionale dell´artigianato artistico. Gli ambiti individuati dal protocollo d´intesa firmato oggi non esauriscono comunque la collaborazione, che potrà ampliarsi anche in altri settori, come ad esempio quello del termalismo, sul quale esiste già un lavoro in corso. Si questi stressi fronti, come ha evidenziato l´assessore Linda Vancheri, è impegnata anche la Regione Siciliana. "Sicilia e Toscana – ha detto l´assessore Vancheri - hanno molti punti di contatto ed è da questi che dobbiamo partire per attrarre investimenti. Per crescere è necessario fare sistema e massa critica, creando una catena del valore e dell´innovazione senza la quale è impossibile qualsiasi piano di sviluppo per le imprese". La firma è avvenuta a conclusione dei lavori di un incontro sul tema delle filiere intelligenti, organizzato presso il Cnr e al quale hanno preso parte rappresentanti di centri di ricerca università ed imprese di entrambe le regioni. |
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TELECOM ITALIA SI È AGGIUDICATA IL BANDO INDETTO DALLA REGIONE CALABRIA E REALIZZERÀ ENTRO IL 2015, NEI 223 COMUNI PREVISTI DAL PROGETTO, LE INFRASTRUTTURE DI RETE PASSIVA IN FIBRA OTTICA ADEGUANDO 359 AREE DI CENTRALE |
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Catanzaro, 22 ottobre 2014 - Parte il programma per la realizzazione in Calabria della rete di nuova generazione in fibra ottica, che ha l’obiettivo di fornire connettività con banda ultralarga in 223 nuovi comuni per favorire il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea. Il progetto è stato presentato a Catanzaro, presso palazzo Alemanni, dall´assessore Alfonso Dattolo. Telecom Italia si è aggiudicata, infatti, il Bando per la Regione Calabria relativo alla concessione di un contributo ad un progetto di investimento per la realizzazione di nuove infrastrutture ottiche passive abilitanti alle reti Ngan (Next Generation Access Network), in grado di erogare servizi innovativi a cittadini, imprese e pubblica amministrazione. Il Bando, emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico attraverso Infratel Italia, la società del Gruppo Invitalia incaricata di attuare il Piano nazionale Banda Larga e il Progetto strategico Banda Ultra Larga, e approvato dalla Commissione europea, prevede un finanziamento pubblico di 63,5 milioni di euro grazie all’utilizzo dei fondi europei Fesr, a cui si aggiungono 36,6 milioni di euro di investimento da parte di Telecom Italia. Il piano è stato illustrato oggi dall’Assessore all’Urbanistica Governo del Territorio e Società dell’Informazione della Regione Calabria, Alfonso Dattolo, dal Responsabile Access Operations Area Sud di Telecom Italia, Fulvio Parente, e dall’Amministratore Delegato di Infratel Italia, Salvatore Lombardo. In particolare, il progetto presentato da Telecom Italia prevede, entro il 2015, la copertura di 223 nuovi comuni, ossia i 155 già indicati dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Infratel nel Bando di gara più altri 68 comuni, rivolgendosi a circa 1 milione e 300 mila abitanti. I comuni interessati potranno sfruttare, su tutte le aree coperte, collegamenti con tecnologia ultrabroadband con velocità da 30 fino a 100 Megabit al secondo, accelerando in questo modo l’accesso ai servizi digitali innovativi rivolti a cittadini, imprese e istituzioni locali. Per raggiungere questo risultato verranno adeguate da Telecom Italia 359 centrali, che consentiranno così di abilitare circa 800 mila unità immobiliari a 30 Megabit al secondo e un migliaio di sedi della Pubblica Amministrazione, tra cui scuole e ospedali, a 100 Megabit al secondo. Ministero dello Sviluppo Economico. Telecom Italia, oltre a questo progetto cofinanziato dalla Regione Calabria, sta già realizzando infrastrutture e servizi di nuova generazione, in autonomia e con propri investimenti, a Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza e Lamezia Terme. “Questa iniziativa ha l’obiettivo di contribuire ad accelerare i processi di digitalizzazione del Paese, coerentemente con gli obiettivi indicati dall’Agenda Digitale Europea – ha dichiarato Fulvio Parente, Responsabile Access Operations Area Sud di Telecom Italia - Si tratta di un progetto ambizioso che dimostra come, grazie alla partnership pubblico-privato e alla fattiva disponibilità degli Enti Locali coinvolti, sia possibile creare condizioni favorevoli alla realizzazione di reti di nuova generazione, anche nei comuni finora esclusi dai piani di infrastrutturazione di tutti gli Operatori”. “Il grande progetto di un’autostrada digitale che attraversa l’intera Calabria diventa finalmente realtà. Si tratta – dichiara Alfonso Dattolo, Assessore all’Urbanistica Governo del Territorio e Società dell’Informazione della Regione - di un intervento strategico per il futuro della regione, che non può continuare a vantare ritardi rispetto al resto del paese, ma merita di essere messa nelle condizioni di poter competere sullo stesso piano con le altre regioni. La banda larga ed ultra larga permetteranno infatti la diffusione e la fruizione di servizi digitali di base anche in territori isolati geograficamente, nel contempo potenzieranno quelli in aree territoriali strategiche nella regione, accelerando la crescita e l’innovazione delle attività economiche e della pubblica amministrazione, attraverso servizi di telecomunicazioni di alta qualità, stabilità e velocità. Avendo fortemente creduto in questo progetto che di fatto ha caratterizzato con altri la nostra attività amministrativa, abbiamo cercato ogni strada per snellire le procedure autorizzative”. L’obiettivo primario del progetto è la realizzazione di infrastrutture per consentire agli operatori di telecomunicazioni l’implementazione di reti di accesso a banda ultra larga (Ngan) - ha detto Salvatore Lombardo, Amministratore Delegato di Infratel Italia - Altro obiettivo, non meno importante è un reale ed efficace investimento dei fondi europei, che porteranno sviluppo, occupazione e miglioramento della qualità di vita dei cittadini della Calabria. Il Mise, Infratel e la Regione Calabria sentono propria questa missione”. M.c. L’elenco dei 223 Comuni previsti dal progetto Catanzaro - Amaroni, Badolato, Borgia, Botricello, Carlopoli, Chiaravalle Centrale, Cortale, Cropani, Curinga, Davoli, Decollatura, Falerna, Gimigliano, Girifalco, Gizzeria, Guardavalle, Maida, Montepaone, Nocera Terinese, Pentone, Petronà, Platania, San Pietro a Maida, San Pietro Apostolo, San Vito sullo Ionio, Santa Caterina dello Ionio, Sant´andrea Apostolo dello Ionio, Satriano, Sellia Marina, Serrastretta, Sersale, Settingiano, Simeri Crichi, Soverato, Soveria Mannelli, Squillace, Stalettì, Taverna, Tiriolo, Vallefiorita. Cosenza - Acquappesa, Acri, Altomonte, Amantea, Amendolara, Aprigliano, Belmonte Calabro, Belvedere Marittimo, Bisignano, Bocchigliero, Bonifati, Calopezzati, Campana, Cariati, Carolei, Casole Bruzio, Cassano all´Ionio, Castiglione Cosentino, Castrolibero, Castrovillari, Cerchiara di Calabria, Cerisano, Cetraro, Corigliano Calabro, Crosia, Diamante, Dipignano, Fagnano Castello, Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio, Francavilla Marittima, Frascineto, Fuscaldo, Grisolia, Lago, Lattarico, Longobardi, Longobucco, Lungro, Luzzi, Malvito, Mandatoriccio, Marano Marchesato, Marano Principato, Mendicino, Montalto Uffugo, Montegiordano, Morano Calabro, Mormanno, Oriolo, Paola, Pedace, Praia a Mare, Rende, Rocca Imperiale, Roggiano Gravina, Rogliano, Rose, Roseto Capo Spulico, Rossano, Rovito, San Demetrio Corone, San Fili, San Giovanni in Fiore, San Lorenzo del Vallo, San Lucido, San Marco Argentano, San Nicola Arcella, San Pietro in Guarano, Santa Maria del Cedro, Santa Sofia d´Epiro, Sant´agata di Esaro, Saracena, Scalea, Scigliano, Spezzano Albanese, Spezzano della Sila, Terranova da Sibari, Torano Castello, Tortora, Trebisacce, Verbicaro, Villapiana. Crotone - Belvedere di Spinello, Caccuri, Casabona, Cirò, Cirò Marina, Cotronei, Crotone, Crucoli, Cutro, Isola di Capo Rizzuto, Melissa, Mesoraca, Petilia Policastro, Rocca di Neto, Roccabernarda, San Mauro Marchesato, Savelli, Scandale, Strongoli, Verzino. Reggio di Calabria - Africo, Anoia, Ardore, Bagnara Calabra, Benestare, Bianco, Bova Marina, Bovalino, Brancaleone, Campo Calabro, Cardeto, Caulonia, Cinquefrondi, Cittanova, Condofuri, Delianuova, Gerace, Giffone, Gioia Tauro, Gioiosa Ionica, Grotteria, Laureana di Borrello, Locri, Mammola, Marina di Gioiosa Ionica, Melicucco, Melito di Porto Salvo, Molochio, Monasterace, Montebello Ionico, Motta San Giovanni, Oppido Mamertina, Palizzi, Palmi, Platì, Polistena, Rizziconi, Roccella Ionica, Rosarno, San Ferdinando, San Giorgio Morgeto, San Lorenzo, San Luca, Sant´eufemia d´Aspromonte, Sant´ilario dello Ionio, Santo Stefano in Aspromonte, Scilla, Seminara, Siderno, Stilo, Taurianova, Villa San Giovanni. Vibo Valentia - Acquaro, Briatico, Cessaniti, Dinami, Drapia, Fabrizia, Filadelfia, Filandari, Gerocarne, Ionadi, Joppolo, Limbadi, Mileto, Monterosso Calabro, Nicotera, Parghelia, Pizzo, Polia, Ricadi, Rombiolo, San Calogero, San Nicola da Crissa, Sant´onofrio, Serra San Bruno, Soriano Calabro, Stefanaconi, Tropea, Vibo Valentia. |
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TRENTO - "ECCELLENZE IN DIGITALE TOUR": APPUNTAMENTO IL 27 OTTOBRE |
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Trento, 22 ottobre 2014 - Diffondere la cultura dell´innovazione digitale e accrescere la consapevolezza dei vantaggi derivanti da un utilizzo più avanzato del web per il made in Italy. Valorizzare lo scambio di competenze tra le piccole imprese e i giovani nella transizione al digitale per mettere in luce anche all´estero le eccellenze produttive italiane a partire dall´agroalimentare e dall´artigianato. Sono questi gli obiettivi del progetto “Made in Italy: Eccellenze in digitale”, promosso da Google in collaborazione con Unioncamere. Il compito di supportare le imprese nel percorso di digitalizzazione è stato affidato a 107 giovani, formati dagli stessi promotori, che per sei mesi saranno ospitati in 52 Camere di Commercio di tutta Italia. Affiancati all´interno degli enti camerali da un tutor dedicato, i digitalizzatori svolgeranno attività di sensibilizzazione e supporto alle imprese del territorio per aiutarle a creare o sviluppare la propria presenza on-line, sfruttando così le opportunità offerte da Internet per far conoscere in tutto il mondo le eccellenze del made in Italy. Per la Camera di Commercio di Trento sono presenti due digitalizzatori, Emanuele Lise e Paul Sergentu, che si occuperanno fin da subito di analizzare il livello di digitalizzazione delle imprese dei settori di riferimento - Trentodoc, Trentino Grappa e Artigianato di eccellenza - promuovendo le opportunità offerte alle imprese. L´evento di lancio, dal titolo “Eccellenze in digitale tour”, si terrà il 27 ottobre. A Palazzo Roccabruna, alle ore 11.00, la conferenza stampa vedrà coinvolti - oltre al Presidente della Camera di Commercio, Giovanni Bort, e al digitalizzatore Emanuele Lise - il Sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, il Segretario generale di Unioncamere, Claudio Gagliardi, il Direttore della Fondazione Symbola, Domenico Sturabotti e il rappresentante di Google Italia, Claudio Monteverde. Nel pomeriggio, alle ore 16.00 in Sala Calepini presso la sede della Camera di Commercio, vi sarà la presentazione del progetto - con la possibilità per le aziende di intervenire - che vedrà la partecipazione del Direttore di Symbola Sturabotti, del docente di e-business all´Università Ca´ Foscari di Venezia, Stefano Micelli, del digitalizzatore Paul Sergentu e dei rappresentanti di Bijouets Italia, Fabio Ciciani e Stefania Favaro. Seguirà una tavola rotonda a cui parteciperanno il rappresentante di Google Monteverde, la manager di Muse Fablab, Sabina Barcucci, il Direttore di Trentino Sviluppo, Mauro Casotto, il Presidente di Trento Film Festival, Roberto De Martin e il Direttore del gruppo Itas, Ermanno Grassi. |
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SCUOLA: A MILANO NASCE LA CARTA DI SCIENCE FOR PEACE DI COMUNE E FONDAZIONE VERONESI OBIETTIVO È DI OFFRIRE AGLI INSEGNANTI UN’OPPORTUNITÀ DIDATTICA. LA CARTA È STATA ADATTATA PER ESSERE DIFFUSA ANCHE NEI NIDI, NELLE SCUOLE D’INFANZIA E NELLE SECONDARIE DI I GRADO |
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Milano, 22 ottobre 2014 - L’educazione alla scienza e alla cultura di pace deve partire prima di tutto dalla scuola e deve essere parte integrante della formazione delle giovani generazioni, fin dalla più tenera età: da questa considerazione nasce la Carta di Science For Peace per la scuola, realizzata dalla Fondazione Umberto Veronesi, promossa dal Comune e presentata a Palazzo Marino dall’assessore all’Educazione e Istruzione, Francesco Cappelli e da Umberto Veronesi, fondatore di Science For Peace. “Oggi nelle nostre scuole si incontrano bambini e ragazzi che provengono da culture e tradizioni di ogni parte del mondo e, proprio per questo, diventa urgente trasmettere loro il valore della convivenza civile e della pace - ha detto Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione -. I giovani sono i primi attori del cambiamento verso una società fondata del rispetto dei diritti fondamentali. Ma questo percorso sarà possibile solo se si creano adesso le condizioni, e il compito di indirizzarli su questa strada spetta proprio alla scuola. È qui, che anche grazie a strumenti come questa carta, si crea una cultura di pace per quelli che saranno i cittadini del futuro”. Obiettivo di fondo della Carta di Science for Peace per la scuola è offrire agli insegnanti un’opportunità didattica che si fonda più sulla valorizzazione di domande che sulla formalizzazione delle risposte, dove conta la volontà di interrogarsi, mettere e mettersi in discussione. Grazie alla collaborazione del Comune di Milano, la Carta, creata originariamente per le scuole superiori, è stata adattata per essere diffusa anche nei nidi, nelle scuole d’infanzia e nelle scuole secondarie di I grado. Dal sito www.Fuvperlascuola.it è possibile scaricare la Carta di Science for Peace in formato poster per la classe, la guida didattica per i docenti, le schede didattiche per gli studenti. Science for peace Nel 2010 la Fondazione Umberto Veronesi, all’interno del progetto Science for Peace, ha stilato la Carta di Science for Peace, presentata ufficialmente durante la Seconda Conferenza Mondiale di Science for Peace, il 19 novembre 2010. Si tratta di un documento scientifico che riprende e contestualizza i contenuti della Carta di Siviglia, emanata dall’Unesco nel 1989, e che sfata i miti sulla violenza innata e sull’esistenza di specifici “geni dell’aggressività”, grazie ai contributi di scienziati, filosofi e sociologi. Nel 2011 la Carta for Peace è diventata uno strumento didattico per diffondere una cultura di non violenza, basata su assunti scientifici per la scuola secondaria di secondo grado, grazie al contributo del filosofo della scienza Telmo Pievani che ha elaborato 8 percorsi didattici multidisciplinari. Nel 2013, le pedagogiste e ricercatrici Monica Guerra e Franca Zuccoli dell’Università Bicocca di Milano hanno adattato il documento per la scuola primaria, elaborando dei suggerimenti didattici per i docenti, che prevedono diversi livelli di lettura e di approfondimento. Parallelamente, le 10 dichiarazioni del documento sono state tradotte dall’illustratrice Allegra Agliardi in altrettante immagini rappresentative, provenienti dal mondo umano e animale. Per maggiori informazioni: www.Scienceforpeace.it “Ci rivolgiamo e coinvolgiamo bambini, studenti e giovani tra i 5 e i 25 anni – commenta il presidente della Fondazione Paolo Veronesi – per avvicinare il mondo della scienza e della formazione, valorizzando le risorse professionali, tecnologiche e scientifiche della scuola e dell’università. Si avvia così un efficace percorso a cascata che parte dai bambini e dai ragazzi coinvolti e prosegue con successivi laboratori peer-to-peer al fine di gratificare, da un lato, gli studenti-maestri con un compito importante e, dall’altro, facilitare e motivare l’apprendimento degli studenti-allievi stimolando anche un comportamento di emulazione”. |
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LA BUONA SCUOLA. DAGLI ASSESSORI REGIONALI UN INVITO A RENZI: FACCIAMO UN PATTO |
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Firenze 22 ottobre 2014 - Apprezzamento per i 12 punti sulla "buona scuola" ma parallelo invito a non dimenticare l´esistenza delle Regioni e a prestare attenzione su un modello di governance, nei rapporti Stato/regioni, realmente condiviso anche perchè "la buona scuola" presenta già buone pratiche in tutta Italia. Così la Commissione Ix della Conferenza delle Regioni e Province autonome, presieduta dall´assessore toscano all´Istruzione Emmanuele Bobbio, davanti al rapporto ("La buona scuola") del governo Renzi. Tutti gli assessori regionali all´Istruzione hanno condiviso un loro documento ("Per un contributo al dibattito sulla buona scuola") partendo dal presupposto di ritenere "il confronto l´elemento fondamentale per promuovere il miglioramento continuo del sistema". Sergio Chiamparino, presidente della conferenza delle Regioni, ha inviato il documento al premier Matteo Renzi e al ministro Stefania Giannini. "Presto - sottolinea Emmanuele Bobbio - sarà organizzata una iniziativa pubblica per presentare il documento: anche in vista della riforma costituzionale e anche se non si parte certo da zero, fra Stato e Regioni serve un buon dialogo, occorrono regole di raccordo, è necessario un migliore coordinamento". Sulla base della circostanza che anche il nuovo testo della Costituzione indica l´istruzione come materia fra quelle per le quali Governo e Regioni "sono chiamate ad esercitare competenze ispirate al principio di leale collaborazione", gli assessori regionali ricordano come proprio le Regioni ("in considerazione del ruolo costituzionale ad esse attribuito") abbiano maturato in questi anni "una vasta esperienza di governo del territorio, anche attraverso la realizzazione di progetti quali esempi di best pratices e di esperienze concrete di una buona scuola che, anche se non omogeneamente diffusa e poco conosciuta, esiste già nel territorio". Le 17 pagine sono aperte da doppio un invito al governo: in primo luogo "realizzare un modello di governance condiviso quale presupposto imprescindibile per rendere efficiente ed efficace l´azione di governo e coordinare al meglio gli interventi". In secondo luogo puntare su un sistema di Lep (Livelli Essenziali di Prestazioni) in modo analogo a quanto fatto per la sanità, in modo da "poter definire con criteri oggettivi il fabbisogno formativo sulla base di uno standard condiviso e realizzare un sistema efficiente, razionale e sostenibile di riparto delle risorse nazionali e un efficace sistema di controllo e valutazione dei dati". Sottolineata l´importanza di una chiara definizione delle competenze in materia di istruzione ("per utilizzare al meglio l´apporto di tutti ed evitare l´inutile e dispendiosa litigiosità istituzionale che ha portato in 8 anni a 8 sentenze della Corte Costituzionale"), le Regioni auspicano, in attesa della definitiva riforma del Titolo V della Costituzione, un "modello di governance multilivello". Quattro gli elementi proposti per un nuovo "patto educativo": individuare le regole di sistema, definire in modo congiunto obiettivi misurabili e target di convergenza, individuare le modalità di raccordo interistituzionale, definire gli strumenti per verificare l´effettivo conseguimento degli obiettivi. Le Regioni entrano poi nel merito del rapporto fra scuola e mondo del lavoro. Citati i dati ("allarmanti") del rapporto Ocse 2014 (la percentuale dei giovani Neet [che non studiano, lavorano e non fanno formazione] è aumentata di oltre 5 punti percentuali, nel 2012 solo l´86% dei diciassettenni italiani risulta ancora iscritto nel sistema scolastico, i giovani italiani hanno livelli di istruzione inferiori ai loro coetanei nella maggior parte degli altri paesi), gli assessori regionali sottopongono al governo sette aspetti: orientamento scolastico e formativo, raccordo scuola/lavoro, istruzione e formazione professionale, formazione tecnica superiore, apprendistato, poli tecnico professionali, transazione scuola/lavoro e garanzia giovani. Tre le appendici che completano la presa di posizione degli assessori regionali: un focus su alcune esperienze regionali contro la dispersione scolastica (due le buone pratiche toscane: il lavoro sui Poli tecnico professionali e i Laboratori del sapere scientifico) e due documenti con proposte operative di innovazione sul dimensionamento dell´organico docenti e sul riparto dei dirigenti scolastici. |
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SISTEMA DI QUALITÀ DEI SERVIZI EDUCATIVI, LA REGIONE EMILIA ROMAGNA ASSEGNA 300 MILA EURO ALLE PROVINCE |
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Bologna, 22 ottobre 2014 - Si apre la fase di applicazione delle Linee guida per la valutazione della qualità dei servizi educativi per la prima infanzia, che coinvolgerà una quota significativa di servizi educativi da 0 a 3 anni in tutto il territorio regionale. La Regione ha infatti diffuso le modalità di auto ed etero valutazione della qualità dei servizi che in tre anni permetterà di mettere a regime il sistema di valutazione del settore. Per sostenere la fase attuativa delle Linee guida per il 2014/2015 la Regione ha assegnato un finanziamento di 300 mila euro alle Province, risorse che saranno utilizzate per la formazione dei coordinatori pedagogici già presenti sui territori. I servizi per l’infanzia sono il fiore all’occhiello del sistema educativo e sociale dell’Emilia-romagna. La legge che li regola (Legge 1/2001 ‘Norme in materia di servizi educativi per la prima infanzia’) è stata aggiornata con la Legge 6 del 2012, per adattare la normativa al contesto sociale trasformato negli anni, dalla composizione delle famiglie ai cambiamenti in ambito lavorativo, alla crisi economica che spesso ha messo in discussione le scelte delle famiglie anche in ambito educativo. Sempre del 2012 è la Direttiva regionale sui requisiti strutturali e organizzativi. Con l’emanazione delle ‘Linee guida per la predisposizione del progetto pedagogico e della metodologia di valutazione nei servizi educativi per la prima infanzia’ (2012), la Regione ha avviato un processo che ha coinvolto i territori provinciali, i Coordinamenti pedagogici provinciali (Cpp), i servizi, i coordinatori pedagogici, il personale educativo e non. La sperimentazione delle Linee guida prevede ora una serie di azioni per l’adozione di strumenti e metodologie di valutazione del servizio per adeguarlo alle direttive regionali, all’interno di un impianto che prevede momenti di auto-eterovalutazione volti a sostenere la funzione formativa della valutazione stessa. Alla fine del percorso sarà formulato un documento che, oltre a contenere gli esiti della prima applicazione, costituirà una proposta di percorso di accreditamento. |
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SVILUPPO RURALE E BIODIVERSITÀ: FIRMATO PROTOCOLLO INTESA TRA REGIONE UMBRIA, PARCO 3A E RETE SCUOLE SUPERIORI AGRICOLTURA |
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Perugia, 22 ottobre 2014 – Prende avvio dai temi della biodiversità e dello sviluppo rurale, valorizzando il ruolo degli istituti di istruzione agraria, la collaborazione che Regione Umbria, 3A Parco tecnologico agroalimentare e la Rete delle Scuole superiori di Agricoltura dell´Umbria hanno stretto firmando un protocollo d´intesa. "Un progetto innovativo e unico nel suo genere nel panorama nazionale", è stato sottolineato stamani nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Donini, in cui sono stati illustrate finalità e prospettive dell´accordo. A rappresentare i firmatari sono intervenuti per la Regione Umbria l´assessore regionale all´Agricoltura, Fernanda Cecchini, e il coordinatore regionale di Ambito Ciro Becchetti; per 3A Parco tecnologico agroalimentare il responsabile dell´area Innovazione e Ricerca Luciano Concezzi; per la Rete delle Scuole il professor Marcello Rinaldi, coordinatore della Rete e dirigente scolastico dell´Iis "Ciuffelli-einaudi" di Todi (Scuola capofila della Rete) e i rappresentanti degli altri istituti coinvolti: la dirigente scolastica dell´Istituto Comprensivo "Alto Orvietano" di Fabro, Cristina Maravalle; il dirigente scolastico dell´Istituto "Cassata-gattapone" di Gubbio, David Nadery; Giovanni Granci, Collaboratore Vicario del dirigente scolastico, per l´Istituto "Patrizi-baldelli-cavallotti" di Città di Castello; Alessandra Catterini per l´Istituto Tecnico Agrario Valnerina. "Con questo protocollo – ha sottolineato l´assessore Cecchini – si avvia un processo e un metodo di lavoro che mette in rete saperi, competenze, istituzioni, scolastiche e non, con l´ambizione di estenderla ai temi principali della nuova programmazione comunitaria". "L´umbria, attraverso gli Istituti agrari e la Facoltà universitaria – ha ricordato – svolge da sempre un ruolo rilevante sul fronte della formazione. Lo scambio di buone pratiche e la diffusione di informazioni che ci proponiamo con questo protocollo è strategico per una regione come l´Umbria che investe su un modello di sviluppo più avanzato e potrà dare un sicuro contributo per una progettualità e una programmazione sempre più efficace. Potremo contare da qui al 2020 su ingenti risorse, maggiori – ha aggiunto – rispetto alla precedente programmazione e sarà determinante quanto riusciremo a fare per sviluppare innovazione, ricerca, partenariato. È per questo fondamentale l´aiuto di tutte le componenti della società regionale". Coinvolti per la prima volta a pieno titolo come interlocutori nelle politiche di sviluppo rurale, come ha sottolineato il coordinatore dell´ambito Agricoltura della Regione Umbria Ciro Becchetti, gli Istituti di istruzione agraria "saranno sempre più in grado di offrire ai propri studenti una formazione non solo teorica, preparandoli – ha detto il professor Marcello Rinaldi – a comprendere dinamiche, prospettive e opportunità dell´agricoltura. Auspichiamo – ha sottolineato – che le imprese agricole riconoscano il valore aggiunto che deriva da questa collaborazione, affinché i nostri diplomati, sempre più al passo con i tempi, possano essere più facilmente inseriti nel mondo del lavoro. A beneficiarne saranno, a nostro avviso, sia le scuole sia le aziende". Di "grande successo per il raggiungimento di un accordo con cui si avvia una collaborazione di ampio respiro in tutta l´Umbria" ha parlato Luciano Concezzi, annunciando il primo appuntamento che vedrà il "debutto" della partnership tra la Rete delle Scuole, costituita dallo scorso anno, la Regione e il Parco tecnologico agroalimentare: il 30 ottobre, a Todi, per l´appuntamento annuale dedicato al tema della biodiversità. Il Parco Tecnologico metterà a disposizione anche la sua esperienza e attività nell´innovazione nell´ambito agroalimentare in cui coinvolgerà gli Istituti agrari. Allo studio sono inoltre iniziative per la partecipazione all´Expo 2015 di Milano. La scheda. La Regione Umbria, la società 3A Parco tecnologico Agroalimentare e gli Istituti della Rete delle Scuole di Agricoltura dell´Umbria si impegnano a collaborare per realizzare e diffondere iniziative in tema di biodiversità e politiche per lo sviluppo rurale. In particolare, le Scuole rileveranno i bisogni di conoscenza delle politiche regionali in materia e collaboreranno con le aziende sperimentali dell´Umbria per la divulgazione di dati, sperimentazione comune e trasferimento di innovazioni. Verrà elaborato un elenco dei docenti, indicandone le specificità di insegnamento e di interesse professionale, per diffondere le informazioni e le manifestazioni promosse dall´Assessorato regionale all´Agricoltura della Regione. Strutture scolastiche potranno essere a disposizione per incontri di aggiornamento e divulgazione. Sul fronte della formazione, la Regione Umbria e la società 3A Parco Tecnologico Agroalimentare favoriranno la partecipazione di docenti degli Istituti Agrari nei propri corsi di aggiornamento tecnico ed eventuali stage e visite di studio di studenti sia presso l´Assessorato sia presso le aziende sperimentali. Verranno favoriti progetti di scambio, visite e formazione all´estero dei docenti degli Istituti Agrari. La collaborazione sarà proficua anche sul piano dell´innovazione: Regione e Parco 3A si impegnano a favorire la funzionalità e l´utilizzo delle aziende agrarie annesse alle scuole quali strumenti di sperimentazione/innovazione e a sostenere la collaborazione tra la Rete delle scuole con indirizzo agrario e gli Enti sperimentali della Regione per l´innovazione nell´ambito agroalimentare. Verranno messi a disposizione degli Istituti della Rete esperti da impiegare nei corsi scolastici della Terza Area o post-diploma e si favorirà la consultazione di banche dati presenti nel Sistema Informativo Agricolo Regionale (Siar). |
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SCUOLA, VENDOLA: CONTINUARE AD INVESTIRE NELLA FORMAZIONE DEI GIOVANI |
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Bari, 22 ottobre 2014 - “Il successo raggiunto da questi ragazzi aiuta a illuminare quella parte del Sud, che non si lamenta, ma che lavora per raggiungere dei risultati”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola incontrando, presso la sede della Presidenza, una delegazione del Liceo Scientifico "Scacchi” di Bari, guidata dal Dirigente Scolastico, Giovanni Magistrale, a seguito degli ottimi risultati ottenuti dalla scuola nell´indagine Ocse Pisa 2012. “C’è un racconto malefico del Sud – ha spiegato Vendola – che tende soltanto a enfatizzare le negatività. C’è un Sud da primato e c’è in Puglia un Sud che ci rende orgogliosi. Siamo orgogliosi del lavoro fatto dai ragazzi e dai loro docenti. Loro hanno goduto degli effetti di un finanziamento regionale, di un progetto, Diritti a Scuola, che ha cambiato dati anche oggettivi della condizione di apprendimento di molti adolescenti nella nostra regione”. “Investire in formazione dei giovani – ha concluso Vendola – è la cosa più importante che si possa fare. L’unico modo di prepararsi alle sfide del futuro, senza troppa paura”. |
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DIRITTO ALLO STUDIO PER DISABILI, ASSESSORE SARDEGNA AI SINDACATI: "LA REGIONE HA MANTENUTO E MANTERRÀ I SUOI IMPEGNI" |
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Cagliari, 22 Ottobre 2014 - L´assessore della Cultura e Pubblica Istruzione Claudia Firino ha incontrato i rappresentanti della Cgil per affrontare il tema del diritto allo studio per i ragazzi disabili. "Abbiamo discusso con il sindacato - precisa l´assessore Firino - della situazione e delle criticità attuali, anche a causa dell´aumento sensibile del numero dei disabili. Durante la riunione ho ribadito l´impegno del mio assessorato e della Giunta Regionale su questo delicato tema". La titolare della Pubblica istruzione ha ricordato lo stanziamento, avvenuto tramite deliberazione, di 5 milioni di euro per garantire l’assistenza dei ragazzi di tutta l’isola. “La cifra non ha subito nessun tipo di decremento - sottolinea Firino - come è invece capitato per altre voci del bilancio regionale. Inoltre, per la prima volta in assoluto, abbiamo anticipato l’80% della cifra totale all’inizio dell´anno scolastico". "Il numero dei disabili che frequentano la scuola è in costante aumento - dice Firino - questo è un segnale positivo dell’importante percorso di integrazione che si sta compiendo". L´assessore ha evidenziato come sul tema ci debba essere una maggiore sensibilità e responsabilità da parte di tutti i livelli istituzionali, la Regione ha mantenuto e manterrà i suoi impegni. “Se continuerà a persistere uno stato di criticità - precisa l’assessore Firino - l’assessorato interverrà, da gennaio 2015, con le risorse del prossimo bilancio". |
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IL METRO CUBO PIÙ FREDDO DELL’UNIVERSO IL RISULTATO È STATO OTTENUTO DA UN TEAM A GUIDA ITALIANA CHE HA IMPIEGATO UNA TECNOLOGIA DI FRONTIERA CHIAMATA “CRYOGEN FREE”. |
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Milano, 22 ottobre 2014 - L’esperimento Cuore che si trova ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Infn ha ottenuto un record mondiale portando una struttura di rame del volume di un metro cubo alla temperatura di 6 millikelvin: è la prima volta che un esperimento riesce a raggiungere una temperatura così prossima allo zero assoluto (0 Kelvin) con una massa ed un volume di questa entità. La struttura di rame così raffreddata, pari a circa 400 kg, è stata per 15 giorni, il metro cubo più freddo dell’Universo. Cuore (acronimo per Cryogenic Underground Observatory for Rare Events) è un esperimento ideato per studiare le proprietà dei neutrini che vede un’importante collaborazione tra Istituto Nazionale di Fisica nucleare e Università di Milano-bicocca per la realizzazione del sistema criogenico necessario per raffreddarne i rivelatori (scarica le foto). In particolare, l’esperimento cerca un fenomeno raro chiamato doppio decadimento beta senza emissione di neutrini. Rivelare questo processo consentirebbe, non solo di determinare la massa dei neutrini, ma anche di dimostrare la loro eventuale natura di particelle di Majorana fornendo una possibile interpretazione dell’asimmetria tra materia e antimateria che caratterizza il nostro Universo. Cuore è progettato per lavorare in condizioni di ultrafreddo: è infatti composto da cristalli di Tellurite impiegati come bolometri (rivelatori di radiazione) e progettati per funzionare a temperature di circa 10 millikelvin, cioè dieci millesimi di grado sopra lo zero assoluto (guarda la Gallery). «Si tratta di un risultato importante che testimonia come la scienza italiana raggiunga un solido primato nella tecnologia del ultrafreddo grazie all’integrazione e alla collaborazione tra ricerca, università e aziende. - commenta Carlo Bucci, ricercatore Infn e Spokesperson italiano di Cuore - La temperatura raggiunta nel criostato dell’esperimento, 6 millikelvin, equivale a -273,144 gradi centigradi, una temperatura vicinissima allo zero assoluto pari a -273,15 centigradi. Nessuno ha mai raffreddato a queste temperature una massa di materiale ed un volume simili». «Il criostato di Cuore – spiega Angelo Nucciotti, docente di fisica nucleare dell’Università di Milano-bicocca e responsabile della progettazione del criostato - è unico al mondo non solo per dimensioni e potenza refrigerante ma anche perché, grazie all’utilizzo di materiali appositamente selezionati e di speciali tecniche costruttive, garantisce che l’esperimento si svolga in un ambiente con bassissimi livelli di radioattività. Una volta completo, il rivelatore sarà racchiuso in una copertura di piombo antico di età romana, un materiale caratterizzato da una radioattività intrinseca estremamente bassa che fungerà da schermo». La sfida tecnologica posta dalla necessità di raffreddare a pochi millikelvin l’intera massa (quasi 2 tonnellate) dei rivelatori e della struttura in rame che li contiene in un criostato con contaminazioni radioattive minime è stata possibile grazie a una forte collaborazione con partner industriali di altissimo livello come l’olandese Leiden Cryogenics Bv, che ha prodotto il refrigeratore a diluizione più potente al mondo, e l’italiana Simic Spa, che ha curato la realizzazione degli schermi in rame del criostato. Il raffreddamento è stato completato, per la prima volta, nel settembre 2014 da un team di ricerca internazionale guidato da Paolo Gorla dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Il sistema criogenico di Cuore è stato finanziato interamente dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e si basa su una tecnologia di frontiera chiamata “cryogen free” che evita l’impiego dell’elio liquido in quanto risorsa non rinnovabile. Questo eccezionale risultato è stato raggiunto a conclusione di quasi dieci anni di attività di progettazione, costruzione ed ottimizzazione del complesso apparato. Il coordinamento del team di ricerca che ha progettato il sistema criogenico è stato affidato all’Università di Milano-bicocca. Cuore è una collaborazione internazionale formata da circa 130 scienziati provenienti da trenta istituzioni in Italia, Usa, Cina, Spagna e Francia. Per l’Infn partecipano le sezioni di Milano-bicocca, Bologna, Genova, Padova, Roma La sapienza, e i Laboratori Nazionali Infn del Gran Sasso, di Frascati e di Legnaro. Il futuro Una volta completato Cuore sarà composto da 1000 cristalli di Tellurite e dovrà raffreddare una massa totale di quasi 2 tonnellate. Il rivelatore sarà inoltre schermato con circa 5 tonnellate di piombo romano. |
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MIGLIORARE LE INFORMAZIONI CLIMATICHE STAGIONALI/DECENNALI (S2D) |
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Bruxelles, 22 ottobre 2014 - Siamo tutti abituati a guardare le previsioni meteorologiche del notiziario serale e abbiamo ormai abbastanza familiarità con le previsioni a lungo termine riguardanti il cambiamento climatico. Tuttavia, meno attenzione viene prestata alle informazioni climatiche che coprono i periodi futuri a medio termine, che vanno da parecchi mesi a parecchi anni in avanti. Questa lacuna di conoscenze è problematica poiché questo tipo di dati - conosciuti come informazioni climatiche stagionali/decennali (s2d) - sono necessari per supportare la pianificazione economica, industriale e politica. Ci sono molte sfide che riguardano le previsioni s2d, le quali hanno una qualità di previsione limitata, in particolare per l´Europa dove c´è una reale necessità di una regionalizzazione operativa e di una raffinata calibrazione delle previsioni climatiche. Inoltre, vi è una chiara mancanza di attenzione sulla scala temporale s2d in molti progetti di ricerca e nei nascenti servizi climatici. A causa delle preoccupazioni pubbliche, politiche e scientifiche riguardanti gli effetti del cambiamento climatico a lungo termine, questo rappresenta il centro di attenzione primario per molti progetti di ricerca. Questo è il motivo per cui il progetto Specs ("Seasonal-to-decadal climate Prediction for the improvement of European Climate Services"), finanziato dall´Ue, si sta concentrando sui dati s2d. Lanciato nel 2012 e operativo fino al 2017, Specs sta intraprendendo attività di ricerca e divulgazione per fornire una nuova generazione di sistemi di previsione del clima europeo che utilizzano i più recenti progressi scientifici nella modellazione climatica e nelle previsioni operative. Questi sistemi possiederanno una migliore qualità delle previsioni ed efficienti strumenti di regionalizzazione per produrre informazioni affidabili sul clima locale della terraferma su scale temporali s2d. Inoltre forniranno un protocollo di comunicazione potenziato e servizi per un´ampia gamma di portatori di interesse pubblici e privati. Ormai nel secondo anno del progetto, il team Specs sta esaminando questioni scientifiche che riguardano lacune nelle conoscenze specifiche, con un´attenzione particolare alle scarse capacità legate al clima nella regione europea. Stanno testando dei cambiamenti radicali ai sistemi di previsione in termini di forzante radiativo variabile e di un aumento nella risoluzione spaziale nei sistemi per le previsioni globali. Il team sta lavorando per sviluppare sistemi migliorati basati su esistenti modelli all´avanguardia per le previsioni climatiche, sistemi di integrazione dati, combinazione di obbiettivi e metodi di ridimensionamento. Coordinato dall´Istituto catalano per le scienze del clima (Ic3) in Spagna, Specs sta inoltre integrando serie di dati multidimensionali basati sull´osservazione del sistema combinato atmosfera/oceano/criosfera/superficie terrestre nella produzione di informazioni climatiche, sia per la preparazione di migliori condizioni iniziali, che per la post elaborazione delle previsioni. Il team del progetto Specs afferma che sta portando qualcosa di nettamente differente agli altri progetti in questo settore: "La filosofia di Specs è unica in quanto affronta i suoi obbiettivi integrando e testando le conoscenze consolidate riguardanti la modellazione climatica e la valutazione degli impatti generate da altri progetti finanziati dall´Ue e attività operative per ottimizzare i risultati del progetto e ottenere il massimo impatto". Un progetto specifico in cui Specs è attualmente coinvolto è quello di supportare il Met Office del Regno Unito nello scambio di previsioni decennali multimodello. Questo consente a molti istituti in giro per il mondo di scambiare informazioni in modo informale mentre tentano di sviluppare una capacità di previsione decennale. Le diverse previsioni provenienti da ciascun istituto, che coprono temperatura dell´aria superficiale, pressione a livello del mare e precipitazioni, sono raccolte nel sito Web del Met Office del Regno Unito, e per il futuro sono pianificati più strumenti diagnostici, che includono le variabili oceaniche. Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Specs-fp7.eu/ |
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PIANO REGIONALE DELLE COSTE. REGIONE INCONTRA DIRETTIVO ANCI PUGLIA |
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Bari, 22 ottobre 2014 - L’assessore al bilancio,affari generali e demanio, Leonardo Di Gioia, è intervenuto ieri mattina ad una seduta monotematica del Comitato direttivo di Anci Puglia, convocato sul Piano regionale delle coste e sul ddl 5/ 2014, varato dalla Giunta regionale. Al presidente, Luigi Perrone, che dopo aver ringraziato l’assessore Di Gioia per la disponibilità dimostrata, ha evidenziato alcuni tra i più frequenti problemi riscontrati dai comuni costieri nell’applicazione del Piano, l’assessore regionale ha risposto chiarendo come “ la discussione aperta non interrompa la pianificazione in corso e gli adempimenti connessi. E’ abbastanza logico- ha detto- che la necessità della programmazione e la consapevolezza di doversi confrontare con strumenti normativi sovraordinati, possa provocare alcune perplessità.” Ma Di Gioia ha anche voluto sottolineare la “non dogmaticità della norma”, rendendosi disponibile a modificare ed integrare il ddl regionale n.5/2014, purchè senza stravolgimenti, verificando con l’Anci punti di intesa ragionevoli e qualificanti. L’assessore ha quindi comunicato di aver convocato, in Regione, un apposito tavolo tecnico per il prossimo martedì 28 ottobre. La disponibilità dell’assessore è stata prontamente raccolta dal vicepresidente Emilio Romani, delegato Anci Puglia che ha annunciato, entro una settimana, l’elaborazione di un documento unico da presentare martedì 28 ottobre al tavolo tecnico regionale. “Confidiamo che il metodo avviato- ha concluso- ci consenta di costruire anche per il Piano delle coste, così come è stato per il Piano paesaggistico, uno strumento che non abbia solo una visione di futuro ma anche di presente.” |
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FIUME SEVESO, ASSESSORE LOMBARDIA: DALLE PAROLE AI FATTI |
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Milano, 22 ottobre 2014 - "Un progetto al quale hanno lavorato i migliori professionisti del settore a livello nazionale. Nessuna prevaricazione è stata fatta nei confronti delle amministrazioni locali: con loro il dialogo rimane aperto e siamo pronti ad accogliere eventuali suggerimenti. Ora però bisogna passare dalle parole ai fatti. Regione Lombardia da tempo ha messo sul tavolo 10 milioni di euro di sua competenza. Altrettanto ha fatto il Comune di Milano con 20 milioni e i rimanenti 80 milioni sono a carico di Palazzo Chigi. Una cifra sostanziosa confermata a chiare lettere da Erasmo D´angelis di Italia Sicura". Italia Sicura - Lo ha detto l´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo Viviana Beccalossi, durante la conferenza di presentazione degli interventi sul bacino del Seveso, tenutasi a Milano assieme all´unità di Missione #Italia sicura di Palazzo Chigi e al Comune di Milano. Il Progetto - Il progetto prevede la realizzazione di diverse opere, a partire dalle vasche di laminazione nel territorio di Senago e poi a Varedo, Paderno Dugnano e Lentate sul Seveso. Contestualmente, si lavorerà a un radicale miglioramento della qualità delle acque del fiume. Soluzioni Concrete Pr Il Seveso - "Io batto il ferro finché è caldo. Spesso la politica - ha concluso l´assessore Beccalossi - ha prevaricato le scelte tecniche. Ora è il momento di porre in essere soluzioni concrete per il Seveso". |
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TROMBE D’ARIA E MALTEMPO DEL 13 OTTOBRE. LUCA ZAIA DICHIARA STATO DI CRISI |
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Venezia, 22 ottobre 2013 - Il presidente del Veneto Luca Zaia ha dichiarato lo “Stato di Crisi” in seguito agli eccezionali eventi meteorologici verificatisi il 13 ottobre scorso. Contestualmente ha individuato i Comuni interessati al provvedimento, il cui elenco non è però esaustivo ma suscettibile di integrazioni qualora arrivassero ulteriori segnalazioni da parte degli enti locali. Lo Stato di Crisi, che costituisce declaratoria di evento eccezionale, attiva e finanzia le componenti professionali e volontarie del Sistema Regionale di Protezione Civile garantendo il coordinamento e l’assistenza agli Enti locali per l’intervento di soccorso e di superamento dell’emergenza. La Protezione Civile regionale è dunque autorizzata, nei confronti degli enti e strutture che formulassero specifiche richieste, a ricorrere alle risorse dell’apposito Fondo regionale per l’attivazione del volontariato in affiancamento all’opera delle strutture periferiche regionali e delle Amministrazioni provinciali e comunali; per interventi di carattere urgente, necessari a garantire l’incolumità pubblica e le operazioni di soccorso e di assistenza alla popolazione; per acquisire con procedure d’urgenza eventuali attrezzature e mezzi necessari per fronteggiare situazioni di emergenza. Il decreto firmato da Zaia è infine funzionale alla richiesta della dichiarazione dello “Stato di Emergenza” da parte del Governo, con i relativi interventi statali. Il 13 ottobre scorso il maltempo ha investito, dal primo pomeriggio a notte inoltrata, numerose aree del territorio regionale, in particolare nelle Province di Padova, Rovigo e Verona, con abbondanti precipitazioni, venti di forte intensità e trombe d’aria. Fenomeni meteorologici intensi hanno interessato buona parte del territorio della bassa padovana, del rodigino e del veronese (in particolare Padova centro storico e zona Sud, i Colli Euganei, l’Atestino, il Montagnanese, il Polesine e il basso Garda), causando allagamenti e black out elettrici che si sono protratti anche per lunghi periodi, ed una serie di inconvenienti sulla viabilità stradale e ferroviaria (caduta di piante, blocco dei passaggi a livello) che hanno generato forti disagi per la popolazione; molte zone cittadine hanno subìto allagamenti, i tetti di molti edifici pubblici e privati sono stati scoperchiati ed i relativi occupanti evacuati. Le violente raffiche di vento hanno abbattuto molti alberi, caduti lungo le strade e all’interno di aree pubbliche e private; si sono registrati danni ad infrastrutture, mezzi di trasporto ed attrezzature; ingenti danni si registrano anche alle colture agricole. Questo l’elenco, da considerarsi non definitivo, dei Comuni investiti dal maltempo. In provincia di Belluno: Feltre. In provincia di Padova: Abano Terme, Albignasego, Arquà Petrarca, Baone, Battaglia Terme, Carceri, Cartura, Casale di Scodosia, Casalserugo, Castelbaldo, Cinto Euganeo, Due Carrare, Este, Galzignano Terme, Lozzo Atestino, Maserà di Padova, Megliadino San Fidenzio, Megliadino San Vitale, Merlara, Monselice, Montagnana, Montegrotto Terme, Ospedaletto Euganeo, Padova, Pernumia, Piacenza d’Adige, Ponso, Saletto, Santa Margherita d’Adige, Torreglia, Urbana. In provincia di Rovigo: Bergantino, Fiesso Umbertiano, Melara, Occhiobello, Stienta, Taglio di Po, In provincia di Venezia: Chioggia , Marcon. In provincia di Verona: Bardolino, Caprino Veronese, Castagnaro, Costermano, Legnago, San Pietro in Cariano, Terrazzo. |
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CONTRATTI DI FIUME: ABRUZZO REGIONE CAPOFILA PRESTO DELIBERA DI GIUNTA ED OSSERVATORIO |
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Pescara, 22 ottobre 2014 - "Un confronto vivo con le amministrazioni locali e gli enti che concorrono alla proposizione ed alla scrittura dei contratti di fiume con l´obiettivo di individuare modalità e procedure su cui definire i nuovi impegni per la riqualificazione ambientale delle nostre aste fluviali". Così l´assessore con delega ai Contratti di fiume, Diono Pepe, ha descritto la prima Assemblea regionale che che si è tenuta, ieri mattina, a Pescara, presso l´hotel Esplanade alla presenza di numerosi amministratori locali. "La Giunta D´alfonso - ha ricordato l´assessore - è stata la prima ad aver istituito una delega dedicata proprio ai contratti di fiume e questo a testimonianza della grande attenzione rivolta dall´Esecutivo a questo importante strumento di programmazione negoziata tra Enti che consentirà di disegnare un percorso condiviso di interventi sui fiumi abruzzesi". Giova ricordare che sono già attive tre esperienze del genere che riguardano il fiume Tordino, il Sagittario e il bacino Tavo-fino. "Tuttavia, - ha rimarcato l´assessore - manca ancora una reale uniformità nella composizione e nella successione degli interventi che vengono programmate nelle singole intese. Per questo, - ha confermato Pepe - nei prossimi giorni sottoporrò all´approvazione della Giunta regionale una proposta di deliberazione che possa fissare le linee guida programmatiche sui Contratti di fiume e possa, al tempo stesso, avviare l´attività di uno specifico ufficio regionale di riferimento oltre ad un osservatorio dedicato". I Contratti di fiume si configurano come strumenti di programmazione negoziata interrelati a processi di pianificazione strategica per la riqualificazione dei bacini fluviali. L´aggettivo "strategico" sta ad indicare un percorso di co-pianificazione in cui la metodologia ed il percorso stesso sono condivisi in itinere con tutti gli attori e disegnano percorsi di sviluppo durevole in quanto modulari e calibrati sulle esigenze territoriali in un costante verifica dei programmi con le necessità territoriali. La riqualificazione di bacino è intesa nella sua accezione più ampia e riguarda nella loro interezza anche gli aspetti paesistico-ambientali, secondo quanto stabilito dalla legge nazionale di recepimento della Convenzione Europea del Paesaggio. L´elaborazione di scenari di sviluppo durevole di sottobacino fa riferimento a processi di riqualificazione paesistico-ambientale consapevoli delle matrici fondative del territorio regionale (idrogeologica, geomorfologia, evoluzione degli ecosistemi naturali e antropici, ecc.) e che interpretano opportunamente le "storie locali". Il Contratto di Fiume è quindi la sottoscrizione di un accordo che permette di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo prioritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale. Gli elementi che entrano in gioco in questo accordo sono: una comunità (comuni, province, ato, regione, associazioni, imprese, cittadini, ecc.), un territorio (suoli, acque, insediamenti, aria, ecc.) e un insieme di politiche e di progetti a diverse scale/livelli A questa prima Assemblea regionale hanno preso parte, tra gli altri, il coordinatore del tavolo nazionale, il professor Massimo Bastiani, e quello del tavolo regionale, Patrizio Schiazza.l´odierna iniziativa, infine, si inserisce tra gli eventi preparatori al 9° Tavolo nazionale dei Contratti di Fiume che si terrà a Venezia i prossimi 18 e 19 novembre. |
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SVILUPPO: DELEGAZIONE CON BARCA IN MISSIONE IN ABRUZZO D´ALFONSO, VERIFICA AREE SELEZIONATE PER INTERVENTI |
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Pescara, 22 ottobre 2014 - Una delegazione del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo (Dps), coordinata da Fabrizio Barca, effettuerà una missione nei giorni 22 e 23 in Abruzzo, nelle prime due delle quattro aree interessate dalla Strategia nazionale per le Aree interne: "Basso Sangro-trigno" e "Val Fino, Vestina, Val Vomano". Le restanti sono l´"Area Gran sasso ? Valle Subequana" "Area Valle Roveto- Valle del Giovenco". Ne dà notizia il presidente della Giunta regionale, Luciano D´alfonso, che accoglierà la delegazione, mercoledì 22 ottobre, alle ore 10.00 nella sala Corradino D´ascanio (Consiglio regionale, piazza Unione, Pescara), con i componenti la Giunta regionale, i garanti e i facilitatori nominati dallo stesso D´alfonso. La missione ha lo scopo di verificare la candidabilità delle aree pre-selezionate dalla Regione, anche attraverso un confronto diretto con le realtà territoriali. La Regione Abruzzo ha fatto propria la Strategia nazionale per le aree interne, nell´ambito del programmazione 2014/2020, definendo i territori da includere, in coerenza con il lavoro di mappatura effettuato dal Dipartimento per le Politiche di sviluppo. La zonizzazione, che coinvolge circa 80 mila abitanti, classifica i territori in "Aree di crisi" (normate a livello nazionale), in "Aree interne" (oggetto di misure della programmazione nazionale ed europea), in "Aree deboli", in "Aree innovative", in "Aree di pregio", e in Aree forti". Nelle quattro macroaree abruzzesi saranno adeguate qualità e quantità dei servizi di istruzione, salute, mobilità, e saranno promossi progetti di sviluppo capaci di valorizzare il patrimonio naturale e culturale. "I programmi di rilancio dell´Abruzzo, che questo governo si à imposto - ha anticipato D´alfonso ? riconoscono una grande attenzione allo sviluppo delle aree interne, coinvolte in un processo di marginalizzazione che si è tradotto in declino demografico, calo dell´occupazione e uso non adeguato del suolo". |
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SISMA EMILIA, AGGIORNATE LE PROCEDURE SULLA RICOSTRUZIONE DELLE ABITAZIONI PRIVATE: VARATA UNA ORDINANZA DEL COMMISSARIO DELEGATO ALLA RICOSTRUZIONE |
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Bologna, 22 ottobre 2014 – Aggiornate le procedure sulla ricostruzione delle abitazioni private. Lo definisce l’ordinanza n. 71 del 17 ottobre 2014 varata oggi pomeriggio dal Commissario delegato alla Ricostruzione Alfredo Bertelli che modifica diverse ordinanze commissariali (la n. 29, 51, 57 e 86 del 2012 e la n. 131 del 2013 nonché la 9 e 39 del 2014) e che proroga i termini di presentazione delle domande di contributo per la ricostruzione dei privata (n. 29, 51 e 86 del 2012 e n. 131 del 2013). Le modifiche sono scaturite dall’esperienza maturata sulle pratiche in corso e a seguito del confronto con i comuni, colpiti dagli eventi sismici del maggio 2012, e con il supporto del tavolo tecnico permanente con gli ordini professionali delle quattro province coinvolte. Tra le novità la proroga al 31 dicembre 2015 dei termini per la presentazione delle domande di contributo per gli immobili classificati E. Prorogati anche i termini per la presentazione delle domande degli immobili inclusi nelle Umi e quelli delle associazioni senza scopo di lucro. Sono stati rivisti i tempi di protocollazione, accettazione e istruttoria delle domande da parte dei comuni allineandoli a quelli della legge regionale 15/2013 in materia di edilizia (decorsi cinque giorni la pratica si intende accettata e dal quel momento partono i 90 giorni per l’istruttoria dei Comuni) e sono stati allungati anche i tempi per la presentazione delle integrazioni da parte dei professionisti (da 10 a 30 giorni). Viene maggiormente dettagliato il procedimento da seguire in caso di varianti che si dovessero rendere necessarie nel corso dell’esecuzione dei lavori. A due anni dal sisma alla luce delle numerose pratiche presentate, istruite e i contributi già concessi, sono state maggiormente dettagliate le attività da parte dei Comuni e del Commissario inerenti il controllo sulla parte edilizia e strutturale dei progetti, sui computi metrici e sulle attività amministrative. Il provvedimento contiene, inoltre, altre disposizioni di carattere tecnico che chiariscono e specificano maggiormente le procedure per il calcolo dei contributi e per la presentazione delle domande. L’ordinanza 71 è propedeutica all’uscita nei prossimi giorni dell’aggiornamento delle “Linee Guida relative all’applicazione delle ordinanze commissariali nn. 29, 51 e 86/2012” approvate in febbraio 2014. Il testo dell’ordinanza è consultabile sul sito www.Regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione “Atti per la ricostruzione”, e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-romagna (Burert). |
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AMBIENTE: SU TAGLIAMENTO RITARDI NON DIPENDONO DA FVG |
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Trieste, 22 ottobre 2014 - "Il sindaco di San Michele sembra non conoscere l´attività di progettazione congiunta della Regione Friuli Venezia Giulia con la Regione Veneto per affrontare i problemi idraulici del Tagliamento". Ad affermarlo è l´assessore regionale all´Ambiente, Sara Vito, che risponde così alla presa di posizione critica di Pasqualino Codognotto, sindaco di San Michele al Tagliamento, comune che si trova nell´ultimo tratto del fiume sulla sponda veneta. Il sindaco ha parlato di ritardi dovuti a responsabilità della Regione. "Rimango colpita dalle parole di Codognotto - afferma Vito - visto che il 24 settembre il punto della situazione è stato fatto in occasione dell´incontro presso la Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico, tenutosi a Roma alla Presidenza del Consiglio dei Ministri". "I 41 milioni di cui parla il sindaco - ricorda l´assessore - erano vincolati al progetto delle cosiddette casse di espansione, ormai superato". "L´accordo di programma tra le due Regioni - spiega Vito - prevede che il Friuli Venezia Giulia utilizzi appunto le risorse finanziarie in comune con il Veneto per la redazione di un progetto unico di rilevanza strategica per gli interventi di messa in sicurezza idraulica del basso corso del fiume Tagliamento. Il progetto preliminare di questi lavori sarà sottoposto alla procedura di Via e solo a questo punto sarà possibile passare alla fase di progettazione definitiva ed esecutiva". "La Regione ha anche istituito il Laboratorio Tagliamento - ricorda l´assessore - per individuare gli interventi prioritari e inderogabili di messa in sicurezza idraulica del fiume Tagliamento, comprese le opere di rinforzo dell´ultimo tratto del fiume stesso per renderlo idoneo al transito delle portate in condizioni di sicurezza". "A Pinzano lo scorso 16 ottobre - conclude Vito - ho affrontato la questione in chiave politica nell´incontro con i sindaci e ho apprezzato la loro particolare attenzione alla tematica e il clima di collaborazione. L´atteggiamento del sindaco Codognotto non aiuta a raggiungere una soluzione condivisa". |
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INCENERITORE FILAGO/BG: VIA LIBERA AMPLIAMENTO |
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Milano, 22 ottobre 2014 - È stato pubblicato il decreto di compatibilità ambientale per l´aumento di capacità di smaltimento di rifiuti speciali pericolosi del termovalizzatore di Filago, in provincia di Bergamo. Terminata positivamente la Via (valutazione di impatto ambientale), ora toccherà alla Provincia, Ente competente, rilasciare l´Aia (Autorizzazione integrata ambientale), anche in base alle prescrizioni di Regione Lombardia. Nessun Nesso Con Art.35 - "Premessa doverosa: il ´caso Filago´ non ha nulla a che vedere con l´articolo 35 dello ´Sblocca Italia´ - spiega l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi -. Qui si tratta di rifiuti speciali pericolosi. La procedura era iniziata, e mi riferisco naturalmente all´inceneritore dell´Isola Bergamasca, nell´ottobre 2011. Dopo aver ascoltato tutti i territori interessati e richiesto le valutazioni e le analisi ambientali ed epidemiologiche necessarie di Arpa e Asl, si è evidenziato, e questo è importante sottolinearlo, che non è emersa alcuna criticità dal punto di vista sanitario". "Da qui - continua l´assessore Terzi - la decisione di tutti i Comuni interessati, tranne quello di Madone, Arpa, Asl e Provincia di Bergamo, di ribadire il proprio parere positivo alla richiesta di Ecolombardia". "Un intervento - spiega ancora Terzi - che consentirà, tra l´altro, grazie all´installazione di particolari sistemi all´avanguardia (Denox catalittico) di ridurre addirittura le emissioni inquinanti nell´aria (dal Pm10 agli ossidi di azoto fino all´ammoniaca), passando dagli attuali 200 mg/Nm3 a un valore decisamente inferiore di 80, ben sotto il limite massimo consentito dalla legge". Vero E Proprio Osservatorio Ambientale - "Insomma - rimarca l´assessore Terzi - abbiamo non solo inserito limiti più stringenti, controlli dell´aria e sulla salute per i cittadini più costanti e precisi, ma anche scelto di andare oltre l´osservatorio tecnico ipotizzato dal Comune di Filago, per dare il via a un osservatorio ambientale vero e proprio per tutta l´Isola Bergamasca, che coinvolge i Comuni, la Provincia, Arpa, Asl, Regione e le aziende del territorio con l´obiettivo dichiarato di ampliare l´area di controllo e verifica, dunque non più solo sull´inceneritore in questione, ma anche di essere propositivi per ulteriori interventi complessivi mirati al miglioramento della qualità dell´ambiente in un territorio già così saturo di attività industriali". No Ricadute Su Salute Cittadini - A coordinare e presiedere il tavolo sarà il sindaco di Madone. "La cosa che più mi stava a cuore - conclude la titolare regionale dell´Ambiente - era quella di avere l´assoluta certezza che non ci fossero ricadute negative sulla salute dei cittadini residenti. Questione imprescindibile per il territorio originariamente sostenuta anche dal Comune di Madone e che, come Assessorato competente, abbiamo sposato fin da subito". |
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