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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 19 Dicembre 2014
BUONE FESTE DALLA REDAZIONE DI MARKETPRESS  
 

Le pubblicazioni riprenderanno il 7 gennaio 2015

 
   
   
CHIUSA UFFICIALMENTE LA PRESIDENZA ITALIANA DELLA CONVENZIONE DELLE ALPI  
 
Dopo la tredicesima Conferenza delle Alpi di Torino dello scorso 21 novembre, nella quale è avvenuto formalmente il passaggio di testimone tra Italia e Germania, al Ministero dell’Ambiente alla presenza del Segretario Generale della Convenzione delle Alpi, Markus Reiterer, e del Presidente del Comitato permanente, Paolo Angelini, si è svolta la cerimonia di chiusura delle attività della Presidenza italiana. “Sono ampiamente soddisfatta dei risultati che le parti contraenti hanno conseguito sotto la guida italiana. Molti passi avanti sono stati fatti nella strategia macroregionale per la regione Alpina (Eusalp), e questo consentirà una più efficace governance delle risorse a supporto dello sviluppo sostenibile”, ha spiegato il sottosegretario Barbara Degani, presente all’incontro. “Abbiamo approfondito la conoscenza delle dinamiche della popolazione alpina, per far sì che le azioni nel territorio possano essere mirate all’esigenze vere e concrete – ha proseguito Degani -. Un esempio in questo senso è rappresentato dal diverso e mutato approccio al turismo sostenibile e dalla messa a punto di un’agenda digitale per i servizi al territorio alpino. Altro punto importante è rappresentato dal rinnovato riconoscimento di valore all’agricoltura e alle foreste montane. Non voglio poi trascurare l’impulso dato in questi due anni all’indirizzo per l’adattamento del territorio ai cambiamenti climatici attraverso l’elaborazione di linee guida per gli operatori locali, la cui bontà è stata già apprezzata a livello internazionale. Un concreto aiuto a chi opera a livello locale e fa fronte ogni giorno a problemi che richiedono invece un’azione corale”. “È dunque motivo di orgoglio e di prestigio per il nostro Paese cedere il testimone portando questo concreto contributo che potrà essere ancora più valorizzato dall’impegno della presidenza tedesca - ha concluso il sottosegretario -. Il prossimo appuntamento con la montagna sarà per tutti noi a Expo 2015 dal 4 all’11 Giugno in occasione della Mountain Week”.  
   
   
BRUXELLES, ANTI-TRUST: LA COMMISSIONE EUROPEA ANNUNCIA I TEST DI MERCATO INTRODOTTI DA FRANCIA, SVEZIA E ITALIA NELLE INDAGINI SUL SETTORE DELLE PRENOTAZIONI ALBERGHIERE ON-LINE  
 
 La Commissione europea annuncia l´iniziativa dei test di mercato introdotta nelle indagini anti-trust sul settore delle prenotazioni alberghiere on-line dai garanti della concorrenza francesi, svedesi e italiani. Le tre autorità nazionali temono che le cosiddette "clausole di parità" figuranti nei contratti fra l´agenzia di viaggi on-line Booking.com e gli alberghi possa avere effetti anti-concorrenziali in violazione delle norme anti-trust europee e nazionali. Per dissipare questi timori Booking.com ha proposto degli impegni, e, se i test di mercato ne confermeranno l´adeguatezza, i garanti nazionali potranno renderli giuridicamente vincolanti per tale agenzia. La Commissione sta coordinando le inchieste nazionali, ma non ha avviato una propria indagine. Le clausole di parità presenti nei contratti fra Booking.com e gli alberghi obbligano questi ultimi a offrire all´agenzia prezzi per le stanze uguali o migliori rispetto a quelli che essi propongono su tutti gli altri canali di distribuzione on-line e off-line. I garanti francesi, svedesi e italiani ritengono che queste clausole possano danneggiare la concorrenza, in violazione delle rispettive norme nazionali in materia così come dell´articolo 101 e/o dell´articolo 102 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue). Temono in particolare che questo possa limitare la concorrenza fra Booking.com e gli altri agenti di viaggio on-line e che possa impedire l´ingresso sul mercato di nuove piattaforme di prenotazione. Per dissipare questi timori Booking.com ha proposto di abbandonare il requisito di parità rispetto ai prezzi che gli alberghi propongono agli altri agenti di viaggio on-line, permettendo agli hotel, in questo modo, di offrire prezzi diversi alle varie agenzie on-line. Gli alberghi, tuttavia, dovrebbero continuare a offrire a Booking.com prezzi uguali o migliori rispetto a quelli proposti sui propri canali di prenotazione on-line e off-line. Gli impegni si applicherebbero su scala See. Le autorità francesi, svedesi e italiane garanti della concorrenza continuano le loro indagini sulle clausole di parità di altri agenti di viaggio on-line. Eventuali osservazioni sugli impegni proposti possono essere presentati alle autorità nazionali garanti della concorrenza entro il 31 gennaio 2015 incluso. Per maggiori informazioni, compreso il testo degli impegni proposti, si rinvia ai siti web delle autorità francesi, svedesi e italiane garanti della concorrenza: L’autorità francesi garante della concorrenza - http://www.Autoritedelaconcurrence.fr/user/standard.php?id_rub=591&id_article=2460  L’autorità svedesi garante della concorrenza - http://www.Konkurrensverket.se/english  L’autorità italiana garante della concorrenza - http://www.Agcm.it/stampa/news/7347-impegni-di-booking-allantitrust-sui-prezzi-offerti-dagli-hotel-partner-.html    
   
   
BORMIO: SI È CONCLUSA LA VII EDIZIONE DEL FORUM GIURIDICO EUROPEO DELLA NEVE LA LEGGE DELLO SPORT  
 
Il diritto deve saper dare risposta alle nuove sfide che provengono da un contesto turistico completamente cambiato. Fra le sfide più delicate e importanti sotto il profilo sociale c’è quello delle disabilità. Un numero crescente di turisti e sportivi diversamente abili frequenta ormai le montagne italiane ed europee, incoraggiati dal successo delle paraolimpiadi e motivati da una diversa concezione medica del rapporto fra sport e salute. Si tratta di un fenomeno di progresso e di civiltà, che esige tuttavia un adeguamento della disciplina giuridica. Dal momento che sempre più disabili praticano un’attività sportiva, diventa infatti necessario riconsiderare i criteri di idoneità allo sport. Non solo. Diventa fondamentale un allargamento dell’accesso alle attività turistico-ricreative che abbia come premessa l’adeguamento degli impianti sciistici alle esigenze della disabilità, alla stregua dei normali mezzi di trasporto pubblico. È il tema su cui si è soffermata in modo specifico Marisella Chevallard, consulente del Collegio dei maestri di sci della Val d’Aosta (la sua relazione sarà disponibile nell’arco di un paio di giorni, insieme a tutte le altre, sul sito del forum, bormioforumneve.Eu). Il tema delle disabilità si inserisce d’altra parte in un più ampio contesto che negli ultimi anni ha visto trasformarsi la giurisprudenza in modo radicale. Oggi, come ha sottolineato Carlo Bruccoleri, presidente del Forum, disponiamo di un vasto corpus di leggi che regolamenta sia la condotta sulla neve che le modalità di costruzione e di gestione delle aree sciabili. Questo corpus si è andato formando in conseguenza di un cambiamento di sensibilità da parte dell’industria turistica e degli appassionati di sport invernale, per cui se fino a pochi decenni fa ci preoccupavamo esclusivamente dell’agibilità delle piste, oggi ci interessiamo dello stato della sua manutenzione. Il risultato, almeno per quanto riguarda il nostro Paese, è un diritto fin troppo protezionistico nei confronti degli sportivi e dei turisti: una linea di tendenza opposta per esempio a quella diffusa negli Stati Uniti dove chi va a sciare è investito della più completa responsabilità. L’eccesso protezionistico del nostro sistema giuridico, è stato notato da Waldemaro Flick, componente del Comitato scientifico della Fondazione Courmayeur, vuol dire eccesso di norme, obblighi e divieti. Diventa allora importante ripensare un equilibrio fra le libertà dello sciatore e la sua assunzione di responsabilità, un tema su cui ha insistito anche Michel Bailly, docente di diritto internazionale presso lo I.u.p di Chambery. Tale “riforma” deve tenere conto d’altra parte di un problema di fondo, che è quello del rischio. Se è vero che la sicurezza è l’obiettivo fondamentale di una buona gestione delle aree sciabili, è anche vero – ha osservato Heinz Walter Mathys, presidente d’onore della Commissione svizzera per la prevenzione degli infortuni sulla neve – che il rischio zero non esiste. Il problema allora è accettare un rischio moderato e ragionevole come contropartita imprescindibile del divertimento e della libertà dello sport. C’è tuttavia un metodo per semplificare l’iter dei conflitti che possono sorgere in ambito sciistico, e consiste nel risolvere la disputa di fronte a un mediatore o arbitro, anziché in tribunale. Un tema sottolineato da Ignacio Arroyo, professore di diritto commerciale all’università di Barcellona, e Federico Fernandez de Bujan, ordinario di diritto romano all’università di Madrid. La scelta del mediatore va compiuta naturalmente dalle parti in causa. Ma è una modalità che facilità la ricerca di un compromesso, per cui nessuna delle due parti sarà totalmente soccombente. Non sono mancati i commenti alle proposte di legge di iniziativa governativa o parlamentare presentate in Italia, alcune ragionevole e migliorative, altre francamente incomprensibili o addirittura bizzarre. Ma, se nel complesso, il Forum ha preso atto di un progresso della sensibilità giuridica di fronte ai problemi legati agli sport invernali, rimane un rammarico: la mancata disponibilità da parte dell’Unione europea a impegnarsi davvero per arrivare a un’unica legislazione, comune a tutti i paesi membri. Almeno per ora!  
   
   
TURISMO & TOSCANA: LE LINEE STRATEGICHE DI PROMOZIONE TURISTICA 2015  
 
Firenze – Sarà un 2015 di promozione turistica che avrà tre punti chiave: l´offerta turistica toscana in occasione di Expo 2015, la Via Francigena e i grandi eventi culturali che troveranno una prima eco a partire dal sistema aeroportuale regionale integrato. E intanto stamani è stato siglata l´intesa tra Regione e Sharing Tuscany, l´associazione temporanea d´impresa con capofila Convention Bureau di Firenze, che avrà il compito della commercializzazione di tinerari e offerta turistica in occasione di Expo. A Toscana Promozione il compito di gestire un sistema di prodotti turistici innovativi, a partire da Luxury Wine Resort al turismo slow, da promuovere sia in rapporto ai segnali di rilancio del mercato nazionale che alla centralità dei mercati internazionali più strategici: Bric, Est Europa, Germania e Nord Europa, Usa, Canada, Corea del Sud e Turchia. Con un investimento complessivo di 2 mln 700mila euro, "Un percorso avviato da tempo per condividere le linee utili ad una revisione del sistema della promozione turistica.- ha sottolineato stamani l´assessora regionale al turismo Sara Nocentini nel corso di un incontro con gli operatori pubblici e privati del settore sulle linee promozionali del 2015 -. Nell´ottobre scorso abbiamo presentato anche il nuovo modello di governo della promozione turistica; puntiamo a creare in particolare un più forte raccordo tra le destinazioni turistiche di eccellenza della Toscana e il livello regionale rappresentato dai sistemi di imprese turistiche, Regione, Anci, Toscana Promozione e Fondazione Sistema Toscana". Il sistema dell´organizzazione pubblica del turismo in questi ultimi anni si è profondamente trasformato. Ridimensionato il ruolo delle Province, la Regione si interfaccia sempre di più con le destinazioni turistiche, in particolare con i Comuni che, tra l´altro, grazie all´imposta di soggiorno, vengono a disporre di ingenti risorse che possono essere progressivamente destinabili ad attività di comunicazione e promozione della rispettiva offerta turistica. Sarà la creazione di un vero e proprio sistema delle eccellenze turistiche della Toscana a rappresentare il cuore di questa governance: una sorta di comunità dei prodotti turistici, interattiva e pronta a interpretare le dinamiche di una domanda turistica internazionale sempre più esigente e mutevole. Anche la rivoluzione dei sistemi di comunicazione, che da alcuni anni caratterizza le attività di promozione turistica, ha avuto riflessi significativi sul quadro organizzativo delle attività degli enti locali e della regione. Occorre di agire in modo sempre più massiccio e strutturato attraverso il sito turismo.Intoscana.it che è gestito e costantemente aggiornato dalla Fondazione Sistema Toscana. Per questo la Regione, investendo ingenti risorse regionali, statali e comunitarie, lo ha fortemente potenziato.  
   
   
AOSTA, CAPODANNO SU RAI 1 L´ANNO CHE VERRÀ  
 
Per il quarto anno consecutivo, la Valle d’Aosta farà da cornice alla trasmissione di Rai 1 L’anno che verrà. L’appuntamento per il Capodanno Rai è nuovamente al Forum Sport Center di Courmayeur, dove il pubblico potrà assistere alla trasmissione che avrà inizio alle ore 20 (orario di entrata del pubblico) e sarà in diretta su Rai 1 fino a notte inoltrata. Le novità dell’edizione 2014 del Capodanno saranno rappresentate dalla coincidenza con l’avvio dell’anno dedicato a Expo 2015, evento internazionale al quale la Valle d’Aosta si presenta in qualità di capitale degli sport di montagna e interprete del concetto di verticalità. In questo contesto, particolare rilievo assume la Nuova Funivia del Monte Bianco, che sarà presentata al grande pubblico in anteprima quale prossima infrastruttura turistica della Valle d’Aosta, opera di altissimo livello tecnologico, ingegneristico e realizzativo nonché straordinario veicolo dell’immagine di tutto il territorio regionale. La Nuova Funivia del Monte Bianco costituisce la massima espressione a livello internazionale del concetto di verticalità legato alla montagna. Ampio spazio verrà dato altresì durante la trasmissione alla produzione enogastronomica della Regione in relazione al tema di Expo Nutrire il pianeta, energia per la vita. Per assistere alla serata in diretta su Rai 1 della trasmissione televisiva L’anno che verrà, la sera del 31 dicembre 2014, al Courmayeur Forum Sport Center, è necessario prenotare il proprio biglietto e attendere di ricevere la conferma. La prenotazione e il biglietto sono gratuiti (non sono ammessi, per questioni di sicurezza, i bambini al di sotto dei 12 anni di età compiuti, cioè nati dopo il 1° gennaio 2003) e dovrà avvenire secondo le modalità indicate nella scheda di prenotazione allegata. La scheda di prenotazione deve essere inviata al seguente indirizzo: capodannorai@turismo.Vda.it Sarà presa in considerazione solo se contenente tutti i dati richiesti per un numero massimo di 4 persone. La richiesta è impegnativa, ovvero si prega di voler richiedere i biglietti solo se si è sicuri del fatto che si intende partecipare. L’office Régional du Tourisme, ovvero capodannorai@turismo.Vda.it  invierà quindi una mail di conferma della prenotazione. Dal 29 dicembre a conferma ricevuta, sarà possibile ritirare il biglietto gratuito di ingresso. Tutti i biglietti devono essere ritirati entro e non oltre martedì 30 dicembre presso l’Office du Tourisme di Aosta, via Porta Prætoria l’Office du Tourisme di Courmayeur. Gli orari di apertura per il ritiro biglietti (solo in seguito a conferma della ricevuta) sono: Office du Tourisme di Aosta – Porta Pretoria: tutti i giorni 9.00-19.00 - Office du Tourisme di Courmayeur: tutti i giorni 9.00-13.00/14.00-19.00. Coloro che non avranno ritirato i biglietti entro il 30 dicembre perderanno il diritto di riceverlo e il 31 dicembre si procederà alla consegna dei biglietti non ritirati a coloro che saranno in lista di attesa (previo avviso telefonico). Per ulteriori informazioni è stato istituito un numero di telefono dedicato dell’Office Régional du Tourisme: 366.9087056 (orario di risposta dalle 9.00 alle 12.00) a partire dal 19 dicembre 2014. Www.regione.vda.it    
   
   
DIFESA DELLA COSTA NELLE MARCHE, L’ASSESSORE PUNTUALIZZA LA SITUAZIONE.  
 
“Tanta confusione, su una tematica così emergente, come la difesa della costa, non aiuta certo i balneari a risolvere i problemi, anzi! È opportuno ristabilire un po’ di corretta informazione, iniziando dalla variante al Piano della costa”. L’assessore alla Difesa della Costa, Paola Giorgi, interviene per puntualizzare l’operato della Regione, anche a seguito delle polemiche che la questione, periodicamente, solleva sulla stampa. “Il Piano della costa, dopo l’approvazione definitiva, da parte della Giunta regionale (avvenuta il 17 novembre scorso) - spiega l’assessore - è stato subito trasmesso alla Iv Commissione consiliare competente che non si è ancora riunita, nonostante fosse accompagnato da una lettera che ne ribadiva l’urgenza dell’approvazione e la necessità di non perdere tempo prezioso per dare risposte sollecite all’emergenze in corso. Ricordo che la variante riguarda sette interventi del tratto costiero regionale (che presentano elevatissimo grado di rischio, per le infrastrutture pubbliche e la pubblica incolumità), individuati in base a criteri e studi puntuali. Gran parte di questi interventi (per esempio quello su Porto Recanati, località martoriata negli ultimi tempi, per la quale molte parole sono state spese, ma che rischia, con uno slittamento dell’approvazione della variante, di vedere vanificate soluzioni che, oggi, grazie alla variante stessa, potrebbero essere applicate) incidono su tratti costieri di cui è condivisa la difesa con Rfi, che deve tutelare l’infrastruttura ferroviaria, anche attraverso la disponibilità a un cofinanziamento delle opere stesse, elemento assolutamente non secondario considerata la scarsezza di risorse. Anche se, è opportuno ricordare, la Regione Marche ha inserito nel proprio Por Fesr 2014/2020 (Fondi strutturali europei) la possibilità di finanziare interventi di difesa della costa: siamo in attesa di avere, dalla Commissione europea, la convalida finale dell’atto per poter mettere a disposizione le risorse che saranno attivate con compartecipazione pubblica o privata (ferrovie appunto). La buona notizia in merito è che il nostro Por Fesr sarà tra i primi, tra tutte le Regioni italiane, che verranno approvati, così come valutato dalla Commissione europea stessa”. “C’è poi un’altra questione alla ribalta in questi giorni – ricorda Giorgi - quella di Porto Sant´ Elpidio, dove si verifica l’erosione costiera, ma con caratteristiche, per la pubblica incolumità e gli impatti sulle infrastrutture, diverse rispetto agli interventi previsti nella variante in corso che, come già spiegato, è molto puntuale sulle emergenze più elevate. Chiaramente le difficoltà degli operatori balneari sono e restano prioritarie da risolvere per l’assessorato regionale, così come deve essere prioritario per tutti il rispetto verso questa categoria che non va presa in giro proprio quando si dimostra più fragile per le difficoltà che trova. Come ho più volte detto, ma non mi stanco di ripeterlo, il Piano della costa, così come ogni sua variante, è un atto di programmazione urbanistica, non un atto di programmazione finanziaria e sarebbe più che opportuno non creare confusioni in merito. Declinato sulla problematica di Porto Sant´elpidio (come per le altre), significa che, per una variante che prevedesse un tipo di difesa rigida, le scogliere (o quello che si stabilirà) non si materializzeranno in mare per incanto, ma a seguito di un intervento che ha un costo intorno ai 20 milioni di euro. Ricordo, infatti, che non si possono effettuare interventi di difesa rigida puntuali, cioè in porzione di paraggio, che causerebbero gravissimi danni erosivi di bordo sui tratti adiacenti non protetti. Proprio per cercare di reperire le risorse necessarie per Porto Sant´elpidio (che a oggi non esistono) ho scritto alcuni giorni fa una lettera al sindaco affinché ci trasmetta il progetto di difesa della costa, di cui da tempo parla, per inserirlo nell’apposito data base di dialogo con la struttura contro il Dissesto per concorrere a eventuali futuri finanziamenti ministeriali: a dire il vero, la struttura tecnica regionale aveva già chiesto il progetto nei mesi scorsi, in concomitanza con le osservazioni al piano, ma non è stato mai trasmesso. La struttura regionale sta valutando ora il tipo di intervento da prevedere per Porto Sant´ Elpidio, anche attraverso un proprio percorso autonomo. Vale comunque la pena ricordare che l’attuale Piano prevede già, nel tratto interessato, un intervento di ripascimento di circa 280.000 mc di materiale, da reperire dai fiumi Chienti e Tenna che, se attuato, avrebbe il duplice vantaggio di difesa della costa e riduzione del rischio idrogeologico delle aste fluviali interessate. Certo è che occorrerebbe iniziare a ragionare anche su soluzioni di maggiore garanzia per i balneari e minor costo per la collettività, come la delocalizzazione puntuale di alcuni stabilimenti con concessioni non proprio tutelate, ma purtroppo rilasciate”.  
   
   
LA SOSTENIBILITÀ DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE IN PIEMONTE SECONDO L’ETIS, IL SISTEMA EUROPEO DEGLI INDICATORI DEL TURISMO SOSTENIBILE  
 
Rendere il turismo europeo più sostenibile, competitivo e visibile sui mercati internazionali: questo l’obiettivo della Comunicazione Com 352 “L’europa, prima destinazione turistica mondiale – un nuovo quadro politico per il turismo europeo” della Commissione Europea, che nel 2010 ha individuato 21 azioni per ottenere queste finalità. La Regione ha aderito all’iniziativa offrendo al territorio lo strumento (toolkit) per individuare tendenze, sviluppi e impatti del sistema turistico. Ad una prima fase di sperimentazione svolta tra luglio 2013 ed aprile 2014 con il coinvolgimento del territorio della provincia di Cuneo, da ottobre è stata avviata la seconda fase di sperimentazione, che coinvolgerà tutto il territorio regionale e che si concluderà a fine anno. Il sistema di indicatori accoglie i dati sulla gestione della destinazione, il suo valore economico, l’impatto sociale, culturale ed ambientale, consentendo un’autovalutazione della sostenibilità delle singole aree oggetto di sperimentazione. Sono stati coinvolti il maggior numero di attori della filiera turistica: Enti parco, Camere di Commercio, aziende turistiche locali, Osservatorio turistico, Enti provinciali ed associazioni attive sul territorio, per una prima ricognizione dei dati disponibili tra quelli previsti dal Sistema europeo degli indicatori del turismo sostenibile Etis (European tourism indicators system), che mira a contribuire al miglioramento della gestione sostenibile delle destinazioni, fornendo agli operatori turistici uno strumento in grado di individuare tendenze, sviluppi ed impatti del settore. È prevista una successiva “restituzione,” agli operatori del sistema turistico, degli indicatori effettivamente applicabili sul territorio. L’attività di sperimentazione è stata realizzata dalla Regione Piemonte, in collaborazione con l’Istituto Superiore sui Sistemi territoriali per l’Innovazione di Torino.  
   
   
ACQUE MARINE. VENETO PARTECIPA A PROGRAMMI DI MONITORAGGIO MINISTERO AMBIENTE  
 
Venezia - La Regione del Veneto ha sottoscritto l’accordo con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per partecipare ai programmi di monitoraggio per la valutazione continua dello stato ambientale delle acque marine in attuazione della direttiva europea “Strategia Marina”. “Questa direttiva (56/Ce del 2008) del Parlamento Europeo e del Consiglio – sottolinea l’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte, che ha firmato l’accordo - ha istituito un quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino. A livello nazionale, un decreto legislativo del 2010 (n. 190) l’ha recepita, individuando le azioni strategiche in materia di gestione e tutela dell’ambiente marino, da realizzare nell’ambito della regione del Mar Mediterraneo e delle relative sottoregioni con il coordinamento del Ministero dell’ambiente e la collaborazione delle Regioni costiere”. Per una più efficace e rappresentativa attività di monitoraggio, l’articolazione operativa prevede la suddivisione in tre sottoregioni marine: 1) Mar Adriatico, comprendente le Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia; 2) Mare Ionio – Mediterraneo Centrale, comprendente le Regioni: Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia; 3) Mediterraneo Occidentale, comprendente le Regioni Liguria, Toscana, Sardegna, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. In sede tecnica è stata condivisa l’opportunità di individuare un’Arpa capofila per sottoregione che garantirà il coordinamento delle complessive attività di monitoraggio e l’utilizzo delle risorse finanziarie trasferite dal Ministero per la realizzazione di queste attività che saranno di norma effettuate in ambito marino costiero entro le 12 miglia nautiche. Orientativamente il monitoraggio riguarderà più tipologie, tra cui: variabili chimico-fisiche e concentrazione di contaminanti nella colonna d’acqua, fito e zooplancton, microplastiche, rifiuti spiaggiati, habitat e biocenosi dei fondali, concentrazione dei contaminanti nei sedimenti e biota, specie invasive.  
   
   
LIGURIA NEL COMITATO UE VIA FRANCIGENA. VIA ANCHE A PERCORSO ESCURSIONISTICO RELIGIOSO CON CAMMINO DI SANTIAGO  
 
Genova - La Regione Liguria entra nel Comitato europeo di coordinamento interregionale della Via Francigena per far parte di un progetto di cooperazione tra i vari paesi europei quest´ultimo, per lo sviluppo territoriale e la valorizzazione turistica e culturale dei territori attraversati dallo storico itinerario culturali dell´Unione Europea. Il provvedimento è stato approvato, venerdì 12 dicembre, dalla giunta regionale, su proposta dell´assessore al Turismo Angelo Berlangieri, che ha ricordato che proprio oggi, a Reims, in Francia, è in corso un incontro europeo sulla via Francigena. La Via Francigena, strada antica per pellegrini moderni, ha un tracciato originario lungo 1800 km, dalla contea inglese di Kent, a Roma,passando dalla Francia e dal confine svizzero, sulle orme di Giulio Cesare e Napoleone. Una strada di avvicinamento alla Terra Santa intrapresa da abati, monaci, mercanti, eserciti e migliaia di pellegrini e percorsa , per la prima volta, nel 990, dall´Arcivescovo di Canterbury per recarsi in visita a Papa Giovanni Ix. Il tratto della Via Francigena che interessa la Liguria riguarda l´estremo Levante, si estende da Aulla fino a Sarzana, Santo Stefano Magra e Ortonovo- Luni, quest´ultima importante aerea archeologica romana e antico porto da cui partivano le navi cariche di marmo, vini, formaggi, legnami dirette a Roma. Promuovere la via Francigena significa offrire ai nostri ospiti. Italiani e stranieri, la possibilità di impadronirsi della cultura del territorio, dei suoi prodotti tipici e delle eccellenze dei borghi attraversati, in primis quelli liguri della provincia Spezzina". Per la Regione Liguria, l´adesione al comitato europeo è strettamente legata al Sentiero Liguria. A partire dal 2015 la Liguria sarà interamente collegata da un unico sentiero costiero lungo circa 650 km, da Luni a Ventimiglia. Sentiero Liguria è un percorso escursionistico di facile percorrenza, l´unione di tutti i percorsi pedonali costieri esistenti sul territorio, che costituisce l´ideale collegamento tra gli itinerari europei escursionistici e religiosi, con la Via Francigena, verso Est, con il Cammino di Santiago di Compostela e la Grande Randonnée in direzione Francia.  
   
   
NAUTICA: FVG-MONTENEGRO, OPPORTUNITÀ PER SVILUPPO TURISMO DI LUSSO  
 
Trieste - Accrescere il turismo di lusso nell´Alto Adriatico e creare nuove opportunità di sviluppo per il settore dell´assistenza ai super yacht nel Golfo di Trieste: con questo duplice obiettivo si è svolto venerdì 12 dicembre a Cattaro, in Montenegro, un workshop istituzionale-operativo tra una delegazione del Friuli Venezia Giulia, i rappresentanti dei porti montenegrini di Kotor, Porto Montenegro (Tivat), Budva e Bar e le agenzie portuali che si occupano delle rotte e degli ormeggi dei grandi yacht nell´Adriatico. Nel corso dell´incontro, organizzato dalla Regione nell´ambito dei progetti di cooperazione con il Montenegro, sono state gettate le basi per creare le condizioni affinché gli yacht sopra i 30 metri, che nell´Adriatico solitamente stazionano in acque montenegrine e in Dalmazia, facciano rotta anche verso il Golfo di Trieste, dove le esigenze di questo tipo di clienti, alla ricerca di una meta sicura e piacevole e di una proposta turistica di qualità, possono fare affidamento sull´offerta coordinata di interventi della rete d´impresa Tyb (Trieste Yacht Berths) che raggruppa la Marina San Giusto, il Porto San Rocco e il Trieste Terminal Passeggeri. Inoltre, si è parlato come Trieste rappresenti un approdo sicuro per i panfili di grandi dimensioni anche per quanto concerne la riparazione e la manutenzione degli stessi. Grazie alla presenza delle rete di imprese di nautica Trs (Trieste Refitting System), composta da Ocean Team, Quaiat Yard, Meccano Consulting Engineering e Perizzi, che dispone di un ampio bacino di carenaggio e banchina, a Trieste è possibile effettuare qualsiasi tipo di intervento: dalla progettazione alla costruzione, all´ammodernamento e ripristino di grandi yacht.  
   
   
PIANO NEVE IN ABRUZZO: FONDAMENTARE IL COORDINAMENTO TRA ENTI ED EVITARE ISOLAMENTO PAESI E DISAGI A CITTADINI  
 
Pescara - Mai più Comuni isolati per l´emergenza neve o blocchi alla circolazione stradale sulla rete viaria provinciale, statale e autostradale a causa di nevicate intense. Mai più automobilisti bloccati all´interno di autovetture o autobus senza assistenza e possibilità di ristoro. Per la prima volta, la Regione Abruzzo assumerà un ruolo di coordinamento nel fronteggiare eventuali emergenze legate alla neve affiancando, su questo terreno, le Prefetture che, da sempre, operano con competenza e meticolosità. L´obiettivo del presidente della Giunta regionale, Luciano D? Alfonso, in previsione della stagionale invernale ormai alle porte, è quello di mitigare fortemente i disagi che i cittadini-utenti del sistema viario regionale potrebbero patire in caso di precipitazioni nevose particolarmente copiose evitando quanto accaduto negli anni scorsi. Al fine di varare interventi mirati ad affrontare una possibile emergenza neve, questa mattina, a Pescara, in Regione, lo stesso presidente D´alfonso ha presieduto una riunione di coordinamento alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle quattro Amministrazioni provinciali (presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, il vice presidente della Provincia di Chieti, Antonio Tamburrino, e l´assessore alla Viabilità della Provincia dell´Aquila, Domenico Palumbo), della Società Autostrade per l´Italia (il direttore del settimo tronco Pescara-bari, Giovanni Marrone), della Società Strada dei parchi, di Anas e Protezione civile oltre al neo Capo Dipartimento della Regione, Vittorio Di Biase. A tal proposito, sono state sviscerate le criticità del sistema di prevenzione e di intervento anche in riferimento ai tratti stradali in cui le competenze si incrociano e gli specifici punti critici. Per la provincia Pescara la zona del Voltigno e quella di Passolanciano, per Chieti la Maielletta, per Teramo Valle Castellana, Pietracamela e Prati di Tivo, per l´Aquila le principali stazioni sciistiche e paesi dell´interno come Goriano Sicoli e Capistrello. "Anche se la Regione non ha una competenza diretta sulla viabilità, - ha esordito il presidente della Giunta - è titolare di responsabilità in ordine alla sicurezza dei cittadini. E´ per questo che l´amministrazione regionale deve concorrere a riempire alcuni vuoti che, nel corso degli anni, sono emersi soprattutto in termini di coordinamento delle attività dei vari Enti e delle società coinvolte nella gestione dell´emergenza neve. A tal proposito, presto sentirò i Prefetti per concordare un piano di coordinamento condiviso e incisivo. Intanto, come Regione abbiamo deciso - ha comunicato D´alfonso - di stanziare 100 mila euro per sostenere le amministrazioni provinciali nell´acquisto di stock di sale che rappresenta il primo antidoto e la prima tempestiva risposta rispetto ai rischi legati alle precipitazioni nevose. Davanti all´emergenza - ha proseguito - tutto si adatta ma l´emergenza stessa deve essere effettiva. Anche per questo, - ha proseguito - ritengo che debba essere potenziato il servizio di front-office telefonico delle Province in modo tale che siano in grado di rispondere alle esigenze dell´utenza secondo standard di qualità e di effettivo sostegno a chi si viene a trovare, suo malgrado, in situazione di difficoltà. Auspicherei, in proposito, - ha aggiunto - l´adozione di forme di elasticità amministrativa per combattere il rischio di isolamento dei Comuni in occasione di eventi meteo di una certa portata".  
   
   
LA REGIONE TOSCANA HA GIÀ CHIARITO LE REGOLE PER CASE MOBILI E ROULOTTE  
 
Firenze - "La Regione, in accordo con le associazioni di categoria, non ha mai smesso di seguire con la massima attenzione tutta la complessa materia legata alla presenza nei campeggi toscani di strutture amovibili. E questo sia a livello nazionale, dove è stata più volte puntualizzata la posizione della Giunta regionale rispetto alle varie posizioni espresse in merito al codice dell´edilizia; che a livello regionale, intervenendo l´aprile scorso con una specifica circolare in merito alla corretta interpretazione delle norme nazionali sulla presenza nei campeggi toscani di strutture amovibili. Cioè case mobili e accessori di tende e roulotte". Risponde così l´assessora regionale al turismo Sara Nocentini alla chiamata in causa fatta dal Comune di Bibbona in materia di campeggi. "Di fatto la delibera riconosce la possibilità per i gestori di mantenere in essere nei periodi di chiusura delle strutture ricettive sia le case mobili, sempre nei limiti del rispetto del massimo 40 per cento della superficie in concessione, che i cosiddetti accessori di tende e roulotte. In sostanza, si tratta, secondo l´atto della Giunta, di mantenere rigidamente integro il concetto di temporaneità e amovibilità delle strutture ricettive presenti nei campeggi". "La proposta di revisione della legge 42, che è in fase di redazione, per i campeggi (all´articolo 29) recepisce in forma sintetica queste indicazioni, ma non prevede, né potrebbe, novità di rileivo rispetto a quanto già deliberato. Ricordo, infine, che ai Comuni resta la competenza delle autorizzazioni di insediamento dei campeggi, nel rispetto del territorio e del contesto paesaggistico".  
   
   
BOLZANO: COMMISSIONI VALANGHE, RIUNIONE PER IL VIA ALLA STAGIONE INVERNALE  
 
Un centinaio di membri di commissioni valanghe si sono riuniti presso la nuova sede dell’Ufficio idrografico provinciale per l’inizio della stagione invernale. Sono state presentati alcune novità importanti come il bollettino valanghe rielaborato, innovative "tools online" per la valutazione del pericolo valanghe e un manuale per l’attività delle commissioni. Il direttore di ripartizione Hanspeter Staffler nel suo discorso di introduzione ha sottolineato il "grande significato che assumono le commissioni valanghe nella gestione del rischio. Soprattutto quando si presentano situazioni acute, estese e perduranti - ha spiegato Staffler - come quelle dell´inverno scorso, una gestione del rischio efficiente è possibile solo con il sostegno delle 49 commissioni attive sul territorio". Staffler ha inoltre illustrato l´evoluzione del lavoro delle commissioni avvenuto nel corso degli ultimi sette anni, ringraziando tutti coloro che hanno dato il loro contributo e intervento. Le relazioni di settore sono state presentate da Lukas Rastner, Günther Geier, Rudi Nadalet (Ufficio idrografico) e dall´avvocata Magdalena Springhet. Rastner ha ricordato l´inverno passato presentando statistiche e commentando eventi esemplari. Il coordinatore del Servizio meteo e del Servizio prevenzione valanghe, Günther Geier, ha invece illustrato le situazioni tipiche che si ripetono e vanno a costituire il "cuore" del nuovo bollettino valanghe. Rudi Nadalet, inoltre, ha spiegato l´utilizzo di strumenti di apprendimento e di lavoro, e in questo contesto è stato presentato anche il nuovo "Avalanchtrail" interattivo, sviluppato con il progetto Summit (Interreg Iv Italia - Austria) che sarà gestito dai soccorsi alpini del Brd e del Cnsas a partire dall´inizio del 2015. Grande attenzione, infine, è stata prestata al nuovo manuale presentato dall´esperta in materia giuridica Magdalena Springhet: oltre a interpretazioni di norme giuridiche, la brochure contiene importanti consigli per l´organizzazione delle commissioni valanghe.