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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Dicembre 2010
LE MULTISALE DI THE SPACE CINEMA PER GLI ALLUVIONATI DEL VENETO  
 
 Venezia, 14 dicembre 2010 - A partire da sabato 11 dicembre, e fino alla fine del mese, i 232 schermi di 23 sale di The Space Cinema proietteranno quotidianamente un breve filmato (40 secondi) sull’alluvione che ha devastato il Veneto fra il 31 ottobre e il 2 novembre scorso, allagando 140 chilometri quadrati di territorio. Il filmato, realizzato gratuitamente da Fabrica e diffuso da The Space Cinema come gesto di solidarietà, vuole ricordare la tragedia e chiedere agli spettatori una mano a favore degli alluvionati, utilizzando il numero sms della solidarietà 45501. “Ringrazio The Space Cinema per la disponibilità e per il supporto che ci dà – ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia, Commissario per il superamento emergenza alluvione – in un momento nel quale abbiamo bisogno di tutti per ritornare al più presto alla normalità delle giornate precedenti alla sciagura”. “In un momento di difficoltà come quello che sta attraversando il Veneto – ha commentato dal canto suo Giuseppe Corrado, Presidente e Ad di The Space Cinema – anche il nostro circuito ha avvertito la necessità e l’urgenza di fare qualcosa di concreto per sostenere la popolazione colpita; poter proiettare questo filmato nelle nostre sale sparse su tutto il territorio nazionale ci dà la grande opportunità di raggiungere e quindi di sensibilizzare un numero sempre maggiore di persone, confermando al contempo la nostra vicinanza al territorio veneto così duramente provato. Siamo certi che il nostro pubblico saprà rispondere a questo appello con il calore e la passione che il Veneto merita”. Queste le multisale nei cui schermi verrà proiettato quattro volte al giorno il filmato sull’alluvione in veneto. Piemonte: Le Fornaci di Beinasco (To); Parco Dora di Torino. Lombardia: Le Torri Bianche di Vimercate (Mi); The Space Cinema di Rozzano (Mi); The Space Cinema di Cerro Maggiore (Mi); The Space Cinema di Montebello della Battaglia (Pv). Veneto: La Grande Mela di Lugagnano di Sona (Vr); Le Piramidi di Torri di Quartesolo (Vi).emilia Romagna: Barilla Center di Parma; The Space Cinema di Bologna. Toscana: The Space Cinema di Livorno. Lazio: Parco de medici di Roma; Moderno di Roma. Umbria: Gherlinda di Corciano (Pg). Abruzzo: Porto Allegro di Montesilvano (Pc). Campania: Med Maxicinema di Napoli; The Space Cinema di Salerno; Vulcano Buono di Nola (Na). Puglia: Casamassima di Bari; The Space Cinema di Surbo (Le). Calabria: I Due Mari di Lamezia Terme (Cz). Sardegna: Le Vele di Quartucciu (Ca). Sicilia: Etnapolis di Belpasso (Ct). The Space Cinema (nata dalla fusione di Warner Village Cinema e Medusa Multicinema) è il leader del mercato italiano con un market share vicina al 18 per cento, che sale al 35 per cento considerando solo i multisala. La società è partecipata per il 51per cento da 21 Investimenti società di private equity di Alessandro Benetton e per il restante 49 per cento da Mediaset Rti.  
   
   
PETALA AUREA LAMINE DI AMBITO BIZANTINO E LONGOBARDO DA UNA COLLEZIONE PRIVATA MONZESE CAPPELLA DELLA VILLA REALE MONZA, 15 DICEMBRE 2010 – 16 GENNAIO 2011  
 
Monza, 14 dicembre 2010 - Straordinaria collezione di brattee auree decorate, crocette in lamina d’ambito longobardo e sottili lamine con molteplici forme, oltre a monili aurei e argentei e placche ornamentali in lega d’argento e rame datati prevalentemente tra il Vi e Vii secolo. Questo il corpus che compone la mostra di opere d’arte bizantina e longobarda Petala Aurea, che apre al pubblico presso la Cappella della Villa Reale di Monza il 15 dicembre. Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Monza in partecipazione con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza con il sostegno di Rottapharm|madaus, la mostra, curata dal critico Marco Meneguzzo, si avvale della partnership de il Cittadino di Monza. I manufatti, appunto “petali d’oro, sottili lamine” - compongono la collezione privata di Luigi Rovati, presidente della multinazionale Rottapharm|madaus di Monza e stimato mecenate che ha voluto condividere con il pubblico questa importante testimonianza del gusto altomedievale per l’oreficeria. Strategica l’esposizione a Monza, città eletta residenza estiva dalla regina Teodolinda che qui fece edificare intorno al 595 la Basilica di San Giovanni, nucleo fondamentale dell’attuale Duomo, il cui Tesoro è noto per l’eccellenza e per l’importanza storica unica di alcuni celebri manufatti. A questo tesoro storico si aggiunge oggi un altro importante sguardo sull’arte longobarda attraverso questa mostra che resterà aperta fino al 16 gennaio 2011. Racconta Luigi Rovati: “E’ per me un privilegio e una gioia quello di poter condividere con la città di Monza questa mia collezione che, oltre ad un alto valore storico, ha per me un altrettanto grande valore affettivo. Attraverso questi piccoli oggetti - raccolti durante una vita e custoditi gelosamente sino ad oggi - ho potuto comprendere e apprezzare il legame affascinante che lega storia e arte. E’ avvincente capire il rapporto che lega un popolo alle sue espressioni artistiche, e come i cambiamenti di stile nell’arte siano anche lo specchio di cambiamenti sociali.” Aggiunge Marco Sannazaro, curatore del catalogo e dei testi scientifici: “L’arte orafa dei primi secoli del Medioevo vede l’antica tradizione mediterranea confrontarsi e talora coniugarsi con gli apporti originali della cultura barbarica; il naturalismo che domina l’arte ellenistico–romana, ancora vitale nella sensibilità degli artefici romanzi anche se già filtrato e in parte snaturato dagli elementi introdotti nel tardoantico e dalla nuova spiritualità introdotta dalla religione cristiana, dialoga con l’astrattismo e l’essenzialità della visione germanica, proponendo nuove sintesi che proprio nell’Italia longobarda si manifestano in innumerevoli occasioni”. Un corpus che saprà incuriosire quell’immaginario collettivo spesso attratto dalle storie del passato, specie se condite con qualche piccolo o grande mistero, in cui non tutto sia spiegato. Sottolinea Marco Meneguzzo, curatore della mostra: “Ecco allora che anche questa raccolta rarissima di croci e di brattee longobarde e bizantine, presentata per la prima volta al pubblico, può entrare a far parte di questa passione popolare, nonostante la difficoltà oggettiva di apprezzare oggetti così piccoli, così simili tra loro, così sostanzialmente incomprensibili, al di là del segno universale della croce. […] Così, queste croci, questi simboli d’oro divengono per il pubblico la testimonianza dell’esistenza di un mistero, di cui sarebbe latrice nientemeno che un’intera epoca. Per lo studioso, invece, l’affiorare di ogni nuovo documento contribuisce a precisare l’esatta collocazione concettuale di quella classe o categoria di documenti all’interno della galassia relazionale medievale”. Conclude il Sindaco di Monza Marco Mariani, unitamente all’Assessore alla Cultura del Comune di Monza Alfonso di Lio: “Siamo davvero onorati e orgogliosi di poter presentare a Monza, in assoluta anteprima, una mostra d’eccezionale interesse culturale e di grande valore artistico: le lamine di ambito bizantino e longobardo provenienti dalla Collezione Rovati. Non capita tutti i giorni di avere l’opportunità di ammirare reperti tanto preziosi, il cui bagliore è pari soltanto all’intensità con cui essi testimoniano di una vicenda storica e artistica che ha consegnato un ruolo di primo piano alla nostra città. Queste opere sono esposte per la prima volta allo sguardo degli studiosi e a quello, non meno ricco d’interesse, di tutta la cittadinanza. È un particolare motivo d’orgoglio, come amministrazione comunale, quello di essere riusciti a costruire, con pazienza e caparbietà, un rapporto di collaborazione con il mondo imprenditoriale più illuminato e aperto alle istanze dell’arte e della cultura, quel mondo imprenditoriale che, come in questo caso, sa farsi mecenate e insieme al Comune dare vita a un’iniziativa destinata a incidere profondamente sulla qualità dell’offerta culturale cittadina.” Accompagna la mostra un catalogo edito da Johan & Levi con testi di Luigi Rovati, Caterina Giostra, Marco Sannazaro, Marco Meneguzzo, Letizia Bonizzoni e Mario Milazzo. Informazioni: Tel. 039.366381 – mostre@comune.Monza.it  
   
   
LE REGIONI PROTAGONISTE DEI FESTEGGIAMENTI PER I 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA  
 
Catanzaro, 14 dicembre 2010 - L’assessore regionale Mario Caligiuri, in qualità di coordinatore, ha introdotto la riunione dalla Commissione Cultura delle Regioni che si è tenuta, il 10 dicmebre a Roma, alla presenza di Paolo Peluffo, consulente del presidente del Consiglio per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Peluffo ha illustrato le varie iniziative che si stanno svolgendo. Tra queste, il censimento dei luoghi della memoria che ha individuato 400 siti, di cui 285 musei del Risorgimento, e che si possono rinvenire sul sito internet www.Governo.it. Inoltre, si intende lavorare sulla realizzare il Museo nazionale di Garibaldi a Caprera, sulla valorizzazione del Museo Mazzini a Pisa, sul restauro già avviato di 100 statue di protagonisti risorgimentali, realizzate a suo tempo nella stragrande totalità tramite sottoscrizioni pubbliche. Si stanno anche allestendo 47 mostre di piccolo formato e la grande mostra delle Regioni che si svolgerà a Roma nel prossimo anno. L’assessore alla Cultura Caligiuri ha sollecitato ulteriori incontri per approfondire le iniziative da mettere in atto, tra le quali censimenti comune per comune del patrimonio storico, l’individuazione di un luogo della memoria regionale, la realizzazione di film e documentari per evidenziare il ruolo che ogni singolo territorio ha offerto all’Unità. E questo nella logica della continuità e della valorizzazione degli spazi con finalità educative e di sviluppo economico e culturale, orientando in questa fase l’attività della valorizzazione in direzione dei beni risorgimentali. Al termine della riunione si è convenuto di fissare un’ulteriore incontro a fine gennaio per mettere a punto le iniziative avviate e per programmare quelle da svolgere nel 2011.  
   
   
MAGAZZINI SONORI : DALTEATRO COMUNALE DI MODENA L´OPERA CAPPUCCETTO ROSSO IN DIFFERITA  
 
 Bologna, 14 dicembre 2010 - Nuovo appuntamento musicale con Magazzini Break il portale della Regione Emilia-romagna che trasmetterà in differita il 15 dicembre alle ore 17 l’opera “Cappuccetto rosso” diretta da Carlo Boccadoro , uno dei maggiori compositori della nuova generazione, autore di musica sinfonica e cameristica, che spazia dal romantico all’atonale alle musiche yiddish (collabora regolarmente con Moni Ovadia).la nuova opera dedicata al pubblico dei giovani e delle famiglie è prodotta dalla Fondazione Teatro Comunale di Modena, Luciano Pavarotti, è stata eseguita in prima assoluta domenica 28 novembre 2010. Si tratta di una tra le più note fiabe europee che, con il passare degli anni, ha avuto diverse varianti. La trascrizione di Charles Perrault (Le petit chaperon rouge del 1697) e quella dei fratelli Grimm (Rotkappchen, del 1812), così come molte altre, si rifanno alla tradizione orale diffusa in Francia già nel Xiv secolo. In Italia, al momento della sua comparsa, divenne nota con il titolo La finta nonna.Lo spettacolo andato in scena al Comunale di Modena è una rivisitazione in chiave moderna della fiaba che, pur rispecchiando nello sviluppo della trama la storica versione di Charles Perrault e dei fratelli Grimm, è il riflesso delle mode e dei cambiamenti del nostro tempo.La protagonista ha poco a che fare con la bambina indifesa a cui eravamo abituati, ma si diletta a interpretare un ruolo, a giocare con la trama nella consapevolezza che tutto è finzione e che il lieto fine è indubbio come in tutte le fiabe che si rispettino. Tra i personaggi e interpreti dell’opera “Cappuccetto rosso” troviamo Alice Borciani nel ruolo di “Cappuccetto Rosso; Karina Oganjan nel ruolo della mamma, della moglie del taglialegna e della nonna e Luca Gallo nel ruolo del lupo, del taglialegna e della nonna mascherata. L’opera è diretta da Carlo Boccadoro con la Regia e costumi di Francesco Esposito. Le Scene sono di Franco Armieri e alle Luci Andrea Ricci. Ensemble da Camera è della Fondazione Teatro Comunale di Modena. Il libretto dell’opera è di Lia e Dario Del Corno. La regia e i costumi sono di Francesco Esposito, regista anche della Maria Stuarda che ha aperto la stagione lirica; le scene sono di Franco Armieri e le luci di Andrea Ricci.. Alice Borciani interpreta la protagonista dell’opera, Karina Oganjan i ruoli della Mamma, della Moglie del taglialegna e della Nonna mentre a Luca Gallo sono affidati i ruoli del Lupo, del Taglialegna e della Nonna mascherata. Carlo Boccadoro dirige l’Ensemble da Camera della Fondazione Teatro Comunale di Modena. Per ascoltare la trasmissione, a cura dell´Agenzia Informazione e Ufficio Stampa della Giunta della Regione Emilia-romagna e di Aicod (Azienda per l´Informazione e la Comunicazione Digitale) , è sufficiente aver installato Windows Media Player e collegarsi al portale di Magazzini Sonori. Www.magazzini-sonori.it/    
   
   
FEDERLAZIO: PRESENTATO PROGETTO BENI CULTURALI TURCHIA RIVOLTO A PMI LAZIO  
 
 Roma, 14 dicembre 2010 – Lo scorso 3 dicemrbe , presso la sede dell’Associazione Civita a Roma, il Consorzio R.o.m.e. (Consorzio export della Federlazio) ha presentato il progetto “R.o.m.e. Culture At Work”. Presenti all’incontro, tra gli altri, il Segretario Generale dell’Associazione Civita Albino Ruberti, il Direttore del Consorzio Rome Stefano Scipioni, il Direttore Generale della Federlazio Giovanni Quintieri. Il progetto, finanziato dalla Regione Lazio, ha lo scopo di coinvolgere le imprese laziali in progetti da realizzare in Turchia con la collaborazione del Ministero dei Beni Culturali locale. La cultura, quale elemento fondamentale per lo sviluppo economico sia di un territorio sia delle sue imprese, è un asset su cui la Federlazio sta puntando da alcuni anni. Il Consorzio R.o.m.e. Sta realizzando vari progetti che uniscono beni culturali ed imprese nel bacino del Mediterraneo, con il supporto della Camera di Commercio di Roma, del Comune di Roma e della Regione Lazio. Obiettivo del progetto “R.o.m.e. Culture At Work” è aggregare un gruppo di imprese che, pur appartenendo a settori merceologici diversi, offrano servizi relativi ai beni culturali o al sistema museale, per poi presentarle alla committenza pubblica della Turchia. Il progetto è stato articolato in due tempi: la partecipazione alla Fiera del Libro di Istanbul (svoltasi nel 2009) e l’organizzazione nel 2010 di due incontri tra le imprese della filiera e le controparti turche appartenenti al Ministero dei Beni Culturali, Università e Musei. Il primo incontro si è svolto ad Ankara di fronte a 70 rappresentanti dei musei turchi ed alti funzionari del Ministero della Cultura. Nell’occasione il Vicedirettore Generale del Ministero della Cultura turco, Serhad Akcan, ha espresso grande interesse nei confronti dell’iniziativa e delle aziende italiane che ne fanno parte. Nel corso dell’incontro di oggi una delegazione composta da dieci rappresentanti del Ministero della Cultura turco ha presentato i propri siti culturali e i progetti che intendono sviluppare. A loro volta le imprese laziali hanno presentato le loro eccellenze nel campo del restauro, della conservazione e della valorizzazione di beni culturali e dei musei. Inoltre, il Presidente del Consorzio R.o.m.e. Stefano Palombini e il Direttore Generale del Ministero Cultura e Turismo della Turchia Osman Suslu, hanno firmato una “lettera d’intenti” finalizzata a creare un rapporto continuativo tra le due parti e a studiare congiuntamente progetti futuri da realizzare. Il primo di questi sarà il restauro del Tempio di Augusto ad Ankara che conserva ancora il testo più completo del testamento di Augusto.  
   
   
LA TERRA IN MOSTRA. IN REGIONE EMILIA ROMAGNA C´È UN NUOVO MUSEO GIARDINO GEOLOGICO. DEDICATO A SANDRA FORNI, È APERTO AL PUBBLICO  
 
Bologna, 14 dicembre 2010 – Le rocce più vecchie sono i gessi della Val di Secchia che hanno 250 milioni di anni, le più giovani sono quelle gialle del bordo dell’Appennino con i loro 500 mila anni d’età. La Regione Emilia-romagna ha inaugurato ieri un nuovo giardino geologico all’aperto e un museo all’interno della Terza torre (in viale della Fiera, 8) che raccontano la storia della regione attraverso le sue pietre e il suo territorio. Il Museo-giardino geologico “Sandra Forni” è nato da un’iniziativa del Servizio geologico sismico e dei suoli ed è aperto al pubblico (su prenotazione). “E’ la possibilità di fare una passeggiata nel tempo”, ha sottolineato l’assessore regionale alla sicurezza territoriale Paola Gazzolo durante il taglio del nastro, insieme alla vice presidente della Giunta Simonetta Saliera e all’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni. “Il museo e il giardino permettono di conoscere le tappe fondamentali della storia geologica del nostro territorio”, ha aggiunto. “Abbiamo dato attenzione ai bambini e alle scuole, con spazi e spiegazioni a loro dedicate, perché è importante diffondere una cultura dell’ambiente attraverso la conoscenza, perché questo significa rispetto e sviluppo sostenibile e perché il suolo è uno dei beni più preziosi dell’umanità”. Il Museo-giardino è dedicato a Sandra Forni, collaboratrice del Servizio geologico sismico e dei suoli prematuramente scomparsa nel 2005. “Questo spazio testimonia l’amore per il proprio lavoro - ha detto Saliera -, è intitolato a Sandra Forni che io ho conosciuto in gioventù: una persona molto rigorosa nel lavoro e molto generosa nella vita. Oggi è una giornata emozionante e piena di ricordi che dedichiamo alla città”. Il giardino all’aperto e il museo allestito all’ingresso della torre sono organizzati lungo un percorso che illustra la storia geologica della regione e termina con un pannello sul futuro, per immaginare come sarà il mondo tra 50, 150 e 250 milioni di anni quando, secondo i più recenti studi, ci sarà di nuovo un unico grande continente. Vi sono raccolti esemplari di rocce, minerali, fossili e suoli selezionati in 30 anni di rilevamenti svolti dal servizio regionale. I minerali più rari e di straordinaria bellezza sono stati donati o acquisiti da collezionisti e provengono da miniere, in gran parte oggi chiuse, di tutto il mondo: dalla Nuova Zelanda, all’Afganistan, al Marocco. Tra i materiali più preziosi conservati nel museo spiccano un topazio, una pepita d’oro e rocce di zolfo. Nel giardino geologico si possono, inoltre, ammirare rocce provenienti da tutta la regione (pietra di Bismantova, graniti e gessi) e dall’Italia: dalle Alpi apuane al Vesuvio. Da gennaio, inoltre, gli spazi saranno arricchiti con materiali provenienti dall’Antartide e dedicati all’energia del sottosuolo. Le scuole e le associazioni interessate a visitare il Museo-giardino possono telefonare dal 1° marzo al 30 ottobre di ogni anno allo 051 5274792 e prenotare una visita guidata.