Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 14 Dicembre 2010
UE: VALUTAZIONE D´IMPATTO DELLE PROPOSTE CONTENUTE NELLA COMUNICAZIONE "LA POLITICA AGRICOLA COMUNE VERSO IL 2020".  
 
Bruxelles - La consultazione è rivolta ai portatori di interesse che vogliano esprimere il proprio parere sulla riforma della politica agricola comune, sulla definizione delle problematiche più importanti, sugli obiettivi dell´azione legislativa e sui possibili scenari futuri dell´agricoltura europea. Attraverso il questionario proposto si intende inoltre raccogliere fatti e documenti analitici che aiutino la valutazione dell´impatto della comunicazione in questione. La consultazione è aperta fino al 25 gennaio 2011. Nell´estate 2011 verrà pubblicata una Valutazione di Impatto che terrà in conto della consultazione e che dedicherà un capitolo ai suoi risultati. Http://ec.europa.eu/agriculture/cap-post-2013/consultation/index_en.htm    
   
   
MINISTRO GALAN: "VORREI CHE TUTTE LE REGIONI ITALIANE SPENDESSERO I SOLDI PER L´AGRICOLTURA COME FA IL TRENTINO"  
 
A margine dell´iniziativa di Assisi dedicata ai presepi il ministro alle politiche agrarie ed alimentare Galan si complimenta con l´assessore Mellarini per come il Trentino spende le risorse, europee e non, per l´agricoltura. "Tanti, davvero tanti complimenti al Trentino per come investe le risorse in ambito agricolo. Io vorrei che tutte le regioni italiane prendessero esempio dal Trentino. Guardiamo cosa ha fatto in ambito vitivinicolo. Magari le regioni italiane spendessero le risorse come fate in Trentino dove i soldi ci sono ma, soprattutto, si spendono bene".  
   
   
BOLZANO, BERGER A BRUXELLES: DOCUMENTO SUL FUTURO DELLE QUOTE LATTE  
 
La presentazione di un documento sulla futura politica lattiero-casearia dell´Europa con attenzione alle zone alpine e il sostegno di Joseph Daul, capogruppo dei Popolari nell´Europarlamento, alla tutela dell´agricoltura di montagna: questi i due passi concordati il 9 dicembre a Bruxelles dall´assessore provinciale Hans Berger. Il commissario Ue Dacian Ciolos ha presentato alla Commissione agricoltura dell´Europarlamento il documento sulla futura politica europea riguardante la produzione di latte: si parte dal presupposto che con aprile 2015 spariranno le quote latte, "ma più interessanti sono i passi che l´Ue intende adottare per rafforzare i produttori", sottolinea Berger, che a Bruxelles ha preso visione del documento. In futuro l´Unione prevede quali soggetti ammessi agli aiuti anche i produttori consorziati, che fino ad oggi erano praticamente esclusi dal regolamento sulla concorrenza. "Queste organizzazioni di produttori riuniti - spiega Berger - potrebbero coprire fino a un massimo del 33 per cento della produzione nazionale di latte o del 3,5% di quella europea." Le esigenze dell´agricoltura di montagna sono state rappresentate nell´odierna discussione dall´europarlamentare altoatesino Herbert Dorfmann, "che ha richiamato alle particolarità delle aree montane e chiesto il mantenimento dei programmi operativi Ue, grazie ai quali è possibile una promozione mirata", riferisce Berger. Un altro risultato importante è stato raggiunto a Bruxelles nell´incontro di Berger e Dorfmann con Joseph Daul, capogruppo dei Popolari nel consesso europeo. "Abbiamo illustrato la nostra posizione e Daul ha assicurato il suso sostegno nella discussione in Parlamento", conclude l´assessore Berger.  
   
   
REPUBBLICA CECA, CONCESSO A STRANIERI ACQUISTO TERRENI AGRICOLI  
 
Il Governo ceco ha approvato la norma che consente la vendita dei terreni agricoli agli stranieri, penendo così fine al periodo di deroga voluto dalla Repubblica Ceca alla vigilia dell´ingresso del Paese nella Ue. Il divieto per persone fisiche non ha comunque impedito che in questi anni decine di migliaia di ettari finissero nelle mani di persone giuridiche di proprietà straniera e con sede in Cechia.  
   
   
OGM. MANZATO: L’AGRICOLTURA SIAMO NOI  
 
Venezia - “L’agricoltura vale molto di più delle sottigliezze da azzeccagarbugli. E quella italiana e al suo interno quella veneta, hanno un valore che deve essere tutelato ad oltranza, su tutti i fronti, nazionale, europeo e internazionale”. Lo ha ribadito l’assessore del Veneto Franco Manzato, intervenuto il 9 dicembre a Roma alla Commissione Politiche Agricole, convocata su richiesta del Ministro Giancarlo Galan per approfondire la questione delle linee di coesistenza. “Come possiamo conciliare e difendere il riconoscimento di patrimonio dell’umanità dato alla dieta mediterranea – ha aggiunto Manzato – e operare per aprire in maniera generalizzata a colture di organismi geneticamente modificati che non appartengono al nostro territorio e che ci rendono di fatto dipendenti dall’estero?”. “Su tale questione le Regioni sono state chiare e unanimi: il ministro è stato impegnato a rappresentare, anche in occasione delle riunioni in sede comunitaria, la posizione unanime delle Regioni e delle Province autonome di assoluta contrarietà rispetto alla autorizzazione della coltivazione degli organismi geneticamente modificati sul territorio nazionale; il ministro proceda invece con l’esercizio della clausola di salvaguardia per vietare la coltivazione del Mais Mon 810 e della patata Amflora. La partita delle linee di coesistenza è, nel merito tecnico e giuridico, superata dai nuovi orientamenti proposti dalla Commissione europea ancora nel luglio scorso”. “L’agricoltura nazionale siamo noi, le Regioni con le loro imprese, cui la Costituzione affida competenze esclusive – ha detto ancora l’assessore veneto – e semmai è materia di legislazione concorrente quella relativa ai rapporti delle Regioni con l’Unione europea, non il merito di una scelta che la stessa Ue ha avallato da mesi. Il resto conta poco, se dobbiamo rinunciare alla nostra stessa sovranità. Il ministro su questo dovrebbe battere i pugni a Bruxelles. Perché qui non si tratta di libertà di commercio ma di lungimiranza e di salvaguardia della nostra libertà e della nostra identità. Ogm significa dipendenza da altri: commerciale, economica, di scelte imprenditoriali, mentre l’agricoltura, come l’ambiente, non è monetizzabile. Non serve avere un grande conto in banca se poi il nostro futuro si affida ad una biodiversità a rischio, sementi sterili, risorse naturali impegnate su orientamento di interessi economici di chi con la terra non ha dimestichezza e risorse naturali compromesse”.  
   
   
L´ALTO ADIGE È OGM-FREE, APPROVATO ARTICOLO NELLA LEGGE OMNIBUS  
 
Bolzano - Con l´approvazione da parte del Consiglio provinciale di un articolo inserito dall´assessore Hans Berger nella legge omnibus, l´utilizzo degli Ogm in Alto Adige è stato definitivamente messo al bando. "Si tratta di un grande risultato - commenta Berger - che mette la parola fine ad un percorso lungo e non privo di ostacoli soprattutto dal punto di vista giuridico". Sino ad oggi, infatti, l´Unione Europa non aveva consentito di inserire un divieto assoluto all´utilizzo di sementi geneticamente modificati in agricoltura. "La linea di Bruxelles - prosegue l´assessore Hans Berger - era sempre stata quella di puntare su una sorta di coesistenza fra agricoltura tradizionale e Ogm". L´obiettivo della Giunta provinciale, in ogni caso, era chiaro fin dall´inizio, visto che proprio l´assessore Berger aveva redatto una legge che prevedeva il divieto di utilizzare gli Ogm, almeno sino a quando non fosse entrata in vigore la regolamentazione europea sulla coesistenza. "Con il via libera del Consiglio provinciale all´articolo contenuto nella legge omnibus - sottolinea Hans Berger - abbiamo invece stabilito in maniera definitiva, senza se e senza ma, e soprattutto senza alcun limite temporale, che l´Alto Adige sarà un territorio libero dagli organismi geneticamente modificati". A rendere possibile questo storico passaggio, è stato il crescente scetticismo sviluppatosi sull´argomento anche a Bruxelles. "Il parere negativo della gran parte dei consumatori - commenta l´assessore provinciale all´agricoltura - e di un numero sempre maggiore di Regioni, ha convinto la Commissione Europea a cambiare la propria strategia, delegando ai singoli stati la competenza sulle decisioni in materia di Ogm. Tutto questo nonostante il presidente Barroso abbia incontrato, e continui ad incontrare, molte resistenze". Tra chi si dichiarava non entusiasta del cambio di rotta da parte di Bruxelles, figurava anche il neo-Ministro alle politiche agricole Giancarlo Galan. "In Italia - spiega però Hans Berger - la competenza in materia di organismi geneticamente modificati spetta agli enti locali, e su mia iniziativa la Conferenza delle Regioni ha invitato il Ministero a seguire le direttive provenienti dall´Unione Europea: ciò significa nessuna linea morbida, ma un secco no agli Ogm. Tutte le Regioni si sono impegnate ad elaborare nel più breve tempo possibile delle leggi in grado di regolare la materia, e la Provincia di Bolzano, con questo articolo della legge omnibus che troverà poi una cornice giuridica più adeguata, è stata tra le prime a muoversi".  
   
   
OGM, LE REGIONI RIBADISCONO IL NO ALLE COLTIVAZIONI TRANSGENICHE UN DOCUMENTO DELLA COMMISSIONE POLITICHE AGRICOLE CONSEGNATO AL MINISTRO GALAN DURANTE IL COMITATO TECNICO AGRICOLO DEL 9 DICEMBRE A ROMA  
 
 Le Regioni ribadiscono al ministro Galan il proprio no alle coltivazioni Ogm in Italia. Occasione, la seduta odierna della Commissione Politiche agricole ed il successivo Comitato tecnico agricolo, “nel quale – spiega il coordinatore della Commissione, l’assessore della Regione Puglia Dario Stefàno – il ministro Galan aveva arbitrariamente reintrodotto in discussione questo argomento”. In una lettera indirizzata e consegnata oggi al titolare del Ministro delle Politiche Agricole sono state spiegate le ragioni del no. “Abbiamo ribadito - prosegue Stefàno - che l’intesa sulle linee guida sulla coesistenza è stata già ritirata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 7 ottobre scorso. In più, in quella stessa sede fu approvato un ordine del giorno in cui si chiedeva ai Ministeri competenti di procedere all’attivazione della clausola di salvaguardia, a norma dell’art.23 della Direttiva Ce 18/2001, nei confronti delle “varietà geneticamente modificate. In analogia con quanto già fatto da altri Paesi quali Austria, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo e Ungheria”. “L’attivazione della clausola di salvaguardia – prosegue l’assessore Stefàno - rappresenta l’unico strumento che in modo inequivocabile può portare al raggiungimento dell’obiettivo di mantenere il territorio di tutte le Regioni italiane libero da coltivazioni transgeniche, risolvendo anche i contenziosi esistenti che, comunque, non possono essere imputati ad inadempienze da parte delle Regioni e Province Autonome”. “Il patrimonio del nostro Paese è nella biodiversità e nella sua tutela e valorizzazione. Già questo è sufficiente per evidenziare l’incompatibilità di coltivazioni Ogm in Italia. Siamo perplessi di fronte alle resistenze del ministro Galan ad accogliere ed aderire ad una richiesta chiara ed unanime delle Regioni”. “In ultimo – fa notare ancora Stefàno - il ricorso alla clausola di salvaguardia da parte del nostro Paese rappresenta anche quella alternativa alle linee guida sulla coesistenza, così da adempiere alla Sentenza del Consiglio di Stato n. 183/2010”.  
   
   
QUESTA CONSULTAZIONE FA PARTE DELLA PREPARAZIONE DEL PROGRAMMA "L´EUROPA DEI CITTADINI" 2014 – 2020, CHE VERRÀ PROPOSTO DALLA COMMISSIONE NEL OTTOBRE 2011  
 
Bruxelles, 13 dicembre 2010 - Il programma 2007 – 2013 ha come scopo principale quello di promuovere la cittadinanza europea attiva, favorendo la tolleranza e sviluppando l´identità europea. Il programma è attualmente composto da 4 azioni: "Cittadini attivi per l´Europa": gemellaggi di città, progetti dei cittadini e misure di sostegno "Società civile attiva per l´Europa": sostegno strutturale ai gruppi di riflessione europei e alle organizzazioni della società civile a livello europeo, sostegno ai progetti promossi dalle organizzazioni della società civile "Insieme per l´Europa": eventi di grande visibilità, studi e strumenti d´informazione e divulgazione "Memoria europea attiva": salvaguardia dei principali siti e archivi connessi con le deportazioni e la commemorazione delle vittime del nazismo e dello stalinismo. Il programma 2014 – 2020 si concentrerà in particolare sulla partecipazione civica: si intende dare sostegno ad azioni individuali e collettive tese a identificare e trattare questioni di interesse pubblico, soprattutto se collegate all´agenda europea. Il questionario chiede ai cittadini definire una gerarchia degli obiettivi del programma e di elencare i mezzi (finanziari, culturali, organizzativi) per raggiungerli. Http://ec.europa.eu/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form=programme&lang=it    
   
   
AGRICOLTURA IN LIGURIA, BANDO DA 5,7 MILIONI PER RIFACIMENTO MURETTI A SECCO  
 
Per la valorizzazione delle produzioni agricole e del paesaggio Genova. Nuovi finanziamenti della Regione Liguria per il rifacimento dei muretti a secco a difesa del territorio. Su proposta dell´assessore all´Agricoltura Giovanni Barbagallo, insieme con l´assessore all´Ambiente Renata Briano, la giunta della Regione Liguria ha stanziato 5,7 milioni di euro. Il finanziamento è stato avviato attraverso la misura 216 del Psr - Programma di sviluppo rurale per i rifacimento di muretti a secco e, più in generale, a favore del paesaggio e della biodiversità. Sono ammessi a contributo muretti a secco che rientrano nella "rete ecologica regionale" costituita dai siti "Natura 2000" (Sic – Siti di interesse comunitario e Zps - Zone di protezione speciale), dalle aree protette e da quelle di collegamento. Per il ripristino dei muretti a secco la giunta regionale, nel marzo scorso, aveva già messo a bando fondi per oltre 1,4 milioni di euro. Anche questa nuova tranche di finanziamenti è aperta non soltanto agli agricoltori, ma anche agli enti locali per realizzare interventi non produttivi per valorizzare la biodiversità delle aree della rete "Natura 2000". "Con gli effetti positivi sull´equilibrio ambientale, sulle produzioni agricole di qualità e sulla identità del paesaggio, queste azioni rappresentano un importante contributo anche per migliorare l´offerta turistica del nostro territorio", affermano Barbagallo e Briano.  
   
   
BASILICATA: RIFORMA AGRICOLTURA DE FILIPPO PRESENTA IPOTESI A COALIZIONE  
 
Un sistema agricolo lucano fortemente in evoluzione e condizioni di finanza pubblica, con i ben noti tagli dei trasferimenti che porteranno alla Basilicata circa 10 milioni in meno da investire nel settore. E´ il contesto in cui si inserisce la riflessione sulla riforma della governance in agricoltura presentata il 10 dicembre dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, con l´assessore al ramo Vilma Mazzocco a segretari e capigruppo delle forze che compongono la coalizione di maggioranza. “Abbiamo messo insieme - ha detto l’assessore all’Agricoltura Vilma Mazzocco – tutti gli elementi di analisi che aiuteranno il Consiglio a decidere sulla nuova forma da dare al sistema dei servizi di sviluppo agricolo, valutando la nostra situazione attuale, con costi e benefici, quella di altre realtà regionali e, infine, quella che si determinerebbe con diverse ipotesi di riforma. Su questa base da oggi può partire la valutazione sul da farsi”. La base del ragionamento è stata il forte processo di cambiamento che sta interessando il settore. Se, ha spiegato l´assessore Mazzocco, in passato servivano servizi di prima generazione, ossia più direttamente riconducibili all´attività sul campo, quali, ad esempio i piani di concimazione, ora è necessario pensare a servizi evoluti che guardino all´intera filiera, come ad esempio a commercializzazione ed agroenergia. A questa considerazione sono state affiancate analisi sulle situazioni attuali dei diversi enti che compongono il sistema di governance del mondo agricolo lucano e una comparazione con l’evoluzione del sistema in atto in altre realtà regionali, giungendo all’illustrazione di alcune ipotesi di riforma messe a punto dal Dipartimento regionale. In particolare, per l’Alsia, l’Agenzia lucana di Sviluppo e innovazione in agricoltura, che attualmente ha una dotazione di circa 150 addetti assunti e di altri 50 co.Co.co. (più del personale in forza allo stesso Dipartimento Regionale e più di quanto lavora in analoghe strutture di altre regioni anche più grandi), si pensa a una riduzione a 75 unità, con il trasferimento del personale in surplus ai Dipartimenti regionali in base alle specifiche competenze. In alternativa, si potrebbe procedere direttamente all´unificazione di personale e funzioni nel Dipartimento Regionale (così come sta avvenendo in Toscana per l´omologa Arsia) e, eventualmente, procedere in fase successiva alla costituzione di un’agenzia agro-forestale per i servizi innovativi in agricoltura e per la gestione del patrimonio forestale. In ogni caso, la soluzione, oltre a consegnare una macchina amministrativa più snella, efficiente e specialistica, garantirebbe significativi risparmi nella gestione. Quanto ai Consorzi di Bonifica, anche se ci sono aspetti da chiarire in particolare per la collocazione nell’ambito del riassetto del sistema di gestione della risorsa acqua, l´ipotesi di lavoro è l’accorpamento in un “Consorzio Unico” dei tre Cdb lucani: l’unico consorzio assumerebbe rilevanza regionale, articolato comunque in tre unità operative territoriali, che comporterebbe a medio-lungo termine, una significativa riduzione dei costi ed una razionalizzazione istituzionale. Il nuovo soggetto vedrebbe un rafforzamento delle competenze dei Cdb nell’ambito del sistema regionale di produzione di energia da fonti non convenzionali (idroelettrico, fotovoltaico, biomasse ecc.). La struttura unica regionale dovrà garantire un’uniformità delle attività di pianificazione, progettazione, riscossione, gestione delle politiche del personale oltre a favorire economie di scala, assicurare una maggiore elasticità finanziaria e di gestione delle risorse umane e soprattutto un miglior coordinamento e confronto. Quanto alle Associazioni Allevatori, che svolgono funzioni delegate dalla Regione, si auspica la riunione delle due Apa (Associazioni provinciali allevatori) attualmente esistenti in un’unica Ara (Associazione regionale allevatori) come già fatto in altre 17 regioni. All’interno dell’Ara andrebbero rivisti i sistemi di rappresentatività, con una organizzazione statutaria che garantisca la rappresentanza di tutti gli allevatori associati e che veda assicurata nella composizione degli organi sociali anche la presenza della compagine minoritaria al risultato elettorale. Infine la scelta sui Distretti rurali e agroalimentari di qualità; la loro collocazione funzionale nell’ambito del Dipartimento Agricoltura, attesa la peculiarità delle attività svolte, appare al momento la più idonea a garantire l’efficacia operativa di tali strutture intermedie. Un ragionamento a più ampio raggio va invece messo in campo per Arbea. Superata la fase di straordinario impegno riuscendo a garantire l´operatività del sistema grazie ad una convenzione con Agea, bisogna delineare assetti definitivi che garantiscano la terzietà del soggetto pagatore indicata dalle procedure comunitarie. Su questo il quadro proposto presenta una mole di attività di autorizzazione, esecuzione, contabilizzazione e controllo dei pagamenti in favore delle aziende che fa apparire indispensabile la presenza di strutture dedicate. “Stiamo lavorando alla realizzazione di un sistema di governance in agricoltura – ha spiegato il presidente De Filippo – che aiuti nel contenimento della spesa, ma soprattutto renda la macchina amministrativa più agile e maggiormente in grado di supportare le esigenze del mondo agricolo. Il lavoro – ha aggiunto – è in fase avanzata per quel che riguarda l´analisi e siamo al momento della costruzione condivisa di riforme intelligenti e lungimiranti. In questa fase ci aspettiamo che arrivino contributi e osservazioni di cui siamo pronti a far tesoro e per questo, oltre a tutti i passaggi di confronto istituzionale vogliamo sottoporre le ipotesi alle forze di maggioranza e di opposizione e alle forze sociali. Le linee guida – ha concluso De Filippo - devono comunque essere maggiore efficacia, contenimento della spesa e valorizzazione, oltre che tutela, dei lavoratori”. La discussione procederà con le organizzazioni agricole già il prossimo 17 dicembre, data in cui é convocato il "Tavolo verde".  
   
   
INFORTUNI AGRICOLTURA: DATI DEL PROGETTO AGRIPREV-CIA BASILIATA  
 
La principale causa di infortunio sul lavoro nelle aziende agricole lucane è costituita dal ribaltamento del trattore (72 per cento dei casi) seguita, con l´ 12 per cento, dagli investimenti con mezzi agricoli, soprattutto a causa di un parco di automezzi agricoli vecchio e obsoleto. Sono i risultati più rilevanti del progetto Agriprev, unico progetto di ricerca sulla prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro per il settore agricolo selezionato dal ministero del Lavoro e della Politiche Sociali, presentati oggi in un convegno a Roma. Promosso dalla Cia dell’Umbria in collaborazione con Cia Basilicata, Cia Toscana, Cipa-at dell’Umbria, Fondazione Labos, Ispesl-inail e Italiainnova, il progetto ha avuto come obiettivo quello di diffondere concretamente, nella pratica reale, la cultura della sicurezza nelle aziende agricole. Come è tristemente noto, infatti, tali aziende sono tra i luoghi di lavoro dove più frequentemente si verificano incidenti anche molto gravi, spesso con esiti drammatici. La ricerca, che costituisce la parte essenziale del progetto, è stata condotta su un campione di oltre 900 agricoltori operanti in Basilicata (250), Toscana ed Umbria. In particolare, la disattenzione o la stanchezza magari abbinata all’età avanzata – è emerso dall’indagine – sono elementi di criticità che si aggiungono alla presenza nelle nostre aziende agricole di mezzi meccanici inadeguati e comunque non dotati o addirittura privi di protezioni. La Cia rilancia la proposta di un provvedimento per la rottamazione dei vecchi automezzi agricoli e di aiuti per l’acquisto di automezzi nuovi. Per quanto riguarda le malattie professionali anche se l’agricoltura lucana resta un settore lontano dai livelli del settore industriale, per lavorazioni che comportano l’uso di prodotti chimici o movimentazione di carichi, i dispositivi di protezione individuali ed il rispetto di comportamenti idonei a salvaguardare la salute – è stato evidenziato – devono diventare motivi di attività formative degli agricoltori. Al termine di due anni di intensa attività è stata creata una banca dati, consultabile nel portale www.Agriprev.it, per informare ed aggiornare costantemente sulla vasta tematica della protezione e della prevenzione dei rischi in agricoltura. Attraverso il sito è anche possibile porre quesiti sulla materia e ricevere risposte in tempi rapidi da personale qualificato. Sono stati, inoltre, realizzati un manuale delle buone pratiche per la prevenzione dei rischi nelle imprese agricole ed un video in dvd, denominato “Campagne Sicure”, con testimonianze di imprenditori e lavoratori agricoli e con interventi sull´ argomento di Margherita Hack, Sergio Staino ed Ulderico Pesce, mentre Mauro Pagani ed Andrea Bocelli hanno consentito l´ impiego di brani da loro eseguiti per il commento musicale del video. “L’agricoltura - sottolinea Paolo Carbone responsabile Ufficio Economia della Cia lucana - non necessita di grandi e sofisticati sistemi di prevenzione e controllo della sicurezza ma piuttosto di buone pratiche, di giuste precauzioni tecniche e di una razionale organizzazione del lavoro, elementi di forte incidenza sull’abbattimento dei rischi. Inoltre è necessario investire, in via prioritaria, sulla formazione e l’informazione dei datori di lavoro e dei lavoratori. Oggi, con la nuova legislazione in materia di sicurezza (decreto 81/2008) sembra affermarsi finalmente il concetto di una sicurezza sostanziale, più che formale. Uno degli obbiettivi che si prefigge il progetto Agriprev è proprio la semplificazione e la modularità degli adempimenti in base alle tipologie dei destinatari. “Il nostro obiettivo – continua Carbone - è quello di far in modo che la prevenzione all’interno delle aziende agricole sia sempre più efficace ed efficiente. La nostra regione è caratterizzata dalla presenza di numerose micro aziende agricole, o meglio aziende familiari, che necessitano di una normativa specifica in campo di sicurezza e prevenzione. Agriprev rappresenta un’ accurata e approfondita indagine in questo settore che porterà alla realizzazione di un manuale comune di buone pratiche per la prevenzione degli infortuni all’interno delle aziende agricole”.  
   
   
I CONSUMI DI FRUTTA E VERDURA: STRATEGIE PER VALORIZZARE L’OFFERTA DI QUALITÀ  
 
Il Cso organizza il 15 dicembre alle ore 10.30 nell’Aula Magna della Facoltà di Agraria – Università di Bologna, un workshop per discutere e commentare con opinion leader, buyer e operatori ortofrutticoli, l’andamento dei consumi degli italiani e le prospettive del settore. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, vuole essere un momento di confronto aperto su tematiche cruciali per il comparto. Programma ore 10.30 Introduzione Paolo Bruni – Presidente Cso e Presidente Cogeca; ore 10.45 Intervento di Andrea Segrè – Preside Facoltà di Agraria – Università di Bologna; ore 11.00 Andamento dei consumi degli italiani: analisi delle tendenze e riflessi sulla produzione (ricerca Gfk sui consumi - anteprima) Cso – Luciano Trentini. Gli operatori si confrontano - Partecipano: Cesare Bellò – Direttore Aop Veneto; Stefano Soli – Alegra; Luigi Peviani – Presidente di Fruitimprese; Renzo Piraccini – Consigliere delegato Cso/dg Apofruit; Roberto Piazza – Direttore Acmo; Roberto Fiammenghi /Vanes Cantieri - Coop Italia; Wainer Rossi – Responsabile Ufficio Acquisti C.i.r.; Sergio Trevisan – Gruppo Mazzoni: Ore 12.45 Conclusioni Tiberio Rabboni - Assessore Agricoltura della Regione Emilia Romagna; Segue buffet con degustazione di prodotti tipici dell’Emilia Romagna; Si prega di confermare l’adesione entro il 13 dicembre 2010 a tel. 0532904511 – fax 0532 904520 e-mail: cinzia.Zanella@csoservizi.com    
   
   
IL 15 DICEMBRE A TOLMEZZO CONVEGNO SU ERBE SPONTANEE COLTIVABILI  
 
Udine - Si parlerà del progetto Bioinnoverbe mercoledì 15 dicembre a Tolmezzo, nella sala convegni della Comunità Montana della Carnia, nel corso di un convegno organizzato dall´Ersa, l´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, che svilupperà il tema delle erbe spontanee, dalla raccolta della tradizione alla loro coltivazione. Tale progetto, finanziato dalla Regione attraverso la legge sull´innovazione, al quale hanno collaborato la direzione centrale delle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, il Cirmont, Centro Internazionale di Ricerca per la Montagna, e l´Università di Udine, ha consentito ai tecnici dell´Agenzia di analizzare i processi produttivi più idonei alla coltivazione di otto specie erbacee spontanee ed eduli che fanno parte del patrimonio della flora del Friuli Venezia Giulia. Si tratta del radicchio di monte (Cicerbita alpina), dell´asparago selvatico (Asparagus acutifolius), del pungitopo (Cuscus aculeatus), del levistico (Levisticum officinale), della silene (Silene vulgaris), della valerianella (Valerianella molitoria), della barba di capra (Aruncus dioicus) e del buon-enrico (Chenopodium bonus-enricus). L´obiettivo che l´Ersa si è posto è stato quello di soddisfare la crescente domanda di piante spontanee per l´impiego nella gastronomia con materiale che, per diversi motivi, compreso quello della quantità, deve essere ormai coltivato, e non più semplicemente raccolto. I tecnici guidati da Costantino Cattivello, responsabile scientifico del progetto Innoverbe che si è articolato per tre anni, hanno utilizzato tecniche di agricoltura biologica idonee a consentire la certificazione di qualità, preservando gli aspetti nutrizionali e salutistici peculiari di queste specie. Garantendo altresì la salvaguardia dell´ambiente in un contesto di massima sostenibilità ambientale delle produzioni.  
   
   
AGRICOLTURA FVG: TONDO, POLITICHE CONCRETE PER IL MONDO RURALE  
 
Torreano di Martignacco - Ha preso lo spunto dalla politica agricola svolta a vantaggio degli agricoltori dalla Coldiretti sin dalla sua fondazione, nel 1944, il presidente della Regione, Renzo Tondo, nel rivolgersi all´affollato uditorio dei coltivatori diretti (riunito il 7 dicembre nella sala convegni della Fiera di Udine) per manifestare l´effettiva disponibilità dell´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia ad affiancare le proposte e i progetti attuabili che provengono e proverranno dal mondo rurale. Per il presidente, è una "politica del fare", della concretezza, del rispondere con la maggior efficacia possibile alle attese della comunità regionale e di chi ha più bisogno anche quella attuata dall´Amministrazione regionale nell´attuale periodo di crisi. Una crisi, che secondo Tondo è la più grave che la nostra gente avesse finora conosciuto nei tempi moderni: nemmeno la durissima prova del terremoto può essere paragonata al quadro economico generale del momento. Una situazione nella quale la gente non riesce né può intravedere un obiettivo lungimirante e motivante quale fu invece quello della ricostruzione. Opera di rinascita che peraltro venne realizzata in un periodo nel quale l´economia regionale, nazionale, globale erano invece fiorenti. Nonostante questa crisi, la Giunta Tondo è riuscita a diminuire il pesante debito ereditato dalla precedente legislatura; ad ottenere dallo Stato gli introiti fiscali derivanti dalle pensioni dei cittadini del Friuli Venezia Giulia; a mantenere una sanità di qualità senza farne gravare il costo sulla comunità regionale; ad avviare grandi infrastrutture viarie, assicurando introiti e lavoro alle aziende locali. Tondo ha voluto rappresentare, nell´occasione, ai presidenti della Coldiretti regionale, Dario Ermacora, e nazionale, Sergio Marini, ed all´intero mondo rurale, la vicinanza della Regione al mondo agricolo, dimostrata anche dalla presenza al convegno odierno, "Una filiera tutta agricola e tutta italiana - La concretizzazione del progetto", assieme al presidente Tondo, dell´assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, del presidente del Consiglio regionale, Maurizio Franz, e dei consiglieri regionali Enio Agnola, Ugo De Mattia, Enzo Marsilio. Certo, l´Amministrazione non può ora assecondare finanziariamente in modo assoluto, come fu possibile fare in passato, le richieste del mondo agricolo; potrà però sostenere progetti mirati e funzionali alla ripresa. Ad esempio, la realizzazione dell´Organismo pagatore regionale, ovvero la "regionalizzazione" dell´Agea (l´organo che eroga i contributi della solidarietà nazionale), richiesta nell´intervento di apertura del convegno dal presidente regionale della Coldiretti, Dario Ermacora: per Tondo, se sarà sollecitata anche dalle altre organizzazioni sindacali del settore primario, potrà essere perseguita dalla Regione. Il presidente ha infatti avviato, e intende proseguire con tale metodo, assieme a Violino, la consultazione periodica con le organizzazioni del mondo agricolo, per consentire all´Amministrazione regionale di poter affrontare in modo realistico l´emergenza del settore. Tondo ha infine valutato positivamente le strategie della Coldiretti, progettate ancor prima della crisi economica, per il rilancio dell´agricoltura nazionale, facendo riferimento agli eventi di "Campagna amica", alla proposta dei prodotti di filiera corta, alla valorizzazione delle peculiarità e specificità del territorio. Un percorso che in regione, attraverso l´assessore Violino, come ha ricordato Tondo, è stato avviato tramite l´affermazione del marchio "Tipicamente Friulano". Un "claim" che riprende il successo ottenuto quasi vent´anni fa dal "Made in Friuli", lanciato allora da Gianni Bravo, e sostiene la promozione delle grandi peculiarità della nostra terra: dalla montagna, alla pianura, alla riviera, al mare, dal Pordenonese fino al Collio ed al Carso, i "giacimenti" delle grandi carature del gusto del Friuli Venezia Giulia.  
   
   
IL "MORBIDO" DI SICILIA FORMAGGIO SPALMABILE DI LATTE OVINO  
 
Palermo - Il Presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e l´assessore alle Risorse agricole e alimentari, Elio D´antrassi, hanno partecipato il 10 dicembre a Palermo alla presentazione ufficiale al mercato, del latte fresco e del cosiddetto "Morbido" di Sicilia - formaggio spalmabile di latte ovino - prodotti freschi, genuini e sicuri, degli allevamenti siciliani, per sfidare il mercato globale e rilanciare la specificita´ del "Made in Sicily. "E´ la sfida dell´inizio di una cooperazione a lungo raggio - ha detto il presidente Lombardo - Si tratta di una occasione di assunzione di consapevolezza delle capacita´ produttive del nostro territorio e di conseguente impegno per la valorizzazione e promozione dei prodotti. La manifestazione di oggi celebra la prima filiera virtuosa, una catena di investimenti e di indotto che rappresenta la chiave di reddito per l´agricoltura isolana. Il Governo regionale - ha continuato Lombardo - intende perseguire le politiche di sostegno ai prodotti tipici locali per eccellenza, come latte e formaggio, a vantaggio di un ampio indotto economico". "L´iniziativa di oggi - ha aggiunto D´antrassi - sancisce una proficua ed efficace collaborazione tra il Governo della Regione e l´Associazione italiana Allevatori. Ai consumatori e´ garantito un costante controllo sull´origine e la sicurezza degli alimenti grazie alla sinergia con il "Sistema Italialleva", un progetto ideato e promosso dall´ Associazione degli Allevatori a tal fine. Gli allevatori che ricevono il marchio Italialleva - conclude l´assessore - entrano in un circuito di promozione dei prodotti 100% italiani e sicuri, che il consumatore riconoscera´ facilmente dall´etichetta dello stesso marchio che affianchera´ quella del produttore".  
   
   
SARDEGNA: SOSTEGNO A PESCATORI PER DANNI CORMORANI  
 
Cagliari - Si è tenuto ieri, l´incontro tra il sindaco di Cabras, il rappresentante della Provincia di Oristano e i rappresentanti dei pescatori con l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Giorgio Oppi, per discutere sul problema dei danni causati dai cormorani nelle aree di pesca protetta. Durante la riunione, nella quale l´assessore Oppi ha ribadito il proprio impegno, si è sottolineata l’esigenza di utilizzare il criterio della storicizzazione del fenomeno per la ripartizione annuale delle risorse per gli indennizzi e di chiedere all’amministrazione provinciale una accelerazione nella consegna degli studi che riguardano l´evento. Gli amministratori hanno stabilito di convocare al più presto un incontro tra i soggetti interessati del territorio per stabilire assieme le ipotesi che consentano la soluzione del problema.  
   
   
AGRICOLTURA IN SICILIA: LOMBARDO, RISTABILITA VERITA SU BANDI SUCCHI ARANCIA  
 
Catania - Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e l´assessore delle Risorse agricole ed alimentari, Elio D´antrassi, l’ 11 dicembre, hanno illustrato ai sindaci dei comuni a prevalente vocazione agrumicola, ai produttori e alle associazioni di categoria gli esiti dei bandi per il ritiro e la trasformazione di arance in succhi da destinare ad aiuti comunitari. L´incontro si e´ tenuto nella sede di Catania della Presidenza delle Regione e vi hanno partecipato anche i due direttori generali dei dipartimenti interventi strutturali e infrastrutturali dell´assessorato alle Risorse agricole, rispettivamente Rosaria Barresi e Salvatore Barbagallo. Sono precisamente 582.768 i brick di succhi di arance (dati aggiornati al 3 dicembre) consegnati presso i punti di distribuzione del Banco Alimentare. Sul fronte degli agrumicoltori sono state ultimate le operazioni di pagamento, ne resta in sospeso una percentuale ´fisiologica´ bloccata per errata o incompleta comunicazione dei dati di pagamento (codice iban o problemi analoghi). In dettaglio su un totale di 2996 beneficiari, 2883 pratiche sono state trasmesse per la liquidazione e il 93% di queste sono state liquidate. Completati i pagamenti anche per i centri di raccolta. "Dati alla mano - ha affermato il presidente Lombardo - ripristiniamo la verita´ a fronte delle informazioni errate che su questi bandi sono state diffuse. Nessun blocco, nessun fallimento, tutt´altro: tutti gli aventi diritto sono stati pagati. Ad oggi, inoltre, sono stati inviati all´ente caritatevole incaricato della distribuzione 582 mila brick. Una iniziativa di grande successo - ha continuato Lombardo - che certamente non rappresenta la soluzione di un problema, che va affrontato organicamente, ma fornisce un contributo importante. In tal senso i primi passi della svolta avviata nel settore dell´agricoltura sono quelli tracciati ieri con la presentazione del latte fresco e del cosiddetto formaggio ´morbido´ di Sicilia, iniziativa che ha concreti vantaggi per produttori e consumatori e che sara´ estesa anche ad altre produzioni tipiche". "Nella soluzione della crisi dell´agricoltura siciliana - ha detto l´assessore regionale alle Risorse agricole ed alimentari, Elio D´antrassi incontrando gli operatori del settore - il mercato locale rappresenta uno snodo fondamentale. Bisogna rilevare che ancora oggi in Sicilia importiamo agrumi. Occorre strutturare la filiera per evitare questa colonizzazione da parte dei prodotti esteri ed investire sull´innovazione, riducendo il gap tecnologico che ci separa dai nostri principali competitor internazionali".  
   
   
MOLISE: IMPRESE AGRICOLE, PROROGATI GLI AIUTI FINO AL 31 DICEMBRE  
 
 "Avevamo sollecitato il Ministro per le Politiche agricole a farsi portavoce presso l´Unione Europea delle nostre istanze. Registriamo con soddisfazione la decisione presa dalla Commissione Europea". E´ il commento dell´Assessore Nicola Cavaliere in relazione al provvedimento adottato in sede comunitaria che proroga gli aiuti di stato temporanei in regime de minimis fino al 31 dicembre 2011. "Le imprese agricole colpite dalla crisi finanziaria - evidenzia Cavaliere - potranno beneficiare anche di finanziamenti fino a 15.000 euro, il doppio rispetto a quanto stabilito in precedenza. Non si tratta di nuovi finanziamenti, ma di una deroga alle norme sugli aiuti di Stato in agricoltura". La proroga è concessa a condizione che le domande di aiuto siano presentate entro il 31 marzo 2011. "Il Governo regionale - spiega ancora Cavaliere - per fronteggiare il perdurare della crisi economica, su mia proposta, ha approvato anche un provvedimento che avvia le procedure necessarie per la costituzione di un ´Fondo Capitale riserva segregata ed abbattimento costi in regime di de minimis´. Il fondo che sarà costituito con risorse regionali è finalizzato a favorire, attraverso la concessione di garanzie, cogaranzie e controgaranzie creditizie, la ristrutturazione delle esposizioni debitorie delle imprese agricole. Punta, inoltre, alla costituzione di linee di credito preferenziali ed agevolate in favore di queste ultime, nonché alla riduzione dei rischi inerenti le attività produttive di mercato, con l´obiettivo di eliminare uno dei principali limiti alla nascita e alla sopravvivenza delle imprese operanti nel settore agricolo, favorendo nel contempo la crescita economica e l´occupazione". "Si tratta - conclude l´Assessore - di un provvedimento che punta ad offrire un supporto alle imprese agricole per affrontare gli effetti negativi della crisi in atto e puntare all´avvio di una fase di riorganizzazione e riconversione produttiva".  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO: RAGGIUNTA LA PREMIALITA´ PER IL PSR  
 
Pescara - L´abruzzo è in perfetta linea con il suo Psr (Piano Sviluppo Rurale), anzi con risultati ben oltre le previsioni. "Sebbene due anni fa siamo partiti in ritardo per inefficienze della precedente gestione, oggi abbiamo recuperato in pieno. Non solo centrando l´obiettivo, bensì superandolo. Infatti abbiamo toccato la quota del 126 per cento di utilizzo delle risorse a disposizione e per questo siamo in fase di premialità". Sono le parole dell´assessore all´Agricoltura Mauro Febbo, nel suo intervento al seminario di verifica del progetto "Trasferimento e innesto di esperienze, buone pratiche e innovazioni per il rafforzamento istituzionale dell’autorità di gestione del Psr Abruzzo 2007-2013", organizzato dalla Rete Rurale Nazionale 2007-2013 svoltosi all´Auditorium "Petruzzi" di Pescara alla presenza, tra gli altri, di uno dei direttori generali del Ministero, Giuseppe Blasi, e del direttore regionale del settore, Luigi De Collibus. Febbo, nell´ambito di un momento di confronto tra l´amministrazione centrale e quella regionale, si è soffermato sui primi risultati ottenuti e su quelli previsti. "Quello del Psr è uno strumento importante che la nostra regione sta dimostrando di saper utilizzare al meglio. Per quest´anno siamo riusciti a incamerare per il settore rurale 52 milioni di euro, mentre per il 2011 ci aspetta un passaggio ancora più importante dal momento che l´importo dovrebbe salire a 270 milioni di euro". L´argomento è stato trattato anche dal direttore generale del settore Sviluppo rurale del Ministero delle Politiche Agricole, Giuseppe Blasi. "I fondi ci sono, anche se in agricoltura non bastano mai perché il settore ha bisogno di rinnovarsi continuamente. Ma la vera sfida è per gli obiettivi del 2011 dal momento che ci sarà una dotazione di risorse da utilizzare molto più significativa. L´abruzzo sta maneggiando a dovere lo strumento del Psr che ha come prerogative il saper spendere bene e il rispetto delle scadenze". Se per i fondi europei va tutto bene, non altrettanto si può dire per quelli nazionali. A margine della definizione della linea operativa della Regione Abruzzo, l´assessore Febbo ha, infatti, posto l´accento su una nota dolente relativa alla recentissima notizia che nell? ambito del trasferimento fondi dallo Stato alle Regioni non ci sarà spazio per l? agricoltura. "Dei consueti 5 miliardi e 100 milioni di fondi ne sono stati tagliati 4 miliardi. Restano 1 miliardo e 100 milioni che avranno purtroppo altri indirizzi. Nello specifico, 500 milioni per l´edilizia sanitaria, 200 per la sanità e il resto tutto per il Tpl (trasporto pubblico locale). E´ evidente ? ha specificato Febbo ? che lo scenario che dovremo affrontare è diverso da quello immaginato". Infine, l´assessore ha illustrato i possibili scenari dello sviluppo rurale per la prossima fase di programmazione 2014-2020.  
   
   
AGRICOLTURA. CONSORZI DI BONIFICA, ALTA AFFLUENZA AI SEGGI. RABBONI: "E´ LA CONFERMA DELLA VALIDITÀ DELLA RIFORMA APPROVATA DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna – Sono in corso le elezioni per il rinnovo dei consigli di amministrazione dei Consorzi di bonifica, ai sensi della legge regionale 5/2010. “In questa tornata l’affluenza ai seggi è aumentata enormemente rispetto alle elezioni precedenti del 2006”, sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni. “Questo dato, ancora provvisorio, conferma la validità della riforma dei Consorzi di bonifica approvata dalla Regione nel febbraio di quest’anno e che ha introdotto il principio di proporzionalità per fasce omogenee di contribuenza senza più alcuna distinzione tra soggetti agricoli ed extra agricoli”. Ieri si sono concluse le votazioni per quattro degli otto consorzi: a Piacenza con 4.411 votanti, pari al 3,6% degli aventi diritto (nel 2006 votò lo 0,6%); Parma con 6.435 votanti, pari al 4,5% (contro lo 0,1% del 2006); Consorzio Emilia centrale con 3.117 votanti, pari all’1,2% (0,5% nel 2006); Consorzio della bonifica renana, con 7576 votanti, pari al 3,3% (0,5% nel 2006) . In questa settimana si concluderanno le elezioni anche negli altri enti (Consorzio della bonifica Burana, della Romagna occidentale, della Romagna e della Pianura di Ferrara).  
   
   
SOSPESO DIVIETO DI SPANDIMENTO REFLUI ZOOTECNICI  
 
Milano - "L´assessorato all´Agricoltura ha adottato un decreto che prevede la sospensione del divieto di spandimento dei liquami ai fini agronomici dall´11 al 17 dicembre compresi". Lo annuncia l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani. Dal 10 novembre, infatti, è in vigore il divieto invernale allo spandimento a fini agronomici dei reflui di origine zootecnica. Un divieto previsto da un decreto regionale, adottato in attuazione della direttiva comunitaria sui nitrati. "Il decreto che vieta lo spandimento - prosegue De Capitani - è un atto dovuto, che deriva dalle norme comunitarie, ma sono anche consapevole che le particolari condizioni meteorologiche delle settimane precedenti la ´chiusura´ hanno limitato le normali operazioni di raccolta, la preparazione del terreno per la semina delle colture di stagione e il conseguente utilizzo dei reflui". "Abbiamo dovuto attendere - commenta l´assessore - il miglioramento delle condizioni meteorologiche, la previsione di un congruo numero di giorni senza precipitazioni per poter procedere, in modo sostenibile, sia dal punto di vista tecnico che ambientale, alla temporanea sospensione del divieto". "L´assessorato all´Agricoltura continuerà a seguire la situazione meteo con estrema attenzione, sulla base del monitoraggio effettuato da Ersaf e Arpa attraverso la predisposizione di appositi bollettini agrometeorologici - conclude De Capitani - in modo da poter fornire le migliori garanzie a tutti gli agricoltori che si sono trovati a dover fronteggiare questo periodo di emergenza. Regione Lombardia è, come sempre, pronta a fare la propria parte con grande senso di responsabilità, adottando tutte le misure necessarie a tutelare gli agricoltori, nel pieno rispetto delle leggi".  
   
   
TRENTO, A CACCIA CON LA BALESTRA: DENUNCIATI DUE BRACCONIERI  
 
 Andavano a "caccia", se così si può chiamare viste le modalità usate, di cervi e caprioli con una potente balestra munita di mirino e visore notturno. I responsabili, che non sono cacciatori iscritti ad alcuna sezione, sono stati individuati dai forestali provinciali del Distretto di Primiero e dai carabinieri della Compagnia di Cavalese nel corso di un´operazione congiunta portata a termine nella giornata di ieri in Primiero-vanoi. I dettagli dell´importante operazione antibracconaggio sono stati resi noti e illustrati ieri pomeriggio nel corso di una conferenza stampa in Provincia. L’operazione, che ha permesso di infliggere un duro colpo ad una attività di bracconaggio che si svolgeva da tempo in Primiero-vanoi, si è svolta nella giornata di ieri, domenica 12 dicembre 2010, ed ha visto la partecipazione congiunta dei forestali delle stazioni di Canal San Bovo e Caoria, di Pieve Tesino e dei custodi forestali comunali delle stazioni di Canal San Bovo, Caoria e Fiera di Primiero, coordinati dal Distretto forestale di Primiero, e dei carabinieri delle stazioni di Canal San Bovo e di Imer. E´ la prima volta, in Trentino, che si scopre un´azione di bracconaggio simile, con l´impiego di un´arma quale una balestra. "Da tempo - ha spiegato Luigi Gottardo, vice questore forestale aggiunto, responsabile del Distretto forestale del Primiero - due persone residenti nel Primiero erano sospettate di essere i responsabili di episodi di bracconaggio contro cervi e caprioli con l’uso di una potente balestra. Infatti erano stati rinvenuti animali feriti e poi morti per sfinimento dopo essere stati appunto colpiti da frecce di balestra. Episodi che avevano portato ad intensificare l’attività di vigilanza per poter identificare gli autori di tali episodi". Il momento giusto per porre fine a tali azioni è arrivato ieri pomeriggio quando, durante uno di questi servizi di vigilanza, sono state osservate due persone in atteggiamento sospetto. I forestali hanno seguito le loro orme nella neve fino a quando, a conferma dei sospetti, sono stati ritrovati i resti di un capriolo, già scuoiato e con la testa mozzata. E’ stata immediatamente organizzata una operazione congiunta tra Forestale e Carabinieri che è consistita nella perquisizione in contemporanea delle abitazioni dei due sospettati, un ventenne ed un quarantenne: la perquisizione ha avuto esito positivo ed ha consentito di ritrovare la balestra, un´arma impropria ma potentissima, tra l´altro munita di visore notturno (lo stesso animale rinvenuto era stato colpito la notte precedente), ed altre armi illecitamente detenute utilizzate sempre per fini di bracconaggio: coltelli, una carabina ad arma compressa, silenziatori, un machete, lacci per la caccia di frodo. I due "cacciatori" - si tratta di persone residenti ma non iscritte ad alcuna sezione provinciale e non in possesso di porto d´armi - hanno ammesso, di fronte alle evidenze, le proprie responsabilità. "Con la scoperta dei due bracconieri - conclude Gottardo - speriamo di aver risolto questo problema che ci preoccupava da tempo". L´operazione, che ha permesso di colpire chi del tutto illecitamente interferiva con il regolare esercizio dell’attività venatoria, danneggiando tutto il mondo dei cacciatori trentini, viene positivamente valutata dai cacciatori locali, che hanno ringraziato forestali e carabinieri. Impossibile, allo stato attuale delle indagini, dire quanti sono stati i capi abbattuti dalle frecce dei due bracconieri, ma il sospetto dei forestali è che possano essere decine. "Questa operazione - ha affermato alla conferenza stampa di oggi il dirigente generale del Dipartimento Risorse forestali e montane, Romano Masè - è il risultato di un´operazione pianificata che come Corpo forestale stiamo cercando di mettere in campo per contrastare l´attività di bracconaggio. Una pianificazione delle azioni raccordata tra più territori e, come è avvenuto in questo caso, con altri soggetti quali i custodi forestali, i guardiacaccia dell´Associazione cacciatori del Trentino e, ma non è una novità, con le altre forze dell´ordine quali polizia e carabinieri".  
   
   
CIA BASILICATA :RIPRENDIAMOCI IL GOVERNO DELLA FILIERA LATTIERO-CASEARIA  
 
La proposta di riforma del latte, approvata a Bruxelles dalla Commissione europea, è sicuramente un passo avanti per raggiungere importanti provvedimenti per il settore, anche se alcuni aspetti vanno approfonditi e discussi. Lo afferma la Cia-confederazione italiana agricoltori della Basilicata per la quale su un argomento così rilevante, oggetto di tensioni e proteste, e ormai in prossimità della cessazione del regime delle quote, occorre aprire un confronto serio nell’ambito della riforma Pac post 2013. Per la Cia, il rilancio del ruolo dell’interprofessione, previsto dalla proposta dell’Esecutivo Ue, è fondamentale per il settore lattiero, soprattutto in quei Paesi come l’Italia dove questa risulta difficile e sporadica. In egual modo è importante tutta la parte riguardante le relazioni contrattuali tra produttori e trasformatori. Anche se la proposta di obbligatorietà dei contratti sarà facoltativa per gli Stati membri. È, però, sicuramente negativo il fatto che non sia stato affrontato il problema della programmazione produttiva, elemento importante per il nostro Paese e per lo sviluppo concreto delle nostre produzioni di qualità (Dop, Igp). “La Cia – afferma il direttore regionale Luciano Sileo - ritiene sia giunto il momento, non più rinviabile, che gli attori della filiera, tralasciando interessi di parte, concertino una strategia complessiva degli indirizzi che permettano alle aziende di avere reali certezze per il futuro. Serve un Piano strategico per il settore, articolato sul territorio, come la Cia ha proposto trovando adesioni anche da parte delle Regioni maggiormente vocate alla produzione di latte. Di qui la richiesta al Ministero delle Politiche Agricole di attivarsi per la convocazione, al più presto, di un Tavolo Interprofessionale con la presenza delle Regioni rappresentative del comparto, che, oltre a lavorare congiuntamente sulla riforma della normativa sulle relazioni interprofessionali, costruisca le premesse di sistema per giungere alla stipula di contratti sul territorio. Inoltre, in questi anni – conclude Sileo - abbiamo assistito ad un forte aumento dei costi di produzione delle aziende agricole. Sono necessari interventi immediati per la fiscalizzazione degli oneri sociali e per l’abbattimento del costo del gasolio per uso agricolo”.  
   
   
FVG, RISORSE AGRICOLE: LINEE GUIDA PER EROGAZIONE AIUTI DE MINIMIS  
 
 Udine - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, ha approvato le linee guida che disciplinano le modalità di utilizzazione degli aiuti de minimis nel settore della produzione dei prodotti agricoli. Le linee descrivono le competenze in capo agli Enti locali che possono concedere aiuti in regime de minimis: per questo, oggi la Giunta ha dato mandato di avviare anche l´iter per l´acquisizione del parere del Consiglio delle Autonomie. L´importo assegnato alla Regione Friuli Venezia Giulia con il decreto del ministro delle Politiche agricole è di 5.098.247 euro. Beneficiari di un regime di aiuti de minimis sono le imprese che svolgono un´attività in uno specifico settore di produzione agricola e che non si caratterizzano come imprese in difficoltà. I contributi concessi a titolo de minimis non sono cumulabili con altri aiuti pubblici concessi per sostenere gli stessi costi ammissibili qualora tale cumulo conduca ad un superamento dell´intensità di aiuto stabilita per ciascun caso dalla normativa comunitaria. Le linee disciplinano anche l´inserimento degli aiuti nel Catalogo di Stato e dei beneficiari nel Registro del ministero e le modalità di controllo. A gestire direttamente le procedure è la direzione centrale Risorse rurali, agroalimentari e forestali - Servizio sviluppo rurale della Regione, che attraverso il portale del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian) provvede agli inserimenti nel Catalogo.  
   
   
L’AGRINIDO, UNA DELLE FORME PIÙ EVOLUTE DI AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE. INCONTRO DI APPROFONDIMENTO E CONFRONTO  
 
L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali, in collaborazione con l’Assessorato dell’istruzione e cultura e l’Università della Valle d’Aosta, hanno organizzato lunedì 13 dicembre al vivaio regionale Abbé Henry di Quart, il convegno L’agrinido: la multifunzionalità agricola al servizio dell’infanzia. Nel corso degli anni l’agricoltura ha assunto nuove funzioni. L’agrinido rappresenta senz’altro una delle forme più evolute di agricoltura multifunzionale: una struttura innovativa, realizzata all’interno di un’azienda agricola nel rispetto della normativa vigente in materia di asili nido e destinata all’accoglienza di bambini fino a tre anni di età. Lo sviluppo di servizi di cura per l’infanzia potrebbe costituire un’importante integrazione al reddito delle aziende agricole, soprattutto nelle aree rurali dove potrebbe contribuire a migliorare la qualità della vita, favorendo una migliore conciliazione tra lavoro e famiglia, incentivando l’economia locale e limitando lo spopolamento. La giornata, rivolta in particolare a imprenditori agricoli, operatori sociali, enti locali e famiglie, è promossa con l’intento di creare un momento informativo atto a favorire lo sviluppo di una cultura dell’agrinido e a comprenderne l’interesse sul territorio. Durante il convegno saranno illustrati, da esperti del settore, esperienze di agrinidi attualmente operativi sul territorio nazionale, normative, valori educativi e opportunità offerte dal servizio. Il programma del convegno è scaricabile all’indirizzo internet www.Regione.vda.it/agricoltura  
   
   
MORIA COZZE OLBIA: GIÀ EMESSI MANDATI DI PAGAMENTO PER 658MILA EURO  
 
Cagliari - Buone notizie sul fronte degli indennizzi per la moria di cozze del settembre 2009 a Olbia. Nei giorni scorsi Argea (Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura) ha emesso a chi possedeva i requisiti i primi mandati di pagamento pari a 658mila euro. Le liquidazioni procedono regolarmente nonostante alcuni problemi indipendenti dalla Regione ma legati invece al fatto che numerose aziende che hanno fatto richiesta di risarcimento non hanno regolarizzato ancora la propria posizione in materia di concessione. Appena queste produrranno la documentazione necessaria, Argea provvederà a liquidare anche loro. "Il direttore generale di Argea, Marcello Onorato - chiarisce l´assessore regionale dell´Agricoltura Andrea Prato - mi ha ulteriormente confermato che gli indennizzi dell’80 per cento sul danno vanno avanti speditamente. Sicuramente un notevole passo in avanti rispetto al passato, quando si pagavano gli indennizzi anche con tre o quattro anni di distanza dall’evento calamitoso e con una percentuale del danno molto inferiore a quelle attuali. Rassicuro anche il presidente del Consorzio locale dei mitilicoltori Raffaele Bigi, per il quale sono partiti i relativi mandati di pagamento già venerdì scorso. Assessorato e Agenzia sono comunque sempre disponibili al confronto nel caso ce ne fosse bisogno".  
   
   
IL DECALOGO PER UN´ALIMENTAZIONE RESPONSABILE A NATALE  
 
I consigli degli esperti dell´Osservatorio Nutrizionale Grana Padano per limitare l´apporto di colesterolo e di grassi saturi durante le feste natalizie È impensabile rinunciare ai tradizionali cenoni delle feste natalizie, ma è possibile "limitare i danni" provocati dalla sovralimentazione riducendo l´uso di grassi in cucina e seguendo il Decalogo, semplice ma efficace, proposto dagli esperti dell´Osservatorio Nutrizionale Grana Padano, che svolge un´indagine permanente sugli errori nutrizionali e gli stili di vita cui partecipano 2300 tra dietisti, medici di base, medici specialisti e pediatri, guidati da un autorevole Comitato Scientifico (vedi scheda informativa). I dati dell´Osservatorio riferiscono che, in generale, la dieta degli italiani è sempre meno "mediterranea" e che si assume in media il 30% di grassi saturi in più di quanto dovuto. Per questa ragione, viene sottolineata la necessità di una maggiore prudenza nell´alimentazione delle feste nel periodo natalizio. In quei giorni, infatti, si tende troppo spesso a mettere da parte l´attività fisica, che aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo "cattivo", e ad essere piuttosto indulgenti per quanto riguarda il cibo, non considerando come queste consuetudini influiscano in maniera significativamente negativa sui valori di colesterolo e grassi saturi nel sangue. La moderazione è pertanto suggerita a tutti e in particolare agli uomini che, secondo i dati dell´Osservatorio, assumono più colesterolo e più grassi saturi delle donne. Essi introducono, infatti, 350 milligrammi di colesterolo in media al giorno, quando normalmente si consiglia di non superare i 250 mg, diversamente dai 250 mg assunti dalle donne. Gli uomini inoltre introducono con l´alimentazione ogni giorno 35 grammi di grassi saturi, rispetto ai 27 delle donne. L´osservatorio Nutrizionale rileva altresì che gli uomini hanno delle abitudini differenti dalle donne, soprattutto nel consumo dei salumi, la cui frequenza di assunzione negli uomini è di circa 5 volte alla settimana, davvero elevata rispetto alle indicazioni per una sana e corretta alimentazione, che suggeriscono un consumo massimo di 3 volte a settimana. "Una parte di colesterolo la produce il nostro corpo, dipende da fattori genetici, dall´età, dal sesso, fattori che non sono modificabili, mentre altre cause dipendono dalle nostre abitudini alimentari e dallo stile di vita. - spiega la Dott.ssa Michela Barichella presidente Adi Lombardia (Associazione italiana di Dietetica) - Per abbassare il colesterolo ´cattivo´ nel sangue le indicazioni sono semplici: una dieta ricca di cibi contenenti amido e fibre, ovvero pane, cereali e vegetali, salutari e meno calorici sostituti dei cibi ricchi di grassi saturi, e attività fisica. Naturalmente chi ha il colesterolo alto dovrà essere più prudente degli altri perché, come è noto, l´ipercolesterolemia rappresenta un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Non servono grandi rinunce, ma seguire alcuni accorgimenti che abbiamo elencato nel Decalogo". Il Decalogo Per Una Alimentazione Responsabile Durante Le Feste Natalizie 1. Non far mai mancare sulla tavola natalizia abbondanti caraffe di acqua, naturale o frizzante; limitare il consumo di bibite e bevande alcoliche. 2. Se si deve preparare un soffritto, anziché usare burro od olio, è consigliabile far rosolare aglio e cipolla con vino bianco (l´alcool evapora con la cottura) o brodo sgrassato. 3. Preferire le cotture al vapore, alla piastra, alla griglia o al forno, evitando le fritture, consiglio valido per la preparazione di carne, pesce e verdure. 4. Condire utilizzando olio di oliva extravergine a crudo, dosandolo sempre con il cucchiaio anziché versandolo direttamente dalla bottiglia. Per limitare la quantità di olio necessaria, si possono utilizzare liberamente l´aceto (anche balsamico) o il limone. 5. Prediligere il pesce piuttosto che la carne, e scegliere ricette che prevedano l´utilizzo di verdure, alimenti integrali e legumi nella loro preparazione. 6. Non eccedere con i salumi, gli antipasti elaborati e i formaggi grassi, soprattutto nella preparazione dei piatti. 7. Limitare l´uso del sale per insaporire i piatti, cercando invece di esaltare il gusto naturale degli alimenti con spezie ed erbe aromatiche. 8. Al posto del dolce, si possono proporre colorate macedonie di frutta o sorbetti alla frutta a base d´acqua (senza panna né latte). 9. Non dimenticare di fare attività fisica, soprattutto aerobica, ricordando di spostarsi preferibilmente a piedi (utilizzando calzature antiscivolo se il terreno è ghiacciato!) e preferendo le scale al posto dell´ascensore. 10. È normale che durante le feste si provi il desiderio di mangiare cibi "proibiti"! Ecco una regola d´oro: meglio concedersi gli alimenti ipercalorici graditi solo durante la giornata di Natale e durante il pranzo o il cenone di Capodanno; durante tutte le altre giornate del periodo delle festività, è invece bene seguire un´alimentazione corretta, senza eccessi  
   
   
L’ASIAGO FRESCO CONQUISTA LA FRANCIA DIECIMILA FORME DI ASIAGO VENDUTE OLTRALPE IN CINQUE SETTIMANE PER UN NUOVO PANINO  
 
Quasi diecimila forme di formaggio Asiago Dop, pari a oltre 120 tonnellate di prodotto, nelle prossime cinque settimane prenderanno la via della Francia, dove saranno utilizzate da Mcdonald’s France per preparare il nuovo panino chiamato “Italian Focaccia”. L’ordinativo proveniente dalla sede francese della nota catena di ristorazione veloce americana fa seguito al successo ottenuto in Italia dal panino Mcitaly, prodotto sviluppato dallo staff italiano di Mcdonald’s e commercializzato nel nostro Paese lo scorso inverno. L´iniziativa italiana aveva avuto il patrocinio del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e lo stesso Ministro Luca Zaia aveva presentato il panino "Mcitaly" a Roma nel primo ristorante Mcdonald´s aperto in Italia 25 anni fa. Il panino “Italian Focaccia” è composto da pane tipo focaccia, una fetta di carne, una fetta di formaggio Asiago Dop da 25 grammi, una fetta di pomodoro, 12 grammi di insalata batavia e 15 ml di pesto. L’acquisto di Asiago Fresco da parte di Mcdonald’s France è accolto con soddisfazione dal Consorzio di Tutela, poiché testimonia la diffusione, presso un pubblico sempre più vasto, della sensibilità verso i prodotti di qualità riconosciuti dall´Unione Europea. Il sistema valoriale che sta alla base del marchio europeo Dop (Denominazione di Origine Protetta) e della catena di valore che esso è in grado di creare si sposa quindi anche con il simbolo della ristorazione veloce mondiale. Anche in questo caso il prodotto sarà consegnato a Mcdonald´s France già porzionato a fette, pronte per l’impiego nei ristoranti. Ad assoluta garanzia dell’autenticità del prodotto lungo tutta la filiera, anche questa delicata operazione avviene in uno stabilimento di confezionamento ricadente proprio nella zona di produzione dell’Asiago Dop. Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha commentato: «Sono felice che da una buona esperienza nascano frutti utili ai produttori. Uno degli obiettivi che ci eravamo prefissi con Mcdonald’s era proprio questo. Auguri di cuore per un prosieguo che sappia mettere assieme i campi italiani di qualità e quei tanti giovani che attraverso Mcdonald’s consumano magari per la prima volta la nostra straordinaria “pietanza”». «Duemila forme di Asiago a settimana per il nostro formaggio sono un ordine significativo», ha affermato il presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago, Roberto Gasparini. «Al mero valore economico dell’iniziativa di Mcdonald’s voglio aggiungere quello, per me forse ancor più importante, di un approccio culturale nuovo, che in Italia ha seguìto il lancio di Mcitaly. Credo che l’aggiunta di Asiago ai menù di Mcdonald’s sia la miglior dimostrazione dell’importanza di un marchio in grado di certificare la filiera di un formaggio che spazia dalle forme di Asiago Stravecchio, certamente più adatto ad un consumo nei momenti di meditazione, fino all´Asiago Fresco, che più si presta ad un consumo quotidiano». «Con questa operazione si conferma la bontà del progetto Mcitaly, promosso a gennaio di quest’anno, che vedeva proprio l’Asiago Dop come protagonista di una tra le ricette più apprezzate dal consumatore italiano, affermandosi come volano per l’esportazione di prodotti italiani nel mondo», dichiara Roberto Masi, amministratore delegato Mcdonald’s Italia. «L’apprezzamento di queste nostre proposte ha anche valicato i confini nazionali». Il presidente Gasparini ha concluso: «Voglio aggiungere che vendere un quantitativo così importante di Asiago oltralpe inorgoglisce il nostro Consorzio, poiché la Francia, Paese di grande tradizione casearia, è uno di quelli che, insieme all’Italia, ha deciso di puntare maggiormente sulla tutela delle produzioni Dop»  
   
   
GRANDE SUCCESSO PER IL CONVEGNO “ZUCCHI VEGETABLE OIL FORUM – OUTLOOK 2011”  
 
Si è tenuto presso la Camera di Commercio di Cremona l’evento “Zucchi Vegetable Oil Forum – Outlook 2011”. Con questo convegno internazionale dedicato al settore degli oli vegetali, Oleificio Zucchi, azienda leader nel settore degli oli di semi e di oliva, continua le celebrazioni per i suoi 200 anni di storia. L’evento si è proposto come un momento di approfondimento e aggiornamento sul settore degli oli di semi e di oliva rivolto principalmente ai clienti italiani ed internazionali della Grande Distribuzione e dell’Industria Agroalimentare. Fra i relatori sono intervenuti Guido Cristini, Pro-rettore dell’Università degli Studi di Parma, Thomas Mielke, Direttore Generale Oil World, Giuseppina Romano, Presidente dell’Organizzazione Interprofessionale Olio di Oliva e Lanfranco Conte, Professore ordinario dell’Università degli Studi di Udine e Presidente della “Società Italiana per lo Studio delle Sostanze Grasse”. Moderatore Giorgio dell’Orefice, della Redazione di Agrisole (Il Sole 24 Ore). Tra gli ospiti presenti in sala, oltre ai principali clienti della Grande Distribuzione Italiana e dell’Industria Agroalimentare, anche Claudio Ranzani, Direttore di Assitol, Mario Ambrosi, Presidente di Assitol, Mario Boggini, Presidente dell’Associazione Granaria Milano e Stuart Logan, Chief Executive del Fosfa. Gli argomenti trattati hanno toccato tre temi principali: le prospettive evolutive della marca commerciale nella categoria degli oli di semi e di oliva, per identificare il posizionamento e il ruolo della marca commerciale nel panorama italiano della Gdo e i trend di sviluppo previsti per il futuro; uno sguardo approfondito alle previsioni sul mercato dell’olio sia di semi che di oliva per l’anno 2011 a livello nazionale ed internazionale; infine è stato dedicato ampio spazio all’evoluzione dei controlli di qualità degli oli extra vergini di oliva a testimonianza della sempre crescente attenzione da parte del mercato alla qualità dei prodotti. Durante il convegno è stato inoltre possibile visitare la mostra storica sui 200 anni di vita dell’azienda che, attraverso immagini e documenti storici, ripercorre le tappe che hanno portato l’Oleificio Zucchi, dai primi decenni dell’Ottocento ad oggi, ad essere leader settore degli oli di semi. Al termine dell’evento i partecipanti hanno avuto l’opportunità di visitare la sede produttiva dell’Oleificio Zucchi, presso lo stabilimento di Cremona, per ripercorrere tutte le fasi di lavorazione dell’olio. Dalla materia grezza al confezionamento, gli ospiti hanno potuto vedere con i propri occhi come nasce un prodotto Zucchi, da 200 anni sinonimo di freschezza e qualità in tavola  
   
   
PROVOLONE VALPADANA ANCORA PIÙ CONTROLLATO CON IL NUOVO DISCIPLINARE DI PRODUZIONE E LO STUDIO SUL DNA. PROGETTO “CASA DEL FORMAGGIO” IN OTTICA EXPO 2015.  
 
Il Consorzio Tutela Provolone Valpadana ha presentato il nuovo disciplinare che, con l’eliminazione del conservante E239, rappresenta un nuovo passo verso una genuinità assoluta apprezzata dal consumatore finale. In evidenza anche la costituzione come parte civile nel processo contro la contraffazione a Cremona. Poi, ancora, il programma di educazione alimentare nelle scuole e il progetto cultura per il 2011. Continua inoltre la collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e l’Assessorato all’Agricoltura di Regione Lombardia, partner essenziali per lo sviluppo di tutti i progetti legati soprattutto al mondo dei giovani consumatori. Il 2011 sarà poi l’anno della trasformazione dalla progettualità all’avvio dei lavori per la realizzazione della Casa del Formaggio, una novità assoluta in Italia. Il Consorzio Tutela Provolone Valpadana ha presentato il consuntivo dell’anno in corso e parlato delle attività programmate per il 2011. “I prodotti a marchio Dop sono in un momento difficile – spiega Libero Stradiotti, Presidente del Consorzio Tutela Provolone Valpadana - Bisogna fare sistema per trovare soluzioni e rendere i nostri prodotti riconoscibili come eccellenze del patrimonio culturale e tradizionale italiano”. Il settore lattiero-caseario vanta numeri importanti, è un settore trainante dell’economia nazionale e ancor più di quella lombarda. Tra giugno e settembre sono state vendute complessivamente 263.505 tonnellate di formaggi con un incremento del 1,5% in più rispetto al 2009. Nonostante la situazione si presenti più positiva per i formaggi non Dop, un dato importante riguarda la crescita nella richiesta di Dop. La produzione nel 2009 si è attestata su 9000 tonnellate circa, pari a 8,5% meno rispetto al 2008 (Dati Clal). Il Consorzio è impegnato in prima linea, in particolare riportiamo i fronti più caldi. Il primo è la costituzione come parte civile nel processo contro la contraffazione, il segnale tangibile di una presa di posizione chiara ed inequivocabile a favore di chi lavora per produrre secondo le regole, riconoscendo il merito alle aziende che lo fanno, molte delle quali sono presenti oggi alla conferenza. Un processo in svolgimento presso il tribunale di Cremona e che ha creato un grande scalpore mediatico. Il secondo è il nuovo disciplinare di produzione, che abolisce definitivamente il conservante E239 nel processo, un fatto che rende il prodotto ancora più controllato e che pone l’accento sugli aspetti qualificanti, i cui effetti saranno particolarmente apprezzati dal consumatore finale. Il terzo, la tracciabilità attraverso lo studio sul Dna condotto dal Parco Tecnologico Padano. Proprio con l’obiettivo di tutelare e preservare l’originalità del prodotto, nonché di valorizzare la Denominazione di Origine Protetta, il Consorzio Tutela Provolone Valpadana si avvale dell’ausilio di sistemi tecnologici innovativi che, grazie a specifiche metodologie di analisi, garantiscono la rintracciabilità di ciascun pezzo di formaggio D.o.p., definendo un profilo per ciascun caseificio produttore. Il progetto, volto alla caratterizzazione molecolare del Provolone Valpadana, è nato da un’intuizione del Consorzio e si avvale delle professionalità del Parco Tecnologico Padano di Lodi. Internazionalizzazione, educazione alimentare e alla cultura sono gli altri aspetti su cui si incentreranno i progetti per il 2011. “Siamo indirizzati ai giovani – ha affermato V.e. Pisani, Dg del Consorzio - Abbiamo ideato 100 e-book da scaricare gratuitamente dalla rete per bambini e ragazzi che vogliono scoprire i capolavori della letteratura classica e moderna. Abbiamo anche reso fruibili 22 fiabe su apposito supporto (Cd), con musiche e lettura personalizzata. Anche noi, come Amazon, guardiamo avanti. Ma abbiamo anche prodotto 4 cartoni animati, tratti dalle avventure di famosi personaggi quali Robin Hood, il Mago di Oz, Sherlock Holmes e Gulliver: un modo per proporci nei confronti delle nuove generazioni”. In chiusura, non per questo meno importante, si é data informazione sull’iter di trasformazione dalla progettualità alla realizzazione della Casa del Formaggio, un progetto che non vuole essere un luogo virtuale, punta ad essere una realtà fisica anche a supporto di Expo 2015. Previste aree dedicate con laboratori per la didattica scolastica, le degustazioni, la formazione, i convegni e gli incontri, insomma una piazza dove i prodotti d’eccellenza del territorio possono mettersi in mostra con un sinergico comune denominatore. Tra non molto tempo si potrà così programmare un vero percorso turistico, da qualche ora ad una giornata intera, all’insegna del Formaggio! Consorzio Tutela Provolone Valpadana Costituito nel 1975, il Consorzio Tutela Provolone Valpadana ha sede a Cremona. Tra i suoi compiti, quelli di fornire servizi di tutela e di vigilanza volti a migliorare la qualità del prodotto e la sua commercializzazione. Grande importanza è quindi attribuita all’attività di ricerca e sviluppo, alla formazione per gli associati e alla promozione internazionale. Dal 1996, il Provolone Valpadana ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (Dop) da parte dell’Unione Europea  
   
   
PRESENTATA AL SALONE DEL GUSTO LA GUIDA OSTERIE D´ITALIA 2011 PREMIATI CON LA CHIOCCIOLA 226 LOCALI  
 
Tra gli ultimi e più attesi appuntamenti del Salone del Gusto, è arrivata stamattina la presentazione della ventunesima edizione di Osterie d´Italia – Sussidiario del mangiarbere all´italiana di Slow Food Editore. Nel corso dell´incontro sono anche state premiati con il riconoscimento della Chiocciola 226 locali che interpretano fedelmente la tradizione e costituiscono un piacevole luogo di accoglienza e convivialità. La curatrice Paola Gho, ricordando come anche l´alta cucina stia riscoprendo la semplicità e le cotture essenziali, ha sottolineato l’importante valore dell´identità territoriale che, attraverso il cibo, è un fattore di crescita per il turismo e le piccole economie locali. «A mio parere», ha detto la Gho, «le osterie dovrebbero seguire tre parametri: la natura (inteso come trasparenza della filiera e rispetto delle stagioni), la cultura (intesa come bagaglio di conoscenze, memorie, competenze), e infine saper dare un´emozione non solo attraverso cibo e vini, ma anche con la cura e l´attenzione all´avventore». Sottoscrivendo il discorso di Paola Gho, Carlo Petrini, presidente di Slow Food, ha aggiunto l´importanza di non sfruttare, ma di valorizzare i tanti stranieri che spesso vengono assunti tra il personale di cucina. Petrini si è anche detto felice di trovare tanti giovani osti, così come tanti giovani interessati hanno frequentato il Salone del Gusto e Terra Madre. Indirizzo presente in Guida fin dalla prima edizione è invece Zi´ Pasqualina – Valleverde di Atripalda (Av): trattoria storica, nata nel 1953, è giunta alla quarta generazione familiare. Secondo Vincenza D´amuri, l´attuale responsabile, negli ultimi anni la clientela delle osterie si è ampliata, comprende gli operai come gli imprenditori, ed è sempre più ricca di giovani che vogliono tornare alla cucina di tradizione. E, ancora a proposito di giovani, in loro rappresentanza sono saliti sul palco Andrea Gherra e Pietro Vergano, titolari dell´osteria Consorzio di Torino, da quest´anno insignita della Chiocciola. «Essere qui è un sogno» ha dichiarato Pietro, «La nostra idea è quella di avvicinare le nuove generazioni alla cucina del territorio» ha proseguito Andrea. Marco Pasquali dell´osteria Iotto di Campagnano di Roma (Rm) si è detto piacevolmente sorpreso dalla Chiocciola ricevuta per la prima volta: «Non conosco nessuno di Slow Food: vuol dire che questa è una guida seria, i cui collaboratori fanno davvero le visite anonime, non chiedono soldi e valorizzano solo chi secondo loro merita di essere considerato». Ospite particolare della giornata, Vittorio Fusari del ristorante Dispensa di Adro (Bs), presente, insieme ad altri 49 ristoratori nell´inserto-novità della guida: C´era una volta in Osterie d´Italia, un omaggio ai locali un tempo in guida e oggi usciti per aver seguito un cammino diverso (evolvendosi nello stile di cucina o di servizio) pur mantenendo fedeltà alla gastronomia di territorio. La Chiocciola di Slow Food, «il riconoscimento più importante, assegnato alle osterie che ci piacciono in modo speciale per l’ambiente, la cucina, l’accoglienza», come spiega Paola Gho, quest’anno è stata assegnata a 226 locali. Il Piemonte con 25 indirizzi, è la regione con il maggior numero di osterie premiate, seguita dalla Lombardia (23), Veneto(20), Toscana (19), Campania (18). Seguono Lazio (16), Sicilia (14), Calabria (14), Emilia Romagna (13), Puglia (11), Basilicata (9), Friuli Venezia Giulia (9), Liguria (9), Alto Adige (8), Trentino (7), Marche (7), Abruzzo (6), Umbria (6), Sardegna (84) Molise (1), Valle d’Aosta (1). Due altri simboli (una bottiglia e una mezzaluna di formaggio) premiano poi, rispettivamente, le cantine più fornite e i locali che presentano la migliore selezione di caci; una segnalazione particolare è inoltre riservata ai locali accessibili ai disabili e a quelli che offrono menù adatti agli intolleranti al glutine. Slow Food – associazione internazionale che promuove il piacere del cibo e del vino, diffonde l’educazione del gusto, tutela la biodiversità agroalimentare, promuove una nuova agricoltura – è anche una casa editrice specializzata in guide enogastronomiche e turistiche, ricettari, manuali e saggi sui temi dell’alimentazione; per realizzare Osterie d’Italia 2011 si è avvalsa di centinaia di collaboratori che hanno verificato indirizzi già conosciuti e ne hanno ricercati di nuovi, garantendo l’affidabilità e il costante rinnovarsi della pubblicazione. Titolo Osterie D´italia 2011 – Sussidiario del mangiarbere all´italiana Prezzo Euro 20  
   
   
MILANO FOOD WEEK TRA I FINALISTI CANDIDATI AL PREMIO BIENNALE ITALIA DESIGN DEGLI EVENTI, EDIZIONE 2010  
 
Milano Food Week, l’esclusiva settimana milanese dedicata al food and beverage è stata selezionata dalla giuria di critici, giornalisti, progettisti e docenti universitari della Biennale Italia Design 2010 come candidata al premio di Miglior Evento del biennio 2008-2010 dedicato al Food. La cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 16 dicembre a Genova presso il Palazzo Ducale. Inoltre, nella stessa sede dal 4 al 16 del mese sarà possibile visitare la Mostra a tema che raccoglie video, documenti, immagini, prospettive e risultati ottenuti dal settore Food. Con questa iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, la Biennale Italia Design vuole sottolineare l’importanza strategica di tutte le manifestazioni che valorizzano i beni culturali e contribuiscono allo sviluppo di nuove professionalità. In questo senso, il Premio Biennale Italia Design degli Eventi 2010 rappresenta un importante riconoscimento professionale per i tre giovani imprenditori neanche trentenni di Milano Food Week (Giampaolo Celada, Federico Gordini, Federico Pinna), che hanno ideato e organizzato un vero e proprio salone del gusto a Milano. Una nove giorni che ha come partner l’Expo e che ogni anno, in primavera, celebra l’eccellenza enogastronomica italiana con degustazioni, mostre, corsi di cucina, vernissage, convegni e spettacoli per le strade della città e non solo, a cui solo nell’ultima edizione, a giugno, hanno aderito più di cento ristoranti, 150 negozi di ogni settore e ben dieci gallerie d’arte, oltre a dieci consorzi vinicoli e cinque scuole di cucina. Il tutto per un totale di oltre 100mila i visitatori, 1.000 le bottiglie stappate e più di 130 eventi che si sono susseguiti: un bilancio decisamente da record. “Siamo orgogliosi di essere stati selezionati per una manifestazione di questa importanza”, commenta Federico Gordini, Presidente di Milano Food Week, che prosegue, ”Il riconoscimento accademico di un progetto nato da tre under 30 è, prima di tutto, un ottimo messaggio a tutti i ragazzi che hanno idee ma non le realizzano a causa delle difficoltà di un Paese che sembra non credere e non volere incentivare la nostra generazione. La dimostrazione che la forza delle idee è in grado di essere superiore agli ostacoli della burocrazia, della difficoltà di accesso al credito, del sentirsi dire che “tanto sei giovanissimo, avrai tutto il tempo..”. Abbiamo costruito un progetto per dare qualcosa alla nostra città e ci stiamo riuscendo grazie al prezioso contributo dei tanti che hanno creduto e credono in noi. E per noi già essere qui è una straordinaria soddisfazione” A Milano Food Week è dedicata un’intera sezione presso la mostra di Palazzo Ducale. Si tratta di un importante passo avanti per la promozione di una manifestazione che è stata capace di esaltare e rinnovare la città con la freschezza e l’entusiasmo dei suoi tre giovani “papà”. Una manifestazione che è stata tutta una scommessa. Una scommessa vinta  
   
   
IL CAMPESE AMADORI, POLLO ALLEVATO ALL’APERTO, RAZZOLA LIBERO ANCHE SUL WEB  
 
Nasce il sito www.Allevatoallaperto.it, che racconta le qualità del pollo Amadori allevato a terra in ampi spazi aperti. Fino al 18 dicembre è possibile acquistare on line una confezione “Dinner Box” ideale per il Natale, contenente pollo Campese ripieno, pronto per essere infornato, patate novelle, vino Sangiovese. Il Campese Amadori, pollo allevato all’aperto, ora è libero di razzolare anche sul web. Su www.Allevatoallaperto.it è possibile non solo scoprire le caratteristiche e i metodi di allevamento del Campese, libero di razzolare in ampi spazi aperti dall’alba al tramonto, ma anche acquistarlo on line in una simpatica confezione “Dinner Box”, ideale per le feste di Natale. Il Campese è la punta di diamante della linea Amadori “10 Più”, che garantisce, tra le altre cose, alimentazione totalmente vegetale, no Ogm, con integrazione di vitamine e minerali, carne al 100% italiana, tracciabilità completa lungo l’intera filiera. Il pollo Campese può vantarsi anche del Marchio “100% energia verde”, che testimonia che tutte le fasi di trasformazione sono certificate per l’utilizzo esclusivo di energia proveniente da fonti rinnovabili, come pannelli solari e energia eolica. In occasione del Natale, il Campese diventa anche una ghiotta idea regalo, con una confezione speciale in formato “Dinner Box” contenente il necessario per cucinare il pollo, già ripieno, speziarlo, condirlo e gustarlo durante le feste natalizie, accompagnato da patate novelle e Sangiovese Superiore Doc. La promozione e-commerce sarà attiva sul sito fino al 18 dicembre 2010: per ordini inferiori a 10 confezioni la consegna è prevista nella sola provincia di Milano, mentre per ordini uguali o superiori la consegna è possibile in tutta Italia, purché allo stesso indirizzo. Il sito allevatoallaperto.It si presenta con una homepage illustrata, in cui il protagonista è lo stesso Campese ambientato all’aperto, con le zampe per terra, che parla attraverso fumetti animati, introducendo così le principali sezioni del menù: speciale, tradizionale e buono. La tradizionalità e la salubrità sono alla base del sito: ogni voce del menù sottolinea, infatti, quanto il Pollo Campese sia genuino e abbia tutta la qualità e la sicurezza dei prodotti Amadori. In più, la sezione “I consigli dello chef” contiene ricette, spunti e consigli per cucinarlo in tanti modi diversi  
   
   
GLI OLI TOSCANI DEL MONTALBANO ELEGANTI CON SAPORE ALL’INTERNO DEL NUMERO DI DICEMBRE DELLA STORICA RIVISTA LA CUCINA ITALIANA  
 
All’interno del numero di dicembre della storica rivista La Cucina Italiana la rubrica Mondo Olio dedica un ampio servizio agli oli toscani del Montalbano a firma di Luigi Caricato. “Non esiste una Dop specifica. Ad attestare l’area di produzione c’è solo l’Igp “Toscano”, un’indicazione geografica che prevede tra le varie voci la sottozona Montalbano. Il territorio: L’area di produzione si estende su circa16 mila ettari e comprende le province di Pistoia, Prato e Firenze. Il paesaggio è di raro fascino: incantò anche i Medici che, nel Xvii secolo, vi cintarono 4.000 ettari per farne la loro riserva di caccia (Barco Reale).” L’extravergine di questa zona ha un tipico colore verde con riflessi dorati. E’ ricavato da diverse cultivar: frantoio, moraiolo, leccino, pendolino, rossellino e piangente. Al palato risulta fruttato, erbaceo e mandorlato. Si abbina molto bene con le zuppe di legumi, le insalate a base di carciofi, sedano, cicoria e i secondi piatti a base di carni rosse o selvaggina. Il Sistema Cucina Italiana La rivista che da ottant’anni racconta la storia del costume del nostro Paese, ricoprendo un ruolo da protagonista nel settore enogastronomico, fa parte di un sistema unico in Italia. Oggi La Cucina Italiana, edita da Editrice Quadratum, è un marchio che raccoglie anche altre iniziative imprenditoriali, la scuola di cucina, i libri, Internet – tutte dedicate alla divulgazione della cultura enogastronomica, in Italia e nel mondo. La Rivista E Le Edizioni Straniere La rivista La Cucina Italiana, diretta da Patrizia Caglioni e diffusa in più di 100.000 copie, accanto ai dodici numeri mensili, realizza ogni anno tre Speciali. Il mensile con gli chef e la cucina in redazione, oltre alle ricette e alla gastronomia, tratta con taglio originale, argomenti trasversali quali le nuove tendenze alimentari, l’arredo tavola, il turismo e l’enologia. Nel mondo, la testata è pubblicata negli Stati Uniti direttamente da Quadratum Publishing Usa e su licenza in altri nove Paesi: Turchia; Repubblica Ceca e Slovacca; Belgio e Olanda; Germania, Austria, Svizzera e Lussemburgo. Il Sito E L’applicazione Per iPhone E Per iPad Accanto alla rivista, il sito lacucinaitaliana.It dialoga con 360.000 utenti registrati e produce contenuti specifici – news, video, ricette - aggiornati con frequenza quotidiana da una redazione interamente dedicata. Dal mese di gennaio 2010 La Cucina Italiana è anche su iPhone, dove ha guadagnato la testa della classifica nelle categorie Mode e Tendenze da subito. Ultima novità: La Cucina Italiana su iPad. Per restare sempre al passo con i tempi. La Scuola La Scuola de La Cucina Italiana è diretta da Anna Prandoni e ha sede sempre a Milano, in Piazza Aspromonte 15. Nel grande spazio che accoglie 10 postazioni di lavoro e una sala “ristorante”, organizza corsi di cucina per principianti, appassionati e professionisti, oltre a eventi e iniziative speciali, a tutte le ore del giorno, riunendo ogni anno attorno al grande tema della cucina un “convivio” di quasi 6.000 persone e addetti ai lavori. I Libri Il patrimonio di conoscenza e il grande archivio di ricette ha permesso a Edizioni Piemme, licenziatario esclusivo per il canale libreria, la realizzazione di una cinquantina di titoli di successo a marchio La Cucina Italiana  
   
   
OLIO SAGRA: LA NUOVA FORMA DEL GUSTO. SAGRA ESTENDE AGLI ALTRI SENSI IL GUSTO DELL’OLIO  
 
Sagra, marchio storico dell’olio di qualità, rinnova totalmente la propria immagine. Un nuovo logo, una nuova bottiglia e nuove etichette sono i cambiamenti estetici di Sagra per gustare anche con gli altri sensi il piacere che il palato già conosce da anni. Una personalità più fresca e distintiva, un lettering attuale con linee grafiche più essenziali e stilizzate, Sagra si presenta al mercato con un logo rivisitato, e comunque sempre vicino alle sue origini, evidenziando nel payoff ‘La Passione per l’Olio’, un tratto che da sempre lo contraddistingue. Saranno gli Extravergini “Il Bassa Acidità” ed “Il Classico” a proporre le nuove mise: bottiglie caratterizzate da un design raffinato, vetro color verde smeraldo per garantire il giusto mantenimento dell’olio extravergine di oliva, forme slanciate ed eleganti che esaltano la maneggevolezza nell’uso del prodotto. Le nuove grafiche, affidandosi a colori vivi e proponendo un rimando iconico al tipo di oliva utilizzata, rendono la scelta visivamente semplice. Stampate su carta metallizzata sono caratterizzate da un layout razionale e moderno che rafforzano l’identità del marchio e facilitano l’individuazione delle principali informazioni enfatizzando i gusti che caratterizzano gli extravergini Sagra. Partecipano a questo importante rinnovamento che Sagra propone, anche l’Olio di Oliva “Il Classico”, una completa gamma di Oli di Semi tra cui un prodotto Specializzato per Friggere “Frimax”. La nuova immagine, ricercata, elegante e moderna avvicina lo stile delle bottiglie di olio Sagra al gusto estetico moderno e allo stile di vita contemporaneo, ma sempre sotto l’imperativo inderogabile della qualità Sagra: una Passione per l’Olio che passa da ogni elemento, incluse le forme.  
   
   
IL NUOVO SITO DEDICATO ALLE NUVELLE, LA LINEA DI MERENDINE BAULI PREPARATE UTILIZZANDO OLIO EXTRA VERGINE D´OLIVA AL 100% ITALIANO  
 
Spazi ricchi di contenuti per conoscere meglio i prodotti e le loro caratteristiche, strizzando l’occhio ai target di riferimento Il nuovo sito dedicato alle Nuvelle, la linea di merendine Bauli preparate utilizzando Olio Extra Vergine d´Oliva al 100% italiano, è raggiungibile direttamente all’indirizzo www.Lenuvelle.it o tramite l´home page istituzionale di Bauli (www.Bauli.it). Uno spazio che vuole essere uno strumento per approfondire e conoscere meglio la nuova linea, creando un contatto diretto con il consumatore. Il mood del sito è moderno e accattivante, grazie ad una grafica curata e dinamica, che mette al centro del racconto il prodotto e l’Olio Extra d’Oliva, l’ingrediente principe delle Nuvelle. All’interno del sito sono molteplici i contenuti che aiutano a comprendere l’innovatività della linea, a partire dalla sezione dedicata alla ricetta speciale: le Nuvelle sono prodotti resi unici dalla presenza di un filo d’olio extra vergine nell’impasto oltre che dall’abbinamento di ingredienti originali e ricchi di gusto, che possono essere preparati anche a casa. Per questo un link invita i visitatori a scoprire la sezione “Scopri come farla anche tu!”. C’è poi la sezione dedicata al prodotto, con la chiara presentazione delle confezioni e degli abbinamenti di gusto, che rispondono ad esigenze diverse di vivere il momento del break: per chi ama concedersi una pausa all’insegna della golosità ma con leggerezza, per chi invece ricerca nella merenda un momento di semplicità e genuinità e per chi invece cerca naturalità ma non rinuncia al gusto. Nella sezione La magia di un incontro viene affrontato il tema “magico” dell’unione tra lo zucchero e l’olio e della leggerezza e sofficità che insieme donano alle Nuvelle. Infine, alla voce Informazioni nutrizionali vengono fornite le indicazioni nutrizionali, specificando le Gda e spiegando in modo chiaro il vantaggio derivante da un prodotto a ridotto contenuto di grassi saturi. A queste informazioni si aggiungono alcune definizioni chiave del linguaggio legato al tema dell’alimentazione sana, particolarmente sentito dal target a cui le Nuvelle sono dedicate. Proprio grazie alla rispondenza agli attuali stili alimentari le Nuvelle hanno registrato a pochi mesi dal loro lancio un grande successo, a coronamento del quale arriva il sito internet dedicato. Anche il nuovo sito dei Morbidi Amici, le golose merendine dalla forma tridimensionale, è raggiungibile direttamente all’indirizzo www.Morbidiamici.it o tramite l’home page di Bauli. Narrativa e grafica si fondono nello spazio virtuale dedicato al “mondo” dei Morbidi Amici. Ad ogni cambio di pagina delicate pennellate rivelano le avventure nel dolce regno di Bauland. Il racconto si apre con una divertente animazione che introduce la storia: il dolce regno di Bauland è minacciato da un perfido nemico che vuole impadronirsene: saranno i Morbidi Amici, una squadra unita e affidabile, a difendere il pianeta e la sua natura magica. La home page spiega sin dall’inizio l’anima innovativa del prodotto, che unisce gusto e fantasia grazie alle merendine che si trasformano in veri e propri personaggi: i morbidi Amici diventano le merende ideali per un momento di gioco goloso per i più piccoli. All’interno del sito sono poi varie le sezioni dedicate alla nuova linea: la sezione Prodotti ospita la descrizione del prodotto nelle sue declinazioni al cioccolato o all’albicocca, sempre sottolineando la perfetta combinazione di gioco e nutrimento pensata per i Morbidi Amici. A seguire lo spazio dedicato ai Personaggi che danno forma ai Morbidi Amici: Maximus il leone coraggioso, Bongo la scimmia burlona, Rossella l’orsetta romantica e Dot l’elefante scienziato, la Multi-ark e i perfidi nemici si presentano con le loro caratteristiche peculiari, per meglio far entrare i bambini nella storia. Altra pennellata ed ecco la sezione dedicata alla narrativa: Le avventure. Qui un libro virtuale da sfogliare insieme a Dot regala ai piccoli utenti la possibilità di leggere il primo episodio a fumetti; tante altre strisce a fumetti sono poi disponibili all’interno delle confezioni, insieme a simpatici giochi da fare in compagnia. Anche in www.Morbidiamici.it è possibile consultare notizie relative ai Valori Nutrizionali del prodotto nella versione cioccolato e in quella all’albicocca. Entrambi i siti verranno costantemente aggiornati e ampliati con nuovi contenuti e attività interattive legate ai principali social network per le Nuvelle e al mondo dei giochi virtuali per i Morbidi amici, con l’obiettivo di mantenere sempre un filo diretto con il consumatore. Per maggiori informazioni www.Lenuvelle.it - www.Morbidiamici.it - www.Bauli.it  
   
   
DA SEMPRE POMPADOUR. DA OGGI ANCHE TÈ A GRANDE RICHIESTA DAI CONSUMATOR I POMPADOUR, ECCO I NUOVI TÈ VERDI E NERI DELL’AZIENDA LEADER NEL MERCATO DI INFUSI E TISANE.  
 
Due nuove linee di tè dai gusti originali e di tendenza, caratterizzati da confezioni accattivanti e da un plus di notevole importanza: ingredienti 100% naturali. La scelta di coprire anche questo segmento è stata rafforzata dai risultati di una recente ricerca commissionata dall’azienda a Interactive Market Research, secondo la quale le quote di chi acquisterebbe un tè a marchio Pompadour ad un prezzo premium sono altissime: l’80% dei rispondenti comprerebbe un tè classico e il 78,8% acquisterebbe un tè verde Pompadour. I motivi di questa evidente propensione all’acquisto sono la credibilità della marca, affidabile e conosciuta e la varietà di gusti, tutti molto gradevoli e richiesti dai consumatori. Un passo quasi obbligato, quindi, per questa azienda dinamica e all’avanguardia che ha fatto di tradizione e competenza le basi del suo successo. E il risultato è una varietà che non ha rivali  
   
   
LA PROMOZIONE DEL SETTORE VITIVINICOLO MARCHIGIANO.  
 
Il vino rappresenta il prodotto trainante delle esportazioni alimentari marchigiane e merita un posto di riguardo: la Regione, infatti, conta circa 20.000 ettari coltivati a vigneto ed attualmente sono 17 i vini che possono fregiarsi della Doc di cui 2 anche della Docg a cui si aggiungono le ultime due Docg riconosciute e che, con il 2011, saranno finalmente in commercio: il Verdicchio del Castelli di Jesi nella accezione Classico e Riserva ed il Verdicchio di Matelica Riserva. Questo splendido scenario esprime come il settore vitivinicolo abbia una particolare importanza sotto il profilo economico, ambientale e sociale nella nostra regione meritando la giusta attenzione sotto il profilo della individuazione di politiche regionali idonee a sostenere soprattutto la fase di promozione del prodotto enologico sia nei mercati Ue che extra Ue. L´anno 2010 ha visto il pieno avvio del programma Psr che per la filiera vino ha - di fatto - ridisegnato l´intera fase della valorizzazione e promozione del comparto giungendo, in modo indiretto, anche ad una semplificazione nella rappresentanza del mondo produttivo con la costituzione dei due consorzi di tutela ragionali: il Consorzio di Tutela dei vini Piceni e l´Istituto Marchigiano di Tutela Vini. Per quanto concerne la promozione, nei paesi extra Ue si e` intervenuti attraverso i fondi della Ocm Vino dando la possibilita` di presentare progetti sia ai consorzi di tutela che ad aziende singole ed associate. Nel primo caso sono state messe a disposizione risorse per oltre 5 milioni di euro e, per la Ocm vino, nell´anno 2010 sono stati presentati progetti per un totale di circa 2,5 milioni di euro. Questa importante entita` di risorse a disposizione per la promozione del settore enologico, ha spinto la Regione a svolgere un ruolo di attivo coordinamento delle attivita` al fine di garantire un percorso condiviso tra i due consorzi di tutela, eliminare inutili sovrapposizioni e dispersione delle risorse economiche, coordinarsi nelle iniziative internazionali al fine di presentare una immagine unitaria e completa della produzione enologica regionale. Questi sono stati gli argomenti di una serie di incontri, coordinati dal Vice Presidente ed Assessore all´Agricoltura Paolo Petrini, con i due Consorzi di tutela che assieme condividono le strategie, i paesi target, le iniziative e la programmazione di una presenza coordinata, sotto l´immagine della Regione Marche, dell´eccellenza vitivinicola marchigiana nei vari paesi che saranno tappa di iniziative promozionali. Il percorso avviato dal settore vitivinicolo costituisce il pieno raggiungimento di un obiettivo che era alla base della programmazione messa in atto dalla Regione Marche, sia nel contesto del settore agroalimentare che in quello piu` generale dell´internazionalizzazione, e questo vuole essere esempio e stimolo per le altre filiere agroalimentari regionali che si apprestano a presentare progetti sempre nell´ambito delle importanti risorse messe a disposizione dal Piano di sviluppo rurale. La concretizzazione di tali percorsi, sia per il settore enologico che per le altre filiere che si apprestano a presentare progetti, rappresenta la piena presa di coscienza del ruolo fondamentale che le aziende sono chiamate a svolgere nella promozione dei loro prodotti: essere attori principali sia nella fase decisionale che nell´attuazione delle azioni decise.  
   
   
CARPINETO: UN CHIANTI CLASSICO DI LIVELLO INTERNAZIONALE ONDATA NEL 1967 LA CARPINETO RAPPRESENTÒ, A QUEL TEMPO, UNA VERA E PROPRIA RIVOLUZIONE NEL MONDO DEL CHIANTI, RIMASTO FINO AD ALLORA FIN TROPPO TRADIZIONALE  
 
La Carpineto è una delle più importanti realtà vitivinicole della Toscana, che produce vini di grande intensità ed estratto, affidabili e soprattutto di qualità costante nel tempo. E’ stata fondata nel 1967 da due innamorati del territorio e della vitivinicoltura Toscana - abbiamo esperienze diverse ma affini tra loro, siamo bravi, ce la possiamo fare - Giovanni Carlo Sacchet, originario della provincia di Belluno e studi alla scuola di enologia a Conegliano, e Antonio Mario. Zaccheo, pugliese, la cui esperienza è iniziata nell’azienda di famiglia prima in Puglia e poi nel Lazio. Un obiettivo - produrre un chianti classico di livello internazionale, rivisitandone in chiave moderna tutta la filiera produttiva - quello dei due amici, che rappresentò una vera e propria rivoluzione in un mondo, quello del Chianti, che fino ad allora era rimasto fin troppo tradizionale e legato a vecchi schemi. Sotto la loro direzione è oggi un’azienda con produzioni sempre ai massimi livelli di qualità ed una importante reputazione internazionale. I suoi vini sono esportati in 70 paesi del mondo, come, ad esempio, Canada, Germania, Svizzera, Stati uniti, Australia e Regno Unito. Oltre la sede originaria in Greve in Chianti (frazione Dudda - zona del Chianti Classico), situata a 300 metri sul livello del mare, la Carpineto ha proprietà anche a Gaville (Valdarno, vicino al Villaggio Etrusco), Chianciano Montepulciano (zona del Vino Nobile) e Gavorrano (Maremma). Convinti che i grandi vini si fanno nel vigneto, Sacchet e Zaccheo dedicano ancora oggi tempo ed energie al miglioramento delle condizioni che, già in maniera del tutto spontanea, la natura dei luoghi ha loro donato. La gestione dei loro vigneti è caratterizzata da un regime di basso impatto ambientale ed è supportata da una cantina gestita nel massimo rispetto dei fenomeni naturali che trasformano l´uva in vino. La linea di prodotti Carpineto, che hanno uno stretto legame con il territorio, include vini delle più prestigiose Docg fino a vini varietali di grande struttura. Circa il 95% dell’intera produzione è composta da importanti vini rossi di alta qualità, e la maggior parte è costituita da vini che sono invecchiati tre anni e più prima di essere immessi sul mercato. Segnaliamo, in particolare, 5 vini di punta: Dogajolo, Chianti Classico, Chianti Classico Riserva, Vino Nobile di Montepulciano Riserva e Farnito Cabernet Sauvignon. Tuttora sono in corso altre varie sperimentazioni a conferma dello spirito dei due soci, innovatori per tradizione, sia pure nel rispetto dei grandi valori storici della Toscana. La proprietà di Dudda è aperta al pubblico per la degustazione e la vendita diretta di tutti i prodotti dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 13.30 alle 17.30. Presso la stessa proprietà Carpineto organizza visite guidate: durante il percorso è possibile visitare le zone di vinificazione, di affinamento in botte, di affinamento in bottiglia e poter assistere alle tecniche di imbottigliamento. Se le condizioni meteo lo permettono si potrà anche passeggiare tra le vigne che circondano la proprietà. La visita guidata è gratuita, ma è possibile solo previa prenotazione telefonica (tel 0558549062) o via e-mail. Info: info@carpineto.Com – www.Carpineto.com  
   
   
L’ULTIMA PERLA ENOLOGICA CAMPO ALLA SUGHERA, IGT TOSCANA ROSSO DELL’AZIENDA DI BOLGHERI (CASTAGNETO CARDUCCI –LI) SI CONFERMA AL TOP CON UN PUNTEGGIO PARI A 18 VENTESIMI SECONDO VINI D’ITALIA 2011 LA GUIDA DELL’ESPRESSO PREMIA IL NUOVO CRU CAMPO ALLA SUGHERA 2006  
 
Felice Tirabasso, responsabile dell’azienda: “Abbiamo iniziato le vendite soltanto ad ottobre e già stiamo avendo ottimi riscontri. Questo riconoscimento per noi è molto importante dato che è stato assegnato soltanto a 5 tra i tanti vini bolgheresi e per il lavoro di tutto il team in questi anni” Vini d’Italia 2011 premia il nuovo Cru “Campo alla Sughera 2006” con un punteggio pari a 18 ventesimi. Una delle più autorevole guida dell’Espresso diretta da Enzo Vizzari e stampata in 100mila copie, conferma l’Igt Toscana Rosso, annata 2006 dell’azienda di Bolgheri (Castagneto Carducci –Li) tra le migliori eccellenze d’Italia. E lo fa con il massimo punteggio, dimostrando la qualità rara ed eccezionale della nuova perla enologica prodotta dall’azienda Campo alla Sughera. “E’ un vino che ha grande carattere e personalità – interviene Felice Tirabasso, responsabile dell’azienda – abbiamo iniziato le vendite soltanto ad ottobre e sta già avendo ottimi riscontri. Il riconoscimento più importante ottenuto ad oggi è stata l’Eccellenza nella Guida de L’espresso, per noi un premio importante sia per il vino in questione, dato che è stato assegnato soltanto a 5 tra i tanti vini bolgheresi, che per il lavoro di tutto il team in questi anni.” L’ultima perla enologica, che si chiama proprio come l’azienda di Bolgheri che la produce, Campo alla Sughera, Igt Toscana Rosso, annata 2006, è stato presentato in anteprima durante la positiva esperienza del Vinitaly 2010 e si è subito distinto per la grande qualità, presentandosi con un uvaggio per il 70% di Petit Verdot e per il 30% di Merlot, con un affinamento in selezionate barriques di rovere francese per 2 anni, e una maturazione in bottiglia per ulteriori 2. Tra le varie guide enologiche la tradizionale guida vini de “L´espresso” che spicca per la professionalità, equilibrio e competenza della coppia di giornalisti Ernesto Gentili e Fabio Rizzari, effettua la valutazione di oltre 20 mila vini secondo una propria scala di misura, diversa da quella utilizzata dai Sommelier professionisti ed altre guide. La produzione enologica nazionale è stata sottoposta a un’analisi attenta e sistematica, con oltre 20mila vini assaggiati, di cui 10mila selezionati. Come di consueto nelle Guide L´espresso, la scala del punteggio è espressa in ventesimi. A partire da 14/20 un vino è giudicato “apprezzabile”, ovvero di qualità superiore alla media. I vini valutati da 15 a 16/20 sono da considerare senz´altro “buoni”. La fascia dei vini tra 16,5 a 17,5 corrisponde a quelli ritenuti “ottimi”. E si arriva all’eccellenza con i vini che hanno punteggi da 18 a 20, di qualità cioè rara e eccezionale. In questa categoria spicca “Campo alla Sughera 2006, Igt Toscana Rosso” http://www.campoallasughera.com/