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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Febbraio 2008
DICHIARAZIONE DEL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI SU SENTENZA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA E EUROPA 7  
 
 Roma, 5 febbraio 2008 - «La Corte di Giustizia europea ha ragione: il regime italiano di assegnazione delle frequenze televisive è contrario al diritto comunitario. A questa consapevolezza si è sempre ispirata l’azione del governo, nelle proposte legislative e negli atti politici e amministrativi. La sentenza riconosce il diritto di Europa 7 di vedersi assegnate frequenze trasmissive sulla base di criteri obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati. Proprio riconoscendo la fondatezza di tale diritto, il Ministero delle comunicazioni aveva segnalato il 15 novembre 2006 alla Presidenza del Consiglio la necessità di modificare la posizione sostenuta in giudizio dall’Avvocatura dello Stato. E al riconoscimento di tale diritto si ispira il mio Disegno di Legge che assegna a chi è titolare di concessione la priorità per le frequenze liberate dal trasferimento di due reti in digitale. Più in generale, la Corte conclude che l’assegnazione in esclusiva e senza limiti di tempo delle frequenze a un numero limitato di operatori esistenti è contraria alle normative comunitarie. Aprire ai titolari di concessioni e a nuovi soggetti il mercato delle frequenze è uno dei principi ispiratori, oltre che del disegno di riforma Tv, del bando di gara per l’assegnazione di frequenze disponibili – il primo mai fatto in Italia - e dell’accordo sulla Sardegna che per la prima volta prevede la restituzione di frequenze allo Stato e la loro messa a gara. In questi venti mesi si sono finalmente mossi i primi passi per ripristinare le regole del diritto e della concorrenza nel sistema delle frequenze televisive. Ora, nonostante l’interruzione anticipata del Governo Prodi, la soluzione di questi problemi non può essere rimessa soltanto alla Magistratura. La legge vigente dovrà comunque essere modificata in Parlamento, anche per far fronte alle incombenti procedure di infrazione comunitaria». .  
   
   
ULTERIORE SVILUPPO DELLA TV MOBILE: DIBCOM LANCIA IL PRIMO COMPONENTE DVB-SH AL MONDO  
 
Parigi, 5 Febbraio 2008 –Dibcom, presenterà il primo chipset Dvb-sh al mondo durante il Mobile World Congress di Barcellona, dall’ 11 al 14 Febbraio 2008. Il Dvb-sh (Digital Video Broadcasting from Satellite to Handhelds) è stato concepito come complemento del Dvb-h nelle bande di frequenza più alte, come la banda -S. Il nuovo standard tiene conto delle soluzioni ibride satellitari e terrestri della Tv Mobile ed assicura un’ ampia copertura sui telefoni cellulari e sulle altre apparecchiature portatili. Il Dvb-sh è stato approvato nel Febbraio 2007 dal Forum Dvb. Forte della sua esperienza di progettazione, Dibcom è ancora una volta pioniera del settore grazie allo sviluppo di una soluzione innovativa che risponde all´evoluzione della Tv Mobile e rende possibile la ricezione delle trasmissioni satellitari in diretta sui dispositivi portatili. Il Dib29098 di Dibcom è di gran lunga il più complesso chipset per la Tv Mobile mai esistito. Il Dib29098 è il primo componente a presentare il Diversity-2 (supporto per doppia antenna) in un unico chipset. Questa tecnologia migliora notevolmente le performance di ricezione in movimento, come provato nel settore automotive o in ambienti interni. Il Dib29098 è inoltre un ricettore quadri-banda e multi-mode: presenta un doppio tuner Rf che supporta le frequenze Vhf, Uhf, Banda L e Banda S, un doppio demodulatore per i segnali Dvb-t, Dvb-h e Dvb-sh e un potente turbo-decodificatore completo di memorie per Dvb-sh Fec (Forward Error Correction). Con una tecnologia cosi avanzata, Dibcom fornisce una soluzione completa ai produttori e agli operatori della Tv Mobile per la costruzione di terminali compatibili con entrambi gli standard Dvb-h e Dvb-sh, capaci di passare facilmente da uno standard all’altro e coprire in questo modo regioni differenti. In luoghi dove la Tv Mobile non è ancora stata lanciata, il Dvb-sh è visto come una valida opzione date le sue capacità di copertura di vasti territori a costi contenuti. “Il Dvb-sh guadagna terreno in quanto soluzione satellitare e terrestre ottimale per la diffusione della Tv Mobile in alcune regioni del mondo”, ha affermato Yannick Lévy, Ceo di Dibcom. “Abbiamo creato un componente altamente integrato (che include un doppio Tuner Rf e un demodulatore) e flessibile, capace di coprire qualsiasi frequenza di banda o standard Dvb. Il Dib29098 offre inoltre due miglioramenti notevoli in termini di performance: l’ aumento della prestazione Doppler in banda S e il perfezionamento della sensibilità del ricettore grazie alla funzione diversity”. Campioni del Dib29098 saranno disponibili nel terzo trimestre del 2008. .  
   
   
LA BELLEZZA E’ NELL’ARIA CON NIVEA OXYGEN POWER CAMPAGNA TBWAITALIA  
 
Milano, 5 febbraio 2008 – Il Gruppo Beiersdorf lancia, con una campagna firmata Tbwaitalia, Nivea Oxygen Power la crema idratante ri-ossigenante di nuova generazione. E’ la prima crema viso a contenere il 15% di Ossigeno puro che serve ad attivare il metabolismo della pelle e favorire il rinnovamento cellulare. Nivea Oxygen Power, grazie alla sua formulazione, idrata intensamente per 24 ore la pelle del viso ricaricandola di bellezza e luminosità. Tbwaitalia, agenzia di comunicazione guidata da Marco Fanfani, Chief Executive Officer e Fabrizio Russo, Chief Creative Officer, ha ideato la campagna di lancio che è pianificata su televisione, stampa, out of home, Internet. Rossana Tocchi, art, Anna Palamà, copy e Raffaele Cesaro, Direttore Creativo Associato, firmano la creatività che riesce a spettacolarizzare la positività, la magia ed il potere dell’ossigeno. “La bellezza è nell’aria” è il claim. .  
   
   
PAUL HAGGIS: DAGLI OSCAR ALL’ALBA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL  
 
Alba, 5 febbraio 2008 - Dal 7 al 12 marzo 2008 Alba si apre alla settima edizione dell´Alba International Film Festival. Anche quest’anno saranno presenti personalità di spicco del mondo del cinema e non solo. Ospite d’eccezione sarà il due volte Premio Oscar Paul Haggis che - giovedì 6 marzo - inaugurerà la manifestazione con la presentazione al pubblico di “Crash – contatto fisico” da lui scritto e diretto. Dopo aver vinto l’Oscar nel 2005 con questo film, Haggis si appresta a portare sul piccolo schermo una serie in 13 episodi ispirata al lungometraggio. Gli incontri con il grande sceneggiatore/regista hollywoodiano (tra i suoi lavori ricordiamo gli script di “Million Dollar Baby” e “Lettere da Iwo Jima” diretti da Clint Eastwood e la sceneggiatura e regia di "Nella valle di Elah") continueranno tutta la settimana: venerdì 7 marzo sarà infatti protagonista di una lezione di cinema incentrata sul suo ruolo di autore sia cinematografico che televisivo, mentre nei giorni successivi presenterà nella sezione “Carta bianca” otto titoli, frutto di una sua personale selezione. Tra i film proposti: "La finestra sul cortile" di Alfred Hitchcock, "Fino all’ultimo respiro "di Jean-luc Godard, "Blow Up "di Michelangelo Antonioni, "L’amerikano" di Costantin Costa-gavras, "Quel pomeriggio di un giorno da cani" di Sidney Lumet e "Salvador "di Oliver Stone. Chi è Paul Haggis? Sceneggiatore, regista e autore televisivo tra i più famosi negli anni Ottanta e Novanta, è un uomo di spettacolo a tutto campo, autore di un cinema mainstream dal sapore civile, ma anche di prodotti commerciali come Casino Royale (2006) e di serie televisive come Walker, Texas Ranger e Love Boat, e fuori dal set protagonista della protesta degli sceneggiatori che ha paralizzato il mondo dello spettacolo statunitense. La sua fama la deve in gran parte alla collaborazione con Clint Eastwood, per il quale ha scritto la sceneggiatura di capolavori come Million Dollar Baby (2004) e Lettere da Iwo Jima (2006) e il soggetto di Flags of Our Fathers (2006), e in misura uguale al suo lavoro da regista. Perché se il suo primo film, la commedia musicale Red Hot (2004), è poco più che una parentesi nella sua carriera televisiva, i successivi Crash - Contatto fisico (2004) e Nella valle di Elah (2007) sono due titoli importanti nel panorama di un cinema hollywoodiano che, schiacciato dalle logiche dei remake e dei blockbuster, fatica sempre di più a produrre opere d’autore. Paul Haggis è, in questo senso, l’uomo del momento, come i due Oscar per la miglior sceneggiatura con Million Dollar Baby e per il miglior film con Crash confermano: un autore che, sotto l’egida di Eastwood, ricerca il cinema classico e le sue forme consolidate. Attuali nei temi che affrontano ma tradizionali nel racconto, i suoi film affrontano le ferite aperte della società americana per curarne il dolore, sia esso provocato dalla difficile convivenza di razze e classi come in Crash o dai devastanti effetti della guerra in Iraq come in Nella valle di Elah. Dialoghi emblematici e immagini simboliche (incidenti automobilistici, scherzi del destino, bandiere americane appese al contrario…) sono gli elementi tipici dei suoi racconti, costruiti attorno ad emozioni autentiche e retti da una scrittura attenta al particolare psicologico e al dettaglio. Quello di Paul Haggis è un lavoro che emerge per la qualità e l’importanza del suo apporto al sistema hollywoodiano. Con soli due film significativi alle spalle, l’autore ha già delineato una poetica precisa e consapevole, un modo di raccontare storie che è frutto di uno sguardo attento alla società e alle forme di un cinema che a forza di considerare classico rischiamo sempre di più di perdere. .  
   
   
RETROSPETTIVA DEI FILM EGIORNATA DI STUDI IL CINEMA DI GUY DEBORD O LA NEGATIVITÀ ALL’OPERA (1952-1978)  
 
 Roma, 5 febbraio 2008 - Da giovedì 7 a sabato 9 febbraio 2008, l’Accademia di Francia a Roma dedica tre giornate a Guy Debord, scrittore, regista e filosofo francese (1931-1994), fondatore dell’Internazionale Situazionista, noto gruppo che svolse un ruolo chiave catalizzando la rivolta del maggio 1968 in Francia. Giovedì 7 e sabato 9 febbraio, verrà proiettata, per la volta a Roma, la filmografia integrale di Debord - per anni bandita in Francia per volontà dello stesso autore - da Urla in favore di sade del 1952, in cui intende segnare la morte del cinema, a In girum imus nocte et consumimur igni del 1978 dove delinea il ritratto d’un uomo che ha sempre tentato di vivere secondo le proprie regole. Venerdì 8 febbraio, invece, la giornata di studi sarà interamente dedicata alla discussione su Guy Debord e l’impossibile posterità dell’Internazionale situazionista, dove interverrà tra gli altri, Enrico Ghezzi che utilizza il metodo del “détournement”, teorizzato dallo stesso Debord, nella trasmissione “Blob”: si tratta di decontestualizzare la provenienza delle immagini e di inserirla in un nuovo insieme di significati che le attribuisca un nuovo valore. Nei suoi film, sono tangibili la passionalità della sua esistenza e le sue teorie, ormai indissociabili dalla sua persona: Debord non è un semplice regista, anzi ha sempre tenuto a sottrarsi alla definizione specialistica. Egli è un rivoluzionario cui le immagini non sono mai state sufficienti: giudicandole invasive, gli contrappone, da stratega, una praxis, un atteggiamento di cui i suoi film rendono perfettamente conto. (Fabien Danesi, curatore della rassegna) Programma: Giovedi´ 7 Febbraio Ore 19. 00: Hurlements en faveur de Sade (Urla in favore di Sade, 1952, video, b/n, 64’). Ore 21. 00: Sur le passage de quelques personnes à travers une assez courte unité de temps (Sul passaggio di alcune persone attraverso un´unità di tempo abbastanza breve, 1959, 35mm, b/n, 18´). A seguire: Critique sur la séparation (Critica della separazione, 1961, 35mm, b/n, 19´). Venerdi´ 8 Febbraio Giornata di studi dalle 9. 30 alle 18. 00 "L´impossibile posterità dell´Internazionale situazionista e di Guy Debord". Sabato 9 Febbraio Ore 19. 00: La socièté du spectacle (La società dello spettacolo, 1973, 35mm, b/n, 80´). A seguire: Réfutations de tous les jugements, tant élogieux qu’hostiles, qui ont été jusqu’ici portés sur le film « La Société du spectacle » (Contestazione di tutti i giudizi, sia elogiativi che ostili, che sono stati fatti fino a qui sul film ´La societé du spectacle´, 1975, 35mm, b/n, 22´) Ore 21. 00: In girum imus nocte et consumimur igni (1978, 35mm, b/n, 100´). .  
   
   
ROMA E LAZIO FILM COMMISSION ALLA ´BERLINALE´  
 
Roma, 5 febbraio2008 - La fondazione Film Commission di Roma, delle province e del Lazio sarà presente alla 58^ Berlinale dal 7 al 17 febbraio, con un proprio stand all’interno di European Film Market per promuovere il territorio laziale e motivare le imprese nazionali e straniere del settore cinematografico e audiovisivo a produrre e coprodurre a Roma e nel Lazio. Lo stand sarà il luogo per incontri e attività a supporto delle attività dei produttori italiani ed internazionali. Roma & Lazio Film Commission organizzerà a Berlino la decima edizione degli incontri di coproduzione Crc - Capital Regions for Cinema, network delle Film Commission delle regioni capitali europee, d’Ile de France, Lazio, Comunidad de Madrid e Berlin-brandenburg. Agli incontri Crc dell’8 febbraio presso il palazzo della regione Brandeburgo parteciperanno produttori di Germania, Italia, Francia, Spagna, proponenti progetti propri o in cerca di progetti da coprodurre. .  
   
   
ZABRISKY NORTHSIDE HIGHWAY (SHY 004 - SHYREC/AUDIOGLOBE)  
 
 Mestre, 5 febbraio 2008 - “Northside Highway” segue “Orangegreen”, primo album dei veneziani Zabrisky uscito ormai più di cinque anni fa. Durante questo tempo la band metabolizza emozioni, spunti, ascolti, eventi che ora emergono con estrema naturalezza in questi dieci brani. Una importante esperienza muta il loro modo di fare musica: la gestione di un locale li porta ad una maggiore consapevolezza delle pulsioni emotive e delle reazioni del pubblico; nasce così nei Zabrisky l´esigenza di far arrivare il loro messaggio nel modo più spontaneo e diretto possibile. Questo è anche il motivo per cui le canzoni del nuovo lavoro, sviluppate nel corso del tempo ma scritte di getto, suonano così immediate. Le tracce scavano negli ascolti formativi del gruppo – gli ultimi Beatles, i Kinks, i Velvet Underground e, facendo un salto in avanti di un paio di decenni, la scena underground britannica di fine ’80 e inizio ’90, dallo shoegazing alla Manchester degli Stone Roses, dalla neopsichedelia alla Sarah Records - senza limitarsi ad omaggiare ma recuperando anzi, integrandola nel proprio linguaggio, la funzionalità e la semplicità di certi schemi come quello strofa-ponte-ritornello, in evidenza come non lo era mai stato in passato. Ad aiutare il gruppo nell’impresa, un produttore esperto e creativo come Giovanni Ferrario (Micevice), con il quale si è instaurato un ottimo feeling fin dal primo momento: nella sua casa-studio – luogo che “trasuda musica”, come dice il gruppo, il quale ha potuto usufruire di una quindicina di chitarre durante le session – Ferrario ha potuto completare un quadro già abbozzato, forte della propria sensibilità psichedelica e artigianale. “Northside Highway” - Northside come l’omonima band di Manchester, altro nome poco ricordato dell’Inghilterra pre-Brit Pop tanto amata dai Zabrisky – è infine, altra coincidenza mica da poco, un disco nato insieme al figlio del chitarrista Jury. Otto i brani originali, due le cover: la incantevole “Emma’s House” dei Field Mice, successo di culto nell’Inghilterra del 1988 e vero e proprio manifesto delle sonorità associate al catalogo Sarah Records, e “A Robert’s Song” dello svizzero Robert Vogel, misconosciuta ed eccentrica figura di chitarrista, collaboratore degli italiani Art Fleury così come di Yello e Fred Frith e leader nei primi ’80 dei Mirafiori, semi-leggendaria realtà del post-punk europeo. Dieci i brani in tutto, per una mezz’ora complessiva: proprio come gli album pubblicati negli anni ‘60. La nostalgia però non c’entra nulla, è solo fedeltà all’originale formato pop: tre minuti a canzone, via qualsiasi fronzolo o divagazione. .  
   
   
FIERA LIBRO DI TORINO: VELTRONI SCRIVE AL SINDACO CHIAMPARINO  
 
 Roma, 5 febbraio 2008 – Di seguito il testo integrale della lettera che il sindaco Veltroni ha scritto al sindaco di Torino Chiamparino in merito alla vicenda della Fiera del libro di Torino: Caro Sergio, ti scrivo per dirti quanto condivido le parole che hai adoperato e la posizione che hai preso in merito alla proposta di boicottare la Fiera del Libro di Torino per l’invito ad Israele di esserne ospite d’onore. Si tratta di una proposta, per fortuna in qualche modo rientrata, figlia di intolleranza e pregiudizio. E’ vergognoso che qualcuno ritenga di discriminare in questo modo una nazione e una cultura. E’ vergognoso che questo accada nei confronti di un paese democratico come Israele e di un popolo che più di ogni altro ha pagato, sprofondando nell’abisso della Shoah, il prezzo dell’intolleranza e del pregiudizio. I germi di questi mali profondi non sono mai debellati del tutto, possono attecchire ovunque, in qualsiasi momento, ed è fondamentale arrivi sempre, in questi casi, una risposta di civiltà, ferma e serena. Lo dice chi, da Sindaco, non ha voluto incontrare e stringere la mano di chi, l’allora vice primo ministro iracheno Tariq Aziz, il giorno prima non aveva voluto rispondere alla domanda di un giornalista solo perché questo giornalista era di nazionalità israeliana. Hai detto bene: nella Torino di Primo Levi, in una città che ha una grande tradizione di apertura e tolleranza, quel che è accaduto è, se possibile, ancora più stridente. Chi ha pensato di boicottare la Fiera del Libro ha dato peraltro la più evidente dimostrazione di quanto la politica debba avere l’umiltà di tenersi a debita distanza, quando è il caso, dalla cultura, dalla letteratura. Specie quando si tratta, anche senza voler troppo entrare nel merito, di autori che con la loro scrittura contribuiscono alla pace, che con le loro parole creano un antidoto alla volgarità dei pensieri, al disprezzo degli altri, alla tentazione di risolvere problemi e controversie con la drasticità e la violenza. L’unica possibilità che israeliani e palestinesi, che ogni uomo con ogni altro uomo ha, di continuare a vivere pacificamente è esattamente opposta: sta nel rispetto reciproco, nel dialogo, nel riconoscimento delle reciproche sofferenze e speranze. Per tutto questo, caro Sergio, da Sindaco di una città come Roma, che da sempre è simbolo di dialogo, di incontro e di scambio tra le differenti culture e comunità religiose, sono d’accordo con la ferma presa di posizione da te assunta e con la tua convinzione di mantenere il profilo della Fiera esattamente così come era stato pensato fin dall’inizio. .  
   
   
DICHIRAZIONE DEL PRESIDENTE GALAN:O ISRAELE SARA’ L’OSPITE D’ONORE ALLA FIERA DEL LIBRO DI TORINO, O LA REGIONE DEL VENETO NON VI PARTECIPERA’ CON IL PROPRIO STAND  
 
Venezia, 5 febbraio 2008 - Dalla terra in cui fu costruito a Venezia il primo Ghetto della storia, dalla terra dove ci si è sempre battuti per far prevalere laicamente la cultura della tolleranza e del civile confronto, sento come inaccettabile ogni forma di boicottaggio contro l’invito rivolto dalla Fiera del Libro di Torino a Israele quale ospite d’onore. Sia chiaro comunque che, se Israele non sarà l’ospite d’onore, la Regione del Veneto non parteciperà al Salone di Torino, dove è tradizionalmente presente con un proprio stand in cui espongono le loro opere più di 60 Editori veneti. .  
   
   
PROCLAMAZIONE DEI VINCITORI DEL “PREMIO GRINZANE – FRANCESCO BIAMONTI” VI EDIZIONE  
 
 Torino, 5 febbraio 2008 - Il Premio Grinzane Cavour, d’intesa con la Provincia di Imperia, la Città di Sanremo – Assessorato alla Cultura e il Comune di San Biagio della Cima, annuncerà i vincitori del Premio Grinzane – Francesco Biamonti martedì 12 febbraio alle ore 11,30 a Villa Nobel di Sanremo (Corso Felice Cavallotti, 116). Saranno presenti Gianni Giuliano (Presidente della Provincia di Imperia), Daniela Cassini (Assessore alla Cultura, Biblioteche e Musei della Città di Sanremo) e Mauro Anfosso (Sindaco di San Biagio della Cima). Premio, giunto alla Vi edizione, è dedicato a territori di mare così intensamente descritti dallo scrittore ligure Biamonti. La prima edizione è stata vinta dallo scrittore svedese Björn Larsson; la seconda da Albert Sánchez Piñol (sezione internazionale), scrittore emergente spagnolo, e da Nico Orengo (sezione nazionale), scrittore, poeta e critico letterario; la terza edizione dal poeta e scrittore Giuseppe Conte e dallo scrittore irlandese John Banville. Con il Premio Grinzane Francesco Biamonti, il Grinzane rinnova il legame con la terra ligure, dove già realizza il Premio Giardini Botanici Hanbury e il concorso Scrivi il paesaggio dell’olio, d’intesa con la Regione Liguria. .  
   
   
“ADRIATICO” VOLUME II “L’ARCIPELAGO DELLE ABSIRTIDI” DI PIETRO MAGNABOSCO  
 
Trieste, 5 febbraio 2008 - “L’adriatico è un mare che non esaurisce mai la sua carica di ispirazione”, ad affermarlo è Piero Magnabosco autore del libro “L’arcipelago delle Absirtidi”, secondo volume dedicato all’Adriatico. La veste grafica è lussuosa, con tante foto a firma di Bojan Bonifacic, di Punta, isola di Veglia, con carte nautiche e soprattutto indicazioni e consigli utili per la navigazione. Di base, infatti, è un portolano ma che non si limita a notizie di carattere tecnico bensì affonda nella storia e nelle storie che lo trasformano anche in un piacevole testo di lettura. Fondamentale l’uso di un glossario fedele alla storia dell’Adriatico con i nomi rispettosi delle sue vicende e riflessioni sul rapporto che queste terre mantengono con la tradizione e i cicli di vita imposti dal mare. Il libro, un veicolo di bellezza e di riflessione su un mondo affascinante, verrà presentato il 7 febbraio 2008 a Trieste, a cura del Cdm, presso la Sala della Società Triestina della Vela (Pontile Istria 8) con inizio alle ore 17. 30. Ad illustrazione degli itinerari descritti nel portolano, verranno proiettate le immagini tratte dal libro. Dopo i saluti del presidente del Cdm Renzo Codarin, a prendere la parola sarà lo stesso autore con i commenti di Licia Giadrossi Gloria Tamaro e Claudio Boniciolli. La presentazione si inserisce nel contributo del Cdm alle manifestazioni in occasione del Giorno del Ricordo 2008. Presentazione con proiezione di immagini tratte del libro a cura del Cdm A Trieste, il 7 febbraio presso Òa Sala della Società Triestina della Vela (Pontile Istria 8) ore 17. 30. Intervengono Renzo Codarin, Claudio Boniciolli, Licia Giadrossi Gloria Tamaro e Pietro Magnabosco. .  
   
   
SPARLAMENTO DI CARMELO LOPAPA CON LA PREFAZIONE DI DARIO FO E FRANCA RAME E LA TESTIMONIANZA DI UN FUNZIONARIO PARLAMENTARE È FINITA LA LEGISLATURA. ECCO DA CHI ERAVAMO RAPPRESENTATI TEOFURBI, AFFARISTI, TRASFORMISTI, MASSONI, FAMIGLI VITA E OPERE DEI POLITICI ITALIANI  
 
Milano, 5 febbraio 2008 - Dalla Prefazione di Dario Fo e Franca Rame: Ilarità, gestacci, i cappi al collo, i cartelloni in aula, le ingiurie, “assassino!”, il dito medio alzato, le botte… Questo libro è una radiografia della nostra classe politica, osservata giorno dopo giorno da un giovane giornalista che lavora nel Palazzo. È il racconto del backstage di Camera e Senato, sorprendente e avvilente allo stesso tempo, documento del degrado in cui è precipitata la democrazia rappresentativa in Italia. Sparlamento: “Se sto al bar qui di fronte a Montecitorio sono in grado di riconoscere un Fratello anche se non ci siamo mai visti prima. La mia segretaria, curiosissima, non riesce a capacitarsi. ” Matteo Brigandì, massone in sonno, deputato della Lega Nord. “Grande impresa di sedici parlamentari italiani, otto senatori e otto deputati. Erano al seguito del ministro degli Esteri Gianfranco Fini… a Kabul. Finita la sua missione, il capo della Farnesina è tornato all’aereo dell’aeronautica, ma dei sedici si erano perse le tracce. Fini era molto nervoso. Dopo quasi un’ora ha perso la pazienza e ha dato ordine al pilota di partire. Mentre chiudevano i portelloni è spuntata la carovana dei parlamentari che si sono presentati con pacchi di tappeti. La diessina Roberta Pinotti aveva anche un burqa, mentre il senatore siciliano Calogero Sodano trascinava un’enorme mandola. Fini, un po’ disgustato, si è chiuso nella cabina con i piloti. ” Dall’agenda privata di un funzionario parlamentare. “Siamo uomini di mondo e sappiamo che si fa un uso consistente di cocaina un po’ ovunque: volevamo avviare una sorta di viaggio tra le varie categorie. Capire quanti piloti prima di imbarcarsi in aereo risultassero positivi, quanti autisti di bus, insomma sarebbe pure nel nostro interesse di cittadini capire che stato di sanità e di efficienza abbia chi ci porta in giro in aereo o in bus. Ma anche chi va alla Camera o al Senato per prendere decisioni importanti. Ecco perché avevamo deciso di cominciare quel viaggio proprio dal Parlamento… Tanti servizi del genere avevamo fatto in passato… Nulla, nessuna censura. Invece, il Garante intervenne in difesa del Parlamento, con una solerzia e un’immediatezza che ha lasciato come minimo qualche dubbio sul fatto che la macchina si fosse messa in moto per proteggere i politici. ” Dalla testimonianza di Davide Parenti, autore e ideatore del programma televisivo Le Iene. Carmelo Lopapa è cronista parlamentare de “la Repubblica”. Ogni giorno è a Montecitorio e Palazzo Madama per raccontare la politica italiana. Nel corso degli anni ha raccolto episodi, curiosità e testimonianze che rappresentano un quadro fedele della Seconda Repubblica. Chiarelettere editore, Reverse, pp. 238, euro 12,60 In libreria .  
   
   
LIBRI A PALAZZO CLERICI: "LA RIVOLUZIONE PACIFICA DELLE DONNE MUSULMANE"  
 
Milano, 5 febbraio 2008 - L´ispi - nell´ambito del Programma "Libri a Palazzo Clerici" - l´8 febbraio prossimo, alle ore 17. 30, ospiterà una Tavola Rotonda dal titolo: "La rivoluzione pacifica delle donne musulmane" All´incontro, che trae spunto dalla pubblicazione del volume di Lilli Gruber dal titolo "Figlie dell´Islam" (ed. Rizzoli), saranno presenti, oltre all´Autrice: Natalia Aspesi, Giornalista "La Repubblica"; Chiara Ferrero, Illhamallah della Comunità Islamica Italiana; Alessandro Vanoli, Professore Università di Bologna. Www. Ispionline. It .  
   
   
LA NARRATIVA DI GIOVANNI MERIANA FANTASIA E STORIA DI LILIANA PORRO ANDRIUOLI  
 
Genova, 5 febbraio 2008 - Verrà presentato mercoledì 13 febbraio, alle ore 17. 00, nella Sala Biblioteca del Consiglio Regionale, (via D’annunzio, 38) il volume La narrativa di Giovanni Meriana, di Liliana Porro Andriuoli (De Ferrari Editore, Genova €12). Insieme all’Autore saranno presenti il prof. Francesco De Nicola e la prof. Ssa Rosa Elisa Giangoia. “Mi capitò occasionalmente, tempo fa, di leggere un libro di Giovanni Meriana che mi colpì subito. Trattava di un giovane di Savignone, vissuto nel trecento, un certo Andalò, che, seguendo la via della seta, era giunto sino alla lontana Kambalig, alla corte del Gran Khan, da cui aveva ottenuto amicizia e onori. Nacque così in me il desiderio di conoscere personalmente l’autore del romanzo, per meglio approfondirne l’opera narrativa. L’incontro avvenne in una giornata di inizio estate dello scorso anno, nello studio del figlio Stefano, con l’intervento del professor Antonio De Simone, amico di Meriana, il quale si rivelò un profondo conoscitore dei suoi libri di narrativa, con un particolare interesse per il motivo della “tolleranza”. Aveva infatti intenzione di occuparsene in modo organico, ma per motivi di salute fu costretto a rinunciare al suo intento…” Inizia così l’analisi che Liliana Porro Andriuoli fa della produzione letteraria di Giovanni Meriana, personaggio di spicco della cultura genovese. Liliana Porro Andriuoli è nata a Milano e si è laureata in Fisica all’Università di Napoli, città nella quale ha svolto attività di ricerca scientifica nel gruppo di Fisica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C. N. R. ) in collaborazione con il Physical Institute-university for Technical Science di Budapest, pubblicando diversi articoli scientifici. Attualmente vive a Genova, dove ha insegnato Fisica e Laboratorio negli Itis. Da qualche anno si occupa di critica letteraria, con riferimento in particolare a poeti contemporanei. Ha pubblicato in volume: Valori umani e cristiani nella poesia di Elena Bono, Recco (Ge), Le Mani, 1999; Poesia intimistica e civile in Bruno Rombi, Savona, Edizioni Liguria, 1999; La ricerca del Trascendente nella poesia di Margherita Faustini, Recco (Ge), Le Mani, 2000; Certa et arcana - La poesia di Anna Ventura tra certezza e senso del mistero, Chieti, Tabula Fati, 2001; L’itinerario poetico di Giuseppe Cassinelli tra classicità e poesia pura, Recco (Ge), Le Mani, 2002; Tredici poeti per il terzo millennio, ivi, 2003; L’itinerario poetico di Silvano Demarchi e le sue tematiche fondamentali, ivi, 2005. Giovanni Meriana è nato a Savignone (Genova) il 9/1/1932 in una famiglia contadina, ha frequentato il Ginnasio e il Liceo all’Istituto Arecco; si è poi iscritto alla facoltà di Legge, per passare a Lettere, laureandosi con una tesi di Antropologia culturale. Nel 1976 ha conseguito una seconda laurea in Geografia. Ha successivamente insegnato lettere in scuole di diverso ordine e grado. Negli anni tra il 1993 e il 1997, nominato da Adriano Sansa, nuovo Sindaco di Genova, ha ricoperto la carica di Assessore alla Cultura. Tra le sue principali pubblicazioni ricordiamo: Liguria guide, 18 volumi, Sagep, 1992; La Liguria dei Santuari, ivi, 1993; Pittura votiva in Liguria, ivi, 1995 e le seguenti opere di narrativa: Pane Azzimo, Sabatelli, 1983; Cereghino, De Ferrari, 1997; Andalò da Savignone, un genovese alla corte del Gran Khan nel 1300, De Ferrari, 2002; Lettere da Casa Jemolo, Marietti, 1991; Frammenti di un discorso pedagogico, Mauro Traverso, 2003; Il rifugio e altri racconti, Genova, De Ferrari, 2006. .  
   
   
IO E LA PENNA DI GIOVANNI ROVINA  
 
Milano, 5 febbraio 2008 - Giorgio Simoni è un giovane di indole riservata che vive gli anni della giovinezza in Toscana, in particolare in Maremma, dove trova occupazione come geometra, professione che esercita con passione anche perché legata alla natura circostante. Durante questo periodo ha conosciuto molte persone che hanno lasciato un segno nel suo cuore e alle quali lui ha lasciato sicuramente molto grazie alla sua franchezza, disponibilità e genuinità. "Io e la penna" vuole mettere in luce la capacità di raccontare, di intuire e rappresentare il senso di una figura, di un personaggio, di una situazione, di un destino. E´ un voler incontrare l´individuo, conoscerlo non solo esteriormente ma soprattutto interiormente. Simoni nella sua vita ha incontrato molte difficoltà legate ai due trascorsi matrimoniali e alla salute: per due volte si è ammalato di cancro. Eppure questi eventi non hanno fermato la corsa verso la conoscenza di se stesso e degli altri. Il bisogno di approfondire i rapporti con l´individuo, uomo o donna che sia, ha sempre contraddistinto il suo essere. Il racconto si sviluppa con un linguaggio accurato, dove ogni parola, ogni similitudine hanno l´efficacia dell´originalità e della freschezza e la peculiarità delle situazioni è sempre colta al volo, con pochi tratti essenziali, necessari per dare corpo, vita e soprattutto credibilità ai personaggi e alle situazioni. L´autore affida alla penna il compito di trascrivere sensazioni, situazioni e sentimenti di un’esistenza faticosamente vissuta, ma comunque piena d´Amore. Questo è uno scritto attraverso il quale l’autore dimostra l´importanza della continuità della vita attraverso quella di un figlio: è il raggiungimento di una serenità che il protagonista merita, ed è motivo di orgoglio e di riscatto. Giovanni Rovina è nato a Pisa nel 1930; ha vissuto per parecchi anni a Milano per poi trasferirsi ad Alessandria, dove vive. La Toscana è stata la sua patria negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza. Editrice Nuovi Autori, Collana: Parla un uomo Prezzo copertina: 10,50 €. Pagine: 142. .  
   
   
LINGUAGGIO DI UN SEMPLICE DI CESARINO ERANIO  
 
 Genova, 5 febbraio 2008 - Venerdì 8 febbraio 2008, alle ore 18. 00, nella libreria Porto Antico Libri, verrà presentato il volume Linguaggio Di Un Semplice, De Ferrari Editore (€10) di Cesarino Eranio. Insieme all’Autore interverranno il prof. Agostino Sciutto e il prof. Franco Bampi, vicepresidente dell’Associazione “A Compagna” Linguaggio di un semplice è il canzoniere di un uomo che per tutta la vita si è dedicato al lavoro, nei cantieri di tutta Italia e alla famiglia (è padre di uno dei più famosi giocatori di calcio di Genova, Stefano Eranio). Ora Cesarino Eranio (classe 1940) si accosta alla poesia, cogliendo il senso profondo d’una vita nella quale, pur fra l’ondeggiare del “male di vivere” e l’imperversare dei dubbi e dei drammi, rifulge la speranza. La raccolta poetica di Cesarino Eranio comprende anche una sezione di 25 poesie in genovese (la cui revisione è stata curata dal professor Franco Bampi), che si affiancano a quelle in italiano. In lui non c’è davvero l’ossequio a una poetica prefissata, bensì l’adesione naturale alla realtà dei sentimenti umani, a una ispirazione lirica che nasce dal confronto fra il tempo odierno e l’età trascorsa e dall’appassionata ammirazione della bellezza in ogni suo aspetto. Eranio scrive per sé, ma la sua voce è traduzione del canto nostalgico che vibra nel suo cuore e attende la propria rivelazione al popolo. Egli è lieto e orgoglioso della su “Bella Zena”, che ha dovuto lasciare per il suo lavoro; stanchezza e nostalgia risvegliano i ricordi legati al mattone residuo d’un vecchio muricciolo, ad una roccia sul mare, ad un “carroggio” sul scomparso. Il mare con le sue luci, le lampare dei pescherecci notturni, i pescatori impegnati a riassettare i “gossi” creano un’atmosfera fiabesca, segnata da un velo di malinconia, che trova conforto nell’allegria dei convegni tra vecchi amici… L’autore Cesarino Eranio, padre del famoso giocatore del Genoa Stefano, nasce a Davagna e trascorre a Roma gli anni della Ii Guerra Mondiale, dopo di che ritorna a Genova. Comincia a lavorare in cantiere molto giovane formandosi così una cultura da autodidatta, appassionandosi nel tempo all’espressione poetica. .  
   
   
“RIFLESSI DI LUCE” CANDELE ACCESE NELLA GALLERIA DEGLI SPECCHI  
 
Genova, 5 febbraio 2008 - In occasione della mostra “Per allumare” Argenti per la luce del ‘700 genovese, venerdì 8 febbraio 2008 dalle ore 17 alle ore 19, per far rivivere direttamente al pubblico l’esperienza dell’illuminazione originaria della dimora, saranno eccezionalmente accese le candele della Galleria degli Specchi. Oscurata ogni altra forma di illuminazione, il pubblico potrà godere dell’effetto di questo tipo di luce su specchi, ori e stucchi, meglio comprendendone la funzionalità. Infatti, gli elementi che alla luce del giorno paiono puramente decorativi, nel buio, rotto solo dalla luce delle candele, rivelano l’utilità come moltiplicatori della luce emessa dalle fiammelle, tanto da riuscire ad illuminare la galleria in modo uniforme, permettendone la piena leggibilità. Calendario dei prossimi eventi collaterali alla mostra “Per allumare” Argenti per luce del ‘700 genovese (aperta sino al 9/3/2008) Riflessi di luce venerdì 7 marzo 2008 dalle ore 17 alle ore 19. Percorso nella Galleria degli Specchi con illuminazione storica a candele. Oscurata ogni altra forma di illuminazione, il pubblico potrà godere dell’effetto di questo tipo di luce su specchi, ori e stucchi, meglio comprendendone la funzionalità. “Facciamo” la luce domenica 9 marzo 2008, ore 16. Per bambini e famiglie, a cura di “Museoamico”. Visita della dimora alla scoperta degli antichi strumenti usati per illuminare quando non c’era l’elettricità. Conclusione del percorso con la realizzazione di un “lampadario virtuale” creato dai partecipanti muovendo candele con i propri corpi. “Le luci della dimora degli Spinola” Conferenza a cura di Farida Simonetti, direttore della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola e curatrice, con Franco Boggero, della mostra “Per allumare” Argenti per la luce del ‘700 genovese giovedì 28 febbraio 2008, ore 17. Saranno ricostruiti gli usi nelle dimore aristocratiche nei secoli precedenti l’utilizzo dell’elettricità , partendo dall’esempio di Palazzo Spinola. Infatti, grazie ai documenti d’archivio del palazzo, si sono ricostruite le tappe dell’evoluzione dei mezzi tecnici per l’illuminazione: dalle spese per “candele e sego” alla bollette pagate per l’illuminazione a gas del palazzo nell’Ottocento, alle attuali bollette per l’energia elettrica. Saranno presi in considerazione gli antichi strumenti per illuminare il palazzo, in particolare i seicenteschi lampadari, le settecentesche appliques a drago e delfino commissionate da Maddalena Doria, i candelieri in bronzo neoclassici. - Il “cibo illuminato” venerdì 7 marzo 2008, ore 20. 30. Ombre Rosse, Vico Indoratori, 20-22, Genova Cena illuminata solo da candele, il cui menù è ispirato ai documenti dell’archivio del Palazzo relativi alle spese di cucina. Per prenotazioni 010/2757608 (cell. 347/4280698) Iniziativa del calendario “Slow Food”. .  
   
   
TEATRO OLIMPICO DI VICENZA: STAGIONE CONCERTISTICA 2008 “LA MUSICA COME RACCONTO”  
 
Vicenza, 6 febbraio 2008 - La stagione 2008 dell’Orchestra del Teatro Olimpico, organizzata in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, si snoda lungo un fil rouge rappresentato dalla narrazione, presentando una serie di composizioni che celano in sé vere e proprie storie. Nei concerti in cartellone, di carattere profondamente diverso, la musica dà vita a personaggi ricchi di potenzialità espressive, in una sorta di parallelo con l’arte dell’affabulazione, alla quale ogni compositore ha fatto riferimento, in modo più o meno esplicito. Non solo quando la musica è canto, parola, come nell’opera o nel Lied, ma anche quando è strumentale, apparentemente più “assoluta”, astratta, lontana dal linguaggio verbale. La novità di quest’anno sta nella possibilità di presentare una stagione che per la prima volta si estende per l’intero arco dell’anno, grazie alla disponibilità del Teatro Comunale Città di Vicenza che apre nuove opportunità per la musica. <<Vicenza ha una grande fortuna – dichiara Giancarlo De Lorenzo, direttore artistico dell’Oto – e un’ottima chance per la sua vita culturale: addirittura la presenza di due teatri. Il nuovo “Comunale” che offre grandi spazi, sia in platea che sul palco, e permette di dare il via, finalmente, a produzioni sinfoniche imponenti: vedremo l’orchestra in formazione da oltre 70 elementi in programmi come “Il Titano” di Mahler, nelle “Danze Slave” di Dvorak, nel “Romeo e Giulietta” di Prokofiev . E poi c’è il Teatro Olimpico, il più bel teatro del mondo. Vero gioiello d’arte e sede meravigliosa per la musica, sia per la suggestione del luogo che perché permette un senso di coinvolgimento tra artisti e pubblico, quasi di intimità che si può creare solo nello spazio contenuto dell’anfiteatro. L’orchestra, che nasce nel teatro palladiano, continua la sua tradizione dei concerti di primavera nell’antico sito in cui si è esibita in esclusiva, fino allo scorso anno. >> <<E’ motivo di grande orgoglio – prosegue Massimo Mander, presidente dell’Orchestra – presentare una stagione di grande valore artistico, che vede l’Oto protagonista della vita culturale di Vicenza e dell’attività del nuovo teatro. Questo spazio per la musica rappresenta, oltre che un successo per la città, anche una sfida per gli attori della vita culturale vicentina. L’orchestra, proseguendo un sodalizio costruttivo con il Sindaco Hüllweck e con l’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, sta dando importanti segni del proprio valore>>. Prosegue la strategia seguita negli ultimi tre anni dal direttore artistico De Lorenzo di invitare a Vicenza grandi nomi del concertismo nazionale ed internazionale. Una linea coraggiosa che ha significato un impegno organizzativo consistente ed un grande lavoro per raggiungere livelli artistici elevati, reso possibile dal sostegno del Ministero per i beni e le attività culturali, della Regione Veneto, del Comune di Vicenza e degli sponsor privati. Importante, in particolare, l’appoggio del sindaco Enrico Hüllweck, cha ha voluto cogliere questa sfida, credendo nelle potenzialità dell’Orchestra. Tra i direttori, oltre a De Lorenzo, direttore principale dell’Oto, alla testa dell’Orchestra del Teatro Olimpico vedremo Jader Bignamini, Daniele Agiman, G. Battista Mazza, Aldo Ceccato, Pietro Mianiti, Giordano Bellincampi. Nel ruolo di solista, invece, avremo la possibilità di apprezzare Andrea Rebaudengo e Mauro Bertoli (pianoforte), i cantanti Anna Maria Di Filippo, Victoria Lyamina, Lucio Famagosta, Giuseppe Nicodemo, Sergey Krilov (violino), Fabrizio Meloni (clarinetto), Jasminska Stankul (pianoforte), Igor Roma (pianoforte). Torna, infine, l’orchestra I pomeriggi musicali, nell’ambito di una prestigiosa collaborazione tra i due ensemble che si concretizza in scambi di ospitalità nei rispettivi cartelloni. Le proposte spaziano dunque da un’inedita interpretazione teatrale di una suite orchestrale, a brani strumentali che nascono sulla suggestione di situazioni narrative, fino alla presentazione, in musica, della storia di Romeo e Giulietta, la favola per eccellenza che narra dell’amore perfetto attraverso i personaggi shakespeariani, e ancora, dalle suggestioni bucoliche che sottendono la famosa sinfonia beethoveniana fino all’opera vera e propria, incontro formale di musica e parola. Il cartellone è organizzato in due tranche: la prima va da febbraio a giugno (con abbonamento) e si svolge tra il grande teatro di Viale Mazzini e l’antico Teatro Olimpico, dove si concentrano gli appuntamenti primaverili, secondo la tradizione. Dopo l’estate riprende una programmazione che farà parte della stagione 2008-2009 e che includerà un grande progetto di Opera al Teatro Olimpico, in settembre. I Temi In Cartellone La stagione febbraio- giugno segue alcuni filoni tematici, iniziando da quello delle “Favole Ecologiche” (concerto di domenica 10 febbraio, Teatro Comunale Città di Vicenza) che quest’anno prendono la forma dell’opera di musica e recitazione sul “Carnevale degli animali” di Camille Saint- Saëns, che ha ispirato una fiaba di Marina Rossi. La “fantasia zoologica” diventa un’osservazione amara sul rapporto uomo-ambiente. Un tema quanto mai attuale, reso in una forma che affascinerà i ragazzi (si prevede una platea di 400 giovani tra i 10 e i 16 anni) ma che non potrà non toccare anche il pubblico degli adulti. L’oto sarà diretta da Jader Bignamini, solisti al pianoforte saranno Andrea Rebaudengo e Mauro Bertoli, la voce recitante quella di Piergiorgio Piccoli. “La grande tradizione slava” sarà di scena sabato 23 febbraio, in una produzione realizzata in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, e interamente dedicata alle “Danze Slave” di Antonin Dvorak, affascinante composizione nata dall’elaborazione di melodie e ritmi ispirati dai mondi sonori della Polonia, della Slovacchia e della Boemia. Direttore: Daniele Agiman Mercoledì 5 marzo sarà la volta di un “Omaggio alle donne”, in cui l’Oto sarà in formazione “rosa”, esclusivamente composta delle sue artiste, a rendere il giusto tributo alla componente femminile dell’orchestra. Un programma sul settecento musicale, con composizioni di G. F. Telemann, A. Vivaldi, G. Gabellone; F. Durante. Appuntamento ormai tradizionale, quello con il Requiem K626 di W. A. Mozart, capolavoro indiscusso che richiama sempre il pubblico. Viene proposto sabato 8 marzo nel Tempio di Santa Corona, per l’interpretazione di artisti vicentini: accanto all’Oto, diretta dal M° G. Battista Mazza, ci saranno il coro “I Polifonici Vicentini”, diretti da Pierluigi Comparin, e i cantanti Anna Maria Di Filippo, Victoria Lyamina, Lucio Famagosta, Giuseppe Nicodemo, già apprezzati dal pubblico cittadino. Domenica 30 marzo va in scena il tema “dell’amore perfetto”, nell’icona del dramma di Romeo e Giulietta, interpretato nella suite del balletto omonimo di Sergej Prokofiev, del 1938. La produzione, realizzata in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, vede la partecipazione del violinista Sergej Krilov. Dirige l’orchestra il M° Giancarlo De Lorenzo. Domenica 6 aprile il Teatro Comunale Città di Vicenza accoglie I pomeriggi musicali, la storica orchestra milanese che da anni è ospite del cartellone vicentino dell’Oto. Sarà diretta dal M° Giordano Bellincampi, con Fabrizio Meloni al clarinetto, in un programma sinfonico che include musiche di E. Grieg, C. A. Nielsen, F. Mendelssohn B. Sabato 19 aprile, nella terza produzione realizzata in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, sarà ospite il grande Maestro Aldo Ceccato che dirigerà l’Oto nella Sinfonia n. 1 “Il Titano” di Gustav Mahler. E’ questo un appuntamento che, nelle intenzioni del direttore artistico, rappresenta l’inizio di una nuova tradizione per l’Oto; che vedrà ogni anno inserita in cartellone almeno una sinfonia di Mahler. Si tratta di esecuzioni particolarmente impegnative, anche per la dimensione dell’organico, che sono possibili grazie ai grandi spazi del nuovo teatro. Con il concerto giovedì 24 aprile la stagione si sposta al Teatro Olimpico, inaugurando il tema dell’”Indipendenza affermata”, dedicato a L. Van Beethoven. L’oto, diretta da Pietro Mianiti, e con solista Jasminska Stankul al pianoforte, proporrà l’Ouverture Fidelio, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 op. 37 e la Sinfonia n. 7 op. 92. Un secondo appuntamento sullo stesso tema è previsto per martedì 17 giugno, quando saranno in programma l’Ouverture dall’Egmont, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 e la Sinfonia n. 6 in La maggiore. L’oto, diretta da Giancarlo De Lorenzo, ospita al pianoforte Igor Roma, artista dalla brillante carriera internazionale, molto legato a Vicenza. Sabato 24 e mercoledì 28 maggio, invece, sempre al Teatro Olimpico, sarà di scena l’opera, con due repliche delle “Nozze di Figaro” di W. A. Mozart, per la regia di Gabbris Ferrari. La musica con cui Mozart racconta, su libretto di Lorenzo Da Ponte, del barbiere diventato attendente del Conte d’Almaviva, segue le più usuali convenzioni dell’opera buffa tardo-settecentesca, proponendo familiari alternanze di recitativi secchi e accompagnati, arie e brani d’insieme. .