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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Luglio 2010
IMPIANTI FOTOVOLTAICI GRATUITI AD ANDRIA: COME CONCILIARE AMBIENTE E RISPARMIO.  
 
Andria, 6 luglio 2010 - Nasce dalla volontà di coniugare la tutela ambientale con il risparmio economico ed energetico l’iniziativa Fotovoltaico gratuito, patrocinata dal Comune di Andria, che verrà presentata con una conferenza pubblica. L’incontro, organizzato dalla 8Vip, avrà luogo il prossimo 7 luglio alle ore 18.30 presso la sala consiliare del Comune di Andria. Scopo della conferenza è favorire presso la cittadinanza ed il mondo imprenditoriale una nuova sensibilità ambientale, promuovendo la possibilità di poter usufruire dell’istallazione completamente gratuita di un impianto fotovoltaico sul proprio lastrico solare. Il vantaggio di tale opportunità per l’utente finale non si esaurisce nella gratuità dell’impianto ma anche nel significativo sconto sul costo dell’elettricità. A porgere i saluti istituzionali ed approfondire il carattere ambientale e sociale dell’iniziativa, saranno presenti il sindaco del Comune di Andria, Nicola Giorgino, e il presidente del Consiglio Comunale, Nicola Marmo. L’amministratore delegato di Ener20, Gianluca Lancellotti, provvederà ad approfondire i dettagli tecnici e la modalità con le quali poter usufruire dell’istallazione gratuita degli impianti. Con la diffusione di impianti e per sancire il comune proposito di incentivazione della produzione di elettricità da fonte rinnovabile, la Ener20 provvederà ad installare e donare al Comune di Andria un pannello in cui sarà possibile verificare la quantità di elettricità prodotta dai pannelli solari installati e la quantità di Co2 che si è evitato di immettere nell’aria. Gli intervenuti potranno avere tutte le delucidazioni che riterranno opportune e ritirare il materiale informativo dell’iniziativa. Www.fotovoltaico-gratuito.it    
   
   
ENERGIA, NIENTE COMMISSARI. LA CONSULTA DÀ RAGIONE ALLA TOSCANA LA CORTE COSTITUZIONALE DICHIARA ILLEGITTIMA LA NORMA CONTESTATA DALLE REGIONI  
 
Firenze, 6 luglio 2010 - “La Corte Costituzionale ha eliminato una norma inutile che prevedeva altrettanto inutili commissari straordinari. Abbiamo dunque appreso con soddisfazione la sentenza che accoglieva le nostre osservazioni e ci dava ragione”. Questo il commento dell´assessore regionale all´ambiente Anna Rita Bramerini dopo aver appreso che la Consulta, su sollecitazione delle Regioni Toscana, Umbria, Emilia Romagna e Provincia autonoma di Trento, ha dichiarato illegittimo l´articolo 4 del D.l 78/2009 che stabiliva la nomina da parte dello Stato di commissari straordinari nel caso in cui ci fossero stati motivi d´urgenza per interventi relativi a trasmissione, distribuzione o produzione di energia elettrica da realizzare con capitali privati. La sentenza infatti stabilisce innanzitutto che perché si sposti allo Stato una competenza in capo alle Regioni, quale è l´energia, occorrano valide e convincenti motivazioni. Non solo. Se si tratta di iniziative strategiche urgenti, allora per realizzarle ci dovrebbe essere l´assunzione diretta delle opere da parte dello Stato, che naturalmente interverrebbe con fondi statali. Non sarebbe ammissibile continuare a prevedere di realizzarle con capitali privati. Ma siccome è vero che l´urgenza non è tale da richiedere un intervento diretto dello Stato, allora la Consulta conclude che non c´è motivo di sottrarre alle Regioni la competenza per la realizzazione degli interventi di trasmissione, distribuzione e produzione di energia tramite la nomina di un commissario straordinario in condizioni di urgenza.  
   
   
APER RIBADISCE A GRAN VOCE LA NECESSITA’ DELL’ABROGAZIONE DEGLI ARTICOLI 15 E 45 DELLA MANOVRA FINANZIARIA E STIGMATIZZA I CONTENUTI DELL’ EMENDAMENTO AZZOLLINI  
 
Milano, 6 luglio 2010 – Mentre con una mano il Governo italiano presenta a Bruxelles il Piano d’Azione Nazionale per ottemperare agli obblighi vincolanti comunitari della direttiva 2009/28/Ce all’insegna della promozione delle fonti rinnovabili, con l’altra lo stesso Governo sembra contraddire tale spirito con la Manovra Finanziaria attualmente in esame, dove sembrano permanere sia l’art. 15 che impone agli impianti idroelettrici di grande derivazione un nuovo canone, che l’art. 45 che cancella l’obbligo da parte del Gse di ritirare i Cv in esubero squilibrandone il mercato determinandone il crollo repentino delle quotazioni. “Inoltre, l’emendamento all’art. 45 – dichiara Roberto Longo, presidente di Aper – presentato nelle ultime ore dal Senatore Azzollini, relatore del provvedimento presso la Commissione Bilancio del Senato, introduce un pericoloso principio, quello di indebito trasferimento dalle bollette elettriche degli italiani al bilancio dello Stato di fondi (raccolti originariamente per mantenere in equilibrio il sistema elettrico nazionale) per dare copertura ad altre componenti della spesa pubblica, che con il sistema elettrico non hanno nulla a che vedere”. La situazione sembra pertanto sempre più allarmante: non solo si rischia che vengano confermati dei provvedimenti che porteranno al blocco totale del settore delle fonti rinnovabili con conseguente fallimento delle iniziative imprenditoriali in corso, e impossibilità di sviluppo di quelle future, mettendo a rischio già oggi decine di migliaia di posti di lavoro e decine di miliardi di euro di investimenti, ma si concretizza all’orizzonte anche l’eventualità di utilizzare i proventi della bolletta elettrica per finalità esterne all’equilibrio del settore energetico, creando così un pericoloso precedente.  
   
   
AUSTRIA, CENTRALI EOLICHE PRONTE AL RILANCIO  
 
Vienna, 6 luglio 2010 - La costruzione di una nuova centrale eolica presso Bruck an der Leitha (Bassa Austria) e la tariffa di 9,7 centesimi da poco applicata fanno riavviare l´impiego di questo tipo di energia in Austria. Solo nella regione del Burgenland sono in fase di autorizzazione 170 nuovi impianti a pale eoliche con una portata totale di 500 Mw. Ad inizio 2010 in Austria l´energia prodotta dalle 617 pale eoliche ammontava a 995 Mw, pari a 2,1 miliardi di Kilowattora in grado di fornire energia elettrica a circa 570.000 abitazioni. Il progetto austriaco in corso di realizzazione punta al raggiungimento di 700 Mw entro il 2015 e di 1.400 Mw per il 2020.  
   
   
GREEN ECONOMY, IL FUTURO´. PRESENTATO SEMINARIO SYMBOLA  
 
Ancona, 6 Luglio 2010 - ´Ringrazio Symbola per aver scelto le Marche per il suo seminario nazionale ´ ha detto il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca - Questa riflessione sulla Green Economy, tema al centro dell´attenzione in Europa, ci vede protagonisti come regione che per prima ha varato in Italia un Piano energetico Ambientale e che si candida a diventare leader in tale ottica di sviluppo ecosostenibile spingendo sull´acceleratore delle energie rinnovabili: la Green Economy e` uno sguardo al futuro e una concreta opportunita` di sviluppo´. Presentato in Regione il Seminario estivo di Symbola che si terra` a Monterubbiano, nella Marche, il 16 e il 17 luglio, presso il Polo culturale San Francesco e il Teatro Pagani, l´appuntamento nazionale e` organizzato in collaborazione con Regione Marche, Unioncamere, Comune di Monterubbiano e Provincia di Fermo, e vede il sostegno e la collaborazione di importanti realta` imprenditoriali e istituzionali. Nell´occasione verra` presentata una ricerca, a cura di Symbola e Unioncamere, sulla green economy e sulle opportunita` che questa puo` offrire al sistema produttivo italiano. Il Presidente di Symbola, on. Ermete Realacci ha rilanciato: ´Monterubbiano e` una scelta doverosa, Symbola parla marchigiano, a cominciare dal segretario generale Fabio Renzi cui va il merito organizzativo fino ai tanti imprenditori illuminati, come Orietta Varnelli, e poi Federico Vitali e la stessa Raimbow i cui prodotti e la cui qualita` produttiva fanno parlare delle Marche in tutto il mondo´. Giovedi` 15 luglio, a Monterubbiano, si terra` l´anteprima del Seminario, con il Forum ´Le Marche della Green economy´ promosso dalla Fondazione Symbola, dalla Regione Marche e da Legambiente Marche, al quale parteciperanno alcune tra le piu` significative esperienze associative, imprenditoriali e istituzionali della regione. Le Marche, infatti, grazie al loro essere una delle realta` piu` manifatturiere e vocate all´export d´Europa, a un diffuso e plurispecializzato sistema di impresa, all´impegno specifico della Regione Marche che nel suo programma ha messo e continua a mettere risorse e investimenti per l´efficientamento energetico delle sue imprese e la diffusione delle energie rinnovabili, possono cogliere appieno le opportunita` e le potenzialita` rappresentate dalla green economy.  
   
   
FVG: INAUGURATO IMPIANTO FOTOVOLTAICO A RONCHI DEI LEGIONARI  
 
Ronchi dei Legionari, 6 luglio 2010  - "Un segnale di fiducia nel futuro, in un momento difficile per l´economia". Lo ha sottolineato il presidente della Regione Renzo Tondo, inaugurando il 2 luglio un nuovo impianto fotovoltaico d´avanguardia fatto realizzare dalla società Mw.fep per ottenere l´autosufficienza energetica del suo stabilimento di Ronchi dei Legionari (Gorizia), all´interno di una strategia aziendale che punta sulla sostenibilità ambientale. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato, assieme a Tondo, l´assessore regionale all´Ambiente Elio De Anna, il sindaco di Ronchi dei Legionari Roberto Fontanot, il presidente della Provincia Enrico Gherghetta, il prefetto di Gorizia Maria Augusta Marrosu, l´amministratore delegato della finanziaria regionale Friulia Federico Marescotti, numerosi esponenti del mondo dell´impresa. "Oggi ci sono - ha osservato Tondo - almeno tre elementi che ci danno fiducia. Siamo di fronte a un´azienda che investe, dimostrando così di credere nel futuro, e che investe soprattutto nell´innovazione e, nello stesso tempo, nell´ambiente". Il presidente ha ricordato il ruolo fondamentale di Friulia nella crescita dello stabilimento di Ronchi della Mw.fep, dimostrando così di essere "un punto di riferimento e uno strumento di crescita per le imprese che intendono investire in Friuli Venezia Giulia". La finanziaria regionale ha infatti messo a disposizione della Mw.fep, in due interventi successivi nel 2006 e nel 2009, oltre 5 milioni di euro, tra partecipazione nel capitale al 30 per cento e finanziamenti, vincolando la sua presenza alla crescita dell´occupazione, oggi arrivata a Ronchi a 380 addetti. Nella vicenda dello stabilimento della Mv.fep ci sono altri elementi da sottolineare, secondo Tondo, come l´atteggiamento responsabile delle organizzazioni sindacali e l´attenzione degli Enti locali e della Regione alle esigenze dell´impresa. "La fiducia - ha detto - bisogna conquistarsela. E questa è la strada giusta". Gli ospiti della cerimonia sono stati accolti da Francesco Fantuzzi e da Giuseppe Simonazzi, rispettivamente vicepresidente e amministratore delegato della società, che opera nel settore delle apparecchiature elettriche, elettroniche ed elettromeccaniche, e che intende rafforzare la sua presenza in Italia. Per la sua potenza di 1,5 megawatt e la sua capacità di produrre più di 1,5 milioni di chilowatt all´anno, ma anche per le sue caratteristiche, l´impianto di Ronchi - è stato sottolineato - può essere considerato uno dei più innovativi attualmente in funzione in Friuli Venezia Giulia. Esso permetterà di risparmiare mille tonnellate all´anno di anidride carbonica. Per realizzare questo progetto, la Mw.fep ha coinvolto professionisti del settore ma anche l´Università di Udine e un centro di ricerca austriaco. Con il Dipartimento di Ingegneria elettrica, gestionale e meccanica dell´ateneo friulano, e assieme all´Austrian Institute of Technology (Ait), è stato infatti costituito un "Inverter Test Lab", un laboratorio di ricerca e sviluppo interamente dedicato alle energie rinnovabili. La Mw.fep Spa è nata nel 2006 dall´aggregazione di due imprese (Mw e Fep appunto) che potevano già vantare un´esperienza ventennale. Gli stabilimenti sono a Ronchi dei Legionari e a San Giovanni in Persiceto (Bologna). L´azienda fa parte del Gruppo Metasystem, che opera nel campo dell´elettronica applicata ai settori dell´automotive, telematica e telecomunicazioni, energia, fotovoltaico e broadcasting.  
   
   
INA E MOL TROVANO GAS AL CONFINE CROATO-UNGHERESE  
 
Zagabria, 6 luglio 2010 - Il gruppo croato Ina ha annunciato di aver scoperto delle risorse di gas al confine tra Ungheria e Croazia, lavorando insieme all´ungherese Mol. ´´Il progetto di esplorazione congiunta sul confine Ungheria-croazia ha portato alla scoperta di potenziali giacimenti di gas e di condensati´´, scrive Ina in un comunicato. Il gruppo petrolchimico ungherese Mol possiede dal 2008 il 42,7% delle azioni di Ina, che per il 45% appartiene al governo croato. I due gruppi, che hanno diviso in due gli oneri del progetto, hanno iniziato le esplorazioni nell´area della Drava nel 2006, al confine tra la Croazia settentrionale e l´Ungheria meridionale.  
   
   
CERTIFICATI VERDI, TROVIAMO SOLUZIONI CONDIVISE COL GOVERNO LA MANCATA ABROGAZIONE DURO COLPO A RINNOVABILI, ECONOMI A E AMBIENTE  
 
Firenze, 6 luglio 2010 - «E´ singolare notare che mentre gli Stati Uniti cercano di uscire dalla crisi investendo sulle rinnovabili, in Italia si metta fine alla green economy con un articolo, il 45, che sembrava accantonato e che invece adesso viene riproposto con il miraggio di destinare a università e ricerca due terzi dei risparmi prodotti». E´ il commento dell´assessore regionale all´ambiente, Anna Rita Bramerini, alla notizia della mancata abrogazione da parte del Governo dell’articolo 45, quello inerente la cancellazione dell’obbligo di riacquisto dei certificati verdi invenduti da parte del Gse (Gestore servizi energetici). «Probabilmente – prosegue Bramerini - lo sviluppo delle rinnovabili richiede di rivedere il sistema dei certificati verdi. Ma se è così, noi non ci sottraiamo a questo impegno. Anzi, propongo che le Regioni si mettano attorno a un tavolo insieme al sottosegretario allo sviluppo economico Stefano Saglia per trovare nuove soluzioni e soprattutto impedire che il Governo mantenga questa norma. Una decisione che consente di risparmiare sì 600 milioni di euro, ma al tempo stesso affossa le rinnovabili, la lotta ai cambiamenti climatici e l´occupazione che ruota attorno al settore».  
   
   
BOLZANO: AD UN MASO DI RISCONE LA PRIMA TARGHETTA "CASACLIMA NATURE"  
 
Bolzano, 6 luglio 2010 - L´assessore provinciale all´ambiente, Michl Laimer, ha consegnato al maso Firber di Riscone, nei pressi di Brunico, la prima targhetta "Casaclima nature" per un edificio abitativo. "Si tratta di un´ulteriore salto di qualità - ha spiegato Laimer - che sviluppa un rapporto nuovo tra architettura, edilizia, sostenibilità e qualità di vita". Con il nuovo sitema di valutazione "Casaclima nature", accanto al fabbisogno energetico di un edificio ne viene valutata anche la qualità ecologica. Si va dalla scelta di materiali edilizi esclusivamente sostenibili dal punto di vista ambientale alla riduzione delle emissioni inquinanti di anidride carbonica, per terminare con l´impatto idrico. Un sistema assolutamente innovativo a livello nazionale, che punta su un´intensificazione dei controlli dell´Agenzia Casaclima già a partire dalla fase di progettazione. "Siamo partiti cinque anni fa con l´idea di Casaclima - ha spiegato durante la cerimonia l´assessore Michl Laimer - puntando sulla realizzazione di edifici a basso consumo energetico, ma questa volta siamo andati oltre. Il certificato "Casaclima nature", infatti, prende per la prima volta in considerazione la cosiddetta energia "grigia", ovvero quella utilizzata anche nella fase di costruzione dell´edificio o nella produzione dei materiali edili. Si tratta di un concetto completamente nuovo che tiene conto non solo dei consumi, ma anche degli aspetti relativi all´architettura e alla mobilità, sviluppando un nuovo rapporto virtuoso tra sostenibilità ambientale e qualità della vita". Il primo edificio abitativo che si può fregiare della targhetta "Casaclima nature" è il maso Firber di via Santo Stefano a Riscone di Brunico, nei pressi della funivia che porta a Plan de Corones. Il risconoscimento è stato consegnato oggi (2 luglio) dall´assessore provinciale Michl Laimer nel corso di una cerimonia alla quale hanno preso parte anche il sindaco di Brunico Christian Tschurtschenthaler, Ulrich Klammsteiner dell´Agenzia Casaclima, nonchè Joachim Rubner della Rubner Haus. Tra le particolarità dell´edificio premiato spicca la ridotta produzione complessiva di anidride carbonica.  
   
   
MUTUI: ABI, LIVELLO TASSI IN AREA EURO DIPENDE DA COSTO RACCOLTA E VALORE IMMOBILI  
 
Roma, 6 luglio 2010 - Costo della raccolta e rapporto tra ammontare del finanziamento e valore della casa sono le principali determinanti dei tassi sui mutui. Allo stesso tempo, in evidenza l’inefficienza della giustizia civile tra gli altri fattori che spiegano il livello del costo dei finanziamenti alle famiglie per acquistare casa. È quanto emerge dal secondo numero dei “Temi di Economia e Finanza” del Centro Studi e Ricerche dell’Abi. Lo studio, che ha l’obiettivo di integrare attraverso riflessioni di natura strutturale le analisi degli andamenti congiunturali dei mercati bancari e finanziari, offre spunti di valutazione su un tema, quello immobiliare, particolarmente importante per le famiglie. L’analisi si è concentrata sul mercato dell’Area euro nel periodo compreso tra il 2003 ed il 2009 analizzando, tramite strumenti econometrici, come fattori macroeconomici, aspetti socio-culturali e caratteristiche specifiche dei diversi mercati bancari e finanziari influenzano la fissazione dei tassi. Tra i punti di maggiore rilievo che emergono dalle stime è che il costo della raccolta incide sul livello dei tassi sui mutui. Tale risultato sembra poter spiegare perché il processo di convergenza dei tassi sui mutui nei paesi dell’Area euro, che durava da diversi anni, si sia interrotto dopo il default Lehman. Da allora, infatti, la dispersione nei livelli dei tassi sui titoli di Stato è aumentata a seguito del fenomeno di “corsa verso la qualità” che ha visto premiare paesi aventi le migliori condizioni finanziarie (in primis la Germania). Un altro fattore che risulta rilevante nello spiegare il diverso profilo dei tassi è il rapporto tra l’ammontare del finanziamento e il valore della casa (loan-to-value): la maggiore rischiosità di quei finanziamenti per cui il valore della garanzia è più contenuto comporta infatti un inasprimento delle loro condizioni economiche. Un altro risultato saliente dello studio, riguarda l’impatto della qualità delle infrastrutture immateriali. L’inefficienza della giustizia civile risulta infatti rilevante nello spiegare il livello dei tassi: al crescere dei costi connessi con le procedure giudiziarie, necessarie per far valere il credito vantato, le condizioni economiche applicate sui mutui diventano più onerose. Infatti, le banche nel prezzarli sembrano scontare i potenziali costi da sostenere nel caso in cui il soggetto finanziato diventi inadempiente. In base all’evidenza empirica riscontrata si può stimare quale sarebbe il beneficio per i mutuatari di interventi dei policy maker europei che assicurassero un aumento dell’efficienza della giustizia. In corrispondenza dei livelli del Lussemburgo, il paese europeo più efficiente sotto tale aspetto, le condizioni applicate sul tasso fisso potrebbero significativamente migliorare. In Italia il vantaggio che ne deriverebbe sarebbe maggiore di circa 50 punti base rispetto a quello medio degli altri principali quattro paesi dell’Area euro. Per finire, dai risultati dell’analisi empirica non sembra potersi affermare che la crisi finanziaria internazionale abbia in via generale impattato direttamente sui criteri applicati dall’industria bancaria europea per la definizione delle condizioni economiche applicate sui mutui. Dall’analisi effettuata possono trarsi, in definitiva, diverse indicazioni di policy che se messe in pratica avrebbero significative probabilità di consegnare alle famiglie europee tassi di interesse ancora più contenuti di quelli registrati nel periodo esaminato. È in primo luogo necessario, e oggi anche in relazione ai risvolti della crisi finanziaria, conservare un quadro di finanza pubblica rigoroso e tendenzialmente equilibrato; è da esso infatti che dipende l’andamento dei tassi di interesse a lungo termine. Occorre infine rafforzare e accrescere il ruolo dei fondi di garanzia pubblici e privati al fine di permettere a soggetti valutabili come meritevoli, ma con scarse dotazioni patrimoniali, un più agevole accesso al mercato dei mutui immobiliari.  
   
   
SUNIA MATERA: DA ROMA POCHI FONDI CASA, MA SI SPENDANO QUI  
 
Matera, 6 luglio 2010 - Il 14 giugno scorso il Sunia ha inviato una lettera all´assessore regionale per le infrastrutture ed opere pubbliche Rosa Gentile, all´Ater di Matera e all´assessore comunale di Matera per l´urbanistica Pierfrancesco Pellecchia, in merito ai fondi stanziati dal Governo centrale per l´edilizia abitativa giungano anche a Matera. “In base agli accordi di programma l´attuale governo – spiega il Sunia - nella ripartizione ha riconosciuto alla Basilicata € 3.608.804,33 somma decisamente insufficiente per le esigenze regionali”. “È bene ricordare – aggiunge il sindacato - che l´importo stanziato per l´anno 2009 di € 12.000.000, è stato impiegato dalla Regione Basilicata integralmente a beneficio del quartiere Bucaletto di Potenza. Il Sunia dunque si adopera per tempo e chiede un incontro, per evitare che Matera e provincia siano nuovamente escluse dal piano regionale”. Il Sunia di Matera interviene anche sulla “volontà della terza commissione permanente della Regione, di destinare 25 milioni di euro alle cooperative edilizie al fine di agevolare circa 850 famiglie lucane all´acquisto della prima casa, con un contributo economico proporzionato alla fascia di reddito, che varierà tra 10 e 30 mila euro per nucleo familiare. Ottime le intenzioni –osserva - ma forse bisognerebbe considerare che esiste una fetta di “famiglie lucane”, che non possono neppure pensare di poter acquistare casa. All´ultimo bando di concorso per l´assegnazione di un alloggio di edilizia popolare hanno partecipato, nella sola città di Matera ben 650 famiglie. Riteniamo dunque che sarebbe auspicabile, che parte dell´investimento destinato all´acquisto della prima casa, sia dirottato al settore dell´edilizia pubblica sovvenzionata”.  
   
   
IMMOBILIARE/ DIMENSIONI DEL DISAGIO ABITATIVO E STRATEGIE DI INTERVENTO, IL CASO DI FIRENZE  
 
 Bologna, 6 luglio 2010 - Cresce significativamente il disagio abitativo nelle grandi città italiane del Centro e del Nord e arriva a coinvolgere almeno una famiglia in locazione su due e quasi una famiglia su quattro tra quelle impegnate nel pagamento di un mutuo. I dati sono stati presentati nel convegno promosso da Nomisma, che si è svolto lo scorso 9 giugno nel capoluogo toscano. Tra le cause del fenomeno c’è il forte accentuarsi negli ultimi venti anni della dinamica dei valori immobiliari (+164% i prezzi e +105% i canoni) su quella dei redditi (+18%). Gli effetti della crisi sull’occupazione e sul reddito non consentono di ipotizzare una riduzione significativa del divario creatosi, nonostante la recessione che caratterizza da quasi due anni il settore immobiliare. Sebbene la dimensione del fenomeno imponga l’adozione di urgenti misure di contenimento del disagio, risultano ancora inadeguate le politiche volte a garantire risposte immediate all’emergenza abitativa e la diminuzione graduale dei trasferimenti dallo Stato riduce ulteriormente lo spazio di manovra agli Enti locali. A Firenze si calcola che oltre il 75% delle famiglie in affitto sostenga un canone di locazione superiore al 30% del proprio reddito disponibile (soglia di sostenibilità fissata da Banca d’Italia oltre la quale gli Istituti di credito non sono disposti ad erogare prestiti). Si stima inoltre che sarebbero quasi il 54% le famiglie fiorentine per le quali la scelta dell’opzione locativa comporterebbe un’incidenza dei canoni di mercato sul reddito superiore alla soglia del 30%.  
   
   
AUSTRIA, GAULHOFER INVESTE IN NUOVE TECNOLOGIE  
 
Vienna, 6 luglio 2010 - L´azienda stiriana Gaulhofer, leader nel mercato della produzione di porte e finestre, ha in progetto un ambizioso programma di investimento: entro la fine del prossimo anno saranno stanziati 12 milioni di euro per sistemi di ricerca, officine di realizzazione e impianti di produzione nelle due filiali di Übelbach (Stiria) e Mäder (Voralberg). Gli investimenti porteranno all´introduzione di nuove tecnologie all´insegna dell´efficienza energetica, senza dimenticare l´importanza del design. Presso Übelbach è già pronta una nuova centrale termoelettrica e di riscaldamento a biomasse, costata 1,3 milioni di euro, dove si produrrà energia partendo dai resti della lavorazione del legno. Lo scorso anno la Gaulhofer ha realizzato un giro d´affari di 74 milioni di euro producendo 240 mila porte e finestre. Grazie a questi nuovi investimenti, l´azienda vorrebbe raddoppiare nel 2012 il giro d´affari del 2007, portandolo a 125 milioni di euro.  
   
   
CROAZIA, DIMEZZATI PROFITTI SOCIETA´ EDILE IGH  
 
Zagabria, 6 luglio 2010’ - L´importante società edile croata Igh nel primo trimestre dell´anno in corso ha realizzato profitti per 1,8 milioni di euro, il che rappresenta un calo del 53,81 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nello stesso periodo, i ricavi complessivi sono stati pari a 17 milioni di euro (-36,10 per cento), mentre il reddito operativo è stato pari a 14,8 milioni di euro circa (-42,74 per cento). Il totale delle spese è stato pari a 14,8 milioni di euro circa, ossia ha fatto registrare un calo del 32,4 per cento.  
   
   
HABITECH E LA FILIERA TRENTINA DELLA MICRO-COGENERAZIONE A MILANO  
 
 Trento, 6 luglio 2010 - Si è svolto a Milano presso il Centro Svizzero il workshop “Italian Green Day. La crescita dell’economia verde”, organizzato dall’Osservatorio Green Economy della Fondazione Istud e dalla Rappresentanza a Milano della Commissione Europea. Per l’occasione sono stati raccolti alcuni tra i migliori esempi italiani in tema di green economy, a cominciare da Habitech – Distretto Tecnologico Trentino, uno degli sponsor dell’evento. Tra i relatori dell’incontro l’amministratore delegato di Habitech Gianni Lazzari e il project manager Michele Gubert, che hanno parlato del progetto Crisalide. L’iniziativa Crisalide ha catalizzato una completa filiera provinciale attorno all´innovazione della micro – cogenerazione per dotare il Trentino di sistemi di riscaldamento innovativi, oggi facilmente applicabili senza pesanti cambiamenti strutturali degli edifici ma anzi con una riqualificazione degli stessi. Con le moderne tecnologie ad alta efficienza energetica è oggi infatti possibile generare calore ed elettricità direttamente nei luoghi domestici, con il vantaggio tra l’altro di ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. A questo settore, chiamato micro-cogenerazione, è dedicato il progetto. All’iniziativa hanno aderito: Habitech - Distretto Tecnologico Trentino, Moratelli Impiantistica, Sofcpower, Consorzio Prometeo, Università di Trento, Dolomiti Energia, Istituto Agrario di San Michele all´Adige, Oil Free Zone Primiero e Acsm. Paesi come Giappone, Germania, Olanda e Danimarca hanno già da tempo scelto di sostenere filiere locali con programmi di sviluppo a sostegno della micro-cogenerazione. Anche l’Italia con il programma Industria 2015 ha finanziato progetti di sviluppo di questa tecnologia. L’iniziativa Crisalide ha recentemente partecipato alla mostra concorso "Eccellenza Green", aggiudicandosi il Premio Filiere Green. La Fase 2 del progetto verrà presentata il 13 luglio presso la Provincia autonoma di Trento. Per maggiori informazioni: http://www.Dttn.it/habitech/107/il-progetto-crisalide.html  
   
   
VISIONI URBANE A MATERA, IL MESSAGGIO DI DE FILIPPO PREVISTO IL RECUPERO DI CINQUE IMMOBILI IN DISUSO CHE POTRANNO ESSERE USATI PER OSPITARE LABORATORI CREATIVI E GENERARE SVILUPPO SOCIALE, ECONOMICO E OCCUPAZIONALE.  
 
 Matera, 6 luglio 2010 - Parole di apprezzamento per la metodologia innovativa del progetto “Visioni Urbane” sono state espresse dal Presidente della Regione, Vito De Filippo in occasione dell’assemblea plenaria in programma a Matera, presso il Complesso “Le Monacelle”. “Il coinvolgimento del maggior numero possibile di creativi lucani nelle fasi di progettazione dei contenuti dei Centri- osserva De Filippo – costituisce un valido esperimento di ideazione partecipata che potrà sicuramente dar luogo ad una vera interrelazione da pari a pari fra utenti e Pubbliche Amministrazioni. La trasparenza nelle decisioni e la facilità di dialogo tra gli interlocutori – aggiunge De Filppo – daranno vita a progetti di ristrutturazione ecosostenibili, attraverso i quali potremo osservare da vicino l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e di materiali riciclati. La messa a valore di beni e investimenti pubblici nella scelta degli immobili da ristrutturare a Matera, Pisticci, Rionero, San Paolo Albanese e Tito – osserva ancora De Filippo - si inserisce nel solco di quanto già sperimentato dalla Regione Basilicata per l’individuazione delle strutture che ospiteranno la Città della Pace, voluta dal premio nobel Betty Williams. In questo caso immobili già quasi del tutto recuperati quali il Palazzo Baronale di Scanzano Jonico, ed il Complesso di S. Maria di Orsoleo a S. Arcangelo diventeranno centri propulsori per i piccoli comuni della Val d’Agri . Visioni Urbane – conclude De Filippo - sicuramente sarà l’occasione per generare nuovo interesse partendo proprio dai cinque immobili in disuso individuati nei comuni coinvolti nel progetto”. “Visioni Urbane” è un progetto della Regione Basilicata, inserito nel “Patto con i Giovani” e coordinato dal Nucleo Regionale di Valutazione e Verifica degli Investimenti pubblici con la collaborazione del Formez. Il suo obiettivo è il recupero di cinque immobili in disuso che, una volta ristrutturati, potranno essere usati per ospitare laboratori creativi e generare sviluppo sociale, economico e occupazionale, utilizzando le leve della creatività e della cultura.  
   
   
INDUSTRIA, GIBELLI: PRIORITA´ SEMPLIFICAZIONE  
 
Milano, 6 luglio 2010 Intervento alla Commissione Attività Produttive del vicepresidente della Regione Lombardia, Andrea Gibelli, sulla legge in materia di competitività. "I temi che stanno a cuore alle nostre 800mila imprese - ha detto Gibelli - coincidono con gli obiettivi che ci siamo dati come prioritari: la sburocratizzazione, la semplificazione, la facilitazione nell´accesso al credito, una legislazione insomma all´altezza delle esigenze del mondo produttivo e particolarmente attenta alle piccole imprese". Uno Small Business Act, come una Magna Charta, o una corsia preferenziale "per far camminare insieme speditamente - sottolinea il vicepresidente - grandi, piccoli e piccolissimi. Non ci sfugge che il sistema produttivo lombardo conta un´impresa ogni dodici abitanti. Ci siamo messi decisamente al lavoro per mettere il nostro sistema produttivo nelle condizioni di rispondere al meglio alle esigenze di competitività, semplificazione, internazionalizzazione dei nostri imprenditori, per favorire la nascita e la creazione di reti di imprese". Gibelli ha parlato anche di ricerca e innovazione. Nel 2009 Regione Lombardia ha dedicato 515.078.009 euro alla ricerca e all´innovazione. Di questi, oltre 136.000.000, pari al 27%, sono stati messi a disposizione dall´Assessorato Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione. "Oltre alla misura in sé e ai fondi messi a disposizione - ha detto Gibelli - si è cercato dunque di mettere insieme imprese che non hanno mai dimostrato una propensione ad avvicinarsi al mondo della ricerca, in modo da garantire un trasferimento di saperi". Regione Lombardia ha dedicato 372.046.366 euro allo sviluppo dell´imprenditorialità. "Quanto all´accesso al credito - ha detto ancora il vicepresidente - si è puntato al rafforzamento del sistema delle garanzie. Lo sviluppo dell´imprenditorialità, infatti, è strettamente connesso all´accesso al credito, diventato cruciale nell´attuale crisi di fiducia". Sul capitolo internazionalizzazione, Gibelli ha spiegato che sono stati messi a disposizione 59.391.004 euro per lo sviluppo dell´internazionalizzazione delle imprese. "La ripresa economica verrà dalla crescita del commercio internazionale. Per le imprese lombarde è quindi essenziale - ha concluso Gibelli davanti alla commissione - penetrare nei mercati emergenti e recuperare le posizioni perdute con la crisi nei mercati di sbocco tradizionali. Migliorando tra l´altro la quota export lombarda sull´Italia. Da qui un risultato oggettivo e inconfutabile: l´internazionalizzazione come determinante fattore di competitività".  
   
   
L´AVVISO "EUROPEANDO" PER AZIONI FORMATIVE DESTINATE ALLE IMPRESE SARDE  
 
Cagliari, 5 Luglio 2010 - L´assessorato del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale ha pubblicato l´avviso "Europeando" per il finanziamento di azioni formative e visite di studio nel territorio dell´Unione europea rivolte alle imprese sarde. Obiettivi dell´iniziativa sono: elevare la competitività del sistema economico della Sardegna, migliorando le competenze, la professionalità e la capacità di adattamento dei titolari, dirigenti e quadri delle piccole e medie imprese, in base ai fabbisogni ed ai punti di forza riscontrabili nelle diverse province oltre che alle esigenze del mercato del lavoro; facilitare il trasferimento di buone prassi e tecniche innovative di amministrazione e gestione dell´azienda nella realtà isolana; formare le competenze necessarie per l´internazionalizzazione delle imprese sarde, storicamente deboli nella proposta dei loro prodotti sui mercati italiano e, soprattutto, estero. Le agenzie formative interessate, singolarmente o in raggruppamento temporaneo, dovranno proporre interventi destinati a titolari, dirigenti e quadri - tutti residenti in Sardegna - delle piccole e medie imprese che hanno unità produttive o la sede legale nella Regione. La documentazione dovrà pervenire entro le ore 13 del 5 agosto 2010, al seguente indirizzo: Assessorato del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale Servizio programmazione e gestione del sistema della formazione professionale, via Xxviii Febbraio, 1, 09131 Cagliari . Eventuali chiarimenti potranno essere richiesti, fino a sette giorni prima della scadenza del bando, esclusivamente al direttore del servizio, tramite e-mail all´indirizzo lav.Programmazione@regione.sardegna.it    
   
   
PRESENTATA A BOLOGNA LA VI EDIZIONE DI “NOMOS&KHAOS 2010”  
 
Bologna, 6 luglio 2010 - Il 10 giugno è stato presentato a Bologna, presso l’Alma Graduate School di Villa Guastavillani, il Vi Rapporto annuale sugli scenari strategici e l’economia, Nomos & Khaos 2010, elaborato dall’ Osservatorio Scenari Strategici e di Sicurezza di Nomisma (Osss), e curato dal Generale Giuseppe Cucchi e da Germano Dottori, analista strategico. Sono intervenuti al dibattito Massimo Bergami, direttore di Alma Graduate School, Pietro Modiano, presidente di Nomisma, Giuseppe Cucchi e Germano Dottori, curatori del Rapporto, Romano Prodi, presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, Roberto Nigido, ambasciatore della Repubblica Italiana, Lucio Caracciolo, direttore di Limes, Elisabetta Belloni, direttore generale della Cooperazione allo sviluppo del Mae, Alberto Colliva, amministratore delegato di Calzoni Spa. Gli interventi sono stati moderati da Marco Marozzi, editorialista di La Repubblica. Nell´esporre gli elementi salienti del Rapporto, il curatore Germano Dottori ha evidenziato come la recessione dello scorso biennio sia stata soprattutto una crisi dell´Occidente, che ha accelerato il fenomeno della redistribuzione della potenza politica iniziato nei tardi anni ottanta a profitto dei Paesi emergenti. Ne ha tratto vantaggio soprattutto la Repubblica Popolare Cinese, ha sottolineato Dottori, in quanto non solo è riuscita a mantenere tassi di sviluppo elevati mentre Stati Uniti ed Unione Europea arrancavano, subendo sensibili contrazioni del proprio reddito, ma è stata di fatto associata alla governance economica mondiale, attraverso il G20. I successi economici e geopolitici della Cina hanno inoltre fatto del cosiddetto Bejing Consensus, ovvero dell´associazione tra autoritarismo e libertà di impresa, un modello attraente per molti Paesi del cosiddetto Terzo Mondo, specialmente in Africa. Proprio questo fenomeno renderebbe adesso imperativo restituire efficienza al modello occidentale di sviluppo, basato sul Washington Consensus, se non si vuol mettere in pericolo la sopravvivenza degli ordinamenti politici liberaldemocratici e dei nostri sistemi di welfare, che debbono essere considerati conquiste irrinunciabili in tutto l´Occidente. Un compito che sembra particolarmente difficile, stanti i nuovi equilibri tra Stato e mercato e autorità e libertà che caratterizzano ormai la parte di mondo in cui viviamo, e rende a sua volta straordinariamente utile il paradigma del mondo liquido, abbracciato da Nomos & Khaos sin dalle sue prime edizioni, nel quale la politica orienta le decisioni anziché imporle. Dottori ha concluso ricordando altresì le sfide esistenziali che la stessa Europa ha davanti a sé: il processo di integrazione può infatti arrestarsi e persino regredire di fronte a fenomeni di rinazionalizzazione delle politiche economiche e di sicurezza degli Stati membri. Se le spinte disgregatrici dovessero avere la meglio, tuttavia, nessun Paese europeo riuscirebbe a sfuggire ad un ridimensionamento drammatico della propria influenza. Nell´epoca dei giganti, lo spazio per le piccole patrie sembra infatti più che mai ridotto al minimo.  
   
   
«PIÙ RESPIRO ALLA TOSCANA DEL LAVORO E DELL´IMPRESA» L´INTERVENTO DEL PRESIDENTE ENRICO ROSSI ALL´ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA FIRENZE SVILUPPO, WELFARE E LOTTA AGLI SPRECHI AL CENTRO DEL PIANO DI SVILUPPO  
 
Firenze, 5 luglio 2010 - «Dobbiamo soffiare via la cenere dalle braci e riscoprire la Toscana del lavoro, la Toscana produttiva, fattiva, che ha capacità di dialogo e proposte». Ha usato una immagine particolarmente viva, il presidente della Regione Enrico Rossi, per riprendere il tema proposto ad una affollatissima sala rossa del Palacongressi dal presidente di Confindustria Firenze Giovanni Gentile. «C´è un´aria nuova – aveva appena detto Gentile - Sulle politiche industriali mi sembra di cogliere una maggiore determinazione da parte della Regione Toscana» Il presidente Rossi lo ha confermato, il 2 luglio, insistendo particolarmente nel corso del suo intervento su quella alleanza per il lavoro e lo sviluppo che rappresenta una delle caratteristiche storiche della Toscana e sui temi che costituiranno il cuore del Piano regionale di sviluppo: la cultura industriale e del lavoro contro ogni localismo e il malinteso ambientalismo del no. «Il federalismo fiscale – ha esordito il presidente affrontando un tema nazionale – non può comportare un nuovo carico fiscale sul lavoro e sull´impresa. Se le imprese sono al sesto posto in Europa per carico fiscale, il salario del lavoratore sta al 22 posto. Il carico va distribuito diversamente, alleggerendo quello sul costo del lavoro e incrementando quello sulle rendite immobiliari e finanziarie». Il presidente Rossi ha insistito sugli elementi di novità da introdurre nel Piano regionale di sviluppo:assegnare le risorse europee per progetti e non spalmare i finanziamenti sul 3% delle imprese,riflettere meglio sulla partita della formazione, mettere in piedi un programma per l´attrazione degli investimenti, aprire un discussione su come mobilitare investimenti privati per infrastrutture e servizi. Per quanto riguarda le infrastrutture il presidente Rossi ha ripetuto che « ci&og rave; che è stato deciso deve essere portato presto e bene a compimento», ha sottolineato l´importanza di un futuro polo aeroportuale Pisa-firenze, per la Fiera ha detto che «dobbiamo trovare il modo di spendere i soldi che abbiamo. Non a caso ho presentato una legge sui poteri sostitutivi con cui la Regione possa intervenire in caso sia necessario sbloccare alcune situazioni». Due i temi conclusivi: il piano di lotta agli sprechi e alle spese improduttive a cui la Regione inviterà ad attenersi tutto il sistema degli enti locali e il welfare: «Sono per mantenere lo stato sociale – ha concluso – ma certo possiamo pensare a discutere sulle modalità di accesso ai servizi, perché chi più ha contribuisca a fare in modo che possano goderne la fasce più deboli. Equilibrio sociale e capacità di includere sono anch´essi fattori produttivi e competitivi per un territorio».  
   
   
SICILIA: SVILUPPPO PIANI DI FILIERA, 17 I PROGETTI PRESENTATI  
 
Palermo, 6 luglio 2010 - Diciasette progetti per poco meno di 79 milioni di euro di contributi concedibili: ecco il primo risultato, a cinque giorni dalle chiusura dei termini per la presentazione delle richieste per accedere ai contributi del bando per lo "Sviluppo dei piani di filiera", emesso dal dipartimento regionale delle Attivita´ Produttive. "Si tratta - spiega l´assessore regionale alle Attivita´ produttive, Marco Venturi - di un ottimo risultato per un bando atteso dal mondo produttivo siciliano perche´ serve a sostenere lo sviluppo e il rafforzamento dei distretti produttivi e dei gruppi di imprese che intendano realizzare servizi comuni volti a superare deficit conoscitivi e relazionali delle imprese". Il bando e´ stato pubblicato il 31 dicembre e il termine ultimo per la presentazione delle domande, dopo diverse proroghe, e´ stato fissato al 29 giugno. A bando risorse per 99 milioni 482 mila euro relative a tre linee di intervento dell´obiettivo operativo 5.1.1. Le linee sono la 5.1.1.1, Azioni di realizzazione di servizi comuni (promozione, marketing, logistica, servizi informativi, certificazione ambientale e di origine prodotti, rapporti con la P.a.) in favore di imprese distrettuali o gruppi di imprese, finalizzati a: ridurre i deficit conoscitivi e relazionali tipico delle micro e piccole imprese, promuovere servizi di assistenza tecnica alle imprese; la 5.1.1.2, Azioni innovative a sostegno delle imprese appartenenti a filiere produttive o a gruppi di imprese; la 5.1.1.3, Interventi integrati di eco-innovazione dei processi produttivi (risparmio energetico e idrico, riduzione delle emissioni atmosferiche, riduzione della produzione di rifiuti) ma anche organizzativi e logistici in un ottica di distretto produttivo. "Entro 120 giorni a partire da oggi - spiega Venturi - sara´ pubblicata la graduatoria dei progetti che saranno ammessi a finanziamento, cosi´ come previsto dal bando. Il rispetto dei tempi e´ fondamentale per venire incontro al mondo produttivo siciliano; questa e´ la dimostrazione che stiamo lavorando per sfruttare al massimo le risorse europee e che, a parte fisiologici ritardi, l´amministrazione regionale sta facendo il massimo sforzo per utilizzare le risorse a beneficio della Sicilia e dei siciliani".  
   
   
CENTRI COMMERCILAI NATURALI: IN ABRUZZO FINANZIATI 56 PROGETTI PER UN TOTALE DI QUASI 5 MLN DI EURO  
 
Pescara, 6 luglio 2010 - Sono 56 i progetti relativi al bando rivolto alla creazione, nei piccoli Comuni, di centri commerciali naturali, che sono stati ammessi a finanziamento. Ammontava a 4 milioni 685 mila euro la somma complessiva a disposizione, frutto di un finanziamento per il 50% a carico del Ministero per lo Sviluppo Economico, attraverso il Cipe, e per la restante metà a carico della Regione Abruzzo. Risorse che si tradurranno, secondo stime estremamente realistiche, in un volume di investimenti pari a circa 12 milioni di euro. Il provvedimento che ha individuato le domande ammesse a contributo è stato pubblicato sul numero odierno del B.u.r.a. Ordinario. Ad illustrare i contenuti dell´iniziativa, rivolta da un lato a contrastare lo strapotere della grande distribuzione commerciale e dall´altro a rivitalizzare l´economia delle aree interne, è stato, questa mattina, a Pescara, nella sede della Regione, il vice presidente ed assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, nel corso di una conferenza stampa. "La finalità del programma - ha affermato Castiglione - è innanzitutto quella del recupero di quei centri storici ed urbani che rischiano fortemente il degrado e che stanno perdendo anche la specifica vocazione funzionale del commercio. Si puntava, quindi, ad incentivare la presenza di esercizi commerciali in grado di attrarre l´interresse culturale ed artistico riqualificando, al tempo stesso, il tessuto economico nei settori del commercio, dei pubblici esercizi e del turismo". Sono state tre le tipologie di intervento previste. In relazione alla prima, rispetto alle 47 domande presentate, sono stati ammessi a finanziamento 14 progetti che vedono come soggetti beneficiari Comuni, Enti Parco, associazioni di commercianti e di operatori turistici. Ad essere interessati sono i Comuni di Lecce dei Marsi, Fano Adriano, Castelli, Pietraferrazzana, Ortucchio, Villa Celiera, Castilenti, Roccaraso, Cappadocia, Sulmona, Manoppello, Gissi, Castiglione Messer Raimondo e Pescasseroli. Riguardo alla seconda tipologia, sono state accolte 13 delle 15 domande presentate. Vi rientrano realtà associative e consortili operanti a Vacri, Casoli, Penne, Guardiagrele, Atessa, Villamagna, casalincontrada, Giulianova, Ortona, San Salvo, Vasto e Chieti. In riferimento alla terza tipologia di intervento, infine, sono interessati i Comuni di Roccamorice, Pretoro, Pizzaoferrato, Civitella Casanova, Montebello di Bertona, Palena, Villa S.lucia, Pennapiedimonte, Ateleta, Gamberale, Villavallelonga, Arsita, Crognaleto, Fara S.martino, Pietracamela, Farindola, Valle Castellana, Lettopalena, Molina Aterno, Taranta Peligna, Goriano Sicoli, Palombaro, Tossicia, Cortino, Barrea, Campo di Giove, Parco Nazionale, Abbateggio e Torricella Sicura. "I centri commerciali naturali rappresentano un´occasione di rilancio per l´economia locale - ha sottolinEato Castiglione - ed i Comuni giocheranno un ruolo importante nel concorrere a delimitare le aree dove essi saranno destinati a sorgere. Inoltre, - ha aggiunto - questi centri sono lo sbocco naturale dell´attività portata avanti dai commercianti ma anche dagli studi professionali, dalle associazioni culturali e da quelle sportive per fornire un apporto concreto alla costruzione di una struttura economica al servizio dell´intera comunità". Il 50% del finanziamento sarà erogato all´inizio dei lavori. Basterà una comunicazione da parte dei Comuni interessati di avvio del cantiere. Invece, la restante parte verrà erogata al termine dei lavori che dovrà necessariamente avvenire nel termine di dodici mesi. Il vice presidente Castiglione, affiancato dal dirigente del settore Mario Di Nisio, ha, per di più, tenuto a precisare che "la selezione dei progetti presentati è avvenuta sulla base di parametri oggettivi particolarmente rigidi" nel senso che, ad esempio, si è tenuto conto del numero di abitanti dei vari paesi, del costo dei progetti e della relativa data di spedizione degli stessi oltre alla collocazione geografica dei vari comuni". In relazione alla prima tipologia di progetti, che ha beneficiato della metà dei fondi a disposizione, il cofinanziamento Regione-cipe copre il 60% del costo complessivo mentre il restante 40% è a carico del Comune coinvolto. Riguardo alla seconda tipologia di progetti, a cui è stato destinato il 25% delle risorse totali, il 40% è carico del confinanziamento Regione-cipe mentre il 60% è a carico del Comune interessato. Identica suddivisione ha riguardato la terza tipologia di progetti.  
   
   
ASSEMBLEA UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE: GIANCARLO LOSMA CONFERMATO PRESIDENTE PER IL BIENNIO 2010-2011  
 
Cinisello Balsamo, 6 luglio 2010 - Chiamata a rinnovare le cariche sociali per il biennio 2010-2011, l’assemblea dei soci di Ucimu-sistemi Per Produrre, tenutasi ieri, mercoledì 30 giugno 2010, ha confermato Giancarlo Losma, (Losma, Curno Bg) alla presidenza della associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione. Eletti vicepresidenti: Massimo Carboniero (Omera, Chiuppano Vi), Luigi Galdabini (Galdabini, Cardano al Campo Va), Riccardo Rosa (Rosa Ermando, Rescaldina Mi). I tre vicepresidenti fanno parte del comitato di presidenza che comprende anche l’Immediate Past President Alberto Tacchella (Tacchella Macchine, Cassine Al) e il tesoriere Pier Luigi Streparava (Streparava, Adro Bs), Past President della associazione. Nominati membri del consiglio direttivo: Domenico Appendino (Prima Industrie, Collegno To), Sergio Bassanetti (D’andrea, Lainate Mi), Mauro Biglia (Biglia, Incisa Scapaccino At), Barbara Colombo (Ficep, Gazzada Schianno Va), Stefano Dal Lago (Tecnocut, Levate Bg), Patrizia Ghiringhelli (Ghiringhelli, Luino Va), Giulio Maria Giana (Giuseppe Giana, Magnago Mi), Veronica Just (Millutensil, Milano), Massimo Mattucci (Comau, Grugliasco To), Giuliano Radice (Carnaghi Pietro, Villa Cortese Mi), Giuseppe Sceusi (Marposs, Bentivoglio Bo). Del consiglio direttivo fanno parte anche i Past President Ezio Colombo (Ficep, Gazzada Schianno Va), Cesare Manfredi, Flavio Radice (Carnaghi Pietro, Villa Cortese Mi), Bruno Rambaudi, Andrea Riello (Riello Macchine, Minerbe Vr), e il consigliere emerito Dante Speroni (Speroni, Sostegno di Spessa Po Pv). Direttore generale di Ucimu-sistemi Per Produrre è Alfredo Mariotti.  
   
   
ABRUZZO: AL VIA CORSI PER IMPRENDITORI ESTERI PER PROMUOVERE IL TERRITORIO E LE SUE ECCELLENZE  
 
L´aquila, 6 luglio 2010 - E´ iniziato ieri il corso di alta formazione per quindici imprenditori provenienti dal Brasile, Canada e Venezuela; l´iniziativa è nata da accordi tra la Regione Abruzzo, l´assessorato allo Sviluppo Economico (Ass. Alfredo Castiglione) e l´Area Progetti e Formazione Internazionale dell´Istituto nazionale per il Commercio estero, e l´Ufficio Ice di Pescara. Il corso di formazione è rivolto ad imprenditori brasiliani, canadesi e venezuelani(di origine abruzzese). Attraverso tale strumento la Regione Abruzzo intende raggiungere l´obiettivo di favorire la conoscenza dei distretti industriali regionali, promuovere il territorio con le sue eccellenze e gettare le basi per una collaborazione fra il sistema delle imprese abruzzesi e manager stranieri. Il modulo prevede una prima fase di aula presso l´assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Abruzzo, per presentare il modello industriale locale ed una serie di visite ad aziende, organizzazioni, distretti, associazioni e significative realtà produttive regionali. I docenti tratteranno le seguenti tematiche: Tecniche di vendita e abilità relazionali, come rendere la comunicazione efficace; il contratto di vendita internazionale, i contratti di distribuzione, gli Incoterms; le regole del commercio internazionale ed il Wto ? le misure di sostegno comunitario per le imprese; marketing dell´export. Seguirà la seconda fase con uno "Study Tour" attraverso il quale sarà possibile visitare ed entrare in contatto con la realtà industriale ed artigianale presente nei principali distretti industriali abruzzesi, verificandone il livello tecnologico raggiunto ed i processi produttivi adottati.  
   
   
LUCCHINI, IL TAVOLO SI RIUNIRÀ DI NUOVO IL 29 LUGLIO VERRÀ CHIESTO ALL´AZIENDA UN QUADRO SU TEMPI E MODI DELLA CESSIONE  
 
 Firenze, 6 luglio 2010 - Il tavolo per il gruppo siderurgico Severstal–lucchini si riunirà di nuovo il prossimo 29 luglio. Questa la proposta del governo, maturata nel corso dell´incontro che l´assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini ha avuto ieri a Roma presso la sede del ministero dello sviluppo economico con il sottosegretario Stefano Saglia, insieme al presidente della Provincia di Livorno Giorgio Kutufà, al sindaco di Piombino Gianni Anselmi e alle organizzazioni sindacali. In vista di questo nuovo incontro verrà chiesto all´azienda di fornire un quadro preciso in relazione al piano industriale, ai tempi di prosecuzione del processo di cessione e ai rapporti con le banche. L´assessore Simoncini ha ribadito la preoccupazione della Regione per la delicata fase attraversata dal gruppo, sottolineando ancora una volta l´importanza cruciale del polo di Piombino per l´economia Toscana e nazionale. «Credo sia indispensabile in questa fase così delicata – ha detto Simoncini – impegnarsi a fondo per difendere un patrimonio che non può andare disperso ma la cui continuità deve essere garantita e valorizzata». Per questo l´assessore ha sottolineato al rappresentante del governo l´opportunità di chiedere a breve un incontro diretto con l´azionista di riferimento di Severstal Alexey Mordashov. Una richesta che, per il momento, il governo ha preferito prendere in esame solo dopo il prossimo incontro.  
   
   
SEL: UN PROGETTO DI ECO-SVILUPPO PER IL MERCURE-POLLINO  
 
 Potenza, 6 luglio 2010 - Un progetto per l’eco-sviluppo del comprensorio del Mercure-pollino, all’interno del programma di interventi più complessivi previsti dal Progetto per il sistema produttivo Pollino-lagonegrese in fase di definizione, è la proposta sostenuta dal coordinamento comprensoriale di Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) che si è riunito il 4 luglio a Viggianello alla presenza del capogruppo in Regione, Giannino Romaniello. Nell’incontro sono stati affrontati e discussi i problemi delle comunità locali del Mercure-pollino, a partire dall’esigenza politica di radicare il partito sul territorio a partire dai bisogni delle popolazioni e dei ceti sociali. I dirigenti di Sel hanno, dunque, “ribadito la netta contrarietà al progetto di riconversione della Centrale Enel di Rotonda considerato ‘incompatibile’ con l’ambiente, il territorio e le attività da sviluppare”. Quanto alle iniziative del Parco Nazionale del Pollino, è stata espressa “la preoccupazione che i pesanti tagli imposti dalla manovra finanziaria del Governo sui Parchi italiani pregiudichi ogni attività di tutela e di sviluppo delle azioni di eco - turismo e valorizzazione dei beni naturalistici e culturali. Si tratta, invece – a parere di Sel – di rafforzare la rete di ospitalità e servizi, a partire dall’incremento delle guide turistiche, e di utilizzare al meglio tutte le strutture presenti nel Parco, alcune delle quali versano in una situazione di abbandono. Per l’agricoltura, c’è bisogno di accelerare la spesa del Psr che, soprattutto, in queste aree é ancora più importante per favorire la crescita delle piccole aziende agricole ed incrementare il reddito dei produttori”. “Di qui l’idea di far diventare il Progetto per il sistema produttivo Pollino-lagonegrese che insieme con altri ddl sui Distretti rurali è all’esame della Terza Commissione del Consiglio regionale – ha sottolineato Giannino Romaniello – uno strumento per coordinare e promuovere iniziative al fine di utilizzare fondi ed azioni che riguardano lo stesso comprensorio, fermo restando l’autonomia di gestione in capo ai diversi Dipartimenti Regionali e/o enti sub territoriali. Siamo impegnati – ha detto ancora Romaniello – ad orientare i programmi di spesa comunitaria in maniera più efficiente ed efficace allargando la partecipazione dei soggetti sociali ed economici da coinvolgere e realizzando le condizioni di maggiore autonomia per il sistema produttivo dentro una idea sistema di sviluppo superando vecchie pratiche di gestione delle risorse che spesso sono servite più per costruire consenso politico che processi veri di crescita delle nostre comunità”.  
   
   
OGGI INCONTRO A ROMA PER GRIMECA  
 
Venezia, 6 luglio 2010 - Gli assessori del Veneto al lavoro Elena Donazzan e all’economia Isi Coppola partecipano oggi a Roma all’incontro sulla situazione della Grimeca di Ceregnano, promosso dai ministeri dello sviluppo economico e del lavoro. La riunione è in programma per le 12 nella sede del ministero del lavoro di via Vittorio Veneto. “L’attenzione della Regione sulla difficile situazione dell’azienda e sul futuro degli 850 lavoratori è stata peraltro sempre altissima e – ha ricordato l’assessore Donazzan – assieme alla collega Coppola avevo già convocato per domani a Venezia una riunione con le istituzioni locali e le rappresentanze sindacali, riunione superata dalla convocazione ministeriale. E’ in ogni caso mia intenzione tenere aperto e attivo fino a soluzione della vicenda lo specifico tavolo di lavoro regionale richiesto dal presidente Luca Zaia: le maestranze sappiano che il Veneto, la Regione è al loro fianco. Ribadisco che siamo in prima fila per evitare che il Polesine possa subire ulteriori penalizzazioni all’occupazione”.