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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Luglio 2010
GARA SUI SERVIZI DI RIPRESA E FOTOGRAFICI LA DIREZIONE VENETA PRECISA  
 
 Venezia, 6 luglio 2010 - Con riferimento all’articolo apparso il 3 luglio su “Mattino/tribuna/nuova Venezia” e relativo alla gara sui servizi di ripresa e fotografici bandita dalla Giunta regionale con provvedimento dell’8 giugno scorso, Francesca Del Favero, Dirigente responsabile della Direzione Comunicazione e Informazione della Regione Veneto, ritiene di precisare quanto segue: “La gara per i servizi in parola è stata da me voluta e gestita per disciplinare in modo organico, trasparente ed economico la pubblicizzazione degli eventi e dei progetti promossi dalla Giunta e dal suo Presidente, nell’ottica di un’informazione capillare ai cittadini, che devono conoscere tutte le iniziative del governo regionale che li interessano e coinvolgono. Si è trattato di una gara per servizi e forniture in economia e al massimo ribasso. Le ditte invitate sono state dieci e cinque hanno risposto all’invito. L’offerta migliore è stata di 72 mila euro, con un ribasso di 18 mila euro rispetto alla base d’asta. Dunque, non si tratta di una spesa di euro 115 mila come affermato nell’articolo, né si tratta di un servizio che vale da qui alla fine dell’anno, come parimenti indicato nello stesso articolo. Il servizio vale un anno dal momento della stipula del contratto. Il rimborso spese si è rivelato necessario perché si tratta di prestazioni richieste spesso fuori dal Veneto. Dicevo che è stata una mia esigenza di razionalizzazione e di risparmio perché, nella mia esperienza ormai decennale di direttore della comunicazione, ho constatato che affidare incarichi di volta in volta a giornalisti o operatori televisivi o a fotografi per riprese di singoli eventi ha comportato esborsi ben superiori rispetto alla esigua cifra che oggi, con questa gara, possiamo spendere in favore dell’informazione. In passato ho anche realizzato gare singole per servizi fotografici, per riprese televisive, per la redazione di notiziari, con soggetti diversi, spesso scoordinati fra loro e ciò a scapito di una corretta e uniforme informazione con esborsi di gran lunga superiori rispetto agli attuali (circa euro 160 mila nello scorso anno). La gara si è svolta nella maniera più corretta e trasparente, con l’obiettivo, ben presente in questa Giunta e nel suo Presidente, di aggiornare costantemente tutta la popolazione sulle iniziative, sulle provvidenze, sui molteplici contributi, sui vantaggi, sulle iniziative promosse e da promuovere in favore della popolazione veneta. Del resto, la fornitura dei servizi in parola – televisivi, fotografici, web – è fortemente richiesta dalle stesse testate giornalistiche locali, nazionali e internazionali, vista l’esiguità delle risorse umane spesso a disposizione. Ho ritenuto di dover precisare tutto ciò non solo per correggere le affermazioni in parte erronee contenute nell’articolo, ma soprattutto per ribadire l’intento della amministrazione regionale teso a garantire il fondamentale diritto all’informazione scevro – lo ribadisco – da qualsivoglia spreco e strumentalizzazione”.  
   
   
FVG: DA VARIAZIONE BILANCIO SOSTEGNO FILM COMMISSION  
 
Trieste, 6 luglio 2010 - Grazie a un emendamento presentato dal vicepresidente della Regione Luca Ciriani nel corso della variazione di bilancio e votato in aula, è stata rifinanziata con 100mila euro l´attività della Film Commission del Friuli Venezia Giulia. A renderlo noto è lo stesso Ciriani, che il 2 luglio ha commentato come "Film commission deve essere considerata sia uno strumento di promozione del territorio che volano per dare lavoro all´indotto del mondo dello spettacolo presente in regione". Il compito della Film Commission consiste nel promuovere il territorio regionale come set per produzioni cinematografiche e televisive: ciò induce la promozione del territorio attraverso i film, ma soprattutto alimenta un importante indotto legato alla filiera cinematografica che comprende numerose professionalità. "Ho sostenuto il rifinanziamento della Film Commission - ha commentato il vicepresidente - poiché il rendimento di questo investimento è molto elevato: da un lato il ritorno immediato in termini di lavoro per i professionisti e gli artigiani, dall´altro la promozione del Friuli Venezia Giulia".  
   
   
MARCHE FILM COMMISSION ALL``ISCHIA FILM FESTIVAL PRESENTA L´EREDE, INTERAMENTE GIRATO NELLE MARCHE. MARCOLINI: OCCASIONE CULTURALE IMPORTANTE PER LA VALORIZZAZIONE DEI NOSTRI TERRITORI.  
 
Ancona, 6 Luglio 2010 - Un pezzo di Marche nel cuore del Tirreno. Ad Ischia il fascino dei Monti Azzurri trovera` giusto risalto negli scenari del Castello Aragonese, dove si svolge - dal 4 al 10 luglio - l´ottava edizione di Ischia Film Festival, unica rassegna cinematografica nel panorama internazionale ad occuparsi di cineturismo e location cinematografiche e che vede nel Comitato d´Onore permanente nomi come Ken Adam, Vittorio Storaro, Mario Monicelli, Carlo Rambaldi, Krzistoff Zanussi, Giuliano Montaldo, Alan Lee e Osvaldo Desideri. Il 7 luglio proprio al Castello Aragonese il movie cocktail - evento inserito nel ricco programma del Festival - dove Marche Film Commission (Mfc), in collaborazione con Ice- Istituto Commercio Estero, presentera` a registi e produttori ospiti del festival il film L´erede con trailer e backstage della pellicola interamente girata l´autunno scorso in location suggestive delle Marche come Amandola, Sarnano, Monti Sibillini e Monti Azzurri. A seguire, un incontro di approfondimento con la scenografa Cinzia Lo Fazio, Presidente dell´Associazione Italiana Scenografi, autrice delle scene italiane di ´Angeli e Demoni´ di Ron Howard. Cinzia Lo Fazio ha infatti seguito il progetto di produzione indipendente L´erede fin dalle prime scritture della sceneggiatura di Ugo Chiti, scegliendo luoghi, edifici e arredi, insieme al regista e co-sceneggiatore Michel Zampino. ´Ischia Film Festival e` un´occasione culturale prestigiosa per la valorizzazione e promozione dei nostri territori ´ spiega l´Assessore Regionale alla Cultura, Pietro Marcolini - una vetrina nazionale e internazionale molto importante della produzione cinematografica e del cineturismo e uno di quegli appuntamenti qualificati dove Marche Film Commission puo` affermare il ruolo di traino di un settore ad alto potenziale produttivo, sia a livello culturale e promozionale che economico in senso stretto. E proprio il film l´Erede ´ sostenuto da Mfc e primo lungometraggio a forte connotazione marchigiana - ne e` il pioniere, poiche` ha permesso di far nascere un sistema sinergico e virtuoso tra Regione e Amministrazioni pubbliche - come le Province di Macerata e Fermo, Comuni di Sarnano e Amandola, Comunita` Montane Monti Sibillini e Monti Azzurri, Parco Nazionale Monti Sibillini - che hanno risposto con immediata disponibilita` e collaborazione, promuovendo allo stesso tempo anche l´economia locale. Un esempio di ´governance saggia´ che potra` pilotare verso una ramificazione di Uffici Cinema locali per l´attivita` di film commission sul territorio.´ Cast artistico e tecnico di tutto rispetto, per il film L´erede: diretto da Michael Zampino e prodotto dalla Panoramic Film s.R.l. E Due Pt Cinematografica Srl, sceneggiatura di Ugo Chiti (Gomorra, Italians) e dello stesso Zampino, scenografie di Cinzia Lo Fazio (Angeli e Demoni), vede nel cast Alessandro Roja, Guia Jelo, Tresy Taddei . Vale la pena ricordare che le Marche sono state tra le prime regioni a portare un contributo d´esperienza in ambito di ricerche e studi sul cineturismo e attivita` di Film Commission al Festival ischitano, anche attraverso la presenza della responsabile di Mfc, Anna Olivucci, all´interno del Comitato Scientifico del Festival. Una manifestazione che si propone non solo come vetrina ma anche come opportunita` di formazione e scambio culturale, attraverso la realizzazione di convegni e seminari dedicati al tema del cineturismo. Nell´ambito della rassegna cinematografica, alcuni dei titoli in concorso quest´anno: ´ Mine Vaganti´ di Ferzan Ozpetek, ´La prima cosa bella´ di Paolo Virzi`, ´Happy Family´ di Gabriele Salvatores, ´Basilicata Coast to Coast´ di Rocco Papaleo. E un vincitore c´e` gia`: George Clooney - nella sezione Foreign Award 2010 - per ´The American´, girato interamente nell´Abruzzo post terremoto.  
   
   
PRESENTATA 14ESIMA EDIZIONE "UMBRIA FILM FESTIVAL": NESSUN FILM ITALIANO IN RASSEGNA  
 
Perugia, 6 luglio 2010 – Per la prima volta nella sua storia, non ci sarà nessun film italiano alla 14esima edizione di “Umbria Film Festival”, dedicato al cinema indipendente, che si svolgerà dal 7 all’11 luglio a Montone. “Abbiamo cercato e non abbiamo trovato, e i films che potevano prestarsi erano troppo ‘datati’ per essere inseriti nella rassegna”, ha detto Marisa Berna, direttore artistico del Festival, nella conferenza-stampa di presentazione dell’iniziativa, svoltasi stamani a Palazzo Donini, alla quale hanno partecipato il sindaco di Montone Mariano Tirimagni, la vicepresidente della Regione Umbria Carla Casciari e l’assessore alla Cultura della Provincia di Perugia Donatella Porzi. “Il problema – ha spiegato Marisa Berna – è che la produzione di questo tipo di cinema di qualità incontra sempre più difficoltà nel clima politico italiano, dove, per sopravvivere, gli autori debbono piegarsi ad imperativi che impediscono creatività e libera espressione. La parte più interessante della produzione italiana è quella relativa ai corti e al mediometraggio, che al nostro Festival sono ben rappresentati, soprattutto per quanto riguarda gli autori umbri, per i quali c’è una speciale sezione, ‘Umbriametraggi’: ci sono, in questa sezione, opere sorprendenti, realizzate con mezzi modesti, che mostrano uno spirito di ricerca ed una vivacità, assente per forza di cose dal panorama nazionale”. E c’è addirittura Shanghai fra gli argomenti scelti dagli autori umbri, con un mediometraggio (47 minuti) di Silvia Bruni ed Andrea Romagnoli, che mette in scena la metropoli cinese nel tumultuoso svilupparsi dei suoi processi economici, osservandone gli effetti sulle vite di un ricco tycoon, di un artista, di una prostituta e di un mendicante. “Siamo riusciti a coniugare – ha detto il sindaco di Montone Mariano Tirimagni – budget ridotti con una importante qualità culturale, così che il nostro festival si è imposto a livello nazionale ed internazionale, anche – ha ricordato – grazie al ruolo svolto dal regista Terry Gilliam, innamorato dell’Umbria e da poco cittadino onorario di Montone”. “Iniziative come queste, tese a favorire il cinema di qualità e il senso critico che vi si accompagna, sono importanti per l’educazione, la cultura ed anche il turismo”, ha detto la vicepresidente della Regione Umbria Casciari. Attenzione alla interculturalità (per lo spazio che vi giocano le tematiche dell’emigrazione/immigrazione) e valorizzazione del territorio: questo, per l’assessore alla Cultura della Provincia di Perugia Porzi, il valore aggiunto del Festival. E a testimonianza del legame del festival e di Montone (che ospita anche un Museo permanente sull’Emigrazione) con i temi della multiculturalità, si svolgerà, nell’ambito della rassegna, il 9 luglio, la tavola rotonda “Cittadini del mondo: come condividere diritti e doveri nella nuova Italia multiculturale”, una riflessione sui percorsi di cittadinanza e sulle concrete politiche legislative europee, nazionali e locali, relativi a diritti e doveri degli immigrati.  
   
   
TUTTI I PREMIATI DEL FESTIVAL MAREMETRAGGIO  
 
 Trieste, 6 luglio 2010 - Alta affluenza di pubblico per questa 11° edizione del festival Maremetraggio: circa 1000 gli spettatori serali, tra Teatro Miela e Giardino Pubblico. Ricco anche il programma di questa edizione, che in 9 giorni ha presentato 85 cortometraggi, 11 opere prime, 3 lungometraggi nell’ambito della prospettiva dedicata a Michele Riondino e 15 film e un corto per la retrospettiva “Da Sergio a Rubini”, presentata dal 18 al 24 giugno come anticipazione del festival. Alle 18 alla terrazza dell’Harry’s Grill dell’Hotel Duchi D’aosta si sono svolte le premiazioni e i saluti finali di questa Xi edizione di Maremetraggio. Questi, sezione per sezione, i premi consegnati: Per la sezione Maremetraggio: Premio “Oltre Il Muro – Provincia Di Trieste” al miglior corto italiano Consegna il premio Maria Teresa Bassa Poropat e Davide del Degan. Assegna il premio la giuria composta da trenta detenuti della Casa Circondariale di Trieste, coordinati dal regista Davide del Degan. Motivazione: per essere riuscito ad affrontare una tematica importante ed attuale con originalità ed ironia il premio di miglior film viene assegnato ad “Autovelox” di Gianluca Ansanelli. Premio “Greenspirit Electrolux” al miglior corto sul tema della sostenibilità ambientale (2000 euro). Consegnano il premio Michela Diffidenti e Maddalena. Il premio va al corto “Garbage Angels” di Pierre Trudeau (Canada). Motivazione: Per aver trattato in modo originale, creativo e molto poetico, pur in un ambiente deprimente come quello di una discarica, un argomento così importante come la sostenibilità ambientale. Premio del pubblico “Zacapa” al miglior corto. Consegna il premio Paola Roberto (resp. Marketing rum Zacapa) La giuria composta da trenta spettatori ha assegnato il premio a “La Historia De Siempre” di Jose’ Luis Montesinos Ritira il premio il regista Jose’ Luis Montesinos Premio Associazione Montaggio Cinematografico E Televisivo - Consegna il premio Carlo Simeoni. La giuria composta da Carlo Simeoni, Vivì Castagnolo, Maddalena Colombo assegna con la seguente motivazione: il moderno rito pagano di una partita di calcio. Il simbolismo di una società arcaica in una Sardegna pastorale ormai snaturata. Volti, dettagli e attimi senza tempo resi vividi da un montaggio visivo e sonoro di forte impatto, realizzato senza vuoti manierismi da Alessio Santoni. Alessio Santoni per il corto “L’arbitro” di Paolo Zucca. Premio 242Movie Tv Al Miglior Regista (2000 euro). Consegna il premio Giorgio d’Introno. Motivazione: Per la capacità di raccontare con garbo e ritmo una storia semplice e quotidiana rendendola avvincente fino alla fine e per l´ottima direzione dei giovani attori. Il premio va al corto “El Encargado” di Sergio Barrejon. La giuria composta da Renzo Carbonera, Luca Coassin, Andrea De Micheli, Alessandro Di Robilant, Daniele Orazi, Veronica Pivetti E Anna Pomara assegna i seguenti premi: Premio “Trudi” Al Miglior Corto Di Animazione Il corto vincitore è “Joseph’s Snails” di Sophie Roze. Motivazione: Una lumaca tira l’altra. Ma il troppo stroppia. In una spirale di egocentrismo esasperato il protagonista ingloba se stesso e si ritrova. O si perde? Una metafora sempre nuova con uno sguardo raffinato, letterario e immaginifico allo stesso tempo. Premio Cei Al Miglior Cortometraggio Dei Paesi Ince (3000 euro) Consegnano il premio l’ Ambasciatore Gerard Fanz Helter e Maddalena Mayneri. Il corto vincitore è “Mama” di Geza M. Toth Ritira il premio Nikoletta Karasz (produzione) . Motivazione: Dei quadri appesi a un filo… Acquatico. Iperrealistico. Ipnotico. Premio “Avanade” Alla Miglior Sceneggiatura Italiana (Navigatore). Consegnano il premio Gemma Fiorentino e Maddalena Mayneri. Motivazione: Il film racconta con sobrietà ed efficacia il bisogno moderno di rifugiarsi in emozioni illusorie secondo i tempi e il linguaggio imposti dalla televisione. Come la protagonista vogliamo tutti essere salvati attraverso un consapevole abbandono alla finzione. Il corto vincitore è “Tv” di Andrea Zaccariello. Premio Shop & Play Citta’ Fiera Al Miglior Corto Italiano. Consegnano il premio Luca Coassin, Daniele Orazi e Renzo Carbonera. Il corto vincitore è “L’arbitro” di Paolo Zucca ex aequo con “Tv” di Andrea Zaccariello. Motivazione: Come un Kusturica alle prese con il porceddu, Paolo Zucca ci offre un piatto forte, aspro e a volte disarmonico, che nasce da un immaginario a volte sincero, passionale e potente: In una partita per la vita, tra Sant Agostino e Concetto lo Bello , ci si prende a calci nel polverone della marginalità, disegnando schemi di gioco imprevedibili, ma sempre, più spietatamente, in bianco o in nero. Ritira il premio Luca Pusceddu per L’arbitro (attore) . Premio Enel Al Miglior Corto Assoluto (10.000 Euro). Consegnano il premio Paolo Ballini (Enel), Andrea de Micheli e Anna Pomara. Motivazione: L’equazione del cinema. Raccontare una storia a chi vuole ascoltarla. Nei campi e controcampi della vita Jose’ Luis Montesinos non ci fa scendere dal suo autobus. Un vero classico, compiuto, maturo e divertente. E’ bello perdersi e sorprendersi in questo inganno. L’inganno di sempre. Il corto vincitore è “La Historia De Siempre” di Josè Luis Montesinos. Per la sezione Ippocampo - Premio 35 mm del Pubblico Alla Miglior Opera Prima. Consegnano il premio Andrea Corsini e Chiara Valenti Omero. Il film più votato è “Basilicata Coast to Coast” di Rocco Papaleo. Premio Officine Artistiche Ad Un Attore Esordiente Consegnano il premio Daniele Orazi (Officine artistiche) e Chiara Valenti Omero. Motivazione: premio Officine Lab per la sua interpretazione nel film “Cosmonauta” dell’esordiente Susanna Nicchiarelli per la sua straordinaria naturalezza nell’affrontare per la prima volta un ruolo complesso che esprime con efficacia le difficoltà adolescenziali nell’epoca raccontata dalla pellicola. La sua recitazione coniuga molteplici aspetti che ci fanno presagire una brillante carriera nel cinema italiano. Il premio va a Michelangelo Ciminale per il film Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli. Ritira il premio Michelangelo Ciminale. Premio Coraggio Ad Un Produttore (dato dal festival) Consegnano il premio Chiara Valenti Omero e Maddalena Mayneri. Il premio va a Paco Cinematografica per il film Basilicata Coast To Coast Ritira Il Premio Massimo Monachini. Premio Della Critica Alla Miglior Opera Prima La giuria è composta da Alessandra Comazzi, Giovanni Bogani, Lorenzo Di Las Plassas, Paolo Sommaruga, Stefano Stefanutto Rosa Consegnano il premio Paolo Sommaruga e Stefano Stefanutto. Motivazione: Nel solco della commedia all’italiana, un malinconico road movie, semplice e diretto, dove si ride e si piange, si litiga e si fa pace, si fanno strani incontri e alla fine del viaggio tutto può ricominciare. Da attore, e non è scontato, Leo dirige bene un cast affiatato e in sintonia con la qualità della sceneggiatura. “Abbiamo cercato per anni io e Marco Bonini un regista che ci dirigesse ma non è mai arrivato quello giusto”, ha detto Edoardo Leo. Dopo questo esordio, diciamo noi, e questo è anche un augurio, non dovrà più perdere tempo a cercare. Nel paradosso di un anno ricco di esordi convincenti nonostante crisi economica e tagli che penalizzano il cinema, dopo aver apprezzato la qualità dei titoli selezionati dal Festival, il Premio della giuria della critica va a Diciotto anni dopo di Edoardo Leo Ritira il premio il regista. Premio Fondazione Antonveneta Al Miglior Attore La Giuria Composta Da Marco Antonio Belardi, Marina Massironi, Marco Spoletini, Michele Venitucci E Edoardo Winspeare. Consegnano il premio Veronica Boldrin (fondazione Antonveneta) e Marina Massironi. Motivazione: la caratterizzazione del personaggio intenerisce in maniera molto credibile per l’ottima scrittura ma anche per la seria immedesimazione in un tipo umano che, se non gestito con misura, rischierebbe l’effetto contrario. Accanto a lui, in perfetta armonia, si contrappone un altro tipo, che con altrettanto rigore ci offre un ritratto di assoluta intransigenza, che cela un altro aspetto della fragilità umana. Il premio va a Edoardo Leo e Marco Bonini per Diciotto Anni Dopo Ritirano il premio Edoardo Leo e Marco Bonini. Premio Fondazione Antonveneta Alla Miglior Attrice Consegnano il premio Veronica Boldrin (fondazione Antonveneta) e Michele Venitucci. Motivazione: l’attrice mette in scena una varietà di sentimenti con una misura allo stesso tempo autentica e profonda. L’emozione arriva al cuore attraverso un personaggio intelligente, che reagisce con coraggio ai cambiamenti della vita a dispetto della sua fragilità. Il premio va a Isabella Ragonese per il film “Dieci Inverni” di Valerio Mieli Ritira il premio Isabella Ragonese. Premio Fondazione Antonveneta Alla Miglior Opera Prima Consegnano il premio Veronica Boldrin, Marco Spoletini, Marco Antonio Belardi. Motivazione: il film mette in scena la casualità del destino in maniera intrigante. Il tema del “doppio”, dell’ipotetico “se” viene rappresentato con una regia matura, una scrittura generosa, non intellettuale e soprattutto l’afflato idealistico evita con misura ogni tentazione retorica:è la storia di due possibili esistenze con tutti i sentimenti che ne conseguono e non la difesa di un’idea. La direzione degli attori per questo motivo risulta sicura e la loro interpretazione, soprattutto per il protagonista, colpisce con profondità il cuore di chi vede il film. Il premio per il miglior film va a “Due Vite Per Caso” di Alessandro Aronadio Ritira il premio Alessandro Aronadio. Menzione Speciale Consegnano il premio Veronica Boldrin e Edoardo Winspeare. Motivazione: al suo debutto questa giovane interprete colpisce per la sua disinvoltura, che rivela doti attoriali già evidenti. Il premio va a Miriana Raschilla’ per il film “Cosmonauta” Ritira il premio Miriana Raschillà.  
   
   
VITTORIO SGARBI “PROMUOVE” CESENATICO E LA SUA CULTURA  
 
 Cesenatico, 6 luglio 2010 - Il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi è intervenuto sabato pomeriggio a Cesenatico all’inaugurazione della mostra “A-mare ” di Marco Lodola, allestita alla Biblioteca Comunale e nella piazza antistante. Nel suo discorso, prima di presentare le opere di Lodola, Sgarbi ha espresso al Sindaco Nivardo Panzavolta il suo apprezzamento per le scelte culturali portate avanti dalla città: tra l’altro, ha detto di essere stato colpito al suo arrivo dalle vele del Museo della Marineria, e ha ricordato di avere già espresso pubblicamente a suo tempo il suo apprezzamento per l’edificio allora in costruzione, per il suo equilibrio e la compatibilità con il centro storico. Il Sindaco Panzavolta, presentando la mostra, ha apprezzato il ritorno di un artista così popolare come Marco Lodola ringraziando il gallerista Pierluigi Cimatti per averla resa possibile. Dopo aver visitato la mostra, Vittorio Sgarbi è rimasto ancora qualche ora a Cesenatico per visitare Casa Moretti - che aveva già avuto modo di vedere alcuni anni fa parlandone poi nel suo programma televisivo – ed in particolare per la mostra “C/arte” dedicata alla collezione d’arte di Gino Montesanto. Si è spostato poi al Museo della Marineria, del quale ha apprezzato l’allestimento interno, ed infine - restando fedele al suo personaggio - ha bussato alla porta del Convento dei Cappuccini per chiedere di vedere alcune opere presenti all’interno. La visita è poi proseguita nello studio dell’artista Alan Gattamorta e si è conclusa a metà serata nella Chiesa di San Giacomo, per ammirare le opere attribuite a Guido Cagnacci.  
   
   
UDINE: CARRIOLE DI LIBRI AL MERCATO DI FELETTO UMBERTO.  
 
Udine, 6 luglio 2010 - Sarà un mercato speciale quello che a partire dal 7 luglio fino a fine mese, ogni mercoledì mattina, animerà Feletto Umberto. Girando tra la bancarelle si potranno infatti incrociare tante carriole colorate piene di libri di ogni genere e per ogni età. Ognuno potrà fermarsi, guardare, sfogliare, leggere e, se lo vuole, prendere in prestito uno dei tanti libri a disposizione. E’ questa l’originale iniziativa promossa dal comune di Feletto in collaborazione con la Biblioteca per vivacizzare uno degli appuntamenti più frequentati con un pizzico di lettura e di cultura a portata di tutti. Ma non finisce qui. Accanto al mercato, nel parco, settimanalmente saranno proposti diversi laboratori creativi, a cura della cooperativa Damatrà, dove bambini e famiglie potranno costruire immagini, libri e tante storie tutti insieme. Si inizierà il 7 luglio con “Guardando il cielo”; il 14 con “Bambini di stelle”; il 21 con “Voglio la luna”; ed infine il 28 con “Un mercoledì spaziale”.  
   
   
TEATRO: LE “SORELLE D´ITALIA” ISA DANIELI E VERONICA PIVETTI AL PORTO VENERE FESTIVAL PRIMA NAZIONALE MERCOLEDÌ 14 LUGLIO IN PIAZZALE SAN PIETRO E IL 19 A TAORMINA ARTE PORTO VENERE (LA SPEZIA). FESTEGGIARE IL 150 ANNIVERSARIO DELL´UNITÀ D´ITALIA A TEATRO CON UNO SPETTACOLO CELEBRATIVO DI QUANTO ACCADUTO NELLO STIVALE DAL RISORGIMENTO IN POI?  
 
Genova, 6 Luglio 2010 - Per Isa Danieli e Veronica Pivetti, protagoniste di assoluto spicco del cartellone del Festival Porto Venere Arcipelago Teatro 2010, presentato ieri in Regione Liguria, sarebbe stato troppo facile. Meglio, allora, portarsi avanti, meglio dar vita a una fantastoria d’Italia dal 2011 al 2061 e cercare di raccontare che cosa accadrà nei prossimi cinquant’anni al Bel Paese. Da qui al secondo Centenario dell´Unità d´Italia, appunto. Con una domanda: ci arriveremo, noi Nord e noi Sud, a brindare insieme ai duecento anni italiani? È questo il tema di "Sorelle d´Italia", per la regia di Cristina Pezzoli. Uno spettacolo - o meglio un avanspettacolo fondamentalista, come l´hanno definito gli autori - in cui le due protagoniste, la milanese Veronica e la napoletana Isa, accompagnate dal vivo dal maestro Alessandro Nidi e da un ensemble di cinque musicisti "boxeranno" senza esclusioni di colpi tra canzoni, balli e brani tratti da Bertolazzi e Viviani, Eduardo e Testori, con omaggi a Gino Bramieri e Nino Taranto, Totò e Fanfulla. E con le atmosfere delle canzoni dei Gufi, di Enzo Jannacci, con il vastissimo repertorio della canzone napoletana, attraversando, rovesciando e mescolando così stereotipi e luoghi comuni, pregiudizi e verità sull´inconciliabile diversità delle reciproche appartenenze, fino ad arrivare a inaspettate sorprendenti contaminazioni musicali e emotive. Dalle canzoni classiche più note (Nostalgia de Milan, ´O sole mio, O mia bèla Madunina, Santa Lucia luntana) al raffinato graffiante cabaret dei Gufi e di Cochi e Renato (U´ Ferribotte, Nebbia in Val Padana) da Modugno , alla macchietta, fino ad arrivare a una versione milanese della notissima Napul´è di Pino Daniele, le due contendenti, durante i tre round dello spettacolo (Secessione – 2061 - Retromarcia) si misureranno anche nel secondo episodio della storia, con un´operina buffa in cui Isa la Tirolese e Veronica l´Ottomana spiegheranno, con recitativi e romanze inedite. La prima nazionale dello spettacolo "Sorelle d´Italia" è in programma mercoledì 14 luglio, alle 21.45, nell´arena di Piazza San Pietro, a Porto Venere. Una prima "comparata" con quella di Taormina Arte, lunedi 19 luglio. Nella prossima stagione teatrale "Sorelle d´Italia" andrà in scena anche al Politeama Genovese.  
   
   
PREMIO CESARE PAVESE 2010: I VINCITORI DELLA 27A EDIZIONE SARANNO DECRETATI A FINE LUGLIO E PREMIATI DOMENICA 29 AGOSTO 2010 A SANTO STEFANO BELBO (CN) ANCORA APERTI I BANDI PER PARTECIPARE ALLE SEZIONI PREMIO PITTURA (ENTRO 11 LUGLIO) E PREMIO SCULTURA (ENTRO 19 SETTEMBRE)  
 
Torino, 6 luglio 2010 - Ventisettesima edizione per il Premio Cesare Pavese, l’iniziativa nata a Santo Stefano Belbo per rendere omaggio all’autore di La luna e i falò, un classico della letteratura italiana e internazionale che ha saputo al tempo stesso mantenere un forte legame con le sue radici piemontesi. Ogni anno il Premio Cesare Pavese (sezione letteraria opere edite) viene assegnato a scrittori e intellettuali che con i loro romanzi, racconti, saggi o poesie meglio hanno saputo trasmettere il legame con il territorio, il valore dell’impegno civile o fornire punti di vista stimolanti su tematiche attuali. Accanto alla sezione letteraria di opere edite, il riconoscimento comprende la sezione letteraria di opere inedite (27a edizione), il Premio di Pittura (giunto alla 21a edizione) e il Premio di Scultura (arrivato alla 14 a edizione). I nomi dei vincitori per la sezione letteraria opere edite e opere inedite saranno resi noti entro la fine di luglio, dopo la riunione della Giuria che valuterà i libri che hanno partecipato al bando (e che sono stati pubblicati tra il tra il 1° gennaio 2009 e il 20 giugno 2010). Quattro i riconoscimenti che saranno attribuiti per le opere edite: premio di narrativa; premio di poesia; premio di saggistica; premio della Giuria destinato a un’opera di narrativa, poesia o saggistica; Gli autori saranno premiati domenica 29 agosto alle ore 10,30 a Santo Stefano Belbo(cn), presso la casa natale dello scrittore, dove ha sede il Cepam-centro Pavesiano Museo Casa Natale. La cerimonia di premiazione delle opere edite sarà preceduta dalla giornata pavesiana di sabato 28 agosto, interamente dedicata allo scrittore, alla sua poetica e ai luoghi da lui narrati. Inoltre, sempre domenica 29 agosto, sarà premiata una tesi di tesi di laurea che abbia affrontato uno studio o una critica dell’opera di Pavese (promosso dall’Azienda Agricola Giacinto Gallina di Santo Stefano Belbo). Per la sezione opere inedite, la Giuria assegnerà: il premio di narrativa; il premio di poesia; il premio di saggistica; il premio per medici scrittori in lingua italiana o francese (promosso dall’Associazione Medici Scrittori Italiani e dall’Union Mondial Médecins Escrivains). Il premio di narrativa e di poesia in lingua piemontese (promosso dalla rivista Piemonteis Ancheuj); La premiazione avrà luogo sabato 28 agosto alle ore 18 sempre presso la casa natale dello scrittore di Santo Stefano Belbo. Organizzato e promosso dal Cepam-centro Pavesiano Museo Casa Natale, assieme al Comune di Santo Stefano Belbo, alla Fondazione Cesare Pavese e alla Provincia di Cuneo, dal 2009 all’organizzazione dell’iniziativa partecipa anche la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura. Il Premio Cesare Pavese è una delle attività che rientrano nel cartellone del Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano, promosso dalla Regione Piemonte e coordinato dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura. Nuova realtà nata tra Langhe, Roero e Monferrato, il Parco riunisce numerosi Comuni e soggetti culturali che operano tra Langhe, Roero e Monferrato per promuovere il ricco patrimonio culturale e letterario del territorio. Tra gli autori insigniti del Premio Pavese nel corso delle passate edizioni si ricordano: lo scrittore Andrea Camilleri, il priore della Comunità Monastica di Bose Enzo Bianchi e il procuratore capo presso il tribunale di Torino Giancarlo Caselli (2009); il Nobel ungherese Imre Kertész, gli scrittori Alberto Arbasino e Raffaele la Capria, il filosofo Emanuele Severino (2008); il poeta Gianni d’Elia, i giornalisti Gianni Mura e Maurizio Molinari (2007); lo scrittore iracheno Younis Tawfik, lo scrittore Lorenzo Mondo e il poeta Franco Marcoaldi (2006); lo scrittore Alberto Bevilacqua e i giornalisti Gian Antonio Stella e Magdi Allam (2005); lo scrittore e giornalista Franco Matteucci, il saggista algerino Khaled Fouad Allam (2004); il critico Guido Davico Bonino, lo scrittore basco Bernardo Atxaga (2003); lo scrittore Alain Elkann (2002); gli scrittori Antonio Debenedetti e Raffaele Nigro (2001); il giornalista Marcello Sorgi (2000). La Giuria del Premio Cesare Pavese è presieduta da Giovanna Romanelli (docente all’Università Cattolica di Milano; è stata professoressa alla Sorbona) ed è composta dal Vicepresidente Adriano Icardi (professore; è stato Senatore, Assessore alla Cultura della Provincia di Alessandria e Sindaco di Acqui Terme), Luigi Gatti (Presidente del Cepam), Pierluigi Cavalli (membro dell’Associazione Medici Scrittori Italiani), Abraham De Voogd (membro dell’Union Mondial Médecins Ecrivains), Giuseppe Rosso (professore e membro della sezione italiana dell’Union Mondial Médecins Ecrivains), Camillo Brero (studioso e divulgatore della lingua piemontese; autore del Vocabolario della lingua piemontese e della Grammatica della lingua piemontese), Luciana Bussetti Calzato (professoressa e scrittrice di racconti). Il Premio Cesare Pavese è aperto anche a opere delle arti visive che sappiano esprimere al meglio il tema Luoghi, personaggi e miti pavesiani. I bandi per poter partecipare alle due sezioni sono ancora aperti: Premio di Pittura (21a edizione), rivolto a lavori realizzati con qualsiasi tecnica che dovranno pervenire entro l’11 luglio e che saranno esposti alla sede del Cepam dal 1° agosto al 26 settembre, giorno della premiazione; Premio di Scultura (14a edizione), rivolto a opere realizzate con qualsiasi tecnica, materiale e dimensione che dovranno essere inviate entro il 19 settembre e che rimarranno esposte presso la casa dello scrittore dal 26 settembre al 31 ottobre, giorno della premiazione.  
   
   
FORMAZIONE NELL´ARTE CONTEMPORANEA. A FERRARA SI CONCLUDERÀ CON MOSTRE E INIZIATIVE "IL MESTIERE DELLE ARTI", PROGETTO TRIENNALE SPERIMENTALE DEDICATO AI GIOVANI ARTISTI DELL´EMILIA-ROMAGNA.  
 
 Ferrara, 6 luglio 2010 – Un corso triennale per la formazione dei giovani artisti emiliano-romagnoli. Si avvia alla conclusione “Il Mestiere delle Arti”, progetto che ha voluto delineare un modello sperimentale di formazione nell’ambito dell’arte contemporanea, rivolto ad un gruppo selezionato di esordienti artisti dell’Emilia-romagna. Il carattere innovativo dell’iniziativa consiste nel suo concentrarsi sugli aspetti pratici, materiali ed economici del “mestiere”, compresi quegli sbocchi di applicabilità della scelta artistica, in campi vicini o affini. Nel percorso formativo, sono state pertanto attivate esperienze in stage in diversi settori che richiedessero le competenze e le professionalità degli artisti visivi, dall’ambito didattico-divulgativo alle molteplici attività legate alle mostre e ai musei, dalla comunicazione-promozione in ambito artistico-culturale alle possibili declinazioni di una creatività “applicata” o “estesa”. L’intento del corso, quindi, è stato di offrire un approccio operativo, di possibile sbocco nel mercato artistico e culturale, ai giovani partecipanti: un corso di natura pratica, in definitiva, non estetica. “Il Mestiere delle Arti” è un progetto triennale di formazione per giovani artisti dell’Emilia-romagna. Il progetto, coordinato dal Comune di Ferrara ed attuato dal Centro Provinciale Formazione di Ferrara (Cpf), è compreso nel programma di attività attuate nel triennio 2008/2010 dall’Associazione Giovani Artisti dell’Emilia-romagna (Ga/er) nell’ambito dell’Apq Geco siglato dalla Regione Emilia-romagna e dal Ministero della Gioventù. Le fasi finali del progetto sono state illustrate oggi a Ferrara, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale al Progetto giovani, Donatella Bortolazzi e l’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Massimo Maisto. Il primo anno del corso ha visto così l’organizzazione di cicli di incontri con diversi protagonisti, di caratura nazionale ed internazionale, del panorama dell’arte e della cultura in epoca contemporanea: artisti, direttori di musei e gallerie, curatori, responsabili di uffici stampa, allestitori di mostre, responsabili di attività didattiche e formative nei musei, critici, docenti universitari, esperti giuridici in ambito artistico e culturale ecc.. In questi incontri full immersion, i giovani artisti partecipanti hanno potuto acquisire le competenze, le abilità, i percorsi indispensabili per farsi strada nel mondo dell’arte e della cultura in Italia al giorno d’oggi. Parallelamente, nei confronti dei giovani artisti è stata attivata la metodologia del “bilancio di competenze”, usata frequentemente nel contesto dei percorsi di orientamento all’inserimento lavorativo: psicologi del lavoro, attraverso colloqui, esercitazioni e metodologie di vario tipo, hanno fatto prendere coscienza ai partecipanti al corso dei punti di forza del proprio visssuto e delle proprie conoscenze, e dei punti di debolezza sui quali lavorare. Questo percorso ha contribuito nel fare acquisire ai giovani artisti del corso una migliore consapevolezza delle proprie capacità e attitudini. Il secondo anno del corso è stato incentrato sull’esperienza dello stage, proseguendo nel contempo gli incontri con i vari attori del sistema odierno dell’arte e della cultura. Gli allievi sono stati avviati ad un’esperienza professionale di 350 ore presso studi di artisti, musei pubblici e gallerie private, fondazioni culturali, studi di comunicazione, aziende di realizzazione di materiali per l’arte ecc.. In questo modo, hanno potuto confrontarsi con esperienze lavorative a 360 gradi nell’ambito dell’arte contemporanea, in molti casi instaurando un rapporto che ha dato frutti ed opportunità professionali anche dopo la chiusura dello stage. Anche nel secondo anno del corso è proseguita l’esperienza del “bilancio di competenze”. Il terzo anno del corso vede prima di tutto l’organizzazione di un workshop sulle tematiche dell’allestimento e dell’arte pubblica nel prestigioso contenitore del Pac di Ferrara. Gli allievi, in questo terzo anno, si misureranno sulla dimensione espositiva, sul processo che conduce alla realizzazione di una mostra in uno spazio pubblico, specificamente destinato negli ultimi anni alla produzione di qualità degli artisti delle giovani generazioni. Accanto a questo specifico ambito operativo – cruciale per i giovani artisti – il workshop indagherà le tematiche connesse al filone dell’”arte pubblica”, affrontando di conseguenza questioni, come la dimensione sociale, urbana e di rapporto con la vita quotidiana dell’arte, di fondamentale importanza nell’odierno dibattito culturale. Ferrara, in tal senso, diventerà una palestra a cielo aperto: gli artisti, infati, realizzeranno ricognizioni sul territorio con la finalità di produrre progetti ed opere che si relazionino con gli spazi urbani e sociali della vita quotidiana della città estense. Il workshop avrà il suo sbocco in una mostra collettiva, dove saranno presentati gli esiti dell’iniziativa, al Pac di Ferrara, dal 25 settembre al 24 ottobre 2010. Successivamente, il corso di formazione sarà concluso dalle mostre personali degli allievi, dal mese di dicembre 2010 al mese di marzo 2011, in vari spazi pubblici e privati dell’Emilia-romagna. L’intero corso, la mostra collettiva, le mostre personali saranno documentate da un libro catalogo che sarà edito entro l’anno 2010. Infine, l’esperienza del corso e del workshop sarà riportata, in accordo con gli organizzatori, all’edizione 2011 di Casablanca della “Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo”, senza ombra di dubbio la più importante vetrina oggi in Europa e nel bacino del Mediterraneo per quel che riguarda la creatività artistica e culturale giovanile.  
   
   
"ARCHEOLOGIA DEGLI AMBIENTI ESTREMI": L´INCONTRO A COGOLO DI PEIO “L’ARCHEOLOGIA TRENTINA MODELLO PER I COLLEGHI STRANIERI”  
 
Trento, 6 luglio 2010 - Si è tenuto a Cogolo di Peio, presso la sala congressi del Parco Nazionale dello Stelvio, settore Trentino, l’incontro “Archeologia degli ambienti estremi. Confronto tra ricerca scientifica e contesti naturali”, promosso dal Parco, dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento, dal Museo “Pejo 1914 1918. La guerra sulla porta” e dal Centro studi della Val di Sole. L’assessore provinciale alla cultura, rapporti europei e cooperazione, Franco Panizza, intervenuto in apertura, ha ricordato come, a partire da alcuni anni, l’archeologia stia svolgendo un ruolo sempre più importante in questa parte del territorio trentino, soprattutto in considerazione del suo coinvolgimento nella raccolta e nella documentazione del patrimonio materiale della Prima Guerra mondiale. L’assessore Panizza ha inoltre affermato che: “Un recente incontro con archeologi dell’Università di Innsbruck ha dimostrato ancora una volta il prestigio di cui gode l’istituzione provinciale preposta alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio archeologico trentino, le cui esperienze vengono prese a modello per ricerche e progetti che l’università austriaca vuole portare avanti, anche in collaborazione con la Soprintendenza”. L’incontro è stato introdotto dal professor Udalrico Fantelli, presidente del Museo di Peio, che ha sottolineato il ruolo del Museo nella ricerca e nella valorizzazione della storia della Valle e ha ricordato che l’Istituto Geografico Militare ha recentemente donato al Museo un fondo fotografico di grandissima importanza relativo alle operazioni della Grande Guerra. Il dottor Franco Nicolis della Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici ha presentato il tema dell’incontro, ne ha spiegato le motivazioni e ha presentato il relatori. Il dottor Stefano Vanin, entomologo dell’Università di Padova, ha esposto l’importanza dello studio degli insetti rinvenuti in contesti archeologici, portando alcuni esempi da siti della prima guerra mondiale dove sono stati raccolti resti di pidocchi. Il professor Carlo Baroni, geologo dell’Università di Pisa e presidente del Comitato glaciologico nazionale, ha portato il racconto delle proprie esperienze maturate in diverse missioni in Antartide. Non solo ricerca scientifica a largo spettro finalizzata a ricostruire la storia del continente bianco, ma anche una testimonianza di come l’archeologia possa portare un contributo di fondamentale importanza nella ricerca, nel recupero e nella valorizzazione delle evidenze lasciate dai grandi esploratori che per primi hanno affrontato quegli ambienti estremi (Scott, Amundsen, Shackelton). Di tutt’altro tenore la relazione del dottor Stefano Furlani dell’Università di Padova che ha descritto il progetto in atto per raccogliere la documentazione ancora esistente sul sito della grande battaglia di El Alamein nel deserto egiziano. Un contesto trentino ha fatto da sfondo alla relazione del dottor Nicola Cappellozza, archeologo della Sap di Mantova, e del dottor Daniel Gaudio, antropologo dell’Università di Milano. Sono state infatti portate le prime informazioni relative ai resti di due soldati dell’esercito austriaco rinvenuti sulla Vedretta di Valpiana e probabilmente caduti durante la battaglia per la conquista del San Matteo. Infine, il professor Armando De Guio e il dottor Andrea Betto hanno mostrato come in Europa l’archeologia della guerra, e in particolare della Prima Guerra mondiale, stia ormai acquisendo uno statuto di disciplina quasi autonoma.  
   
   
ANTONELLA RUGGIERO ED EUGENIO FINARDI TRA GLI OSPITI DEL PREMIO BINDI 2010 DAL 9 ALL´ 11 LUGLIO A SANTA MARGHERITA LA SESTA EDIZIONE DEL CONCORSO PER GIOVANI CANTAUTORI  
 
 Santa Margherita Ligure, 6 luglio 2010 - Presentata a Roma, presso la sala Convegni del Museo del Burcardo (Siae), la sesta edizione del Premio Bindi. L´evento/concorso di canzone d´autore, intitolato all´indimenticato artista genovese e rivolto a giovani talenti italiani emergenti, si svolgerà a Santa Margherita Ligure (Ge) da venerdì 9 a domenica 11 luglio. “Big” del mondo musicale italiano accompagneranno gli artisti in gara. Quest´anno tra gli ospiti si esibiranno, sul palco dell´Anfiteatro, presso la passeggiata a mare, Antonella Ruggiero, Eugenio Finardi con Roberta Di Lorenzo, il Coro dei Quattro Canti diretto da Gianni Martini (chitarrista storico di Giorgio Gaber) e i Sismica che eseguiranno un brano inedito di Umberto Bindi. Il festival è organizzato dal Comune di Santa Margherita Ligure e realizzato dall´Associazione Culturale Le Muse Novae di Chiavari con il patrocinio della Regione Liguria e della Provincia di Genova. Consulenza artistica di Enrico Deregibus. La Commissione Artistica presieduta da Giorgio Calabrese ha selezionato i dieci finalisti che concorreranno alla borsa di studio di 3000 euro messa in palio per il vincitore. Questi i nomi e i brani con i quali parteciperanno: Roberto Amadè con "Braccia aperte" - Emanuele Bocci con "Non ci sono più parcheggi" - Fulvio Chiara con "Se" - Giorgia Del Mese con "Cattivo tempo" - Andrea Grossi con "Rosso Colore" - Nicola Lollino con "Un´altra nave" - Stefano Marelli con "Uguale a te" - Tony Uttilla con "Limite Ignoto” - Alberto Valentinuz con "Pane e soldi" - Davide Zilli con "Coinquilini" I concorrenti saranno valutati nella fase finale da una giuria prestigiosa, presieduta da Giorgio Calabrese e composta da: Marzio Angiolani, Massimo Artesi, Lucia Carenini, Armando Corsi, Gaetano D´aponte, Enrico de Angelis, Adele Di Palma, Alberto Fustinoni, Max Manfredi, Andrea Podestà, Francesco Paracchini, Marco Spiccio. Nell´affascinante location del Castello di Santa Margherita, nell´ambito delle manifestazioni collaterali che coinvolgeranno il pubblico e gli interessati a margine delle serate di musica, lo spazio multimediale denominato “La Stanza del Cantautore” ospiterà "Liberodiscrivere in mostra" l´evento che celebra i dieci anni di impegno della casa editrice diretta da Antonello Cassan al fianco di alcuni dei migliori fotografi italiani. Numerosi anche gli incontri “Intorno alla canzone d´autore” che si susseguiranno alla terrazza del Castello. Venerdì 9 luglio alle 18 verrà presentato il volume “Sergio Bardotti. Occhi di ragazzo” (Rugginenti editore) con la partecipazione delle autrici Nini Giacomelli e Lucia Carenini. A seguire esibizione in acustico di cinque degli artisti in concorso. Sabato 10, sempre a partire dalle 18, previsto l´incontro con Adele Di Palma, una delle più affermate manager musicali, e la consegna del “Premio Artigianato della canzone”. A seguire esibizione in acustico di cinque degli artisti in concorso. Domenica 11, dalle 17, esibizioni dal vivo del vincitore del Premio Bindi, di Carlot-ta e di Roberta Di Lorenzo e presentazione della “Targa Beppe Quirici” dedicata al musicista scomparso lo scorso anno e voluta dal suo ex allievo Christian Marras e dal Comune di Sori. A seguire sarà presentato il volume “Francesco Baccini. Ti presto un po´ della mia vita” (Editrice Zona) con la partecipazione degli autori Andrea Podestà e Marzio Angiolani e di Francesco Baccini. Presentano le serate e i pomeriggi Roberta Balzotti ed Enrico Deregibus. L´edizione di quest´anno si arricchisce di un´interessante novità: nell´area adiacente il palco prenderà vita il “Bindi Village”. Si tratta di un progetto volto alla valorizzazione di prodotti tipici e attività artigianali della Liguria ma che darà spazio anche ai più piccoli: nei giorni di sabato e domenica, infatti, il “Bindi Village” si animerà grazie al laboratorio “Colore & Immagine” che inviterà i bambini presenti a mettere a frutto la loro vena artistica creando oggetti con carta da riciclo per poi dipingerli. «“Tutti i giorni nascono funghi”, si diceva una volta a Genova. Agli inizi degli anni ‘50 il detto venne modificato in “Tutti i giorni nasce un festival” - ha sottolineato il Direttore Artistico, Giorgio Calabrese - e difatti, dalla metà di Giugno in avanti, non c’era cittadina, paese o frazione che non avesse il suo Festival, accompagnato, spesso, da un nome qualificativo Festival dei narcisi, della mimosa, delle rose, o anche, per una più rapida presa sul pubblico, festa della focaccia, della Pasqualina, del pesto. Tanti ragazzi, per mettersi in mostra, partecipavano con entusiasmo a questi Festival, che Corrado Lojacono, chiamava “Tristeval”. E la sera era tutta un’esibizione di fasce a tracolla con denominazione della gara e citazione del premio ricevuto, “Perpetua Rei Memoria”. Poi, via via, quell’entusiasmo cominciò a cedere fino a venire a mancare. Era finita una stagione. Ma, si cominciò a parlare di “premi” che sembravano, e lo erano, una strada più seria da seguire. E i premi, come succede anche nella letteratura, nel teatro e nel cinema, divennero di serie A, B, C a seconda della “dote” che toccava loro. Noi, come premio Bindi, ricchi di buoni propositi e voglia di promuovere i nuovi talenti - e ce ne sono - abbiamo come sponsor indiretto solo la Siae che anche quest’anno partecipa alla kermesse offrendo una borsa di studio al vincitore del Premio 2010. Dopodiché, il Direttore Artistico – ha concluso Calabrese - veste i panni dello “Scaccino” e fa il giro dei fedeli scuotendo la sacchetta delle elemosine: “Ninte pe San Gioan Batista?”. Ma San Giovanni Battista era il 24. Sono Messe dette». Il Premio Bindi, giunto ormai ad una ampia risonanza nazionale, annovera nel suo albo d´oro i biellesi Lomè (2005), il genovese Federico Sirianni (2006), la romana Chiara Morucci (2007), la bolognese Paola Angeli (2008) e il romano Piji (2009).