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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Novembre 2014
BOLZANO, SEL RILEVA QUOTE ENEL: PER LA GIUNTA GRANDE PASSO NELLA POLITICA ENERGETICA  
 
Bolzano, 11 novembre 2014 - Risorse fondamentali che ora restano interamente nella nostra provincia e diventano patrimonio di tutta la popolazione: con soddisfazione il presidente Arno Kompatscher e l´assessore Richard Theiner salutano il 7 novembre l´operazione che ha portato Sel ad acquistare la quota di Enel Produzione in 11 impianti idroelettrici di grande derivazione e in 7 di piccola derivazione. "L´autonomia e la sostenibilità dell´Alto Adige nell´approvvigionamento energetico vengono consolidate e il posizionamento della nostra provincia nella politica energetica si rafforza": così il presidente Kompatscher commenta l´operazione che ha portato Sel a rilevare la quota del 40% detenuta da Enel nelle 11 grandi centrali idroelettriche e nei 7 impianti di piccola derivazione di Se Hydropower nonché un terzo di Sf Energy. L´assessore provinciale all´energia Richard Theiner vede in questo passo la chance per ampliare ulteriormente una produzione energetica ecocompatibile, efficiente e libera da Co2. "Questo passaggio di quote a Sel aumenta gli spazi decisionali dell´Alto Adige, fa crescere l´autonomia e la sostenibilità nell´approvvigionamento di energia perché queste risorse fondamentali restano ora interamente nella nostra provincia ed entrano a far parte del patrimonio di tutta la popolazione. Ciò significa creare un valore aggiunto di 50 milioni di euro", sottolinea il presidente Kompatscher. Si tratta di un grande passo sul piano economico e politico, "perché consente di rafforzare in maniera sostanziale il ruolo dell´Alto Adige nel settore energetico." Di un passaggio importante per il futuro parla anche l´assessore Richard Theiner: "Con l´acquisto della quota di Enel Produzione passeranno alla società provinciale Sel circa 1 milione di megawattora annui, un volume di energia che ora può essere gestita e utilizzata in modo autonomo." Theiner sottolinea anche la ricaduta positiva in termini di posizionamento dell´Alto Adige come "Klimaland", cosi come previsto dal "Piano clima 2050": "Questo acquisto permette di puntare ancora di più su una produzione energetica ecologica, libera da Co2 ed efficiente, con il risultato di poter sfruttare la risorsa idrica in maniera sostenibile." Riguardo agli sviluppi futuri, iI presidente Kompatscher sottolinea che l´Alto Adige è avviato sulla strada giusta: "Potendo detenere la quasi totalità della produzione di elettricità da energia pulita e locale, la nostra provincia dispone ora di ampi spazi di manovra. L´alto Adige potrà intervenire ancora meglio di quanto fatto finora con le misure necessarie a favore del territorio e dei cittadini, per conservare questa riserva strategica anche nella competizione nel lungo periodo." L´acquisto della quota Enel si inserisce inoltre nel percorso dell´aggiornamento dinamico dell´autonomia, "perché queste nuove opportunità ci aiutano a garantire lo sviluppo sociale ed economico."  
   
   
VENETO, EDIFICI DI INTERESSE CULTURALE: UN PATRIMONIO DA VALORIZZARE. CONTRIBUTI FINO A UN MILIONE PER INTERVENTI  
 
Venezia, 10 novembre 2014 - “Abbiamo un grande patrimonio culturale da tutelare e valorizzare il più possibile, perché rappresenta, insieme al paesaggio, un prezioso fattore di attrattività del nostro territorio che non possiamo perdere”. A dirlo è del vicepresidente e assessore regionale alla cultura Marino Zorzato, dando notizia dell’apertura di un bando con cui la Regione concederà contributi a fondo perduto, fino ad un importo massimo di un milione di euro, per interventi di valorizzazione, conservazione e restauro di edifici, anche di proprietà ecclesiastica, dotati di particolare pregio architettonico, o comunque caratterizzati da specifica valenza culturale. “L’intervento – spiega Zorzato – è dedicato a edifici di evidente interesse culturale, anche quelli espressione dell’architettura del ‘900, purchè per le loro qualità e per il ruolo assunto siano elemento riconoscibile del profilo identitario del territorio veneto. L’intento è che questo insieme di manufatti, che con questi fondi saranno “rivalutati”, diventino un “volto nuovo” nei nostri territori. Singoli edifici che, con la loro valorizzazione, aprano le porte a nuovi valori e cambiamenti e diventino icone di una nuova trasformazione urbana”. I progetti dovranno riguardare opere di ristrutturazione, restauro, risanamento conservativo, manutenzione straordinaria, adeguamento finalizzato all’accessibilità dei siti a tutte le categorie di persone per consentirne la più ampia fruibilità pubblica. Sono finanziabili anche opere di messa in sicurezza finalizzata alla fruibilità del sito; impianti di illuminazione e/o di riscaldamento/raffreddamento (nuova installazione o miglioramento dell’esistente), anche con finalità di risparmio energetico o di ulteriore valorizzazione dell’edificio e dei beni conservati, sistemazione delle pavimentazioni pertinenti alle aree di intervento; sistemazione o creazione di parcheggi funzionali all’accesso. Gli interventi saranno finanziati con i Fondi di Sviluppo e Coesione (Fsc). Il contributo concedibile non potrà superare la percentuale massima del 70% del costo complessivo desunto dal quadro economico del progetto. In ogni caso, l’importo massimo del contributo non potrà superare il milione di euro. Possono presentare domanda di contributo i seguenti soggetti: Enti pubblici, Università, Fondazioni a partecipazione pubblica, Istituzioni Pubbliche o di interesse pubblico formalmente riconosciute, gli Enti Ecclesiastici e gli Ordini Religiosi, che realizzano gli interventi ammessi al finanziamento in qualità di proprietari o titolari di altro diritto sul bene. La domanda di contributo, comprensiva dei relativi documenti, andrà trasmessa alla Regione entro e non oltre il quarantacinquesimo giorno successivo a quello di pubblicazione nel Bur. I lavori relativi agli interventi per cui è presentata domanda di contributo non devono risultare già ultimati.  
   
   
CAMPANIA: RADDOPPIANO I BANDI DI GARA PER LAVORI PUBBLICI, MA CROLLANO I PERMESSI DI COSTRUIRE  
 
Salerno, 11 novembre 2014 - Nei primi nove mesi del 2014 in Campania i bandi di gara pubblicati per lavori pubblici sono stati 1.893 con una variazione rispetto allo stesso periodo del 2013 (950 bandi tra gennaio e settembre) pari al +99,3%. Sotto il profilo degli importi si è passati, nello stesso periodo, da un miliardo e 318 milioni (2013) a 2 miliardi e 597 milioni del 2014 (+97%). Se si scende nel dettaglio delle soglie dei bandi di gara, si evince che quelli relativi a lavori fino a 50 milioni di euro sono aumentati, nei primi 9 mesi del 2014, del 100,5% (per un importo di 2 miliardi e 10 milioni); mentre quelli oltre i 50 milioni di euro sono aumentati dell’85,8% per un totale complessivo di 587 milioni. I dati sono stati estrapolati dal Centro Studi Ance Salerno dalla consueta nota analitica della Direzione Affari Economici e Centro Studi di Ance nazionale (2/2014, “Le Costruzioni in breve: Campania”) diffusa nei giorni scorsi. «La crescita dei bandi – spiega Ance nazionale - è trainata dalle regioni del Sud. In particolare, Campania e Calabria registrano un valore più che raddoppiato dei bandi pubblicati rispetto ai primi mesi del 2013». Tra le cause del trend si inseriscono (con molta probabilità) l’allentamento del Patto di Stabilità interno, l’accelerazione della spesa dei Fondi strutturali europei, l’attuazione di provvedimenti del Governo in relazione all’attività appaltante delle Ferrovie dello Stato e dell’Anas. Nel caso specifico della regione Campania va rimarcato che ha delegato «al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – approfondisce Ance nazionale - la pubblicazione di 5 bandi per complessivi 447,5 milioni di euro relativi ai lavori necessari per la realizzazione dell´intervento denominato Grande Progetto Risanamento ambientale e valorizzazione dei Regi Lagni». La media Italia – sempre riferita al raffronto tra i primi 9 mesi del 2014 con lo stesso periodo del 2013 – si ferma ad un +8,9% dal punto di vista degli importi, che raggiungono su tutto il territorio nazionale il livello di 13 miliardi e 144 milioni di euro. Tra le regioni meridionali, la Puglia (+58,9%, sempre per quanto concerne gli importi) e la Calabria (+54%), pur facendo registrare netti incrementi, risultano ben lontane dalla performance della Campania. La sola Sicilia, invece, accusa una riduzione degli importi pari al 7,6% a fronte di un +31,4% relativo al 2013. Naturalmente la pubblicazione dei bandi di gara – rimarcano gli analisti di Ance Salerno – che va segnalata come un fattore positivo, andrà in ogni caso monitorata al fine di verificarne gli effetti concreti all’interno della filiera delle costruzioni. È forte il timore - si fa osservare dal Centro Studi Ance Salerno - che per constatare gli effetti derivanti dalla pubblicazione di tali bandi, si debbano attendere tempi medio-lunghi, senza contare i prevedibili rallentamenti dovuti al fenomeno “dell’ostruzionismo” burocratico. Permessi Di Costruire Se si focalizza l’attenzione sul mercato reale delle costruzioni, si rileva, invece, che nell’ambito dei permessi di costruire le variazioni percentuali cumulate nel periodo 2004-2012 delineano una geografia del comparto in grave fase recessiva. Per dare un’idea delle dimensioni della crisi, basti notare che nel 2012 in Campania sono stati rilasciati 5.985 permessi rispetto ai 12.968 del 2004. Se si analizza la linea tendenziale rispetto al numero dei permessi rilasciati tra il 2004 ed il 2012, la Campania fa segnare un -54,4%, che, tuttavia, è ben lontano dal -70,3% della media-Italia. In condizioni peggiori della Campania – va evidenziato – risultano la Puglia (-69,8%) e la Calabria (-60,9%). Mercato leggermente meno negativo in Sicilia (-51,4%). Questo tipo di analisi è stata condotta da Ance nazionale sulla base della rilevazione Istat che si riferisce a permessi di costruire, Dia e Scia relativi a nuovi fabbricati residenziali (compresi quelli da ricostruire in caso di totale demolizione del fabbricato pre-esistente). Il Presidente Lombardi: «Una Buona Notizia Sui Bandi, Ma Acceleriamo L’apertura Dei Cantieri» «L’aumento esponenziale della pubblicazione dei bandi inerenti i lavori pubblici in Campania – ha dichiarato il presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi – va naturalmente accolta come un’ottima notizia per il comparto delle costruzioni. La ripresa degli investimenti pubblici è uno degli snodi centrali per fare ripartire non solo la filiera dell’edilizia, ma l’intero sistema produttivo regionale. È, infatti, impensabile che si possa rimettere in moto l’economia del Sud e dell’intero Paese senza realizzare progetti infrastrutturali in maniera capillare». «Resta il legittimo dubbio – ha continuato Lombardi – sui tempi di attivazione degli investimenti. In Campania, come in tutte le regioni del Sud, i ritardi nella spesa effettiva che fa riferimento ai fondi strutturali europei sono una delle ragioni prioritarie del permanere di una condizione di stallo recessivo che ha di fatto paralizzato l’economia. È il momento – ha concluso Lombardi – di profondere uno sforzo comune al fine di arrivare alla fase dell’apertura dei cantieri nel più breve tempo possibile. Solo quando l’immissione di liquidità nel tessuto delle aziende sarà un dato di fatto potremo riprendere a sperare in una netta ed improcrastinabile inversione di tendenza».  
   
   
AOSTA, APPROVATO IL “BANDO AFFITTI” 2014  
 
Aosta, 11 n novembre 2014 - L’assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, Mauro Baccega, comunica che, venerdì 7 novembre, la Giunta regionale ha approvato il bando 2014 per la partecipazione al fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, comunemente chiamato “bando affitti”. «Nonostante i tagli di bilancio ai quali la Valle d’Aosta è sottoposta dalla normativa nazionale - sottolinea con soddisfazione l’Assessore - l’Amministrazione regionale continua, anche in questo periodo di crisi, a sostenere le famiglie valdostane, confermando il “bando affitti”.» Gli interessati al sostegno potranno presentare la domanda a partire da lunedì 10 novembre e fino a martedì 23 dicembre 2014, recandosi all’Assessorato delle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, in via Promis n. 2 ad Aosta, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 14, oppure depositandola, entro le stesse date, presso i Comuni della Valle d’Aosta o all’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Amministrazione regionale. Come per gli anni scorsi, i beneficiari saranno inseriti in due fasce di reddito, secondo i valori di seguito indicati:
Valore Irsee Valore Irse
Fascia A fino a 8.000 euro fino a 13.000 euro
Fascia B fino a 13.000 euro fino a 28.000 euro
i requisiti soggettivi richiesti per l’accesso ai contributi, tra cui i 5 anni di residenza in Valle d’Aosta o i 10 anni di residenza in Italia (per la sola quota statale), e le modalità di determinazione degli aiuti sono contenuti nel Bando di concorso, che è disponibile, con tutta la modulistica, presso gli uffici dell’Assessorato, i singoli Comuni e sul sito internet della Regione all’indirizzo: http://www.Regione.vda.it/operepubbliche/casa/
contributilocazioni/fondo_nazionale/default_i.asp
 
 
   
   
FVG, LAVORI PUBBLICI: AGGIORNATO PIANO TRIENNALE, 20 MILIONI IN PIÙ  
 
Trieste, 11 novembre 2014 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Infrastrutture e Lavori pubblici Mariagrazia Santoro, ha approvato l´aggiornamento del Programma triennale 2014-2016 e dell´Elenco annuale 2014 dei lavori pubblici di competenza della Regione. Una prima versione del Programma triennale e dell´Elenco annuale era stata approvata nel maggio scorso. Nell´aggiornamento sono stati adesso inseriti 52 nuovi interventi segnalati dalle diverse direzioni regionali, grazie all´ulteriore stanziamento di 20,8 milioni di euro previsto in sede di assestamento di bilancio. La direzione centrale Finanze e patrimonio ha previsto un nuovo intervento di competenza del servizio Gestione patrimonio immobiliare per 337.320 euro; la direzione centrale Attività produttive 32 nuovi interventi di competenza dei servizi Gestione territorio rurale e irrigazione (17) e Gestione forestale (15) per un totale di 13,7 milioni di euro. Infine, la direzione centrale Ambiente ed energia ha programmato 19 nuovi interventi di competenza dei servizi Geologico (12) e Difesa del suolo (7) per ulteriori 6,6 milioni di euro.  
   
   
L’AGENZIA DELLE ENTRATE ANALIZZA IL MERCATO IMMOBILIARE LOMBARDO OGGI A MILANO XI EDIZIONE DI URBAN PROMO  
 
Milano 11 novembre 2014 - L’agenzia delle Entrate analizza le dinamiche del mercato immobiliare a Milano, in Lombardia e in Italia nell’ambito della Xi edizione di Urban Promo, la manifestazione nazionale organizzata dall´Istituto Nazionale di Urbanistica che si terrà quest´anno per la prima volta a Milano all’interno della Triennale. Sarà l’occasione per fare il punto sugli andamenti del mercato immobiliare in un periodo di crisi economica e di attesa per i possibili sviluppi legati all’Expo del 2015, con il Direttore centrale dell’Osservatorio Mercato Immobiliare e Servizi Estimativi dell’Agenzia delle Entrate, Gianni Guerrieri. Sulle riforme degli estimi catastali, in particolare sui lineamenti attuativi della legge delega, interverrà invece Gabriella Alemanno, Vice Direttore dell’Agenzia delle Entrate. Diversi gli approfondimenti affidati agli esperti dell’Agenzia: dal focus specifico su Milano alle metodologie di stima per le unità immobiliari speciali. Gli eventi si terranno martedì 11 novembre, a partire dalle ore 15.00, presso l’Agorà della Triennale di Milano, Viale Emilio Alemagna, 6.  
   
   
ALER, MARONI: PRONTO PIANO PER LIBERARE 200 ALLOGGI  
 
 Milano, 11 novembre 2014 - "C´è stata una riunione al Comitato provinciale per l´ordine e la sicurezza in Prefettura e per noi c´era l´assessore Bulbarelli, che mi ha relazionato. Aler ha presentato un piano per un´immediata liberazione di 200 alloggi individuati, chiedendo alla Prefettura, alla Questura e al Comune di Milano di partecipare a questa operazione, che partirà appena lo decide il Comitato provinciale, ma per noi anche domani". Lo ha spiegato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, incontrando i giornalisti in Consiglio regionale, al termine dell´incontro sulla Legge di Stabilità, a cui hanno partecipato i parlamentari eletti in Lombardia.  
   
   
LAVORI PUBBLICI: DIGA CHIAUCI,CIPE RESTITUISCE 5MLN DI EURO  
 
Pescara, 11 novembre 2014 - Il Cipe iscrive all´ordine del giorno risorse per circa cinque milioni di euro per la Diga di Chiauci. Lo ha reso noto il consigliere delegato, Camillo D´alessandro. Le risorse furono oggetto di una precedente revoca del Ministero, a causa dell´inerzia del Consorzio di Bonifica Sud che non aveva utilizzo la somma nei tempi e nei termini previsti dallo stesso Ministero, lasciando scadere diciotto mesi per appaltare le opere finanziate. "Ciò accadeva ad inizio legislatura - ha spiegato D´alessandro - tant´è che a seguito dell´azione del presidente D´alfonso e della disponibilità del commissario del Ministero, Roberto Iodice, abbiamo ottenuto il recupero dei fondi persi, con l´impegno che mai più la Regione Abruzzo sarà Regione della perdita di tempo e della perdita delle risorse. Mai più dovrà accadere che l´Ente Regione non si renda conto dell´immobilismo delle sue articolazioni e consenta la perdita di fondi straordinari, tra l´altro, per un´opera come la Diga di Chiauci che, per importanza sul fabbisogno di acque e di irrigazione, può essere considerata al pari della Fondovalle Sangro o di altre opere irrinunciabili per la vita economica e sociale della nostra Regione". Il consigliere D´alessandro ha infine aggiunto che il Governo regionale è "al lavoro per finanziare ulteriormente le opere a Chiauci e rendere chiaro a tutti che mai più la Regione o gli enti ad essa collegati dovranno rappresentare una zavorra per le esigenze del nostro territorio".  
   
   
FESR: COLLABORAZIONE AREE INDUSTRIALI BASILICATA E VENETO  
 
Potenza, 11 novembre 2014 - Un’importante collaborazione che ha inteso favorire lo scambio e l’innovazione industriale delle Aree di Sviluppo Industriale del Veneto e della Basilicata, e che ha consentito di individuare pratiche di gestione di interesse comune, da poter porre alla base di futuri interventi: è questo quanto è stato illustrato a Venezia presso la Sala Convegni del Palazzo della Regione del Veneto nell’ambito del convegno finale del progetto "Azioni Transregionali per il riposizionamento strategico delle aree industriali", finanziato con i fondi del Por Cro parte Fesr 2007-2013. “Una giornata che può dar luogo a future collaborazioni – ha dichiarato l’assessore alle Politiche di Sviluppo della Regione Basilicata Raffaele Liberali, presente all’incontro-; è importante vedere regioni che riescono a dialogare in questo modo, avviando uno scambio di best practice. Il futuro – ha evidenziato - si costruisce sulle diversità di esperienze e di punti di partenza: occorre quindi acquisire le migliori pratiche ed adattarle alla propria realtà. Simili scambi sono quindi estremamente produttivi e da questo punto vista si possono costruire relazioni bilaterali, ma anche più generali, guardando alle migliori pratiche e costruire su queste”. A margine dell’evento l’assessore regionale ai Fondi Fesr del Veneto Roberto Ciambetti, ha commentato: “La nuova economia e i nuovi scenari hanno bisogno di nuovi attori e nuove relazioni, questo progetto - creando un rapporto nuovo tra Veneto e Basilicata attorno a temi innovativi come la nuova economia, la ricerca applicata, il sostegno alle startup innovative - è un esempio molto interessante di come si possano affrontare i nuovi scenari, creare nuovi posti di lavoro, sfruttare le opportunità che il nuovo mondo presenta. In questo il rapporto tra due regioni, in apparenza lontane, implica un reciproco arricchimento di competenze, conoscenze e saperi diversi che si integrano tra di loro”. Durante il convegno i partner tecnici del progetto – Alessandra Pelizzaro per Veneto Innovazione e Simona Loperte per il Cnr Imaa di Potenza – hanno illustrato i risultati raggiunti attraverso un approfondito confronto sulla gestione dei principali Consorzi di sviluppo industriale nelle due regioni, al fine di individuare le iniziative di maggiore successo da trasferire, attraverso progetti pilota, da una regione all’altra. Nelle aree industriali del Veneto si sono sviluppate attività innovative nel campo delle energie rinnovabili e della formazione professionale, in Basilicata è invece maturata una esperienza di grande interesse nell’incubazione di imprenditorialità innovativa. In particolare, il Consorzio di Potenza ha individuato nella Fondazione Fenice di Padova un centro di eccellenza sulle energie rinnovabili da trasferire nell’area industriale dell’Alta Val d’Agri (Grumento Nova - Viggiano), in provincia di Potenza. Nella stessa area, sede dell’incubatore d’impresa gestito da Sviluppo Basilicata, stanno nascendo alcune interessanti esperienze imprenditoriali collegate ai temi dell’energia e dell’ambiente. Oltre a sostenere lo sviluppo dell’occupazione giovanile, questa iniziativa ha l’obiettivo di creare un’alternativa allo sfruttamento delle fonti energetiche non rinnovabili, fornendo un supporto tecnico-scientifico nella sperimentazione di ´´nuove idee” orientate alla sostenibilità ambientale. Il prof. Giancarlo Corò dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, nella sua veste di referente scientifico di progetto, ha illustrato gli scenari emersi dal rapporto di ricerca progettuale e ha condotto una tavola rotonda tra i rappresentanti delle Aree industriali delle due regioni. Per la rappresentanza lucana erano presenti anche il dirigente generale del Dipartimento politiche di sviluppo regionale Giandomenico Marchese, l’Autorità di Gestione dei Programmi Operativi Fesr Antonio Bernardo e l’amministratore unico di Sviluppo Basilicata Raffaele Ricciuti; per la parte veneta sono intervenuti, fra gli altri, l’Autorità di Gestione del Programma Operativo Fesr Veneto Pietro Cecchinato, l’Amministratore Unico di Veneto Innovazione Gabriele Marini, il project manager del Parco Scientifico di Verona Roberto Biscaro e rappresentanti del tessuto imprenditoriale e dei soggetti partner del progetto.  
   
   
TRENTO: SERVIZI BANCARI E FINANZIARI A MISURA DI STARTUP INNOVATIVE  
 
Trento, 11 novembre 2014 - L’intesa tra Trentino Sviluppo e il Banco Popolare, gruppo di cui fa parte la Banca Popolare del Trentino, offre una nuova collaborazione tra banche e imprenditori, per garantire la massima competitività alle piccole e medie imprese del Trentino, sul fronte dell’innovazione, degli investimenti e dell’internazionalizzazione. A disposizione delle startup vi sono nuove risorse finanziarie a condizioni vantaggiose. Un’iniziativa che si rivolge anche alle imprese che già beneficiano del contributo Seed Money e Teach Peachs, a quelle che usufruiscono di specifici servizi, come quelli di internazionalizzazione, o che sono insediate presso gli incubatori d’impresa di Trentino Sviluppo. I dettagli dell’accordo sono stati presentati, lunedì 10 novembre, presso il Polo Tecnologico di Rovereto, nell’ambito del seminario intitolato “Le imprese oggi. Nuovi strumenti per sostenerne lo sviluppo”. «Si tratta di un’ulteriore iniziativa di sistema – spiega Giovanna Flor, consigliere delegato di Trentino Sviluppo – che si affianca ad altri strumenti già in essere ed aiuta le micro, piccole e medie imprese ad aggregarsi, sfruttare economie di costo, agevolazioni fiscali, e accrescere così il proprio rating di credito, guadagnando maggiore potere sul mercato. Il risultato è la creazione di sinergie fra istituzioni ed attori del territorio a favore delle piccole e medie imprese, veri motori per la crescita e l’occupazione». «L’intesa con Trentino Sviluppo - commenta Domenico De Angelis, condirettore generale del Banco Popolare - è il segno tangibile di come una Banca voglia essere vicina alle imprese del proprio territorio di riferimento. Ascoltare le esigenze e pianificare con le istituzioni programmi di sviluppo e rilancio del tessuto imprenditoriale locale è il dialogo che serve al sistema produttivo. L’accordo sottoscritto stimola e premia l’innovazione, gli investimenti e soprattutto l’internazionalizzazione delle imprese, tre capisaldi funzionali al processo di crescita, elementi di stimolo che se strettamente correlati aumentano il potenziale di successo di un’azienda sana e vitale». A disposizione delle imprese ci saranno quindi la competenza, la capacità e l’esperienza tanto di Banca Popolare del Trentino (Gruppo Banco Popolare) quanto di Trentino Sviluppo. E, non da meno, l’opportunità di accedere al credito per lo sviluppo dei propri progetti di investimento semplici e necessari all’impresa per far fronte a tutte quelle esigenze di breve termine, ma anche quelli più strutturali che richiedono investimenti a medio e lungo termine. Alla presentazione ufficiale, oggi presso il Polo Tecnologico di via Zeni a Rovereto, sono intervenuti anche Paolino Donnarumma, Responsabile del Servizio Sviluppo e Alleanze del Banco Popolare, Mauro Casotto, direttore della Divisione Sviluppo e Innovazione di Trentino Sviluppo e Michele Tosi, operations manager Progetto Manifattura. A chiudere i due casi aziendali di successo, uno trentino ed uno veneto, di Libon Sport, startup giovane ed innovativa nel campo della tecnologia sportiva, e Veronagest, impegnata nel settore dell’energia pulita. Concretamente la partnership prevede la possibilità di concedere prestiti, attivare linee di credito e finanziamenti destinati a nuovi progetti - anche mediante l’utilizzo di provvista messa a disposizione dalla Banca Europea degli Investimenti o da Cassa Depositi e Prestiti - di natura agevolata o garantita, attivando di volta in volta la strumentazione ritenuta più opportuna e nei limiti della disponibilità dei fondi. Banca Popolare del Trentino, Gruppo Banco Popolare, diventa quindi partner per le imprese che aderiranno al progetto. Tra i potenziali destinatari vi sono le imprese già beneficiarie di contributo Seed Money e Teach Peachs, quelle che usufruiscono di specifici servizi offerti da Trentino Sviluppo, come quelli di internazionalizzazione, e le startup già insediate presso gli incubatori d’impresa di Trentino Sviluppo. In presenza degli adeguati requisiti, ad esempio, Banca Popolare del Trentino (Banco Popolare) potrà valutare la richiesta di ammissione alla garanzia diretta prestata dal Fondo Europeo per gli investimenti (Fei), privilegiando l´innovazione. I fondi, cioè, saranno destinati a sostenere le imprese orientate all’innovazione e alla ricerca utilizzando il meccanismo di garanzia denominato “Risk sharing instrument”, con il quale il Fei garantisce il 50% del rischio di credito della banca sull’esposizione verso i progetti innovativi delle Pmi. I prestiti in questione avranno una durata massima di 7 anni e di importo compreso tra 25 mila euro e 7,5 milioni, rivolti a imprese con meno di 500 addetti. Ed ancora, grazie alla garanzia di Sace, sarà possibile erogare prestiti alle imprese del territorio per finanziare progetti di crescita sui mercati esteri. Infine Banca Popolare del Trentino, Gruppo Banco Popolare, potrà esaminare quelle richieste di finanziamento agevolato - grazie ai contributi, pari al 2,75%, offerti dal Ministero per lo Sviluppo Economico che utilizzano i fondi della Cassa Depositi e Prestiti - che ricadono all’interno della convenzione “Nuova Sabatini”, così come previsto dalla recente legislatura: un’importante opportunità per chi intende investire sulla propria crescita attraverso l’acquisto di beni strumentali, software e tecnologie digitali.  
   
   
IMPRESE, ASSESSORE LOMBARDIA: FIDUCIOSI IN RIPRESA ECONOMICA  
 
Milano, 11 novembre 2014 - "Da inizio legislatura abbiamo messo a disposizione più di 2 miliardi di risorse per le imprese lombarde, che possono crescere e investire soprattutto puntando su ricerca e innovazione". Lo ha detto l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini, intervenendo in diretta alla trasmissione ´Orario continuato´, in onda su Telelombardia. Finanziamenti Ricerca - In questo momento, ha ricordato l´assessore, in Lombardia gli investimenti in ricerca e innovazione sono pari all´1,6 per cento del Pil. "Noi vogliamo raddoppiare questo quota - ha spiegato Melazzini - entro i prossimi quattro anni". Tra i provvedimenti più recenti, il programma ´Innova Lombardia´ che mette a disposizione 1 miliardo per ricerca e innovazione da qui al 2020 con uno stanziamento di 30 milioni per il 2014. Dati Positivi - Melazzini ha poi ricordato che, se i dati sulla produzione industriale a livello nazionale hanno il segno meno, "in Lombardia, seppure per poco, c´è il segno più con una crescita dello 0,3 per cento. Questo ci fa essere positivi e guardare con speranza al futuro. Sicuramente è necessario abbattere la pressione fiscale sulle nostre imprese, altrimenti la ripresa economica sarà difficile".  
   
   
LIVORNO, NUOVO INCONTRO SUL PROGETTO COMPETITIVITÀ DA PRESENTARE AL GOVERNO  
 
 Firenze, 11 novembre 2014 – Un passo avanti nella definizione di un progetto per rilanciare la competitività dell´area livornese sul quale chiedere un impegno e risorse al governo, è stato fatto ieri nel corso dell´incontro che l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini ha avuto con il presidente della Provincia di Livorno Alessandro Franchi, il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci e i tecnici della Regione. All´incontro non ha potuto partecipare, come previsto, il sindaco di Livorno Filippo Nogarin bloccato dal maltempo. L´incontro, come preannunciato, era una tappa in vista del confronto che il presidente della Regione Enrico Rossi ha già messo in agenda per la prossima settimana e che si terrà martedì 18 novembre. L´assessore Simoncini ha ricordato la volontà del presidente Rossi di puntare su tre obiettivi nella costruzione di un percorso condiviso, che dovrà portare a definire i contenuti della richiesta da fare al governo nazionale e che si concretizzerà in uno specifico accordo di programma. I tre elementi su cui ruoterà la proposta del territorio dovranno essere: il porto, le aree industriali, le infrastrutture e i collegamenti viari. "Non vogliamo aprire una vertenza Livorno, ma puntare ad un progetto complessivo di rilancio della competitività in un´area che, come sottolineato anche al vice ministro allo sviluppo economico Claudio De Vincenti, soffre più di altre per la perdita di posti di lavoro con il coinvolgimento de un´intera filiera produttiva". "Per quanto riguarda il porto – ha detto l´assessore – si tratta di sbloccare rapidamente gli strumenti urbanistici e gli assetti istituzionali e di rafforzare con risorse nazionali la prospettiva di un rilancio infrastrutturale, anche con l´avvio del progetto darsena Europa, indispensabile per ridare competitività allo scalo livornese. Si tratta poi di definire le aree industriali destinate ad insediamenti produttivi costruendo una piattaforma territoriale mentre per quanto riguarda la viabilità si dovrà affrontare in particolare la questione della Tirrenica e dei collegamenti verso il sud". Sulla base di questa scaletta, condivisa dai partecipanti alla riunione, si terranno in settimana incontri tecnici che sfocieranno nella redazione di un documento preliminare e nel censimento degli strumenti attivabili. Il tutto con l´obiettivo di condividere un documento e di arrivare ad un testo condiviso entro dicembre.  
   
   
INDUSTRIA: ASSESSORE ABRUZZO INCONTRA VERTICI PILKINGTON SU RETE SERVIZI  
 
L´aquila, 11 novembre 2014 - Le problematiche legate alla realizzazione di una nuova conduttura di acqua industriale in grado di soddisfare le esigenze dello stabilimento Pilkington sono state affrontate nel corso di un incontro che il vicepresidente Giovanni Lolli ha avuto con i vertici dell´azienda di San Salvo e del Consorzio industriale del vastese. Esiste allo stato un progetto per la realizzazione dell´opera infrastrutturale completamente finanziato, ma i lavori non partono creando ulteriori problemi all´insediamento produttivo. "I tecnici del Consorzio - ha spiegato Giovanni Lolli al termine dell´incontro - mi hanno informato delle criticità in atto per l´avvio dei lavori. Sarà mio compito cercare di risolvere quanto prima le problematiche emerse che di fatto impediscono l´apertura del cantiere". Proprio nel corso del colloquio, l´amministratore delegato di Pilkington Marcovecchio ha sottolineato l´esigenza di garantire una fornitura in grado di venire incontro alle esigenze di uno stabilimento che dà lavoro a circa 3000 addetti in ragione del fatto che l´attuale approvvigionamento è garantito da una tubatura vecchia di oltre cinquant´anni, evidenziando anche che la realizzazione della nuova tubatura avvenga in tempi rapidi e certi. Oltre alle problematiche evidenziate da Pilkington, il vicepresidente della Giunta Giovanni Lolli ha informato che per i servizi alle industrie "sono all´esame soluzioni che permettano una maggiore efficienza alla fornitura dei servizi negli agglomerati industriali, anche pensando a modelli organizzativi di outsourcing nei termini previsti dalla legge".  
   
   
´OXYGEN´ CASO VIRTUOSO DI PARTNERSHIP PUBBLICO-PRIVATO  
 
Bresso/mi, 11 novembre 2014 - "Direi che questa struttura avveniristica, nata all´interno del Parco Nord Milano, rappresenta un esempio virtuoso di interazione tra Pubblico e Privato e dimostra quali risultati si possono ottenere quando c´è piena collaborazione tra i vari enti che vivono sui territori". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi, a Bresso (Milano), alla presentazione di ´Oxygen´, luogo di scienza interamente dedicato al respiro. La struttura, a forma di grande bolla d´aria che galleggia sull´acqua, ideata dall´architetto Michele De Lucchi, nasce all´interno del Parco Nord Milano, nel Comune di Bresso, grazie alla collaborazione tra il gruppo farmaceutico Zambon, Regione Lombardia, Parco Nord Milano e le associazioni. Giardini Della Scienza - "Regione Lombardia - spiega l´assessore Terzi - punta molto sui parchi in generale, e a maggior ragione per quelli che fanno parte della cintura milanese, diventa essenziale investire sulla naturalità, quindi l´idea dei ´Giardini della Scienza´ e l´idea di realizzare al loro interno una struttura come ´Oxygen´ ci è piaciuta molto, tant´è che Regione Lombardia ha deciso di sostenere l´intero progetto con un finanziamento pari a 270.000 euro". "A questi si aggiungono poi, per questa struttura - precisa l´assessore - i finanziamenti del Privato, del Comune di Bresso e di Associazioni come il Rotary". Molteplici Iniziative - "All´interno di questa straordinaria struttura - chiosa la titolare lombarda dell´Ambiente - verranno attivate molteplici iniziative didattiche e culturali legate alla respirazione del corpo e dell´ambiente, con percorsi didattici ´ad hoc´ per scuole, ricercatori e cittadini, tutte riconducibili al leitmotiv ´Il respiro della scienza´". "Trovo questo slogan particolarmente pregnante - prosegue l´assessore - poiché collega due tematiche importanti per l´essere umano: la respirazione e la scienza. La respirazione rappresenta la prima fonte di alimentazione del nostro corpo e la scienza è anche educazione, quando il cittadino incontra l´ambiente". Sforzo Comune - "Questo connubio - sottolinea ancora l´assessore -, costruito in un luogo altamente simbolico e importante quale il parco, rappresenta la volontà della scienza di crescere anche grazie a quell´ossigeno che potremo, in questo caso, declinare in risorse umane, economiche, idee, inventiva". "L´ossigeno per la realizzazione di questo progetto è stato fornito non solo dalla Ditta Zambon che ha partecipato con un cospicuo finanziamento, ma anche dalla Regione Lombardia - precisa Terzi -, che ha contribuito con 270.000 euro ai ´Giardini della scienza´, poi realizzati dal Parco Nord Milano, nonché dall´impegno degli altri attori del progetto, quali il Comune di Bresso e il Rotary International". "Uno sforzo congiunto tra Enti pubblici e privati - conclude -, i cui frutti sono a beneficio di tutti i cittadini lombardi".  
   
   
REINDUSTRIALIZZAZIONE POLO DI PIOMBINO, LA REGIONE TOSCANA DEFINISCE L´INDOTTO CHE POTRÀ GODERE DEGLI AIUTI  
 
Firenze, 11 novembre 2014 – Un pacchetto di interventi e incentivi per la reindustrializzazione e la riconversione dell´area portuale e del polo siderurgico di Piombino che prevede risorse per complessivi 50 milioni, di cui 32 di incentivi regionali e gli altri 20 di competenza del ministero dello sviluppo economico. Con la delibera approvata oggi dalla giunta – una delibera ´tecnica´, denominata pre-call, che verrà pubblicata nei prossimi giorni a cura di Invitalia, vengono messe in fila le misure di cui potranno usufruire le aziende. Ma soprattutto viene definito, quanto ai lavoratori, il bacino di riferimento e i criteri di individuazione dell´indotto siderurgico che saranno fatti propri dalle iniziative future: non solo della Regione ma anche quelle messe in campo dallo Stato. "Si tratta di un passaggio essenziale - commenta l´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini - e di un ulteriore passo in avanti per l´attuazione dell´accordo di programma firmato lo scorso aprile, dopo quelli molto importanti già compiuti nei giorni scorsi sulle risorse per la Bonifica. Gli interventi per la reindustrializzazione, che potrebbero partire ad anno nuovo, potrebbero realizzarsi in un quadro di maggiore tranquillità viste le prospettive aperte per la Lucchini con i due progetti industriali oggetto della verifica da parte del commissario. Col piano ci prefiggiamo di attrarre nuovi investimenti e nuovo lavoro a Piombino e nella Val di Cornia". L´intervento è rivolto ai lavoratori del settore siderurgico, sia diretti che in particolare, a tutti quelli dell´indotto, espulsi dal mercato del lavoro a causa della crisi. La delibera fissa i paletti: il personale da rioccupare sarà costituito dai lavoratori di Lucchini, Arcelor Mittal Piombino e Dalmine rimasti senza lavoro o che hanno usufruito di qualche ammortizzatore sociale, non importa se assunti come subordinati o parasubordinati, l´essenziale è che siano stati occupati fra il 2010 e il 26 aprile 2014. Ci rientreranno così anche i lavoratori a progetto, chi ha avuto contratti di collaborazione, da lavoro occasionale accessorio o di agenzia a tempo indeterminato, ma non i lavoratori autonomi. Lo stesso vale per chi ha lavorato nelle imprese dell´indotto ubicate nell´area di crisi – ovvero , oltre a Piombino, anche San Vincenzo, Suvereto e Campiglia Marittima – o nei comuni attigui di Follonica, Castagneto Carducci, Sassetta, Monteverdi Marittimo, Monterotondo Marittimo e Massa Marittima. Per riqualificare il polo di Piombino, rafforzandone il tessuto produttivo ma anche cercando sbocchi alternativi all´attuale indotto siderurgico, la delibera elenca varie misure. Sono previsti bandi per la ricerca e lo sviluppo, bandi sull´innovazione e fondi rotativi con finanziamenti a tasso zero che aiuteranno a sostenere gli investimenti delle piccole e medie imprese, quelle dell´industria e artigianato ma anche del turismo e del commercio. Verranno offerte garanzie per facilitare l´accesso al credito di chi si rivolge alle banche per un prestito. Ci saranno incentivi alle assunzioni e programmi di formazione continua. Tra gli strumenti a disposizione per aiutare chi intende avviare nuove iniziative imprenditoriali strategiche per la regione intera (e di un certo peso, soprattutto occupazionale ) potranno essere utilizzati anche protocolli di insediamento. Tutti strumenti generali che d´ora in poi avranno un richiamo specifico alla realtà di Piombino.  
   
   
EX COFA: PARTE LA "DEMOLIRICOSTRUZIONE"  
 
L´aquila, 11 novembre 2014 - Via libera alla gara d´appalto per la demolizione del complesso dell´ex Cofa di Pescara. Lo rende noto il presidente della Giunta regionale, Luciano D´alfonso, dopo che gli uffici competenti hanno firmato la determina nella quale vengono indicati modi e tempi della gara d´appalto. Nei prossimi giorni la gara d´appalto verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e dal giorno della pubblicazione le ditte interessate hanno 26 giorni di tempo per presentare le proposte di ribasso. "Parte in questo modo - esordisce il presidente della Giunte regionale Luciano D´alfonso - la demolizione di un contenitore con un impatto ambientale e paesaggistico fortemente negativo". "Si ricostruisce - prosegue D´alfonso - il ´diritto alla bellezza´ attraverso il nuovo fronte del mare di una Regione che si presenta ambiziosa all´appuntamento dell´Euroregione Adriatica. Sarà festa di popolo il primo giorno dei lavori e sarà festa insuperabile l´ultimo giorno dei lavori". Si tratta, spiegano dagli uffici della Regione, di una gara al massimo ribasso con base d´asta di poco superiore ai 758 mila euro, al netto dell´Iva di legge, per un impegno complessivo di 930 mila euro rientrando nella gara d´appalto anche i 46 mila euro e i 135 mila 500, al netto di Iva di legge, che rappresentano gli oneri di sicurezza e del costo del personale che non possono essere oggetto di ribasso. La gara d´appalto avviata dalla Regione presenta tre elementi molto importanti: "il massimo ribasso chiesto alle ditte che partecipano all´avviso pubblico; la durata massima dei lavori fissata in 45 gironi e l´inserimento di clausole di penalità e premialità per l´esecuzione dei lavori stessi". Nel caso ci saranno ritardi, come è specificato nel disciplinare di gara, saranno applicate le penali, nel caso invece la ditta esecutrice dei lavori di demolizione consegnerà l´opera richiesta prima dei 45 giorni stabiliti, scattano premialità. L´avviso pubblico per la demolizione dell´ex Cofa verrà pubblicato anche sul Bollettino della Regione Abruzzo su due quotidiani nazionali, Il Tempo e Il Messaggero, e sul quotidiano regionale Il Centro.