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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Dicembre 2008
PESCA: UN PIANO DI GESTIONE UE CONTRO I DANNI PROVOCATI DAI CORMORANI  
 
 Visti i gravi danni provocati dalla crescente popolazione di cormorani alle imprese acquicole e agli stock di pesce selvatico, il Parlamento sollecita un piano di gestione coordinato a livello europeo per questi volatili. Per ridurre gli effetti negativi, chiede anche di chiarire le contromisure che è possibile adottare in forza alla "direttiva Uccelli". Occorre infine disporre di dati scientifici affidabili sulla popolazione di cormorani e sulla sua evoluzione. Il rapido incremento del numero di cormorani (Phalacrocorax carbo) nel territorio dell´Unione europea, la cui popolazione è cresciuta di 20 volte negli ultimi 25 anni fino a giungere a circa 1,8 milioni di esemplari, ha portato «danni comprovati e permanenti» alle imprese acquicole e agli stock di numerose specie di pesce selvatico nelle acque interne e lungo le coste. Ogni anno i cormorani, la cui dieta quotidiana è costituita da 400-600 grammi di pesce, sottraggono infatti alle acque europee oltre 300. 000 tonnellate di pesce, ossia una quantità superiore alla produzione di pesce-acquacoltura di Francia, Spagna, Italia, Germania, Ungheria e Repubblica ceca nel loro insieme. Approvando con 558 voti favorevoli, 7 contrari e 18 astensioni la relazione di Heinz Kindermann (Pse, De), il Parlamento sottolinea inoltre che il pericolo di «gravi danni aumenta in maniera spropositata», mentre più il numero di cormorani si avvicina alla capacità di resistenza dei grandi bacini idrici, più le contromisure a livello locale perdono efficacia. Il Parlamento esorta quindi la Commissione e gli Stati membri a promuovere una gestione sostenibile della popolazione dei cormorani attraverso «un coordinamento, una cooperazione e una comunicazione rafforzati a livello scientifico e amministrativo», nonché a definire premesse adeguate per l´elaborazione di un piano di gestione per i cormorani a livello europeo. Successivamente, occorre prendere in considerazione gli effetti positivi di un piano di gestione della popolazione di cormorani a livello europeo e presentare eventualmente una proposta di soluzione al problema. Più precisamente, la Commissione dovrebbe proporre un piano di gestione a più livelli per la popolazione di cormorani coordinato a livello europeo che integri nel lungo termine i cormorani nel paesaggio culturale senza pregiudicare gli obiettivi della “direttiva Uccelli” e di Natura 2000 sulle specie ittiche e gli ecosistemi acquatici. La Commissione dovrebbe anche esaminare tutti gli strumenti giuridici a disposizione, al fine di ridurre gli effetti negativi della popolazione di cormorani sulla pesca e sull’acquacoltura. Il Parlamento ricorda poi che l´articolo 9 della “direttiva Uccelli” consente agli Stati membri e alle regioni di prevenire i "gravi danni" adottando contromisure provvisorie, a condizione che gli obbiettivi di tutela della direttiva non vengano compromessi (in concreto, le condizioni di conservazione favorevoli della specie). Al riguardo invita la Commissione a «definire chiaramente» il concetto di "gravi danni" allo scopo di darne un’interpretazione univoca. Invita inoltre la Commissione a fornire indicazioni più generali sulla natura delle deroghe consentite dalla stessa direttiva, «compreso un ulteriore chiarimento della terminologia laddove si ritenga possano sussistere ambiguità». I deputati invitano la Commissione e gli Stati membri a mettere a disposizione le risorse destinate dal bilancio comunitario alla rilevazione dei dati relativi al settore alieutico, anche per rilevazioni, analisi e previsioni sulla popolazione di cormorani nel territorio dell´Unione europea in vista di un eventuale monitoraggio periodico di questa specie. In tale contesto, la Commissione dovrebbe concedere in appalto e finanziare un progetto scientifico che elabori un modello di valutazione per la dimensione e la struttura della popolazione complessiva di cormorani. Il Parlamento propone infine di creare una base dati «affidabile ed efficace», aggiornata annualmente, sullo sviluppo, la quantità e la distribuzione geografica della popolazione di cormorani in Europa. Heinz Kindermann (Pse, De) Relazione sull´elaborazione di un "Piano europeo di gestione della popolazione di cormorani" al fine di ridurre il loro impatto crescente sulle risorse ittiche, la pesca e l’acquicoltura Procedura: Iniziativa Votazione: 4. 12. 2008 .  
   
   
SINDROME DA FORMICHE INVASIVE: PROSPERANO IN EUROPA SUPERCOLONIE DI FORMICHE DA GIARDINO  
 
Uno studio interdisciplinare su vasta scala condotto da un team internazionale di ricercatori ha dimostrato che la formica da giardino, Lasius neglectus, possedeva tratti invasivi molto prima che iniziasse a formare supercolonie in Europa, e che sono state le reti di trasporto antropiche a dare alla specie la spinta necessaria perché si trasformasse con successo in un insetto invasore. Lo studio è stato finanziato dal Quinto programma quadro dell´Unione europea (5°Pq) nell´ambito della rete di formazione per la ricerca Insects (Integrated studies of the economies of insect societies) e da una borsa di studio individuale intra-europea Marie Curie. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Plos One. I ricercatori hanno messo a confronto la formica invasiva L. Neglectus, descritta per la prima volta nel 1990 allorché invase un quartiere di Budapest (Ungheria), e la specie gemella L. Turcicus, una specie di formica non invasiva originaria della Turchia. Hanno quindi raffrontato tratti "invasivi" e "pre-invasivi" nelle due specie di formica, e ne hanno studiato vulnerabilità alle malattie, flusso genico, riconoscimento delle compagne di nido e aggressività nei confronti di formiche provenienti da altri formicai. Le formiche invasive vivono in piccoli sistemi composti da nidi interconnessi tra loro, hanno diverse regine, si mescolano liberamente a esemplari di altri nidi e si accoppiano sottoterra. Questa interazione rilassata con esemplari di altri formicai è fondamentale per il diffondersi della specie: le popolazioni imparentate non invasive non tollerano esemplari provenienti da altri formicai e si stringono intorno a un´unica regina, fattore che ne limita l´espansione. Secondo lo studio, uno dei motivi alla base dell´interazione della L. Neglectus con formiche provenienti da altri nidi sarebbe la scarsa capacità dell´insetto di riconoscere le proprie compagne. Lo studio suggerisce inoltre che un minor grado di antagonismo favorirebbe la formazione di supercolonie. Il gruppo di ricerca ha osservato che la formica non invasiva, la L. Turcicus, possiede diversi tratti considerati di "preadattamento all´invasività", che si sarebbero sviluppati molto tempo prima rispetto al momento dell´abbandono dell´habitat originario da parte delle formiche. Il successo della L. Neglectus come specie invasiva, conclude lo studio, è dovuto in buona parte a questi tratti di preadattamento e al fatto che gli esemplari della specie riescono a scuotersi di dosso i parassiti comuni restando costantemente in movimento. "Molte specie invasive sembrano dovere il loro successo ecologico almeno parzialmente alla capacità di liberarsi da parassiti, perché non tutti i nemici naturali seguono il proprio ospite in un nuovo ambiente quando le popolazioni fondatrici sono ristrette", secondo lo studio. Analizzando due parassiti che di norma affliggono queste formiche, i ricercatori hanno scoperto che quando la specie L. Neglectus si trasferisce verso un nuovo sito è capace di liberarsi di questi parassiti per un periodo di tempo sufficiente a creare un nuovo ramo della colonia. Lo studio conclude che l´evoluzione in queste formiche sarebbe avvenuta molto tempo prima che lasciassero l´Asia Minore e diventassero una specie invasiva. "Questo significa che da qualche parte dell´Asia occidentale è probabile che esistano ancora popolazioni autoctone non invasive sconosciute, a meno che non si siano estinte di recente. Se questa ipotesi è corretta, allora il trasporto umano e la liberazione da parassiti sarebbero stati fattori sufficienti a determinare la formazione delle supercolonie su larga scala che caratterizzano le popolazioni invasive esistenti. " I ricercatori avvertono che sarebbe piuttosto urgente scoprire la varietà di L. Neglectus autoctona e non invasiva. "I nostri risultati dimostrano che le popolazioni invasive di L. Neglectus rappresentano un potenziale problema di portata globale, nonché una minaccia specifica agli ecosistemi antropici delle zone climatiche freddo-temperate, che fino ad ora sono state solo molto raramente preda di formiche invasive", concludono. Scoprire la formica mancante sarà cruciale, sperano, per comprendere e combattere questi insetti nocivi. Le specie invasive nocive sono un problema crescente per la tutela della biodiversità naturale. "È ormai sempre più chiaro che molte specie di formiche condividono questo stile di vita, per cui non sorprende che un certo numero di esse si sia trasformato in insetti nocivi e invasivi che costruiscono enormi supercolonie fondate sui medesimi principi", ha commentato la dott. Ssa Sylvia Cremer dell´Università di Copenaghen, in Danimarca. "In futuro sempre più formiche diventeranno invasive, per cui è ormai necessario comprendere la loro biologia, e questo studio rappresenta un importante passo avanti in questa direzione", ha aggiunto il dott. Jes Pedersen. Nonostante l´Europa settentrionale non fosse mai stata preda di formiche invasive fino a qualche tempo fa, la formica da giardino è stata ora rilevata in oltre 100 siti in tutta Europa, inclusa Jena in Germania, Gand in Belgio e Varsavia in Polonia. La formica da giardino non teme il freddo e crea colonie che arrivano a estendersi sull´intera superficie di parchi e giardini, sterminando gli insetti autoctoni e danneggiando gli alberi. Ha l´aspetto di una normale formica da giardino ma raggiunge concentrazioni da 10 a 100 volte superiori. Per ulteriori informazioni, visitare: Progetto Insects http://www. Zi. Ku. Dk/eunet/ Università di Copenaghen http://www. Ku. Dk .  
   
   
VERSO IL CENSIMENTO DELL’AGRICOLTURA 2010  
 
Sta iniziando in questi giorni su tutto il territorio nazionale un’indagine campionaria, denominata “Rilevazione di controllo della copertura e qualità del prototipo di registro statistico delle aziende agricole”, che servirà a migliorare la preparazione del prossimo 6° Censimento generale dell’agricoltura previsto nel 2010 Dall’integrazione di vari archivi amministrativi (Catasto dei terreni, Sistemi informativi regionali, Anagrafi zootecniche, ecc. ) è stata ricavata una lista di aziende agricole, di cui è necessario testare la qualità sul campo. In tutto il territorio nazionale sono state selezionate circa 16 mila imprese e anche il Veneto parteciperà all’indagine campionaria. In virtù delle loro specializzazioni agricole sono stati scelti i territori di quattro Comuni: Lusia in Polesine, Fonzaso nel bellunese, Preganziol in provincia di Treviso e Sossano nel vicentino. La Regione Veneto ha in proposito attivato una rete di rilevazione appoggiandosi ad Avepa, l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura, che opererà sul territorio dei comuni coinvolti. Ai titolari delle unità campionate l’Istat ha già inviato una lettera spiegando le finalità della rilevazione e preannunciando che verranno a breve contattati dai rilevatori che si occuperanno della compilazione del questionario. L’indagine è inserita nel Programma Statistico Nazionale: i dati raccolti sono tutelati dal segreto statistico e sono sottoposti alle norme sulla protezione dei dati personali. La Regione invita pertanto gli imprenditori selezionati a dare senza alcuna preoccupazione la massima collaborazione a questa indagine preliminare, essenziale per migliorare la qualità delle informazioni statistiche in agricoltura e, di conseguenza, la programmazione delle politiche del settore. E’ possibile consultare l’informativa anche sul sito dell’Istat: http://www. Istat. It/strumenti/rispondenti/ indagini/clag/ .  
   
   
AGRICOLTURA, LOMBARDIA: BANDI PER 4 NUOVE MISURE PSR RISORSE PER PROMOZIONE PRODOTTI DI QUALITA´, TURISMO E SERVIZI IL PROGRAMMA 2007/2013  
 
 Mette A Disposizione 900 Milioni Di Euro "Prendono il via altre quattro misure del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013. Gli imprenditori agricoli potranno presentare nei prossimi giorni le domande di contributo per una serie di comparti che assumono una particolare rilevanza per le aziende lombarde". Lo annuncia Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, illustrando così l´apertura, nell´ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, dei bandi delle misure 133 (Attività di informazione e promozione dei prodotti agro-alimentari di qualità), 313 (Incentivazione attività turistiche), 321 (Servizi essenziali per l´economia e la popolazione rurale), 323 (Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale, sottomisura A - Formazione piani di gestione Siti Natura 2000). Durante il 2008 il nuovo Psr ha già raccolto 11. 020 domande di contributo da parte delle imprese agricole lombarde sulle diverse misure aperte fino ad ora, per una richiesta complessiva di oltre 500 milioni di euro. La dotazione del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 è di 900 milioni di euro, rappresentando così il più potente strumento finanziario a disposizione degli agricoltori lombardi durante i prossimi anni. "Con l´apertura di queste nuove misure - prosegue Ferrazzi - continuiamo nell´applicazione alla politica della concretezza che da sempre contraddistingue l´azione di governo della nostra Amministrazione. Noi lavoriamo per sostenere la competitività delle imprese, cardine di una realtà rurale fondamentale per la nostra regione. Con lo sviluppo della nostra agricoltura, e sempre in rispetto dell´ambiente che ci ospita, perseguiamo la valorizzazione dell´intero territorio insieme alle relative tradizioni ed alla sua storia". "E´ importante - conclude Ferrazzi - cogliere lo spirito del nuovo Psr per valorizzare ogni opportunità in un´ottica tipicamente lombarda: puntando cioè all´eccellenza e migliorando ancor più il dialogo tra tutti gli attori del sistema agro-alimentare, in coerenza alle linee della nuova programmazione". I bandi individuano i beneficiari e forniscono loro indicazioni e modalità di presentazione delle domande che dovranno essere inoltrate tramite il Sistema Informativo Agricolo Regionale (Siarl). Il decreto sarà pubblicato nei prossimi giorni sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Questo il dettaglio della quattro nuove misure. 133 - Attività di informazione e promozione dei prodotti agroalimentari di qualità. La misura ha la finalità di sensibilizzare i consumatori e gli operatori rispetto all´esistenza e alle caratteristiche dei prodotti tutelati da sistemi di qualità riconosciuti a livello comunitario o nazionale, sostenendo i programmi di attività degli organismi che rappresentano i produttori che partecipano ai sistemi di qualità dei prodotti, affinché informino i consumatori e promuovano la qualità dei prodotti, migliorando l´informazione e la conoscenza sull´esistenza e le caratteristiche dei prodotti tutelati e certificati da sistemi di qualità e ampliando e valorizzando il mercato di tali prodotti, promuovendone l´immagine sia verso i consumatori e sia verso i diversi operatori del mercato. La dotazione finanziaria complessiva della Misura che si ipotizza di utilizzare per il presente bando è di 2. 425. 568 euro. 313 - Incentivazione attività turistiche. La misura intende incentivare la dotazione infrastrutturale su piccola scala di tipo ricreazionale-ricettivo dei territori rurali, e sviluppare la capacità promozionale dell´offerta turistica sostenibile, valorizzando le risorse naturalistiche ed agricole ed il patrimonio locale (natura, cultura, artigianato, enogastronomia, prodotti tipici). La dotazione finanziaria complessiva della Misura per il presente bando è di 5. 927. 085 euro. 321 - Servizi essenziali per l´economia e la popolazione rurale. La misura intende sviluppare sistemi innovativi di offerta di servizi (sociali, didattici, professionali ecc. ); incoraggiare la diffusione del lavoro autonomo e l´ingresso e la permanenza nel mondo del lavoro, in particolare di giovani e donne; favorire iniziative integrate per la diversificazione, la valorizzazione del patrimonio locale, la diffusione delle moderne tecnologie di comunicazione ed informazione, e le energie rinnovabili. La dotazione finanziaria complessiva della Misura per il presente bando è di 5. 504. 584 euro. 323 - Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale. Sottomisura A - Formazione piani di gestione Siti Natura 2000. La misura si propone di sviluppare il turismo rurale e le piccole attività imprenditoriali collegabili e sostenere lo sviluppo integrato e multifunzionale delle attività agricole nelle zone rurali ed in ritardo di sviluppo. L´obiettivo proprio della sottomisura è concludere l´attuazione delle direttive attraverso l´approvazione dei piani di protezione dei Siti della rete Natura 2000, contribuendo in tal modo alla valorizzazione delle valenze ambientali del territorio rurale. La dotazione finanziaria complessiva della Misura per il presente bando è di 2. 200. 000 euro. . . .  
   
   
AGRICOLTURA, 26 MILIONI PER COMPETITIVITA´ AZIENDE LOMBARDE : PIENAMENTE OPERATIVO IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE  
 
 "Un importante stanziamento per sostenere l´innovazione e la competitività delle imprese agricole lombarde. Con questo riparto di risorse, il Programma di Sviluppo Rurale lombardo entra nel pieno della sua operatività". Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, annuncia così il primo riparto di risorse, relativo alla misura 121 (Ammodernamento delle aziende agricole) del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, con il quale sono state finanziate 297 domande per un contributo di 26,4 milioni di euro, movimentando un valore complessivo pari a 80 milioni di euro di investimenti ammessi. La misura 121 si pone l´obiettivo di promuovere l´innovazione di processo e di prodotto, oltre che la riconversione produttiva delle aziende agricole: tra gli interventi ammessi si ricordano le opere di miglioramento fondiario di natura straordinaria quali costruzione o ristrutturazione di fabbricati rurali al servizio dell´azienda agricola, le sistemazioni idrauliche delle reti aziendali, l´introduzione dell´impiego di fonti energetiche rinnovabili, o l´introduzione di sistemi di qualità ai sensi delle norme Iso, Emas ed Globalgap. Possono fare domanda le imprese individuali agricole, le società agricole, le società cooperative, le impresa associate. "Tenendo conto della particolare realtà del sistema agroalimentare e territoriale lombardo - continua Ferrazzi - credo che l´ammodernamento e l´innovazione tecnologica siano per le nostre imprese una priorità competitiva, un importante contributo alla valorizzazione delle produzioni di qualità e dei sistemi produttivi. Nello scorso Piano di Sviluppo Rurale 2000/2006, abbiamo finanziato progetti di innovazione e di miglioramento aziendale per una cifra complessiva di oltre 380 milioni di euro". "Il nostro obiettivo dichiarato - aggiunge Ferrazzi - anche in questo nuovo Programma di Sviluppo Rurale, è consentire il massimo sviluppo della nostra agricoltura, contestualmente ad una maggiore ed equilibrata redditività per chi, con passione, dedica la vita a questa non facile professione. Ritengo pertanto doveroso - conclude Ferrazzi - che gli strumenti a disposizione delle Istituzioni siano orientati a stimolare nel modo più opportuno le capacità del nostro sistema rurale, voglio credere che ogni centesimo della pubblica spesa affidato alle nostre imprese sia valorizzato al meglio per costruire una realtà agricola lombarda pronta ad affondare con solide basi le sfide del futuro, confermando l´eccellenza della nostra regione e dei suoi prodotti unici". Questo il dettaglio delle assegnazioni per provincia per le domande presentate dal 23 febbraio al 30 giugno 2008 (provincia, domande finanziate, stanziamento). Bergamo 20 2. 048. 894,39 ; Brescia 61 4. 326. 114,71 ; Como 10 865. 510,92 ; Cremona 25 4. 335. 891,75; Lecco 10 480. 060,52 ; Lodi 7 293. 825,02 ; Mantova 51 5. 013. 438,02; Milano 22 1. 750. 971,35 ; Pavia 52 3. 743. 258,46; Sondrio 25 2. 760. 521,77; Varese 14 791. 310,78 ; Totale 297 26. 409. 797,69. .  
   
   
MONTAGNA: "LEADER+", CONVEGNO SUI RISULTATI A PIELUNGO  
 
Pielungo di Vito d´Asio - "Oggi non mancano le risorse economiche, manca la risorsa uomo: dobbiamo calibrare lo sviluppo economico al territorio e investire di conseguenza, trovando chi poi possa attuare gli interventi. Insomma, bisogna investire sulla gente, dare fiducia e autostima alla gente di montagna affinché vivere qui non sia molto diverso dal vivere in città". Così l´assessore regionale alle Risorse agricole e forestali, Claudio Violino, ha introdotto il 4 dicembre il convegno su "Fondi strutturali comunitari e sviluppo dei territori montani. L´iniziativa comunitaria ´Leader+´. Esperienze e prospettive", svoltosi nel Castello Ceconi di Pielungo (Pordenone), al quale sono intervenuti il presidente della Regione, Renzo Tondo, e il ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi. Erano presenti anche i consiglieri regionali Luigi Cacitti, Enio Agnola e Enzo Marsilio. Per Violino, insomma, tocca alla politica utilizzare determinati sistemi e caratteristiche affinché ciò che in montagna già esiste rimanga e per avviare nuove iniziative ma strettamente legate alle esigenze della gente: "anche l´idea di parco può essere valida purché il parco non significhi solo divieti". Il saluto del Comune di Vito d´Asio è stato portato dal sindaco, Vincenzo Manelli, che sottolineando l´intervento della "Graphistudio" di Arba (rappresentata da Tullio Tramontina) per ridare vita al compendio Ceconi di Pielungo, ha chiesto "infrastrutture viarie e informatiche per far sì che la gente rimanga in montagna". Anche l´assessore della Provincia di Pordenone, Markus Maurmair, ha sottolineato che la montagna è in realtà una "montagna di problemi" per la mancanza di servizi, di imprenditorialità, per lo spopolamento e la conseguente cattiva gestione del territorio. Varie possono essere le ricette, ma Maurmair ha posto l´accento sulla necessità di una politica fiscale per la montagna. I dati relativi al bilancio di "Leader+" sono stati illustrati al convegno di Pielungo dal direttore centrale delle Risorse agricole, naturali e forestali, Luca Bulfone, e da Emanuela Blancuzzi, direttore del Servizio coordinamento politiche per la montagna. La Programmazione ora conclusa ha dimostrato che gli indirizzi sono stati diversi: dalla valorizzazione ambientale alle misure di sostegno sociale passando per la formazione; dal marketing del territorio agli aspetti economici per turismo rurale sostenibile. E´ stato sottolineato che "Leader" ha rappresentato un´occasione per la montagna friulana, ha portato discontinuità con le politiche del passato; i risultati sono stati importanti non tanto dal punto di vista economico, quanto da quello metodologico. "Leader", ancora, ha insegnato il "gioco di squadra" con i Gal (Gruppi di Azione Locale), vedendo i vari attori lavorare assieme su obiettivi, e la "strategia" per concentrare gli sforzi di tutte le comunità sul nuovo. La Programmazione "Leader" è stata efficace: i progetti sono stati innovativi, trasferibili, dimostrabili. Gli esempi sono molti, tra i maggiori: l´albergo diffuso, l´ ecomuseo, il parco avventura, tutti attuati mettendo in sinergia risorse pubbliche e private. In Friuli Venezia Giulia è stata data attuazione a "Leader" attraverso una programmazione regionale e, a livello locale, attraverso la definizione e la realizzazione di tre piani di sviluppo locale da parte di altrettanti Gal, società consortili formate da soci pubblici e privati territorialmente rappresentativi: Euroleader (Carnia e Gemonese), Montagna Leader (zona montana della provincia di Pordenone) e Alpi Prealpi Giulie (Val Canale, Canal del Ferro, Valli del Torre e Valli del Natisione). Le risorse impiegate per il programma di iniziativa comunitaria sono ammontate a quasi 11 milioni 600 mila euro, a carico del Feoga Orientamento (50 per cento), dello Stato (35 per cento) e della Regione (15 per cento), a cui sono stati aggiunti altri 3. 334. 482 euro di fondi regionali. Circa il futuro, le competenze di "Leader" saranno trasferite all´asse Iv del Piano di Sviluppo Rurale con 15 milioni di euro, cui si aggiungerà la parte regionale, con ampliamento dell´area regionale interessate. Interventi ulteriori sono stati proposti da Mariella Santevecchi del Ministero delle politiche agricole, da Marcello Solazzi della Commissione Europea, da Francesco Mantino dell´Inea, e dai rappresentanti dei tre Gal del Friuli Venezia Giulia Carlo Toniutti, Daniele Petris e Franco Protti: questi ultimi hanno illustrato i risultati conseguiti nelle singole aree e le attese per il futuro. Le conclusioni al convegno su "Leader+" sono state tratte dal presidente della Regione, Renzo Tondo, e dal ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi. Entrambi hanno avuto parole di apprezzamento per la Graphistudio per l´investimento fatto per acquisire il castello Ceconi e per ridargli vita attraverso un utilizzo sia per l´azienda sia per il territorio. Tondo in particolare ha sottolineato che "la scelta di fare qui il convegno dipende dal fatto che il castello è uno dei simboli del Friuli Venezia Giulia e significa attaccamento al territorio, come pure riconoscimento dell´azione del privato". "È precisa volontà del governo regionale - ha affermato il presidente - di valorizzare il territorio: quindi essere qui oggi significa attenzione alla montagna, che con solo il 17 per cento della popolazione rappresenta oltre 50 per cento del territorio. Investire in montagna significa operare anche per la pianura grazie a una corretta gestione del territorio". Soffermandosi su "Leader+", Tondo ha ricordato che la Regione volle che tale strumento fosse rivolto solo alla montagna e oggi i risultati dimostrano che il riscontro è stato positivo. E ciò stimola i privati nei loro investimenti. "Un risultato positivo che è importante in un momento di crisi come questo - ha concluso - e può aiutare a far capire che vivere in montagna è bello: il problema non è lo svantaggio della lontananza, ma quello delle relazioni: dobbiamo allora investire sulle infrastrutture materiali e immateriali perché i giovani trovino gli stimoli per vivere e lavorare in montagna. Questa è la scommessa che vogliamo vincere". Anche il ministro Ronchi ha posto l´accento sulla crisi che si è abbattuta sull´economia: "tuttavia - ha detto - la situazione italiana è meno drammatica che in altri Paesi per la solidità del sistema creditizio fondato sul reale e non sul virtuale. In questo panorama vi sono dei segnali confortanti. Come l´esempio di forza che il Friuli ci ha dato nel dopo terremoto; ora quest´altro esempio di uso sapiente delle risorse comunitarie e per l´azione dei Gal, che hanno saputo coniugare sviluppo e radicamento". Sui fondi strutturali europei il ministro ha sostenuto che l´Italia deve saper fare di più, produrre maggiore progettualità perché in un periodo così pesante sarebbe un delitto non utilizzare le risorse che l´Europa ci mette a disposizione (28 miliardi nel prossimo futuro). "Da parte del ministero - ha concluso Ronchi - è già stata intrapresa una lotta contro le frodi che possono sorgere nell´uso dei fondi comunitari; sarà poi istituito un tavolo con le Regioni per essere sinergici rispetto alle possibilità che ci vengono offerte e per le quali dobbiamo produrre progettualità: dobbiamo lavorare per essere vicini al privato che vuole investire e ai cittadini in difficoltà. Se ci sono prospettive, anche i giovani rimangono in montagna". . .  
   
   
LA GIUNTA VENETA APPROVA IL PROGRAMMA DI INTERVENTI URGENTI  
 
Per Il Settore Della Bonifica E Irrigazione E’ di € 14. 660. 000,00 il finanziamento complessivo che la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore all’Ambiente, Giancarlo Conta, ha approvato a favore dei Consorzi di Bonifica e delle Comunità Montane del Veneto per interventi di natura urgente ed indifferibile per il settore della bonifica e dell’irrigazione. Gli interventi previsti per la bonifica hanno finalità di tutela del territorio e di mantenimento del necessario franco di coltivazione o costituiscono adeguamenti e ammodernamenti delle opere idrauliche esistenti, chiamate continuamente a fronteggiare situazioni non prevedibili al momento della originaria progettazione, a causa delle modifiche intervenute nell’utilizzo del territorio. Per quanto attiene, invece, gli interventi riguardanti l’irrigazione, questi hanno la finalità di tutelare la stabilità delle produzioni agricole spesso con carattere di tipicità e di elevata specializzazione e di garantire, in molti casi, la riduzione delle dispersioni della risorsa idrica irrigua, nonché la massima razionalizzazione del suo utilizzo. “Le problematiche legate al cambiamento climatico in atto - precisa l’Assessore Conta - evidenziano costantemente la necessità di garantire la migliore valorizzazione della risorsa idrica irrigua disponibile, sia nella sua veicolazione nella rete adduttrice, sia nella distribuzione, eliminando le condizioni che ne comportano lo spreco”. Le risorse stanziate consentiranno da subito l’avvio di una prima serie di interventi, già corredati dei pareri istruttori degli Organi Consultivi regionali: Padova Consorzio di bonifica Adige Bacchiglione di Conselve. Lavori urgenti e indifferibili di ammodernamento, adeguamento, manutenzione straordianaria di idrovore, sifoni e paratoie - 2° stralcio. Importo € 500. 000,00; Manutenzione straordinaria impianto idrovoro Foresto Superiore. Importo € 135. 000,00. Consorzio di bonifica Pedemontano Brenta Interventi idraulico-ambientali nell’area del parco di Villa Contarini in Comune di Piazzola sul Brenta. Importo € 600. 000,00 Verona Consorzio di bonifica Agro Veronese Tartaro Tione di Verona. Lavori di sistemazione canale diramatore di irrigazione Ramo di Destra e del canale 140/G nel tratto compreso tra Viale della Fiera e Viale del Lavoro in comune di Verona. Importo € 400. 000,00; Consorzio di bonifica Valli Grandi e Medio Veronese di S. Pietro di Legnago. Lavori urgenti e indifferibili per l’alimentazione idrica di terreni in località Cà del Lago in comune di Cerea. Importo € 350. 000,00. Venezia Consorzio di bonifica Basso Piave di San Donà di Piave. Adeguamento del collettore idraulico tra le idrovore di Pesarona e Jesolo. Importo € 360. 000,00. Rovigo Consorzio di bonifica Delta Po Adige di Taglio di Po. Adeguamento impianti idrovori obsoleti - 2° stralcio. Importo € 780. 000,00. Consorzio di bonifica Polesine Adige Canalbianco di Rovigo. Lavori di adeguamento e potenziamento impianto idrovoro Val Pilota in comune di Pettorazza- 1° stralcio. Importo € 400. 000,00. .  
   
   
EMILIA ROMAGNA: IN ARRIVO GIÀ DALLA METÀ DI DICEMBRE AIUTI PER 180 MILIONI DI EURO. RABBONI: " IL 2008 UN ANNO NON FACILE. UNA BOCCATA D´OSSIGENO IMPORTANTE PER MOLTE AZIENDE. ASSICURARE IL PAGAMENTO IN TEMPI RAPIDI E CERTI".  
 
 Bologna - Già dalla seconda metà di dicembre Agrea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura comincerà a pagare i premi, i contributi e gli aiuti agli agricoltori che hanno fatto domanda per il 2008. Si prevede che verranno erogate risorse complessivamente per 180 milioni di euro. “Quello che sta terminando – ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - non è stato un anno facile per gli agricoltori, anche della nostra regione, che hanno dovuto fare i conti in particolare con difficoltà sul fronte dei prezzi e problemi di liquidità. In questo quadro i benefici comunitari possono rappresentare per molte aziende agricole, un ‘importante boccata d’ossigeno. Per questo abbiamo chiesto ad Agrea uno sforzo per assicurare a chi ne ha diritto il pagamento delle risorse previste in tempi rapidi e certi”. La maggior parte dei premi relativi alla cosiddetta Domanda Unica (che dopo la riforma della Pac del 2003 permette di usufruire appunto con un´unica richiesta dei benefici comunitari) cominceranno ad essere pagati già dalla metà di questo mese. Si prevede che verranno erogate risorse per 160 milioni di euro e che già alla fine di gennaio sarà stato garantito il pagamento a circa l’80-90% delle aziende interessate, per un importo pari a circa l’80% del totale richiesto. Sono previsti a febbraio 2009 solo i pagamenti dei premi per la zootecnia e a marzo quelli per lo zucchero, successivamente alla chiusura dei controlli amministrativi previsti sulle attività di conferimento. Non riceveranno alcun pagamento entro la fine di gennaio solo quelle aziende estratte per il controllo a campione (previsto sul 5% del totale delle domande) e quelle interessate a scostamenti, tra quanto dichiarato in domanda e le rilevazioni satellitari, superiori ai limiti previsti dalle norme comunitarie. Per queste aziende l’erogazione dei premi sarà momentaneamente sospesa in attesa delle opportune verifiche. Sempre dalla metà di dicembre partiranno i pagamenti dei premi previsti dal Piano regionale di sviluppo rurale. In questo caso sarà erogato ad ogni azienda agricola il 75% degli importi ritenuti ammissibili per un ammontare complessivo di circa 20 milioni di euro. Questi premi riguardano in particolare le misure agroambientali: agricoltura integrata, biologica , tutela delle razze e delle varietà autoctone; zone di montagne e collinari svantaggiate, per citare solo le principali. .  
   
   
UE: TONDO-RONCHI, MONTAGNA FVG BUON ESEMPIO UTILIZZO FONDI  
 
 Arta Terme (Ud) - I fondi strutturali europei diventeranno il massimo riferimento per un sistema nazionale che avrà a disposizione sempre meno risorse. Di conseguenza, utilizzare al meglio i finanziamenti comunitari ma anche governare oltre i semplici schieramenti e favorire il più possibile gli investimenti privati nelle infrastrutture sono e saranno le condizioni che, nel corso di una visita alle aree montane dell´estremo Nordest d´Italia, il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi, e il governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, il 4 dicembre hanno individuato come "necessarie se non essenziali per fronteggiare la crisi economica globale". Reduci da Vito d´Asio (Pn), dove hanno preso parte ad un convegno nell´ambito dell´iniziativa comunitaria Leader plus, Ronchi e Tondo si sono recati nel pomeriggio al rinnovato centro termale di Arta Terme (Ud), completamente recuperato grazie a fondi europei Obiettivo 2, dove sono stati accolti dal consigliere regionale Luigi Cacitti, dal presidente del Cosint (Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo), Gianni Somma, e dal sindaco di Arta Terme, Marlino Peresson. "Questo è un perfetto esempio di risorse ben spese, un modello di Impresa e Sviluppo da prendere come riferimento", ha affermato il ministro, sottolineando le forti ricadute positive sul territorio in termini di lavoro e di presenze turistiche. "Oggi - ha aggiunto - riconosciamo il coraggio di coloro i quali hanno osato e rischiato, credendo nelle potenzialità della propria terra". Lo stabilimento di Arta, ormai prossimo all´inaugurazione anche dell´ala termale più nuova, accoglie di media oltre 8mila clienti all´anno, il 70 p. C. Dei quali sceglie il trattamento integrale di 12 giorni, fornendo complessivamente 170mila trattamenti dedicati tra cure tradizionali e wellness. "Ho voluto portare qui il ministro - ha spiegato Tondo - affinché si rendesse conto dei problemi ma anche della vitalità e della concretezza che contraddistinguono la montagna della nostra regione, spesso lontana dai riflettori mediatici ma esempio costante di impegno e volontà di crescita". Il presidente del Friuli Venezia Giulia ha quindi auspicato che molte realtà italiane seguano questo esempio, "privilegiando l´unità di intenti alle contrapposizioni politiche in maniera da garantire, in un momento difficile per tutti, continuità ed efficacia soprattutto agli interventi strutturali". .  
   
   
MARCHE: RICHIESTISSIMO IL LATTE CRUDO  
 
Davanti all´ultimo distributore di latte crudo, ossia appena munto, che e` stato istallato qualche settimana fa a Fano, ogni giorno c´e` sempre la fila di persone che ne fa scorta. Un trend di forte crescita, questo della mescita di latte ´al minuto´ che fa risparmiare il consumatore e garantisce comunque la sicurezza e la freschezza del prodotto. L´assessore all´Agricoltura e vicepresidente della Regione Paolo Petrini ha voluto ricordare che tale iniziativa autorizzata su tutto il territorio e` resa possibile dall´alta professionalita` dei nostri allevatori che grazie a stalle altamente tecnologiche che osservano tutte le garanzie di sicurezza e allevano razze bovine da latte nel massimo rispetto dell´igiene e benessere degli animali, immettono giornalmente sul mercato il latte crudo appena munto da sempre emblema della salute. Infatti i controlli sul latte alla stalla effettuati dalle Asl competenti sono puntuali e rigorosi. Solo il latte che presenta le condizioni igienico sanitarie e nutrizionali previste per legge e` destinato al consumo umano. A differenza del latte fresco pastorizzato il latte crudo appena terminata la mungitura viene immediatamente refrigerato e immesso direttamente nei distributori automatici a temperatura costante di 4 centigradi. Il latte del distributore viene consumato in giornata, quello invenduto e` ritirato e destinato a produrre formaggi freschi. Il consumatore si rifornisce direttamente al distributore, inserimento monete ed avvicinando la bottiglia all´ erogatore ; la bottiglia puo` essere fornita da un apposito distributore o portata da casa. Il costo del latte e` molto vantaggioso, 1 euro-1,10 euro rispetto a 1,50 minimo del latte fresco pastorizzato in commercio al supermercato o nelle latterie. Le famiglie stanno scoprendo la bonta` del latte crudo e la sua economicita`. La richiesta e` sensibilmente aumentata in questo periodo natalizio, tanto che in regione gli allevatori autorizzati alla vendita sono gia` una dozzina e i distributori sono circa 30; la Regione marche, a maggior garanzia del consumatore, ha intenzione di estendere il proprio marchio Qm ´ qualita` garantita dalle Marche anche ai distributori di latte crudo, limitatamente pero` alle aziende da latte con riconoscimento alla produzione di latte fresco pastorizzato di alta qualita`. .  
   
   
“IL LATTE ‘ALLA SPINA’ DA FILIERA CORTA È OTTIMO, MA È BUONA NORMA PASTORIZZARLO O BOLLIRLO” “A CASA VA CONSERVATO USANDO LE STESSE PRECAUZIONI DEGLI ALIMENTI FRESCHI  
 
“E’ buona norma dare una ‘scottata’ al latte acquistato nei distributori che numerosi allevatori hanno predisposto non solo nel territorio emiliano romagnolo, ma ormai in tutta Italia dove se ne contano più di 2000. Il latte erogato dalla ‘spina’ dai produttori che fanno vendita diretta è di ottima qualità, anche dal punto di vista sanitario, perché soggetto a ripetuti controlli da parte delle Ausl, ma il latte appena munto necessita di essere pastorizzato in casa, una prassi codificata da tempo: è l’abitudine di acquistare prodotti sterilizzati o pastorizzati che ha fatto dimenticare le normali norme igieniche di chi si serve, con vantaggi economici, dai distributori, ovvero il contenitore deve essere pulito e il latte crudo deve essere portato ad ebollizione, o almeno ad una temperatura di 70 – 80 gradi per non correre più nessun rischio”. La precisazione è della Cia Emiliano Romagnola a seguito di alcuni casi di malessere dovuti alla presenza di E. Coli, un batterio che può essere presente nel latte crudo. “Come per tutti gli alimenti freschi, inoltre – ricorda la Cia – il latte va conservato nelle condizioni ottimali e la durata nel frigorifero è limitata”. “Non avrebbe alcun senso interrompere la distribuzione del latte – commenta Nazario Battelli, presidente della Cia Emilia Romagna – perché è un servizio che i consumatori apprezzano in quanto il latte oltre ad essere buono la filiera corta consente un notevole risparmio alle famiglie. Semmai – ribadisce – è giusto dare una corretta informazione agli estimatori del latte alla spina con indicazioni da apporre nelle colonnine. Avvertenze che devono riguardare l’igiene del contenitore che si porta da casa (quello fornito dalla macchina è sterilizzato) e naturalmente il suggerimento di portarlo ad una temperatura di 80 gradi o ancora meglio di bollirlo”. .  
   
   
ZOOTECNIA: REGIONE UMBRIA ADOTTA REGIME AIUTI PER ASSISTENZA TECNICA NEL TRIENNIO 2009-2011  
 
Rafforzare la competitività del settore zootecnico umbro attraverso la fornitura di servizi di assistenza tecnica che favoriscano il miglioramento della qualità dei prodotti zootecnici, assicurino elevati standard in termini di sanità, rispetto dell’ambiente e benessere animale, sostengano il processo innovativo. È l’obiettivo che si pone la Giunta Regionale dell’Umbria che, su proposta del vicepresidente e assessore alle Politiche agricole Carlo Liviantoni, ha deliberato di adottare il regime di aiuto per l’assistenza tecnica zootecnica, in sigla “Atz”, nel triennio 2009-2011. “Con il programma ‘Atz’ – sottolinea Liviantoni – la Regione Umbria intende proseguire le attività di assistenza tecnica per il settore zootecnico in considerazione del rilievo strategico che rivestono nelle politiche di sostegno e sviluppo della competitività della zootecnia e del sistema agroalimentare regionale. L’attivazione degli aiuti, per i quali sono previste risorse finanziarie fino a un massimo di 300mila euro all’anno – aggiunge l’assessore regionale - è subordinata all’acquisizione di eventuali osservazioni da parte dei competenti servizi della Commissione europea ai quali, in applicazione del regolamento comunitario che disciplina le prestazioni di assistenza tecnica nel settore agricolo, verrà inviata la relativa comunicazione”. Beneficiarie dell’aiuto, concesso tramite associazioni degli allevatori e altri organismi che forniscano assistenza tecnica, sono le piccole e medie imprese agricole attive nel comparto zootecnico che sostengano spese per istruzione generale e formazione, per assistenza tecnica su settori quali alimentazione del bestiame, miglioramento della gestione degli allevamenti e della qualità dei prodotti, tecniche colturali, produzione dei mangimi, problematiche ambientali e igienico-sanitarie, controllo dei fattori produttivi e di trasformazione, funzionalità ed efficienza delle macchine mungitrici. Le imprese zootecniche, inoltre, potranno presentare domanda di aiuto per l’organizzazione e la partecipazione a forum per lo scambio di conoscenze tra imprese, a concorsi, mostre e fiere, e per le pubblicazioni, quali cataloghi e siti web, sui produttori della regione o di un prodotto regionale. La definizione dei criteri e delle modalità di attuazione del programma regionale di aiuto saranno stabiliti con successivi atti. . .  
   
   
PATENTINO PER L´ACQUISTO DI PRODOTTI FITOSANITARI: CORSI ED ESAMI  
 
Chi acquista prodotti fitosanitari classificati come "molto tossici“, "tossici“ o "nocivi“ deve presentare un’autorizzazione per l‘acquisto rilasciata dalla Ripartizione provinciale Agricoltura. Sia per il primo rilascio che per il rinnovo del patentino, è obbligatoria la frequenza di un apposito corso di aggiornamento per la preparazione all’esame. I corsi per ottenere il patentino per l´acquisto di prodotti fitosanitari saranno organizzati dalle scuole professionali agrarie, e si svolgeranno tra il 3 febbraio e l´8 aprile. Tutti i corsi inizieranno alle 9, e avranno una durata di 3 ore. I corsi in lingua italiana per l´ammissione all´esame si svolgeranno il 12 febbraio e l´8 aprile alla scuola agraria "Laimburg" di Vadena. L´esame può essere sostenuto lo stesso giorno, nel pomeriggio, presso la sede dei corsi di aggiornamento, oppure ogni mercoledì dalle 9 alle 12 a Bolzano (Ufficio frutti-viticoltura, via Brennero 6), Egna (Palazzo provinciale Bassa Atesina, Ripartizione agricoltura, piazza Bonatti 2/3), Silandro (Ufficio distrettuale agricoltura, via Castello di Silandro 6) e Bressanone (Ufficio distrettuale agricoltura, via Stazione 18). Nel caso in cui il patentino fosse stato smarrito, è obbligatorio presentare una denuncia di smarrimento rilasciata da una stazione dei carabinieri .  
   
   
A TEMPIO PAUSANIA UN SEMINARIO SUL SUGHERO  
 
Martedì 9 dicembre, dalle 10. 00 alle 13. 00, presso il Consorzio Zir di Tempio Pausania (Ot), Sardegna Ricerche organizza un seminario dal titolo "Il sughero: una risorsa ambientale e produttiva fra tradizione ed innovazione". L´evento rientra tra le attività del progetto "Innovazione e Valorizzazione del sughero" (Por Sardegna 2000-2006) che punta a sostenere le produzioni tradizionali quali il tappo in sughero naturale monopezzo e, allo stesso tempo, ha lo scopo di stimolare la collaborazione tra i soggetti operanti nel comparto del sughero per la risoluzione di tematiche comuni quelle legate alle produzioni innovative collegate con le attività di riciclo e alla realizzazione di nuovi prodotti. Durante il seminario saranno presentate le iniziative del Wwf per la salvaguardia delle foreste di sughere ed i riflessi di queste attività sui settori produttivi dei tappi in sughero utilizzati in enologia, e sulle possibili prospettive di crisi o di rivitalizzazione del comparto, fortemente radicato in Gallura, che rappresenta il 90% delle produzioni italiane e circa il 40% delle produzioni mondiali di tappi. Inoltre si focalizzerà l’attenzione su una strategia congiunta che combini la valenza ambientale delle foreste di querce con il valore della produzione del sughero e le sue applicazioni tradizionali e innovative. Il seminario è rivolto a tutte le aziende del comparto del sughero, le cantine sociali, i tecnici degli enti di ricerca, i buyer della grande distribuzione, i proprietari di enoteche e di winebar, l´associazione industriali del nord Sardegna (Ss e Ot) e le autorità locali. Ulteriori informazioni e il programma dell´evento sono scaricabili dal sito di Sardegna Ricerche. .  
   
   
MARCHE: ´CIBO, PREZZI, AMBIENTE´ . IL CONVEGNO DI APERTURA DI ECO&EQUO.  
 
L´organizzazione dal basso per accorciare la filiera dal produttore al consumatore ed alcuni esempi di nuovi meccanismi di mercato- come la vendita diretta dalle fattorie e i gruppi di acquisto solidale (Gas)- stanno prendendo piede non solo in Italia, ma anche nelle Marche. Pratiche sempre piu` seguite da consumatori consapevoli e informati e che permettono un abbattimento dei prezzi anche del 30-40 %, costringendo cosi` la grande distribuzione e le multinazionali ad abbassare i prezzi per restare competitivi. E´ stato uno dei numerosi temi affrontati nel convegno ´ Cibo, Prezzi, Ambiente´, in apertura di Eco&equo, la manifestazione promossa dall´assessorato regionale Ambiente- Politiche sociali- Immigrazione -Cooperazione allo Sviluppo, alla Fiera di Ancona fino all´8 dicembre. Un interessante talk show, magistralmente animato da Giovanni Anversa, giornalista di Rai3, conduttore del programma ´Racconti di Vita´, che ha offerto molti spunti di riflessione ai tanti e qualificati interlocutori di livello regionale e nazionale. Oltre all´assessore regionale all´Ambiente, Marco Amagliani e al vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini, sul palco anche Gianalberto Luzi (pres. Coldiretti Marche), Luigi Pelliccia (responsabile Centro studi di Federalimentare); Vladimiro Rapini ( Area Sud Ipermercati Coop Adriatica); Andrea Ferrante (Presidente Federale Aiab ´ biologico); Paola Cicchese del Consorzio Farmer market di Fermo; Floro Bisello (Adusbef Marche); Caterina Francioni del G. A. S. Di Tolentino. Un confronto articolato e approfondito anche dalle testimonianze degli imprenditori agricoli, in collegamento televisivo dallo stand di Coldiretti con l´Auditorium. Tra gli altri, anche giovani imprenditori agricoli che seguono il principio di ´Buono, Pulito, Giusto´ per riassumere una produzione sostenibile a livello ambientale, di qualita`, a prezzi equi. Il dibattito e` partito da una parola chiave suggerita da Anversa: responsabilita`, di tutti, per una diversa idea di benessere sociale. ´Partire dai piccoli esempi virtuosi che possiamo tutti mettere in pratica - ha sostenuto Marco Amagliani- per arrivare alle grandi azioni che sono compito della politica. Ma e` la modalita` di consumo che non e` piu` sostenibile, il sistema non puo` piu` reggerla, ne` a livello ambientale-energetico, ne` economico e ne stiamo pagando le conseguenze, il mondo ci sta gia` presentando il conto´ Piu` che le produzioni allora, dobbiamo globalizzare i diritti dei cittadini sia di quelli che consumano, sia di quelli che non possono farlo perche` l´indice di poverta` e` troppo alto. ´ I coltivatori sono sempre meno, ma il territorio che va sempre piu` tutelato e` lo stesso per dimensione. A cambiare e` la cultura agricola: prima si guardava solo alla quantita`, adesso si privilegia la qualita` che diventa sinonimo di produzione locale e di trasparenza vera. (Luzi). In tal senso anche Paolo Petrini che ha affermato la necessita` di una piu` forte organizzazione e rinnovamento del settore agricolo: ´Occorre produrre ´ ha detto - pensando al consumatore, non puntando all´omologazione, ma al rilancio della produzione locale in modo che la scelta del consumatore sia consapevole. Occorre ragionare fuori dagli schemi, con politiche di contenimento commerciale, convincendo la grande distribuzione a rapportarsi piu` frequentemente con la produzione locale. ´ Pelliccia della Federalimentari ha ricordato che il settore alimentare e` la piu` importante filiera economica del Paese con 20 miliardi di fatturato, ma il momento e` difficile come durante l´austerity del ´73, in cui c´e` erosione di qualita` e quantita`. E´ giusto ´ ha detto - accorciare le filiere e valorizzare la sicurezza alimentare, ´ma piccolo non e` piu` bello´. E mentre cala il consumo di prodotti tradizionali, in controtendenza il consumo di alimenti biologici cresce, nonostante i prezzi piu` alti. Quindi la ricerca di qualita` non si abbassa e in tale settore l´Italia e le Marche sono all´avanguardia. (Ferrante). ´ Un calo di consumi dell´1% allarma le multinazionali che poi abbassano i prezzi, segno di un grande potere del consumatore che ha la liberta` di scelta dei prodotti. Noi dei Gas privilegiamo un rapporto di amicizia col produttore, puntando anche alla diminuzione degli sprechi e alla stagionalita` dei prodotti. ´ (Francioni). Un esempio di un mese fa, e` l´avvio del Farmer Market di Fermo raccontato da Paola Cicchese. Un mercato di vendita diretta, ´frequentato in gran parte da pensionati che si sorprendono dei prezzi, pensando che i produttori si siano sbagliati´ e osteggiato da molti commercianti che pero` poi hanno dovuto abbassare i prezzi. ´ .  
   
   
SOSPENSIONE DELL´ATTIVITÀ DELLE COMMISSIONI DI DEGUSTAZIONE  
 
Cuneo - La Camera di Commercio di Cuneo informa tutti gli interessati che l´attività delle commissioni di degustazione sarà sospesa per la pausa natalizia, dovuta alla chiusura dei laboratori di analisi, dal 24 dicembre al 2 gennaio 2009. Coloro che intendono ottenere l´attestazione di idoneità di vini doc o docg prima delle festività dovranno far pervenire le richieste di prelievo alla Camera di Commercio di Cuneo - uffici di Alba oppure al Consorzio Vini d´Alba entro le ore 12 di lunedì 15 dicembre. L´attività riprenderà con i prelievi lunedì 5 gennaio. .  
   
   
INCONTRO PRESSO IL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE PER DISCUTERE DELLE PROBLEMATICHE DELLO ZUCCHERIFICIO DEL MOLISE  
 
L´assessore regionale all´Agricoltura, Nicola Cavaliere, ha partecipato il 4 dicembre ad un incontro presso il Ministero delle Politiche Agricole per discutere delle problematiche dello Zuccherificio del Molise. Sia a questo incontro, che al Tavolo Bieticolo-saccarifero Nazionale che è seguito, Cavaliere ha ribadito la volontà della Regione Molise di mantenere e fortificare la filiera bieticola-saccarifera del proprio territorio, e di voler cercare di allargare ad altri soggetti la compagine societaria dello Zuccherificio del Molise. Su quest´ultimo punto, l´Assessore ha dovuto prendere atto della dichiarata indisponibilità di Finbieticola ad entrare nell´assetto societario dello stabilimento di Termoli. La questione, ad ogni modo, verrà più ampiamente esaminata e dibattuta nel prossimo incontro tecnico previsto per martedì 9 dicembre presso il Ministero delle Politiche Agricole a cui parteciperanno esperti e funzionari degli Enti e delle Istituzioni interessate. I tecnici avranno il compito di mettere a punto un nuovo Piano industriale da porre all´attenzione del Tavolo politico, che dovrebbe tenersi il successivo mercoledì, che vedrà la partecipazione del Ministro Zaia e dei Presidenti delle Regioni Molise e Puglia. .  
   
   
RISTRUTTURAZIONE VIGNETI –MANZATO: APPROVATO PIANO, DISPONIBILI IN PRIMA BATTUTA OLTRE 5 MILIONI DI EURO. LE DOMANDE ENTRO 15 GENNAIO  
 
Ancora più qualità per i vini del Veneto, regione che produce circa 7 milioni e mezzo di ettolitri l’anno, dei quali oltre 2 milioni 300 mila a Denominazione d’Origine Controllata e oltre 4 milioni e mezzo a Indicazione Geografica Territoriale, e che esporta quasi 4 milioni 800 mila ettolitri, cioè circa il 28 per cento del totale, in quantità e valore, del vino italiano che finisce all’estero. E’ questo l’obiettivo del Piano regionale di ristrutturazione e riconversione viticola, approvato dalla Giunta veneta su iniziativa del vicepresidente Franco Manzato, in attuazione del regolamento comunitario applicativo della nuova Ocm sul vino e del Decreto ministeriale che norma la questione. “Con l’approvazione del Piano – ha sottolineato Manzato – abbiamo anche deciso l’apertura fino al 15 gennaio prossimo dei termini per la presentazione delle domande per ottenere i benefici finanziari previsti relative alla prima annualità di applicazione. L’importo che il Veneto potrà impiegare in prima battuta per la liquidazione degli aiuti ammonta a oltre 5 milioni 317 mila euro complessivi. Abbiamo inoltre ritenuto di avvalerci della facoltà data dal regolamento europeo, che consente il pagamento anticipato dell’aiuto ai produttori prima delle operazioni previste dalla richiesta presentata”. In questo campo positivi risultati sono stati già raggiunti con il Piano regionale di riconversione e di ristrutturazione viticola adottato in base al precedente regolamento europeo del 1999, del quale viene mantenuto in piedi l’impianto complessivo, con gli opportuni adeguamenti alle nuove e più stringenti esigenze del settore. “In quella circostanza è stata avviata una efficace e mirata ristrutturazione del patrimonio viticolo regionale – ha fatto presente Manzato – che ha consentito di adeguare l’offerta delle produzioni enologiche ai mutamenti dei gusti dei consumatori e di impostare modelli viticoli funzionali ad un miglioramento qualitativo delle produzioni e ad un maggiore livello di meccanizzazione delle operazioni. ”. Il Piano potrà subire adeguamenti in corso di attuazione, a seconda delle situazioni e delle esigenze che si dovessero presentare. .  
   
   
CONCLUSO IL III SIMPOSIO INTERNAZIONALE SUL SANGIOVESE  
 
Firenze - «Il Sangiovese è uno dei “sistemi” della Toscana, un prodotto che la rappresenta come un ambasciatore nel mondo sul piano storico, sociale ed economico. Per questo richiede un´azione comune e concordata; la Regione ha preso in carico la difesa di questo vitigno, ma questa azione avrà un senso finalizzato solo se avrà dietro, in modo compatto e coeso, i produttori e le loro associazioni rappresentative». E´ questo il “cuore” politico dell´intervento del presidente della Regione Claudio Martini alla tavola rotonda che ha chiuso il Iii simposio internazionale sul Sangiovese, organizzato a Firenze dalla Arsia. «Parlare di Sangiovese significa parlare della viticoltura della Toscana, leader nella produzione internazionale dei vini di qualità – ha sottolineato ancora Martini -. Se è vero che risulta tra i primi dieci vitigni coltivati nel mondo, e ch e è il vitigno italiano più diffuso, è ancora più vero che solo da noi esprime il massimo delle sue caratteristiche, oltre a essere il più presente con oltre il 66,5 per cento dei vigneti. Le caratteristiche della terra toscana hanno contribuito alla qualità, ma non meno importanti sono le grandi capacità dei nostri viticoltori (le testimonianze storiche ci dicono che questo vitigno era oggetto di studio nella nostra regione già quattro secoli fa) e la capacità di stare sul mercato». Martini ha poi messo in rilievo gli esiti scientifici scaturiti dai tre giorni di lavoro: «Sono tutte ipotesi di lavoro su cui riflettere e da valutare in direzione della qualità e della sottolineatura della territorialità, della “toscanità” del Sangiovese. Dobbiamo assolutamente evitare la staticità, la vera nemica dell´innovazione. E accanto a questo – ha concluso - capir e e sostenere la relazione della qualità con il sistema dell´informazione. Tutto ciò che sta attorno al vino è o diventa comunicazione. Quindi è indispensabile offrire certezze di qualità, fuori da ogni atteggiamento furbesco che ha già causato da parte di qualcuno un pesante danno di immagine, come è accaduto nel caso del Brunello. Ma chiedere contemporaneamente al sistema dell´informazione la capacità di tessere un rapporto professionalmente equilibrato con i territori dove si fa produzione, fuori dai poli dell´agiografia e del facile scandalismo». .  
   
   
"IL NUOVO CIBARIO DEL FVG"  
 
Udine - Duecentosessantaquattro pagine di leccornie e pietanze frutto della tradizione e della civiltà contadina, che nel Friuli Venezia Giulia è sempre stata presente, e ne è la matrice, dalle montagne al mare; e 144 piatti da conoscere, preservare, valorizzare. Questi i contenuti del "Nuovo Cibario del Friuli Venezia Giulia", la guida ai sapori tipici e peculiari della nostra terra, che la Regione, attraverso l´Ersa, l´Agenzia regionale per lo Sviluppo rurale, ha voluto rieditare, a distanza di sette anni dalla prima uscita, aggiungendo il frutto della ricerca di degustatori, chef e gourmet alla riscoperta di cibi e prodotti dimenticati ed a rischio di estinzione. Una guida approfondita delle tradizioni gastronomiche di una terra che bene si presta a sposare le grandi produzioni enologiche e si offre come uno spaccato delle radici della nostra gente. Il Nuovo Cibario del Friuli Venezia Giulia è infatti un vero e proprio "atlante dei prodotti della tradizione". "Preservare il mosaico della tradizione alimentare del Friuli Venezia Giulia - secondo il direttore generale dell´Ersa, Josef Parente - dalla scomparsa di presidi della nostra cultura locale ed accattivare la curiosità del lettore, stimolando nei più giovani il desiderio di esplorare sensazioni nuove e risvegliando negli altri sensazioni di altri tempi": questi gli scopi dell´iniziativa editoriale della Regione, accanto alla valorizzazione e al ripristino della fiducia nei produttori da parte dei consumatori. Il nuovo Cibario tratta, nei vari capitoli, dei prodotti simbolo, delle tradizioni sconosciute, delle nuove tradizioni; dei formaggi e latticini; della cultura del maiale; di "non solo maiale", dei prodotti dell´oca; del "gregge acquatico"; dei vegetali della tradizione; delle conserve e preparazioni vegetali; del frutteto regionale; di olio e aceto; di dolci e piatti delle feste e delle ricorrenze; infine, dei mieli. .  
   
   
VINO E AMBIENTE PREFERISCONO TAPPI IN SUGHERO PAROLA DI AMORIM CORK ITALIA, AZIENDA TREVIGIANA LEADER NEL SETTORE  
 
Il sughero è un materiale naturale dalle caratteristiche inimitabili. Isolante, elastico, resistente, protegge il vino e gli permette di affinarsi nel tempo. Nulla meglio del sughero suggella il gusto e l’aroma di un vino. Amorim Cork Difendere la chiusura in sughero delle bottiglie di vino è difendere principi fondamentali della nostra esistenza come ecosistema, sopravvivenza di specie rare in via di estinzione, assorbimento dell’anidride carbonica, certezza di lavoro per più di 100. 000 persone, lotta contro la desertificazione nel Nord Africa e Sud dell’Europa ecc. Parola di Carlos Santos, Amministratore Delegato di Amorim Cork Italia (Acit), filiale italiana di Amorim, Azienda portoghese leader mondiale in produzione, finissaggio e distribuzione di tappi in sughero. Come sottolineato da Santos «il sughero è un prodotto nobile, un dono della natura che da secoli viene utilizzato nella chiusura del vino, non ha sostanze nocive per la salute ed è l’unica chiusura sostenibile da un punto di vista ecologico. Ma non solo, oggi il sughero è una chiusura all’avanguardia a tutti i livelli: sensoriale, meccanico, tenuta nel tempo, impermeabilità al passaggio dell’ossigeno e noi di Amorim Cork Italia, grazie a importanti investimenti nell’area ricerca sviluppo, siamo in grado di rispondere alle alte aspettative dell’imbottigliatore, anche a livello di prezzo, grazie ad una nuova gamma di prodotti tecnicamente perfetti e economicamente molto vantaggiosi come Spark One Spumante, Spark One Frizzante, Neutrocork, Acquamark e Advantec». In Italia, il 70% delle chiusure utilizzate nella produzione di vino sono costituite da tappi in sughero e tra le oltre 100 aziende attive nel settore sughero, Amorim Cork Italia, con sede a Conegliano (Tv), nel cuore di uno dei maggiori distretti vitivinicoli, si configura come leader, soddisfacendo da sola il 17% della richiesta nazionale, con un fatturato complessivo, nel 2008, di circa 28 milioni di euro per 260 milioni di pezzi venduti. Dati importanti, che rientrano in un trend molto positivo, che registra una crescita del 14% nel 2008, con un aumento del 12,5 % del parco clienti. Nel 2009, Acit presenterà in Italia il progetto “Save Miguel”, atto a sollevare l’attenzione sull’importanza per l’ambiente della coltivazione delle foreste di querce da sughero, seguendo la strada già intrapresa dalla casa madre portoghese. .  
   
   
PALERMO, AGRICOLTURA: FORMAZIONE DEI LAVORATORI SULLA SICUREZZA  
 
 Un progetto per formare gli agricoltori siciliani sui temi della sicurezza (del lavoro, degli alimenti e del territorio dal punto di vista idrogeologico). Si chiama “Agricoltura sicura” il piano varato dall’assessorato regionale all’Agricoltura che sta per essere avviato in tutta l’Isola, tramite le sezioni operative. “Si tratta di un progetto - spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via - che non avrà costi aggiuntivi per la pubblica amministrazione. Proprio la limitata conoscenza, da parte degli addetti, in materia di sicurezza e salute dei lavoratori, ha determinato negli ultimi tempi diversi casi di morti bianche e numerosi infortuni, oltre che malattie professionali. In questo modo intendiamo attivare un percorso virtuoso finalizzato a colmare il gap tra conoscenze possedute e informazioni indispensabili, per operare un cambiamento nel modo di operare che consenta, in sintesi, di offrire un servizio di consulenza più efficace alle imprese agricole”. Il piano rientra nell’ambito del decreto legislativo 81/2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il corso è diviso in due momenti: il primo, che è stato realizzato a Caltanissetta nel mese di novembre, ha già portato alla formazione di 31 tecnici che adesso, a loro volta, provvederanno a formare altro personale delle sezioni operative e delle imprese agricole. Tra i temi più importanti: la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, la consulenza aziendale in materia di costituzione e gestione del fascicolo aziendale, di sicurezza alimentare e tracciabilità, di metodologie di progettazione. “La pratica dell’agricoltura – conclude l’assessore - non è esente da rischi per la salute dei lavoratori, pertanto il settore agrozootecnico viene considerato a ragione uno dei comparti lavorativi in cui è più elevata la probabilità di infortuni e di patologie professionali. La prevenzione primaria sull’ambiente di lavoro e sull’uomo rappresenta, quindi, il principale strumento per ridurre al minimo gli infortuni”. .  
   
   
IL RADICCHIO ROSSO DI TREVISO “VIAGGIA” CON ROAD SHOW 2008 UN CIRCUITO ITINERANTE A GORIZIA, BOLOGNA, MILANO E TRENTO PER FAR CONOSCERE LE PECULIARITÀ DEL RADICCHIO ROSSO DI TREVISO E VARIEGATO DI CASTELFRANCO  
 
Il Consorzio Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco, grazie al supporto della Camera di Commercio di Treviso, ha avviato il Road Show 2008, un circuito nato dalla volontà di diffondere la cultura della buona tavola ed in particolare di consentire l’approfondimento della conoscenza delle peculiarità del Radicchio Rosso di Treviso, unitamente all’attività svolta dal Consorzio per la promozione, tutela e valorizzazione delle stesse produzioni. Un nuovo progetto di comunicazione fortemente voluto dal Consorzio per raggiungere gli operatori del settore ortofrutticolo, i ristoratori, gli addetti dei mercati all’ingrosso e la grande distribuzione, all’interno del quale si inseriscono quattro cene volte a dimostrare la versatilità del Radicchio Rosso in cucina. Road Show 2008 sarà ospite del Ristorante Avenanti a Gorizia, Al Cambio a Bologna, al Giardino Sul Naviglio a Milano e all’Hotel Emma di San Vigilio di Marebbe, quattro zone individuate in base alla crescente richiesta di radicchio da parte di questi mercati. Un momento di incontro e confronto per valorizzare non solo uno dei fiori all’occhiello delle produzioni venete ma un intero territorio, in un momento favorevole come quello del lancio della nuova stagione produttiva. “Sembra passata l’aria di crisi che ha coinvolto, nelle ultime stagioni, il mondo dei radicchi - sostiene il Presidente del Consorzio Lucio Torresan – considerato il freddo di questi giorni si spera che la stagione 2008 / 2009 possa essere, per i nostri produttori, foriera di grandi soddisfazioni sia per quanto concerne l’aspetto qualitativo, sia dal punto di vista economico. Ma l’augurio, che mi preme maggiormente fare, viste le imminenti festività, è che tutti, nonostante le difficoltà determinate dalla crisi economica che stiamo vivendo, abbiano lo possibilità di trovare sulle loro tavole le nostre produzioni”. .  
   
   
LA “GAZZA LADRA”: LE POETICHE CREAZIONI DELLO CHEF ACCURSIO CRAPARO DEL RISTORANTE DI PALAZZO FAILLA A MODICA  
 
Accursio Craparo, chef del ristorante La Gazza Ladra di Modica, rivela la sua arte già dai nomi con cui battesima le sue creazioni: “Passeggiata in Val di Noto”, “Ascoltando il mare”, “Paesaggio Ibleo” evocano profumi e sapori della terra di Sicilia reinventando il contrasto tra aspro e dolce in modo innovativo e accattivante per il palato. Situato all’interno dell’hotel Palazzo Failla, un albergo delizioso che ha mantenuto inalterati gli elementi caratteristici dell’epoca, la Gazza Ladra è il regno di Craparo e dei suoi collaboratori, sua moglie Oriana in sala e il sommelier giapponese Shingo Nagaj, anfitrione impareggiabile della bella carta dei vini da più di 500 etichette interessanti, con un’importante e non banale selezione di vini siciliani, e dal buon rapporto qualità/prezzo. Contaminazioni sensoriali La Passeggiata in Val di Noto (una crema di ceci con ricotta ovina, carne marinata di vitello e verdurine), è un classico irrinunciabile dello chef, così come altre intriganti contrapposizioni sensoriali: Ascoltando il mare, dove l’ostrica con bergamotto, wafer di scampo con pompelmo rosa, bigné di ceci con gambero e cedro, ricci di mare e ricotta, stimolano i contrasti fra colori, textures, temperature, sapori e, su tutto, fra i profumi; Paesaggio Ibleo, un antipasto composto da uno sformatino di formaggio ragusano con fave secche modicane, frumento soffiato, cumino e rapa rossa candita. O gli Spaghetti con Spremuta di Sicilia, che riuniscono in un unicum senza precedenti tutto il tipico della Trinacria: pesto di acciughe, scorza di arancia candita, peperoncino, cannella, pistacchi e mandorle. E per dessert altre indimenticabili squisitezze: lo Zuccotto di melanzana e cioccolato con basilico, pomodoro candito, pinoli e olio delicato, o il gelso come nel Gelato al cioccolato con gelsi neri e spuma di spezie. Piatti improbabili, sorprendenti e divertenti. E’ evidente che Accursio Craparo ama molto giocare con gli ingredienti e curiosare sulle possibili combinazioni. E probabilmente non c’è ingrediente che la sua curiosità non abbia toccato almeno una volta. Dalla Sicilia con gusto “Il profumo è l’aspetto della cucina che mi seduce di più. Vengo da una terra fatta di profumi pazzeschi. Agrumi e aria salina, l’odore della terra scaldata dal sole, le erbette fresche. Sono profumi in netto contrasto, che però si amalgamano in una unica poesia che parla di Sicilia, ed è la Sicilia che io voglio raccontare”. Si presenta così Accursio Craparo, uno dei più interessanti nuovi volti dell’alta cucina italiana. Nato a Sciacca nel 1976, dopo la scuola alberghiera Accursio - il cui singolare nome è tipico delle sue parti ed è un tributo alla Madonna del Soccorso - se ne va a “fare la scuola vera” a Francoforte all’Osteria Enoteca di Carmelo Greco, poi al Joia di Leeman a Milano, a Le Calandre con Alajmo e dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo, da Corrado Assenza, re della pasticceria. Finché, nel 2004, non arriva l’occasione di condurre la cucina de La Gazza Ladra. Una responsabilità che accoglie con il suo tipico entusiasmo. Egli saputo dare vita alla giusta alchimia fra tradizioni locali e alta gastronomia, leitmotiv dei piatti alla carta del ristorante, ma soprattutto dei suoi menù degustazione. “Ciò cui bisogna fare attenzione è che tutto si risolva in un piatto armonicamente contrastato, che sappia sorprendere: amaro, acido, piccante, salato e dolce. Vista, udito, tatto, olfatto e gusto. Eleganza, discrezione, equilibrio, intensità, tradizione. Storia e futuro”, dice Craparo. Ed è nella composizione dei piatti, dall’idea alla portata finita, che egli rivela tutta la sua mano felice, la sua abilità tecnica, gli insegnamenti dei maestri, l’istinto e il ragionamento, la sensibilità. A completare l’offerta gastronomica di Palazzo Failla, per gustare piatti della cucina tipica, brunch veloci o colazioni di lavoro, per una cooking class Sicilian style o per una degustazione della famosa cioccolata di Modica, c’è poi la Locanda del Colonnello, affiancata dal cocktail bar Caffè Blandini, impareggiabile per un aperitivo o una sosta after-dinner. La Gazza Ladra - www. Ristorantelagazzaladra. It .  
   
   
CORSI DI CUCINA, TEAM COOKING, EVENTI GOURMET: AL RISTORANTE COMIS  
 
Anche i manager vanno in cucina Il Ristorante Comis, con sede a Milano in via Filzi 25, apre la sua cucina ad appassionati, curiosi e ora anche ai manager. La cucina come ambiente formativo, dove gruppi di lavoro si confrontano stimolando creatività, comunicazione e cooperazione sotto la supervisione dei nostri chef. L´obiettivo è quello di estendere tutte le potenzialità creative dell´arte culinaria. I corsi di cucina sono attivi da dicembre, a partire dai Corsi di cucina base, preludio dei Corsi di cucina creativa che inizieranno a gennaio. Le proposte di Team Cooking vengono invece ideate su misura, con l´obiettivo di far interagire gruppi di lavoro in modo piacevole e costruttivo. A conclusione la cena, per gustare le creazioni realizzate dagli stessi partecipanti. Comis è aperto a pranzo con menù pensato per chi vuole una pausa pranzo in salute, con un ampia scelta di piatti unici, e la sera con una proposta menù più articolata che allinea i piatti della migliore tradizione lombarda. Un inno al territorio a cui non mancano spunti innovativi, con il sostegno di un´attenta scelta delle materie prime, sempre di ottima qualità. Anche la sera resta valida la convenzione con la Comis card, lo strumento che funziona da borsellino elettronico e che consente di caricare anche i ticket restaurant: Quando il valore cumulato sulla card raggiunge un importo di €140, viene dato in omaggio un bonus di €14, da spendere in una o più volte nel ristorante o nel bar, a pranzo o cena. Corsi Di Cucina Base martedì 9 dicembre - h 19. 00 - 21. 00 - "Corso breve di pane e grissini" giovedì 11 dicembre - h 19. 00 - 21. 00 - "Corso breve sulle paste fresche" martedì 16 dicembre - h 19. 00 - 21. 00 - "Antipasti improvvisati dell´ultimo secondo" giovedì 18 dicembre - 19. 00- 21. 00 - "Frolla e pasta strudel, tarte tatin" Al termine di ogni corso una degustazione con un assaggio della ricetta. Corsi su prenotazione contattando: info@etiqua. It .  
   
   
NOVITA’ 2008: CAPSULE CAFFE’ KIMBO ESPRESSO “ IL CAFFÈ BUONO COME AL BAR”  
 
Debutta la nuova linea di Capsule Caffè Kimbo Espresso : un prodotto innovativo, risultato di una ricerca che punta a coniugare il gusto e l’aroma della tradizione napoletana con la praticità di nuove soluzioni di consumo. Tradizione e innovazione insieme, per offrire un espresso buono come quello del bar. Novita’ Sempre attenta alle tendenze del mercato e alle esigenze dei consumatori, Caffè Kimbo è la prima azienda che lancia nella Gdo una linea di Capsule utilizzabili non solo sulla nuovissima macchinetta Caffè Kimbo Kapsula, ma anche su un’ampia varietà di macchine compatibili già presenti sul mercato. Caratteristiche Le Capsule Caffè Kimbo Espresso sono il risultato di una accurata selezione di pregiati caffè, provenienti da diverse origini, per ottenere un espresso inconfondibile. Con le Capsule Espresso sono assicurati alcuni vantaggi:  maggior comfort d’uso a casa o in ufficio, in qualunque momento della giornata: basta inserire la capsula nell’apposito alloggiamento, premere un pulsante ed ecco pronto un espresso a regola d’arte, proprio come quello del bar. Inoltre, durante la preparazione del caffè e al termine dell’operazione si lascia tutto pulito;  la qualità del caffè è garantita dal marchio Caffè Kimbo  ogni Capsula contiene 7gr di caffè: il dosaggio perfetto per l’ espresso cremoso e denso che piace agli italiani. Qualita’ I caffè utilizzati per le Capsule Espresso sono sottoposti ad un processo di lavorazione accurato e tecnologicamente all’avanguardia, dalla selezione delle migliori varietà di caffè fino al confezionamento. La Linea La nuova linea Capsule Caffè Kimbo si presenta con una veste grafica dalle linee accattivanti, per un’immagine dinamica, in linea con le esigenze di mercato. Il packaging richiama quello delle Cialde Espresso, con l’obiettivo di creare un format grafico comune alle due linee di monoporzionati, pur mantenendo alcuni elementi distintivi delle due gamme. Il facing, diviso in due parti e caratterizzato da un deciso contrasto cromatico, rende il prodotto di sicuro impatto a scaffale. Le Referenze Caffè Kimbo ha racchiuso nelle sue Capsule tre diverse miscele, tutte per un espresso perfetto, e per soddisfare al meglio i differenti gusti dei consumatori • Espresso Napoletano: una miscela di caffè pregiati, tostati secondo la tradizione napoletana, per un espresso di intensa cremosità, gusto deciso e aroma ricco. • Espresso 100% Arabica: una sapiente selezione di caffè eccellenti, 100% Arabica, tostati ad arte, per un espresso dalla cremosità persistente, dal gusto morbido e dall’aroma intenso. • Espresso Decaffeinato: un’ottima miscela di caffè, decaffeinati con cura, che conserva l’aroma ricco e il gusto pieno del classico espresso. La Comunicazione Caffè Kimbo sosterrà il lancio con un piano di comunicazione che coinvolgerà i principali media nazionali, con campagna stampa e Tv, e con una serie di attività in-store che interesseranno direttamente le superfici. Distribuzione E Prezzi Medi Di Listino Disponibili dagli inizi del 2009 Gdo Capsule Espresso Napoletano astuccio da 20 Euro 5,40 circa Capsule Espresso 100 % Arabica astuccio da 20 Euro 5,40 circa Capsule Espresso Decaffeinato astuccio da 20 Euro 5,40 circa e-shop www. Kimbo. It e Call Center (800 377 977 da telefono fisso e 199 189 999 da telefono mobile): Capsule Espresso Napoletano 12 astucci da 20 Euro 52,90 circa Capsule Espresso 100 % Arabica 12 astucci da 20 Euro 52,90 circa Capsule Espresso Decaffeinato 12 astucci da 20 Euro 52,90 circa Costo di spedizione Iva inclusa Euro 7,60 Office Coffee Service Le Capsule Caffè Kimbo sono disponibili anche nel canale O. C. S tramite distributori autorizzati con formati e referenze diverse Per ulteriori informazioni: servizioclienti@kimbo. It .  
   
   
HALL & WOODHOUSE LANCIANO LA NUOVA BOTTIGLIA IN VETRO ALLEGGERITO PRODOTTA DA O-I  
 
Il produttore di birra indipendente Hall & Woodhouse ha collaborato con O-i per creare una nuova bottiglia da 500 ml in vetro alleggerito per la sua gamma di birre caratteristiche, fra cui le "ale" Tangle Foot, Golden Champion, Golden Glory Fursty Ferret. La forma tozza della precedente bottiglia ha subito un profondo cambiamento in modo da ottenere un risparmio del 27% di peso. Le spalle sono state alzate e il collo allungato così da creare una bottiglia più alta e sottile. Nonostante il cambiamento della forma, i consumatori e le ricerche provano che la bottiglia più alta e slanciata, disegnata da Butcher e Gunderson, ha mantenuto la sua eredità di marchio regionale, aggiungendo eleganza contemporanea al design. Le parole "Dorset Ales" e "Real Character", impresse a sbalzo sulla parte frontale, sopra e sotto l´etichetta, ricordano al consumatore la qualità delle birre "ale" prodotte da Hall & Woodhouse. Il classico logo, che rappresenta un tasso incastonato nell´anno 1777, è inciso sulla spalla della bottiglia per aumentare la riconoscibilità della marca. Richard Payne, marketing manager di Hall & Woodhouse, spiega <<Siamo compiaciuti di lavorare con O-i sia nel soddisfare la domanda dei consumatori sia nel migliorare la nostra performance ambientalista. Un perfetto look è stato creato per la nostra gamma di autentiche birre e ora speriamo che i nostri consumatori gradiscano assaporare lo stesso grande gusto in un packaging amico della natura e riciclabile al 100%>>. Paul Mclavin, sales manager di O-i nel Regno Unito, aggiunge <<In O-i continuiamo a dimostrare il nostro impegno per un packaging sostenibile e per il miglioramento ambientale per l´industria e l´attività dei nostri clienti. Con la nostra produzione flessibile e con la nostra competenza nella tecnologia manifatturiera del vetro abbiamo potuto produrre un contenitore molto complesso capace di riflettere i valori del brand>>. Hall & Woodhouse produce una varietà di tradizionali birre "ale", ma anche in versione bio. La nuova bottiglia di O-i sarà disponibile in ambra e in vetro flint e sarà utilizzata per tutte le varianti di birra. .  
   
   
PERPIGNAN, CAPITALE MONDIALE DEI MUSCATS DAL 31 GENNAIO AL 2 FEBBRAIO 2009 AL VIA IL TERZO APPUNTAMENTO CON I MOSCATI DEL MEDITERRANEO E I VINI DEL ROUSSILLON  
 
Dal 31 gennaio al 2 febbraio 2009 ritorna l’atteso rendez – vous, giunto alla terza edizione, con Les Rencontres Méditerranéennes du Muscat che si terrà presso il Palais des Congrès a Perpignan: un appuntamento che ha l’obiettivo di favorire gli incontri commerciali con i professionisti del settore e di far conoscere alla stampa e agli appassionati del mondo intero i vini e i prodotti a base di uve Moscato. Il programma di questi Incontri è particolarmente interessante e ricco di eventi come: è Gli appuntamenti commerciali personalizzati tra produttori e professionisti del settore. È Una degustazione libera di tutta la gamma dei Vini Dolci Naturali della zona del Mediterraneo e delle differenti varietà di Moscati. È Delle degustazioni guidate per i professionisti: “Orizzontale di vini Moscati” – un viaggio all’interno delle numerose sfaccettature dei Moscati, e “100 anni dei Vini Dolci Naturali” - un percorso esaustivo tra tutti i Vini Dolci Naturali. È Delle degustazioni guidate per principianti. È Un’esposizione pedagogica e interattiva intorno ai colori, gli odori, i sapori, i vitigni, i terroirs e le vinificazioni. È I vini del vitigno Muscats saranno valorizzati attraverso abbinamenti cibo - vino e presentati in workshop culinari da 5 Chefs « Toques Blanches del Roussillon » è Una conferenza sulla naturalità del territorio dei Muscats e dei Vini Dolci Naturali. Inoltre i partecipanti potranno assistere alla finale europea del Concorso «Roussillon Dessert Trophy» che si svolgerà il 2 febbraio presso la Scuola Internazionale della Pasticceria di Olivier Bajard. In questa occasione le sei squadre vincitrici del concorso nel loro rispettivo Paese d’origine e composte ognuna da uno chef pasticciere e da un sommelier, saranno in competizione per realizzare l’abbinamento migliore dessert e Vini Dolci Naturali del Roussillon. Il Roussillon, la regione della Francia meridionale situata sulla fascia costiera ai confini con la Spagna, è l’area vitivinicola che ha visto la nascita dei Vini Dolci naturali e in cui, ancora oggi, si concentra più dell’80% della produzione francese dei Vini Dolci Naturali e dei vini a base di Muscats. Quale migliore occasione de Les Rencontres Méditerranéennes du Muscat per soddisfare ogni curiosità e scoprire così questi gioielli del Mediterraneo? .