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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Giugno 2015
PHIL HOGAN, COMMISARIO EUROPEO PER L´AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, SARÀ A ROMA IL 30 GIUGNO  
 
Phil Hogan, Commissario europeo per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, sarà in visita a Roma martedì il 30 giugno. Durante la sua visita il Commissario Hogan incontrerà vari portatori di interessi e parti sociali e terrà un´audizione parlamentare presso la Commissione Affari Europei e Agricoltura della Camera dei deputati e del Senato.  
   
   
NUOVI PRODOTTI ALIMENTARI: I DEPUTATI EUROPEI TORNANO AD AFFRONTARE IN CONSIGLIO LA SICUREZZA ALIMENTARE  
 
 Documenti programmatici per incoraggiare l´innovazione alimentare tramite una procedura di autorizzazione semplificata, nuove per nuovi prodotti alimentari, già informalmente concordata con il Consiglio dei ministri, sono state approvate dal Comitato ambiente giovedì. Nei colloqui, i deputati hanno insistito che gli alimenti ottenuti da animali clonati devono figurare chiaramente nell´ambito del regolamento, come pure il principio di precauzione, misure per tenere i nanomateriali sotto controllo e restrizioni per la sperimentazione animale. "L´esito della votazione di oggi sui nuovi prodotti alimentari è una grande notizia per la nostra industria agro-alimentare", ha detto piombo Mep James Nicholson (Ecr, Uk) dopo l´esito dei negoziati con la presidenza del Consiglio lettone è stato approvato con 36 voti a 29, con 3 astensioni. Progetto di regolamento, che devono ancora essere approvata dal Parlamento nel suo insieme e il Consiglio dei ministri, sarebbe soggetti nuovi alimenti per la valutazione della sicurezza e l´autorizzazione tramite una procedura completamente armonizzata di tutta l´Ue. "Per rifiutare questa proposta avrebbe rischiato prolungare la shelf life di un vecchio regolamento che non è adatto allo scopo. Il nostro settore agroalimentare è in continua evoluzione, costantemente adeguando e migliorando costantemente. Abbiamo bisogno di un quadro legislativo in atto per tenere il passo con gli sviluppi tecnologici degli ultimi vent´anni, per esempio per quanto riguarda le colture del tessuto e delle cellule e nanotecnologia", ha continuato l´onorevole Nicholson. "Una procedura nuova, unica e centralizzata per l´autorizzazione di nuovi alimenti e più robusta protezione dei dati sarà fornire maggiore certezza giuridica per i richiedenti, ridurre gli oneri amministrativi per le Pmi e pertanto incoraggiare ulteriormente l´innovazione nel settore agro-alimentare in tutta Europa. Il regolamento novel food ha avuto una storia lunga e ardua, al Parlamento europeo. Voto di oggi segna una svolta importante per coloro che hanno fatto e continuano a fare, il cibo europeo leader mondiale nei prodotti alimentari di alta qualità e innovativi del settore", ha aggiunto. Principio di precauzione, clonazione - Come richiesto dai deputati nelle trattative, il testo concordato copre in modo esplicito gli alimenti ottenuti da animali clonati. Nell´ambito inoltre include cibo costituito, isolato da o prodotto da colture delle cellule o del tessuto derivate da animali, piante, microrganismi, funghi o alghe. Quando si decide se autorizzare un nuovo prodotto alimentare, la Commissione europea dovrà applicare il principio di precauzione, se non è possibile valutare la sua sicurezza o in caso di incertezza scientifica. Il testo prevede che l´autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), dovrebbe effettuare una valutazione in ogni caso in cui un alimento è suscettibile di avere un effetto sulla salute umana. Il regolamento ridurrebbe anche il limite di tempo per la Commissione decidere se un nuovo prodotto alimentare potrebbe essere immessi sul mercato da 9 a 7 mesi e lasciarla un mese da rinvia la domanda all´Aesa. Renderebbe anche più facili da posizionare gli alimenti tradizionali da paesi terzi sul mercato. Nanomateriali - Il testo include una definizione dei nanomateriali, che possono essere aggiornati, mediante un atto delegato, per tenere il passo con il progresso scientifico. Mediante un atto delegato garantirebbe che il Parlamento europeo ha voce in capitolo in quanto la definizione viene aggiornata. Il testo chiede anche una migliore valutazione delle nanotoxicokinetics e della tossicologia di questi materiali. Micelle e liposomi sono ora anche esplicitamente menzionati nel testo. Sperimentazione animale - Test su animali deve essere sostituiti, ridotto o raffinato, dice il testo, e duplicazione dei test sugli animali deve essere evitato laddove possibile. La Commissione sarebbe stato necessario pubblicare una sintesi di tutte le applicazioni e l´elenco delle applicazioni rifiutate. Prossimi passi - Il testo verrà messa ai voti dal Parlamento nel suo insieme una sessione plenaria di Strasburgo a settembre o ottobre.  
   
   
CASEFICI TOSCANI NON TEMONO LA UE SU LATTE IN POLVERE  
 
Firenze - La recente presa di posizione della Ue verso l´Italia sull´uso di latte in polvere nella produzione non dovrebbe avere risvolti negativi per i caseifici toscani. Lo afferma l´assessore designato all´agricoltura Marco Remaschi, commentando la notizia riportata dagli organi di informazione. "Per l´industria casearia toscana - sottolinea Remaschi -, orientata a larga maggioranza alla lavorazione del latte ovino, dall´indicazione della Ue all´Italia sull´uso di latte in polvere nella fabbricazione di prodotti lattiero caseari, vietato nel nostro Paese, e dalla relativa diffida per ostacolo alla libera circolazione delle merci, non dovrebbero derivare conseguenze legate ad un eventuale provvedimento per la modifica della norma come richiesto dalla Commissione, dato che quando si parla di latte in polvere ci si riferisce sostanzialmente al latte bovino". "Inoltre - aggiunge Remaschi - molta della produzione di latte ovino toscano fresco (circa 35mila tonnellate su un totale di 50mila) è destinata alla produzione di Pecorino Toscano Dop (formaggio con marchio di origine protetta insieme al Pecorino delle Balze Volterrane), un comparto che occupa circa 3mila addetti per un fatturato annuo che si aggira intorno ai 25 milioni di euro, regolato dai rigidi disciplinari redatti dai consorzi di tutela in collaborazione con la Regione, con successiva approvazione da parte del Mipaaf e della Commissione Europea. Per questo nessuna azione volta alla liberalizzazione del latte in polvere potrà incidere minimamente sui prodotti a marchio". "Diverso l´impatto che questa apertura potrebbe avere sui prodotti non tutelati da marchi di origine (Dop e Igp), ma che in Italia ed in Toscana in particolare hanno comunque elevate caratteristiche di qualità: si tratta di prodotti ottenuti con latte bovino o misti (latte bovino e ovino) nei quali in futuro potrebbe essere utilizzato il latte in polvere", conclude Remaschi. "Sarebbe un precedente comunque rischioso in quanto notevole passo indietro rispetto al perseguimento di obiettivi fondamentali quali la tutela della qualità dei prodotti e la difesa dei consumatori".  
   
   
SARDEGNA, LATTIERO CASEARIO: CI OPPORREMO IN TUTTI I MODI A USO LATTE IN POLVERE PROPOSTO DA UE  
 
 Cagliari – “La decisione della Commissione Europea suscita sdegno e rammarico. Oltre alla nostra diretta iniziativa di opposizione, proporrò alla Giunta regionale di dare massimo sostegno all’azione annunciata dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, di contrastare questa iniziativa del tutto ingiustificata e ingiustificabile”. Lo ha affermato l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, in merito alla diffida con cui la Commissione europea chiede la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere concentrato o ricostituito per la produzione di prodotti lattiero caseari, previsto dalla legge nazionale del 1974. “Primo dovere – ha sottolineato l’assessore – sarà quello di stringere i patti e gli accordi interprofessionali a garanzia soprattutto dei prodotti a marchio di origine e di qualità. In questo senso continueremo l’impegno che dovrà portare a conclusione confronti e progetti ormai ampiamente discussi nelle sedi della concertazione partenariale e tra le categorie nei territori”. “In Sardegna – ha ribadito l’esponente della Giunta Pigliaru – sosteniamo l’eccellenza legata al territorio. Su queste basi e secondo le previsioni della Politica Agricola Comune è stato strutturato il Piano di Sviluppo Rurale. Qualora i presupposti politici e giuridici della tutela delle nostre grandi produzioni di qualità dovessero essere messi in discussione – ha concluso la titolare dell’Agricoltura – ci opporremo in tutti i modi possibili per tutelare gli interessi dei produttori della filiera dell’agroalimentare sardo”.  
   
   
FOOD EAST: STATEGIE MACROREGIONALI FONDAMENTALI PER FUTURO  
 
Udine - "Guardiamo con grande convinzione a iniziative come quella odierna e anche alle sfide che ci pone la Comunità europea, in particolare la costituzione e funzionamento dei Gruppi operativi del Pei, Parternariato europeo per l´innovazione, in materia di produttività e sostenibilità dell´agricoltura". Lo ha affermato l´assessore regionale alle Risorse agricole e forestali, Cristiano Shaurli, nella sessione di interventi istituzionali che ha aperto il forum "Food East" a Udine, ribadendo anche che "il Friuli Venezia Giulia non solo condivide le strategie macroregionali, da quella adriatico ionica a quelle alpina e danubiana, ma proprio per un patrimonio di rapporti, esperienze, collegamenti già costruito nel tempo, le ritiene elemento fondamentale per il futuro del nostro territorio". "Credo che queste intense giornate potranno essere contributo concreto e fattivo alla Carta di Milano", ha aggiunto Shaurli, nell´auspicio che "questi confronti fra diverse esperienze non siano evento occasionale nella seppur splendida cornice di Expo, ma possano e debbano diventare prassi consolidata per costruire insieme le politiche agricole del futuro". A tracciare un quadro completo dell´acquacoltura italiana è stato il presidente dell´Associazione nazionale piscicoltori, Pier Antonio Salvador. Particolarmente importanti i dati della troticoltura, che pone l´Italia ad essere il primo produttore in Europa. Il Friuli Venezia Giulia in contribuisce per il 30 per cento a questo primato. A livello di sistema acquacoltura in Italia sono 750 i siti produttivi, compresi quelli dei molluschi, a terra, mare, valli e nei laghi salmastri, per un totale di 14 mila addetti impegnati nel comparto e nell´indotto. La produzione è di 64 mila tonnellate per un valore di 338 milioni di euro di produzione lorda vendibile. Tra le opportunità dell´aquacultura che secondo Salvador devono essere implementate ci sono la produzione di alghe e di nuove specie. "Va detto che l´acquacultura friulana è un fiore all´occhiello in Europa: si pensi - ha ricordato Salvador - che l´allevamento di trote friulane ha la caratteristica di rientrare nei parametri europei del biologico". Punti di forza e carenze ancora da colmare nel settore agricolo sono invece state sintetizzate nell´intervento di Dario Ermacora, presidente della Coldiretti Friuli Venezia Giulia, che ha ribadito la posizione di netto rifiuto nei confronti degli Ogm. "Un Paese come l´Italia, dove la superficie media agricola è di 8 ettari, credo non ci siano alternative alla valorizzazione della biodiversità. Competere su altro è una partita persa", ha affermato Ermacora, convinto però dell´importanza della ricerca e dell´innovazione nel futuro del settore primario, tanto da aver citato alcune delle nuove frontiere di quella che viene definita "agricoltura di precisione". "Pensiamo solo al grande apporto che può essere fornito dall´utilizzo dei droni, della meccanica di precisione, della chimica mirata. Chiediamo a Università e ricerca di riuscire a trasferire nuove tecnologie e tecniche a chi opera sui territori", ha detto il presidente di Coldiretti. Più aperta alla sperimentazione nel settore degli Ogm la posizione di Giovanni Foffani, presidente di Confagricoltura Udine. "Come apporto alla discussione noi chiediamo l´attenzione a una genomica consapevole, che si sviluppi modo da sviluppare sistemi in grado di sfamare popolazioni, sempre però nell´ottica di uno sviluppo sostenibile".  
   
   
FOOD EAST: PROGETTI FVG PER PESCA E AQUACOLTURA SOSTENIBILI  
 
Udine - "La Regione sta facendo la sua parte nel quadro di iniziative ed interventi innovativi nel settore ittico del Friuli Venezia Giulia e del distretto Nord adriatico per l´esercizio di attività di pesca e acquacoltura sostenibili, attraverso un processo partecipativo promosso dalle associazioni di categoria, dai consorzi dei mestieri di pesca e dalle marinerie locali, in collaborazione con le autorità marittime, ambientali, sanitarie e della ricerca scientifica, a salvaguardia dell´ambiente, al mantenimento e sviluppo socio- economico del territorio e a garanzia delle produzioni ittiche di qualità per le generazioni future". Lo ha ribadito l´assessore regionale alla Caccia e alle Risorse ittiche, Paolo Panontin, aprendo - dopo i saluti ufficiali del presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop - la serie di interventi istituzionali della seconda giornata del Forum "Food East" in svolgimento a Udine. Panontin ha ricordato alcuni tra i progetti di innovazione finanziati con risorse del Fep 2007-2013 e con risorse regionali (in particolare quelle previste dalla legge 26/2005, ma non solo): l´autocontrollo sanitario delle produzioni di molluschi bivalvi da parte degli Operatori settore agroalimentari (Osa) ; il piano di gestione della pesca professionale nella laguna di Marano e Grado; il progetto pilota sui nuovi attrezzi di pesca per la riduzione dei costi di gestione e miglioramento della selettività nella pesca a strascico"; quello per l´innovazione della filiera della trota iridea regionale e quello a sostegno dei metodi avanzati di controllo degli allevamenti di molluschi nella laguna di Marano e Grado; il sostegno ai processi innovativi per lavorazione, la trasformazione e le conservazione dei prodotti della pesca; il progetto "Il sole, il mare e i suoi prodotti; percorsi innovativi per la differenziazione, l´efficienza ed il miglioramento continuo delle attività di maricoltura e itticoltura in Fvg" e quello per la "Filiera controllata certificata ed il marchio A.qu.a. Come percorsi innovativi per il miglioramento continuo in acquacoltura in Fvg". Infine, Panontin ha parlato anche dell´altro settore nel quale ha competenza diretta. "L´argomento caccia non è stato inquadrato nelle sessioni di lavoro, ma costituisce tutt´altro che un argomento fuori tema, quando parliamo di sostenibilità ambientale e di tutela della biodiversità", ha osservato, portando all´attenzione della platea il problema del controllo e contenimento della fauna selvatica, che, ad oggi, costituisce un problema sentito a livello continentale. Panontin ha reso noto che la Regione sta dialogando attivamente con l´Università di Udine per approfondire gli aspetti di qualità igienico-sanitaria della carne di animali selvatici, ungulati come i cinghiali in primis, tenendo conto delle necessità connesse agli adempimenti normativi. "Ci preoccupa la connessione tra il prelievo venatorio e la qualità della carne la cui destinazione, come sappiamo, non è solo quella dell´autoconsumo o della cessione diretta, ma anche quello della commercializzazione, dopo lavorazione in centri autorizzati (e comunque sempre nel quadro della normativa europea di riferimento)", ha affermato Panontin.  
   
   
EXPÒ 2015: IL DISTRETTO RURALE TERRE VESTINE A CASABRUZZO DALL’ 1 AL 4 LUGLIO PRESSO LA SPAZIO FIORI CHIARI  
 
 Pescara - Il Distretto Rurale Terre Vestine ? dalle Saline al Gran Sasso - sarà presente a Casa Abruzzo, il fuori Expò messo a disposizione dalla Regione Abruzzo a Spazio Fiori Chiari, dal 1 al 4 luglio. Presso l´Assessorato all´Agricoltura a Pescara, i rappresentanti di alcuni dei 17 comuni componenti il Distretto, insieme con l´Assessore all´Agricoltura, Dino Pepe, ed al Dirigente regionale, Franco La Civita, hanno presentato ufficialmente le iniziative che saranno esposte presso la "vetrina abruzzese" di Expo2015. L´assessore Pepe ha voluto innanzitutto ricordare la figura di Fernando Fabbiani, scomparso due anni fa e primo promotore del Distretto Terre Vestine. "Fabbiani ebbe una grande intuizione per valorizzare il proprio territorio, coniugando pubblico e privato. Oggi - ha ribadito Pepe -Terre Vestine è una realtà importante, primo Distretto Rurale d´Abruzzo, e sarà il primo a presentare le sue eccellenze a Milano. Approfittiamo per fare un grande in bocca al lupo agli organizzatori". Il vice sindaco di Città Sant´angelo, Comune capofila del progetto, Alice Fabbiani, ringraziando l´Assessore Pepe per la disponibilità, ha sottolineato che il Distretto Rurale Terre Vestine è l´esempio di quanto, soprattutto in un momento di crisi, possa essere importante valorizzare un´area storicamente, culturalmente e geomorfologicamente omogenea nel suo insieme, in maniera sinergica, in una logica di filiera e multi filiera, senza però dimenticare le tante peculiarità che in essa si trovano, che ne fanno un territorio unico. Nei giorni in cui il Distretto Rurale "Terre Vestine" sarà presente a Milano, le Aziende creeranno un unicum accattivante mettendo in scena quattro giornate dedicate alle eccellenze incentrate sull? enogastronomia. Il sindaco di Castiglione Messer Raimondo, Giuseppe D´ercole ha rimarcato le grandi potenzialità del Distretto, sottolineando che i 17 comuni che lo compongono, insieme, daranno la possibilità alle piccole aziende di partecipare anche a grandissime "vetrine" come quella di Expo2015 a cui non sarebbero mai riuscite ad arrivare singolarmente. Presente anche l´assessore all´Agricoltura del Comune di Loreto Aprutino, Antonio Acciavatti. Il programma della partecipazione si compone di quattro giornate. Nella prima, dal titolo "Un filo unico di bontà", sarà protagonista la pasta tipica del Distretto Vestino, la mugnaia. Nella seconda giornata, si affronterà un bellissimo "Viaggio all´interno del Distretto Rurale Terre Vestine - dalle Saline al Gran Sasso, incontro con i produttori", che porterà alla conoscenza dei colori, dei suoni e della cultura del paesaggio rurale vestino, il tutto condito dai profumi e dalle delizie enogastronomiche. Assaggio dalle pietanze più antiche e semplici, come "Pan ond e pummador" (pane olio e pomodoro) ai piatti ottenuti con prodotti autoctoni, ma presentati in maniera rivisitata, facendoci bagnare da un prezioso Montepulciano Doc per gli amanti dei sapori decisi, ma anche dai Trebbiani, Pecorini e Cerasuoli del Distretto. Il venerdì, conoscenza con il "Primogenito", un prodotto unico al mondo, il Pecorino di Farindola stagionato al cacao. L´esperienza del Distretto Rurale Terre Vestine a Casa Abruzzo si concluderà il 4 luglio con "L´ oro d´ Abruzzo, sua maestà Olio E.v.o.". Gli show coking, le presentazioni e i convegni inizieranno alle ore 18:00.  
   
   
AGRICOLTURA: FVG, SU OGM UNITÀ D´INTENTI CON MINISTRO MARTINA  
 
Udine - "La contrarietà al mais transgenico è una scelta di politica agricola", hanno concordato, a Udine, il ministro alle Politiche agricole e alimentari Maurizio Martina e l´assessore regionale alle Risorse agricole e forestali del Friuli Venezia Giulia Cristiano Shaurli. "Spero - ha sottolineato Shaurli- che una volta per tutte si capisca che ci siamo assunti la responsabilità di una decisione da cui non intendiamo recedere, anzi auspico che le stesse associazioni di categoria si dissocino da atti che assumono sempre più tratti provocatori e purtroppo anche costosi per le casse pubbliche". "La Regione continuerà con la massima vigilanza nell´alveo di scelte che ci hanno reso esempio in Italia", ha concluso l´assessore.  
   
   
EXPÒ 2015: CASABRUZZO VETRINA RICCA DI EMOZIONI ED EVENTI DAL 2 MAGGIO TANTI I VISITATORI E GLI OSPITI ILLUSTRI  
 
Pescara - Parallelamente alla grande Fiera Espositiva di Rho, settimana dopo settimana, si sta ritaglindo il suo spazio anche Casa Abruzzo. Luogo in cui i milanesi e i visitatori di tutto il mondo possono seguire eventi e degustazioni e conoscere l´Abruzzo. E questo grazie alla collaborazione di imprenditori, artigiani, associazioni e Comuni. In questo enorme palcoscenico mondiale chè è l´Expò di Milano (nel mese di maggio la rassegna universale ha fatto registrare circa tre milioni di visitatori), l´Abruzzo si sta facendo apprezzare con una casa vetrina dove si tengono, ogni giorno, presentazioni, eventi culturali e degustazioni. Appuntamenti senza sosta, partiti il 2 maggio scorso, giorno dell´inaugurazione, che si protrarranno fino a sabato 31 ottobre. Lo spazio abruzzese ha visto tanti curiosi e visitatori interessati oltre a diversi personaggi noti (giusto per segnalare alcuni: Elenoire Casalegno, Daniele Bossari, l´Ad del Milan, Adriano Galliani, la cantate Chiara, Alessandro Cecchi Paone, ecc.) che hanno voluto saperne di più sull´Abruzzo: dagli eccellenti prodotti enogastronomici alle esibizioni e alle presentazioni di progetti e particolarità. Uno degli appuntamenti degni di nota è stato sicuramente quello che ha preso vita lungo via Fiori Chiari nel pomeriggio del 14 maggio: lo spettacolo dei Falconieri del Rosone di Sulmona e de La Compagnia del Lupo Errante di Montesilvano. Tra divertimento e stupore, sopra le teste dei visitatori, volteggiavano falchi, aquile e barbagianni. La Compagnia del Lupo Errante, dal canto suo invece, ha offerto simulazioni di lotta medioevale con spade. Anche qui, il suono delle spade che si incrociavano ha attirato i tanti passanti che, in massa, percorrono il quartiere di Brera, sede di lounge bar, locali di ristorazione e negozi caratteristici della città. Un forte contrasto tra gli spettacoli in abiti storici e la quotidiana vita frenetica di Milano. Presso il Padiglione Italia, in Expò, ha preso vita un altro evento di rievocazione storica, connubio di due manifestazioni tra le più importanti dItalia, ovvero la Perdonanza Celestiniana, la Giostra Cavalleresca di Sulmona e gli Sbandieratori dell´Aquila, che si sono esibiti intorno all´Albero della Vita. Un´occasione intitolata Abruzzo Live per presentare a tutti gli ospiti di Expò la Bolla della Perdonanza, il prezioso documento emanato dal santo Papa Celestino V il giorno della sua incoronazione a Pontefice (il 29 agosto 1294) che istituì il primo Giubileo della storia. La Bolla, inoltre, è tutt´ora esposta (e lo sarà fino al 31 ottobre) all´interno del padiglione Italia, area Eataly, nell´ambito della mostra "Il Tesoro dItalia", organizzata da Francesco Farinetti e curata da Vittorio Sgarbi. La settimana dei prodotti biologici e dei prodotti senza glutine, ha visto la rappresentazione di un Abruzzo che si specializza e diventa all´avanguardia per settori con esigenze più specifiche. Molto seguiti convegno e cooking show sulla celiachia, organizzati dal Polo di innovazione per l´internazionalizzazione. Non solo enogastronomia, tradizioni, storia e cultura abruzzesi, ma anche innovazione. Domenica 31 maggio l´Auditorium del Padiglione Italia in Expo ha ospitato il convegno Università: alta formazione, ricerca e innovazione. Lincontro ha presentato casi di studio internazionali e produzioni scientifiche dei docenti nel settore dellagroalimentare, in particolare nel settore delle tecnologie e biotecnologie alimentari, e ha visto la partecipazione dell´Università di Teramo, dell´Università Gabriele Dannunzio di Chieti e Pescara e quella dell´´Aquila. Undici interventi accademici e dieci presentazioni di esperienze imprenditoriali, start up innovative, che hanno affrontato i temi della ricerca e dei progetti innovativi applicati al mondo del food, al centro del dibattito internazionale sull´alimentazione, come la progettazione e realizzazione di "Nasi Elettronici" su misura per alimenti, i meccanismi molecolari che sono alla base delle tipicità dellolio extravergine di oliva abruzzese, lindagine sul modello mediterraneo alimentare fino ad arrivare al Carbon Footprint, lemissione di gas clima-alteranti attribuibile ad un prodotto, unorganizzazione o un individuo nellagroalimentare. Tra le tante eccellenze abruzzesi, il vino, protagonista per qualità e quantità, non poteva assolutamente mancare.  
   
   
SVILUPPO RURALE, RIUNITO COMITATO SORVEGLIANZA PSR; ASSESSORE UMBRIA COSTRUISCE FUTURO SU BASI SOLIDE CON NUOVA PROGRAMMAZIONE APPROVATA  
 
Perugia - "L´umbria costruisce il futuro dell´agricoltura per i prossimi cinque anni partendo da solide basi: da una parte i frutti del lavoro svolto e degli investimenti del precedente Programma di sviluppo rurale per la competitività delle imprese agricole e agroalimentari, l´innalzamento della qualità delle produzioni e la diffusione di una rete di servizi sul territorio rurale e dall´altra la sicurezza che ci deriva dall´approvazione del nuovo Programma di sviluppo rurale, con una maggiore dotazione finanziaria rispetto a quello che si conclude". L´assessore regionale Fernanda Cecchini, alla sua prima uscita pubblica in questo ruolo dopo le elezioni e la riconferma nella Giunta regionale con la delega alle Politiche agricole, ha rimarcato così l´importanza dei risultati conseguiti e della programmazione futura intervenendo stamani alla seduta annuale del Comitato di Sorveglianza del Programma di sviluppo rurale 2007-2013, che ha il compito di accertare l´effettiva attuazione del programma di sviluppo rurale e che si è riunita nella sede dell´Assessorato regionale all´Agricoltura, a Perugia. "La Regione Umbria – ha sottolineato l´assessore Cecchini – è fra le prime cinque alle quali fra fine maggio e giugno la Commissione europea ha approvato il Programma di sviluppo rurale. Forti di questo e prendendo ad esempio il percorso svolto fino ad oggi, siamo nelle migliori condizioni per guardare al futuro. Nel 2014 e nel primo semestre del 2015 – ha aggiunto – è stata impressa un´accelerazione all´attività legata al Psr per garantire la piena efficacia e il completo impiego di tutte le risorse pubbliche". "È necessario – ha proseguito - ancora mettere in atto ogni possibile azione per la massima utilizzazione delle risorse assegnate che sono pagabili da Agea, l´organismo pagatore del Psr, entro il 31 dicembre 2015. Ma allo stesso tempo abbiamo già attivato i bandi della nuova programmazione relativi a ‘investimenti´, a sostegno degli investimenti che migliorano le prestazioni e la competitività delle imprese agricole e agroalimentari, e all´intero arco delle misure a superficie, che riguardano premi per impegni ambientali, biologico, benessere animale, indennità compensative per zone montane e svantaggiate e che l´Umbria è al momento l´unica ad aver attivato completamente. Sono state queste le misure che negli anni precedenti hanno ottenuto la maggiore adesione da parte delle imprese. Ripartiamo perciò da qui per continuare un lavoro che in realtà non si è mai interrotto per la crescita della nostra agricoltura e lo sviluppo economico e occupazionale dell´Umbria". Quanto allo stato di attuazione, illustrato dal coordinatore regionale Ciro Becchetti, Autorità di gestione del Psr, ammonta a circa 655 milioni di euro la spesa pubblica del Programma di sviluppo rurale (Psr) dell´Umbria 2007-2013 erogata dall´inizio della programmazione. Nel corso del 2014 sono stati pagati altri 80 milioni di euro agli agricoltori umbri e altri beneficiari, cui si aggiungono ulteriori 45 milioni di euro pagati nel primo semestre 2015 che, sommati ai pagamenti delle annualità precedenti, collocano la spesa del Psr dell´Umbria ad oltre l´83% dell´intera dotazione programmata. Degli 80 milioni pagati nel 2014, circa il 50 per cento riguardano misure ad investimenti anche attraverso l´introduzione di innovazioni e la restante parte è stata erogata per gli interventi a carattere ambientale. Ciò assume particolare rilevanza in quanto, è stato rilevato, nonostante l´andamento recessivo dell´economia che si è registrata anche nel 2014, numerose imprese del settore agricolo ed agroalimentare hanno comunque investito per il miglioramento della propria competitività e per innovare le proprie aziende. Dei 170 bandi pubblici emanati dall´avvio del programma, le domande di aiuto presentate fino ad oggi da imprese agricole e altri beneficiari sono circa 48.000 di cui oltre 43.000 interamente finanziate. A queste devono aggiungersi oltre 10.000 domande finanziate ogni anno agli agricoltori umbri che riguardano il pagamento delle misure agroambientali per la conferma degli impegni assunti nelle annualità precedenti. Il buon livello delle domande fino ad oggi finanziate (90%) dimostra, è stato evidenziato, da un lato la buona capacità progettuale dei soggetti che, a diverso titolo, hanno presentato le domande di aiuto a valere sui singoli bandi attuativi e, dall´altro, all´efficace azione di governo del programma messo in atto da tutti coloro che hanno contribuito, in vario modo, alla sua attuazione. Per raggiungere la piena utilizzazione delle risorse assegnate al Psr dell´Umbria è necessario in quest´ultimo semestre un ulteriore sforzo: dei 786 milioni di spesa pubblica recata complessivamente dal Psr Umbria 2007-2013 - ormai tutti già impegnati - restano da rendicontare ad Agea, organismo pagatore del Psr, entro il 31 dicembre 2015, ancora 130 milioni di euro. Nel corso della seduta del Comitato di Sorveglianza, sono state inoltre illustrati numeri e obiettivi del nuovo Programma di Sviluppo Rurale dell´Umbria 2014-2020, approvato formalmente il 12 giugno scorso dalla Commissione Europea e dotato di 877 milioni di euro di finanziamenti pubblici europei, nazionali e regionali. L´attuazione, è stato ricordato, è già in corso in ragione di regolamenti comunitari che prevedono la continuità di alcune azioni agroambientali e la possibilità anche per il sostegno agli investimenti di aumentare gli impegni del Programma 2007-2013 oltre i limiti originari in maniera da realizzare un "overbooking" di iniziative che potranno essere soddisfatte proprio con le risorse della nuova programmazione. L´umbria, è stato rilevato, è stata particolarmente attenta e sollecita nella utilizzazione di questa previsione regolamentare e ha messo in campo una ampia serie di iniziative che hanno consentito alle imprese di non subìre un vuoto di un anno nell´avvio delle misure dovuto ai tempi lunghi della conclusione del processo di approvazione del Programma. Il nuovo Psr si caratterizza per almeno tre aspetti fondamentali. Innanzitutto rappresenta un Programma di grandi dimensioni finanziarie e complessità di obiettivi che consente di affrontare non solo le tradizionali politiche agricole, ma anche quelle per l´Umbria nel suo insieme di territorio fortemente rurale. In secondo luogo, il programma dell´Umbria dedica all´innovazione una quantità di risorse più che doppia rispetto alla media delle altre regioni italiane. Alle risorse della priorità specifica vanno aggiunte quelle per la realizzazione della banda larga che ammontano a più di 36 milioni di euro. Infine, le risorse per l´ambiente ammontano a più del 40% del totale con un impatto sulla tutela e la qualificazione delle risorse naturali, la protezione dell´ambiente e la prevenzione dei cambiamenti climatici di grande rilevanza. Alla riunione del Comitato di sorveglianza del Psr 2007-2013 hanno preso parte, fra gli altri, Cynthia De Sanctis della società Agriconsulting di Roma, valutatore indipendente del Psr dell´Umbria, e Giulio Cardini in rappresentanza del Ministero delle Politiche agricole. Nel rapporto annuale di Agriconsulting sui principali risultati del programma, per quanto riguarda una delle priorità quali il miglioramento delle capacità professionali e il sostegno al ricambio generazionale si evidenzia che in 7825 (il 98% del valore obiettivo della misura 111) hanno concluso con successo un percorso formativo in materia agricola o forestale e che, sempre entro il 31 dicembre 2014, hanno aderito al sostegno per l´insediamento di giovani agricoltori garantito dalla misura 112 in 397 (il 10 per cento dei giovani rilevati dal censimento Istat 2010). I nuovi insediamenti hanno prodotto effetti economici favorevoli: le aziende beneficiarie del pacchetto giovani aumentano di dimensioni (+7 per cento) e occupazione (+33 per cento), la produzione lorda totale mostra incrementi pari al 28 per cento.  
   
   
EXPO, IL PRESIDENTE DELL’ EMILIA ROMAGNA BONACCINI A BRUXELLES PER PRESENTARE DEL WORLD FOOD RESEARCH AND INNOVATION FORUM  
 
Bologna - Il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore all’Agricoltura Simona Caselli saranno a Bruxelles per intervenire alla conferenza di presentazione del World Food Research and Innovation Forum edella Carta di Milano – iniziative strategiche legate aExpo 2015– alle Regioni europee e alle rappresentanze diplomatiche Ue e non Ue. L’appuntamento, in programma martedì 30 giugno alle 11, è organizzato insieme da Regione e Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Ue. Oltre a Bonaccinie Caselli, interverranno il rappresentante permanente Stefano Sannino, il rappresentante permanente aggiunto Marco Peronaci, il presidente del Comitato delle Regioni Markku Markkula, l’onorevole Paolo De Castro (Presidente del Comitato Strategico del World Food Research and Innovation Forum), esperti internazionali ed europei di settore. Dopo l’introduzione di Markkula e l’intervento di Peronaci, la conferenza prevede due focus. Nel primo, sul tema “Nutrire il pianeta , energia per la vita: il ruolo della conoscenza, ricerca e innovazione” è previsto, tra gli altri, l’intervento dell’assessore Caselli. Il secondo, invece, si concentrerà su “Nutrire il pianeta, energia per la vita: la dimensione internazionale del cibo, energia e acqua”. Le conclusioni sono affidate a De Castro, Sannino e Bonaccini.  
   
   
PSR 2007-2013, ASSESSORE SARDEGNA IN V COMMISSIONE FA IL PUNTO SULLA SPESA DEI FONDI  
 
Cagliari  – “Stiamo facendo il possibile per scongiurare il disimpegno automatico dei fondi comunitari e quindi evitare la restituzione delle risorse all’Unione Europea per la vecchia programmazione del Piano di sviluppo rurale 2007/2013”. Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, durante la sua audizione in Quinta Commissione del Consiglio regionale. “È chiaro che il rischio di disimpegno continui a persistere – ha ribadito Falchi – perché, comunque, si sarebbe dovuto fare in modo di spendere gradualmente, su tutti gli assi del Piano di sviluppo rurale, nel corso degli anni, in modo da distribuire tutta la spesa. Aver impiegato le risorse in maniera esigua e non equilibrata nel corso degli anni passati sui vari assi del Psr, ha comportato che ci ritrovassimo a dover spendere il 35% delle risorse dell’intero ammontare finanziario in soli 18 mesi. Peraltro, i fondi da spendere sono concentrati sugli assi 3 e 4 (Miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e Leader)”. “Un miliardo 284 milioni 746 mila euro era la dotazione complessiva del Psr 2007/2013 – ha ricordato l’assessore –. Fino al 2013 la spesa è stata mediamente pari a 120 milioni di euro all’anno, con le risorse concentrate prevalentemente sull’asse 2, di più facile gestione, programmazione e utilizzo. Alla fine dell’anno scorso, grazie allo sforzo congiunto delle strutture dell’Assessorato e dell’Agenzia Argea, con il supporto di Laore, abbiamo evitato il disimpegno, temuto fino all’ultimo, di 188 milioni, incrementando il valore di spesa, in maniera importante, in particolare sull’asse 1”. “Attualmente è difficile andare a rimodulare risorse che sono ancora vincolate dai piani di sviluppo locale dei territori – ha aggiunto Elisabetta Falchi –. Per questo stiamo lavorando alacremente, procedendo con una serie di delibere e indirizzi che ci permettano di accelerare la spesa con lo scorrimento delle graduatorie. Le somme dell’asse Leader nel Psr 2007/2013 saranno ridistribuite nei progetti a regia regionale, costruiti in accordo con i territori e i Gal (Gruppi di Azione Locale). Il bando emanato a ottobre dell’anno scorso (misura 321), dedicato all’acquisto di mezzi speciali e minibus a nove posti destinati ai Comuni, sarà rifinanziato. Un altro bando – ha spiegato l’esponente della Giunta Pigliaru – prevede l’acquisto di mezzi di trasporto per gli scolari, con ricadute positive soprattutto nelle aree sottoposte a ridimensionamento scolastico. È previsto anche il finanziamento di una misura per la realizzazione di itinerari che puntino alla valorizzazione dei territori e, inoltre, azioni di incoming che mirano a favorire la conoscenza dei nostri prodotti”. La titolare dell’Agricoltura ha poi illustrato l’intervento sulla banda larga: “La settimana prossima presenteremo in Giunta una delibera per il progetto ‘banda larga’, che impegna ben 25 milioni di euro. Dobbiamo fare in modo che la spesa del Psr – ha concluso Elisabetta Falchi – venga attuata immediatamente sui vari fronti e sulle varie misure che lo compongono, affinché il problema non si ripresenti anche in futuro”.  
   
   
ASSOFRUIT: CONVEGNO SU RICERCA E INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA  
 
“L´agricoltura di domani: tra ricerca e innovazione” sarà il tema che sarà sviluppato martedì 30 giugno nel corso del meeting organizzato da Asso Fruit Italia nella sala convegni del castello di Policoro. Al centro del dibattito i risultati ottenuti con l´applicazione della Misura 124 Pif Pifo Psr Basilicata 2007 – 13. Dopo i saluti di Francesco Nicodemo, presidente Asso Fruit Italia, l´introduzione di Andrea Badursi, direttore generale dell´Op, sono previste le relazioni dei professori universitari (Unibas) Cristos Xiloyannis e Bartolomeo Dichio. Seguirà, per Stea Srl, Giovanni Stampi. Le conclusioni saranno affidate a Vincenzo Falconi (Direttore Italia Ortofrutta) e Luca Braia, assessore regionale all´ agricoltura. “L´incontro pubblico in programma martedì giunge a coronamento di una serie di iniziative nel corso delle quali abbiamo illustrato i risultati ottenuti con importanti strumenti legislativi che ci hanno consentito di reperire risorse preziose investite in innovazione e sostenibilità”, ha spiegato Andrea Badursi. Che ha aggiunto: “L´occasione sarà utile per dare maggiore visibilità ai risultati ottenuti e vuole essere il punto di partenza in attesa del nuovo Psr che, come ci auguriamo, offrirà nuovo slancio al comparto agricolo che si sta dimostrando fra quelli più dinamici sia nel Mezzogiorno d´Italia che nelle altre regioni. Siamo molto fiduciosi e confidiamo in nuove misure che vadano nel verso della professionalizzazione degli agricoltori e del sostegno a quei giovani, sempre più numerosi, che scelgono di ´tornare alla terra´ e quindi subentrare nelle aziende di famiglia per apportare freschezza, nuove idee e nuove speranze al settore primario in generale”. L´incontro sarà moderato da Lorenzo Frassoldati, direttore del Corriere Ortofrutticolo.  
   
   
EXPO. MARTEDI’ A MESTRE INCONTRO SU RICERCA E INNOVAZIONE NEL COMPARTO AGROALIMENTARE  
 
Venezia - Nell’ambito delle iniziative programmate dalla Regione del Veneto in occasione di Expo 2015 per promuovere la qualità delle produzioni del territorio, il comparto agroalimentare sarà al centro di un incontro martedì prossimo presso l’Auditorium del Campus universitario di Via Torino, a Mestre (Venezia). " Ricerca e innovazione delle Università del Veneto per la sostenibilità e la valorizzazione del settore agroalimentare" è il titolo dell’evento organizzato in collaborazione con Veneto Innovazione e con Unioncamere del Veneto – Eurosportello Veneto e rivolto soprattutto alle aziende del settore. Ad aprire la giornata, a partire dalle 9.00 Infoday di Programma Life, il programma per l’Ambiente e l´Azione per il Clima dell’Unione Europea per il 2014-2020. Seguirà dalle 14.15 l’incontro dedicato alla sostenibilità e alla valorizzazione del settore agroalimentare, che sarà aperto dal Prorettore alla Ricerca dell’Università Ca’ Foscari Venezia Achille Giacometti e da Antonio Bonaldo Direttore della Sezione Ricerca e Innovazione della Regione. Cibo e cultura, sicurezza alimentare, produzioni e stabilimenti sostenibili saranno alcuni dei temi trattatati nelle successive relazioni di docenti e ricercatori provenienti dall’Università Ca’ Foscari Venezia, Università di Verona, Università di Padova, e Università Iuav di Venezia. Sviluppando i temi proposti dall’edizione milanese dell’Expo, la Regione ha promosso una serie di eventi indirizzati alle imprese che operano nei settori dell’agroalimentare. Nel corso di questi incontri esperti delle università venete e dei centri di ricerca presentano progetti e tecnologie al fine di creare sinergie con le aziende e assisterle nello sviluppo di prodotti e tecniche produttive.  
   
   
RICERCA PETROLIFERA NEL VULTURE, CIA IN DIFESA AZIENDE  
 
“Le notizie giornalistiche di oggi che ripropongono l’assalto delle compagne petrolifere nel territorio del Il Vulture-melfese-alto Bradano allarmano gli agricoltori che si sono già mobilitati in passato con la partecipazione a manifestazioni popolari”. E’ quanto sottolinea la Cia dell’area Vulture-alto Bradano territori – si evidenzia – “di alta specializzazione agricola e per questo è necessario mettere un freno all’attività di ricerca petrolifera”. “Accade che mentre all’Expo si discute del ruolo che giocano gli agricoltori nella tutela del suolo e nelle strategie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e sull´importanza della sostenibilità economica delle attività agricole per consentire che gli agricoltori possano contribuire realmente alla sfida della preservazione dei suoli, rispondendo al contempo alla crescente domanda alimentare del Pianeta, il Tar dà il disco verde alle trivelle nelle nostre aree. Non solo le aziende agricole, vitivinicole, olivicole, zootecniche, i castagneti sono una risorsa fondamentale per l’economia del comprensorio, ma – aggiunge la nota - il paesaggio rurale è una componente essenziale dell’identità della nostra regione e dell’intero Paese e appare particolarmente importante, perché pone l’accento sul nesso tra l’azione necessaria per superare i fattori di crisi e contrastare i rischi di decadimento dell’attività produttiva agricola e un rinnovato impegno a puntare sulle potenzialità offerte dal nostro patrimonio storico di civiltà e bellezza per lo sviluppo diffuso di un turismo di qualità altamente competitivo”. Nel ricordare che “quasi tutte le Amministrazioni Comunali del Vulture-melfese-alto Bradano hanno sottoscritto la “Carta di Matera” per dare stabilità ad un positivo rapporto fra Amministrazioni locali ed agricoltori valorizzando le funzioni, le peculiarità e le opportunità di servizio che questi offrono e per tutelare le nostre aziende”, la Cia evidenzia che “oltre alle trivelle il nemico da contrastare è l’uso dissennato e confuso del suolo agrario soprattutto determinato dalle azioni non programmate delle opere di urbanizzazione, in particolare per centri commerciali e capannoni industriali. Occorre preservare l’agricoltura, il peculiare ed inconfondibile paesaggio agrario, oggi più che mai identificabile con il bene ambientale di tutto il Paese. Il suolo – sottolinea Leonardo Moscaritolo, dirigente della Cia - è un ecosistema fragile che va considerato in maniera olistica per l´interazione della sua componente fisica, chimica e soprattutto biologica, indispensabile per la vita dell´uomo e per il suo benessere. Il suolo e la sua fertilità non riguardano solo il campo agricolo ma tutta la società civile. Se pensiamo alla crescente domanda alimentare sarà necessario produrre di più ma in maniera sostenibile. Inoltre, per combattere gli effetti del cambiamento climatico e dell´eccessiva cementificazione dei suoli, che causano continui disastri idrogeologici, sarà necessario investire maggiormente su un uso razionale e sostenibile del suolo tutelando la sostanza organica e la biodiversità. Siamo fortemente preoccupati – continua Moscaritolo - essenzialmente per due motivi: le compensazioni per l’attività estrattiva che sono ancora impercettibili e per la scelta del Governo di avocare a se ogni atto decisionale per le nuove ricerche ed estrazioni, ciò rappresenta un duro colpo d’immagine per le nostre produzioni di qualità. Le royalties del petrolio inoltre devono essere utilizzate per compensare il sacrificio degli imprenditori agricoli-zootecnici e per contribuire a realizzare la rete di trasformazione, commercializzazione e promozione del “mangiare sano mangiare lucano”. Anche per questo la Cia ha sempre considerato le royalties del petrolio un’opportunità, forse l’ultima che abbiamo insieme al nuovo Psr 2014-2020 per finanziare interventi per la tutela del territorio. Per noi è necessario sfatare un luogo comune, inutile e sbagliato, sul dualismo tra cibo ed energia che tradotto vuol dire petrolio contro agricoltura. Si tratta di produrre cibo ed energia in modo sostenibile, come occasione di sviluppo per le imprese agricole e per l´intera società”.  
   
   
VANDANA SHIVA HA ACCETTATO L´INVITO DI OLIVERIO E VERRá IN CALABRIA IL PROSSIMO VENTIDUE NOVEMBRE  
 
 Il Presidente della Regione Mario Oliverio nel corso dell´incontro avuto, nello stand della Regione all´expo2015, con la nota ambientalista indiana Vandana Shiva, le ha chiesto di venire in Calabria per due giorni di incontri e per una "lectio magistralis" sulle problematiche a lei care. Il Premio Nobel alternativo “93 si è detta immediatamente disponibile. Con grande entusiasmo ha colto l’invito e senza alcun rinvio a segretari o collaboratori, ha preso l’agenda ed ha comunicato, immediatamente, la prima data disponibile per venire nella nostra regione. Arriverá in Calabria il ventidue novembre per restare fino al ventiquattro. In quei giorni sará a disposizione del programma che il Presidente Oliverio farà. "Sono molto contento - ha detto Oliverio - per il modo immediato e simpatico con cui la sig.Ra Vandana Shiva ha accolto il mio invito. Si tratta di una grande donna che ha fatto della battaglia per uno sviluppo più equilibrato una ragione di vita. Avremo tanto da apprendere da questa personalità che ha dato molto per una visione alta del rapporto tra produzione e consumi che ha al centro il contrasto alla povertà e che ha teso ad esaltare la biodiversità come fattore di uno sviluppo equilibrato. Vandana Shiva è un’eminente personalità il cui messaggio ha plasmato larghi strati della parte più avanzata della ricerca in tutto l’emisfero. E’ per noi motivo di grande orgoglio averla in Calabria”.  
   
   
CALBRIA: INAUGURATO LO “SPAZIO ESPOSITIVO” ALL’EXPO 2015  
 
Il Dirigente generale del Dipartimento "Turismo" Pasquale Anastasi - informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta- ha inaugurato, all´expo 2015, lo “spazio espositivo-dal sapere al fare", che resterà aperto fino al due luglio. I visitatori hanno potuto apprezzare le opere in argento ed oro del maestro orafo Miche Affidato che ha illustrato le tematiche proposte attraverso i diversi gioiellidi. Subito dopo è seguito un incontro con lo scrittore Francesco Bevilacqua su “viaggi e paesaggi”. Il Dirigente generale Anastasi, nel presentare il noto scrittore, ha fatto il punto sullo stato del turismo in Calabria, indicando anche alcune vie per rilanciare l´importante settore con un forte riferimento alla carenza di infrastrutture, rispetto ad altre regioni "che hanno investito in questo settore tanti anni fa". Anastasi poi, parlando di turismo invernale, ha sottolineando il fatto che la Calabria sia l´unica regione dove è possibile, in aspromonte, sciare guardando il mare, le isole Eolie. "Una ricchezza, questa, che non siamo riusciti - ha detto- a veicolare ancora molto bene". Lo scrittore Bevilacqua ha parlato della sua esperienza, prima di mandare in onda il documentario da lui realizzato, seguendo il percorso già fatto da Norman Douglas, il visitatore inglese che, per primo, a piedi, attraversò la nostra terra, raccogliendo sensazioni, testimonianze e bellezze che poi raccontò in un libro. "Sono un montanaro ed un camminatore - ha detto Bevilacqua - che trentacinque anni fa ha deciso di lavorare come avvocato in Calabria. Allora mi chiesi perchè lo facevo e, quindi, pensai che dovevo darmi una ragione. Quella ragione la trovai nel desiderio di conoscere e cominciai anch´io a camminare. Sono convinto che il paesaggio calabrese è il bene piú prezioso bene che è rimasto alla Calabria. Non abbiamo grandi testimonianze ma abbiamo con noi i viaggi ed i paesaggi Calabresi. Per noi paesaggio vuol dire un insieme di paesaggi e cultura. Da qui è nata l´idea di dare al filmato, sintesi del mio viaggio, il titolo "sentieri meridiani". Quindi si è passati alla proiezione del redazionale molto apprezzato dai presenti.  
   
   
BOLZANO, CAMBIAMENTO CLIMATICO: EFFETTI SU FRUTTICOLTURA E VITICOLTURA  
 
Le sfide del cambiamento climatico per la frutticoltura e la viticoltura sono state al centro della serata promossa dal Centro di sperimentazione Laimburg. Avviato un ciclo di conferenze sul territorio. "Dal 2011 la Finlandia è ufficialmente paese viticolo dell´Unione Europea", ha detto Barbara Raifer del Centro di sperimentazione alla serata promossa a Marlengo dalla Laimburg. I gas serra come l´anidride carbonica hanno raggiunto una concentrazione mai esistita nell´arco degli ultimi 20 milioni di anni nell´atmosfera terrestre, con la temperatura media nell´arco alpino che è salita di 1,9 gradi tra il 1920 e il 2010. Gli effetti per l´Alto Adige: le giornate estive e tropicali con temperature sopra i 30 gradi hanno subito un incremento notevole, in inverno vi sono meno precipitazioni mentre l´autunno soffre di più umiditá. In viticoltura si manifestano nuovi parassiti come la Drosophila suzukii, le malattie già presenti diventano sempre più aggressive. "I test di maturazione effettuati dal nostro istituto dagli anni ottanta mostrano che gli zuccheri nell´uva aumentano, mentre allo stesso tempo gli acidi diminuiscono", ha detto Raifer. Le ondate di caldo provocano uno stress idrico per le viti che però influisce sulla maturazione delle uve. Sarà decisivo, quindi, l´approvvigionamento idrico per le viti e l´aumento delle capacità di mantenere l´acqua nel suolo per esempio tramite un sovescio. Attuali risultati della ricerca Laimburg in materia mostrano che l´incremento dell´humus tramite un sovescio dell´interfilare aumenta notevolemente la capacità di trattenere l´acqua. Crescono anche in frutticoltura le sfide provocate dai parassiti. "La sfida più difficile da affrontare è la diminuzione delle oscillazioni della temperatura tra giorno e notte in primavera ed autunno, perché favoriscono la degradazione di acidi e aromi e la diminuzione della compattezza dei frutti", ha detto Reinhold Stainer. Oltre a ciò, bisogna diminuire la consumazione d´acqua delle piante. Bisogna affrontare le sfide provocate dal cambiamento climatico e di trovare delle soluzioni efficaci, hanno affermato gli esperti. La conferenza a Marlengo è la prima di un ciclo organizzato in occasione del giubileo del Centro di sperimentazione Laimburg (1975-2015). Durante l´estate e l´autunno avranno luogo ulteriori conferenze sul territorio che tratteranno temi di agricoltura e prodotti agroalimentari. Il ciclo culminerà in un simposio il 21 novembre 2015 nell´istituto tecnico superiore di Ora.  
   
   
IL DIPARTIMENTO AGRICOLTURA ALLA SETTIMANA “CALABRIA HANDMADE” DI EXPO 2015 CON LA FESTA DEL VINO.  
 
 Anche il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria sarà presente alla settimana calabrese “Dal sapere al fare” di Expo Milano 2015, promossa dal Dipartimento Sviluppo Economico. A rappresentare il Dipartimento, insieme al Presidente della Regione Mario Oliverio, ci saranno il Consigliere Regionale Mauro D’acri, il Dirigente Generale Carmelo Salvino e l’Autorità di Gestione del Psr Calabria Alessandro Zanfino. La giornata clou delle attività del Dipartimento Agricoltura sarà lunedì 29 e sarà dedicata ai vini calabresi. Verrà inaugurato, infatti, alla presenza del Governatore Oliverio, lo spazio Vinitaly, a partire dalle ore 10.30. A seguire si terrà una degustazione di vini, accompagnata da percorsi olfattivi. Per il pomeriggio, alle 16, è in programma l´incontro con il Direttore del Centro Sperimentale Dimostrativo Arssa Luigia Angela Iuliano, dal titolo "Calabria Mediterranea: erbe e fiori, tra cibo, rito e mito". "Un´occasione importantissima - ha affermato il Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura Carmelo Salvino - per la promozione dei vini calabresi d´eccellenza, che meritano più attenzione ed un posto di rilievo sui mercati nazionali ed esteri, per i quali, contemporaneamente, l´amministrazione regionale sta lavorando per rilanciare e potenziare l´Enoteca Regionale. L´expo - ha aggiunto Salvino-rappresenta certamente la vetrina giusta per valorizzare e far conoscere in maniera incisiva i prodotti peculiari dei nostri territori, insieme alla stessa Calabria, terra di grande cultura ed antiche tradizioni, cuore pulsante del Mediterraneo, che merita di essere visitata, scoperta e assaporata".  
   
   
VITICOLTURA: INCONTRO FVG-MARTINA SU NUOVA DOC REGIONALE ILLUSTRATO AL MINISTRO MARTINA IL PROGETTO DELLA NUOVA DOC  
 
Udine - Nell´ambito del convegno Food East- Research and Innovation Forum 2015, l´assessore regionale alla Risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli ha incontrato a Udine il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, al quale ha illustrato il progetto e chiesto particolare attenzione alla tempistica burocratica per la costituzione della nuova Doc regionale (denominata Friuli o Friuli Venezia Giulia) riservata alle produzioni vitivinicole del Friuli Venezia Giulia. "Finalmente i produttori dell´intera regione che opereranno secondo i dettami del disciplinare di produzione - ha detto l´assessore - potranno commercializzare, promuovere e valorizzare il proprio vino sotto questa denominazione". Al termine di un lungo iter il Comitato promotore Consorzio delle Doc Fvg, nel mese di maggio è riuscito a completare tutta la documentazione richiesta trasmettendola agli uffici regionali per il successivo inoltro al dicastero delle Politiche agricole. Forte del sostegno diretto di oltre 1.700 viticoltori e vinificatori che hanno sottoscritto personalmente la nuova richiesta e dell´unanime sforzo della filiera vitivinicola (associazioni, consorzi, cantine cooperative), la pratica è stata tempestivamente esaminata e, corredata del parere favorevole della Regione, già trasmessa agli uffici ministeriali competenti per la prosecuzione dell´iter. Il ministero, una volta verificato il fascicolo, procederà dapprima a convocare sul territorio regionale una riunione di pubblico accertamento aperta a tutti i portatori di interesse e poi, nel rispetto della rigida normativa comunitaria, a trasmettere tutta la documentazione alla Commissione europea per l´ottenimento della protezione comunitaria. "Le rapide evoluzioni mondiali in termini di vini di qualità e di mercati - ha dichiarato l´assessore Shaurli - rendono necessari strumenti appropriati al fine di garantire una costante ed equa redditività di tutte le componenti della filiera vitivinicola e, allo stesso tempo, una ancor più forte identificazione territoriale, riconoscibile in mercati sempre più internazionali e globalizzati". L´assessore ha infine rappresentato al ministro le forti aspettative del mondo vitivinicolo regionale, ricevendo assicurazione del proprio diretto interessamento affinché le procedure necessarie vengano espletate con la massima tempestività.  
   
   
ABRUZZO, VITIVINICOLO: ECCO IL BANDO PER ASSEGNAZIONE DIRITTI IMPIANTO 500 ETTARI PER I GIOVANI E PER LA RICERCA  
 
 Pescara - E´ stato pubblicato il 26 giugno sul portale della Regione Abruzzo il bando che disciplina l´assegnazione dei diritti di impianto messi a disposizione dell´ente stesso. Acquisendo tali diritti, gli agricoltori potranno impiantare nuovi vigneti atti a produrre vini a Denominazione di Origine (D.o.) e ad Indicazione Geografica (I.g.). Complessivamente sono disponibili Ha 504,05 e prioritariamente sono destinati ai giovani imprenditori con meno di 40 anni. Una quota (pari a Ha 10.00.00) è stata riservata ad Istituti Agrari, Enti di ricerca, Onlus e Vivaisti. Il costo dei diritti che saranno concessi ai beneficiari del bando varia da 500 a 1500 per ettaro, in base alla categoria di appartenenza. Questo bando è molto importante in quanto sino ad ora si potevano acquistare e vendere i diritti di reimpianto, seppure in ambito regionale, quindi c´era maggiore elasticità per le aziende. Dal 2016 non ci saranno più compravendite e saranno assegnate autorizzazioni su base nazionale. I vecchi diritti potranno essere esercitati in portafoglio produttori entro il 2020. L´assessore alle Politiche Agricole, Dino Pepe, ha sottolineato che "grazie a questo bando, giovani abruzzesi avranno la possibilità di produrre vini di qualità e di avviare e migliorare le proprie aziende agricole. Il settore vitivinicolo è strategico per l´Abruzzo e gli ottimi numeri del nostro export (+8% nel 2014) ci incoraggiano a sostenere questa crescita. Inoltre - prosegue Pepe - una quota dei diritti di impianto è stata riservata a scuole, organizzazioni senza fini di lucro e vivaisti, che avranno questo importante opportunità".  
   
   
SVIZZERA, AL VIA UN PERCORSO PER VALORIZZARE L’ALIMENTARE TRENTINO  
 
La Svizzera? Mercato difficile ma molto interessante. Il quarto più importante, per l’esportazione di prodotti alimentari italiani, dopo Germania, Stati Uniti e Francia. Un’opportunità anche per le aziende trentine, come è emerso dalla tavola rotonda tenutasi nel pomeriggio di mercoledì 24 giugno presso il Polo Tecnologico di Rovereto. Un incontro operativo, organizzato da Trentino Sviluppo, durante il quale una decina di aziende selezionate si sono confrontate con un importatore, un trasportatore ed un esperto di mercato alimentare. I punti di forza del mercato svizzero sono il forte potere d’acquisto, la vicinanza geografica e l’attenzione verso i prodotti italiani. Tra i fattori che hanno invece rallentato gli scambi commerciali la caduta di valore del franco svizzero nei confronti dell’euro. Questo primo incontro segna l’avvia di un percorso che nei prossimi mesi vedrà Trentino Sviluppo organizzare delle azioni specifiche per le aziende del settore con l’obiettivo di favorirne l’incontro con potenziali partner esteri. In cantiere anche alcune azioni promozionali, tra cui la partecipazione collettiva ad una delle principali fiere di settore o l’organizzazione di testing presso punti vendita della grande distribuzione. Un po’ di “teoria” ma soprattutto molta pratica e tanta esperienza concreta, maturata sul campo in anni di traffici commerciali con la Svizzera. Non poteva essere altrimenti visto che all’incontro organizzato dall’Area Commercializzazione, Internazionalizzazione e Attrazione di Trentino Sviluppo sono stati invitati un importatore, un trasportatore ed un esperto di mercato alimentare svizzero. Attorno al tavolo anche una decina di aziende trentine di eccellenza, rappresentanti dei principali prodotti ambasciatrici del gusto e dei valori trentini, per discutere assieme delle possibilità di mercato e delle migliori strategie commerciali. Gli imprenditori trentini - operanti nei settori della lavorazione della carne, del latte, del pesce e di prodotti derivati dalla mela, oltre ad aziende che commercializzano prodotti per l’industria alberghiera e per negozi specializzati - hanno potuto beneficiare di un approfondimento settoriale e individuale volto a conoscere nel dettaglio dazi, regimi Iva, restrizioni ma soprattutto diversi accorgimenti pratici per avere successo nel mercato. Tra i canali di vendita consigliati ci sono le catene della grande distribuzione, i negozi specializzati, il retail attraverso i quali raggiungere anche i piccoli negozi e i privati. Importante è trovare un buon partner commerciale con cui condividere azioni promozionali, procedure e spedizione. Molta attenzione va inoltre dedicata alla puntualità nelle consegne e al mantenimento degli accordi presi. La puntualità svizzera, insomma, non è solo un luogo comune. Per il resto il mercato svizzero rimane tra i più interessanti a livello europeo, con un prodotto interno lordo in costante crescita ed esportazioni italiane per il settore alimentare pari a circa 1 miliardo di euro, valore molto alto considerata la piccola dimensione di quel mercato.  
   
   
MARCHIO DOP AL PANE TOSCANO, ROSSI INCONTRA OGGI A MILANO IL COMMISSARIO UE HOGAN  
 
Firenze – Riconoscere il marchio Dop al pane toscano. E´ questa la richiesta che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha avanzato al commissario europeo per le politiche agricole, Phil Hogan, nell´incontro del 28 giugno nel padiglione Europa dell´Expo di Milano. "Per la Toscana – spiega il presidente - si tratta di un progetto strategico. In questi anni abbiamo lavorato con il Consorzio di promozione e tutela del Pane Toscano a lievitazione naturale, coinvolgendo università, ricercatori, agricoltori e imprenditori per valorizzare un prodotto che è tra i più tipici della tradizione alimentare e culturale toscana. Ma l´obiettivo – prosegue – è anche quello di sviluppare una filiera produttiva fondata sulla qualità e sul legame con il territorio". La tutela europea al pane toscano senza sale - per questo"sciocco" o "sciapo" - consentirebbe remunerazioni più alte ai produttori di grano tenero idoneo (con un minimo di 250 euro a tonnellata a fronte dei 160 fissati dal mercato di Bologna per il grano tenero) e un incremento di posti di lavoro sulle 3mila unità. Oltre a diffondere il consumo di un prodotto genuino, salutare. "Tanti buoni motivi – conclude Rossi per – per sostenere questa battaglia in sede europea".  
   
   
FOOD EAST: FLESSIBILITÀ PER LE PICCOLE PRODUZIONI  
 
Udine - La flessibilità sulle produzioni alimentari, soprattutto le piccole e quelle che fanno a capo alle microimprese, è stato il tema affrontato nel corso della terza sessione del Forum "Food East" a Udine. Moderata da Claudio Filippuzzi, presidente del Parco agrolimentare di San Daniele, la tavola rotonda è stata aperta dalla relazione di Koen Van Dick, della direzione generale Sanità e Sicurezza alimentare della Commissione europea. Van Dick ha parlato della flessibilità nella legislazione europea in materia di igiene, tratteggiando la serie di deroge che la Ue ha adottato per la salvaguardia delle produzioni alimentari legate alla tradizione dei territori, in caso di cibi con caratteristiche particolari o per le piccole imprese. "Tutti gli Stati membri possono presentare notifiche, d´altra parte la Commissione è impegnata nello sforzo per dare comunicazione, eliminare disparità di applicazione che a volte sono state rilevate, semplificare ulteriormente la normativa", ha reso noto Van Dick. Nathan Philippo, della Food standard Agency di Londra, ha portato l´esperienza di questa agenzia che supporta le piccole imprese con l´adeguamento di un prontuario - con una piattaforma informatica - che semplifica la normativa Haccp (analisi dei rischi) in materia di igiene alimentare. Anche il ministero della Salute sta ponendo grande interesse sul tema della flessibilità normativa sulle produzioni alimentari. Giuseppe Plutino, della direzione generale per l´Igiene e la Sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero, ha reso noto, per esempio, che il dicastero sta preparando per settembre le linee guida per la raccolta del cibo nella grande distribuzione da destinare agli indigenti e sta seguendo un tavolo di lavoro per redigere le nuove norme per i cosiddetti "home restaurant". Manlio Palei, del servizio Sanità pubblica veterinaria della Regione, ha quindi relazionato sullo stato di avanzamento del progetto regionale sulle piccole produzioni locali. Palei ha fatto riferimento all´utilizzo della flessibilità rispetto alla normativa comunitaria in materia di igiene alimentare, portando come esempio il sistema malghivo regionale. "La Regione con questo progetto si è impegnata a garantire gli stessi standard di sicurezza alimentare anche nelle produzioni delle microimprese che si occupano di tenere viva la produzione caratteristica del Friuli Venezia Giulia", ha osservato. Attualmente le piccole produzioni locali in Friuli Venezia Giulia sono un centinaio e si possono localizzare sul sito www.Ppl.regione.fvg.it Come sia decisivo per la scelta di marketing puntare sulle filiere di prodotti ad alto valore tradizionale, legati al territorio e comunicati addirittura nelle lingue minoritarie, è stato confermato dagli studi di Sandro Sillani dell´Università di Udine.  
   
   
FOOD EAST: MARTINA, CARTA DI UDINE FONDAMENTALE CONTRIBUTO PER EXPO  
 
Udine - "Misureremo ciò che abbiamo costruito a Milano con Expo non solo e non tanto per il numero di visitatori e per la discussione intorno alla bellezza dell´area espositiva, ma per quanto Expo sarà stato capace di accelerare processi istituzionali, partnership commerciali, sinergie tra centri di eccellenza. Con Food East avete contribuito a costruire questa eredità". Lo ha affermato il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, concludendo la sessione istituzionale sul "Coordinamento e l´integrazione delle iniziative regionali, nazionali e europee" al Forum Food East di Udine. "Ringrazio la Regione Friuli Venezia Giulia e i partner istituzionali che hanno contribuito a questa iniziativa, che considero parte integrante del lavoro che in questi sei mesi l´Italia sta facendo grazie all´esposizione universale. In questi mesi la Regione e la Conferenza delle Regioni hanno lavorato molto, spesso anche nell´ombra, su come i sistemi territoriali possano diventare protagonisti di nuove relazioni", ha rilevato il ministro. "Credo che la Carta di Udine sia un tassello fondamentale del lavoro che è rappresentato dalla Carta di Milano, strumento sull´eredità dei contenuti di Expo che si rivolge soprattutto ai cittadini, perché il primo tema è quello di responsabilizzare le persone", ha osservato Martina. Il ministro ha richiamato al tema dell´Expo 2015, "Nutrire il Pianeta", definendo la "centralità clamorosa della questione agricola e alimentare". "E´ il Mediterraneo il cuore della sfida politico-istituzionale di questi tempi, non solo perché ne vediamo gli effetti drammatici così attuali", ha detto Martina, facendo notare come il titolo dell´Expo sottenda "l´emblematico tema di come l´Europa reinterpreta la sua cittadinanza in un tempo in cui i fenomeni migratori hanno un processo continuo e dilagante. Occorre leggere anche quello che sta avvenendo in profondità", ha esortato Martina. "In questo quadro la questione agricola diventa leva per comprendere aspetti molto complessi e va ben oltre agli aspetti tecnici", ha concluso il ministro. Alla prima sessione istituzionale hanno portato il loro apporto anche il segretario di Stato dell´Agricoltura della Serbia, Zoran Rajic. "La Serbia è un Paese agricolo e allo stesso un Paese di grandi potenzialità grazie alla sua posizione geografica favorevole, al gran numero di istituti che si occupano della produzione di sementi, nel campo della genetica, al vasto sistema di laboratori che si occupano del monitoraggio degli alimenti", ha spiegato Rajic, individuando nel forum "un´ottima occasione per riunire gli attori delle politiche agricole degli Stati e delle Regioni per discutere congiuntamente sulle linee guida di innovazione del settore agroalimentare". Il vice ministro macedone dell´Agricoltura, Vancho Kostadinovski, ha invece esposto nel suo intervento alcune iniziative di cooperazione regionale intraprese dalla Macedonia nel settore dell´impresa e dello sviluppo, invitando tutti i relatori di Food East all´appuntamento di novembre dell´Agri Business Forum dove si tratterà proprio di cooperazione internazionale nel settore agroalimentare. Le opportunità fornite da Horizon 2014-20, il programma europeo di sostegno all´innovazione e alla ricerca, sono state tracciate nella relazione di Thomas Arnold, special advisor per la bioeconomia sostenibile della direzione Ricerca e Innovazione della Commissione europea. Sono inoltre intervenute l´europarlamentare Michela Giuffrida e Maria Cristina Pedicchio, presidente dell´Istituto nazionale di Oceanografia e geofisica. Sperimentale di Trieste.