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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Gennaio 2012
MARCHE: ORGANIZZAZIONE UNICA, PER AREA VASTA, DELLE ATTIVITA` AMMINISTRATIVE, TECNICHE E LOGISTICHE: ENTRO TRE MESI IL ´PIANO INDUSTRIALE´.  
 
 Ancona, 10 Gennaio 2012 - Entro tre mesi l´Azienda sanitaria unica regionale (Asur) delle Marche presentera` il Piano di riorganizzazione dei servizi amministrativi, tecnici e logistici per Area vasta. Lo prevede una delibera della Giunta regionale, adottata nel corso della seduta odierna. La riorganizzazione ha l´obiettivo di aggregare le funzioni amministrative collegate alla gestione del patrimonio immobiliare, all´acquisto di beni e servizi, all´amministrazione del personale, al supporto del Controllo di gestione. L´accorpamento e` previsto dalla nuova legge di riordino del Servizio sanitario regionale ´ che ha istituito le Aree vaste ´ e dalla deliberazione della Giunta regionale che assegna i budget di spesa. Presso ogni Azienda del Servizio sanitario regionale e di ogni Area vasta verra` costituita una struttura direzionale unica per le attivita` amministrative dei presidi ospedalieri, dei distretti e delle direzioni. Lo scopo ´ e` stato evidenziato in Giunta ´ e` quello di razionalizzare i meccanismi gestionali del sistema sanitario, di ridurre i costi e di incrementare l´appropriatezza, apportando i necessari correttivi all´attuale organizzazione. Nel corso della seduta la Giunta ha anche affrontato le questioni legate alla nomina del nuovo direttore dell´Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti di Ancona che, rispettando le procedure, potra` avvenire entro il mese di gennaio, in modo da avviare una nuova fase di rilancio del presidio all´insegna della specializzazione e della riqualificazione dei servizi. Un altro tema esaminato ha riguardato l´integrazione socio sanitaria, che dovra` vedere tutti i presidi sociosanitari coordinati dall´Inrca, come stabilito dall´articolo 8 delle legge di riordino 17/2011.  
   
   
BASILICATA: SCHEDA ATTIVITÀ DIPARTIMENTO SALUTE  
 
Potenza, 10 gennaio 2012 - La Basilicata è l’unica regione del centro – sud Italia che non ha dovuto sottoporsi a piani di rientro dal deficit sanitario. Non è un fatto formale, ma riguarda direttamente i cittadini: l’ equilibrio dei conti ha mantenuto al minimo l’addizionale Irpef regionale e assicurato l’autonomia decisionale della Regione. Quanto alla pianificazione il Piano regionale integrato della Salute, una volta approvato dal Consiglio Regionale, regolerà per i prossimi tre anni l’evoluzione del sistema e delle politiche sanitarie e sociali regionali. Redatto con la collaborazione dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), il Piano è stato approvato dalla Giunta Regionale il 29.12.2010. Un’ampia fase di confronto con decine di incontri territoriali e tematici e numerose audizioni in Iv Commissione consiliare ha prodotto la stesura di 14 capitoli nuovi o riscritti integralmente e 182 interventi di qualche rilievo. La nuova proposta è stata presentata il 28.11.2011 al Consiglio Regionale per l’approvazione definitiva. Qualità, innovazione, sostenibilità e integrazione sono gli obiettivi del Piano e della riorganizzazione, in atto, dei servizi sanitari e sociali. Pur sotto la scure di pesantissimi tagli ai trasferimenti statale, si è portato avanti una riforma del sistema che coniughi efficienza ed equità sociale. La sfida di unire la qualità della spesa all’efficacia del sistema e alla sicurezza del cittadini ha spinto a concentrare le attività per acuti negli ospedali di Potenza, Matera, Lagonegro, Melfi e Policoro e i servizi territoriali negli ospedali distrettuali, sviluppando reti di qualità per evitare che i cittadini debbano cercare altrove risposta ai bisogni di salute. Data la particolare orografia lucana, un ruolo fondamentale è stato assegnato alla riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza e di continuità assistenziale. Sono state costituite e avviate tre reti di rilievo: Ima – Infarto miocardio acuto col raccordo tra gli Utic ospedalieri e il 118, che grazie al progetto Telesal dialoga via satellite con il San Carlo. E’ stata eseguita una capillare campagna per riconoscere i sintomi dell’infarto. Ictus – Con la costituzione di stroke unit a Lagonegro e Matera, connesse a quella già operativa al San Carlo si garantiranno tempi di intervento utili per limitare il rischio di morte oltre che limitare i danni neurologici. Pediatrica - La Riped (rete interaziendale) ingloba pediatri di famiglia, strutture distrettuali e ospedaliere e realizza il protocollo sottoscritto con il Bambino Gesù di Roma, che sta strutturando un centro altamente specialistico al San Carlo le cui attività iniziano proprio oggi. Altri importanti interventi rientrano nel progetto “Basilicata Benessere Bambino”: con la Fondazione Stella Maris nascerà un centro di riferimento per l’autismo “Prima Pietra” mentre una ricerca azione con lo storico Istituto degli Innocenti di Firenze offrirà un quadro esaustivo sulla condizione del bambino e dell’adolescente in Basilicata, orientando gli interventi su emarginazione e disagio. Saranno attivate le “Sezioni Primavera” presso scuole dell’infanzia e nidi pubblici e privati e finanziate con 750 mila euro, mentre il Miur ha tagliato circa 83 mila euro. Lo sviluppo delle reti regionali ed il lavoro dei corrispondenti tavoli tecnici che lo stanno curando riguarda allo stesso modo l’ oncologia, con l’avvio del servizio di chemioterapia territoriale, le cure palliative, la genetica medica, l’assistenza al politrauma, la patologia diabetica ed endocrino–metaboliche, la neuropsichiatria infantile, la reumatologia, la prevenzione e la cura dell’obesità, l’organizzazione dei punti e dei percorsi nascita, la nutrizione artificiale domiciliare, la nefrologia e dialisi, il piano regionale sangue per realizzare un sistema fortemente integrato. Superata con decisione una criticità emersa nelle attività di screening, il nuovo modello organizzativo avviato consentirà di confermare il ruolo di avanguardia nella Basilicata sul fronte della prevenzione. Intenso, infine, il dibattito sulle scelte effettuate sui ticket aggiuntivi imposti dallo Stato sulle ricette farmaceutiche e sulla specialistica ambulatoriale, che nei giorni scorsi è stato rimodulato sulla base del reddito familiare Isee.  
   
   
TOSCANA: LA ASL 12 HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI DI QUALITÀ  
 
Firenze, 10 gennaio 2012 – Appropriatezza, investimenti e innovazione, riorganizzazione: queste le tre linee guida da seguire, indicate dall’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, che stamani ha preso parte alla dodicesima Conferenza dei servizi della Asl 12 di Viareggio, che si è tenuta nel Teatro comunale di Pietrasanta: un appuntamento molto partecipato, che ha visto gli interventi di operatori della sanità versiliese, rappresentanti di sindacati e associazioni. L’assessore Scaramuccia ha fatto l’intervento conclusivo, proponendo una riflessione sul momento attuale attraversato dalla sanità toscana e sull’anno appena concluso, “un anno di transizione, condizionato dal taglio dell’1% delle risorse, ma anche un anno di ascolto, che ha fatto registrare la messa a punto del nuovo Piano sanitario e sociale integrato regionale 2012-2015, frutto della partecipazione, attiva e costruttiva, di tanti cittadini: un Piano scritto dal punto di vista del paziente, e mettendosi “nei panni” del paziente”. L’assessore ha poi indicato le priorità assolute a cui tutti dovranno attenersi: liste di attesa, non autosufficienza e disabilità. Quanto alla Versilia, Daniela Scaramuccia ha ribadito ancora una volta che “non esiste, da parte della Regione, la volontà di accorpare le aziende sanitarie, ma piuttosto quella di attivare una maggiore collaborazione di rete nell’ottica delle tre Aree Vaste”, e si è detta infine “molto soddisfatta del raggiungimento del 100% degli obiettivi previsti per la qualità”, traguardo che la Asl 12 aveva raggiunto già ad agosto 2011. Al termine della Conferenza dei servizi, l’assessore Scaramuccia, in compagnia del direttore della Asl 12 Giancarlo Sassoli, si è incontrata con i sindaci della Versilia, per un ulteriore scambio di idee e di opinioni sui temi più attuali e importanti della sanità regionale.  
   
   
INDETTA LA GARA PER IL NUOVO POLO OSPEDALIERO DEL TRENTINO LA SCADENZA È IL 20 GIUGNO 2012, IL 25 GIUGNO SI TERRÀ LA PRIMA SEDUTA DI GARA  
 
 Trento, 10 gennaio 2012 - Verrà pubblicato a breve sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Bando di Gara, inviato nei giorni scorsi, per la realizzazione del Nuovo Polo Ospedaliero del Trentino, in regime di Project Financing; la scadenza per la presentazione dell´offerta è il 20 giugno 2012. La strutturazione dell’iniziativa prevede la compartecipazione di un soggetto privato, che sarà appunto individuato attraverso il bando di gara, al finanziamento di circa il 47% del costo preventivato per la realizzazione dell’opera. Stamane, alla conferenza stampa di presentazione, sono intervenuti: il presidente Lorenzo Dellai; il vicepresidente e assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti, Alberto Pacher; l´assessore provinciale alla salute e politiche sociali, Ugo Rossi. Il presidente Lorenzo Dellai ha evidenziato la procedura innovativa del bando di gara e la snellezza delle procedure: "Spesso si imputano alla pubblica amministrazione tempi lunghi per la realizzazione delle opere pubbliche, questa è invece la dimostrazione contraria: sono stati accorciati al massimo i tempi previsti per la realizzazione, a partire dalla progettazione". L´opera rappresenterà una possibilità di crescita per tutto il Trentino: "Si tratta di un´operazione significativa - ha poi proseguito il presidente - che, in un momento come questo, va colta come una grande occasione di sviluppo per tutte le nostre imprese, per avere un passo più adeguato ai tempi, è davvero una sfida importante". Il vicepresidente Alberto Pacher ha quindi puntato l´accento sulla riorganizzazione del servizio pubblico che dovrà far seguito alla realizzazione del nuovo ospedale: "Stiamo ripensando ad una riorganizzazione della viabilità dell´area, di concerto con il Comune di Trento, che vedrà anche l´eliminazione del sovrappasso stradale del ponte di Ravina, nonché ad un potenziamento del trasporto pubblico. Ad ospedale ultimato dovrà esserci un riassetto viario della zona tale da rendere il polo facilmente raggiungile, con evidenti impatti sull´economia complessiva della mobilità cittadina". Infine l´assessore Rossi ha voluto ringraziare tutti i soggetti coinvolti: "Con quest´opera la pubblica amministrazione - ha commentato Ugo Rossi - vuole essere volano positivo sul versante dei servizi e dell´economia, oltre che nel comparto sanitario. L´ospedale dovrà diventare punto di riferimento per tutto il territorio trentino, nodo centrale di una rete ospedaliera che poggia sugli ospedali di valle secondo un processo che deve ottimizzare l´integrazione fra ospedale e ospedale e fra ospedale e territorio. Si tratta di un´opportunità straordinaria per migliorare ulteriormente il rapporto con gli utenti, i cittadini e i pazienti; in questo senso il bando pone grande attenzione all´umanizzazione delle cure e mette il paziente e le sue esigenze al centro dell´azione". L´assessore Ugo Rossi ha ricordato anche la presenza della protonterapia, prevista dal bando di gara, e la necessità di pensare all´ospedale come luogo di formazione degli operatori sanitari, concludendo: "Stiamo lavorando in queste settimane con la Provincia autonoma di Bolzano per ragionare assieme sul nuovo ospedale e sulla sua funzione di formazione". In sala anche tecnici e dirigenti provinciali che hanno lavorato per la predisposizione del bando di gara, fra cui Luciano Flor, direttore generale dell´Azienda provinciale per i Servizi Sanitari; Livia Ferrario, dirigente del Dipartimento Politiche sanitarie; Claudio Pisetta, dirigente del Servizio Edilizia pubblica e logistica; Raffaele De Col, dirigente del Dipartimento Protezione civile e infrastrutture. Perché realizzare il Nuovo Polo Ospedaliero? La riorganizzazione del sistema sanitario provinciale a seguito della legge 16 del 2010 impone un ripensamento dell’offerta ai cittadini aggiornata sulla base delle valutazioni epidemiologiche e orientata verso condizioni di sicurezza e comfort ambientale che l’esistente ospedale Santa Chiara di Trento, che tradizionalmente rappresenta il principale punto di riferimento della popolazione trentina per le attività di diagnosi e cura, non permetterà di ottenere, se non a fronte di cospicui interventi sulle strutture edilizie e sugli impianti, che comunque non permetterebbero di rispondere interamente alle mutate esigenze, dovute ai profondi cambiamenti verificatisi in ambito scientifico, tecnologico, socioculturale e normativo. In particolare, risulta critica l’accessibilità, intesa sia come raggiungimento dell’ospedale e come parcheggi, sia per quanto riguarda i percorsi interni, la fruibilità del complesso ospedaliero, le contiguità spaziali tra le varie funzioni. Gli interventi inoltre, che dovrebbero essere eseguiti con l’ospedale in funzione, richiederebbero un tempo complessivo uguale, se non superiore, al tempo necessario per la costruzione di un nuovo ospedale di pari capienza. Inoltre i costi di gestione della struttura esistente, seppure migliorata con pesanti interventi di ristrutturazione, sarebbero comunque più onerosi rispetto a quelli associati alla nuova struttura. Seppur ristrutturato, l’edificio esistente non disporrebbe comunque della flessibilità necessaria per potere adeguare l’ospedale ai futuri sviluppi delle tecniche di diagnosi e cura, ed alle innovazioni tecnologiche attese. Per tutti questi motivi la scelta di realizzare una nuova struttura destinata a ricevere tutte le funzioni dell’ospedale esistente è stata valutata la migliore scelta, principalmente perché permetterà di operare in un ospedale: moderno; meglio rispondente alla normativa; modulare e flessibile; efficiente e facilmente riconfigurabile; confortevole per gli utenti e per gli operatori; meglio integrato nel contesto urbano e più accessibile. Perché realizzarlo in Project Financing? Il project financing è una tecnica finanziaria sviluppata nel mondo anglosassone e di recente introduzione nel nostro Paese, incentrata sull’affidamento di attività di costruzione e di erogazione di servizi da parte di soggetti pubblici ad una società progetto appositamente costituita a capitale privato, limitatamente ad attività che non fanno strettamente parte della propria missione. I privati investono capitale di rischio al fine di intervenire nel progetto in ragione delle proprie competenze e sulla base di appositi contratti commerciali (quale costruttore e/o gestore dell’iniziativa). Per limitare il proprio apporto di capitale, i soci privati chiedono alle banche di finanziare a medio/lungo termine la società di progetto. Le banche assumono pertanto una quota del rischio complessivo dell’operazione, garantito dai flussi di cassa del progetto. Un’adeguata divisione dei rischi tra i soggetti pubblici e privati è la chiave per il successo di un progetto concepito con questo metodo di Project Financing: un determinato rischio dovrà essere affidato al soggetto più capace di gestirlo al fine di aumentare il “value for money”. Ciò comporta che il contratto preveda espressamente una riduzione del canone annuale in caso di mancata disponibilità dell’opera così come dei corrispettivi dei servizi affidati al concessionario qualora le performance dell’opera (disponibilità delle diverse sezioni dell’ospedale, dei posti letto, ecc., di attrezzature ed arredi e dei servizi affidati al concessionario) risultino inferiori ai parametri concordati. I tempi - Nel modello Project Financing l’Amministrazione, mediante un´unica gara, seleziona l’offerente che provvederà a realizzare e gestire l’opera per la durata della concessione. Ciò consente, oltre che di ridurre tempi e di semplificare i rapporti (unica gara ed unico interlocutore dell’Amministrazione), di incentivare il Concessionario al rispetto dei tempi e ad adottare tecniche di costruzione ed accortezze che assicurano opere di elevata qualità. Alla scadenza della concessione la società che ha gestito il progetto dovrà poi consegnare il nuovo ospedale all’Amministrazione in ottimo stato di funzionamento. I tempi previsti sono di sei mesi per la presentazione dei progetti e delle offerte (20 giugno 2012), con affidamento del contratto entro il 2012 e completamento della costruzione entro il 2016, e trasferimento dal vecchio al nuovo ospedale entro i primi mesi del 2017. Cassa depositi e prestiti e Sace - La Provincia autonoma di Trento, al fine di creare le condizioni finanziarie più favorevoli alla realizzazione dell’opera, ha interessato la Cassa depositi e prestiti (Cdp) e la Sace. Successivamente all’aggiudicazione, Cassa depositi e prestiti potrà valutare la concessione di un finanziamento in complementarietà con il sistema bancario (nella misura massima del 50% del fabbisogno totale) subordinatamente al positivo esito dell’attività istruttoria e della due diligence sul progetto presentato dall’aggiudicatario, nonché alle necessarie deliberazioni interne e Sace potrà a sua volta valutare il rilascio di una garanzia per una quota del finanziamento. Perché una nuova tipologia di ospedale? Il bacino d’utenza non è più riferito a un unico ospedale ma a quello di una serie di ospedali in rete. In questo contesto diventa ancora più importante il rapporto con il Territorio che, per qualche aspetto, “entra nell’Ospedale”. La sostenibilità economica, la qualità e la sicurezza sono i principi che devono guidare il riorientamento degli singoli Ospedali di Presidio, attraverso la definizione di un volume minimo di attività, al di sotto del quale si perde in efficienza e qualità, salvaguardando l’accessibilità del malato ai servizi. Quindi si possono prefigurare: diffusione capillare di servizi di base che hanno casistica frequente negli ospedali di valle; alte specialità concentrate e in numero ridotto per le casistiche meno frequenti nell’ospedale di riferimento provinciale, in rete con gli altri ospedali provinciali; centri di eccellenza/riferimento che possono essere sia nell’Ospedale di riferimento che negli Ospedali periferici. Le dimensioni del Nuovo Polo Ospedaliero - Area disponibile = circa 172.000 mq. Dimensioni ospedale = circa 110.000 mq. Parcheggi per 1600 posti auto. Posti letto 600, espandibili a 700 senza modifiche alle strutture edilizie. Posti letti di terapia intensiva e sub intensiva = 72 Posti letto in day-hospital = 90 Sale operatorie = 18 Sale angiografiche = 5 Blocco parto con 6 sale, di cui una per parto in acqua, e due sale operatorie per cesarei Diagnostica convenzionale, Tac, Rmn, Pet Radioterapia con 4 acceleratori lineari Sale di endoscopia = 12 Posti dialisi = 36 Ambulatori = 180 Aspetti innovativi del nuovo Polo Ospedaliero - Assistenza organizzata per intensità di cura Impostazione progettuale delle degenze a corpo quintuplo Stanze a uno o due letti, con bagno privato e zona soggiorno/pranzo Umanizzazione degli spazi con opportuna scelta di materiali e colori Architettura e distribuzione degli spazi con attenzione a pazienti fragili, bambini e donne Introduzione del week hospital Organizzazione di tipo dipartimentale Sviluppo percorsi diagnostici terapeutici Cura degli aspetti alberghieri con particolare attenzione alla ristorazione, con centro di cottura interno Spazi per l’accoglienza, l’umanizzazione e la “socialità” (associazioni di volontariato, spazi per il culto, ecc.).  
   
   
CORDONE OMBELICALE: SMARTBANK "QUALITA´ BANCHE PRIVATE CERTIFICATA COME QUELLE PUBBLICHE. POLEMICHE SUBISCONO DURO COLPO"  
 
Plymouth, 10 gennaio 2012 - La Biovault, il laboratorio di conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale, ha ottenuto la certificazione Jacie. Si tratta di una certificazione molto importante e ambita che Biovault ha ottenuto in Europa da parte dell’organizzazione no-profit Jacie (Joint Accreditation Committee-isct). Jacie, voluta dall’European Group for Blood and Marrow Transplantation (Ebmt) e dall’International Society for Cellular Therapy (Isct), le due organizzazioni scientifiche più rilevanti in Europa per il trapianto di cellule staminali ematopoietiche, si occupa, in collaborazione con la Foundation for the Accreditation of Cellular Therapy (Fact), di promuovere standard di eccellenza nella raccolta e processamento delle cellule staminali ematopoietiche. L’accreditamento Jacie, richiesto da Biovault stessa, permette al laboratorio di dimostrare la qualità dell’intero sistema di gestione e dei processi per la crioconservazione delle cellule staminali, con garanzia di mantenimento nel tempo, al fine di fornire la massima garanzia a tutti gli operatori sanitari coinvolti, nonché al paziente medesimo, in un eventuale programma di trapianto di cellule. La dottoressa Irene Martini, amministratore delegato di Smartbank, una delle banche private di conservazione delle staminali in Italia dichiara "Le banche private delle staminali del cordone ombelicale hanno ormai raggiunto gli stessi standard di qualità delle banche pubbliche. Quindi le polemiche che ruotano attorno alla qualità e all´affidabilità del sistema di conservazione familiare privato subiscono un duro colpo".  
   
   
SANITA´ IN ABRUZZO: DA ASR REPORT UTILE ISTITUZIONI, ASL E CITTADINI  
 
L´aquila, 9 gennaio 2012 - L´agenzia sanitaria regionale ha pubblicato il report "Stato di salute e assistenza sanitaria in Abruzzo". In esso gli autori hanno esaminato, discusso ed elaborato dati provenienti da varie fonti, riferiti a diversi anni, per poter offrire un quadro quanto più preciso possibile dello stato di salute della popolazione abruzzese, dei cambiamenti demografici in atto e delle performance del servizio sanitario regionale. Il report prende in considerazione il periodo 2005/2010 incluso, ed era pronto già in agosto. Tuttavia, per la delicatezza del tema, e proprio per assicurare la massima affidabilità di quanto riportato, gli autori hanno controllato e perfezionato il contenuto più volte prima di arrivare alla versione definitiva. La tipologia dei report "tecnici" è solitamente caratterizzata da centinaia di tabelle e grafici ricchissimi di numeri, ma, spesso, molto complicati o scomodi da interpretare. In questo caso, invece, gli autori hanno cercato di limitare al minimo possibile grafici ed indicatori, includendo solo quelli realmente significativi, e fornendo una lettura dei risultati breve ed accessibile a tutti. Risultano di grande aiuto altresì la "premessa" e la "sintesi". Per quanto il report sia sintetico, consta comunque di 56 pagine e si configura come uno strumento utile non solo per le istituzioni regionali preposte alla pianificazione, o per le Asl, ma più in generale per tutti i cittadini interessati all´andamento delle malattie o alle modalità di utilizzo delle risorse pubbliche.  
   
   
PERCORSO NASCITA: LE INIZIATIVE DELLA REGIONE TOSCANA PER LA SALUTE DI MAMME E BAMBINI  
 
Firenze, 10 gennaio 2012 – Formazione e aggiornamento professionale per tutti gli operatori del percorso nascita. La distribuzione in tutte le maternità della valigetta con l’opuscolo sull’allattamento al seno, cd di ninnenanne, body, dépliant informativi. La promozione di buone pratiche per rendere sempre più sicuro il percorso nascita. Nel 2012 la Regione investirà quasi 700.000 euro per migliorare salute e sicurezza di mamme e bambini, con interventi nei punti nascita, sul territorio, nei consultori. Lo stabiliscono due delibere approvate nelle ultime sedute di giunta. “Negli ultimi anni la Regione Toscana ha promosso una serie di iniziative per la riqualificazione dei servizi nell’ambito materno-infantile – dice l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Formazione per gli operatori, diagnosi e terapia delle patologie congenite, promozione dell’allattamento al seno, campagne di informazione sulla sindrome della morte in culla. E ancora, riqualificazione dei consultori, interventi per la salute riproduttiva delle donne immigrate, per la riduzione delle mutilazioni genitali femminili, per la prevenzione delle interruzioni volontarie di gravidanza. Vogliamo continuare a farlo, certi che promuovere la salute di donne e bambini sia fondamentale. Anche il nuovo Piano sanitario e sociale integrato, appena approvato dalla giunta, dedica ampio spazio al percorso materno infantile e al diritto di crescere in salute”. Per quanto riguarda la formazione, nel 2012 saranno attivati programmi formativi e di aggiornamento professionale in particolare per quanto riguarda screening ecografici, diagnosi e terapia di patologie congenite; trasporto in utero; emergenze in sala parto (emorragia post-partum e distocia di spalla). Nella valigetta, che anche nel 2012 sarà distribuita a tutte le neomamme, ci saranno: l’opuscolo “Naturalmente mamma”, con tutte le informazioni su come avviare e proseguire l’allattamento materno; un cd con ninnenanne e musica adatta ai piccolissimi; un body di cotone con il disegno di come mettere a dormire il neonato per una nanna sicura; dépliant informativi dedicati a specifiche tematiche o al corretto utilizzo dei servizi a disposizione dei cittadini (prevenzione della Sids, la sindrome della morte in culla, banca del latte materno, trauma center pediatrico e prevenzione incidenti); eventuali ulteriori pubblicazioni ritenute appropriate; la traduzione dei contenuti presenti nelle lungue più rappresentate in Toscana (cinese, albanese, inglese, francese, spagnolo, arabo e rumeno). Quanto alle buone pratiche, da monitorare e diffondere in ospedali e consultori, riguarderanno la riqualificazione dei servizi in ambito materno infantile, azioni dedicate al supporto della genitorialità e alla prevenzione delle interruzioni volontarie di gravidanza, con particolare riferimento alla popolazione immigrata. La Toscana presenta valori inferiori al dato nazionale per quanto riguarda la mortalità neonatale: 1,4 su 1.000 nati vivi, rispetto a 1,5 dato nazionale. In Europa, i tassi di mortalità neonatale variano dal 2,5 per mille di Lussemburgo, Cipro, Svezia e Norvegia, al 4,9 per mille della Polonia. Oggi il 60% delle donne immigrate accede ai servizi consultoriali.  
   
   
ANNO D´ORO PER L´ITALIA DEL VOLO LIBERO AI VERTICI DEL MONDO  
 
Torino, 10 gennaio 2012 - Un altro anno d´oro per il volo libero in deltaplano e parapendio conferma l´Italia al vertice delle graduatorie mondiali di queste entusiasmanti discipline che regalano forti emozioni a migliaia di piloti. La vittoria più strepitosa si è concretizzata questa estate in Umbria. Gli azzurri del deltaplano, di fronte a 146 piloti provenienti da 35 nazioni, hanno conquistato il quinto titolo mondiale. Facevano parte della nazionale Alessandro Ploner di San Cassiano (Bolzano), Christian Ciech di Mornago (Varese), Elio Cataldi di Vittorio Veneto (Treviso), Davide Guiducci di Villa Minozzo (Reggio Emilia), Filippo Oppici di Parma, Karl Reichegger di Falzes (Bolzano), Suan Selenati di Arta Terme (Udine), Vanni Accattoli di Recanati (Macerata), gli accompagnatori Andrea Bozzato di Verbania e Alba Tombollato di Padova, guidati dal Ct Flavio Tebaldi di Venegono Inferiore (Varese). In particolare Ploner ha vinto il suo quarto titolo individuale, seguito da Ciech, medaglia d´argento. Complessivamente in circa 10 anni Ploner ha un palmare di tre medaglie d´oro, due d´argento ed una di bronzo; Ciech due d´oro e due d´argento. Ai vertici del mondo c´è anche la Icaro 2000, produttore varesino di deltaplani, che vanta una decina di titoli tra mondiali e continentali ed una produzione di 9000 esemplari l´anno. Il 2011 è stato anche l´anno dei mondiali di parapendio, disputati in Spagna. Luca Donini di Molveno (Trento), campione d´Europa in carica, ha vinto la medaglia d´argento. 150 i piloti iscritti in rappresentanza di 48 nazioni. Il team azzurro era composto anche da Marco Littamè di Gassino Torinese, da Christian Biasi di Rovereto (Trento), dal Ct Alberto Castagna di Cologno Monzese (Milano), dai tecnici Giorgio Corti di Suello (Lecco) e Paolo Zammarchi di Roncadelle (Brescia). L´italia detiene il titolo europeo ed ha vinto la Coppa del Mondo nel 2009.