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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Gennaio 2014
LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA, IL PIEMONTE TRA LE PRIME CINQUE REGIONI  
 
Torino, 21gennaio 2014 - La Regione Piemonte è al quinto posto nella graduatoria nazionale per i Livelli essenziali di assistenza, in base alla certificazione finale per il 2012 elaborata dal Ministero della Salute. La classifica vede al primo posto l’Emilia Romagna, seguita dalla Toscana e dal Veneto al secondo posto e dalla Lombardia al quarto. Il Piemonte ha ottenuto un punteggio di 180, migliore rispetto al risultato (170) conseguito nel 2011. “Si tratta di un risultato positivo che conferma la validità complessiva del sistema sanitario regionale, oltre a rappresentare un riconoscimento all’impegno quotidiano di tutti gli operatori della sanità piemontese. E’ da sottolineare il trend di miglioramento rispetto all’anno precedente” - ha dichiarato l’assessore alla Sanità, Ugo Cavallera. Il Piemonte aveva ottenuto di recente una positiva valutazione anche in base al Programma nazionale esiti di Agenas.  
   
   
POSTE CONSEGNANO ESAMI IN RITARDO. IL PRESIDENTE ZAIA: CHIARIRE IMMEDIATAMENTE RESPONSABILITÀ. È UN EPISODIO VERGOGNOSO  
 
Venezia, 21gennaio 2014 - “È una vicenda su cui bisogna fare immediatamente chiarezza e chi ha sbagliato deve assumersi tutte le sue responsabilità. Si tratta di un episodio vergognoso che in Veneto non deve più accadere. Voglio essere chiaro: non accetterò che nulla e nessuno si frapponga all’efficacia e all’efficienza della sanità veneta”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta il ritardo di un mese nella consegna della diagnosi di un tumore ad una donna trevigiana. “Questa donna - continua il Presidente - ha ritardato la propria terapia senza motivo. Non si può giocare con la salute dei cittadini in questo modo e lasciare che gli esiti di un esame finisco in una pila di posta dimenticata. Mi dispiace ed esprimo la mia solidarietà a questa donna per quanto successo e mi auguro che arrivino per prima cosa le scuse di chi ha sbagliato. “Nei prossimi giorni – conclude il Presidente – seguirò da vicino l’evolversi della vicenda perché a questa signora vanno date delle risposte e mi auguro di non assistere al solito scaricabarile delle responsabilità”.  
   
   
ASSEGNI DI STUDIO PER GLI INFERMIERI, DALLA REGIONE TOSCANA 4 MILIONI E MEZZO  
 
Firenze, 21gennaio 2014 - Confermata anche per l´anno accademico 2012-2013 l´erogazione degli assegni di studio dei corsi di laurea in infermieristica. La giunta ha deliberato stamani, su proposta dell´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, un finanziamento di 4.507.000 euro per gli iscritti al corso di laurea in infermieristica. Gli assegni verranno erogati tramite le tre sedi universitarie dell´Azienda per il diritto allo studio universitario di Firenze, Pisa e Siena. La Toscana ha avviato questa forma di incentivo economico fin dall´anno accademico 2000-2001, e la cifra destinata agli assegni di studio per gli studenti di infermieristica è cresciuta di anno in anno: da 1.307.000 euro, per 662 assegni nel 2000-2001, ai 4.137.288 per 2.006 assegni nel 2011-12. Complessivamente, in 12 anni la Regione ha destinato agli assegni di studio per gli infermieri oltre 30 milioni di euro. Per l´anno accademico 2012-13 l´importo sale ancora: 4.507.000 euro, così suddivisi tra le tre aziende universitarie per il diritto allo studio: 2.243.000 a Firenze, 1.497.430 a Pisa, 766.410 a Siena. Questi gli importi degli assegni: per il 1° anno 955 euro; per il 2° anno 1.936 euro; per il 3° anno 3.227 euro. Per aver diritto agli assegni è necessario essere iscritti in corso senza essere stati iscritti fuori corso o ripetente per più di una volta, oppure essere iscritti fuori corso o ripetente per la prima volta. Se iscritti al primo o secondo anno: aver superato entro il 30 aprile 2013 tutti gli esami previsti per gli anni precedenti e per l´anno accademico 2012-13, riportando per l´anno accademico 2012-13 una media non inferiore a 22/30; aver superato con esito positivo la valutazione del tirocinio. Se iscritti al terzo anno: aver superato entro il 30 aprile 2014 tutti gli esami previsti per l´anno accademico 2012-13 riportando una media non inferiore a 22/30; aver superato con esito positivo la valutazione del tirocinio; aver discusso la tesi di laurea, oppure aver superato la prova finale del corso di laurea, entro la sessione autunnale o primaverile.  
   
   
PUGLIA: LEA E CLASSIFICHE: ANNI TERRIBILI ULTIMI TRE, MA INVERTIAMO TENDENZA  
 
Bari, 21 gennaio 2014 - L’assessore alle Politiche della Salute, Elena Gentile, ha diffuso la seguente nota: “Sono stati tre anni terribili, questi ultimi per il Sistema sanitario regionale. Non torno sulle cause e sulle responsabilità. Voglio invece, invitare a cogliere i segnali inequivocabili dell’inversione di tendenza rispetto al passato. Questi i fatti: I dati diffusi dal Ministero della Salute riguardano i punteggi ottenuti dalle Regioni negli anni 2011-2012 rispetto alla griglia Lea (livelli essenziali di assistenza), costruita attraverso indicatori che misurano quantitativamente le prestazioni sanitarie. Redigere una classifica tra Regioni ha ben poco senso, dal momento che i contesti che producono i risultati sono estremamente diversi tra loro, in termini di risorse disponibili e di percorsi realizzati negli anni. Sarebbe ad esempio interessante una classifica che riporti il numero degli operatori sanitari per abitante, o il costo del personale sanitario: leggendo questa classifica, si avrebbero forse maggiori elementi di interpretazione della graduatoria pubblicata sui giornali. La sanità, la buona sanità, si basa su un numero di operatori adeguato e la Puglia sconta ancora i vincoli posti dal Piano di Rientro, per non parlare delle scelte del governo regionale che all’inizio degli anni 2000 ha bloccato le assunzioni, cristallizzando una condizione di grave carenza di organico. Ma a noi interessa guardare i progressi che la Sanità pugliese sta compiendo, che sono misurabili e riconosciuti dalla stesso Ministero. Guardando ad esempio il tasso di ospedalizzazione, la Puglia è passata da 213 per 1000 abitanti nel 2010 a 176 nel 2012, una riduzione di 37 punti in soli due anni: questo risultato straordinario ci avrebbe portato a raggiungere la soglia indicata dal Ministero pari a 180, se proprio nel 2012 (a metà anno) non fosse stata portata a 170, nonostante le proteste della Regione. Questa risultato straordinario è stato conseguito attraverso la riduzione di circa 90.000 ricoveri, dovuta per l’80% al decremento dei ricoveri (meno 72.000) che rientrano nella definizione di potenzialmente inappropriati. Il tasso dei ricoveri inappropriati, infatti, si riduce da 35 a 27, Contemporaneamente si è ridotta numericamente la mobilità passiva extraregionale, che ha segnato un -7% tra il 2012 e il 2011 (da 63.000 a 59.000 ricoveri effettuati fuori regione), un risultato del tutto inedito per la nostra Regione che ha confermato, migliorandolo ulteriormente, il trend in diminuzione che si registra dal 2006 in poi. E’ un dato ancora migliorabile ma che dà importanti indicazioni di un’accresciuta fiducia dei cittadini pugliesi verso il proprio sistema sanitario. Aver raggiunto questi obiettivi è l’effetto degli interventi di riordino sulla rete ospedaliera e dello sforzo che gli operatori stanno compiendo per migliorare la qualità del sistema: i primi dati del 2013 sembrano confermare questi andamenti, anche per effetto dell’avanzato processo di potenziamento dell’assistenza territoriali, anche attraverso le riconversioni degli ospedali e l’investimento in nuovi modelli di assistenza che ormai sono una realtà diffusa in tutta la Puglia. Dal 2010 al 2012 abbiamo portato i posti letto in Rsa da 1.488 a 3.857, e abbiamo piu´ che raddoppiato i posti letto in Hospice. Permangono alcuni aspetti critici, che rappresentano storici ritardi della nostra regioni, ad esempio in tema di assistenza domiciliare, che pure mostra iniziali segni di miglioramento. Su questi aspetti, su quelli che toccano l’esperienza quotidiana dei nostri cittadini a contatto con il sistema sanitario stiamo concentrando la nostra attenzione e il nostro impegno, cercando di venire incontro alle reali esigenze di salute, come le iniziative per l’abbattimento dei tempi di attesa dimostrano, garantendo al tempo stesso appropriatezza e qualità”.  
   
   
CLINICAL TRIAL CENTER: NASCE AL POLICLINICO GEMELLI UNA NUOVA REALTÀ DI RICERCA CLINICA IN ITALIA  
 
Roma, 21 gennaio 2014 – Il Policlinico A. Gemelli e la Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore danno vita al Clinical Trial Center (Ctc), al fine di ottimizzare la conduzione e la gestione della ricerca clinica condotta al Policlinico Gemelli e in centri sperimentali collegati, fornire agli sperimentatori una formazione specifica sulle Good Clinical Practice (Gcp) nello studio di nuovi farmaci e dispositivi, e offrire servizi di Contract Research Organization (Cro) accademica alle aziende farmaceutiche, biotecnologiche, nutraceutiche e di biosimilari. Gestione, monitoraggio e analisi delle sperimentazioni cliniche sono i servizi che il nuovo centro offrirà alle aziende del settore farmaceutico e alle istituzioni pubbliche e private coinvolte in attività di ricerca clinica finalizzate alla registrazione di nuovi farmaci e dispositivi medici. Ma l’eccellenza clinica e scientifica garantite dal Policlinico Gemelli e dalla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica non saranno i soli vantaggi messi a disposizioni di aziende e istituzioni di ricerca. Infatti, il Ctc contribuirà anche ad allargare l’offerta formativa del primo policlinico universitario italiano per quantità di sperimentazioni profit e non-profit, lanciando corsi di formazione “sul campo”, che saranno messi a disposizione di quanti sono interessati alla gestione e conduzione di sperimentazioni cliniche, sia in centri sperimentali che in aziende del settore farmaceutico . “Gli obiettivi del Clinical Trial Center – ha detto il dottor Antonino Amato, direttore del Ctc – sono di ottimizzare la gestione della ricerca clinica svolta presso il Policlinico A. Gemelli, di fornire formazione specifica per la conduzione di trial clinici in Gcp, e di fungere da Cro accademica. In tal modo – ha aggiunto il direttore della nuova struttura – saremo in grado di attrarre fondi di ricerca non solo da parte delle aziende del settore farmaceutico, ma anche da parte di enti e fondazioni pubbliche e private. Il tutto per potenziare l’efficacia del Policlinico Gemelli e dell’Università Cattolica nel perseguimento della loro Mission, che è il miglioramento della qualità di vita della Persona, nella sua irrinunciabile centralità”. In armonia con questi obiettivi, l’operatività del Ctc sarà suddivisa in tre aree: la gestione dei trial clinici condotti presso i siti sperimentali all’interno del Policlinico Gemelli, attività per la quale il Ctc fungerà da Site Management Organization (Smo); il training specifico in Gcp; e infine i servizi di Cro accademica. L’attività di Smo mirerà a ottimizzare i processi amministrativi e gestionali legati alla concreta esecuzione degli studi clinici. Saranno offerti servizi di sviluppo e gestione del budget di studio, di negoziazione e chiusura del contratto di studio, di gestione dei rapporti con il Comitato Etico, di gestione della fatturazione verso le aziende o gli enti sponsor, e di rendicontazione finale agli sperimentatori clinici. Il Ctc si occuperà anche del Quality Management di tali studi, assumendosene la responsabilità di controllo della compliance regolatoria, al fine di rispettare lo standard qualitativo previsto dagli enti regolatori. Un ulteriore vantaggio che il nuovo centro potrà offrire ai suoi interlocutori sarà un avanzato servizio di portfolio management, fornendo loro una pianificazione e controllo integrati di tutti gli studi clinici. I servizi di training per sperimentazioni cliniche da condurre in Gcp saranno destinati a tutti gli sperimentatori (studenti, laureati, specializzandi e dottorandi in Medicina e Chirurgia, studenti in Scienze Infermieristiche), ma anche al personale di aziende del settore farmaceutico o di enti di ricerca coinvolti in sperimentazioni cliniche. Quest’offerta formativa si articolerà in due livelli: di base – con lezioni teoriche in aula e la simulazione di un trial clinico vero e proprio – e avanzato – che consisterà in un master di 2° livello composto da diversi moduli specifici. I servizi di Cro accademica, contraddistinti da standard “best-in-class”, si rivolgeranno alle aziende del settore farmaceutico, incluse – come partner ad hoc – le Cro tradizionali. Nell’ambito di questa funzione il Ctc offrirà i seguenti servizi: gestione generale del trial, raccolta della documentazione di base (protocollo, cartella dati e consenso informato), selezione e gestione di siti sperimentali, costituzione e gestione di comitati di studio, monitoraggio di efficacia e sicurezza dello studio, data management e analisi statistica, redazione del rapporto di fine studio e di eventuali pubblicazioni, gestione dei rapporti con autorità regolatorie. La nuova struttura, dunque, concretizza operativamente uno dei punti fondamentali del piano strategico del Policlinico Gemelli, ovvero l’integrazione tra assistenza e ricerca, e valorizza adeguatamente il patrimonio di eccellenza scientifica apportato dai ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia che vi operano. “La nascita del Clinical Trial Center è un ulteriore tassello del mosaico con cui, grazie al Piano Strategico in via di attuazione, si sta costruendo il nuovo Policlinico Gemelli, che si sta attrezzando per raccogliere le sfide del sistema salute in profondo mutamento”, afferma il Direttore del Policlinico A. Gemelli Maurizio Guizzardi. “La costituzione del Clinical Trial Center nell’ambito di un Policlinico universitario con un elevatissimo volume di attività – prosegue Guizzardi – rappresenta un’esperienza, se non unica, certamente innovativa. Siamo fiduciosi che il Ctc avrà un positivo impatto per ciò che attiene all’allargamento della base collaborativa e dell’alleanza tra settore delle imprese farmaceutiche, del biotech e dei device medicali, anche internazionali, con il settore ospedaliero. Realizzerà inoltre un’efficace partnership pubblico-privato finalizzata a una sempre maggiore e più rapida fruizione di terapie innovative a favore dei cittadini”. “Il nostro è uno dei più prestigiosi centri al mondo per la ricerca medica– aggiunge il Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica Rocco Bellantone –. Gli oltre 800 nostri ricercatori sono ai vertici mondiali degli indici bibliometrici, per le pubblicazioni scientifiche di impatto internazionale. E siamo i leader anche nell’impiego di fondi ministeriali ed europei destinati alla ricerca”. “Anche lo scorso anno ci siamo confermati primi in Italia per numero di progetti di ricerca non profit e nei primi tre per i profit, acquisiamo finanziamenti in ulteriore incremento giungendo a 12 milioni di euro, raggiungiamo il notevole numero di 30 progetti finanziati nell´ambito del Vii programma quadro europeo. Grazie al Ctc - conclude Bellantone - non potremo che incrementare questi risultati in virtù di una positiva e ulteriore apertura alle aziende del settore farmaceutico, e migliorare ulteriormente il modello formativo post-universitario verso la ricerca clinica in Gcp”.  
   
   
SANITÀ: CENTRO S. MARIA ASSUNTA A GUSPINI, REGIONE CONFERMA IMPEGNO MA PRIMA SERVONO NECESSARI ADEGUAMENTI  
 
 Cagliari, 21 gennaio 2014 - "Regione e Asl di Sanluri confermano il proprio interesse per il Centro di riabilitazione Santa Maria Assunta di Guspini e stanno lavorando da tempo in questa direzione. Ma una eventuale acquisizione sarà possibile solamente dopo la sua messa a norma, che compete a chi oggi vanta il diritto di superficie, ovvero il Comune, passaggio necessario per il suo successivo accreditamento". L´assessorato regionale della Sanità interviene nella vicenda della struttura di Guspini, all’indomani dell’occupazione da parte dei lavoratori. "Massima solidarietà alle professionalità impiegate - specifica l´assessorato - ma a oggi il Centro non è utilizzabile perché, messa a norma a parte, mancano sia l’agibilità che le certificazioni e l´accreditamento. Non si deve dimenticare che il Centro fu aperto privo di queste autorizzazioni, senza contare che nel periodo in cui ha operato ha accumulato debiti milionari sui quali la Corte dei Conti ha acceso un faro per danno erariale. Inoltre, ci sono diverse imprese che hanno eseguito dei lavori che ancora attendono di essere liquidate". L’assessorato specifica inoltre che la Regione non può essere sempre chiamata in causa per ripianare i debiti dei privati che iniziano una attività, pur meritoria, senza le necessarie autorizzazioni.  
   
   
OSPEDALE DI COMACCHIO. ASSESSORE EMILIA ROMAGNA: "DECISIONI FRUTTO DI UN PERCORSO DEMOCRATICO E PARTECIPATIVO"  
 
Bologna, 21 gennaio 2014 – “La decisione della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria conclude un percorso partecipativo che ha coinvolto tutti gli attori interessati e sancisce una programmazione definitiva che, a tutela della popolazione del territorio, andrà realizzata in tutte le sue parti”. Queste le parole dell’assessore regionale alle Politiche per la Salute Carlo Lusenti a proposito dell’ospedale di Comacchio, che aggiunge: “Voglio inoltre assicurare la popolazione che sono prive di fondamento le ipotesi di depotenziamento dell´ospedale del Delta". La programmazione sanitaria nazionale e regionale dell’ultimo triennio prevede espressamente, a garanzia della sicurezza dei cittadini e della sostenibilità complessiva del sistema sanitario pubblico, la riorganizzazione della rete ospedaliera secondo il modello Hub & Spoke, lo sviluppo delle aree di degenza per intensità di cura e la riconversione delle strutture in Ospedali di Comunità. La rete assistenziale del territorio deve prevedere forme di integrazione strutturate, dove si sviluppano le Case della Salute, superando punti assistenziali non appropriati, quali i Punti di primo intervento. “In quest’ottica, negli ultimi due anni – spiega l’assessore – sono state accelerate le azioni di traduzione delle politiche d’integrazione tra i diversi livelli di assistenza (territoriale e ospedaliera) e tra i diversi livelli di assistenza ospedaliera, nonché le innovazioni organizzative di processo pertinenti all´ambito ospedaliero”. Principi e logiche di sistema che sono illustrati nelle delibere di programmazione regionali, nel ‘Piano strategico e di sostenibilità per la provincia di Ferrara 2013-2016’, e che è stato illustrato dalle direzioni generali delle due Aziende sanitarie ferraresi al livello regionale e approvato dalla Conferenza Territoriale Socio-sanitaria nella seduta del 26 giugno 2013. Proprio questa sede rappresenta per norma di legge, il luogo istituzionale nel quale la collettività, attraverso la voce dei propri rappresentanti, condivide il processo di programmazione, apportando quel valore aggiunto che scaturisce dal corretto confronto democratico, un processo di concertazione che è consuetudine della Regione Emilia-romagna. Nel Piano è stato previsto un ridisegno della funzione delle strutture più piccole che devono essere integrate nell´assistenza territoriale. In queste strutture verrà assicurata una costante assistenza infermieristica mentre quella medica sarà affidata ai titolari dell’assistenza medica di base. Il sistema di emergenza-urgenza è stato ormai da anni orientato agli Hub di Area Vasta per l’alta specializzazione, all’Hub provinciale di Cona per le restanti funzioni di Ii livello e agli ospedali di I livello di Cento e del Delta. Come previsto dalla legislazione della Regione Emilia-romagna, è la Conferenza Territoriale Socio Sanitaria l’organo deputato alla approvazione della programmazione. Così è stato nel territorio provinciale dove è stato discussa e approvata in via definitiva fin dal febbraio 2012 la pianificazione che comprendeva, fra le altre azioni, la chiusura del Punto di primo intervento di Copparo. A questa è seguita la già citata Conferenza del 26 giugno 2013 con l’approvazione del Piano strategico provinciale, in cui era previsto, tra l’altro, il superamento dei Punti di Primo Intervento di Bondeno e Comacchio. Proseguendo coerentemente con le strategie regionali la Direzione dell’Azienda Usl, nella fase della disattivazione del Punto di primo intervento di Comacchio, ha prima di tutto garantito la sicurezza dei cittadini, ulteriormente rafforzata dalla presenza contemporanea, nella sede del presidio, di due mezzi medicalizzati, di un’ambulanza con personale infermieristico dell’Azienda e di un’ambulanza convenzionata con autisti soccorritori di Comacchio Soccorso. Infine è stata sviluppata l’assistenza primaria all’interno della struttura di Comacchio con la presenza dei medici di medicina generale. Il percorso democratico del confronto prevede che le informazioni relative ai contenuti e alle modalità della programmazione siano rappresentati anche in sede locale: Comitati di Distretto, Consigli Comunali aperti, Commissione Speciale Sanità, luoghi nei quali i Sindaci sono sempre presenti. Puntualmente, la Direzione dell’Ausl ha portato a termine, nei tempi e nei modi coerenti con i processi di programmazione e delle fasi di approvazione, anche questi passaggi. “Anche la Regione è più volte intervenuta, ascoltando ed interloquendo nelle sedi istituzionali e tecniche. Mi auguro – conclude Lusenti – che poche voci fuori dal coro che per ora non consentono appieno la realizzazione della programmazione dell’Azienda non privino la popolazione di quei livelli assistenziali che in Emilia-romagna sono postulato fondamentale nell’azione di governo e che non possono essere disattesi”.  
   
   
ECCO LE SOLUZIONI PER IL PRONTO SOCCORSO DI VARESE  
 
Milano, 21 gennaio 2014 - Trenta nuovi posti letto e altro personale sanitario in aggiunta ai 64 nuovi assunti del 2013. "Soluzioni fondamentali per affrontare concretamente il problema del sovraffollamento nel Pronto soccorso dell´Ospedale di Circolo". Così ha detto ai giornalisti il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani a conclusione di una riunione fiume nella sede dell´Azienda Ospedaliera di Varese con la partecipazione dei vertici sanitari locali e regionali, nonché di numerosi esponenti politici del territorio. Basta Attese Di Notte - Nella sala riunioni di Villa Tamagno l´assessore Mantovani ha incontrato un nutrito gruppo di giornalisti per presentare gli interventi che, insieme alla autorità sanitarie locali, entro 90 giorni, saranno attuati nel presidio ospedaliero. A distanza di pochi giorni dal sopralluogo attuato lunedì scorso, il vice presidente del Governo di Regione Lombardia a conclusione del tavolo di lavoro ha presentato le prime azioni di intervento per fari sì "Che la notte al pronto soccorso - ha sottolineato Mantovani - non si verifichi più che i pazienti siano costretti a dormire in barella e i loro famigliari sulle sedie delle sale d´attesa". Nuovi Posti Letto - L´assessore Mario Mantovani ha avviato il programma di lavoro che prevede, entro 90 giorni, l´attivazione dei nuovi posti letto con la conseguente individuazione del nuovo personale sanitario che sarà necessario in base alla nuova organizzazione. Alla conferenza stampa, tra le varie autorità politiche, era presente anche il presidente della Iii Commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia, Fabio Rizzi, il quale ha espresso "Apprezzamento e condivisione per l´attenzione rivolta dall´assessore Mantovani verso il pronto soccorso dell´ospedale di Varese".  
   
   
IRCCS CROB, IN VISITA DELEGAZIONE UNIVERSITÀ DI VARNA (BULGARIA)  
 
Potenza, 21 gennaio 2014 - Una delegazione dell’Università di Varna in Bulgaria ha visitato l’Ircss Crob di Rionero in Vulture. L’incontro, rende noto il direttore generale Pasquale Amendola, ha avuto lo scopo di far conoscere l’Istituto e di offrire opportunità di collaborazione. Sono stati individuati ambiti di partnership tra le due Istituzioni nella formazione, nell’assistenza e nella ricerca, all’interno della cornice legislativa europea costituita dal Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l’Innovazione (2014-2020) “Horizon 2020”. Al termine si è concordato di definire a breve un protocollo d’intesa che fissi le modalità di collaborazioni e di elaborare progetti da candidare ai bandi del Programma Quadro “Horizon 2020”.  
   
   
PIEMONTE: CURE DOMICILIARI AI NON AUTOSUFFICIENTI, NESSUN ALLARMISMO: GARANTITA LA CONTINUITA’ DEL SERVIZIO  
 
Torino, 21 gennaio 2014 -La Giunta regionale, con la deliberazione del 30 dicembre, ha voluto dare continuità alle prestazioni di assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti erogate dalle Asl, consentendo, attraverso disposizioni amministrative appropriate e rispettose dell´attuale quadro normativo, alle Aziende sanitarie regionali di continuare ad erogare le prestazioni ai cittadini secondo i modelli di servizio consolidati ed efficaci oggi esistenti. Pertanto dal 1° gennaio 2014 tutti i cittadini interessati continuano a ricevere senza alcuna interruzione o cambiamento gli assegni di cura e le prestazioni domiciliari in lungoassistenza da parte delle aziende sanitarie locali. Le risorse complessive destinate al finanziamento del sistema delle cure domiciliari nel 2014 saranno le stesse impiegate nel 2013, come previsto dal disegno di legge di approvazione del bilancio 2014, dando in questo modo certezza e continuità ai servizi domiciliari e alle attese dei cittadini e dei loro congiunti non autosufficienti. Dispiace quando le notizie, in una materia cosi delicata per gli interessati e le famiglie, sono parziali ed imprecise rischiando di creare allarmismo. Se da un lato, dunque, si garantisce l’erogazione della prestazioni nei valori in atto, dall’altro la Regione è impegnata a livello romano nella migliore definizione e nell’aggiornamento della classificazione della spesa come sanitaria o socio-assistenziale, per renderla più aderente alla definizione di cronicità e delle più ampie forme di non autosufficienza. Queste tematiche sono state affrontate nei lavori del tavolo del Patto per la salute 2013-2015, che dovrà definire il modello di programmazione e gestione delle prestazioni socio-sanitarie integrate, tra le quali rientra proprio l´assistenza domiciliare: a questo tavolo, che dovrebbe chiudersi entro febbraio, la Regione Piemonte è fortemente impegnata con un ruolo di coordinamento e di impulso. L´approvazione del bilancio 2014 darà la certezza dell’allocazione delle risorse necessarie: nel contempo, la prosecuzione del confronto con le Autonomie locali sulle Politiche sociali potrà consentire di dare modalità e risorse al sistema delle cure domiciliari, anche per affrontare le problematiche delle persone in lista d´attesa.  
   
   
MEDICINA DI GENERE. CONVEGNO A ROVIGO  
 
 Rovigo, 21 gennaio 2014 - “Anche la sanità, attraverso un percorso via via sempre più evoluto, è entrata a pieno titolo nelle politiche di genere, che sono un fiore all’occhiello della nostra regione”. Lo ha detto l’assessore regionale alle politiche di genere Isi Coppola partecipando al convegno “L’endocrinologia in rosa. La donna e gli ormoni nelle varie fasi della vita” al Museo dei Grandi Fiumi a Rovigo. L’iniziativa si è svolta sotto la direzione scientifica di Michela Armigliato, responsabile dell’ambulatorio di endocrinologia dell’Ulss 18 e dirigente di medicina interna all’Ospedale S. Maria della Misericordia di Rovigo, e di Emilio Ramazzina, direttore del Dipartimento Medico dell’Ulss 18. L’assessore Coppola ha evidenziato l’innovatività del convegno e la grande partecipazione, segno – ha aggiunto – dell’attenzione che c’è oggi su un tema come quello della medicina di genere. Ha poi delineato quanto la Regione ha fatto in materia di prevenzione con particolare attenzione per l’universo femminile. “Con le linee guida adottate in questo campo – ha detto l’assessore Coppola – siamo in trincea dal 1996 e grazie ad un’esperienza maturato nell’arco di quasi un ventennio la partecipazione dei cittadini veneti è superiore agli standard nazionali”. Nel corso del 2012, circa 1,2 milioni tra donne e uomini hanno aderito agli screening oncologici promossi dalla Regione. In particolare. A quelli relativi al tumore al seno e al collo dell’utero per le donne e a quello per il tumore al colon per donne e uomini. L’assessore ha ricordato, inoltre che l’Ulss di Rovigo, insieme a Padova, con il contributo della Cariparo, è quella in cui per la ricerca del tumore al collo dell’utero non viene utilizzato il pap-test ma un test più sensibile per il rischio oncogeno che consente una valutazione più evoluta, quello per il papilloma virus. Altre azioni di prevenzione riguardano l’osteoporosi e le malattie cardiovascolari, che vanno di pari passo con il continuo aggiornamento delle apparecchiature di diagnosi e cura. Facendo rilevare che nel 2013 è stata attivata a Padova la prima cattedra di medicina di genere, l’assessore Coppola ha concluso sottolineando che sulla salute psicofisica incide a 360 gradi l’ambiente in cui la donna vive. Convegni come questo permettono di mettere in risalto come tutto il contesto sociale influenzi la qualità della vita delle donne e quanto le politiche di genere abbiano contribuito negli anni a migliorarla.  
   
   
ABRUZZO: SICUREZZA COME CONTRASTO AL DISAGIO SOCIALE PRESENTATO DALLA LAAD DI CORDOVA IL PROGETTO CALEIDOSCOPIO  
 
Pescara, 21 gennaio 2014 - Sportelli per contrastare le dipendenze patologiche e la violenza di genere, steward di territorio scelti dalle associazioni no-profit tra i propri volontari dopo un´opportuna fase di formazione e la promozione di attività culturali, teatrali, artistiche, sportive e di divulgazione scientifica. Sono alcuni degli obiettivi del progetto "Caleidoscopio", presentato, questa mattina, a Pescara, dal presidente della Lega Abruzzese Antidoroga (L.a.a.d), Gianni Cordova, presso la biblioteca Falcone e Borsellino alla presenza dell´assessore alla Legalità, Carlo Masci. L´iniziativa, finanziata dalla Regione insieme ad altri cinquanta progetti sulla legalità attraverso il Piano Operativo Par Fsc (Fondi Sviluppo e Coesione), mira a recuperare il senso della comunità cittadina favorendo la ricostruzione di un tessuto di civile convivenza, in un´ampia zona del capoluogo adriatico che ha come fulcro l´area del parco di Villa Sabucchi, già gestita dalla Laad. "Si tratta di fondi nazionali volti ad attivare processi di sviluppo economico - ha spiegato Masci - e in Abruzzo abbiamo pensato di impiegare tali risorse, per circa 6 milioni 500 mila euro, anche per sostenere la cultura della legalità e per migliorare la sicurezza del nostro territorio. In questo caso, - ha proseguito - per sicurezza intendiamo tutta una serie di attività di contrasto al disagio sociale. Siamo stati gli unici in Italia ad attivare due specifiche linee di finanziamento. La prima, pari a circa 3 milioni e mezzo di euro, - ha concluso l´assessore - ha riguardato l´ammodernamento della sale operative della polizia locale ed il potenziamento degli strumenti di controllo del territorio. La seconda linea, con una dotazione di circa 3,5 milioni di euro, è stata destinata a progetti di prevenzione sociale rivolti, quindi, a contrastare il disagio sociale". All´incontro con i giornalisti è intervenuto anche l´avvocato Federico Gentilini, in rappresentanza del Comitato Scientifico regionale per le Politiche della Sicurezza e Legalità.  
   
   
PREMI AI MIGLIORI VELISTI ABRUZZESI DI BARTOLOMEO,VALENTE E RICCI GLI ATLETI PIÙ PRESTIGIOSI  
 
Pescara, 21 gennaio 2014 - Si è tenuta a Pescara, in Regione, la cerimonia di premiazione annuale dei campioni zonali della vela, dei risultati sportivi a podio ottenuti dagli atleti in campo nazionale ed internazionale, delle migliori attività promozionali delle associazioni affiliate negli anni 2012 e 2013 e dei dirigenti e quadri tecnici. A fare gli onori di casa, nella kermesse organizzata dal presidente del Comitato regionale Abruzzo e Molise della Federvela (Fiv), Pierluigi Ciammaichella, l´assessore allo Sport, Carlo Masci, che ha avuto parole di elogio per gli "interpreti di una disciplina estremamente affascinante che in Abruzzo ha sempre più seguito attraendo atleti di tutte età ed anche la fortuna di poter vantare campioni di assoluto rilievo internazionale". I premi di maggior prestigio sono andati, infatti, a Riccardo Di Bartolomeo - Cn Pescara, 1° classificato nella categoria Corinthian al campionato mondiale Orc-i 2013, Sergio Valente - Cnvm Giulianova, 1° classificato categoria Regata-crociera al campionato Italiano Vela Altura Orc-i 2013, Mattia Ricci - Lni Pescara, 1° classificato al campionato italiano giovanile Laser 4,7 2013, Ivo Petrelli - Cv La Scuffia, 2° classificato Gruppo B all´Adriatic Trophy 2013. Per le società all´Asd circolo nautico Alba Adriatica per il maggior numero di tesserati, alla Gv Lni Pescara per il maggior numero di tesserati sportivi cadetti e juniores, Asd circolo nautico Alba Adriatica per il numero di tesserati alla scuola di vela ed all´ufficiale di regata Luca Supplizi ed agli ufficiali di gara benemeriti Pierino Alby - Cn Alba Adriatica e Franco Feola - Cn Vasto.