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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Dicembre 2009
AGROALIMENTARE LOMBARDIA ALLA CONQUISTA DEL NORD AMERICA E´ UN PROGETTO SPERIMENTALE ATTUATO IN SINERGIA  
 
 Milano - Far conoscere e promuovere l´agroalimentare lombardo, con le sue eccellenze, sempre di più Oltreoceano durante tutto il 2010 con una grande azione strategica pensata per sviluppare la presenza dei prodotti ´made in Lombardy´ sui mercati di Stati Uniti e Canada. Questi, in sintesi, i contenuti del progetto presentato ieri da Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, e dai presidenti Francesco Bettoni (Unioncamere Lombardia) e Walter Brunello (Buonitalia Spa), che hanno annunciato la sottoscrizione di un protocollo di intesa che sosterrà un progetto pilota per la valorizzazione dei prodotti tipici lombardi in Nord America. L´intesa, la prima di questo tipo a livello nazionale, è il preludio a una serie di iniziative volte a favorire il processo di internazionalizzazione delle aziende lombarde dell´agroalimentare, che in questi paesi soffrono il fenomeno della concorrenza portata da prodotti ingannevoli o da imitazioni. Solo negli Stati Uniti il giro d´affari relativo alle imitazioni dei formaggi italiani nel 2008 ha superato i 2 miliardi di dollari. Basti pensare che se in Nord America si potessero adeguatamente tutelare le denominazioni dei prodotti, l´export italiano potrebbe triplicare, passando da 3 a 9 miliardi di euro. Il programma sarà sostenuto da un finanziamento di 1,3 milioni di euro e, sul piano operativo, sarà coordinato da Promos, Azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, in stretto accordo con Retecamere, società delle Camere di Commercio per i progetti e i servizi integrati. Verranno realizzate numerose azioni di marketing e di immagine dedicate a un paniere di produzioni lombarde, sia nei confronti di buyers, distributori e importatori sia nei confronti del pubblico, attraverso partecipazione a fiere, rassegne gastronomiche, eventi con il coinvolgimento della ristorazione e altro ancora, nell´ottica di rafforzare, in una logica di sistema, quanto già fatto in questi anni da Regione Lombardia e dal Sistema camerale lombardo. La Lombardia è la prima regione agroalimentare italiana, rappresentando quasi il 14% della produzione alimentare nazionale, con un valore medio complessivo di 20 miliardi di euro (19% del fatturato agroalimentare nazionale). I 26 prodotti Dop e Igp lombardi rappresentano il 17% del totale nazionale, mentre i 5 vini Docg e i 14 vini Doc il 7%, con primati nella produzione di bollicine e spumanti metodo Classico e vini di montagna. A queste eccellenze si affiancano gli oltre 230 prodotti tradizionali e centinaia di prodotti biologici. "Questo progetto - ha detto l´assessore Ferrazzi - si caratterizza per la sua capacità innovativa e rappresenta un nuovo importante passo nel lavoro di promozione dell´agroalimentare lombardo che ci vede fortemente impegnati a rafforzare la competitività dei nostri prodotti. Sono orgoglioso che proprio questa intesa sia già stata presa a modello da altre realtà regionali, a testimonianza della bontà delle intenzioni e dei fatti". "La scelta del Sistema camerale lombardo di investire congiuntamente a fianco delle nostre imprese in questo programma - ha detto Bettoni - deriva dalla convinzione che l´agroalimentare lombardo ha tutte le caratteristiche per competere con successo nello scenario globale. Infatti, l´agricoltura lombarda, oltre ad essere la prima in Italia per produzione, è strutturalmente attenta alla qualità e provenienza dei propri prodotti, un valore da far sempre più emergere, ma anche da difendere. Per questo le Camere di Commercio lombarde sono al fianco delle imprese per rafforzarne la capacità di penetrazione sui mercati del Nord America: bisogna far conoscere la qualità dei veri prodotti lombardi, distinguendoli dalle imitazioni con i necessari controlli e una certificazione autorevole che garantisca la provenienza e la sicurezza alimentare lungo tutta la filiera produttiva a tutela dei consumatori e di tutte le aziende che operano correttamente". "Dalla contraffazione - ha proseguito Bettoni - le nostre imprese subiscono un doppio danno: quello immediato di una concorrenza ingannevole e quello, forse ancor più grave, alla loro immagine a causa della bassa qualità dei prodotti di imitazione che offuscano la reputazione dei prodotti italiani in generale e, nello specifico, di quelli lombardi". "Il patrimonio agroalimentare italiano è primus inter pares con 185 prodotti che, ad oggi, hanno ottenuto il riconoscimento Dop e Igp e il cui valore economico è di circa 9,5 miliardi di euro - ha poi spiegato Walter Brunello -. Si tratta di numeri che rendono l´idea di quale potenzialità sia racchiusa nelle produzioni originali made in Italy. Per questo siamo a fianco della Regione Lombardia e di Unioncamere Lombardia per dare vita ad un progetto che possa tutelare le produzioni dei nostri territori, promuovendone in primo luogo le caratteristiche autentiche derivate dal loro fondamentale legame con la zona di origine. Un´iniziativa che rientra appieno nelle attività che Buonitalia Spa sta svolgendo nel Programma di promozione integrata sul mercato statunitense così come nel Progetto Tutela che stiamo portando avanti con Retecamere". "Sono convinto - ha concluso Ferrazzi - che le azioni che verranno messe in campo nei prossimi mesi potranno favorire le produzioni lombarde più note e quantitativamente rilevanti come il Grana Padano, il Gorgonzola, il Provolone Valpadana o le bollicine metodo Classico di Franciacorta e Oltrepo´ Pavese, nonché i rossi della Valtellina. Allo stesso tempo, stiamo fattivamente lavorando per fornire un´importante occasione anche alle numerose eccellenze di nicchia, in modo da poter ricavare loro piccoli, ma fondamentali, spazi di mercato all´estero. Verrà così centrato l´obiettivo di valorizzare i territori dai quali hanno origine e lo spirito imprenditoriale di chi le realizza". .  
   
   
AGRICOLTURA: INTEGRATO FONDO CONSORZIO FIDI IN SARDEGNA  
 
Con 2 milioni di euro la Giunta regionale della sardegna ha integrato il fondo di garanzia dei Consorzi fidi convenzionati con Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare. Questo provvedimento, approvato il 4 dicembre dall’esecutivo regionale in una delibera presentata dall’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato, fa sì che i Consorzi fidi possano facilitare l’accesso al credito e possano erogare garanzie a favore degli imprenditori agricoli per la ristrutturazione dei debiti delle loro aziende. La partecipazione di questi organismi al sistema delle garanzie è importante per diversi aspetti: sia perché operano sul territorio e si rapportano meglio del singolo imprenditore agricolo con il mercato del credito, sia perché possono stipulare convenzioni con le banche concordando così attività e oneri in grado di portar benefici concreti alle imprese agricole. .  
   
   
AGRICOLTURA/PSR: OPERATIVO IN SICILIA FONDO DI GARANZIA DA OLTRE 39 MLN  
 
Palermo -  E’ operativo un Fondo di garanzia di oltre 39 milioni di euro per favorire l’accesso al credito alle imprese agricole e agroalimentari, nell’ambito del Programma di Sviluppo rurale 2007-2013. L’assessorato regionale all’Agricoltura, grazie all’Accordo di programma tra il ministero delle Politiche Agricole, la Regione siciliana e l’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) potrà concedere finanziamenti a titolo di garanzia, cogaranzia e controgaranzia, avvalendosi dell’Ismea in qualità di ente garante del Fondo. Nei limiti del patrimonio disponibile, potranno essere rilasciate garanzie fino al 31 dicembre 2015. Le misure del Psr interessate per poter accedere al Fondo sono: la 121 “Ammodernamento delle aziende agricole” (dotazione di 31,833 milioni); la 122 “Accrescimento del valore economico delle foreste” (dotazione di 1,950 milioni); la 123 “Accrescimento del valore dei prodotti agricoli e forestali” (dotazione di 2,866 milioni); la 311 “Diversificazione verso attività non agricole” (dotazione di 2,929 milioni). L’obiettivo dell’Accordo e del relativo Fondo, che sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale regionale siciliana, è “aiutare le aziende agricole sottocapitalizzate ad accedere al credito, che è il forte limite di sviluppo del settore agricolo. Sono convinto – ha detto l’assessore all’Agricoltura, Michele Cimino - che la concessione di garanzie bancarie avrà anche un effetto leva sull’incremento delle capacità di investimento degli imprenditori, che offriranno di conseguenza un contributo maggiore nella realizzazione degli obiettivi di sviluppo rurale che il governo si è impegnato a raggiungere”. L’autorità di gestione del Psr Sicilia, rappresentata da Rosaria Barresi ha spiegato che “il Fondo affiancherà le operazioni di investimento ritenute ammissibili. Le risorse saranno impiegate solo a fronte di investimenti bancari fatti dalle imprese che svolgono attività agricole o connesse all’attività ammesse ai contributi delle misure interessate” .  
   
   
LA PROVINCIA DI MATERA AL VERTICE SULL’AGRICOLTURA  
 
Il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, e l’assessore all’Agricoltura, Giuseppe Dalessandro, il 9 dicembre hanno partecipato al vertice sull’Agricoltura svoltosi a Laterza. Su convocazione del presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido, che ha chiamato a raccolta le province pugliesi e lucane per discutere sulla crisi che attanaglia il mondo agricolo, hanno preso parte all’incontro sindaci e parlamentari, rappresentanti delle province di Bari, Brindisi, Foggia, Matera e Potenza e rappresentanze di categoria. Gli imprenditori agricoli non hanno celato i fortissimi malcontenti. Un’ansia, alimentata dalle preoccupazioni di non riuscire più a saldare i debiti contratti, che ha fatto registrare anche alcuni momenti di tensione. Il presidente Stella ha invitato le associazioni di categoria a fare fronte comune: “Perché l’unità, nei momenti più difficili, si rivela sempre uno strumento efficace e risolutore. Proprio l’unità, infatti, conferirà alle associazioni autorevolezza e credibilità nei confronti del Governo. La politica, mi sento di sottolinearlo, ha grosse responsabilità verso un mondo dell’agricoltura che non ha sostenuto come avrebbe dovuto. Andava cercata una soluzione radicale e definitiva, ma poiché questo non è stato fatto è giunto il momento di superare gli steccati di appartenenza e di individuare quella soluzione tanto necessaria. Occorre che la Basilicata e la Puglia, prima che la Legge finanziaria sia varata, si organizzino per portare a Roma le istanze del mondo agricolo. ” A margine dell’incontro l’assessore Dalessandro, condividendo le preoccupazioni e gli obiettivi dei presidenti delle due Province, ha ribadito come: “sia giunto il momento che il Governo, oltre ad affrontare l’emergenza, discuta anche di un nuovo “Piano agricolo” che ridisegni il futuro di un settore che negli ultimi anni ha risentito pesantemente delle buone e protezionistiche politiche agricole messe in atto dagli altri Paesi della Comunità Europea. ” .  
   
   
SOSTEGNO AGLI ALLEVATORI, UN NUOVO DISTRIBUTORE MOBILE PER IL LATTE FRESCO LIGURE  
 
Trentamila euro per l´acquisto di un distributore di latte mobile. Sono stati stanziati dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´agricoltura, Giancarlo Cassini, quale contributo all´associazione regionale allevatori della Liguria. Si tratta di un´apparecchiatura innovativa che consentirà alle aziende agricole del territorio, già autorizzate alla vendita di latte crudo, di poter promuovere in manifestazioni e momenti informativi il loro prodotto, raggiungendo direttamente il consumatore finale. "Con questo contributo - spiega l´assessore Cassini - vogliamo dare un sostegno concreto al settore produttivo del latte ligure ormai da anni fortemente in difficoltà, e allo stesso tempo permettere una maggiore informazione alla popolazione sui vantaggi derivanti dall´acquisto del latte crudo di produzione locale ". L´erogatore mobile conterrà il latte delle aziende liguri che vorranno aderire all´iniziativa, e permetterà la visibilità di questo comparto produttivo. Il suo piano di utilizzo farà inoltre da volano per i numerosi distributori di latte crudo già presenti sul territorio e sarà concordato tra le associazioni di allevatori. "Potremo quindi così vedere all´opera questo erogatore mobile - conclude Cassini - in manifestazioni e fiere che si terranno sul territorio ligure e quotidianamente in mercati e piazze". .  
   
   
VERTENZA ARA, REGIONE SARDEGNA PUNTA ACCORDO CONDIVISO  
 
Cagliari - La Regione continuerà nel suo ruolo di mediazione perché è fondamentale arrivare a un accordo condiviso sulla vertenza dei lavoratori dell’Associazione regionale allevatori. È il messaggio lanciato il 4 dicembre dagli assessori dell’Agricoltura, Andrea Prato e della Programmazione, Giorgio La Spisa, durante un incontro a Cagliari con alcune delle rappresentanze sindacali dei lavoratori, convocato per discutere sull’assunzione del personale Ara nell’agenzia Laore prevista nel Collegato della legge Finanziaria. Erano presenti anche Giandomenico Sabiu e Gabriella Massidda, rispettivamente capo di gabinetto e direttore generale della presidenza. Alla riunione erano invece assenti la Cgil e la Uil. "Dobbiamo cercare di evitare ogni conflittualità e arrivare a una soluzione che sia unitaria, condivisa e percorribile – ha spiegato l’assessore Prato - perché in un momento di grave crisi del comparto è necessario evitare ogni ulteriore conflittualità anche sul fronte del personale”. L’assessore della Programmazione ha sottolineato che: "Il servizio che svolge l’Ara è fondamentale e da parte della Regione c’è la volontà di risolvere un problema che presenta aspetti tecnici e giuridici non semplici. Ci saranno altri incontri per trovare una soluzione che dovrà necessariamente rispettare la compatibilità con la politica di bilancio regionale". .  
   
   
LA GIUNTA MARCHIGIANA APPROVA INTERVENTI PER APICOLTURA.  
 
Incentivare la pratica e la diffusione dell´allevamento apistico in chiave moderna, anche per i suoi effetti benefici sull´agricoltura e sull´ambiente. Questo l´obiettivo degli interventi predisposti dalla Giunta regionale, su proposta del vice presidente e assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini. ´Per incentivare la pratica e la diffusione dell´allevamento apistico moderno ´ sottolinea Petrini - occorrono interventi di sostegno sul territorio e alle aziende apistiche. Abbiamo approvato misure di ammodernamento di sale di smielatura e dei locali per la lavorazione e confezionamento dei prodotti apistici, oltre all´acquisto di nuove macchine e attrezzature. Il budget a disposizione e` di quasi 200mila euro. Il fine diretto e` quello della competitivita` delle aziende attive in quello che e`, biologicamente, un importantissimo settore. Indirettamente la misura va anche a vantaggio dell´ambiente, visto il ruolo delle api nell´impollinazione e riproduzione delle specie vegetali e promuove inoltre un alimento prezioso come il miele´. In particolare, gli investimenti ammessi sono relativi alla lavorazione e commercializzazione dei prodotti dell´apicoltura. Soggetti beneficiari sono le aziende agricole il cui imprenditore possieda qualifiche e competenze professionali adeguate e che rispondano ai requisiti minimi in materia di ambiente, igiene e benessere degli animali. Verra` data priorita` alle cooperative agricole tra apicoltori, alle altre cooperative agricole che svolgono anche l´attivita` di apicoltura, ai giovani imprenditori agricoli a livello professionale con meno di 40 anni. Il contributo concedibile e` pari al 50 per cento della spesa ammissibile nelle zone svantaggiate e al 40 per cento nelle altre zone. Limite elevabile, rispettivamente, fino al 55 e al 45 per cento per i giovani apicoltori, a condizione che gli investimenti siano effettuati entro cinque anni dall´insediamento. Il bando verra` emanato a gennaio 2010 e sara` reperibile al sito www. Agri. Marche. It. .  
   
   
BILANCIO DELL’ANNATA PER IL MAIS DA POLENTA 14 MILA QUINTALI DI “GRANELLA D’ORO” PRODOTTA IN TRENTINO  
 
 Quest’anno, in Trentino, si aggira sui 14 mila quintali la produzione di mais da polenta pronto per la macinazione e la qualità si presenta decisamente buona. Lo rivelano i dati raccolti dai tecnici dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige che forniscono consulenza tecnica alle aziende del settore. Nelle Valli Giudicarie, più precisamente nella bassa Valle del Chiese, dove si concentra la produzione della granella da polenta per un totale di 350 ettari, sono stati raccolti oltre 13 mila quintali. In Valsugana, dove la superficie destinata a questa coltura si aggira sui 35 ettari, le produzioni hanno superato i mille quintali. “Per il granoturco da polenta possiamo perciò affermare che la campagna appena terminata è stata senza dubbio eccezionale – spiega Roberta Franchi del Centro Trasferimento Tecnologico - avendo prodotto complessivamente circa 14 mila quintali di ottima granella pronta per la macinazione”. Il trinciato integrale viene utilizzato per l’alimentazione della vacca da latte e del bovino da carne ed interessa una superficie di circa 1. 300 ettari. L’annata 2009 si presenta per questo tipo di coltivazione con produzioni nella norma. Le piogge che si sono verificate in primavera, proprio nel periodo in cui vengono preparati i letti di semina, hanno determinato un avvio della coltura piuttosto stentato, ma che fortunatamente si è ripreso con le temperature estive nella norma. .  
   
   
PI¨´ CONTROLLI SULLA FRUTTA ED IN GENERE SU TUTTI GLI ALIMENTI D¡¯IMPORTAZIONE EXTRA - UE  
 
E¡¯ di qualche giorno la notizia secondo cui alcune partite di pere importate dalla Turchia a seguito di alcuni controlli avrebbero riportato livelli residui di antiparassitari, in particolare l¡¯¡°amitraz¡± fino a 1400 volte la soglia di sicurezza per la salute quando il livello massimo per questo pesticida ¨¨ 0. 01mg/kg di peso corporeo. Per questa ragione la Commissione Europea ha immediatamente imposto misure di emergenza ordinando agli Stati membri l¡¯aumento dei controlli fino al 10 % delle partite di pere provenienti dalla Turchia dopo che gli accertamenti avrebbero ripetutamente trovato quantit¨¤ dell¡¯antiparassitario ¡°amitraz¡± di gran lunga di superiori al livello di guardia, con conseguenti rischi per la salute. La decisione della Commissione ¨¨ arrivata dopo le numerose segnalazioni di violazione tramite il Sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi (Rasff) nel corso di un periodo di due anni tra il 2007 e il 2009. Ritiene il componente del Dipartimento Tematico ¡°Tutela del Consumatore¡± di Italia dei Valori, Giovanni D¡¯agata, che dati i rischi per la salute e la situazione d¡¯urgenza, sia opportuno adottare le misure di emergenza previste dalla procedura di cui all¡¯articolo 53 (1), del regolamento (Ce) n. 178/2002¡å. Ai sensi dell¡¯articolo 53 del regolamento (Ce) n. 178/2002, infatti, la Ce pu¨° adottare ¡°misure di emergenza per gli alimenti e i mangimi importati da un Paese terzo al fine di proteggere la salute umana e animale o l¡¯ambiente, dove il rischio non possa essere adeguatamente affrontato mediante misure adottate dai singoli Stati membri¡±. In generale, ¨¨ opinione del componente del Dipartimento Tematico ¡°Tutela del Consumatore¡± di Italia dei Valori, Giovanni D¡¯agata che sia utile ampliare i controlli ordinari non solo per la frutta, ma per tutti i generi alimentari d¡¯importazione extra ¨C Ue, specie di quelli di provenienza da Paesi che hanno ridotti standards qualitativi e biologici rispetto ai parametri adottati all¡¯interno dell¡¯Unione, al fine di evitare emergenze e situazioni contingenti per la salute dei cittadini. .  
   
   
RABBIA NEL BELLUNESE: IN ALTO ADIGE VACCINAZIONE PER CANI E VOLPI  
 
La rabbia è arrivata fino ai confini provinciali. "Negli ultimi giorni sono stati segnalati diversi casi nella provincia di Belluno", comunica l´assessore provinciale all´agricoltura Hans Berger. Per evitare il diffondersi della malattia in Alto Adige, viene ora avviata sul territorio un´azione di vaccinazione dei cani. Dovranno essere vaccinate anche le volpi, animale che è il principale vettore della malattia. Dalla Croazia la rabbia si è propagata in Slovenia e in Friuli fino ad arrivare alla provincia di Belluno e quindi ai confini con l´Alto Adige. "Una diffusione così rapida non sarebbe stata possibile se nelle aree colpite si fosse intervenuto con controlli accurati e misure tempestive", sottolinea l´assessore Berger, cui ora non resta che adottare tali contromisure sul territorio altoatesino. Già dai prossimi giorni, comunica Berger, "partirà una capillare azione di vaccinazione antirabbica per tutti i cani. Il siero è stato ordinato e verrà distribuito attraverso i veterinari liberi professionisti o il Servizio veterinario dell´Azienda sanitaria. " La differenza sta nel fatto che i proprietari degli animali devono concordare un appuntamento con il veterinario libero professionista, mentre il Servizio veterinario renderà noti date luoghi per vaccinare i cani. " Anche le tariffe della vaccinazione sono differenziate tra servizio privato e pubblico. Accanto alla vaccinazione dei cani in Alto Adige è stata adottata una seconda contromisura: "Nelle zone ad est dell´Isarco e dell´Adige metteremo delle esche con il siero vaccinale per le volpi, che sono il principale veicolo della rabbia", spiega l´assessore Berger. Questo intervento tuttavia è possibile sono nelle aree non innevate, in quanto nella neve l´esca perde il suo effetto. "Inoltre verranno potenziati i controlli sanitari sulle volpi abbattute", aggiunge Berger. Infine la Provincia ha previsto la vaccinazione antirabbica, all´inizio della prossima stagione dell´alpeggio, di tutti gli animali che verranno condotti ai pascoli alti: si intendono quindi bovini ma anche capire pecore. "Con questi interventi cerchiamo di prevenire il problema rabbia in Alto Adige prima che la situazione possa diventare seria", conclude Berger. .  
   
   
AL CONSORZIO CO.PAD.OR. IL 100% DI BERNI ALIMENTARI  
 
Azienda storica dell’agroalimentare italiano, conta circa 120 referenze: tra le più note Condiriso, Condipasta, Carciofotto e Louit Fréres Grandi novità nel sistema agroalimentare emiliano: oggi, infatti, il Co. Pad. Or. (Consorzio Padano Ortofrutticolo) di Collecchio (Pr) si è aggiudicato l’intera proprietà della Berni Alimentari spa, acquisendo la quota di partecipazione societaria della cooperativa Copra di Piacenza. Questa operazione rappresenta l’ultima tappa di un percorso di sviluppo del Progetto Berni, che ha visto la base societaria passare dalle tre realtà imprenditoriali iniziali alle attuali due, dopo che la Dac di Flero (Bs) era uscita dalla compagine aziendale, ritenendo concluso il proprio apporto nella fase di acquisizione ed affitto del gruppo. Oggi anche Copra, con la cessione della propria quota, conclude il suo compito di sostegno, lasciando a Co. Pad. Or. Il controllo delle attività industriali e commerciali di Berni Alimentari. Nel frattempo, Copra e Co. Pad. Or. Hanno ulteriormente rafforzato i rapporti di reciproca collaborazione, cresciuti nell’ambito di Confcooperative, allargando ed intensificando l’attività comune, in vista anche di sviluppi futuri, a conferma dell’ottima intesa instaurata tra le due realtà. “La decisione di acquisire il 100% di Berni, marchio storico del panorama alimentare italiano, e la conseguente adozione di una politica di marca da parte di Co. Pad. Or. – sottolinea Fausto Gandolfi, presidente del consorzio parmense – nasce dall’esigenza di diversificare le opportunità commerciali, nell’ottica di valorizzare al massimo la produzione della nostra base sociale”. “Con le sue numerose referenze – prosegue il presidente di Co. Pad. Or. – Berni rappresenta un grande patrimonio di brand image, che completa il nostro progetto di sviluppo, finora incentrato sulla fornitura, come copacker, di un’ampia gamma di prodotti a base di pomodoro di alta qualità alle più importanti multinazionali del settore. In definitiva, con l’acquisizione ed il rilancio dei sottaceti, sottoli, salse e condimenti di Berni Alimentari si ottimizza l’offerta globale di Co. Pad. Or. E si creano nuove opportunità commerciali sul mercato italiano ed estero”. “Alla luce di questa importante acquisizione e della nuova conseguente strategia commerciale – conclude Gandolfi – Co. Pad. Or. Lascia la compagine sociale del consorzio Cio di Parma, con il quale, peraltro, proseguirà l’attuale fattiva collaborazione sul fronte della produzione e della consulenza agronomica per sviluppare e consolidare l’intera filiera del pomodoro”. Con un fatturato di 75 milioni di euro, un patrimonio netto di 40 milioni di euro, 350. 000 tonnellate di prodotti freschi lavorati e 4. 400 ettari di pomodori coltivati da 160 soci nel cuore della Food Valley, Co. Pad. Or. È la maggiore azienda di trasformazione del pomodoro operante in Europa: fiore all’occhiello di questa esemplare realtà cooperativa è il ferreo controllo di filiera che viene esercitato in ogni fase, dalla selezione e fornitura di piantine ai propri soci per la coltivazione in campagna fino alla trasformazione nei vari prodotti finiti. Il moderno stabilimento di Collecchio, orientato ad una produzione rispettosa del territorio e dell’ambiente, può contare su un avveniristico impianto fotovoltaico per la produzione di energia “pulita” (uno dei maggiori a livello italiano con una superficie complessiva di 5. 700 mq) e su linee di lavorazione ad altissimo livello tecnologico, in grado di trasformare oltre 6. 000 tonnellate di pomodoro/giorno e di produrre oltre 10. 000 barattoli/ora e 50. 000 bottiglie/ora. Da parte sua, Berni Alimentari sviluppa un fatturato di oltre 20 milioni di euro, sviluppati per il 90% in Italia e per il rimanente in Europa, Australia ed America del Nord. Lo stabilimento di Gragnano Trebbiense (Pc) è un esempio di flessibilità produttiva con quasi 15 milioni di vasetti/anno ripartiti su 120 referenze commerciali. Fra le più note Condiriso, Condipasta, Carciofotto e Louit Fréres, marchi commerciali ad alto contenuto di qualità, originalità e servizio. .  
   
   
IL VOLUME “L’ORTOFRUTTA” PUBBLICATO DA METRO ITALIA CASH AND CARRY DEDICATO ALL’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE  
 
L’obiettivo di quest’ambizioso progetto è informare tutti i clienti in merito alle caratteristiche nutrizionali degli alimenti, in particolare per quanto riguarda i plus specifici dei prodotti di qualità e genuinità di Metro Italia, ed offrire preziosi consigli pratici in merito alla gestione ottimale degli alimenti. Il libro, dedicato al reparto ortofrutta, è diviso in cinque parti principali, nelle quali vengono trattati tutti gli argomenti correlati alle caratteristiche, alla qualità, alle problematiche ed alla gestione ottimale dei prodotti. La prima parte è dedicata alla qualità e alla freschezza dei prodotti. È definito il concetto di freschezza e si descrivono, attraverso schede di approfondimento, la catena del freddo e i metodi di coltivazione. Vengono inoltre illustrate le caratteristiche nutrizionali specifiche per ogni tipologia di prodotto; infine, vengono spiegate le tecnologie di conservazione dei prodotti, i quali attraverso di essa perdono dei costituenti caratteristici ma permettono un consumo più esteso nel tempo per una gestione più ottimale del prodotto. La seconda sezione illustra le più comuni problematiche igienico-sanitarie legate a tali prodotti e il più corretto management da adottare per garantirne la corretta conservazione; la problematica degli agrofarmaci è affrontata attraverso la descrizione della sua pericolosità e delle misure preventive e correttive atte a prevenirla, mentre in seguito si passa alle fasi del sistema di gestione qualità che Metro adotta, dalla selezione dei fornitori alla gestione in vendita. Nel capitolo il lettore può inoltre trovare una guida alle certificazioni che Metro garantisce come strumento di sicurezza e qualità per tutelare i propri clienti. La terza parte descrive il percorso che i prodotti attraversano dal produttore al consumatore, a seconda che essi siano prodotti ortofrutticoli freschi, precotti, pronti all’uso o surgelati. La quarta sezione descrive le politiche che Metro Italia adotta nella protezione delle colture rispettando l’ambiente, quindi il controllo dell’equilibrio tra gli organismi vegetali e animali conviventi in un determinato ambiente, e la salute dei consumatori, attraverso la rigida organizzazione della difesa antiparassitaria. Alla fine del libro il lettore trova oltre 70 schede tecniche di facile e rapida consultazione sulla freschezza e le caratteristiche nutrizionali dei prodotti ortofrutticoli più comunemente commercializzati da Metro, suddivisi in tre categorie: frutta, verdura e funghi. In ogni scheda le caratteristiche di freschezza Extra, tipiche dei prodotti di filiera Metro, sono illustrate mediante l’utilizzo d’immagini esplicative e di dettagliate descrizioni tecniche. È inoltre indicata l’origine più comune di ogni prodotto e le sue specifiche caratteristiche nutrizionali. I valori nutrizionali riportati sono l’esito di un approfondito lavoro di ricerca bibliografica; nei casi in cui la bibliografia non riporta valori attendibili, così come per tutti i propri prodotti di filiera, Metro ha deciso di analizzare e divulgare i valori specifici dei prodotti ortofrutticoli attualmente venduti nei propri reparti in modo da dare informazioni aggiuntive e molto specifiche ai propri clienti. Questo completo ed approfondito volume sui prodotti ortofrutticoli ha coinvolto il Dipartimento Sistema Qualità di Metro Italia ed i suoi illustri collaboratori in un duro lavoro di oltre un anno, ai fini di creare una guida all’acquisto ed alla gestione completa e soprattutto utile per i propri clienti. .  
   
   
NASCE CAPSULE CAFFE’ KIMBO ESPRESSO  
 
Debutta la nuova linea di Capsule Caffè Kimbo Espresso: un prodotto nuovo, risultato di una ricerca che punta a coniugare tradizione e innovazione, per offrire un espresso buono come quello del bar. Novita’. Sempre attenta alle tendenze del mercato e alle esigenze dei consumatori, Caffè Kimbo è la prima azienda che lancia nella Gdo una linea di Capsule utilizzabili non solo sulla nuovissima macchinetta Caffè Kimbo Kapsula, ma anche su un’ampia varietà di macchine compatibili già presenti sul mercato. Caratteristiche. Le Capsule Caffè Kimbo Espresso sono il risultato di una accurata selezione di pregiati caffè, provenienti da diverse origini, per ottenere un espresso inconfondibile. Con le Capsule Espresso sono assicurati: maggior comfort d’uso a casa o in ufficio, in qualunque momento della giornata: basta inserire la capsula nell’apposito alloggiamento, premere un pulsante ed ecco pronto un espresso a regola d’arte, proprio come quello del bar. Inoltre, durante la preparazione del caffè e al termine dell’operazione si lascia tutto pulito; la qualità del caffè è garantita da Caffè Kimbo; ogni Capsula contiene 7gr di caffè: il dosaggio perfetto per un espresso cremoso e denso. Qualita’ I caffè utilizzati per le Capsule Espresso sono sottoposti ad un processo di lavorazione accurato e tecnologicamente all’avanguardia, dalla selezione delle migliori varietà di caffè fino al confezionamento. La linea. Le nuove Capsule Caffè Kimbo si presentano con una veste grafica dalle linee accattivanti, per un’immagine dinamica e moderna. Il packaging richiama quello delle Cialde Espresso, con l’obiettivo di creare un format grafico comune alle due linee di monoporzionati, pur mantenendo alcuni elementi distintivi delle due gamme. Il facing, diviso in due parti e caratterizzato da un deciso contrasto cromatico, rende il prodotto di sicuro impatto a scaffale. Le referenze. Caffè Kimbo ha racchiuso nelle sue Capsule tre diverse miscele, tutte per un espresso perfetto e per soddisfare al meglio i differenti gusti dei consumatori: Espresso Napoletano: una miscela di caffè pregiati, tostati secondo la tradizione napoletana, per un espresso di intensa cremosità, gusto deciso e aroma ricco; Espresso 100% Arabica: una sapiente selezione di caffè eccellenti, 100% Arabica, tostati ad arte, per un espresso dalla cremosità persistente, dal gusto morbido e dall’aroma intenso; Espresso Decaffeinato: un’ottima miscela di caffè, decaffeinati con cura, che conserva l’aroma ricco e il gusto pieno del classico espresso. .  
   
   
TUTTI I NUMERI DEL FESTIVAL SUD DE FRANCE, EVENTO DEDICATO AI VINI LANGUEDOC-ROUSSILLON, TENUTOSI PER IL PRIMO ANNO NEL MESE DI NOVEMBRE A MILANO E ROMA.  
 
15 giorni di festa, 5. 500 bottiglie vendute, 110 vini presentati, 20 produttori aderenti, di cui 9 venuti direttamente dal Languedoc-roussillon per incontrare consumatori e operatori italiani. Sono questi i numeri del successo firmato Festival Sud de France, evento arrivato in Italia per la prima volta dopo capitali internazionali come New York, Shangai e Londra. La manifestazione, organizzata dalla Maison de la Région Languedoc-roussillon, è stata un’occasione per diffondere la cultura del Sud de France, attraverso degustazioni, eventi e incontri con i produttori, in occasione della mini expo sui vini biologici e le degustazioni guidate nei singoli locali. Ad aderire con entusiasmo all’iniziativa sono stati Cantine Isola, Ricercavini, Comptoir de France, Yn Vineria, Enoteca Diapason e Ristorante Nicola Cavallaro a Milano, Comptoir de France, Enoteca 13 Gradi e il Ristorante stellato All’oro a Roma. L’evento ha anche coinvolto i consumatori attraverso il sondaggio Sud de France. Da questo è emerso che la maggior parte degli intervistati sa dove si trova la regione Languedoc-roussillon, il 90 % ha comprato una bottiglia del vino degustato durante l’iniziativa e che le tipologie più apprezzate sono i rossi i bianchi, ma pare anche che gli italiani non riescano a resistere alle bollicine e ai vini passiti made in Sud de France. La curiosità verso i vini presentati si è dimostrata alta: in media i partecipanti hanno degustato dai 3 ai 5 vini, fino ad un massimo di 10, e la maggior parte di loro ha concluso la visita con l’acquisto tanto che, durante l’iniziativa, le vendite dei vini Languedoc Roussillon sono aumentate del 50% nei locali aderenti. Ottimo successo è stato ottenuto anche dalla degustazione svolta presso Bibenda Ais Roma, dove i molti sommelier sono stati accompagnati da Armando Castagno alla scoperta della regione Languedoc Rousillon. Dopo questo successo, la Maison della Regione Languedoc-roussillon sta già pianificando una seconda edizione del Festival, per settembre 2010. Intanto numerose altre iniziative saranno organizzate tra cui una molto importante sarà la partecipazione a Vinitaly 2010, in programma a Verona dal 8-12 aprile. .  
   
   
I VITIGNI AUTOCTONI, NUOVA FRONTIERA DEL VINO TOSCANO PRESENTATI A SIENA I RISULTATI DI UN PROGETTO PER LA LORO VALORIZZAZIONE  
 
 Hanno rischiato l’estinzione. Oggi rappresentano la nuova frontiera del vino toscano. Si chiamano pugnitello e abrusco, foglia tonda e barsaglina i vitigni autoctoni grazie ai quali la viticoltura toscana può trovare nuove originali potenzialità da inserire in un mercato che richiede sempre di più prodotti in sintonia con il territorio di origine. Il 9 dicembre all’Enoteca italiana di Siena questi fratelli minori del Sangiovese sono stati protagonisti di un convegno inserito nell’ambito della manifestazione “Vignaioli & Vignerons”, interamente dedicata al vino come espressione di un rapporto con chi lo produce e con le sue origini. Oltre che occasione per un confronto con i produttori di varie regioni europee, l’incontro è servito a illustrare i risultati di un progetto curato dall’Arsia (Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione in campo agricolo) ch e ha studiato questi vitigni e che, per almeno nove di questi ha formulato indicazioni tecniche e tecniche colturali con le quali potranno trovare spazio nelle produzioni e, si spera, nel mercato. «La grande ricchezza del patrimonio genetico che può vantare la Toscana rappresenta un valore aggiunto per l’intero comparto – ha osservato Maria Grazia Mammuccini, direttore dell’Arsia, aprendo i lavori - questi vitigni che stiamo riscoprendo consentono di raggiungere allo stesso tempo una serie di risultati: valorizzano l’identità territoriale e in questo modo contribuiscono alla salvaguardia della biodiversità, inoltre ampliano la gamma dei potenziali sapori e dunque consentono di creare un serbatoio notevole di potenziali novità». «Quello di oggi è stato un convegno importante – ha aggiunto Claudio Galletti, presidente di Enoteca Italiana – la valorizzazione dei vitigni autoctoni &egr ave; il filo conduttore della filosofia dell’Enoteca Italiana. L’ente Vini, infatti, ha l’obiettivo di promuovere la ricchezza del patrimonio vitivinicolo nazionale. L’italia è il Paese con la maggiore biodiversità, abbiamo ben 355 vitigni autoctoni. E’ un record unico al mondo, un tratto distintivo delle nostre produzioni da valorizzare soprattutto sui mercati esteri abituati ad apprezzare i vitigni internazionali». Il progetto di valorizzazione dell’Arsia, volto a accrescere le conoscenze sui vitigni autoctoni, ma anche a incrementare la superficie coltivata con questi vitigni, ha permesso di studiare a fondo le caratteristiche di nove vitigni ognuno dei quali è radicato in una zona della Toscana: così il pugnitello, il mazzese e il ciliegiolo fanno riferimento all’area grossetana, il foglia tonda a quella senese, il barsaglina, il pollera e il fermentino nero all’area di Massa e Carrara, l’abrusco e l’abrostine a quella fiorentina. Tutti questi vitigni autoctoni hanno offerto spunti di grande interesse. In particolare si sono confermate le potenzialità del foglia tonda per la produzione di vini a medio invecchiamento e quelle del mazzese per la produzione di vini giovani di largo consumo. E prospettive stimolanti in termini di qualità hanno offerto anche il pugnitello e l’abrusco: entrambi, stanno confermando in sede di applicazione tutte le positive valutazioni scaturite dalle indagini sperimentali. Grazie a queste ricerche si aprono dunque nuove prospettive in termini di varietà per i vini toscani: la nostra regione vanta un patrimonio di 127 vitigni iscritti al repertorio regionale (360 sono quelli censiti a livello nazionale) e 118 di questi sono a rischio estinzione. L’azione della Regione volta per la tutela delle risorse genetiche autoctone sta permettendo di salvare e di rilanciare questo patrimon io: l’Arsia ha pubblicato un libro che raccoglie i 53 vitigni autoctoni a uva nera, e un analogo libro con 40 tipologie di vitigni bianchi. Ma all’attività di monitoraggio e di conservazione ora sta seguendo quella di riproduzione dei vitigni, e di valorizzazione di quelle varietà dimenticate e che invece possono dare nuova linfa alla viticoltura toscana. Un fatto questo che ha avuto un immediato riscontro al termine del convegno di Siena, che si è concluso con la degustazione dei primi vini prodotti con i vitigni autoctoni. Si tratta di produzioni per ora esplorative, di nicchia, ma con notevoli prospettive di crescita. .  
   
   
NOVITÀ PER GRAPPA CANDOLINI: ARRIVA LA NUOVA REFERENZA CANDOLINI RISERVA  
 
Novità in arrivo per Candolini, storico marchio che dal 1898 accompagna il dopo pasto degli italiani e che Fratelli Branca Distillerie, l’affermata azienda italiana che fa capo alla famiglia Branca fortemente orientata a preservare tradizioni, processi produttivi artigianali, qualità, ne tramanda la ricetta originale. Per gli intenditori e estimatori del gusto intenso e maturo è in arrivo la nuova referenza Grappa Candolini Riserva, il distillato invecchiato per oltre 18 mesi in botti di rovere. Leader di mercato in un comparto di oltre 20. 000. 000 di litri (Dati Nielsen: Mercato delle Grappe: Food + Horeca At As 09), di cui più del 50% è consumato fuori casa, Candolini con la nuova referenza rafforza ulteriormente il proprio ruolo all’interno del segmento, dove le Riserve rappresentano circa il 14% a volume. Grappa Candolini Riserva ha un aroma intenso e rotondo, matura oltre 18 mesi in botti di rovere. Ha il colore dell’ambra più preziosa e l’aroma raffinato e piacevole, caratteristiche inconfondibili per estimatori del gusto maturo. E’ da assaporare in calici a tulipano. La nuova referenza arricchisce la gamma Candolini sino ad oggi presente con le tipologie di prodotto Grappa Candolini Bianca, dall’aroma e gusto equilibrati e particolarmente delicati e Grappa Candolini Classica, dal sapore ampio e articolato, affinata in botti di legno. .