Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Marzo 2009
RICERCA PREPARA IL TERRENO PER UN TEST PER UN´INFEZIONE BATTERICA POTENZIALMENTE LETALE  
 
Bruxelles, 5 marzo 2009 - Alcuni ricercatori finanziati dall´Ue hanno dimostrato come una proteina, recentemente identificata, trasformi una semplice infezione batterica in una patologia potenzialmente mortale chiamata cardiopatia reumatica. I ricercatori stanno attualmente utilizzando queste conoscenze appena acquisite per sviluppare un sistema di analisi che sia in grado di identificare il batterio nella fase iniziale dell´infezione. Il lavoro, pubblicato sulla rivista liberamente consultabile Plos (Public Library of Science) One, è sostenuto attraverso il progetto Assist ("Un approccio completo per comprendere le malattie da streptococco e i loro postumi in modo da sviluppare strategie innovative per la diagnosi, la terapia, la prevenzione e il controllo"), il quale ha ricevuto 1,48 Mio Eur nell´ambito della linea di budget di Cooperazione internazionale del Sesto programma quadro (6°Pq). Ogni anno, circa 600 milioni di persone contraggono infezioni tramite i batteri della famiglia dello streptococco; la maggior parte di queste presenta un semplice mal di gola. In una piccola percentuale di casi, però, l´infezione provoca una patologia autoimmune chiamata cardiopatia reumatica. Ogni anno, a circa 15 milioni di bambini viene diagnosticata una cardiopatia reumatica, il che la rende una delle principali cause di malattie cardiovascolari nei giovani, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Mezzo milione di bambini l´anno muoiono di questa malattia. Solo pochi ceppi di streptococco causano la cardiopatia reumatica. Se l´infezione non viene curata adeguatamente, questi batteri attaccano il collagene del corpo. Il collagene è un componente fondamentale delle ossa e della cartilagine e rafforza il tessuto connettivo della pelle, delle valvole cardiache e dei vasi sanguigni. Quando i batteri attaccano il collagene, il sistema immunitario si confonde e attacca il collagene insieme ai batteri invasori, causando così una patologia conosciuta come febbre reumatica. Se non viene curata, le valvole cardiache, molto ricche di collagene, si infiammano e alla fine smettono di funzionare. A questo punto, l´unico intervento per riuscire a salvare la vita del bambino è un trapianto della valvola cardiaca. In questo recente studio, alcuni scienziati provenienti da Germania e Svezia mostrano come una proteina appena scoperta e chiamata Parf, che si trova sulla superficie dei batteri, aiuta le cellule batteriche ad attaccare il collagene. "Parf significa ´peptide associated with rheumatic fever´ (´peptide associato alla febbre reumatica´)," ha spiegato Patric Nitsche-schmitz del Centro Helmholtz per la ricerca sulle infezioni, in Germania. "È una piccola sezione di una proteina superficiale del batterio, usata dallo streptococco per aderire alle nostre cellule e causare la malattia. " Appena il 5% dei ceppi dei piogeni dello streptococco possono causare la febbre reumatica, e uno degli obiettivi del progetto Assist consiste nello sviluppo di un test che possa identificare velocemente la piccola percentuale di pazienti infettati da tali ceppi, in modo che ricevano il trattamento antibiotico intensivo necessario per prevenire lo sviluppo della cardiopatia reumatica. I ricercatori stanno adesso applicando le loro conoscenze della sequenza della proteina Parf per sviluppare un test strip che reagisca alla presenza della Parf in un campione. "Speriamo che in questo modo riusciremo presto ad ottenere un sistema di analisi che possa essere usato per gli esami di routine dei bambini," ha commentato il coordinatore del progetto Assist, il professor Singh Chhatwal, anch´egli del Centro Helmholtz per la ricerca sulle infezioni. "Questo permetterebbe di salvare la vita di molti bambini. " Per ulteriori informazioni, visitare: Centro Helmholtz per la ricerca sulle infezioni: http://www. Helmholtz-hzi. De/ Plos One: http://www. Plosone. Org .  
   
   
IMMIGRAZIONE, BORGHEZIO : QUANTO CI COSTANO QUESTI FANTASMI ?  
 
Bruxelles, 5 marzo 2009 - Gli immigrati clandestini e/o gli irregolari che nessuno, oggi, in Italia è in grado di quantificare numericamente con assoluta esattezza, sono autentici "fantasmi", per la Pubblica Amministrazione. Ma fantasmi che ci costano, e molto. Prendiamo, a puro titolo esemplificativo, la bolletta del Servizio Sanitario Nazionale che, nel solo 2007, per la spesa sanitaria relativa agli immigrati irregolari e/o clandestini ha dovuto distribuire sul territorio, sulla base delle stime Caritas, ben 31 milioni di euro! Ma non basta, perchè le regioni, poi, per la stessa causale hanno speso ancora molto di tasca loro, cioè sempre nostra. Gli stessi dati statistici di fonte ufficiale fotografano una realtà che conferma in tutto e per tutto la grave incidenza degli irregolari nel capitolo di spesa sanitaria anche in conseguenza del fatto che essi si fanno curare spesso negli ospedali e, in particolare, nei pronto soccorso per patologie semplici che, normalmente, vengono curate dal medico di famiglia. E´ bene che si sappia che anche moltissimi romeni e bulgari, che vivono nel nostro Paese senza lavorare, non sono coperti dalla carta sanitaria europea e quindi gravano, anch´essi, sulla bolletta sanitaria nazionale. Che noi paghiamo! .  
   
   
IL PROGETTO EXGENESIS CHIARISCE IN CHE MODO L´ESERCIZIO FISICO REGOLARE INFLUISCE SUL BENESSERE  
 
Bruxelles, 5 marzo 2009 - Le alterazioni croniche della salute, come cardiopatie, obesità e diabete di tipo 2, stanno disgraziatamente aumentando in Europa, e i ricercatori hanno cercato d´ipotizzare quali misure si debbano prendere per mettere un freno al problema. Per il progetto Exgenesis (´Health benefits of exercise: identification of genes and signalling pathways involved in effects of exercise on insulin resistance, obesity and the metabolic syndrome´), la chiave è migliorare la nostra conoscenza dei meccanismi che inducono i benefici effetti dell´esercizio fisico. Al progetto, sostenuto nell´ambito del Sesto programma quadro (6Pq), è stato concesso un finanziamento di 12,7 milioni di euro. L´uomo può proteggersi dalle malattie facendo attività fisica regolare e mangiando in modo sano, ma i meccanismi molecolari alla base dei benefici effetti dell´esercizio erano fino ad ora poco chiari. I 25 membri del consorzio Exgenesis fanno uso di una gamma di approcci pluridisciplinari per chiarire tali meccanismi. "Si sapeva già che l´esercizio regolare protegge dall´insorgere della resistenza all´insulina e del diabete di tipo 2, ma non si sapeva esattamente in base a quali meccanismi", ha spiegato il professor Grahame Hardie, direttore dell´istituto di Fisiologia molecolare del College of Life Sciences dell´università di Dundee, nel Regno Unito. "Pensavamo di avere un inizio di risposta in quanto avevamo scoperto certe vie, soprattutto la via di trasmissione del segnale Ampk (Amp-protein chinasi attivata), che erano attivate dall´esercizio muscolare", ha detto al Notiziario Cordis. Le persone che praticano regolarmente attività fisica possono addirittura dimezzare il loro rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. La ricerca ha dimostrato come l´esercizio fisco aiuti una persona a vivere anche 5 anni in più. Il professor Hardie ha detto che la via Ampk è stata recentemente identificata come il probabile bersaglio di un farmaco esistente, la metformina, odierno trattamento d´attacco per il diabete di tipo 2 che è stato ricavato da un antico rimedio a base di erbe. Dal suo lancio nel 2005, Exgenesis, uno studio pluridisciplinare che si è avvalso della collaborazione tra università, istituti di ricerca, ospedali e piccole e medie imprese (Pmi), ha già ottenuto vari risultati e fatto diverse scoperte. "I rapporti tra attività fisica e resistenza all´insulina, diabete di tipo 2 e omeostasi del glucosio sono stati trattati utilizzando approcci che vanno dai sistemi biochimico e molecolare più basici fino agli studi di modelli animali e di volontari. Gli studi sull´uomo hanno incluso studi fisiologici ed epidemiologici di soggetti sani e di soggetti a rischio di sviluppo del diabete di tipo 2", ha detto il professor Hardie. Nel campo dell´epidemiologia genetica, i partner del progetto hanno identificato almeno 16 nuovi geni predisposti al tipo 2. "Particolare interessante, dove la loro funzione è nota, la maggior parte di questi geni sembra essere implicata nel controllo della secrezione dell´insulina, mentre pochi hanno un potenziale impatto sull´azione dell´insulina e la resistenza all´insulina", ha spiegato il ricercatore universitario. "Questo corrobora l´idea che il difetto chiave della resistenza all´insulina nel diabete di tipo 2 sia ampiamente da imputare all´ambiente piuttosto che a fattori genetici, inclusa la mancanza d´attività fisica", ha aggiunto. Grazie al loro lavoro, ora i ricercatori conoscono nel dettaglio molecolare come Ampk sia attivato durante l´esercizio fisico da due meccanismi paralleli. "Il primo implica un aumento di ioni calcio che, come si sa, avviene all´insorgere della contrazione dei muscoli", ha spiegato il professor Hardie al Notiziario Cordis. "Il secondo implica un incremento della molecola di trasmissione del segnale, Amp (adenosinmonofosfato), che può avvenire più tardi, quando il muscolo ha consumato la sua scorta di Atp (adenosintrifostato) e comincia ad affaticarsi". I partner del progetto sono riusciti a determinare il modello molecolare della struttura di Ampk in complesso con Amp. "Alla fine, queste scoperte potrebbero consentire lo sviluppo di nuovi farmaci capaci di mimare gli effetti benefici dell´esercizio fisico", ha fatto notare il professor Hardie. "Adesso conosciamo bene anche come l´attivazione di Ampk stimoli l´assorbimento di glucosio nel muscolo", ha aggiunto. "È importante perché la maggiore assunzione di glucosio nel muscolo è uno degli effetti benefici dell´esercizio, specie per i malati di diabete di tipo 2 che hanno un alto livello di glucosio nel sangue". I partner Exgenesis diffonderanno i risultati attraverso pubblicazioni scientifiche e con altri mezzi alla conclusione del progetto a dicembre 2009. "Speriamo che i risultati da noi ottenuti possano migliorare la salute dell´intera popolazione grazie allo sviluppo di nuovi farmaci, la migliore organizzazione di attività fisiche e cure più mirate per i soggetti a rischio, e che incoraggino i governi europei ad adottare politiche che favoriscano più alti livelli d´esercizio fisico tra i cittadini", ha concluso il professor Hardie. Per maggiori informazioni: College of Life Sciences, Università di Dundee: http://www. Lifesci. Dundee. Ac. Uk/ Sesto programma quadro (6Pq): http://ec. Europa. Eu/research/fp6/index_en. Cfm .  
   
   
UNA NUOVA FARMACORESISTENZA MINACCIA DI ASSESTARE UN DURO COLPO AGLI SFORZI MONDIALI PER CONTROLLARE LA MALARIA  
 
 Bruxelles, 5 marzo 2009 - L´oms (Organizzazione mondiale della sanità) si è detta preoccupata per l´apparire, alla frontiera tra Thailandia e Cambogia, di parassiti della malaria in grado di resistere a farmaci fino ad oggi estremamente efficaci. L´oms teme che la sempre maggiore resistenza dei plasmodium (i parassiti della malaria) ai farmaci a base di artemisinina "possa compromettere il successo degli sforzi condotti a livello mondiale per controllare la malattia". L´artemisinina è un principio attivo estratto dalla Artemisia annua, una varietà di assenzio diffusa nelle aree a clima temperato dell´Asia. Solo in tempi recenti il trattamento della malaria è passato dai farmaci tradizionali, sempre meno efficaci, alle terapie a base di artemisinina (Act, artemisinin-based combination therapies), che combinano questo principio attivo, estremamente efficace, con un altro farmaco antimalarico, in modo da evitare che si sviluppino resistenze. Secondo l´Oms, il cambio è stato un grosso successo; se amministrate in modo corretto, le terapie Act si sono dimostrate efficaci in oltre il 90% dei casi. I tentativi di evitare che si sviluppino forme di resistenza all´artemisinina sono però messi in pericolo dall´adozione di terapie a farmaco singolo, in particolare di monoterapie a base di artemisinina o di suoi derivati. L´uso di un solo farmaco rende più facile al parassita adattarsi, e quindi diventare resistente al medicinale. La minaccia è realmente grave, dato che "nel trattamento della malaria non esistono, sul mercato o in fase finale di sviluppo, alternative efficaci all´artemisinina", sottolinea l´Oms. "Se non lo blocchiamo, il fenomeno di resistenza ai farmaci della malaria documentato alla frontiera tra Thailandia e Cambogia potrebbe diffondersi rapidamente nei paesi vicini e vanificare i nostri sforzi per controllare questa malattia mortale", sostiene il dottor Hiroki Nakatani, assistente direttore generale dell´Oms. Ecco perché il protocollo terapeutico dell´Oms suggerisce l´uso delle Act in tutti i casi di malaria perniciosa semplice, una delle forme più comuni e mortali della malattia. Plasmodium falciparum è responsabile di circa il 75% dei casi e del 90% dei decessi. Anche l´Unione Europea appoggia l´approccio Act: Europaid, l´ufficio di cooperazione della Commissione europea che gestisce i programmi di cooperazione esterna, ha infatti finanziato la diffusione delle Act attraverso Artepal, un progetto dell´Aedes (Agence européenne pour le Développement et la Santé). Per consolidare le capacità produttive locali di farmaci antimalaria, soprattutto in Africa e Asia, Artepal si propone inoltre di favorire un maggior trasferimento tecnologico, di sostenere al tempo stesso le politiche nazionali di lotta alla malattia e, a lungo termine, di migliorare l´accesso ad Act di alta qualità e minor costo. La malaria minaccia la metà della popolazione mondiale, in particolare quella che vive in paesi a più basso reddito, e uccide ogni anno oltre un milione di persone. Per maggiori informazioni: L´oms sulla malaria: http://www. Who. Int/topics/malaria/en/index. Html Artepal: http://www. Artepal. Org/ . .  
   
   
INSEDIATA COMMISSIONE ONCOLOGICA REGIONALE VENETA  
 
Venezia, 5 marzo 2009 - La Commissione oncologica regionale è stata formalmente insediata a Palazzo Balbi dall’assessore alla sanità Sandro Sandri, che ne è il presidente. Si tratta di un organismo che avrà compiti propositivi nei confronti della giunta regionale, con l’obiettivo di garantire linee di indirizzo omogenee e il coordinamento dei diversi interventi in questo specifico settore. L’assessore Sandri ha sottolineato che da questa commissione ci si attende indicazioni essenziali per il funzionamento della sanità veneta che deve mantenersi su livelli di eccellenza. Per questo la sua composizione (i membri sono 35 con la presenza di un’ampia gamma di professionalità afferenti al campo oncologico) è stata individuata con tutta la delicatezza che la materia comporta. “L’oncologia infatti – ha aggiunto l’assessore – riveste un ruolo di primissimo piano ed è un’attività che presenta al suo interno una notevole diversificazione, che deve essere messa a sistema per dare ulteriore apporto allo sviluppo dell’intero sistema sanitario veneto”. Il compito primario di questo organismo sarà dunque quello di favorire il più possibile il “networking” da un lato e dall’altro l’applicazione di un approccio omogeneo in tutte le aziende Ulss venete. “Per realizzare questo obiettivo – ha detto Sandri – le professionalità e le competenze non mancano. Se, grazie al lavoro della Commissione. Riusciremo ad emanare linee guida per affrontare alcune delle problematiche in campo oncologico e guidare il processo di costruzione di una rete oncologica regionale saremo già a buon punto”. Nel corso dell’incontro sono stati approfonditi numerosi aspetti, tra cui le interrelazioni con l’Iov (Istituto Oncologico Veneto) e con il Registro Regionale Tumori, che ha allo studio con le vicine realtà del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige la creazione di un registro comune. La Commissione si è data una metodologia di lavoro che prevede l’articolazione in sottogruppi. Sono sei le aree tematiche che saranno oggetto di analisi: prevenzione e screening; informazione, registri e informatizzazione delle cartelle cliniche; organizzazione della rete oncologica; ricerca, innovazione e collaborazione pubblico-privato; continuità assistenziale; diagnostica. .  
   
   
CERIN, UN CENTRO INNOVATIVO IN ITALIA PER CHI E´ COLPITO DA ICTUS L’ATTIVITÀ DI RICERCA SUI DISTURBI COGNITIVI SI CONIUGA ALL’OFFERTA DI SERVIZI CLINICI PER LA COMUNITÀ E ALLA FORMAZIONE DEL PERSONALE SANITARIO.  
 
Trento, 5 marzo 2009 - Con circa 1. 100 nuovi casi registrati ogni anno, l’ictus è in Provincia di Trento una tra le principali cause di disabilità permanente, un dato in linea con quanto accade nelle società industrializzate. Ecco perché l’apertura di un nuovo centro di ricerca, diagnosi e trattamento dei disturbi neurologici sul territorio è un evento salutato con particolare interesse anche da parte della collettività. Il Centro di Riabilitazione Neurocognitiva dell’Università di Trento (Cerin), istituito nell’ambito del Cimec (il Centro interdipartimentale Mente/cervello), è stato inaugurato oggi nella sede roveretana al Trade Center. Si tratta di un’attività innovativa per varie ragioni. Per l’approccio multidisciplinare. Perché coniuga ricerca, formazione e servizi clinici essenziali alla comunità portando in campo applicativo alcune delle ricerche svolte al Cimec sulla natura dei disturbi cognitivi e i modi migliori per il loro recupero. Perché inaugura un’esperienza nuova per l’Università di Trento nell’ambito della diagnosi e del trattamento di disturbi in soggetti cerebrolesi adulti, a cominciare da chi è colpito da ictus. Alla cerimonia di inaugurazione di questa mattina hanno partecipato numerosi rappresentanti delle istituzioni coinvolte nel progetto. Per l’Università di Trento hanno preso la parola il rettore Davide Bassi e il presidente Innocenzo Cipolletta, seguiti, dalla dirigente generale del Dipartimento Politiche sanitarie Livia Ferrario, dal sindaco di Rovereto Guglielmo Valduga e dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Mario Marangoni. A chiudere gli interventi è stata la presentazione affidata al direttore del Centro Interdipartimentale Mente/cervello dell’Università degli Studi di Trento Alfonso Caramazza. Alla cerimonia hanno partecipato anche il direttore clinico del nuovo centro Gabriele Miceli e il direttore scientifico Maria Luisa Gorno Tempini. Frutto della collaborazione fra l’Università di Trento e la Provincia autonoma, il Cerin (Centro di Riabilitazione Neurocognitiva) lavorerà in sinergia con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari integrando le strutture riabilitative già esistenti sul territorio provinciale. Le patologie di cui il Cerin si occuperà sono quelle causate da disturbi neurologici di natura vascolare (trombosi, emorragie, malformazioni, aneurismi), degenerativa (demenze, atrofie cerebrali), traumatica (traumi cranici), infiammatoria (encefaliti) e neoplastica (tumori cerebrali). Le prestazioni diagnostiche mirano a identificare e quantificare i disturbi linguistici e cognitivi dovuti a lesioni neurologiche e a valutare quanto incidano sulle capacità comunicative e sullo svolgimento autonomo delle attività quotidiane. Le prestazioni riabilitative hanno come obiettivo quello di ridurre le difficoltà linguistiche e comunicative della persona con danno neurologico e i deficit motori associati, di migliorare l’efficienza della persona nella vita quotidiana. La stima del Cerin per il 2009 è di eseguire un centinaio di diagnosi e 50-60 trattamenti riabilitativi. Primo progetto di questo tipo in Italia per la focalizzazione sull’area mente-cervello, per l’approccio multidisciplinare e per la collocazione all’interno di una università pubblica, il Cerin si giova di personale con formazione professionale diversa e complementare, come neurologi, neuropsicologi, logopedisti, fisioterapisti, terapisti occupazionali, oltre ad alcuni scienziati del Cimec. Il personale clinico a regime sarà costituito da: 4 neurologi (di cui 3 dell’Università), 4 logopedisti, 2 neuropsicologi, 1 fisioterapista, 1 terapista occupazionale e 1 infermiera. Si tratta di un’attività a carattere sperimentale, della durata di due anni. Il Cerin è stato finanziato dalla Provincia con 600 mila euro attraverso l’accordo di programma e 450 mila per l’edilizia, mentre l’Azienda sanitaria copre i costi (700-800 mila euro l’anno) del proprio personale sanitario impiegato al Cerin. L’attività del Cerin si svolgerà a Rovereto, in via Prati angolo via Manzoni, presso il Trade Center, nei locali al piano terra. L’orario di apertura sarà dalle 9 alle 17, dal lunedì al venerdì. Per maggiori informazioni: http://www. Cimec. Unitn. It/cerin. Php .  
   
   
LODI, INAUGURATO NUOVO PRONTO SOCCORSO  
 
Milano, 5 marzo 2009 - Nove letti con monitor, due sale per l´urgenza, 450 mq di superficie totale (di cui 60 per la sala d´attesa), un servizio di invio automatico dei campioni che fa risparmiare tempo e risorse. Questi i dati principali del nuovo pronto soccorso del presidio ospedaliero di Lodi, inaugurato ieri dall´assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Luciano Bresciani, nel corso di una cerimonia che ha visto la partecipazione di tutte le autorità cittadine e provinciali, tra cui il sindaco Lorenzo Guerini e il prefetto Peg Strano Materia, e del direttore generale dell´Azienda Ospedaliera, Giuseppe Rossi. "Questa è una giornata di gioia - ha detto Bresciani - un ulteriore segno di come stiamo continuamente migliorando il nostro sistema sanitario. Questo nuovo pronto soccorso risponde alla domanda dei cittadini ed è in linea con il nostro Piano sociosanitario". L´assessore ha sottolineato in particolare la felice convivenza di "tecnologie e accoglienza" (con la messa a disposizione anche di spazi per la tutela della privacy dei pazienti) e l´intensa attività di formazione del personale (oltre 1. 700 ore). "La sfida per il futuro - ha aggiunto l´assessore - è portare più medicina sul territorio e intervenire in particolare sulla cronicità per mantenerla tale e impedire che diventi patologia acuta". .  
   
   
PIEMONTE: BANDO PER AUMENTARE I POSTI LETTO PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI LE DOMANDE DI CONTRIBUTO DEVONO ESSERE PRESENTATE NON OLTRE IL 3 GIUGNO 2009  
 
Torino, 5 marzo 2009 - L´assessorato regionale al Welfare e Lavoro ha determinato i criteri e le modalità per la presentazione delle domande di contributo finalizzato al potenziamento delle strutture socio sanitarie per anziani. Il programma d´investimento, deliberato dalla Giunta regionale lo scorso mese di dicembre, prevede per ora una dotazione finanziaria di € 8. 143. 687 e si pone l´obiettivo di realizzare nuovi posti letto per anziani non autosufficienti attraverso o la conversione di posti letto ora destinati ad anziani autosufficienti o mediante l´adeguamento delle strutture ai requisiti prescritti dalle norme nazionali e regionali. Particolare attenzione è volta a favorire il riequilibrio tra le diverse aree territoriali in termini di disponibilità di posti letto per anziani non autosufficienti in rapporto alla popolazione anziana ultra 65enne e a sostenere l´adozione di soluzioni progettuali per un uso razionale dell´energia ed il contenimento dei consumi energetici. Le domande di contributo devono essere presentate non oltre il 3 giugno 2009. Possono partecipare al bando i Comuni singoli o associati, le Aziende Sanitarie Locali, i Consorzi socio-assistenziali, gli Enti assistenziali pubblici (Ipab), gli Enti assistenziali di diritto privato (Ipab che hanno ottenuto il riconoscimento di personalità giuridica privata come Fondazioni o Associazioni), gli Enti religiosi legalmente riconosciuti e le Cooperative sociali. L´entità del contributo non potrà comunque essere superiore ad un milione di euro. "Questo investimento - dichiara l´Assessore al Welfare Teresa Angela Migliasso - si affianca agli interventi già realizzati nella direzione di incrementare la rete dei servizi per gli anziani non autosufficienti. Negli anni 2006/2007 abbiamo investito 40 milioni di € per convenzionare circa 2. 700 nuovi posti letto nelle strutture, ma il bisogno è ancora indiscutibile. Con l´assegnazione dei contributi, vogliamo favorire le aree territoriali più carenti in modo da non costringere gli anziani e le loro famiglie ad utilizzare strutture molto lontane dal proprio contesto di vita. Abbiamo infatti realtà molto diversificate: nel Biellese l´indice di copertura,( cioè il rapporto posti letto/ anziani ultra 65enni), è pari al 4,5%, mentre nella città di Torino siamo all´ 1,10%. Pensiamo, con questa misura che sosterremo con altri finanziamenti forse già nel corso del 2009 e sicuramente nel 2010, di dare una risposta concreta alle persone anziane, alle loro famiglie, alle strutture che necessitano di ammodernamenti e più in generale all´economia dei diversi territori". Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla Direzione Politiche Sociali e per la Famiglia - Corso Stati Uniti, 1 - Torino - tel. 011. 432. 15. 46 .  
   
   
ATTIVO A MATERA CENTRO PER UTENTI RISCHIO TROMBOEMBOLITICO  
 
Matera, 5 marzo 2009 - E’ operativo ed ha effettuato già 150 prestazioni, il Centro di sorveglianza per utenti a rischio tromboembolitico ( T. A. O. ). La struttura è attivata presso il Dipartimento servizi Diagnostici dell’ Ospedale “Madonna delle Grazie”. “Per l’Azienda sanitaria di Matera e per l’ospedale Madonna delle Grazie - ha detto il direttore generale Vito Gaudiano - l’attivazione del servizio rappresenta un ulteriore impegno nel potenziamento delle prestazioni verso una specifica categoria di utenti regionali ed extraregionali. Per ottenere queste prestazioni molti cittadini erano costretti a rivolgersi a Centri di sorveglianza delle regioni limitrofe’’. Si tratta di un servizio che consente di rispondere meglio alle esigenze del territorio. Sono molti, infatti, gli utenti a rischio tromboembolico, per deficit genetico o acquisito di inibitori della coagulazione, o perché sottoposti ad interventi cardiochirurgici (protesi valvolari meccaniche, by pass, fibrillazioni striali). La terapia si avvale di farmaci che hanno migliorato di molto la prognosi di questi pazienti e necessita di un attento monitoraggio. Essendo il confine tra rischio trombotico ed emorragico non molto ampio, è necessario che la gestione della terapia sia affidata a personale esperto, attraverso l’esecuzione periodica di test di laboratorio (Pt con Inr) e la idonea prescrizione terapeutica. “Per rispondere a questa esigenza –ha detto il Direttore della Unità operativa di Patologia Clinica e Analisi di Laboratorio Eustachio Vitullo - è stato organizzato un servizio ambulatoriale accreditato dalla Federazione centri per la diagnosi delle trombosi e la sorveglianza delle terapie antibiotiche (Fcsa), l’organismo nazionale che certifica queste attività mediche, che nella nostra regione mancava’’. “Alla struttura afferiscono 63 pazienti, che hanno fruito di circa 150 visite - ha aggiunto Gianfranco Giannella, direttore del Servizio Trasfusionale - ed è in costante aumento la domanda del servizio’’. L’ Ambulatorio è ubicato nei locali del Centro Prelievi, nel corpo C livello -1 dell’ospedale. Si accede per appuntamento, su richiesta del medico di famiglia con multiprescrizione per dosaggio del Pt-inr, e richiesta specifica per visita di sorveglianza Terapia Anticoagulante. Il servizio è attivo di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 8 per i prelievi, dalle ore 12 alle 14, per la visita presso l’ambulatorio. .  
   
   
PIACENZA: ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE, ECCO IL PIANO  
 
 Piacenza, 5 marzo 2009 - Promozione dell´autonomia delle associazioni, che non significa autoreferenzialità, ma piuttosto la capacità di fare rete, stabilire relazioni costruttive, di partnership con le altre associazioni e di confronto con le istituzioni. Potenziamento del sito internet “Piacenza Provincia Solidale”, grazie al progetto presentato dall´associazione “La Ricerca”, per dargli una maggiore connotazione giornalistica, aumentare l´apporto e la collaborazione tra associazioni, quindi mettere in campo iniziative formative, per migliorare la conoscenze informatiche dei volontari, attraverso l´utilizzo di internet. Infine, ma non ultimo per importanza, sostegno all´impegno delle associazioni, sia nella fase della progettazione, sia nella fase operativa delle loro azioni, attraverso consulenze giuridiche per l´elaborazione del contratto associativo, interventi specifici legati al fund raising e al tema del bilancio sociale, aspetti che serviranno all´associazionismo per individuare forme più ampie di sostegno economico. Sono questi alcuni dei punti cardine del nuovo Piano di intervento a favore delle associazioni di promozione sociale, presentato il 3 marzo dall´assessore provinciale alle Politiche Sociali, Paola Gazzolo, con il funzionario del Servizio Livio Rabboni, a tutte le associazioni. “Un piano che vuole rappresentare un´importante esperienza di partecipazione – ha sottolineato l´assessore Gazzolo -. Perché da un lato si pone come l´esito di un percorso di ascolto e confronto con le associazioni che, in più riunioni, hanno espresso le loro istanze, le loro valutazioni e le loro proposte. Dall´altro, ha come orientamento di fondo la valorizzazione del contributo specifico dell´associazionismo e, in prospettiva, di tutto il terzo settore alla definizione del welfare locale”. Come sottolineano le recenti linee guida regionali, la complessiva architettura del sistema di interventi sociali e sociosanitari è attualmente definita sulla base del principio di sussidiarietà. Un principio che, nella sua declinazione di sussidiarietà orizzontale, prevede per il terzo settore – e quindi anche per le associazioni di promozione sociale – un ruolo di interlocuzione attiva, di partecipazione. “La volontà che ispira gli obiettivi del Piano consiste nella promozione dell´autonomia delle associazioni – ha proseguito l´assessore -. Un autonomia che non è l´autoreferenzialità, ma la capacità di fare rete, di stabilire relazioni costruttive”. .  
   
   
LA PRIMA GRANDE ANTOLOGICA MAI ORGANIZZATA IN ITALIA DEDICATA A JOAN MITCHELL REGGIO EMILIA PALAZZO MAGNANI DAL 22 MARZO AL 19 LUGLIO 2009  
 
Reggio Emilia, 5 marzo 2009 - Dal 22 marzo al 19 luglio 2009, Palazzo Magnani di Reggio Emilia ospita la grande antologica, la prima mai organizzata in Italia, dedicata a Joan Mitchell (Chicago, 1926 - Parigi, 1992), una delle pittrici americane più importanti del Xx secolo. L´esposizione, curata da Sandro Parmiggiani, promossa dalla Provincia di Reggio Emilia, con il contributo di Fondazione Manodori, Ccpl, Tecton, Grasselli, Bfmr&partners Dottori commercialisti, Studio Legale Sutich-barbieri-sutich di Reggio Emilia, e con il contributo speciale della Terra Foundation di Chicago, della Joan Mitchell Foundation e della Cheim & Read Gallery di New York, presenta 46 opere - alcune di grandi dimensioni, quali Les bleuets, 1973, di 280 x 580 cm e A small garden, 1980, di 285 x 720 cm, entrambi del Centre Pompidou di Parigi; Edrita Fried, 297 x 762 cm, della Joan Mitchell Foundation di New York - provenienti da alcuni dei maggiori musei americani (Whitney Museum of American Art di New York, Smithsonian Museum di Washington, National Gallery of Art di Washington), dalla Joan Mitchell Foundation di New York e dalla Cheim & Read Gallery di New York, e da musei (Centre Pompidou, Musée de Beaux-arts di Nantes, Frac Haute Normandie, Fondation Maeght di St. Paul de Vence) e collezioni private francesi, in grado di coprire l´intero percorso dell´artista, dal 1950 agli ultimi dipinti realizzati nei giorni immediatamente precedenti la sua scomparsa L’opera di Joan Mitchell può essere considerata un ponte tra la pittura americana e quella europea. Dapprima protagonista dell´Espressionismo Astratto americano - negli anni Cinquanta, quando viveva in quella New York - faceva parte del gruppo di mitici pittori, tra cui Pollock e De Kooning, con il quale sarebbe restata fino alla fine in rapporti di fraterna amicizia - che avrebbe scalzato Parigi dal ruolo di centro dell´arte mondiale e segnato l´affermazione della metropoli americana come luogo propulsore dell´innovazione artistica - e successivamente, a partire dal suo trasferimento a Parigi alla fine degli anni Cinquanta, creatrice di una pittura che rivisita le esperienze di Van Gogh e di Monet, e che riesce a trasmettere, attraverso una gestualità astratto-informale e colori squillanti, le emozioni provate di fronte alla natura (campi, giardini, alberi, fiori) e i sentimenti suscitati in lei da alcune vicende della sua vita. La pittura di Joan Mitchell, esito di un gesto che tradisce l´ansia e il desiderio di vivere e di dipingere, è sempre di altissima qualità, per l´equilibrio formale, gli accordi tonali, e lo svolgimento di un ritmo che si può seguire in ogni sua opera. A Joan Mitchell sono state dedicate, dopo la morte, alcune importanti retrospettive, come quelle al Musée des Beaux-arts di Nantes e al Jeu de Paume di Parigi nel 1994, e al Whitney Museum of American Art di New York nel 2002. In Italia, l´opera di Joan Mitchell non viene presentata da cinquant´anni: la sua stagione espositiva in Italia fu assai breve, e tutta circoscritta tra la fine degli anni Cinquanta (1958, Biennale di Venezia, dove espose due opere nella sezione "Giovani artisti italiani e stranieri" curata da Franco Russoli, e al Festival dei Due Mondi di Spoleto; 1959, mostra al Circolo degli Artisti di Torino) e i primi anni Sessanta (1960, mostra personale alla Galleria dell´Ariete di Milano, presentata in catalogo da Franco Russoli; 1961, vincitrice del Premio Lissone). Il catalogo bilingue (italiano/francese), edito da Skira, presenta testi del curatore, di Nils Ohlsen (direttore della Kunsthalle di Emden), di Sophie Levy (direttrice del Musée des Impressionismes Giverny), di Yves Michaud, di Rachel Stella, di Brigitte Hedel-samson, e di Gisèle Barreau (amica personale dell´artista, che rievoca il suo ininterrotto amore per la poesia e per la musica). L’iniziativa reggiana è la seconda tappa di un percorso espositivo che, iniziato alla Kunsthalle di Emden (Germania), proseguirà dal 23 agosto al 31 ottobre 2009, al Musée des Impressionismes Giverny (Francia). .  
   
   
RICCARDO DALISI ‘IL TEATRO DELLA DECRESCITA’ ‘ARCHITETTURA E DESIGN DELLA NUOVA INNOCENZA’ DAL 14 AL 30 MARZO 2009 CASA DELL’ARCHITETTURA, ROMA  
 
Roma, 5 marzo 2009 - La mostra illustra le nuove teorie di Dalisi rispetto ad una nuova ipotesi di architettura, ripensata nel solco di un percorso di necessaria ‘Decrescita’, entro il quale compito dell’architetto sia intervenire, a partire da un lavoro quotidiano ma programmato sul lungo periodo, su tutti gli aspetti del mondo circostante, cominciando da una sorta di nuovo ‘Rinascimento’ del pensiero, dei valori e delle opere, fino al più piccolo gesto quotidiano, nello sforzo di reintegrare il delicato equilibrio uomo/natura, come unico approccio possibile, necessario e sostenibile ad un nuovo futuro. Il tema della ‘Decrescita’, già affrontato in altri settori da autori del calibro di Serge Latouche e Raimon Panikkar, viene per la prima volta trasposto in ambito progettuale, ispirando un nuovo approccio ‘naturale’, in cui il verde diviene materiale costruttivo integrante, e non più solo complemento accessorio. Il percorso della mostra, pensata per inserirsi in un contesto di assoluta pertinenza quale la Casa dell’Architettura in Roma, si snoda attraverso diverse fasi: ‘Scultura/natura’:’all’esterno, una serie di grandi sculture metalliche ed una installazione mobile, ispirate al tema della mostra, che potranno interagire con gli agenti atmosferici, assecondando acque e venti; ‘Architettura al pennello’: al pianterreno, nella metà del salone principale, verranno esposti dipinti su carta di grande formato che illustreranno ipotesi delle nuove architetture intrise di elementi naturali; al centro dell’emiciclo, come percorso introduttivo interno-esterno, verrà collocato un ‘paesino in decrescita’, realizzato in lamierino interamente tagliato e cucito a mano in filo metallico; Intorno all’anello del primo piano verranno sistemati una serie di plastici architettonici di Dalisi, oltre ad una sezione di ‘omaggio’, realizzata con oggetti di ‘Design Della Decrescita’, progettati da un gruppo di autori vicini al maestro, oltre ad alcuni interventi di autori romani; Nel corso della serata inaugurale, verrà presentato il libro : ‘L’architettura della Nuova Innocenza’, in corso di pubblicazione per la casa editrice Corraini. Nella stessa serata, verranno distribuiti numerosi pezzi di ‘Rifiuti Preziosi’, piccole ’operine take away’ realizzate dall’autore in materiali di scarto e/o di riciclo, allo scopo di sensibilizzare il pubblico rispetto ai temi dell’ambiente, dell’ecosostenibilità, del riciclaggio; è prevista anche la realizzazione di due workshops con l’autore, come approfondimento dei temi trattati e come occasione di incontro con le scuole e coi rappresentanti delle etnìe residenti nella zona. ‘Sulla scia della decrescita, una mostra tutta improntata sull’idea di una relativa implicazione a tutto tondo dell’architettura che, pertanto, torna alle sue origini, a rivedere le sue motivazioni di fondo, i suoi modi di porsi di fronte alla realtà, al suo modo di produrre sogni. Nei momenti difficili di crisi e di passaggio l’architettura va a bagnarsi nelle sacre fonti del suo primo farsi. Più volte nella storia essa vi ha riattinto, un modo peculiare, sempre diverso di porsi rimettendo in discussione i suoi presupposti, i suoi motivi di fondo. Manca una storia, non c’è un preciso filo che lega da un tempo all’altro, degli spunti evolutivi se non, forse, per un progressivo, più profondo e radicale impegno fino al punto, oggi, di dover assumere su sé una non trascurabile parte nei rimedi al degrado del mondo. Le reimmersioni nella condizione di origine coincidono con la nascita di programmi ed ancor più di politiche che sono i motori primi dei miti che muovono la storia. Vorremmo mostrare la possibile nascita di un modo di fare architettura con motivazioni e modalità diverse che ora sembra porsi con più radicale forza e che già comincia a far parlare di sé in alcuni esempi (Renzo Piano in Arizona per esempio). Tale pratica si dirama, come sempre è avvenuto, dall’architettura alla scultura, alla pittura, al teatro, a tutte le arti applicate. Non trascurabile è il contributo in tale direzione di giovani che propongono eccellenti esiti del loro sperimentarsi, a Bari in special modo ma anche in altre zone, in contesti del tutto diversi. La mostra, più che risultati e raggiunte soluzioni, propone tutto ciò come tematiche da approfondire’. .  
   
   
GOLF – PER EMANUELE CANONICA SECONDO TORNEO NELL’ASIAN TOUR SCATTA SUL PERCORSO DELL’IS MOLAS GC IL QUADRANGOLARE BOYS  
 
Roma, 5 marzo 2009 - Emanuele Canonica prende parte al Singha Thailand Open (5-8 marzo), in programma al Laguna Phuket Cc, nell’isola thailandese di Phuket. E’ la seconda apparizione del torinese nell’Asian Tour che, come noto, ha conquistato la “carta” per questo circuito a gennaio. Canonica, nella prima circostanza (Asian Tour International) è uscito al taglio e pertanto si attende da lui un pronto riscatto con un piazzamento a premio che potrebbe ridargli anche morale dopo un periodo non proprio fortunato. Grande favorito il pro di casa Thongchai Jaidee, leader della money list e reduce dal successo nell’Indonesia Open (European Tour), ma avrà una forte concorrenza da altri ottimi giocatori quali lo svedese Daniel Chopra, i thailandesi S. S. P. Chowrasia e Chapchai Nirat, l’indiano Shiv Kapur e il filippino Frankie Minoza. Il montepremi è di 500. 000 euro. Lpga Tour: Giulia Sergas Al Hsbc Women’s Champions – Ancora un torneo riservato all’élite del Lpga Tour, con 78 partecipanti, e nuova presenza nel field di Giulia Sergas, premiata dai risultati ottenuti nella bella annata 2008. Sul percorso del Tanah Merah Cc, a Singapore, sarà sul tee di partenza dell’Hsbc Women’s Champions (5-8 marzo, 72 buche) gara in cui difenderà il titolo la messicana Lorena Ochoa, numero uno mondiale, che la settimana scorsa al debutto stagionale ha dato un saggio della sua classe imponendosi nell’Honda Thailand. Dovrà però vedersela con Yany Tseng, di Taiwan, con Paula Creamer, con la norvegese Suzann Pettersen, con la coreana Jiyai Shin, con Angela Stanford e con la svedese Helen Alfredsson, che la seguono nel Rolex Ranking, sia pure a debita distanza. La Sergas, apparsa ancora in rodaggio in Thailandia, ha l’obiettivo di trovare la condizione giusta e una posizione migliore della 46ª conseguita a Chonbury. Us Pga Tour Con Villegas, Els, Garcia E Mcilroy - Il colombiano Camilo Villegas, il sudafricano Ernie Els e lo spagnolo Sergio Garcia sono i giocatori più titolati tra i partecipanti all’Honda Classic (5-8 marzo, Us Pga Tour), sul percorso del Pga National Resort & Spa a Palm Beach Gardens in Florida. Proverà, però, a prendersi la scena il giovanissimo irlandese Rory Mcilroy alla seconda gara negli Stati Uniti dopo l’ottimo debutto nell’Accenture Match Play in cui ha dato prova delle sue ottime qualità. Tra i partecipanti anche l’australiano Robert Allenby, l’argentino Angel Cabrera, il giapponese Shingo Katayama e l’irlandese Darren Clarke. Il montepremi è di 5,5 milioni di dollari dei quali 990. 000 andranno al vincitore. Per Gli Azzurri Quadrandolare Boys A Is Molas – Sul selettivo tracciato dell’Is Molas Golf Club, a Santa Margherita di Pula (Ca), inizia il il Quadrangolare Boys (5-7 marzo), la tradizionale manifestazione annuale che vede impegnate le nazionali di Italia, Francia, Scozia e Svezia. Per i giovani azzurri è il primo importante test verso la composizione della compagine che poi prenderà parte agli europei. A Is Molas scenderanno in campo Filippo Bergamaschi, Andrea Bolognesi, Corrado De Stefani, Luca Gobbi, Luca Saccarello ed Emanuele Sesia, seguiti dal capitano Leonardo Motta, campione mondiale universitario in carica, e dall’allenatore Marco Soffietti. Difenderà il titolo la Scozia (gli azzurri furono quarti lo scorso anno in Francia) con Davis Law, Paul Shields, Andrew Mclachlan, Paul Mcphee, Scott Gibson e Jack Scott, con Law capitano-giocatore, Spencer Henderson coach e William Miller Team Manager. Il capitano francese Jean Jacques Wolff e il coach Ciryl Gouyon guideranno Erwan Vieilledent, Gary Stal, Clément Sordet, Thomas Elissalde, Matthieu Decottignies-lafon e Joel Stalter. Infine la formazione svedese sarà composta da Niclas Carlsson, Oscar Lengden, Oscar Arvidsson, Robin Kukocinski, Joakim Lagergren e Adam Strom. Capitano Ola Lindgren, coach Rickard Lindberg. Stefano Arrica, presidente del Comitato Regionale Sardo, ha espresso la sua soddisfazione "perché la Sardegna ospita questo importante evento internazionale. Sono anche compiaciuto per la scelta fatta dal Presidente Franco Chimenti e dalla Federazione Italiana Golf di far svolgere il Quadrangolare Boys sul percorso di Is Molas, abituato ad ospitare eventi di grande prestigio". Il torneo si svolge con formula all’italiana e classifica a punti, uno per la vittoria e mezzo per il pari. Ogni incontro prevede tre match di doppio e sei di singolo con 9 punti in palio. In caso di parità tra due squadre in vetta alla classifica conterà il risultato dello scontro diretto, nel caso che le compagini siano tre si farà riferimento ai punti conquistati complessivamente nei tre scontri diretti. Quadrangole Girls: Le Azzurre In Francia Per Difendere Il Titolo – L’italia difende il titolo nel Quadrangolare Girls (5-7 marzo) che si disputa sul percorso del Golf de Chiberta a Anglet, nei pressi di Lione, al quale partecipano anche i team di Francia, Austria e Norvegia. Le azzurre presentano una formazione quasi tutta rinnovata: infatti del precedente sestetto sono rimaste solo Chiara Brizzolari e Laura Sedda, che saranno affiancate da Anna Antoniutti. Bianca Fabrizio, Caterina Garbaccio e Roberta Liti. Capitana Giuliana Colavito, allenatore Stefano Soffietti. .  
   
   
GIROBIO: UN GIRO D´ITALIA NEL SEGNO DEI VALORI ATLETICI SENZA SCORCIATOIE  
 
Firenze, 5 marzo 2009 - Partirà da Firenze il 12 giugno e approderà, dopo 9 tappe in 10 giorni, a Gaiole in Chianti, la nuova gara a tappe denominata Girobio, Giro d’Italia dilettanti riservato alla categoria under 27, che è stato ideato dalla Fondazione L’eroica ed è sostenuto dalla Regione Toscana e dalla Federazione Ciclistica Italiana. «Girobio è un progetto coraggioso e innovativo che ci ha subito entusiasmato – ha affermato il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, presentando oggi l´iniziativa insieme a Giancarlo Brocci, presidente della Fondazione L´eroica e a Renato Di Rocco, presidente della Fci – Da un lato ci sembra che ricalchi lo spirito dei primi grandi giri di Francia e d’Italia, con stile e regole molto vicine a quelle in vigore ad inizio secolo quando si diceva semplicemente: “ Io organizzo, vi seleziono, questi sono i mezzi, questo il medico e lo staff per tutti, questa l’assistenza collettiva, mensa, branda e vita in comune”. E´ un ritorno in sostanza a una concezione “eroica” della gara a tappe, che introduce un elemento di contaminazione culturale nell’attuale visione del ciclismo e dello sport. Dall´altro la gara ha una importante impostazione “educativa” che punta a dimostrare che uno sport di prolungato sforzo può essere affrontato in condizioni di assoluta “biologicità”, magari con medie orarie appena più basse ma fornendo un degno spettacolo agonistico e spingendo i giovani a battersi al meglio senza la ricerca di pericolose scorciatoie”. Le altre caratteristiche della gara, alla cui realizzazione la Regione Toscana ha contribuito con 250. 000 euro (costo totale 786. 000), sono che dopo la selezione, mirata a garantire l’attendibilità dei parametri vitali e dell’integrità fisica degli atleti, i partecipanti saranno seguiti per tutta la competizione da una equipe medico-scientifica, coordinata dalla Fci e dall´Università di Siena. Questo, oltre ad assicurare la necessaria assistenza in gara, garantirà un costante supporto sanitario e psicologico, anche nei momenti di non gara, a tutte le squadre partecipanti. Saranno inoltre studiate le esigenze di alimentazione (ed integrazione) degli atleti nel rispetto degli specifici bisogni e culture alimentari, e sarà effettuata una efficace azione di vigilanza sul rispetto delle norme nazionali ed internazionali in tema di antidoping e tutela della salute. Due medici in particolare raccoglieranno, prima della gara, tutti i farmaci consegnati dalle varie squadre, e a loro gli atleti, in caso di necessità, potranno rivolgersi durante tutto lo svolgimento dell’evento. Sarà anche monitorat o il livello di carico psico-fisico e l’efficacia delle modalità in vigore di rigenerazione psico-fisica post-gara. «Dentro a una cornice di regole di questo tipo – ha detto ancora il presidente Martini - emergeranno, tra i giovani under 27, i valori atletici ma anche valori comportamentali e morali, come la tenacia, la voglia di realizzarsi, il rispetto degli avversari, la costruzione del proprio futuro, e sarà possibile ridare una dimensione reale alle parole di Candido Cannavò: “sognare sport è bello, sognare ciclismo ancora di più”». Le 9 tappe di Girobio, ciascuna dedicata a un grande del ciclismo (si inizia con Coppi e si chiude con Bartali) sono il 12 giugno la Firenze – Modena, km 160 tappa Coppi, il 13 giugno la Modena – Lonato del Garda, km 135 tappa Bottecchia, il 14 giugno Lonato del Garda – Asiago, km 180 tappa Martini. Seguono il 15 giugno la tappa a cronometro Pozzoleone – Paderno del Grappa, km 35 tappa Moser, il 16 giugno Paderno del Grappa – Feltre, km 160 tappa Nencini, il 18 giugno la Ferrara – Cesenatico, km 150 tappa Magni, il 19 giugno Cesenatico – Carpegna, km 160 tappa Pantani, il 20 giugno Pennabilli – Bucine, km 150 tappa Chioccioli, il 21 giugno Bucine - Gaiole in Chianti (capitale delle strade bianche dell´Eroica), km 140 tappa Bartali (la cui Fondazione ha deciso di sostenere una maglia inedita, la maglia “etica”). In tutto sono 28 le formazioni previste con almeno 5 squadre straniere, composte da 6 ciclisti ciascuna, per un totale di 150-180 partecipanti e sono sette le regioni attraversate. .  
   
   
IL VENETO OSPITA LE FINALI NAZIONALI DI SCI E DI CORSA CAMPESTRE DEL CSI  
 
Padova 5 marzo 2009 - La Regione del Veneto sarà l’assoluta protagonista del ricco finale di stagione dello sci e della corsa campestre del Centro sportivo italiano. Sono più di 500 gli slalomisti che dal 12 al 15 marzo sulle nevi di Alleghe (Bl) si contenderanno il titolo di campione nazionale. Oltre un migliaio saranno invece i crosser che, dopo aver disputato nelle proprie regioni le prove preliminari, raggiungeranno il 28 e il 29 marzo la città di Padova dove saranno in palio le maglie tricolori. “E’ la conferma che noi crediamo che lo sport possa e debba essere un maestro di vita, un’occasione straordinaria di socializzazione, uno strumento prezioso per condividere un percorso valoriale. ” Lo ha detto l’assessore allo Sport , Massimo Giorgetti, presentando ieri mattina a Palazzo Santo Stefano, sede della Provincia di Padova, il calendario delle finali nazionali del Csi. I finalisti attesi in Regione sono 1600 e sono l’espressione di 40 mila tesserati italiani nella corsa campestre e 9 mila atleti nello sci. Per l’assessore Giorgetti, la Regione del Veneto condivide con il Csi il desiderio di offrire ai giovani luoghi di incontro e di confronto in un periodo come quello attuale caratterizzato dalla carenza di situazioni di aggregazione e di dialogo. “Il Csi – ha detto l’assessore – ha permesso a tanti atleti di diventare dei campioni: il Veneto, non si deve scordare, è la regione italiana con il medagliere più ricco alle ultime olimpiadi. ” L’auspicio è che lo sport continui a essere momento di crescita personale e sociale, momento di educazione e di formazione, momento di forti passioni e di alte emozioni. L’assessore ha infine indirizzato un ringraziamento ai volontari che quotidianamente si occupano dei giovani atleti. C’e solo da ricordare che il Veneto è la terza regione italiana per numero di iscritti al Csi. .