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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Ottobre 2010
PREVENZIONE TUMORI, DE FILIPPO PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA INTERVIENE A ROMA A UN’INIZIATIVA DI LILT E MINISTERO SALUTE  
 
 Roma, 21 ottobre 2010 - “Il valore della prevenzione sanitaria è oramai un dato riconosciuto da tutti, ma è importante alimentare un sistema di fiducia e partecipazione che porti i cittadini-pazienti ad avvicinarsi alle campagne di screening e vaccinazione ed in questo processo è innegabile il peso che una buona comunicazione esercita ai fini della riuscita dell’intero processo”. E’ quanto ha affermato il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, intervenendo al Convegno Nazionale “Comunicare per prevenire” che si tiene a Roma per iniziativa della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) e del Ministero della Salute, al quale ha illustrato l’esperienza della Regione Basilicata nei programmi di prevenzione contro i tumori già avviati. “Dalla qualità della comunicazione – ha osservato De Filippo – dipende l’accesso ai programmi di screening, ecco perché il sistema della Pubblica Amministrazione deve lavorare con tenacia per radicare nei cittadini la cultura della prevenzione. Ogni giorno centinaia di donne lucane sono invitate a sottoporsi ad una mammografia o ad un pap-test. Questo invito è arrivato dal Progetto Basilicata Donna, una iniziativa partita nel 1999 e veicolata attraverso una campagna di comunicazione molto diretta. Quel progetto è diventato oggi uno strumento consolidato per la prevenzione della salute delle donne lucane – ha aggiunto De Filippo - e sull’onda di quel successo la Regione ha avviato negli scorsi anni una campagna di vaccinazione contro l’Hpv, il papilloma virus umano, principale responsabile del cancro al collo dell’utero. Proprio grazie alla fiducia e alla condivisione che siamo riusciti a raccogliere intorno al progetto abbiamo già alcune classi di età in cui è stata effettuata una vaccinazione a tappeto e ora il programma va avanti, grazie anche all’intervento delle associazioni di volontariato, per estendere la vaccinazione alle nuove generazioni e ampliarla anche ad altre fasce d’età. In questo, il risultato che stiamo ottenendo è duplice: innanzitutto una minore incidenza della malattia, con quello che questo significa in termini di qualità e aspettativa di vita, e conseguentemente una riduzione della spesa sanitaria che, a fronte di un investimento in prevenzione, fa misurare un abbattimento rispetto al dato statistico delle necessità di assistenza e cura”.  
   
   
POTENZIATO CENTRO TRASFUSIONALE DEL BURLO GAROFALO DI TRIESTE  
 
Trieste, 21 ottobre 2010 - "Non leviamo, diamo di meglio". E´ questo il primo commento del direttore generale del Centro nazionale sangue (Cns), Giuliano Grazzini, interpellato in merito al provvedimento della Regione Friuli Venezia Giulia che, recependo le direttive europee e nazionali, ha provveduto all´inserimento del centro trasfusionale dell´Irccs Burlo Garofolo di Trieste nei servizi di area vasta. "La riorganizzazione adottata dalla Regione relativamente al modello trasfusionale di area vasta - spiega infatti Grazzini - non crea alcun problema ai pazienti ma, al contrario, assicura un valore aggiunto al servizio che, come nel caso del Burlo, entrando a far parte di un contesto estremamente qualificato potrà usufruire del know how complessivo per ottimizzare qualitativamente le prestazioni ed anche per sviluppare al meglio le funzioni di ricerca". "Il Friuli Venezia Giulia - aggiunge il dg del Cns - utilizza con forza e decisione la propria autonomia ma, una volta stabilite le regole, è una delle realtà più affidabili e disciplinate nell´applicarle e farle rispettare, tanto che - sottolinea - rappresenta un modello a livello nazionale".  
   
   
SALUTE IN LIGURIA, PRESIDENTE BURLANDO: “IL RESPONSABILE DEL MINISTERO DELL´ECONOMIA PER IL TAVOLO DI MONITORAGGIO HA GIÀ CERTIFICATO AVANZO DI BILANCIO PER IL 2009”  
 
Genova, 21 Ottobre 2010 - "Il responsabile per il tavolo di monitoraggio del Ministero dell´Economia, Francesco Massicci ci ha confermato che sarà convocata a fine ottobre la riunione per certificare definitivamente i conti sanitari del 2009 della Regione Liguria, in quanto in questo momento si sta occupando dei piani di rientro delle regioni italiane in difficoltà". Lo hanno comunicato questa mattina il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando e l’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo dopo aver contatto Massicci. "Ci devono chiamare – hanno sottolineato il presidente e l´assessore alla salute – per chiudere il 2009 anche se fino ad ora non ci hanno ancora inviato la convocazione ufficiale". Il presidente Burlando ha ricordato inoltre che "nella seduta del 17 marzo 2010 il tavolo di monitoraggio ha già certificato con un verbale ufficiale un risultato positivo per il 2009, valutando un avanzo di 46,3 milioni che consentirà di poter riconfermare la riduzione delle imposte per il 2010 come già realizzato nel 2009. Da marzo abbiamo risposto positivamente a tutte le richieste presentate dal tavolo di monitoraggio".  
   
   
ASM: A POLICORO CONVEGNO SU MALATTIA RENALE CRONICA  
 
 Potenza, 21 ottobre 2010 - L’ Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi del presidio ospedaliero di Tinchi ha organizzato per il giorno 23 ottobre, a partire dalle ore 8,30, presso Heraclea Hotel di Policoro l’evento formativ sule tema "l’Ospedale e il Territorio: aggiornamenti sulla malattia renale cronica". "La malattia renale cronica (Ckd) è un problema importante di salute pubblica - spiega una nota dell´Asm - non solo per la elevata prevalenza nella popolazione generale e per l’elevato costo sociale ed economico che tale patologia comporta, ma anche per la elevata mortalità cardiovascolare cui essa è associata. La patologia cardiovascolare è infatti la principale causa di morte nei pazienti con insufficienza renale in terapia conservativa o in trattamento emodialtico e nei pazienti che hanno ricevuto un trapianto renale. Da qui la necessità di una adeguata prevenzione che si articoli in più livelli: diffusione di conoscenze e sensibilizzazione della popolazione al problema delle malattie renali e ai fattori di rischio; individuazione e trattamento precoce delle nefropatie; ricerca e controllo dei fattori di progressione delle nefropatie e prevenzione delle complicanze dell’insufficienza renale cronica. Obiettivo dell’ evento è quello di dare ai medici che operano sul territorio, in particolare ai medici di medicina generale, un aggiornamento riguardante alcune tematiche di interesse nefrologico, che - consente - si legge ancora nella nota - di stabilire dei percorsi clinici comuni e condivisi e di favorire in tal modo una migliore gestione clinica del paziente nefropatico. Dopo una rapida lettura sulla epidemiologia della malattia renale cronica, verranno valutate, alla luce dei recenti dati della letteratura, le basi razionali per l’approccio terapeutico più corretto delle maggiori complicanze della Ckd in particolare, l’anemia, l’iperparatiroidismo secondario, l’ipertensione arteriosa e verranno fornite utili informazioni riguardanti l’importanza trattamento dietetico della malattia renale cronica. La seconda sessione dell’evento formativo riunirà in una tavola rotonda medici specialistici e medici di famiglia, che si confronteranno su tematiche quali, la gestione integrata dello scompenso cardiaco, la terapia antidiabetica nel paziente con I.r.c. E l’importanza della corretta stima del filtrato glomerulare(Fg), cercando di esaltarne gli aspetti più pratici".  
   
   
SANITA´ IN SICILIA:CONSULENZA DIREZIONALE, AGGIUDICATA LA GARA  
 
Palermo, 21 ottobre 2010 - L´assessorato regionale della Salute ha aggiudicato oggi la gara per l´affidamento dell´incarico triennale del servizio di consulenza direzionale ed operativa. La gara e´ stata vinta dal raggruppamento temporaneo d´imprese (Rti) composto dalla Kpmg e dalla Pricewaterhouse Coopers (due fra le piu´ grandi societa´ internazionali del settore) che ha praticato un ribasso del 36% rispetto alla base d´asta di 21,1 milioni di euro. La gara, pertanto, e´ stata aggiudicata a 13 milioni e mezzo piu´ Iva, consentendo cosi´ alla Regione di poter utilizzare in futuro il ribasso d´asta per ulteriori richieste di servizi. Il raggruppamento concorrente, composto dalla Deloitte, dalla Mckinsey, dalla Crs e dalla Ims Health in partnership con l´Universita´ commerciale Bocconi di Milano, ha offerto 14,3 milioni di euro piu´ Iva. La proposta, prescelta dalla Commissione giudicatrice, e´ stata apprezzata anche per l´aspetto qualitativo e progettuale e riguarda la progettazione, la costruzione e l´attivazione di un modello regionale di monitoraggio di tutte le 17 aziende del sistema sanitario regionale in modo da garantire organicamente la raccolta e la elaborazione dei dati necessari per il governo delle azioni, sia a livello locale che regionale. La Commissione era composta dal presidente Giuseppe Sgroi (dirigente stazione appaltante), da Claudio Travaglini (ordinario Economia Aziendale Facolta´ Scienze Statistiche di Bologna), Carlo A. Perucci (direttore scientifico Progetto nazionale Esiti dell´Agenas), Giovanni Carapezza Figlia (dirigente Ufficio legislativo e legale nonche´ capo di gabinetto dell´assessorato per la Salute) e Cosimo Aiello (dirigente della stazione appaltante). "Siamo i primi in Italia - ha detto con soddisfazione l´assessore regionale per la Salute Massimo Russo - a fruire delle possibilita´ offerte da questo finanziamento che permettera´ di realizzare una vera e propria rivoluzione nel governo del sistema sanitario regionale, sul quale avremo pieno controllo. Coerentemente con il Patto per la Salute, stiamo realizzando un innovativo strumento che consentira´ anche la certificazione dei bilanci e l´omogeneizzazione dei procedimenti contabili e amministrativi tra le varie aziende e la trasparenza amministrativa. Daremo vita a un modello di monitoraggio dei flussi coerente con i modelli ministeriali, attraverso cui consolidare il governo gestionale del sistema, sviluppando contestualmente la capacita´ di governance degli operatori del servizio sanitario e la loro crescita professionale. La Sicilia si avvicina ora a modelli gestionali sempre piu´ moderni, avanzati e virtuosi, peraltro gia´ consolidati in altre Regioni italiane con le quali potra´ confrontarsi sulla base di dati omogenei. Il nuovo sistema garantira´ la massima trasparenza delle azioni: non ci sara´ piu´ spazio ne´ per sprechi di risorse ne´ per incrostazioni affaristiche o interessi illegittimi che hanno talvolta riguardato la sanita´ siciliana negli anni passati. Qualcuno ha cercato, in modo evidentemente strumentale, di sollevare inutili polveroni sull´esito di questa gara: la correttezza delle procedure e la qualita´ delle aziende partecipanti danno invece la misura di come la Sicilia stia puntando a una straordinaria operazione di risanamento e di modernizzazione. Forse a qualcuno tutto cio´ da´ fastidio". L´espletamento della gara, aggiudicata in appena dieci mesi, fa seguito all´accordo di programma sottoscritto dalla Regione siciliana con i ministeri della Salute e dell´Economia l´11 dicembre scorso. La gara e´ stata aggiudicata provvisoriamente in attesa del completamento degli accertamenti di rito, al termine dei quali si procedera´ alla aggiudicazione definitiva. Proprio due settimane fa il Ministero della Salute aveva ammesso a finanziamento l´intero intervento di consulenza direzionale pari a circa 25 milioni di euro (Iva compresa) di cui soltanto il 5% gravera´ sul bilancio della Regione Siciliana. Una seconda tranche del finanziamento, che rientra nell´articolo 79 della legge 133 del 2008, sara´ ammessa a finanziamento ed erogata dal Ministero subito dopo la ricognizione dei software gestionali esistenti nelle aziende sanitarie e servira´ a uno specifico potenziamento degli strumenti di programmazione e controllo. In base al bando di gara, il raggruppamento vincitore dovra´ garantire l´opera di professionisti del settore di provata esperienza e professionalita´ per complessive 20.000 giornate di lavoro nel triennio, da prestare sul territorio, al fianco degli operatori regionali e aziendali.  
   
   
AVVIATA COSTRUZIONE "VIVI LA CITTÀ" A PORDENONE , PRENDE IL VIA UFFICIALMENTE LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA FORESTERIA PER PERSONE ADULTE CON AUTISMO.  
 
 Pordenone, 21 ottobre 2010 - "Anche la Regione farà la sua parte per dare sostegno alla Fondazione Bambini ed Autismo affinché si possa completare l´edificio di cui oggi si pone la prima pietra". Ad assicurare il presidente del sodalizio pordenonese è stato l´assessore regionale Elio De Anna che oggi ha partecipato alla cerimonia con la quale prende il via ufficialmente la costruzione della nuova foresteria per persone adulte con autismo. L´edificio, che sorgerà a Pordenone, in via Rogiuzzole, su un terreno che l´Amministrazione comunale ha dato in concessione alla Fondazione, andrà ad allargare la rete di servizi offerti alle persone con questo tipo di disabilità. Alla cerimonia erano presenti anche il presidente della Onlus, Cinzia Raffin, il suo direttore amministrativo, Davide Del Duca, il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello, il vicepresidente della Provincia di Pordenone, Eligio Grizzo, il presidente regionale della Consulta dei disabili del Friuli Venezia Giulia, Mario Brancati, il Vescovo della Diocesi Concordia-pordenone, Ovidio Poletto, nonché molti altri rappresentanti delle istituzioni locali. Come ricordato da De Anna nel suo intervento, è la grande sensibilità dimostrata da questo territorio il vero collante che permette a progetti come quello dell´edificio Vivi la città di non restare progetti sulla carta ma, al contrario, diventare una positiva certezza. "La provincia di Pordenone - ha affermato De Anna - ha dato sempre grande importanza alle iniziative legate alla disabilità. Di esempi ce ne sono molti e sono sotto gli occhi di tutti; quanto sta facendo l´associazione Bambini e autismo oggi è solo l´ultimo tassello di una serie di operazioni che le istituzioni hanno sempre sostenuto. Ecco perché - ha spiegato - anche la Regione farà la sua parte affinché il progetto della foresteria non si fermi al grezzo, ma possa essere al più presto completato per dare una risposta alle esigenze dell´associazione e, soprattutto, alle necessità dei suoi ospiti". La struttura sorgerà a pochi passi dall´attuale Officina dell´arte, il centro diurno lavorativo della Fondazione. Questa contiguità, come spiegato dal presidente del centro, è un fattore molto importante che permetterà di dare avvio ai progetti di vita integrati, basati sul lavoro e l´autonomia abitativa in ambienti protetti ma inseriti nel cuore della città. Alla realizzazione della struttura hanno contribuito anche la Fondazione Crup, presente alla cerimonia con il presidente Lionello d´Agostini, la Banca Popolare Friuladria, la fondazione Umana Mente del gruppo Allianz nonché numerosi privati cittadini.  
   
   
ROSSI: «SULLA ASL DI MASSA-CARRARA FAREMO PIENA CHIAREZZA» UN´OPERAZIONE DI TRASPARENZA RESA POSSIBILE DALLA CERTIFICAZIONE DEI BILANCI  
 
Firenze, 21 ottobre 2010 - «Non abbiamo nulla da nascondere. Ho chiesto io stesso di essere ricevuto dal magistrato per informarlo sulla vicenda del commissariamento della Asl, per consegnare la documentazione che consenta di valutare se ci sono aspetti di rilievo penale». Queste le parole del presidente della Regione Enrico Rossi all´uscita dalla Procura di Massa , dopo aver incontrato il sostituto procuratore Federico Manotti, con cui si è intrattenuto per oltre mezz´ora. «Da parte nostra in questi giorni stiamo verificando – ha proseguito il presidente Rossi - l´entità precisa del deficit, che dovrebbe aggirarsi sui 60 milioni, per capire come stanno le cose e valutare le responsabilità amministrative e gestionali. Se ci saranno responsabilità contabili coinvolgeremo anche la Corte dei conti. Abbiamo comunque le risorse per far fronte a questa situazione. La sanità ; pubblica toscana, unica nel panorama nazionale, certifica i bilanci delle Asl. E´ proprio grazie a questi controlli che possiamo meglio rilevare e far emergere i problemi. Non è il caso di drammatizzare ma certo si tratta di una vicenda che non poteva essere nascosta e su cui intendiamo fare piena chiarezza».  
   
   
SCIENZIATI SVILUPPANO TECNICHE PER INDIVIDUARE LA COCAINA NASCOSTA NELL´ALCOL  
 
Bruxelles, 21 ottobre 2010 - Ricercatori provenienti dalla Svizzera e dal Regno Unito hanno sviluppato due tecniche mirate a contrastare i narcotrafficanti: la cocaina disciolta in bottiglie di vino o rum può essere ora velocemente identificata. Queste tecniche aiuteranno i funzionari doganali a scoprire quali bottiglie vengono usate per contrabbandare la cocaina senza dover aprire o mettere in disordine il container. Le nuove tecniche sono state recentemente presentate nella rivista Drug Testing and Analysis (Dta). Negli ultimi anni sono state usate tecniche ingegnose per contrabbandare oltre i controlli di frontiera la cocaina, uno degli stupefacenti maggiormente diffuso, tra cui quella di discioglierla in dei liquidi. L´anno scorso un uomo è morto nel Regno Unito dopo aver inavvertitamente bevuto da una bottiglia di rum contaminata. Tuttavia, è attualmente impossibile per le dogane controllare la presenza di cocaina negli alcolici senza aprire e danneggiare la bottiglia, in particolare con carichi di alcolici grossi o costosi. I ricercatori affermano che un approccio non invasivo ha anche il vantaggio di non destare i sospetti dei trafficanti, permettendo così agli investigatori di individuare il destinatario delle droghe. Il team del Regno Unito, guidato da scienziati delle università di Bradford e Leeds, ha usato la spettroscopia Raman (Rs), che utilizza una luce laser per identificare le molecola, per individuare la cocaina nelle sostanze alcoliche. Con uno scanner portatile hanno testato cocaina disciolta in etanolo e in diversi tipi di rum di marca, sia chiaro che scuro, in una varietà di contenitori di vetro colorato: trasparente, marrone, verde chiaro e verde scuro. Hanno scoperto che la cocaina era rilevabile in tutti i liquidi testati e attraverso tutti i colori del vetro. "Finora è stato difficile individuare la cocaina in forma liquida in questi ambienti," ha detto la dott.Ssa Tasnim Munshi, una docente di chimica inorganica all´università di Bradford. "Tuttavia, il nostro studio mostra che usando una tecnica analitica coma la spettroscopia Raman noi possiamo riuscire a rilevare la presenza di queste droghe senza prelevare campioni dai loro contenitori." Lei ha affermato che il suo team ritiene che "uno strumento Raman portatile si rivelerà fondamentale nella lotta contro il contrabbando di droghe illegali, permettendo l´esame veloce ed efficace di diverse soluzioni in un brevissimo lasso di tempo". Nel frattempo, ricercatori guidati dal dott. Giulio Gambarota dell´Istituto federale svizzero di tecnologia di Losanna, hanno usato la spettroscopia a risonanza magnetica (Mrs), la tecnica su cui si basano gli scanner clinici Mri , per testare bottiglie di vino contaminate con cocaina. Uno scanner Mri non è portatile, ma può testare grandi carichi in pochissimi minuti, compresi anche i preparativi e la valutazione dei risultati. Il team ha scoperto che era possibile individuare la cocaina nel vino con una scansione di un solo minuto. "Favorendo la collaborazione tra la polizia o i funzionari doganali e un reparto medico locale, questa tecnica può essere usata per esaminare grandi quantità di bottiglie in poco tempo, fornendo informazioni non solo sulla presenza di un´altra sostanza nell´alcol come con le attuali tecniche di scansione, ma esattamente sulla natura della sostanza presente," ha detto il dott. Gambarota, aggiungendo che "questo metodo potrebbe essere anche usato in altri tipi di contrabbando in cui le droghe sono disciolte in liquidi e ci sono quindi molte altre possibilità di utilizzo." Nonostante questa conclusione positiva, i ricercatori hanno riconosciuto nel loro studio che il limite di rilevamento potrebbe essere abbassato dalla presenza di metallo. Essi hanno detto che questo problema si potrebbe presentare se, per esempio, le bottiglie di vino sospette fossero circondate da una rete metallica, avessero un tappo metallico o fossero conservate in container rivestiti di alluminio. Hanno anche evidenziato che anche se questi esami possono essere eseguiti in qualsiasi ospedale che abbia uno scanner Mri, l´esperimento deve comunque essere condotto da personale addestrato all´uso del Mrs allo scopo di assicurare l´accuratezza dei dati acquisiti. Per maggiori informazioni, visitare: Drug Testing and Analysis: http://onlinelibrary.Wiley.com/journal/10.1002/issn1942-7611    
   
   
“PUNTI NASCITA, ESISTE UN’EMERGENZA ORGANICI IN TUTTA ITALIA” LE 2 ASSOCIAZIONI CHIEDONO LA GARANZIA DELL’ASSISTENZA A MAMME E NEONATI 24 ORE SU 24 IN TUTTO IL PAESE.  
 
Roma, 21 ottobre 2010 – In tutta Italia i reparti di maternità operano sotto organico: non solo nelle regioni meridionali, ma anche in Lombardia si registrano casi di punti nascita che vivono situazioni di grave carenza di personale, persino con solo tre medici oltre il responsabile. Lo affermano il presidente Fesmed dr. Carmine Gigli e il segretario nazionale Aogoi prof. Antonio Chiantera che ieri, in un incontro con il Ministro della Salute prof. Ferruccio Fazio, hanno manifestato la loro preoccupazione, a nome degli ostetrici-ginecologi italiani, per la pesante campagna mediatica che è stata condotta contro gli operatori dei punti nascita e che ha creato sconforto fra i professionisti ed un preoccupante disorientamento nelle donne in gravidanza. “Si è arrivati al punto che un’Azienda, invece di assumere la difesa del medico coinvolto nell’evento avverso, come prevede il contratto di lavoro, ne ha preso le distanze sospendendolo dal servizio, prima ancora che fosse accertata qualsiasi forma di responsabilità per via processuale o disciplinare – affermano Gigli e Chiantera - . La maggior parte degli specialisti ostetrici-ginecologi si trova ad operare in situazioni di carenze organizzative e strutturali, alle quali le Aziende non pongono rimedio. Nonostante questo, in Italia vengono conseguiti dei risultati che non sono inferiori a quelli fatti registrare dagli altri paesi europei”. Il colloquio è avvenuto in considerazione di un possibile ulteriore peggioramento della situazione, con l’entrata in vigore della legge 122/2010. La Fesmed ha chiesto quindi al Ministro della Salute di farsi interprete con urgenza presso le Regioni: “affinché garantiscano presso tutti i punti nascita 24 ore su 24, guardia ostetrica attiva, con supporto di pronta disponibilità integrativa, assistenza a neonati, analgesia epidurale, l’utilizzo di Rx, di laboratorio d´urgenza e emotrasfusioni, la rete del trasporto d’emergenza per i trasferimenti delle gravide e dei neonati a rischio dalle strutture di livello inferiore. L’aogoi ha offerto al Ministro della Salute il suo patrimonio di conoscenze e la totale collaborazione alla stesura di linee guida sulle principali patologie ostetriche. Inoltre, presenterà le proprie raccomandazioni per la corretta indizione al Taglio Cesareo durante il prossimo congresso nazionale Sigo-aogoi, che si svolgerà a Milano dal 14 novembre”. La pubblicazione delle nuove linee guida su questo tema, prevista per marzo 2011, dovrebbe quindi essere anticipata entro la fine del 2010. Il Ministro Ferruccio Fazio, che ha partecipato all’incontro insieme al direttore generale Filippo Palumbo, ha comunicato di essere pronto per portare alla Conferenza permanente Stato-regioni un documento che contiene fra l’altro i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi per la riorganizzazione dei punti nascita e delle unità operative di pediatria/neonatologia e Tin e di essere fiducioso sul suo accoglimento. Il Ministro ha inoltre dichiarato che è sua intenzione raccomandare alle Regioni di adeguare gli organici dei punti nascita alle dotazioni previste nel documento. L’incontro si è concluso con un sostanziale accordo sull’opportunità di prevedere l’utilizzo degli ospedali del Servizio sanitario nazionale per la formazione degli specializzandi in ostetricia e ginecologia.  
   
   
TORINO, SALA ROSSA: “IL COMUNE RICORRA AL GIUDICE AMMINISTRATIVO CONTRO I TAGLI REGIONALI ALLE RISORSE PER IL WELFARE”  
 
Torino, 21 Ottobre 2010 - Una mozione approvata il 18 ottobre in Sala Rossa su proposta di Andrea Giorgis e di altri consiglieri chiede alla Giunta di valutare la possibilità di un ricorso del Comune al giudice amministrativo contro i tagli ai fondi per il welfare decisi dalla Regione Piemonte. La legge regionale 18/2010, sostiene il documento, “ha operato una significativa riduzione degli stanziamenti per il welfare”: inoltre, viene sottolineato, una successiva deliberazione della Giunta regionale ha fissato nuovi criteri di riparto dal fondo regionale che non contemplano i bisogni dei cittadini, i servizi essenziali e obbligatori e l’impegno finanziario dei Comuni. Secondo la mozione del Consiglio comunale, “la riduzione delle risorse economiche è palesemente illegittima”. La decisione dell’amministrazione regionale, spiega il documento, viola gli indirizzi della Legge regionale 1/2004 (mai abrogata), che stabilisce come le risorse annuali regionali per il sistema integrato di interventi e servizi sociali siano “almeno pari a quelle dell’anno precedente, incrementate dal tasso d’inflazione programmato”. Infine, la mozione sottolinea come l’applicazione retroattiva dell’atto deliberativo regionale vanifichi le attività di programmazione degli enti territoriali, violando il diritto dei cittadini ai servizi. Al momento del voto in Sala Rossa, ci sono stati 28 voti a favore (Pd, Sel, Prc, Moderati, Nuova Sinistra, Italia dei Valori, Api) 4 contro (Forza Italia-pdl, Lega Nord), un’astensione (La Destra). La votazione è stata preceduta da un serrato dibattito in aula. Di seguito, la sintesi. Andrea Giorgis (Pd): L’attuale amministrazione regionale ha violato la Legge regionale 1/2004, che stabilisce che le risorse per la spesa sociale non possa essere inferiore a quelle dell’anno precedente. Questa mozione invita la Giunta a valutare la possibilità di ricorrere alla giustizia amministrativa. L’abbiamo predisposta con amarezza e preoccupazione. Dover ricorrere al giudice significa che i rapporti istituzionali sono andati al di là di una normale conflittualità. Che gli Enti Locali debbano rivolgersi alla giustizia amministrativa per far rispettare la legge, è sintomo di crisi istituzionale. Gavino Olmeo (Api): Condividiamo la scelta della mozione a favore del ricorso e la sosteniamo votando a favore. Ferdinando Ventriglia (F.i. – Pdl): Se è vero che il ricorso tramite le vie giudiziarie è un’anomalia, quante volte il Pd ha utilizzato questo strumento? In merito alla presidenza del Consiglio comunale, sul risultato delle elezioni regionali ed ora sulla scelta deIla Giunta regionale. Ogni volta che le questioni non si risolvono positivamente, c’è la tendenza al ricorso giudiziario. Il confronto, anche se duro, deve essere politico. Antonello Angeleri (Lega Nord): Il dibattito politico non può che svolgersi nelle Aule della politica e sono sorpreso per la posizione del collega Giorgis, di un nuovo modo di fare politica di basso livello a base di ricorsi. La questione poi non si pone: basta leggere le cifre e apprendere che gli stanziamenti del 2009 per il welfare della regione sono di 170 milioni, e salgono a 171 quest’anno. La giunta regionale ha fatto delle scelte legittime, non attaccabili con la giustizia amministrativa. Giuseppe Lonero (La Destra): Non condividiamo il modo di fare politica di questa Sinistra. Il ricorso costante ai tribunali è un metodo che non ci appartiene: è l’ultima spiaggia di chi non ha più risorse politiche. Sulla mozione, La Destra si asterrà: sospendiamo il nostro giudizio in attesa di vedere se ci saranno effettivamente riduzioni dei servizi ai cittadini. Siamo però contrari al fatto che si chieda ad altri Enti Locali di attivarsi insieme al Comune di Torino per ricorrere al Tar: che un Ente pubblico inciti alla rivolta è immorale. Andrea Tronzano (Forza Italia - Pdl): Già una settimana fa la Giunta, attraverso l’assessore Borgione, ha inviato una lettera, insieme ai Comuni di Grugliasco e Collegno, per organizzare un ricorso al Tar contro la Regione. Il ricorso andrebbe invece fatto contro la delibera di Borgione dello scorso luglio che ha tagliato 8 milioni di euro all’assistenza, con assenza di motivazione e criteri poco trasparenti. La Regione non ha fatto tagli: c’è stata solo una diversa collocazione dei fondi. Nel 2009 aveva stanziato 170 milioni di euro, nel 2010 saranno 171. Maria Teresa Silvestrini (Prc): Il nostro voto è a favore della mozione, come segnale di vicinanza politica alla maggioranza di centro sinistra e siamo d’accordo sulla necessità di sostenere maggiori fondi per l’assistenza sociale. Ma auguriamo che questo documento rappresenti anche un cambio di rotta del Comune di Torino che ha disatteso la legge non dando vita ai piani di zona. Allo stesso modo non è stato realizzato il piano regolatore sociale. Marco Grimaldi (Sel): L’amministrazione Presso nel corso dell’anno ha aggiunto per la crisi 25 milioni di euro. Cota ne ha tolti in corsa 12. Il saldo è –37 milioni, o nel centrodestra non sanno far di calcolo o non sanno far politica. Lucia Centillo (Pd): La legge quadro regionale sull’Assistenza si basa sulla sussidiarietà, definendo le competenze dei Comuni. Ma la Regione in questo caso viola i criteri previsti dalla legge basata sulla deprivazione sociale e sulla patologia, applicando criteri meramente demografici. Il Comune di Torino ha la facoltà, in extrema ratio, di rivolgersi a uno dei poteri dello Stato. E in questo caso la giustizia deve dare delle risposte. Domenica Genisio (Pd): E’ stata fatta dalla giunta regionale una scelta in corso d’opera, una decisione molto grave. Non c’è stata scientificità e in più sono sono stati annullati i criteri previsti dallo Stato. Non si può calcolare semplicemente gli abitanti e penalizzare in questo modo la città di Torino. In questa vicenda sono stupita e scandalizzata dalla posizione della minoranza in Sala Rossa. Mario Carossa (Lega Nord): Siete liberi di consegnare la politica alla magistratura. Suggerirei però di prestare attenzione alle critiche del Prc. Ricordo che era stata proprio Mercedes Bresso a tagliare i fondi. Mi dispiace che grazie a questo ricorso venga bloccato tutto il fondo indistinto.  
   
   
MILANO: L’ARTE DELLA CIVILTA’ ISLAMICA DELLA COLLEZIONE AL-SABAH DEL KUWAIT IN MOSTRA A PALAZZO REALE. MORATTI: “LA CULTURA STRUMENTO DI INTEGRAZIONE TRA I POPOLI”  
 
Milano, 21 ottobre 2010 – La città lombarda protagonista di una grande prima mondiale, esce, per la prima volta, dal Kuwait una selezione di opere della collezione al-Sabah di proprietà della sceicca Hussah al-Sabah. Un tesoro unico nel suo genere che ripercorre, con oltre 350 oggetti, di cui un terzo inediti, mille anni di storia dell’arte islamica nella mostra “Arte della civiltà islamica” in programma a Palazzo Reale dal 21 ottobre al 30 gennaio 2011. “Inaugura oggi a Palazzo Reale una mostra che si inserisce a pieno titolo in un grande progetto volto a conoscere e approfondire le diverse culture presenti nella nostra città – spiega il Sindaco Letizia Moratti . Perché la cultura non solo ci arricchisce ma è uno strumento capace di portare ad una sempre maggiore comprensione tra i popoli. Se da una parte, infatti, è importante conservare e valorizzare la propria storia, tradizione e identità dall’altra, conoscersi meglio è aprirsi alle culture del mondo andando a cogliere influenze e connessioni tra le diverse civiltà”. “L’incontro delle civiltà è appena iniziato – dichiara l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory -. Con questo incontro pace e progresso, grazie all’arte, si rafforzano vicendevolmente. Se vogliamo davvero un confronto tra tradizioni e religioni diverse l’arte con i suoi capolavori e oggetti in questa mostra è una straordinaria occasione per un’integrazione virtuosa e creativa. Questa esposizione è stata studiata in una nostra missione in Kuwait sin dal maggio 2009 e offre una visibilità di una Milano alternativa, non solo economica e finanziaria”. Realizzata dal Comune di Milano, in stretta collaborazione con lo Stato del Kuwait, la mostra “L’arte della civiltà islamica – La collezione al-Sabah” ripercorre mille anni di storia dell’arte islamica, con una ricchissima varietà cronologica (dal Vii al Xvii secolo), geografica (dalla Spagna all’Estremo Oriente) e tipologica (tappeti e tessuti, raffinati metalli cesellati, ceramiche, sculture, miniature, preziosi gioielli e oggetti in avorio). E’ un’esposizione di altissimo livello, curata da Giovanni Curatola, professore di Archeologia e storia dell’arte musulmana alle Università di Udine e Milano, che ha intrapreso un lungo ed appassionato lavoro di selezione da una collezione straordinaria, ad accompagnarci in questo affascinante viaggio. Un progetto importante reso possibile grazie alla fiducia che lo Stato del Kuwait ha accordato a Milano che è la prima tappa di un tour internazionale. L’esposizione viaggerà, infatti, alla volta di Austria, Canada e Korea. Un tour in giro per il mondo che precederà la creazione di un nuovo museo d’arte del Kuwait che ospiterà in maniera definitiva la collezione Al – sabah. Nel luglio 1975 la sceicco Nasser Sabah Ahmed al-Sabah ha mostrato a sua moglie, Sheikha Hussah Sabah Selim al-Sabah la prima opera d’arte islamica, una splendida bottiglia in vetro smaltato d’epoca Mamelucca del Xiv secolo, comprata durante un viaggio. Da qui è iniziata un’avventura che ha portato la coppia a raccogliere e collezionare, in otto anni di intenso lavoro, circa 20.000 opere, tra cui vari capolavori, ma anche numerosi oggetti di grande interesse per gli studiosi. Nel 1983, in occasione della Festa Nazionale del Kuwait, Sheikh Nasser e Sheikha Hussah, offrono al loro Paese, e al mondo intero, l’inestimabile dono del prestito permanente della Collezione (chiamata Dar al-Athar al-Islamiyya; “Casa delle Antichità dell’Islam”) al museo Nazionale del Kuwait in un’apposita ala destinata ad ospitare 1200 eccezionali opere d’arte islamica in grado di fornire un panorama pressoché completo – e di altissimo livello al pari delle più blasonate e storiche raccolte mondiali: Berlino, Cairo, Copenhagen, Damasco, Londra, Parigi, San Pietroburgo, Tehran – dell’esperienza artistica dell’Islam. Il 2 agosto 1990 il Kuwait viene invaso dall’Iraq: ha inizio la guerra che porta la distruzione della collezione. Fortunatamente, però, 107 opere pochi giorni prima sono partite per una mostra itinerante dal titolo Islamic Art & Patronage, il miglior ambasciatore possibile per un piccolo Stato, il Kuwait, segnato da un’enorme e mai dimenticata tragedia. Nel frattempo, una parte della Collezione dedicata allo specifico settore dei gioielli indiani è stata ammirata dal pubblico di tutto il mondo tramite la straordinaria mostra intitolata Treasury of the World. Jewelled Arts of India in the Age of the Mughals, itinerante da quasi dieci anni, con meravigliosi esemplari di eccelsa qualità e grande varietà, di cui alcuni saranno esposti a Palazzo Reale. Oggi il Dai (Dar al-Athar al-Islamiyyah) sotto la guida appassionata di Sheikha Hussah è una prestigiosa istituzione scientifica di livello mondiale, nota per le sue attività in campo culturale con conferenze tenute dai principali specialisti del settore, spesso di fama mondiale. I due coniugi hanno inoltre con tenacia ricostruito la loro Collezione arrivando all’impressionante numero di 26.000 opere. Da qui il desiderio di preparare una nuova mostra di arte: “al-Fann. Arti delle Civiltà Islamiche”, in grado di avvicinare il pubblico alla grande e multiforme civiltà musulmana attraverso una delle sue espressioni più alte. La mostra si divide sostanzialmente in due parti: la prima metà consiste in un percorso cronologico scandito in quattro tappe, dagli inizi fino ai tre grandi imperi cinquecenteschi, Ottomani, Safavidi e Moghul. Nella seconda parte si approfondiscono alcuni temi trasversali a tutta l’arte musulmana nelle apposite sezioni dedicate alla calligrafia, alla decorazione geometrica, agli arabeschi e all’arte figurativa, quest’ultima per smentire il luogo comune di una pretesa iconoclastia musulmana. Chiude la mostra una sezione dedicata ai gioielli allestita sia perché la Collezione é giustamente famosa per queste opere sia per offrire al pubblico uno spettacolare trionfo visivo finale. Una piccola scelta di monete – in una raccolta numismatica di impressionante ampiezza e valore – è stata infine pensata per aiutare a memorizzare una semplice ed essenziale cronologia. Nelle sale di Palazzo Reale sfilano dunque oggetti grandi e piccoli di straordinaria bellezza e raffinatezza: dalle pagine di Corano mirabilmente dipinte a quelle di libri e manoscritti splendidamente miniati; da capitelli marmorei con iscrizioni a scatole in avorio decorate con uccelli e piante; da brocche in bronzo a bicchieri e vasi in vetro smaltato dai colori e disegni sfavillanti a sfarzosi tappeti decorati in lana e bellissimi tessuti in velluto e seta; da stupendi piatti e coppe in ceramica decorati a spettacolari collane e bracciali d’oro, diamanti e pietre preziose o a pugnali di giada incastonati con rubini e smeraldi; da ante di armadio in legno decorato a lastre tombali con iscrizioni e persino a scacchi in cristallo di rocca.  
   
   
ANTON HENNING APOTHEOSIZED ABSTRACTIONS  
 
Milano, 12 novembre – 22 dicembre 2010 Milano, 21 ottobre 2010 - Brand New Gallery è un nuovo spazio dedicato all´arte contemporanea che apre a Milano, a metà strada tra una galleria d’arte e un centro per la promozione di cultura, da un’idea di due storici dell’arte, Chiara Badinella e Fabrizio Affronti. Con i suoi 350 mq lo spazio è una possibile piattaforma dove artisti, curatori e collezionisti possono incontrarsi e si prefigge di promuovere l’opera di artisti attivi a livello internazionale e mai presentati in Italia, pianificando cinque mostre per anno oltre a lectures e incontri dedicati all’arte contemporanea. Per ogni mostra è prevista una pubblicazione con immagini, testi, interviste, in una collana che si inaugura con il primo appuntamento previsto per novembre 2010: la mostra personale di Anton Henning. In mostra: venti dipinti, tre sculture, un’installazione e tre video; Anton Henning (Berlino, 1964) combina elementi apparentemente contradditori nella sua opera. Ogni lavoro vive in una propria indipendenza e come parte di un tutto, di un’intera composizione (Gesamtkomposition). Le sue installazioni mettono in relazione nudi, nature morte e paesaggi con elementi astratti, creando veri e propri “salons” attentamente orchestrati per la contemplazione delle singole parti. Tra pittura, scultura, installazione e video, Henning contraddistingue le sue creazioni da un marchio inconfondibile conosciuto come Hennling, una pianta dalla forma tripartita che, come una firma, appare in buona parte delle sue opere: a volte inseriti come fiori, altre come forme astratte, gli Hennling si insinuano nei dipinti, distruggendo la coerenza della scena, minandone la credibilità, aggiungendo un elemento surreale e assurdo. Un esempio: il video Voilà (immagine in allegato) dove l´artista, pattinando sul ghiaccio, disegna la linea curvilinea tipica dei suoi opere pittoriche. L´opera di Henning tratta temi conosciuti, cita stili, tendendo a rendere nota la spaventosa mancanza di prospettiva critica con cui l´arte di oggi è troppo spesso edonisticamente consumata. Pittore, scultore, fotografo, video artista e musicista, l’artista tedesco Anton Henning si appropria della storia dell’arte offuscando i confini dei suoi generi tradizionali. Ignorando ogni convenzione, Henning distrugge intenzionalmente ogni regola e standard, violando deliberatamente i modelli prestabiliti e le aspettative del gusto. La sua arte è soggettiva, intuitiva, romanticamente ironica, non facilmente incasellabile nell’ambito dell’arte contemporanea. I canoni del giudizio estetico ordinario vengono sagacemente sovvertiti in modo da offrire una nuova serie di valori e riconquistare un’innocenza e curiosità perduta. Le sue opere sembrano create per soddisfare una fame di bellezza in piena consapevolezza che questo desiderio contribuisce ironicamente alla loro banalizzazione. Spingendosi a volte agli estremi del kitsch e violando ogni taboo, le opere idiosincratiche di Henning sembrano però adattarsi ai temi tradizionali trattati nei suoi lavori. L’artista tedesco sceglie deliberatamente di creare confusione, perché proprio grazie a essa, lo spettatore riesca a liberarsi dai pregiudizi e a godere di un piacere sensuale. Una volta entrati nei suoi “salons” gli spettatori diventano parte del décor come gli arredi, i dipinti e le sculture; giocano quindi un doppio ruolo: tra spettatori e tableau vivant. Alcune opere in mostra: L´installazione Family Portrait No. 1 presenta cinque tavoli su cui sono inserite cinque tele dipinte che mostrano su un lato il ritratto dell´artista e dei membri della sua famiglia (moglie e tre figli) e sull´altro dei teschi. Le tele sono incessantemente mosse dall’aria prodotta da un ventilatore. Una rinnovata versione di vanitas o memento mori, grande tema dell’arte di tutti i tempi. Nell´opera di Henning esistono corrispondenze e associazioni tra i generi (pittura, scultura, video) ben stabilite; per questo motivo spesso le sculture e i quadri riportano stessi titoli, come nell’opera Blumenstilleben - Natura morta (immagine in allegato). In questa interazione di supporti utilizzati spesso le sculture di Henning divengono un prolungamento tridimensionale dell’opera pittorica, come è evidente in Öl auf Leinwand (immagine in allegato) dove la tavolozza diviene elemento scultoreo. Biografia: Anton Henning nasce a Berlino nel 1964. Dopo aver vissuto alcuni anni a Londra e New York, si trasferisce nei primi anni ’90 a Manker, villaggio immerso nella campagna dell’ex-Repubblica Democratica Tedesca, dove attualmente vive e lavora. Ha guadagnato una fama internazionale attraverso numerose mostre personali e collettive in importanti musei e gallerie in Europa, Usa e Asia. Recentemente due istituzioni pubbliche berlinesi - Georg Kolbe Museum e Haus am Waldsee - gli hanno dedicato parallelamente due personali nel 2009. Nello stesso anno due retrospettive alla Kunsthalle di Mannheim e al De Pont Museum a Tilburg in Olanda. Ha esposto presso l’Arp Museum, Remagen (2007-2008), S.m.a.k. Stedelijk Museum voor Actuele Kunst, Ghent (2007). Nel 2005 espone per la prima volta l’installazione Oktogon al Marta Herford (2005) e nello stesso anno presso il Museum für Moderne Kunst, Frankfurt am Main. Ha esposto in gallerie americane ed europee quali Zach Feuer, New York; Haunch of Venison, London, Arndt, Berlin e Bob Van Orsouw, Zurich.