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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Luglio 2013
ABRUZZO: RETE CURE PRIMARIE E´ FUTURO DEL SETTORE INAUGURATA A SANT´EGIDIO LA NUOVA UCCP. PARTE NUOVA STAGIONE  
 
Sant´egidio alla Vibrata, 18 luglio 2013 - Una nuova struttura sanitaria pronta a rispondere alle esigenze del territorio, in servizio h 24 e in grado di fare da filtro all´ospedale. È la nuova Unità complessa di cure primarie (Uccp) che ieri nel pomeriggio è stata inaugurata a Sant´egidio alla Vibrata alla presenza del presidente della Regione, Gianni Chiodi. Una struttura moderna, che si muove in un ottica diversa dalla filosofia dei poliambulatori e che proietta la sanità regionale verso una nuova stagione di riforme. "Questa è la sanità che abbiamo in mente ed è quella del futuro ? dice il presidente della Regione Gianni Chiodi in apertura della cerimonia di inaugurazione ? che pone le condizioni per aprire una nuova fase culturale dell´assistenza sanitaria in Abruzzo. Quella cioè che pensa ad un ospedale che deve servire esclusivamente le acuzie, dove il ricovero è limitato a pochi giorni e dove il paziente torna nel territorio e spetta al medico curante seguirlo. La parola d´ordine, dunque, è ´deospedalizzazione´, cioè la riconversione dei piccoli ospedali in strutture di accoglienza che garantiscano la continuità assistenziale. Per questo è necessaria una forte integrazione Ospedale - Territorio e un´efficiente rete di servizi che garantisca al cittadino la continuità delle cure, ponendolo al centro del percorso assistenziale". L´unità complessa di cure primarie prevede reparti di Medicina generale (condizione che la distingue dai Poliambulatori), pediatri e specialisti ambulatoriali. Una rete di assistenza che faccia da filtro all´ospedale. La struttura di Sant´egidio alla Vibrata servirà un bacino di utenza di 30-35 mila utenti, ha una estensione di 400 metri quadrati e l´allestimento tecnico e infrastrutturale è costato 200 mila euro. Sarà aperto h 24 e nei giorni festivi garantirà i servizi di Guardia medica. "Solo in questo modo ? aggiunge Chiodi ? potremo garantire agli ospedali di curare le acuzie e di avere una rete ospedaliera efficace in grado di agire con successo sulle grandi emergenze. Per questo è importante a questo punto costruire ´il sistema delle cure primarie´ portando a compimento le Uccp in modo che diventino dei nuclei di assistenza integrati con altre professionalità e organizzati con più medici di famiglia per rispondere ai bisogni con una rete capillare ed attrezzata di assistenza". L´uccp di Sant´egidio alla Vibrata viene dopo quella di Villa Rosa che, secondo i vertici della Asl teramana, sta ottenendo "risultati inaspettati" con un numero di interventi annui che sfiora i 2000 a fronte dei 180 registrati prima dell´attivazione completa dell´Unità complessa. A settembre si conta di inaugurare anche la Uccp di Montorio al Vomano e si stanno iniziando le procedure anche per Atri e Mosciano. In questo senso, il discorso si sposta su tutto il territorio regionale. "E´ un passaggio obbligato ? conclude Gianni Chiodi ? perché alle Asl abruzzesi abbiamo dato precise indicazioni sulla realizzazione delle Uccp. Teramo è stata la prima a recepirle, ma sono convinto che il discorso è già ben avviato anche nelle altre asl abruzzesi".  
   
   
LISTE D´ATTESA NEGLI OSPEDALI. ECCO COME LA REGIONE LAZIO PUNTA A RIDURLE  
 
Roma, 18 luglio 2013 - Liste di attesa. La Regione affronta il problema, con un incontro tra i direttori generali e sanitari di ospedali, Asl e Irccs. Una priorità assoluta, con al centro del confronto l’analisi delle criticità e delle possibili soluzioni. La novità: i malati cronici si rivolgeranno al Recup solo per le prime visite. I controlli successivi saranno gestiti direttamente dai medici di famiglia, senza passare dal Recup. Si tratta di oltre il 70% del volume delle prestazioni sanitarie fornite. Sono i soggetti affetti da patologie oncologiche, cardiovascolari, respiratorie e diabetologiche. Con due risultati. Le liste d’attesa saranno accorciate perché le prenotazioni vengono fissate direttamente dal medico di famiglia, rientrando in percorsi di screening e seguendo le linee guida nazionali e i protocolli scientifici. Il Recup sarà liberato dalle prenotazioni sanitarie per i soggetti cronici, lasciando spazio solo ed esclusivamente alle prime visite. Per alleggerire ulteriormente il carico ci sarà anche un coinvolgimento maggiore di tutti i privati accreditati al sistema sanitario regionale, che garantiranno le prestazioni, soprattutto quando la sanità pubblica non riesce a rispettare i tempi previsti. E’ un percorso che continua, con il confronto tra le esperienze migliori del territorio e con un nuovo incontro, venerdì che coinvolgerà i medici di medicina generale, i laboratori di analisi, le centrali cooperative, gli ordini dei medici e le organizzazioni sindacali sul tema delle case della salute.  
   
   
LOMBARDIA: ASSESSORE ALLA SALUTE ALL´OSPEDALE DI CREMONA IN VISITA NEI REPARTI DEGLI ISTITUTI OSPITALIERI STANZIATI OLTRE 3 MILIONI DI EURO PER STRUTTURE E TECNOLOGIA  
 
  Cremona, 18 luglio 2013 - ´Sono lieto di poter visitare questa struttura ospedaliera di cui ho notizie positive. Prima di arrivare ho avuto l´opportunità di poter visitare il vostro stupendo museo del violino e spero che un´esposizione così straordinaria possa diventare una tappa del percorso culturale dell´Expo´. Dopo aver risposto alle prime domande dei giornalisti il vice Presidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia, Mario Mantovani, ha dato inizio, ieri, alla visita del presidio ´Istituti Ospitalieri´ di Cremona. Visita Nei Reparti - Accompagnato dal consigliere regionale Carlo Malvezzi e dallo staff della dirigenza sanitaria dell´Azienda Ospedaliera e dell´Asl, ha iniziato la sua visita per i vari reparti: la breast unit, la cardiologia, l´endoscopia, la piastra operatoria e il pronto soccorso, soffermandosi brevemente anche nel reparto di medicina trasfusionale e nella Utin (unità di terapia intensiva neonatale). Rete Che Assiste 356Mila Persone - Una rete di strutture quella di Cremona che insieme all´ospedale di Oglio Po, al presidio di Crema e Rivolta d´Adda, a tre case di cura accreditate, a sette strutture sanitarie ambulatoriali private e a tre centri medico sportivi privati, oltre ai servizi di neuropsichiatria infantile, psichiatria, Rsa, area disabili, centri diurni integrati e strutture sociosanitarie per le dipendenze, garantisce una risposta qualificata al bisogno di salute di un bacino di utenza composto da oltre 365mila persone, distribuite in 115 comuni. Tre Milioni Di Euro Di Stanziamento - Presidi per i quali la Regione ha nei giorni scorsi stanziato 3 milioni e 700mila euro per adeguamenti strutturali ed acquisto di apparecchiature rispondenti agli standard di qualità clinica e diagnostica.  
   
   
LOMBARDIA. RIFORMA SANITÀ,CONVEGNO A CREMONA  
 
Cremona, 18 luglio 2013 - Nell´aula magna del presidio ospedaliero di Cremona il vice presidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia Mario Mantovani ha incontrato i massimi vertici istituzionali della provincia di Cremona, i rappresentanti di forze politiche e sociali, nonchè dell´Azienda ospedaliera e dell´Asl, per affrontare il tema del dibattito: ´Verso la riforma del sistema sanitario´. La Situazione Cremonese - Il vice presidente della Giunta regionale, dopo una visita nei vari reparti dell´ospedale, dove si è intrattenuto anche con alcuni pazienti oltre che con i sanitari, ha ascoltato le relazione dei rappresentanti della sanità della provincia di Cremona. Interventi tutti finalizzati a far presente all´assessore alla Salute non solo qual è il quadro della situazione sanitaria del territorio cremonese, ma anche quali sono le problematiche sociosanitarie di carattere più generale. Un incontro che, coordinato dal consigliere regionale Carlo Malvezzi, ha visto la partecipazione di numerosi oratori e di centinaia di operatori del settore, il che ha fatto sì che il dibattito si trasformasse presto in un sentito e partecipato convegno. La Sanità Di Domani - A distanza di 15 anni dall´approvazione della legge regionale in materia sanitaria emerge la necessità di un suo aggiornamento con il quale continuare a rispondere in modo puntuale ed efficiente alla continua evoluzione dei bisogni sanitari, coniugandolo con la sempre più esigua disponibilità di risorse dovuta ai minori trasferimenti dello Stato. L´assessore Mantovani ha ricordato, tra le altre cose, della ´road map´ che passa attraverso varie tappe. ´La prima sfida che dobbiamo affrontare e che riguarda il futuro della sanità - ha tenuto a sottolineare- consiste nell´affrontare la cronicità, che nelle sue varie forme e patologie assorbe circa il 70% della spesa sanitaria. Bisogna pertanto realizzare l´obiettivo di accompagnare i pazienti secondo modelli che mettano sullo stesso livello i medici ospedalieri e quelli che operano sul territorio perseguendo la logica del passaggio dalla cura al ´prendersi cura´ del malato´.  
   
   
SANITÀ, REGIONE E MINISTERO SBLOCCANO 250 MLN PER OSPEDALI; PATTO SALUTE: LE RICHIESTE DELLA SARDEGNA AL GOVERNO  
 
Cagliari, 18 luglio 2013 - Si sblocca l’iter per l’arrivo di circa 250 milioni di euro per gli ospedali sardi. L’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci, oggi a Roma per l’incontro tra le Regioni e il ministero della Salute, ha ottenuto dal Nucleo di valutazione del dicastero un’accelerazione per la concessione a breve dei fondi della delibera Cipe utili per l’ammodernamento tecnologico, le infrastrutture e la messa in sicurezza le strutture ospedaliere (anche per quelle che dovranno essere riconvertite). Una svolta anche conseguenza del fatto che la nostra Isola, dopo l’approvazione nel novembre scorso della legge regionale 21/2012 in materia sanitaria, può contare su un atto di programmazione per la riorganizzazione della rete ospedaliera. Dal ministero si sta lavorando perché questi fondi possano essere spendibili al di fuori dei vincoli del patto di stabilità. Lorenzin ha garantito l’impegno suo e del Governo a favore delle Regioni sull’edilizia sanitaria in generale, tra i punti nodali del confronto. De Francisci. “Ora il clima tra Regioni e Governo è positivo. Il ministro Lorenzin – commenta l’assessore De Francisci – si è dimostrata molto sensibile alle nostre richieste e soddisfatta del lavoro che la Sardegna sta portando avanti su diversi fronti: dal contenimento della spesa sanitaria e farmaceutica alla digitalizzazione dei servizi, dal Fascicolo sanitario elettronico ai passi avanti sulla territorializzazione delle specializzazioni. Tutti processi, in particolare la riorganizzazione dei posti letto e il potenziamento della sanità nei territori, che la stessa Lorenzin ha auspicato possano essere messi in atto anche in altre Regioni”. De Francisci ha inoltre sottolineato che proprio queste riforme contribuiranno a salvaguardare, e non a smantellare, il sistema sanitario regionale, tutelandolo da tagli puramente lineari e che non tengono conto delle specificità sarde. Le Altre Richieste. Ma nel corso del vertice romano odierno non si è parlato solo di edilizia sanitaria. Tra i punti oggetto del confronto tra Regioni e ministero anche il nuovo Patto per la Salute (sul quale Lorenzin si è detta d’accordo a una modifica dopo che dal ministero dell’Economia arriverà la sicurezza sulle risorse finanziarie disponibili); la revisione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea); lo sblocco del turn-over e la questione ticket, sulla quale il Governo dovrà impegnarsi per evitare che siano le Regioni ad aumentare i costi per i cittadini. Medicina Penitenziaria. L’assessore ha poi chiesto al ministro risorse aggiuntive per la medicina penitenziaria, considerato che arriveranno nell’Isola detenuti in regime di 41 bis, persone che per la loro condizione carceraria necessitano di assistenza particolare, e comunque più onerosa. Un’ultima sottolineatura De Francisci l’ha voluta porre sulla questione dei costi standard: anche in questo caso la Regione ha fatto presente che, a causa della insularità, è gravata da oneri maggiori dovuti ai trasporti. Da qui la richiesta di poter disporre di fondi aggiuntivi in compensazione.  
   
   
ALL’ IRCCS CROB DI RIONERO IN VULTURE IMPIANTATO, PER LA PRIMA VOLTA IN BASILICATA E NEL MERIDIONE, L’UNICO SISTEMA DI NEUROSTIMOLAZIONE PER LA TERAPIA DEL DOLORE, COMPATIBILE CON LA RISONANZA MAGNETICA INTEGRALE  
 
Rionero in Vulture, Potenza - 18 luglio 2013 – E’ avvenuto nelle scorse settimane, presso l´Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata (Crob), il primo impianto di un dispositivo di neurostimolazione midollare indicato per il trattamento del dolore cronico, compatibile con la Risonanza Magnetica (Mri). Si tratta del primo sistema impiantabile ad aver ricevuto all’inizio di quest’anno il marchio di Conformità Europea (Ce) di compatibilità con la Risonanza Magnetica (Mri) integrale, in specifiche condizioni d’uso. “La disponibilità di questo nuovo dispositivo offre un grosso vantaggio nel trattamento di alcune tipologie di pazienti con dolore cronico che ora potranno accedere senza alcun problema a tutti i vantaggi della Risonanza Magnetica - afferma Pasquale De Negri direttore dell´Unità Operativa di Terapia del Dolore Irccs Crob che prosegue - Sino a ieri, la Risonanza Magnetica, che, come tutti sanno, è diventata un esame standard sia per la diagnosi di numerose patologie che per il controllo nel tempo dell´evoluzione di patologie pregresse, era preclusa ai pazienti con neurostimolatori midollari e per effettuarla occorreva prima rimuovere chirurgicamente il dispositivo. Di conseguenza, numerosi pazienti che avrebbero potuto alleviare, in questi anni, il loro dolore cronico con la neurostimolazione, non hanno potuto essere sottoposti all´impianto se consapevoli di dover effettuare risonanze magnetiche." La paziente, sottoposta ad intervento per il posizionamento di uno stimolatore midollare (Surescan Medtronic) completamente compatibile con la Risonanza Magnetica, è una donna di 49 anni, residente in Basilicata, ormai rientrata nella propria abitazione e ritornata alle normali attività quotidiane. La signora da circa 4 anni soffriva di dolore localizzato alla schiena e agli arti inferiori determinato da una grave instabilità vertebrale (definita in termini medici come “insufficienza vertebrale postlaminectomia”), conseguenza di un indaginoso intervento chirurgico effettuato sulla colonna vertebrale, cui la donna era stata sottoposta proprio per la sintomatologia dolorosa. “La insufficienza vertebrale postlaminectomia – spiega De Negri – è una patologia dolorosa molto invalidante. Compare come conseguenza di interventi chirurgici alla colonna vertebrale che comportano il disallineamento delle singole vertebre e l’alterazione dei dischi intervertebrali, “ammortizzatori” esistenti tra le singole vertebre, i quali sono sottoposti a continue sollecitazioni durante lo svolgimento delle normali attività quotidiane come camminare, fare le faccende di casa, fare sport e che, comunque, con l’età vanno incontro a fenomeni degenerativi.” La neurostimolazione rappresenta un pilastro nella gestione del dolore cronico di natura neuropatica, e non solo, di origine vertebrale. Fino ad oggi i pazienti portatori di neurostimolatore midollare non hanno potuto sottoporsi alla Risonanza Magnetica perché, durante l’esecuzione dell’esame, la sicurezza del paziente e la funzionalità del neurostimolatore potevano essere compromesse per effetto delle onde elettromagnetiche coinvolte. Il ricorso alla risonanza magnetica è notevolmente aumentato negli ultimi anni, grazie ai progressi della tecnologia che ne ha migliorato la precisione, l’efficacia e il comfort per il paziente e si stima che ogni anno vengano effettuate 60 milioni di procedure di risonanza magnetica nel mondo. Solo in Europa occidentale, nel 2010, ne sono state eseguite 29 milioni, numero che raddoppierà ogni cinque anni. Già solo questo dato rende idea del potenziale di applicazione di questi nuovi dispositivi compatibili con la Risonanza Magnetica. Oggi la neurostimolazione midollare viene raccomandata nei pazienti con dolore cronico neuropatico da danno dei nervi periferici, da neuropatia diabetica, da insuccesso della chirurgia vertebrale, da nevralgia posterpetica, da lesioni parziali del midollo spinale, da sindrome dolorosa dell´arto fantasma, da lesioni del plesso brachiale, da dolore ischemico degli arti e da angina pectoris grave e da dolore delle sindromi regionali complesse. Soddisfazione è stata espressa dal direttore generale Irccs Crob dr. Pasquale Francesco Amendola per questo intervento che afferma l´importanza della “Rete regionale della terapia del dolore”, volontà della regione Basilicata per tutelare il diritto del cittadino ad accedere alla terapia e alla reale presa in carico. L´irccs Crob è uno degli hub della Rete Regionale.  
   
   
SANITA’: VENETO, ENTRO UN ANNO LE ULLSS PAGHERANNO TUTTI I DEBITI VERSO I FORNITORI. APPROVATO UN DDL PER ACCEDERE AI FONDI NAZIONALI.. ZAIA: “UNO STATO SCANDALOSO SI TIENE I SOLDI DEI VENETI E CI CHIEDE INTERESSI PER PRESTARCENE MA OGGI LA PRIORITA’ SONO LE NOSTRE AZIENDE E I LAVORATORI”  
 
Venezia, 18 luglio 2013 - Più o meno entro un anno da oggi le Ullss del Veneto pagheranno tutti i debiti che hanno verso i loro fornitori, che ammontano a circa 1 miliardo e 400 milioni. Lo ha annunciato oggi il presidente della Regione Luca Zaia, presentando alla stampa una disegno di legge della Giunta, approvato nella seduta di ieri su proposta degli assessori alla sanità Luca Coletto e al bilancio Roberto Ciambetti, con il quale il Veneto ha deciso di accedere al fondo istituito a livello nazionale con la legge 64 del 6 giugno scorso e riservato al pagamento dei debiti della sanità verso i fornitori. “Grazie alla disponibilità del presidente Leonardo Padrin, che ringrazio – ha precisato Zaia – questo provvedimento approda in quinta commissione del Consiglio regionale già oggi. Credo che l’iter legislativo potrà concludersi in un paio di settimane e poi daremo il via ai pagamenti”. Si tratta di due tranche di circa 700 milioni l’una, la prima che sarà resa disponibile dopo l’approvazione in consiglio del ddl della Giunta, entro il 2013, la seconda che dovrebbe arrivare nei primi mesi del 2014. “Per allora – ha detto Zaia – le nostre Ullss non avranno più un euro di debito e le aziende fornitrici riceveranno una straordinaria boccata d’ossigeno. Abbiamo fatto una scelta sofferta – ha aggiunto Zaia. In altri tempi i governanti romani li avremmo mandati a quel paese, perché il loro patto di stabilità blocca in tesoreria centrale un miliardo e 300 milioni cash che sono del Veneto e dei Veneti per prestarci invece la stessa somma ad un tasso vergognoso del 4%, ma oggi la crisi morde le nostre imprese e i loro dipendenti, e sono loro la nostra priorità. Siamo in una situazione di eccezionale gravità: per pagare i debiti abbiamo accettato di sostenere un aggravio di interessi per circa 20 milioni di euro. Lo facciamo per i nostri imprenditori; portiamo a casa i soldi per loro e i lavoratori, poi ce la vedremo con lo Stato e sarà una battaglia epocale, perché è scandaloso che si tenga in cassa soldi nostri, e per darci ciò che è nostro chieda degli interessi”. I pagamenti ai creditori delle Ullss venete scatteranno non appena resi disponibili i fondi. Ogni Ullss riceverà una cifra corrispondente al proprio debito verso i fornitori con un preciso vincolo di utilizzo. Al momento non è prevista una scala di priorità. “Se dovesse essere – ha precisato Zaia – credo proprio che si partirà col pagare i debiti più vecchi”. Attualmente la situazione in Veneto è a “macchia di leopardo”. “Già oggi – ha detto il presidente – alcune aziende sanitarie sono pressoché in linea con i pagamenti, mentre in altri casi si superano i 400 giorni. Tempi inaccettabili per gente come i veneti, anche se in altre parti d’Italia ci sono pagamenti a 6-7 anni; in quei territori dove lo spreco è ancora oggi prassi ed è la causa per la quale si sono inventati il patto di stabilità che permette di far figurare il bilancio dello Stato è in pareggio, ma usando i soldi dei virtuosi. Cose dell’altro mondo – ha concluso il presidente – contro le quali combatteremo giorno dopo giorno con ogni mezzo possibile”.  
   
   
PUGLIA: ORA UN BUON REGOLAMENTO PER LA MEDICINA SPORTIVA  
 
Bari, 18 luglio 2013 - L’assessore alle Politiche della Salute, Elena Gentile, ha diffuso la seguente nota: “Un’assemblea legislativa è chiamata a varare buone leggi. Una buona legge è tale se si nutre del contributo tecnico amministrativo delle strutture chiamate successivamente a renderla operativa, offrendo agli utilizzatori finali le garanzie che il sistema pubblico è chiamato ad assicurare, anche attraverso le sue articolazioni professionali, sia pubbliche che private. Per queste motivazioni ho insistito perchè fosse la Iii commissione consiliare a farsi carico del D.d.l sulle certificazioni in materia di sport agonistici, così come ha sostenuto anche il consigliere Giammarco Surico, attesa la competenza esclusiva dell’Assessorato al Welfare e Sanità in merito alla regolamentazione delle attività in oggetto. E´ indubbio che il tema delle certificazioni mediche per gli sport agonistici rivesta un profilo di particolare delicatezza: la salute degli atleti, gli atti medici che certifichino le condizioni di sicurezza per consentire loro la pratica di attività mal si conciliano con una scelta che non punti sulla puntuale verifica dei requisiti organizzativi e quindi di qualità degli atti medici. Il contributo della struttura dell’assessorato alla salute con la previsione di uno strumento qual è il Regolamento è stato dunque decisivo per la positiva conclusione della discussione sul D.d.l in consiglio regionale”.  
   
   
LOMBARDIA: CICLISMO, A DALMINE CAMPIONATI ASSOLUTI SU PISTA  
 
Dalmine/bg, 18 luglio 2013 - ´Questi Campionati, oltre a rinnovare e rafforzare il profondo legame che il ciclismo ha con il nostro territorio, riportano alla ribalta un impianto storico, che è stato calcato dalle ruote dei più forti pistard della storia del ciclismo´. Lo ha sottolineato l´assessore della Regione Lombardia allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi nel corso del suo intervento in occasione della conferenza stampa di presentazione dei Campionati italiani giovanili di ciclismo su pista che si svolgeranno a Dalmine dal 30 luglio al 4 agosto. Un Bel Segnale - ´Inoltre - ha proseguito l´assessore allo Sport - trovo che sia un bel segnale il fatto che ciò avvenga grazie ad un Campionato italiano che vede protagonisti i giovani e che racchiude sotto lo stesso evento sia atleti paralimpici sia normodotati, dimostrando quanto ci stiamo avvicinando all´ideale di piena integrazione. Voglio anche portare l´attenzione sul velodromo di Dalmine - ha concluso Rossi - che, come molti impianti sportivi lombardi, meriterebbe attenzioni maggiori e auspico che una importante vetrina quale quella dei Campionati Italiani possa contribuire a sostenere la sua causa. Occasione Per Dalmine E Bergamo - Presente alla conferenza stampa anche l´assessore della Regione Lombardia all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Claudia Terzi. ´La manifestazione rappresenta - ha detto - una buona cosa per Dalmine e soprattutto Bergamo, che fra l´altro si candida a capitale europea della cultura, e dimostra così la sua possibilità di accogliere eventi importanti´. ´Inoltre - ha concluso l´assessore Terzi - visto che i Campionati si svolgeranno in una struttura che ha bisogno di interventi, mi auguro che questo evento possa aiutare a reperire i fondi necessari´.  
   
   
IL MUGELLO OSPITA DA OGGI LO EUROPEAN CHALLENGE TOUR 2013 DI GOLF  
 
Firenze 17 luglio 2013 – E’ stata presentata ieri all’Una Poggio dei Medici Golf Club di Scarperia (Fi) la terza edizione del Mugello Tuscany Open, tappa dello European Challenge Tour, che avrà il viail , 18 luglio, e si concluderà il 21 con la partecipazione di 156 giocatori. Il torneo, che si disputerà proprio sul campo dell’Una Poggio dei Medici Golf Club, è promosso da Una Hotels & Resorts, congiuntamente a Regione Toscana e alla Federazione Italiana Golf che, anche quest’anno, godono della collaborazione del Comune e della Proloco di Scarperia e dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello. Come da tradizione, la gara è stata preceduta da una Pro Am, disputata nel pomeriggio sul campo di Poggio. Al prologo hanno partecipato due ospiti d’eccezione, Costantino Rocca, grande campione che ha dato tanto lustro all’Italia golfistica, e il giovane fiorentino Lorenzo Gagli, che gioca nell’European Tour ed è reduce dall’ottima prestazione, con un diciassettesimo posto, nello Scottish Open. La gara, alla quale hanno preso parte 39 squadre composte da un professionista e da tre amateur, si disputa sulla distanza di 18 buche. “Abbiamo nuovamente confermato e rinnovato il nostro impegno nella promozione del Mugello Tuscany Open perché per noi rappresenta un elemento fondante nella nostra politica di promozione e valorizzazione del territorio, insieme ad altre numerose attività intraprese, come fiere, workshop, eventi nazionali e internazionali – ha dichiarato Elena David, Ad di Una Hotels & Resorts – . Gli effetti di questa nostra intensa attività emergono ogni anno più evidenti dai dati relativi ai flussi turistici della zona, con particolare riferimento al turismo internazionale”. “Il golf è uno sport in grado di creare una grande attrazione turistica, di alto livello e quindi con un’alta aspettativa – ha affermato l’assessore regionale alla cultura e al turismo Cristina Scaletti -. La Toscana è pronta ed eventi come l’European Challenge Tour di golf nel Mugello ne sono una dimostrazione. Siamo consapevoli delle potenzialità di questo sport e per questo stiamo lavorando alla costruzione di un sistema integrato che permetta al turista di giocare su più campi e alla stesso tempo di visitare una Toscana diversa, conoscere la sua cultura e le sue tradizioni in un contesto ospitale e stimolante. Vogliamo creare un’offerta che assecondi la sua passione e rendere per questo il viaggio unico e irripetibile. Un motivo in più per visitare e tornare nella nostra bella regione”.  
   
   
SPORT, IN ARRIVO IN VALTREBBIA MILLE ATLETI DA 34 PAESI PER LA CINQUE GIORNI DI ORIENTAMENTO DEGLI APPENNINI  
 
Genova, 18 Luglio 2013 - Un evento di portata mondiale, mille atleti in arrivo da tutti e cinque i continenti (34 nazioni). È la "Cinque Giorni degli Appennini", la più importante gara di Corsa Orientamento in avvicinamento ai Mondiali, presentata mercoledì 17 luglio in mattinata in Regione liguria dagli organizzatori e dall´assessore allo Sport Matteo Rossi, con un intervento del commissario della Provincia di Genova Piero Fossati. La "Cinque Giorni" ("grande evento sportivo e turistico", ha detto Rossi) si snoderà dal 27 luglio al 1 agosto. Armati di bussola e cartina, tutti i partecipanti si sfideranno nei boschi della Val Trebbia. Martedì 30 luglio, prevista una prova nel centro storico genovese e a Camogli. I partecipanti. Dopo il Trofeo delle Regioni 2011 e la Coppa Italia 2012, il Comitato Organizzatore presieduto da Carlo Carenini (direttore organizzativo Gianluca Carbone) è di fronte a un notevole impegno organizzativo. Australia (11 atleti), Austria (6), Bielorussia (1), Belgio (52), Brasile (12), Canada (4), Repubblica Ceca (14), Danimarca (89), Estonia (2), Finlandia (56), Francia (32), Germania (22), Irlanda (1), Israele (5), Italia (110), Giappone (3), Lettonia (37), Lituania (2), Nuova Zelanda (3), Norvegia (30), Olanda (2), Polonia (2), Portogallo (11), Regno Unito (9), Romania (17), Russia (219), Serbia (2), Spagna (15), Stati Uniti (15), Sudafrica (2), Svezia (41), Svizzera (138), Ucraina (7) e Ungheria (6): questo il quadro complessivo dalla partecipazione da cui si evincono le folte delegazioni russa, svizzera e italiana. La società (in totale sono 241) più numerosa è la danese Sollerod (40 iscritti) . Le categorie di gara sono 43, la più numerosa è la M50 con 65 partecipanti. Tra i Top Runner, il finlandese Marten Bostrom (33° nel ranking mondiale), gli italiani Alessio Tenani, Gianluca Salvioni e Michele Fiocca. Le curiosità. Alla Cinque Giorni degli Appennini, parteciperanno anche Peo Bengtsson, l´uomo che ha inventato l´O-ringen, Arvo Majonen, campione mondiale Master 2011 e 2012 nella categoria M85, la svizzera Monica Ammann campionessa mondiale sprint ai Wmoc di Bad Harzburg nella categoria W50. Il programma. Rovegno (27 luglio ore 14), Casa del Romano (28 luglio ore 10), Genova (30 luglio ore 10) e Camogli (30 luglio ore 17:30), Bosco delle Fate (Fontanigorda 31 luglio ore 10:30) e Pietranera (1 agosto ore 9). È il programma dell´evento, curato dal Comitato per lo Sport in Val Trebbia, articolato in cinque competizioni individuali. A Fontanigorda, gli atleti delle categorie Elite andranno in cerca di punti validi per scalare la vetta della classifica mondiale. Il training camp. A partire da sabato 20 luglio, sino alla vigilia delle gare, si svolgerà un training camp dedicato alle categorie giovanili. I partecipanti, circa 80 tra allenatori ed atleti in arrivo da tutta Italia, Svizzera, Russia e Romania, alloggeranno a Villa Piaggio (Torriglia) e si alleneranno da Busalla a S.stefano d´Aveto, al Brallo, a Fontanarossa. "Offriamo alloggio e uso impianti e materiali gratuito, più tutti gli altri servizi a prezzo di costo: da trasporti a ristorazione, questa effettuata da studenti del Bergese, e ringraziamo la Pro Loco di Torriglia che collabora per l´organizzazione delle serate" spiega il direttore organizzativo Gianluca Carbone. L´orientamento, nato in Svezia agli inizi del Novecento, viene importato in Italia da un genovese, Sergio Grifoni, presidente uscente della Federazione Italiana Sport Orientamento (Fiso). La prima gara fu organizzata dallo stesso Grifoni nel Lazio nel 1967. Con l´istituzione nel 1986 della Fiso l´orientamento prende piede definitivamente e si iniziano ad organizzare competizioni anche a livello internazionale, come quella di Castelrotto del 1993. Oggi la federazione conta più di 5000 iscritti in tutta Italia. In Liguria sono presenti quattro società: l´A.s.d. Arco di Carta, la A.s.d. Amatori Orienteering di Genova, il C.u.s. Savona che raggruppa tutti i giovani orientisti liguri e la neonata Comitato per lo Sport in Val Trebbia A.s.d., società organizzatrice della Five Days.  
   
   
PARTE BENE L´ITALIA AI MONDIALI DI PARAPENDIO CON IL TORINESE MARCO LITTAMÉ  
 
Torino, 18 luglio 2013 - E´ incominciata nel migliore dei modi l´avventura degli azzurri ai mondiali di parapendio inaugurati a Sopot (Bulgaria). Il torinese Marco Littamè ha vinto la prima manche, mentre un altro torinese, Davide Cassetta si è piazzato all´ottavo posto. Sono previste dieci prove in tutto, se le condizioni meteo lo permetteranno, una gara ancora lunga, quindi, ma gli Italiani sono ben preparati a misurarsi con i 146 piloti presenti in rappresentanza di 37 nazioni da tutto il mondo. Oltre Littamé e Cassetta, la formazione azzurra è composta da Nicole Fedele di Gemona (Udine), campionessa europea in carica e vincitrice della Coppa del Mondo 2012, dai trentini Christian Biasi e Luca Donini, quest´ultimo vice campione del mondo, e dal bolognese Alberto Vitale. Team leader Alberto Castagna di Cologno Monzese (Milano). Sopot è una località di circa 12.000 abitanti nella regione di Plovdiv, la ex Filippopoli, capitale storica della Tracia, nel centro sud del paese. Situata sulle pendici di una catena montuosa lunga oltre 500 km, è un ottimo sito per volare in parapendio e deltaplano. I decolli utilizzati per la manifestazione sono posti tra i 1100 ed i 1450 metri d´altezza. Da qui i piloti, sfruttando le masse d´aria ascensionali per guadagnare quota, potranno avventurarsi lungo percorsi di decine di chilometri, circa 75, per esempio, quelli stabiliti per il primo giorno di gara, ma in altre competizioni si è arrivati a macinarne ben oltre 100. Il tutto con il solo aiuto di un motore naturale, il sole, che, riscaldando il suolo, crea le correnti ascensionali. Nei cieli dell´Alpago e della Val Belluna, con probabili puntate fino alla Val Sugana, ha preso il via il campionato italiano di deltaplano, organizzato dal Delta Club Dolada. Sul monte dal quale ha preso il nome l´associazione, a 1500 metri d´altezza, è posto il decollo ufficiale, mentre il centro operativo della manifestazione è sito nei pressi della frazione Garna nel comune di Pieve d´Alpago (Belluno). Dopo due prove, su percorsi di 105 e 82 chilometri, è al comando della classifica provvisoria Elio Cataldi di Vittorio Veneto (Treviso) seguito da Davide Guiducci di Villa Minozzo (Reggio Emilia) e dal veneto Arturo Dal Mas. La manifestazione prevede sette giorni di gare. Oltre Cataldi e Guiducci, sono presenti gli altri piloti della nazionale italiana che ha vinto per la terza volta consecutiva il titolo mondiale nello scorso gennaio in Australia.