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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Luglio 2013
BRUXELLES: QUALE FUTURO PER IL NOSTRO SISTEMA ALIMENTARE? FATECI SAPERE COSA NE PENSATE.  
 
In Europa sprechiamo circa 89 milioni di tonnellate di cibo ogni anno. Commissario per l´ambiente Janez Potočnik ha dichiarato: "Questo è moralmente ed economicamente inaccettabile ed è tanto più terribile se si considera la reale entità delle risorse necessarie per la produzione di quei 89 milioni di tonnellate Inoltre stiamo perdendo tutte quelle risorse C´è qualcosa di sbagliato con il sistema!. ". Il cibo è essenziale per la vita. Esso costituisce una parte importante della nostra identità culturale, e svolge un ruolo importante per l´economia, ma un numero crescente di analisi in discussione la sostenibilità a lungo termine delle tendenze in atto nel settore della produzione e del consumo di cibo. Il sistema alimentare ha un impatto significativo sull´ambiente attraverso, ad esempio, le emissioni di gas a effetto serra, l´uso delle risorse del territorio e di acqua, l´inquinamento, l´esaurimento di fosforo, e l´impatto dei prodotti chimici come erbicidi e pesticidi. Per questo motivo la Commissione europea sta chiedendo pareri circa la produzione europea alimentare e il sistema di consumo. La consultazione chiede alle parti interessate, cittadini, imprese, Ong e autorità pubbliche per le idee su azioni immediate per ridurre i rifiuti alimentari e più in generale su come garantire il nostro sistema alimentare sta usando le risorse in modo efficiente. Questi forniranno input per una comunicazione sul cibo sostenibile entro la fine dell´anno. Agli intervistati viene chiesto cosa pensano le priorità d´azione dovrebbero essere, come misurare l´impatto della produzione alimentare, il modo migliore di promuovere la produzione più sostenibile e le catene di approvvigionamento e di modelli più sostenibili di consumo di cibo, come prevenire e ridurre i rifiuti alimentari, e quali politiche sarebbe più adatto per affrontare queste sfide. Passi successivi - La consultazione è aperta fino al 1 ° ottobre 2013. La Commissione intende presentare idee entro la fine dell´anno con una forte attenzione sui rifiuti alimentari in una comunicazione sul cibo sostenibile. La comunicazione esaminerà i rifiuti alimentari e ridurre le inefficienze delle risorse in tutta la catena alimentare. Sfondo - Il 20 settembre 2011 la Commissione europea ha adottato la tabella di marcia verso un´Europa efficiente nell´impiego delle risorse che chiede incentivi per la più sana e più sostenibile la produzione e il consumo di cibo e di dimezzare lo smaltimento dei rifiuti alimentari commestibili nella Ue entro il 2020. La tabella di marcia prevede la Commissione valuterà il modo migliore per limitare i rifiuti in tutta la catena di approvvigionamento alimentare, e prendere in considerazione modi per ridurre l´impatto ambientale della produzione alimentare e di consumo, in una comunicazione sul cibo sostenibile, che sarà presentato nel 2013. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/environment/consultations/food_en.htm   http://ec.Europa.eu/environment/eussd/food.htm   Vedi anche: http://ec.Europa.eu/environment/resource_efficiency/about/roadmap/index_en.htm    
   
   
SECONDA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL´ALIMENTAZIONE E LA CRESCITA  
 
Dal 30 gennaio al 1° febbraio 2014 si terrà a Barcellona, in Spagna, la Seconda conferenza internazionale su alimentazione e crescita. I livelli di obesità in Europa sono saliti drasticamente negli ultimi dieci anni in particolare tra i bambini. Per arginare il problema è necessario capire meglio come dovrebbe essere una dieta ben equilibrata. Questa conferenza si occupa in particolare del rapporto tra l´alimentazione e la crescita nei bambini. Le aree di discussione comprenderanno il ruolo della dieta nel favorire ossa sane, l´obesità nei bambini e l´alimentazione infantile. L´evento riunirà nutrizionisti, neonatologi ed esperti nel campo dello sviluppo del bambino che si scambieranno idee e analisi riguardo l´alimentazione pediatrica. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www2.Kenes.com/nutrition-growth/pages/home.aspx  
   
   
LOMBARDIA.TAVOLO LATTE: PREOCCUPA ASSENZA INDUSTRIALI ATTESA RISPOSTA ENTRO VENERDI´ PER FISSARE INCONTRO IL 22/7 PRODUTTORI PRONTI A INTRAPRENDERE INIZIATIVE CLAMOROSE IN ARRIVO LETTERA A MINISTRO FRANCESE AGRICOLTURA  
 
  Milano - Non è piaciuta a Gianni Fava, assessore regionale all´Agricoltura, l´assenza degli industriali al Tavolo sul prezzo del latte convocato questa mattina a Palazzo Lombardia. Atteggiamento Ostile Rappresentanti Industrie Trasformazione ´Il Tavolo non ha dato esito positivo´ ha commentato con amarezza l´assessore ´Perché la parte degli industriali continua a mantenere un atteggiamento ostile ed è contraria alla fissazione di un prezzo del latte: un comportamento gravissimo in quanto la scelta operata è stata quella di non adempiere ad un compito istituzionale´. Con la piena consapevolezza che Regione Lombardia non può avere un ruolo formale per la fissazione del prezzo del latte, l´assessore Fava ha però rivendicato una funzione di regolamentazione all´interno della negoziazione che è e resta tra le parti. ´Chi Non Ha Bisogno Di Noi Oggi Non Ne Avra´ In Futuro´ ´Regione Lombardia è a disposizione - ha tuonato Fava con una serie di strumenti a sostegno del sistema: prendiamo atto che il mondo lattiero caseario si chiama fuori e quindi non ha bisogno di nulla. Ce ne ricorderemo nei prossimi mesi, quando dovremo provvedere all´assegnazione delle risorse al mondo agricolo lombardo´. Ultimatum Agli Industriali - In sostanza, se le aziende di trasformazione del latte non ci ripensano e manifestano entro venerdì di questa settimana la volontà di discutere con le altre parti in un tavolo che l´assessore è disposto a ri-convocare per lunedì prossimo (22 luglio), si andrà anzitutto verso una serie di ´iniziative clamorose´ da parte dei produttori di latte e, in seconda battuta, ad un congelamento degli aiuti alle imprese da parte di Regione Lombardia. ´Non possiamo accettare questa situazione di disagio; è sbagliato - ha spiegato Fava - agevolare chi non vuole aiutare il sistema´. Il Motivo Del Contendere - Al centro della contesa c´è il prezzo del latte al litro riconosciuto ai produttori: gli industriali, in base al precedente contratto, continuano a corrispondere 0,38 centesimi al litro, mentre gli attuali prezzi di mercato sono arrivati a superare gli 0,46 centesimi al litro. Centesimi che significano milioni di euro persi se si considera che il 42% del latte nazionale è munto in Lombardia e quindi il problema del prezzo ´E´ lombardo, anzi del Nord´ ha detto Fava. Inziative Politiche - Facendo proprie le recenti dichiarazioni del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni - ´Non tutte le cose che avvengono in Lombardia sono di nostra competenza ma sono di nostro interesse´ - l´assessore Fava ha dichiarato di essere pronto ad assumersi l´impegno di due iniziative politiche. Lettera Al Ministro Agricoltura Francese - La prima è una lettera che scriverà al ministro dell´agricoltura francese per denunciare la situazione di disagio creata da un gruppo industriale francese attivo sul territorio italiano, la Lactalis, che si è resa protagonista di contrattazioni dirette. ´Non viene rispettato il principio di reciprocità - ha spiegato Fava - e per questo chiediamo di essere rispettati´. Fissazione Prezzo Latte Saltando Industriali - La seconda iniziativa: ´Chiederò un incontro tra il mondo delle associazioni e dei produttori con la grande distribuzione organizzata, saltando il passaggio con il sistema della trasformazione industriale, in esecuzione di un mandato ricevuto.  
   
   
MARCHE, FERMO PESCA – SBLOCCATI I PAGAMENTI 2012.  
 
“Lo sblocco dei pagamenti da parte della Commissione europea relativi al Fondo europeo per la Pesca è un fatto positivo. Su questo aspetto avevo inviato recentemente una specifica nota al ministro De Girolamo, sollecitando un intervento per favorire il superamento della situazione di stallo. Ora verranno liquidati anche gli aiuti relativi al fermo pesca dello scorso anno e questa è una buona notizia, soprattutto per le marinerie dei comparti marittimi di Pesaro e San Benedetto del Tronto, per le quali gli aiuti erano rimasti sospesi. In tempo di crisi perdurante la ripresa delle liquidazioni dà una boccata d’ossigeno al settore. Alle difficoltà strutturali e congiunturali della Pesca non possono aggiungersi anche quelle burocratiche, l’auspicio per il futuro è dunque che i contributi non subiscano nuovi ritardi”. Così Sara Giannini, assessore regionale alla Pesca, commentando la notizia dello sblocco dei pagamenti da parte della Commissione Ue a valere sul Fondo europeo per la Pesca, che riattiva l’operatività delle misure regionali di sostegno al settore.  
   
   
AGROALIMENTARE: "CLUSTER" TECNOLOGICO NAZIONALE AGRIFOOD; MARINI E CECCHINI: "RICERCA ED INNOVAZIONE PER SOSTENERE COMPETITIVITÀ INTERO SISTEMA DELL´UMBRIA"  
 
Perugia - "Sicurezza alimentare, nutrizione e migliori stili di vita, sostenibilità dell´industria agroalimentare: sono questi i tre obiettivi strategici nei quali l´Umbria, ed il suo sistema economico, intendono investire le risorse ottenute grazie al bando nazionale che proprio un anno fa qui a Perugia l´allora ministro per l´università e la ricerca presentò, e che ha visto l´affermazione del nostro progetto di Cluster tecnologico per il settore agroalimentare". E´ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso della conferenza stampa svoltasi a margine dei lavori della prima tappa del "roadshow" nazionale di presentazione del Cluster agrifood nazionale, promosso da Regione Umbria, con il Parco tecnologico agroalimentare, Federalimentare, Federazione Italiana dell´Industria Alimentare e da Aster, Consorzio tra Regione Emilia Romagna, Università, enti di ricerca, e Associazioni imprenditoriali. "La nostra presenza all´interno di questa esperienza del Cluster - ha proseguito la presidente Marini - è coerente con il percorso che come Regione abbiamo avviato nella definizione delle nuove strategie di utilizzo dei fondi comunitari che proverranno dalla programmazione 2014-2020 e che saranno particolarmente orientati a sviluppare proprio i settori della ricerca e dell´innovazione. In questo percorso l´Umbria è protagonista, e intende cogliere l´opportunità del Cluster per offrire agli operatori dell´industria regionale agroalimentare la possibilità di elevare, attraverso ricerca scientifica ed innovazione tecnologica, la qualità delle sue produzioni ed il livello di competitività dell´intero sistema". Di "laboratorio Umbria" ha parlate Daniele Rossi, Presidente del Cluster ed anche di Federalimentare, che ha voluto sottolineare innanzitutto "il grande spirito di cooperazione che abbiamo registrato tra istituzioni, imprenditori e loro associazioni di categoria, e grazie al quale ora avremo una straordinaria opportunità di investimenti in questo settore che - ha ricordato Rossi - è il solo che in Italia come in Umbria registra un segno positivo. Il nostro modello di alimentazione resta unico al mondo per qualità e possiamo fare ancora di più e meglio. Voglia anche sottolineare come l´esperienza di questo Cluster ci rassicura sulla capacità del nostro Paese di fare sistema". Anche il responsabile del settore agroalimentare di Aster, Enzo Bertoldi,ha voluto sottolineare l´importanza del Cluster "perché è riuscito a mettere insieme le imprese italiane ed umbre che operano in questo settore, sia le piccole che le medie, che potranno ora beneficiare di un budget di oltre 50 milioni di euro per progetti di innovazione sia del prodotto che dei processi produttivi"; Aurelio Forcignanò, direttore di Confindustria Umbria, ha definito il Cluster "un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico, privato ed istituti di ricerca e alta formazione come l´università, che insieme si mettono al servizio dell´impresa, ma anche dei cittadini, i beneficiari dei prodotti agroalimentari sempre più sicuri e di qualità, come sono quelli dell´agricoltura umbra". "Il settore agroalimentare è quello che forse meglio di altri esprime l´identità della nostra terra. Come Regione Umbria abbiamo aderito al progetto del Cluster agrifood perché lo abbiamo ritenuto pienamente coerente con le nostre politiche per lo sviluppo e con lo stesso spirito del nostro Piano di sviluppo rurale". E´ quanto ha affermato Fernanda Cecchini, assessore regionale all´agricoltura, che con il suo intervento ha chiuso i lavori di presentazione del Cluster. "Attraverso diverse misure finanziarie come Regione - ha proseguito Cecchini - abbiamo messo a disposizione del sistema delle imprese agroalimentari oltre 20 milioni di euro per favorire l´innovazione di prodotto e di processo. Devo dire che in Umbria proprio questo comparto ha dimostrato una particolare sensibilità ad investire nella ricerca e nell´innovazione. Per questo anche il nuovo Piano di sviluppo rurale conterrà adeguate e specifiche azioni e misure in questa direzione". "Voglio aggiungere che in Umbria, anche in un periodo storico contrassegnato dalla grave crisi economica, il modo dell´agroalimentare ha fatto la sua parte, investendo risorse e contribuendo anche alla crescita economica. Non a caso questo comparto è l´unico ad avere un segno positivo sia in termini di produzione, che di fatturato ed occupazione. Ed è significativo che la metà delle imprese che hanno aderito al Cluster, così come la metà delle risorse che saranno investite, sono espressione del settore agroalimentare umbro. Ciò è segno che la piccola Umbria crede in questa scommessa e - ha concluso l´assessore cecchini - sono certa che tutti ne potremo trarre importanti benefici". L´umbria partecipa al progetto di ricerca "pros.It; promozione della salute del consumatore: valorizzazione nutrizionale dei prodotti agroalimentari della tradizione italiana", il cui valore è di 11 milioni 740 mila euro su un budget complessivo di quasi 36 milioni. Il progetto "pros.It", integrando le eccellenze locali, distrettuali e nazionali nel settore della nutrizione e della salute, mira a sviluppare alimenti innovativi che promuovano il benessere e la salute e prevengano lo sviluppo di malattie associate alla dieta. Tre sono gli obiettivi del progetto "pros.It": sviluppare processi di miglioramento nutrizionale della produzione primaria, vegetale e animale, con evidenti ricadute sulla qualità e sul valore nutrizionale di nuovi prodotti alimentari; comprendere il ruolo funzionale di specifici componenti della dieta, sia nuovi che di carattere locale e tradizionale, mediante l´applicazione delle più avanzate metodologie di studio e attraverso approcci integrati sviluppati ad hoc; promuovere lo sviluppo industriale di alimenti funzionali innovativi che valorizzino le produzioni tipiche del territorio e presentino un valore aggiunto nella promozione della salute del consumatore. Prodotti di diversi settori dell´industria agro-alimentare italiana saranno oggetto della ricerca sviluppata in "pros.It" (pane, pasta e altri prodotti da forno, prodotti lattiero-caseari, olio, salumi), molti dei quali rappresentano alimenti tipici della Dieta Mediterranea. Per lo sviluppo sperimentale di prodotti di interesse industriale, che nascano da un processo di ricerca industriale mirato e dinamico, il progetto integrerà, come partner o sotto forma di Ati create ad hoc, grandi e piccole-medie imprese attive nel settore agroalimentare, Università e distretti tecnologici già coinvolti in progetti di innovazione e sviluppo tecnologico a carattere regionale, nazionale e  
   
   
CAMPANIA, PESCA: "PUBBLICATI BANDI PER OLTRE 9 MILIONI DI EURO" SONO STATI PUBBLICATI I BANDI DEL FEP PER QUASI 9 MILIONI DI EURO DESTINATI AL SETTORE DELLA PESCA."  
 
Ne dà notizia l’assessore all’Agricoltura, caccia e pesca della Regione Campania Daniela Nugnes. “Nello specifico – spiega – è stata adottata le misure 3.1 che stanzia 3 milioni e mezzo per il finanziamento dei piani di gestione della pesca in Campania. Uno strumento attraverso il quale le cooperative di pescatori e le organizzazioni di produttori della settore potranno pianificare le attività in accordo con Enti di ricerca riconosciuti che seguiranno la realizzazione del piano in tutte le sue fasi. “Si tratta di uno strumento estremamente importante perché è in linea con la politica comunitaria che vuole una pianificazione delle attività tesa al rispetto della risorsa mare. “Più di 3 milioni e 200mila euro sono stati destinati al finanziamento di interventi di adeguamento dei porti di pesca esistenti. Di questi fondi, 500mila euro sono destinati ad attrezzare i punti di sbarco di rilevanza regionale individuati dal Demanio marittimo. Proprio in questi punti sarà possibile, una volta realizzate le necessarie infrastrutture, acquistare, direttamente dai pescatori, i prodotti ittici locali. Un duplice vantaggio sia per i lavoratori del settore che per i consumatori che, in questo modo, potranno avere garanzie sia in termini di qualità che in termini economici. “Dato il particolare momento di crisi, invece, abbiamo riaperto anche il bando per la misura 1.5, con una dotazione finanziaria di 1 milione e 200mila euro, che prevede aiuti economici una tantum a pescatori che hanno perso il lavoro o a chi vuole abbandonare il settore della pesca cancellandosi dal registro dei pescatori marittimi, un incentivo che vuole anche favorire il ricambio generazionale. Altri 500mila euro sono stati stanziati nell´ambito della misura 1.3, per contribuire all´ammodernamento delle imbarcazioni da pesca già esistenti con l´obiettivo di innalzare il livello di sicurezza a bordo e le condizioni di lavoro degli operatori. “Con questi bandi si dimostra l´attenzione dell´assessorato e della Regione Campania al settore della pesca, un comparto strategico per il nostro territorio e, soprattutto, per l´economia locale. Ovviamente, avendo avuto la delega alla pesca solo recentemente, sarà mia premura confrontarmi con le associazioni di categoria per tutte le scelte future e strategiche del settore. I bandi sono solo il primo atto a cui seguirà un ampio dibattito con le associazioni e con i sindacati di categoria per gettare le basi per la nuova programmazione anche alla luce del lavoro svolto fino ad oggi” conclude la Nugnes.  
   
   
LOMBARDIA: AGRICOLTURA, 1 MLN PER PROMOZIONE PRODOTTI  
 
Milano - Oltre un milione di euro per l´attività di informazione e promozione dei prodotti agroalimentari di qualità nell´ambito del Piano di Sviluppo Rurale. Sono 20 i beneficiari dei contributi concessi dalla Direzione Agricoltura di Regione Lombardia nell´ambito della Misura 133 del Psr. Obiettivo:far Conoscere La Qualità - La Misura 133 finanzia progetti di informazione e promozione delle produzioni tutelate da sistemi di qualità, ammessi ai benefici della Misura 132 del Psr (sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità ambientale), con l´obiettivo di favorire la conoscenza delle loro qualità da parte dei consumatori e degli operatori del settore nonché la loro diffusione e commercializzazione in Italia e all´estero. Tra i 20 beneficiari che rientrano nella graduatoria delle domande ammesse per l´anno 2013, ci sono i Consorzi di tutela o organismi ufficiali di riferimento dei prodotti a denominazione riconosciuta, Consorzi o associazioni di produttori biologici e Consorzi di tutela dei vini a denominazione riconosciuta. Fava: A Fianco Di Chi Difende Le Nostre Eccellenze - ´Le associazioni di produttori e i consorzi di tutela - ha commentato l´assessore all´Agricoltura Gianni Fava - svolgono un ruolo fondamentale nella difesa delle nostre eccellenze agroalimentari´. ´Finanziare iniziative che vanno nella direzione di assicurare una corretta conoscenza dei sistemi adottati e una migliore riconoscibilità di ciò che si acquista - ha spiegato l´assessore - significa dare un sostegno, ancora più importante soprattutto in un momento difficile come questo, a chi si sforza di mantenere elevato il livello qualitativo delle nostre produzioni, aspetto fondamentale sia sul mercato interno sia su quello estero, dove è necessario riconquistare ciò che i similari ci hanno sottratto: con i nostri prodotti siamo in grado di offrire garanzie di qualità che solo noi possiamo assicurare´. Le Iniziative Finanziate - Nell´ambito dei progetti di promozione, la Misura 133 consente ammissibili quelli relativi ad azioni di informazione quali iniziative finalizzate ad accrescere il livello di conoscenza degli operatori, dei tecnici e dei consumatori sui processi produttivi e sulle attuali tecniche agricole, nonché sulle proprietà qualitative, nutrizionali ed organolettiche dei prodotti tipici e di qualità attraverso la realizzazione di specifiche azioni e la produzione e la diffusione di materiale informativo (stampa, audiovisivo, multimediale, internet, ecc.). E ancora azioni promozionali realizzate a sostegno delle fasi di commercializzazione dei prodotti e rivolte prevalentemente agli operatori del settore (buyer, ristoratori, stampa e opinion leader) e non specificatamente destinate ad indurre i consumatori all´acquisto di un determinato prodotto; e azioni promozionali a carattere pubblicitario come iniziative intese a indurre i consumatori all´acquisto di un determinato prodotto, comprese le azioni pubblicitarie rivolte ai consumatori nei punti di vendita, a condizione che non siano orientate in funzione di marchi commerciali. Il contributo viene erogato in conto capitale ed è pari al 70% della spesa ammessa per attività di tipo informativo-promozionale (azioni di informazione e azioni promozionali) e 50% della spesa ammessa per attività a carattere pubblicitario (azioni promozionali a carattere pubblicitario). La spesa massima ammissibile per progetto e per beneficiario è di 100.000 euro (Iva esclusa), mentre la spesa minima ammissibile per progetto non potrà, in ogni caso, essere inferiore a 30.000 euro. Di seguito i beneficiari dei contributi: - Consorzio Volontario Di Tutela Dei Vini Lugana Doc: 55.300 - Consorzio Tutela Valcalepio: 69.200 - Consorzio Tutela Provolone Valpadana: 46.900 - Consorzio Di Tutela Dei Vini Di Valtellina: 68.800 - Associazione Italiana Per L´agricoltura Biologica Lombardia - (Aiab): 69.569,50 - Consorzio Vini Mantovani: 68.600 - Associazione Lombarda Degli Agricoltori Biologici - La Buona Terra: 67.993 - Consorzio Per La Tutela Del Formaggio Grana Padano: 38.280 - Consorzio Di Tutela Dei Formaggi Valtellina Casera E Bitto: 56.590 - Alti Formaggi: 62.300 - Consorzio Tutela Mele Di Valtellina: 51.050 - Consorzio Per La Tutela Del Franciacorta:70.000 - Consorzio Tutela Taleggio: 70.000 - Consorzio Tutela Vini Oltrepo Pavese: 63.880 - Consorzio Tutela Vini D.o. Garda Classico, Garda Bresciano E San Martino Della Battaglia: 66.800 - Consorzio Volontario Vini Doc San Colombano: 35.000 - Consorzio Bio.cor.: 69.000 - As.co.vi.lo. Associazione Consorzi Vini Lombardi: 70.000 - Ente Vini Bresciani: 65.920 - Afidop, Associazione Formaggi Italiani Dop E Igp: 12.833,60.  
   
   
IL MINISTRO DELL´AGRICOLTURA DE GIROLAMO: LE COLLINE DEL PIEMONTE CANDIDATE UNESCO SIANO PROTAGONISTE DEL PADIGLIONE VINO ALL´EXPO 2015  
 
Giornata piemontese per il ministro alle Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo, che questa mattina ha fatto tappa ad Alba per fare il punto sulla candidatura Unesco dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-roero e Monferrato. Ad accogliere il Ministro, presso l’Ente del Turismo Langhe e Roero, l’assessore regionale al Turismo Alberto Cirio, insieme all’assessore regionale agli Enti Locali Riccardo Molinari, il presidente dell’Associazione per la candidatura Unesco, Roberto Cerrato, i rappresentanti delle Province di Cuneo, Asti e Alessandria, del Comune di Alba e delle altre istituzioni locali, nonché del comparto enologico e turistico e di Siti, l’Ist. Superiore sui sistemi territoriali per l´innovazione del Politecnico di Torino, che ha curato il dossier di candidatura. «Ringraziamo il Governo italiano per l’attenzione che da sempre dedica alla nostra candidatura, presentata come unica a livello nazionale per il 2014 – ha sottolineato l’assessore Cirio - Abbiamo la possibilità di diventare il 50° sito Unesco del nostro Paese e di entrare a far parte del registro dei luoghi e delle opere più straordinarie al mondo, accanto alle Piramidi e alla Muraglia cinese. Un’occasione enorme se pensiamo che, nei dieci anni successivi al conseguimento del titolo, i siti Unesco registrano una crescita del turismo locale da tre a sei volte. Siamo, ormai, in dirittura d’arrivo ed è importante fare sistema tutti insieme per raggiungere l’obiettivo». «Ho chiesto questo incontro, oggi ad Alba, perché impegni istituzionali non mi hanno consentito di accogliere un invito del territorio nelle scorse settimane – ha voluto sottolineare il ministro De Girolamo – Quello della candidatura Unesco delle colline del Piemonte è un tema che mi sta molto a cuore e ne parlerò, al mio ritorno a Roma, al ministro del Turismo Bray per fare squadra in modo bipartisan, perché iniziative come questa non hanno colori, se non quelli della bandiera italiana». Sei le aree cuore della candidatura piemontese: la Langa del Barolo, le Colline del Barbaresco, il Castello di Grinzane, Canelli e l’Asti Spumante, Nizza Monferrato e la Barbera, il Monferrato degli infernot, oltre a una buffer zone, cioè una zona “tampone”, che sommata alle altre coinvolge circa 150 comuni. «Dentro il nostro dossier di candidatura c’è tutta la storia, ma anche il futuro di queste colline – ha sottolineato Roberto Cerrato, presidente dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-roero e Monferrato – Un progetto di grande importanza che rappresenta un’occasione unica di sviluppo economico e turistico, in cui fondamentale sarà, soprattutto, il modo di gestire e preservare il sito una volta ottenuto, come tutti ci auguriamo, il titolo Unesco». Nel mondo ci sono già sette paesaggi vitivinicoli riconosciuti Patrimonio Unesco (Pico Island e Alto Douro in Portogallo, Tokaj in Ungheria, Saint Èmilion in Francia, Wachau in Austria, Lavaux in Svizzera e Dubrovnik in Croazia), l’ottavo ci si augura possano diventarlo, il prossimo anno, i paesaggi vitivinicoli di Langhe-roero e Monferrato. Se così sarà, il Piemonte intende diventarne il punto di riferimento, con un Forum annuale durante il quale tutti i luoghi del vino Patrimonio dell’Umanità si possano incontrare, per confrontarsi e parlare di strategie future. Un’idea particolarmente piaciuta al ministro De Girolamo che l’ha accolta e rilanciata, proponendo di inaugurare il Forum in occasione dell’Expo 2015, all’interno del Padiglione del Vino. «Questa terra è una delle espressioni più importanti della cultura vitivinicola e desidero sia una protagonista anche dentro il Padiglione del Vino dell’Expo 2015 – ha commentato il Ministro - Organizzare il primo appuntamento del Forum proprio all’interno di quel Padiglione sarebbe una grande occasione per far incontrare e dialogare le culture del vino del mondo, sempre nel segno del rispetto della biodiversità.» L’idea di una candidatura a Patrimonio dell’Umanità delle colline piemontesi è nata nel 2003, partendo dalle celebri Cattedrali sotterranee di Canelli, dove è nato nell’Ottocento il primo spumante italiano: da allora il progetto si è allargato abbracciando i paesaggi vitivinicoli di Langhe-roero e Monferrato. Nel 2011 il dossier di candidatura è stato ufficialmente presentato a Parigi. Nel 2012 l’Unesco ha chiesto di rivederne alcuni aspetti e ha rimandato la decisione finale al 2014: il responso è atteso a giugno in Qatar, dove il World Heritage Committee si riunirà per la seduta annuale in cui si decidono i nuovi siti da iscrivere nel registro Unesco (generalmente circa una trentina, nei vari ambiti naturalistico, culturale e ambientale). Nell’autunno di quest’anno, invece, è attesa l’ultima ispezione sulle colline di Langhe-roero e Monferrato. Si tratterebbe del 50° sito Unesco in Italia, il 3° in Piemonte accanto alle Residenze Reali (iscritte nel 1997) e ai Sacri Monti (dal 2003).  
   
   
AGRICOLTURA. DANNI SICCITÀ 2012. IN VENETO PRIORITÀ A FINANZIAMENTO PRESTITI QUINQUENNALI  
 
Saranno prioritariamente destinate a prestiti agevolati quinquennali i finanziamenti previsti in bilancio per dare parziale ristoro ai danni subiti dalle aziende agricole a causa della pesantissima siccità dello scorso anno. Lo ha deciso la Giunta regionale, su iniziativa dell’assessore all’agricoltura Franco Manzato. “I fondi regionali stanziati, per un totale di quasi 11 milioni di euro, saranno sufficienti a coprire le domande di prestito – ha spiegato Manzato – eventuali rimanenze, in aggiunta ai residui del Fondo di solidarietà nazionale 2012 e alle giacenze rese disponibili da Avepa, verranno indirizzate al pagamento degli indennizzi”. “Viste le perdite subite per la lunga mancanza d’acqua e i violenti stress termici – ha ricordato Manzato – il Veneto aveva chiesto la declaratoria di eccezionale avversità atmosferica, riconosciuta con decreto ministeriale nel dicembre scorso”. Alla scadenza dei termini, sono state presentate 11.981 richieste di indennizzo per un totale complessivo di oltre 164 milioni di euro e 111 milioni di euro per prestiti quinquennali agevolati richiesti da 4948 imprese agricole. Nel bilancio di previsione sono stati stanziati circa 11 milioni di euro, per i quali il “Tavolo verde” di concertazione ha proposto appunto l’impiego prioritario per i prestiti quinquennali, destinando la parte residua, nonché la specifica assegnazione del fondo di solidarietà nazionale ed eventuali residui di precedenti assegnazioni, agli indennizzi diretti del danno. “Tale priorità – ha aggiunto l’assessore – potrà consentire alle imprese agricole di disporre di una maggiore liquidità finanziaria rispetto al semplice indennizzo contributivo, utile anche a sostenere i necessari fabbisogni finanziari per la campagna in corso”.  
   
   
LOMBARDIA. GRANDINE: CHIEDE STATO DI CALAMITÀ RISARCIREMO DANNI SUPERIORI A 30% PRODUZIONE LORDA VENDIBILE  
 
Milano . Per i danni a colture e strutture provocati dalla grandine e dal nubifragio del 13 luglio scorso nelle province di Mantova, Brescia e Cremona, Regione Lombardia è pronta a fare la sua parte, chiedendo al ministero dell´Agricoltura lo stato di calamità nelle more previste dalla legge. Risarcimenti E Dichiarazione Calamità - L´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava dopo l´incontro in Comune a Viadana con sindaci, assessori comunali e provinciali, in cui è stato fatto il punto della situazione sull´emergenza nubifragio, ha chiarito: ´E´ possibile procedere all´applicazione dei risarcimenti solo se il danno accertato alle strutture aziendali non assicurabili è superiore al 30% della produzione lorda vendibile (Plv). Se ciò si verifica si procede alla quantificazione dei danni mediante segnalazione degli aventi diritto alla Provincia che trasmette alla Regione gli esiti istruttori. Regione Lombardia provvederà con propria deliberazione a richiedere al Mipaaf la dichiarazione dello stato di calamità´. Regione Lombardia potrebbe infatti chiedere al Ministero dell´Agricoltura di concedere una deroga ai contenuti del d.Lgs. 102/2004 per l´evento grandine che ha colpito colture, ortaggi in campo e serre nelle tre province lombarde, sebbene alla luce di precedenti analoghe situazioni è legittimo considerare remota tale concessione. Integrazione Salari - Rimane comunque percorribile la quantificazione dei danni alle tipologie ammissibili nell´ipotesi che venga rispettato il limite del 30% della produzione lorda vendibile. Altra possibilità può interessare ´l´integrazione salari´, ove Regione Lombardia provvede con atto di giunta a perimetrare l´area colpita garantendo, ai lavoratori non impiegati a seguito dell´evento, i benefici di cui alla legge n. 296/2007 (art. 1 comma 1079), relativa alle norme su previdenza, lavoro e competitività. L´elenco Dei Comuni Colpiti - Da una prima ricognizione e confronto con gli uffici provinciali, i comuni colpiti in provincia di Brescia risultano essere Chiari, Dello, Barbariga, Comezzano Cizzago, San paolo, Offlaga, Alfianello. Per la provincia di Cremona: Gabbioneta Binanuova, Ostiano, Pessina Cremonese, Cingia de Botti, Scandolara Ravara, Solarolo, Pescarolo, Cicognolo, Scandolara Ripa D´oglio, Corte de Frati, Voltido, Torre de Picenardi, Da d´Andrea, Casalmaggiore, San Giovanni in Croce. Per la provincia di Mantova: Sabbioneta, Viadana, Dosolo, Pomponesco, Asola. I Requisiti Per La Richiesta Danni - La grandine ha provocato danni alla coltura del mais, ortaggi in pieno campo, impianti arborei, serre. I requisiti per l´attivazione delle normativa sono: un danno che superi il 30% della Plv media ordinaria calcolata su un triennio precedente e calcolata sull´intero comparto produttivo dell´area delimitata; il danno deve poi riguardare eventi, colture e/o strutture non assicurabili in forma agevolata. La normativa vigente stabilisce che per i danni assicurabili con polizze agevolate non sono attivabili gli interventi compensativi, ossia interventi pubblici a posteriori dell´evento dannoso. Il Piano assicurativo nazionale definisce, tra gli altri, la grandine evento assicurabile, nonché la totalità delle colture e le varie tipologie di strutture. Non sono assicurabili in forma agevolata cascine, abitazioni rurali, stalle, ricoveri per macchine e attrezzi a uso agricolo. Per queste tipologie è possibile attivare le procedure a condizione che il danno sia superiore al 30% della Plv. Pertanto, ai fini di una copertura dai rischi climatici a danno di colture e strutture assicurabili, le aziende danneggiate dalla grandinata avrebbero dovuto provvedere alla stipula di polizze assicurative, agevolate da contributo Statale/comunitario fino all´80% della spesa premi sostenuta.  
   
   
TERREMOTO, DALLA REGIONE 4 MILIONI DI EURO PER LA RICERCA E L´INNOVAZIONE. LE DOMANDE ENTRO IL 12 AGOSTO.  
 
Bologna - Più forti e competitivi dopo il terremoto grazie anche alla ricerca e all’ innovazione.Con questo obiettivo la Regione Emilia-romagna ha approvato un bando che stanzia risorse per 4 milioni di euro destinati a sostenere progetti di innovazione delle produzioni agroalimentari di maggiore importanza dell’area colpita dal sisma. Tra gli altri: vino, ortofrutta, cereali, pomodoro da industria, parmigiano reggiano, allevamento. “Vogliamo accompagnare lo sforzo della ricostruzione in agricoltura con un attivo sostegno allo sviluppo della competitività e della redditività delle principali filiere agroalimentari dei comuni del sisma. Per questo oltre ai 65 milioni destinati a cofinanziare nei prossimi mesi investimenti aziendali e allo stanziamento delle settimane scorse per abbattere il costo del credito d’esercizio abbiamo deciso di finanziare progetti di ricerca applicata e di innovazione dei processi produttivi e dei prodotti agricoli ed agroalimentari. Come sanno bene gli imprenditori del settore l’innovazione può fare la differenza – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – sia sul mercato che nei bilanci aziendali. Anche in questo caso, si tratta di risorse vincolate al territorio del sisma che la Giunta regionale ha messo a disposizione con la recente manovra di assestamento di bilancio “. Il bando, che scade il 12 agosto prossimo, è rivolto a Università, enti di ricerca pubblici e provati, sia nazionali che esteri, ma anche ad aziende agricole, cooperative di trasformazione e commercializzazione e consorzi. Le scosse di terremoto del 20 e 29 maggio 2012 hanno colpito severamente il settore agricolo regionale e hanno interessato quasi 14 mila aziende agricole (il 18,7% del totale regionale) e oltre 1.200 allevamenti (10% del totale). I danni specifici per il settore agricolo e quello agro-industriale sono stati valutati in oltre 2,3 miliardi di euro. Il bando regionale prevede contributi fino al 90% dell’investimento previsto, per progetti, della durata massima di 24 mesi, che potranno essere di studio e ricerca o di sperimentazione e che dovranno comunque prevedere anche attività dimostrative e di primo trasferimento. Info: http://agricoltura.Regione.emilia-romagna.it/azienda-agricola/temi/ricerca-innovazione/bandi-innovazione    
   
   
ESPORTAZIONE DEI VINI CALABRESI  
 
L’assessore regionale all’Internazionalizzazione Luigi Fedele commentando i risultati di uno studio sulle esportazioni dei vini calabresi realizzato dall’Osservatorio regionale per l’Internazionalizzazione su dati Istat ha dichiarato che “il vino calabrese è sempre più amato nel mondo. I dati sull’aumento delle esportazioni dei nostri vini costituiscono motivo di soddisfazione per l’intero sistema produttivo regionale perché è indice del rafforzamento del "brand" Made in Calabria nel mondo”. In base ai dati emersi dall’indagine, infatti, l’export del settore vitivinicolo regionale, nel primo trimestre 2013, è aumentato del + 33% rispetto allo stesso periodo del 2012, per un fatturato di circa 1,4 milioni di euro. “La Regione – ha detto Fedele - ha sempre sostenuto il settore con la partecipazione alle fiere e alle manifestazioni nazionali ed internazionali di maggiore rilievo. Lo studio prodotto dall’Osservatorio ci indica che finora abbiamo percorso la via giusta sulla quale proseguire in modo ancora più incisivo”. La Calabria si colloca, così, al terzo posto nella classifica delle regioni italiane, dopo Basilicata e Sardegna, per variazione percentuale dell’export di vino. Il dato diventa ancor più significativo se si considera che la media nazionale del periodo vede un aumento di gran lunga inferiore, che si ferma al + 9,7 %. Secondo lo studio dell’Osservatorio, il dato relativo al primo trimestre 2013 conferma i buoni risultati già ottenuti dai vini calabresi nel 2012, che si era chiuso con un aumento del 22,3% rispetto al 2011, per un valore complessivo di 5,2 milioni di euro, in un decennio caratterizzato da un andamento “altalenante”.  
   
   
LOMBARDIA: EXPO2015, FONDAMENTALE PER IL LODIGIANO  
 
Lodi - ´Regione Lombardia ritiene che Expo 2015 possa rappresentare un´ opportunità importante per il territorio lodigiano. Trasferirò alla Giunta Regionale tutte le aspettative del territorio che mi sono state segnalate´. Lo ha detto oggi Ugo Parolo Sottosegretario della Giunta Regionale della Lombardia partecipando a Lodi alla riunione del Comitato di Coordinamento dell´Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (Aqst) della Provincia di Lodi con all´ordine del giorno diversi temi da inserire nel piano di sviluppo, oltre all´approvazione della prima relazione territoriale. ´ Bisogna fare sistema e vedo che qui il confronto è aperto sulle varie tematiche tra maggioranza e opposizione´ ha aggiunto il Sottosegretario . ´È ormai noto a tutti - ha proseguito - che il tema scelto per l´esposizione universale che si terrà a Milano è Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Sarà quindi fondamentale mettere in risalto le tecnologie, l´innovazione, le tradizioni e la creatività dei diversi settori fra i quali quelli dell´alimentazione e del cibo´. ´La provincia di Lodi, per tradizione, al suo interno esprime eccellenze riconosciute a livello internazionale e partendo proprio da questi presupposti - ha concluso Parolo - il Presidente Maroni ha incaricato il Sottosegretario alla Presidenza con delega ad Expo, Fabrizio Sala, di visitare i diversi territori interessati, fra i quali Lodi, per approfondire un adeguato programma di lavoro e arrivare adeguatamente pronti all´appuntamento del 2015´.  
   
   
CANCRO DEL KIWI. REGIONE VENETO DÀ IL VIA A PROCEDURE PER INDENNIZZI  
 
La Giunta veneta ha adottato il provvedimento per indennizzare le aziende produttrici di kiwi che hanno dovuto estirpare totalmente o parzialmente i propri frutteti come misura di profilassi al diffondersi del cancro batterico dell’actinidia. “Si tratta ancora di una proposta – ha ricordato l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – che passa ora all’esame della competente Commissione consiliare prima della definitiva approvazione”. “Prevediamo in sostanza l’apertura dei termini per la presentazione di domande di indennizzo – ha ricordato Manzato – da parte degli imprenditori agricoli le cui aziende sono state interessate da provvedimenti obbligatori di estirpazione e distruzione delle piante, allo scopo di prevenire il diffondersi di questa micidiale malattia. Per queste finalità, sono in bilancio 250 mila euro complessivi. Gli aiuti saranno per ettaro di coltura interessata “in conto capitale”, cioè a fondo perduto”. La coltivazione di Actinidia in Veneto interessa una superficie complessiva di circa 3.200 ettari, per una produzione di 76 mila tonnellate e un valore di oltre 40 milioni di euro. Il cancro batterico del kiwi, o Pseudomonas syringae pv. Actinidiae, ha fatto la sua comparsa nel territorio regionale durante il 2010: i suoi attacchi provocano un deperimento delle parti colpite e la successiva morte della pianta. Il batterio si diffonde nell’ambiente in maniera epidemica e, al momento, non sembra vi siano metodi di difesa attiva efficaci per contrastarlo. In seguito alla diffusione della batteriosi, il Ministero per le politiche agricole ha approvato nel 2011 le “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo o l’eradicazione” della malattia. “Come Regione – ha ricordato Manzato – abbiamo anche aderito al “Progetto di ricerca interregionale sul Cancro batterico del Kiwi”, in base al quale l’Università degli Studi di Udine – Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali, condurrà uno studio sulle possibilità di contrasto alla batteri osi”  
   
   
CANCRO DEL KIWI. REGIONE VENETO DÀ IL VIA A PROCEDURE PER INDENNIZZI  
 
La Giunta veneta ha adottato il provvedimento per indennizzare le aziende produttrici di kiwi che hanno dovuto estirpare totalmente o parzialmente i propri frutteti come misura di profilassi al diffondersi del cancro batterico dell’actinidia. “Si tratta ancora di una proposta – ha ricordato l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – che passa ora all’esame della competente Commissione consiliare prima della definitiva approvazione”. “Prevediamo in sostanza l’apertura dei termini per la presentazione di domande di indennizzo – ha ricordato Manzato – da parte degli imprenditori agricoli le cui aziende sono state interessate da provvedimenti obbligatori di estirpazione e distruzione delle piante, allo scopo di prevenire il diffondersi di questa micidiale malattia. Per queste finalità, sono in bilancio 250 mila euro complessivi. Gli aiuti saranno per ettaro di coltura interessata “in conto capitale”, cioè a fondo perduto”. La coltivazione di Actinidia in Veneto interessa una superficie complessiva di circa 3.200 ettari, per una produzione di 76 mila tonnellate e un valore di oltre 40 milioni di euro. Il cancro batterico del kiwi, o Pseudomonas syringae pv. Actinidiae, ha fatto la sua comparsa nel territorio regionale durante il 2010: i suoi attacchi provocano un deperimento delle parti colpite e la successiva morte della pianta. Il batterio si diffonde nell’ambiente in maniera epidemica e, al momento, non sembra vi siano metodi di difesa attiva efficaci per contrastarlo. In seguito alla diffusione della batteriosi, il Ministero per le politiche agricole ha approvato nel 2011 le “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo o l’eradicazione” della malattia. “Come Regione – ha ricordato Manzato – abbiamo anche aderito al “Progetto di ricerca interregionale sul Cancro batterico del Kiwi”, in base al quale l’Università degli Studi di Udine – Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali, condurrà uno studio sulle possibilità di contrasto alla batteri osi”  
   
   
CANCRO DEL KIWI. REGIONE VENETO DÀ IL VIA A PROCEDURE PER INDENNIZZI  
 
La Giunta veneta ha adottato il provvedimento per indennizzare le aziende produttrici di kiwi che hanno dovuto estirpare totalmente o parzialmente i propri frutteti come misura di profilassi al diffondersi del cancro batterico dell’actinidia. “Si tratta ancora di una proposta – ha ricordato l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – che passa ora all’esame della competente Commissione consiliare prima della definitiva approvazione”. “Prevediamo in sostanza l’apertura dei termini per la presentazione di domande di indennizzo – ha ricordato Manzato – da parte degli imprenditori agricoli le cui aziende sono state interessate da provvedimenti obbligatori di estirpazione e distruzione delle piante, allo scopo di prevenire il diffondersi di questa micidiale malattia. Per queste finalità, sono in bilancio 250 mila euro complessivi. Gli aiuti saranno per ettaro di coltura interessata “in conto capitale”, cioè a fondo perduto”. La coltivazione di Actinidia in Veneto interessa una superficie complessiva di circa 3.200 ettari, per una produzione di 76 mila tonnellate e un valore di oltre 40 milioni di euro. Il cancro batterico del kiwi, o Pseudomonas syringae pv. Actinidiae, ha fatto la sua comparsa nel territorio regionale durante il 2010: i suoi attacchi provocano un deperimento delle parti colpite e la successiva morte della pianta. Il batterio si diffonde nell’ambiente in maniera epidemica e, al momento, non sembra vi siano metodi di difesa attiva efficaci per contrastarlo. In seguito alla diffusione della batteriosi, il Ministero per le politiche agricole ha approvato nel 2011 le “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo o l’eradicazione” della malattia. “Come Regione – ha ricordato Manzato – abbiamo anche aderito al “Progetto di ricerca interregionale sul Cancro batterico del Kiwi”, in base al quale l’Università degli Studi di Udine – Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali, condurrà uno studio sulle possibilità di contrasto alla batteri osi”  
   
   
PESCA: DISCO ROSSO AGLI EMENDAMENTI PESCA SU DL “FARE” ALLEANZA COOPERATIVE CHIEDE A GOVERNO MAGGIORE ATTENZIONE  
 
La pesca chiede al governo maggiore attenzione dopo che tutti gli emendamenti destinati al settore sul decreto legge “fare” sono stati giudicati inammissibili. “Siamo preoccupati perché percepiamo uno stato di stallo e di scarsa sensibilità nei confronti dei problemi del comparto” afferma il coordinamento pesca dell’Alleanza delle Cooperative italiane. “Auspichiamo che i due emendamenti fortemente voluti dalla cooperazione e presentati al Senato sul decreto legge “lavoro” abbiano una sorte diversa e vengano definitivamente approvati”. Le proposte avanzate (peraltro da maggioranza e opposizione) al Senato riguardano la famosa "tassa di licenziamento" prevista per l’Assicurazione sociale per l’impiego destinata al settore (Aspi) e questioni legate ai soci lavoratori della piccola pesca.  
   
   
CENSIMENTO DELL´AGRICOLTURA SARDA. DATI ESSENZIALI PER ORIENTARE LA POLITICA AGRICOLA  
 
Sono stati presentati il 16 luglio a Cagliari i dati statistici relativi ai molteplici aspetti dell´agricoltura e dell´allevamento in Sardegna. Il volume che li raccoglie, intitolato "Il 6° Censimento Generale dell´Agricoltura in Sardegna", a giudizio dell´assessore dell´agricoltura Oscar Cherchi, è uno strumento indispensabile per avere a sempre a disposizione i dati di un decennio di rilevazioni statistiche essenziali agli addetti ai lavori per orientare la predisposizione del prossimo Programma di Sviluppo Rurale: "I dati censuari - osserva l´assessore - si prestano a molteplici considerazioni e forniscono un quadro utile a comprendere l’evoluzione globale dell´agricoltura sarda. Questo aiuta a comprendere, attraverso un attenta analisi dei risultati, come e dove è necessario agire per ottimizzare la produttività e la redditività delle aziende agro-zootecniche sarde contestualizzandole con il resto del Paese. Dai dati emerge una crescita dimensionale delle aziende, ma anche una marcata diminuzione del numero delle imprese. Da notare anche un leggero aumento del numero dei giovani impegnati in agricoltura, anche se resta ancora troppo elevata l´età media degli imprenditori agricoli, con conseguente limitato ricambio generazionale. Per agevolare il ritorno alle campagne è necessario rendere questa attività più redditizia, ma anche snellire la macchina burocratica perché persiste il disagio verso un eccessiva macchinosità per l´accesso ai bandi delle diverse misure del Psr. Diventa quindi essenziale inserire queste due problematiche fra le priorità di intervento per rendere più flessibile il prossimo Psr. E´ emersa anche la diffidenza, per le nostre imprese, verso qualsiasi forma aggregazione, che invece sarebbe necessaria per ottimizzare i costi di produzione in modo di ridurre il gap con le realtà più organizzate e tecnologicamente più avanzate. In questo modo la Sardegna potrà essere più competitiva, come già lo è sul tema della qualità, anche sui prezzi".  
   
   
IL SETTORE AGRO-ALIMENTARE CALABRESE GODE OTTIMA SALUTE  
 
In riferimento ad alcune notizie di stampa – informa il Dipartimento regionale “Agricoltura” - il settore agro-alimentare calabrese non è tra quelli che spendono male. Per quanto riguarda i finanziamenti dell’Unione Europea utilizzati in maniera poco oculata da alcune regioni italiane, o addirittura non utilizzati e che, quindi, rischiano di ritornare al mittente, nel settore agro – alimentare calabrese si respira invece una situazione di serenità. Serenità perché, da quanto emerso dall’annuale seduta del Comitato di Sorveglianza del Psr Calabria 2007/20013, l’attività di spesa del settore è perfettamente in linea con quella nazionale e mostra tangibili segnali di efficienza. Proprio nel corso del Comitato di Sorveglianza della settimana scorsa, l’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra aveva reso noto come l’andamento dell’attuazione del Psr collochi la nostra Regione al di sopra delle “performances” delle altre regioni obiettivo convergenza e perfettamente allineata a quelle dell’obiettivo competitività. Un risultato della massima rilevanza se si considera la crisi che attanaglia tutti i compartimenti, in particolare nelle regioni meridionali. E invece quello dell’agricoltura calabrese è senza dubbio tra i pochi settori che negli ultimi anni non solo non hanno compiuto passi indietro ma, anzi, hanno mostrato importanti segnali di crescita. “Tutto questo certamente grazie ad una buona politica che privilegia la qualità della spesa– ha affermato l’assessore Trematerra - e che guarda alla programmazione futura con largo anticipo, insieme con la consapevolezza dei punti di forza e delle criticità riscontrate ad oggi, che serviranno certamente ad operare meglio”. Un’oculatezza che ha fatto sì che la percentuale d’errore del Psr Calabria 2007/20013 sia nettamente al di sotto sia della media nazionale che di quella comunitaria. Diversa, secondo Trematerra, sarà la logica programmatoria del prossimo sessennio, che funzionerà per obbiettivi tematici, privilegiando la qualità e la rapidità dei progetti realmente produttivi per il nostro territorio e punterà sui patrimoni che ad oggi sono stati, a torto, trascurati, come le montagne e le risorse idriche. Nell’ottica, inoltre, di rendere i fondi comunitari il più possibile produttivi ed utili alla crescita dell’economia e alla valorizzazione del territorio calabrese e delle sue potenzialità, in questi ultimi scorci dell’attuale programmazione, il Psr Calabria ha deciso di spostare alcune risorse, verso settori ove la domanda è molto alta e dove quindi saranno ottimizzati. Tutti motivi per i quali il settore agro- alimentare della nostra regione non si sente chiamato in causa dai segnali di pericolo lanciati da alcuni organi di stampa nazionale e regionale, ma si trova in linea, invece, con le idee del Ministro della Coesione territoriale Carlo Triglia che, anche in riferimento alla prossima programmazione, ha auspicato che si ponga rimedio alle debolezze progettuali, organizzative e amministrative, limitando sprechi e gravi ritardi. Del resto, gli stessi rappresentanti della Commissione Europea e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, che hanno preso parte alla seduta del Comitato di Sorveglianza, hanno espresso la propria soddisfazione circa l’operato della Calabria, che ha raggiunto ottimi risultati dal punto di vista della qualità, dei controlli e del tasso di errore e soprattutto per l’importante trend di spesa avviato dal dipartimento Agricoltura nell’attuale programmazione.  
   
   
RIVIERA FRIULANA: NASCE ´UN PIATTO E UN VINO PER L´ESTATE DELLA RIVIERA FRIULANA´ LA SFIDA ENOGASTRONOMICA SARA´ LANCIATA NEL WEB PER CONCLUDERSI NELL´EVENTO DELL´ESTATE DELLA RIVIERA FRIULANA  
 
E´ stata presentata a Fiumicello (Ud), in un convegno sulle problematiche agricole e agroalimentari, al quale ha partecipato la Presidente della Regione, Debora Serracchiani, l´iniziativa ´Un piatto e un vino per l´estate 2013 della Riviera Friulana, che l´omonima Associazione culturale no profit lancia per vivacizzare e promuovere la realtà enogastronomica rivierasca. Nei prossimi mesi i ristoratori, gli agriturismi, gli hotel a 4 stelle, gli artigiani del gusto dell´area compresa tra il corso dei fiumi Tagliamento e Isonzo, la linea delle risorgive friulane e il litorale, si sfideranno a colpi di ricette. Le quali, assieme alle foto dei piatti in concorso, saranno pubblicate sul portale della Riviera Friulana (www.Larivierafriulana.it) e sulla pagina Facebook dedicata all´iniziativa. Pagina sulla quale sarà possibile cliccare su Mi Piace. La scelta degli internauti del popolare social network avrà però un valore puramente statistico, non potendo essere rivolta a tutti i cittadini. A decretare il piatto vincitore, il vino vincitore, il miglior abbinamento piatto-vino, sarà una giuria composta da esponenti indicati dall´Unione cuochi del Friuli Venezia Giulia, dall´Assoenologi, dall´Associazione regionale della stampa agricola, agroalimentare, dell´ambiente e territorio del Friuli Venezia Giulia (Arga Fvg), che si riunirà passieme ai rappresentanti del Club Unesco Udine, per celebrare i vincitori nell´evento estivo della Riviera Friulana. Nell´occasione, il Presidente dell´Associazione Culturale no profit La Riviera Friulana, Carlo Morandini, ha ribadito l´interesse che la rete rivierasca sta suscitando, anche tra i locali storici e fondanti della tradizione enogastronomica dell´area. Ribadendo che Riviera Friulana non rappresenta semplicemente uno slogan, bensì è un marchio di prodotto territoriale, peraltro registrato quindi non replicabile, che rappresenta le eccellenze e le peculiarità del territorio. Www.larivierafriulana.it  
   
   
BERTOLLI ON LINE CON BREXLAB  
 
Un progetto di comunicazione tutto digitale seguito da Brexlab, la sigla di Rba Group dedicata ai progetti di comunicazione, che parte dall´unicità della gamma Bertolli e dal concept collegato ai suoi 3 prodotti simbolo. 3 oli corrispondenti a 3 figure femminili che insieme a un personal chef testimoniano la versatilità e la personalità della gamma. A stimolare l’engagement dell´utenza, un tool virale attraverso il quale chiunque può diventare “cuoco per un giorno” e condividere il suo video sui principali social network, oltre alla creazione di 3 profili social (Facebook, Youtube e Pinterest) animati dall´attività di community management  
   
   
SONDAGGIO BONDUELLE CAMP: QUALI ISPIRAZIONI CERCANO GLI ITALIANI IN CUCINA? FEDELI ALLA TRADIZIONE MA ANCHE MOLTO ORIENTATI ALL’INNOVAZIONE: QUESTA LA FOTOGRAFIA DEGLI ITALIANI IN CUCINA RESTITUITA DALL’ULTIMO SONDAGGIO BONDUELLE.  
 
Affetti e bisogno di relax sono ancora le principali motivazioni che spingono a cimentarsi tra i fornelli, internet primeggia come fonte d’ispirazione Sussistono pochi dubbi che la cucina sia tra i trend del momento. Format e canali televisivi dedicati confermano ormai un interesse, assolutamente trasversale, che circonda tutto ciò che ha a che fare con ricette, abbinamenti e presentazione dei piatti. Per conoscere meglio le ragioni di questo fenomeno sociale Bonduelle ha quindi voluto dedicare a questo tema un nuovo sondaggio di Bonduelle Camp, il laboratorio partecipativo tra l’Azienda e i suoi consumatori - tra iscritti alla Newsletter e semplici “follower” di altre iniziative - intervistati sul tema delle motivazioni e fonti d’ispirazione in cucina. Numerosi utenti non hanno fatto mancare la loro partecipazione, rivelando come i valori tradizionali di attenzione alla qualità degli alimenti e del mangiare come momento di condivisione stiano incontrando le nuove risorse messe a disposizione dal web. Se alla domanda “ti piace cucinare?” era prevedibile il sì plebiscitario (96%), le motivazioni indicate dal panel Bonduelle Camp mettono al centro uno degli aspetti tipici della cultura italiana associata al cibo, evidenziando che il piacere di condividere e far star bene i propri cari è ancora la spinta più forte per chi cucina in casa, seguita da relax, divertimento e gusto di sperimentare. In particolare agli italiani piace cucinare per il partner (40%), la famiglia (24,5%) e gli amici (24,3%). Inoltre, se proprio devono condividere spazi e compiti in cucina, preferiscono farlo con il coniuge (46%), i genitori (23,9%) o i figli (16,4%). Altro aspetto curioso riguarda la graduatoria degli elementi ritenuti indispensabili per ottenere una buona performance in cucina: la maggior parte del panel Bonduelle Camp, assegna il primato alla scelta delle materie prime - seguito da creatività, tecnica, attrezzatura e, da ultimo, il tempo - tuttavia sembra che un’altra grossa fetta di utenti lo consideri un impegno a monte, quasi scontato, mettendo gli ingredienti all’ultimo posto privilegiando il valore aggiunto messo nella preparazione vera e propria. Nessuna incertezza, invece, per quanto riguarda la portata preferita da chi cucina, con il primo (33,5%) e il dolce (30%) che lasciano letteralmente le briciole alle altre voci del menù. Altrettanto chiaramente emerge che i punti di riferimento per le ricerche sono sempre più portali di cucina e siti: tra i dati più significativi emersi dal sondaggio Bonduelle Camp spicca infatti la nuova graduatoria delle fonti più utilizzate dagli italiani per attingere ricette e consigli, dove internet, con il 36,2% delle preferenze, sembra ormai aver superato qualsiasi altra risorsa - ovvero principalmente riviste di cucina (16,9%), ricettari (15,2%)e persino televisione (14,2%). Segno di una tendenza degli italiani a una maggiore autonomia al momento di pensare a cosa portare in tavola e dell’avvenuto passaggio alla società 2.0. Di cui Bonduelle si è accorta già da tempo, tanto da aprire sul sito ufficiale www.Bonduelle.it un’ampia sezione dedicata alle ricette consultabile per livello di difficoltà, portata, occasione, ricettari scaricabili completamente gratuiti, ma anche aperta a contributi originali da parte degli utenti. D’altra parte la ricerca d’ispirazione culinaria risulta talmente pervasiva da orientare anche buona parte delle scelte di lettura sulle riviste: il 35% del panel indica infatti nella rubrica di cucina il contenuto più utile e interessante delle testate femminili, distanziando nettamente le preferenze date agli spazi dedicati a bellezza (19%) e moda (14%). Da sottolineare infine l’ordine di importanza dei criteri di scelta delle ricette: primeggia in assoluto la bontà e la genuinità delle materie prime con il 46%, seguite dai benefici per la salute e il benessere con il 21,2% e, solo al terzo posto, gli abbinamenti fuori dell’ordinario con il 14% delle preferenze. Una definitiva riprova del fatto che in cucina, soprattutto in quella di casa, qualità e genuinità vengono prima di tutto. Bonduelle Italia è leader nel mercato delle verdure grazie all’eccellenza qualitativa dei suoi prodotti creati partendo dalle esigenze del consumatore e proposti in conserva, fresco Iv gamma, e surgelati. Bonduelle Italia si è affermata come punto di riferimento nell´innovazione di processo, tecnologica e di prodotto. Con la sua ampia offerta, facilita il consumo della verdura il cui apporto nutrizionale è fondamentale per il benessere quotidiano. Bonduelle Italia, conformemente alla filosofia del Gruppo in materia di Sviluppo Sostenibile, è all´avanguardia nell´adozione di tecnologie ad alta efficienza energetica – come nel nuovo stabilimento di Iv gamma di San Paolo d’Argon (Bg) – e di soluzioni che limitano l´impatto ambientale, come i nuovi prodotti cotti al vapore e la confezione eco-friendly di Agita&gusta. Www.bonduelle.it (tutte le informazioni sull’Azienda e i suoi prodotti), www.Inpausa.it (news interessanti e spunti divertenti), www.Fondazionebonduelle.org (per scoprire tutte le virtù delle verdure e di una sana alimentazione), www.Inorto.org (tutti i segreti per coltivare un orto domestico)  
   
   
STAR IN FAMIGLIA : UNA GRANDE FAMIGLIA PER IL GRAN RAGÙ  
 
. Ed è una storia vera: quella di Star Dal 5 luglio Gran Ragù é in Tv con il nuovo spot firmato da Vinizius Y&r Barcellona, Spagna Torna la grande tradizione italiana. E torna da protagonista. Con estremo orgoglio Star conferma la volontà di sostenere una delle sue categorie chiave con una nuova comunicazione dedicata a Gran Ragù. Qualità degli ingredienti e passione nella preparazione da parte dei propri dipendenti, sono alla base del nuovo spot, che racconta con semplicità e concretezza la volontà di Star di portare sulle tavole delle famiglie italiane il miglior ragù di carne. Con questo spot Star desidera raccontare la sua storia, mostrare la sua casa (lo stabilimento produttivo di Agrate Brianza) e soprattutto presentare la sua famiglia: i dipendenti che da anni preparano con orgoglio ed entusiasmo il Gran Ragù. Gran Ragù Star, da cinquant’anni leader di mercato, non lo è per caso: l’autenticità ha una sua ricetta, e la semplicità è il suo segreto. Ingredienti genuini, preparazione sapiente e appassionata, senso di appartenenza. La schiettezza e la naturalezza del racconto di Alessandra, Rosangela, Giuseppe, Annalisa e Antonio, veri dipendenti Star scelti per raccontarla, è sorprendente nella sua verità e quotidianità; e lo è ancora di più perché ritratta, dal vivo, negli stabilimenti Star di Agrate Brianza. Una famiglia, quella dei lavoratori Star, che prepara ogni giorno il ragù per le famiglie italiane come lo farebbe a casa, ma semplicemente più in grande. Con questo nuovo spot, Star è in Tv dal 5 luglio 2013 fino a settembre 2013. Firmato Vinizius/y&r Barcellona, il film si caratterizza per il suo linguaggio di “realismo emozionale”, secondo un taglio quasi documentaristico che valorizza i processi naturali di produzione così come avvengono nell’autentica location degli stabilimenti Star di Agrate Brianza (Mb). La creatività è stata ideata e sviluppata dal team Vinizius/y&r Barcellona, composto dai Direttori Creativi Miguel Angel Laborda, Nacho Diaz e Nicolas Alberte e dal Copywriter Sergio Ballanti, con la regia di Luca Lucini. Direttore della fotografia Luca Robecchi. La produzione della campagna è di 360Fx, scenografie di Max Zucca e montaggio di Luca Angeleri, la location delle riprese è lo stabilimento Star di Agrate Brianza. Gli attori coinvolti sono lavoratori dipendenti Star. La pianificazione, a cura di Mec, coinvolge le principali reti televisive generaliste, satellitari e digitali, con passaggi da 30” e 20”. È prevista anche una pianificazione digital con l’utilizzo di formati video impattanti e display adv  
   
   
SUCCO DI FRUTTA O TÈ FREDDO? È QUESTA LA DOMANDA PIÙ RICORRENTE QUANDO ABBIAMO VOGLIA DI QUALCOSA DI DISSETANTE NELLE LUNGHE E CALDE GIORNATE ESTIVE. E ALLORA…PERCHÉ NON ENTRAMBI? ORA, GRAZIE A FRUITEA DI SANTAL, È POSSIBILE!  
 
Fruitea è un’assoluta novità in Italia: si tratta infatti del primo succo che alla migliore frutta associa le migliori varietà di tè, offrendo un perfetto equilibrio di sapori, colori e profumi. Santal Fruitea non è quindi un tè aromatizzato alla frutta, ma è il succo di frutta Con il tè. Sono tre le varianti di Fruitea, tre piacevoli momenti per dissetarsi in modo naturale e originale: Frutti Rossi e Tea Rosso, Frutti di Bosco e Tea Nero e Frutti Bianchi e Tea Bianco. In una pratica ed elegante bottiglia da 1 litro, Fruitea è ideale da bere in ogni occasione, dalla prima colazione, al break pomeridiano, ma anche durante l’aperitivo o il dopo cena. Concediti un momento di freschezza e allegria con Fruitea, il primo succo di frutta con il tè, per una nuova esperienza di gusto, ideale per rinfrescare le calde giornate estive. Fruitea: l’unico con un gusto così! Parmalat S.p.a., che è quotata alla Borsa di Milano, è controllata dal Gruppo Lactalis dal 15 luglio 2011. Il Gruppo Parmalat è tra i leader mondiali nella produzione e distribuzione di alimenti insostituibili per il benessere quotidiano: il latte, i suoi derivati (yogurt, condimenti a base di panna, dessert e formaggi) e le bevande a base di frutta, che nel 2012 hanno generato ricavi per circa 5,2 miliardi di euro. Lavorano in Parmalat circa 16.000 persone tra Europa, America, Africa e Australia. Il Gruppo è presente in 29 paesi e conta 70 stabilimenti produttivi. Parmalat ha una forte tradizione innovativa e sviluppa prodotti ad alto valore aggiunto per migliorare l’alimentazione dei propri consumatori. I marchi globali del Gruppo sono Parmalat per il latte e i suoi derivati e Santàl per le bevande a base di frutta. Zymil, Vaalia e Fibresse sono marchi internazionali dedicati a prodotti funzionali ad elevato valore aggiunto, mentre altri marchi locali rivestono un ruolo primario dove sono presenti: tra i più importanti, Beatrice, Lactantia, Black Diamond e Astro in Canada; Pauls, Ice Break e Oak in Australia; Bonnita, Melrose, Simonsberg e Sterie Stumpie in Repubblica Sudafricana; Centrale del Latte di Roma, Berna, Chef, Puro Blu, Carnini, Lactis e Latte Sole in Italia; Galbani, Président, Sorrento, Precious e Mozzarella Fresca negli Stati Uniti d’America. Www.parmalat.com, www.Parmalat.it  
   
   
DAI CAMPI ALLA BOTTIGLIA: IL PERCORSO DEL POMODORO BIO ALCE NERO IN MENO DI 8 ORE  
 
Maturati sotto il sole delle zone vocate alla loro coltivazione e rigorosamente lavorati entro 8 ore dalla raccolta, i pomodori biologici Alce Nero mantengono inalterati tutto il gusto e la bontà delle loro terre di origine. Alce Nero, il brand di più di mille agricoltori e apicoltori impegnati da oltre 30 anni, in Italia e nel mondo, nella produzione di cibi biologici, presenta la gamma di conserve e sughi pronti preparati con pomodoro proveniente dalle aree agricole d’eccellenza della nostra penisola. La passata, la polpa e i sughi mantengono la semplicità e la genuinità dei sapori di una volta. Sono prodotti con pomodori cresciuti al sole dell´Emilia Romagna, nella valle Mezzano, situata all´interno del delta del Po e caratterizzata da suoli torbosi, naturalmente ricchi e fertili. Le varietà coltivate sono Coimbra ed Ercole, ad elevato contenuto di licopene, prezioso antiossidante per combattere i radicali liberi. La produzione dei pelati è, invece, affidata agli agricoltori di Alce Nero in Lazio, Puglia e Basilicata, regioni dove la coltivazione del rosso ortaggio vanta una tradizione secolare. Il processo di lavorazione cui sono sottoposti i pomodori avviene in maniera naturale per garantirne l’originaria freschezza: il loro viaggio dal campo alla bottiglia dura, infatti, non più di 8 ore in modo da preservarne intatte le proprietà nutritive e la bontà tipici dei pomodori maturi appena colti. Inoltre, grazie all’elevata concentrazione di licopene, un potente antiossidante ricco di vitamina A, le conserve e i sughi Alce Nero oltre che gustosi e saporiti sono anche validissimi alleati del benessere. La passata e la polpa sono disponibili al pubblico in pratiche bottiglie da 500 g al prezzo, rispettivamente, di € 1.80 e € 2.00, mentre il sugo classico, il pomodoro al basilico, il sugo di pomodoro con verdure e il sugo di pomodoro all´arrabbiata sono in vendita in comodi vasetti da 200g o 350g a partire dal costo di € 2.25. Completa la linea la passata “vellutata” Alce Nero che con la sua trama fine risulta ideale per preparare in breve tempo sughi e condimenti; disponibile in 3 comodi brik da 200g al costo di € 2.20. Alce Nero Alce Nero è il marchio che caratterizza i prodotti di oltre mille agricoltori biologici e apicoltori, impegnati dagli anni ´70, in Italia e nel mondo, nel produrre cibi buoni, sani, nutrienti. Gli alimenti Alce Nero nascono da un’agricoltura che rispetta la terra e non utilizza sostanze chimiche di sintesi come pesticidi ed erbicidi. Passione, esperienza, valorizzazione delle colture del proprio territorio e della sua storia sono al centro dell’attività di tutti i soci produttori, cui si aggiunge il massimo rispetto per la natura, l’ambiente, le persone e per il loro lavoro. Un impegno che parte dall´Italia per essere condiviso dai soci internazionali in Costa Rica, Brasile, Nicaragua, Perù e India dove nascono i prodotti biologici Fairtrade Alce Nero tipici di questi paesi. Alce Nero è uno dei marchi con cui il gruppo bolognese Alce Nero & Mielizia Spa, un´impresa che, da oltre 30 anni, produce, trasforma e distribuisce direttamente i propri alimenti biologici in Italia e nel mondo. Www.alcenero.com  
   
   
VALBONA, STORICA AZIENDA VENETA PRODUTTRICE DI CONSERVE VEGETALI E DA QUALCHE MESE PRESENTE ANCHE NEL SEGMENTO FRESCO CON UNA LINEA TUTTA NUOVA DI FLAN ALLE VERDURE, SI È RESA PROTAGONISTA DI UNA IMPORTANTE AZIONE DI REBRANDING.  
 
La rivisitazione del logo e il miglioramento del packaging sono la ‘firma’ del cambiamento aziendale e anticipano l’esordio di nuovi prodotti e nuovi progetti che vedono Valbona impegnata sia nel segmento delle conserve vegetali per le quali l’azienda è rinomata su tutto il territorio italiano e oltreconfine, sia nel comparto fresco, dove l’azienda ha debuttato con il marchio dedicato ‘Magie della Natura’. Dopo essere stata fedele a se stessa per 50 anni, l’immagine dell’azienda si rinnova in chiave più accattivante e attuale. Il logo guadagna in freschezza grazie a un lettering più moderno e perdendo i colori bordeaux e verde petrolio per lasciare spazio a un rosso e un verde più naturali. Le due foglioline verdi sopra la scritta Valbona e il nuovo pay-off ‘Conserviamo la freschezza dell’Italia’ rafforzano la comunicazione del marchio, simboleggiando per intero il mondo Valbona, legato alla natura, alla stagionalità, al territorio e alla freschezza delle verdure che lavora. “Il restyling di cui Valbona si è resa protagonista – afferma il responsabile marketing Federico Masella – esprime tutta la personalità dell’azienda e l’impegno ad affrontare con atteggiamento fiducioso le sfide del futuro. Abbiamo voluto donare anche alla nostra immagine un’identità nuova, attuale, in linea con le evoluzioni del mercato e dei gusti dei consumatori. Non da ultimo, è un modo per rafforzare i 3 valori principali dell’azienda: Territorio, Trasparenza, Passione”. Di fatto, questi sono i valori su cui poggia Valbona e che ne permeano il lavoro quotidiano. Il legame con il Territorio italiano, ricco di eccellenze umane, materiali e territoriali, l’operare con Trasparenza ed etica avendo sempre come obiettivo la qualità dei prodotti, la lealtà con i propri interlocutori e il rispetto per l’ambiente, e la Passione di produrre alimenti buoni sono da sempre gli elementi distintivi che hanno reso Valbona un’importante realtà a livello internazionale. Anche il packaging è protagonista di una significativa rivisitazione, una scelta che punta non solo a un miglioramento dell’aspetto estetico, ma che gioca sull’emozionalità al momento dell’acquisto. Le etichette saranno più accattivanti grazie alla scelta di colori forti e linee pulite, e saranno usate tecniche particolari di stampa a rilievo che renderanno il prodotto impattante anche al tatto. Il vaso ha una forma tale da ‘accogliere’ le verdure e mostrarle in tutta la loro bellezza, mentre la capsula laccata bianca segue la cromia dell’etichetta, donando importanza e purezza ed esaltando, al contempo, il nuovo marchio Valbona. Continua Masella: “Il packaging è stato studiato nei minimi particolari per essere di grande impatto. La nuova etichetta è di forte rottura, con cromie decise ed elementi fortemente distintivi, che permette di contrastare l’appiattimento grafico presente sugli scaffali e di attirare l’attenzione del consumatore”. Il rebranding di cui Valbona si è resa protagonista si inserisce in una più complessa ed articolata strategia commerciale, così come spiega Masella: “Nel 2013 vogliamo consolidare fortemente il nostro core-business sulle private label e contestualmente vogliamo investire sul nostro brand Valbona, creando maggior valore attorno ad esso, soprattutto in previsione di una nostra forte espansione all’estero. La nostra mission è costruire una vera marca italiana, distintiva e di qualità elevata, fortemente radicata sul territorio. Per questo motivo ci stiamo concentrando molto sull’innovazione di prodotto e su progetti particolari legati proprio al packaging e alla comunicazione”  
   
   
LE REGIONI MTV DEL NORD-OVEST INSIEME A MILANO PER UN ECCEZIONALE BRINDISI SOTTO LE STELLE.  
 
Venerdì 9 nell’Alzaia Naviglio Grande in degustazione dai vini valdostani di alta montagna fino a quelli liguri “di mare” passando da Lombardia e Piemonte con ultima “deviazione” allo svizzero Canton Ticino. Accompagneranno le preparazioni gastronomiche amate da Giuseppe Verdi. Quest’anno sarà un “Calici Di Stelle” davvero unico. Per la prima volta, nell’appuntamento milanese, Mtvlombardo „aggiunge posti a tavola“ e si presenterà al fianco delle regioni confinanti e vicine: Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Canton Ticino (Ch). Il grande Banco Assaggio che simulerà un tour attraverso la degustazione del Nord – Ovest italiano prenderà vita sempre nella suggestiva atmosfera dei Navigli di Milano, uno dei quartieri metropolitani più frequentati d’Europa da stranieri e milanesi rimasti in città. Si degusteranno i vini di alta montagna proposti da Mtv Valle d’Aosta, da Mtv Piemonte, quelli di „casa“ di Lombardia dalla Valcalepio, alle aziende franciacortine, a Botticino, Capriano del Colle, per proseguire verso il lago di Garga, la Lugana e le Colline Moreniche Mantovano ed il Lambrusco Mantovano, passando per l’Oltrepo’ Pavese e dalla Collina di Milano, San Colombano. Si potrà poi proseguire degustando i vini di mare della Liguria di Ponente e Levante, concludendo „all’estero“ con i Merlot del Canton Ticino. Non mancheranno gli abbinamenti gastronomici proposti da Alti Formaggi (Consorzi del Provolone Valpadana, Taleggio, o e Salva Cremasco) e dai prodotti tipici delle regioni presenti dalla prelibata fontina alle acciughe liguri. Alle 23 una gustosa Spaghettata alla Traviata, suggerita dalla letteratura gastronomica verdiana allieterà i palati degli Enonauti mentre le emozioni saranno incentivate dai pregiatissimi nettari e dall’estrazione di alcuni premi per Enoturisti „doc“ tra cui i Cofanetti Emozione 3. Quota di partecipazione il „tradizionale“ 10€ per l’iscrizione al Club con la fornitura di calice e tasca per accedere alla degustazione. Per chi vorrà fare serata dall’aperitivo a notte potrà approfittare della „cenetta verdiana“ proposta nel pittoresco dehors del Bellariva Restaurant. A € 18 sarà possibile apprezzare i piatti amati da Giuseppe Verdi, il cui Bicentenario dalla nascita è tema scelto per questa edizione: i tortelli ripieni di erbette, la spalla cotta e il semifreddo all’amaretto. A Milano quindi tutti gli eccellenti ingredienti enogastronimici, culturali e turistici che renderanno questa notte particolarmente gustosa ed accattivante. Le lacrime di San Lorenzo non cadranno una notte sola tant’è che ormai da qualche anno Calici di Stelle si posiziona nella settimana dal 5 all’11 agosto, motivo per cui a Milano e in Lombardia saranno comunque molteplici gli appuntamenti: nell’enoteca partner Vinosfera di via Cagnola, giovedì 8 agosto è in programma un ricco aperitivo, aspettando Calici di Stelle. Al fine di valorizzare sempre di più i rapporti tra “vino-territorio”, “vino-cultura”, “vino-turismo” e “vino-accoglienza”, il Movimento Turismo del Vino Nazionale rilancia “Calici di stelle in cantina”. Ecco alcune proposte. In Oltrepo Pavese: la Cantina Bosco Longhino sabato 10 agosto propone un aperitivo in vigneto con visita della cantina, a seguire, cena a lume di candela, raggiungendo il vicino agriturismo Ca Versa. Costo serata €. 30. Nel Garda Classico: la Cantina con Libreria Marsadri propone un aperitivo culturale con le Muse : domenica 11 agosto alle 10.45 a Palazzo Cominelli a Cisano di San Felice del Benaco, borgo meraviglioso. Tutti i programmi dettagliati sono reperibili su www.Viaggidivini.it. Infoline 0383.212904 / 340.9546271 www.Viaggidivini.it Facebook: Cantine Aperte Lombardia  
   
   
NOMINA DI DOMENICO ZONIN COME PRESIDENTE DI UNIONE ITALIANA VINI L’ELEZIONE ODIERNA A ROMA, ALLA PRESENZA DELL´ON. NUNZIA DE GIROLAMO  
 
Domenico Zonin si conferma Presidente di Unione Italiana Vini per il prossimo mandato triennale 2013/15. Nominato oggi a Roma dal neoeletto Consiglio di Amministrazione, l’imprenditore veneto gestirà l’incarico, ricevuto ad interim a seguito della scomparsa di Lucio Mastroberardino lo scorso gennaio. L´on. Nunzia De Girolamo è intervenuta nell´incontro a porte aperte successivo al l´elezione del neo Presidente. "L´agroalimentare consente di portare all´estero i veri valori dell´Italia. Vi garantisco che sarò vicino ad Unione Italiana Vini e a tutte le Associazioni del comparto per organizzare quanto prima un tavolo di lavoro perché credo profondamente che il sistema Italia possa incidere nell´economia internazionale, dando movimento al nostro sistema economico e occupazione" - ha affermato il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del nuovo governo Letta - "Stiamo seguendo con attenzione la questione attuale dei dazi, ho incontrato il Ministro dell´Agricoltura francese e abbiamo condiviso la questione Cina, ma non abbiamo alcun atteggiamento conflittuale nei rapporti di scambio (...). Da subito ho spinto per avere un padiglione dedicato al Vino nel prossimo Expo´, perché credo che il settore vada sostenuto, voglio che il mondo dell´Agricoltura torni ad essere protagonista nell´economia del nostro Paese, con esso il comparto vinicolo". "Sono felice che il Ministro sostenga il nostro settore nella questione Expo" - ha commentato il Presidente Zonin - "Il Sistema Italia ha tutti gli strumenti per vincere la competizione internazionale. L´unione Italiana Vini è uno degli ingranaggi importanti che può far funzionare tutta la filiera, per questo chiedo che finalmente tutte le associazioni del comparto vinicolo nazionale si siedano ad un unico tavolo di lavoro, con l´obiettivo di poter raggiungere uno sviluppo sostenibile, dove non si perdano ettari di terreno vitato, dove si consolidi l´equilibrio tra produzione e consumo". “Ringrazio il Consiglio d’Amministrazione per la rinnovata fiducia - ha affermato Domenico Zonin - E’ per me un onore e un privilegio poter ricoprire questa carica, che costituirà uno stimolo ulteriore a dare il mio contributo a sostegno dell’Associazione. Proseguiremo nel lavoro di rinnovamento e rafforzamento iniziato con Lucio, al quale va il mio affettuoso ricordo”. “I nostri obiettivi di rappresentanza sono tesi a rafforzare la presenza di Unione Italiana Vini nei più rilevanti ambiti istituzionali e nei più importanti appuntamenti che riguardano scelte di policies del comparto” - prosegue Zonin. “Sono stati implementati i rapporti con i nuovi vertici del Dicastero dell’Agricoltura, rafforzati quelli con il Ministero dello Sviluppo Economico e degli Esteri, per essere sempre pronti a dare il nostro contributo e punto di vista sulle questioni più cogenti per i nostri Associati. I rapporti di filiera e di coordinamento con le istituzioni europee sono stati curati come un asset fondamentale per lo sviluppo di percorsi condivisibili. È stato continuo e approfondito il monitoraggio dei lavori della Pac (diritti d’impianto), della prossima nuova Ocm (protezione Igt-doc) con un’attenzione particolare alla tematica della Promozione, centrale per molte delle nostre aziende e per i nostri prodotti. Oggi ricordo che è stata siglata la Convenzione con Ministero dello sviluppo economico, incentrata sulla Promozione a Taiwan che vede noi tra i promotori ed Enoteca di Siena come ente attuatore, progetto già attivato positivamente per il mercato Cinese”. “Uiv continua ad essere presente e attiva su tutte le questioni che riguardano le politiche di internazionalizzazione (focus mercati, problematiche doganali - dazi e dumping - promozione-strategie e progettualità). Basti pensare alla recente e impegnativa procedura di A/d e A/s della Cina, seguita e monitorata per contenere al minimo le conseguenze negative sul settore e tutte le possibili ricadute sulle aziende. Il bagaglio di know-how di Unione Vini, unito alla passione, al radicamento dei Soci costituiscono una formula vincente per la continua crescita dell’Associazione e del settore”. Sono importanti le iniziative di Unione Italiana Vini previste nel prossimo mandato. Innanzitutto l’Osservatorio del Vino, presentato lo scorso marzo, che proseguirà nell’analisi dei dati di export delle imprese italiane allo scopo di migliorare la capacità competitiva internazionale del comparto. Tergeo, un progetto promosso da Unione Italiana Vini di raccolta, qualificazione e divulgazione di soluzioni innovative, tecnologiche e gestionali, per migliorare la sostenibilità dell’impresa vitivinicola, cui aderiscono già circa 200 aziende vitivinicole, 20 partner, Università ed Istituzioni. La sostenibilità sarà anche il focus della 25esima Edizione di Simei, il Salone Internazionale Macchine per Enologia e Imbottigliamento, che si terrà a novembre a Milano e di cui Unione Italiana Vini è l’organizzatore: l’appuntamento biennale del settore atteso a livello mondiale ospiterà anche un importante Convegno Internazionale sulla Sostenibilità. “Il mercato italiano del vino cresce, sia in termini di vendita che di immagine - conclude Zonin - “Quello che è urgente fare è parlare con una voce sola alle istituzioni per vincere la competizione internazionale. Se sotto il tetto dell’U.i.v. I produttori si sedessero a discutere serenamente di problemi comuni avremmo già vinto. Stiamo lavorando per costruire una funzione “alta” dell’associazione, per compiere un salto di qualità di cui c’è bisogno e credo i tempi siano maturi”. Domenico Zonin biography. Domenico Zonin, nato il 18 luglio 1973 a Vicenza, dove vive e risiede, dal 2006 è vicepresidente di Casa Vinicola Zonin S.p.a con delega alla supervisione tecnica e produttiva. E’ il maggiore dei tre figli maschi del Cavaliere del Lavoro Gianni Zonin, presidente della Casa Vinicola Zonin, una delle più importanti realtà vitivinicole private d’Italia e tra le prime in ambito europeo, con 10 tenute di famiglia e 2.000 ettari di vigneti di proprietà presenti nelle 7 regioni italiane a più alto valore aggiunto vitivinicolo, oltre che a una significativa presenza negli Usa in Virginia. Dopo la laurea in Giurisprudenza nel 1997 presso l’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si trasferisce negli Stati Uniti per perfezionare le conoscenze acquisite durante il corso di studi. Dopo un corso di Enologia presso l’Università di Davis, California, uno stage presso Seagram Chateau & Estate Wines Company, California e una ulteriore esperienza lavorativa presso Gallo, Sonoma, California, nel 1998 ritorna in Europa e si trasferisce in Francia per completare la sua formazione. Fino all’aprile ’99 frequenta i corsi di Enologia presso l’Università Victor Segalen, Bordeaux ed è impegnato fino alla fine del 1999 in stage presso le più rinomate maison francesi: Société Ginestet, Bordeaux, Société Mestrezat & Domaines, Bordeaux e Château Lafite Rothschild, Pauillac. Dopo un periodo di tempo trascorso ancora all’estero, rientra in Italia nel 2000 per iniziare ufficialmente la sua collaborazione aziendale, occupandosi specificamente della produzione e di tutte le attività ad essa connesse presso le realtà produttive sia della Casa Vinicola Zonin sia delle tenute di famiglia. Dal 2008 al 2011 è vicepresidente nazionale di Confindustria Giovani, mentre dal 2010 entra nei consigli d’amministrazione di Unione Italiana Vini e Confederazione Vite e Vino, ricoprendo la carica di vicepresidente www.Uiv.it  
   
   
LA DISTILLERIA ANDREA DA PONTE CONQUISTA LA SUA PASSERELLA CON LO SPUMANTE DON GIOVANNI DA PONTE ROSÉ BRUT VENEZIA D.O.C. SPONSOR D’ECCEZIONE DELL’ALTA MODA ROMANA  
 
Grande successo per Don Giovanni Da Ponte Rosé Brut Venezia d.O.c., che ha allietato i palati degli invitati all’“X Polo Fashion Day”, svoltosi il 6 luglio 2013 presso il Centro Ippico Militare dei Lancieri di Montebello a Roma. Uno degli eventi mondani più attesi dell’estate , promosso dall´Ambasciata del Brasile e con il patrocinio di Alta Roma (centro propulsore della haute couture italiana e nuova piattaforma di lancio per i designer emergenti), che ha visto la Distilleria Andrea Da Ponte partner ufficiale proprio in nome della riconosciuta qualità di questa impresa che, da più di 120 anni, propone prodotti luxury destinati ai palati più raffinati. Alla presenza di giornalisti, fashion blogger, opinion leader del mondo dell’enogastronomia, stilisti, persone dello spettacolo e dell’alta società, Don Giovanni Da Ponte Rosé Brut Venezia d.O.c., ha accompagnato il dolce connubio di tre mondi apparentemente differenti ma con tanti punti di contatto: sport, fashion e beverage. L’alta enogastronomia rappresentata, anche, dalla Distilleria Andrea Da Ponte, l’eleganza e la classe delle creazioni dello stilista Nino Lettieri (ninolettieri.Com) e della testimonial Agnes Gerry, candidata a Miss Mondo; Il fascino del gioco del Polo, che ha concluso l’evento con una gara tra la squadra brasiliana e quella italiana, capitanata da Salvatore Ferragamo. Lo scenario migliore per mostrare e gustare Don Giovanni Da Ponte Rosé Brut Venezia d.O.c., vestito del suo conturbante colore rosa, impreziosito dall’elegante perlage, servito nell’arco dell’intera manifestazione in un’atmosfera quasi surreale ricca dei profumi di questo pregiato vino adatto ad ogni occasione  
   
   
PROSECCO: VERSO LA TUTELA A 360° IL MONDO DEL PROSECCO INCONTRA GLI EUROPARLAMENTARI DELL’INTERGRUPPO VINI PER EVIDENZIARE LA NECESSITÀ DI TUTELARE IL NOME PROSECCO NEL MONDO.  
 
Far conoscere il territorio ed il patrimonio enologico delle denominazioni del Prosecco dimostrando come esso rappresenti un motivo di orgoglio per l’Italia. É questo l´obiettivo che ha permesso l’organizzazione dell’incontro con l’Intergruppo Vini del Parlamento Europeo, composto dalle europarlamentari Astrid Lulling, On.christa Klass, On.agnès Le Brun, promosso dall’On. Giancarlo Scottà e da il Consorzio di tutela della Docg Asolo Prosecco Superiore, il Consorzio di tutela della Docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e il Consorzio di tutela della Doc Prosecco. Momento centrale della visita è stata la conferenza tenutasi a Treviso sabato 13 luglio dove sono intervenuti tutti i soggetti coinvolti e dove si è discusso del tema della tutela. L´incontro è stato incentrato su tre principali aspetti che devono necessariamente caratterizzare la tutela del Prosecco e delle sue denominazioni. Ad aprire i lavori è stato l’On. Giancarlo Scottà, che ha evidenziato come sia fondamentale fare conoscere in prima persona il territorio e l’identità del prodotto a chi ci rappresenta in Europa. Solo così, infatti, l’Intergruppo Vino ha la possibilità di comprendere appieno le istanze presentate dai produttori ed evidenziate proprio in occasione dell’incontro. Ad aprire gli interventi tecnici è stato Innocente Nardi, presidente del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, che ha affrontato la tematica della tutela verso i Paesi Terzi. “Quest’anno l’Italia festeggia il 50° anniversario della legge che tutela le denominazioni di origine e questa storicità dimostra quanto sia importante per il nostro Paese salvaguardare la propria identità. Il tema della tutela è per noi centrale non solo per offrire garanzie al consumatore ma anche per proteggere il lavoro dei produttori che con serietà ed impegno hanno costruito il successo di questo vino. Una protezione che deve essere garantita anche nei Paesi Terzi. Per ora è stato ottenuto un risultato straordinario grazie agli accordi bilaterali negli Stati Uniti ma il prossimo obiettivo saranno Brasile ed Australia, dove il nome Prosecco non è ancora tutelato. “ E’ seguito l’intervento del Presidente del Consorzio di tutela della Docg Asolo Prosecco Superiore Armando Serena, che ha evidenziato la straordinarietà del lavoro fatto finora. “La riorganizzazione del mondo Prosecco, avvenuta nel 2009, rappresenta un risultato importante, reso possibile grazie alla collaborazione di tutti gli attori produttivi della filiera. Un risultato significativo che ci aiuta ora ad affrontare con forti argomenti la problematica Prošek. Sebbene questo vino croato non sia un’imitazione del Prosecco, esso non rappresenta certo una realtà comparabile al Prosecco. Inoltre, poiché quest’ultima è una denominazione riconosciuta a livello europeo, non possiamo accettare la richiesta dei produttori croati perché creerebbe un precedente incoerente con la politica comunitaria finora perseguita.” E’ poi intervenuto il Presidente del Consorzio Tutela Prosecco Doc Stefano Zanette che ha affrontato il problema della tutela a livello comunitario. “Con il successo del Prosecco ottenuto in questi anni era necessario arginare e ridisegnare l’intera area di produzione, a tutela del consumatore e degli stessi produttori. In questo senso il lavoro della Commissione Europea è stato fondamentale ed ha permesso di ottenere quella che oggi è la Doc composta dalle 9 province con le due Docg. Riteniamo necessario però fare un passo successivo richiedendo all’Unione Europea che sia esteso anche alle denominazioni vinicole il regolamento 1151 del 2012, che tutela i prodotti agro-alimentari Dop e Igp. Dal canto nostro stiamo lavorando insieme alla creazione di una società che tuteli in modo unitario e rappresentativo a livello internazionale le tre realtà consortili del Prosecco. E abbiamo già aperto un ufficio di corrispondenza a Bruxelles come presidio in seno all’Unione Europea contro le minacce intra e extra Ue”. A concludere l’incontro è stata l’On. Astrid Lulling, Presidente dell’Intergruppo Vino presso il Parlamento Europeo, che ha anzitutto evidenziato l’importanza del Trattato di Lisbona che ha inserito il principio di codecisione attraverso il quale nulla può accadere all’interno della Pac senza l’assenso del Parlamento Europeo. Tale principio permette ai territori di mettere in evidenza i problemi al momento di ogni decisione della Commissione Europea, permettendo al Parlamento di affrontare ed eventualmente bloccare questioni come ad esempio la liberalizzazione dei diritti di impianto. Riguardo la tematica della tutela delle denominazioni di origine, questa va affrontata in modo unitario a livello europeo. In questo modo si possono ottenere risultati di maggior rilievo come ad esempio nei confronti degli Stati Uniti. Con questi ultimi sono stati avviati negoziati che hanno portato recentemente al riconoscimento del nome Prosecco come proprietà intellettuale dell’Italia. L’on.lulling ha concluso poi il suo intervento, evidenziando come l’intento dell’Intergruppo Vino sia quello di dare soluzioni europee per la viticoltura europea. Il Parlamento Europeo dovrebbe quindi essere visto da tutti i produttori e le organizzazioni dei paesi membri, come un alleato e la visita di questi giorni è di fondamentale importanza proprio per questo motivo. Consorzio di tutela della Docg Asolo Prosecco Superiore - Tel. +39 0423 303981 www.Montelloasolo.it - info@montelloasolo.It  
   
   
LE CREAZIONI DI SEI GRANDI CHEF E LE BOLLICINE DELLO CHAMPAGNE MARGUERITE GUYOT, PER UNA SERATA ECCEZIONALE E SEDUCENTE AL RISTORANTE SCHÖNECK DI FALZES (BZ) VENERDI 19 LUGLIO 2013 DALLE ORE 20.00 INTRIGANTI SEDUZIONI D’ESTATE AL RISTORANTE SCHÖNECK DI FALZES (BZ) CON LO CHAMPAGNE MARGUERITE GUYOT E SEI GRANDI CHEF  
 
Il 19 luglio, le bollicine della Cuvée Séduction Marguerite Guyot saluteranno l’estate 2013 accompagnando le creazioni di Karl Baumgartner e dei suoi amici Norbert Niederkofler, Claudio Sadler, Giancarlo Morelli, Maurilio Garol e Simone Padoan Sarà veramente eccezionale la serata del 19 luglio allo Schöneck di Falzes (Bolzano): cinque grandi chef, ospiti del patron del locale, Karl Baumgartner, presenteranno le loro creazioni che saranno abbinate al fascino intrigante dello Champagne Blanc de Blancs Séduction Marguerite Guyot. Sotto le stelle delle Dolomiti, Norbert Niederkofler (Ristorante St. Hubertus dell’Hotel Rosalpina di San Cassiano Bz, due stelle Michelin), Claudio Sadler (Ristorante Sadler di Milano, due stelle Michelin), Giancarlo Morelli (Osteria del Pomiroeu di Seregno Mb, una stella Michelin), Maurilio Garola (Ristorante La Ciau del Tornavento di Treiso Cn, una stella Michelin), Simone Padoan (Pizzeria I Tigli di San Bonifacio Vr) stupiranno gli ospiti con la loro cucina inimitabile. “Sarà un grande piacere, commenta Florence Guyot, titolare della Maison Marguerite Guyot (che parteciperà alla serata), degustare le seducenti bollicine della nostra Cuvée Blanc de Blancs abbinate ai piatti di questi grandi maestri della cucina”. Saranno inoltre presenti le prelibatezze di Hansi Baumgartner, l’unico affinatore di formaggi altoatesino, Giovanni Assante, con la pasta di Gragnano Gerardo di Nola, Gebhard Lercher, con il Blue Gin Reisetbauer. Espressione delle più soavi sensazioni che solo lo Chardonnay in purezza può regalare, la Cuvée Séduction Marguerite Guyot, ottenuta da un sapiente ed equilibrato blend di uve della Côte de Blancs e della zona di Epernay, è un Champagne potente, di bella evoluzione e maturità, con sentori fruttati; rotondo in bocca con note di miele, ha una bella lunghezza finale e grande freschezza. Il costo dell’ingresso, incluso un aperitivo di benvenuto, è di 20,00 euro (10,00 euro dopo mezzanotte). Per informazioni e prenotazioni : 0474 56 55 50 - info@schoeneck.It Gli Champagne Marguerite Guyot nascono a Damery, nella valle della Marna, vero cuore della Champagne, da un’idea di Florence Guyot, che da anni è tra le protagoniste sulla scena italiana delle bollicine francesi. Un’idea che ha radici nella sua famiglia: frutto di un armonico assemblaggio di cultura italiana e francese, Florence ha respirato fin dall’infanzia, a Lione, i profumi dell’antica cave di proprietà del suo trisnonno e si è ispirata al nome floreale della nonna, Marguerite, vissuta nell’epoca dell’Art Nouveau, per dare vita al suo Champagne. Www.champagnemargueriteguyot.com  
   
   
POMMERY E L’INCONFONDIBILE LIRICA DELLE BOLLICINE VRANKEN-POMMERY ITALIA CONFERMA ANCHE QUEST’ANNO LA SPONSORSHIP CON IL FESTIVAL PUCCINI 2013.  
 
Per il quarto anno consecutivo Pommery Italia affiancherà il Torre del Lago Opera Festival, il prestigioso festival lirico dedicato a Giacomo Puccini e giunto ormai alla 59° edizione grazie alla presenza delle grandi stelle dell’opera. Un’operazione che rientra nella filosofia Pommery: sostenere l’arte e la cultura e valorizzare l’Art de bien vivre. Lo charme della cuvée Pommery Noir sarà presente nelle serate clou del Festival Puccini 2013, la Maison di Reims offrirà una flûte durante le pause dell’Opera in occasione degli spettacoli del 12-13-19-26 luglio e degli spettacoli di prosa del 3-13-29 agosto per enfatizzare il fascino e l’emozione della grande teatro sotto le stelle. Oltre a Giacomo Puccini, l’edizione 2013 del Torre del Lago Opera Festival rende omaggio ad altri due illustri compositori italiani: Giuseppe Verdi nel bicentenario della nascita e Pietro Mascagni nel 150 anniversario della nascita. Tosca, Turandot e il Tabarro, ma anche Cavalleria Rusticana e Rigoletto: 5 titoli d’opera e 16 serate nel grande teatro all’aperto in riva al Lago Massaciuccoli. Per rafforzare la collaborazione tra Vranken Pommery Italia e il Festival Pucciniano anche quest’anno verrà proposta la linea “Brinda al Belcanto”, una linea esclusiva di Champagne Pommery per omaggiare la kermesse lirica. Eleganti cofanetti onorano quattro opere di Puccini e custodiscono la cuvée Pommery Noir: etichetta nera di Champagne, creata in esclusiva da Pommery Italia per il nostro Paese, in perfetta sintonia con il Torre del Lago Opera Festival per omaggiare l’opera italiana. Le preziose bottiglie Pommery Noir Limited Edition saranno in vendita in occasione delle serate del Festival Puccini 2013  
   
   
ALL’HOTEL IMPERIALE DI TAORMINA L’EDIZIONE 2013 DELLE ‘CENE CHIC’. SI SVOLGERÀ IL 30 LUGLIO SULLA ROOF TERRACE PANORAMICA DELL’ALBERGO LA FESTA D’ESTATE DELLA CHARMING ITALIAN CHEF (CHIC)  
 
Sarà l’Hotel Imperiale di Taormina a ospitare quest’anno la Festa d´Estate che l’associazione Chic (Charming Italian Chef) propone agli appassionati gourmet che si trovano in Sicilia. L’evento che si terrà il 30 luglio dalle ore 21:00, sulla splendida Roof Terrace panoramica dell’albergo, è il terzo appuntamento annuale che vede riunirsi Chef stellati siciliani come Pietro d’Agostino della Capinera di Taormina e Accursio Craparo della Locanda del Colonnello di Modica, affiancati da Fabio Baldassarre, del ristorante Unico di Milano e di Opson, il ristorante dell’Hotel Imperiale, Paolo Trippini del ristorante Trippini di Civitella del Lago (Tr) e Lino Scarallo di Palazzo Petrucci a Napoli. “Una squadra di ben 5 Chef di grande prestigio è un biglietto da visita straordinario per la promozione di Taormina” – ha dichiarato Giacomo Battafarano, Direttore Generale dell’Hotel Imperiale. “Sarà una festa da non perdere, per celebrare l´estate, con aperitivo e buffet sulla nostra bellissima terrazza e musica dal vivo. Gli ospiti delle ‘Cene Chic’ potranno toccare con mano la cucina creativa dei cuochi che dal vivo prepareranno gustosi piatti della tradizione del proprio territorio.” Il circuito di eventi ‘Cene Chic’ si pone l’obiettivo di avvicinare all’alta cucina il maggior numero di appassionati, offrendo l’opportunità di degustare, in una sola serata, piatti delle diverse tradizioni delle cucine regionali italiane in un ambiente conviviale e informale. Con isole regionali allestite per rappresentare diverse zone dell’Italia, gli Chef protagonisti propongono al pubblico il meglio della propria storia culinaria abbinati a grandi vini e prodotti di aziende selezionate (che quest’anno saranno Selecta, Pasta De Cecco, Acqua Valverde, Riso Buono la Mondina, Koppertcress, Délifrance/ Panitaly e i vini di Feudi di San Gregorio), unendo idealmente le tradizioni delle zone di provenienza, all’innovazione e alla creatività. Per aggiornamenti e prenotazioni consultare www.Chiarmingitalianchef.com o chiamare l’Hotel Imperiale Taormina al numero 0942-625202. Con le sue 63 camere, di cui 14 Suites dotate di eleganti arredi e delle più moderne tecnologie e comfort, l’Hotel Imperiale Taormina è ideale per trascorrere momenti di rigenerante relax e delizia dei sensi, grazie anche alla Spa di 260 mq ed al raffinato gusto del nuovo ristorante Opson, a cura dello chef stellato Fabio Baldassarre. Situato nel centro storico di Taormina, l’Hotel Imperiale offre ai propri ospiti un panorama mozzafiato, con il Teatro Greco in primo piano e il mare, da Capo S. Alessio alla baia di Naxos, a colorare lo sfondo  
   
   
ITALIA DEL VINO-CONSORZIO E ISTITUTO GRANDI MARCHI: AL MIPAAF UN INNOVATIVO PIANO TRIENNALE PER CONQUISTARE IL MERCATO CINESE  
 
Due fra i primari consorzi privati per la promozione del vino italiano all’estero - l’Istituto Grandi Marchi e Italia del Vino-consorzio - hanno presentato, il 28 giugno us al Ministero per le Politiche agricole e forestali, un progetto triennale d’intervento per il mercato cinese per un investimento complessivo di 4,7 milioni di euro. Rispetto a quanto avanzato sino ad oggi da singole realtà imprenditoriali o territoriali, questo progetto racchiude importanti elementi di novità che cercano di invertire una situazione di mercato oltremodo complessa. Nonostante negli ultimi anni sia notevolmente cresciuta la presenza italiana in tutte le principali rassegne e manifestazioni in Cina, la quota di mercato del vino nazionale si è ulteriormente ridotta: la contrazione è stata importante scendendo dall’8% del 2006 al 6% fatta registrare nel 2012. L’italia ha venduto nel principale mercato mondiale per abitanti e per potenzialità nel 2012 appena 75 milioni di euro fra vini sfusi e imbottigliati contro i 612 collocati dalla Francia, i 177 dall’Australia, i 114 dal Cile e gli 87 dalla Spagna. «Questa situazione non è più sostenibile – sottolineano i presidenti dei due consorzi, Piero Antinori ed Ettore Nicoletto – e il rischio concreto è quello di venire relegati in posizioni ancora meno influenti. Siccome il vino italiano è vincente ovunque nel mondo per qualità, capacità di integrarsi con le cucine locali e prezzo, il problema sta, secondo noi, nella frammentazione della nostra proposta complessiva. Ci siamo presentati in molti contesti, ma sempre individualmente, cercando di spiegare ad un pubblico non compiutamente formato, tutta la complessità della produzione italiana. Troppe informazioni, in troppo poco tempo. Il risultato è che non ci hanno capiti». Da qui nascono le molte innovazioni di questo progetto che, per la prima volta, punta ad intercettare tutti i diversi pubblici di riferimento: importatori ed operatori commerciali; chef e sommelier; consumatori. Si tratta di azioni a carattere istituzionale, di carattere precompetitivo, non mirate quindi al supporto commerciale dei singoli marchi, volte a formare adeguatamente tutti gli operatori della filiera distributiva, il personale che dovrà spiegare al pubblico le caratteristiche dei nostri vini e, infine, il largo pubblico che verrà coinvolto attraverso un mix di azioni: la pubblicazione di un indispensabile dizionario italiano-mandarino con tutti i vocaboli dell’enogastronomia del Bel Paese; una guida a come abbinare le cucine tradizionali cinesi coi vini italiani e, infine, una piattaforma web, sempre in mandarino, col coinvolgimento di blogger, giornalisti e chef cinesi. Mix importante di azioni anche per gli operatori commerciali, chef e sommelier: degustazioni guidate, momenti di formazione in Cina ed in Italia: «L’italia del vino è per sua natura articolata e complessa – spiega Piero Antinori – : se vogliamo avere degli “ambasciatori” cinesi dobbiamo fare in modo che arrivino in Italia, visitino i tanti territori, conoscano i produttori, vedano come nasce un grande vino italiano. Soltanto così potranno poi convincere in patria i propri clienti». «Questo progetto ha un impatto economico importante – aggiunge Ettore Nicoletto – ma la sua presentazione al Mipaaf non vuole rappresentare la solita “richiesta” di contributi. Anzi. Le aziende aderenti ai due consorzi si impegnano ad investire ancora più massicciamente in questa operazione. La presentazione vuole soprattutto testimoniare la volontà di coinvolgere il più possibile anche altri attori del made in Italy: eccellenze della gastronomia, della cucina, personaggi dello sport, della cultura e dello spettacolo, l’industria tecnologica: tutto quanto è il meglio dell’Italia in uno sforzo comune per il rilancio del vino italiano in Cina». Nei prossimi tre anni, se questo progetto verrà accolto dal Mipaaf, verranno quindi realizzati in Cina investimenti complessivi, pubblici (Ocm) e privati, pari a 4,7 milioni di euro. Italia del Vino-consorzio e Istituto Grandi Marchi rappresentano 32 imprese italiane del comparto vino con 20mila ettari coltivati in tredici regioni italiane. Complessivamente occupano circa 3mila addetti e realizzano un fatturato complessivo di 1,4 miliardi di euro, di cui ben 750 milioni sono rappresentati da esportazioni, il 17% dell’export complessivo italiano di settore. Italia del Vino-consorzio: Gruppo Italiano Vini, Cantine Lunae, Medici Ermete, Banfi, Drei Donà Tenuta La Palazza, Ferrari, Gancia, Marchesi di Barolo, Santa Margherita, Sartori, Terredora, Casa Vincola Zonin. Istituto del vino italiano di qualità Grandi Marchi: Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi