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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Marzo 2011
MILANO (PALAZZO ISIMBARDI, SALA ANTE GIUNTA, CORSO MONFORTE 35): UN BACIO PER L´ITALIA – HAYEZ, LA GENESI DI UN CAPOLAVORO - 17 MARZO / 25 APRILE 2011  
 
Nell´ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell´Unità d´Italia, la Provincia di Milano presenta, nella prestigiosa sede di Palazzo Isimbardi, il progetto espositivo Un Bacio per l´Italia. Hayez. La genesi di un capolavoro. La mostra è aperta dal 17 marzo al 25 aprile 2011 presso la Sala Ante Giunta della dimora storica milanese e ospita quattro opere del grande artista veneziano Francesco Hayez, tra cui il famoso Bacio nella redazione più privata e intima delle quattro realizzate dal Maestro, il piccolo olio donato dall´artista alla sorella della modella e amica Carolina Zucchi. Accompagnano l´esposizione del dipinto tre acquerelli, che introducono il visitatore allo spirito della mostra: L’addio o L’ultimo bacio di Romeo e Giulietta (1830 circa), Un pensiero malinconico (1842) e Il Bacio (1859) rappresentano infatti l´antefatto del più celebre dipinto che, in una dimensione allegorica, diviene strumento visivo utile a ripercorrere la marcia verso la creazione dello Stato Unitario. Considerato uno dei più significativi interpreti del Romanticismo italiano, attraverso il celeberrimo Bacio, Hayez non solo celebra infatti il sentimento d´amore romantico ma anche quello patriottico. In un crescendo di complessità stilistica e di pregnanza simbolica, Hayez - in quattro successive redazioni dell´opera - esalta l´epopea risorgimentale attraverso il simbolico ultimo e appassionato saluto d´amore che precede la partenza del soldato per la battaglia, atto eroico che riconsegnerà l´Italia unita. L´opera apparve per la prima volta al pubblico a Brera il 9 settembre 1859, suscitando un immediato e unanime consenso sia per il tema romantico così appassionatamente rappresentato sia per il motivo patriottico che incarnava. Oltre alla famosa redazione del 1859, tutt´oggi custodita presso la Pinacoteca di Brera, esistono altre tre versioni realizzate tra il 1859 e il 1861, tutte facenti parte di collezioni private. Il dipinto presentato a Palazzo Isimbardi, giunto agli attuali proprietari per via ereditaria dalla famiglia Zucchi, da molti anni non veniva più esposto ed è eccezionalmente presentato in questa occasione. Rispetto alla tela di Brera, questo olio aggiunge, al di là di qualche elemento architettonico mutato, un dettaglio di rilievo: il panno bianco, un velo caduto, che rappresenta una novità significativa nella definizione del messaggio politico proprio dell´opera. Il bianco (che nella scena di Brera era affidato solo alle maniche della veste della donna), il verde del risvolto del mantello, il rosso della calzamaglia dell´uomo e l´azzurro dell´abito femminile: incrociati sono i colori che vanno a comporre le bandiere delle due nazioni sorelle, Italia e Francia, la cui alleanza aveva reso possibile la vittoria contro gli Asburgo. È la versione del 1861, poi, a rappresentare il raggiungimento dell’ideale unitario: con l’impresa dei Mille, l’Italia aveva dimostrato di poter fare a meno della Francia e Hayez elimina il riferimento all’azzurro dell’abito della donna, che diviene ora una serica veste bianca, lasciando così posto ai soli colori del vessillo del neonato Regno d’Italia. La mostra costituisce anche un’occasione di visita di preziosi interni dell’ala “storica” di Palazzo Isimbardi, aperti al pubblico solo in occasione di visite guidate. "La Provincia di Milano, nell’ambito del programma per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità Nazionale, ha ritenuto significativo proporre una mostra dedicata alla genesi di una delle opere più note della pittura italiana del Xix secolo - osserva il Presidente della Provincia di Milano On. Guido Podestà - L´ultimo bacio dato a Giulietta da Romeo accompagna sia la pittura di Hayez che l´intera vicenda risorgimentale e unitaria, divenendone un potente e riconosciuto simbolo già all’esposizione Universale di Parigi del 1867. La passione che si può leggere nel dipinto di Hayez rappresenta il simbolo e il riconoscimento di un comune fondamento: alle assonanze di una lingua, alle promesse di una cultura millenaria, ad un sentimento di Nazione fondato sul sentirsi un popolo unito da un comune destino". "Riteniamo che il grande Valore dell’Unità della Nazione debba essere considerato perenne e da trasmettere alle future generazioni affinché conoscano le proprie origini storiche e culturali, mantenendo viva la passione per il bene comune e l’Unità della Nazione, riconosciuti come fondamento di ogni interesse particolare - aggiunge il Vice Presidente e Assessore alla Cultura Novo Umberto Maerna - E’ questo l’auspicio e l’obiettivo che tramite questa mostra intendiamo perseguire, convinti che ancora oggi il Bacio di Hayez rappresenta in modo autentico i sentimenti, le passioni e l’anima del nostro popolo, finalmente divenuto Nazione". Informazioni al pubblico: Provincia di Milano, www.Provincia.milano.it , tel. 02 7740.6302  
   
   
50 CAPOLAVORI DEL BAROCCO LOMBARDO IN MOSTRA PER LA PRIMA VOLTA NEGLI USA  
 
Dal 18 marzo al Brogan Museum in Florida. Cinquanta capolavori del Barocco Lombardo, provenienti dalla Pinacoteca di Brera, saranno esposti per la prima volta negli Stati Uniti, al Mary Brogan Museum of Art and Science di Tallahassee in Florida, a partire dal 18 marzo sino 20 luglio 2011. “Una mostra che coniuga la valorizzazione dell’importante patrimonio artistico della Pinacoteca di Brera, grande eccellenza di Milano, con la promozione internazionale della città - commenta l’assessore al Turismo, Marketing territoriale e Identità Alessandro Morelli -. L´esposizione permetterà a tanti cittadini americani di conoscere meglio la storia e la cultura della nostra città, contribuendo a rafforzare l’immagine di Milano quale città d’arte, cultura, storia che con le sue tante meraviglie di ogni tempo, assieme alla cultura Barocca che oggi portiamo negli Usa, affiancano grandi atti d’amore per la propria terra come le Cinque Giornate”. La mostra ha ottenuto il riconoscimento dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, il patrocinio e il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, oltre al patrocinio e alla partecipazione dell’Assessorato al Turismo del Comune di Milano. Durante il periodo della mostra, il Brogan Museum ospiterà una serie di lezioni e conferenze a supporto del progetto. Nell’ambito del programma educativo saranno realizzati alcuni strumenti di supporto, quali il Newspaper In Education(nie), pubblicazione che sarà prodotta per offrire approfondimenti sul significato e sui risvolti dell’Era Barocca, sulla mostra stessa, sulle fasi di restauro e sulla Pinacoteca di Brera. Concepita per le scuole medie superiori, sarà distribuita nelle nove contee di competenza del Brogan Museum di Tallahassee. La maggioranza di tali contee è stata dichiarata dal Dipartimento per gli Affari Culturali dello Stato della Florida, economicamente e culturalmente svantaggiata. Ed è anche in quest´ottica che va vista l´operazione del Brogan Museum che, assieme alla Pinacoteca di Brera e a Ilaria Niccolini Production, promuove un evento al di fuori dei circuiti tradizionali per mostre di questa importanza. La pubblicazione Nie sarà collegata anche al Sunshine State Standards,il programma per lo sviluppo educativo della Florida, e fungerà anche da guida per il pubblico del Museo. La curatela artistica della mostra, sia negli Usa che in Italia, è di Simonetta Coppa, responsabile per la sezione Pittura Lombarda Barocca della Pinacoteca di Brera  
   
   
MILANO (GIOMARCONI): SIMON FUJIWARA, PHALLUSIES (UN MISTERO ARABO), 2010 - 2011  
 
L´arte erotica non è esattamente tra gli argomenti principali della storia Islamica, così quando un antico, gigantesco masso scolpito a forma di fallo venne scoperto sotto le fondamenta di un nuovo museo in costruzione nel deserto arabo, la reazione fu naturalmente di panico. Non vennero scattate fotografie, e non esiste nessuna documentazione della sua scoperta, nè della sua sparizione. Qualcuno dice sia stato distrutto, e una leggenda narra che una cassa non etichettata fu vista partire per una "destinazione sconosciuta". Chi ha parlato sono stati un manipolo di uomini inglesi, che lavoravano nel cantiere nel 1999. Essi deposero sulla scoperta del fallo, ma con versioni discordanti: qualcuno diceva che aveva testicoli, qualcun altro che era solo una colonna di pietra, qualcuno diceva che era lungo tre metri, altri sei. Ma la questione qui non è la misura, è la forma che conta. Fallo o no? Nessuno può mai conoscere la verità, ma come qualsiasi buona storia erotica, la verità si confonde spesso con la finzione. Simon Fujiwara è nato a Londra, nel 1982. Vive e lavora tra Berlino e Londra. Nel 2011 è stato insignito del South Bank Arts Awards, come artista emergente. E´ stato inoltre insignito nel 2010 del Baloise Art Prize, in occasione di Art Basel 41 e del Cartier Award per Frieze Art Fair. Tra le mostre personali: Proyectos Monclova, Mexico City (in corso), Julia Stoschek Collection, Düsseldorf; Mak Center for Contemporary Art, Los Angeles; Neue Alte Brücke, Frankfurt; Architecture Foundation, London. Le sue prossime mostre personali saranno presentate presso: Baltimore Contemporary Museum, Baltimore (2011); Hamburger Kunsthalle, Hamburg (2011); Tate St. Ives, St. Ives (2012); Cca Wattis Institute, San Francisco (2012) Tra le mostre collettive: Singapore Biennale, Singapore; 29th Sao Paulo Biennale, Sao Paulo; Castello di Rivoli, Torino; Kunsthalle Göteborg, Göteborg; Musac, Leon; Gam, Torino; Temporärer Kunsthalle, Berlin; 53rd Venice Biennale ("The Collectors", Padiglione dei Paesi Nordici, con Elmgreen & Dragset), Venezia; Galleria Massimo de Carlo, Milano; "This is Not Vauxhall", a cura di Elmgreen & Dragset, 51 Devon Street, London; Neue Alte Brücke, Frankfurt. Fujiwara parteciperà a Performa 2011, New York. Opere di Fujiwara sono presenti nelle collezioni: Prada, Milano; Hamburger Kunsthalle, Hamburg; Parasol Unit Foundation, London; David Roberts Art Foundation, London. Inaugurazione: venerdì 8 aprile 2011 dalle 19:00 alle 21:00 Dal 9 aprile al 14 maggio 2011. Dal martedì al sabato 10:30-12:30, 15:30-19:00 Info: info@giomarconi.Com  - http://www.giomarconi.com/    
   
   
VIGEVANO (SPAZIO ARTES): ALESSANDRA VINOTTO “…E DIO CREÒ LA DONNA” 19 MARZO / 12 APRILE 2011  
 
“…e Dio creò la donna” è il titolo del progetto espositivo di Alessandra Vinotto che si terrà presso lo spazio Artes dal 19 marzo al 12 aprile 2011. Alessandra Vinotto è un’artista a tutto tondo. Dopo la laurea in critica teatrale, esordisce giovanissima come fotografa di teatro, riuscendo a cogliere le suggestioni del teatro nelle sue mille sfaccettature. In particolare ha dipinto e dipinge con la fotografia, regalandoci immagini splendide che ci parlano di lei e del suo essere divenuta, attraverso un sofferto percorso fisico ed emotivo, la donna, la madre e l’artista che è oggi. Nel 2010 al 3D Film Festival di Hollywood, ottiene il prestigioso premio “Best 3D Music video Award 2010” con il video “Wild dogs run”, passando dalla fotografia alla regia di videoclip 3D. Tutta la sua arte è supportata da lunghi e meticolosi studi e segnata da esperienze sul campo. Dotata della modestia dei grandi e della genialità propria dell’artista, in questo progetto, parla delle donne ricordandoci che il futuro è nelle loro mani e che nella magia del corpo femminile risiedono la vita e la bellezza. Come nell’omonimo film del 1956 di Roger Vadim, interpretato dalla giovanissima e splendida Brigitte Bardot: “… et Dieu crèa la femme” Alessandra Vinotto ci presenta una serie di “ritratti” al femminile spregiudicati e insieme candidi e disarmanti, rifiutando ogni facile strumentalizzazione del corpo della donna. Diego Cugia parlando delle donne scrive “le donne rinascono sempre anche dalle catastrofi più terribili…perché sono nate per dare la vita e quando rinascono sono ancora più luminose di prima”. Alessandra Vinotto ne è la dimostrazione. La malattia e un terribile incidente d’auto, da cui si è ripresa dopo molti mesi, sono stati il punto di partenza per la rinascita dell’artista che ci regala la sua arte grazie alle splendide immagini che riesce a creare. Attraverso la sua scienza fotografica, Alessandra Vinotto è riuscita a trasformare l’immagine fotografica in opera d’arte, sovvertendo l’opinione negativa ascritta all’uso del mezzo fotografico, quale limite alla fantasia e al genio dell’artista. Lo spettatore entra con leggerezza ma in profondità nella relazione col corpo, in questo caso femminile, e ne scopre le meraviglie e la poetica. Nelle opere ci sono lampi di energia luminosa che ruotano intorno al corpo femminile, alcune volte celato dalla post-produzione, trasformando l’immagine in magia. “…e Dio creò la donna” è un progetto che parte dallo spazio espositivo Artes di Vigevano e si propone come un viaggio in Italia e all’estero. Le opere sono in tiratura limitata e seguono, come sempre per gli artisti presentati da Rosy Fuga De Rosa, un progetto che racconta una “storia” non solo una mostra d’arte. Inaugurazione: 19 marzo ore 18.00 Alessandra Vinotto “… e Dio creò la donna” 19 marzo / 12 aprile 2011 Spazio Artes, Via Agnese Riberia, 9 27029 Vigevano (Pv) Orari di apertura: da lunedì a venerdì 10.00-13.00, 15.30-19.00 Sabato 16.00- 19.00 Domenica su appuntamento Info: 0381 70530 Email: artes.Segreteria@alice.it  
   
   
PAVIA (CASTELLO VISCONTEO, VIALE XI FEBBRAIO, 35): LEONARDESCHI. DA FOPPA A GIAMPETRINO: DIPINTI DALL’ERMITAGE DI SAN PIETROBURGO E DAI MUSEI CIVICI DI PAVIA - 20 MARZO / 10 LUGLIO  
 
L’attività dei seguaci di Leonardo - la cui rivoluzione in pittura non poteva non influenzare stuoli di artisti - è divenuta un’eco originale, un’eco intensa che la straordinaria mostra in programma al Castello di Pavia dal 20 marzo al 10 luglio 2011 ci aiuterà a cogliere. Per la prima volta il Museo Statale Ermitage presta un nucleo importantissimo di dipinti lombardi del Cinquecento: 22 opere della sua collezione, molte delle quali considerate fi no a tutto l’Ottocento originali di Leonardo, che insieme ad altrettanti dipinti delle collezioni pavesi condurranno il visitatore a scoprire quanto il genio toscano in terra lombarda abbia determinato e reso possibile nuovi sviluppi artistici; una intensa stagione ove seguaci e imitatori del Maestro acquisivano, interpretavano e diffondevano il “nuovo” leonardesco. La mostra Leonardeschi. Da Foppa a Giampietrino: dipinti dall’Ermitage di San Pietroburgo e dai Musei Civici di Pavia proporrà dunque testimonianze di prim’ordine della pittura lombarda del periodo di massima fioritura del Rinascimento, come la Sacra famiglia e Santa Caterina di Cesare da Sesto che Stendahl considerava la cosa migliore creata da Leonardo o la famosa Flora di Francesco Melzi, l’allievo prediletto del Maestro: opera che per trent’anni non è uscita dalle sale dell’Ermitage e che il prestigioso museo russo ha voluto prestare per questo importante evento, curato da Tatiana Kustodieva, conservatore dell’Ermitage, e da Susanna Zatti direttore dei Civici Musei di Pavia (Catalogo Skira). E numerosi saranno anche i quadri esposti per la prima volta fuori dalla Russia, in questa occasione. Tra questi, la Maria Maddalena penitente di Giampietrino, a suo modo un antesignano del manierismo lombardo, e l’importantissimo San Sebastiano di Luini, un ritratto, unico nel suo genere, di un governante di Milano (forse Francesco Maria Sforza) con le sembianze del patrono della città, a sottolineare le pene d’amore per una donna. Promossa dal Comune di Pavia, Musei Civici di Pavia e Museo Statale Ermitage, dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia e dall’Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi, con la collaborazione della Fondazione Ermitage Italia e dell’Università di Pavia e il patrocinio della Provincia di Pavia, organizzata dai Musei Civici di Pavia e da Villaggio Globale International, la mostra è stata quindi inserita dai Governi dei due Stati tra gli eventi principali dell’Anno Italia/russia, insieme ad un’altra esposizione organizzata e promossa da Pavia e dall’Ermitage - dedicata alla pittura italiana dell’Ottocento - che il prossimo autunno verrà inaugurata a San Pietroburgo. Entrambi questi eventi sono infatti il frutto di una comune progettazione e di un più ampio e variegato programma di collaborazioni avviato, fi n dal 2009, tra Pavia e l’Ermitage con la Fondazione Ermitage Italia, per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico, la ricerca scientifica, il restauro, lo studio della museologia e del collezionismo. Il progetto dedicato ai pittori lombardi attivi tra il Xv e l’inizio del Xvi secolo e dunque alla stagione artistica che precedette, accompagnò e seguì l’esperienza milanese di Leonardo - dal 1482 al 1499 e poi dal 1507 al 1512/13 - nasce dunque da due considerazioni. Da un parte vi è infatti la consapevolezza dell’importanza che Pavia ebbe nella maturazione degli studi e delle riflessioni del Maestro e nella penetrazione dei suo dettami artistici (gli studi per lo sviluppo a pianta centrale della Cattedrale, gli spunti di idraulica, le amicizie, l’incontro con il Salai, l’impressione della grande statua equestre del Regisole, le opere dei suoi seguaci per la Certosa, ecc.); dall’altra il desiderio di approfondire grazie alle importantissime collezioni russe eccezionalmente esposte in Italia, in dialogo con quelle pavesi, un aspetto quanto mai affascinante e intrigante della storia artistica lombarda e del nostro Rinascimento. Il fenomeno dei Leonardeschi, guardato con sospetto dalla critica d’inizi Novecento - “creatori di cadaveri galvanizzati” li aveva definiti Roberto Loghi con colorita veemenza - è stato valutato con grande interesse e attenzione a partire dagli ultimi decenni del Xix secolo. E’ evidente che le possibilità creative dei seguaci di Leonardo non si limitarono infatti ad una ripetizione stantia delle tipologie e degli schemi leonardeschi ma svilupparono in modo molto dinamico l’arte lombarda contribuendo al suo rinnovamento e nel contempo permisero il diffondersi di una nuova arte in tutta Italia. E’ come se un fremito avesse scosso la terra, ma nel contempo fosse necessaria la presa di coscienza, l’assimilazione e la rielaborazione di quel che di sconvolgente era accaduto: e questo in Lombardia fu possibile grazie all’opera - con esiti di assoluto livello e spesso di grande poesia - di artisti come Melzi, Cesare da Sesto, Luini, Boltraffi o ecc. “...Straordinari artisti, - scrive Michail Piotrovskij, direttore dell’Ermitage, nella sua presentazione parlando dei Leonardeschi e della “scuola” di Rambrandt - che hanno fatto dei grandi maestri non soltanto un evento, ma un vero e proprio fenomeno.” Ai tempi in cui comparve Leonardo alla corte di Ludovico il Moro, la Lombardia era abbastanza arretrata dal punto di vista culturale. A Milano si conservava lo stile gotico internazione molto amato dalla corti dei governanti, che continuavano a seguire nei propri castelli, per molti aspetti, uno stile di vita feudale. La scena era allora dominata da Vincenzo Foppa, il pittore sicuramente più importante al tempo, e dagli inizi “argentei” della pittura del suo seguace: Ambrogio Borgognone. La mostra ne dà conto con alcune opere importantissime prestate dall’Ermitage: i due pannelli con le figure di Santo Stefano e l’Arcangelo San Michele, parte del polittico realizzato da Foppa nel 1461 su committenza di Battista Spinola per la Chiesa di San Domenico a Genova, e il San Giacomo Maggiore del Borgognone (dipinto che non compariva nella mostra dedicata all’artista a Pavia nel 1996), dai riccioli lucenti e dalle splendide rifiniture della veste. A questi si aggiungono a Pavia due capolavori conservati nelle collezioni dei Musei Civici che ribadiscono il ruolo di primo piano dei due pittori nel clima del rinascimento lombardo: il Cristo portacroce di Bergognone, caratterizzato da grande raffinatezza e delicati passaggi cromatici, strettamente legato al cantiere della Certosa (in cui il pittore è impegnato a partire dal 1488) e la Pala Bottigella di Foppa, realizzata tra il 1477-78 e il 1485 - 87 per la cappella Bottigella della chiesa pavese di San Tommaso. La pala è da poche settimane tornata visibile nella Pinacoteca dopo un lungo, importante restauro. Ma l’interesse per la luce di Foppa e Borgognone non ha nulla a che vedere con il modo in cui affronta il problema Leonardo, che propostosi a Ludovico il Moro soprattutto come ingegnere e idraulico, inizierà viceversa a imporsi a Milano proprio partendo dalla pittura. E dopo un’opera programmatica come la “Vergine delle rocce”, il cartone con “Sant’anna”, la “Dama con l’Ermellino” e “l’Ultima Cena”, non sarà più possibile non confrontarsi con lui e tornare alla vecchia arte. In realtà già la copia di un pittore anonimo, qui esposta, tratta liberamente della giovanile Madonna Benois, realizzata da Leonardo ancora in Toscana - uno dei due capolavori di mano del Maestro conservati all’Ermitage insieme alla “Madonna Litta” - ben testimonia la capacità di presa dell’arte di Leonardo e lo scontarsi delle tendenze nuove e vecchie nell’arte italiana di fine Quattrocento. Leonardo presso la corte degli Sforza, anche per far fronte ai tanti impegni, si contorna di allievi, aiutanti, seguaci che in vario modo recepiranno la lezione leonardesca testimoniando la fortuna delle sue concezioni espressive e formali, in primis la tecnica dello sfumato, e la volontà di studiare e rappresentare i moti dell’anima. Prima di tutti c’è Francesco Melzi: uno degli allievi preferiti dal Maestro, tanto che Francesco seguirà il l da Vinci in Francia ed erediterà i suoi disegni e manoscritti. La produzione certa di Melzi si basa su pochissime opere, ma l’attribuzione della bellissima Flora dell’Ermitage - che Tatiana Kustodieva colloca non prima del 1520 ca. - è condivisa dalla più recente critica. In realtà la tela che svolge il tema del grande mistero della natura, fondamento di tutto l’universo, era stata acquista all’asta dall’Ermitage, dopo la morte del re dei Paesi Bassi Guglielmo Ii, nel 1850, come opera di Leonardo, ed era stata pagata 40.000 franchi. Il nome di Giampietrino (Giovanni Pietro Rizzoli) viene menzionato in uno dei manoscritti di Leonardo del 1497 ma i suoi primi lavori risalgono al 1508. Divenne presto dotato di un’individualità abbastanza brillante e di una riconoscibile maniera di esecuzione. Tra i lavori prestati dall’Ermitage vi sono il Cristo con il Simbolo della Trinità, originale dal quale deriva la copia di Brera, l’Apostolo Giovanni, a lui attributo per la prima volta nel 1995 dalla Kustodieva, grazie ai risultati delle indagini ad infrarossi che hanno rivelato un’altra composizione sottostante, la bellissima Madonna con il Bambino e - infine - la Maria Maddalena penitente, acquistata nel recente 1977 da un privato. Sarà quanto mai interessante confrontare la Madonna pietroburghese con la splendida pala d’altare eseguita nel 1521 per la Chiesa di San Marino a Pavia: confronto che secondo i curatori permetterebbe - per la grande unità della composizione e l’originalità dell’idea concepita per il dipinto delle collezioni russe - di datare l’opera dell’Ermitage ad un periodo più tardo. Anche la Maria Maddalena penitente - tema determinante nella produzione di Giampietrino, che ne offre una interpretazione di grande dolcezza in diverse varianti - può essere messa in relazione diretta con l’esemplare dello stesso soggetto nelle collezioni pavesi, ove è stato riconosciuto il prototipo della Maddalena orante con le mani giunte. Indiscutibile maestro guida nella Lombardia del Cinquecento è Bernardino Luini la cui autonomia e le innovazioni ottenute nel campo della forma e del ritmo non hanno bisogno d’essere dimostrate. Purtuttavia anche lui fu attratto dalla magia della pittura di Leonardo. Tra i suoi lavori più leonardeschi prestati dall’Ermitage vi è la Santa Caterina, intrisa di grande liricità, opera forse appartenuta nel Xvii secolo - quale eccezionale Leonardo - al Duca di Modena e acquistata dalla Zar Alessandro I nel 1815 dalla collezione Boharnais. Bernardino Luini sarà rappresentato in mostra anche con due porzioni di affreschi provenienti dalla celebre Villa della Pelucca, appartenuta a Gerolamo Rabia e affrescata dal Luini intorno agli anni Venti del Cinquecento, ora di proprietà dei Musei Civici di Pavia, e da alcune repliche e prove di bottega - sempre pavesi - che attestano la fortuna delle sue soluzioni vicine agli esempi del maestro. La Sacra famiglia con Santa Caterina di Cesare da Sesto, una delle figure più significative della pittura lombarda del Xvi secolo, è un gioiello dell’esposizione permanente della pittura italiana dell’Ermitage. Jacob Staëhlin nel compliare l’elenco dei quadri pervenuti all’Ermitage negli anni Sessanta del Settecento scriveva: “Leonardo da Vinci. Una delle cose più sublimi di questo maestro…. Acquistata nel 1769 per 5.000 rubli” e, come abbiamo visto, anche Stendahl ne rimase affascinato. Il tuffo nella grande arte lombarda, all’insegna del da Vinci, continua con il Sodoma (Giovanni Antonio Bazzi), che trova in Leonardo un’importante fonte di ricerca creativa, tanto che nel suo Cupido in paesaggio sembra cogliere l’esito degli studi condotti da Leonardo sui fanciulli nell’atto di giocare; e ancora con Giovanni Francesco Caroto - veronese, presente sulla scena milanese intorno ai primi decenni del Cinquecento - che oggi è considerato molto più “leonardesco” di quanto non apparisse in precedenza: la scoperta del mondo interiore introdotta da Leonardo è evidente nell’opera dell’Ermitage Madonna con i Santi Francesco e Caterina. Altre opere del grande museo russo in mostra, riconducibili alla scuola leonardesca, sono ancora di difficile attribuzione, ma non meno interessanti. In particolare l’Angelo che, anche se in cattive condizioni, è l’unica replica della celeberrima opera di Leonardo descritta dal Vasari - mai pervenuta in età moderna - raffigurante effettivamente un angelo e non il Giovanni Battista ed è anche la versione più vicina alla descrizione del Vasari; o ancora il dipinto raffigurante una Donna nuda, acquistato alla fine del Settecento presso Robert Walpole - già ministro sotto i due re inglesi Giorgio I e Giorgio Ii - che potrebbe forse essere ascritto al tanto enigmatico Salai: fin dall’età di dieci anni a bottega dal Maestro e per il quale egli aveva un debole, perdonandogli ogni malefatta. Nel percorso, tra le opere pavesi, interessanti sono anche il Ritratto di dama in veste di santa, già attribuito al Boltraffi o e comunque da ricondurre a un artista a lui vicino, pienamente inserito nel leonardismo milanese del primo decennio del Cinquecento, e il Ritratto del medico Cesare De Milio, al servizio del re d’Ungheria, contraddistinto dal taglio numismatico di profilo e dall’inusuale inserto della natura morta. Numerosi infine i dipinti in cui è possibile riscontrare la ripresa dello sfumato leonardesco nelle particolari atmosfere che caratterizzano i paesaggi: la Madonna col Bambino nel paesaggio di Giovanni Francesco Caroto, in cui confluiscono le nebbie violette di ascendenza giorgionesca, gli azzurri lontani di Leonardo, le boscaglie dossesche. Catalogo Skirà  
   
   
VALSOLDA: ARCHITETTI, SCULTORI, PITTORI E LETTERATI FAMOSI NEL MONDO  
 
Domenica 6 marzo il comune di Valsolda ha celebrato il centenario della morte di Antonio Fogazzaro presso la Chiesa di Oria. In questa frazione, infatti, si trova la casa di Fogazzaro, che, per l’occasione, il Fai ha aperto nel pomeriggio dalle 15.00 alle 16,30. Quella stessa casa e i paesaggi della zona fanno riaffiorare nel visitatore importanti passaggi del romanzo più famoso di Fogazzaro: “Piccolo mondo antico”. Il museo “Casa Pagani”, situata, invece, all’interno dell’abitato della frazione Castello, nella dimora valdolese del pittore secentesco Paolo Pagani, affacciata su un vicolo ancora oggi acciottolato, raccoglie opere di artisti valsoldesi attivi fuori del territorio con l’intento di testimoniarne la creatività e farne un centro di documentazione dell’arte comacina. Del Pittore. “Casa Pagani” è il capofila del Sistema Museale Territoriale Alpi Lepontine (Via Cuccio 8, Porlezza – tel 034462427 - www.Cmalpilepontine.it  – ambiente@cmalpilepontine.It) che comprende altri sei musei  
   
   
MILANO (OFFICINE DELL’IMMAGINE): PERSONALE DI BROS SQUARAUS – COLORE DAL CORPO - DAL 15 MARZO AL 30 APRILE 2011  
 
Conosciuto come una delle voci più interessanti del fenomeno street art italiano, Daniele Nicolosi, in arte Bros presenta dal 10 marzo 2011 il suo nuovo progetto pensato per gli spazi di una galleria e le vie circostanti, in una sorta di dialogo tra interno ed esterno cittadino. Dal 15 marzo al 30 aprile 2011, alle Officine dell’Immagine di Milano (via Vannucci 13) si tiene la mostra Squaraus – Colore dal corpo, che ha avuto come necessario prologo una performance, tenuta giovedì 10 marzo, dalle 19.30 alle 21.00. Centro del progetto, da cui prende il via il percorso, è il momento performativo: quaranta caratteri-tipo delle inaugurazioni milanesi, ognuno con un costume e degli accessori che connotano il personaggio che deve rappresentare (dal fotografo all’allestitore, dal collezionista al semplice visitatore, dall’artista al gallerista, ….); una parata di persone che ha occupato una via Vannucci stravolta da bandiere sventolanti, per una sfilata festosa che ha reso speciale il giovedì grasso del Carnevale Ambrosiano. Squaraus – come sottolinea il curatore Alberto Mattia Martini - “intende indagare il vernissage di una mostra, il momento nel quale vengono rivelate le opere dell’artista e ne viene riconosciuta la libertà espressiva, ma che abitualmente assume anche le vesti di un avvenimento mondano e “salottiero”, dove spesso i fruitori invece di concentrarsi sull’arte, pur di sentirsi parte integrante dell’evento stesso, “recitano” un ruolo che non gli appartiene”. Bros ha interpretato a suo modo questo momento, delineando le figure di 40 personaggi che presenziano alle inaugurazioni, realizzando, grazie a tessuti, legno, pvc, forex, plexiglass, abiti, accessori e oggetti, indossati dalle persone che hanno recitato nella performance. Anche per questa occasione, Bros si avvale del prezioso intervento fotografico di Cosimo Filippini, il quale ha scelto di realizzare le immagini in studio, adottando uno stile oggettivo. Attraverso l´assenza di ricerca espressiva a favore di una rappresentazione formale che presenti il soggetto senza filtri, egli intende valorizzare il lavoro di Bros, il costume e le caratteristiche peculiari del personaggio ritratto. Le opere sono quindi dei dittici in cui ognuno dei lavori di Bros è accompagnato da una fotografia di Cosimo Filippini, proprio per sottolineare il fatto che le opere presentate non sono solo gli abiti e gli accessori usati nella realizzazione dei costumi, ma gli stessi personaggi che Bros intende rappresentare. La mostra si concluderà con il video girato in occasione della performance. Catalogo Skira. Info: tel. +39 0331 898608 | cell: +39 334 5490900 info@officinedellimmagine.It  http://www.Officinedellimmagine.it  
   
   
MILANO (MUSEO DEL RISORGIMENTO): CRONACA DI UNA RIVOLUZIONE – DAL 20 MARZO AL 22 MAGGIO  
 
Sarà come immergersi in una cronaca che si è fatta storia, anzi epopea. La mostra "Cronaca di una rivoluzione. Immagini e luoghi delle Cinque giornate di Milano" porta il visitatore dentro la città, facendogli vivere, quasi in presa diretta, ciò che immediatamente precedette e ciò che accadde durante le fatidiche Cinque Giornate, quelle dal 18 al 22 marzo 1848, uno egli episodi più celebri e più celebrati dell´intero Risorgimento. Su un grande plastico architettonico, realizzato proprio per questa mostra dal Laboratorio di Modellistica del Politecnico di Milano, diventa possibile seguire, passo per passo, momento per momento, l´insurrezione, accompagnati dal racconto di un protagonista di livello quale Carlo Cattaneo. La mostra, curata da Paolo Peluffo, Maria Canella, Paola Zatti e promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Unità Tecnica di Missione per le celebrazioni del Centocinquantenario dell´Unità d´Italia e dal Museo del Risorgimento Italiano, è allestita a Milano, al Museo del Risorgimento, dal 20 marzo al 22 maggio. La Milano del 1848 è una città di appena 160mila abitanti, in piena espansione commerciale, produttiva, sociale e culturale, eppure declassata a capitale minore dell´Impero, costretta a soggiacere ai dettami di Metternich. E´ una città in cui convivono felicemente un´aristocrazia unitaria, liberale e illuminata, e un ceto medio borghese emergente, solido, moderno e progressista. Protagonisti di questi anni di grande vivacità culturale furono uomini come Alessandro Manzoni, che nel 1827 aveva dato alle stampe il suo capolavoro "I promessi sposi", il giurista Gian Domenico Romagnosi, interprete di un magistero civile di ineguagliata levatura, e Carlo Cattaneo, pensatore straordinario, la cui originalissima, poliedrica e rigorosa riflessione tracciò il solco entro cui si sviluppò tutto il successivo pensiero liberale e progressista. Le Cinque Giornate restituirono Milano ai cittadini. L´abbandono della città da parte degli austriaci del comandante Radetzky arrivò dopo una lunga e sanguinosa lotta. L´intera popolazione combattè per le vie innalzando barricate, sparando dalle finestre e dai tetti e grande fu la partecipazione delle donne, che ebbero un ruolo di assoluto rilievo, partecipando in prima persona agli scontri. Gli insorti contarono più di 300 morti, gli austriaci ebbero più di 600 tra morti e feriti. Tutto questo è raccontato nelle due sale del Museo del Risorgimento. La prima dedicata alla città e alle sue trasformazioni nel periodo della Restaurazione, documentate anche tramite l´esposizione delle più note e importanti piante ottocentesche. Poi la mostra si concentra sulle Cinque Giornate, in una vera e propria cronistoria raccontata, in alcuni casi in presa diretta, da acquerelli, dipinti, disegni appartenenti alle collezioni del museo o in prestito occasionale. Tra i prestiti d´eccezione, l´inedito album di acquerelli realizzati da Felice Donghi, cronista attentissimo e partecipe, proveniente dai Musei Civici di Firenze, ex Museo del Risorgimento, e gli inediti acquerelli di Gerolamo Induno, appartenenti alle stesse collezioni del Museo del Risorgimento di Milano. Sono infine approfondite le figure di alcuni dei principali protagonisti del 1848, Cesare Correnti, Gabrio Casati, Enrico Cernuschi e soprattutto Carlo Cattaneo cui viene dedicata una apposita Giornata di Studi. Info: www.Civicheraccoltestoriche.mi.it  Palazzo Moriggia, via Borgonuovo 23 Orario: martedì-domenica 9/13 - 14/17.30 Ingresso libero  
   
   
BORDANO: RIAPRE CON LA PRIMAVERA LA CASA DELLE FARFALLE - IL PROF. GIORGIO CELLI OSPITE D’ONORE ALLA CERIMONIA  
 
Sabato 19 marzo 2011, alle ore 11.00, il centro naturalistico inaugura il nuovo anno di attività, alla presenza del popolare entomologo e delle Autorità. Nel corso dell’evento verrà presentato il programma delle iniziative e saranno illustrate le novità 2011. Interverrà l’Assessore Regionale Federica Seganti. La primavera bussa finalmente alle porte e la Casa delle Farfalle di Bordano (Ud) – lo splendido centro naturalistico nel cuore del Friuli, visitato ogni anno da migliaia di persone – si prepara a riaprire le proprie al pubblico, dopo il ‘letargo’ invernale, dando puntualmente il benvenuto alla bella stagione. La ripresa dell’attività sarà inaugurata ufficialmente Sabato 19 marzo 2010, alle ore 11.00, presso il centro naturalistico situato in Via Canada 1 a Bordano. Ospite d’onore della cerimonia sarà il Professor Giorgio Celli, popolare entomologo ed etologo; insieme a lui interverranno Federica Seganti Assessore Regionale alle Attività Produttive del Friuli Venezia-giulia, il Sindaco di Bordano Gianluigi Colomba, il Consigliere Regionale Enore Picco e altri rappresentanti delle istituzioni. Nell’occasione, il Dott. Francesco Barbieri, Direttore Scientifico della struttura, illustrerà le numerose proposte e le principali novità in programma per quest’anno. Tra le iniziative inedite, la prima è quella di un corso di formazione per guide, finalizzato ad attività da svolgere presso la Casa delle Farfalle, quali visite guidate e corsi di educazione ambientale. Le lezioni, organizzate dalla cooperativa Pavees, sono gratuite e si terranno nei due weekend del 26–27 marzo e del 2-3 aprile 2011. E la giornata di Domenica 3 aprile inaugurerà il calendario degli eventi con “Chimica e Foreste” (fino al 17 aprile), una proposta con cui la Casa delle Farfalle intende aderire concretamente alla decisione dell’Onu di dichiarare il 2011 Anno Internazionale delle Foreste e Anno Internazionale della Chimica. Sarà quindi un unico grande evento che riunirà i due elementi, sottolineandone la forte interrelazione e promuovendone la conoscenza attraverso una serie di attività per tutti – adulti e bambini – comprese escursioni nelle ‘nostre’ foreste, di Bordano e dintorni. Una nuova stagione incomincia, alla Casa delle Farfalle di Bordano, sulle pendici del monte San Simeone: il meraviglioso museo vivente e centro di educazione ambientale, dove appassionati e curiosi possono ammirare la magia di centinaia di farfalle che mostrano i loro fantastici colori volteggiando in completa libertà. Calendario eventi 2011 - Chimica & Foreste 3 - 17 Aprile - Amazzonia Blu 23 Aprile – 1° Maggio - Gioielli a 6 zampe 7 – 22 Maggio - Orchidays 28 Maggio - 5 Giugno - Butterfly Safari 19 Giugno - Camaleonte Day 26 Giugno - La Notte Delle Farfalle 2 Luglio e 27 Agosto - Tartarugando 10 Luglio - Ophidia - Il Fascino Dei Serpenti 3 - 11 Settembre - Ragni & Co. 17 - 25 Settembre La “Casa delle Farfalle” di Bordano (Ud) si trova nel cuore del Friuli, precisamente tra le spettacolari montagne che preludono le Alpi Carniche, esattamente sulle pendici del monte San Simeone dove a partire dal 2003 la serra è sorta. Questo particolare museo vivente e centro di educazione ambientale rappresenta la serra più grande in Italia con oltre 1000 mq visitati da oltre 50 mila persone solo lo scorso anno. Un meraviglioso giardino in cui è stato riprodotto l’habitat delle foreste pluviali tropicali dell’Africa, Asia e Amazzonia, e dove in mezzo a banani, bromelie, kenzie, cycas e orchidee migliaia di farfalle si corteggiano, si riproducono e si nutrono. Oltre 100 specie di farfalle tropicali, singolari rettili, come la tartaruga dal guscio molle, diverse specie di uccelli e curiose creature d’acqua e di terra; e ancora iguane, l’insetto che esplode, la farfalla più grande del mondo di oltre 30 centimetri. Questi e tanti altri i simpatici e curiosi amici che vivono insieme, pronti ad accogliere i visitatori che si affacciano in questo particolare ambiente. La struttura è composta da un’area espositiva museale dove, con strumenti improntati all’edutainment (educare-divertendo), il visitatore viene introdotto nel mondo delle farfalle e in quello degli insetti. Il percorso si snoda attraverso tre serre riproducenti le tre principali aree zoogeografiche tropicali del pianeta, da cui provengono le farfalle in esse liberate. * * * Info: Casa delle Farfalle Pavees Soc. Coop. Via Canada, 1 - 33010 Bordano (Ud) Tel. 0432 988135 - Email: info@farfalledibordano.It  Sito internet: www.Farfalledibordano.it  
   
   
MILANO (PALAZZO LOMBARDIA, VIA GALVANI 27 – INGRESSO N2): LUCIO FONTANA: VIE CRUCIS 1947-1957  
 
Dal 17 marzo al 30 aprile 2011, a Palazzo Lombardia di Milano (via Galvani 27) – sede della Regione Lombardia - si terrà la mostra che porrà a confronto le tre Vie Crucis che Lucio Fontana realizzò nel decennio 1947-1957, fondamentale per la sua maturazione artistica. L’iniziativa, organizzata dalla Regione Lombardia, su progetto scientifico del Museo Diocesano di Milano, e a cura del direttore del museo, Paolo Biscottini, riunirà per la prima volta questi tre capolavori finora considerati singolarmente. Oltre alla Via Crucis in ceramica del 1947, ora in collezione privata a Parma, verrà presentata, per la prima volta al pubblico, la Via Crucis “bianca” (1955-1956), recentemente acquistata dalla Regione Lombardia e che sarà depositata, a partire dal prossimo maggio, al Museo Diocesano di Milano. La Via Crucis in terracotta proveniente dalla Cappella dell’Istituto religioso le Carline (1956-57), oggi conservata nella Cripta della Chiesa di San Fedele a Milano, sarà invece visibile con l’ausilio di schermi multimediali  
   
   
ARRIVA LA PRIMAVERA  
 
Il 17 marzo - visita guidata speciale all´Area Protetta Regionale Giardini Botanici Hanbury (Liguria) Storia Di Un Antico Mare Ritrovo alle ore 14.30 all´ingresso dei Giardini con l´ex direttore dei giardini, dott. Pier Giorgio Campodonico. La visita avrà luogo a partire da un numero minimo di 10 prenotazioni. Prenotazione obbligatoria. Costo comprensivo di ingresso: 6 Euro. Per ulteriori informazioni: Cooperativa Omnia - Tel. 0184/229507. Altre info sui Giardini Botanici Hanbury http://www.Parks.it/giardini.botanici.hanbury  Il 19 marzo - passeggiata e cena al Parco Nazionale Appennino Tosco-emiliano (Toscana, Emilia-romagna) Il Tramonto Dell´inverno Passeggiata al tramonto e cena per festeggiare l´ultima luna piena d´inverno e l´imminente equinozio di primavera. Ritrovo alle ore 16.30 presso il Rifugio Lagdei (Corniglio - Pr). Per ulteriori informazioni: cell. 389/5519311 - Email: escursioni@rifugiolagdei.It  Altre info sul Parco Nazionale Appennino Tosco-emiliano http://www.Parks.it/parco.nazionale.app.tosco.emil  Il 19 marzo - escursione col Mazarol al Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi (Veneto) Le Stelle Di Rizzapol La Luna accende i borghi e la foresta. Percorso: Soffranco, Rizzàpol, Grìsol de Entro, Grìsol de Fora, Soffranco. Ritrovo presso la stazione di Longarone (Bl), alle ore 19.30. Dislivello: 300 m. Difficoltà: facile. Per ulteriori informazioni: Tel. 0439/3328 - Email: info@dolomitipark.It  Altre info sul Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi http://www.Parks.it/parco.nazionale.dol.bellunesi  Il 19 marzo - i rapaci notturni della Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola (Lombardia) Notte Europea Della Civetta In occasione della Vi Edizione della Notte Europea della Civetta, che coinvolge migliaia di persone, parchi e oasi, la Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola organizza una serata interamente dedicata a Civette, Gufi, Assioli, Barbagianni, Allocchi e altri animali notturni. Nel corso dell´evento ci sarà una breve presentazione dei Rapaci Notturni, delle loro abitudini di vita, dei miti e leggende che da sempre accompagnano questi splendidi animali. Al termine della presentazione i partecipanti verranno condotti sui sentieri del Pian di Spagna, illuminati dalla luna piena per ascoltare i suoni della Natura. L´evento è a numero chiuso, è obbligatoria la prenotazione. Minimo 8, massimo 12 persone. Ritrovo alle ore 20.30 presso la stazione del treno di Nuova Olonio di Dubino (So). Quota di partecipazione: Euro 6,00 a persona. Gratis per i bambini sotto i 6 anni e gli adulti sopra i 65. Si consiglia abbigliamento sportivo e scarponcini da trekking. Per ulteriori informazioni: Tel. 0344/84251 - Fax 0344/94556 - Email: info@piandispagna.It  Altre info sulla Riserva Pian di Spagna e Lago di Mezzola http://www.Parks.it/riserva.pian.di.spagna.mezzola  Il 19 marzo - escursione con racchette da neve al Parco Naturale del Mont Avic (Valle d´Aosta) Ciaspolata Notturna (Luna Piena) Racchette e bastoncini potranno essere noleggiati dall´A.s.d. Namast� o presso l´Hotel Parc Mont Avic di Covarey. Per le notturne i partecipanti dovranno dotarsi di lampade frontali. Per chi lo desidera ci sarà la possibilità, al termine delle uscite notturne, di cenare presso il ristorante dell´Hotel Parc Mont Avic di Covarey (al momento della prenotazione si prega di comunicare l´eventuale interesse). Per informazioni e prenotazioni rivolgersi, entro le ore 10.00 (o le ore 17.00 per le notturne) del giorno precedente, all´A.s.d. Namastè (cell. 335/7598403 oppure 339/5813792). Altre info sul Parco Mont Avic http://www.Parks.it/parco.mont.avic  Il 19 e 20 marzo - antiche leggende e luoghi selvaggi al Parco del Frignano (Emilia-romagna) Notte Da Favola L´incanto del Lago della Ninfa al crepuscolo, sospesi tra echi di antiche leggende e il silenzio del bosco; tracce timide di animali ci condurranno poi nella vicina vallata del Cimoncino, dove lo sguardo si perde verso l´orizzonte. Una tranquillità selvaggia a poca distanza dalle rinomate piste del comprensorio sciistico del Monte Cimone. Partenza: Passo del Lupo (Sestola) - Piazzale alle ore 16.15 di sabato 19 marzo. Quota di partecipazione: Euro 52,00 a persona (quota comprensiva di trattamento di mezza pensione, n. 2 escursioni guidate, una sabato sera e una domenica, ciaspole se sprovvisti). Prenotazioni: Valli del Cimone - Tel. 0536/325586 - e-mail: info@vallidelcimone.It  Altre info sul Parco del Frignano http://www.Parks.it/parco.frignano  Il 20 marzo - visita guidata naturalistica al Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell´Abbadessa (Emilia-romagna) Scopriamo La Biodiversita´: Risveglio Di Primavera Visita guidata naturalistica alla Dolina della Spipola, per osservare le piante e gli animali presenti nei diversi ambienti gessosi del Parco, dal bosco alle radure, fino all´ingresso della grotta. Ritrovo alle ore 9.30 presso località La Palazza, Ponticella (San Lazzaro di Savena - Bo). Rientro previsto ore 12.30. Costo: Euro 5/adulti. Prenotazione obbligatoria, entro il 18/3/2011. Per ulteriori informazioni: Tel. 051/6254821 - Email: info@parcogessibolognesi.It  Altre info sul Parco dei Gessi Bolognesi http://www.Parks.it/parco.gessi.bolognesi  Il 20 marzo - piacevole percorso al Parco Naturale Regionale dell´Antola (Liguria) Panorami Sull´alta Via Dell´antola Dalla Cappella di San Fermo (Vobbia - Ge), che sorge in posizione panoramica a 1176 m di quota, si percorre un piacevole percorso che conduce alla vetta del M. Buio (1400m) lungo la cosiddetta Alta Via dell´Antola. La sua ampia cima erbosa domina le valli Vobbia, Brevenna e Borbera e dalla croce che si erge sulla sommità la vista spazia dal mare all´arco alpino. Rientro lungo un percorso ad anello (tempo di percorrenza complessivo 2h 30´ ca., dislivello in salita 230m) e possibilità di sostare per il pranzo (al sacco) presso l´area di sosta di San Fermo. Durata: mezza giornata (mattino). Per ulteriori informazioni: Tel. 010/944175 - E-mail: info@parcoantola.It  Altre info sul Parco dell´Antola http://www.Parks.it/parco.antola  Il 20 marzo - escursione invernale faunistica al Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie (Friuli Venezia Giulia) Alla Scoperta Delle Particolarita´ Faunistiche Della Val Alba Conoscere la più giovane delle Riserve naturali regionali all´arrivo della primavera. Ritrovo presso il Municipio di Moggio Udinese (Ud), alle ore 9.30. Durata: 5 ore. Quota individuale di partecipazione: Euro 10,00. Prenotazione entro le ore 17.00 di venerdì 18 marzo. Per partecipare alle escursioni è previsto l´obbligo della prenotazione da eseguirsi presso l´Ufficio educazione-ambientale e promozione dell´Ente Parco, telefonando al numero 0433 53534 oppure scrivendo a info@parcoprealpigiulie.It  Altre info sul Parco delle Prealpi Giulie http://www.Parks.it/parco.prealpi.giulie  Il 20 marzo - micro-ambienti al Parco Naturale della Collina Torinese (Piemonte) Viaggio Tra Gli Insetti Escursione per scoprire i più piccoli abitanti del bosco, attraverso la ricerca e l´osservazione con strumenti d´ingrandimento degli invertebrati più curiosi e dei vari micro-ambienti del bosco. L´attività prevede un´escursione ad anello nel Parco, con giochi e attività per i bambini. Prenotazione obbligatoria. Presso il Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese, dalle 15.30 alle 18.30. Quota: Prezzo intero Euro 7,00 adulti, Euro 5,00 bambini sino ai 14 anni; Tessera Caleidoscopio Euro 6,00 adulti, Euro 4,00 bambini sino ai 14 anni. Per ulteriori informazioni: Tel. 011/8903667 - Email: centrovisite@collinatorinese.Org  Altre info sul Parco della Collina Torinese http://www.Parks.it/parco.collina.torinese  
   
   
AREZZO (AREZZO FIERE E CONGRESSI ARTEXPO, PADIGLIONE CULTURA): MARIO SIRONI. RETROSPETTIVA OMAGGIO ITINERANTE NEL CINQUANTENARIO DELLA MORTE 1961/2011 - DAL 17 AL 21 MARZO  
 

100 opere dal 1915 al 1961 a cura di Andrea Sironi-Strauflwald, Claudio Spadoni, Estemio Serri. Mostra prodotta da Edizioni Cinquantasei Bologna

Il progetto della retrospettiva itinerante nasce grazie alla collaborazione del Prof. Andrea Sironi che presta un consistente nucleo delle opere che verranno esposte. Le altre opere provengono da collezioni private e dalla collezione Galleria d’Arte Cinquantasei Bologna. La mostra sarà suddivisa in tre sezioni: il Sironi illustratore anni ’20, i grandi cartoni monumentali anni ’30 e la parte dedicata alla pittura anni ’30-’60.

Edizioni Cinquantasei realizza un importante pubblicazione in formato 21x27 cm, di 304 pagine con 260 riproduzioni a colori. Antologia critica composta dai testi dei seguenti studiosi: Umberto Boccioni, Guido Ceronetti, Jean Clair, Claudia Gian Ferrari, Raffaello Giolli, Mariastella Margozzi, Agnoldomenico Pica, Elena Pontiggia, Margherita G. Sarfatti, Vittorio Sgarbi, Giovanni Testori.

La mostra nel 2011 farà tappa in varie città italiane per un totale di circa 8 sedi.

La prossima tappa della mostra À ad  "Artexpo Arezzo" dal 17 al 21 marzo 2011, con l’accoglimento delle amministrazioni di Comune, Provincia e Regione, che hanno concesso il loro patrocinio.

L’ampia superficie disponibile per l’allestimento della mostra dará la possibilitá di esporre anche tutta insieme la rarissima collezione dei 13 grandi studi del periodo monumentale 1933-1938, di cui si segnalano in particolare: Grande studio per l’Affresco "L’Italia tra le Arti e le Scienze" dell’Aula Magna dell’Universitá degli Studi di Roma "La Sapienza", 1935, cm 152x213,5; Studio per la lunetta sinistra dell’affresco "L’Italia tra le Arti e le Scienze" dell’Aula Magna dell’Universitá degli Studi di Roma "La Sapienza", 1935, cm 30,9x21; Madre con bambino, Cartone per il mosaico "L’Italia corporativa", sd 1936-37, cm 342x182,5; La Giustizia e la Legge, Cartone per il mosaico "L’Italia corporativa", sd 1936-37, cm 340x230; Grande studio per la figura dell’Italia dell’affresco "Venezia, l’Italia e gli Studi" nell’Aula Magna dell’Universitá di Venezia a Ca’ Foscari, sd 1936-37, cm 256x115; Grande studio per la figura femminile con libro e moschetto dell’affresco "Dux" nel Sacrario della Casa Madre dei Mutilati di guerra a Roma, sd 1936-38, cm 262x182

La mostra vanta anche il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri

 
   
   
MILANO MARITTIMA: MOSTRA “CONSERVARE IN LUOGO FRESCO E ASCIUTTO”DI MAURO BENDANDI - DAL 25 AL 27 MARZO  
 

In occasione di ´Chocolat´, mostra mercato degli artigiani del cioccolato in programma dal 25 al 27 marzo 2011 a Milano Marittima, Project Pro loco propone le opere di Mauro Bendandi, giovane artista ravennate. Si tratta di una ´produzione´ recente di Bendandi e le opere che saranno esposte fanno parte della serie ´Conservare In Luogo Fresco E Asciutto´. Nella sua ricerca pittorica, dopo aver indagato per diversi anni oggetti e design che troviamo nelle nostre case, Bendandi è passato ad occuparsi di prodotti legati al gusto ed ai sapori: in primis, al cioccolato e alle sue infinite declinazioni. Pur con la stessa tecnica e gli stessi supporti, questa sua nuova ricerca guarda al mondo del cioccolato, in particolare i cioccolatini, in quanto oggetto/soggetto unico nelle sue forme, nei suoi colori e nei suoi sapori. Il cioccolatino diventa una visione molto intimistica: ogni cioccolatino dipinto è stato assaggiato, ed ha lasciato un segno, un sapore, una forma, una sensazione, un ricordo. Ogni singolo cioccolatino è una piccola ´icona´, da sgranare come un rosario, anche per la sua serialità nella forma e nel packaging. Ogni opera di Mauro Bendandi, è realizzata ad olio su lamiera e viene spruzzata con aromi al cioccolato che portano ancora più vicini i fruitori all’opera. Non è un´opera d´arte, è una vera e proprio ´coccola´, dal sapore autentico che prelude a una vera esperienza polisensoriale. Un´opera d´arte, un goloso cremino, una profumatissima stecca di cioccolato alle nocciole, una pralina ripiena di delicata mousse con granella croccante,...Tutto e questo e molto altro, a ´Chocolat´. Mauro Bendandi: artista e graphic designer, nasce a Ravenna nel 1973. Passato attraverso una rappresentazione su materiale plastico, quale polipropilene, di oggetti massificati di chiara matrice popular, approda negli ultimi anni ad una raffigurazione ad olio su lamiera nella quale punta ad una ricerca figurativa capace di indagare dall’interno oggetti casalinghi, in particolare lampadari colorati “stile Venezia”. Concentrando l’attenzione sull’oggetto quotidiano a se stante ed analizzandolo fuori dal suo contesto casalingo abituale, l’artista si ricollega concettualmente a quel filone della Storia dell’Arte che partendo da Duchamp arriva a toccare vari aspetti del New Dada, della Pop Art e dell’arte italiana di inizio anni sessanta. Www.maurobendandi.com

 
   
   
NATURA, AMBIENTE ED EMOZIONI CON “PRIMAVERA SLOW” FINO AL 5 GIUGNO TANTE ATTIVITÀ DEDICATE ALLA SCOPERTA DEI LUOGHI PIÙ SUGGESTIVI DEL PARCO DEL DELTA DEL PO EMILIA-ROMAGNA  
 
Un importante appuntamento con la natura, i suoi luoghi straordinari carichi di suggestioni e la sua capacità unica di coinvolgere ed emozionare. Torna, nel Parco del Delta del Po Emilia – Romagna, Primavera Slow, fino al 5 giugno con tantissime escursioni, visite guidate, lezioni di birdwatching e fotografia, appuntamenti enogastronomici e culturali. Da non perdere il fine settimana del 29 aprile-1°maggio con “Comacchio: emozioni tra valli e mare”, che avrà come protagonista la splendida cittadina e le sue valli ricchissime di ambienti incantevoli ed un patrimonio faunistico davvero unico. Tre giorni, , dedicati a tutta la famiglia, per scoprire in modo “slow” - a piedi, in barca, in bicicletta, a cavallo, in pullmino elettrico – i luoghi più belli e particolari del Delta. Per l’occasione saranno proposte escursioni e visite guidate gratuite, degustazioni di prodotti tipici, lezioni di birdwatching, divertenti laboratori didattici per bambini e, naturalmente, piacevoli gite in barca con sosta ai famosi “Casoni”, tipiche abitazioni usate dai pescatori durante i periodi di pesca ed ai “Lavorieri”, particolari manufatti utilizzati per la cattura del pesce di valle sin dal Xiv secolo. Grande spazio verrà riservato anche alla fotografia naturalistica, a partire dalle mostre ospitate alla Manifattura dei Marinati a Comacchio: Il Volo, a cura dei fotografi Delta in Focus, con gli scatti dei migliori fotografi naturalistici e Oasis Photo Contest 2010, immagini del concorso internazionale di fotografia organizzato dalla rivista Oasis. Non mancheranno workshop di fotografia teorici e sul campo, passeggiate fotografiche ed emozionanti proiezioni serali di immagini dedicate alla natura. Primavera Slow continuerà poi durante i fine settimana di maggio e coinvolgerà tutti i luoghi più suggestivi del Parco del Delta, proponendo una forma di turismo davvero “lenta”, eco-sostenibile, quasi “in punta di piedi” per non alterare in alcun modo il meraviglioso ambiente del Parco del Delta. Appuntamento dunque in questi luoghi straordinari per visitare, a piedi, in barca, in bicicletta e a cavallo un territorio dal corso del Po di Goro a nord si sviluppa sino a ricomprendere tutto il delta storico e le foci di alcuni fiumi appenninici quali il Reno, il Lamone, i Fiumi Uniti, il Bevano, zone umide salmastre site lungo la costa adriatica e nell´immediato entroterra quali la Sacca di Goro e le Valli di Comacchio e boschi come quello della Mesola. Proseguendo verso sud si trovano le zone umide interne di acqua dolce delle Valli di Campotto, le Piallasse ravennati, le Saline di Cervia, e le Pinete di San Vitale e Classe. Luoghi ricchi di biodiversità, dove i visitatori potranno facilmente avvistare numerose specie di uccelli, come cavalieri d’Italia, avocette, fenicotteri, garzette, utilizzando le torrette di avvistamento e le postazioni schermate che si trovano nei siti più significativi e in cui l’impronta della storia si ritrova in importanti monumenti come l´Abbazia di Pomposa, ma anche in chiaviche e manufatti di regolamentazione idraulica, e negli stessi centri storici di Mesola, Comacchio, Ravenna, Cervia. In particolare, tra le tante iniziative, il Centro Visite della Salina di Cervia sarà il punto di partenza di molte escursioni negli ambienti così particolari delle Saline, caratterizzati da una flora ed una fauna adattata a sopravvivere in condizioni estreme. In barca elettrica, a piedi accompagnati da una guida oppure in compagnia di un fotografo sarà possibile seguire itinerari che si snodano tra storia e natura. Inoltre per tutti gli amanti dello sport all’aria aperta sono in programma tantissimi appuntamenti tra Ravenna e la costa, tra cui raduni per ciclisti più esperti ma anche biciclettate per i bambini. Da non perdere l’originale appuntamento con il Concerto in natura – Paesaggio Sonoro Eolonda per organo marino, che si svolgerà il 1° maggio alla Foce del fiume Lamone tra Casal Borsetti e Marina Romea e le proposte di visita nel Parco del Delta che coinvolgeranno la zona più a sud del Parco, tra cui le originali escursioni in pullmino elettrico e in trenino di legno lungo l’argine del fiume Reno. Come di consueto, non mancheranno le iniziative ed i laboratori ludico-didattici per bambini presso Centri visita e Musei, dalle Saline di Cervia, fino alla Casa delle Farfalle & Co. Di Milano Marittima dal Palazzone di Sant’alberto, sede di un interessante Museo Ornitologico, al Museo del Territorio di Ostellato. Da segnalare una grande novità di questa edizione di Primavera Slow 2011, l’evento “Navigare e pedalare è speciale” nei due fine settimana del 21 e 22 e 28 e 29 maggio. Si tratta di un appuntamento nuovo e davvero particolare, organizzato nell’ambito del progetto di cooperazione Datourway, durante il quale i turisti potranno sperimentare nuovi itinerari sul Po di Volano - un ramo del Po che parte dal centro di Ferrara e arriva al mare sfociando ad estuario presso il Lido che porta il suo nome - alla scoperta dei suggestivi piccoli centri e dei loro “tesori” nascosti. Il 21-22 maggio il percorso partirà dalla cittadina di Codigoro e approderà a Goro, suggestiva cittadina di pescatori, sostando alla Sagra della Fragola di Lagosanto, mentre il 28-29 maggio si viaggerà da Ferrara verso Massafiscaglia, Migliaro e Migliarino, località che riserveranno al pubblico molte sorprese dal punto di vista culturale, naturalistico ed enogastronomico. L’appuntamento con la natura e le sue emozioni è dunque Primavera Slow con il suo calendario di innumerevoli iniziative e la possibilità di conoscere un ambiente dove terra e acqua si mescolano in modo perfetto ed unico e danno vita a scenari affascinanti davvero da non perdere  
   
   
MOTOCICLISMO. IL 19 MARZO AL FORUM DI MILANO IL GRAN PREMIO D’ITALIA DI TRIAL INDOOR  
 
Sabato 19 marzo, dalle ore 20, al Mediolanum Forum, si svolgerà il Gran Premio d’Italia di trial indoor, ultima tappa valida per l’assegnazione del titolo di campione mondiale di questa specialità. Vi partecipano otto piloti, tra cui il campione italiano in carica, Matteo Grattarola, e lo spagnolo Tony Bou, che ha già guadagnato il titolo in una tappa precedente e sarà incoronato campione mondiale per la quinta volta. Prima di Milano il campionato ha toccato Genova, Marsiglia, Barcellona, Ginevra e Madrid. Il trial indoor torna nella nostra città dopo due anni, organizzato dal Moto Club Lazzate con il patrocinio del Comune di Milano. Oggi in Sala Stampa a Palazzo Marino la presentazione dell’evento sportivo. Hanno partecipato l’assessore allo Sport e Tempo libero, Alan Rizzi, il presidente del comitato regionale della Federazione italiana motociclismo e gli organizzatori Donato Monti e Luca Colombo. Presente anche il campione italiano in carica di indoor trial, il lecchese Matteo Grattarola. “Milano capitale europea dello sport nel 2009 – ha detto l’assessore Alan Rizzi – continua a ospitare grandi eventi sportivi di livello mondiale. Il prossimo sabato sarà la volta del trial indoor, una specialità giovane ma seguita da tantissimi appassionati. La serata al Forum concluderà un entusiasmante campionato mondiale che ha già laureato il suo campione, lo spagnolo Tony Bou, il Valentino Rossi del trial indoor. La serata di sabato – ha aggiunto l’assessore – sarà anche una formidabile occasione per far conoscere al pubblico questa disciplina del motociclismo fatta di tecnica, di acrobazie e grande spettacolo”.  
   
   
ROMA (BIBLIOTECA ANGELICA, GALLERIA, VIA S. AGOSTINO, 11): GIANLUIGI BRANCACCIO. ARCHETIPI DELLA PITTURA, MOSTRA A CURA DI DOMENICO MONTALTO - INAUGURAZIONE GIOVEDÌ 17 MARZO 2011 - ORE 18.00 - DAL 18 MARZO AL 2 APRILE 2011  
 
Dopo il successo dell’esposizione presso la storica Pinacoteca del Duomo di Ravello, la mostra “Gianluigi Brancaccio. Archetipi della pittura”, a cura di Domenico Montalto, prosegue il suo tour espositivo approdando alla Galleria della Biblioteca Angelica, alle dipendenze del Mibac, situata nel cuore di Roma. Dopo la tappa romana, la mostra avrà come terza ed ultima sede il Museo Diocesano Francesco Gonzaga di Mantova (luglio-agosto 2011). Un tour espositivo, dunque, che si connota come un evento d’arte di portata nazionale. “Ancora una volta gli spazi espositivi della Biblioteca Angelica accolgono una mostra di arte contemporanea, nel segno di quella tradizione che ormai da diverso tempo contraddistingue la Galleria Angelica. Uno spazio destinato all’accoglienza, alla valorizzazione e alla fruizione di arte contemporanea, in un dialogo ravvicinato con il salone Vanvitelliano situato al piano superiore, fiore all’occhiello della nostra Biblioteca, dove è conservata e custodita in un prezioso gioiello architettonico la pregiata raccolta libraria” (dal testo in catalogo di Fiammetta Terlizzi). A due anni dalla mostra antologica presso la Fondazione Mazzotta di Milano (a cura di Luciano Caramel, catalogo Edizioni Gabriele Mazzotta), la nuova esposizione personale dell’artista Gianluigi Brancaccio si propone come un evento caratterizzato dalla presenza di lavori inediti e da un aggiornamento e approfondimento critico a più voci sull’opera dell’artista. Il percorso esistenziale e culturale dell’artista è esemplificato in mostra da un corpus di opere, parecchie delle quali inedite, che restituiscono il senso del fondamento Novecentista dell’opera di Gianluigi Brancaccio, tracciandone i punti di forza. La sua vocazione di artista risale all’adolescenza. Nipote di Giovanni Brancaccio, eminente pittore del Novecento italiano e Direttore dell’Accademia di Belle arti di Napoli, Gianluigi Brancaccio, durante i suoi molti viaggi internazionali, frequenta maestri come Radice, Carrà, Prampolini, Gentilini, il Gruppo Cobra e lo storico atelier calcografico Lacourière di Parigi, mettendo a punto una propria inconfondibile figurazione ricca di poesia, colore, arcaismo, ispirata alle Avanguardie storiche del Xx secolo. “Brancaccio è autore di profonda e sostanziale cultura, di importanti frequentazioni. I suoi dipinti e le sue grafiche – aspetti diversi e peculiari di un unico, felice e ininterrotto clima creativo – rivestono di forme attuali e suggestivamente singolari il verbo più eminente del moderno, ovvero quell’arcaismo, quell’ispirazione primitivista che consentì a Modigliani, Picasso, Matisse, Léger, Marino, Wotruba, Moore, Zadkine di fondare un’idea nuova del visibile, sconvolgendo irreversibilmente i canoni convenzionali del classicismo e del naturalismo” (dal testo in catalogo di Domenico Montalto). Le opere dell’artista sono “Istantanee di un viaggio, percorsi iniziatici all’interno di una coscienza che si è andata formando tra le stanze del Novecento, asimmetriche, instabili, tanto anguste e altrettanto ariose ed immense, le stanze ansiose di un tempo irreale che ne ha imprigionati tanti altri […]. Brancaccio possiede il passaporto anagrafico di chi c’era e la sensibilità esistenziale di chi si è sentito parte nella vicenda e, quindi, testimone responsabile e ponte generazionale” (dal testo in catalogo di Claudio Caserta). La mostra offre una rassegna dei temi ricorrenti nella produzione dell’artista che rivisitano alcuni archetipi centrali del novecentismo. “Il suo è un repertorio di corpi muliebri che occupano l’intera composizione, vasti come paesaggi e architetture, di matrone e di Giunoni opulente e accidiose in posture pigre o per contro acrobatiche, contorte, di giocolieri, di icari e di maschere, di angeli e di demoni dalle anatomie dinoccolate e massive, di odalische semplificate a pure silhouettes di colore. Insomma un’umanità primigenia e titanica, evocata con ductus pittorico sensuale, saturo di passionalità, nonché di ebrezza, ardore, estasi, rapimento, carnalità” (dal testo in catalogo di Domenico Montalto). Un repertorio vasto, esemplificato in mostra da una selezione di opere storiche e recenti, fra le quali: Estasi su fondo blu 2005; Poupée 2008; Odalisca 2009; Anime perse 2009; Odalisque fond noir 2009, nella sezione dedicata alla grafica. Negli ultimi tempi Brancaccio ha affrontato in Bretagna il tema dei menhir di Carnac, rocce forti e totemiche, di tutte le sfumature del grigio, che si innalzano su fondo azzurro intenso in una luce accecante. Tale produzione recente è rappresentata in mostra dall’opera Menhir di Carnac 2008. Nel suo testo, Isabella de Stefano si sofferma sulle “Figure” ritratte dall’artista: “Impenetrabili a qualsiasi approfondimento psicologico, i soggetti descritti dall’artista sono idoli arcaici, irraggiungibili e distanti, sovente colti in pose contorte e disarticolate, talvolta anche allusive (Estasi su fondo blu). Figure stravolte a cui non è di certo estranea una visionarietà onirica, sorprese nell’angoscia di un’inquietudine esistenziale che procede di pari passo con il sovvertimento di ogni regola spaziale e prospettica (Hallucination visuelle)”. L’esposizione è corredata da un catalogo edito da Lubrina Editore, in cui più voci offrono uno spaccato dell’esperienza umana e artistica e della poliedrica personalità di Gianluigi Brancaccio. Chiara Gatti, nel suo testo dedicato all’importante produzione grafica dell’artista, illustra così la sua vocazione alla sintesi formale: “Nella grafica Brancaccio fa pulizia. Predilige il segno puro, anche quando concede all’acquatinta di dialogare sullo sfondo”. A completare il variegato percorso critico presente in catalogo, un testo-intervista di Andrea D’agostino ci rivela l’anima più intima dell’artista. D’agostino, nell’ultima domanda rivolta a Brancaccio, pone l’accento su un particolare ricorrente nelle figure rappresentate dall’artista: “Le dita delle mani e dei piedi sono sempre aperte, come a voler ghermire l’aria o a volersi espandere nello spazio. È proprio così?”. “Dita e mani, sempre aperte, esprimono per me la tensione dell’anima e del corpo”. (Gianluigi Brancaccio)  
   
   
ROMA: IL 17 APRE IL MUSEO DI PORTA SAN PANCRAZIO  
 
Il 17 marzo, al termine di un ampio intervento di recupero e valorizzazione, verrà riaperto al pubblico il complesso monumentale di Porta San Pancrazio e inaugurato il Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina che entrerà a far parte del Sistema Musei Civici di Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali, gestito da Zètema Progetto Cultura. Il nuovo museo approfondirà - con documenti storici, opere d´arte, materiali multimediali e didattici - la storia, i luoghi e i personaggi di quel momento fondamentale del nostro Risorgimento che fu la Repubblica Romana del 1849, raccontandone la breve, ma significativa, esperienza fino al suo tragico epilogo consumatosi proprio sul Gianicolo in prossimità della porta stessa. Oltre ad essere di per sé evocativa dei fatti per la sua storia e collocazione, la struttura di Porta San Pancrazio diventerà, così, un punto privilegiato di lettura dell´area storico-monumentale del Gianicolo. Gli interventi di recupero e valorizzazione dell´edificio sono stati finanziati dalla Unità Tecnica di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e condotti dall´area progettazione di Zètema Progetto Cultura in collaborazione con Studio Next Urban Solution sotto la supervisione della Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale. I lavori hanno avuto l´obiettivo principale di recuperare l´edificio in ragione dei nuovi allestimenti multimediali del museo, pur mantenendo invariate le caratteristiche architettoniche e storiche del monumento. Gli interventi hanno, inoltre, riguardato, oltre alla pulitura delle facciate esterne e dei due prospetti interni, l´ampliamento della zona di rispetto esterna in modo da consentire la sosta dei visitatori ed evitare il passaggio troppo ravvicinato delle automobili. L´allestimento curato da Studio Next Urban Solution con un forte accento innovativo e multimediale, si sviluppa attraverso l´installazione di tecnologie all´avanguardia quali touch-screen, schermi al plasma per proiezioni video e simulazioni di scene di battaglia. Il percorso espositivo si snoda lungo i quattro piani dell´edificio raccontando ambiente per ambiente le vicende storiche della Repubblica Romana e della tradizione garibaldina. Busti, dipinti, incisioni e cimeli garibaldini, oltre a plastici e ad un ricchissimo apparato multimediale, guideranno il visitatore alla scoperta dei luoghi, delle date e dei principali protagonisti dei fatti di quegli anni di grande fermento politico. Sala dopo sala sarà così possibile ricostruire l´evoluzione degli eventi che portarono, dai moti europei del 1848 passando per la fase liberale di Pio Ix, alla fuga del pontefice a Gaeta e alla proclamazione della Repubblica Romana sino al suo drammatico epilogo nel luglio 1849, a conclusione dei durissimi scontri che videro le truppe romane opporsi alle soverchianti forze dell´esercito francese accorse in aiuto del Papa. I momenti salienti della vita della Repubblica Romana saranno rievocati attraverso incisioni e bandi storici dell´epoca mentre i protagonisti rivivranno attraverso una raccolta iconografica di dipinti e stampe, oltre a video interattivi; gli eroi ricordati nelle erme del Gianicolo saranno invece raccontati attraverso una postazione in cui, come in un album fotografico virtuale, sarà possibile ripercorrere le loro storie. Il salone al secondo piano è l´ambiente più grande e significativo del complesso. In un video di forte impatto emotivo, sovrastante il plastico con la battaglia del 30 aprile, scorreranno le immagini dell´assedio con cui i Francesi strinsero la città tra la primavera e l´estate del 1849, mentre un´animazione che partirà dalle foto e dal grande panorama dipinto dal belga Léon Philippet, darà la suggestione della battaglia del 1849 vista da Villa Savorelli (l´attuale Villa Aurelia), il quartier generale di Garibaldi. Il panorama si compone di 12 tele - conservate presso la Città di Seraing in Belgio - che, posizionate una accanto all´altra, daranno il senso di un´immersione totale, a 360 gradi, nello spazio. Dalla parte opposta della sala sarà collocato invece il plastico del Gianicolo sul quale, con modalità interattive, verranno visualizzati i luoghi significativi e ripercorse cronologicamente le fasi salienti dell´assedio della città, mentre sulla parete sovrastante saranno proiettate le immagini che documentano i tragici eventi di quei giorni. Le ultime sale saranno dedicate in modo particolare ad alcuni dei principali protagonisti che persero la vita durante la difesa della Repubblica Romana (come Luciano Manara e Goffredo Mameli per ricordare solo i più noti) e alla Costituzione della Repubblica Romana, testo di straordinaria modernità emanato con grande fierezza in Campidoglio quando ormai le truppe francesi erano entrate in città. Il percorso di visita proseguirà, poi, nell´altro corpo dell´edificio dove, attraverso divise, cimeli, dipinti, armi e ricordi fotografici, sarà mostrata la continuità di vita della tradizione garibaldina che, gloriosamente partecipe alla difesa della Repubblica, fu protagonista anche di molta storia del Xx secolo. Il progetto è stato ideato dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, dall´Unità Tecnica di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall´Istituto per la Storia del Risorgimento italiano - Museo Centrale del Risorgimento di Roma, con la collaborazione dell´Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini (Anvrg), che avrà la sua sede nell´edificio, della Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma e del Comitato Gianicolo  
   
   
ROMA (COMPLESSO DEL VITTORIANO, SALA ZANARDELLI E SCALEE, INGRESSO PIAZZA ARA COELI): ALLE RADICI DELL’IDENTITA’ NAZIONALE ITALIA NAZIONE CULTURALE - 17 MARZO / 2 GIUGNO 2011  
 
In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il Complesso Monumentale del Vittoriano ospita dal 17 marzo al 2 giugno 2011 la grande mostra “Alle radici dell’identità nazionale. Italia Nazione Culturale” promossa da Roma Capitale in collaborazione con Bnl – Gruppo Bnp Paribas, Unicredit Banca di Roma, Monte dei Paschi di Siena. La rassegna, a cura di Marcello Veneziani con il coordinamento scientifico di Marco Pizzo, è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia. Attraverso oltre duecento opere tra dipinti, sculture, documenti, libri antichi, fotografie, manufatti, mappe, cartine geografiche e video, la mostra nasce con l’obiettivo di ricercare le radici della nostra nazione o, meglio ancora, della nostra “civiltà nazionale” intesa come sintesi millenaria di istanze culturali diverse. Quali sono le tracce dell’Italia, intesa come nazione culturale ? Quali sono le tappe che ne hanno segnato il percorso culturale contribuendo a tracciare il suo caratteristico profilo e le sue specificità? L’unità d’Italia, ancor prima di essere realizzata dalle vicende risorgimentali, che contribuirono a formare lo Stato italiano, era di fatto unita sul piano culturale: una “Nazione delle Lettere”. Una nazione che aveva i suoi padri spirituali in Dante, Petrarca, Boccaccio per proseguire con Machiavelli, Ariosto, Tasso fino ad arrivare ad Alfieri, Foscolo, Leopardi e Manzoni. Questa Italia “delle Lettere” è rappresentata nella mostra utilizzando tipologie documentarie diverse: manoscritti e documenti autografi, libri a stampa - rare edizioni spesso recanti annotazioni a margine o raffinate illustrazioni - e dipinti che evocano i grandi uomini della cultura letteraria italiana del passato. Non tanto però con l’intento di soffermarsi sulla storia della lingua quanto per passare in rassegna due diverse funzioni della scrittura, intesa come modo di trasmettere le idee e come modo per documentare i fatti; la letteratura come documento e i documenti per la storia della letteratura. Il percorso espositivo vuole essere uno strumento di riflessione sui vari modi in cui la nostra letteratura si è interrogata sulle proprie radici che affondano nell’eredità del classico e che in un secondo momento ha visto nella religione e nella Chiesa un momento di diffusione e di conservazione del sapere. Le opere che sono state selezionate provengono da quel tessuto connettivo, estremamente variegato ed esteso su tutta la penisola, costituito dagli archivi, dalle biblioteche e dai musei. Si intreccia così un percorso legato alla storia della tradizione letteraria italiana in cui si presentano le immagini che consentono di vedere come, poco dopo l‘unità d’Italia, si iniziarono a costruire questi “luoghi della memoria”. Scorrono così le immagini degli allestimenti ottocenteschi di alcuni musei italiani e quelle della nascita delle biblioteche nazionali. Si tratta in molti casi di materiali documentari inediti che vogliono tentare di far vedere l’estrema varietà dei materiali documentari che è possibile utilizzare per “fare storia”, una sorta di antologia delle fonti oggi utilizzabili per far affiorare il profilo del nostro ritratto culturale. E’ questa complessità che costituisce un´altra anima della cultura italiana in cui la circolazione del pensiero superava agevolmente le divisioni territoriali e la frammentazione politica, nutrendosi al contrario di questa eterogeneità scaturita da un sentimento comune. L’arte italiana rappresenta l’altro grande aspetto in cui l’Italia trova un suo momento di coesione nazionale: i grandi artisti italiani – da Michelangelo a Raffaello, da Tiziano al Bernini – costituiscono con le loro opere un tratto del tutto specifico e caratteristico. La loro fama e fortuna critica fa sì che inizino a circolare in vari parti della penisola copie di opere famose in grado di diffondere e tramandare la lezione dei Maestri. Ancor prima della nascita dei musei, sono proprio queste “copie” – spesso non di altissimo pregio artistico ma di altissimo valore documentario – che formano la trama connettiva della maniera italiana, che vedeva nei grandi artisti una declinazione della particolare lezione dell’arte italiana: dalla scuola veneta a quella toscana; dalla trazione emiliana alla maniera lombarda. I celebri artisti dell’Italia dal Xiii al Xx secolo, diventano una sorta di ideale galleria degli uomini illustri che recupera la lezione della tradizione classica che invera attraverso le grandi opere, i capolavori dell’arte. Uno stile che troverà anche nell’età contemporanea la sua modalità espressiva nel design e nella moda. Ma se la lingua letteraria era un patrimonio ormai acquisito, molto si doveva fare per estenderne l’uso e la comprensione mediante la scuola. L’estensione dell’istruzione obbligatoria e la riforma del sistema scolastico, da Casati a Coppino, preparò un nuovo modo di utilizzare l’Italiano, una lingua che con l’avvento del Novecento trovò nella radio prima e nella televisione poi, straordinari strumenti di diffusione. La lezione “alta” della letteratura prende una forma e declinazione diversa nei testi scolastici e nella letteratura dell’infanzia. E‘ la scuola che contribuisce a “fare gli italiani”, che fa circolare una cultura unitaria, cercando di levigare le differenze reali tra le singole varietà regionali e la diversità delle “cento città” all’interno di una cultura unitaria e nazionale. Passare in rassegna le immagini di aule scolastiche affollate e gruppi di scolari, tra la fine del Xix secolo e la metà del Xx secolo, è forse la maniera più chiara ad evidente per riuscire a capire il mutamento reale che subì l’Italia unita. Tra i caratteri della identità italiana un tratto distintivo è rappresentato dal suo inconfondibile paesaggio, che, non a caso è diventato un “bene culturale”. La maniera di rappresentare il territorio attraverso i secoli ha conosciuto evoluzioni e varianti – dai disegni alle mappe, dalla cartografia geografica alle vedute pittoriche – ma uno dei momenti che sicuramente hanno contribuito a diffondere la conoscenza del territorio furono gli studi e gli elaborati preparatori per la redazione della prima carta geologica italiana, fortemente voluta da Quintino Sella. La presenza in mostra della serie completa dei plastici tridimensionali che costituiva il perno delle collezioni dell’antico museo di mineralogia vuole essere l’espressione sintetica di un modo di intendere la scienza a cavallo tra conoscenza e arte. D’altra parte fu proprio il sapere scientifico che prendendo le mosse dalla lezione di Galileo Galilei gettò le basi per quei Congressi degli scienziati italiani che agli inizi dell’Ottocento posero le basi per una Italia unita anche dal punto di vista della cultura scientifica. Ad aprire il percorso espositivo, una sezione arricchita da foto, filmati e oggetti, dedicata a diciotto grandi personaggi della nostra storia nazionale dal 1861 ad oggi, simboli e vere e proprie “icone” dell’Italia: Giuseppe Garibaldi, Alessandro Manzoni, Giuseppe Verdi, Gabriele D’annunzio, Luigi Pirandello, Eleonora Duse, Il Futurismo, Benedetto Croce, Giosuè Carducci, Enrico Caruso, Arturo Toscanini, Padre Pio, Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, Il Neorealismo (Rossellini, De Sica, Visconti, Fellini), Fausto Coppi, Totò, La nazionale di calcio. Il made in Italy viene da molto lontano: è il frutto di una lunga e fertile cooperazione tra cultura, arte, artigianato, abilità manifatturiera, territorio, memorie storiche. Questa sezione della mostra vuole essere testimonianza del “saper fare bene” in Italia nei tanti settori in cui il nostro Paese si è da sempre contraddistinto: moda, artigianato, cinema, design, cucina. Catalogo: Gangemi Editore Per informazioni: tel. 06/69202049  
   
   
ISTANBUL: CON KING HOLIDAYS PASQUA ALL’INSEGNA DELLO SHOPPING  
 
Tra le tante destinazioni proposte da King Holidays per l’arrivo della primavera, Istanbul è certamente una tra le più affascinanti. Aprile, con le sue temperature dolci e gradevoli e senza i grandi numeri dell’estate, è il mese perfetto per godersi la bellezza dei monumenti, delle moschee e degli spettacolari siti archelogici. Bisanzio, Costantinopoli, Nova Roma, Istanbul: tanti i nomi e le culture che si sono sedimentate in 2700 anni di storia. Istanbul è il ponte tra Oriente e Occidente, un luogo dove tradizione e avanguardia convivono nei Giardini del The, per esempio, dove si è soliti ritrovarsi e chiacchierare a qualsiasi ora del giorno davanti a un buon Chà (the) e a un narghilè di tabacco aromatico, o nei Bazar, dove come da Harrod’s si può comprare “da uno spillo a un elefante”. La capitale turca ha il fascino delle preghiere che risuonano dai minareti e l’atteggiamento dinamico di una metropoli cosmopolita. E se per tutto il 2010 Istanbul è stata la Capitale della Cultura, dal 18 marzo al 26 aprile si trasformerà in Capitale dello shopping, ospitando l’Istanbul Shopping Fest: più di 300 negozi e 90 centri commerciali aperti fino alle 23.00 – il sabato due di essi aperti fino alle 2 di notte - dove trovare dalle grandi firme internazionali ai prodotti artigianali locali tutti scontati del 30% . I quartieri della città saranno palcoscenico di mostre, performance e concerti e durante la manifestazione saranno celebrate in grande stile anche importanti festività religiose come, ad esempio, la Festa dei Bambini che si tiene il 23 aprile, giorno in cui la Turchia nel 1920 ottenne l’indipendenza. E dopo la corsa all’acquisto, chi volesse rilassarsi può sperimentare in loco una delle usanze più consolidate degli abitanti di Istanbul, quella del bagno turco, scegliendo uno tra i numerosi bagni della città – alcuni antichissimi – e facendosi coccolare da saune e massaggi. Proposte per Pasqua (dal 22 al 25 aprile o dal 23 al 26 aprile): Quote a partire da 364 € per persona per 4 giorni/3 notti. La quota include: volo di linea dall’Italia, soggiorno in hotel da 3 stelle in su con prima colazione, tasse e percentuali di servizio. Tasse aeroportuali da 43 €, quota di iscrizione 30 €. Per ulteriori informazioni e prenotazioni: www.Kingholidays.it  - tel. 06-36.21.03.00