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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 27 Giugno 2013 |
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EDITORIA, TOSCANA: CON LA LEGGE APPROVATA GARANTITI QUALITÀ E RAPPORTI DI LAVORO” |
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Firenze 27
giugno 2013 – La Toscana ha da oggi una legge regionale per sostenere le
imprese di informazione locale, promuovendo il diritto al pluralismo e la
qualità e la professionalità dell’occupazione. Una notizia per la quale
dichiara la sua soddisfazione Vittorio Bugli, assessore alla presidenza della
Regione Toscana, che da capogruppo del Pd fu il primo firmatario del
provvedimento.
“E’ una legge
– ha detto Bugli ieri mattina commentando l’approvazione da parte dell’aula –
che può cambiare lo scenario in cui si trovano molte emittenti della nostra
regione che sono da tempo alle prese da una parte con massicci investimenti per
il passaggio al digitale terrestre e dall’altra con una contrazione delle
risorse necessarie per sopravvivere. Una situazione che ha portato molte di
queste alla chiusura o a ridimensionare drasticamente le redazioni, con
conseguenze negative sulla qualità dell’informazione”.
“Questa
legge – prosegue – è un primo passo, ma indispensabile. Per la prima volta,
infatti, il nostro ordinamento riconosce e definisce il sistema
dell’informazione locale come un elemento importante della nostra identità
regionale; ne scatta una fotografia che permetterà di intervenire laddove ce ne
siano i presupposti e le esigenze. Puntando principalmente su due aspetti: la
qualità del prodotto finale, che viene incentivata dalla legge stessa, e la
qualità del rapporto di lavoro dentro queste emittenti. Una condizione,
quest’ultima, che costituirà un requisito fondamentale per accedere alle
risorse che la Regione metterà a disposizione”.
A questo
proposito Bugli ha reso noto che a breve la Giunta approverà la seconda
variazione di bilancio nella quale, spiega, “sarà destinato a sostegno della
legge un milione per il 2013 e due milioni per il 2014”. “Auspico – ha concluso
– che queste risorse consentano di mettere in campo dei buoni progetti che
contribuiscano a rafforzare l’informazione locale”.
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PREMIO LEONARDO - UGIS 2013: AL VIA LA 3A EDIZIONE DEL PREMIO CHE VUOLE SENSIBILIZZARE LA SOCIETÀ SUL VALORE DEI GIOVANI RICERCATORI E SULL’IMPORTANZA DI UNA CORRETTA INFORMAZIONE SCIENTIFICA |
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Milano, 27
giugno 2013 - Sono aperte le selezioni per la 3a edizione del Premio
Leonardo–ugis, nato dalla collaborazione tra il Museo nazionale della scienza e
della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano (Must) e l’Unione giornalisti
italiani scientifici (Ugis) con lo scopo di sensibilizzare la società a una
maggior consapevolezza dei vantaggi e delle responsabilità di cui il progresso
è portatore.
Il Premio,
realizzato con il sostegno di Federchimica–plasticseurope Italia, assegna 2
riconoscimenti: il primo è alla carriera e destinato a uno scienziato di chiara
fama; l’altro è riservato a un giovane ricercatore–comunicatore (meno di 40
anni al 30 settembre 2013) con un buon curriculum professionale e una grande
capacità di divulgare i risultati del suo lavoro utilizzando media ad ampia
diffusione.
Le
candidature devono essere inviate a ugis@ugis.It entro e non oltre il 12
ottobre 2013.
La Giuria
del Premio, che valuta i ricercatori sulla base dei curricula accademici, dei
risultati raggiunti nell’attività di laboratorio e dell’efficacia nel
comunicare al pubblico quanto realizzato, è composta da:
- Giovanni Caprara, presidente Ugis e
responsabile redazione scientifica Corriere della Sera
- Roberto Cingolani, direttore scientifico Iit
- Istituto italiano di tecnologia
- Fiorenzo Galli, direttore generale Museo
nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci
- Fabiola Gianotti, coordinatrice esperimento
Atlas Cern
- Giulio Giorello, professore di Filosofia
della scienza - Università degli studi di Milano
- Alberto Pieri, segretario generale
Fast-federazione delle associazioni scientifiche e tecniche
- scienziato insignito del premio alla
carriera.
Nelle
precedenti edizioni il riconoscimento alla carriera è stato assegnato al prof.
Renato Ugo nel 2011 e alla prof.Ssa Amalia Ercoli Finzi nel 2012. I giovani
ricercatori premiati sono stati Maurizio Tesconi del Cnr di Pisa con la prima
edizione del concorso e Silvia Giordani del Trinity College di Dublino lo
scorso anno.
La
cerimonia di premiazione è prevista per il 3 dicembre 2013 alla presenza di
personalità del mondo accademico, delle imprese e dei media. Ugis@ugis.it
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FVG, CINEMA: SERRACCHIANI, CULTURA CHE CREA LAVORO MA GUARDI A FONDI UE |
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Trieste,
27 giugno 2013 - "L´audiovisivo è
un settore che,
nell´assolvere
al suo compito primario di fare cultura, è al
contempo
generatore di economia, di lavoro e di promozione
turistica".
Lo ha
detto ieri a Udine la presidente della Regione, Debora
Serracchiani,
intervenendo ad un incontro su criticità e
prospettive
del cinema in Friuli Venezia Giulia promosso dal
Fondo
Audiovisivo regionale.
"Nell´assestamento
di bilancio abbiamo dovuto prima di tutto
coprire
poste strutturali rispetto alle quali - ha spiegato
Serracchiani
- andava fatto un intervento immediato come per gli
ammortizzatori
sociali per l´anno in corso, ma abbiamo avuto
attenzione
anche alla cultura scegliendo di investire risorse per
salvaguardare
numerosi posti di lavoro in questo settore".
"Siamo
consapevoli della crisi spietata che sta colpendo il
nostro
territorio - ha proseguito Serracchiani - e proprio per
questo
vogliamo darci una regola: avere un tetto al di sotto del
quale non
si intende scendere e prevedere una programmazione
almeno
triennale".
Ricordando
che "va riordinato tutto il sistema, comprese le
competenze
degli enti locali", Serracchiani ha esortato gli
operatori
del settore a "rivolgersi di più e meglio ai fondi
europei,
anche con l´appoggio della Regione, per evitare che una
mancata
capacità di spesa - ha concluso - rischi di farci
restituire
all´Ue decine di milioni di euro".
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LA SEZIONE DEDICATA A GIULIO ANDREOTTI PER L’11^ EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO LETIZIA ISAIA PER AUTORI E EDITORI - 2013 |
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Napoli, 27 Giugno
2013
L’associazione Nazionale
Luci Sulla Cultura nell’ambito l’11^(Undicesima) Edizione del Premio Letterario
Letizia Isaia per Autori ed Editori Italiani, dedica una nuova sezione del
premio a Giulio Andreotti.
Del Premio Isaia,
intestato ad uno dei personaggi più meritevoli del panorama culturale italiano,
era grande estimatrice non solo la Poetessa Alda Merini, ma anche, tra gli
altri, il Senatore a vita Giulio Andreotti, di cui l’ Associazione conserva
agli atti la corrispondenza e pertanto
quest’anno istituisce una Sezione del Premio Isaia dedicata appunto
al Senatore a vita Giulio Andreotti, recentemente
scomparso.
Continua così Il Premio
Isaia coerente con l’obiettivo
propostosi che è quello di incoraggiare Poeti e Scrittori garantendo
riconoscimenti per le loro opere.
Il premio si suddivide nelle Sezioni: Narrativa,
Saggistica, Poesia, Poesia Napoletana, Sezione Poesia Alda Merini per gli Under
30 e la Sezione Senatore Giulio Andreotti. A tutte le Sezioni possono
partecipare gli Editori con Libri e gli Autori con
elaborati.
Per partecipare al
Concorso è necessario far pervenire i propri lavori come indicato nel Bando che
scade il 31 Luglio 2013 – Per Info: 081 556 45 32 - Cell. 366 2489149 - letizia.Isaia@tin.it
La Cerimonia di
Premiazione avrà luogo a Roma il 28 Ottobre 2013 – ore 16,00 presso la Sala
Benedetto Croce – prestigiosa sede della Regione Campania nella
Capitale.
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LA SEDE IDEALE PER TANTI CAPOLAVORI MAI VISTI RIENTRANO PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA PER ESSERE ESPOSTI NELLA DIMORA DEL MERCANTE CHE LI ALIENÒ |
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Firenze, 27 giugno 2013 – Tra i più importanti e sofisticati di
Parigi, il Museo Jacquemart-andré vanta, dopo il Louvre, la più ricca
collezione di Rinascimento fiorentino in terra di Francia grazie alle centinaia
di capolavori acquistati a fine Ottocento a Firenze, nell’atelier del celebre antiquario
garibaldino Stefano Bardini o per suo tramite.
Si
configura dunque come un doppio ritorno a casa la mostra Il Rinascimento da
Firenze a Parigi, che per la prima volta riporta in Italia il nucleo principale
della raccolta Jacquemart-andré. Dipinti di Botticelli, Mantegna, Paolo
Uccello, Luca Signorelli, Alesso Baldovinetti, sculture di Donatello e
Giambologna, bronzetti, mobili, ceramiche, in tutto circa 40 capolavori che
riapprodano nella città dove furono creati per essere esposti nella stessa dimora-atelier
del mercante che li alienò.
Villa
Bardini è in effetti la sede ideale, quasi per una nemesi, di questa
esposizione preziosa e spettacolare (6 settembre–31 dicembre 2013) curata da
un’equipe di specialisti italo-francese (Giovanna Damiani, Marilena Tamassia,
Nicolas Sainte Fare Garnot). Un progetto posto sotto la diretta tutela di
Cristina Acidini, Soprintendente Speciale per il P.s.a.e. E per il Polo Museale
della città di Firenze, e di Gabriel De Broglie, Cancelliere dell’Institut de
France, le due istituzioni che promuovono l’evento insieme alla Fondazione
Parchi Monumentali Bardini e Peyron e al Museo Jacquemart-andré con la società
di gestione Culturesespaces presieduta da Bruno Monnier.
Si tratta
di un’opportunità creatasi grazie al cospicuo prestito concesso dalla
Soprintendenza alla monografica sul Beato Angelico organizzata a Parigi un anno fa. Opportunità colta al volo dagli
stessi sostenitori del progetto, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Camera di
Commercio, Unicoop Firenze, Civita Group e Studio Copernico, con il supporto
tecnico di Admarco, Catola & Partners e Polistampa.
L’epopea dei grandi antiquari
fiorentini, la nascita del mito Firenze/rinascimento, la febbre del
collezionismo che a cavallo tra Ottocento e Novecento contagiò la parte più
colta della ricca borghesia europea e americana, sono capitoli di una storia
narrata mille volte. Storia che ha comunque un suo pendant negativo nel
saccheggio del patrimonio artistico nazionale, largamente disponibile sul mercato
antiquario in quegli anni post unitari e colpevolmente lasciato libero di
espatriare.
Questo e
altro hanno ricordato Soprintendente, curatori e il Presidente della Fondazione
Parchi Monumentali Bardini e Peyron, Michele Gremigni, presentando oggi alla
stampa il programma della mostra. La straordinaria collezione Jacquemart-andré
si è infatti formata come quelle dei maggiori musei internazionali, con anni di
acquisti selezionati e intelligenti, con in più la passione per l’arte di due
coniugi innamorati, colti e lungimiranti, oltre che molto facoltosi.
Edouard
André, erede di una famiglia di banchieri dell’aristocrazia imperiale, amico e
compagno d’arme di Napoleone Iii, lasciò prima l’esercito, poi la politica, con
lo scopo preciso di colmare di tesori artistici il grandioso palazzo-museo
fatto costruire a Parigi sull’esclusivo Boulevard Haussmann. Nélie Jacquemart
era invece pittrice, ritrattista della buona società. Si sposarono entrambi già
in età avanzata e, grazie a lei, Andrè si innamorò dell’Italia e dei maestri
del Rinascimento.
A partire
dal 1882, ad ogni anno corrispose dunque un viaggio a Firenze dove trovarono in
Bardini l’interlocutore ideale, un mercante-agente abile e fornitissimo, dal
quale acquistarono i capolavori a centinaia e di ogni genere, che oggi fanno
del Museo Jacquemart-andré uno degli splendori di Francia. Rimasta vedova nel
1894, Nélie continuò a frequentare Firenze e a fare acquisti fino alla morte
nel 1912, quando lasciò allo Stato palazzo e collezioni con il vincolo di farne
un museo pubblico accessibile a tutti. L’arte, diceva in accordo col marito,
deve essere condivisa.
Un anno dopo, nel 1913, il Musée
Jacquemart-andré era già realtà e oggi festeggia 100 anni. Col ritorno a
Firenze della parte preminente delle opere fiorentine il cerchio, magicamente,
si chiude.
Una storia
d’amore vissuta ad arte
Edouard e
Nélie, i coniugi appassionati dell’Italia che crearono la raccolta
Jacquemart-andré
Morendo
nel 1912, Cornélia Barbe Hyacinthe (Nélie) Jaquemart lasciò in eredità alla
Francia, con il vincolo dell’apertura al pubblico, lo splendido palazzo
parigino di Boulevard Haussmann dove, col marito Edouard André, aveva raccolto
quanto di più straordinario offrisse il mercato dell’arte di fine Ottocento:
centinaia di capolavori del Rinascimento italiano soprattutto, ma anche opere
inglesi, olandesi, francesi, sia dipinti che sculture, arredi, mobili e
oggetti.
Inaugurato
nel 1913, in questo 2013 il museo compie dunque 100 anni, sempre lodato e
visitatissimo, simbolo perenne di quanto possa ottenere una storia d’amore
coniugale vissuta tanto nella disponibilità di enormi capitali, quanto nella
passione per l’arte, italiana in particolare.
Edouard
André (1833-1894) era un militare di carriera, bell’uomo, aitante, figlio di
banchieri protestanti arricchitisi con Napoleone I. Dalla famosa accademia di
Saint-cyr uscì con il grado di ufficiale
delle Guide, il reggimento d’élite al servizio di Napoleone Iii con cui
combatté nella campagna d’Italia del 1859 (per noi 2° guerra d’Indipendenza) e
in quella del Messico. Congedatosi a 30 anni, fu eletto deputato e partecipò
agli eventi del 1870-71, tra cui la tremenda debacle contro la Prussia. Deluso
dalla politica, decise infine di dedicarsi solo a collezionare arte. Impresa
per cui nel 1875 chiese all’architetto Henri Parent di realizzare il grandioso
hôtel particulier, oggi museo.
Fu in
questa fase che conobbe Nélie. Lei era una pittrice non più giovanissima, ma
assai nota come ritrattista della buona società. Galeotto fu il ritratto di
Edouard che le fu chiesto di dipingere. Quando nel 1881 si sposarono con rito
civile nella mairie dell’8° Arrondissement lei aveva 40 anni, lui 47. Senza
figli, investirono fortune ed energie per edificare il loro mausoleo. Nélie
aveva imparato ad amare l’Italia e il Rinascimento dal suo maestro Ernest
Hébert. Edouard fu presto contagiato dalla stessa febbre. Lei dal suo progetto.
Iniziarono così i viaggi annuali in Italia e a
Firenze. I coniugi André fecero solo acquisti mirati, di selezionate rarità su
consiglio di un cenacolo di esperti costituito dai direttori dei maggiori
musei. A Parigi Nélie mise a profitto il suo talento di pittrice e il suo gusto
naturale per ammobiliare e decorare il piano nobile di Boulevard Haussmann.
Edouard organizzò invece il museo italiano. Alla sua morte nel 1894, Nélie ne
completò il progetto, spingendosi poi anche in Oriente per arricchire
l’imponente collezione.
Edouard
André e Nélie Jacquemart erano entrambi mossi da profondi valori filantropici e
da un altrettanto profonda convinzione: l´arte si condivide. Appassionati del
Rinascimento realizzarono al piano nobile della loro dimora un autentico museo
privato consacrato al Quattrocento italiano, che essi riservavano agli amici
intimi.
La scelta
delle opere riflette evidentemente i loro gusti: di Edouard per certi dipinti
veneziani come lo sconvolgente Ecce Homo di Mantegna; di Nélie per gli artisti
fiorentini come Paolo Uccello, Botticelli o Perugino. La sala delle sculture
ospita una delle più belle raccolte di marmi italiani del Xv e Xvi secolo conservate
in Francia: da Donatello a Luca della Robbia a Laurana.
La sala
fiorentina si presenta sia come luogo di culto con opere d’ispirazione
religiosa, sia come galleria antologica con dipinti di Botticelli, Botticini,
Perugino e il celebre San Giorgio che trafigge il drago di Paolo Uccello.
Dominata da un superbo soffitto a cassettoni attribuito a Mocetto la sala
veneziata celebra invece Mantegna, Bellini, Carpaccio secondo il tipico decor
di un palazzo della Serenissima.
Affidando
all’Istituto di Francia palazzo e collezioni perché fossero aperti al pubblico,
il testamento di Nélie restò fedele al progetto del marito: l’arte deve essere
condivisa.
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THÉâTRE ET LUMIÈRES: LUCI E SUONI AL TEATRO ROMANO DI AOSTA |
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Aosta, 27 giugno 2013 -
L’assessorato Istruzione e Cultura comunica che, lunedì 1° luglio, si
terrà il primo appuntamento dell’evento Théâtre et lumières, uno spettacolo di
giochi di luci e di suoni sulla facciata del Teatro romano di Aosta.
Nei lunedì
che si alterneranno tra i mesi di luglio e agosto (1-8-15-22-29 luglio e
5-12-19-26 agosto), sarà ancora una volta la meraviglia delle luci e dei suoni
a catturare l’attenzione degli spettatori ospiti nell’area archeologica. Le
serate si articoleranno in più spettacoli, della durata di quindici minuti
l’uno. Il primo spettacolo è previsto alle ore 21.30 e verrà ripetuto ogni 30
minuti, fino alle 23.00, ora d’inizio dell’ultimo spettacolo.
La musica
di Théâtre et lumières – dal carattere neo-sinfonico - è stata realizzata
espressamente per l’iniziativa dal compositore Massimo Giuntoli, in
un’elaborazione suggerita dalle stesse caratteristiche architettoniche del
Teatro Romano e si ispira quest’anno al celebre Le Sacre du printemps di Igor
Stravinskij, in occasione del centenario della prima esecuzione del balletto
(Parigi, 29 maggio 1913).
La
partitura è strutturata - nei suoi elementi costituitivi quali ritmo, melodia e
armonia, in modo da ottenere una precisa corrispondenza tra gli elementi
architettonici e quelli musicali. Gli effetti illuminotecnici sono a loro volta
programmati sulla partitura, in una regia complessiva intesa a rileggere ogni
dettaglio dell’imponente facciata e a enfatizzarne il valore estetico.
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AL VIA LA SEDICESIMA EDIZIONE DI INEQUILIBRIO, FESTA DI TEATRO, DANZA E CINEMA |
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Firenze, 27
giugno 2013 – Inequilibrio, il festival organizzato da Armunia a
Castiglioncello (Li) e dedicato alla nuova scena tra teatro, cinema e danza,
giunge nel 2013 alla sua sedicesima edizione;
partenza il prossimo 28 giugno con chiusura il 7 luglio. Grazie al
lavoro svolto nell’ambito delle residenze artistiche, ospitate nel corso
dell’anno al Castello Pasquini, e ad una fitta rete di rapporti di
collaborazione con teatri, rassegne e compagnie nazionali e internazionali in
particolare di giovani, Inequilibrio conferma la propria identità di
osservatorio sui linguaggi della contemporaneità attraverso la produzione e
l’ospitalità di spettacoli di teatro e danza per adulti e bambini per un totale
di circa sei appuntamenti giornalieri, con 12 coproduzioni e 20 ospitalità, tra
cui molte in prima assoluta e nazionale.
Coerente
con la sua vocazione Inequilibrio continua, secondo il suo direttore Andrea Nanni, a far
incontrare giovani artisti e maestri consolidati, appartenenti a diverse
discipline, tutti accomunati dalla volontà di restituire alla scena il ruolo di
specchio della realtà che non si limita a riflettere, ma fa riflettere e che è
soprattutto uno spazio dell’emozione, capace di sorprenderci con visioni
inedite, di regalarci un nuovo sguardo sul mondo.
“Un
programma ricco e affascinante composto di intrecci di generi, che nasce anche
da un ottimo inserimento nei programmi regionali sulle residenze artistiche e
di cultura – afferma in un saluto l’assessore regionale alla cultura Cristina
Scaletti -. Il teatro si fa laboratorio di dialoghi tra forme diverse di
rappresentazione e al contempo si rende presente e legato al territorio,
facendosi contenitore di tradizioni e culture. Armunia con la sua azione si fa
esempio dei motivi che hanno spinto la Giunta regionale a non togliere un euro
dal bilancio della cultura in quanto ricchezza civile e sociale”.
Gli spazi
del festival saranno i due palcoscenici interni alla Tensostruttura, le sale di
Castello Pasquini, il parco del Castello e il tessuto urbano circostante, dalla
Pineta Marradi a Caletta. Una novità rispetto alle passate edizioni sarà
l’utilizzo del Prato del Cardellino per spettacoli all’ora del tramonto durante
tutto il festival. Il secondo piano del Castello, abituale sede espositiva di
prestigiose mostre d’arte, ospiterà la mostra conclusiva del progetto biennale
d’arte pubblica Foresta Bianca, che Armunia ha realizzato con il sostegno della
Regione Toscana.
Nel parco
troveranno spazio anche luoghi di
ristorazione leggera con prodotti tipici del territorio a km zero, mercatini di
artigiani locali e laboratori sul riciclaggio per disegnare un luogo sotto il
segno dell’accoglienza e del divertimento consapevole.
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AOSTA: CHâTEAUX EN MUSIQUE AL CASTELLO LA MOTHE DI ARVIER |
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Aosta, 27 giugno 2013 - Il primo appuntamento di
quest’anno della rassegna itinerante Châteaux en Musique è in
programma
mercoledì 3 luglio, alle ore 21, al castello La Mothe di Arvier, con il
concerto Paradisiaci Inferni
Organizzato
dall’Assessorato dell’istruzione e cultura in collaborazione con il Comune e la
Biblioteca comunale di Arvier, il concerto-spettacolo sarà interpretato da un
ensemble di otto elementi guidato dal pianista e compositore belga Christian
Leroy, che ha composto i brani musicali per l´occasione, e dagli attori del
gruppo teatrale Versidiversi di Arvier, adulti e bambini guidati da Paola
Corti.
Il
castello si trasformerà in un grande vascello fantasma, in cui visioni e
apparizioni, diabolici mostri e tentazioni, si alternano e si sovrappongono, in
un viaggio in cui la musica e il ritmo dei testi – come una sorta di maligno
Caronte - traghettano il pubblico verso il "mondo di Sotto", sempre
più giù… per scoprire che...
Le musiche
sono di Christian Leroy, interpretate da: Christian Leroy: pianoforte; Umberto
Debernardi: clarinetti; Luca Debernardi: flauto traverso; Federico Gregori:
chitarre; Carlo Alberto Lupo: violino; Umberto Albiero: fisarmonica; Tiziana
Bois: chitarre e voce; Annalisa Bois: voce; Elisa Debernardi: voce. La regia
dello spettacolo è di Paola Corti; assistente alla regia: Verdiana Vono; coreografie:
Dorothy Rollandin.
In
apertura, introduzione storica del monumento a cura del personale della
Soprintendenza per i beni e le attività culturali.
L’ingresso
è gratuito e non è necessaria la prenotazione, posti disponibili sino ad
esaurimento. L’accesso al castello prevede un percorso a piedi su un sentiero
in salita di almeno 10 minuti. In caso di maltempo, lo spettacolo si terrà
presso la sala polivalente delle Scuole elementari di Arvier.
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