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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Giugno 2013
UE E INDIA UNITE PER STUDIARE LA MALARIA  
 
Bruxelles, 27 giugno 2013 - La malaria, che secondo le cifre dell´Organizzazione mondiale della sanità (Oms) colpisce 219 milioni di persone, è di solito associata al mondo in via di sviluppo. Gli scienziati sostengono tuttavia che a causa dei cambiamenti climatici è possibile che alcune parti dell´Europa vengano colpite da questa malattia. La Commissione europea, nell´ambito delle attività mondiali per combattere la povertà e per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo del millennio, ha investito milioni di euro nella ricerca su come controllare questo grande problema di salute pubblica. Per sviluppare nuove strategie per il controllo della malaria è però necessario capire meglio la biologia dei parassiti che la trasmettono, soprattutto perché i tentativi di trovare un rimedio sono stati finora ostacolati dalla capacità del parassita di sviluppare velocemente una resistenza ai farmaci. Ci sono infatti nuove prove che dimostrano che la resistenza alle cure di prima linea è aumentata, rendendo più difficile eliminare la malaria. Il progetto Malsig ("Signalling in Life Cycle Stages of Malaria Parasites") si è proposto di sviluppare nuove strategie per controllare la malaria e quindi fornire conoscenze più approfondite della biologia dei parassiti della malattia. Con un finanziamento di 3 milioni di euro, l´Institut national del la santé et de la recherche médicale (Inserm), in Francia, ha formato un consorzio di partner Ue e indiani. I partner provenienti dall´India si sono uniti a questa collaborazione perché la malaria è diventata endemica in molte regioni dell´Asia meridionale. Identificare i potenziali obiettivi richiede una conoscenza approfondita dei processi di segnalazione che controllano la proliferazione e la differenziazione durante il ciclo vitale del parassita. Il team di Malsig ha analizzato le vie di segnalazione che regolano i processi essenziali del ciclo vitale della malaria, diffusa dalla zanzara femmina portatrice dei piccolissimi parassiti. I ricercatori hanno caratterizzato i componenti delle vie di trasduzione del segnale (proteine chinasi, nucleotidi ciclasi, mediatori per la segnalazione del calcio) nei parassiti della malaria. Hanno anche studiato specifici processi biologici ed evolutivi del ciclo vitale dei parassiti della malaria. I metodi usati comprendevano la proteomica, la genetica inversa, la biologia strutturale e l´uso di modelli animali della malaria. Il team ha prodotto vari ceppi di parassiti transgenici per studiare meglio le proteine responsabili della malattia. Sono state inoltre acquisite nuove informazioni sulla replicazione del Dna nei gametociti (un tipo di cellula del microbo) attraverso lo studio di proteine chinasi ciclina-dipendenti (Cdk), che regolano il ciclo cellulare e le molecole effettrici. In generale i progressi fatti finora (oltre 100 articoli pubblicati) hanno contribuito all´emergere di una visione integrata della segnalazione in processi cellulari cruciali nel ciclo vitale dei parassiti della malaria. Un altro punto importante è stato il rafforzamento della collaborazione Ue-india su questo problema di crescente importanza. Per maggiori informazioni, visitare: Inserm http://english.Inserm.fr/ Scheda informativa del progetto Malsig http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/90217_it.html Oms http://www.Who.int/topics/malaria/en/ The Lancet http://www.Thelancet.com/journals/lancet/article/piis0140-67361260484-x/abstract  
   
   
STUDIO FA LUCE SUL RAPPORTO TRA GENI, DIETA E OBESITÀ  
 
Bruxelles, 27 giugno 2013 - Un progetto che coinvolge 29 partner da tutta Europa è riuscito a identificare un numero di prodotti innovativi e regimi alimentari che potrebbero aiutare gli individui soggetti ad aumentare di peso a evitare di diventare obesi. Il progetto rappresenta un importante passo in avanti per affrontare questa fondamentale questione legata alla salute, e per realizzare il pieno potenziale commerciale del mercato alimentare. Mentre la rapida crescita dell´obesità infantile in tutta Europa è stata ben documentata, la nostra comprensione del motivo esatto per cui alcuni bambini sono più suscettibili di altri rimane una questione dibattuta. Gli scienziati sanno che l´obesità è in gran parte determinata da fattori genetici, ma il punto fino a cui i fattori legati allo stile di vita possono giocare un ruolo è ancora oggetto di discussione. Ottenere una migliore comprensione delle cause multiple dell´obesità è quindi importante, poiché questo porterà a strategie per la salute più efficaci. Il progetto Diogenes ("Diet, Obesity and Genes"), finanziato dall´Ue, ha contribuito a questo obiettivo riuscendo a ottenere una comprensione più profonda di questa malattia da una prospettiva dietetica. Il punto focale primario del progetto relativo alla dieta è stato l´identificazione di macronutrienti che possono agevolare il mantenimento di un peso sano dopo una fase di dimagrimento, e precisamente il ruolo di carboidrati e proteine nell´aumentare la sazietà (sensazione di pienezza). Per esaminare questo criticamente, il progetto ha intrapreso uno studio randomizzato a lungo termine di famiglie in otto paesi. Lo scopo era quello di identificare le interazioni tra geni e sostanze nutritive collegate a cambiamenti nel peso corporeo e nella misura del girovita. Durante il progetto, i genitori sovrappeso o obesi seguivano un programma di dimagrimento di otto settimane usando una dieta ipocalorica. Un´altra linea di ricerca si è concentrata sull´interazione tra geni e sostanze nutritive associata con cambiamenti di peso e nel metabolismo, allo scopo di guidare un controllo del peso basato sulla dieta. Uno degli obiettivi principali era quello di mettere in evidenza i fattori (geni, trascrizioni o proteine) che potessero aiutare a prevedere la capacità di un soggetto di perdere peso in caso di limitazione energetica (ridotto apporto calorico), o di mantenere il peso ridotto. Diogenes ha inoltre cercato di ottenere una migliore comprensione del collegamento tra obesità, geni e dieta a livello di popolazione. L´accesso a dati clinici e nutrizionali a lungo termine ha fornito al progetto un´opportunità unica di identificare il ruolo dei fattori dietetici chiave, quali un alto apporto di proteine, cibi a basso indice glicemico e interazioni tra geni e sostanze nutritive, associati a cambiamenti del peso corporeo e della misura del girovita. Il progetto ha inoltre valutato gli aspetti dello stile di vita e psicosociali del consumo di cibo allo scopo di identificare i principali predittori psicologici / comportamentali dell´aumento di peso, da usare nella diagnosi del rischio e per meglio adattare le diete alle necessità del consumatore. Il progetto ha anche sviluppato cibi ricchi di proteine con poche calorie ma saporiti per i consumatori attenti al problema dell´aumento di peso. Un centro dati centralizzato è stato creato per garantire che tutte le informazioni generate in merito al progetto vengano integrate, conservate, messe al sicuro e documentate in modo ottimale anche per una ulteriore analisi del set di dati. Per maggiori informazioni, visitare: Diogenes http://www.Diogenes-eu.org/  
   
   
MILANO, FATEBENEFRATELLI: ATTIVATI GLI UFFICI REGIONALI  
 
Milano, 27 giugno 2013 - "Ho sensibilizzato tutti gli uffici competenti affinché forniscano i chiarimenti e le risposte adeguate. Sia il direttore generale del Fatebenefratelli, sia quello dell´assessorato alla Salute, sono impegnati in tal senso" spiega il vice presidente e assessore regionale alla Salute Mario Mantovani a proposito della protesta in corso all´Ospedale Fatebenefratelli di Milano. "L´infelice periodo economico che il Paese sta attraversando, colpendo soprattutto il mondo del lavoro, - ha aggiunto - è una realtà con la quale siamo costretti a fare i conti giorno dopo giorno". "Per quanto riguarda la Sanità Lombarda- ha sottolineato Mantovani - posso affermare che stiamo lavorando consapevoli della realtà di oggi, ma guardando al futuro: 1400 posti di lavoro assicurati entro l´anno, ad altrettanti operatori sanitari, e un piano di riorganizzazione della sanità lombarda che ha come obiettivo la garanzia del mantenimento dell´alto livello di cura dei malati, nonché la razionalizzazione e l´ottimizzazione delle risorse umane e strutturali esistenti".  
   
   
SANITÀ, SPESA PERSONALE: REGIONE SARDEGNA IMPEGNATA CON ATTI CONCRETI, DOMANI IN GIUNTA PIANO TRIENNALE ASSUNZIONI  
 
Cagliari, 27 giugno 2013 L´assessore regionale della Sanità Simona De Francisci, intervenendo questa mattina in audizione alla Corte dei Conti, ha ricordato il lavoro della Giunta sul fronte del contenimento della spesa. "La Regione - ha detto De Francisci - è impegnata con atti concreti sulla riduzione del costo del personale nel comparto sanità. Già domani porterò all´attenzione della Giunta una delibera con sei azioni sul contenimento della spesa sanitaria, una delle quali è rivolta proprio al Piano triennale delle assunzioni e all´ottimizzazione dell´impiego del personale. È invece di qualche settimana fa una mia lettera, inviata a tutti i direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie, per raccomandare loro la razionalizzazione della spesa sanitaria e il contenimento delle assunzioni di personale nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza. Nella lettera avevo chiesto ai manager di rivolgere particolare attenzione "alle assunzioni di personale, a qualsiasi titolo, se non giustificate da inderogabili esigenze di tutela della salute dei pazienti, in ogni caso debitamente e formalmente motivate", privilegiando la mobilità del personale in ambito interaziendale". L´assessore ha infine ricordato una norma contenuta nella legge regionale 21/2012 sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, approvata nel novembre 2012, che fissa al 2 per cento il tetto delle assunzioni dei lavoratori interinali.  
   
   
LOMBARDIA.CERBA,COLLEGIO VIGILANZA CONFERMA INTERESSE PUBBLICO  
 
Milano, 27 giugno 2013 Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha presieduto ueru pomeriggio il tavolo relativo all´Accordo di programma per la realizzazione del Cerba, il Centro europeo di ricerca biomedica. Al termine del tavolo il Collegio di Vigilanza conferma il permanere dell´interesse pubblico dell´accordo. Si condivide inoltre di aggiornare il Collegio di Vigilanza a gennaio 2014, per verificare l´esistenza delle condizioni necessarie per poter procedere alla definizione di un atto integrativo dell´Accordo (individuazione nuovo soggetto). Il Comune di Milano ha confermato la sospensiva della diffida fino alla fine del 2013, in attesa del concordato fallimentare e l´individuazione del nuovo soggetto proponente.  
   
   
MALTA: FIRMATO PROTOCOLLO CON L’UMBRIA PER NUOVO CENTRO DI CURA DEI DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE  
 
La Valletta (Malta), 27 giugno 2013 – Il “modello umbro” per il trattamento dei disturbi dell’alimentazione sbarca ufficialmente nella Repubblica di Malta. E’ stato infatti sottoscritto nella capitale dello Stato maltese un protocollo d’intesa tra il Ministero della salute della Repubblica di Malta, Regione Umbria e Azienda sanitaria umbra nr. 1 che ha come scopo lo sviluppo della reciproca collaborazione e di scambio con l´obiettivo di avviare il centro residenziale situato a Malta e conosciuto come "Dar il-Kenn", per le persone con disturbi alimentari e obesità, oltre a migliorare costantemente la qualità del servizio attraverso azioni e attività di formazione e di aggiornamento permanente su tale tipologia di disturbi. L’attività formativa e di assistenza sarà svolta dal personale specializzato del sistema sanitario umbro che opera all’interno del Centro Palazzo Francisci di Todi, e del Centro Dai di Città della Pieve, con la supervisione della responsabile dei centri, Laura Dalla Ragione. Il protocollo è stato firmato da Joseph Rapa per il Ministero della salute di Malta, dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e dal direttore generale dell’azienda sanitaria nr. 1, Giuseppe Legato, alla presenza del Presidente della Repubblica di Malta, George Abela, del Ministro della sanità maltese, Godfrey Farrugia, dell’Ambasciatore italiano a Malta, Giovanni Umberto De Vito e della direttrice del Centro Palazzo Francisci, Laura Dalla Ragione. La cooperazione tra la Regione Umbria e lo Stato di Malta rientra nell’ambito di un protocollo generale di cooperazione sanitaria sottoscritto negli anni scorsi tra il Ministero delle politiche sociali del governo di Malta e il Ministero della Salute della Repubblica italiana. Lo stesso Ministero della salute italiano ha riconosciuto formalmente la validità dell’esperienza umbra, tanto che le prime “linee guida” sulla cura dei disturbi dell’alimentazione elaborate dalla Regione Umbria sono state successivamente alla base di provvedimenti adottati in materia dallo stesso Ministero che ha affidato proprio all’Umbria il ruolo di coordinamento dei centri che in Italia operano nel campo del trattamento dei disturbi dell’alimentazione. Il protocollo sottoscritto dalla presidente Marini definisce diversi impegni, fra i quali prima di tutto la formazione del personale sanitario di Malta, attraverso un corso residenziale intensivo sulle competenze che si concentrerà sul trattamento e la gestione dei disturbi del comportamento alimentare e dell´obesità, che si svolgerà nell’isola. Altro punto qualificante dell’accordo di cooperazione è l’istituzione anche a Malta di un “numero verde” per fornire informazioni e dare indicazioni ai cittadini sul trattamento dei disturbi dell’alimentazione. Il protocollo prevede inoltre un costante contatto tra i sanitari italiani e professionisti maltesi che lavorano all´interno di Dar il Kenn, per sviluppare e adattare i protocolli e le linee guida necessarie a garantire il continuo aggiornamento sia del personale che delle terapie adottate. L’iniziativa di realizzare a Malta un centro analogo a quello aperto a Todi nel 2003 per la cura di persone, soprattutto giovani, affette da disturbi dell’alimentazione, è stata assunta personalmente del Presidente di Malta Abela, che lo scorso anno visitò ufficialmente la struttura di Palazzo Francisci di Todi e quella di Città della Pieve, per i pazienti affetti da bulimia. In quella circostanza il Presidente George Abela si disse molto interessato all’esperienza umbra che avrebbe voluto portare nel suo Paese. "Vorrei ringraziare l´Umbria per aver offerto al nostro Paese - ha affermato il presidente della Repubblica Abela, rivolgendo il suo saluto alla presidente Marini ed alla delegazione italiana - la massima collaborazione per la realizzazione del nostro centro. Per Malta questo è di grandissima importanza perché sono purtroppo numerosissime le persone affette da disturbi dell´alimentazione. Ritengo che il modello "umbro", che affronta la cura di queste persone con un approccio multidisciplinare, sia quello più efficace. Il nostro centro sarà ultimato nei prossimi mesi e in questa fase la collaborazione con l´Umbria, per la formazione del nostro personale, sarà fondamentale. Grazie al nuovo centro, quindi, potremo effettuare la cura delle persone che hanno queste patologie in una realtà non ospedaliera, bensì in una struttura accogliente, di tipo residenziale e nella sua impostazione simile a quelle che avete in Umbria". "Ci fa molto piacere - ha affermato la presidente Marini - il fatto di poter contribuire a realizzare a Malta una struttura per la cura dei disturbi dell´alimentazione. Quando in Umbria pensammo a realizzare il centro di Palazzo Francisci lo facemmo perché avvertimmo che queste patologie stavano assumendo la drammatica dimensione di una vera epidemia. E credevamo in un approccio non più ospedaliero. Inoltre abbiamo voluto realizzare questo nostro modello all´interno del nostro sistema sanitario pubblico affinché tutto potessero usufruire. Con la firma di questo protocollo, inoltre, avviamo una cooperazione che potrà rappresentare una occasione di crescita per tutti, e di scambio di esperienze che non potrà che contribuire al miglioramento delle metodologie e delle terapie per la cura di queste patologie".  
   
   
CONVEGNO SU ACCESSIBILITÀ OGGI A SACILE  
 
Trieste, 27 giugno 2013 - Città intelligente, città inclusiva, Città accessibile: è il titolo ma anche l´anticipo dei contenuti del convegno, in programma oggi (dalle ore 15) e venerdì (dalle ore 9) al Palazzo Regazzoni di Sacile, a cui prenderanno parte gli assessori regionali alla Salute, Maria Sandra Telesca, ed alla Pianificazione, Mariagrazia Santoro. I seminari saranno aperti al pubblico e verteranno sul tema dell´accessibilità nella pianificazione edilizia e urbanistica, organizzati nell´ambito delle attività del progetto strategico regionale denominato "Azioni di sistema per la promozione della domiciliarità e dell´accessibilità - Aspad" finanziato dalla Lr 26/05 e promosso dalla direzione centrale Salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali. L´iniziativa nasce come seguito della collaborazione tra l´area Welfare di comunità dell´Ass.5 Bassa friulana, Federsanità e Anci Fvg avviata nel 2010 nell´ambito del progetto "Laboratorio regionale in tema di Accessibilità, Domotica e Innovazione - Ladi" e dalla volontà dell´Amministrazione comunale di Sacile di iniziare la fase di analisi di un piano di eliminazione delle barriere architettoniche per la definizione degli interventi più urgenti a livello urbano, cercando forme efficaci e non demagogiche di partecipazione dei cittadini alle scelte programmatiche e progettuali. Temi centrali della due giorni saranno i nuovi strumenti per la progettazione della città e degli spazi aperti fondati sulle innovazioni tecnologiche e i criteri dell´inclusività e dell´accessibilità di strutture e servizi, anche in attuazione delle normative relative ai piani di eliminazione delle barriere architettoniche da attuarsi con programmi pluriennali. Il programma dettagliato e la scheda di iscrizione sono disponibili sul sito internet http://www.federsanita.anci.fvg.it/  
   
   
BASILICATA: TICKET SANITARI: NOVITÀ DAL 1 LUGLIO PER LE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE È STATA ELIMINATA LA QUOTA AGGIUNTIVA. PER LA FARMACEUTICA TERRITORIALE DUE I TICKET AGGIUNTIVI: UN EURO O DUE EURO IN BASE AL REDDITO FAMILIARE  
 
Potenza, 27 giugno 2013 - La Regione Basilicata, a partire dal 1 luglio, elimina la quota fissa aggiuntiva a ricetta per la specialistica ambulatoriale introdotta dal governo nazionale nel 2011, fermo restando il pagamento della compartecipazione massima alla spesa sanitaria per ricetta (pari a 36,15 euro) a carico dei cittadini non esenti. Per la farmaceutica, si prevede un contributo minimo in base al reddito familiare: pari ad un euro per gli assistiti, e familiari a carico, con reddito familiare inferiore ad euro 8.263,31, incrementato a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori euro 516,00 per ogni figlio a carico (nuovo codice di esenzione regionale E05) e pari a due euro per gli assistiti, e familiari a carico, con reddito familiare superiore ad euro 8.263,31 incrementato ad euro 11.362,05 in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori euro 516,00 per ogni figlio a carico. Il codice di esenzione E05 comprende i beneficiari del programma regionale di contrasto delle condizioni di povertà e di esclusione sociale, il Copes. Per la farmaceutica territoriale, la quota fissa aggiuntiva di un euro a ricetta si applica anche agli assistiti con codice di esenzione E02 ed E04 e si conferma la quota fissa aggiuntiva pari a zero euro per i cittadini esenti (codice: Onn, Rnn, G01, G02, S01, S02, S03, L01, C01, C02, C03, C04, N01, V01, C05, C06, Mnn, G01 ed L04). Dal 1 luglio, dunque, non saranno più valide le esenzioni per la farmaceutica rilasciate sulla base dell’Isee. Il medico prescrittore fino al prossimo 31 dicembre per consentire l’adeguamento dei sistemi informatici aziendali finalizzati al rilascio dell´attestato di esenzione dovrà indicare sulla ricetta il codice E05 dichiarato dall’assistito che, per autocertificare la posizione reddituale, dovrà apporre sul retro della ricetta la propria firma autografa. Successivamente, l´assistito dovrà recarsi presso l´azienda sanitaria territorialmente competente per ottenere il attestato di esenzione. Il Dipartimento pubblicherà le informative sul sito istituzionale e invierà comunicazione alle rappresentanze delle categorie regionali interessate.  
   
   
LOMBARDIA. SOPRALLUOGO DELL´ASSESSORE NELL´OSPEDALE VISITA NON ANNUNCIATA´ AL SAN CARLO  
 
Milano, 27 giugno 2013 - Si è protratta per oltre due ore la ´visita non annunciata´ che il vice presidente e assessore regionale alla Salute, Mario Mantovani, ha fatto ieri nell´Ospedale San Carlo di Milano. Arrivato nel presidio ospedaliero poco prima delle 12, accompagnato da dirigenti e tecnici dell´Assessorato alla Salute, è stato accolto dal direttore generale e dal suo staff. Mario Mantovani ha tenuto a visitare buona parte dei reparti della struttura per constatarne le condizioni. ´Ho voluto rendermi conto personalmente della situazione dell´Ospedale San Carlo - ha detto ai giornalisti - anche a seguito degli articoli di stampa che rilanciano la voce della necessità di intervenire con urgenza´. ´Adesso, anche alla luce delle valutazioni tecniche che elaboreranno gli uffici dell´Assessorato, decideremo il da farsi´. Qualora venisse riscontrata la necessità di un intervento urgente, il San Carlo potrebbe rientrare nell´elenco delle strutture che saranno interessate da interventi di edilizia sanitaria. E questo grazie ai 100 milioni di euro ´recuperati´ dall´Assessorato alla Salute in fase di assestamento di Bilancio.  
   
   
ASMA: ARRIVA LO SPRAY AD AZIONE ULTRA-RAPIDA CHE UNISCE EFFICACIA PROLUNGATA A PRATICITA´ D´USO  
 
Milano, 27 Giugno 2013 – Sono oltre 3,5 milioni gli italiani con il “respiro corto”. Nonostante l´asma sia ormai una patologia ben nota, che può contare su un ampio armamentario farmacologico, siamo ancora lontani da una sua gestione ottimale. Per rispondere ai bisogni di clinici e pazienti, oggi abbiamo un´efficace arma in più, indicata per la terapia di mantenimento di adulti e adolescenti sopra i 12 anni. Da pochi giorni è disponibile anche in Italia l´innovativa associazione fluticasone/formoterolo (Flutiformo), che unisce per la prima volta uno dei più potenti corticosteroidi al broncodilatatore con la più rapida insorgenza d’azione (Ics + Laba), in un moderno aerosol dotato di un pratico conta-dosi a prova di errore. All´origine del mancato controllo dell´asma, vi è spesso una scarsa aderenza alle cure da parte dei pazienti, che sottovalutano le loro condizioni cliniche, non assumono con regolarità la terapia di base, essenziale per prevenire gli attacchi, e ricorrono solo ai farmaci salvavita, quando inevitabilmente sopraggiunge la crisi. La conferma arriva da una recente indagine online, condotta da Incite per conto di Mundipharma International, su 1.014 asmatici italiani, di età compresa tra i 18 e i 50 anni. L´87% rifiuta l´etichetta di “malato”, 4 su 5 si ritengono in buona salute, al pari o meglio dei coetanei; oltre la metà, però, ammette di sentirsi senza fiato, dopo un minimo esercizio fisico. Il 94% del campione reputa la propria asma sotto controllo e l´88% non la giudica un problema serio; in realtà, il 44% accusa sintomi almeno 3-5 giorni a settimana e, secondo la classificazione stabilita dalle Linee Guida Gina, soltanto un 17% risulta effettivamente controllato. Gli intervistati utilizzano soprattutto inalatori al bisogno; tra coloro che seguono una terapia di mantenimento, 3 su 5 ammettono di non assumerla tutti i giorni, perché - in assenza di sintomi - credono erroneamente di non averne bisogno (53%). Succede così che la malattia si aggravi, con ricadute sulla qualità di vita e i costi sociosanitari: nell´ultimo anno, 3 pazienti su 10 si sono dovuti recare in Pronto Soccorso e il 16% è stato ricoverato. “Il controllo della malattia – spiega Stefano Centanni, Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio all’Università degli Studi di Milano, Direttore Uoc Pneumologia, Ospedale San Paolo (Mi) e Past President Simer - è un obiettivo ancora lontano dall’essere raggiunto e questo perché l’asma è certamente sottodiagnosticata. Solo una minoranza di pazienti viene valutata dallo specialista e soltanto una ristretta minoranza è sottoposta a indagini diagnostiche di primo livello, come la spirometria. La diffusione delle Linee Guida Internazionali dev´essere ancora implementata e, soprattutto, va aumentato il loro grado di adattabilità alle diverse realtà sanitarie locali. Tuttavia, gli aspetti di maggior criticità relativamente al mancato controllo dell’asma sembrano oggi derivare dalla difficoltà di verifica del controllo medesimo e dalla necessità di migliorare il rapporto medico-paziente, nella gestione comune della malattia. Tra le diverse figure sanitarie cui si rivolge il malato, la survey evidenzia che il medico di famiglia è il primo riferimento per il 60% del campione, seguito dallo specialista in malattie respiratorie (35%). “Non è facile far capire al paziente con asma diagnosticata che la patologia si basa su uno stato infiammatorio delle vie aeree e sul broncospasmo (non necessariamente persistente), che necessitano quindi di un trattamento di base cortisonico, protratto nel tempo e continuativo, e broncodilatatorio”, esordisce Bruno Franco Novelletto, Area Pneumologica Simg e Vice Presidente Simg Veneto. “E’ necessario dedicare del tempo al counselling e alla programmazione del follow-up. La realtà ci dice che, dopo un primo periodo di aderenza alla terapia proposta, molti pazienti attuano un self-treatment al bisogno. Molta attenzione è rivolta dall´asmatico alla sicurezza dei farmaci che deve assumere, all’assenza di effetti collaterali e a una pronta risposta per la risoluzione dei sintomi”. Veloce effetto broncodilatatorio (nell´arco di 1-3 minuti), efficacia e buon profilo di tollerabilità sono alcuni dei vantaggi che può offrire la combinazione fluticasone/formoterolo, per rispondere ai desideri dei malati: lo confermano 18 studi clinici condotti su 5.000 asmatici, di cui 2.500 trattati con il nuovo farmaco, dimostratosi efficace e sicuro quanto budesonide/formoterolo e fluticasone/salmeterolo, ma più rapido di quest´ultimo nell’azione broncodilatatoria. L’aerosol, inoltre, emette un’elevata percentuale (40%) di particelle fini, con una dimensione inferiore ai 5 micron, che sono quelle associate al più alto potenziale di deposizione polmonare. “La rapida insorgenza d’azione del farmaco e, quindi, della risoluzione della sintomatologia è una delle principali richieste dei pazienti”, ribadisce Alberto Papi, Ordinario di Malattie dell´Apparato Respiratorio, Direttore Clinica Pneumologica all’Università degli Studi di Ferrara. “Diversi studi condotti su soggetti asmatici hanno dimostrato che percepire immediatamente l’efficacia della terapia può incoraggiarne l´assunzione regolare. L’associazione fissa fluticasone/formoterolo unisce uno steroide inalatorio con elevata attività antinfiammatoria e un beta2-agonista a lunga durata d’azione, che ha maggiore rapidità nell’effetto broncodilatatore. Sono le caratteristiche richieste per rispondere efficacemente ai bisogni del paziente asmatico. I 3 diversi dosaggi disponibili di questa associazione, inoltre, garantiscono al medico una maggiore flessibilità, agevolando l´incremento o la riduzione del farmaco, secondo il grado di severità della patologia”. Grazie alle sue peculiarità, fluticasone/formoterolo incontra anche le esigenze espresse dai clinici per una migliore gestione dell’asma. Un gruppo internazionale di esperti ha identificato le caratteristiche ritenute più importanti per un’associazione Ics/laba. I 5 requisiti più importanti - poi sostanzialmente confermati da un’indagine svolta su 1.007 specialisti e medici di famiglia di tutta Europa (Italia compresa) - sono stati: la potenza del corticosteroide inalatorio, la rapida broncodilatazione, l’efficacia clinica, la sicurezza a lungo termine e l’ampia disponibilità di dosaggi. “In prospettiva – conclude Papi - la presenza del formoterolo come broncodilatore a rapida insorgenza d’azione rende questa combinazione disponibile per uno sviluppo con strategie che prevedano l’uso della stessa associazione come farmaco di mantenimento (da usare regolarmente) e anche al bisogno (in caso di sintomi), con lo stesso inalatore”. Tre Domande All’esperto - Risponde Il Professor Stefano Centanni - Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio presso l’Università degli Studi di Milano, Direttore Uoc Pneumologia, Ospedale San Paolo (Mi), Past President Simer (Società Italiana di Medicina Respiratoria). 1. Professor Centanni, qual è la fotografia reale del fenomeno asma, oggi in Italia, e quale il trend della patologia? L’asma è una delle malattie croniche certamente più diffuse in tutto il mondo e la sua prevalenza è ancora in aumento in molti Paesi, soprattutto per quanto riguarda la popolazione pediatrica. I dati ci dicono che colpisce 300 milioni di persone al mondo, con una prospettiva di incremento a 350 milioni nei prossimi 15 anni. L’incidenza è salita negli ultimi 20-30 anni, per effetto dell’aumento dell’atopia (allergia Ige mediata), delle infezioni virali e dell’inquinamento atmosferico. La sua prevalenza nei Paesi Ue varia tra il 4 e l’8%; questo dato è confermato anche per l’Italia, dove in età pediatrica la prevalenza media è di circa l’8% e intorno al 5% nell’età adulta; è quindi ipotizzabile pensare che l’asma affligga, naturalmente con varie caratteristiche di gravità, oltre 3,5 milioni di italiani. Generalmente parlando, il trend dell’asma negli adulti non è ovunque omogeneo, risultando sostanzialmente stabile in diversi Paesi europei tra cui Inghilterra, Italia e Svizzera, mentre sembra ancora in crescita negli Stati Uniti. 2. Quali sono i costi imputabili alla patologia? L’asma è una causa importante di assenza da scuola, di perdita di giornate lavorative e i costi socioeconomici della patologia sono estremamente considerevoli. Valutando i costi diretti (ricoveri ospedalieri, visite mediche, esami diagnostici, farmaci e assistenza domiciliare), i costi indiretti (giornate lavorative e/o scolastiche perse per il paziente e i familiari, pensionamenti precoci e sussidi per invalidità, morti premature) e i così detti costi intangibili (limitazioni delle attività quotidiane, peggioramento della qualità della vita, impatto sul tempo libero, ansia e depressione), è possibile quantificare una spesa media individuale compresa tra gli 800 euro annui, per i pazienti con asma intermittente, agli oltre 4.000 euro per i pazienti con asma severo-persistente, con una sensibile variazione a seconda della gravità clinica. La percentuale di spesa causata dall’asma è così ripartita: ospedalizzazioni 69,6% circa, farmaci 15,1%, visite 9,4%, esami diagnostici 5,9%. Da rilevare che la spesa per le ospedalizzazioni è maggiore in Italia rispetto ad altri Paesi industrializzati, a fronte di una spesa inferiore per l’acquisto di farmaci. 3. Negli ultimi anni, i nuovi trattamenti basati sulla combinazione di cortisonici e broncodilatatori hanno modificato sensibilmente l’approccio terapeutico al soggetto asmatico. Perché, nonostante le diverse opzioni farmacologiche oggi disponibili e la diffusione delle Linee Guida Gina, l’asma bronchiale è ancora un problema non risolto? Sappiamo che il controllo della malattia è un obiettivo ancora estremamente lontano dall’essere raggiunto e questo perché l’asma è certamente sotto diagnosticata ovunque nel mondo. Solo una minoranza di pazienti asmatici viene valutata dallo specialista e soltanto una ristretta minoranza viene sottoposta ad indagini diagnostiche di primo livello, quali per esempio la spirometria. Certamente la diffusione delle Linee Guida Internazionali deve essere ancora implementata e, soprattutto, deve essere aumentato il grado di adattabilità delle medesime Linee Guida alle diverse realtà sanitarie locali. Tuttavia, gli aspetti di maggior criticità relativamente al mancato controllo dell’asma sembrano oggi derivare dalla difficoltà di verifica del controllo medesimo, indice composito non facilmente valutabile dal paziente nella sua vita quotidiana, e dalla necessità di migliorare il rapporto medico-paziente nella gestione comune della malattia. Come nella gran parte delle patologie croniche, infine, l’aderenza del paziente alla terapia prescritta è certamente un punto cruciale nella gestione dell’asma. Tre Domande All’esperto - Risponde Il Professor Alberto Papi - Direttore Clinica Pneumologica presso l’Università degli Studi di Ferrara - 1. Professor Papi, secondo il punto di vista degli addetti ai lavori, quali requisiti dovrebbe avere un’associazione Ics/laba (corticosteroide inalatorio + broncodilatatore a lunga durata d’azione) per poter favorire un migliore controllo dell’asma? Sicuramente il controllo dei sintomi diurni e notturni e la prevenzione delle riacutizzazioni sono requisiti fondamentali di efficacia per le associazioni Ics/laba; a ciò si aggiunge una solida attività antinfiammatoria e broncodilatatrice, prerequisito farmacologico alla base dell’efficacia clinica. Di recente, è stata appositamente realizzata una survey a livello europeo, sulle caratteristiche oggi richieste ed attese da un’associazione Ics/laba. Lo studio è stato condotto su oltre 1.000 medici che trattano l’asma, specialisti ma anche medici di medicina generale, per i quali l´esperienza clinica gioca un ruolo importante nelle scelte terapeutiche. Al primo posto, di gran lunga più indicato, risulta il miglioramento dei sintomi del paziente, dunque la risoluzione dei suoi bisogni clinici. Il secondo punto rilevante riguarda l’efficacia farmacologica sui meccanismi patogenetici della malattia: il controllo dell’infiammazione bronchiale. Poi viene la funzione respiratoria, il miglioramento della Fev1 (volume espiratorio forzato in 1 secondo), in linea con i parametri classici di valutazione di efficacia, come richiesto dall´Ente regolatorio. Al quarto posto la tollerabilità e i ridotti effetti collaterali; è sempre un valore a cui il medico fa riferimento: vuole la sicurezza del farmaco che sommistra/prescrive. Al quinto posto, infine, un altro parametro legato ai bisogni del paziente: la rapidità d’azione; l’asmatico desidera infatti che il farmaco funzioni rapidamente e gli tolga l´affanno respiratorio. 2. Per quanto riguarda il comportamento e le esigenze dei pazienti asmatici, quali strategie occorrerebbe porre in atto per promuovere una loro più scrupolosa aderenza ai trattamenti prescritti? L’aderenza al trattamento inalatorio in maniera regolare e continua, fondamentale per l’ottenimento degli obiettivi clinici, è oggettivamente scarsa nei pazienti asmatici. Solo una minoranza di pazienti, ad un anno dalla prescrizione del trattamento inalatorio, lo assume ancora in maniera regolare. Sotto questo aspetto, l’educazione del paziente è fondamentale ma anche l’efficacia terapeutica è un importante incentivo a continuare l’uso regolare del trattamento. In particolare, la rapidità d’insorgenza d’azione del farmaco e, quindi, della risoluzione della sintomatologia (fatica a respirare) è una delle principali richieste che provengono dai pazienti: diversi studi condotti su soggetti asmatici hanno dimostrato che percepire immediatamente l’efficacia della terapia può incoraggiarne l´assunzione regolare. Infine, anche la semplicità di utilizzo dell’inalatore favorisce una maggiore aderenza. 3. Nell’attuale scenario terapeutico, come si colloca la prima combinazione fissa di fluticasone e formoterolo, da poco disponibile in Italia? Quali sono le sue peculiarità e quali prospettive apre nel trattamento futuro dell’asma? L’associazione fissa fluticasone/formoterolo unisce uno steroide inalatorio con elevata attività (potenza) antinfiammatoria e un broncodilatore a lunga durata d’azione, che ha maggiore rapidità nell’azione broncodilatatrice. Sono le caratteristiche richieste per rispondere efficacemente ai bisogni del paziente asmatico. Le diverse posologie di questa associazione, inoltre, garantiscono la disponibilità di dosaggi per le differenti forme di severità della patologia asmatica. In prospettiva, la presenza del formoterolo come broncodilatatore a rapida insorgenza d’azione rende questa combinazione disponibile per uno sviluppo con strategie che prevedano l’uso della stessa associazione come farmaco di mantenimento (da usare regolarmente) e anche al bisogno (in caso di sintomi) con lo stesso inalatore. L’associazione fluticasone/formoterolo, inoltre, per le sue caratteristiche, può trovare futuro sviluppo anche nell’altra patologia ostruttiva (la broncopneumopatia cronica ostruttiva, Bpco, legata al fumo di sigaretta), per quelle condizioni cliniche che si avvantaggiano dell’uso di combinazioni Ics/laba, in particolare nei soggetti con frequenti riacutizzazioni. Tre Domande All’esperto - Risponde Il Dottor Bruno Franco Novelletto - Area Pneumologica Simg (Società Italiana di Medicina Generale). Vice Presidente Simg Veneto, Presidente Simg Padova- 1. Dottor Franco Novelletto, qual è il ruolo del medico di medicina generale nella gestione del soggetto asmatico e quale l’impegno di Simg in tal senso? Per la sue caratteristiche molto peculiari (primo contatto, assistenza continuativa, problemi/malattie alla loro prima insorgenza, approccio globale e altamente personalizzato, rapporto medico-paziente fiduciario/negoziale, interventi di tipo opportunistico e proattivo, facilitazione nel follow-up, funzione di coordinamento sanitario etc.) la medicina generale rappresenta il setting ideale per affrontare e dare le prime risposte in campo preventivo (es. Esposizione al fumo e a inquinanti), per sospettare la diagnosi e decidere gli esami diagnostici, valutare il livello di gravità e di controllo dalla malattia e suggerire l’invio allo specialista, impostare e gestire la terapia (adherence ed empowerment del paziente), monitorare l’asma, utilizzare in modo professionale la cartella clinica informatizzata per poter stratificare il rischio complessivo e le comorbidità nel singolo paziente. Per questo sono però necessari investimenti in campo formativo, gestionale e organizzativo, da indirizzare in particolare nell’area delle prevenzione, dell’educazione ed empowerment del paziente e nelle strategie di management. La Simg da molti anni è impegnata in campo scientifico (con progetti di ricerca pubblicati, collaborazione con Osmed, pubblicazione dei report di Health Search etc.) ma anche nell’implementazione delle linee guida italiane (rinite, asma, bpco), della cartella clinica Millewin, e nella proposta di un modello di approccio pratico alla gestione delle patologie respiratorie (4Q), offrendo al Medico di Medicina Generale strumenti di vero tutoraggio informatico che facilitano moltissimo il self audit e l’audit di gruppo (Millegpg). 2. Quali sono i problemi che un medico di famiglia incontra più frequentemente, nel rapporto con un paziente affetto da asma, e quali esigenze avverte ai fini di un controllo ottimale della patologia? L’asma è una malattia in rapido aumento (da 3,7% nel 2007 al 5,3% nel 2011, secondo i dati di Health Search) e si somma al crescente impatto della cronicità nella pratica professionale del Mmg che, negli ultimi 5 anni, ha subìto un notevole aumento di contatti con questi pazienti i quali, essendo affetti da patologie croniche, spesso co-presenti, necessitano di un approccio gestionale complesso. L’asma e tende a colpire di più le fasce di età fra i 30-40 anni; secondo il rapporto Osmed 2011, il 48% dei pazienti con diagnosi di asma non ha ricevuto alcun trattamento. E’ una malattia con un forte impatto economico (perdita di giornate lavorative, perdita di attività, spesa farmaceutica, ospedalizzazione, esami etc.). L’utilizzo di semplici questionari, validati, o di strumenti di facile uso da parte del paziente, l’office spirometry, sono di grande aiuto per poter intercettare precocemente un soggetto con ostruzione respiratoria, quantificare l’ostruzione e quindi motivare l’asmatico a una adesione più costante alla terapia. Tutto questo però richiede tempo, personale e organizzazione: cioè investimenti dedicati. 3. Perché il paziente asmatico spesso sottovaluta la propria condizione, non si cura e non segue correttamente la terapia di mantenimento? Con una certa frequenza si nota una sottovalutazione dei primi sintomi non specifici (ad es. Una tosse stizzosa, insistente, o una lieve dispnea in pazienti che fumano), che vengono riferiti al medico con molto ritardo. Sicuramente non è facile far capire al paziente con asma diagnosticata che la malattia si basa su uno stato infiammatorio delle vie aeree e sul broncospasmo (non necessariamente persistente, anzi, spesso saltuario), che necessitano quindi di un trattamento di base (cortisonico), protratto nel tempo e continuativo, e broncodilatatorio. E’ necessario dedicare del tempo al counselling (breve o più strutturato) e alla programmazione del follow-up. La realtà ci dice che, dopo un primo periodo di aderenza alla terapia proposta, molti pazienti attuano un self-treatment al bisogno. Molta attenzione è rivolta dall’asmatico alla sicurezza dei farmaci che deve assumere, all’assenza di effetti collaterali e a una pronta risposta per la risoluzione dei sintomi. La facilità di assunzione della terapia (soprattutto nell’utilizzo dei device) è un altro problema con cui spesso il medico deve confrontarsi, per verificare se il farmaco viene effettivamente assunto a pieno dosaggio.  
   
   
UMBRIA: GIUNTA REGIONALE PREADOTTA “DDL” PER DISCIPLINA ISTITUZIONI PUBBLICHE DI ASSISTENZA E BENEFICENZA  
 
Perugia, 27 giugno 2012 - La Giunta regionale, su iniziativa dell´assessore regionale alle politiche sociali, Carla Casciari, ha preadottato il disegno di legge per la disciplina di riordino e trasformazione delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza ("Ipab"). "Il disegno di legge - ha spiegato l´assessore Casciari - riconosce nelle istituzioni e nelle organizzazioni non lucrative attive nella nostra regione, una componente essenziale nella costruzione di un sistema di Welfare solidale e responsabile. In Umbria sono attive circa 40 ´Ipab´ che trovano la loro origine nella legge Crispi n. "6972/1890, che ha riunificato tutte le Opere Pie ed ogni altro ente morale finalizzato all´assistenza. In seguito alla legge costituzionale n. ´3/2001´ e poi con il decreto legislativo n. ´207/2001´, le Ipab sono state inserite a pieno titolo come elementi attivi e parte costitutiva della rete regionale dei servizi sociali. Le istituzioni umbre - ha aggiunto l´assessore - operano prioritariamente in campo socio-assistenziale, socio-sanitario e socio educativo. Alcune di queste strutture sono già in via di riorganizzazione per consentire maggiore economicità e semplificazione degli adempimenti gestionali e, l´approvazione della legge, consentirà l´evoluzione in forme giuridiche maggiormente coerenti assicurando così un´efficace rete integrata di servizi che rafforzeranno i livelli essenziali delle prestazioni". "Il ddl infatti - precisa Casciari - stabilisce che le istituzioni e le organizzazioni non lucrative potranno scegliere se divenire Aziende pubbliche di Servizi della Persona (Asp) conservando la personalità giuridica di diritto pubblico, oppure Persone giuridiche di diritto privato, quindi associazioni o fondazioni riconosciute. Nell´intero percorso di riordino e di trasformazione, la Regione garantirà che le finalità stabilite negli statuti e nei principi di fondazione degli enti stessi siano mantenute e inoltre, agirà anche come facilitatore e coordinatore del processo, partendo dal presupposto che gli interventi e le politiche sociali di un territorio non possono prescindere dal ruolo fondamentale e vitale che le ´istituzioni´ sapranno assicurare ai cittadini per una più efficace ed efficiente implementazione del principio di sussidiarietà con il sostegno dell´amministrazione locale".  
   
   
PUGLIA: CONVENZIONE CON CREDITO SPORTIVO E PRESENTA TENTATIVO RECORD SUB  
 
Bari, 27 giugno 2013 - L’assessore allo Sport, Guglielmo Minervini, ha firmato ieri la convenzione tra Regione, Istituto per il credito sportivo e Coni per ridurre, fino ad abbattere completamente, il tasso di interesse per i mutui concessi da Credito Sportivo per la costruzione e ristrutturazione di impianti sportivi comunali e anche privati, con precedenza agli impianti locali e scolastici. Il Credito sportivo ha messo a disposizione 50 milioni di euro, mentre la Regione ha messo a disposizione 200mila euro per abbattere gli interessi sui mutui da concedere. “Si tratta dunque – ha specificato Minervini – di denaro a costo zero per chi decide di fare manutenzioni o creare impianti. L’obiettivo prioritario è comunque quello di mettere a norma il patrimonio notevole di circa 1.800 impianti già esistenti nei comuni e nelle scuole, concedendo una piccola boccata di ossigeno per gli enti che hanno margini residuali di indebitamento”. Per il Credito Sportivo, il rappresentante Edoardo Gugliotta ha detto che “teniamo particolarmente all’impiantistica di base, la cui riattivazione vogliamo favorire”. Elio Sannicandro, presidente del Coni Puglia, ha sottolineato che “l’impiantistica sportiva è strategica per un’adeguata diffusione della pratica sportiva di base ed è dunque un’esigenza sociale. Siamo soddisfatti dunque per la decisione della Regione di aiutare i comuni nell’abbattimento delle spese di interessi per i mutui del Credito sportivo”. A margine della conferenza stampa, è stato presentato il tentativo di record di Paolo De Vizzi, che sabato 29 proverà a superare il record del mondo di immersione prolungata di 32 ore a Santa Caterina, presso Nardò (Le). De Vizzi è già titolare di due record mondiali per diversamente abili, stabiliti il 18 giugno 2011 quando raggiunse i -62,3 metri con bombola ad aria e quando il 1 luglio 2012 stabilì il record di 20 ore (immersione prolungata). L’obiettivo prossimo è dunque battere il record per “normodotati” di immersione prolungata: De Vizzi infatti fu vittima di un pirata della strada che lo investì e fuggi via senza prestare soccorso oltre 15 anni fa che gli causò una grave lesione cervicale che gli rende difficoltoso muoversi con le sue gambe. “E’ un’impresa “erasmianamente” folle – ha detto Minervini – un’impresa che può sembrare eccentrica ma che dal mio punto di vista è la dimostrazione del potenziale dello sport, che è una gara continua di superamento dei propri limiti. E ogni barriera, ogni limite quindi possono essere superati anche dai diversamente abili. Paolo De Vizzi ha raccontato che nelle 32 ore il nemico più insidioso è l’ipotermia, da combattere con apposite mute. “Ma per passare il tempo mangerò, masticando normalmente frutta come mele e banane (secondo il recordman si può, togliendosi il boccaglio e espellendo normalmente l’acqua che penetra dopo aver ingerito), berrò integratori, giocherò a dama con i miei amici sub, mi riposerò, andrò in giro con scooter subacquei”. La profondità media sarà di 9/10 metri e lo sportivo respirerà una miscela al 50% di aria e ossigeno, sotto la sorveglianza di medici iperbarici. “In acqua – ha detto De Vizzi – non ho i problemi fisici che invece ho sulla terra: faccio questo sia per mia soddisfazione che per dare un messaggio ha chi ha avuto i miei stessi problemi, per non abbattersi e combattere”. L’impresa di De Vizzi sarà filmata da una troupe per il documentario “La mia vita da record” che una volta terminato andrà in onda sulle reti Mediaset, mentre l’appoggio logistico sarà garantito a Nardò dai mezzi dell’Esercito, del 185° reparto acquisizione obiettivi della “Folgore” che avrà sul posto un battello specializzato, piattaforma militare di rilascio e recupero sub e parà e che per l’occasione sarà comandato dal maggiore Vincenzo Lipari.  
   
   
PIÙ DI TRENTA MILIONI DI EURO PER IL RILANCIO DELL’ALTOPIANO SILANO  
 
Catanzaro, 27 giugno 2013 - L’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione Nazionale e Comunitaria Giacomo Mancini ha accolto l’invito del presidente della Fisi (Federazione Italiana Sport Invernali) Calabria Fiorello Martire a partecipare all’incontro promosso in occasione della presenza in Sila del presidente nazionale della Fisi, Flavio Roda. L´evento, che si è svolto nella sala congressi del centro Arssa di Lorica, ha fornito l´occasione anche per fare il punto sullo stato dell’arte del Pisl “Lorica amata in Sila amena”, al quale hanno preso parte anche Fiorino Spizzirri del Collegio regionale maestri di sci, il dirigente dell’Arssa Bruno Maiolo, e nel pubblico, un nutrito numero di amministratori e operatori turistici del comprensorio silano. “La presenza qui in Calabria del presidente nazionale della Fisi – ha detto Mancini – è una notizia da salutare positivamente. A lui abbiamo fatto vedere quanto la Calabria voglia investire anche sulla risorsa neve. La Regione ha stanziato più di quaranta milioni di euro, tra Gambarie e la Sila. La sfida è quella di creare un comprensorio competitivo, tra Lorica e Camigliatello, con quello che è già stato realizzato a Roccaraso in Abbruzzo. Le procedure – ha aggiunto l’Assessore – stanno andando avanti nei tempi prestabiliti”. L’assessore è poi entrato nel dettaglio degli investimenti: “per la precisione sono 13,17 milioni di euro i fondi programmati per il potenziamento degli impianti di risalita del comprensorio di Camigliatello. Queste risorse fanno parte dei 311 milioni di Fas 2000/2006 che la nostra amministrazione è stata capace di recuperare e programmare. Ma non è il solo investimento che abbiamo fissato per cambiare il volto e potenziare la ricettività e i servizi della Sila. Ci sono – ha aggiunto Mancini – anche i fondi europei stanziati per la progettazione integrata che ammontano a 20.441.926 euro. In totale sono più di 30 i milioni di euro con i quali si darà vita a un nuovo comprensorio sciistico esteso per quasi 30 km. Nei prossimi giorni - ha anticipato Mancini – comunicheremo la stipula delle convenzioni con circa settanta comuni ammessi a finanziamento per i Pisl che consentirà di erogare l’anticipo del 20% delle risorse. Poi sarà anche il momento di San Giovanni in Fiore, Comune capofila del partenariato del Pisl “Lorica amata in Sila amena”. La nostra volontà - ha detto ancora l’Assessore – è quella di accelerare sia con l’attuazione dei Pisl che con l’utilizzazione delle risorse ex Fas con le quali avvieremo un collegamento tra le piste di Lorica e quelle di Camigliatello. In questo modo si riuscirà a rilanciare davvero questo territorio attraverso un’offerta turistica di primo livello. L’invito – ha concluso Mancini - è quello che i Comuni coinvolti facciano la loro parte, l’ambizione è quella di rendere fruibile la risorsa neve e montana per i calabresi e i turisti”. Il presidente nazionale della Fisi Flavio Roda si è complimentato con l’Assessore Mancini per il lavoro portato avanti e ha sollecitato gli operatori e gli amministratori silani a fare la loro parte nella realizzazione di questo grande progetto di rilancio dell’altopiano silano.  
   
   
SPORT: PREMI PER CHIETI BASKET, IN 4 ANNNI E MEZZO INVESTITI NELLO SPORT 20 ML  
 
Pescara, 27 giugno 2013 - La Pallacanestro Chieti per essersi garantita l´accesso alla Legadue Silver di basket maschile, le atlete dell´Armonia d´Abruzzo di Chieti di ginnastica ritmica, Carmen Crescenzi (campionessa italiana cerchio, clavette e nastro), Federica Febbo (vice campionessa nel concorso generale e assente giustificata alla premiazione perché impegnata ai Giochi del Mediterraneo in Turchia) e Alessia Russo (campionessa nazionale nella specialità del nastro) e l´Asd Circolo Scacchi Fischer di Chieti per lo scudetto conquistato nel campionato a squadre femminile. Sono le realtà sportive e le atlete premiate, questa mattina a Pescara, in Regione, dall´assessore con delega allo Sport, Carlo Masci, per i prestigiosi risultati ottenuti in questo ultimo scorcio di stagione agonistica. Alla premiazione sono intervenuti anche il presidente regionale del Coni, Enzo Imbastaro, e l´assessore allo Sport del Comune di Chieti, Marco Russo. "Lo sport abruzzese, - ha sottolineato Masci - nonostante la crisi economica che stiamo vivendo, continua a regalarci enormi soddisfazioni. Segno evidente che l´intero movimento è in salute e questo lo si deve soprattutto all´impegno costante di dirigenti, tecnici ed atleti che non finiremo mai di ringraziare per quello che fanno. Forse lo sport - ha aggiunto - è davvero l´unico settore in cui si riesce ad andare avanti anche in presenza di risorse economiche limitate se, però, si è sorretti dalla passione che aiuta a superare le difficoltà ed a guardare con slancio agli obiettivi da raggiungere. La Regione - ha sottolineato l´assessore - non è stata certo a guardare se è vero che, in questi quattro anni e mezzo di legislatura, ha investito nello sport almeno 20 milioni di euro tra fondi Fas, per i quali, a breve usciranno le graduatorie (7 milioni di euro), risorse per l´impiantistica sportiva dell´Aquila e del cratere sismico (6 milioni di euro), sostegno ai Giochi del Mediterraneo del 2009 (4-5 milioni di euro) ed ulteriori fondi per circa 1,5 milioni di euro, frutto di donazioni, sempre a beneficio del cratere sismico. Tuttavia, - ha concluso Masci - quello che mi dà maggiore soddisfazione è tributare il giusto riconoscimento ad atleti e società degli sport più svariati che, in molti casi, non hanno la fortuna di un ribalta mediatica che, invece, meriterebbero. A tal proposito, sto pensando di organizzare una grande festa dello sport abruzzese alla quale invitare tutti gli atleti premiati in questi anni che, poi, significa riunire il meglio dello sport regionale in un unico grande evento". Per la Pallacanestro Chieti che, dopo 32 anni, torerà a calcare i campi della seconda serie nazionale di basket maschile, la Legadue, erano presenti il presidente Gianni Di Cosmo, e gli atleti, Stefano Rajola (capitano) e Fabrizio Gialloreto. Per l´Asd Scacchi Fischer Chieti, al quarto scudetto consecutivo e prossimo a disputare la Coppa dei Campioni, sono intervenuti il presidente Andrea Rebeggiani e l´atleta Eugenia Di Primio oltre alle under 16 Marianna Colasante e Linda Di Crescenzo. Infine, l´Armonia d´Abruzzo, campione d´Italia nelle ultime cinque stagioni, è stata rappresentata dal vice presidente, Valerio Di Battista.  
   
   
SPORT, PALLANUOTO, AL VIA IL TORNEO INTERNAZIONALE CROCERA CUP 2013  
 
Albisola Superiore, 27 Giugno 2013 - Al via oggi, l´undicesima edizione della "Crocera Waterpolo Cup–memorial Marcello Fantacci", torneo nazionale di pallanuoto giovanile con la partecipazione di diverse squadre italiane. Il prestigioso torneo di Crocera Stadium, che comincerà giovedì 27 giugno piscina di Luceto, ad Albisola Superiore, in provincia di Savona, è patrocinato dalla Regione Liguria, dalla Provincia di Savona, dal Comune di Albisola Superiore, da Fin, Csi, Coni con il sostegno del Progetto Giovani di Fondazione Carige. Il torneo di pallanuoto giovanile proseguirà venerdì 28 e sabato 29 giugno. A scendere in vasca nella storica piscina di Albisola Superiore per aggiudicarsi il trofeo, quest´anno aperto alle leve 1998/99, saranno alcune tra le principali società della pallanuoto italiana: R.n. Camogli, detentrice del titolo, R.n. Arenzano, R.n. Savona, R.n. Bogliasco, Ssn Nicola Mameli, Lavagna90 e, alla prima presenza il Gp Modugno Bari, oltre ai ragazzi di Crocera Stadium. Alla giornata di apertura del torneo parteciperà l´assessore allo sport della Regione Liguria Matteo Rossi.